Parte:7/?
Note: I personaggi non sono nostri,ma di
Mr.Takehiko Inoue e non ci
guadagniamo niente ad usarli,solo una buona dose di divertimento
You get what you give
di Akira 14 e Koibito 8
"Sakuragi-san la cena era davvero squisita" esclamò Sendoh
accarezzandosi la pancia
"Grazie caro, ma non abbiamo ancora finito, manca il dolce e dalla tua
faccia penso di poter dire senza errori che sei un tipo goloso!"
"Si riferisce per caso al mio brufolo? No, no non è colpa dei troppi
dolci che ho mangiato ma dell'assenza di sesso!"
La battuta del ragazzo scatenò l'ilarità generale, fatta eccezione per
Hanamichi.
"Akira! Guarda che non siamo nello spogliatoio della squadra!"
"Yup, hai ragione Hanamichi. Vi prego di scusarmi."
"Non è il caso che ti scusi" esclamò Midori "un po' di
umorismo non fa mai male. Certo che tu sei proprio diverso da tuo cugino,
siete davvero parenti o era uno scherzo anche quello?"
"No è vero, la madre di Kaede e la mia sono sorelle, solo che mia
madre ha sposato un comunissimo mortale mentre la madre di Kaede ha sposato
un uomo pieno di soldi e pieno di se!"
"Qualità, quest'ultima, che il figlio ha indubbiamente ereditato"
disse Hidetoshi
"Per favore, non è buona educazione parlare male degli assenti"
disse la nonna di Hanamichi
"Soprattutto se si parla male di Kaede." Intervenne ancora Midori
"Devi sapere Akira che mamma Rumiko è innamorata, non troppo
segretamente, di Kaede. Ma stai tranquillo, lei è l'unica della famiglia ad
avere questa passione per quel ragazzo, escludendo Hanamichi
ovviamente."
"Ragazzi che ne dite di fare quattro passi in giardino?" propose
il nonno di Hanamichi "il dolce lo mangeremo più tardi."
"Certo nonno"
"Volentieri Sakuragi-san"
Una volta allontanatisi dalla casa l'anziano signore chiese: "Allora,
volete raccontarmi cosa è successo?"
"Sakuragi-san cosa le fa credere che sia successo qualcosa?"
"Conosco mio nipote, l'ho cresciuto io, visto che mio figlio è sempre
in giro ad esplorare gli anfratti più sperduti del mondo, e dalla sua
espressione posso dire senza ombra di dubbio che c'è qualcosa che lo
tormenta."
"Hai ragione nonno"
"Scusate, prima di cominciare il tortuoso racconto delle nostre
infelici storie vorrei sapere una cosa, che lavoro fa tuo padre?"
"Mio figlio è uno speleologo, lavoro ricco di avventura ed
estremamente affascinante, che però non fa certo diventare ricchi, e
soprattutto ti tiene sempre lontano da casa. In questo momento Kazuto è in
Patagonia."
"Accidenti! Hanamichi perché non ci hai mai parlato del lavoro di tuo
padre? Al tuo posto ne sarei fiero, il mio è un semplice sarto"
(giusto per rimanere in tema, visto che in questi giorni sulla ML si discute
di vestire gli SD boys N.diK8).
"In verità non mi è mai piaciuto molto il lavoro di mio padre, forse
perché lo ha sempre tenuto lontano da casa."
"E tua madre?"
"Con il suo adorato consorte, i miei genitori sono inseparabili.
Pensa che anche quando era incinta mia madre lo ha sempre seguito ovunque;
ed è proprio per questo motivo che io sono nato in Perù"
"Dove sei nato?"
"In Perù, mio padre stava svolgendo delle ricerche da quelle parti
poco prima che io nascessi. Il guaio è che l'aereo che doveva riportare
tutto il gruppo in Giappone si è guastato, hanno dovuto fare scalo in Perù,
mia madre ha avuto le doglie così…."
"E tu ci hai tenuto nascosto un'avventura così incredibile? Ma perché?"
