Disclaimer: i personaggi di questa fic non sono miei (tranne Reika, gli altri vampiri, Arimi e gli altri teppisti) e non sono di Pippis
Note: tic...tac....
tic...tac....
la mezzanotte si avvicina....
You are my
blood 2 parte
XII
di Naika
Maschere che danzano.
Mantelli che volteggiano.
Volti candidi di trucco.
Occhi scuri segnati di rosso.
La musica assordante nel locale.
E quel potere...
Che aleggia nell’aria come una nebbiolina distorta.
Vampiri, streghe, cacciatori, demoni.
Forze diverse, contrapposte, alleate.
E il loro oscuro potere, come un cuore che pulsa...
....Cresce....
Rukawa si fissò nervosamente attorno nella grande sala ghermita di gente.
Nella pista appositamente ricavata da una delle stanze, figure avvolte di nero, grigio, viola e bianco danzavano roteando come il contenuto di un immenso pentolone per incantesimi.
Ragnatele fittizie pendevano dalle grandi travi di legno scuro, serpenti, pipistrelli, ragni, fantasmi di carta e di plastica adornavano le bare usate come tavoli mentre cameriere vestite di nero scivolavano tra i tavolini affollati distribuendo bevande dai nomi coreografici come Vampire Kiss o Sangue di Vergine.
Liquori mescolati che accendevano il sangue mentre il profumo di qualche sporadica coppa di sangue gli allettava i sensi di tanto in tanto.
Gli sarebbe bastato usare la parola giusta perchè la cameriera gli portasse quella bevanda speciale ma al momento le sue preoccupazioni erano altre.
Poteva avvertire le aure di almeno tre vampiri che non facevano nulla per nascondersi.
Poteva sentire la forza di un giovane cacciatore che sedeva in un tavolo in disparte con degli amici.
Poco dietro di loro c’era una strega che stava facendo gli occhi dolci a Ryota da almeno dieci minuti tanto che alla fine Ayako l’aveva prelevato di peso e l’aveva portato in pista.
Sollevò un sopracciglio scocciato quando voltandosi a scrutare due giovani che entravano dalla porta del locale riconobbe la strega dai capelli colorati di verde.
Ci mancava solo lei!!
Scosse il capo ignorandola per tornare alla sua perlustrazione del locale.
Non era quello che riusciva a sentire a preoccuparlo.
Era quello che NON sentiva.
Perchè era sicuro che Restor fosse lì da qualche parte, ma ovviamente l’altro Demons Master aveva celato la sua aura come aveva fatto anche lui e gli era impossibile individuarlo almeno finchè non avesse fatto la prima mossa.
Ma allora....
Sarebbe stato in tempo?
Hanamichi gli posò la mano sul braccio teso e gli sorrise.
"Rilassati Ru" gli sussurrò dolcemente.
Il vampiro sbottò scrollando le spalle.
Come poteva rilassarsi se ogni qualvolta si voltava verso di lui vedeva quel sorriso luminoso.
Quegli occhi dorati.
Quell’anima solare che aveva riempito di stelle al sua notte.
E pensava che se l’avesse perso...
... se l’avesse perso....
... sarebbe impazzito.
"Hey Arimi ma quello non è il tuo bel ‘fidanzato’" le chiese l’amica indicandole un tavolo d’angolo dove il ragazzo dei suoi sogni, avvolto in una lunga veste nera che gli scivolava sul corpo slanciato, stava seduto in silenzio ascoltando le chiacchiere di quel rossino che stava sempre appiccicato a lui.
Gli occhi truccati della ragazza si illuminarono di gioia.
"Hai ragione!" sussurrò incredula e felice.
Quella era un’occasione d’oro per catturare la sua attenzione.
Si lisciò l’abito nero piuttosto attillato pensando al da farsi.
Era sicura che un attacco diretto non avrebbe dato frutti.
Aveva già provato quella tecnica e non era servita a niente.
Dopo quel primo fallimento, a causa degli allenamenti a cui la squadra lo aveva sotto posto, non era più riuscita a vederlo. Si era ormai rassegnata ad aspettare la prima partita che si sarebbe disputata il lunedì seguente quando ecco quell’insperata occasione.
