Questa fic è molto NC-17, al limite del PWP (ma un po' di trama ce l'ho messa). Non cercate subito risvolti psicologici perché ce ne saranno solo alla fine. Ma se può consolarvi c'è tanto sesso. Linguaggio volgare in alcuni punti.
Ah,
l'America... di
Hymeko
Rukawa uscì dalla doccia e indossò l'accappatoio. Era solo nello
spogliatoio.
Si avvicinò al suo armadietto, ne tirò fuori la sacca coi vestiti e lo
chiuse. Sobbalzò, quando si trovò il rossino al fianco.
"Paura, eh volpe?"
"Idiota!"
"Su dai...guarda un po' qua"
Rukawa gli gettò un'occhiata, e vide la sua mano sventolare un foglio
bianco.
"Invidiosa, volpe?"
Rukawa non gli diede la soddisfazione di una risposta, ma anzi aprì la
sacca e iniziò a tirarne fuori i vestiti.
'Come potrei non essere invidioso? Ma perché non è capitato a me?'
Maledisse un'altra volta la fortuna, che aveva favorito quel carciofo: una
simile ingiustizia esigeva vendetta!
Ripensò al pomeriggio di una settimana prima, quando il rossino era
entrato in palestra saltando di gioia...
"Guardate!!!!! Ho vinto un viaggio di una settimana a Los Angeles, e
due posti in prima fila per assistere a gara quattro della finale Nba!"
Nella palestra si era scatenato l'inferno...la curiosità aveva mandato a
monte l'allenamento, e persino lui aveva drizzato le antenne per sentire
il resoconto della vincita a Miyagi e Mitsui...
"Bè, un mese fa mi si è rotto il pallone, e sono andato a prenderne
uno nuovo. C'era questo concorso allegato, e mi son detto: Perché
no?
Ho spedito la cartolina e ho vinto! Vado in America!!!!!"
Tutti avevano sospirato d'invidia, e si erano offerti per accompagnarlo
nel viaggio. A parte lui, che aveva mandato giù il boccone amaro e aveva
fatto finta di niente.
'Da quanto ne so non ha ancora scelto con chi andare, però...'
"Allora, volpe?"
Rukawa lo guardò appena. Non gli avrebbe mai mostrato che bruciava dalla
voglia di andarci...non si sarebbe abbassato a pregarlo! Oltretutto, non
era difficile prevedere la sua risposta.
"Smettila di fare aria con quel coso, non mi fai nessun
effetto"
"Peccato, volevo chiederti di venire con me, ma se non
vuoi...domanderò a Harukina cara"
Rukawa si immobilizzò: aveva sicuramente avuto un'allucinazione.
"No, non era un'allucinazione. Ti ho davvero chiesto di venire con
me"
Il ragazzo si girò, scettico:
"E come mai questo pensiero?"
Sakuragi alzò le spalle:
"Semplice, sei l'unico che non sia diventato un leccaculo pur di
accompagnarmi"
Rukawa alzò un sopracciglio, e Hanamichi scosse la testa:
"Dato che Yohei e gli altri odiano volare, tutti hanno iniziato a
strusciarsi perché li scegliessi, il Gorilla non mi ha più picchiato,
Mitchy non mi ha mai ripreso, Kyota mi ha offerto il gelato e persino
Fukuda ha detto che gioco bene. Uno schifo, insomma"
"E allora tu..."
"Ho pensato a te, per dar loro una lezione. Non mi piacciono le
banderuole, e poi il tuo inglese non è male, mi sembra. Mettila così, se
vuoi: io ci metto il viaggio, tu le traduzioni. Qui c'è una copia del
programma. Allora, ci vieni o no?"
Rukawa si voltò, mordendosi le labbra. Che doveva fare? Accettare, e
passare una settimana a stretto contatto col carciofo ma in America,
oppure...
"Ok, visto che non ti interessa lo chiederò a Sendo"
Il moro fissò la porta che si chiudeva, incredulo. Si era lasciato
sfuggire quell'opportunità unica...
"No!"
Si strinse la cintura dell'accappatoio e corse verso il lungo
corridoio.
Spalancò la porta, fermandosi nel mezzo e cercando con lo sguardo il
compagno.
'Dove diavolo è...non può essersene già andato!'
"Coff coff"
(dovrebbero essere colpi di tosse...n.d.Hymeko ^^;)
Rukawa trasalì, girandosi di scatto e trovando il rossino appoggiato al
muro, con gli occhi chiusi e un sorriso sornione sulle labbra.
Senza una parola gli tese il foglio, che il moro prese fulmineamente,
scatenando le risa dell'altro.
Rukawa rientrò nello spogliatoio, non senza prima avergli dato uno
spintone.
Sull'aereo...
"Ehi volpe senti"
"Hn...lasciami dormire"
"Aspetta un secondo. Il programma prevede visite obbligatorie alla
città tutti i giorni, pena l'esclusione dal pubblico di gara quattro,
quindi pensavo che dovremmo stabilire una tregua, almeno là"
"Hn...va bene, fingeremo di essere amici...e adesso, amico, lasciami
dormire"
"Buonanotte, allora"
.........
Hanamichi fischiò ammirato: l'albergo era...una favola. Aveva letto che
era un cinque stelle extra lusso, però...
Furono accompagnati in camera, e Rukawa si accorse che l'inglese del
rossino non era poi tanto male...scosse la testa, quello scemo non era
proprio in grado di darsi una stima esatta.
"E questa sarebbe una stanza?"
L'ascensore era salito all'ultimo piano, e si era fermato in una suite
semplicemente principesca.
Hanamichi saltò a piè pari l'ingresso, la sala da pranzo e il salotto
per uscire sul balcone, che dava l'idea di come l'albergo dominasse la
città.
"Rukawa!!!!!! Si vede il mare!!!!"
Il moro si sistemò in una delle camere da letto, e uscì.
L'aria frizzante della sera scompigliava allegramente i capelli del
rossino, che stava guardando giù dalla ringhiera, ridendo come un matto.
Buttò indietro la testa, e fissò il cielo tinto di sangue.
Ci era riuscito, alla fine era negli Stati Uniti. Certo, solo per sette
giorni, ma era pur sempre un inizio.
Hanamichi si rifiondò nelle stanze:
"Vediamo il resto"
Il ragazzo gli urlò dietro quando si accorse che aveva scelto per primo
la stanza, ma la sua attenzione fu subito conquistata dal bagno enorme:
una stanza rotonda, lastricata in marmo rosa, con una vasca idromassaggio
circolare incassata nel pavimento profonda almeno ottantacinque cm e un
box doccia completo di sauna in un angolo.
'Ci sarà da divertirsi...'
Cenarono in camera, troppo stanchi e eccitati per scendere, e dormirono
senza problemi. Il giorno seguente trascorse tranquillo: visitarono la
città accompagnati da una guida, e Rukawa non fece altro che
dormire.
Il mattino dopo era libero, ma un nubifragio li costrinse a rimanere in
albergo.
(allora, la lemon? n.d.Ru+Hana)
(inizia adesso...n.d.Hymeko)
(era ora...sei andata avanti 6 pagine con l'introduzione! n.d.Ru+Hana
>____<)
Dopo pranzo, Rukawa si sedette contro la porta finestra, contemplando la
pioggia che si rovesciava sulla città. Il rossino era sceso a chiedere
informazioni su quel pomeriggio...non voleva uscire sotto un uragano per
un'altra inutile gita, ma rischiava di perdersi gara quattro...
L'ascensore si fermò, e Hanamichi entrò nella stanza. Rukawa lo squadrò
con apprezzamento: aveva addosso un paio di pantaloni lunghi bianchi, la
felpa di una tuta anch'essa bianca e sotto una canottiera azzurro cielo.
Il tutto metteva in risalto il corpo atletico e la carnagione
dorata.
'Chissà se lo fa apposta...'
Hanamichi gli restituì l'occhiata: la volpe indossava un paio di
calzoncini corti verdi e una maglietta bianca. Le gambe pallide erano
elegantemente stese in tutta la loro perfezione.
Si morse le labbra. Era ora di iniziare il suo piano, e quella pioggia
faceva proprio al caso suo.
"La gita di oggi è saltata, possiamo fare quello che
vogliamo"
"Hn"
"...io so come possiamo trascorrere una bella giornata..."
Rukawa lo vide avvicinarglisi lentamente con uno sguardo famelico negli
occhi. Non si mosse, cercando di capire cosa avesse in mente.
Mentre il ragazzo si inginocchiava accanto a lui, Rukawa si sentì
spogliare da quegli occhi.
