Ovviamente i diritti di Slam Dunk sono del magico Inoue e chi di diritto, non intentatemi cause, perché vi avverto non ho un soldo per pagare le spese legali, quindi abbiate venia per una povera fan che scrive della sua serie preferita !Bacionissimi a Gaia, che si è sorbita anche questa mia fic in antiprimissima! Abbiate venia!!!
di Shaka
Part One: What we are?
-Yahun!- sbadiglio di nuovo, stamattina sono di nuovo in ritardo accidentaccio…per me la mattina è sempre traumatica, odio dovermi alzare per andare a scuola, e meno male che l’istituto è vicino o tutte le mattine mi toccherebbe sorbirmi i professori e le loro dannate punizioni ! Entro dal cancello, ed ecco Yohei che mi aspetta come sempre per entrare insieme, ovviamente io sono Hanamici Sakuragi, conosciuto come il grande Tensai, frequento il secondo anno dell’istituto Shohoku. -ehy…- sbotto ancora con le lacrime agli occhi - Hanamici se non ti muovi ci tocca finire in presidenza anche questa mattina!-, eh già il preside, ormai ci odia, andiamo due giorni su tre in presidenza per i ritardi, secondo me tra poco si arrenderà e dirà ai professori di farci entrare quando vogliamo! - Anche questa mattina ti sei addormentato eh?- sbotta il mio amico accennando a una risata, ma io sinceramente sono del tutto distratto, mi guardo intorno, e Yohei lo nota. - se cerchi Haruko è già entrata- il mio amico non sa nulla del fatto che di Haruko ormai non me ne frega un fico secco, anche perchè, comunque, ancora stiamo insieme…ma i miei occhi cercano ben altro! Sto per rispondere cercando una frase che si adegui a una risposta convincente, ma appena mi volto vedo Yohei che guarda Rukawa che sta scendendo dalla bici (in ritardo anche lui) e la sta posando al suo solito posto. Certo che guardandolo bene, anche se mezzo addormentato è… proprio carino….ma pensandoci lui è bellissimo…lo è sempre. Da quando l’altra sera ci siamo baciati le cose sono molto cambiate tra di noi, o meglio… davanti agli altri siam rimasti praticamente sempre gli stessi… con le nostre litigate, le nostre battutacce e ovviamente la buona abitudine di menarci per tre quarti di allenamento, ma quando siamo soli, oh beh …è tutto un altro discorso, Kaede sembra un'altra persona, ho scoperto molto di lui in questi giorni…e penso che ancora ho parecchio da scoprire su quel volpino iceberg. Sorrido tra me e me e poi mi avvio verso la classe, i nostri sguardi si sono sfiorati per un attimo, so cosa vorresti volpe, lo vorrei anche io, ma purtroppo abbiamo deciso che per ora è meglio tenere per noi questa nostra relazione ancora così ben poco definita, e davanti agli altri dobbiamo accontentarci di poco…di sguardi, di attimi rubati…a scuola sarà così, poi dopo, come è successo ogni giorno di questa settimana ormai, andremo insieme via a passare il resto del pomeriggio insieme, e allora potrò baciarti ed abbracciarti come vorrei. - Ciao Rukawa- lo saluta Yohei, il mio volpino come sempre passa dritto, e non se lo fila nemmeno da lontano, anche perché i suoi sguardi sono tutti per me ehheheheh...
Finalmente la pausa pranzo, quel professore odiosissimo di matematica mi ha interrogato oggi, che figuraccia…accidenti! Meno male adesso mi rilasserò per i prossimi quindici minuti e potrò dimenticare la mia figuraccia, non proprio da Tensai… Salgo velocissimo le scale che portano al terrazzo dove passo solitamente la mia pausa pranzo, apro e subito lo vedo, eccolo lì, il mio volpino addormentato che mi aspetta. Sorrido come un ebete, mi avvicino, inginocchiandomi dietro di lui, mi chino ed odo il suo respiro, così lieve, sembra quasi una creatura ultraterrena mentre dorme, ma solo da poco posso rendermi conto di quanto io sia fortunato a sapere che lui è MIO, mi sento un idiota se penso che fino a pochi giorni fa tentavo di ignorare tutto questo. Mi avvicino baciandogli il collo dietro l’orecchio, sfioro con le labbra la sua pelle, e questo mi provoca sempre un dolce brivido. Lui si muove leggermente - finalmente…pensavo ti fossi perso…- dice con la voce ancora impastata dal sonno - ehehhehe non sai proprio stare senza il grande Tensai, vero volpaccia?- ma non faccio in tempo a dirlo che mi arriva un pugno in faccia, e capitolo al suolo senza poter reagire. - do’aho io non perdono chi disturba il mio sonno!- mi dice mentre si mette a sedere - OOOOOOO!!!!!! Ma è vizio???? Rukawa maledetto testa di cavolo ma che ti passa per l’anticamera del cervello…io ti disintegrooooooooooo!- gli grido contro, ma lui mi spiazza, visto che appena gli salto addosso mi prende per la nuca e mi tira verso di lui, baciandomi, poi, dopo essersi staccato, mi fissa, leccando il rivolo di sangue che il suo pugno ha fatto sgorgare sul mio labbro, questo mi blocca, resto senza parole, una cosa che ho imparato di Kaede è che è davvero imprevedibile, e che è davvero difficile capire cosa pensi o cosa voglia, visto che nasconde perfettamente tutto ciò che prova dietro il suo atteggiamento distaccato e freddo del tipo io-sono-un-uomo-tutto-d’un-pezzo. Ma nei momenti in cui concede spazio è davvero impossibile resistergli. Mi porta le braccia intorno alla vita, e mi stringe a se, è il suo modo di dirmi buon giorno, non so come l’ho capito, ma ormai qualche volta riesco a intuire i suoi modi di fare, non molto gentili, ma sicuramente espliciti. - Buon giorno..- gli dico tornando a scendere su di lui e baciandolo, - meriteresti che ti spaccassi quella tua faccia da volpastra di ghiaccio- gli dico appena mi stacco da lui, stacco per modo di dire, visto che sento ancora il contatto con le sue labbra, mentre riprendo fiato, inizio a tempestargli il volto di baci, sulla guancia, sul naso, lungo il collo. Lui chiude gli occhi, e si lascia andare, è bello vederlo così, non si è ancora abituato a me, glielo leggo negli occhi, ogni volta che me ne esco con una delle mie sparate da Tensai Super-romantico e lui non sa come reagire mi tempesta dei suoi - Do’aho…!- eccolo!! L’ha fatto di nuovo…accidenti a lui, mi pianta le mani al petto facendomi capire che vuole che mi alzi - Certo che avere a che fare con un volpino scontroso come te non è certo facile, metti fine a tutti i miei slanci di passionalità - gli dico mettendomi a sedere e staccandomi da lui a malincuore. - Se ti lasciassi fare potrei diventare come te: do’aho…- mi dice lui, io ridacchio di tensai c’è ne uno! Io sono unico, mitico, INVINCIBILE!!!- ma mentre finisco mi abbasso vedendo che anche lui si siede, e mi guarda come a dirmi –smettila di fare il deficiente-
povero me....
Iniziamo a pranzare, ad un tratto inaspettatamente mi chiede - stasera passiamo la serata insieme?... - - ovvio volpaccia…andiamo al campetto come ogni giorno no?- mi sembra scontata la sua risposta, visto che da quando ci siamo messi insieme passiamo il tempo quasi tutti i pomeriggi allenandoci al campetto, o se mi va bene usciamo e stiamo fuori tutta la sera, è raro cambiare programma - do’aho…a casa mia…- mi girò sorpreso a guardarlo, non me l’aspettavo, arcuo un sopracciglio - a fare cosa?- non posso farci niente, mi viene spontaneo chiederglielo, lui fa spallucce, poi continua a mangiare senza dire niente, o beh mangiare, spizzicare…Kaede non mangia poi molto e infatti metà del suo pranzo sta ancora lì…lo guardo perplesso, poi - va bene volpaccia…il grande tensai onorerà la tua casa di una sua visita…- me ne esco ridendo come un folle con la mia consueta faccia da deficiente, sarà fuori luogo, ma mi aiuta a cacciare questo lieve disagio che c’è tra noi, lui mi guarda perplesso… poi mi gela sul posto con uno sguardo a cui, in confronto, il ghiaccio perenne della Siberia, sembra un ghiacciolo sciolto al sole, e io capisco al volo l’antifona…ok-ok-ok-ok! Meglio mangiare….anche se devo dire che questa cosa mi ha sorpreso, ma non riesco a dire altro perché la campana è appena suonata, e dopo avergli rubato l’ultimo appassionato bacio, fuggo per andare in classe, cammino per i corridoi, intravedo Yohei e lo saluto con un cenno della mano mentre rientro in classe, arrivo al mio banco, mi lascio andare sulla sedia, e mi rassegno all’idea che ne avrò per altre due ore di questo strazio; il professore entra poco dopo, e inizia a darci i paragrafi sui quali si svolgerò la lezione di oggi, prendo il libro con intenzione di seguire, ma nonostante io cerchi di concentrarmi sulle spiegazioni, la mia testa vola sempre al pensiero che questa sera io e Kaede passeremo la serata insieme a casa sua….un intero pomeriggio! E un pomeriggio è lungo…magari vorrà vedere delle video cassette dell’ NBA? Da quando stiamo insieme è capitato davvero poche volte di stare a casa sua a scambiarci effusioni, ancora ci sembra strano di vivere questo rapporto, è difficile accettare che tra di noi non ci sia più quell’astio dei primi mesi quando ci siamo conosciuti, queste settimane ci hanno fatto riscoprire a noi stessi, passare le ore insieme non è mai stato così facile, e pensare che i primi tempi solo la sua presenza mi dava i nervi! Oh beh, non che adesso lui sia diverso, mi sfotte e mi prende in giro come prima, i suoi silenzi e la sua ironia tagliente sono sempre li, ma non fanno male come prima, infondo non mi illudo certo di cambiare quella volpe silenziosa, anche perché a me piace infondo così com’è, ma non ci siamo abituati all’idea che qualcosa tra di noi sia cambiato…quando ci baciamo o ci tocchiamo, è una sensazione strana, diversa… nessuno ha mai detto che accettare di essere omosessuali sia facile, ed infatti io per primo ho difficoltà ad accettarlo, convinto com’ero della mia eterosessualità, ripenso a quando stavo dietro a tutte quelle ragazze, avevo immaginato che quando avrei dovuto fare delle esperienze sessuali sarebbe stato con una donna, e adesso pensare che dovrò affrontare un approccio con Kaede in qualche modo, mi confonde un po’, anche perché so che anche il mio volpino non sa come comportarsi, tra noi due il primo ad andare oltre alle carezze è stato lui, quel giorno nello spogliatoio…ma poi non ha più ripetuto una cosa simile, ne mi ha mai permesso di accarezzarlo in modo più esplicito, tra di noi è caduto come un muro di pudore, confusione, paura…alla fine dopo i primi rifiuti ho accettato di buon grado la sua voglia di sfuggire a un intimità forzata, e così siamo finiti a passare quasi tutti i pomeriggi al campetto, a sfinirci al canestro, oppure fuori, tanto per non cadere nella routine. Non credo abbia paura, infondo un Rukawa pauroso va oltre la mia immaginazione, credo sarebbe una contraddizione per natura, ma penso ci sia qualcosa che lo blocchi, forse ha colto le mie intenzioni, e abbia capito come vorrei procedere nel nostro rapporto, e magari non gli va giù…ma io idiota come sono non riesco a parlarne con lui, la mia lingua quando si parla di sesso diventa di sale, anche perché mi imbarazza parecchio parlare di queste cose.