Sorrise tra se mentre concentrava il suo potere.
Questa volta non avrebbe sprecato tempo inutilmente.
Lasciò che il suo incantesimo scivolasse verso di lui nell’aria, sicura che avrebbe colpito la sua preda, mentre sorrideva felice.
In quella notte speciale i suoi poteri erano decisamente più forti.
Non c’era da escludere che il giovane giungesse sino al suo tavolo e si buttasse in ginocchio davanti a lei chiedendole di sposarlo.
Stava già immaginandosi all’altare con lui quando avvertì il suo incantesimo andare in pezzi.
Guardò il suo bel moro che era girato da tutt’altra parte concentrando di nuovo il proprio potere questa volta con più attenzione.
Niente.
C’era un muro solido e invalicabile contro cui ogni sua magia si sfaldava come nebbia.
Non riusciva a percepirne i confini, ne la provenienza, ma c’era.
Possibile che nel gruppetto che lo accompagnava ci fosse una strega?
Il suo sguardo si soffermò sul ragazzo dai capelli rossi trattenuti sulla fronte da una bandana nera.
Capelli rossi!
Il simbolo delle streghe.
Allora era lui che le bloccava gli attacchi!!!
Incentrò di nuovo il suo potere cambiando direzione e scopo.
Rukawa scosse il capo infastidito.
Quella ragazzina era davvero seccante.
I suoi incantesimi erano troppo deboli per giungere a lui ma bastavano per distogliere la sua attenzione da cose ben più importanti.
Gli sembrava di avere una zanzara che gli svolazzava attorno cercando di pungerlo.
Fastidiosa.
Quando tuttavia la zanzara in questione decise di cambiare obbiettivo mirando al suo shadow decise che era stanco di giocare.
Arimi emise un borbottio seccato quando anche il suo incantesimo contro il giovane dai capelli rossi si sciolse senza effetto.
"Hey ce l’hai fatta ti sta guardando" le sussurrò l’amica dandole una gomitata nelle costole.
Arimi si voltò notando che in effetti il moro ora la stava guardando.
Esultò tra se pensando che l’aver colpito il rossino avesse finalmente intaccato lo scudo che proteggeva il suo bel fidanzato che ora, finalmente libero dalla prigione di quel pel di carota, si era reso conto che era lei la donna della sua vita.
Incontrò i suoi occhi convinta di vederlo sorridere, alzarsi e venire da lei ma rimase gelata.
Nessun cambio d’aura.
Quel ragazzo non emetteva nemmeno un’onda astrale di base, nulla.
Un mortale.
Certo che altro.
Eppure....
La sua aura non era cambiata ma i suoi occhi erano neri come la pece.
Attorno a lui la penombra diventava tenebra, la tenebra abisso, e in quel buio senza distinzioni, occhi rossi.
Che la fissavano famelici da poco oltre la soglia che divideva il loro mondo dall’inferno.
Sussultò violentemente allontanando lo sguardo da lui portandosi una mano al petto, il cuore che le pulsava in petto violento.
"Arimi? Arimi tutto bene?" le chiese l’amica vedendola mortalmente pallida.
Lei annuì vagamente trangugiando la sua bevanda d’un sorso e prendendo anche quella dell’amica per fare lo stesso.
"Quello... quello..." scosse il capo "... andiamo via di qui!!" mormorò alzandosi e prendendo la propria borsa.
"Ma siamo appena arrivate!!" protestò l’altra alzandosi tuttavia per seguirla mentre Arimi scappava letteralmente fuori dal locale.
"Si può sapere che ti è preso?" le chiese una volta fuori, incredula, mentre si stringeva nel cappotto per contrastare la gelida aria notturna.
"Quello è un demone!" sussurrò cinerea in volto.
L’altra sussultò violentemente "Ma non emana nessuna aura!" Arimi annuì.
"Quando ho provato a..." arrossì mentre l’amica le scoccava un’occhiataccia "E’ vietato lo sai!!" protestò questa e la ragazza dai capelli striati di verde annuì. "Sì, sì lo so, comunque quando ho provato a colpirlo mi sono trovata davanti ad un muro. Pensavo che fosse quel rossino che gli sta sempre appiccicato e invece..." rabbrividì violentemente.
