Disclaimers: Dunque Karen, Reika e gli altri vampiri sono miei, Ru e Hana (sigh, sigh) appartengono a papà Inoue gli ho chiesto se me li vendeva ma mi ha risposto di no senza neanche aver letto le mie fanfic!!è//é
Note: so molto poco sui vampiri perdonate le castronerie che scrivo. ^^

You are my blood

parte V

di Naika


Rukawa rimase immobile sotto il getto d'acqua calda e cristallina che scivolava languidamente lungo il corpo pallido e tornito. 
Se l'allenatore Anzai non fosse intervenuto con quella sua stupida risata ad interrompere il silenzio irreale caduto sulla palestra probabilmente sarebbero ancora lì immobili uno di fronte all'altro.
Aveva fatto una stupidaggine.
Che diavolo gli era saltato in mente di difendere il rossino lì davanti a tutti!!
Aumentò il getto dell'acqua per coprire il suono delle chiacchiere dei suoi compagni di squadra. Era sicuro che stessero parlando di lui. Di quanto era successo. 
Aveva visto la sorpresa dipinta sui loro volti. Le domande che brillavano nei loro occhi.
Perché?
Se lo chiedeva anche lui. E quella parola era scolpita nella sua mente a caratteri di fuoco.
Perché accidenti!!!
E quell'idiota che era diventato rosso come un peperone uscendosene con un "Ru…" così sottile da sembrare un miagolio.
Gli occhi castani brucianti nei suoi.
"Idiota!" mormorò a labbra socchiuse chiudendo l'acqua con un gesto secco. Ormai i suoi compagni di squadra erano usciti dalle docce. Probabilmente si stavano vestendo e presto se ne sarebbero andati. Si stava comportando come un vigliacco. Un comportamento che non gli si addiceva affatto. Lui non si era mai tirato indietro dinanzi a niente. Mai! Ma da quando aveva conosciuto il rossino aveva finito di comportarsi normalmente. Lui che non si era mai interessato a nessuno aveva cominciato a studiare le sue abitudini, a spiare i suoi gusti. Lui che aveva sempre dormito beatamente ovunque aveva cominciato a passare giorni su giorni a fissare immobile lo stesso paesaggio fuori dalla finestra della sua classe domandandosi che sapore avevano le sue labbra, che colore avrebbe assunto la sua pelle se accarezzata, che suono avrebbe avuto la sua voce mentre gridava nel fare l'amore. Lui che non si scomponeva mai era giunto al punto seguirlo per mezza città e legarlo al letto pur di averlo. Lui che era indifferente dinanzi alla morte, che aveva ucciso a sangue freddo chi gli si era opposto aveva deciso di salvarlo. Di farne il suo shadow.
Aveva bisogno di un po' di silenzio.
Di un po' di tempo per pensare.
"Idiota" ripetè senza sapere se si riferiva a se o al rossino.
Indossò il candido accappatoio stringendo la cintura in vita.
Quello che lo preoccupava maggiormente non era il giudizio degli altri. 
No, quello che voleva sapere era perché lui aveva fermato il gorilla.
Aveva visto Akagi picchiare il rossino migliaia di volte.
Lui stesso l'aveva picchiato in diverse occasioni.
E allora perché?
Perché era andati a letto assieme?
No, non era per quello, non soltanto.
Perché era diventato il suo shadow?
Perché lo considerava una sua proprietà?
Perché era preoccupato?
Preoccupato?
Perché non si era ancora rimesso del tutto, perché ho
giurata di proteggerlo…
..perchè lo amo…

Appoggiato al muro scolastico l'alto ragazzo dai capelli a spazzola osservava i giocatori salutarsi prima di dirigersi alle proprie abitazioni. Rimase immobile nascosto dietro un albero non visto da Misti e Kogure che gli passavano accanto. "Certo che non me lo sarei mai aspettato da Rukawa. Difendere così Hanamichi" disse l'ex teppista con un sorriso malizioso "Tra quei due c'è sempre stato qualcosa" commentò il ragazzo dagli occhiali.
Sendoh tese le orecchie immediatamente interessato. 
"Secondo te stanno insieme?" chiese ancora Misti facendo scivolare una mano attorno alla vita del compagno che scosse le spalle. "Non lo, di certo qualcosa è successo" mormorò. 
Il resto della conversazione si perse dietro i due ragazzi che si allontanavano lungo il viale.
Ma Sendoh aveva sentito abbastanza.
Hanamichi e Rukawa?
HANAMICHI E RUKAWA????
No, assolutamente no!!!
Si diresse con passo spedito verso la palestra, doveva venire a capo di quella faccenda.

