Warning! In questa HanaRu ho lavorato mooooolto di fantasia, e ne è saltata fuori una roba un po' improbabile...Ma questo è il bello delle fic, no^^?

E' un pow di Hanamichi, perchè Rukawa stavolta ha sbandierato il diritto di sciopero, e mi è stato impossibile cavargli una sola parola di bocca! Che permaloso! Se l'è presa solo perchè io gli ho...Vabbè, questo, se ne avete voglia, lo leggete, no ^__^?

Vorrei ringraziare molto Ria, ed anche Calipso e Nausicaa, che sono molto gentili e delle scrittrici eccezionali.

 


You must go on

parte II

di Dream


"Credo che per oggi possa bastare!" Sentenzia la volpe, una volta che ho insaccato il mio duecentesimo tiro da tre punti.

Allora permetto al mio corpo di lasciarsi crollare a terra sul duro asfalto di questo campetto, ansimando violentemente mentre rivoli di sudore scorrono copiosi sulla mia pelle. 

Il vento ancora fresco di questa sera di primavera mi fa lievemente rabbrividire, mentre ora, come sempre mi accade in questi momenti in cui sono totalmente sfiancato e privo di ogni energia, mi ripeto e chiedo chi me lo abbia fatto fare, e perchè...

Potrei essere in sala giochi a spassarmela con la mia banda, oppure seduto in una comoda poltrona con dei pop-corn, facendo un po' di zapping con la tv...Ed invece mi ritrovo qui, più morto che vivo, domandandomi cosa diamine potrò inventare per costringere le mie gambe a condurmi fino a casa!

Al limite dell'incoscienza percepisco qualcuno che si siede accanto a me e che mi copre con una maglia affinchè non prenda freddo. Un gesto gentile che mi riscalda più della felpa che ho sulle spalle, e che non avrei mai creduto, una volta, che Rukawa potesse riservare a qualcuno: per quanto si tratti di una ben misera cosa...Riferendosi al ghiacciolo umano, è una conquista non indifferente! 

Ma di molti altri atti lo reputavo ingiustamente incapace, e questo mi fa prendere coscienza del fatto che in lui ci sia ancora molto da svelare...Che lui stia celando chissà quali altre sensazioni, quali pensieri dentro di sè, che io ignoro e che vorrei scoprire: per me ogni misero atto da lui compiuto è un tesoro svelato, anche il semplice gesto di porgermi un maglione con noncuranza...Tutto ciò che fa acquista un particolare significato ai miei occhi, agli occhi della mia mente e del mio cuore. Non riesco ad evitare di terminare le mie giornate rivivendo ogni sua espressione, ogni suo gesto, anche il più insignificante, rivoltandolo e riesaminandolo da tutte le angolazioni, cercandovi qualche logica nascosta, qualche...Sì, anche qualche motivo per sperare in un 'noi'. 

Lo so, sono uno stupido illuso, ma ormai i miei pensieri vanno per conto loro, ed io non ne posso più di richiamarli all'ordine: mi sono accorto che è totalmente inutile ed anche estenuante, perchè pensare a lui è ciò che in realtà voglio. E non riesco più a contrastare ciò che voglio, anche se la mia razionalità mi persuade a farlo, perchè è una lotta contro sè stessi, un modo inutile di sprecare energie.

Così ora sorrido ad occhi chiusi, riconoscendo ancora una volta che il motore che mi spinge ad agire in tal modo è l'amore, amore per lui, e che vale la pena compiere questa giornaliera faticaccia immane, perchè posso averlo accanto a me, osservarlo e colmarmi di lui...

"Sei stato bravino oggi...Anche se non riesci a padroneggiare bene le finte. Sendoh riuscirebbe ancora a scartarti troppo facilmente: domani cercheremo di insistere..."

La sua voce mi giunge lontana e confusa come una cantilena, ma riesce a restituirmi le forze, a ridarmi la grinta necessaria per risvegliare il mio spirito combattivo. 

Non è che mi faccia troppi complimenti, sia chiaro, e se per sbaglio mi loda, come avrete notato, deve subito compensare con un'osservazione scoraggiante...Ma a me va bene così!

Ormai è da più o meno quattro mesi che stiamo portando avanti questo nostro accordo, lui allenatore ed io allievo, ed entrambi stiamo dando l'anima nel nostro ruolo, con risultati più che soddisfacenti da entrambi i lati.

Sono migliorato tantissimo, devo ammetterlo, grazie a lui. Ma pure Rukawa è cambiato: nei primi tempi appariva insofferente, e si alterava subito se non riuscivo ad eseguire un esercizio che a lui pareva elementare, rimarcando con un "Io ce la farei ad occhi chiusi". 

Talvolta non mi dava spiegazioni sufficientemente chiare, risparmiando sulle parole, oppure era perfino troppo duro e pareva voler sfogare su di me la rabbia di non poter essere al mio posto ed allenarsi anche lui, condividendo il mio stesso scopo. Se poi io talora gli rispondevo, o mi alteravo ad alcune sue osservazioni, se ne andava, gelido. Ed allora dovevo ogni volta abbassarmi a chiedergli perdono, inseguirlo, supplicarlo di riiniziare, venendo punito con un carico doppio di lavoro.

Era veramente molto difficile sopportare tutto questo, inghiottire ogni fatica o boccone amaro, ripetendomi che lo facevo per lui e per me...Ma poi, con il trascorrere dei giorni, notavo che nel suo sguardo, in alcune occasioni, balenava un lampo di soddisfazione per delle azioni, per alcuni miei miglioramenti che finalmente giungevano e si facevano notare ripagando i nostri sforzi, che precedentemente sembravano non portarci in nessun luogo. 

Ora si è fatto meno acido, meno astioso. 

Se prima mi dava l'impressione di aver accettato solo per potersi vendicare in qualche modo della sua condizione, poi ha veramente iniziato a porsi in secondo piano, a cercare ogni sistema per portarmi a crescere di livello, forzando sè stesso, parlandomi anche a lungo delle regole e degli schemi che riteneva io dovessi conoscere, assieme alle debolezze degli avversari ed ai loro punti di forza. 

Ormai per lui la mia preparazione è diventata una questione di principio, una sfida personale che coinvolge il suo orgoglio, ed è esattamente ciò che volevo, perchè ha intrapreso nuovamente una lotta che lo faccia vivere. E' finalmente riuscito ad aprirsi e ad accettare di riversare in me tutte le sue capacità e conoscenze sul basket, dandomi l'impressione di tenere veramente che io diventi più forte, e vinca per lui, grazie a lui.

Io mi sono allora impegnato seriamente, e quello che all'inizio è stato solo un obbligo che mi ero assunto per aiutarlo in qualche modo, è diventato importante: ora voglio veramente migliorare per non tradire la sua fiducia, per ripagare così il tempo e la voce che spreca per me, tenendo fede in tal modo alla mia promessa di realizzare il suo sogno e portare lo Shohoku alla vittoria al posto suo. Voglio che sia orgoglioso di me, e che mi sappia degno di lui. E voglio vincere, ad ogni costo!

Molte volte sono stato sul punto di mandarlo al diavolo ed abbandonare tutto. Ora ringrazio il cielo di essere riuscito a trattenermi, perchè capisco che fra noi si è anche creato un legame, una sorta di complicità dovuta alla collaborazione necessaria per raggiungere lo stesso obbiettivo comune. Non è ancora ciò che vorrei, ma è pur sempre qualcosa...

"Fra un po' inizieranno le eliminatorie." Gli ricordo, pur sapendo che non se l'è certo scordato.

"Paura, do'aho?"

"Più o meno..." 

Tempo fa mi sarei tagliato la lingua pur di non ammettere i miei timori, ma ora molto è cambiato: so che mi può capire e che non mi deriderà. Cioè, intendiamoci, perlomeno non più del dovuto...

Ma veramente sono preoccupato: manca Akagi, che era il pilastro della nostra squadra...E poi, anche se mi costa doverlo ammettere, la kitsune è sempre stata per me una sorta di punto di riferimento in campo. Mi infondeva sicurezza sapere che ciascuno di noi potesse contare sulla sua abilità, che ogni palla finita nelle sue mani sicuramente avrebbe centrato quel cesto. Adesso sento più gravosa la mia responsabilità: l'obbligo di sostituire il gorilla come rimbalzista, e non far pesare l'assenza di Rukawa come realizzatore. Sarò all'altezza?