La campana finalmente segna la fine delle lezioni, schizzo come una scheggia fuori per i corridoi, il volpacchiotto tra mezzora uscirà dalla lezione di Inglese e mi raggiungerà per andare via insieme. - Hanamici!!- una voce mi blocca mentre sto andando verso il mio atteso incontro, mi giro, oddio! No…è lei, Haruko…santo cielo sono giorni che mi do per disperso con lei… La sorella del gorilla mi si avvicina, ha un espressione molto arrabbiata, si ferma davanti a me, mi guarda - è una settimana che cerco di rintracciarti, ma non rispondi ai miei messaggi, o alle chiamate…dove sei finito?- mi dice in un sol fiato, ha lo sguardo ferito e triste. - Haruko…mi dispiace…- le dico balbettando.
Finalmente è finito questo strazio, quell’arpia ci ha fatti uscire in anticipo, tra mezzora il mio do’aho avrebbe dovuto aspettarmi per andare insieme a casa mia, al nostro solito posto, non vedo l’ora, gli farò una sorpresa, visto che sono uscito prima, immagino che lui sarà già li ! Mentre cammino per i corridoi sento una voce a me familiare, non posso sbagliare, giro l’angolo ed ecco li la mia testa rossa, sto per avvicinarmi ma vedo che non è solo, ma è con la sorella di Akagi senpai, odo i loro discorsi, per un attimo mi blocco, sento Haruko che si lamenta perché Sakuragi l’ha evitata in questi giorni,ed effettivamente è da oltre una settimana che passa tutti i pomeriggi insieme a me, - Hanamici io non capisco perché mi trascuri così…pensavo che noi stessimo bene insieme e tu invece…- dice lei - Haruko io sto benissimo con te..- eccolo l’idiota che risponde con tono da do’aho, sento come un coltello che mi passa da parte a parte, cos’è questa sensazione che mi sentire come una morsa allo stomaco..? - Hana- kun c’è per caso qualcun altra che ti interessa vero?- perdo il respiro per un attimo sentendo quella domanda, e mi chiedo cosa potrebbe rispondere Hanamici - no Haru-chan io voglio bene a te…sei la mia ragazza no? Se non mi interessassi non starei con te…-
Mentre mi sento sprofondare sentendo quelle parole, mi rendo conto che per quanto vogliamo sfuggire alla realtà, essa è sempre quella che prima o poi ci riporta con i piedi per terra, e la realtà è che Hanamici sta con Haruko, già perché lui non sta con me, effettivamente non ha mai lasciato lei, non mi ha mai detto che si sente di far coppia con me, forse ho corso un po’ troppo, in fin dei conti sono di troppo in questa storia, il terzo incomodo...e mentre lo osservo giustificarsi con lei, dirle che non la lascerà e che per lui non c’è altro che lei, per un attimo lo odio, anzi forse…odio più me stesso, mi sono illuso che qualcosa fosse cambiato, ma forse il do’aho ha detto qualcosa di giusto…se non volesse lei non ci starebbe…e questo pensiero non mi piace, anche se non ammetterò nemmeno sotto tortura che possa ferirmi, il mio orgoglio mi impedisce di sentirmi debole, anche davanti a me stesso, mi giro, respiro profondamente e me ne vado, odio essere di troppo…e proprio tu Hanamici mi fai sentire tale adesso, soprattutto adesso…mentre vedo che l'abbracci…e io mi allontano… Penso che per oggi Hanamici avrà già trovato il suo da fare. Sulla via per casa non penso a nulla, ho la mente vuota, guardo su, il cielo è cupo anche questa sera, forse pioverà…a me non piace tanto la pioggia, perché non posso mai andare al campetto quando piove… per me ci andrei anche con la neve, ma non mi piace la visione del campo da Basket bagnato e freddo, le emozioni che mi trasmette sono di desolazione…e in questo momento non è proprio il caso. Dopo mezzora sono finalmente a casa, entrò, butto le chiavi all’entrata, come sempre, mi tolgo le scarpe, poi salgo su per le scale. Mi butto sul letto…affondo il viso nel cuscino, vorrei non aver visto quel che ho visto, è duro per me ammetterlo, ma mi ha fatto male, accidenti…sto diventando un do’aho come lui, mi ha fatto ammattire!! Rimango a letto per un po’, poi scendo in salotto, mi sdraio sul divano e comincio a vedere un po’ di tv via cavo, vediamo se riesco a beccare qualche partita, anche se temo che a quest’ora non ci sia nulla di interessante da vedere… Ad un tratto sento il campanello che suona, chi diavolo sarà ? Mi viene alla mente Sakuragi, ma penso che sia difficile che sia lui, starà con la “sua” Haruko…ma appena apro la porta con mia sorpresa la testa rossa è davanti a me. E’ affannato, deve aver corso per arrivare qui. - mi dispiace Kaede…ho fatto tardi ma perché non mi hai aspettato??- mi chiede con volto di chi si sente colpevole, io lo guardo, ma sono troppo arrabbiato per dire qualcosa, mi giro e lasciandolo entrare, torno in salotto a proseguire ciò che stavo facendo prima che arrivasse, lui sembra irritato dalla cosa. - perché sei andato via?-, ma io non rispondo, e lui è li che aspetta, - eravamo rimasti che ci sarem visti al nostro solito posto, ti ho aspettato oltre mezz'ora!- , ma io niente, forse non ha capito che non mi interessano le sue giustificazioni, il nostro appuntamento era oltre un ora fa e lui si presenta adesso, ma chi vuole prendere in giro. - Senti Kaede perché fai così..?- mi giro e lo guardo, lui capisce che mi sta dando fastidio,- ho capito kitsune…ci hai ripensato per oggi, eh? - ma quando vede il mio ennesimo sguardo freddo e silenzioso, mi gira le spalle fa per andarsene - Certo…vattene da “Harukina cara..”- ecco! L’ho detto…sono scoppiato! Lui si gira verso di me,il mio tono è freddo come sempre, ma lui ha notato la mia irritazione, e adesso mi aspetto che reagisca nel peggiore dei modi. La sua reazione non si fa certo aspettare. - E’ per questo che ce l’hai con me?- - Vi ho visti oggi, per i corridoi…- aggiungo per puntualizzare, prima che cominci a campare scuse in aria. Lui mi guarda, come a chiedersi il perché io sia adirato così tanto. - Sei stato con lei fin ora?- lui abbassa lo sguardo, domanda stupida, me ne rendo conto da solo. - Senti Kaede…mi ha fermato voleva sapere…- ma io alzo la mano facendogli segno di tacere - Avevi detto che glielo avresti detto…- gli dico - Lo farò…- io arcuo un sopracciglio - ah si?E quando..?- chiedo ironico. Lui serra le labbra. - Non è facile…tu non ti fai problemi per nulla, ma io…voglio bene ad Haruko, e poi…- e poi tu hai paura di quel che pensa la gente su di noi, sul fatto che siamo ragazzi, due ragazzi che stanno insieme, non sopporto questo tuo atteggiamento di timore dei commenti altrui, dei giudizi di persone che non sanno cosa significhi vivere come noi; mi giro, e mi dirigo di nuovo al divano, per stasera ho parlato anche troppo, e non ci sarà replica, odio queste discussioni e sto odiando anche questa tensione che c’è tra di noi, perché oltre al nostro dichiarato falso odio, tra noi non c’è mai stato risentimento, o dissapori che siano mai andati oltre al basket, puntando su argomenti cosi difficili come i nostri sentimenti. Io non so come affrontare queste situazioni, non le voglio affrontare! Ma mentre me ne vado mi sento afferrare per un braccio e tirare indietro, mi giro e lui mi afferra e mi stringe per la vita affondando il viso nell’incavo della mia spalla. Resto incantato, senza saper reagire…Hanamici…… mi ha sorpreso di nuovo, sta dimostrandomi il suo bisogno di me…è vero che non ha voluto lui questa storia, che tutto è nato dalla mia perseveranza nei suoi confronti, ma è anche vero, che dopo che lui ha capito di provare qualcosa in più per me, non si è mai tirato indietro nel dimostrarmi di volermi bene, nonostante il mio carattere difficile e scostante, svariate volte mi ha fatto capire che gli piaccio, anzi, sono stato io a mettere alla prova la sua sincerità e la sua pazienza, respingendolo più di una volta, visto che non sono ancora del tutto convinto dei suoi sentimenti, e forse… nemmeno