Parte:5/?
Note: I personaggi non sono nostri,ma di
Mr.Takehiko Inoue e non ci
guadagniamo niente ad usarli,solo una buona dose di divertimento
You get what you give
di Akira 14 e Koibito 8
Rukawa assistette allo svenimento di Koshino ancora in preda alla più
totale apatia.
Rimase immobile a fissare l'altro ragazzo svenuto fino a che quest'ultimo
non si riprese da solo.
Koshino fissò la volpe dopo essersi ripreso e chiese: "Hai…Hai visto
anche tu quello che ho visto io in salotto?"
Rukawa rispose solo con un impercettibile segno della testa, poi disse:
"Alzati! Quei due devono darci delle spiegazioni"
"Eccome se devono" rispose Koshino digrignando i denti "Akira
questa me la pagherà molto cara"
(segue adesso un discorso piuttosto lungo tra i ns. eroi, ecco una piccola
legenda per risparmiare tempo: A = Akira H = Hanamichi R = Rukawa K =
Koshino)
Senza perdere altro tempo, i due non più sconvolti ma molto incazzati,
Rukawa e Koshino si diressero verso il divano dove Akira ed Hanamichi
riposavano.
R: "Do'hao" *tirando un calcio ad Hanamichi*
H: *svegliandosi di soprassalto per il colpo ricevuto* "Che cosa vuoi
Kitsune? Perché mi hai dato un calcio?"
R: "Che diavolo ci facevi abbracciato a quel maiale?"
A: "Ehi! Chi hai chiamato maiale?"
R: "Te, stronzo rotto in culo, non ti basta il tuo di ragazzo, adesso
vuoi anche il mio?"
K: "Akira voglio immediatamente delle spiegazioni!"
A: "Ma… ma ragazzi cercate di calmarvi, avete frainteso, noi
non….."
K: "Non azzardarti a dirmi cosa devo o non devo fare Akira, non sono
cieco ed ho visto benissimo come abbracciavi quella stupida scimmia!"
R: "Pensate forse di avere a che fare con due idioti della vostra
stessa forza?"
A: "Ma veramente ragazzi avete frainteso, noi non abbiamo fatto niente
di male, ci siamo solo addorm…"
H: "Ora basta Kira-kun. È inutile parlare con questi due. Ed è
proprio per questo che siamo arrivati a questo punto, koibito."
R e K : "KIRA-KUN!!!! KOIBITO????"
H: "Proprio così, noi due siamo amanti, già da un po' di tempo.
Ed abbiamo deciso di mettere le carte in tavola.
E in merito a quello che hai chiesto Rukawa, non abbiamo mai pensato di
avere a che fare con due "idioti" come noi; ma con due
deficienti"
R: "Stai vaneggiando do'hao"
H: "Povero Rukawa, mi fai davvero pena lo sai? Scommetto che non
conosci nemmeno il significato della parola "deficiente", non ho
forse ragione?
Beh lascia allora che ingrandisca un pochino il tuo scarso bagaglio
culturale: deficiente significa "che manca" da qui anche la parola
–deficit-
E voi due siete deficienti in molte cose, il rispetto, l'educazione, il
tatto, l'affetto, troppo abituati ad avere sempre tutto quello che volete.
Ma le persone non sono degli oggetti, hanno sentimenti, pensieri e desideri
e per quel che riguarda il nostro rapporto Rukawa credo ci sia ben poco da
fare, tu disprezzi i miei sentimenti, non rispetti i miei pensieri e te ne
sbatti dei miei desideri.
Ed è per questo che ho deciso di lasciarti per Akira."
A: "Veramente Hana-kun sei tu che hai deciso, sai che io ero più
propenso ad aspettare ancora un po'"
Lo sguardo che Sendoh e Sakuragi si scambiarono era pieno di sottintesi, non
era certo questo quello di cui avevano discusso tutto il pomeriggio prima di
addormentarsi, ma Hanamichi aveva colto la palla al balzo, approfittando
della ossessiva gelosia di Kaede ed Hiroaki, per dare una lezione a quei due
bastardi ed Akira era stato molto acuto nel capire immediatamente le
intenzioni dell'amico.
K: "Non pensare che mi lasci portare via Akira così, sotto il naso,
senza fare una piega!"
H: *abbracciando Sendoh MOLTO stretto* "E cosa pensi di poter fare
adesso? Non potete certo cancellare tutto il male che ci avete fatto!
R: "Cretini. Ora pure le manie di vittimismo vi dovevano venire"
*se ne va alzando le spalle*
K: *tirando un sospiro di sollievo* "Ed io che ci avevo quasi
creduto!".
A: *guardando Hana e parlando sottovoce* "Ci tocca. Ma è l'unico modo
per convincerli del tutto, il punto È che non vogliono guardare in faccia
la realtà! Scusami."
*avvicinando il suo volto a quello di Hana*
H: *deglutendo lascia che Sendoh posi le labbra sulle sue* "Hai
ragione, ora non potranno fare finta di niente"
A: *infila la lingua nella bocca di Hanamichi, per un bacio tutt'altro che
casto*
R: "HANA-KUN" *tirando un calcio fortissimo al povero Akira e
dicendogli* "Stai lontano dal mio Hana"
H: "TUO? Ti ho già detto che non sono un oggetto! Non ti appartengo, e
se non hai niente di meglio da fare che picchiare il mio ragazzo, beh,
allora puoi anche sloggiare"
R: "Andiamo in camera nostra do'hao, è meglio discuterne in
privato"
H: "Non è più camera nostra Rukawa, è camera mia, e la dividerò con
Akira da ora in avanti." stringendosi di nuovo a Sendoh
R: "E secondo te io dove mi dovrei sistemare?" chiudendo gli occhi
a fessura e parlando a voce più bassa del solito.
H: "E che ne so! Come dici sempre tu: questo non è un problema
mio."
A: "Puoi trasferirti nell'altra camera al mio posto. Pensandoci bene
sareste sicuramente una bella coppia".
H: "Già una perfetta coppia di bastardi, egoisti, arroganti e pieni di
soldi.
Sicuramente vi meritate a vicenda voi due!".
