Disclaimer: Ru Hana e company non sono miei anche se loro vorrebbero vero?
R&H: _ ma quando mai...
N: ç_ç (<-- ci ha provato... nd. Pippis)
Note: Secondo Clanes il pigiama di Ru era meglio bianco anzich'è blu voi che
dite? Cambio il colore???
NB: Leggetelo lentamente perchè prima che io posti il 6 passeranno secoli
^_^'''
You are my
blood 2 parte
V
di Naika
Hanamchi gli voltava le spalle steso sul grande letto, i vestiti
stropicciati i capelli ancora bagnati sparsi sul cuscino.
"Hana..." provò a chiamarlo senza ottenere risposta.
Sapeva che se nello spogliatoio non ci fossero stati gli altri lui
l'avrebbe colpito.
E se lo sarebbe meritato.
Ma Hanamichi aveva visto i suoi occhi diventare scuri e aveva capito che
se non gli avesse obbedito il vampiro avrebbe perso la testa e avrebbe
liberato il suo potere.
Di nuovo....
Rukawa si sedette sul letto e gli posò una mano sulla spalla.
Non poteva vederlo in viso però era lampante che era arrabbiato.
Questo lo sapeva con certezza e poteva sopportarlo, quello che non poteva
sopportare era che oltre ad essere arrabbiato Hanamichi era anche
ferito...
E lui avevo promesso a se stesso che non avrebbe permesso a nessuno di
fargli del male.
"Mi dispiace mi sono comportato da stronzo" mormorò piano.
Lo sentì sospirare, rimanendo immobile per alcune secondi prima che di
voltarsi verso di lui.
"Ho perso la testa mi dispiace..." mormorò il vampiro cupo.
Hanamichi sorrise debolmente "Sei troppo possessivo con me"
mormorò "E se da un parte la cosa mi lusinga Ru oggi ti sei
comportato in maniera assurda"
Il vampiro annuì lentamente. "Lo so..." mormorò. "E' che
ho il terrore di perderti" sussurrò abbassando il capo. Non era
bravo nel confessare i suoi sentimenti non lo era mai stato.
Però doveva dirglielo, doveva fargli capire come si sentiva ogni volta
che qualcosa lo minacciava.
Se fosse stato per lui lo avrebbe volentieri rinchiuso in una teca di
vetro in una stanza blindata.
Hanamichi gli tese le braccia. "Vieni qui volpastro" mormorò
dolcemente e il vampiro si stese accanto a lui avvolgendolo in un
abbraccio. Il rossino sospirò strofinando la guancia contro il suo petto.
"Non mi ero accorto che mi stava guardando..." mormorò piano
mentre il moretto gli faceva scorrere lentamente una mano tra i capelli
umidi pettinandoglieli con le dita.
Rukawa trattenne il fiato... Hanamichi... Hanamichi si stava scusando?
Lo strinse più forte a se e abbassò il capo per baciarlo con passione.
"Ti amo kistune non dimenticarlo..." mormorò dolcemente
Hanmichi staccandosi da lui per fissarlo negli occhi, un sorriso splendido
sulle labbra..... quel sorriso così dolce e sensuale che donava solo al
suo amante.
Il vampiro gli accarezzò uno zigomo tracciandone le linee ideali con le
dita rispondendo a quel sorriso con pari dolcezza. "Anch'io ti amo
do'hao" mormorò piano prima di allungare nuovamente il capo per
suggellare quella confessione con le proprie labbra.
Sendoh fissò corrucciato il rossino seduco poco distante da lui accanto a
Kogure e Ryota. Si era aspettato di vederlo arrivare in sala da pranzo
piuttosto abbattuto e demoralizzato invece sembrava tranquillo e allegro
come sempre. Possibile che lui e Rukawa non avessero litigato? Lanciò
un'occhiata al suo nemico che sedeva accanto alla cugina i due doberman
accoccolati ai suoi piedi. Anche lui non sembrava nervoso come avrebbe
dovuto!
Maledizione....