dei miei, non ho mai pensato di legarmi a qualcuno, e poi pensare di legarmi a lui va oltre ogni mia fantasia, io che sono una persona tutta d’un pezzo, con obiettivi, decisioni e abitudini molto ferree, ho visto il mio mondo sconvolgersi per colpa sua, e adesso quando sto con lui non riesco più a controllare tutto con la stessa fredda razionalità che prima avevo. Lo stringo a me in un riflesso inaspettato,rimaninamo così qualche minuto,come se bastasse il nostro calore a rasserenarci e farci sentire vicini, ci sediamo sul divano, lui mi tira per la felpa e mi spinge facendomi sdraiare, si toglie la giacca, la tira su una poltrona velocemente senza distogliere i suoi occhi dai miei, e si sdraia vicino a me, poggio la testa sul suo petto, posso sentire il suo cuore, che batte forte. Chiudo gli occhi, e in un attimo è tutto passato, mi bastano i battiti di questo cuore per svuotarmi di ogni risentimento. E’ dolce questa sensazione di quotidianità che ci avvolge, e ci fa sentire perfetti, insieme. D’un tratto lui si allontana da me, e io sento come un gelido freddo interporsi tra di noi, poi si china su di me e mi comincia a riempire di baci, sulla fronte, sulle guance, sulle labbra…e io dopo qualche attimo non capisco più nulla, le sue carezze mi fanno eccitare tantissimo, sentire il suo desiderio sfiorarmi, i suoi occhi che non si staccano da me, e mi ripercorrono centimetro per centimetro, mi mettono in imbarazzo, anche lui lo è, da come mi guarda penso abbia capito anche le mie condizioni. Sento una sua mano infilarsi sotto la mia felpa bianca, e accarezzarmi, la sua pelle è così fresca, e quando mi tocca, il contrasto si sente, e pure parecchio! Sussulto e mi lascio sfuggire un gemito di piacere per quel tocco, lui mi stringe ancora di più e comincia ad eccitarmi con dolci carezze, sempre via via più azzardate. Non so se questa volta avrò la forza di fermarlo, quando arriveremo a quel limite che non ho voluto mai passare... sentire il suo desiderio per me, e sentire il mio per lui, è come una tortura, ma non voglio andare oltre, perché so che questo non è amore, è solo bisogno fisico, voglio crederlo, devo crederlo…lui non mi ha mai fatto capire di provare amore per me, e io non farò mai il primo passo nell’ammettere di provare qualcosa per lui. Non mi voglio rendere debole ai suoi occhi, io non mi sento tale, non sono mai stato capace di concedermi a lui, per me, è andare contro me stesso. Il mio essere. Lui non mi ha mai chiesto niente, ogni volta che le cose stavano degenerando tra di noi, è stato perché entrambi abbiamo voluto che accadesse, ma poi io, al dunque, mi faccio prendere dal…posso anche ammetterlo…panico…panico di essere in balia delle senzazioni, le stesse che mi sconvolgono ogni volta che mi sfiora...e poi la paura che pensi che io sia un debole, paura di concedergli ciò che ho di più caro di me stesso, di mostrargli il mio essere, di lasciarmi andare, paura di dargli l’unica arma con cui potrebbe ferirmi, distruggermi…sussurrargli quelle parole che mi legherebbero a lui, indissolubilmente, e che se tutto finisse, mi getterebbero in un abisso senza fine. No, Hanamici non voglio darti tutto questo, perché tu sei ancora legato a qualcun altro, e io so che non lotterò per la mia felicità a discapito di altri, e poi non è mia usanza perdere nelle competizioni, e la sola ombra che può aleggiare sulla nostra storia, il sapere che potrei perdere…contro…si, contro lei…la lotta per il tuo cuore, mi costringe a non mettermi su un campo di battaglia di cui non sono sicuro di essere il vincitore. Il campo di basket è stato sempre l’unico campo su cui mi sono sentito incredibilmente forte, ma sul campo dei sentimenti, no, quello è qualcosa che esula dalle mie possibilità di comprensione, tu do’aho… sei davvero incomprensibile, ed è per questo che forse mi attiri così tanto... Ma io, Kaede Rukawa, non mi butto mai in una sfida senza avere la certezza che la vincerò. Io non lo so fino a che punto voglio mettermi in gioco per te, ma adesso, che mi tocchi e mi fai sentire amato, desiderato…adesso sento l’immenso bisogno del tuo calore…e le parole che oggi ho sentito pronunciare dalle tue labbra…sembrano così lontane e sfocate alla mia mente…ci continuiamo a baciare con foga, sembra che tu non ne abbia mai abbastanza di me, e questo mi riempie di orgoglio, mi fa sentire bene, le tue mani vagano su di me, le sento scendere, toccarmi per dirmi che mi vuoi. Allungo la mia mano su di te, scendo lungo la schiena, poi per i pantaloni, e accarezzo i tuoi glutei, cosi sodi e sensuali - Kitsune! Vedo che ti piace il mio fondoschiena…- una risatina soffocata è quella del mio do’aho mentre si stacca pochissimo da me, per poi stringermi ancora di più - diciamo…che è apprezzabile…- lo provoco io, - non lo ammetterai mai che ti faccio impazzire…- - …do’aho…- i suoi occhi parlano per lui. Mi giro finendogli addosso, sento che questa sera sto esagerando, ma in questa schermaglia non riesco a tirarmi indietro,gli sfilo il maglione, e lui mi guarda come se ci fossi solo io su questa terra, uno sguardo estasiato, che mi fa andare fuori di testa, gli bacio il petto, scendendo lungo lo stomaco…la mia lingua lo percorre centimetro per centimetro, si ferma all’ombelico, in cui la infilo, roteandola, e lui geme, gli piace, e io continuo in questa dolce tortura, la mia mano si muove, gli accarezza le cosce, sopra i jeans blu scoloriti che indossa, salgono lungo i fianchi, accarezzano la sua erezione, che traspare nitida, premendo sotto la stoffa dei suoi jeans, al tocco la sento molto vigorosa, e mi fa rabbrividire il desiderio che essa mi trasmette. Armeggio con i suoi jeans, li sbottono, aprendoli, e vedo i suoi occhi sorpresi, fissarmi con gli occhi pieni di passione, li abbasso leggermente, abbastanza per abbassare anche i boxer, e trovarmi davanti il suo desiderio, forte, turgido, con la lingua lo ripercorro, e i suoi gemiti vengono sopiti da un lungo sospiro, accarezzo la sua peluria rossiccia castana con la mano, mentre con la bocca inizio a dargli un piacere cocente, sigillandola su di lui, e iniziando a succhiarlo con tutto il desiderio che sento dentro. Lui si inarca sotto di me, geme pesantemente e dopo qualche attimo lo vedo portarsi le mani al volto, come per trattenere un piacere che lo sta facendo impazzire... per un attimo mi sento felice, perché sono io che gli do quel piacere, continuo sempre più deciso a farlo impazzire, alternando i movimenti della bocca con quelli della mano, e lui non resiste più, porta le sue dita tra i miei capelli, e mi spinge sempre più verso di lui, i suoi fianchi si spingono verso di me, sento il suo membro divenire sempre più eccitato e forte nel calore della mia bocca, e lo sento gemere, quasi di dolore per quel piacere così forte da farlo impazzire. - Kaede ti prego basta…sto per…- mormora, ma io ignoro le sue suppliche e continuo, so che sta per lasciarsi andare, ma ciò non mi ferma, finché non sento il suo seme schizzarmi in bocca, lo ingoio, tentando di sopportare quel sapore agre e così insolito, poi, mi allontano leggermente, continuo a leccare la punta del suo membro, mi lecco le labbra, poi mi muovo, fino a salire su, baciandolo e lasciandogli un alone umido e caldo lungo il corpo, mi sdraio vicino a lui, lo sento ansimare, come me. Mi stringe per la vita, respira forte, tentando di recuperare il fiato. Mi soffermo a guardarlo. I suoi occhi annebbiati dal piacere intenso che gli ho dato mi fanno impazzire. Mi bacia. Poi le sue mani scendono su di me, lo sento mentre percorre le mie spalle, si insinua alla cintura dei miei pantaloni, la slaccia, e infila la mano sotto l’elastico dei miei boxer, rabbrividisco a quel tocco.