R: "Adesso stai esagerando do'hao, fai molta attenzione a quello che
dici, potrei fartene pentire" afferrando il colletto della camicia di
Hanamichi.
H: "Ma davvero? Muoio di paura. E cosa pensi di fare? Farmi sparire in
una colata di cemento di uno dei tanti cantieri edili delle "Imprese
Rukawa" sparse per tutto il Paese?"
R: "Idiota"
K: *ancora scioccato dal bacio* Vieni di là tu! E non fare piagnistei. Sono
mesi che sogno di liberarmi di una piaga come te, voglio essere sicuro che
non mi ritorni tra i piedi!
A: *ammiccando* <Missione Compiuta!> "No. Se devi dirmi qualcosa,
me lo puoi dire qui, di fronte ad Hana-chan."
K: "Le testuali parole della scimmia selvatica. Puoi anche sloggiare.
Vattene."
A: *alzata di spalle* "Meglio vivere sotto un ponte, piuttosto che
vivere con te.
Ma non avrò bisogno di farlo, visto che Hana-chan è pronto ad accogliermi
a braccia aperte. Giusto?"
H: "E' naturale. Se da me si è liberato un posto, Kira-kun verrà a
dormire nel mio letto. Tanto non sarebbe la prima volta."
K&R: *strano brivido lungo la spina dorsale*
K: "Ma davvero? Devo forse ricordarti tutto quello che ho fatto per
te?"
A: "Io non ho mai detto di voler distruggere la nostra amicizia! Sai
bene che è la cosa più importante che ci sia per me."
K: "Non mi sembra proprio. Se preferisci questo, sto coso a me, dopo
che ti ho accolto nella mia famiglia!"
A: "Nessuno ti ha obbligato, quindi evita di recriminare, please! Te ne
sono grato, certo, ma vuoi continuare a farmelo pesare per tutto il resto
della mia vita?"
K: "Perché no? Dopotutto hai distrutto tutto ciò che i miei avevano
costruito in vent'anni di matrimonio. Tu hai distrutto la mia famiglia! E
adesso fai pure finta di niente? Sei solo un fottuto, bastardo, ipocrita
figlio di puttana!
A: *se ne va sbattendo la porta* "Fottiti Koshino, e ricordati che tra
noi è tutto finito. TUTTO!
K: *raccogliendo le borse che Akira aveva già preparato* "Tieni
Rossoscimmia, goditi pure quel maniaco sessuale!"
H: *sorriso malizioso* Non puoi neanche immaginare quanto me lo goderò"
*sguardo perso nell'infinito*
R&K: *shock* O_o
H: "Mi fate pena. Pensate che facendo i capricci, noi torneremo sulla
nostra decisione? Lo pensate davvero?
MA PERFAVORE!
Non siamo mica i vostri genitori, sempre pronti a perdonarvi ed
accondiscendere ad ogni Vostro desiderio o capriccio.
Devo comunque farvi i complimenti per il vostro talento; di sicuro non è da
tutti riuscire a crescere senza diventare adulti."
K: "Non stiamo facendo i capricci! Se tu non sei in grado di seguire un
discorso serio, fatto da persone serie…(Siamo persone very, che provano
sentimenti very!! ^^)"
*Koshino viene improvvisamente accecato dai riflettori*
Trio Medusa: Questa è proprio una Ca. Una vera Cazza. Un enorme,
gigantesca, strabiliante CAZZATA!
*i riflettori si spengono* (non badateci Akira14 è impazzita NdK8)
H: "Beh! Rukawa, queste sono le tue cose. Ora sei pregato di andartene,
prima che ti denunci per violazione di domicilio!"
A: *ritorna spalancando la porta* "Vuoi una mano? Non c'è problema! Io
prendo Koshino, tu occupati di Rukawa!"
H: "Ok!" *prende Kaede per la collottola e lo butta fuori di casa*
Done!
A: *solleva Hiroaki sopra la testa e sta per lanciarlo dalla finestra*
H&R&K: "Akira, ti sei forse dimenticato che abitiamo al secondo
piano?"
A: *cambia direzione e lancia Kosh fuori dall'appartamento* "WOW, che
volo! Sta cadendo giù per le scale!!!!"
H: *scompigliando affettuosamente i capelli di Sendoh* "Bella
prova!"
K: *ripresosi dalla botta della caduta* "PER STASERA ME NE ANDRO' A
DORMIRE DAI MIEI, ma domani…
RICORDATEVI CHE META' DI QUELLA CASA E' MIA!!! Domani me la pagherai, Sendoh!
Vieni con me Rukawa."
R: "No"
K: "ma che stai dicendo? Vuoi forse passare la notte sul
pianerottolo?"
R: "No, noi passeremo la notte nel nostro appartamento. Non voglio che
restino da soli senza controllo"
K: "Che cosa vuoi dire?"
R: "Hanamichi è mio, non ho intenzione di arrendermi. Non lo lascerò
MAI a Sendoh! MAI."
Nel frattempo in casa ….
A: *saltellando per la casa con l'ombrello aperto* "I'm singing in the
rain, just singing in the rain…"
H: "Forse è meglio andare a dormire. Decisamente, quando sei stanco
non ci stai un cazzo dentro!"
A: "Coraggio Hanamichi sorridi, ce l'abbiamo fatta!"
K: "Avete fatto cosa?"
A: "Che ci fate ancora qui? Non vi abbiamo sbattuto fuori?"
R: "Non è così facile!"
K: "Avete fatto cosa Akira?"
A: "Ci siamo liberati di voi, almeno credevo, sigh..."
R: "Questa è anche casa nostra, abbiamo sempre pagato la nostra parte.
Senza mai neanche un minuto di ritardo. Quindi restiamo qui."
H: "Liberissimi, in fondo è un vostro diritto".
A: "Hana-kun ma che dici?"
H: "Non possiamo impedirglielo, è stato Koshino ad affittare per primo
questo appartamento, che poi ne ha subaffittato una parte a me."
A: "E allora? Che intenzioni hai? Vuoi forse lasciarmi per tornare con
lui?" indicando Rukawa
H: "Ma no certo, voglio solo dire che faremo come abbiamo detto poco
fa. Tu ed io ci sistemeremo in camera mia, e loro due …Chissenefrega!"