"Forse perché per me non è poi così incredibile, non mi piace
parlare dei viaggi di mio padre, sono esperienze sue, non mie. Se vuoi
sapere tutto delle sue spedizioni posso prestarti le riviste su cui vengono
pubblicate."
"I suoi viaggi vengono anche pubblicati su di una rivista?"
"Certo! Chi credi che sborsi il denaro per finanziare i suoi viaggi?
Sai benissimo che la nostra famiglia non è ricca, economicamente
almeno."
"Siamo più ricchi di quello che credi Hana-kun" esclamò il nonno
interrompendo il dialogo dei due ragazzi.
"Che intendi dire nonno?"
"Vedi, quando hai cominciato a frequentare Kaede-kun tre anni
fa…"
"Guarda nonno che Ede ed io stiamo insieme da due anni non tre"
"Sta zitto nipote e lasciami finire! Dicevo, quando avete iniziato a
frequentarvi tre anni fa, all'epoca eravate solo amici, avendo saputo che il
padre di Kaede-kun possedeva una delle imprese di costruzioni più
importanti del Paese ho investito quasi tutti i miei risparmi in azioni
delle `imprese Rukawa', poi le ho vendute, ricavandone un discreto
profitto."
"Esattamente quando le ha vendute Sakuragi-san?" chiese Sendoh
"Due giorni prima che scoppiasse quel gran casino su tuo zio, quando
gli hanno mandato quell'avviso di garanzia che lo informava di indagini a
suo carico per quell'appalto truccato nella nuova zona residenziale di
Tokio."
"È stata davvero una fortuna che lei abbia venduto le azioni,
altrimenti avrebbe perso un mucchio di denaro; il giorno in cui mio zio ha
ricevuto quell'avviso di garanzia le azioni della sua società sono a dir
poco crollate".
"Non è stata fortuna. È stato Kaede ad avvisarmi"
"COSA?" urlò Hanamichi
"Hai sentito benissimo Hana-kun, Kaede mi ha avvisato dei problemi in
cui sarebbe incorso il padre e mi ha detto di vendere tutte le azioni che
possedevo."
"Non sapevo che la volpe si fosse presa un tale disturbo, perché non
me lo hai mai detto?"
"Perché mi ha chiesto di non farlo"
"Allora perché me lo dici adesso?"
"Perché adesso non siete più fidanzati, o forse mi sbaglio?"
"No non sbagli."
"Quindi non corro il rischio di fare una brutta figura avendo fatto la
spia. Ora siate gentili e spiegatemi cosa diamine è successo."
Così i due ragazzi iniziarono a raccontare gli avvenimenti di quei due
giorni.
"E questo è tutto nonno."
"Ha qualche consiglio da darci Sakuragi-san"
"Si prima di tutto evita quel Sakuragi-san che mi disturba i sentimenti
e chiamami Daito. Per quel che riguarda il resto: vi siete ficcati in un
gran casino ma sono ottimista."
"Dice davvero Daito-san?"
il nonno di Hanamichi si limitò ad annuire, ancora disturbato nei
sentimenti per quel "san".
"E come mai sei così ottimista?" gli chiese il nipote
"Perché Kaede, a dispetto del suo modo di agire è molto innamorato di
te e da quello che mi avete raccontato credo che Hiroaki lo sia di Akira."
"Questo non significa niente, non più almeno. Non sono in grado di
esprimere i loro sentimenti se non con insulti o gesticolazioni, ci trattano
come degli oggetti e non come delle persone e …"
"Me lo avete già detto ragazzi, ma io non ho sempre la soluzione per
tutto; e anche se l'avessi in questo caso non ve la darei."
"NONNO! Mi abbandoni anche tu?"
"No Hana-kun ti aiuto a crescere ed a diventare un uomo. Avete deciso
da soli di tendere questa trappola ai vostri ragazzi, tocca ancora a voi
tessere l'ordito di questo intreccio fino ad arrivare ad ottenere quello che
vi siete proposti. Se vi risolvessi io questo problema non sareste poi così
diversi da `quei due figli di papà' come li avete chiamati voi; con l'unica
differenza di usare il cervello al posto del denaro."