"Ce la farai, ne sono certo."

Spalanco gli occhi, felicemente sorpreso: non capita spesso che questo volpacchiotto mi incoraggi apertamente. Ne ricerco lo sguardo, ma lui sta osservando l'orizzonte con aria distante, e posso percepire con una stretta al cuore la sua tristezza.

"Vorrei che giocassi anche tu, Kaede." Oh, cavolo! L'ho chiamato per nome, come faccio solo nei miei pensieri! Dovevo proprio fare la mia cavolata quotidiana...E ora?

Ma lui sembra non trovarlo strano o fastidioso come temevo: "Io sarò comunque con voi, anche se non fisicamente."

Rimaniamo in silenzio a lungo, un silenzio però non ostile, ma condiviso, prima che io mi alzi e gli porga la mano, per aiutarlo a levarsi a sua volta.

"Andiamo a casa, volpe."

Lui accetta il mio aiuto ed assieme ci avviamo fianco a fianco, mentre la stanchezza sembra essere già stata dimenticata dal mio corpo.

Ricordo che, la prima volta che avevo tentato di soccorrerlo per alzarsi, preoccupato per la sua caviglia, avevo ricevuto un cazzotto in piena faccia! Così ora sono veramente felice che si stia abituando alla mia vicinanza e non si senta più costretto a nascondere le sue debolezze di fronte a me, capendo che io non cesserò di considerarlo una persona forte per questo.

Non vi ho detto che si è sottoposto ad un'operazione un paio di mesi fa, a seguito della quale, con suo grande disappunto, era stato costretto a servirsi a lungo delle stampelle. E' superfluo aggiungere che se ne era liberato il prima possibile...Credo che quegli affari li abbia odiati tanto perchè li vedeva come segno tangibile della sua situazione, situazione per lui inaccettabile.

Comunque, per il breve tempo trascorso ricoverato in ospedale, mi aveva letteralmente riempito di "compiti per le vacanze", se così posso chiamare le migliaia di tiri che mi aveva incaricato di eseguire durante la sua degenza. E con tanto di aguzzini! Quella baka kitsune aveva trovato complici perfetti nei miei amici traditori, che si erano immediatamente offerti di controllare che io svolgessi gli "impegni" assegnatomi...Altro che i ventimila tiri di Anzai! Sigh...

 

Ora, credo sia meglio che vi chiarisca le idee sul tipo di rapporto che si è creato fra me e la volpe, altrimenti, quando vi dirò che praticamente vivo a casa sua, voi potreste farvi degli equivoci madornali.

Ovviamente, ritengo di non dover specificare oltre cosa sento per lui, poichè, non offendetevi, sareste veramente dei ritardati a non aver capito che io sono stupidamente e follemente rincitrullito...

Già, lo amo con tutto il cuore, ed ogni giorno di più, poichè ogni cosa di lui è perfetta, adorabile, stupenda...Potrei dilungarmi per ore a descrivervi in ogni minimo particolare il corpo forte e flessuoso, di raso e neve, i suoi muscoli scolpiti, la bocca sottile e morbida, i lineamenti angelici, la seta dei suoi capelli, ed i due pozzi d'ombra e di luce che eufemisticamente vengono chiamati occhi...Credo che non mi fermerei più, ed a metà della mia rassegna non riuscirei più a contenermi: finirei per balzargli addosso e violentarlo, cosa che non mi pare opportuna!

Però...Però ciò che mi ha più rapito è stato lo scoprire pian piano, standogli accanto, la sua vera essenza. Man mano che ha iniziato ad avvezzarsi alla mia presenza, a fidarsi delle mie buone intenzioni, ha anche preso ad abbassare, gradualmente, non del tutto e per me soltanto, alcune sue barriere. E mi ha confermato che davvero c'è dell'altro in lui!

Così, ora sarebbe veramente riduttivo sminuire Kaede riducendolo solamente ad una magnifica statua di cera, poichè in lui da amare ed adorare c'è anche la sua invincibile tenacia, la forza ed il coraggio che lo spingono a non arrendersi mai. E' leale e sincero, odia le bugie, ma al contempo farebbe ogni cosa per proteggere e difendere le cose a cui tiene. E' caparbio, talora fin troppo ostinato, ma...Sa anche essere gentile, solo che in lui ogni premura nasconde il timore di rivelare una debolezza, cosicchè sarebbe un vero errore ringraziarlo di un favore, poichè potrebbe rivoltartisi contro come una tigre. 

Mi dispiace che in Rukawa permanga la paura di dimostrare che anche lui possa soffrire ed essere fragile, in certe occasioni, come tutti noi...Ma io lo amo anche per questi suoi puerili tentativi di coprire la bontà del suo animo con un atteggiamento scostante.

Appare ancora duro e freddo, ma, se osservi di nascosto la dolcezza che usa per accarezzare e coccolare il suo gatto, se rimiri la sua espressione rilassata, il suo sorriso segreto, allora ti senti sciogliere...Ed io immagino e spero sempre che egli possa far conoscere un giorno anche a me questa parte di lui. 

Sono "andato" senza speranza, eh?

Come? Volete sapere se mi sono dichiarato? Ehm...Veramente no, e lo avete già intuito, vero? Infatti, se mi fosse andata bene (ma quando?!), ora non starei di certo a perdere il mio tempo prestandomi per questa fic con l'ausilio della sua scrittrice disturbata, ma attenderei a ben altre "occupazioni"...Se mi fosse invece andata male, mi sarei senza esitazioni tagliato la gola con un paio di cesoie...

E' che, ora che finalmente siamo riusciti a stabilire dei contatti, non credo proprio sia il caso di rovinare tutto svelandogli i miei sentimenti! Mi allontanerebbe sicuramente, e, davvero, mi dispiacerebbe che potesse pensare che abbia avuto secondi fini ad accostarmi a lui, che l'abbia avvicinato solo per provarci, perchè io sono invece stato spinto da buone intenzioni, dal desiderio di aiutarlo...

Per tutti, noi adesso siamo diventati amici. Chissà, forse anche lui mi considera il primo vero amico che abbia mai avuto, anche se forse (anzi no!, senza forse) non lo ammetterebbe mai. Ma io non riesco proprio a pensare a lui come ad un amico e basta! Non posso e non voglio! Rukawa per me non sarà mai un compagno alla stregua di Yohei o di Miyagi, e come potrebbe, se non faccio altro che immaginare di baciarlo e stringermelo fra le mie braccia?

Eppure a mia madre ho detto che Kaede Rukawa è un ragazzo della mia età, che segue la mia stessa scuola e che è un mio amico. Le ho raccontato la sua storia, omettendo solo la "trascurabile" parte riguardante i miei sentimenti, e, quando le ho chiesto di poter andare a vivere da lui, ha subito acconsentito, raccomandandomi commossa di stargli vicino. Potrei fare l'attore drammatico, considerando come le ho dipinto la scena...

Così ci è tutto più comodo! Dopo i miei allenamenti con la squadra, vengono le sue lezioni private di basket. Poi ci rechiamo a casa sua e lui mi aiuta con i compiti, perchè altrimenti il mio rendimento scolastico sarebbe più che carente, e tenderei a trascurare lo studio dopo la faticaccia pomeridiana, precludendo la mia partecipazione al campionato. Rukawa invece mi sprona sempre ad impegnarmi, perfino nella chimica, che io odio più di qualsiasi cosa al mondo. 

Ho scoperto che la kitsune è molto intelligente: prima non si occupava della scuola perchè la sua attenzione era rivolta solo ed esclusivamente al basket, ma ora uno zelo improvviso, o forse il desiderio di tenere occupata la mente in qualcosa, l'ha spinto con rinnovato interesse sui libri. Risultato: è diventato senza troppa fatica uno dei migliori della classe. Meglio per me e per i miei voti!