Kaede mi sta facendo impazzire, quando risale lungo il mio corpo baciandomi sento che potrei perdere il controllo per l'intenso piacere che mia ha fatto provare, vorrei poter dargli lo stesso piacere che lui ha dato a me, lo stringo forte, lo bacio, e le mie mani vagano su di lui, coscenti di ciò che vogliono, ma appena la mia mano si infila nei suoi boxer, ecco che la sua mi blocca, non c’è bisogno che dica altro, so cosa significa, lo guardo negli occhi. Non ha bisogno di chiederglielo, ritiro la mia mano, e butto la testa indietro sul cuscino, sospiro profondamente cercando di calmarmi, una scena che si ripete spesso ultimamente, è una tortura questa situazione, un eterna insoddisfazione…ma non voglio obbligarlo, deve fare l’amore con me solo quando si sentirà sicuro di sé. Lo abbraccio e lo stringo forte a me, lui mi cinge il torace con le sue braccia, bianche e forti, ci rilassiamo così, e per entrambi basta per essere sereni…la consapevolezza di essere vicini, riscaldati dal calore dei nostri corpi stretti…
Accidenti! Ci siamo addormentati! Me ne rendo conto quando mi sveglio qualche ora più tardi, la volpastra dorme ( e quando mai!) tra le mie braccia, ma io devo tornare a casa…giro la testa cercando i miei vestiti, sparsi per la stanza, poi mi volto a guardare Kaede, dorme profondamente, pian piano mi scosto da lui, raccolgo i miei abiti e mi preparo, devo scappare a casa, mia madre rientra tardi dal turno in ospedale, ma se torna e non sono in casa poverina le prenderà un accidente. Mi sono rivestito, la kitsune dorme beato sul divano, mentre metto il giubbotto la guardo, mi fa quasi tenerezza, vorrei non dover andare via, è una tortura lasciarlo solo. Mi inginocchio davanti al divano, tiro su il plaid che ci avvolgeva entrambi fino a pochi minuti, e lo copro meglio, poi gli deposito un dolce bacio sulla fronte, e con un dito gli scosto una ciocca ribelle dagli occhi portandolo dietro ad un orecchio, resto a fissarlo un attimo, i suoi lineamenti distesi nel sonno sono uno spettacolo a cui non rinuncerei mai. Poi a malincuore mi alzo e vado via.
Part Two: your love for me
Quando arrivo a scuola questa mattina trovo Yohei, è sorpreso, non mi aspettava di buon ora, dopo esserci salutati andiamo al bar vicino l’istituto, visto che è uno dei rari giorni che arrivo presto, ne approfittiamo per fare colazione insieme e chiacchierare un po’. - Allora Hana cosa hai combinato, ti aspettavamo ieri sera alla sala giochi, ci hai dato buca…ultimamente lo fai spesso…- - Scusa Yohei, mi sono addormentato…- - ah! Ecco che si spiega come mai questo arrivo in anticipo oggi- ride lui, meno male l’ha bevuta. Mi rompe mentire al mio migliore amico, io odio mentire, e molte volte non ci riesco nemmeno, è più forte di me ma quando lo faccio mi si legge in faccia un chilometro, mi meraviglio com’è che sono riuscito a prenderlo in giro adesso. Mentre siamo seduti al tavolo entrano delle ragazze, mi giro, e noto che Haruko è tra loro, inutile dire che impallidisco all’idea di ciò che è successo ieri tra me e Kaede per colpa sua, e penso che prima o poi dovrò affrontare questa situazione. Anche se è difficile scegliere…io non so come lei potrebbe prendere questa cosa. Le voglio bene, tantissimo, se non fosse per lei non avrei mai iniziato a giocare a basket, tutti i miei primi miglioramenti li debbo a lei, il fatto di aver incontrato Kaede lo devo a lei…in un modo o l’altro ci siamo affezionati l’un all’altro, anche se poi io ho scoperto che il mio non era amore…non voglio perderla, ma non voglio nemmeno perdere Kaede… Haruko mi vede e mi saluta con la mano, viene a sedersi vicino a me, vedo Yohei sorridere come un ebete guardando le amiche di lei - Harukina dolce…- esclamo io come sempre - Ciao Hanamici – mi dice lei sedendosi vicino a me e dandomi un bacio sulla guancia. Le sue amiche si uniscono a noi, e devo dire che passiamo un simpatico quarto d’ora a parlicchiare tutti insieme. E’ un modo tranquillo di iniziare la giornata che non mi dispiace, anche se forse avrei voluto iniziarla con qualcun altro al mio fianco, ed inutile dirlo, il mio pensiero fugge sempre verso di lui. Haruko non fa altro che stringersi a me, e devo dire che nonostante l’innocenza della cosa sento un fastidio leggermente crescente, involontariamente mi sta addossata e io mi sento a disagio. Dopo ci indirizziamo tutti a scuola, Haruko mi sta avvinghiata come una seppia al braccio, e io comincio a non sopportare questa cosa, mi guardo in torno, sono quasi terrorizzato dal fatto che potrebbe vedermi Kaede, e vista la sua gelosia potrebbe reagire pure peggio questa volta. Pian piano mi allontano da lei, alla prima scusa la stacco dal mio braccio. - Ci vediamo dopo…- mi affretto a dire con fare imbarazzato, e mi dileguo per i corridoi. Tutti restano allibiti. Ma preferisco così. Quando son ben lontano mi fermo e mi dirigo in classe. Chissà la mia volpetta che starà facendo… mi distraggo per una strana vibrazione che arriva dalla mia tasca, vedo…mi è arrivato un messaggio sul cellulare, vediamo un po’ chi è...Resto sorpreso, è Haruko. “Sei fuggito così in fretta che non ho avuto il tempo di ricordarti che stasera dobbiamo uscire, non dimenticarti di venirmi a prendere alle cinque a casa mia, ti amo Haruko”. Mi sento un pezzo di merda. E sono questi momenti che fanno sprofondare una persona dal piedistallo dove sta, e perdere la considerazione di sè stesso...eh già sono proprio un tensai…di guai…accidenti a me… Io stasera avevo progettato di passare il tempo con Kaede, e adesso…? Cavolo, ma perché deve essere tutto così complicato!! Mi scoppia il cervello a pensarci. Non posso non andarci, Haruko ci rimarrebbe male…ma Kaede…oddio! Non so che fare!!!!!! Ma temo che il destino non mi metta molte scelte in mano. Alle 17 sono davanti casa Akagi, Haruko scende, è davvero molto carina questa sera, le sorrido. Insieme ci avviamo. Andiamo al cinema, poi insieme a mangiare qualcosa in un locale vicino. Chiacchieriamo tutta la sera, sto bene con lei, sarà frivola, però mi fa stare bene. Ma nonostante questo vorrei poter volare via da qui, andare da Kaede, ho dovuto dirgli che non potevo andare da lui questa sera, lui ha capito da sé il perché, ma non ha detto nulla, si è solo voltato lasciandomi a fissarlo senza poter dire altro, non siamo nemmeno tornati insieme a casa, alla fine della scuola. Chissà cosa pensa di me in questo momento. A fine serata Haruko mi bacia e ritorna a casa. Le sorrido mentre si allontana, ma il mio primo pensiero dopo essere andato via e dirigermi a casa della volpe... Quando suono il campanello mi tremano un po’ le mani. La porta si apre e lui è davanti a me, ha un aria molto assonnata, sorrido - sempre che dormi volpaccia, eh?- - avrei preferito continuare a farlo…- mi dice sbuffando, e allontanandosi dalla porta. Ma io lo afferro per la vita, e lo stringo a me. Porto le mie labbra alla sua nuca, aderendo il mio torace alla sua schiena muscolosa. - mi sei mancato…- gli sussurro, ma lui non risponde, si scioglie dal mio abbraccio, e si avvia in cucina. Noto che è più freddo del solito, e so che è colpa mia. Dopo pochi minuti siamo seduti al tavolo della cucina. Beviamo due succhi di frutta. Il silenzio è così pensate tra di noi. Mi decido io di interrompere l’atmosfera - Kaede senti…-balbetto, lui si gira e mi guarda, - so che sei arrabbiato con me …io vorrei farti capire che …- ma mi blocco fulminato dal suo sguardo severo,evidentemente si aspettava questo discorso da me.. - senti io non ti voglio mentire…non voglio che travisi il mio comportamento con lei…- - non dovrei travisare cosa? Che oggi al bar ti stava addosso come un polipo?-, il succo di frutta mi va di traverso, comincio a tossire convulsamente, ma come diavolo sa che eravamo al bar questa mattina, io non l’ho visto! Si alza, mi viene di fronte, abbassa il viso alla mia altezza - io non amo legarmi alle parole, e penso che questo lo abbia capito anche tu! Io preferisco i fatti, e i tuoi, do’aho, parlano per te!- mi sibila con voluta freddezza, per poi allontanarsi -aspetta Kitsune!- lo inseguo, gli afferrò il polso e lo tiro indietro, tenta di liberarsi, ma io lo stringo forte, comincio a baciarlo, e nonostante la sua resistenza iniziale in pochi attimi siamo di nuovo aggrovigliati, persi in dolci baci di passione coinvolgente, a tentoni camminiamo fino al salotto, finiamo sul divano, e io continuo a divorarlo di baci, a toccarlo sempre più avidamente, lui risponde energicamente, e so che adesso non voglio sapere nulla di tutto quel che ci succede, a me basta stare con lui per dimenticare il resto del mondo, per dimenticare tutto…ma non voglio che questo diventi un modo per evitare le discussioni, per risolvere i problemi, e voglio che anche lui lo capisca, - come devo fartelo capire…io voglio stare con te, tu sei l’unica cosa che ha importanza per me!- il mio è come una supplica, ma quando mi arriva il suo pugno che mi allontana, torno alla realtà, lo sguardo severo di Kaede mi fulmina , io non capisco più nulla - volpe ma che cavol…- - Dimostramelo!- mi sibila, questa non gliela faccio passare, rispondo al suo pugno con un altro di stessa intensità, ecco, siamo passati di nuovo dai nostri attimi di passione ad un litigio… - tu pensi che sia facile per me?? Non è colpa mia se le voglio bene! Come non è colpa mia se ne voglio a te!!