Ciaoooooo!!
Allora…non
c’è molto da dire. E’ innanzitutto una oneshot xover tra Slam Dunk e
Kizuna.
Sembra
che io scriva solo crossover vero?-___-
Poi…per
chi non conoscesse Kizuna i personaggi che ho usato sono tre.
Ranmaru
Samejima- Biondo, bello, studente universitario, vive con Kei Enjoji il
suo compagno e sono entrambi gay. Kei ha i capelli neri lunghi, poi però
in un secondo momento li taglia e questa fic si svolge appena dopo che lui
li ha tagliati.
Kai
Sagano è il fratellastro di Kei, (hanno nomi simili) lui è biondo è
molto carino. E’ però più sfacciato e innamorato di Samejima.
E’
tutto credo. Leggete e preparate i sacchetti per il vomito….good luck!
You're mine
only
di Anny
-
Enjoji? Dove sei? Ehyyyy!! –
Un ragazzo biondo dalla
carnagione lattea girava in un appartamento della periferia di Tokyo.
Indosso aveva solamente una camicia a quadri e dei boxer celesti. Gridava
a squarciagola il nome del suo compagno d’appartamento.
-
Dove diavolo si sarà cacciato quell’idiota? Non mi pare sia
uscito! –
Aveva messo le mani sui
fianchi e dalle labbra gli era uscito uno sbuffo. Era talmente riverso
nelle sue macchinazioni di tortura, sul povero Enjoji, che non si accorse
della figura strisciante alle sue spalle, che cogliendolo alla sprovvista,
lo agguantò da dietro.
-
Ahhhh!!!!! –
-
Lo sai che hai delle gambe davvero sexy? –
La figura che poco
prima stava ancora strisciando, per tendergli un agguato, prese ad
accarezzare le suddette gambe, con fare lascivo.
Intanto il ragazzo
biondo non sembrava del tutto entusiasta della situazione, infatti aveva
il viso tutto rosso dalla rabbia e le mani erano minacciosamente strette
in due pugni.
Sembrava un vulcano che
dopo secoli di riposo minaccia d’eruttare, e devastare tutto ciò che
gli si pari dinanzi.
-
Enjoji….-
La voce suonava bassa e
minacciosa. Quasi un ruggito, lo stesso tono con cui si potrebbe
pronunciare una maledizione.
-
Siiiiii??? – Il soggetto interessato rispose ancora strusciandosi
sul corpo del compagno, e sorridendo sornione.
-
Mi hai messo PAURA!!!!! –
Così in un attimo il
biondo si voltò sferrandogli un sinistro in pieno volto, e facendolo
cadere sul tatami.
-
Dov’eri? –
Il ragazzo si era
portato a distanza di sicurezza dalle mani insidiose. Mettendo tre metri
buoni tra di loro.
L’altro si alzò a
sedere con fatica, accertandosi di avere ancora tutte le ossa a posto. Poi
rispose in un rantolo: - Ero in camera. Perché? Mi cercavi? –
-
No guarda. Gridavo il tuo nome tanto per il piacere di
pronunciarlo. –
-
Oh. Davvero? –
Alla risposta, e
successivamente al sorriso beato del compagno, non riuscì a trattenersi.
Rispose con un diretto sinistro sul viso stendendo a terra il corpo
collegato ad esso.
Dopo qualche secondo in
cui ricompose la sua aria seria e risoluta, Ranmaru Samejima prese a
parlare come se stesse annunciando un evento straordinario e non avesse
mai sferrato il pugno di pochi istanti prima.
- Mi ha appena
telefonato mia sorella. Ha detto che mio cugino è appena arrivato a Tokyo
e che sta arrivando qui. Sta venendo qui da casa dei miei con un suo
amico. Ci pensi?? Il mio cuginetto sta venendo a trovarmi! Sono secoli che
non o vedo. L’ ultima volta che ci siamo incontrati lui aveva solo otto
anni. Ah…devo preparare qualcosa per cena. Sono così ansioso di
rivederlo. -
Ranmaru ormai correva
per l’appartamento senza fermarsi mai. Sembrava ubriaco di felicità e
Key ne era quasi geloso. Chi mai poteva essere questo parente che attirava
tanto l’attenzione del suo koi? Neanche la sua sorellina suscitava tante
emozioni.
- Un attimo Ran,
fermati un secondo. Chi è questo cugino di cui parli? Non ne sapevo
niente. Da dove viene e come mai non lo vedevi d tanto tempo? -
Per un attimo pensò
che le sue parole si fossero perse col vento, poi Samejima si fermò un
attimo per rispondergli. - E’ il figlio di mia zia. Ora dovrebbe avere
diciotto anni. Abita a Kanagawa, ma per una serie di motivi non ci abbiamo
più avuto l’occasione di vederci. -
-
Tua zia? E poi non capisco….non lo vedi da quanto? Dieci anni? Come puoi
essere felice di rivedere una persona che quasi non conosci? -
- Baka! E’ il figlio
della sorella di mia madre. E poi non lo vedo da dieci anni, ma ci siamo
sempre sentiti via lettera. Si può dire che Hanamichi è il mio
confidente. -
- Cosa?? Confidente?
Non mi dire che gli hai detto di noi due?? E poi come mai non mi sono mi
accorto di questa tua corrispondenza? -
- Uff…certo che non
gli ho detto di noi due. Non sono mica tanto scemo? Rischierei di farmi
odiare da una delle persone a cui sono più affezionato in assoluto! Gli
ho raccontato che sono fidanzato con una ragazza, lo sai che ti ho
descritto in versione femminile? Eheh! E non ti sei mai accorto della
nostra corrispondenza semplicemente perché io sono una persona riservata,
e tra l’altro non hai mai guardato nella mia posta o sbaglio? -
- Certo che no! Non
sono mica uno spione io?? Per chi mi prendi? -
- Hm, bravo. E ora non
infastidirmi più. Tra poco dovrebbero arrivare. Perché non dai una
pulita alla casa nel frattempo? -
- Agli ordini. Subito!
Ah, che tipo e tuo cugino? E chi è il tipo che si porta dietro? -
- Ah, non so proprio
chi sia il suo amico. Nell’eccitazione ho dimenticato di chiedere, però
se è amico di Hana-kun deve essere per forza una brava persona. Mio
cugino è la persona più solare che si possa incontrare sulla faccia di
questo pianeta. Tutto di lui ti fa pensare all’estate, e alla gioia di
vivere. Anche nelle situazioni più terribili riesce a tenere alto il
morale e a mostrare il meglio di sé. Sembra un buffone, ma è un ragazzo
davvero sensibile e innocente. -
- Wow. Più che solare
direi che è falso e insensibile. Una persona che non si scompone neanche
davanti alla più terribile delle tragedie. Che razza di persona è? -
- Ah, non è affatto
vero! Devi aspettare di conoscerlo per giudicare. E poi io trovo che vi
assomigliate tantissimo. -
Per tutto il tempo a
seguire discussero e finirono ancora per azzuffarsi, o meglio, Samejima
picchiò a sangue Enjoji.
Intanto fuori dalla
palazzina due ragazzi alti come colossi si apprestavano a salire le scale
fino ad un certo appartamento. Quello leggermente più alto stava parlando
a non finire elencando tutti i pregi del suo caro cugino che non vedeva da
tempo.
Kaede che gli stava
affianco ascoltava pazientemente tutto quello che aveva da dire senza mai
interrompere. Aveva capito che questa per Hanamichi doveva essere una
persona davvero importante, e così non si era permesso di contraddire la
sua decisione di fargli visita. E poi cosa più importante di tutte, era
felice di poter conoscere un parente così stretto del do’aho. Forse il
più stretto assieme alla cugina (la sorella di Ran).