"E se ci divertissimo un po'?"
Prima che l'altro potesse rispondere, Hanamichi iniziò a leccargli con
prepotenza un orecchio, e gli infilò una mano nei boxer.
Rukawa sussultò gemendo con intensità, ma non si allontanò. Dopo il
primo momento di sorpresa, iniziò ad eccitarsi sotto le cure del rossino,
e allargò le gambe per permettergli una maggiore libertà di
movimento.
Quando lingua cessò l'esplorazione del suo padiglione auricolare per
dedicarsi alla pelle liscia dietro il lobo Rukawa piegò docilmente la
testa, dandogli libero accesso al suo collo.
Si morse le labbra per non gridare: le carezze del compagno stavano avendo
effetto, e il suo sesso pulsava dolorosamente nella stretta del rossino
che non sembrava intenzionato a dargli pace.
Rukawa tremò quando Hanamichi si allontanò da lui, senza portarlo
all'orgasmo. Lo guardò balbettando suoni inarticolati e arrossendo per
l'imbarazzo.
"D-dove...no...finisci..."
Hanamichi si inginocchiò di fronte a lui e gli sibilò in un
orecchio:
"Tranquillo, vado solo a chiudere la porta...ah, no!"
Spostò le mani della volpe che stava iniziando a completare l'opera.
Rukawa lo fulminò, ma l'altro gli bisbigliò sensualmente:
"Se fai il bravo e aspetti il mio ritorno ti assicuro che goderai
molto di più che con quello che potresti fare da solo..."
e si allontanò camminando all'indietro e leccandosi le labbra.
La volpe, troppo scioccata da quel comportamento assurdo per reagire,
strinse i denti e aspettò freneticamente il suo ritorno, strofinando la
schiena contro la finestra, tentando di appagarsi ben sapendo che fosse
solo un inutile palliativo.
Hanamichi riapparve nella stanza e rispose al suo sguardo interrogativo e
implorante con un sorriso:
"Ho solo messo il cartellino 'Do not disturb'...vediamo un
po'..."
Si inginocchiò vicino le sue gambe, riprendendo a solleticare con i denti
il lobo dell'orecchio.
Rukawa però continuò a gemere e protestare: il suo sesso non era più
nelle attenzioni dell'altro.
"Solleva il bacino..."
Rukawa obbedì, e Hanamichi con un movimento fluido gli tolse calzoncini e
boxer, sistemandosi poi di fronte a lui.
La volpe avvampò quando l'altro soffiò sul suo pene.
Boccheggiò, stringendo le mani. Sapere la sua bocca calda tanto vicino lo
eccitava enormemente, e si mosse d'istinto offrendosi al ragazzo.
Hanamichi sorrise, e ne baciò la punta. Rukawa gridò, poi iniziò a
lanciare gridolini estasiati appena il rossino si premunì di coprirlo di
baci.
Senza preavviso Rukawa si sentì risucchiare in quell'anfratto umido e
bollente.... Hanamichi lo succhiò una volta, poi lo lasciò libero,
scatenando le sue proteste...
"Senti la volpe come scalpita!"
"D-d-o'haooooooooooooooooooooooo"
Hanamichi gli aveva sollevato la maglietta e aveva iniziato a tracciargli
una scia umida partendo dall'inguine fino al petto, per poi ridiscendere
senza fare altro.
"Bastardo..."
"Davvero? Allora...assaggia questo..."
Iniziò a pizzicargli entrambi i capezzoli con le dita, e ridiscese col
volto tra le sue gambe, mordicchiandogli delicatamente il membro. Ne saggiò
delicatamente la consistenza, affondando i denti senza però procurargli
eccessivo dolore. A ogni tormento seguiva una lenta leccata
"curativa" sullo stesso punto, e un bacio casto per suggellare
il tutto.
Rukawa urlò, artigliandogli la felpa...sentiva il suo sesso pulsare
ferocemente, i suoi sensi tesi a godere del calore che li stava
investendo, partendo dal suo ventre e spiralizzandosi in tutto il suo
corpo.
"Di più...t-t-ti prego...sì...non smettere..."
Hanamichi sorrise: era cotto a puntino. Adesso mancava solo il gran
finale, e le restanti notti la volpe sarebbe stata sempre
disponibile.
Scese con una mano ad accarezzargli i testicoli, mentre l'altra iniziava a
sfiorargli la piccola apertura.
Rukawa spalancò gli occhi, e Hanamichi lo riprese dentro la bocca,
iniziando a succhiare con bramosia. La volpe percepiva di essere al centro
delle stesse attenzioni che chiunque riservava a un cono gelato: piccole e
veloci leccate, morsi famelici e un lento, seducente succhiare. Rilassò i
muscoli, servendosi di tutte le cellule del suo corpo per assaporare il
piacere che la bocca ardente di Hanamichi, e la sua lingua che si muoveva
senza sosta, gli stavano donando.
I suoi occhi si fissarono sul muro senza vederlo, e la bocca si socchiuse
aspirando con avidità e fatica l'aria fresca.
Si abbandonò completamente a quegli istanti, sciogliendosi nella pozza
luminosa di piacere che l'altro gli stava offrendo.
Hanamichi improvvisamente succhiò con maggiore forza, e il moro, spinto
da un riflesso condizionato, si inarcò contro di lui, sommergendolo con
suo seme. Inghiottì con frenesia, mentre sentiva l'altro abbandonarsi
sfinito contro la parete.
Rukawa non reagì quando il rossino alzò il viso. Non l'aveva fatto
nemmeno quando il frammento di mente che aveva mantenuto un po' di lucidità
si era reso conto che l'altro stava leccando via lo sperma rimasto,
figuriamoci adesso. Non ne aveva ancora la forza.
.........
"Allora Ru, mi sembri un po' sbattuto..."
"Chissà come mai..."
gli rispose pungente, dato che il ragazzo era ancora accovacciato tra le
sue gambe nude e spalancate.
"Mi sembra che ti sia piaciuto, però..."
sussurrò malizioso...
Rukawa riacquistò un po' di animo, e gli puntò gli occhi addosso:
"Tu mi devi una spiegazione!"
"Oh, come siamo irascibili...e dire che dieci secondi fa stavi
facendo le fusa...ok, ok...diciamo che, visto che non potevamo uscire, mi
sono detto che non sarebbe stato poi tanto male...divertirci un po'...e
non solo oggi, dato che le piogge andranno avanti un bel pezzo, secondo il
meteo"
"E che proponi?"
Rukawa inclinò la testa in avanti, socchiudendo le palpebre.
Hanamichi per risposta sorrise languidamente, appoggiando l'indice alla
base del suo collo e facendolo scorrere fino all'ombelico, affondandolo in
esso e tastandone il fondo, elettrizzando il compagno che però nascose la
reazione...
"Bè, sai...potremmo...fare un po' d'esercizio fisico, di notte...per
mantenerci in forma"
La volpe sbuffò, spostandogli la mano:
"Non funzionerà mai. Nessuno di noi vorrà fare l'uke
dell'altro"
Hanamichi sbottò in una risata squillante, e allontanò l'idea con un
gesto della mano:
"Non dirmi che sei ancora legato a quella vecchia idea di uke e seme?
Ascoltami, noi maschi siamo molto fortunati: possiamo fare sesso sia
prendendo che donandoci.
Io dico questo: perché limitarci a provare un solo tipo di piacere,
quando possiamo godere in due modi diversi?"
(era un secolo che volevo scrivere 'sto pezzo; n.d.Hymeko ^^)
"Intendi..."
"Esatto. Entrambi uke ed entrambi seme, per dirla alla vecchia
maniera. Ognuno darà e riceverà il massimo appagamento dall'altro.
Allora, che ne dici della mia idea?"
".........do'hao?"
"Sì?"
"Certe volte sei davvero un tensai!"
Rukawa si slanciò verso di lui, iniziando a spogliarlo. Hanamichi
raggiante non lo ostacolò, e presto i loro corpi nudi vennero in
contatto.
Il rossino si stese, offrendo le gambe aperte all'altro:
"Credo che tocchi a me dare il buon esempio, no?"
La volpe si sistemò tra di esse, limitandosi a studiarlo con
un'espressione un po' dubbiosa.
"Bè, non ti sembra un po' tardi per avere dei
ripensamenti?"
"No, non è quello...mettiamo le cose in chiaro: sarà solo sesso, e
niente baci sulla bocca. Quando torneremo, sarà tutto come
prima"
Hanamichi si strusciò contro di lui, tentando di mascherare col desiderio
la sua delusione. Aveva sperato di poter coprire quelle labbra eleganti
con migliaia di teneri baci, ma l'altro era stato categorico. Con una
fitta al cuore lo tranquillizzò, tentando di convincersi di aver fatto la
cosa giusta.