"Il vestito da morte è decisamente quello più adatto a lui, credimi. Mi ha permesso di percepire appena il suo potere e credevo davvero che mi avrebbe ucciso!!!" mormorò mentre si avviava frettolosamente lungo la via desiderosa di mettere quanta più strada possibile tra lei e quell’essere demoniaco.
Un’ombra scura scivolò fuori dal nascondiglio in cui era scivolato quando aveva visto le due streghe arrivare.
Sorrise tra se mentre si avvicinava all’entrata del pub passandosi una mano tra i lisci capelli castani lisciandoli.
Avrebbe dovuto ringraziare quelle due ragazzine.
Era quasi mezzanotte.
Il locale era pieno di maschere e il potere delle creature delle tenebre si scioglieva uno nell’altro creando un miscuglio di aure e magie.
Ayako aveva appena invitato Hanamichi a ballare e il vampiro stava osservando il suo ragazzo volteggiare per la pista accanto alla loro manager mentre osservava cupo chiunque osasse posare lo sguardo su di lui.
E non erano pochi.
Le ragazze se lo mangiavano con gli occhi e un paio di vampiri stavano fissando un po’ troppo intensamente il fulard che gli fasciava il collo. Immaginava i pensieri che frullavano loro per la testa.
Capelli rossi, occhi nocciola pelle dorata... calore.
Gli stessi pensieri che l’avevano spinto fino a lui.
Avrebbe voluto dire al do’hao di togliersi la bandana che copriva il simbolo che aveva sulla fronte, in modo che quei rapaci capissero che il rossino era territorio off limits, ma non poteva permetterselo.
Non con Restor in giro.
Il suo sguardo scivolò per l’ennesima volta sulle figure all’interno del locale quando notò un uomo fermo sul bordo della pista che osservava le coppie che danzavano.
Non emetteva aura e Rukawa avrebbe passato oltre il suo sguardo se non avesse notato che l’uomo seguiva con fin troppo interesse le movenze del suo ragazzo.
Ma a differenza dei vampiri presenti non fissava il suo collo, ne il suo corpo come stavano facendo le ragazze, ma la sua fronte.
Sentì un brivido freddo percorrergli la schiena mentre si alzava di scatto dal suo posto.
L’uomo si voltò verso di lui, un sorriso malvagio gli incurvò le labbra mentre Rukawa si lanciava verso la pista.
Con uno scattò secco la luce saltò e il buio avvolse la sala.
Irah fece settare la coda soddisfatta mentre si ripuliva il muso dai resti del capo del consiglio.
Ken osservava quello sfacelo a debita distanza dal demone.
Quando li aveva visti arrivare Aron aveva capito che il suo piano era stato scoperto fin troppo in fretta.
Aveva provato a parlare ma Irah non era giunta fin lì per ascoltarlo.
Che lui fosse innocente o colpevole la cosa le era totalmente indifferente.
Il suo amato signore aveva ordinato la morte del vampiro e lei aveva eseguito con gioia.
Aron aveva avuto almeno la fortuna che il Demon Masetr avesse mandato il lungo rettile cornuto a giustiziarlo e non Agonia.
Irah infatti si era limitata ad avvolgerlo nelle sue spire scure bloccandolo prima di spalancare le fauci e staccargli la testa dal collo come se si fosse trattato di stappare una bottiglia di vino.
Il vampiro era morto subito.
Se il Demon Master avesse inviato Agonia, forse Aron avrebbe dovuto aspettare anni, se non secoli prima che gli venisse concessa quella morte che per lui sarebbe diventata una liberazione.
Il lungo rettile nero che stava districando le lunghe spire rese scarlatte dal sangue della sua vittima dondolava il capo soddisfatta emettendo di tanto in tanto dei sospiri felici.
Ken scosse la testa allontanandosi dalla sala lanciando un ultimo sguardo a quel che rimaneva del vampiro.
Se quello era il trattamento che il suo Signore aveva riservato ad Aron...che cosa avrebbe fatto a Restor?