La cena si svolse in un clima abbastanza tranquillo finchè Reika non
commise l'errore di chiedere a Nobunaga di raccontarle di qualche partita
dicendo di non aver mai assistito ad un incontro. Il ragazzo si lanciò
subito in una descrizione, riveduta, delle eliminatorie per le nazionali
che coinvolse ben presto tutti gli altri giocatori e pure gli allenatori
finendo in una baraonda in cui: Hanamichi e Nobunaga si vantavano a
vicenda di essere i migliori, Mistui e Ryota distribuivano insulti, Ayako
regalava ventagliate, Akagi e Maki tentavano di riportare l'ordine, il
primo a suon di pugni, il secondo aiutato da Jin che riusciva a mala pena
a stare serio. Anzai osservava la scena con il suo solito bonario sorriso
mentre Takato e Taota si fulminavano a vicenda, Sendoh che cercava di
approfittare della confusione per driblare Rukawa e raggiungere il rossino
e il vampiro che opponeva una difesa serrata più che in partita mentre,
Uozumi cercava di sedare Fukuda oltraggiato dall'essere stato appostrofato
Fuku-verme e Koshino seguiva la scena indifferente. Hikoichi consultando i
suoi appunti dava il suo apporto alla 'discussione' corretto e apostrofato
dall'ala del Kainan. Reika osservava quella baraonda divertendosi un sacco
mentre i camerieri e il maggiordomo che avevano servito la cena cercavano
di mantenere un'aria impassibile nonostante fosse difficile. La cosa
degenerò ulteriormente quando Akagi abbattè con un pugno Ryota, che
l'aveva erroneamente chiamato gorilla, facendolo cadere sul tavolo. Questi
nel tentativo di non scivolare mise una mano in fallo sul piatto causando
un effetto catapulta che riempì il vicino Hanamichi di salsa. "Ah,
ah, ah una scimmia rossa in salsa rosa!" esclamò Kyota
tenendosi la pancia per le risate. Tuttavia smise di ridere quando il
rossino gli spalmò sul volto una fetta di torta avanzata.
Fu questioni di attimi.
Kyota si lanciò all'attaccò tirando una pagnotta di pane che tuttavia il
numero dieci dello Shohoku schivò e che colpì in pieno Fukuda.
Dopo pochi minuti le pietanze volavano per la sala come proiettili
mancando il più delle volte il loro obbiettivo coinvolgendo nuovi
combattenti.
I cani avevano cercato rifugio sotto il tavolo mentre i camerieri usavano
i vassoi come scudi.
Rukawa che aveva cercato di non farsi coinvolgere in quella pagliacciata
afferrò con entrambe le mani il recipiente di vetro della macedonia
rovesciando il suo contenuto in testa all'asso del Ryonan quando questi
allungando un dito aveva preso della crema rimasta sulla schiena del
rossino portandosela alle labbra.
In pochi minuti fu il caos.
"Ragazzi adesso state esagerand..." cominciò Takato con la sua
voce perentoria... che si perse in una terrina di insalata. L'allenatore
del Kainan rimase esterefatto prima di lanciarsi nella mischia mentre
Anzai seguiva il tutto con il suo "oh,oh,oh".
Alla fine la tavola rimase priva di pietanze e i ragazzi decisero di
stabilire una tregua e di andare a farsi una doccia dato che la maggior
parte di loro aveva cibarie infilate nelle parti più impensabili.
Si separarono sul pianerottolo che dava alle camere ognuno diretto
alla propria.
"Ahhh una bella doccia calda ci voleva proprio!" mormorò
Hisashi con un sorriso uscendo dal bagno e andando a sedersi sul grande
letto a baldacchino accanto al suo ragazzo. Kogure gli sorrise dolcemente
passandogli una mano tra i capelli scuri ancora umidi. "A me piacevi
con tutta quella maionese sul viso" gli disse chinandosi per
leccargli piano le labbra. Gli occhi dell'ex teppista si illuminarono
maliziosi. "Potrei sempre scendere in cucina a chiedere se ne è
rimasta un po'" mormorò suadente mentre spingeva il suo ragazzo sul
letto infilando una mano tra i lembi dell'accappatoio era scivolato sul
corpo candido quando l'aveva fatto stendere sulle coperte.