Nello spogliatoio Hanamichi rimase immobile seduto sulla panca osservando Rukawa vestirsi in silenzio. 
Non gli aveva detto niente. Non l'aveva nemmeno guardato.
Migliaia di domande affollavano la sua mente in attesa di risposta ma il volto del volpino era così torvo da non inspirare certo la conversazione. Già non lo faceva di solito.
"Rukawa…" tentò 
"Sta zitto!!" ruggì il vampiro senza neanche guardarlo.
Che razza di stronzo! Lui stava soltanto cercando di rendergli le cose più semplici. Inspirò un paio di volte cercando di calmare la voglia violenta di cambiargli quell'espressione impassibile a suon di ceffoni.
"Senti stupida volpe non te la prendere con me io non ho fatto assolutamente niente!" 
Vabbè non era stato esattamente diplomatico ma voleva farlo reagire. Possibile che quell'iceberg non comprendesse lo sforzo che stava facendo.

Era rimasto così piacevolmente sorpreso dal suo gesto. 
Rukawa l'aveva difeso.
L'aveva difeso davanti a tutti.
Davanti a quelle stupide oche che sbavavano per lui.
Davanti a quei compagni di squadra che lo consideravano un principiante.
Davanti ai suoi amici e ad Haruko.
Come se avesse ammesso che lui era importante.

Era sicuro che sarebbe stato l'inizio di un vero rapporto e invece erano di nuovo punto a capo…
…anzi peggio ancora…
"Idiota" la voce bassa del vampiro lo mandò su tutte le furie.
Adesso aveva davvero esagerato!! Senza pensare si scagliò  su di lui.
Con sua grande sorpresa il primo pugno prese in pieno la mascella del ragazzo moro che piegò il capo sotto la violenza del colpo.
Possibile? Possibile che tra loro dovesse essere sempre così?
Solo così?

"Ma guarda, guarda!" li schernì una voce tranquilla dalla porta dello spogliatoio. 
Hanamichi si voltò di scatto pronto a colpire chiunque gli fosse capitato sotto mano pur di sfogare la sua rabbia.
La figura di Sendoh illuminata dalla luce proveniente dalla palestra sembrava ancora più alta e slanciata. 
"E io che credevo di trovarvi in atteggiamenti intimi. 
Non mi sembra che sia cambiato niente tra voi" disse con un sorriso malizioso, mentre gli occhi roventi di Hanamichi si puntarono su di lui. Rukawa continuava a tenere il capo voltato i capelli d'ebano impedivano di vedere la sua espressione.
"Senti razza di porcospino vedi di togliere le tende ed andartene" lo minacciò Hanamichi sventolando un pugno a pochi centimetri dal naso dell'alto giocatore del Ryonan. Sendoh lo allontanò tranquillamente senza che il sorriso abbandonasse per un solo attimo il bel volto.
"Su, su non scaldarti Hanamichi, che c'è avete litigato?" gli chiese avvicinandoglisi e cercando di allungare il collo per scorgere il volto del volpino che continuava imperterrito a voltar loro le spalle come se non gli importasse nulla di loro. L'occhio attento di Sendoh notò tuttavia la mano pallida serrata a pugno lungo il fianco immobile.
"Io litigare con questo ghiacciolo ambulante? Tsè il tensai non si abbassa a tanto! Non me ne frega un fico secco di questo qui!" sbraitò il rossino indicando con un gesto della mano il ragazzo moro che continuava ad ignorarli.
Negli occhi di Sendoh si accese una luce maliziosa. 
"Davvero?" chiese avvicinandosi un altro po' al rossino che si costrinse a non indietreggiare pur cominciando a sentirsi a disagio. "Ma certo!!" ribadì sebbene la sua voce non risultasse più molto sicura. 
"Allora che ne dici di venire a fare due tiri al campetto con me" propose allegramente.
Hanamichi si rilassò.
Chissà che cosa aveva creduto.
Massì avrebbe lasciato la volpe nel suo brodo.
Tanto, pensò con una fitta di dolore al cuore, comunque non gli sembrava che al volpino importasse. 
Si era illuso, ecco la verità.
Anche se avevano fatto l'amore non era cambiato niente. Rukawa l'aveva protetto semplicemente perché spinto dall'incantesimo. E a quanto lasciava ad intendere se ne pentiva pure.
Scacciò con rabbia le fastidiose lacrime che minacciavano di pungergli gli occhi.
"Ma certo!" disse raccogliendo la sua borsa. 
Il sorriso dell'asso del Ryonan divenne più ampio mentre nei suoi occhi castani si accendeva una luce brillante.
"Bene allora non perdiamo tempo!!" esclamò Sendoh afferrando il rossino per un braccio e trascinandoselo allegramente dietro. "Ciao ciao Rukawa!" sbeffeggiò uscendo dallo spogliatoio spingendo dinanzi a sé un interdetto Hanamichi.