"Ma che diavolo sta succedendo?" chiese Mitsui che aveva messo un braccio attorno alla vita del suo amante con fare protettivo mentre nella sala le voci degli avventori confusi si mescolavano tra loro
"Restate dove siete!" ordinò loro Rukawa saltando con abilità oltre il tavolo.
La luce si riaccese mentre atterrava sulla pista.
Hanamichi era immobile tra le braccia di Restor che gli teneva un pugnale puntato contro la gola.
"Buonasera Signori e Signore!" salutò con un ghigno l’uomo prima di liberare la sua aura.
I vampiri presenti nella sala scattarono in piedi con un grido allontanandosi dalla pista mentre il giovane cacciatore gridava seccamente "Tutti fuori di qui presto!!!"
I suoi amici lo guardarono senza capire e Rukawa pensò distrattamente che non sarebbe stato l’unico a dover dare delle spiegazioni il giorno seguente.
"Ma come? Vi volete perdere lo spettacolo?" chiese suadente Restor mentre porte e finestre si chiudevano con un tonfo secco.
Uno dei ragazzi vicino alla porta provò ad aprirla ma ogni suo sforzo risultò inutile.
Erano bloccate.
"Mi piace avere del pubblico." spiegò a Rukawa con un sorriso malvagio.
Gli occhi di tutti i prigionieri si puntarono sui due contendenti.
Rukawa tese una mano facendo scomparire un’attonita Ayako che era rimasta a bordo della pista a fissare la scena, per farla ricomparire accanto al loro tavolo dove Ryota l’afferrò saldamente tra le braccia.
Avrebbe voluto smaterializzarli fuori di lì ma l’incantesimo che sigillava il locale non glielo permetteva.
Quel maledetto si divertiva a metterlo in difficoltà!!
"Allora Signor Demon Master vediamo questa aura di cui tutti decantano la potenza" disse con un ghigno sul volto spingendo di più la lama contro la gola di Hanamichi che lo fissava con sguardo vacuo, la sua coscienza prigioniera dell’altro vampiro che aveva pensato bene di bloccarlo per evitare che l’umano tentasse di sfuggirgli.
Rukawa gli lanciò uno sguardo carico d’odio ma fece quanto gli era stato chiesto.
Sciolse i sigilli che incatenavano il suo potere liberandolo nella sala.
I vampiri che prima fissavano con timore Restor divennero cinerei in volto mentre i loro occhi si spalancavano a dismisura.
L’aria attorno al giovane scurì vorticando mentre lunghe spirali di fumo scivolarono sulla veste nera gonfiandone il mantello che si spalancò alle sue spalle come dell’enormi ali di tenebra, la pelle candida diventata quasi argentea.
Le iridi passate dal blu al nero, screziate di fuoco, si posarono gelide sull’uomo che teneva prigioniero il suo ragazzo, le pupille, sottili come lame di spada.
"Lascialo andare"
La voce del vampiro suonò così profonda e sepolcrale da far vibrare le mura spesse del locale.
Il respiro dei presenti si contrasse a quel suono innaturale mentre l’aria gelava attorno a loro.
"Mio Dio..." sussurrò incredulo Akagi fissando le figure contorte che saettavano accanto alla figura del vampiro, le ombre attorno a lui animate dal suono di mandibole scheletriche che si chiudevano attanagliando l’aria mentre l’oscurità che l’avvolgeva si accendeva di piccoli, famelici, occhi rossi.
Il giovane cacciatore, che probabilmente non aveva mai nemmeno affrontato un vampiro in vita sua, si posizionò comunque coraggiosamente davanti ai suoi compagni mentre la strega che aveva fatto gli occhi dolci a Ryota per tutta la sera si spostava accanto a lui pronta ad alzare uno scudo se fosse stato necessario per proteggere gli umani presenti.
Rukawa li ringraziò mentalmente mentre notava che anche le due cameriere e l’altro vampiro presente nel locale si mettevano al loro fianco.
Se non fosse stato in quella situazione assurda sarebbe stato felice di vedere per una volta, vampiri, streghe e cacciatori collaborare così.