Kogure allungò le braccia allacciandole al collo dell'amante mentre
questi attaccava famelico la sua bocca.
Hisashi si portò una mano alla cintura che ancora chiudeva il suo
accappatoio permettendo ai loro corpi di entrare in contatto e facendo
gemere il ragazzo sotto di lui.
"Anche tu non eri male con la crema pasticcera sul petto" gli
sussurrò staccandosi dalle sue labbra e passandogli una mano tra i
capelli castani.
"Senza occhiali hai un'aria molto meno innocente, sai?" mormorò
fissandolo con desiderio. Kibinobu gli sorrise arrossendo "Però vedo
solo le cose che stanno molto vicine" sussurrò allungando il capo
verso di lui per accarezzargli il collo con le labbra. "Vedrò di
rimanerti incollato allora..." mormorò Mistui infilando una gamba
tra le sue mentre ritornava ad impossessarsi di quelle labbra vagabonde.
Reika sbadigliò coprendosi una mano con la bocca.
"E' meglio che vada ora" disse con un sorriso alla manager dello
Shohoku con cui aveva passato alcune ore in allegria mentre si faceva
raccontare aneddoti e fatti in cui erano coinvolti suo cugino o lo sposino
anche se non aveva potuto fare a meno di intervistare la mora anche su un
certo giocatore del Kainan. Ayako annuì distraendola dei suoi pensieri
"In effetti si è fatto tardi" mormorò lanciando un'occhiata
all'orologio dorato appeso ad una parete della stanza "E domani ci
aspetta una levataccia" disse con un sorriso e un piccolo sbuffo.
Reika annuì sorridendole a sua volta.
"Sì si è fatto tardi" mormorò piano mentre si alzava con
grazia per dirigersi alla porta.
"Spero che verrai a vedere qualche partita" le disse Ayako
spiegandole dov'era situato il campo da gioco. La ragazzina le promise che
non sarebbe mancata prima di andarsene con l'ennesimo sbadiglio.
Una volta chiusa la porta alle proprie spalle tuttavia il vampiro non si
diresse alla propria camera, facendo, pressione su quello che sembrava un
comunissimo vaso di fiori azionò una leva che fece spalancare il
pianerottolo sotto di lei. La ragazza si lasciò fluttuare nel baratro
sottostante prima che il pavimento le si richiudesse con uno scatto sopra
la testa e il vaso tornasse silenziosamente al suo posto.
Rukawa camminava ascoltando il suono prodotto dal suo respiro leggero
fondersi con quello della Notte sua Madre. Aveva lasciato il suo shadow
addormentato dopo che avevano fatto l'amore. A differenza del ragazzo dai
capelli rossi che era scivolato in un sonno esausto tra le sue braccia,
dopo che ne aveva bevuto il sangue, Rukawa si sentiva in perfetta forma e
non aveva assolutamente sonno. Era scivolato oltre il balcone aperto
atterrando con grazia dopo un silenzioso volo di quasi dodici metri sul
prato retrostante la villa. L'erba bagnata di pioggia gli accarezzava i
piedi nudi e le caviglie lasciate scoperte dal leggero pigiama di seta blu
che scivolava sul suo corpo plasmandone le forme ogni qual volta la gelida
brezza notturna lo accarezzava con riverenza. Attorno a lui la notte era
popolata dal silenzioso sospiro delle foglie scosse dal vento mentre
l'erba si piegava delicatamente sotto i suoi passi leggeri per tornare poi
ad allungarsi quand'egli era passato come se anelasse nuovamente al
contatto con quella pelle candida come la luna piena, alta, nel cielo
vellutato.