Rukawa iniziò a rendergli ciò che gli aveva fatto prima: picchiettò con
la punta della lingua il suo orecchio, accarezzando il suo membro col
dorso della mano.
Hanamichi sospirò, permettendo alla pelle carezzata dalla volpe di
liquefarsi al suo contatto, intrecciando una mano con quella di Rukawa. La
lingua dell'altro si spostò con malvagia lentezza lungo la sua mascella
fino al mento, dove i suoi denti lasciarono piccoli archetti speculari
sulla pelle morbida. Non contenti, scesero assaggiando anche la cute
delicata del collo, che presto fu segnata da numerosi morsi rossi. I
sospiri incontrollati di Hanamichi spinsero l'altro a osare di più, che
succhiò il pomo d'Adamo fino a farlo diventare quasi viola. Il rossino
tremò energicamente, e mosse il bacino cercando il contatto con
l'altro.
Un brivido corse lungo la schiena di Hanamichi appena si accorse che la
volpe aveva smesso di giocare.
Negli occhi di Rukawa riluceva una luce carica d'urgenza, di necessità di
appagamento. Il ragazzo saltò gli altri preliminari: per quelli aveva
tempo. Non poteva più aspettare, il suo corpo sudato scottava per
l'eccitazione, gridandogli di fare in fretta e possedere quel ragazzo col
fisico da statua greca che gli si offriva.
Portò le dita alle sue labbra, che le succhiò avidamente, poi iniziò a
prepararlo, mentre il rossino gli carezzava la schiena e i fianchi.
Appoggiò il viso accanto al suo, baciandogli un orecchio:
"Sei pronto?"
Hanamichi chiuse gli occhi, annuì e aprì di più le gambe,
abbracciandogli la schiena. Rukawa iniziò a penetrarlo con lentezza, per
permettergli di abituarsi ma anche per torturarlo, senza concedergli un
vero appagamento.
"Dai...entra..."
"No...te la devo far...pagare per prima"
Il rossino socchiuse gli occhi e lo guardò con aria di sfida. Rukawa
raccolse gentilmente una lacrima scivolata lungo la sua guancia, ed
Hanamichi ne approfittò per allontanarsi da lui.
La volpe spalancò gli occhi, incredula, poi lo agguantò per i fianchi e
lo penetrò con una spinta decisa. Hanamichi urlò inarcando la testa, per
sopportare il dolore si afferrò ai polsi dell'altro che ancora gli teneva
bloccato il bacino.
Rukawa spaventato bloccò le spinte, lasciando che si abituasse, poi senza
fretta iniziò a scivolare dentro e fuori di lui, giocando con il corpo
caldo che lo racchiudeva. Un rivolo di sudore corse lungo il torace del
ragazzo, precipitando dai pettorali di marmo fino alla base del suo
membro, infrangendosi contro l'unione dei due corpi.
Hanamichi si inarcò, cercando di approfondire il contatto, del tutto
dimentico del dolore. Il corpo dell'altro dentro di sé lo stava portando
con lentezza verso un agognata estasi, e i suoi occhi sensibilizzati
iniziavano a non sopportare più la fioca luce che trapassava la pioggia
scrosciante. Strinse le palpebre e inarcò la schiena, appena la volpe
iniziò a sfiorare con insistenza il particolare punto che aveva il potere
di portarlo in cielo. Singhiozzò, incapace di credere a tanto
piacere.
Rukawa riprese a spingere con forza crescente, incitato dai gemiti
dell'altro e dall'avere il suo corpo madido sotto gli occhi...sapere che
era lui la causa gli procurava un senso di invincibilità, di
predominio...lui...era riuscito ad ammansire quel teppista... Capì di
volere di più da quella carne bollente che lo avvolgeva stretto,
desiderava possedere ogni singola molecola del suo corpo. Affondò quasi
con cattiveria dentro di lui, assaggiando col suo membro le pareti
dell'intestino, spingendosi completamente dentro di lui. Hanamichi sussultò
di dolore, e la volpe iniziò ad accarezzargli i testicoli, decisa a
condividere con lui tutto il piacere derivante dall'unione dei loro corpi.
La sofferenza cessò, senza lasciare ricordo, e Hanamichi ricominciò a
spingere contro di lui, accogliendolo in profondità. Gli ansiti di
entrambi si mescolarono in una strana sinfonia di fiati, confondendosi con
la melodia del vento che spirava incurante di quei due ragazzi. Rukawa
affogò dentro di lui con un'ultima disperata spinta, con un urlo
strozzato vennero entrambi, stringendosi una mano per non svanire in quel
piacere. Rukawa franò sul petto dell'altro, senza fiato, e si concesse di
crogiolarsi ancora in quella guaina calda.
Hanamichi mormorò irritato quando l'altro lo lasciò libero, poi gli posò
una mano sui capelli e iniziò a carezzarlo.
...............
Rukawa alzò il volto, e lo guardò un po' preoccupato. Il rossino aveva
il viso ancora rosso, e il battito del cuore era un po' accelerato.
"Tutto bene?"
"Sì...stavo solo pensando cosa farti adesso"
"Dimmi tu..."
Hanamichi si morse le labbra:
"Alzati e girati..."
Rukawa obbedì, e presto la sua schiena fu tappezzata di migliaia di baci,
piccoli e delicati come dei non ti scordar di me.
I gemiti del moro spinsero Hanamichi a dargli di più, e il ragazzo scese
leccando fino all'osso sacro assaggiando il sudore lungo la colonna
vertebrale. Gli posò le mani sui glutei, allargandoli con gentilezza, poi
umettò la sua piccola apertura con la punta della lingua. Rukawa urlò a
quel gesto inaspettato, spingendosi contro di lui, e il rossino, senza più
voglia di giocare, si rialzò e lo penetrò delicatamente con un dito,
iniziando una lenta tortura. Con l'altra mano prese ad accarezzare il suo
sesso, che reagì indurendosi in fretta. Rukawa si mosse contro di lui,
tentando di darsi piacere, e l'altro lo accontentò scivolando dentro di
lui.
"Stai calmo, e rilassati...passerà tutto presto...non ti
agitare..."
Due lacrime sgorgarono dagli occhi blu cadendo sulle dita di Hanamichi,
che gli alitò sul collo e nell'orecchio, tentando di distrarlo dal dolore
che gli causava. Presto Rukawa smise di essere rigido, e si mosse con
titubanza verso di lui. Il rossino rispose dapprima con gentilezza a quel
movimento, poi si mosse con più forza, affogando la testa contro i
capelli d'ebano. Rukawa fece forza sulle braccia appoggiate al muro e
contrastò la spinta, mentre avvertiva il membro dell'altro possederlo in
profondità. Il ritmo delle spinte di Hanamichi si intensificò, e appena
sentì il suo seme riempirgli la mano venne anch'egli dentro il suo corpo,
mentre le loro grida si univano nell'estasi.
Rukawa scivolò esausto a terra, e Hanamichi madido di sudore gli appoggiò
il petto alla schiena. Il respiro di entrambi era veloce e superficiale, e
potevano sentire il cuore dell'altro correre nello stesso modo.
...............
"Ehi, non dovremmo darci una lavata?"
"Hn..."
"Per la serie viva la loquacità, eh?"
"Lo facciamo nella doccia?"
"-_-;;;;;;;;;;;;;;; L'abbiamo appena fatto..."
"Già senza fiato?"
"Stupida volpe! Andiamo, il Genio ti farà di nuovo urlare di
piacere!"
Rukawa si stiracchiò, cercando di liberarsi dall'abbraccio dell'altro.
Gettò un'occhiata all'orologio: erano già le dieci e mezza. Un po' di
luce resa grigia della pioggia filtrava nella stanza, rendendo tutto un
po' smorto. L'unica cosa che donava un pizzico di vita alla quadretto
erano i capelli sempre fiammanti del rossino sparsi sul suo braccio,
migliaia di fili di rubini adagiati su un mare di perle. Portò le dita
alla sua guancia e ne carezzò il contorno, giocando con lo zigomo,
tracciando una pista immaginaria dalla tempia fino alle labbra. La bocca
sensuale si strinse morbida attorno al suo polpastrello, che fu subito
assaggiato dalla lingua e dai denti.
"Ehi...non hai mangiato ieri sera?"
Hanamichi aprì un occhio, e lo guardò mezzo addormentato:
"A dir la verità non ricordo proprio...mi sembra infatti che
qualcuno abbia insistito per giocare a lungo sotto la doccia"
"Do'hao...mi pare che tu ti sia divertito..."