\Chissà se gli
assomiglia, almeno di carattere.\
Si accorse solo allora
che il rossino si era fermato dinanzi ad una porta. La targhetta del
campanello riportava due nomi. Key
Enjoji e Ranmaru Samejima.
Samejima era il parente
di Sakuragi, mentre l’altro nome doveva essere di quel suo amico che
viveva con lui. Il miglior amico, il compagno d’università.
\Ciò che dovrò
fingere di essere io.\
Il dito lungo e sottile
di Hanamichi si era poggiato sul pulsante dorato del campanello. Un
simpatico suono si diffuse nell’appartamento. Se ne poteva sentire
l’eco da fuori la porta principale.
Poi s’avvicinò un
rumore di passi felpati, probabilmente avvolti da soffici pantofole di
spugna.
\Le preferite di Ran.\
Il rosso sorrise
silenziosamente pensando che in effetti doveva essere un vizio di famiglia
quello delle pantofole. Anche lui adorava selezionarle da persona a
persona. Per esempio Kaede aveva tante piccole volpi disegnate su quelle
invernali o dei palloni da basket su quelle estive. Quasi maniacale a dire
il vero. Aveva speso un sacco di tempo per trovarle.
Si riscosse quando
finalmente qualcuno aprì la porta. Stava già per gettarsi tra le braccia
di suo cugino quando notò un particolare abbastanza evidente.
\Capelli neri? Ma
chi…?\
Intanto Enjoji era
rimasto sulla porta a bocca spalancata. E quello era il ‘cuginetto’ di
cui parlava Ran? Era quasi più alto della porta. Ma non solo….quei
capelli cos’erano? Il frutto d’uno strano esperimento genetico?
\Non ci posso credere?
E quello sarebbe parente di Ran? Ora capisco cosa intendeva quando diceva
solare. Sembra quasi un’arancia con quei capelli.\
- Hana-kun!!!!! -
Samejima si gettò
addosso al cugino scansando Key. Lo strinse forte tra le braccia come un
bambino con la sua mamma tornata da lavoro.
Anche il ragazzo più
giovane strinse forte.
In breve i due
lasciarono la presa e si guardarono. Il primo a parlare fu Hanamichi:
-
Ah, Ranmaru. Mi sei mancato tanto sai? Vedo che sei diventato
davvero bello sai? Le fotografie non ti rendono per niente giustizia. –
Nella stessa stanza due
ragazzi annasparono per la gelosia ed uno arrossì.
\Sicuramente è un tipo
sincero. Almeno questo glielo devo riconoscere al rossino.\
-
Ah, bhè…non mettermi in imbarazzo! E poi chi è il ragazzo
dietro di te? Un tuo amico? Non me lo presenti? –
Il giovane dai capelli
biondi si profuse in un profondo inchino e si presentò ufficialmente.
Come avrebbe potuto fare al suo futuro suocero.
Invece il ragazzo che
lo guardava da fuori annuì semplicemente, aggiungendo stancamente il suo
nome. – Piacere, Kaede Rukawa. –
Non un sorriso, non un
inchino, non un’emozione qualunque essa fosse.
\E’ già tanto che
abbia detto ‘piacere’. Dev’essersi sforzato proprio.\
-
Tu invece devi essere Enjoji vero? Ran-chan mi parla spesso di te.
Eheheh! Piacere, Hanamiochi Sakuragi. – Così dicendo allungò la mano
per stringere quella del ragazzo più vecchio.
-
Piacere. Invece io non sapevo neanche che tu esistessi fino a
mezz’ora fa. Ci pensi? –
Dopo i convenevoli, i
quattro presero posto nell’appartamento. Si sedettero al tavolino basso
e cominciarono a parlare.
-
Io e Kaede siamo nella squadra di basket del liceo, e siamo venuti
a Tokyo per disputare gli incontri del torneo nazionale. Staremo qui per
una settimana, ma fino a sabato non avremo un attimo di tempo libero,
sapete gli allenamenti…oh, sabato giochiamo una partita importante e
vorrei che veniste. Ecco…prendete questi. –
Così dicendo trasse
dalla tasca due foglietti di carta rigida blu. Due biglietti numerati per
l’incontro di basket.
-
Verrete a fare il tifo per noi? Ne saremmo davvero felici, vero
Rukawa? –
Come al solito non una
parola. Un semplice abbassarsi e rialzarsi della testa, quasi
impercettibile.
-
Visto? –
\Visto cosa? Perché si
è mosso?\
Il loro pensiero
sincronizzato in tutt’uno.
-
Certo Sakuragi, verremo senz’altro a vederti. –
-
Oh, non chiamarmi così. Sono anche più giovane di te. –
-
Come vuoi Hanamichi. Senti però….ecco….il tuo amico, sta forse
dormendo? –
Tutti e tre si girarono
in sincrono per guardare Rukawa, che effettivamente, stava dormendo.
Un grosso gocciolone
scese giù dalla testa del rosso. \Ma è mai possibile che debba sempre
addormentarsi ovunque?\
Il giovane asso dello
Shohoku riposava seduto con schiena appoggiata contro il muro. I capelli
corvini nascondevano la parte superiore del suo viso e gli occhi chiusi.
Le labbra erano leggermente socchiuse mentre lasciavano uscire i respiri
in leggeri sbuffi.
Hanamichi fu indeciso
per qualche millesimo di secondo se svegliarlo o mettersi a ridere.
Poi guardò le facce
allibite e indecise di suo cugino e di Enjoji.
Sospirò attirando la
loro attenzione, così sorrise imbarazzato.
-
Ecco…per lui è normale addormentarsi ovunque. Riesce ad
addormentarsi nei posti più impensabili, come la bicicletta. E’ davvero
fortunato ad essere ancora vivo con tutte le volte che è sbattuto contro
un muro, una macchina oppure un cassonetto per i rifiuti. –
Ranmaru ed il suo amico
erano ancora più allibiti. – Vuoi dire che si addormenta in bici? No,
non è umanamente possibile. –
-
Vuol dire che è un alieno allora, perché gliel’ho visto fare
milioni di volte in questi tre anni.-
Ancora
a bocca aperta. Se ci fossero state mosche nella stanza non avrebbero
avuto problemi ad entrarci.
Poi
vide suo cugino alzarsi per avvicinarsi a Rukawa. Un brutto presentimento
s’impadronì di lui.
-
Che fai Ran? –
-
Lo sveglio. Non può rimanere così. Chissà che male gli farà la
schiena dopo. –
Il
brutto presentimento tornò a farsi sentire. Ranmaru stava rischiando
grosso.
S’alzò
di scatto impaurendo anche Enjoji che era rimasto a sedere. Si gettò in
avanti ed afferrò la mano di suo cugino appena in tempo, stava per
scuotere la spalla del ragazzo appisolato.
Sorpreso
dall’azione improvvisa del rosso Enjoji scattò in piedi preoccupato.
– Ehy!! Che succede? –
-
Hana-kun perché mi hai fermato? –
Hanamichi sospirò
soddisfatto. Per fortuna era riuscito a sventare il pericolo appena in
tempo. Aveva potuto salvare la vita di Ran appena in tempo.
-
Dovresti ringraziarmi. T’ho salvato la vita. –
Voleva mettersi a
ridere. Se quello fosse stato un manga allora sulle loro teste avrebbe
visto tanti grossi punti interrogativi.
-
E’ pericoloso svegliare Rukawa in quel modo. Ora vi faccio
vedere. –
Ormai dopo tanti
tentativi Hanamichi era riuscito a trovare un buon modo per svegliare il
suo fidanzato senza ottenere in cambio: lividi e bernoccoli. Ma non poteva
usare il suo ‘metodo’ davanti a loro due.
Aspirò forte
riempiendosi i polmoni di una gran quantità d’aria. Poi afferrò di
scatto le spalle di Kaede e cominciò a scuotere. Né piano né forte.