- Kaede si blocca, lo so che l’ho sorpreso, non gli ho mai detto di volergli bene, ma so che questo non gli basterà per passare su tutto quello che gli sto facendo... - vattene!- è questa la sua richiesta, che mi mette davanti in tono che non permette repliche, - non voglio più vederti!- - Kaede no! Io non voglio che tutto questo finisca…noi non…- lui si rialza, si mette davanti a me, piantandomi le mani alle spalle - Non esiste un noi…non è mai esistito… e ora levati dalla mia vista- mi spinge via, ma io lo fermo,- io ti voglio Kaede, voglio tutto di te…- quelle parole mi fanno rabbrividire, e anche lui si blocca quando le dico,- io voglio amarti, sentirti mio…perché non lo capisci…- - Perché mai dovrei permettertelo….vorresti umiliarmi anche così…??!?!?!- - Tu la metti tutta su un piano d’orgoglio, vero? Come se un gesto d’amore potesse toglierti l'ostinata patina di ghiaccio che ti sei incavato tra te e il mondo, ma lo vuoi capire che un gesto d’amore non è un umiliazione…non ti può togliere niente…!!- mi rivolge l'occhiata più gelida che i miei ricordi possono portarmi alla mente, come a dirmi “perché non mi dimostri TU qualcosa…?!?” un accusa, che mi ferisce, molto più di quanto pensassi. - vattene Hanamici…-sembra una ordine il suo, si scosta da me, mi da le spalle, in un gesto di inequivocabile richiesta. Non mi ha mai chiamato per nome, e questo suo farlo adesso è segno di quanto sia arrabbiato e risoluto. - Kaede … ti prego…- Ma lui nemmeno mi ascolta. Rimango a guardarlo e mi chiedo perché dobbiamo affrontare questa inutile situazione, per colpa mia, per la mia indecisione, lo sto perdendo…vorrei capire cosa voglio davvero…poter abbattere il mio orgoglio e capire cosa è più importante per me: una storia con una ragazza, da perfetto eterosessuale, che agli occhi della gente mi faccia bello, o lui…un ragazzo come me, dal carattere difficile e silenzioso, che mi porterà non pochi guai e pregiudizi. Io non li voglio tutti questi problemi, voglio vivere come facevo prima,spensierato, senza problemi, a bighellonare in giro con gli amici, a fare il cascamorto con le ragazze e collezionare rifiuti! Basta! Questo va oltre le mie possibilità! Mi volto, deciso ad andarmene e non tornare mai più in quel posto. Esco dalla sua casa, e dalla sua vita, e per un attimo penso che forse è meglio finire quest’assurda storia, cominciata per, e con, una persona assurda, che non riesco a capire, ne a conoscere…cammino per strada, ma dopo qualche minuto sento la rabbia sbollire, mi rendo conto che mi sono fatto trasportare dalla rabbia, e dalla mia impulsività, Rukawa non è quel che sembra, e ne ho avuto la prova in queste settimane, Kaede è del tutto diverso dalla fredda maschera che mette davanti al mondo, dentro di lui c’è tanto che vale la pena di scoprire, e io adesso…l’ho perso, è l’unico pensiero che mi viene in mente è quello; mi stringo nel mio giaccone, fa freddo questa sera, si vede che l’inverno sta arrivando, sento una fastidiosa sensazione che mi punge agli occhi, quasi non ci credo, lacrime…
Il giorno dopo vado a scuola, anche se davvero non vorrei andarci, mi sento distrutto. Non ho voglia di seguire le lezioni, così salgo in terrazza, nelle ultime settimane stare in questo posto mi ha fatto sentire davvero bene, è qui che venivo sempre con lui a pranzare e stare insieme quei pochi momenti che ci erano concessi. Ed è strano come in una sola settimana questo posto sia divenuto così caro, e prezioso per noi. Mi affaccio alla ringhiera. Il panorama da qui è davvero bello, sento il vento sfiorarmi, è gelido, rabbrividisco. - Hanamici, cosa ci fai qui…?- è quella voce che mi sveglia dai miei pensieri. Haruko… Si avvicina, e si appoggia anche lei alla ringhiera. Tra di noi c’è una piccola pausa di silenzio. - Che ci fai qui…?- mi chiede con la sua solita voce innocente. Per un attimo mi chiedo cosa mi abbia mai attratto di lei…non riesco più a vedere ciò che è dentro il mio cuore. Lei si avvicina a me, mi stringe la mano, cerca i miei baci, ma io non posso, non me la sento, sento la testa che mi scoppia, mentre in un attimo rivivo gli avvenimenti delle ultime ore. Mi tiro indietro. Lei è sorpresa, soprattutto per la mia espressione terribilmente seria e sconvolta. - Hanamici, c’è qualcosa che non va??- - Haruko…io …io non posso…- basta! E’ una sensazione che mi soffoca, non posso continuare così, ho già perso Kaede per questa maledetta storia, adesso basta! - Haruko…- lei mi guarda in attesa- ..noi non possiamo più stare insieme…-. Lo stupore è sul suo volto. Ho pronunciato quelle parole tutte insieme senza pensare alle conseguenze. - Ma…ma…ho fatto qualcosa di sbagliato Hana- kun?- mi dice con tono tremante e sorpreso - no..non è colpa.. tua…-balbetto, lei mi guarda, si scioglie da me, aspetta che io le dia delle spiegazioni. Io mi siedo sul muretto davanti a lei. Tiro un respiro profondo, e mi decido, le spiegazioni dovrò darle, e anche molto convinncenti, me ne rendo conto da solo. - Vedi Haruko…noi non possiamo più stare insieme…perché vedi io…io… non posso ricambiare i tuoi sentimenti…- - ti piace un'altra??- chiede lei, la guardo, ha lo sguardo ferito, e da un momento all’altro potrebbe scoppiare a piangere, ma adesso che ho cominciato non voglio tornare indietro. Scuoto la testa. - No, Haruko…non posso ricambiare i tuoi sentimenti perché…io..vedi...io...s-sono o..omosessuale…e provo... già qualcosa ....per un ....ragazz-o…- , Haruko non sa cosa dire, la vedo colta allo sprovvisto da questa mia confessione, non sa se credermi. - Hanamici, dimmi che è uno scherzo, ti prego…- mi supplica. Ma il mio silenzio è peggio di una tagliente conferma. Non riesco a guardarla in faccia, immaginando la sua reazione. Mi arriva uno schiaffo. Non me l’aspettavo, lo giuro! La guardo, è li…che piange, ferita come non mai, e i suoi occhi...pieni di emozioni, delusione, un immensa tristezza...ed odio … e forse è quello che in questo momento mi fa più male di tutto - mi fai schifo!- mi dice in un impeto. - Ti prego Haruko, perdonami…non volevo prenderti in giro…- le dico, ma lei mi colpisce di nuovo, - mi fai schifo, come mi fanno schifo tutti quelli come te, siete abominevoli!!- e scappa via in lacrime. Non riesco a fare niente, rimango seduto sul muretto. Guardo il pavimento.
Ecco, è fatta…adesso mi sento sprofondare più di prima. E’ come se mi fossi tolto un peso dal cuore, ma al petto sento una stretta che fa male, ho perso Haruko, ho perso Kaede…non ho saputo decidermi in tempo …se solo avessi avuto più coraggio… vorrei solo comincire tutto di nuovo, da zero...
Torno alla realtà dopo pochi minuti, quando una voce familiare mi allontana dai miei pensieri, mi sento scuotere per le spalle, - Hanamici, che fai qui ? ehy tutto ok?- mi ripete preoccupato Yohei. Io lo guardo poi non resisto abbasso il volto e comincio a piangere. Non ce la faccio più…perché tutto questo a me?… Yohei non capisce cosa succede, e io non ho parole per raccontargli, aspetta che finisca di piangere e singhiozzare. Ho paura che se gli dicessi tutto, lui mi giudicherebbe come Haruko, un pervertito abominevole…ma lui precede questa mia riflessione… - Hanamici, sono giorni che ti vedo diverso, mi dici bugie, scompari misteriosamente, ci dai buca in sala giochi, non sei più tu…c’è qualcosa che non va? Non vuoi ancora parlarmene?- io alzo la testa, riconosco lo sguardo del mio migliore amico, della persona con cui sono cresciuto, e che conosce tutto di me, - è per Rukawa vero?- mi chiede, io lo guardo sorpreso - non chiedermi come l’ho capito…- mi sorride, si siede ai piedi del muretto, - vuoi raccontarmi tutto?- gli accenno al fatto che stavamo insieme poi mi fermo, lo guardo, tentando di capire cosa pensi, - Non ti faccio schifo…?- gli chiedo come incerto, dopo una pausa nel mio racconto , sapendo che questa domanda butterà una seria ipoteca sulla nostra amicizia. - perché dovresti, ho imparato ad accettare i tuoi difetti e pregi conoscendoti in questi anni, come anche tu hai fatto con me…i tuoi gusti sessuali non possono in alcun modo darmi fastidio…- poi sorride in modo imbarazzato,- comunque ammetto che ti sei scelto una persona un po’ difficile da gestire…- e ride - già…- sorrido io tristemente, e pian piano inizio a raccontargli tutto, fin alla mia confessione ad Haruko di poco fa - lei non l’ha presa presa bene…- commenta lui - …sono stato stupido a sperare che lei capisse…- - non può Hanamici, è innamorata di te…-, Yohei ha ragione, annuisco, abbassando lo sguardo a terra, - sono una frana…mi sono fatto lasciare da Kaede per Haruko, e da Haruko per Kaede…- - beh sei il mago dei 50 rifiuti, un motivo ci sarà se hai il primato dei due di picche- e ride, ma io subito entro in escandescenze, come si permette di prendermi in giro, gli tiro na testata, così impara, impertinente… - Scherzavo, animale!- mi dice lui lacrime agli occhi, mentre si passa una mano sulla fronte, poi mi chiede:- che farai adesso?- - Ho deciso di ritirarmi dal club di basket!... - - Ma sei ammattito…???- , io metto il broncio - Non voglio più vedere nessuno dei due, starmene in pace, voglio ricominciare da zero, e cambiare aria…- e in questo momento lo penso davvero, non ce la faccio ad entrare in palestra e vederlo, che mi guarda freddo, non poterlo più sfiorare…impazzirei a non sentire più il suo calore sulla mia pelle...