"Non male, non c’è che dire" mormorò Restor con voce cupa che, tuttavia, parve quasi leggera al confronto di quella che era appena uscita dalla gola di Rukawa.
"Non hai ancora visto nulla...." sussurrò mentre un piccolo sorriso gli incurvava le labbra, un sorriso caricò di una malignità tale che fece sbiancare i presenti.
"... Agonia vieni, è ora di giocare" chiamò dolcemente.
Un suono cupo di ali sbattute sferzò l’aria mentre sul soffitto una piccola fiamma incideva il legno scuro tracciando un cerchio rosso che prese a gocciolare sangue cupo.
Scivolando sulle travi il sangue formò una stella rovesciata all’interno del cerchio che cominciò a sfrigolare facendo scricchiolare il legno mentre da esso fuoriuscivano lunge spirali di fumo che andarono raggomitolandosi e contorcendosi in un grosso ammasso nero prima di esplodere verso l’interno, quando la creatura prigioniera nel loro bozzolo spalancò le ali spezzate verso l’esterno con un grido rapace. Gli occhi gialli della donna appesa a testa in giù al soffitto si posarono prima sul vampiro poi sul suo contendente restringendosi pericolosamente quando scivolarono sulla capigliatura rossa del ragazzo tra le braccia di Restor.
Lasciandosi cadere dal soffitto a cui era aggrappata con le lunghe gambe che terminavano in grossi artigli il demone atterrò ai piedi del suo signore ripiegando le ali scheletriche sul corpo sfigurato dalle cicatrici candide.
Restor cercò di rimanere impassibile di fronte a quello spettacolo anche se dentro di se cominciava a temere di aver commesso un grosso errore.
Quanto gli avevano raccontato era vero.
Quel ragazzino aveva un potere enorme.
Gli era bastato nominare il demone perchè questi comparisse obbedientemente per lui, accovacciandosi ai suoi piedi come un cagnolino fedele, pronto ad eseguire qualsiasi suo comando.
Rabbrividì quando gli occhi gialli del più crudele tra i cinque demoni maggiori si posarono su di lui scintillando.
Vide la lingua blu della creatura passare sulle labbra in un gesto che sarebbe stato sensuale in una donna, ma che risultava minaccioso tra le fauci pallide del Demone alato.
Strinse il coltello alla gola del ragazzo.
Lui aveva il pugnale dalla parte del manico!
Aveva la vita del Demon master nelle sue mani!
Gli bastava un gesto secco del polso per recidere la gola del giovane e mettere così termine alla vita di entrambi.
Però Agonia sarebbe rimasta e lui non era assolutamente in grado di manovrare un demone di tale potenza.
"Lascialo andare" ripetè Rukawa con quella voce che diventava più cupa ogni secondo che passava "e ti concederò una morte rapida"
Restor rise con scherno cercando tuttavia di trattenere una nota di panico.
Perchè quel ragazzo era così dannatamente sicuro di se?
"Dimentichi che io tengo un coltello alla gola del tuo shadow!" gli disse strappando la bandana dalla fronte di Hanamichi e gettandola a terra perchè gli fosse visibile la piccola volpe che gli segnava il volto.
Agonia emise un grido rauco facendo un passo in avanti mentre i lunghi artigli graffiavano il pavimento e le ali scure frullavano nell’aria.
Kaede allungò una mano candida posandola sulla spalla della creatura che si accovacciò nuovamente al suo posto scuotendo nervosamente le ali scure.
Restor sorrise soddisfatto.
"Hai paura eh? Sai che sono io il più forte!!" disse stringendo la mano sulla lama del pugnale.
"Ti sbagli..." la voce di Rukawa vibrò così bassa che parve quasi provenire dal pavimento stesso anzichè da quel ragazzo sottile in piedi al centro della pista.
".... anche se tu l’uccidessi io non morirei" disse facendo un passo avanti fissandolo con sguardo carico d’odio.
Restor lo fissò incredulo, quello che stava dicendo non poteva essere vero altrimenti perchè si preoccupava tanto per quel mortale?
Eppure aveva appena visto la potenza di cui era dotato.
Possibile che un Demon Master del suo calibro sarebbe perito solo per la scomparsa del suo shadow?