Quindi, la sera o la notte visioniamo assieme le partite dell'NBA, senza più preoccupazioni riguardo al tempo che sfugge, e lui si dedica ad istruirmi sulle tecniche e le azioni che mi sono ignote. Ormai però ho ormai imparato quasi tutto, di modo tale che possiamo commentare allo stesso livello, divertendoci anche, poichè lui tifa per i Lakers, io per i Bulls, e questo dà luogo a molte divergenze e punzecchiamenti, quelle che rendono così viva la nostra giornata e che gli permettono di lasciarsi andare come voglio che faccia.

E' difficile vederlo sereno e spensierato. Anche se non lo ammette, poichè per lui farlo sarebbe un'ammissione di fragilità, io so che il suo pensiero è costantemente rivolto a ciò che ha perso...E questo non può che far soffrire lui, e di conseguenza anche me. 

Ho la sensazione che il nostro sia divenuto un rapporto quasi simbiotico, per quel che concerne me, ovviamente. Vederlo soffrire mi fa star male...Vederlo sorridere mi fa volare. 

E' normale che tutti i miei stati d'animo dipendano dai suoi? E' normale sentirsi capaci di compiere qualsiasi azione pur di rendergli la serenità? E' normale...Sentirsi pronti a barattare la propria situazione con la sua? Sì, so che sarei in grado di fare anche questo, di accettare di portare sulle mie spalle io ciò che sta attraversando, per sollevarlo del suo dolore. Ma non è possibile, non lo è, purtroppo.

Sto bene assieme a lui, e lo amo tanto. Al punto da far dipendere il mio stato d'animo dal suo, al punto da sbirciare costantemente di nascosto il suo volto, col cuore serrato di angoscia e tristezza. Al punto da travestirmi da Cappuccetto Rosso pur di farlo sorridere! Già, pure questo ho fatto, a causa di una scommessa volutamente persa...Ma guai a voi se provate a farne parola con qualcuno!!!

Talvolta mi illudo che, dividendo la stessa casa e buona parte della giornata, il nostro rapporto sia di tipo diverso. Sapete, i miei viaggi mentali...Ma poi la realtà di un insulto o di un gesto scostante mi riporta assai rudemente sulla terra.

Però, ora che ci rifletto, è stato lui a chiedermi con aria distratta di trasferirmi nella sua villetta. I suoi genitori sono perennemente via, ed in questo modo, secondo sua opinione, avremmo ottenuto minor spreco di tempo e migliori risultati per il nostro obbiettivo. 

Inutile dire quale sia stata la mia immediata risposta: Kaede, ti amo tanto! Ma l'ho solo pensata...

 

Spalanco la porta d'ingresso con un'irruenza tale che per un attimo mi stupisco di non averla scardinata.

"KITSUNEEEEE!!"

Mamma, sono troppo euforico! Non attendo neppure una sua poco probabile risposta e mi dedico all'ardua impresa di scovarlo fuori.

Ce l'abbiamo fatta! Ci siamo qualificati per il campionato!

Oggi siamo riusciti a battere il Kainan con uno scarto di sette punti. Già, è ancora una squadra forte, ma io mi sono contrapposto a Nobu-scimmia, Mitchi (testa di rapa ripetente! E il suo Kogure che sperava tanto di dividere con lui lo stesso appartamento per l'Università! Vabbè, tanto si vedono spesso comunque...) non ha avuto problemi a tenere a bada Jin, ma, soprattutto, non c'è stato Maki a darci troppi problemi, così Ryota ha potuto imporre il suo gioco a centrocampo!

Dovevamo vincere per forza, anche perchè, purtroppo, siamo stati battuti dal Ryonan con un distacco di appena tre punti! Che rabbia! Quella squadraccia quest'anno ha trovato delle matricole piuttosto in gamba, anche se il vero problema è stato un altro...Non sono riuscito a tenere a bada Sendoh, non con la tecnica che sicuramente avrebbe usato la kitsune!

Mi ero assai depresso nel giorno della sconfitta, e mi ero allontanato da solo verso la spiaggia chiedendomi se non fosse il caso di affogarsi in mare...Mi sembrava di aver deluso tutti, di non essere stato all'altezza delle aspettative: non ero affatto fiero di me, e, soprattutto, ero convinto che Rukawa ci sarebbe rimasto molto male se avesse conosciuto il risultato finale. Non mi andava di raggiungerlo a casa sua e rivelarglielo, sopportando l'amarezza espressa dai suoi occhi, intuendo il suo pensiero ("Se ci fossi stato io in campo..."), la sua desolazione...Causandogli sofferenza! Io, che avrei voluto potergli dare solo gioia...No, era più di quanto potessi tollerare!

Da parecchio allora me ne stavo appollaiato sugli scogli, osservando il ritmico infrangersi delle onde, quando qualcuno si era seduto accanto a me.

"Hai giocato bene!" Aveva affermato pacatamente la mia (magari!) volpe, senza guardarmi in viso.

"Abbiamo perso..."

Come poteva dirmi la kitsune che avevo giocato bene? Se ci fosse stato lui, li avremmo sicuramente stracciati, e lo sapeva benissimo!

"Sei riuscito a opporti a Sendoh senza subire troppo la sua tattica, compensandola con la tua inventiva ed imprevedibilità. Non mi aspettavo certo che tu fossi già alla sua altezza, ma l'hai tenuto a bada impedendogli di imporre il suo gioco. Ti è superiore, ma lo raggiungerai, e se ne rende conto lui stesso..."

Ma, un attimo! Come sapeva quelle cose?

"Sei venuto a vedere la partita?!" Avevo sbottato, incredulo.

Lui aveva assunto per un breve istante la tipica espressione di un bambino scoperto nell'atto di compiere una marachella, ma poi mi aveva risposto, brusco. "Ho assistito a tutti gli incontri dello Shohoku fino ad ora, do'aho!"

Ed io che ero convinto del contrario...Che credevo, non scorgendolo mai fra gli spalti...Ed invece!

Così anche ora, che me lo ritrovo appisolato sul suo futon, so benissimo che in realtà si trovava in palestra celato fra la folla, ad esaminare il mio gioco e quello della SUA squadra, e proprio questo mi ha dato una marcia in più!

Lo osservo dormire beato e rifletto su come mi piacerebbe stendermi accanto, abbracciarlo e destarlo con un bacio, per festeggiare la vittoria...Mi sembra così naturale poterlo fare, la cosa giusta...Ed invece è e rimarrà solo un sogno. 

Eppure, non resisto...Quelle ciglia posate sulle guance candide...Quella bocca socchiusa, rosata, lucida...Quel respiro...Sentirlo sulle mie labbra...

Allungo una mano tremante verso il suo viso, mentre avverto la mia pelle imperlarsi di sudore ed il mio cuore battere all'impazzata. Lo desidero! Il solo saperlo così indifeso, così esposto è capace di mandarmi in delirio! Eppure...No! Non posso! Non ancora...

Sospirando frustrato, immediatamente ritraggo il braccio, respiro profondamente e mi desto dalle immancabili fantasie che percorrono la mia mente.

Mi accosto a lui e lo scuoto invece delicatamente, preparandomi ad un'attesa di perlomeno mezz'ora...Ma vengo colto di sprovvista da due paia di braccia che mi afferrano e mi scaraventano a terra, mentre lui si pone seduto. Dico, mi è preso un infarto!

"Volpe, non dormivi!" Cristo, pensate se l'avessi baciato o toccato sul serio! Brrr... L'ho scampata bella!

"Che perspicacia, Sakuragi..." E' serio, ma noto uno scintillio divertito nei suoi occhi. So che è felice anche lui per la vittoria, ma riesco a leggere del dolore dietro questa sua soddisfazione, pena di non aver potuto essere sul campo con noi, combattere con la sua squadra per collaborare a raggiungere quell'obiettivo tanto agognato. Avrebbe voluto condividere con noi tutto questo, partecipare alle vittorie ed alle sconfitte...Ma ora si sente escluso da questo mondo, e non può fare altro che riconoscere il nostro merito, accettando amaramente di non poterne spartire come premio la gioia.

