DISCLAIMERS:i personaggi non sono miei bla bla bla


X/1999

di Ame-chan



Quel pomeriggio d'estate a Tokyo...

Subaru camminava ansiosamente per le strade di Tokyo. Erano le tre del pomeriggio: un orario decisamente insolito per un appuntamento. Ma era importante e non avrebbe rinunciato per nulla al mondo.

Si fermò sotto un albero sbuffando e decise di ripararsi un po' dall'insopportabile calura estiva. Estrasse da tasca il suo amato pacchetto di sigarette e ne prese una che accese tenendola tra le labbra, aspirandone boccate più o meno lunghe.

Chiuse gli occhi e aspirò profondamente il fumo acre che gli bruciava i polmoni. Il frigore delle cicale e dei grilli lo assordava quasi, e sembrava che questi insetti fossero i soli abitanti della città rimasti.

Improvvisamente  sentì la sigaretta scomparirgli dalle labbra ed una voce:
"Sei in ritardo, Subaru"
Il ragazzo aprì improvvisamente gli occhi e si trovò davanti la figura di Seishiro che fumava beatamente quella che un tempo era stata la sua sigaretta
"E tu dov'eri? Da dove sei sbucato?"
L'altro sorrise "Ero qui intorno" rispose, poi fece un altro paio di tiri e buttò la cicca sul marciapiede, con perfetta  noncuranza .
"Vogliamo andare?"
Un campanello d'allarme scattò nella mente di Subaru "Dove?"
L'altro sorrise di nuovo "Fidati di me"

Si avviarono verso i grattacieli di Shinjuku. Seishiro camminava spedito mentre Subaru lo seguiva con fare alquanto silenzioso. Davvero il suo ex amico voleva parlargli di Kamui e di una tregua fra loro come aveva fatto credergli? O era piuttosto una trappola, magari un piano per ucciderlo in tutta tranquillità!
Ma se non rischiava non l'avrebbe saputo mai.

Salirono al 34° piano di uno di quei grandi grattacieli - Subaru si chiese da quanto tempo Seishiro abitasse in quel posto - ed entrarono in un grazioso appartamento. I pochi mobili erano di un calmo color grigio perla, ma la tapparella  blu abbassata conferiva a tutta la stanza un aspetto azzurrino. C'erano piante ad ogni angolo della stanza e il ragazzo riuscì ad intravedere anche una spaziosa cucina e la porta chiusa dietro la quale si nascondeva il bagno.
"Ti prego, entra. Non stare li impalato sotto l'arco della porta."
Il padrone di casa versò un whisky in un bicchiere ghiacciato e lo porse all'amico che lo accettò silenziosamente. Poi indicò il grande sofà bianco "Per piacere, accomodati. Fa come se fossi a casa tua"
Subaru ammiccò "Mi risulta un po' difficile" ma subito si sedette. Ancora non capiva in quale tipo di guaio si stava cacciando,ma il suo istinto gli diceva di andare avanti in quella faccenda, proseguire per quella stessa strada.
Seishiro aprì una tapparella. "Questo posto mi piace. È solo un monolocale, ma è come se ti facesse dominare tutta la città"
"Si può sapere perché  sono qui? Dobbiamo forse parlare di grattacieli o di Kamui?"
L'uomo si voltò, scuro in volto "Kamui?"
Si sedette sul divano accanto all'amico con fare disinvolto,abbracciando la grossa spalliera del divano e guardandolo intensamente negli occhi.
"Ti ho detto questo per farti venire qui?"
Allungò una mano al volto del ragazzo e l'accarezzò. Subaru sentiva l'ansia crescere in lui, lo sapeva, sapeva che era una trappola!
Ma quel tocco istintivamente fece accendere in lui tutti i suoi desideri più reconditi che pensava di aver ormai dimenticato da tempo... ora era sicuro che non fosse così.
Seishiro lo guardava con un'espressione dolce ma nel contempo rabbiosa, espressione che lo faceva rabbrividire.