Nello spogliatoio cadde il silenzio.
"Te lo lasci portare via così?" chiese una voce leggera mentre una bella ragazzina bionda emergeva da un angolo immerso nelle ombre dello spogliatoio illuminato soltanto dalla pallida luce proveniente dalla palestra.
Non ottenne nessuna risposta. Rukawa rimase immobile, le spalle voltate alla ragazzina.
Reika si avvicino al cugino incuriosita. "Hey ma che fai dormi?" chiese tirandogli un lembo della divisa scolastica nera.
Due occhi neri come la pece si fissarono su di lei.
Ombre rosse danzavano furiose in quelle profondità oscure incassate nel volto di porcellana.
Reika si ritrasse con un grido mentre il vampiro si voltava lentamente verso la porta da cui erano usciti Sendoh e Hanamichi. Strinse gli occhi mentre tutt'attorno a lui l'aria cominciava a tremolare sinistramente.
"Ru.. Rukawa?" chiese Reika pallidissima aveva già visto quello sguardo.
Ombre contorte uscivano sibilando dal pavimento sotto di lui attorcigliandoglisi sinuose attorno.
"Lui è mio" mormorò con voce pericolosamente bassa il vampiro dirigendosi verso l'uscita.
Non toccava nemmeno terra.
Reika si ritrasse atterrita per lasciarlo passare, era sicura che qualsiasi cosa avesse trovato il cugino sulla sua strada o si sarebbe scansato in fretta o sarebbe stato distrutto, che fosse stata lei, un muro o l'intera città.

"E con questo siamo a due a zero per me" sentenziò Sendoh palleggiando allegramente la palla. 
Avevano appena cominciato ma già il porcospino aveva dimostrato le sue doti innate infilando uno splendido canestro sotto il naso del rossino peraltro alquanto distratto.
Non era stata una buona idea giocare con Sendoh. 
Quel dannato era diventato ancora più bravo di come lo ricordava era veramente difficile tenergli testa. E poi anche se gli scocciava ammetterlo era preoccupato per Rukawa. L'aveva colpito decisamente forte. E poi lo strano silenzio in cui era caduto da quando era arrivato Sendoh non gli era piaciuto. Prima avrebbe finito quella partita e prima sarebbe ritornato a casa per avere spiegazioni.
A casa.
Sorrise con tristezza tra sé e sé considerava già casa sua quel luogo in cui aveva passato soltanto pochi giorni?
"A che cosa stai pensando?" gli chiese Sendoh ad un soffio dal suo collo. Hanamichi si riscosse di colpo allontanandosi.
Accidenti si era nuovamente perso nei suoi pensieri. 
"Scommetto che stavi pensando al nostro signor bastoncino findus"
Hanamichi sussultò beccato in fragrante mentre un rossore traditore gli si diffondeva sul volto. 
"Non dire stupidaggini ti ho già detto che della volpe non mi frega niente!"
Sendoh sorrise come se si aspettasse quella risposta.
"Allora dimostramelo" lo sfidò avvicinandoglisi.
"Come dovrei fare a mph……"
Il rossino non era riuscito a terminare la frase che le labbra di Sendoh avevano coperto le sue e approfittando del suo momentaneo stupore una lingua curiosa si era infilata nella sua bocca assaporandone i contorni.
Hanamichi non riusciva a muoversi tanto era stupito. 
Ma che gli prendeva a tutti!!
Prima Rukawa e adesso Sendoh?
Quel pensiero lo riscosse dal suo stato di apatia.
Allontanò con forza il ragazzo morto da sé.
E va bene farsi maltrattare dalla volpe che amava ma anche da Sendoh no!
Lui non era una bambola!!
"Hai un buon sapore sai?" gli mormorò Sendoh passandosi la lingua sulle labbra.
Hanamichi impallidì ricordando quella stessa frase pronunciata in un'altra occasione, da altre labbra. 
"Sentì tu.." ma ancora una volta il rossino non riuscì a terminare la frase.