Quel tanto che bastava a suscitare la solita reazione.
-
Kaedeeee!! Svegliati. –
Un leggero mormorio
proveniente dal ragazzo addormentato, poi un leggero sfarfallio delle
ciglia e infine…..
-
Non perdono chi disturba il mio sonno! –
Un violento sinistro
partì in direzione del naso del rossino, che in prevedendo quella mossa
gettò la testa all’indietro curvando pericolosamente la schiena.
Un forte scricchiolio
echeggiò dalla schiena di Hanamichi. Quest’ultimo aveva strabuzzato gli
occhi e ora si massaggiava la zona dolorante.
Ranmaru e Key
guardavano i due ancora perplessi. Quei due erano davvero strani, non solo
Rukawa anche Hanamichi che dava il comportamento dl compagno per scontato.
Intanto Rukawa si era
parzialmente ripreso e vedendo il rossino con un espressione sofferente
capì immediatamente quel che era successo.
Lo afferrò per una
spalla e con l’altra prese a massaggiare il posto in cui Sakuragi non
riusciva a strofinare bene. – Tutto bene? Do’aho…perché mi hai
svegliato in quel modo se ne conosci un altro più sicuro? –
Stava per continuare,
quando si rese conto di avere un pubblico. Ricordò improvvisamente dove
si trovavano e comprese il motivo del suo brusco risveglio.
-
Oh… -
S’allontanò
lentamente dalla testa rossa mettendosi in piedi. Tese una mano al
compagno invitandolo ad alzarsi. Poi guardò le facce dei presenti e fece
una cosa molto insolita.
-
Mi dispiace. Non avrei dovuto addormentarmi. –
Per i due ragazzi che
l’avevano appena conosciuto non ci fu nulla d’anormale, mentre per
Hanamichi fu una gran sorpresa.
\Non è possibile? Che
gli è successo?\
A parte qualche
episodio sconcertante qua e là, il resto della serata si protrasse
piacevolmente. I due giocatori dello Shohoku rimasero a cena,
sperimentando le prelibatezze del giovane Samejima, e dovettero usare
tutta la loro volontà per poter opporsi alle offerte dei padroni di casa
che li invitavano a rimanere anche per dormire.
Alla fine si
congedarono con la scusa che massimo per mezzanotte tutti gli studenti
dovevano essere nelle loro camere d’albergo.
Alla fine Ranmaru si
arrese a lasciarli andare, con la promessa che si sarebbero rivisti il
sabato successivo alla partita.
I due studenti liceali
erano già andati via da un po’. Ranmaru era ancora eccitato per aver
rivisto l’amato parente dopo così lungo tempo, mentre Enjoji rifletteva
sdraiato sul divano. Ad un certo punto espresse i suoi pensieri con
espressione seria, facendo capire al compagno che per una volta stava
parlando seriamente.
-
Lo sai che tuo cugino è simpatico? Avevi ragione su di lui, anche
se a dire il vero sono rimasto sorpreso nel vederlo. Quei capelli rossi
sono naturali? –
-
Cero che si! E io trovo che siano davvero belli. Gli si
addicono molto per il suo carattere. Tu non pensi? –
Enjoji alzò un
sopracciglio pensandoci su, poi annuì sorridendo. – Però anche se è
tuo cugino non è bello come te! Ad un primo sguardo avrei detto che
Rukawa era più adatto, visto che è molto carino. –
Il biondo si
schiaffeggiò la fronte esasperato, chiedendosi perché mai tra tutti gli
uomini del mondo aveva dovuto innamorarsi proprio di quel baka.
-
Enjoji….secondo te dovrei dirglielo? –
-
Cosa? –
-
Che stiamo insieme Baka! –
-
Ah…non so. Penso
che non la prenderebbe tanto male se ti vuole bene davvero. –
-
Lo penso anche io. E poi anche il suo amico mi è parso in gamba.
Anche se non hanno fatto altro che insultarsi per tutta la sera, quando
Hanamichi prima s’è fatto male, Rukawa mi è parso davvero preoccupato.
–
-
Hmm….l’ho notato anche io. Eheh! Che dici? Potrebbero avere una
relazione segreta anche loro? –
Il ragazzo dai capelli
scuri prese a sghignazzare maliziosamente facendo una faccia ebete da
rivaleggiare quella di Sendoh nella sua versione più hentai.
Per una volta anche il
biondino sorrise. Poi però confessò mestamente: - Sarebbe molto più
facile per noi…purtroppo però Hanamichi ha già la ragazza, si chiama
Haruko, o comunque qualcosa del genere. Al primo anno che entrò alle
superiori Hana-kun ha conosciuto Rukawa, da allora l’ha sempre odiato a
morte, perché la ragazza che piaceva a lui era innamorata dell’altro.
–
-
Wow…ora però sono amici? Com’è possibile? –
-
Bhè…da quel che ho
capito si è tutto risolto da quando Hanamichi è riuscito a mettersi con
la sua ragazza. –
Nello stesso tempo
Kaede e Hanamichi camminavano fianco a fianco verso l’albergo.
Il rossino guardava
divertito l’espressione assonnata del suo ragazzo pensando a come fosse
adorabile il suo amore, e riconoscendogli di essersi impegnato a restare
sveglio fino alle undici e mezza passate. Finora le uniche volte che era
stato sveglio fino a quell’orario era stato solo per …. Bhè….altre
attività.
\Ti amo tanto Kaede, so
che ti sei sforzato di dare una buona impressione a Ranmaru, andando
contro le tue abitudini, e solo per fare piacere a me che gli voglio
bene.\
Hanamichi si guardò
attorno accertandosi che non ci fosse nessuno per strada, poi sorridendo
infilò la mano nelle tasche della sua kitsune e intrecciò insieme le
loro dita.
Incontrò gli occhi
sorpresi dell’altro ragazzo, ancora annebbiati dal sonno, e sorridendo
ancora, lo strinse forte per poi posare un soffice bacio sulle sue labbra.
La settimana passò
velocemente. Gli allenamenti dello Shohoku erano sempre più stremanti, ma
i giocatori s’impegnavano a fondo perché il desiderio di vittoria era
molto permeato in squadra. Il signor Anzai assisteva aglio allenamenti
dando di tanto in tanto suggerimenti al capitano e alla manager Haruko.
Le matricole erano
eccitatissime, speravano tutti di poter entrare in partita quel giorno.
Volevano anche loro farsi vedere, e dimostrare quanto si erano impegnati
durante l’anno, far vedere a tutti di non essere da meno a quella
squadra di Osaka che avrebbe giocato contro i loro senpai.
Nel palazzetto dello
sport c’era una grand’eccitazione. Alcuni già si catapultavano
all’interno della struttura per prendere posto e vedere i giocatori
prima del match decisivo.
Tre ragazzi stavano
camminando verso l’entrata principale velocemente; uno di loro teneva le
braccia rigide lungo il corpo, stringendo i pugni e mordendosi un labbro
per trattenere la rabbia, li stava distanziando velocemente.
Altri due: litigavano
furenti.
-
Kai!! Perché diavolo devi sempre seguirci? Ranmaru non ha mica
bisogno di una guardia del corpo? E poi a te cosa importa di una stupida
partita di basket? –
-
Bhè…fratello, forse tu non lo sai, ma io sono uno sportivo, non
come te! E poi se è una stupida partita perché voi due ci state andando?
–
-
Ma è logico! Perché abbiamo promesso a una persona! Ma a te non
devono interessare queste cose, capito? Torna a casa. Sei ancora in tempo!
–
-
Non se ne parla. E poi mi interessa visto che è la finale di
campionato! –
Dopo
aver pronunciato queste parole sentì qualcosa ostruirgli la strada, e ci
andò a sbattere proprio con la faccia. Si alzò subito pronto a prendere
a calci chiunque fosse, e vide che era Samejiama.