A: "Hana-kun sei davvero un genio! Ti ho già detto che ti amo?"
H: "Direi di sì, ma dimmelo di nuovo. Mi piace sentirmelo dire, forse
perchè non ci sono abituato, il ragazzo con cui stavo prima non me lo
diceva mai."
A: "Ma tu guarda le coincidenze! Anche quello con cui stavo io."
*mettendo un braccio intorno alle spalle di Hanamichi e dirigendosi verso la
<loro> camera*
H: "Beh! Evidentemente non lo hanno mai detto perché non provavano
quel sentimento" *lampo di immensa tristezza che attraversa gli occhi
di entrambi*
"Facciamo uno sforzo ed apprezziamo almeno la loro sincerità, quanto
meno non siamo stati presi per il culo!
No mi correggo, questa frase la puoi dire tu, a me non si adatta ….. ma
per fortuna è finita"
SBAM, CLIC. Sakuragi e Sendoh avevano raggiunto la stanza e si erano chiusi
la porta alle spalle.
Koshino e Rukawa non avevano aperto bocca negli ultimi minuti.
Hanamichi si lasciò cadere a peso morto sul letto, con gli occhi chiusi
domandò all'amico "Pensi che tutta questa messa in scena sia stata una
buona idea?"
"Non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene."
"Non ne sono così sicuro, hai visto le facce di quei due?"
"Certo! Vedrai ci imploreranno di perdonarli per come ci hanno
trattato"
"Per Koshino non mi esprimo, ma Kaede non è il tipo che implora. E nel
caso non te ne fossi accorto quei due non si sono resi conto di come ci
hanno trattato negli ultimi tempi. Maledizione! Ed io invece che ero
convinto che quello di Kaede fosse solo un atteggiamento!"
"Che vuoi dire?"
"Che sono davvero un do'hao come mi ha sempre detto lui. Pensavo che mi
amasse, ho sempre pensato che mi amasse, davvero, anche se si comportava
sempre come un bambino viziato ed introverso, non ho mai messo in dubbio i
suoi sentimenti. Lui è fatto così, non è il tipo da sviolinate, effusioni
o tenerezze, è cresciuto in questo modo e non ho mai pensato di poterlo
cambiare."
"Hanamichi mi stai spaventando, non ti ho mai visto così." lo
interruppe l'amico che nel frattempo si era seduto sul letto al suo fianco.
"Scusami, è che sono davvero spaventato."
"Non dovresti, abbiamo fatto la cosa giusta e lo sai anche tu"
"Si ma se li perdessimo per sempre?"
"Perdessimo cosa Hanamichi? Non certo i ragazzi che vorremmo,
bensì due schiavisti. Non lasciarti prendere dallo sconforto, se cediamo
adesso, senza che abbiano capito, finiremo dalla padella nella brace".
"Hai ragione, cercherò di non mi farmi più prendere dallo
sconforto"
"Bene. Che ne dici di andare a letto adesso? Io ho sonno"
"Certo, ma senza offesa, credo sia meglio separare i letti. Non vorrei
che mentre dormi mi scambiassi per Koshino"
……………… nel frattempo in salotto …………………..
Nella mente di Rukawa continuavano a risuonare le ultime frasi che Hanamichi
aveva pronunciato, anche se la volpe le aveva interpretate a suo modo:
*Ti ho già detto che ti amo?*
*mi piace sentirmelo dire*
*il ragazzo con cui stavo prima non me lo diceva mai*
*non provava quel sentimento*
*sono stato preso per il culo*
*ma per fortuna è finita*
no
*ma per fortuna è finita*
No.
*ma per fortuna è finita*
NO.
*ma per fortuna è finita*
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
"Idiota" mormorò
"Hai detto qualcosa Rukawa?" chiese Koshino
"No"
"Ed ora che facciamo?" chiese ancora il ragazzo più basso.
"Tu fai quello che ti pare, io vado a riprendermi quello che è
mio!"
così dicendo si diresse verso quella che fino a poche ore prima era ancora
la sua camera, e per lui lo era ancora, la camera sua e del SUO Hanamichi.
"Do'hao apri la porta." sbattendo violentemente il pugno sul
povero pezzo di legno.
Hanamichi e Sendoh, che nel frattempo si erano appena infilati sotto le
coperte dopo aver separato i letti, sussultarono.
"Kitsune che cosa vuoi?" rispose il rossino senza uscire da sotto
le coperte.
"Voglio che mi apri immediatamente la porta o la butto giù"
"Rukawa lasciaci in pace" rispose Sendoh "siamo già in
posizione orizzontale" facendo l'occhiolino al suo amico.
Ovviamente la risposta di Sendoh fece solo aumentare la determinazione di
Rukawa che aumentò i suoi pugni sulla porta.
"Rukawa smettila o sveglierai anche i ragazzi degli altri
appartamenti" lo ammonì Koshino, che fino a quel momento aveva
assistito senza intervenire.
"Io non smetto proprio niente Koshino! Hanamichi non passerà la notte
nella stessa camera con Sendoh! Mi avete sentito voi due?
APRITE QUESTA CAZZO DI PORTA!"
Hanamichi si alzò dal letto con un espressione stravolta sul viso, mai, e
proprio mai, in tutti gli anni che lo conosceva aveva sentito Kaede alzare
la voce.
"Hanamichi, forse è meglio aprire la porta"
"D'accordo ma prima riuniamo i letti"
"Credi sia opportuno?" chiese Sendoh
"Certo che lo è. Se Kaede entra e vede i letti così – disse
indicandoli – capirà tutto, e come hai detto prima finiremmo Dalla
padella nella brace"
"Hai ragione, ma sbrighiamoci o la porta finirà per cedere"
I due ragazzi riunirono velocemente i letti ed Hanamichi vi sistemò sopra
la coperta matrimoniale, dirigendosi poi verso la porta mentre Sendoh
tornava nel letto.
Poi corse di nuovo tra le braccia del suo amico, pronto a far prendere un
infarto a quel rompiscatole di Kaede.