"Sono fiero di te, do'aho..." Noto un'ombra di sorriso colmo di nostalgia sulle sue labbra. Ed anche io sono orgoglioso di lui, perchè non è meschino ed egoista ma riesce comunque a congratularsi con me, pur desiderando con tutta l'anima di poter essere al mio posto.

Ma ora voglio fargli una proposta, e voglio anche che accetti, a tutti i costi!

"Dopo la partita Anzai mi ha parlato, con tutta la squadra presente. Loro già sapevano che mi stavo allenando con te, non ho potuto trovar scuse per giustificare i miei miglioramenti, ed il nonnetto, oggi, mi ha chiesto di farti una proposta: vuole che tu diventi il preparatore atletico della squadra."

Lui rimane in silenzio, spalancando gli occhi per la sorpresa.

"Ti prego, Rukawa...Puoi non crederci ma tutti lo desiderano, tutti sentono il peso della tua assenza. Tu fai parte ancora del nostro team, sei uno di noi e lo Shohoku non è più lo stesso, senza di te..."

Si renderebbe di nuovo utile al gruppo, anche se non giocando in prima persona, ma impegnandosi a far giocare meglio gli altri...Sarebbe un modo per rientrare a far parte del basket e reimpossessarsi del suo sogno, renderlo di nuovo raggiungibile e partecipare con noi per realizzarlo, per ottenere quella vittoria che anche lui tanto desidera e che anche lui merita. Ha sudato sangue per realizzarlo, e non è affatto giusto che solo uno stupido incidente glielo impedisca! Incidente che IO ho causato...

Gli farebbe bene sentirsi necessario ed avere un ruolo, così come anche sapersi circondato da persone che veramente tengono a lui.

Ma la sua risposta è un esitante: "Non so..."

"Cosa temi?" Parlami, fidati di me! Rivelami ciò che senti, sai che puoi farlo, che non ti schernirei mai...

Si morde un labbro, esitando. Ma poi si decide: "Forse...Di soffrire, vedendovi giocare e non potendomi unire a voi. Oppure gli sguardi di commiserazione di compagni ed avversari: non li sopporterei...Ma, soprattutto, ho la netta sensazione che questa proposta mi sia stata rivolta solo perche la mia condizione vi fa pena, non per altro..." Termina, con una punta di tristezza.

Lo interrompo: "Non ci saranno sguardi di commiserazione, ma solo di rispetto. Noi abbiamo bisogno del tuo aiuto, ci serve la tua collaborazione per vincere, lo sappiamo tutti ed anche Anzai lo sa, altrimenti non te l'avrebbe mai chiesto, non credi? Il nonno sa quel che fa! Abbiamo bisogno di te, della tua bravura e della tua esperienza. Accetta di metterle al servizio della squadra per vincere con noi: aiutaci!"

Ci fissiamo a lungo, prima che lui risponda con un lento ma deciso: "Va bene."

 

"Sakuragi! La posizione di marcatura non è corretta, fai attenzione a non fare fallo! Mitsui, non devi contare solo sui tiri da tre! Non credere che ti lasceranno molti spazi per tirare da fuori area, in campionato! Sarai marcato stretto. Forza, più veloci!"

Incredibile! Quando è il caso di tartassare la gente, la mia adorabile volpe è in grado di tirar fuori tutta la sua voce! Ma so che lo fa solo per aiutarci, tutti se ne rendono conto: per questo prestano la dovuta attenzione alle sue esortazioni senza perdere la calma.

Ci stiamo impegnando tantissimo, essendo molto contenti di riavere Rukawa fra noi, ed io più degli altri, devo dire!

Mi mancavano la sua presenza, le sue osservazioni pungenti o anche solo i suoi silenzi. Mi sento più tranquillo e disteso, adesso, come se avessi ritrovato il mio punto d'appoggio, ed anche i miei compagni sono più fiduciosi, con la kitsune accanto: è incredibile il suo carisma, la carica che riescono a fornire i suoi incoraggiamenti e rimproveri! Sarebbe diventato un vero campione, e non posso cessare di soffrire per quella porta che gli si è chiusa davanti, e che rappresentava la sua unica strada...

Ma non si è arreso, non si è depresso, anzi! Ha continuato a lottare, a far fronte ai problemi e, non potendo in prima persona realizzare il suo sogno, ha accettato di aiutare prima me, poi gli altri, affinchè lo facessimo al posto suo! Ditemi, come potrei non rispettarlo, non...Amarlo?

"Oh oh oh! Bene ragazzi, per oggi può bastare. Come và la squadra, Rukawa?" Lo interroga Anzai, mentre noi crolliamo sfiniti al suolo come tante pere mature, fra cui Ayako si aggira con gli asciugamani, riuscendo magicamente a risvegliare il nostro capitano.

"Bene, signore. Vinceremo, vero?!" Si rivolge a noi con sfida, duramente. Nessuno mi può levare di mente la certezza che sarebbe stato un perfetto generale nazista...

Gli risponde un gemito tipo zombie collettivo, poichè non riusciamo a dire altro.

"E' da interpretarsi come un sì..." Riesco anche ad aggiungere io, estenuato.

Dopo un po' ci poniamo tutti a sedere, fuorchè l'ex-teppista, che balza in piedi non appena scorge il suo Megane affacciarsi alla porta in compagnia del Gorilla: sono venuti a congratularsi per la vittoria contro il Kainan.

Parlottano per un po', poi Mitsui ci chiede: "Che ne dite di una pizza assieme, per festeggiare il futuro primo posto al campionato?!"

Subito tutti concordano con gioia che l'idea è buona e si dirigono verso gli spogliatoi per le docce. Anch'io sto per annuire, quando mi ricordo che mi attendono gli allenamenti privati con la mia volpe: è un impegno a cui non mi posso sottrarre.

"Raga...Credo di non poter venire, ho altro da far..."

"Puoi andare, do'aho!" Mi interrompe Rukawa "Ti servirà un po' di svago."

Uao, sono veramente felice! Così su di giri da arrischiarmi a chiedergli: "Verrai anche tu, vero kitsune?"

"No." Cosa speravo? Ci rimango male, veramente. E' bello fare baldoria con la propria squadra, ma sarebbe stato splendido se fosse venuto anche il mio amore...

Decido di insistere: "Volpe! Non fare l'asociale!"

"Rukawa, vieni con noi, dai!" Insiste anche il quattrocchi.

"In qualità di ex-capitano, ti ingiungo di unirti a noi!" Rimarca il gorilla.

"Kaede, non mi abbandonerai con questa banda di mentecatti!" Si inserisce Ayako, suscitando il successivo: "MENTECATTI A CHI?!"

Il volto di Rukawa si rilassa, ma diniega comunque, fermo, e tutti capiamo che non c'è nulla da fare. 

Così, cambiati e freschi, ci dirigiamo assieme verso il ristorante di Uozumi, salutando la volpe che prende la strada di casa: non è ancora cambiato al punto da non ricercare la solitudine, però mi accorgo che è comunque mutato...E' impossibile non rilevarlo, così come è impossibile non notare quanto siamo riusciti ad avvicinarci, e questo mi rende estatico! Lo so, lo so che non dovrei sperare, ma...

 

 

Nel ristorante il clima fra noi è di grande allegria e complicità, difatti siamo tutti molto uniti ed anche le nuove matricole si sono inserite bene nel gruppo. Tuttavia il nucleo storico e più affiatato è sempre costituito dalla formazione titolare dell'anno scorso, più Kogure e quella strega della nostra manager. Infatti noi veterani ci siamo seduti accanto, ad un estremo della tavolata, facendo casino cordialmente.

La serata passa tranquilla, però, alla fine, prende purtroppo una piega che non mi piace affatto...

Miyagi, infatti, mi osserva sogghignando con un'aria a dir poco inquietante. 

"Allora, scimmia...Ti sei deciso a dichiararti a Rukawa?"

Immediatamente mi và di traverso la coca cola e sto per soffocarmi, notando gli sguardi di tutti fissi su di me.

"MA CHE DICI, CRETINO!!!" Salto su immediatamente, rendendomi conto da me di aver assunto un compromettente color vermiglio.