….quel pomeriggio in palestra il nonno resta sorpreso dalla mia richiesta. - Sei sicuro Sakuragi?- mi chiede. - Si…nonnetto, lo so che senza il grande Tensai la squadra non ha futuro…ma preferisco così…- gli dico, lui annuisce. Io mi inchino per salutarlo, poi vado negli spogliatoi a raccogliere la mia roba, mentre sto per uscire dalla palestra incrocio la volpe sulla soglia della palestra, lui non mi guarda nemmeno e prosegue per la sua strada, io esco, e dopo aver recuperato la mia roba vado a casa, non voglio vedere più questo posto…seppellire tutti questi ricordi che mi stanno martellando la testa. Addio Kaede…addio basket…
Part Three: love's action
Sono passate due settimane da quando Hanamici ha lasciato il club di basket, mi è sembrato impossibile, ma devo ammetterlo, non è più lo stesso qui, e io che pensavo che finalmente senza di lui avrei potuto inseguire il mio sogno senza rimuginare troppo, mi trovo spiazzato dall’ inconfutabile verità, sento la sua mancanza, questo posto mi sembra così vuoto senza le sue urla, le sue battute sceme, la sua presenza. Mi sto vestendo negli spogliatoi, quando sento i senpai Kogure e Mitsui da fuori parlare con Miyagi, lui è il nuovo capitano quest’anno, Mitsui è stato bocciato, rimarrà ancora un altro anno in squadra, lo zuccone, i vecchi compagni comunque passano spesso a trovarci. Senza volerlo ascolto ciò che dicono, anche perché stanno parlando del do’aho,e mi interessa - non ci posso credere…- dice Kogure - Sono due settimane ormai, penso non tornerà sui propri passi…- conclude Mitsui - Beh ci alleniamo con molta più tranquillità- ride Ryota, sembra tranquillo, ma so che non è così, Miyagi è molto dispiaciuto della cosa, so che è andato a cercare Hanamici ben due volte per convincerlo a tornare, senza risultati - secondo me è perché si è lasciato con Haruko…infondo era lei che lo aveva trascinato qui..e poi lei non viene agli allenamenti da quando lui è andato via...non vorrei azzardare ma potrebbero essere connesse le cose...- - può darsi...- , non ho capito chi abbia detto quelle parole, perché la sorpresa che nasce dentro di me è tanto forte da farmi perdere il contatto con il resto dei miei pensieri…l’ha lasciata…l’ha lasciata…me lo ripeto come se non ci credessi… l’ha fatto… - e …la squadra come va?- - beh senza Hanamici va benissimo…- e ride-…ci preoccupa solo Rukawa…- continua Mitsui, io sussulto a sentirmi nominare. - Già- conferma il capitano,- da quando Hanamici se ne andato è diventato più apatico e introverso del solito…- - sarà che non ha più chi prendere in giro e si annoia heheheh- conclude Kogure. Già, senza di lui non so più cosa fare…
Oggi c’è un bel sole, siamo ormai a novembre inoltrato, l’inverno ormai è arrivato, ma io amo venire in terrazzo spesso, quando salto le lezioni, forse perché a volte spero di trovarci Hanamici, da quando è andato via dalla squadra quel do’aho ha cercato in tutti i modi di evitare di farsi vedere a scuola, non lo vedo da settimane ormai, le cose si sono fatte difficili…anche per me… Mi accorgo di non essere solo, noto la presenza di qualcuno, mi giro, e vedo Mito, l’amico di Sakuragi. Sta finendo una conversazione al cellulare, poi dopo aver chiuso si avvicina. - Ciao Rukawa…- io lo guardo - …’ao- dico sforzandomi a far uscire la voce, poi mi rigiro verso il panorama. - Anche ad Hanamici piace stare qui a volte, non capirò mai perché con questo freddo passa ore sul terrazzo a fissare tutto da qui…il panorama è bello…ma io gelo al sol pensiero…- ride sommessamente, io non rispondo, lo guardo sottecchi, sa di avere la mia attenzione, e sa che ho capito che sa qualcosa di me e lui. - Sta bene…?- gli chiedo, con tono basso, ma abbastanza da farmi sentire. Lui si fa serio, - Non viene a scuola da giorni, qualche volta ci sentiamo al telefono…era lui proprio adesso, è molto giù da quando ha chiuso con te…- si appoggia alla ringhiera - ha lasciato Haruko – - hn- non vedo come questa cosa possa riguardarmi, infondo non è certo legata a me questa cosa. - L’ha lasciata…per te…- io non muovo un muscolo, anche se la sorpresa alla luce di questa notizia mi coglie impreparato, - le ha detto che era omosessuale, e che amava un ragazzo…e lei lo ha insultato pesantemente, dicendogli cose davvero orribili…lui non l’ha presa bene…-, immagino come stia Hanamici, lui che teme così tanto il giudizio degli altri, quel che è successo gli sarà pesato tantissimo,- ha passato due giorni a casa mia piangendo, poi si è chiuso a casa, e da allora non esce quasi più…è irremovibile – , prende una pausa, forse per sondare le mie reazioni, poi - Perché non vai da lui?- - Hn?- ma che fa scherza? -penso che tu sia l’unico che può smuoverlo…- -perché dovrei?- chiedo io allontanandomi dalla ringhiera mi avvicino alla porta. - pensaci...dovresti perchè anche tu provi qualcosa per lui...- mi dice ancora lui, ma non mi va di continuare questa conversazione, mi giro dandogli le spalle, lui non aspetta la mia risposta, anche perché forse sa che io non amo esprimere i miei pensieri, fisso la porta, poi mi avvio alle scale, e scendo, andando via. Le sue parole mi rimbombano in testa tutto il giorno. Ha lasciato Haruko per me, le ha confessato di essere gay, e solo io posso sapere quanto questo per lui sia stato duro, lui che fino a un mese fa lo negava a sè stesso, e adesso lo ha anche detto alla sua ragazza, confessandole di amare un ragazzo…amare…non pensavo qualcuno potesse dire di amarmi…ho quasi paura di questa parole, paura che se mi lasciassi trascinare non saprei più fuggire, sarei vulnerabile, mi sono costruito in questi anni una corazza così impenetrabile da rendermi quasi apatico ai sentimenti, ma lui ha saputo scalfirla, facendomi provare emozioni che avevo dimenticato…lui…si è reso vulnerabile per me, voleva bene ad Haruko, ha rischiato di perderla per me…l’ha persa per me…e io qui rifletto ancora su cosa dovrei fare…penso al mio orgoglio, ma lui per amore l’ha messo da parte, io non penso saprei fare altrettanto, ma un gesto d’amore può umiliare una persona e renderla schiava?…ripenso alle parole di Hanamici…
Sono quasi le sette, apro gli occhi, qualcuno ha suonato, mi rompo di andare a rispondere, ma sembra che questo maledetto scocciatore voglia incorrere in qualche cattiva reazione del Tensai visto che continua a suonare. Apro la porta con rabbia pronto a rompere le ditina del povero mal capitato, per aver osato interrompere il sonno del genio sublime, - chi osa…- ringhio, ma resto pietrificato, davanti ai miei occhi c’è lui, Rukawa… Ci guardiamo, io non ho la forza di dire nulla, lui mi guarda con la sua solita aria imbronciata. Rimaniamo imbambolati di fronte uno all’altro, poi - do’aho…mi fai entrare…si gela…- mi dice sbuffando, mi scanso e lui entra, quando passa la soglia, noto che ha in mano un strano contenitore, me lo porge appena chiudo la porta. - per me?- chiedo incredulo, la carta è della pasticceria qui vicino, lo poggio sul mobiletto. - avevo fame, l’ho presa per me…è una torta- mi dice lui, al solito smorzando per un attimo i miei pensieri- mi trovavo da queste parti quindi ho pensato di passare...- - volpastra proprio qui dovevi venire a rompere le scatole??- gli dico in un impeto di rabbia. - Cos'è ? Deluso do'aho? Pensavi fossi venuto per altro?- mi dice con tono molto allusivo, poi mi fissa, in atteggiamento di aspettativa, - secondo me ti sei bevuto il cervello volpe!- gli dico a denti stretti - No, sto cercando di far risvegliare quel poco di cervello che hai nella tua calotta cranica- non l’avesse mai detto, cerchi la morte kitsune e io te la darò, gli salto addosso, e lo sbatto al muro prendendolo per il bavero del giubbotto, - sei venuto qui a farti picchiare?- gli chiedo- perchè sai ne ho parecchia voglia!- - io avrei “voglia” di altro...- mi dice lui in tono che sotto intende molte cose, e le mie poche difese mentali cedono, mentre arrossisco miseramente in imbarazzo per il suo doppio senso, - ovviamente volevo dire che, no…sono venuto a mangiare il mio dolce, se permetti…con te…- lo scruto. Che cavolo gli passa per testa ? Mi dirigo in cucina…calma Hanamici, calma…ci vuole calma…la kitsune è un tipo difficile…lo guardo dalla coda dell’occhio, la sua espressione è calma come sempre. Ci sediamo, prendo dei cucchiai, quando ci troviamo seduti al tavolo vicino apro la confezione, è una torta di cioccolato bianco…uhm…la mia preferita…buona! Buona….alt!!!!! alt!!!FERMI TUTTI!!!!! Un attimo…pensandoci bene…a lui non piace il cioccolato bianco…quello piace a me! Ma allora…alzo gli occhi, lo guardo. Ci fissiamo un attimo, lui ha colto i miei pensieri. Taglio due fettine. Gliene porgo una, cominciamo a mangiare. Nessuno dei due dice niente, poi io alzo la testa, lo guardo. D’un tratto lui fa lo stesso, i nostri occhi si specchiano a vicenda. Lo vedo alzare una mano, mi sfiora il labbro, fremo… - sei sempre il solito do’aho…- mi asciuga un po’ di cioccolato che ho sul mento, ma le sue dita non si ritraggono, si avvicinano alle mie labbra, che socchiudo, mangiando quel pizzico di cioccolata ribelle, lui con l’indice si ferma sul mio labbro, ne percorre il contorno…mi sento imbarazzato come non mai. La sua mano si stacca dal mio volto, si posa sulla mia, e la alza, afferra il mio indice, facendogli sfiorare la torta nel mio piatto, poi mi tira contro sé, e si porta il mio dito alla bocca, cominciando a succhiarlo. Oddio devo essere inguardabile, sento le guance in fiamme e una strana fitta al basso addome. Sono imbarazzatissimo...! - ki…kitsune…ma…- riesco a balbettare malamente, lui alza, e si avvicina a me, io mi scosto dal tavolo, girando la sedia verso di lui, che dopo essersi avvicinato, si siede cavalcioni su di me, passandomi le braccia intorno al collo. Io gli cingo la vita, ci guardiamo, cerco di balbettare qualcosa, non so cosa aspettarmi da questa sua iniziativa, ma lui si avvicina a me e mi bacia la guancia, per poi scendere all’orecchio, dove ripercorre con la lingua il mio lobo, prendendolo poi in bocca e succhiandolo dolcemente, dopo un attimo su stacca e mi sussurra poche parole - do’aho perché vuoi parlare…dovresti imparare che in certi momenti è meglio tacere…devo sempre tapparti la bocca, eh??- e in questa mi bacia…numi del paradiso, ditemi che non sto sognando, perché se è così, fatemi morire adesso, non voglio svegliarmi… non voglio… La sua bocca è così calda, ha un sapore così buono la sua lingua, mentre duella con la mia in questo contatto elettrizzante. Ci stacchiamo dopo qualche attimo, rimaniamo stretti, abbracciati. Affondo il mio viso nel suo petto, quanto mi mancava il suo profumo, il suo calore, quante volte in queste settimane l’ho cercato stretto nelle coperte del mio letto, nella mia disperazione più totale. Ed adesso lui è qui…ma perché…? - kitsune…perché…?- lui mi guarda, riconosco quella luce nei suoi occhi, la luce di un Kaede deciso, che sa quello che vuole, che non ha bisogno di parlare, perchè parlano i suoi occhi per lui, quei occhi blu e profondi come il mare d’inverno. Le sue braccia si stringono ancora di più intorno a me. Non so dire quanto tempo rimaniamo così, ma vorrei non finisse mai questo momento.