"Sì, ma adesso ho fame!"
"Se la smetti di leccarmi il palmo chiamo il servizio in
camera..."
"Ne hai due di mani..."
.........
Hanamichi mangiò l'ennesima tartina, leccandosi inconsciamente le dita.
Rukawa rabbrividì, trovando il tutto molto sensuale, ma si impose di
rimanere calmo. Non potevano andare avanti a quei ritmi senza
mangiare.
Erano stesi a pancia in giù sul tappeto davanti alla tv, uno accanto
all'altro, i fianchi si sfioravano a ogni movimento. Stavano guardando la
replica di gara tre, e non si erano parlati molto. Senza preavviso, il
rossino chiese:
"Senti, tu cosa sei?"
"......cosa?"
"Cosa sei?"
"Di che parli?"
"Della tua sessualità. Sei bisessuale, oppure solo gay?"
Rukawa lo guardò spaesato, senza rispondere.
"Allora?"
"Ah...perché me lo chiedi?"
"Bè, in fondo stiamo andando a letto assieme...un minimo di curiosità"
"Io...non lo so. Non ci ho mai pensato, a dir la verità...ma credo
che...io sia...gay. Solo gay...credo"
"Capito. Anch'io"
"Hn"
Mentre finivano di mangiare, squillò il telefono. Rukawa si appropriò
della cornetta e rispose. Hanamichi non fece molto caso al discorso,
intento com'era a trangugiare una coppa di macedonia.
Rukawa attaccò sbuffando:
"Ci hanno organizzato una gita"
"Cosa?! Ma se piove ancora a dirotto!"
"Sì, ma ci hanno aggregati a una visita in pullman di
Hollywood"
"Che palle!"
"Perché, che altro avevi da fare?"
Rukawa schivò di un soffio il cuscino che l'altro gli aveva
lanciato.
............
Si sedettero in fondo al pullman, senza praticamente far caso allo
spiegazione.
Rukawa sbadigliò, tentando di addormentarsi, ma Hanamichi gli tirò una
gomitata nelle costole.
Gli occhi blu mandarono lampi:
"Si può sapere perché l'hai fatto?"
"Semplice. La guida ti ha già guardato male un paio di volte, e io
non voglio perdermi la partita perché tu non sei in grado di stare due
ore con gli occhi aperti"
"Carciofo!"
"Volpaccia!"
"Smettila, non dobbiamo litigare"
"Infatti, siamo in tregua"
"Hn..."
La volpe si sprofondò nel sedile, fissando intensamente il passare delle
mega ville degli attori. Non cercò neppure di seguire il rossino nei
tentativi di far conversazione, rispondendo a freddi monosillabi, come
fossero ancora in Giappone.
La guida li portò a visitare gli studi di una famosa casa di
produzione.
Hanamichi trascinò l'altro davanti ai costumi di scimmie e primati
vari:
"Ehi, sembra di essere a casa...facciamo una foto col Gorilla e il Re
delle Scimmie?"
"Idiota!"
"Stupida volpe! Non hai il minimo senso dell'umorismo! Potresti
almeno sforzarti!"
"Perché? Già faccio di tutto per non picchiarti, non ho voglia di
ridere per niente!"
Hanamichi strinse i denti:
"Sei...sei...lasciamo perdere!"
Rukawa scosse la testa, seguendolo verso il resto del gruppo. Quello
strano rossino doveva avere qualcosa in mente, anche se non riusciva a
comprenderlo. Sembrava che...stesse tentando di instaurare un rapporto.
Cancellò con uno sbadiglio quel pensiero assurdo, e si riunì agli
altri.
Hanamichi si trovò immobilizzato contro la porta della sua camera, mentre
la bocca di Rukawa gli esplorava il collo. Tentò di opporre un minimo di
resistenza, ma la volpe, eccitata dal suo ritrarsi, iniziò a sbattere
violentemente i fianchi contro quelli della sua vittima. Il ragazzo
strabuzzò gli occhi, tentando di soffocare un grido contro la spalla
dell'altro, e si afferrò con tutte le forze rimanenti alla porta. Le sue
dita non trovarono un appiglio saldo, e scivolarono invano sul legno come
i polpastrelli di un prigioniero in una cella di pietra liscia.
Rukawa gli infilò le mani sotto la maglietta, ticchettando sui suoi
muscoli, mentre i denti mordicchiavano gentilmente la pelle del collo.
Tentò di approfondire il contatto tra le loro virilità eccitate ma
ancora prigioniere trasformando le spinte in lente movenze ritmate dal
battito dei loro cuori.
Il telefono squillò, facendoli sobbalzare.
Rukawa lo guardò trillare, indeciso se allontanarsi dal corpo
imprigionato tra le sue braccia.
"D-d-dovresti rispondere"
La volpe gli scoccò un'occhiata indecifrabile, chiedendosi da dove
venisse nel rossino tutta quella fretta di allontanarlo da lui, poi alzò
la cornetta. Hanamichi lo osservò parlottare, poi la cornetta fu sbattuta
giù senza gentilezza.
"Dobbiamo andare"
"Cosa?! Perché?"
"Siamo fuori a cena. Abbiamo solo il tempo di cambiarci. Sbrigati.
Continueremo dopo"
Rukawa sparì senza aggiungere altro, mentre il rossino rimaneva a fissare
uno squarcio di cielo color acquamarina che si era aperto in
lontananza.
Ma quella sera non ebbero occasione di fare sesso, e neanche il giorno
successivo.
Rukawa crollò sul suo petto, esausto. Erano quasi le undici di sera, e
avevano "recuperato" in quelle poche ore ciò che non avevo
potuto permettersi per i vari impegni.
Leccò una perla di sudore sulla sua pelle, gustandone il sapore salato,
appoggiando la testa sul suo cuore, mentre con la mano sinistra copriva
l'altra metà del torace che si alzava freneticamente. Ora che i giorni in
America erano quasi al termine, iniziava a rendersi conto di quanto fosse
importante per lui quel rapporto fisico instaurato con Sakuragi: era
diventato una specie di droga per lui, l'unica realtà, oltre al basket,
in cui valesse la pena destinare la sua energia.
Il basket, e il corpo del rossino.
Entrambi sfiancanti, vitali, altamente eccitanti...
Rabbrividì, mentre l'altro gli sollevava il volto per guardarlo negli
occhi. Rukawa avvertì una scarica d'adrenalina percorrergli la schiena. I
suoi occhi, di solito tanto limpidi, risplendevano nuovamente di quella
luce lussuriosa che l'aveva assoggettato quel primo pomeriggio...
"Senti, visto che probabilmente questa è l'ultima notte completa che
passeremo qui, dato che domani c'è gara 4 e non si sa a che ora
torneremo, che ne dici di...pepare un po' il nostro rapporto?"
"Do'hao...sono giorni che facciamo sesso!"
"E se...ci spingessimo ancora oltre?"
Rukawa gli pizzicò un capezzolo:
"Che vuoi fare?"
"Semplice. Che ne dici se ognuno di noi realizzasse la più sfrenata
fantasia dell'altro?"
"La più sfrenata fantasia?"
"Esatto"
Rukawa lo guardò tra l'incredulo e il desideroso, cercando di capire se
dicesse sul serio, e se quello fosse davvero quel ragazzo imbranato con le
ragazze che aveva conosciuto.
"Che proponi?"
"Parto io? Ok...mi piacerebbe che tu..."
Rukawa arrossì violentemente, per la prima volta in vita sua. Altro che
casto e pudico...quello era un maniaco fatto e finito!
Era lui il guru, la guida spirituale, il maestro jedi di Akira Sendo!
"Però...?"
"...lo fai o no?"
"Sì, sì...hentai"
Rukawa scosse la testa, poi appoggiò dei cuscini alla testiera del letto
e vi si sistemò contro.
Hanamichi rise a tutto quell'imbarazzo:
"Dai, non fare così, poi potrai farmi fare tutto quello che
vorrai..."
Rukawa non rispose, ma portò due dita alle labbra del rossino, che le
prese dentro di sé leccando ripetutamente con la lingua. Sempre
inumidendole, si spostò portandosi a cavalcioni di Rukawa, sistemandosi
in modo che il suo inguine fosse all'altezza della bocca dell'altro.
La volpe obbedì alla richiesta dell'altro, e iniziò a leccare
l'ombelico, tracciandone varie volte il contorno con la lingua.