Sendoh vide Hanamichi cominciare a parlare e si preparò alla ramanzina stampandosi in volto il suo più bel sorriso. Ma il rossino s'interruppe di scatto fissando un punto alle sue spalle il volto mortalmente pallido gli occhi dilatati dallo stupore. Aveva una faccia! Sembrava che avesse visto un fantasma!
Si voltò curioso di scoprire che cosa avesse il potere di turbare il grande tensai restando gelato sul posto.

Sulla soglia del campetto una figura ammantata di tenebra galleggiava a pochi centimetri dal suolo fissando su di lui due occhi di brace.

Rukawa.
Rukawa avvolto da spirali di fumo oscuro che gli si attorcigliavano attorno come dotate di vita propria.
Due occhi neri screziati di fuoco.
Le mani strette a pugno.
Il volto ridotto ad una maschera inespressiva.
Concentrò tutto il suo potere sulla punta delle dita cominciando a sollevare la mano destra lentamente ma inesorabilmente mentre le ombre oscure attorno a lui gemevano, gridavano, bramavano la carne di quell'essere umano fautore della sua collera.
L'avrebbe ucciso.
L'avrebbe semplicemente cancellato, fatto a pezzi com'era accaduto alla sveglia quella mattina.
"Rukawa no!" gridò Hanamichi comprendendo appena in tempo le intenzioni dell'amante e parandosi dinanzi a Sendoh.
Va bene che il porcospino non era certo un suo amico ma da questo a morire per colpa sua ne passava!!
Il vampiro fissò gli occhi infuocati sul suo shadow per alcuni secondi prima di abbassare il braccio. Gli si avvicinò strisciando a pochi centimetri dal suolo, fluttuando tra quelle ombre sinistre.
Si fermò dinanzi a lui squadrandolo da capo a piedi.
Hanamichi sostenne il suo sguardo con coraggio pur sentendosi morire dentro.
Rukawa faceva veramente paura.
"Mio cugino possiede un potere spaventoso. Ti consiglio di non farlo arrabbiare mai."
Le parole di Reika…
"Pensa che due anni fa ha ammazzato un suo superiore… così"
Quegli occhi rossi sul volto bianco. Sembrava davvero la maschera di un demone.
"Kaede.." la voce gli tremava un po' ma non aveva importanza. 
Voleva solo vederlo tornare in se.
Il vampiro allungò di nuovo la mano destra ma questa volta l'usò per afferrare il braccio di Hanamichi strattonandolo a sé. Hanamichi sussultò quando un'ombra scura e viscida gli scivolò addosso come se lo stesse studiando. Ma Rukawa lo strinse più forte a sé e l'ombra si ritrasse obbedientemente. Il paesaggio sfumò attorno a loro, pochi secondi più tardi Sendoh e l'intero parco scomparvero inghiottiti dall'oscurità.
L'alto giocatore del Ryonan rimase immobile a fissare il vento leggero della sera spazzare il parchetto improvvisamente vuoto.
Quando le ombre scomparvero Hanamichi si accorse che si trovavano nuovamente nella camera di Rukawa.
Il vampiro spinse Hanamichi sul letto. 
"Hey si può sapere che ti ha preso sei impazzito!!" gli chiese il rossino la voce resa leggermente stridula dalla paura.
Non ottenne nessuna risposta.
E no, questa volta non se la sarebbe cavata così!
"Sto parlando con te!" tuonò Hanamichi alzandosi di scatto.
Rukawa lo respinse senza tante cerimonie sul letto, inchiodandocelo con uno sguardo di fuoco.
"Tu sei mio vedi di ricordartelo" gli disse il vampiro togliendosi la giacca della divisa e immobilizzando il rossino sotto di sè. 
"Idiota" ma questa volta era stato Sakuragi a pronunciare quella parola e con dolcezza gli occhi castani fissi in quei pozzi roventi.
"Non hai bisogno di dirmelo" gli mormorò allungando il capo e sfiorando le labbra tirate del vampiro con le proprie in una dolce carezza facendogli scivolare le braccia attorno alle spalle tornite.
Rukawa lo strinse possessivamente a sé affondando con prepotenza la lingua nella sua bocca. Hanamichi si lasciò docilmente invadere finché non sentì il ritmo rabbioso divenire più lento e sensuale.
Rukawa si staccò lentamente da lui fissandolo negli occhi castani.
I capelli rossi scompigliati dal vento.
Le gote arrossate.
La pelle abbronzata.
Quand'era successo?
Quando si era innamorato di lui?
Hanamichi fissò il tormento in quelle iridi finalmente tornate di un rassicurante blu cobalto e poi fece una cosa che il volpino non si aspettava. 
Cominciò a ridere.
Non la risata sciocca e prepotente che esponeva davanti agli altri compagni della squadra.
Non la risata sciocca che usava quando fingeva di corteggiare Haruko.
Una risata calda, sensuale che gli brillava negli occhi castani.
Il vampiro rimase a fissarlo interdetto mentre rideva tra le sue braccia.
Quell'idiota.
Eppure aveva ragione lui.
Quella situazione era assurda.
Sentì il proprio voltò rilassarsi e prima ancora di rendersene conto una leggera fresca risata si unì a quella del suo shadow.
Lui stava ridendo.
Rukawa Kaede stava ridendo per la prima volta in tutta la sua vita stava ridendo davvero.


