Per
questa mini-fic HanaRu non devo solo precisare che i personaggi non sono miei ma
di Inoue (;_;), ma che non è mia neanche l’idea per la trama (plagio totale
insomma ^///^): mi hanno ispirata gli scans di una deliziosa doujinshi del
circolo Tee 2 book . Un bacio e una dedica a Ria, Calipso e Greta…
Your kisses
are so sweet di
Nausicaa
Oggi dobbiamo
disputare la prima partita delle eliminatorie per il campionato invernale
della prefettura di Kanagawa e naturalmente ci stiamo preparando ad
affrontarla come se fosse la finale. Mai abbassare la guardia, anche se
siamo i campioni!!!!! Abbiamo una reputazione da mantenere alta, giusto?
Dunque, niente sconti per nessuno, neanche per questa squadra di cui non
mi ricordo il nome e che già l’anno scorso avevamo battuto con un
distacco di oltre 100 punti…
Tutto
tranquillo, quindi: arriviamo un po’ in anticipo e ci sistemiamo a bordo
campo per assistere alla fine della partita precedente. Però…
Vicino
a me, Kaede è nervoso.
Fino
a pochi minuti fa era serio e concentrato come è sempre prima di un
qualsiasi incontro, anche di allenamento (secondo me non è normale, ma
quando gli rinfaccio la patologicità della cosa, lui NEGA!!!!), ma ora lo
sento teso e questo non è da lui. Kaede Rukawa che si preoccupa per una
partita contro una simile squadra di incapaci?!
Quando
mai…
Eppure
la tensione che percepisco dal suo corpo è un segnale inequivocabile…
Ma…un
momento…HO CAPITO!!!!
Non
me ne sono accorto subito, la giacca della tuta che tiene sulle spalle mi
nascondeva un po’ la visuale delle sue braccia.
Non
ha la sua fascetta nera.
Quella
che porta sempre al braccio sinistro; e ora, infatti, con la mano destra
si stringe nel punto dove dovrebbe esserci la fascia. Per una frazione di
secondo, vedendolo così, ho temuto che si fosse fatto male, ma poi
l’assenza di quella familiare stoffa nera mi ha fatto intuire quale sia
il problema (il tensai colpisce ancora!!!!). Sapete che è la prima volta
che lo vedo senza prima di una partita? E forse è la prima volta anche
per lui, ecco perché è nervoso: non gli piace l’idea di dover giocare
senza la sua fascia…Credo che si morderebbe la lingua pur di non
ammetterlo, ma quell’affare per lui è un portafortuna…
Come
dite?!
Vi
sembra in contraddizione con il suo carattere e le sue convinzioni?
Uhm…forse, ma gli sportivi hanno spesso di questi portafortuna, sapete?
Io, per esempio, durante le partite, sotto la divisa, indosso sempre dei
ciclisti che mi ha regalato la kitsune, mi fa sentire meglio.
Guardo
il profilo perfetto di Kaede, poi torno a fissare la sua mano che stringe
il suo braccio…Dopo un po’, lui si muove.
“Torno
subito” mi dice. Tra poco dovremo scendere in campo e lui va di nuovo
verso lo spogliatoio.
Io
sorrido.
Kaede…
Maledizione,
non c’è!!!!
Volevo
controllare un’ultima volta che la mia fascetta nera non fosse rimasta
nel mio borsone, ma non c’è niente da fare.
Come
ho potuto dimenticarla?!
Ieri
l’ho lavata, poi dopo che si era asciugata stavo per rimetterla nella
mia sacca e qualcosa mi ha distratto…Hanamichi? I miei gatti?
Non
che sia una tragedia, però…ho sempre giocato con quella semplice
fascetta stretta al braccio, ne avevo una anche alle scuole medie!!!
Ricordo che decisi di comprarne una simile dopo aver visto una foto di
Michael Jordan su una rivista di basket: ne aveva una così al braccio…
Inoltre
queste fasce hanno la loro utilità pratica, visto che evitano che il
sudore possa scendere fino alla mano e rendere più difficile il controllo
della palla…Ma non è questo che conta: quell’oggetto per me ha un
valore affettivo e per dirla tutta, anche se è un’esagerazione, io
senza quella fascetta mi sento nudo!!!!
“Non
trovi la tua fascetta, kitsune?”.
Smetto
di rovistare nel borsone e mi volto verso Hanamichi, che mi ha seguito
nello spogliatoio.
“Hn”.
“L’hai
scordata a casa!” insiste lui.
Che
geniale intuizione…
“Sicuramente
sarai stato tu a distrarmi, facendomi dimenticare di metterla nel
borsone” replico io; lui non si altera come mi aspettavo, forse ha
intuito il mio cattivo umore.
“E’
ora di scendere in campo, stupida volpe” prosegue il mio do’aho. Io ho
un sospiro di irritazione appena percepibile.
“Lo
so, arrivo” dico, togliendomi la giacca della tuta dalle spalle; ma
subito dopo, senza dire una parola, Hanamichi stringe la sua mano al mio
polso e, dopo aver sorriso, si china e mi dà un bacio sul braccio.
Mi bacia lì dove di solito c’è la fascetta…
un bacio leggero, poi un altro, un altro ancora…
poi si raddrizza e fissa il mio sguardo stupito.
“Vinceremo
noi, kitsune, e tu sarei bravissimo anche senza quella fascetta, lo sai
vero?!” mi sorride e mi strizza l’occhio, scherzoso.
Gli
sorrido anche io, poi alzo il mio braccio e poso le mie labbra là dove
lui ha depositato quei dolci baci sulla mia pelle…
“Puoi
giurarci che sarò bravissimo, Hana! Andiamo!!” gli dico, dopo averlo
guardato negli occhi.
“Hahahahahaha…li
faremo neri, kitsune!!!” proclama lui. Puoi starne certo, amore mio…
Ci
incamminiamo verso la palestra e io sono di nuovo tranquillo e so che
vinceremo senza problemi.
Dopotutto,
do’aho, il mio portafortuna sei tu…
Fine ^^
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