Suo
fratello, di fianco a lui disse qualcosa. – Ran?! Perché ti sei
fermato? –
Il
biondo si girò lentamente e chiese al ragazzo più giovane. – Sagano?
Che vuoi dire con finale di campionato? –
Kai
sbattè le ciglia interdetto, poi rivolgendosi con un atteggiamento da
bimbo indifeso, totalmente diverso da quello di pochi secondi fa, rispose:
- Ma come? Andate alla partita e non sapete neanche chi gioca e che
partita è? Sono le finali a livello nazionale, e si disputano tra
Toyotama e Shohoku. –
I
due ragazzi più grandi rimasero sconvolti. – Non lo sapevo! –
Fu
tutto quello che riuscì dire Ranmaru.
Sagano
guardava i due chiedendosi cos’avesse detto di sbagliato questa volta,
poi la sua attenzione fu attirata da delle urla alla sua destra.
Una
mandria di ragazze in maglietta e minigonna urlava agitando vistosi pon
pon – Ru-ka-wa! Ru-ka-wa!
–
Si
diressero tutte marciando verso il centro sportivo guidate da tre
scalmanate.
Sagano
alzò un sopracciglio, per poi passare a guardare due ragazzi alti sopra
al metro e novanta accompagnati da un bel ragazzo con i capelli castani.
-
Wow…com’è alto quello con gli occhiali! –
Diede
un altro sguardo intorno a se notando solo gente particolare. Fu poi
sottratto dalla lunga osservazione dalla voce di Kei che lo avvertiva –
Noi stiamo entrando. Se vuoi però puoi restare lì dove sei. –
Non
se lo fece ripetere due volte, li seguì a ruota scoprendo che loro due
avevano il biglietto omaggio.
-
Chi ve li ha dati? –
-
Mio cugino. –
-
Tuo cugino Samejima? E chi è? Sta in una delle squadre? –
-
Si, nello Shohoku. Ma non penso che sia un titolare. Ha cominciato
a giocare al liceo. –
Si fecero spazio tra la folla e presero posto tra i tifosi dello
Shohoku. Erano riusciti a trovare tre posti nella prima fila.
Attorno a loro per tre
file c’era una serie di ragazzi alcuni liceali altri un po’ più
grandi.
In breve la folla si
calmò notevolmente, sedendosi un po’ qua e un po’ là.
Ranmaru guardò meglio
quegli strani tipi che occupavano i sedili vicino ai loro. Lui si era
messo tra i due fratelli, per evitare figuracce dovute ai loro frequenti
litigi. All’esterno concludendo la fila da sinistra c’era Sagano, poi
lui e Enjoji. Dopo il suo ragazzo era seduto un bel tipo con i capelli a
spazzola corti e una cicatrice sul mento, poi un ragazzo molto composto
coi capelli castani e gli occhiali, poi un tipo che a solo guardarlo
faceva paura, doveva essere alto almeno due metri, non che gli altri
fossero bassi. \Povero chi gli sta seduto dietro.\
Proseguì con lo
scrutare quella gente. Si accorse che dovevano essere tutti amici, almeno
così pareva dato che parlavano più o meno amichevolmente tra di loro.
Proprio affianco al tipo con la faccia da gorilla stava una ragazza molto
carina con folti capelli ricci lunghi.
\L’unica donna in
tutto il gruppo!\
Dopo la ragazza c’era
un ragazzetto vispo con la carnagione scura e un orecchino luccicante al
lobo sinistro. Probabilmente il più basso tra tutti i ragazzi.
La fila continuava con
un altro ragazzo-gorilla, forse ancora più alto del precedente. Dopo di
questi …. cosa? Chi poteva mai essere quel tipo coi capelli
antigravitazionali? Sembrava un porcospino. E quello al suo fianco….un
attimo, il tizio con la testa a punta stava abbracciando quello con la
faccia arrabbiata, che tra l’altro ora stava picchiando il compagno. Che
roba? Che stessero insieme?
Scosse la testa e
proseguì. L’ultimo della fila era un tipo, anche questo con una strana
capigliatura, due labbra enormi e gli occhi socchiusi come se stesse per
addormentarsi. Guardava i due amici alla sua sinistra che litigavano; uno
per abbracciare l’altro e quest’ultimo per impedirglielo. Oh, ora
stava dicendo qualcosa….
\Ma ha detto proprio
così? ‘hentai’\
La fila retrostante non
cambiava di molto, solo che erano tutti molto più seri lì e c’era solo
un ragazzo che faceva rumore. Stava seduto tra altri due: uno con una
faccia d’angelo e un sorriso dolce, l’altro con la pelle olivastra,
serio e implacabile, ma guardava il compagno con occhi dolci. Il ragazzo
al centro sembrava proprio Hanamichi, aveva lunghi capelli neri, allegro
ed esuberante, pieno di vita ma forse un po’ eccessivo e pieno di sé.
\Come si può non voler
bene ad un tipo così?\
Oltre questi tre
c’era un ragazzo molto serio con i capelli rizzati e uno altissimo che
portava gli occhiali e parlava sommessamente col ragazzo al suo fianco; un
tipetto dai capelli castani e gli occhi verdi.
Oltre a loro c’erano
quattro ragazzi: uno grasso, uno secco e biondo, un altro con i baffi e
infine un moro dall’aria furba.
Finita la sua lunga
analisi, Ranmaru sorrise chiedendosi chi potesse essere quell’allegra
comitiva. Sicuramente dei patiti del basket, dato che l’altezza media di
tutti questi superava di gran lunga il metro e ottanta.
Si voltò in direzione
di Enjoji e poi di Sagano, scoprendo che entrambi avevano seguito il suo
sguardo per tutto quel tempo.
-
Simpatici ragazzi eh? Saranno anche loro giocatori di basket! –
Enjoji la buttò lì così, ma ci prese in pieno.
Gli altri annuirono, e
fecero per guardare in campo i giocatori che entravano disponendosi vicino
alle panchine.
La prima squadra ad
uscire dagli spogliatoi fu il Toyotama.
Ranmaru e Kei
guardavano con interesse la squadra già scesa in campo, quando sentirono
pronunciare un nome conosciuto.
Uno dei ragazzi nella
loro stessa fila stava parlando di Rukawa. Era quello con la cicatrice.
-
Sono ansioso di vedere i progressi di Rukawa. L’anno scorso è
stato eletto MVP, penso che anche quest’anno raggiungerà il primo
posto. –
I due ragazzi si
guardarono in viso stupiti.
-
Wow, allora Rukawa deve essere proprio bravo Kei. Vuol dire che è
un titolare! –
-
Di che confabulate voi due? Ehy Ran, non sarà che tuo cugino è
Rukawa? –
-
Shh…zitto idiota. –
-
Grrr…Enjoji…-
I ragazzi avevano
ripreso a parlare. Ran e Kei avevano visto parecchi ragazzi del gruppo
annuire all’affermazione del ragazzo. Soprattutto quelli della seconda
fila e il ragazzo dai capelli a porcospino.
Invece il ragazzo basso
con l’orecchino stava scotendo la testa in senso di diniego. – Ti
sbagli Mitsui! –
Kai (Sagano, sapete con
‘sti nomi uguali!NdA) era quasi saltato sulla sedia sentendo quel nome.
Possibile che fosse proprio lui?
-
Ehy…ma quello è Mitsui!! Il famoso tiratore da tre punti!! –
-
Eh? Lo conosci? –
Gli altri due
bisbigliarono all’unisono.