Stelle argentee scintillavano punteggiando quel manto nero finalmente
limpido, la loro luce antica si rifrangeva sulle mille gocce di
pioggia trasformando quella distesa d'erba in un secondo cielo
scintillante a perfetto specchio di quello più alto e lontano. La giacca
blu del pigiama svolazzava di tanto in tanto lasciata aperta sul petto
candido e liscio mentre la luna traeva dalla seta riflessi violacei che
rivaleggiavano con quelli delle lunghe ciocche nere che scivolavano
puntualmente sul viso del giovane e che la brezza notturna, sua silenziosa
servitrice, gentilmente scostava con dita delicate dal volto serio. Rukawa
si fermò accanto ad uno dei gazebi bianchi allungando una mano sottile
per accarezzare i boccioli carminio ora addormentati e respirarne il
profumo intenso. Intenso come il gusto del sangue del suo amante. Gli
occhi blu scintillarono mentre riservava a quei petali vellutati la stessa
carezza con cui aveva salutato il suo shadow prima di scivolare nella
notte. E come le labbra del suo do'aho si erano schiuse per lui sotto quel
tocco leggero ora anche il bocciolo che teneva tra le dita disobbedì alle
regole naturali allargando i suoi petali con un delicato sospiro di
piacere per offrire il proprio cuore candido al vampiro. Kaede sorrise
piano chinandosi a posare un bacio leggero sul fiore schiuso. "Torna
a dormire ora" mormorò delicatamente prima di lasciar scivolare la
mano.
Con un suono impercettibile all'orecchio umano la rosa richiuse
obbedientemente i petali su se stessa.
Incredulo il ragazzo affacciato alla finestra della grande villa osservava
la scena in silenzio. Si era svegliato per andare in bagno e dato che la
temperatura era leggermente salita dopo il piovasco aveva deciso di aprire
la finestra per respirare qualche boccata di quell'aria notturna profumata
di pioggia. Il suo sguardo aveva vagato per un po' sull'immenso prato
quand'era stato catturato da una sagoma pallida che camminava con passo
così leggero tra i prati avvolti dall'abbraccio dell'oscurità, da dare
l'impressione di fluttuare. Il vestito di seta blu fasciava un corpo
muscoloso e delicato al contempo, quasi con riverenza, quasi temendo di
rovinare con la sua presenza quella candida perfezione. Capelli corvini
così scuri da far invidia al cielo notturno scivolavano come ombre su
quel volto androgino dominato da due pozzi di tenebra dai riflessi viola.
Doveva essere un sogno perchè una creatura tanto bella non poteva
esistere davvero.
Il giovane si fermò accanto ad un gazebo passando le dita candide tra i
boccioli carminio.
Gli voltava le spalle ma lo vide chinare il capo per odorare il profumo di
quei fortunati fiori.
Sentiva il proprio corpo tremare mentre osservava quelle dita candide
scivolare sensuali sui petali rossi, chiuse gli occhi mentre dalle labbra
gli usciva un gemito di piacere nell'immaginare quelle dita sul proprio
corpo.
S'inarcò piano stringendo le mani con forza al davanzale di legno
pregiato.
Si sentiva improvvisamente caldo, come se avesse la febbre...
"Ma che sto facendo...?" sussurrò a se stesso stupendosi di
quanto fosse diventata improvvisamente roca la sua voce. Non poteva... non
poteva essersi eccitato per così poco... eppure se solo ripensava a come
quelle mani avevano sfiorato quel bocciolo scarlatto...
E poi...
Poi il giovane aveva chinato il capo...
Incapace di resistere il silenzioso spettatore aveva nuovamente lasciato
vagare la sua fantasia.
Poteva quasi avvertire la fresca carezza di quelle labbra sulle proprie.
La brezza notturna gli aveva sfiorato il viso e lui aveva potuto
immaginare che il respiro di quella creatura figlia della luna avesse lo
stesso profumo dolce e selvatico che il vento aveva portato a lui. Poteva
immaginare gli occhi scuri come quella notte eppure scintillanti e antichi
come le stelle percorrere il suo corpo nudo... emise un secondo gemito
più forte mentre sentiva il proprio sesso tendersi allo spasimo, quasi
inconsciamente portò una mano tra le gambe cominciando ad accarezzarsi
piano imponendo alle sue dita il ritmo leggero e sensuale, quasi felino
che aveva ogni gesto elegante di quel giovane che l'aveva stregato. Il suo
respiro divenne presto affannoso prima che con un rantolo le sue gambe
cedessero sotto il suo peso mentre il suo corpo si liberava violentemente
in modo quasi inaspettato.