La porta venne letteralmente spalancata, violentemente, da Rukawa, che
rimase letteralmente sconvolto alla vista di Sendoh, nudo, che sedeva sul
bacino di Hanamichi.
A: "Certo che tu e l'educazione abitate proprio su due pianeti diversi!
Non ti ha mai detto nessuno che non è bello disturbare la gente proprio in
`certi momenti', o i tuoi ti facevano assistere a tutte le loro performance
?"
R: "Tu! Tu…Brutto stupido, demente sporcaccione… Sei solo un
schifoso istrice arrapato…E …..e poi anche un….!!!!!(insulti troppo
volgari per le delicate orecchie dei nostri lettori…)
A: "Grazie. Ho sempre adorato gli istrici. Sai che c'è una leggenda su
quei dolcissimi animaletti?"
R: "Non me ne frega niente."
A: "Beh, dì a Koshino che i miei aculei non sono minimamente
interessati a lui, e che non lo saranno mai più capito? MAI PIU'!!!!!!!!"
H: *non c'ha capito un acca ma annuisce con fare saccente* "Già, già!
E' proprio così!"
R: "Non saltiamo di palo in frasca, per favore! TU LA DEVI SMETTERLA DI
FARTELA CON IL MIO RAGAZZO!"
H: "NON SONO PIU' IL TUO RAGAZZO! Sono il SUO ragazzo!" *indicando
Sendoh*
R: "NON DIRE FESSERIE!!!! Sei mio, solo mio, nient'altro che mio!"
H: "Mi stupisce il fatto che tu non stia pestando i piedi, Rukawa-
moccioso!"
K: "Insomma potreste cercare di fare un po' meno casino? La questione
è semplice: Akira è la mia puttana, in qualsiasi situazione rimane
una lurida sgualdrina, può anche cambiare letto tutte le sere ma non può
fare a meno di me.
Quindi perché preoccuparsi?"
A: *piange sommessamente* "SEI SOLO UN LURIDO BASTARDO KOSHINO!"
H: *stende Hiroaki con una testata* "NON CAMBIERETE MAI! ANDATEVENE
PRIMA CHE MI INCAZZI SUL SERIO!!!"
R: "Che paura…La rivolta degli idioti…"
Intanto, proprio nel bel mezzo del loro `pacifico scambio di idee', qualcuno
iniziò a bussare insistentemente alla porta.
Hanamichi scese dal letto, annoiato dell'interruzione, da quella visita
fuori programma, che li aveva interrotti proprio durante loro discussione.
"Il gorillone selvatico e il Re delle Scimmie!"
Due pugni colpirono, non molto gentilmente, la sua povera capoccia.
Le teste degli altri tre inquilini dell'appartamento sbucarono dagli stipiti
della porta.
Hiroaki e Sendoh rimasero impietriti.
E perfino Rukawa sembrava vagamente turbato nel vedere il suo ex-capitano
sull'uscio di casa sua.
"Qui c'è gente che vuole dormire!
Quindi se volete litigare, almeno fatelo in un modo un po' più civile!
E vi ricordo che domani ci sarà la amichevole contro la squadra
dell'Università di Yokohama, la squadra della nostra Università non ha mai
perso contro di loro, non deve certo succedere adesso.
Smettetela di comportarvi da ragazzini, e ricordatevi che se volete essere
scelti tra i `magic five', domani, vi conviene andare a dormire, così
sarete freschi e riposati."
Akira scostò Hanamichi e gentilmente si scusò davanti ai suoi due sempai.
Sfoggiò un sorriso che fece tremare le gambe a Koshino, e assicurò che
sarebbero andati immediatamente a dormire, e non che avrebbero più
disturbato nessuno.
Respinti i due bestioni, Sendoh chiuse la porta e dopo un sospiro di
sollievo, si sentì quasi mancare, stremato dalle emozioni della giornata.
Hiroaki si precipitò immediatamente ad accertarsi delle sue condizioni, ma
venne fermato da uno sguardo tagliente di Sakuragi.
" Non pensi di avergli già fatto abbastanza male? Capisco che Akira
sia il tuo giocattolino preferito, e che ti scocci perderlo. Ma io lo amo,
LO AMO. Non ti permetterò di ferirlo, non farai i tuoi comodi con lui.
CAPITO?"
Detto questo lo sollevò, come se fosse stato leggerissimo, e presolo in
braccio lo portò in camera, sotto gli sguardi attoniti di Koshino e Rukawa.
Chiuse la porta alle sue spalle, e girò la chiave nella toppa, deciso a non
farsi più turbare dalle sfuriate del volpacchiotto
spelacchiato.
Si sdraiò sul letto, e dopo aver messo a letto Sendoh, e dopo aver
depositato sulla sua fronte un casto bacio, si addormentò.
Nel soggiorno Hiro e Kaede continuavano a scambiarsi sguardi pieni di astio.
Finché quest'ultimo non decise di dirigersi verso la camera di Koshino e
Sendoh, e presa una coperta si adagiò sul divano.
" Io vado a dormire, Shorty. Svegliami domani alle sei."
"Non sono mica il tuo valletto. Da me non puoi pretendere che
sia servizievole come Hanamichi!"
Non ricevette alcuna risposta.
Rukawa dormiva ormai profondamente, o almeno così sembrava.
Si lasciò cadere sul letto, accorgendosi per la prima volta di quanto fosse
freddo e vuoto senza Akira.
Di quanto il suo corpo si sentisse orfano della calda essenza del suo
compagno, delle sue mani tra i suoi capelli, delle sue labbra sulla sua
pelle…
"Akira-kun, come ho potuto dire tutte quelle crudeli parole? Potrai mai
perdonarmi?"
Tentò di piangere, ma i suoi occhi sembravano aver disimparato come esprime
dolore, troppo abituati ad arroganti parole di scherno
Niente avrebbe mai potuto far ritornare tutto com'era prima.
Ma com'era prima?
Lui non si era mai preso cura del suo koibito, e si era sempre aspettato,
aveva preteso, di essere coccolato, salvo poi dirgli che era un maniaco, che
i suoi interessi non andavano al dì là del sesso.
Sentiva il suo cuore stringersi ad ogni singulto, strizzato, schiacciato e
torturato dal senso di colpa che lo attanagliava, e non gli lasciava scampo.