-
Ti sbagli Mitsui. – Tutti gli occhi erano puntato sul ragazzo –
Quest’anno il primo posto se lo aggiudicherà Hanamichi. Te lo dico io
che l’ho seguito da vicino per un anno! –
-
Stai scherzando? Hanamichi è bravo, ma conosciamo tutti Kaede
Rukawa. Soprattutto i nostri avversari! Vero? – In molti annuirono
sconsolati – Quel ragazzo è fuori dagli schemi. Un vero fuoriclasse!
–
Ran e Kei si guardarono
in faccia. – Ran hai visto? Conoscono anche tuo cugino. Pare che siano
amici di Sakuragi. –
-
COSA?? – Kai era saltato dalla sedia.
– E’ Sakuragi tuo cugino??? –
Aveva urlato quella
frase ai quattro venti, poi s’era rigettato sul sedile imbarazzato. E
ripetendo la domanda.
I due ragazzi più
grandi si schiaffeggiavano la fronte, sconsolati.
Pensavano entrambi la
stessa cosa: \Speriamo che non ci abbiano sentito!\
-
Scusa?! E’ vero quel che ha detto quel ragazzo? –
\ Appunto.\
Il ragazzo chiamato
Mitsui, aveva messo una mano sulla spalla di Kei, facendogli quella
domanda.
-
Ehm….veramente. Si! E’ suo cugino. -
Per qualche attimo
rimasero tutti in silenzio, poi ci fu un’esplosione di voci e domande.
Ranmaru rispose educatamente a tutti presentando se stesso e i suoi due
compagni. Poi venne sommerso da una marea di nomi.
In ordine, proprio come
li aveva scrutati prima, si chiamavano: Mitsui Hisashi, Kogure Kiminobu,
Akagi Takenori, Ayako (non esiste un cognome???), poi Miyagi Ryota, Uozumi
Jun, Sendoh Akira, Koshino Hiroaki, Fukuda Kitcho, Jin Soichiro, Kiyota
Nobunaga, Maki Shinichi, Hasegawa Kazushi, Hanagata Toru (*__*NdA), Fujima
Kenji e poi Takamiya, Ookusu, Noma e infine Mito Yohei.
I tre ragazzi ammisero
che non avrebbero mai potuto ricordare tutti i nomi senza confonderli
almeno una volta.
Poi Ran dopo la
confusione iniziale ripensò all’ultimo nome. Guardò in viso il ragazzo
e notò che anche l’altro lo stava guardando con insistenza. Poi una
folgorazione. Si alzò in piedi di scatto indicando il ragazzo.
-
Tu! Tu sei l’amico di Hana-kun? Sei Yohei? Il suo migliore amico?
Ti ricordi di me? L’ultima volta che ci siamo visti è stato al
funerale! –
Tutti guardarono Yohei,
che prima restò fermo, incredulo, mentre cercava di capire le sue parole,
poi: - RANCHAN!! –
Mito aveva urlato al
ragazzo, ricordando improvvisamente di chi si trattasse. – Tu sei il
parente di Hanachan?? Quello che gli scrive sempre? Quello che veniva
sempre da Hanamichi prima che… –
Si bloccò. E Ranmaru
annuì. Nessuno capiva un tubo di quello che si stavano dicendo quei due.
Ayako aprì bocca per
fare una domanda, ma fu interrotta
da un boato assurdo. In quell’istante una marea di ragazze inferocite
agitava i pon pon, riversando slogan impronunciabili all’indirizzo di
Rukawa.
Un altro gruppo di
ragazze, di non minori proporzioni, cercava di richiamare l’attenzione
di Sakuragi.
Lo Shohoku era appena
entrato in campo. Ora i giocatori scambiavano qualche parola col coach.
– Anzai…. –
Mitsui guardava con
rispetto il vecchietto grassoccio entrato in campo a seguito della
squadra. Poi lo vide sorridere e alzarsi dal suo posto, avvicinarsi alla
ringhiera di protezione e urlare con tutto il suo fiato. –Sign.
Anzaiiiiii!!! Ehy!! Guardi! Siamo venuti a vedervi giocare! –
Ora tutti i ragazzi
delle prime due file si affollavano contro la ringhiera.
Mito e gli altri tre
gridavano all’unisono –Ehy!! Hanamichi! Non sarti espellere mi
raccomando!! –
A Ran scappò un
sorriso, allora suo cugino tutto sommato partiva da titolare. Poi sentì
altre urla. Il vecchio allenatore continuava a ridere beato, mentre i
ragazzi salutavano con le mani.
-
Ehy scimmia rossa!!! (chi sarà mai?? ^^) Se provi a perdere dopo
avermi sconfitto, ti rimando in Africa a mangiare le banana!! –
Altri ancora –
Rukawa! Fai vedere a tutti chi sei! Se hai battuto me vuol dire che sei il
più forte! – Sendoh quasi cadde giù tanto si era sporto in avanti, per
fortuna che Koshino se l’era tirato dentro, cadendo sotto di lui.
\Eh? Ma che fanno quei
due?\
Altri si limitarono a
gridare incitamenti o minacce in caso di sconfitte. In ultimo quel che
aveva capito essere l’ex-manager urlò a squarciagola.
-
Mi raccomando Shohoku!!! Ci sono tutti i pezzi grossi di Kanagawa
che vi guardano! –
La frase spontanea
suscitò le risa nel gruppo di ragazzi, che tornarono lentamente a
sedersi.
Nonostante le rivalità
tra squadre, potevano ritenersi un gruppo molto unito. Enjoji era davvero
invidioso, ma nonostante tutto felice per loro.
La partita stava per
cominciare, dalle due panchine si staccarono i due quintetti base, che si
disposero immediatamente nelle formazioni prestabilite.
I giocatori destinati
alla disputa iniziale si erano uno di fronte all’altro. Hanamichi piegò
le gambe guardando il suo avversario negli occhi, questi doveva essere del
secondo anno, perché se fosse stato del terzo se lo sarebbe ricordato,
mentre se fosse stato una matricola, bhè…nessuna matricola aveva
quell’aria spavalda giusto? Tranne lui e Kaede, certamente.
Il tipo davanti a lui
comunque era alto più o meno come Uozumi, forse un po’ meno.
Quando i loro sguardi
s’incrociarono, lui sorrise, sfidando il suo avversario con lo sguardo.
-
Impossibile! Hanamichi non può vincere contro quel gigante. C’è
troppa differenza d’altezza. –
Per un attimo tutti
guardarono Samejima, poi scoppiò l’ilarità.
Il ragazzo arrossì non
capendo cos’avesse detto di male. Enjoji si stava infuriando perché
stavano mettendo in imbarazzo il suo koi, mentre Kai che era un po’ più
informato aveva capito qualcosa….ma solo qualcosa.
Tra una risata e
l’altra il ragazzo con gli occhiali di nome Kogure, lo rassicurò
dicendogli di stare a vedere.
Nel palazzotto era
calato un silenzio di tomba, nell’attesa del fischio dell’arbitro.
D’un tratto echeggio
per il campo il segnale che iniziava l’apertura della gara. Le gambe del
numero dieci blu scattarono verso l’alto, prontamente imitate dal
quattro in maglia bianca.
Nonostante la
differenza d’altezza, Hanamichi saltò molto più in alto, lasciando
tutti a bocca aperta. Avrebbe potuto comodamente mangiare in testa al
dieci del Toyotama da quella posizione.
Guardò velocemente tra
i compagni, in cerca di una persona in particolare che approfittando della
distrazione avversaria, era già arrivato quasi in area di tiro.
-
Kaede! –
L’urlo riecheggiò,
scotendo i giocatori.
Rukawa afferrò palla.
Due difensori gli si paravano davanti, gli eluse facilmente con un finto
passaggio alla sua destra, poi scattò in avanti e schiacciò la sfera nel
canestro con tutta la sua forza.