Hanamichi mordicchiò le dita che stavano giocando con la sua lingua,
grattando con gli incisivi sulle sue unghie. Le dita di spinsero più nel
fondo, e nello stesso momento la punta della lingua premette contro
l'ombelico, solleticandone l'interno.
Un gemito sordo sfuggì dalle labbra del rossino, che si affrettò a
soffocarlo contro il polso di Rukawa.
Il ragazzo moro seguì gli addominali con le labbra, soffiando sulla pelle
incandescente e succhiandone tutte le goccioline di sudore, mordicchiando
un fianco e stuzzicandone l'altro con la mano libera. Sorrise
diabolicamente quando Hanamichi non riuscì più a nascondere i mugolii, a
quanto pare non stava disattendendo i desideri dell'altro...soffiò ancora
sulla pelle, godendo dei brividi che la percorsero, riempendosi gli occhi
della virilità eretta davanti a lui...senza preavviso iniziò a baciare
il suo pene, partendo dalla punta e scendendo lentamente fino alla
base.
Hanamichi urlò, mentre l'organo pulsava per quelle attenzioni, le sue
labbra lo carezzavano in tutta la sua lunghezza e la lingua ne tracciava
l'asse con la punta, segnandolo con una scia lucida di saliva. Rukawa
spostò la testa di lato, stuzzicando i testicoli con la lingua,
muovendoli e carezzandoli come se fossero due grosse ciliegie ancora
attaccate al ramo.
Tolse le dita dalla bocca del rossino, che iniziò a gemere con più
forza, e le portò tra le sue natiche. Inumidì la piccola apertura,
accarezzandola insistentemente, poi lo penetrò con un dito.
Hanamichi, stuzzicato e lusingato dalle carezze sussultò, ma i succhiotti
che la volpe prese a fare sul suo membro eretto lo distrassero da quel
dolore. Rabbrividì, mentre sentiva il calore sperimentato le altre volte
irradiarsi dal ventre fino alle estremità del suo corpo.
Troppo impegnato nel suo lavoro di suzione, Rukawa non si accorse degli
effetti che stava provocando al corpo dell'altro: rivi sottili di sudore
scesero scorrendo dai pettorali allenti fino agli addominali scolpiti, e
ansiti rochi si mischiavano con il suono delle sue leccate.
Senza preavviso, Hanamichi sentì anche l'altro dito penetrarlo, farsi
strada dentro di lui cercando il suo punto più sensibile...si sentiva
piacevolmente aperto, le dita lunghe e sottili al suo interno gli davano
un senso di appartenenza a Rukawa, e nello stesso tempo gli comunicavano
che anche lui lo stava possedendo, perché quelle stesse dita che
scivolavano nel suo corpo setoso erano anche intrappolate in esso, avvinte
dal suo calore.
Rukawa mentre iniziava ad affondare prese il membro turgido completamente
in bocca, incominciando a succhiare con vigore.
Una scarica di adrenalina si propagò in una fiammata accecante in tutto
il corpo del rossino, tagliandogli il respiro. Hanamichi urlò suoni
inarticolati col poco fiato rimasto, muovendosi al ritmo delle sue
succhiate, spingendosi con forza nel fondo della sua bocca.
La volpe fu un po' infastidita dallo sbattere della punta del suo pene
contro la sua gola, ma continuò nella sua opera, muovendo insistentemente
le dita nell'intestino di Hanamichi, fino a toccare quel punto. Sentì il
corpo dell'altro tendersi allo spasmo, i suoi muscoli si irrigidirono
tentando di bloccarlo su quel punto.
Hanamichi afferrò con violenza la nuca di Rukawa e la tenne ferma,
muovendosi come fosse nel suo intestino, la sua mente incapace di
distinguere dove fosse, accecata dal bagliore incandescente che lo
avvolgeva...
Con un'ultima spinta, venne nella sua bocca portato al piacere sia dalla
lingua sensuale che gli carezzava il membro sia dalle dita che lo
massaggiavano all'interno, gridando.
Gridò al mondo il suo piacere chiamando il compagno, inarcandosi in
un'ultima, disperata spinta, mentre per dargli il massimo le dita di
Rukawa premettero con più forza, la sua bocca succhiò più intensamente
e l'altra mano carezzò languidamente i testicoli. La volpe succhiò con
avidità il seme dentro di lui, aveva un sapore strano ma eccitante, e lo
lusingava perché era la testimonianza del potere che aveva
sull'altro...
Il rossino crollò senza fiato tra le braccia del ragazzo, poggiandogli la
testa su una spalla e tentando di riprendere fiato.
............
"S-s-sei stato assolutamente fantastico..."
"Hn"
"Farò tutto quello che vuoi, giuro..."
"Hn"
"...ma non sarò mai al tuo livello"
"Questo è tutto da vedere. Dammi il telefono"
Hanamichi gli passò l'apparecchio, poi si abbandonò contro il suo
ventre, troppo stanco per ascoltare.
"Non ti addormentare. Quando suonano devi andare ad
aprire"
............
Dopo venti minuti, il rossino tornò nella camera con un pacco.
"Che c'è dentro?"
"Oli commestibili di vari sapori"
"Cioè?"
"Voglio che mi cospargi di olio, massaggiandomi il corpo, poi mi devi
leccare, come se fossi un lecca lecca..."
"Accidenti...anche tu non ci vai giù pensante..."
"...poi devi sederti sul mio bacino, ricevermi dentro di te e
muoverti, impegnarti come non hai mai fatto"
"............ok............"
Hanamichi, imbarazzato, fece quello che gli era stato ordinato: aprì per
prima la confezione di olio al cioccolato, ne raccolse un po' tra le mani
e iniziò a cospargere con lentezza il petto di Rukawa, soffermandosi con
attenzione sui capezzoli, ungendoli con molti strati del liquido
profumato. Fece scorrere le sue mani dalla base del collo fino in basso,
colmando con attenzione l'ombelico, dipingendo i fianchi e coprendo il suo
sesso di liquido bruno.
Prese poi l'olio al cocco, e cominciò a ungere il braccio sinistro: partì
dalla sua spalla e vi scivolò sopra fino alle dita tirandolo verso di sé,
come un massaggiatore che scioglie i muscoli di un cliente. Compì la
stessa lenta operazione con il braccio destro, usando l'olio al
miele.
Prese l'unguento alla menta e frizionò la gamba destra iniziando dalla
coscia fino alla punta delle dita, senza dimenticare il plantare del
piede, poi si ripeté con l'altra gamba e il liquido alla fragola.
Ne rimaneva solo uno, alla crema.
Hanamichi si chiese dove poteva usarlo, che parte del suo corpo potesse
spalmare con quell'olio.
Rukawa aprì gli occhi, e lo guardò senza parlare.
Era steso davanti a lui, completamente nudo, braccia e le gambe
divaricate. Ognuna di queste parti era coperta di uno strato sottile di
liquido colorato, come la glassa sulla torta, invitante non solo per il
gusto ma anche per la vista.
Hanamichi si permise di assaporare quello spettacolo per parecchi secondi,
indeciso su dove provare l'ultimo prodotto, poi capì.
Il suo volto.
Rukawa lo guardò avvicinarsi a lui senza muovere nulla a parte gli
occhi.
Hanamichi gli scostò delicatamente i capelli dalla fronte, liberandola
dal loro abituale schermo.
"Chiudi gli occhi"
Rukawa obbedì, e quasi immediatamente sentì le dita forti stendere
gentilmente il liquido oleoso sulla sua fronte, sulle guance, naso, mento
e collo.
Hanamichi si mantenne diligentemente lontano dalle labbra.
Il barattolo si chiuse con un click, e Hanamichi si permise un'altra
occhiata a Rukawa.
Era davvero, semplicemente bello. Abbassò la bocca e gli sfiorò un
orecchio.
"Da dove vuoi che cominci?"
"...il viso"
Hanamichi obbedì, baciandogli la punta del naso. Si passò la lingua
sulle labbra, gustando il sapore dolce dell'uovo e del liquore. Scese
succhiando il liquido sulla guancia, arrossandola un po', poi risalì
leccando la tempia fino alla fronte, pulendola con veloci leccate.
Rukawa sospirò, mentre la lingua calda del rossino ripuliva l'altra
guancia e il mento.
Il muscolo zigzagò sul suo collo, tracciando linee sinuose dal mento fino
alla fossetta alla base e di nuovo su, fino al lobo dell'orecchio.
Hanamichi lo prese tra i denti e lo tirò piano, raspandolo con gli
incisivi, tirandolo ancora e lasciandolo in un sadico tira e molla.