"Ti rendi conto di quello che stai dicendo?" gli chiese Koshino turbato.
"Lo so che può sembrare assurdo Hiroaki ma è la verità! Galleggiava a mezz'aria!!" ripetè per l'ennesima volta Sendoh gesticolando in modo forsennato.
Quando era giunto come un tornado pochi minuti prima dinanzi alla porta di casa sua. Hiroaki lo aveva fatto entrare e gli aveva offerto del the perché si calmasse prima di farsi raccontare la sua incredibile storia. 
Aveva sorriso quando Akira gli aveva detto di essere riuscito a baciare il rossino, sapeva da quanto il suo amico aveva organizzato quell'agguato. 
Ma il sorriso era ben presto scomparso dal suo volto man mano che la storia di Akira giungeva la termine. 
Koshino si massaggiò la mandibola pensieroso. Al di là di quel fiume di parole c'era una cosa che gli interessava.
Una soltanto.
"E Hanamichi l'ha fermato?" chiese perplesso.
Sendoh annuì vigorosamente.
"Gli si è parato davanti e l'ha fermato. Rukawa faceva davvero paura sembrava avere due fiamme al posto degli occhi!!"
Koshino rimase pensieroso.
Una descrizione decisamente pittoresca.
Ma rendeva l'idea.
L'idea di un vampiro arrabbiato.
Di un Death Mask furioso.
"Senti adesso è meglio se vai a casa e ti riposi un po' domani decideremo il da farsi." Disse cercando di mettere ordine nei pensieri che gli turbinavano volenti nella mente.
"Dobbiamo avvertire qualcuno!"  lo pressò Sendoh preoccupato afferrando l'amico per le braccia.
"Domani" gli disse Hiroaki fermò allontanando le mani di Sendoh e alzandosi in piedi. "Adesso ho bisogno di pensare" disse passeggiando nervosamente avanti e indietro. "Quindi segui il mio consiglio, vai a casa fatti una doccia, mangia qualcosa e vattene a letto, domani vedrai tutto con più chiarezza" gli disse con calma.
"Tu non mi credi!" protestò il capitano del Ryonan alzandosi di scatto e fissandolo con occhi furiosi. 
Hiroaki lo fissò in silenzio e Akira sbottò con un'imprecazione voltandogli le spalle di scatto e allontanandosi a grandi passi. Si chiuse la porta della camera alle spalle sbattendola con forza e poco dopo il ragazzo castano sentì lo stesso rumore provenire dall'ingresso, segno che Akira se n'era andato.
Lo vide uscire di casa sua poco dopo, le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni della tuta blu mentre si allontanava a passi furiosi lungo la strada principale.
Lo seguì con lo sguardo da dietro la protezione offerta dalla tenda di lino finchè l'alto ragazzo moro non voltò l'angolo scomparendo dalla sua visuale.
Quello che gli aveva raccontato Sendoh era davvero incredibile, ma per un motivo ben diverso da quello che credeva Sendoh.
"Ti sbagli" mormorò rivolto all'amico che ormai era lontano e non poteva sentirlo.
"Io ti credo, ti credo eccome" sussurrò.




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