Il silenzio regnato
fin’ora venne rotto dalle urla deliranti dei fan dello Shohoku. Il primo
canestro della partita, era stato magistrale ed era stato uno slam dunk.
-
Wow. Rukawa è davvero forte! E poi…hai visto che salto
Hanamichi? –
Sagano si girò verso
l’amico. – Ranchan?! Ma davvero non sapevi di avere una celebrità
come parente? E tu che credevi fosse una riserva! –
-
Una riserva? Ma se è il capitano, non te l’aveva detto? –
Il biondo rimase
sorpreso dall’affermazione d’Akagi. \Non lo sapevo! Non me l’aveva
detto!\
-
Non mi ha mai detto una cosa del genere! Vabbè che è
timido….però…. –
Tutti lo guardarono
perplessi. \La testa rossa? Timido? Ma parliamo della stessa persona?\
-
E’ anche vero però che da quando è rimasto solo è diventato
molto misterioso. Non lo facevo capace di passare su una cosa del genere.
–
-
Da….solo? Che vuol dire? –
Kogure aveva esitato
nel porgli quella domanda. Mentre tutti gli altri ormai pendevano dalle
sue labbra, trascurando la partita.
Ranmaru era indeciso.
Possibile che non lo sapessero? Forse erano un po’ duri di comprendonio
e non avevano capito l’antifona.
Si girò per guardare
Enjoji, che alzò le spalle, interdetto. Persino lui aveva capito a cosa
si riferisse Ran.
-
Bhe…lo sapete vero… –
Yohei dietro di lui si
sbracciava cercando di zittirlo, per poco non gli saltò addosso. -
….che Hanamichi è orfano… -
Mito in quel momento
gli cadde addosso, bloccandogli la bocca con una mano. Ma ormai era troppo
tardi.
-
….orfano? Sia di madre che di padre? E da quando? –
\Oops…non lo
sapevano….\
Mito lo guardò come
per dire: E-ora-chi-lo-sente-alla-scimmia-rossa.
Poi si staccò da
Ranmaru e si mise a sedere, prontamente incalzato da Ayako che voleva
saperne di più.
- Dalla seconda
media….aveva già perso la madre a otto anni, poi anche il padre. Per
favore però, l’argomento è chiuso, e non fatene parola con Hanamichi.
Lui ormai non ci pensa più. -
Il silenzio era sceso
tra il gruppo. Chi se lo sarebbe mai immaginato? Non ne sapeva nessuno.
\Oh, cavolo! Ho
combinato un guaio. Perché non e ne sono stato zitto?\
Il biondo sentì una
mano posarsi sulla sua spalla, questa lo rassicurava quasi parlandogli e
dicendogli – Ci sono io con te. Non preoccuparti. –
Le parole che lui si
stava immaginando furono pronunciate realmente da Kei.
Intanto la partita
continuava e la palla era passata al Toyotama. Il numero sei stava
avanzando palla in mano verso l’area avversaria, il palleggio sicuro e
l’espressione di sfida negli occhi, si ritrovò però davanti il numero
cinque rosso, che con la solita espressione indecifrabile, gli rubò palla
correndo, e arrivando appena fuori dell’ara di tiro.
Gli
furono addosso tre giocatori. Si sentì la voce dell’allenatore del
Toyotama risuonare nella palestra.
-
Marcate stretto il numero cinque! Senza di lui non possono
organizzare il gioco! –
I tre lo marcavano
serrato per impedirgli di tirare, o passare la palla.
-
Ah, un solo giocatore bravo non può vincere una partita. In questa
squadra manca il playmaker. –
Intanto dagli spalti si
discuteva della stessa cosa.
-
Quel tipo ha ragione, allo Shohoku manca il playmaker. Rukawa è
abbastanza bravo da poterlo fare, ma lui è sempre stato antitesi del
gioco di squadra. Ci sta provando, ma è contro il suo stile di gioco. –
-
Ti sbagli Fujima, vedrai che lo Shohoku ne ha anche troppi di
playmaker. -
I te giocatori stavano
ancora addosso a Rukawa, che in un attimo si accorse di un compagno
libero, e non uno qualsiasi, ma di Hanamichi.
-
Ehy do’aho! Prendi e segna! –
La sfera arrivò
direttamente all’altezza del canestro, troppo in alto per essere
afferrata.
-
Ahah! Il pivello ha sbagliatoli passaggio! –
Kaede
sorrise appena, poi. – Stupidi. –
Hanamichi
saltò in alto, afferrando la palla in discesa e schiacciandola con tutta
la forza nel canestro, a cui rimase attaccato per qualche secondo.
Un
veloce sguardo al tabellone: 7 a 2.
-
Ehy….chi ha segnato da tre? –
Jin era davvero
indispettito. Si era perso il primo tiro da tre della partita.
-
E’ stato il dieci dello Shohoku. –
Apparentemente Sagano
era quello che aveva prestato più attenzione alla partita per tutto quel
tempo.
Di nuovo palla al
Toyotama. Ora le marcature erano un po’ più equilibrate. Il capitano
avversario marcava Rukawa, che di tanto in tanto impartiva qualche ordine
alla squadra.
Hanamichi invece
fin’ora non aveva fatto quasi niente. A parte quel canestro si limitava
a marcare gli avversari.
Un altro strillo
dell’allenatore. – Non marcate Sakuragi! Se non è sotto canestro non
può fare nulla!-
Eh, no! Questa era
stata una vera e propria denigrazione del talento del genio. Come si
permetteva?
Il rossino guardò
negli occhi la volpe, che gli annuì di rimando.
Rukawa scattò, rubò
palla facendola rimbalzare atterra per poi finire nelle mani di Sakuragi.
I marcatori subito corsero verso di lui, il rosso fece per correre in
contropiede, arrivò però a centro campo e vide Rukawa libero, tese la
mano per passargli.
-
Marcate Rukawa, marcate Rukawa! –
Hanamichi sorrise, come aveva fatto poco prima Kaede. – Stupidi.
–
La sua mano lasciò la
palla, che prese una traiettoria inaspettata. Il rosso l’aveva fatta
finire proprio nelle mani di un suo compagno rimasto fuori dalla linea da
tre punti.
Canestro.
-
Wow. Quel ragazzo è bravo nei tiri da tre. Ha una buona tecnica,
diciamo che è al livello di Mitsui, per arrivare al mio ce ne vuole di
strada. –
-
Ehy!! Jin!! –
Tutti risero, poi
Koshino prese a parlare. – Miyagi, è questo che intendevi? E’
Sakuragi il playmaker non Rukawa vero? –
-
Già. A dire il vero lo sono entrambi, Rukawa crea la distrazione
avversaria, in tanto Hanamichi da istruzioni ai compagni, non lo avete
visto vero? In campo sembra proprio che si limiti a marcare e tirare,
invece organizza il gioco mentre Rukawa la da a bere a tutti. –
-
Stai scherzando vero? Vuoi dire che si dividono il ruolo di
playmaker in due parti? Non è possibile. –
-
Lo pensavo anche io. Invece quei due ce la fanno alla grande.
Rukawa finta a destra e a manca, Hanamichi intanto dispone i compagni, poi
magicamente la palla gli finisce tra le mani e così finisce per
concludere. Fico eh? –
-
Sono molto amici vero? Altrimenti non sarebbero così affiatati.
–
Tutti si girarono a
guardare Sagano che aveva parlato, e sorriso con un espressione ebete sul
volto. – Ah..già già. Molto amici. –
La partita finì male
per il Toyotama. Persero 87 a 105 contro lo Shohoku.