"È vero, lei è davvero una persona straordinaria Daito-san, Hanamichi
aveva ragione."
"Bene, ora sarà meglio andare a mangiare quel dolce, mi è tornato
l'appetito".
"Mi raccomando Hana-kun la prossima volta non lasciar passare così
tanto tempo prima di venire a fare visita alla tua vecchia nonna, e porta
Kaede con te. Lo sai che vederlo mi riempie di gioia. Tieni in questo
pacchetto c'è un po' di dolce e qualche frittella per lui. E vedi di non
mangiartele tu mi hai capito bene?"
"Si nonna" biascicò Hanamichi affranto al pensiero di dover dare
alla volpe i manicaretti di sua nonna.
I due ragazzi stavano per andarsene quando il rossino si rese conto che Rika
si rifiutava di lasciare andare la sua gamba, continuando a tenerla stretta.
"Zimici io vengo con te" disse la bambina.
"Rika non puoi venire con me, il campus dell'università non è il
posto adatto ad una bimba piccola come te."
"Nonono Zimici, io vengo con te."
"Possiamo sempre riportarla qui domani, non credi Hanamichi?"
chiese Sendoh commosso alla vista della piccola con le lacrime agli occhi.
"Sendoh sei impazzito? Guarda che non è un giocattolo è una bambina
vera, bisogna vestirla, lavarla, cambiarle i pannolini e darle da mangiare;
e se i due gorilla ci pizzicano con una bambina nel nostro appartamento ci
sparecchiano la faccia."
"Ma è solo per un giorno, anzi anche meno diciamo una ventina di ore;
dai sarà divertente giocare a fare i genitori davanti a quei due".
"Hei! Non vorrete usare mia figlia per i vostri sporchi piani di
vendetta?" chiese Midori con una finta aria sconvolta.
"L'idea è più o meno quella" rispose Sendoh
"Ad andare con lo zoppo si impara davvero a zoppicare, e bravi!
D'accordo io ve la lascio ma per domani sera alle sette dovete riportarla
qui. E non fatele mangiare le schifezze di cui vi imbottite di solito,
tenete conto che ha solo diciotto mesi."
"Grazie Midori" disse Sendoh regalandole un gran sorriso.
"Io continuo a non essere d'accordo" replicò Hanamichi.
"E non essere così brontolone Hana-kun, secondo me vi divertirete con
Rika. E poi in fondo non devi dimenticare che è la tua figlioccia"
commentò Hidetoshi. "ed a proposito di questo, visto che da come
stanno le cose, e da quello che ci aveva detto, Kaede non farà da padrino a
Keishi pensavamo di chiederlo a te, ma ai vostri ex potreste dire che lo
abbiamo proposto ad Akira!"
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo complice ed annuirono.
"Si può sapere cosa state tramando voi quattro?" chiese la nonna
di Hanamichi arrivando loro alle spalle.
"Niente nonna, Rika insiste per venire con noi, io non ero d'accordo ma
Akira mi ha convinto e Midori ci stava minacciando di morte se non le
riportiamo la bambina tutta intera."
"Hn" la nonna li squadrò non troppo convinta e rientrò in casa,
poi però tornò subito dopo chiedendo: "Se i ragazzi portano Rika al
campus non è il caso che tu gli dia dei vestiti per il cambio e anche dei
pannolini?"
"Hai ragione mamma-Rumiko, vado a prepararvi una borsa con il
necessario" disse Midori allontanandosi.
"Per un pelo, se la nonna ci sente complottare alle spalle di Kaede ci
mette il lassativo nel prossimo dolce" sussurrò Hidetoshi.
E dopo altri dieci minuti i ragazzi si allontanarono dalla casa dei nonni di
Hanamichi diretti nuovamente a Tokio, tenendo per mano una saltellante Rika
piena di gioia.
fine settimo capitolo
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