Quando ci stacchiamo, mi alzo, e ci troviamo uno di fronte all’altro, alzo le braccia e gli incornicio il volto con le mani. - do’aho…tua madre rientra questa sera?- - la smetti di chiamarmi do’aho, stupida volpe- mi arrabbio io, poi mi chino a baciarlo, un tocco leggero delle nostre labbra, che ancora si rincorrono dolcemente - no, ha il turno fino domani mattina alle dieci…poi forse andrà da un amica…- ma perché me lo chiede - posso rimanere a dormire da te questa notte?- questa sua richiesta mi sorprende, e credo che lui lo capisca dalla mia espressione idiota, che vi assicuro, non riesco a trattenere! - Kaede ma…- lui mi guarda, so che non vuole rispondere alle mie domande, - si…- gli rispondo sorridendo. Mi abbraccia, e in questo momento non voglio sapere altro, le nostre dita si intrecciano, e insieme ci spostiamo nella mia stanza. Qualche momento dopo in camera ci stiamo baciando ancora., senza sosta, sembra che non riusciamo a separaci. - volpaccia, tu hai intenzione di dormire?- gli chiedo tra un contatto e l’altro, lui mi bacia premendosi forte a me, mi morde il labbro - ahi!! Kitsune cannibale…!- gli grido - do’aho…perché non taci…- - fammi tacere…- lo stuzzico e lui non resiste, mi spinge sul letto, lo guardo malizioso, sale sulle coperte, si avvicina a me, mi sale addosso,sedendosi su di me, le sue mani vagano su di me, si insinuano sotto al mio maglione, piano, con i palmi delle mani, ripercorre il mio torace, fino all’ombellico, lì afferra la maglia e la tira su, io alzo le braccia per aiutarlo a sfilarmelo, finisce sul pavimento, mi giro a guardarlo, poi torno a guardare lui che mi fissa, dolce, le sue mani scendono su di me, mi sfiorano i fianchi, li ripercorre quasi con una maniacale e lenta carezza, poi si ferma sulla zip dei pantaloni, i nostri occhi si incrociano, si cercano, per attimi lunghissimi, le sue mani giocano sui miei pantaloni, prendono la cerniera,la tirano giù, mi sfila i jeans e i boxer insieme…io alzo il bacino dal materasso per favorire questo gesto, rimango nudo davanti a lui, i suoi occhi incatenati ai miei, il suo sguardo all’apparenza freddo viene tradito dal rossore delle sue guance, dalle sue labbra gonfie dei nostri baci…e dal leggero tremore che avverto mentre mi sfiora. Si china su di me, e le sue labbra mi serrano in un piacere crescente, piacere che solo lui sa darmi, ed è così dannatamente bravo mentre lo fa. Quando vengo, mi sento stremato, chiudo gli occhi, sento che mi bacia il corpo, ma non resisto, lo afferro per la vita, e velocemente lo trascino sotto di me, adesso basta giocare…adesso guido io!!…Gli bacio il collo… - kitsune adesso sei mio…- -io non sono di nessuno do’aho…- mi dice dandomi un pizzicotto e agitandosi sotto di me, ma io gli afferro i polsi bloccandoglieli sopra la testa mentre cerca di dimenarsi mi abbasso sussurrandogli - sei una volpaccia ribelle, ma ti metterò un bel guinzaglio, così non mi sfuggi più…- lui sa che dietro quelle parole vi è la promessa fatta a me stesso di non permettergli di tirarsi indietro questa volta - e chi vuole sfuggire…- mi dice piano…colgo un lampo di malizia nei suoi occhi. Gli sfilo il maglione, e la maglia che ha sotto, la sua pelle chiara, nuda sotto di me mi fa impazzire, quante migliaia di volte lo avrò visto negli spogliatoi nudo, eppure questo contatto ci scuote entrambi, è come se un brivido caldo ci percorresse le membra, il sapere di starci donando a vicenda i nostri corpi ci eccita in modo violento, gli bacio la linea del collo, la ripercorro con la lingua, mi soffermo sull’incavatura del collo, solleticandolo con i miei baci, piccoli, intensi. Lui geme. Le mie mani cominciano a vagare su di lui, scendono lungo le cosce, gli afferro una gamba, alzandola e trascinandola fino a farla avvolgere ai miei fianchi, spingo il bacino verso di lui, e questo gesto lo fa sussultare non appena le nostre virilità si sfiorano, gli deposito una tempesta di baci sul torace, e con la mano gli sbottono i jeans, cominciando a tirarli giù, ma una sua mano mi ferma il polso, forse in un riflesso incondizionato, perché appena alzo il viso incontrando il suo sguardo, lui mi legge negli occhi, e sa che questa volta non possiamo più fermarci... non voglio fermarmi... lascia la presa, chiude gli occhi rilassandosi sul cuscino, è il suo modo per farmi capire che si fida di me, che mi da libertà di agire, e io non mi faccio pregare, faccio scivolare i jeans e i boxer via insieme, lasciandolo nudo davanti a me. Sento il cuore in gola, quando lo vedo il mio sguardo lo accarezza, gli sfioro il braccio, alla ricerca della sua mano, la tocco piano. La sua eccitazione è prepotente e fiera davanti a me, la sfioro con la mano, sento un gemito basso e soffocato, muovo la mia mano, masturbandolo per qualche attimo, i gemiti salgono di intensità, comincia ad ansimare pesantemente, scendo con la bocca a sostituire i movimenti della mano con quelli delle mie labbra, lui soffoca un grido. Mi prende la mano, la stringe, e io la stringo di rimando, in cerca di un gesto di affetto, perchè questa passione bruciante ci fa paura e ci travolge come un fiume in piena. Sapere di dargli il piacere che lui poco prima ha dato a me mi fa sentire glorioso, stringo le labbra, rendendo il contatto col suo sesso più serrato, mentre lui sta arrivando all’apice, e tira il lenzuolo con una mano mentre si inarca e si scioglie dentro di me. Mi allontano piano, lo sento ansimare e tentare di calmarsi con profondi respiri. - volpacchiotto…vedo che i miei modi da tensai funzionano bene,eh?- sogghigno ridendo come un ebete, mentre la mia mano scivola sul suo fondoschiena - do’aho cosa fai con quella mano…?- mi chiede lui con tono malizioso - mi prendo ciò che mi appartiene…sai kitsune, hai un fondoschiena bello quasi quanto quello del tensai…- mi arriva un morso al collo, la mia volpe non spreca parole, come sempre mi fa capire attraverso i gesti i suoi pensieri. Nei nostri corpi si alternano sensazioni contrastanti, tra passione e dolcezza, mentre le nostre mani vagano, scoprendo ogni centimetro della pelle nuda dei nostri corpi stretti in un abbraccio forte e saldo, come i sentimenti che ci spingono tra le braccia l’uno dell’altro. Ma ben presto tutto ciò non ci basta più, sento il fuoco dentro di me, e il suo viso arrossato mi fa impazzire…i suoi occhi blu mi fanno impazzire, blu come il mare d’inverno in cui sento di volermi perdere…
Hanamici mi tocca leggermente, come se avesse paura che da un attimo all’altro potrei scomparire, i suoi occhi mi cercano, mi desiderano, annebbiati dal piacere, sempre più intenso. Mi stringo a lui, posa le labbra sul mio orecchio, mi sussurra che mi desidera… - Kaede…- mormora il mio nome con una voce così dolce, mi bacia il collo, - vuoi fare l’amore con me?- lo precedo con la mia richiesta, e per un attimo sento le mie barriere sciogliersi nel suo respiro, e nel suo sguardo sorpreso, lo so, non se lo aspettava…- un gesto d’amore non è un umiliazione…- gli sussurro, come a spiegargli il perchè di quella mia richiesta. I suoi occhi castani sembrano brillare di più, quasi velandosi di un leggero rossore. Mi stringe ancora di più. Lo vedo allungare il braccia nel mobile vicino al letto, estrarne qualcosa, una crema, se ne unge le dita, poi mi bacia, mentre le sue mani scendono su di me, lo sento sfiorare la mia intimità,per prepararmi, e quando sento le sue dita in me sussulto di dolore, per quell’intrusione lacerante, brucia…si china su di me e mi bacia, quasi come una carezza rassicurante, per dirmi che farà piano, che non vuole farmi male…un secondo dito…aspetta qualche attimo…comincia a muoversi dentro di me… - rilassati.. Kaede… o ti farà ancora male…- la fa facile lui! Respiro profondamente cercando di assecondare quel movimento ritmico, il fastidio dopo qualche minuto si attenua, gemo, è una sensazione strana. Lui ritira le sue dita, e so che tra poco gli donerò la mia verginità, dentro di me si alternano emozioni contrastanti, il mio orgoglio lotta contro me stesso , che permetto ad Hanamici di farmi questo, di possedermi, io mi cedo a lui, permettendogli di prendere ciò di me che nessuno ha mai avuto, e nessuno mai avrà. Lo sento sfiorarmi, ungere di crema la mia fessura per non farmi male, e avvicinare i suoi fianchi ai miei, sistemandosi tra le mie gambe, mentre si premura di ungere anche il suo sesso, mi accarezza le cosce, e io le alzo avvolgendole ai suoi fianchi, lui mi sorride a quel gesto. - Kaede…- il dorso della sua mano mi sfiora delicatamente una guancia mentre mi guarda negli occhi, non riesco a pronunciare nulla, - Se vuoi fermarti sei ancora in tempo…- me lo dice con voce tremante, ma io stringo le mie braccia intorno alle sue spalle - do’aho non perdere tempo in ciance…- gli sibilo all’orecchio, e lui imbarazzato più che mai arrossisce - potresti evitare almeno di darmi dell’ idiota mentre facciamo l’amore, non credi?