I giocatori dello
Shohoku piangevano come fontane, mentre il capitano e il suo vice si
guardavano in viso sorridendo. Avrebbero voluto abbracciarsi e baciarsi
tanta era la gioia. Ma non potevano e lo sapevano. Hanamichi si avvicinò
al ragazzo moro, gli passò un braccio attorno al collo e facendo un
espressione disgustata si tappò il naso. – Bleahh, Kitsune! Puzzi di
fogna, hai sudato come un maiale. –
L’altro sorrise
divertito –Pensa per te do’aho. Sembra che ti abbiano appena gettato
un secchio d’acqua addosso. –
Si guardarono negli
occhi seriamente, poi partì un pugno di Kaede che colpì il compagno
proprio nello stomaco. In risposta Sakuragi lo prese in pieno viso.
In breve i due si
rotolavano sul pavimento dandosele di santa ragione.
Dopo diverse minacce da
parte dell’allenatore e molti sguardi truci, i piccioncini decisero di
smetterla, e quindi andare a cambiarsi.
Davanti agli spogliatoi
c’erano già diversi loro amici. Si salutarono, in qualche caso si
presero in giro e poi decisero di vedersi tutti insieme per festeggiare,
dopo la cerimonia di premiazione.
Un paio d’ore dopo
erano tutti riuniti in spiaggia, avevano trovato un posto abbastanza
riparato per mettersi a fare baldoria.Tutti ebbri di felicità, felicità
di essere insieme e di essere i campioni nazionali; per la seconda volta.
-
Che cosa?? Questa è già la seconda volta che arrivate primi? Wow,
dovete essere forti! –
-
Bhè…Samejima….sai com’è, non per qualcosa ma lo scorso anno
ero io il capitano…come si poteva non vincere? –
-
Ehy, Miyagi! Non darti troppe arie, guarda che l’anno scorso
c’ero anche io! –
-
Ma solo perché ti hanno bocciato Mitsui! –
Tutti parlavano
animatamente, si divertivano e si scherzavano. L’unico che non sembrava
affatto contento di quella situazione sembrava proprio Rukawa. Era scuro
in volto e faceva paura solo a guardarlo. Le matricole non osavano
avvicinarsi, neanche solo per complimentarsi con lui del titolo di MVP
conseguito per la seconda volta di seguito.
Hanamichi sembrò
accorgersi che qualcosa non andava, perciò gli andò vicino
sussurrandogli qualcosa a bassa voce in modo che nessun’altro potesse
sentire.
Rukawa annuì
semplicemente, poi si alzò e lentamente seguì il suo ragazzo, mani in
tasca.
I due si allontanarono
fianco a fianco, sedendosi un po’ più avanti sul bagnasciuga.
-
Cos’hai Kaede? Sembra quasi tu non sia felice di aver vinto e di
essere stato nominato MVP. –
Hanamichi guardava di
fronte a sé, lo sguardo perso sulla placida distesa d’acqua. Il buio
della sera impediva di vedere oltre una certa distanza, ma le luci della
città creavano un effetto scintillante sull’acqua che la faceva
brillare.
-
Hn –
-
Ehy! Guarda che con me puoi parlare. –
-
Lo so do’aho. E sono molto felice. –
-
Ma…..perché c’è un ma, vero? –
-
Ma avrei preferito che nominassero te MVP. –
-
Ahhhh! Kitsune come sei dolce ad incoraggiarmi! –
-
Do’aho! Non lo faccio perché mi fai pena. Ma perché penso che
te lo saresti meritato, più di me. –
Hanamichi rimase a
guardare per pochi secondi il viso di Kaede, poi sorrise dolcemente. –
Ma ora sono il miglior playmaker. Non va bene lo stesso? Io sono contento,
hanno capito il mio impegno, ma anche che tu sei più bravo di me. –
Kaede rimase sorpreso.
Non si sarebbe aspettato tanta modestia e che addirittura gli fossero
riconosciuti dei meriti da Hanamichi. Sorrise a sua volta, pensando a
quanto era bello il suo do’aho in quel momento.
-
Bhe…a dire il vero c’è un’altra ragione per cui sono così
nervoso. –
-
Ah si? –
-
Già. –
-
E perchè? – Hanamichi lo guardava confuso. Come un bambino che
ha appena chiesto a sua madre come nascono i bambini.
-
Perché mi sarebbe tanto piaciuto festeggiare tutti soli. Noi due e
magari una camera d’albergo. –
Il sorriso del moro
cambiò. Ora era più…malizioso.
Il rossino spalancò
gli occhi fino al limite, poi indietreggio leggermente come spaventato,
infine si rizzò in piedi e corse urlando tra i flutti.
-
Do’aho –
Ora il sorriso di Kaede
era tornato dolce e pieno d’amore. Così s’alzò anche lui correndo a
raggiungere il suo amato.
Da lontano fecero
appena in tempo a vedere il capitano dello Shohoku e il suo vice buttarsi
a mare come due pazzi furiosi. Poi li stessi due ‘pazzi’ ridere a
crepapelle e due magliette di cotone del tutto zuppe d’acqua cadere
sulla sabbia asciutta. Pochi secondi dopo le magliette furono seguite
prontamente dalle scarpe.
-
Ma che diavolo fanno? –
-
Bhe…io lo chiamerei scaricare la tensione. Ma forse per loro è
normale routine. Magari al manicomio glielo fanno fare tutti i giorni. -
Un altro scoppio
d’ilarità e ben presto si erano già dimenticati di loro.
-
Kai, Kai. Basta bere. Sarà già la terza birra che mandi giù! –
-
Samejimaaaaaaa!! Eheh! Lo sai….hic….lo sai che tuo cugino è
proppppprio carino!? –
Enjoji e Samejima si
guardarono stupefatti.
-
Mi piace un sacco. E’ così innocente ed ingenuo che scommetto
che è ancora vergine. Anzi, scommetto che non ha mai baciato nessuno. –
-
COSAAAAA?? –
A quell’urlo si
girarono in molti. – Qualcosa non va? –
-
No, no niente. Solo che Sagano si è ubriacato. Eheh! Questo
stupido non regge bene l’alcol.-
-
Ahahahh! Bene allora! Ci sarà da divertirsi! –
Intanto anche Rukawa e
Sakuragi stavano tornando. Completamente bagnati, senza scarpe né
maglietta. Kaede cercò di strizzare alla bene e meglio il pantalone, poi
la maglietta e i capelli.
Il rosso al suo fianco
stava facendo lo stesso. Tirò una veloce occhiata al ragazzo. Strabuzzò
gli occhi.
Sakuragi era come lui
bagnato fradicio. I pantaloncini corti fino al ginocchio aderivano tanto
da sembrare una seconda pelle. I capelli rossi ormai lunghi quanto quelli
di Kiyota scendevano a nascondere la faccia attaccandosi qua e là sulla
pelle del viso e delle spalle, creando un effetto molto sensuale.
Stava seduto con le
gambe piegate contro il petto, il torace si alzava ed abbassava
velocemente a causa dello sforzo fisico appena compiuto. I muscoli ancora
in tensione, e le braccia appoggiate sulle ginocchia. Gli occhi chiusi.
Gli abiti che non lasciavano nulla all’immaginazione.
Rukawa ebbe quasi una
perdita di sangue dal naso, mentre sentì qualcosa nei suoi pantaloni
svegliarsi da un lungo letargo. Poi si girò a guardare gli altri, uno
strano silenzio si era impadronito della compagnia, tutti gli occhi erano
puntati su di loro, no, anzi! Erano tutti su di lui! Hanamichi era
riuscito a stupire tutti con la sua avvenenza.
\Maledizione!! Il do’aho
è solo mio! Smettetela immediatamente di guardarlo!\
Gelosia.
Pura gelosia si era
impadronita di lui.
Chiuse gli occhi
cercando di contare fino a dieci, macchè…almeno fino a diecimila.
I pugni stretti lungo i
fianchi, le unghie conficcate nella carne tenera dei palmi.
Sentì un leggero
sfruscio avvicinarsi.