Cominciò a prendere a pugni il muro maledicendosi per come si era
comportato durante quei tre lunghi anni, cercando di trovare un modo per
riconquistare Sendoh, senza per altro riuscirci.
Non avrebbe comunque potuto dormire.
I gemiti, provenienti dalla camera di quell'idiota di Sakuragi; il quale,
evidentemente, si stava dando da fare con il SUO Akira, gli rimbombavano
nelle orecchie, gli inferivano una coltellata, un pugno allo stomaco, e
sapere che avrebbe potuto esserci lui al suo posto rese la notte un inferno.
Nemmeno Rukawa era in condizioni migliori.
Per la prima volta nella sua vita non riusciva a dormire.
Ed era frustrante.
L'indomani avrebbe dovuto affrontare l'università di Yokohama, e non aveva
nessuna intenzione di arrivare con due borse sotto gli occhi.
Continuava a rigirarsi sul divano, ma più si muoveva, più il sonno lo
abbandonava.
E le urla di piacere che quel porcospino maledetto stava emettendo, ed
insieme a lui il SUO adorato Hanamichi, riecheggiavano nella sua testa non
appena chiudeva gli occhi e risentiva all'infinito, come su un vecchio disco
inceppato, le parole della sua dolce scimmia.
*ma per fortuna è finita*
Finita.
Finita.
FINITA.
Strinse con forza il copridivano, mordendosi le labbra per non lasciarsi
andare, per non lasciare che le emozioni avessero il sopravvento su di lui,
e per la prima volta in vita sua sentì, dentro di lui, la voglia di urlare.
Ma la sua freddezza ed il suo autocontrollo ebbero il sopravvento ancora una
volta.
" Ho ancora il basket, se non altro."
Questo era l'unico pensiero che lo tratteneva dall'andare ad inginocchiarsi
di fronte ad Hana-kun, implorandogli di perdonarlo, promettendogli che
sarebbe cambiato.
Il basket non l'aveva abbandonato per il primo sorriso da beota che passava,
accusandolo di comportarsi da persona falsa e ipocrita.
Lui non sapeva esprimere i suoi sentimenti, ma questo non voleva dire che
non li provasse.
Come poteva, il Do'hao, che aveva condiviso con lui tutto, TUTTO, dal primo
bacio alla prima volta, non accorgersi dei suoi sentimenti?
Forse non lo aveva mai amato.
<Chi potrebbe mai amare un ghiacciolo come te?
Sei uguale a tuo padre.
Non avete un minimo di umanità, voi due.
Credete davvero che esprimere i propri sentimenti di fronte a chi si ama sia
un segno di debolezza?
E' proprio il contrario ad essere un segno di codardia, invece.
Di paura.
Perché tu, figlio mio, hai paura di mostrare agli altri il tuo affetto,
perché temi che esponendoti troppo, tu possa venire ferito.
Ma se non metti in conto che questo tuo comportamento possa far star male
chi ami, allora nessuno sarà mai disposto a passare la vita accanto a te.
Chi mai riuscirebbe a sopportare l'evidenza che la persona amata non lo
ritiene degno di fiducia, di stima e di rispetto.
Senza queste basi, non c'è amore, c'è attrazione, Kaede.
Ma l'Amore, è tutta un'altra cosa.
Io l'ho capito troppo tardi, se fossi stata meno accomodante con tuo padre
il nostro matrimonio sarebbe stato senza dubbio migliore.
Ma è la cultura del nostro Paese a volerci così; ed è così che sono
stata educata. Chissà, forse … se non fossi stata così innamorata di
lui, o almeno se fossi stata un pochino più forte…….
Non commettere lo stesso errore di tuo padre figlio mio, o farai la
sua stessa fine.>
Sua madre era sempre stata così maledettamente abile nell'analizzare le sue
emozioni, che aveva sempre avuto un rapporto conflittuale con lei.
Si sentiva privato della sua maschera di freddezza, davanti a lei non era
altro che Kaede, il ragazzo insicuro che non riesce nemmeno a comportarsi
con naturalezza di fronte al suo amato, che non riesce a liberarsi della sua
aria distaccata, perfino vedendolo piangere, soffrire, magari proprio a
causa sua.
Non c'era da stupirsi che fosse anche la zia di Akira.
Akira Sendoh.
Quell'odioso puntaspilli umano, che sorrideva sempre come un ebete, che non
riusciva a tenere la bocca chiusa per più di cinque minuti(a meno che non
stessero giocando), che sembrava aver l'argento vivo addosso…
Probabilmente lui era la persona più adatta a stare vicino ad Hanamichi.
A questo pensiero le fitte nel cuore si fecero più frequenti e intense.
Poi un grido lacerò l'aria…
"Sìììììììììììììììììììììììììì!
ANCORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA…SBATTIMI…PIU' FORTE…
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII……FAMMI TUO AKI-CHAN!!!!!!!!!!!!!"
Questo era davvero troppo!
Non potevano essere almeno un po' più silenziosi e discreti?
Stava per alzarsi, quando il timore di vedere ancora Hanamichi con quello
sguardo ferito e deluso lo inchiodò al divano; ma ancora di più era
terrorizzato dall'idea di vederlo invece con quell'espressione così goduta
e lussuriosa che solo lui conosceva, fino a qualche minuto prima….
Lo stesso impulso ebbe Koshino, ma non avrebbe saputo che dire, e la paura
di peggiorare ulteriormente le cose, se già non erano irrimediabilmente
compromesse, lo bloccò.
Dall'altra parte della porta, i due alti giocatori erano scioccati almeno
tanto quanto i loro compagni.
"Dio, Akira, dimmi che non è vero! Non posso aver sentito `fammi tuo
KI--CHAN!!!!' Ki-chan è il modo in cui io chiamo Kaede quando siamo, beh,
quando siamo in intimità"
Sendoh lo guardò con uno sguardo tra il confuso e il divertito, per poi
scoppiare in una delle sue risate irritanti.
"Che ci trovi tanto da ridere? Si può sapere?"