- mi grida - non sono sordo…do’aho…- gli dico tirandolo su di me e baciandolo, le sue parole mi hanno toccato, “amore”…è un atto d’amore…quelle parole mi fanno sentire così forte, mi danno una nuova sensazione…che non so descrivere, lui ritrova un espressione seria - Kaede, te lo dico perché non voglia che tu abbia a pentirtene…- sa cosa dice, il suo tono è dolce, premuroso, ma io non rispondo, lo attiro a me e lo bacio, e quel gesto vale più di mille parole. Lo sento che mi stringe, spinge contro la mia intimità, la sua virilità si fa strada in me, mi sento aprire da un dolore fortissimo, mi aggrappo alle sue spalle, anche se forse l’unica cosa che vorrei sarebbe respingerlo e fuggire via…lui si ferma, con la paura di farmi troppo male, sento le mie carni lacerarsi, è insopportabile, stringo le sue braccia con forza, lui se ne accorge, - ede…ti faccio troppo male…?- mi chiede, ma io non ho la forza per dirgli nulla e tanto meno per niente al mondo ammetterei che mi fa male, anche se vorrei gridare, chi me l’ha fatta fare mi chiedo, accidenti…scuoto la testa, lui affonda in me, e io non riesco a trattenere un grido di dolore mentre sento il suo sesso entrarmi dentro fino in fondo, lo sento distintamente, e fa male. Si ferma, noto che fatica a controllarsi, ma vuole che io mi abitui a questa nuova sensazione, sento il suo sesso turgido in me, il suo calore che palpita nel mio corpo, comincia a muoversi lentamente, la prima spinta mi fa molto male, quando esce e poi ritorna in me spingendosi fino in fondo gemo dal dolore, ma lui si muove lentamente, lo fa per me, spinte lente e profonde, chiudo gli occhi e cerco di scorgere qualcosa di piacevole in tutto questo, tentando di rilassarmi, lui pian piano si muove più velocemente, il ritmo sempre più veloce delle spinte mi porta a soffocare i gemiti di dolore, mi trattengo, anche se vorrei gridare, ma non ci riesco, e come se la mia voce si rifiutasse di uscire. - Ede…sei la persona più forte che io conosca…per questo ti amo così tanto…- mi dice prendendomi il viso tra le mani, e per un attimo il mio cuore sembra fermarsi dallo stupore, la prima volta che gli sento dire che mi ama - lasciati amare, fammi sentire il tuo piacere…- me lo dice con tono dolce di una richiesta, come se ne avesse bisogno, metto una mano su una delle sue che incorniciano il mio volto, lui la stacca dalla mia guancia e poi stringe le mie dita tra le sue, e questo gesto di immensa tenerezza mi aiuta ad abbandonarmi tra le sue braccia, senza paura, senza remore, in piena fiducia della persona che mi ama, per condividere con lui tutto di questo momento, anche il dolore che mi sta lacerando, il mio corpo si rilassa, ed è come se le mie ultime barriere cedessero e mi lasciassero nudo davanti a lui, i miei gemiti diventano sempre più forti, mentre il ritmo delle spinte aumenta ancora, diventano grida, di piacere, mentre lui affonda in me sempre con più passione e ardore, sfiorando quasi la violenza. – sei bellissimo…- mi sussurra. E’ stupefacente la sincronia dei nostri corpi, dei nostri respiri, adesso non c'è più nulla che ci ferma, la passione bruciante che ci coinvolge ci fa perdere la ragione, questo atto, di puro e profondo sesso ci porta al desiderio più sfrenato, all'appagamento dei sensi più desiderato, lo sento spingersi in me come se l'unica cosa importante adesso sia fonderci in una cosa sola, grido, come mai ho fatto, grido...lui grida il mio nome, ci siamo fatti coinvolgere da questo piacere profondo che ci stiamo scambiando,all'ennesima spinta non resisto più, e il mio orgasmo si scioglie tra di noi, lui urla, poi ricade su di me, sento un calore intossicante dentro di me, quello del suo piacere, sento i suoi ansimi sul mio collo, la sue mani che mi stringono le spalle convulsamente, trema...tremo...rimaniamo così, stretti, senza fiato, sudati per alcuni minuti. Hanamici si scosta da me, ma quando esce dal mio corpo non posso trattenere un gemito di dolore, scivola al mio fianco,con il fiato corto ed esausto, io mi volto dandogli le spalle sul mio fianco , nel tentativo di far passare quella sensazione di dolore che ancora mi attanaglia il basso ventre, respiro profondamente tenendo gli occhi chiusi e stringendo il lenzuolo sotto di me con la mano , sento le sue braccia sfiorarmi, mi giro, lo vedo che guarda le lenzuola, sono macchiate di sangue, prova della mia verginità perduta, sospiro lievemente chiudendo leggermente gli occhi un secondo. Lui mi accarezza il viso, e io torno a guardarlo - mi dispiace, dovevo fare piano Kitsune…- mi dice con tono un po’ triste, rendendosi conto della mia sofferenza fisica, io scuoto la testa, infondo è normale all'inizio tutto ciò, - va bene così Hana…va bene così…- sussurro poi mi avvicino, - è stato bellissimo...- gli sussurrò, lui sorride,ci abbracciamo, poggio la mia testa sul suo petto, sento il battito del suo cuore - vedi volpaccia gelida…anche il mio cuore è pazzo di te…- mi dice con un sorriso caldo e dolce sulle labbra mentre mi accarezza i capelli stringendomi al suo petto - Hana…ti ho mai detto che sei un do’aho?- gli dico tirandogli una ciocca di capelli sul collo - un migliaio di volte volpetta artica…- mi dice seccato - beh…una volta in più non guasta…- gli dico tirandomi indietro a guardarlo. - sbaglio…o gli angoli della tua bocca si stanno alzando?.Allora non è una paresi facciale la tua kitsune…- mi dice prendendomi in giro con aria innocente, gli arriva una ginocchiata, ma lui si scosta in tempo e gli prendo la coscia - Ahio! Volpe malefica…- piagnucola come un bambino di tre anni, - vuoi privare il grande tensai della sua arma segreta!…- mi dice ancora. -pfff…- sbuffo io.
Gli attimi che susseguono ci vedono baciarci e scambiarci dolci sguardi, la mia scimmietta mi ricopre di carezze dolci, e io mi lascio cullare dalle sue braccia, sento il sonno pesantemente avventarsi su di me, e mentre mi addormento…sento il suo braccio che tira su di noi le coperte…poi…yahun!
Kaede si è addormentato( e quando mai direte voi!!!) ma è uno spettacolo a cui non rinuncerei mai, il suo viso disteso nel sonno, accoccolato tra le mie braccia. Non sembra per niente la volpe selvatica e ribelle di sempre. Sorrido. Affondo il volto nel cuscino, lisciandomi accarezzare dai suoi capelli. Questa notte è significativa per me, mentre lo stringo al mio petto mi rendo conto di aver recuperato tutta la mia forza, il grande tensai finalmente sa cosa veramente vuole, si perché io non voglio altro che lui, Kaede… e più lo guardo più i miei pensieri diventano certezze, ho trovato la persona giusta per me, da amare, che mi ami…e mai più che adesso vorrei che il tempo si fermasse, mai come adesso vorrei che questa dolce sensazione che provo adesso fosse per sempre parte di me, di noi, sento i nostri battiti, tornati regolari…è come se anche le nostre anime si unissero all’unisono come i nostri cuori…
Owari (or not??)
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