Cominciamo a dare a Inoue quel che è di Inoue; Hana & Ru sono felicemente (x lui e x loro, ma nn x me)suoi; e che volete che c guadagni a massacrarli??? Solo l'odio profondo di loro due, non certo denaro (che sarei qui, sennò??). Poi, dunque; "You can still be free" è la terz'ultima canzone dell'album "Affirmation" dei Savage Garden (sempre loro; ormai ci sono abbonata...); di conseguenza non è mia (ma va???). Sorry x averla usata per i miei loschi scopi. Il resto, a dopo!!!
NOTE: Ok...Sempre più triste... non mi uccidete!!! Chi mi conosce sa che ho una tendenza perversa verso il tragico, e che adoro far soffrire i miei personaggi (miei??? da quando siamo tuoi? n.d.Hana&Ru. Da ssssssempre...tttutti miiieiiiii ...STONK...SOPPRIMITI!!!N.D.Tutti). come vedete, però, the story goes on... e non può andare avanti con un eccessivo numero di cadaveri, non vi pare??

 

 

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XMAS’ ELEGY FOR TORTURED SOULS                                                Rinie                                                                                                                     

 

 

 

 

PT.2 - YOU CAN STILL BE FREE

 

 Natale. Gli piaceva il Natale. Gli sarebbe piaciuto anche di più se il gorilla non li avesse costretti ad allenarsi anche la sera della vigilia… Ma dico, si può? Tutte le persone normali (categoria a cui comunque non apparteneva nessuno di loro, ma riteneva di aver superato il livello di normalità assurgendo all’Olimpo dei Geni Massimi del Basket da tempo…), a quell’ora stavano a cosuccia a mangiare il tacchino, un brodino, a fare l’albero di Natale, a metterci sotto i regali, ad ascoltare Jingle Bells… E lui era lì a scarpinare sotto chili di neve che precipitavano dal cielo nero, come un orso polare, tra l’altro sudato come se avesse passato le ultime sei ore nel deserto del Sahara, invece che a Kanagawa. Il gorilla talvolta arrivava a preoccuparlo, con tutta la sua dedizione sacrificale al basket… Se lo immaginava, seduto a gambe incrociate davanti a un albero di Natale mentre scartava un pacchetto dalle dimensioni enormi… O meglio ancora, travestito da Babbo Natale… Che spaventava  bambini di tutto il vicinato… Per poco non rotolava in mezzo alla strada sberluccicante per le luminarie, dal ridere…

Comunque il gorilla era, sotto tutti gli aspetti, pensò Hanamichi, un uomo fortunato che meritava l’invidia di un grande Tensai: passare il Natale con Harukina bella valeva persino quello.

La testa rossa sospirò, e la faccia gli si distorse in un sorriso ebete mentre pensava a Harukina che gli porgeva con le sue manine sante un regalino… Durò poco, comunque, dato che incespicò clamorosamente in una montagnola di neve raccolta proprio LI’ sul marciapiede ampio metri e metri; dovette far leva su tutta la sua capacità di equilibrio di grande Tensai per non franare rovinosamente a terra.

Ad ogni modo, pensò mentre riguadagnava una posizione eretta, amava il Natale. Forse erano le luci, quel continuo sberluccicare di alberi, manifesti, addobbi.

Forse perché in fondo un po’ gli ricordava la sua infanzia (che mica era ancora finita)… Che bella che era stata la sua infanzia… Quando il suo genio immenso non si era ancora manifestato; quando era un bambino come tutti gli altri; quando aveva un padre…

Hanamichi sorrise; si, era bello avere un padre, se lo ricordava molto bene.

Era bello avere qualcuno che gli volesse veramente bene; che lo pestasse quando combinava qualche cavolata (spesso…), che lo stringesse quando aveva paura di notte (anche i tensai hanno paura della notte…);

Il Natale con suo padre era sempre bellissimo. Lo aspettava quasi per tutto l’anno, e quando arrivava era felice come una pasqua (Ah ah ah… battutone…sopprimiti!n.d.Hana).

Non lo avrebbe mai ammesso con nessuno, ma gli mancava.

Da quel maledetto giorno in cui era morto stroncato da un infarto era cambiato tutto. Non il suo carattere, certo (quello era già andato a puttane da tempo); ma la sua vita.

Non aveva più avuto punti di riferimento.

Non aveva più avuto nessuno da amare ossessivamente.

Aveva gli amici, certo. Mito lo ospitava tutti gli anni, il giorno di Natale, a casa sua ( e riusciva addirittura a comportarsi da persona civile…).

Ma non aveva più avuto una famiglia, o qualcosa di simile.

Finchè non era arrivata Haruko . Haruko che gli sorrideva ogni volta che lo vedeva. Che era tanto dolce, tanto buona.

E poi la squadra. Quella, a dir la verità, era diventata la sua nuova famiglia.

Certo, litigava con cadenza giornaliera col gorilla. Sbraitava con Ryochan, la dava e le prendeva da Mitchi in quantità industriale; e odiava con tutta la forza possibile la volpaccia.

La detestava. La voleva morta e soppressa.

Anche se gli sembrava più sola di lui.

 

Pensando e pensando, nel frattempo era arrivato nel parco.

E sentì subito che c’era qualcosa che non andava.

Non capiva cosa, ma il suo istinto geniale gli diceva che c’era qualcosa di storto.

Era come se, da quando aveva messo piede sul sentiero coperto di neve che lo attraversava, avesse sentito una fitta e pesante cappa di tristezza scendere in picchiata su di lui.

Gli veniva quasi (quasi, però) da piangere.