"Ahahahahahahahah…Hiro-kun che si fa trascinare dalla passione…Che
grida `fammi tuo ki-chan'…Ahahahahahahah…Se guardassimo fuori dalla
finestra probabilmente vedremmo gli asini volare!!"
Sakuragi si sentì proprio uno stupido, per un momento, poi però riprese
perfettamente il controllo di sé stesso.
" Hai ragione…Non possono essere cambiati tanto in una sola sera.
Forse stanno facendo finta come noi…..
Senti mi è venuta sete, io vado in cucina a prendere da bere, vuoi qualcosa
anche tu?"
"No grazie, sto bene così"
Hanamichi aprì la porta in silenzio, cercando di fare piano, non voleva che
i due ragazzi nella camera di Koshino lo sentissero; l'idea di ricominciare
a litigare, di sentire Kaede dichiarare che lui era solo suo, come un
oggetto, gli dava la nausea.
Tendendo un po' i padiglioni auricolari verso la camera del tappetto, si
potevano sentire degli strani rumori, come di pugni dati a ripetizione
contro la parete. Boh! Che strano!
Proseguì verso la cucina, ma un rumore proveniente dal salotto lo attirò,
si fermò a dare un'occhiata.
Kaede era lì, sul divano, da solo, con lo sguardo perso nel vuoto, vitreo e
freddo.
Si dimenticò della sete e andò subito a riferire il tutto ad Akira, che
iniziò subito a far lavorare la sua mente iperattiva a pieno regime.
"Maki e Fujima sono da escludere…Abitano da tutta un'altra parte,
anche se quel ki-chan a me era parso un Maki-chan…
Mitsui e Kogure anche, perché abitano nell'altro isolato. Akagi e Uozumi?
Brrrr…Non oso pensarci…
Hanagata ed Hasegawa?
Ma perché sarebbe venuto fuori ki-chan?
Kishimoto e Minami?
No, no sono del Toyotama! Della prefettura di Osaka!
Che ci farebbero qui a Tokyo?"
"Non so veramente cosa pensare, Akira. Comunque anche le persone che
abitano ad Osaka possono venire a studiare a Tokyo, ma se fosse così
giocherebbero nella nostra squadra e lo sapremmo…
Bisogna però aggiungere che l'appartamento vicino al nostro è sfitto da
mesi, ormai. Magari sono fantasmi!"
"I fantasmi non fanno sesso. Sono incorporei!"
"Come fai a esserne sicuro? Sono anime in pena, avranno anche loro dei
bisogni naturali da soddisfare!"
"Tronchiamo questa discussione. Non tiriamo fuori ipotesi così poco
plausibili, finché non saremo assolutamente sicuri che dall'altra parte del
muro non ci sia nessuno.
A me sembravano fin troppo eccitate quelle voci, per essere di POVERE ANIME
IN PENA.
Ed ora se non ti dispiace, vorrei dormire.
`Notte."
"Notte."
Hanamichi non si chiese più di chi erano quelle voci.
Gli bastava sapere che non erano della sua volpe, e, malignamente, che
quest'ultima pensasse fossero le sue.
Si addormentò con la stessa espressione del suo compagno di letto…
Con un sadico sorrisetto sulle labbra.
La notte passò, velocemente per qualcuno che se la stava godendo, e lenta
ed agonizzante per chi invece stava male, con gemiti indistinti, ed a volte
fin troppo distinti, dall'appartamento vicino, con la kitsune che si perdeva
nel profondo abisso della depressione, ed Hiroaki che si stava dissanguando
a forza di tirare cazzotti al muro.
Alle sette, Kaede, che non era riuscito a chiudere occhio per tutta la
nottata, comincio a sentire confusi echi di persone che armeggiavano in
cucina. Scese dal divano, con la schiena a pezzi, e la testa che sembrava
vittima di un picchio impazzito, per vedere chi, a quell'ora del mattino,
faceva così tanto casino.
Vide nient'altro che Sendoh ed Hanamichi, che chiacchieravano amabilmente,
l'uno ai fornelli l'altro seduto a leggere il giornale, tutti e due con un
sorriso sfavillante dipinto sul volto.
Che spettacolo nauseante.
Sembravano la famiglia felice e plastificata delle pubblicità.
Fece il suo ingresso anche Koshino, con un espressione felice quanto la sua.
Pareva che gli fosse morta la madre, a guardarlo.
Non aveva pianto, ma la sua faccia era pallida e smunta, e le occhiaie gli
arrivavano fino ai solchi delle orbite.
Non era entusiasmante vedere qualcuno ridotto a quello stato.
Ma i due piccioncini erano troppo chiusi nel loro mondo pieno di miele e
melassa, per accorgersi di come loro stessero da cani.
"Koshino? La tua puttanella preferita ti ha preparato le crêpes. O
pensi che le mie mani sporche e impudiche possano aver avvelenato la
colazione?" chiese Sendoh.
Il suo tono era sarcastico e acido, e sulla ferita che aveva nel cuore,
bruciava in modo insopportabile.
"No, grazie.
Non ho fame.
Penso che andrò a fare una corsa nel parco."
"E tu Kaede vuoi mangiare qualcosa? O sei per caso troppo sconvolto
come il tuo amico!"
"Sconvolto? E per cosa? Ancora una volta, come è sempre stato fin da
quando eravamo bambini, mangi i miei avanzi."
"CHE COSA?" chiese Hanamichi, pronto ad incazzarsi già di primo
mattino.
"Sei in errore cuginetto! Hanamichi non è un avanzo, anzi è la
pietanza più nutriente, gustosa e dolce che abbia mai mangiato.
E tu non eri, e non lo sei tuttora , pronto a gettarlo via.
Il guaio è che ha preferito me, come hanno sempre fatto le poche ragazzine
che hai avuto in passato; che ti piaccia o meno io sono migliore di te, e lo
sono anche nel basket.
Che vuoi farci! La classe non è acqua."
"Classe? Di quale classe stai parlando, di quella *operaia*
forse?"
"Ehi kitsune, noi forse non avremo tutti i soldi che avete te e Koshino,
ma siamo comunque più ricchi di voi." Intervenne Hanamichi.
"Siamo più ricchi qui dentro" continuò toccandosi il petto.