"Dai, idiota, è evidente!! E' perfettamente inutile che tenti di fingere con noi!" Si inserisce Mitsui, ed io li vedo tutti coalizzati contro di me. Non è possibile, come hanno fatto a scoprirmi? Io ho celato i miei sentimenti!

"Io...Non..." Balbetto penosamente, con la sensazione di essere stato preso in trappola.

Interviene allora Ayako, con aria di sufficienza: "Guarda che se ne sono accorti tutti. L'unico a non saperlo, probabilmente, è solo Rukawa..."

"Che ne dici, potremmo anche renderlo partecipe, no?!" Aggiunge il neo-capitano, con sguardo malignamente divertito.

"NON OSARE!!" Sbraito io.

"Trovato! RICATTIAMOLO!!" Esplode Mitchi, felice come una Pasqua per la sua trovata geniale.

Gli fa eco un coro di "Sì! Sì! Sì!" Entusiasti.

Io probabilmente sto facendo uno faccia molto comica, poichè tutti sbottano a ridere (con molto tatto, devo dire!), e subito Kogure mi rassicura: "Non temere, Hanamichi, sai di poterti fidare di noi."

L'ex-teppista però non demorde: "Peccato, si profittavano lauti guadagni...Avevo anche pensato di fare una scommessa, ma, come puoi immaginare, non c'è nessuno disposto a puntare su un tuo poco probabile buon esito..." Conclude, con un'espressione rammaricata.

Ma io li spacco a uno a uno, questi imbecilli!! Perchè, PERCHE' a me!

 

E' stata dura giungere sino a questo punto, veramente dura, ma ora mi sento ripagato, fiero dei risultati conseguiti, perchè hanno dimostrato che la mia, la nostra, non è stata fatica vana.

Domani disputeremo la finale per la vittoria del campionato nazionale, ed avremo come avversario il Sannoh.

Ripensandoci ora, e rivedendo mentalmente tutte le partite superate che ci hanno condotto a questa situazione, mi sento quasi incredulo e incapace di concepire come possa io avercela fatta, come possa essere riuscito a mantenere lucidità, nervi saldi e fermezza in ogni occasione. 

E talvolta, lo ammetto, si è anche trattato di fortuna!

Abbiamo sconfitto pure l'Aiwa, vendicandoci così per l'anno passato a nome nostro ed anche di quelli che quest'anno non hanno potuto darci man forte, ovvero Akagi, Kogure e Rukawa.

Già, Rukawa. Anche lui ci ha seguito in questa nostra avventura, e devo dire che talora si è dimostrato veramente fondamentale per noi tutti, con i suoi consigli, il distacco che lo ha portato a considerare con freddezza anche le occasioni più disperate, la forza che è riuscito a darci. Nonostante l'usuale freddezza, ci ha dimostrato talvolta un calore in grado di scuoterci.

Alle semifinali, ad esempio, ci siamo scontrati con il Toyotama: mancava ormai poco alla fine, ed eravamo sotto di ben cinque punti! 

Ovunque mi voltassi vedevo la disperazione e lo scoraggiamento negli occhi dei miei compagni e dei tifosi, e già mi sentivo sull'orlo del baratro, chiedendomi se fosse giusto che dovesse tutto finire in tal modo, se proprio a così poca distanza dal traguardo tutte le nostre speranze dovessero crollare. Avrei dovuto incoraggiare la squadra, ma ero il primo a non credere alle parole che avrei detto...

Era stata un'altra la voce che ci aveva spronato, infondendoci una grinta unica. 

"Non è finita! Non è ancora finita! Si può sapere che combinate?! State giocando come delle vere schiappe!! Mica siamo già stati battuti! Che c'è?! Non riuscite a combinare nulla, senza di me?! Dovete vincere, VINCERETE! Per me e per tutti quelli che credono in voi!"

SCHIAPPE! NOI!? CHI AVEVA OSATO...

Ci eravamo voltati sincroni verso la panchina, scontrandoci con l'inusuale visione di Kaede lungo il bordocampo, in piedi, le mani portate alla bocca a mo' di megafono per le sue parole, e gli occhi colmi di una preghiera rabbiosa e disperata. 

Dopo tutti gli sforzi fatti, tutta la fatica spesa...No! Era lui ad avere ragione, come sempre! Dovevamo riprenderci! Che razza di impressione gli stavamo facendo!? No! Sarebbe stata una vergogna, mandarla a finire così!!

A quel punto, qualcosa si era riscosso in me: non lo avrei deluso, non avrei mancato alla nostra promessa, non avrei sprecato i nostri sforzi. Lo avrei reso felice, lui, il ragazzo che amo!

Una potente energia aveva travolto tutte le fibre del mio essere, cancellando in un solo istante paura e stanchezza: "AVANTI!! STRACCIAMOLI!!" La mia voce, rimbombando sotto le volte della palestra, simile ad un urlo di guerra, aveva ridestato lo spirito agonistico e l'entusiasmo di tutti.

Li avevamo allora raggiunti e superati, con un tiro da tre di Mitsui ed un canestro di Yasuda, che si è fatto molto bravino. Io avevo chiuso il risultato con una schiacciata, un dunk dedicato a lui, anche se non so se lo avesse capito, travolgendo nel mio impeto il calimero imbecille (bocciato pure lui!!), che, se devo dirla tutta, aveva lanciato durante la partita troppe occhiate a Kaede per la mia tranquillità spirituale...

L'esplosione di gioia che ne era seguita fu incredibile, e l'adrenalina mi aveva portato alle stelle: una sensazione di potenza e realizzazione mai sperimentata. Avrei potuto volare, se lo avessi desiderato. Ma più di tutto mi aveva sconvolto il sorriso di Kaede, riservato a me, a me soltanto...

 

Sono uscito a fare una passeggiata da solo, prima che il sole tramonti. Ho i nervi a fior di pelle ed una fifa pazzesca! Non è però proprio paura, è piuttosto ansia di non poter riuscire, timore di poter fallire domani, vanificando tutto proprio ad un passo dal traguardo tanto ambito. 

Questa sensazione spinosa mi avvolge, facendomi capire che passerò la notte in bianco.

Non riesco proprio a scioglierlo, il groppo che mi impedisce di respirare e ridere liberamente: sono teso come una corda di violino! Ma non sarò mica tachicardico?! Questo cuore non la smette di battere irregolarmente, rendendomi perennemente ansante. Cacchio, come posso calmarmi? Forse, se mi ingiungo di respirare più lentamente...Macchè!! Sto morendo, lo sento...Sudo anche se sto fermo!! Forse se facessi una corsetta, riuscirei a riportare ad un ritmo normale le cellule del mio corpo, che paiono impazzite!

Mi preparo per uno scatto, quando odo dei passi felpati dietro di me. Passi leggeri, felini, che distinguerei fra mille al mondo, perchè sono i suoi.

Non mi volto, attendo che mi si affianchi, ed iniziamo a camminare assieme: strano, in questo momento non mi sta irritando il suo perenne silenzio, poichè mi è di assicurazione alla sua vicinanza...

Sono contento che sia venuto con noi, e so che anche lui è in fondo soddisfatto di averci seguito. Dapprima non voleva unirsi al gruppo, temendo di sentirsi umiliato, essendo costretto a restare relegato in panchina, o forse credendo di poter venire schernito e deriso dai suoi avversari. 

Tuttavia poi l'abbiamo convinto e le sue paure si sono rivelate del tutto vane, anche perchè lui, durante le nostre partite, si è estraniato del tutto dal mondo circostante, concentrandosi solo sul nostro gioco, sull'analisi delle mosse nemiche e sulle tattiche migliori da adottare, senza curarsi di commenti o osservazioni estranee. Davvero, ci è stato utile quasi come Anzai, con i suoi consigli e considerazioni!

Inoltre, non ha tenuto conto dello spirito che è in grado di unire tutti i praticanti di uno sport del mondo, e che fa loro riconoscere il valore e la bravura di un avversario, sfociando poi in un sentimento fatto di stima, ammirazione e comprensione. 