Leggero come un gatto,
il giovane amico di Samejima, quel tipo con i capelli castani si era
avvicinato al rossino senza farsi sentire.
Rukawa non riusciva a
capire. Il ragazzo si stava abbassando sulla sua testa rossa come se
volesse sdraiarsi su un futon.
Voleva gridare a quel
tipo e chiedergli cosa avesse intenzione di fare. Ma non poteva…
\Se solo non ci fosse
il cugino di Hana…\
-
Eh…ehy, Kai. Cosa
stai facendo? –
Troppo tardi. Le labbra
di Kai erano già attaccate a quelle del rossino. Hanamichi aprì gli
occhi di scattò, infastidito da quella sensazione improvvisa.
Restò si sasso. Quel
tipo lo aveva baciato. Anzi lo stava baciando. Per la sorpresa non
riusciva più a muoversi e quel tipo ne stava approfittando. Aveva
infilato la lingua nella sua bocca leccando ogni centimetro del suo
interno.
Tutti gli altri intanto
divelsero lo sguardo verso Kaede, che, come Hanamichi era del tutto
impossibilitato a muoversi.
La bocca apertasi
spontaneamente, si serrò di scatto in un ghigno pauroso. Gli occhi
stranamente espressivi sembrava divampassero di fiamme. Le mani si
stringevano più serrate di prima, mentre tutto intorno aleggiava
un’aura scura quasi palpabile d’ira profonda.
Se in quel momento
Satana trovandosi a passare l’avesse visto, sarebbe scappato con la coda
tra le gambe in segno di resa.
Il primo a riprendersi
dallo shock fu Sendoh. – Wow. Ora assisteremo ad un omicidio in diretta.
–
In molti si limitarono
ad annuire con la testa continuando a passare lo sguardo tra Rukawa e
Sakuragi.
-
Secondo me il ragazzo dovrà passare il resto della vita su una
sedia a rotelle. Se sopravvivrà.-
-
Ti sbagli Kenji…..secondo me lo castrerà soltanto. –
Molti altri annuirono.
-
Nooo!! Kai!!! Che
diavolo stai facendo?? –
Enjoji si chiedeva come
fosse possibile per lui essere imparentato con quell’idiota.
Samejima era sul punto
di mettersi a piangere. Com’era possibile? Tanti anni passati nella
speranza che Hanamichi non si accorgesse mai della sua diversità….ed
ora quel cretino lo aveva praticamente confessato a una trentina di
persone.
Ok, quello che stava
baciano Hanamichi non era lui, ma quanto tempo sarebbe passato prima che
si fossero insospettiti?
Intanto Kai aveva
lasciato le labbra di Hanamichi. Dicendo a voce abbastanza alta da essere
sentita da tutti: - Avevo ragione! Non hai mai baciato nessuno. –
Sorrise malizioso.
La sua mano si era
insinuata espertamente nei pantaloni del rossino. – E sei ancora
innocente vero?-
Questo fu tutto ciò
che riuscì a dire.
Poi sentì che qualcuno
lo tirava su in aria di peso, afferrandolo per il colletto della maglia.
Ora era sospeso a qualche centimetro da terra.
Si ritrovò faccia a
faccia con Rukawa. No. Quello non poteva essere Rukawa, pensò. Era
furente, a dir poco rabbioso.
(Il termine migliore
sarebbe ‘incazzato come un cammello stitico’…^^NdA)
-
Salve! –
Sorrise appena,
vedendosi la vita scorrere davanti agli occhi in pochi istanti.
\ Ma che ho fatto di
male?\
Chiese a se stesso.
-
No che non è vergine. E non era nemmeno il suo primo bacio, ma tu
non dovevi ugualmente permetterti di toccarlo. –
La voce bassa e
gutturale gli provocò un tremito alla spina dorsale.
-
Co-come? E perché? –
Chiese, esitante.
Sfidando la furia umana.
Un ghigno mostruoso
increspò le labbra sottili di Rukawa.
- Perché lui….è
solo MIO!! -
Sagano non fece in
tempo a registrare la gamba che si alzava e raggiungeva il suo stomaco,
gettandolo schiena a terra. Un altro calcio lo prese diretto tra le gambe,
dove faceva più male. Automaticamente fece per portarsi le mani sulla
parte lesa, ma un altro calcio lo fece alzare e ricadere sulla sabbia.
-
Ehy…Kaede! Smettila! Così lo ammazzi. –
Hanamichi si gettò sul
suo ragazzo, stringendo un Kaede ancora recalcitrante per la vita e
portandolo lontano dal ragazzo steso a terra.
-
Calmo Kaede. Va tutto bene. Non è successo niente. –
Immediatamente Kogure e
Ayako furono vicino a Sagano.
Doveva avere
sicuramente qualche costola rotta, se non peggio.
-
Come niente? Do’aho! Ti pare niente?!? Quel tipo ti ha appena
BACIATO! –
Samejima li guardava
sconcertato.
\Possibile che…\
-
Ehy Ran…non è che tuo cugino e il suo amico….bhe…non saranno
gay? –
-
Ma Kaede…non mi ha mica violentato!? –
Gli occhi del moro si
posarono sulla cerniera dei pantaloni del rosso. – Ah si? E cosa sono
quei pantaloni? Ma io quello lo UCCIDO!! –
Un altro scatto
d’ira. Se non ci fosse stato lì Hanamichi a trattenerlo, sicuramente
avrebbe portato a termine la sua vendetta.
-
Kaede!! Smettila! Sai bene che non ti tradirei mai. Io sono solo
tuo! –
Probabilmente se si
fosse ricordato che tutti i componenti delle squadre di Kanagawa erano lì
a guardarli, Hanamichi non si sarebbe mai sognato di dire qualcosa del
genere.
-
Fai bene a dirlo. TU SEI SOLO MIO! –
Kaede si era girato di
scatto afferrando il viso del rosso con una mano e passando l’altro
braccio attorno alla sua vita.
Aveva unito le loro
labbra in un gesto molto possessivo, quasi a marcare il territorio, come
per enfatizzare le sue parole. Lo stava baciando di fronte a tutti.
Qualche tempo dopo…..
Caro Ranmaru,
come va?
Io sto molto bene. Ho
appena finito di trasferire le mie cose qui al campus, io e Kaede abbiamo
fatto di tutto per capitare nella stessa stanza, altrimenti non oso
pensare alle scenate di gelosia; a volte quel ragazzo può essere
esasperante.
Ma io lo amo lo stesso.
Che ci posso fare?^^
E tu? Non hai ancora
ucciso Enjoji?
A volte penso che in un
modo o nell’altro lui e Rukawa si assomiglino tanto, forse troppo.
A proposito. Per la
golden week è confermato. Torniamo a Tokyo. Kaede però ha fatto tante
storie. Ha paura di rincontrare il fratello di Kei. Ahah! E’ un vero
spasso. Quando ne parliamo mi guarda strano e non fa che ripetermi quella
frase. Ma si…quella della sera quando Sagano mi ha baciato e lui ha dato
in escandescenze.
Ora è qui che legge
quello che scrivo e continua a strepitare che non è vero e che è stata
tutta colpa mia che non l’ho respinto. Ma chi ci crede? In verità è
lui il pazzo geloso.
Sto rischiando grosso
in questo momento. ^__^
Ora devo andare. Ci
vediamo prossimamente, ok?
Ciao Hanamichi
Ps(Kaede)- Mi
raccomando Samejima, per quando verremo a Tokyo fa in modo che quell’hentai
sia abbastanza lontano da Hanachan, da non poterlo nemmeno vedere col
telescopio.
A presto
Fine
Anny - …..non ho
niente da dire. E’ meglio andare via subito altrimenti qualcuno potrebbe
uccidermi.^^
Mi raccomando
commentate, io sono pronta a tutto.
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