Rukawa fece spallucce e sistematosi un po' la tuta stropicciata,
apostrofò un `Idioti', per poi chiudersi la porta alle spalle, decidendo di
imitare Koshino.
Era molto meglio farsi una corsetta nel parco, piuttosto che restare in
quella casa a guardare quei due che tubavano come colombi.
Non sarebbe riuscito a sopportarlo, non dopo aver sentito quello che avevano
fatto la scorsa notte.
Ma quel bastardo di Sendoh gliela avrebbe pagata!
Aveva fatto l'amore con il suo Hana-kun!
Non ne sarebbe uscito vivo, non questa volta.
Questa volta non era solo una questione di sesso, come con Asuka, di quella
ragazzina non gliene era mai fregato un cazzo, aveva solo bisogno di
svuotare le palle, e se anche poi lei lo aveva mollato per il suo bene amato
cugino non poteva fregargliene di meno, anzi per lui era stato meglio così,
almeno per una volta non aveva fatto la figura del bastardo.
Ma questa volta era diverso.
Hanamichi era un'altra cosa.
Non lo avrebbe mai ammesso ma il do'hao gli era necessario.
Per andare avanti.
Per continuare a sentirsi vivo.
Per respirare.
Non si sarebbe arreso, non voleva.
Hanamichi sarebbe stato di nuovo suo, per sempre.
Nell'appartamento intanto…………..
"Hanamichi vuoi dell'altra spremuta?"
"No Akira grazie, sono a posto."
"Ne sei sicuro? A guardarti non si direbbe, ti stai di nuovo facendo
prendere dai sensi di colpa?"
"No…. Beh! Forse un pochino, non mi è piaciuta affatto l'espressione
che aveva Kaede. È più forte di me, se lui sta male sto male
anch'io".
"Già, capisco. Se vuoi quando tornano a casa possiamo dirgli
tutto."
"Assolutamente no, non perderò anche questa volta contro quel baka
kitsune!"
"Ok, allora che ne dici di andare ad allenarci?"
"Affare fatto"
La mattinata per Sendoh e Sakuragi passò in fretta.
I due ragazzi si erano allenati in palestra insieme al resto della squadra.
Sotto lo sguardo attento di Maki, che quel giorno non avrebbe giocato per
via dell'infortunio occorsogli due settimane prima, e da cui non si era
ancora ripreso.
Il capitano fischiò per decretare la fine dell'allenamento.
"Ok ragazzi basta così, non è il caso di esagerare. Siete liberi per
il momento, vi voglio tutti qui fra due ore esatte.
Il pullman partirà per portarci alla palestra della prefettura alle 14.30
Chi tarda resta nel campus, e perderà la possibilità di giocare anche la
prossima partita. È tutto chiaro?"
La squadra urlo all'unisono "SI"
"Stai tranquillo vecchio, sarò puntualissimo" aggiunse Hanamichi.
"Scemo, tu puoi anche arrivare in ritardo, tanto non giocherai oggi, né
la prossima volta. Ci farai la muffa sulla panchina!" gli disse in tono
canzonatorio Mitsui.
"Succhiami il cazzo Mitchi"
Per poco non scoppiò una rissa, per fortuna i due gorilla riuscirono a
sedare l'inizio della rivolta.
Sendoh trascinò via quasi di peso un infuriato Sakuragi sotto lo sguardo
attonito dei compagni di squadra.
"Erano anni che Hanamichi non si comportava più così" disse
Kogure, "Ma cosa sta succedendo?"
Uozumi ed Akagi si guardarono, poi quest'ultimo disse: "Non lo so
esattamente, da quello che abbiamo capito sembra che Sendoh e Sakuragi si
siano messi insieme dopo aver lasciato i rispettivi compagni".
Gli altri membri della squadra, fatta eccezione per quelli che abitavano
nella loro palazzina, lo guardarono come se avesse detto un'eresia.
"Ma cosa dici Akagi, Hanamichi non lascerebbe mai Rukawa, e Sendoh non
lascerebbe mai Koshino, è impossibile sono troppo cotti, semmai potrebbe
succedere il contrario." ribatte Mitsui.
"Impossibile dici? Impossibile per me era sentire Rukawa urlare, ma è
proprio quello che è successo ieri sera.
Le sue grida le abbiamo sentite noi al piano rialzato, siamo dovuti salire
al secondo per mettere a tacere tutto il baccano che stavano facendo."
disse ancora l'ex capitano dello Shohoku guardando Uozumi che si limitò ad
annuire.
"Indubbiamente qualcosa non va, ieri mattina Sendoh è venuto da me
dopo aver litigato con Koshino, ha pianto per qualche ora sul nostro divano
e poi se ne è andato" disse di nuovo Maki cingendo le spalle di
Fujima.
"Mi auguro solo che non si mettano a litigare oggi durante la
partita." disse un Kogure molto preoccupato.
"Se solo ci provano li sbatto fuori dalla squadra senza pensarci due
volte." il tono con cui Maki pronunciò quest'ultima frase non
permetteva repliche; così, un po' alla volta, tutti gli altri membri della
squadra lasciarono la palestra.
Due ore dopo ……….
"Bene ragazzi, visto che ci siamo tutti possiamo partire" disse
l'allenatore Uchida.
Una volta saliti tutti, e partiti alla volta del palazzetto dello
Sport della Prefettura di Tokio; l'allenatore comunicò il quintetto
base.
Sendoh e Sakuragi erano seduti in fondo sulla destra, mentre Rukawa e
Koshino occupavano i posti subito prima dei loro.
"Allora ragazzi, visto che Maki ha ancora dei problemi, il capitano per
oggi sarà Fujima, Hanagata, Akagi, Jin e Rukawa saranno gli altri membri
del quintetto base."
Un forte mormorio iniziò a diffondersi sul pullman.
I giocatori non riuscivano a spiegarsi il perché di una formazione così
strana.
Rukawa si girò indietro e fissò l'odiato cugino negli occhi, non disse
nulla ma il suo sguardo sembrava volergli comunicare "Pensi davvero di
essere il migliore?"
Sendoh affrontò il suo sguardo con un sorriso sornione.