Socchiuse gli occhi ritornando lentamente alla realtà, si alzò
lentamente, tremante, mentre il suo sguardo cercava, bramava, nuovamente
quella visione che l'aveva sconvolto.
La luce lunare scivolò sul volto del giovane illuminandone per un attimo
i tratti eleganti prima che com'era apparso tra le ombre di quella notte
profumata, il suo splendido sogno scomparisse tra esse.
Il ragazzo rimase immobile, pallido all'inverosimile mentre un altro tipo
di tremore scuoteva il suo corpo.
Quel giovane splendido....
La sua creatura da sogno....
Era....
"Rukawa..." sussurrò incredulo.
"Avanti è aperto" mormorò Jin alzando il volto dalla rivista
che stava sfogliando quando avvertì qualcuno bussare alla porta.
"Ciao disturbo?" chiese Kyota infilando la testa nella camera
del compagno di squadra. Jin scosse il capo sorridendogli. "No,
affatto entra" gli disse facendogli cenno di entrare. Kyota non si
fece pregare sedendosi sull'ampio letto accanto a lui mentre le guance gli
si imporporavano leggermente. "Ecco vedi non ho sonno mi chiedevo si
ti andava di scendere con me a prendere un the" propose tutto d'un
fiato. Jin gli sorrise dolcemente. "Ma certo" gli disse
alzandosi e poggiando la rivista sul comodino prima di seguire l'amico al
piano inferiore.
"La cucina dovrebbe essere da questa parte se non ricordo male"
mormorò Kyota guardandosi attorno confuso. Quella casa era enorme e tutti
i corridoi sembravano uguali.
"Forse è di l..." Jin non riuscì a finire la frase che Kyota
fu letteralmente investito da un metro e ottantanove cm (più qualche cm
di capelli) di giocatore che stava correndo giù per le scale. Sendoh ebbe
appena il tempo d'imprecare contro l'ostacolo che aveva interrotto la sua
corsa mentre insieme al rookies del Kainan andava a sbattere contro il
muro del pianerottolo rischiando per un pelo di non rotolare entrambi giù
per le scale.
Jin lo fissò stupito. "Hey quanta fret..." ancora una volta
però il moretto non ebbe modo di terminare la frase.
Per rialzarsi Kyota si era appoggiato ad un grande vaso pieno di rose che
faceva bella mostra di se su una colonnina di marmo. Tuttavia il peso del
ragazzo ebbe l'effetto di sbilanciare l'oggetto, spostandolo. Con un
sinistro clack il pianerottolo sotto di loro si spalancò facendo
scomparire i due ragazzi in un buco nero che venne occultato nuovamente
quando il pavimento tornò al suo posto.
Jin rimase immobile per un solo secondo ad osservare incredulo il tappeto
rosso che copriva le scale e che sembrava identico a quello del
pianerottolo prima di voltarsi e cominciare a correre su per le scale alla
ricerca di aiuto.
Le leggere tende bianche svolazzarono lentamente nella stanza illuminata
soltanto dalla luna piena che scintillava nel cielo scuro. Hanamichi aprì
lentamente gli occhi emergendo dal suo dormiveglia disturbato da quel
fruscio leggero. Il posto accanto al suo era vuoto. Il vampiro
probabilmente era uscito a fare due passi. Il sussurro del vento attirò
il suo sguardo sulla finestra spalancata, le tende che gli impedivano la
visuale del balcone, oscillavano come pallidi fantasmi allungandosi nella
stanza buia.