No, in effetti la cosa non gli sembrava possibile.
Ma allora perchè lui era ancora vivo.
Gli ritornarono in mente le parole della ragazzina.
...quel rossino che gli sta sempre appiccicato....
Possibile che una creatura di tale potere come Rukawa avesse davvero commesso il più stupido degli errori?
Possibile che si fosse davvero innamorato di uno squallido mortale?
"Oh davvero?" gli chiese con voce suadente. "Vediamo se è vero" sussurrò.
Rukawa si sentì morire, il suo blef non aveva funzionato e ora quel pazzo...
Vide la lama affondare nella gola di Hanamichi e fece per lanciarsi contro Restor ben sapendo che quando avrebbe preso l’altro Demon’s Master il suo amante sarebbe stato comunque già morto.
Restor tuttavia bloccò ogni sua mossa arrestando la lama sulla gola del ragazzo quando un leggerissimo filo di sangue la sporcò.
"Non ti avvicinare o gli taglierò la gola davvero!" tuonò sorridendo nel vedere il lampo di terrore che era balenato negli occhi cupi del suo nemico.
"Forse è vero che la sua morte non causerà la tua ma tu ami questo piccolo insulso mortale non è così??" disse scoppiando a ridere quando lo vide serrare la mascella.
"Ti propongo un patto Kaede Rukawa..." gli disse con occhi luccicanti "... la sua vita non mi interessa è la tua che voglio!" disse fissandolo con odio "Ti do la mia parola che non gli farò alcun male se tu, ora..."
un lungo pugnale comparve dinanzi a Rukawa galleggiando nell’aria.
Il vampiro non gliel’aveva lanciato contro.
La lama si sarebbe infranta contro lo scudo che entrambi i Demon Master avevano alzato a loro protezione da azioni di quel tipo.
L’aveva fatto comparire lì a mezz’aria dinanzi a lui porgendoglielo.
"... se ora tu ti toglierai la vita!" disse abbassando il tono assaporando la rabbia impotente del vampiro davanti a lui.
Agonia spalancò le ali con un grido furioso ma Rukawa la sedò ancora una volta.
"Muori Kaede Rukawa e ordina ai tuoi demoni di non vendicarti e io ti giuro che questo insulso mortale, a cui tieni tanto, vivrà i suoi giorni senza problemi!!!" gridò Restor mentre il suo ghigno di trionfo si allargava.
Rukawa lo fissò immobile in silenzio prima di spostare lo sguardo sul suo do’hao che lo fissava con occhi spenti, privi di volontà.
Nel silenzio irreale caduto sui presenti la voce di Rukawa suonò metallica.
"Agonia..."
il demone sollevò il capo fissandolo con gli occhi gialli, lucenti.
"...vattene."
Agonia lo fissò immobile.
Gli occhi solitamente crudeli improvvisamente spalancati.
"Se dovesse fargli del male spetterà a te punirlo. Ma ora.... vattene!" ripetè il vampiro cupo.
Aveva preso la sua decisione.
Non avrebbe lasciato morire Hanamichi.
Il demone lo fissò un’ultima volta prima di piegare le ali su se stessa e sparire con un rauco grido di dolore.
Restor rise sguaiatamente.
"Avanti ora crepa!!!" tuonò ridendo pazzo di gioia.
Ce l’aveva fatta.
Quel ragazzino dal potere straordinario sarebbe perito lì dinanzi a lui per salvare quel piccolo insignificante mortale.
La vittoria era sua!!!
Che gli importava di lasciar invita quel inutile sciocco.
Anzi vederlo andare avanti giorno dopo giorno con la consapevolezza di essere la causa della morte della persona che amava sarebbe stato un divertimento in più.
Rukawa allungò la mano candida afferrando il pugnale che gli veniva porto.
Hanamichi sentiva il proprio corpo pesante, immobile.
Poteva vedere quello che stava succedendo, poteva sentire le parole del Demon Master che l’aveva fatto prigioniero ma non riusciva a muoversi in alcun modo. Era come osservare la scena da dentro se stesso.
Vide Rukawa dirgli che non sarebbe morto anche se l’avesse ucciso.