Dopo un attimo l'allenatore riprese a parlare: "So che questa
formazione è un po' anomala, ma ad eccezione di Fujima, ho scelto
tutti gli altri per l'altezza oltre che per le doti atletiche."
"Mi scusi coach" chiese Hikoichi, il vice - manager della squadra,
"ma allora perché non giocano Uozumi e Sendoh?, anche se di poco sono
più alti di Akagi e Rukawa."
"Perché anche se è più basso Akagi è più affidabile di Uozumi,
Sendoh invece ha chiesto di rimanere in panchina per l'inizio della
partita".
Il mormorio riprese più forte di prima.
*Maledetto bastardo* pensò Rukawa *ha chiesto di rimanere in panchina per
stare vicino ad Hanamichi*
Erano finalmente giunti al Palazzetto dello Sport.
La squadra si diresse immediatamente verso gli spogliatoi, e quindici minuti
dopo si stava dirigendo verso il campo da basket, durante quel breve
tragitto Sendoh chiese ad Hanamichi: "Hana-kun non credi che sia
maleducato andare da tuo nonno a mani vuote? Potremmo almeno prendere dei
pasticcini."
"Ma no figurati, la nonna avrà senz'altro preparato il dolce alle noci
e le palline di riso."
I due continuarono a chiacchierare dei manicaretti che la nonna di Hanamichi
doveva aver preparato, senza accorgersi dello sguardo assassino di Rukawa
dietro di loro.
*DAL NONNO????* pensò la volpe, *stanno insieme da ieri e lo porta già dal
nonno? Io l'ho conosciuto solo dopo sei mesi*
L'incontro non era iniziato sotto una buona stella: Rukawa era
sconvolto per gli avvenimenti degli ultimi due giorni e non
ne azzeccava una, prima della fine del primo tempo aveva sbagliato quattro
canestri, mancato tre passaggi e aveva lasciato che l'avversario che doveva
marcare gli sfuggisse per bei sei volte, e quattro volte di queste era
andato a canestro.
L'abisso in cui stava sprofondando rischiava di trascinare a fondo anche il
resto della squadra.
Il coach chiese il tempo.
"Rukawa! Che diavolo stai combinando? Hai fatto più errori in questi
otto minuti che in tutta la tua carriera"
(per chi non lo sapesse, le regole del basket sono cambiate: gli incontri
non sono più di 2 tempi da 20 minuti, ma di 4 tempi da 10 minuti. NdK8)
"Mi spiace coach, non succederà più"
"Me lo auguro per te Rukawa, se entro la fine del primo tempo non ti
sei rimesso in quadro dovrò sostituirti."
*Kaede….* pensò Hanamichi guardandolo preoccupato, ma Sendoh al suo
fianco gli toccò la mano per distrarlo, riuscendo però non solo ad
attirare l'attenzione del rossino ma anche quella della volpe, che rientrò
in campo come un automa e continuò a giocare peggio di prima.
L'allenatore Uchida ed il resto della squadra in panchina guardarono la fine
del primo tempo allibiti.
Stavano perdendo alla grande, l'Università di Yokohama conduceva per 28 –
12.
Rukawa non era riuscito a segnare un solo punto.
Akagi aveva fatto del suo meglio per coprire gli errori del compagno, ma
l'avversario che lo marcava gli aveva dato parecchio filo da torcere……
Il merito dei pochi punti segnati era tutto di Jin e Hanagata.
Tornati verso la panchina i cinque giocatori, e soprattutto Rukawa, si
aspettavano una sfuriata da parte del coach che invece non li rimproverò
minimamente.
Quando l'arbitro fischiò per richiamare i giocatori in campo,per l'inizio
del secondo tempo, Uchida bloccò Akagi e Rukawa
"Voi due rimanete in panchina"
"Coatch non è necessario sostituire anche Akagi, la colpa è solo
mia….. io" l'allenatore alzò una mano per zittire Rukawa.
"Invece è necessario, visto che per pararti il culo ha commesso tanti
errori quanto te. Sendoh, Sakuragi entrate al loro posto"
Hanamichi non riusciva a crederci: scendeva in campo al posto di Kaede, il
suo volpacchiotto lo stava guardando con occhi freddi, ma dietro
quell'espressione in apparenza indifferente Hanamichi vide molto di più:
rabbia, frustrazione, dolore, gelosia, sconfitta,….amore.
Sendoh gli mise un braccio intorno alle spalle e gli disse: "Coraggio
Hana-kun tocca a noi" e mentre si avviavano verso il campo
continuò "Cerca di concentrarti, il nuovo allenatore della Nazionale
ci sta guardando, questa è la tua grande occasione!".
"È facile per te dirlo, non è stato Koshino ad essere sbattuto fuori,
a stare così male, ed è solo colpa mia."
"No Hanamichi, non è colpa tua, E' COLPA SUA.
Se si fosse comportato da essere umano tutto questo non sarebbe successo,
ricordi le parole di tuo nonno?
OGNUNO HA QUEL CHE SI MERITA"
(da questa frase, che mi diceva sempre *mia nonna*, è nato il titolo della
ns. fic. NdK8)
"Cazzo Smiley ma perché hai sempre così maledettamente
ragione!!!!:"
L'inizio del secondo tempo vide diminuire sempre di più il distacco tra le
due squadre.
Sendoh e Sakuragi formavano un'accoppiata inarrestabile.
Il coach era così contento che esclamò: "Bene, una perfetta coppia di
fuoco. Anche meglio di fuoco e ghiaccio".
Rukawa sussultò.
Si alzò dalla panchina e si diresse verso gli spogliatoi, seguito dagli
sguardi di alcuni dei suoi compagni.
Si voltò un'ultima volta per vedere il suo do'hao schiacciare la palla a
canestro.
Mille pensieri gli frullavano in testa.
Uno di questi spiccava fra tutti.
*Mi hai lasciato per quel pezzente bastardo, ed ora vuoi portarmi via anche
il basket.*
*Non te lo permetterò*
*Mi riprenderò il posto il squadra*
*E mi riprenderò anche te.*
*Tu sarai di nuovo mio Hanamichi*
Fine quinto capitolo.
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