Così, quest'anno, a dimostrazione di ciò, si è creata una singolare usanza: al termine di ogni partita disputata, la squadra da noi sconfitta si dirige alla nostra panchina e tutti i giocatori avversari stringono ad uno ad uno la mano a Rukawa, come a volergli dimostrare che anche lui avrebbe dovuto far parte della partita, e che lo apprezzano per la sua bravura e per la caparbietà che ha saputo dimostrare nell'affrontare l'infortunio e superare la crisi, che sono solidali con lui per mille altre ragioni ancora che lo rendono il campione che avrebbe dovuto essere. 

La prima volta che questo avvenimento si era verificato tutti i tifosi si erano levati in piedi ed avevano applaudito, mentre lui era rimasto stupefatto per questo gesto, ed anche imbarazzato per l'essere al centro dell'attenzione. E, sotto sotto, lo so, pure commosso...Non pensare di potermi menare per il naso, volpastra! Non ci ho creduto, io, alla tua espressione impassibile!

"Kitsune, credi che vinceremo domani?" Gli chiedo con ansia: attendo la risposta a questa domanda con la stessa cieca fiducia che gli antichi usavano verso i responsi di un oracolo.

Lui mi fissa, con quei suoi occhi blu profondi e brillanti, e replica lentamente. "Comunque vada, tu ne uscirai in ogni modo vincitore, Hanamichi."

E' il mio cervello ad essere partito, o davvero c'è stata una nota di dolcezza nella sua voce? E poi...Mi ha chiamato per nome! Per la prima volta lo ha fatto! Ha un suono così dolce il mio nome sulle sue labbra...

"Grazie, Kaede." Sussurro, godendomi il suo sorriso lieve e sfuggente, come un miraggio del deserto.

Lo amo...Mi sono innamorato senza speranza di lui, ed ho anche deciso: glielo dirò. Vada come vada, lui deve saperlo, ed io voglio confessarglielo...Domani! Sia vittoria o sia sconfitta, almeno così potrà dire di aver ottenuto comunque una vittoria: quella sul mio cuore, che è riuscito a domare ed incatenare...

"Che ne dici di un one on one, do'aho?"

"EH?! Ma...Ma tu non puoi giocare!!" Gli è dato di volta il cervello?

Lui sbuffa: "E' vero, non potrò mai più gareggiare a livello agonistico, ma nulla mi vieta di farlo solo per liberare la passione che mi lega a questo sport, senza sforzarmi o sottopormi a tensioni pericolose...Io amo il basket, ed ho capito che potrò essere comunque felice, anche senza l'America, anche senza l'NBA. Mi basterà un pallone, un canestro ed un avversario valido con cui misurarmi..."

"Allora io sono un avversario valido!!" Salto su, euforico per questa spontanea ammissione.

Lui continua imperturbabile: "...Anche se talvolta, come ora ad esempio, mi dovrò accontentare di giocatori meno che mediocri..."

"Volpeeee!!" 

E' finita! Finita, e noi...Noi...ABBIAMO VINTO!!

Io non posso crederci, sembra veramente un sogno e non riesco a far altro che ringraziare...Ringraziare, sebbene non sappia nemmeno io chi: chiunque sia quello che mi stia permettendo di provare ora quest'intensa gioia e senso di liberazione! Ce l'abbiamo fatta!! Siamo diventati i campioni!! I campioni nazionali!!

All'improvviso tutta la tensione e l'ansia che mi hanno sostenuto fino a questo istante paiono scivolarmi via di dosso, e mi sento leggero, sollevato e felice. Mi sembra di essere ridivenuto bambino, e l'agitazione che gravava su di me sino ad adesso, simile ad un sovraccarico di dieci anni, improvvisamente svanisce.

Tutti noi della squadra ci saltiamo addosso l'un l'altro, in un grande mucchio al centro del campo dove riso e pianto si confondono e stanno ad esprimere la stessa profonda emozione: sto toccando le stelle, e tutto in questo preciso istante mi sembra possibile!

Non so quanto tempo trascorra, prima che questa ubriacante sensazione che mi confonde i sensi e che fa svanire ogni completa percezione di una realtà esterna alla nostra gioia svanisca, ed io ritorni più o meno lucido con i piedi per terra.

So solo che, non appena riacquistata la facoltà di ragionare, il mio primo pensiero coerente è rivolto a lui: immediatamente mi volgo verso la nostra panchina, desiderando seguire il mio impulso di gettarglisi addosso e stringerlo forte a me, renderlo partecipe della mia felicità e fargli capire che è anche sua...Ma non lo scorgo.

Subitaneamente parte della mia euforia scompare come neve al sole, mentre lo cerco per ogni dove con lo sguardo, fino a comprendere amaramente che con ogni probabilità si deve essere allontanato. Perchè? Perchè non ha voluto condividere con noi la giusta soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo?

Odo Ryota chiamarmi: "Hanamichi!! Sveglia, ci sono le premiazioni!!"

Io sorrido e mi dirigo verso la mia squadra, ma ormai la mia euforia è come appannata ed annebbiata...Tuttavia non sarebbe giusto che questa sorta di amarezza io la facessi pesare su di loro, così maschero la mia inopportuna tristezza e mi aggrego per la baldoria ed i festeggiamenti.

Riceviamo le medaglie e scattiamo numerose foto, storditi ma allegri di fronte ai numerosi flash che ammiccano per ogni dove, assaliti poi dalla folla di tifosi che è scesa dalle tribune e si sta accalcando attorno ad ognuno di voi. Vengo soffocato da numerosissimi abbracci sconosciuti, mentre tento invano di liberarmi dalla ressa, che mi lusinga sì con le sue ovazioni, ma che mi sta anche soffocando!

Scorgo Mito e gli altri membri dell'Armata farmi ampi cenni dall'altro lato della palestra e tento di recarmi verso di loro, non vedendo l'ora di incontrare qualche viso amico fra questa baraonda di persone e rumori.

"Hanamichi!!"

Mi volgo, riconoscendo la voce che mi ha chiamato: "Haruko!"

Oddio, mi viene quasi da ridere ripensando a quante volte ho immaginato questa scena: l'arrivo del momento in cui finalmente quello sguardo scintillante ed adoratore dei suoi occhi non sarebbe più stato riservato a Rukawa...Ora lei lo sta davvero posando su di me! Nei miei sogni, a questo punto, il mondo circostante scompariva ed io udivo nelle mie orecchie un idilliaco suono di campane, quindi mi precipitavo verso di lei e la stringevo a me...Ma ora, in questa realtà, non faccio nulla di tutto questo: continuo a udire la confusione ed a pensare di raggiungere Yohei che mi attende, e non vedo l'ora di allontanarmi da un sogno che non è più mio, dal suo sguardo innamorato che ora è fisso su di me ma che non sa riscaldarmi come avevo immaginato...

Balbetto qualche parola di scusa e mi allontano, accigliato ed a disagio, sentendomi anche un po' colpevole di fronte alla sua espressione delusa. Ma non è più lei che voglio, e forse non l'ho mai veramente voluta.

"Scimmia, che fai? Non sali?"

I miei compagni, ancora tutti esaltati per la vittoria, osservano perplessi la mia titubanza nel montare sulla corriera che ci condurrà in hotel, dove ci siamo ripromessi di fare baldoria alla grande.

Tuttavia qualcuno comprende il motivo della mia esitazione, poichè odo la voce di Mitsui sovrastare le altre: "Ehi, possiamo partire!! Sakuragi ci raggiungerà dopo!!" 

Quindi si affaccia al finestrino e sussurra ammiccando: "Scovalo fuori e buona fortuna!! Ci vediamo!!"

Osservo il veicolo allontanarsi fra grida, canzoni e risate. 

Quando finalmente ritorna un po' di calma mi allontano velocemente, per non attirare l'attenzione degli ancora numerosi tifosi e giocatori che hanno assistito all'incontro. 

Allora, cerchiamo di mettere in moto il cervello (e guai a voi se osate sghignazzare!!): se io fossi la kitsune, dove sarei andato?? Ehm...Il problema è che io NON sono la volpe, e quindi ignoro completamente cosa gli sia passato per la testa!

Inizio a gironzolare a vuoto per le vie della città, rendendomi conto che così non caverò un ragno dal buco.