"Lo sapevo che era tutta una menzogna!" Il ragazzo cercò imperiosamente di alzarsi rovesciando il bicchiere col poco whisky che ne era rimasto, ma Seishiro gli afferrò prontamente un braccio e lo attirò a sé facendolo di nuovo sedere sul divano accanto a lui e rovesciandogli la testa all'indietro sullo schienale "Eh no, mio caro" gli sussurrò all'orecchio, tenendogli ancora la testa bloccata all'indietro con una mano che gli teneva saldamente i capelli "Non andrai da nessuna parte, almeno fino a quando non avremo finito"
Gli leccò l'orecchio maliziosamente. Il corpo di Subaru si tese come una corda di violino, ma nonostante potesse scappare, non lo fece: aveva capito che anche lui desiderava il suo rivale...
"Dannazione!" sussurrò poco prima che Seishiro premesse le proprie labbra su quelle del ragazzo in un lungo e selvaggio bacio, la bocca di Subaru si schiuse a quella dell'uomo e lasciò che la sua lingua l'invadesse. Ora sentiva la saliva di lui che gli scendeva nella bocca e la lingua che strofinava la sua... Quel bacio era passionale; e Subaru ben presto si trovo a ricambiarlo con inaspettata foga. Lo voleva! Finalmente, quando Seishiro interruppe il bacio - una goccia di saliva gli scendeva dalle labbra - si stese accanto a lui accarezzandolo. Il ragazzo pensò che forse Seishiro si era già stancato, ma quando lui gli incastrò la testa nell'incavo della spalla, seppe che non era così.

"Sapevo che eri tornato da me, Subaru-chan"
Quell'espressione d'affetto gli fece venire le lacrime agli occhi; per un momento pensò che il loro vecchio affetto potesse rinnovarsi e si potessero lasciarsi alle spalle tutte le loro ostilità e avversioni presenti. Subito però l'uomo si alzò e si sporse nuovamente su di lui, sfilandogli furente la leggera camicia bianca
"Sono contento che tu sia ritornato..." si abbassò su di lui baciandogli il collo liscio "... così contento che voglio farti di nuovo mio, come ai vecchi tempi!"
Subaru fece per dire qualcosa, ma il ti no ryu gli premette il dito indice  sulla bocca
"Lo so che nulla potrà mai essere come prima, mio Subaru, ma per almeno un'oretta concediamoci di ritornare indietro nel tempo assieme."
Il giovane sciamano chiuse gli occhi gli occhi e ripensò a Seishiro, ma non quel Seishiro, bensì a quel giovane veterinario di cui era amico anni prima, quando la vita sembrava sorridergli assieme ad Hokuto...

Quel Seishiro non era quello di adesso, non era quell'uomo che con improvvisi moti di impazienza misti a rabbia gli mordeva il collo come un vampiro assetato di sangue... non era quel Seishiro che...

Ah! Ora era sceso al suo torace e gli stava riservando lo stesso trattamento che aveva riservato al suo collo... lo stava baciando e mordicchiando contemporaneamente... non sentiva null'altro che non fossero i suoi ardenti baci... perché quello gli pareva l'inferno e la bocca ansiosa di Seishiro su di lui era solo uno dei tanti fuochi che lo divoravano dall'interno... e quell'appartamento... nonostante l'aria condizionata fosse in funzione, sembrava ardente proprio come gli inferi...
E in quel pomeriggio d'estate a Tokyo, lui si stava dannando e il suo Lucifero era la persona che più amava!

Si scosse quando le labbra di Seishiro si avvilupparono attorno al suo capezzolo, e mentre lui glieli torturava entrambi, Subaru si lasciò sfuggire un mugolio di piacere, che spinse l'altro ad aumentare la foga delle sue strette.

Subaru era ansimante; ora i pantaloni erano diventati una costrizione e voleva liberarsi. Guardava anche la virilità del suo amante che si dibatteva per potersi finalmente manifestare e, come guidato da uno strano impulso, si avventò sull'uomo aprendogli furiosamente i pantaloni e lasciando uscire il membro dell'altro. Seishiro si sorprese dell'inaspettato comportamento dell'amico; sorrise beffardo affondandogli le mani nella folta capigliatura e lo guardò negli occhi "Cosa farai ora?"