Una follata di vento più forte le fece tremare scostandole quanto bastava
per rivelare la figura slanciata, seduta immobile, sul grande
balcone a fissare il cielo stellato. Il pigiama di seta blu gli danzava
sulla pelle candida allo stesso ritmo ipnotico con cui le tende leggere si
scostavano per concedergli quella visione da sogno seguendo il respiro del
vento che le sospingeva. Si mise a sedere tra le lenzuola e il vampiro
avvertendo quel suono familiare si voltò verso di lui. La sua pelle
candida sembrava una pennellata bianca sul cielo nero tempestato di stelle
argentee. I raggi lunari accarezzavano i capelli scuri strappandovi
riflessi blu, le stesse luci che scintillavano in quegli occhi da volpe
nel viso leggermente in ombra. Un profumo delicato e sensuale gli
accarezzò il viso mentre il vampiro gli si avvicinava in silenzio. Tra le
lunghe dita pallide una rosa carminio. Hanamichi chiuse gli occhi quando
Kaede gli accarezzò il volto con i freschi petali vellutati lasciando una
scia argentea di rugiada sugli zigomi prima di scendere alla gola e poi
sul petto fino al cuore. Il rossino non emise suono mentre apriva gli
occhi per incontrare lo sguardo del vampiro chino su di lui. "Rosso
come il tuo sangue" sussurrò il vampiro osservando il bocciolo
scarlatto appoggiato al petto dell'amante alzarsi ed abbassarsi al ritmo
del suo respiro. Rukawa si chinò a sfiorare le labbra del suo shadow
dolcemente senza fretta mentre il ragazzo sotto di lui allungava le
braccia per cingergli le spalle.
Mistui fu svegliato da qualcuno che bussava con forza alla sua porta.
"Ma che diamine..." borbottò lanciando un'occhiata
all'orologio. Doveva essersi addormentato da pochi minuti quando quel
seccatore aveva deciso di venire a svegliarlo. Kogure si mosse nel suo
abbraccio posando uno sguardo assonnato e confuso sul suo compagno.
"Resta qui ci penso io" gli mormorò Mitsui posandogli un bacio
sulle labbra prima di scivolare fuori dal torpore del letto. Indossato in
fretta l'accappatoio che era rimasto accartocciato ai piedi del letto
spalancò l'uscio pronto ad mettere termine alla vita dello scocciatore.
Ryota con la mano ancora a mezz'aria rimase un attimo interdetto. "Ma
non è la camera di Kogure questa?" chiese prima che la sua
espressione stupita si trasformasse in un ghigno. "Oh giusto,
dimenticavo..." disse ammiccando. "Che cavolo vuoi!?"
gli abbaiò contro Mitsui che non aveva intenzione di mettersi a discutere
con lui dei suoi affari personali a quell'ora di notte. Ryota si riscosse
ritornando serio.
"Nobunaga e Sendoh sono scomparsi" gli spiegò. Mitsui sollevò
un sopracciglio sorpreso. "Strana coppia" borbottò facendo per
richiudersi la porta alle spalle. "Ma no che hai capito
deficiente!!" esclamò impedendogli di chiudere l'uscio. "Hanno
aperto un passaggio segreto per sbaglio e si sono volatilizzati"
Hisashi corrugo la fronte "Questa casa è piana di trabocchetti"
borbottò. "Jin era con loro ed è venuto ad avvertirci. Ayako sta
svegliando gli altri" Mitsui sorrise "Ayako?" chiese
malizioso "Che ci facevate tu e Ayako insieme?" il ragazzo
arrossì "Ma che hai capito io stavo andando da lei per... a... a
bere il the ecco..." mormorò arrossendo mentre ricordava l'imbarazzo
che aveva provato quando l'alto giocatore del Kainan l'aveva trovato con
la mano sulla maniglia della camera della ragazza pronto a bussare.
"Avete chiamato Rukawa?" chiese Kogure comparendo alle spalle
del suo ragazzo con solo un paio di jeans indosso. Ryota lo fissò
sorpreso. Il vice capitano sembrava tutta un'altra persona senza occhiali,
i capelli castani scompigliati e solo un paio di jeans attillati a
fasciargli i fianchi snelli. Mitsui tirò un calcio a Ryota che stava
fissando un po' troppo intensamente il suo ragazzo e il playmaker dello
Shohoku sussultò arrossendo. "Hemmm... no, non siamo ancora riusciti
a trovarlo. Voi sapete qual'è la sua stanza?" Kogure annuì
"Lui e Hanamichi dormono di sopra" disse senza pensare.