Mumble mumble...Ci sono!! Il mio istinto mi avverte che stavolta la mia intuizione è esatta, quindi, senza esitazioni, mi dirigo al campetto dove abbiamo disputato la nostra breve partitella ieri sera. Non vi ho neppure detto chi ha vinto!! A dir la verità, non ci sono stati vincitori. 

E' che non mi sembrava giusto nei suoi confronti: io ero molto allenato e nel pieno delle mie forme, mentre lui da parecchio non toccava una palla da basket e, anche se non lo dava a vedere, era molto cauto negli spostamenti e nei salti, per timore di ulteriori danni alla caviglia, così non aveva potuto esprimersi al meglio...E poi, diamine, avevo una paura pazza che potesse farsi male di nuovo! 

Alla fine avevo fatto finire la palla su un albero, e, nel casino di arrampicarmi, tirarla giù e scendere, mi ero beccato un cumulo di "Do'aho", più escoriazioni e graffi vari, di modo che eravamo ritornati in albergo senza concludere lo scontro, per medicare i miei tagli. 

Lo ammetto da solo che è stata una soluzione penosa, però sul momento non mi era venuto in mente nient'altro...

Ma quel che conta è che ieri sera ci eravamo veramente diverti, ed ho avvertito chiaramente che ormai si è stabilito un legame unico e speciale fra noi. L'atmosfera era piacevole, scherzosa, oserei dire serena, ed il suo viso disteso ammaliava i miei occhi. Spero abbia capito anche lui che la nostra non è semplice amicizia, che non potrà mai esserlo!! Spero anche che abbia compreso COSA sia in realtà ciò che ci lega, poichè io non ho dubbi su questo! Ah, le illusioni...

Centro!! Eccola là, la volpe dei miei pensieri, accoccolata su una panchina con lo sguardo rivolto al cielo. Non esito a sederglisi accanto.

"Perchè te ne sei andato, Rukawa?"

Lui fa spallucce, ma poi aggiunge: "Siete stati bravi. Sei stato bravo...Avete vinto!"

"Già" Commento io "Abbiamo vinto." E lo fisso a lungo, per fargli capire che anche lui ce l'ha fatta con noi e che non deve sentirsi escluso, nè deve persistere con questo suo perenne desiderio di isolarsi a forza.

Estraggo dalla mia tasca una medaglia e gliela porgo: "Ti sei allontanato talmente in fretta, che non hanno neppure avuto il tempo di consegnartela."

Lui mi fissa attonito: "Perchè?"

"Ma è ovvio. Fai parte della squadra, e la squadra ha vinto."

Lui sorride lievemente, scuotendo il capo: "Grazie davvero, ma non serviva. Grazie...Ma non solo per questo. Grazie di tutto...Sai, anche per merito tuo ho capito molte cose importanti, ed è come se questo infortunio mi fosse servito da lezione..." 

"Spiegati." Ha l'aria di uno che tiri le somme della propria vita...

"Mi hai cambiato, Hanamichi. In questo periodo di tempo ho scoperto tanti valori a me ignoti, come l'amicizia, la solidarietà, la comprensione. E l'altruismo. Ho capito quanto sia bello impegnarsi per aiutare gli altri a raggiungere un obbiettivo che tu non puoi più conseguire, poichè è come se, assieme a loro, anche tu potessi partecipare alla vittoria finale...Ed ho riscoperto lo sport...Prima ero come accecato dal desiderio di emergere, di essere il migliore e dimostrarlo, dimenticandomi invece la gioia di giocare per il semplice piacere di farlo. Ora sto meglio, sapendo che nessuno potrà mai privarmi di tutto questo...Sto meglio, per merito tuo. Sì, senza di te, non ce l'avrei mai fatta."

Leggo una forza distesa nella sua voce e mi sento traboccare di gratitudine per la sua ritrovata felicità. No, non sono i suoi ringraziamenti, anche se inestimabili come gemme purissime, a colmarmi di gioia...Non l'ho fatto certo per questo! Sono i suoi occhi, in cui scorgo una luce bellissima...Quanto mi aveva fatto male vederlo sempre aggrondato e cupo, in questi ultimi mesi! Ora che ha riacquistato fiducia e consapevolezza mi pare ancora più bello, e ciò mi incoraggia a fare ciò che sento...

"Volpe, c'è una cosa che devi sapere...Il mio aiuto non è stato completamente disinteressato."

Ecco, è giunto il momento fatidico. Non so se sia l'occasione giusta, non mi chiedo se a causa di quanto sto per confessargli lui cesserà di essermi vicino, se per questo noi ritorneremo allo stadio precedente del nostro rapporto, all'odio, alle risse. 

Sui propri sentimenti non bisogna farsi troppe domande, ed io accetto ogni rischio, poichè so che ogni cambiamento comporta dei problemi: è inevitabile. 

Se raggiungi qualcosa, perdi qualcos'altro: questa legge non perdona. Ma non puoi neppure permettere che la paura paralizzi tutte le tue decisioni, avvolgendoti in un bozzolo che ti estranii dal mondo...Poichè la vita è fatta di mutamenti, in meglio ed in peggio. Se questi non ci fossero allora noi non conseguiremmo alcun risultato, e nemmeno vorremmo farlo. E per questo necessariamente cesseremmo di lottare, ripiegandoci su noi stessi e perdendo la capacità di provare emozioni. Perdendo la capacità di voler lottare per la propria felicità, per la propria vita...

No! Per me non finirà così, perchè io voglio vivere in completezza, voglio esistere assieme a lui!

"Kaede, sono innamorato di te."

Lui spalanca gli occhi, incredulo: "Eh?!"

Che dite? Forse avrei potuto essere un po' più diplomatico? Ehm...Già! Ma se avessi girato attorno all'argomento, so per certo che avrei finito per tenermi tutto per me!Dio, per una volta credo proprio di averlo scioccato, e tutto questo stupore non fa presagire nulla di buono. Sento le mie speranze crollare una ad una, ma ormai sono in ballo...E' giusto che sappia! Che si renda conto di quanto sia importante per me.

"E' così. Scusami, forse avresti preferito ignorarlo, e probabilmente ti darà fastidio averlo saputo, ma io...Ti amo. Mi rendo conto che queste due parole sono troppo poche per esprimere ciò che sento per te, ed estremamente riduttive, però..."

"Idiota!" Mi gela, con un'aria tempestosa "E' proprio necessario esprimerlo a parole?"

Prima che io possa rendermene conto lui mi sigilla le labbra in un bacio lungo, profondo, dolce, intimo e umido, che mi sconvolge l'anima di una sensazione di felicità suprema mai provata, al cui confronto quella di oggi pomeriggio è solo una pallida ombra sbiadita. 

Incurante del mondo circostante e dello spettacolo che stiamo offrendo avvolgo le mie braccia attorno a lui e lo stringo a me, accarezzando la sua schiena ampia, la sua nuca, perdendomi nel suo sapore...Non so quanto a lungo duri, nè come possa io essere vivo ed il mio cuore non sia ancora esploso dopo tutte queste travolgenti sensazioni, ma infine ci separiamo ansanti, fissandoci negli occhi.

E' lui a parlare, e, incredibilmente (cioè, mica tanto!), lo fa per rimproverarmi.

"Sei proprio un deficiente! Ma quanto tempo ti ci è voluto per capirlo?"

"Cosa vuoi dire?" Mi difendo io, piccato. Si può sapere cosa sta insinuando?

"Sin dalla prima volta che ti ho visto, quel pomeriggio lontano in cui mi hai preso a capocciate, ho aspettato che tu ti decidessi ad aprire gli occhi!!"

Ma allora...

"Vuoi dire che già da quel momento mi amavi?" Se lo ammette, giuro che lo bacerò pazzamente con il rischio di farlo morire per insufficienza cardiovascolatoria!

Lui sorride malizioso: "Modera i termini...Diciamo che già da allora non ti reputavo... Vediamo.. .Disprezzabile!!"

"Potevi dirmelo prima, stupida kitsune!!" Quanto, QUANTO tempo sprecato!