Subaru gli sorrise, ora determinato "Hai detto bene prima; per questi pochi attimi concediamoci del piacere" e prese il membro dell'amico tra le labbra sorprendendolo. Incominciò a succhiarlo,           a stuzzicarlo con la lingua e i denti,   e ogniqualvolta  che la sua dentatura assaggiava il suo membro più tenacemente sentiva le mani di Seishiro premere ansiose contro le sue spalle; ora sentiva i suoi fluidi e seppe che il suo amante stava per venire... sentì le mani dell'amico serrarsi intorno a lui in una stretta selvaggia e un attimo dopo venne con un sospiro, costringendo Subaru ad accogliere il suo seme nella sua bocca. Caddero entrambi di nuovo sul sofà e Seishiro ansimante gli prese il volto tra le mani
"Bravo, Subaru-chan! Dove hai imparato a farlo?"
L'altro sorrise "Ho avuto un ottimo maestro"
"Davvero?" un filo di sperma rotolava giù nell'angolo della bocca del ragazzo, e Seishiro si protese per leccarlo "Ma ancora non è arrivato il meglio!"

Si alzò liberando ora la virilità del ragazzo da quei pantaloni che erano per lui come catene; e ora Subaru poteva finalmente sospirare di piacere quando le mani di Seishiro raggiunsero la sua intima parte; no, non si sarebbe mai potuto opporre a quel piacere, anche se fosse stata l'ultima cosa se faceva in vita sua! Le mani dell'uomo esploravano il suo basso ventre facendolo ansimare; e quando Seishiro tuffò la testa tra la sua coscia e i suoi testicoli inspirando il suo acre profumo, il ragazzo era sicuro di non poter più resistere.
Ma Seishiro stava temporeggiando; lo faceva  apposta, non voleva possederlo per poter in questo modo rendere l'evento più desiderato possibile. Si distese accanto all'amato baciandogli il volto e nel contempo strusciandogli tra le gambe  la sua rinata virilità e stuzzicandogli con le dita il suo anello elastico che già si teneva pronto per accoglierlo .
Il respiro del ragazzo era diventato affannoso; e con gli occhi lo implorava di procedere. Seishiro sorrise maliziosamente "Lo vuoi?"
"Si" fu la flebile risposta di Subaru
"Vuoi essere di nuovo e inesorabilmente mio? In mio possesso?"
La testa del ragazzo si scosse appena per annuire: sembrava che lo scongiurasse quasi.
"D'accordo, allora"

Aprì le gambe del ten no ryu e se le caricò sulle spalle, poi con una vigorosa spinta entrò dentro di lui. Subaru gridò, un grido che prima fu causato dal dolore lancinante di quell'invasione, poi dal piacere che gli procurava quell'unione e che tentava di sopraffarlo. Se prima Seishiro aveva pensato di tormentare ancora l'amico fino a farlo impazzire, ora il suo piano era cambiato, e le sue spinte si facevano sempre più veloci ed energiche, anche lui era inebriato da quella stretta e calda apertura vibrante di vita. Alla fine, con un colpo di fianchi più forte e doloroso degli altri e ancora con la voce lamentosa del ragazzo sotto di lui, riempì il ventre di Subaru col suo seme e quando ricadde sul corpo dell'amato sentì che anche lui era venuto, annunciando il suo trionfo con un sospiro.

Restarono l'uno disteso sull'altro per un po', fin quando Seishiro decise di alzarsi staccarsi dal suo amante per andare in cucina ed accendersi una sigaretta. Subaru lo seguiva con lo sguardo, e quando lui si fermò davanti alla finestra aperta ancora nudo, decise che era venuto il momento di togliere il disturbo. Si alzò e rivestendosi notò che lo sguardo dell'uomo lo seguiva in tutti i suoi movimenti, anche sui lividi che si erano formati sulle spalle dove prima l'amante l'aveva stretto con tutta la furia della passione, e quando si ricompose, rimase ad osservarlo. L'occhio sinistro di vetro scintillava alla luce di quel pomeriggio.
Seishiro gli lanciò il pacchetto di sigarette e con un sorriso disse "Prendilo, oggi me ne hai offerta tu una"
Subaru osservò l'oggetto e poi esclamò in una risatina "Fumi sempre pesante tu, eh?"
"Già, le tue al confronto sono carta"
Ci fu qualche attimo di silenzio, poi Seishiro parlò "Se ti senti solo qualche volta, sai dove trovarmi"
"D'accordo" rispose Subaru poi, con un ultimo sguardo malinconico all'amico, uscì di casa.

Fin.






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