"andiamo noi ad avvertirli" Ryota annuì prima di voltarsi per
tornare al suo compito di svegliare gli altri quando dopo pochi passi si
voltò di scatto in mezzo al corridoio. "Lui e CHIIIII????"
chiese pallidissimo realizzando solo in quel momento il significato delle
parole del vice capitano. Mitsui gli sorrise ammiccando prima di chiudersi
la porta alle spalle mentre il basso playmaker continuava a fissarlo con
la bocca spalancata.
"Speriamo di non interrompere niente" mormorò Mitsui mentre,
pochi minuti più tardi, saliva le scale che portavano al piano superiore
insieme al suo ragazzo. Davanti al grande uscio dell'appartamento
padronale trovarono i due cani da guardia accovacciati. Sodoma
sollevò il muso appuntito avvicinandosi a loro scodinzolando. Kogure gli
accarezzò la testa. "Dobbiamo svegliare il tuo padrone è una cosa
importante" disse parlando con il cane mentre si avvicinava all'uscio
per bussare. Mitsui sollevò il capo sorpreso.
"Che fai parli con i cani ora?" gli chiese ma Kogure scosse le
spalle alzando la mano prima di bussare un paio di volte. Gomorra si era
spostato di lato rimanendo in attesa insieme a Sodoma che si era
accucciato sulle zampe posteriori.
La rosa era scivolata tra le lenzuola mentre la bocca del vampiro
diventava più esigente e i loro corpi venivano infine a contatto.
Hanamichi aveva fatto scivolare le mani sotto la camicia di seta blu
accarezzando la schiena del suo amante mentre questi esplorava i suoi
fianchi spingendo le dita candide sotto le lenzuola alla ricerca del sesso
del compagno. Tuttavia la sua carezza venne interrotta a metà da qualcuno
che bussava alla porta. Il volpino si staccò dalla bocca del compagno
sollevando il capo stupito.
Hanamichi aprì gli occhi che aveva chiuso voltando il capo verso l'uscio.
"Chi può essere a quest'ora?" mormorò con voce roca dando voce
ai pensieri del vampiro. Rukawa trattenne un brivido di piacere
nell'avvertire quella voce sensuale sfiorargli l'orecchio. Chiunque fosse
il seccatore avrebbe dovuto aspettare pensò. Richinando il capo per
accarezzare le labbra socchiuse del rossino. I colpi tuttavia si
ripeterono prima che potesse giungere a destinazione. Gli occhi del
vampiro divennero pericolosamente scuri mentre imprecando si alzava di
scatto. Perchè diavolo Sodoma e Gomorra non avevano sbranato quel
seccatore?? Il vampiro s'impose di mantenere la calma mentre si
riassettava i pantaloni in modo da coprire alla bell'e meglio l'effetto
che il corpo del suo amante sotto di lui aveva cominciato a fargli.
Hanamichi d'altro canto, troppo curioso per rimanere immobile era
scivolato fuori dalle lenzuola e afferrati un paio di jeans a caso
dall'armadio se li era infilati in fretta, anche per non farsi trovare
completamente nudo nel letto del vampiro.
"Forse stanno dormendo" mormorò Kogure scuotendo le spalle
quando passarono i minuti senza che nessuno aprisse loro. Mitsui sorrise
"Scommetto che Sakuragi russa così forte che Rukawa non sentirebbe
nemmeno le cannonate" mormorò ma venne smentito dal suono della
porta che si apriva. Un alquanto in disordine Rukawa aprì loro la porta
con malcelato fastidio negli occhi scuri. "Ohi, ohi mi sa che li
abbiamo interrotti" mormorò Mitsui piano.