Rukawa strofinò le spalle contro il lenzuolo, felice di quelle attenzioni
ma anche irritato dalla sadica lentezza dell'altro.
Hanamichi scese fino a incontrare il miscuglio di sapori sulla sua spalla,
cioccolato, cocco e crema si sposavano in una strana armonia. Passò un
dito lungo il suo braccio, e lo offrì alle labbra socchiuse della volpe,
che lo succhiò avidamente, fissando quegli occhi ardenti con occhi di
ghiaccio ma ugualmente caldi.
Senza interrompere il contatto Hanamichi deterse quella pelle lunare con
piccoli succhiotti, soffermandosi a lungo nell'incavo del suo gomito.
Rukawa rabbrividendo gettò la testa all'indietro e gemette stringendo gli
occhi, sopraffatto da tante schegge di piacere che si propagavano dal
braccio fino al suo cervello. Iniziò a protestare quando la bocca
dell'altro si allontanò, ma fu subito ricompensato: Hanamichi solleticò
lentamente l'avambraccio, poi gli prese la mano tra le sue e carezzò con
la lingua il palmo. La volpe tremò, sospirando, e il rossino soddisfatto
continuò a seguire le linee del suo palmo con la punta del muscolo,
solleticandolo con veloci tocchi soprattutto al centro, dove reagiva di più.
Non volendo eccitarlo troppo, prese poi a leccare ogni dito per tutta la
sua lunghezza, succhiando ogni polpastrello e leccandone l'unghia,
dandogli piacere ma senza soddisfare le sue mute preghiere. Rukawa sentì
la sua bocca rinchiudersi su ognuna delle sue dita, e le mosse d'istinto
in esse, lottando con la lingua che cercava di dominarle. Hanamichi guardò
il lavoro compiuto: il braccio al cocco era lindo, e presto lo fu anche
quello al miele, torturato nello stesso modo. Sorrise, considerando quella
strana unione: il sapore dolcissimo del miele cremoso contrastato da una
delle persone più dure che avesse mai conosciuto, roccia e dolcezza,
insolito incontro. Eppure Rukawa in quel momento incarnava questi due
aspetti, tanto opposti da riuscire a fondersi in un unico luogo. Sospirò
istintivamente, posando le labbra sul dorso della mano di Rukawa, come in
un baciamano.
Non vi fu alcun cambiamento esteriore nella volpe, ma quell'animo di
solito freddo si era acceso, per quel gesto inaspettato.
'Perché mi avrà baciato la mano in quel modo? Non era un bacio sensuale,
piuttosto, sembrava una manifestazione di...amore puro, come quello dei
romanzi della vecchia Europa medievale. Un affetto idealizzato,
irraggiungibile, irrealizzabile...perché quel posarsi gentile di labbra
mi ha fatto venire in mente tutto questo?'
Socchiuse lievemente gli occhi per studiare Hanamichi. Il ragazzo stava
diligentemente ripulendo il suo polso, sentì le sue labbra lambire e
succhiare la sua pelle facendola arrossare, marcandola con minime macchie
rosse, come tante fragoline affogate nella panna montata.
Hanamichi si portò con lentezza alla base del suo collo. Sapeva che
l'altro lo stava guardando, ne aveva avvertito lo sguardo appassionato
seguirlo in ogni movimento. Si chiese se stesse contraccambiando ciò che
Rukawa gli aveva donato prima.
'Bè, finora non si è lamentato, quindi...'
Disegnò una spirale infinita sulla fossetta alla base del suo collo, poi
scivolò verso il basso facendo scorrere sul suo petto il lato inferiore
della lingua. Rukawa gemette, era talmente diversa...soda, contratta...più
simile a una tortura che a un gioco appagante.
Hanamichi ridacchiò. La volpe si aspettava che lui si fermasse sul suo
membro, ma non lo avrebbe accontentato, anzi. Arrivato al limitare
dell'inguine, deviò bruscamente a destra, leccando l'interno coscia come
un bambino col suo gelato. La sua lingua saettò veloce avanti e indietro,
lambendo con forza ma senza soffermarsi a lungo in un punto solo, toccando
e fuggendo senza mai concedere una risposta alle preghiere implicite nei
gemiti dell'altro. Il rossino decise di stuzzicarlo ancora di più,
iniziando a mordicchiare l'esterno coscia, per poi leccarlo in tutta la
sua lunghezza con un lento, fluido movimento.
Rukawa mugugnò irritato: nei suoi desideri un simile trattamento sarebbe
dovuto essere toccato a una ben altra parte!
"Do'hao!"
borbottò. Iniziava a sospettare che l'altro lo stesse facendo apposta. Lo
scintillio negli occhi del rossino gli confermò che effettivamente lo
stava facendo apposta.
"Shhh...non ti rovinerei mai la sorpresa..."
"Basta che ti muovi..."
"Agli ordini!"
Hanamichi iniziò a blandire freneticamente la gamba, succhiando senza
gentilezza i tendini delle ginocchia e tappezzandole di baci, passando
varie volte la lingua su una minuscola cicatrice probabilmente il ricordo
di una caduta infantile. Pulì in fretta lo stinco, impaziente di arrivare
in fondo. Giunto alla caviglia, Hanamichi si fermò un istante,
soffiandovi sopra con malizia, godendo al sospiro spontaneo dell'altro. La
assaggiò con la punta della lingua, poi la leccò con attenzione,
gustandone la perfetta rotondità. Appoggiò le labbra su di essa e le
trascinò fino alla punta del piede, dove rimasero posate a lungo.
Rukawa fissò il soffitto, sperimentando quel tipo di gioco. Percepì le
labbra muoversi lungo il dorso del piede e di nuovo fino alle dita, in una
lenta e seducente carezza. Si morse le labbra per non gridare, appena
l'alluce fu risucchiato nella sua bocca. La lingua lo carezzò molte
volte, poi si spostò lungo le altre dita, lasciando su di esse non più
olio ma soltanto una scia umida di saliva. Hanamichi socchiuse gli occhi,
poi fissandolo allungò la lingua e tracciò una lentissima retta dal
tallone fino ai polpastrelli, per tornare poi a stuzzicare la palma del
piede. Rukawa urlò, un po' per il solletico, un po' per la scarica di
adrenalina che lo aveva attraversato, come se un fulmine si fosse
propagato dal suo arto fino i capelli. Il rossino continuò a disegnare
schizzi sulla sua pianta, poi stanco del sapore di menta si spostò
sull'altro arto, arrivando in fretta sino al piede. Decise si non ripetere
ciò che aveva appena fatto, ma aspirò piano l'olio con le labbra,
coprendolo di baci torridi, arrivando a mordicchiare la pelle delicata
della pianta.
Rukawa urlò di nuovo, scosso da tremiti mai provati prima, aggrappandosi
alle lenzuola per resistere alla tentazione di toccarlo,
afferrarlo...possederlo.
No. doveva riuscire a mantenere la calma. Sarebbe venuto lui da solo, lo
stava solo eccitando...come lui gli aveva chiesto.
Hanamichi sorrise dolcemente. Era felice dell'andare delle cose. Comunque
fosse finita, Rukawa avrebbe avuto un bel ricordo di quei momenti. Baciò
la pianta del piede con riverenza, scatenando nel corpo dell'altro un
sussulto di sorpresa, poi risalì con minuscole carezze fino al suo
torace, ancora coperto di olio al cacao. Assaggiò curioso quel sapore
misto di sudore e cioccolato, trovando i due gusti perfettamente
amalgamati, il dolce del cioccolato esaltava il salato del sudore e
viceversa, perfetti compagni l'uno dell'altro, come i poli opposti di un
magnete...
Mordicchiò i pettorali allenati, cancellando il lieve dolore di ogni
morso con un bacio affettuoso e leccando languidamente per trasmettergli
un brivido di piacere, testimoniato dai gemiti soddisfatti di Rukawa. Pulì
tutto il suo petto, poi si dedicò ai capezzoli, volutamente trascurati.
Ne circondò uno con le labbra, succhiandolo piano per poi prenderlo tra i
denti e tirare, scatenando ansimi di dolore e di piacere, ritraendosi
senza andare oltre. Rukawa mosse le mani per avvicinarlo di nuovo a sé,
ma Hanamichi le afferrò e intrecciò le dita con le sue, inchiodandolo al
letto. La volpe non si oppose, ma si inarcò facilitandogli l'accesso al
suo petto. Hanamichi dedicò un po' d'attenzione all'altro capezzolo,
inturgidito dalle attenzioni all'altro: la sua lingua tracciò i contorni
dell'areola, poi lo leccò tintinnandone la punta e coprendolo con molta
saliva, che il rossino provvide a togliere in fretta succhiandola con
forza. Le mani di Rukawa si strinsero forti nelle sue, il suo corpo si
inarcò ancora all'indietro mentre la lingua del rossino scendeva
ondeggiando fino agli addominali scolpiti. La sua bocca sapiente assaggiò
ogni centimetro del velo di seta che lo ricopriva, baciandolo
appassionatamente, succhiandolo con forza, ogni bacio era un segno rosso
che risaltava sulla pelle bianca.