"Con il tuo cervello ristretto? Sicuramente avresti tentato di fare di me una pelliccia..." Adoro quel sorrisetto sarcastico...

Io gli sorrido invece dolcemente: "Ma ora sei qui...E ci resterai, a costo di dover comprare un guinzaglio per volpi!!"

"Non ti servirà..." Mormora suadente, prima di coinvolgermi in un altro, ma stavolta più avido ed esigente, bacio.

 

 

Sono incavolato come una belva! Cioè, ditemi voi: siamo appena ritornati a casa dal campionato nazionale, ed io mi prospettavo una bella settimana sigillati nella camera da letto della kitsune, un po' per festeggiare la vittoria, un po' per rifarmi di tutte le volte in cui ho dovuto penare e contenere il mio desiderio in silenzio, e lui invece che fa? Se ne va di prima mattina (la volpe che si sveglia presto?!), senza avvertirmi e senza nemmeno svegliarmi, partendo per destinazioni ignote, ed io, destandomi da un sonno pieno di lui, che già progettavo di realizzare le "ispirazioni" avute con questo sogno, mi sono dovuto trovare il letto vuoto e freddo!!

Oddio, mi sono talmente alterato che si è riscaldato subito, ma comunque...

Sto schiumando dalla rabbia: se continuo così mi verrà l'ulcera entro breve tempo, e non sto scherzando!! Tanto voi non mi prendete sul serio! Ma immaginate un poco che il vostro ragazzo, la creatura più meravigliosa sulla faccia della terra, svanisca così...E capirete cosa intendo!! Se avesse incontrato qualche maniaco pervertito? E poi, che diamine, almeno lasciarmi un biglietto con su scritto "Torno subito", giusto per tranquillizzarmi!! Io mi sto angosciando!

Incomincio a camminare in tondo per la nostra camera da letto: trascorrono un quarto d'ora, mezz'ora, un'ora...Ma dove diamine è?! Ad ogni passo la mia ira aumenta!! Giuro che, se non ritorna entro minimo un minuto, dichiaro ufficialmente aperta e legale la caccia alla volpe!

Improvvisamente, il mio udito finissimo avverte lo scatto della porta che si apre: è lui!!

Mi scaravento giù dalle scale con una carica da bufalo indiano: "KITSUNEEEE!!!! DOVE DIAMINE SEI STATO??!!"

Non appena mi vede, lui sfodera un sorriso a trentadue denti, talmente ampio e radioso da far svanire tutta la mia irritazione e congelarmi sul posto come un ebete: mai, MAI l'ho visto così felice!

Mi corre incontro e, con impeto, mi si getta addosso travolgendomi e mandandomi lungo disteso sul tappeto dell'ingresso. Poi, nascondendo il viso sulla mia nuca, lo odo piangere di un pianto liberatorio ed irruento, che mi pietrifica e mi sconvolge.

Incomincio seriamente a pensare che, se continuerò a stare con Rukawa, non raggiungerò mai la vecchiaia...Cosa cavolo gli prende? Sono preoccupato...

Inizio a carezzargli delicatamente la nuca aspettando che si calmi, mentre mi si stringe addosso convulsamente con tutta la forza che ha. Dopo un po' odo i suoi singhiozzi calare d'intensità, ed allora mi arrischio a sollevargli il viso: "Kaede, che c'è..."

Mi si mozza il respiro in gola, davanti alla splendida luce profonda emanata dal suo sguardo blu.

Lui, di fronte alla mia espressione da "pesce lesso e strabollito", inaspettatamente scoppia a ridere di cuore, provocandomi un attacco di panico: oddio, devo chiamare la croce verde, il mio ragazzo è del tutto impazzito!! Sta RIDENDO! Insomma: Kaede Rukawa!! RIDERE?!? Giuro, devo essere in qualche modo finito in una dimensione parallela, oppure sto ancora sognando...Cosa posso fare? Che lo abbia colto qualche improvvisa febbre tropicale? Le ipotesi sono svariate ed improbabili...

Lui finalmente si calma, mi osserva con un sorriso e mi abbraccia di nuovo.

Io riesco a supplicarlo: "Kaede, ti prego...Non vivrò ancora a lungo se non ti decidi a spiegarti!"

Lui accosta la sua adorabile bocca al mio orecchio, riscaldandolo con il suo lieve respiro, e lo odo mormorare: "Potrò...Giocare di nuovo a basket!!"

Il mio cuore si ferma, per poi riprendere ad un ritmo convulso ed irrefrenabile. "Dici sul serio?"

"Sì. Sono appena tornato all'ospedale. Mi avevano già accennato ad una possibilità di questo tipo se fossi migliorato ancora, ma non ci avevo voluto mai credere per evitare delusioni. Non te l'ho detto prima, perchè speravo di farti una sorpresa..."

"Sono felice, immensamente felice per te!!" Solo tu puoi regalarmi una gioia tanto grande, Kaede...Nemmeno la vittoria al campionato, nemmeno la tua dichiarazione d'amore, che poi proprio dichiarazione non è stata...Uhm! Ok, forse quella sì!

Lui mi osserva malizioso: "Hana, che ne dici di festeggiare a modo nostro?"

"Cosa?" Fingo di non capire, mentre una sua mano mi si intrufola sotto l'elastico dei boxer, trovando immediata partecipazione in una certa parte del mio corpo...

Lui allora si scosta: "Beh, se non vuoi...Saprò trovare qualcun altro!!"

Con un ringhio lo afferro e lo porto sotto di me: "Non sfidare troppo la sorte, kitsune!"

 

 

Accidenti, non abbiamo neppure aspettato di salire in camera, o di alzarci da terra! Lo guardo dolcemente, mentre riposo sul suo petto, recuperando il respiro.

"Hana, il pavimento non è propriamente comodo di suo, se poi tu mi ci spalmi sopra..." Borbotta, fintamente seccato.

Rido, spostandomi e prendendolo in braccio per trasportarlo sull'ampio divano del salotto. Inspiegabilmente lui si addossa a me, rilassandosi e lasciandomi fare.

Ci scambiamo a lungo baci e carezze appassionate, alternate ad abbracci più focosi, ed ogni volta lo trovo disposto a concedersi a me in assoluta arrendevolezza, caldo e irruento, e questo mi riempie di una sensazione di potere mai provata prima, ma anche di gratitudine, perchè lui, la persona più dura, egocentrica ed indipendente sulla faccia della terra accetta di concedersi e di rendersi debole, esponendosi al dolore, per me, solo per me!! 

Non è affatto necessario che mi dica di amarmi. Non è ancora pronto per questo, ed io lo capisco e lo accetto...Ma ha deciso di dimostrarmi egualmente quanto tenga a me, in un modo che mai mi sarei atteso da lui, dandosi senza riserve.

Quanto lo amo!

E quante ne ho passate per raggiungere questo obbiettivo...Ripenso alla fatica, agli allenamenti estenuanti che ci hanno permesso di farci più vicini, di incontrarci quali siamo in realtà...E' stata una faticaccia, ma ne è valsa la pena! Però, se devo essere sincero, non ripeterei un'esperienza simile per nulla al mondo...Non reggerei proprio a un'altra faticata simile! Ahhhh, no, proprio no!

Ora voglio solo coccolare la mia volpe, e non muovermi da qui fino alla prossima estate! Potrebbero anche sganciare una terza bomba atomica, ma io non mi scrosterò dal divano...E dalla mia volpe!! Un po' di meritato riposo ci vuole, anche se non è che noi ce ne stiamo proprio con le mani in mano a fissarci platonicamente negli occhi...Capite, no?! 

Durante una pausa distensiva però Kaede si solleva su un gomito, riflettendo ad alta voce: "Sono molto fuori forma: dovrò fare parecchio allenamento!"

Pensa al basket, ovviamente! Ma è perfettamente comprensibile.

"Non ho tempo da perdere: devo recuperare tutti i mesi perduti!! Muoviti, Hanamichi!! Passeremo la giornata in palestra e, da ora in poi, allenamento triplo!!"

NNNNNNOOOOOOOOOO!!!!!!! Non adesso...Ma uffa!!!!!!!!!!

 

Fine^^

 




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