Kogure arrossì prima di spiegare al volpino il perchè di quella visita
notturna. Hanamichi nel frattempo si era avvicinato facendo scivolare le
braccia sulla vita del volpino. Alquanto distratto dal petto caldo del suo
amante contro la schiena e dal fatto che Hanamichi per una volta
dimostrasse tanto palesemente i loro rapporti in pubblico il vampiro
sentiva gran poco del discorso del suo sempai ma si riscosse quando il
ragazzo più vecchio gli spiegò dove erano scomparsi Nobunaga e Sendoh.
Prima che avesse il tempo di trattenersi un'imprecazione gli sfuggì dalle
labbra stupendo i tre.
"Che... che cosa c'è li sotto?" chiese Kogure leggermente
intimorito dal volto aggrottato del vampiro.
I due ragazzi precipitarono per un paio di secondi prima di ritrovarsi
seduti su un'enorme scivolo metallico e venir catapultati sempre più in
basso a velocità folle all'interno di quel condotto che non dava nessun
appiglio. Quella corsa cieca sembrava non dover avere mai termine. Vennero
sballottati a destra e a sinistra a lungo prima che con un tonfo ed un
"Ouch!" Kyota che era stato il primo a scivolare si
ritrovasse seduto su un freddo pavimento di pietra. Non ebbe il tempo di
guardarsi attorno che Sendoh gli piombò addosso uscendo anche lui dal
condotto buio. "E sta un po' attento!!!" esclamò Kyota cercando
di liberarsi dal peso dell'altro giocatore. Akira a suo volta si districò
prima di guardarsi attorno confuso.
"Ma dove diamine siamo finiti?" si chiese forzando gli occhi per
distinguere qualcosa nell'oscurità quasi totale. "Mi piacerebbe
proprio saperlo" mormorò il ragazzo più giovane con un sospiro
mentre cercava di avanzare a tentoni alla ricerca di una via di uscita. Di
ritornare da dove erano arrivati neanche a parlarne, quel condotto scuro
non dava nessun appiglio e poi avrebbero comunque trovato il pavimento
chiuso sopra le loro teste. La mano del ragazzo incontrò infine una delle
pareti della stanza. La pietra era fredda e umida. "Dobbiamo essere
scesi di parecchio" constatò Sendoh mentre anche lui si guardava
attorno confuso. Uno strano fruscio lo zittì improvvisamente mentre
si guardava attorno forsennatamente. "Che...che cosa è stato?"
chiese sussurrando Kyota mentre cercava di vedere qualcosa nell'oscurità.
Lo stesso suono leggermente stridente si ripeté dal lato opposto della
sala mentre i due ragazzi cercavano d'interpretarlo. "Che siano
topi?" ipotizzò Sendoh seppur egli stesso poco convinto. Un sibilo
basso e minaccioso a pochi metri da loro li fece sussultare entrambi.
"Dobbiamo trovare il modo di uscire di qui!!!" esclamò Kyota
con una punta di isteria nella voce mentre muoveva qualche passo in
avanti. Sussultò violentemente quando il suo piede pestò qualcosa di
grosso e rotondeggiante. "Oh..oh" mormorò Kyota paralizzato dal
terrore. "Che vuol dire Oh oh???" chiese l'alto giocatore del
Ryonan che cominciava a preoccuparsi. "Ho pestato qualcosa..."
spiegò il ragazzo con voce stridula. La 'cosa' in questione emise un
sibilo irritato scivolando lontano da quel cafone che l'aveva pestata
producendo un suono strascicato ma delicato. "Sem...sembra il suono
di qualcosa che striscia" mormorò Sendoh. "Stai pensando quello
che penso io....?" mormorò la matricola del Kainan.
I due ragazzi cominciarono a guardarsi intorno in preda al terrore.
"Serpenti" sussurrarono in coro mentre l'aria attorno a loro si
riempiva di sibili.
Continua....
N: buahahahahah!!!!
K&S: Aiutoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!
N: quante storie per qualche serpentello...
H: O_O ma Kaede tu tieni dei serpenti in cantina????
R: ^___^ non solo dei serpenti....
K&S: Aiutooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!
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