La volpe strofinò il ventre contro il suo viso, impaziente. Hanamichi
reagì a quel movimento improvviso, assaltando senza gentilezza il suo
ombelico, aspirando quanto più olio poté, leccando il resto con profondi
movimenti della lingua.
"D-d-dai..."
Rukawa spinse il bacino ancora più verso di lui, e Hanamichi finalmente
obbedì alla sua preghiera spostandosi sul suo pene, ricevendolo nella sua
bocca. Kaede gridò, impreparato a sentirsi avvolgere da quell'altro caldo
come una fornace, e iniziò a muoversi dentro di esso, mimando anch'egli
le movenze di un rapporto sessuale. Hanamichi ne assecondò i movimenti,
desideroso di assaggiare il suo seme, e presto venne ricompensato da un
getto di liquido caldo, che si mischiò con l'alone di cioccolato che
ancora persisteva nella sua bocca. Inghiottì con voracità, pulendo
l'inguine di Rukawa da ciò che rimaneva.
Il ragazzo moro riaprì gli occhi, dopo che non sentì più la lingua del
rossino giocare coi suoi testicoli, e ne incontrò gli occhi calmi e un
po' tristi. Scacciò quell'immagine: era la stanchezza.
Infatti Sakuragi si abbassò e soffiò sul suo basso ventre:
"Sei stanco?"
Una vampata di calore riempì il moro, che reagì subito allo stimolo,
tendendo il pene eretto alla bocca dell'altro.
Hanamichi lo guardò dubbioso:
"Non volevi che facessi dell'altro?"
Rukawa lo guardò senza capire, e Hanamichi anticipò le sue mosse: si
portò in fretta sul suo ventre, e lo prese dentro di sé.
La volpe strabuzzò gli occhi:
"P-p-potevi aspettare...ti avrei preparato..."
Sakuragi non rispose, limitandosi a mordersi le labbra e a trattenere il
fiato. Lacrime sottili si mischiarono con rivoli di sudore, scivolando dal
suo viso fino al corpo dell'altro.
Rukawa, gemendo, si portò a sedere molto lentamente, cercando di muoversi
il meno possibile, e lo abbracciò. Hanamichi sussultò per quel gesto
d'inaspettata tenerezza, poi appoggiò la testa alla sua spalla e permise
alle mani fresche di carezzargli la schiena.
"Rilassati...presto passerà tutto...sciogliti..."
Rukawa diede una leggera spinta, poi si immobilizzò per qualche secondo,
ripetendo quindi il movimento.
Hanamichi sussultò alla prima spinta, ma il dolore lasciò subito posto
al piacere, e la seconda volta bisbigliò:
"N-n-non ti fermare..."
Rukawa obbedì, e riprese a muoversi dentro di lui. Hanamichi si slacciò
dal suo abbraccio e lo spinse a distendersi sul letto, poi gettò la testa
all'indietro e ansimando si mosse ritmicamente per sentirlo affondare
dentro di sé. La volpe si inarcò a sua volta, senza riuscire a
trattenere gemiti irrazionali, spingendosi con forza dentro di lui,
cercando una totale appartenenza reciproca, esprimendo inconsciamente il
desiderio di poter rimanere sempre in quel corpo caldo, stretto,
avvolgente...gratificante. Afferrò i fianchi del rossino e lo spinse
verso di sé, e Hanamichi, benché si sentisse quasi aperto in due, si
aggrappò ai suoi polsi tentando di aiutarlo a prenderlo sempre di più,
desiderando che il corpo di Rukawa si annullasse dentro di lui.
Rukawa venne per primo, con un'ultima spinta intensa, mentre gli occhi del
rossino si spalancarono appena si sentì invaso da quel liquido caldo, e
venne anch'egli, coprendo il ventre di Rukawa col suo seme.
Il ragazzo si accasciò contro la sua spalla, scivolandogli poi di lato,
senza riuscire a tenere gli occhi aperti. La volpe era rimasta paralizzata
da quell'orgasmo, il più intenso mai provato, e non solo per il piacere:
oltre alle eccezionali sensazioni fisiche, possedere il rossino gli aveva
fatto realmente toccare il cielo, la sua anima era stata riempita di luce
e...
"Ru?"
"Hn?"
"Quello che mi hai fatto prima...promettimi che lo farai di
nuovo"
"...sì"
...............
..................
"...a me è venuta fame..."
"...anche a me"
"...sarà aperta la cucina?"
"...sì"
"...chi telefona?"
"...tu"
"...ok. Pollo arrosto, patatine e del gelato?"
"...sì"
Hanamichi prese il telefono e compose il numero. Parlottò un po', e la
volpe aprì un occhio per accertarsi che fosse davvero lui: il suo inglese
era molto buono, al livello del suo.
Si morse un labbro, desiderando di non averlo guardato: il ragazzo era
prono, poggiato sui gomiti, un dito giocava con la federa bianca del
cuscino. La schiena muscolosa si inarcava flessibile come un giunco,
mettendo in risalto le spalle ben disegnate e muscolose e la valle dritta
sul cui fondo giaceva, come un fiume senza anse, la spina dorsale.
Inghiottì...improvvisamente la bocca si era trovata piena di saliva, e lo
sguardo non riusciva a liberarsi da quella visione. Il lenzuolo bianco
sembrava fatto apposta per spiccare sulla sua pelle di bronzo, e
contemporaneamente donava a quella stessa abbronzatura un po' di luce,
facendola risplendere. L'orlo del drappo arrivava fino a tre quarti della
schiena, celando tra mille pieghe le natiche ben modellate e le gambe
lunghe e slanciate.
"Ehi, ci sei?"
Rukawa sobbalzò: si era perso...
"Hn?"
"Ti ho chiesto tra quanto vogliamo il cibo. Mezz'ora?"
Lo sguardo degli occhi blu scivolò di nuovo lungo tutto il suo
corpo:
"No...un'ora e mezza, almeno"
"Cosa? Ma perché? Io ho fame"
Rukawa afferrò il flacone d'olio al miele e si stese tra le gambe del
rossino, appoggiando il petto alla sua schiena e baciandogli un
orecchio.
"Mangeremo dopo..."
Hanamichi avvampò, disse l'ora e appese.
Rukawa si sollevò leggermente, aprì il flacone e ne lasciò scendere
qualche goccia sul collo di Hanamichi. Il ragazzo rabbrividì mentre
sentiva il liquido scorrergli piano lungo la colonna vertebrale. Rukawa
affascinato rimase a seguire il rotolare delle gocce d'olio senza
intervenire, sorridendo quando esse terminarono la loro corsa all'altezza
dell'osso sacro.
Lì abbassò il volto e le tamponò con la punta delle lingua, poi risalì
lungo le sue vertebre con un unico continuo movimento, toccandolo con
tutta la lingua, striandolo con la sua saliva.
Hanamichi mugolò, stringendo spasmodicamente il lenzuolo, poggiando la
fronte contro il cuscino e facendo forza su di esso.
"Ru..."
"Shh..."
Rukawa lo preparò, poi sostituì le dita col membro. Sentendo
l'irrigidimento del ragazzo, gli circondò il sesso con la mano,
vezzeggiandolo con lenti movimenti delle dita, carezzandogli i testicoli
con delicatezza, sussurrando parole di conforto...
Hanamichi iniziò a muoversi contro di lui, e Rukawa rispose alle sue
spinte, senza interrompere il contatto col suo pene. Fecero l'amore
lentamente, senza gridare, e vennero insieme in un singulto, accasciandosi
l'uno accanto all'altro ancora uniti, stremati dal fatica e dal piacere di
quei momenti.
Rukawa scivolò piano fuori di lui, e lo abbracciò con tenerezza,
giocando coi suoi capelli.
Hanamichi voltò il viso, trovandosi a pochi centimetri da lui. Il moro
vide gli occhi castani un po' persi, e le sue labbra schiudersi per lui,
carnose e invitanti, due labbra dolci e tenere, attraenti.
Chiuse gli occhi. Non lo doveva baciare...non poteva farsi
coinvolgere.
Si liberò dal suo abbraccio. Solo sesso.