Sentì la lama scalfirgli la gola anche se non provò dolore.
E poi sentì la proposta del Demon Master che l’aveva fatto prigioniero.
L’avrebbe lasciato in vita in cambio della morte di Kaede.
E Rukawa...
Quella stupida kistune congelata...
Aveva mandato via Agonia.
Possibile che non capisse!!!
Lui non voleva vivere!!!
Non voleva vivere se il prezzo da pagare era Rukawa!!!
Rukawa ERA la sua vita.
Si agitò invano cercando di liberarsi dell’incantesimo che lo teneva legato.
Si contorse contro le catene che lo bloccavano cercando di fuggire.
"Chi ti da il diritto di scegliere anche per me!!" gridò in preda alla disperazione ben sapendo che le sue labbra non si erano mosse e che la sua espressione era rimasta vacua.
Lui era la mia famiglia...
si agitò violentemente mentre vedeva il vampiro afferrare il pugnale,
Il suo amante...
lo vide stringerlo tra le dita candide ed avvicinarlo al petto mentre sentiva la risata del suo aguzzino,
Il suo migliore amico...
lo vide alzare la lama scintillante,
Il suo.... sangue.....
e abbassarla con forza contro il petto.
"Nooooooooooooooooooooooooo!"
La lama che Rukawa teneva tra le mani esplose in mille pezzi a pochi centimetri dalla stoffa nera del suo abito mentre il grido di Hanamichi scuoteva la sala.
Kaede alzò il capo incredulo verso il suo ragazzo.
Restor l’aveva lasciato andare e lo fissava con occhi spalancati.
Il corpo dello shadow scintillava, rifulgeva, avvolto da fiamme scarlatte che ruggivano e si contorcevano attorno a lui distruggendo quanto veniva a contatto con loro.
Restor si teneva le mani ustionate strette contro il petto gli occhi increduli fissi sulla figura del mortale.
Mortale...
Almeno questo aveva creduto che fosse...
Ma ora....
Ora vedendo gli occhi del ragazzo trasformati in due polle di luce dorata, la loro pupilla appuntita fissarlo, bruciarlo con odio...
Non ne era più sicuro.
I capelli rossi rifulgevano scossi dal vento provocato dal calore delle fiamme mentre dalle labbra socchiuse del ragazzo usciva un basso ringhio rabbioso.
"Tu" tuonò con voce gracchiante e irriconoscibile fissando Restor che era indietreggiato pallidissimo in volto.
Doveva andarsene, doveva andarsene prima che....
Richiamò un incantesimo di trasferimento e stava già scomparendo quando la mano di quella belva, figlia del fuoco, gli si chiudesse sulla gola imprigionandolo.
Spalancò gli occhi quando incontrò li sorriso malvagio sul volto della creatura che fino a pochi secondi prima era sua prigioniera.
"Piet..."
Non ebbe il tempo di finire la sua invocazione.
La presa sulla sua gola si strinse mentre gli occhi dorati del giovane divenivano improvvisamente scarlatti.
Il fuoco ruggì la sua gioia scaraventandosi su di lui come una fiera affamata strappandogli la carne a morsi, divorandolo, distruggendolo finchè non ne rimase che un mucchietto di cenere.
"Tsè" sbottò il rossino scuotendo il capo prima di voltarsi verso Rukawa che lo fissava immobile.
Hanamichi incrociò le braccia sul petto, il corpo ancora avvolto dalle fiamme, la camicia blu che gli svolazzava intorno incredibilmente senza bruciare, i pantaloni neri che gli fasciavano le lunghe gambe fino ai piedi sospesi a pochi centimetri sopra il pavimento, gli occhi dorati dalla pupilla sottile, lucenti.
"Teme kistune che credevi di fare?" lo rimproverò.
Nel silenzio solcato solo dal respiro del fuoco la pendola del Transilvania pub battè i dodici rintocchi.
Continua....
N: Esplodi, distruggi, disintegra e massacra ^_^
H:stavolta mi sono divertito!!! ^__^
R: O_O
H:che ha?
N:Sarà ancora sotto shock ^__^
Buon Halloween a tutte ^____^
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