Hanamichi protestò flebilmente.
"Vado a preparare la vasca"
.........
Il ragazzo dai capelli di fuoco asciugò in fretta una lacrima,
imponendosi di resistere. Ci aveva provato, era vero. Aveva tentato di
farsi baciare. Voleva baciare Rukawa. Ma a quanto pare, alla volpe
interessava davvero solo il suo corpo. Chiuse gli occhi. In fondo, era
stato chiaro da subito. Niente illusioni, non ci sarebbe stato
altro.
"Bè, se deve essere così...approfittiamone"
Raggiunse l'altro in bagno.
"Ci hai già messo il bagnoschiuma?"
"No"
"Non lo mettere"
"Perché?"
"Vedrai"
Appena la vasca fu colma, il rossino accese l'idromassaggio, e scivolò al
suo interno, appoggiandosi contro una parete e chiudendo gli occhi. Rukawa
fece altrettanto.
...............
La volpe si chiese cosa stava tramando il compagno. Erano nell'acqua da un
bel pezzo, e lui...non aveva ancora fatto nulla! Scosse la testa,
godendosi il massaggio sul corpo. Forse si era sbagliato...no, non lo
aveva fatto, dato che ora due mani raminghe stavano compiendo
un'esplorazione inattesa ma accurata del suo basso ventre... Il suo sesso
reagì, indurendosi nella mano stretta che proseguiva le sue cure
solleticandogli dalla base dell'asta fino la punta...
"Girati...ma non qui"
Rukawa si sentì trascinare davanti a una delle bocchette laterali
dell'idromassaggio: il getto avrebbe dolorosamente colpito in pieno il
membro eretto se la mano di Hanamichi non l'avesse protetto schermandolo
dal flusso troppo intenso. Le dita allentarono un po' la presa, e Rukawa
sobbalzò sentendo il fluire vigoroso dell'acqua farsi strada nella sua
mano e avvolgerlo con prepotenza, fasciarlo con la corrente forte e
vorticosa, lasciandolo senza fiato. Si accorse a malapena delle dita di
Hanamichi che lo stavano preparando, scosso dal gioco della sua mano e dal
fluire irruente dell'acqua, piacevole ma doloroso.
Hanamichi scivolò lentamente in lui, abbandonando il suo pene alla forza
dell'acqua. Rukawa sussultò, gettando la testa all'indietro, contraendo i
muscoli di tutto il corpo. Hanamichi gli impedì di proteggersi da solo,
immobilizzandogli i polsi contro il bordo della vasca. Il ragazzo
involontariamente appoggiò il capo alla spalla dell'altro, gemendo ma non
di piacere. Il getto dell'acqua era forte, violento contro di lui... Le
labbra di Hanamichi asciugarono le lacrime fuggite dai suoi occhi,
bisbigliando frasi di conforto. Una mano tornò a schermare il suo membro,
e presto Rukawa si rilassò, cominciando ad assaporare il piacere
donatogli dal membro del rossino affondato in lui, dalle sue dita e dal
massaggio dell'acqua. Hanamichi prese a muoversi velocemente, uscendo e
scivolando di nuovo nel suo corpo stretto, massaggiandogli nel contempo il
membro con la mano e lasciandolo esposto per brevi attimi all'azione
diretta dell'idromassaggio. Rukawa si mosse in risposta, il dolore
cancellato dal pene che continuava a sfiorare con vigoria lo speciale
punto che lo faceva impazzire, anche lo scontrarsi dell'acqua contro di
lui non gli doleva più, anzi, contribuiva a portarlo all'estrema
eccitazione...
Sentì Hanamichi affondare con decisione in lui e si sentì invadere dal
suo seme; egli stesso con un grido reagì nello stesso modo riversandosi
nella mano dell'altro, e il suo seme fu subito disperso dal vorticare
dell'acqua.
..................
Due settimane dopo, al termine di un allenamento...
Hanamichi chiuse in fretta l'armadietto, iniziando ad allacciarsi le
scarpe.
Rukawa gli passò davanti senza guardarlo, sebbene fossero soli. Tutto era
tornato come prima. Nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che era
successo tra i due. Tutto uguale...in apparenza.
Sakuragi si alzò, prese la borsa e si avviò verso l'uscita.
"Aspetta"
Rukawa sobbalzò egli stesso. Non si era trattenuto, sebbene non riuscisse
a decidere...che dirgli.
Hanamichi si voltò impassibile:
"Che hai? Sono di fretta"
La bocca di Rukawa si aprì e si chiuse senza emettere un suono. Non
poteva dirglielo...non così, almeno...non ancora...doveva prendere il
discorso più alla lontana, doveva...riavvicinarsi a lui.
Rispose con uno sguardo ugualmente freddo:
"Ricominciamo ad andare a letto assieme?"
Con lo stesso tono di chi parla del tempo.
Il rossino alzò un sopracciglio:
"Perché?"
"Ci siamo divertiti"
"E allora?"
"Continueremmo a farlo"
"...no"
Rukawa spalancò gli occhi, ma si mantenne impassibile:
"Perché no?"
Il volto di Hanamichi rimase di pietra, e la sua voce non tremò:
"Sendo mi ha chiesto di mettermi con lui. Sono di fretta perché gli
devo dare la mia risposta"
"COSA?!"
"Sendo mi ha chiesto di essere il suo ragazzo, io gli ho domandato un
po' di tempo e adesso ho deciso"
La voce di Rukawa si abbassò pericolosamente:
"Che cosa, hai deciso?"
"Non sono affari che ti riguardino"
"Sì invece, dato che sei venuto a letto con me per una settimana.
Cosa ne direbbe il porcospino se lo sapesse?"
La reazione di Sakuragi non fu però quella che si aspettava. Alzò le
spalle, e sbirciò le lancette:
"Lo sa già"
"Cosa?!"
"Sì, gliel'ho detto prima che partissimo, che probabilmente saremmo
finiti a fare sesso"
"Non capisco più nulla..."
Hanamichi guardò ancora l'orologio, poi sospirò e si sedette a
cavalcioni su una panchina:
"Lui mi ha chiesto di mettermi con lui. Io non sapevo che fare, dato
che mi piacevate sia tu che lui. Ti ricordi quella settimana di vacanza
straordinaria che il preside ci ha concesso un paio di mesi fa per
l'arrivo dell'uragano Asuka? Sì? Bene, io e lui abbiamo trascorso insieme
quei giorni alle terme, conoscendoci un po' meglio...come abbiamo fatto
noi a L.A. Poi mi ha chiesto di mettermi con lui, ma ero incerto. Così,
quando ho vinto il viaggio, ho deciso subito che avrei portato te (quella
dell'inglese era una scusa), per vedere se tra di noi poteva funzionare. E
alla fin ho scelto"
Rukawa deglutì. Aveva ascoltato il racconto senza parlare, mentre tutti i
tasselli scivolavano al loro posto... Chiuse gli occhi, pregando che il
rossino volesse comunicare a Sendo una risposta negativa:
"E cosa gli dirai?"
"Che dopo avervi conosciuti meglio entrambi, e non solo in quel
senso, accetto di mettermi con lui"
La pelle diafana della volpe sbiancò ancora di più:
"P-p-perché?"
"Per il semplice motivo che tu non sai pensare altro che al basket e
al sesso, me l'hai dimostrato anche prima, con quella richiesta. Mentre
Sendo, al contrario di te, sa anche vivere"
...........................
Allora, questa fic in origine doveva essere una RuHana. Poi avevo deciso
di trasformarla in SenHana (stessa trama, con Hana che va a letto con Ru,
ma alla fine si mette col porcospino). Poi sono tornata alla RuHana, perché
in fondo non era male come idea, e alla fine ho deciso di scriverle tutte
e due (anche perché se avessi scritto solo la SenHana minimo quattro
persone avrebbero cercato di farmi la festa...). Ognuno si legga il finale
che vuole, che è meglio. Le lemon non sono tutte dei capolavori, ma non
sapevo come farcele stare tutte senza farla venire troppo lunga, quindi ho
tagliato un po'. Ma potrei rimetterci mano...
Finale RuHana
Finale
SenHana
Disclaimers: tutti i nomi etc sono dei legittimi proprietari, non c'è
scopo di lucro.
La dedico a Ria-chan, una grande amica; a Ise-chan assicurandole che non
ne ho altre in mente; a Alex-chan che ho "reintrodotto" allo
yaoi; a Enys e Aerie; a Sil-chan; a tutte le webmisatress e a te che leggi
sperando ti sia piaciuta. E a Massi che mi ha rimesso a posto il modem ^_^
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