Pensando di aver ricevuto troppi colpi in testa dal gorilla, o di aver leggermente ecceduto col sakè preso con gli altri poco tempo prima nel locale, andò avanti, addentrandosi nel parco..

 

Cold breeze and autumn leaves

Qualcuno era passato di lì poco prima. Lo vedeva dalle impronte sulla neve, e da alcune foglie a terra, schiacciate.

Slow motion daylight

Il giorno stava per finire. Strano. Tutto ad un tratto l’euforia pre natalizia era sparita. Lasciando il posto ad un lievissimo senso di angoscia. Sembrava che il tempo stesse rallentando. Inconsciamente cominciò a seguire le impronte lasciate sulla neve fresca

A lone pair of watchful eyes

Oversees the leaving

E mentre camminava, si ree conto di sentirsi osservato. –cosa caspita sto facendo?? Adesso do pure la caccia ai fantasmi?? Non dovevo andare a casa? –

Eppure, nonostante il suo cervello (e la sua pigrizia) gli dicessero, anzi gli gridassero di tornare indietro, una forza innaturale lo spingeva avanti. Un voce, lo guidava su una strada imprecisata.

-Se mi perdo e congelo nel parco magari fra 50 anni mi ritrovano e mi espongono in un museo scambiandomi per un nuovo anello mancante tra l’uomo e Dio: Homo genius… Cazzo, comincio a delirare… PERCHE’ diavolo non torno indietro??? Ohi… Cervello, sei ancora lì??? (no, sono in sciopero da un pezzo…n.d.cervelloDiHana)-

Sentiva che se avesse continuato a seguire quelle tracce avrebbe trovato qualcosa che avrebbe condizionato per sempre la sua vita.

 

Feel the presence all aruond    

Lo sentiva, dannazione, lo sentiva… Sentiva che chiunque fosse che era passato da poco di lì stava da cani… Soffriva, soffriva… Come se ….Come se fosse stato ferito…

A tortured suol

Un’anima oppressa, che non ce la faceva più.

Hanamichi sentì il suo respiro velocizzarsi, il suo cuore aumentare la frequenza dei battiti.

Sentiva un grido nella testa. Un grido straziante. Un urlo disumano

A wound unhealing

Se avesse chiuso gli occhi, cosa che non fece, perché aveva paure di quello che avrebbe trovato dietro le ciglia, avrebbe visto la neve cosparsa di sangue.

Il cielo urlava, la notte urlava. E piangeva, come di una ferita che nn si era mai rimarginata, o si era cicatrizzata malissimo.

 

Inconsapevolmente come si era messo a camminare in quel sentiero, Hanamichi si mise a correre. I rami lo graffiavano; cadde due o più volte nella neve. Era bagnato fradicio.

Dannazione!! Voleva liberarsi di quel gradi straziante… Perché gli veniva da piangere. Gli si formò un groppo in gola quando cadde per l’ennesima volta, incespicando in un ramo. Si sentiva malissimo. Sentiva tutti dispiaceri di una vita che mai gli era sembrata così sola e triste (ma era la sua o era quella di qualcun altro??) venire a galla. Si rialzò. Barcollò. E riprese a correre.Non riusciva neanche a piangere

 

No regrets or promises the past is gone.

Il passato, doveva lasciarselo alle spalle. Lo aveva sempre lasciato alle spalle. Il non aver mai conosciuto sua madre, la perdita di suo padre. La solitudine. La mancanza di vero amore.

 Ma ora lo sentiva. Troppo, Kami sama, troppo!

 

Eccola, i rami degli alberi finalmente si allargavano, lasciavano più spazio. Un radura.

Si slanciò fuori da quel sentiero maledetto, fuori da quel tunnel di morte. E cadde ginocchioni a terra.

 

But you can still be free

Si prese il viso tra le mani. Le spalle furono scosse da violenti singulti. E poi da singhiozzii.

Una lacrima gli rigò il volto. E poi un’altra, e un'altra ancora…Piccoli puntini incandescenti sulla neve gelida…

 

If time will set you free…

 

 

Nero. Era tutto nero lì. Nient’altro che buio. Era questa la morte? Perché non sentiva niente?? Niente… Né il sussulto del vento, né il dolore fisico, né il freddo… No, non sentiva neanche freddo… Solo nero. Vellutato, liquido, avvolgente nero…

Un sussurro

 

Apri le tue ali... Liberati di questo fardello… Vola verso la luce

Time now to spread your wings to take the fly

 

Si, vedeva la luce, ma era solo un lumicino, in lontananza, flebile e fastidioso… Stava meglio al buio, dov’era; Non pensava più niente, oramai, Kaede Rukawa. Ma quella luce era troppo insistente. E sembrava calda, terribilmente calda e dolce. Tentò di allungare la mano. Non si mosse, ma la luce si avvicinò… Anche se il nero e accogliente richiamo del buio lo tratteneva

 

Ma la vita non è questa!!! Questo è uno specchio della morte, liberati dalle catene. Vola verso la luce

The life endeavour aim for the burning sun, you’re trapped inside

Sentì il cuore che ricominciava a battere, il corpo rispondere. Provò a muovere le gambe. La luce si avvicinava… Com’era bella… Si stava liberando!!!

 

Da cosa??? Ricomincerai a soffrire, ricomincerai ad odiare ed essere odiato. La morte è molto meglio… La morte non porta dolore, è solo sonno eterno

 

NO!! Non riportarmi giù!! Quella luce, mi chiama, e lì che devo andare… Se la vita è sofferenza allora soffrirò…

Ma non avrai nessuno che ti ascolterà, tutti ti ignoreranno, come prima..

Urlerò

Nessuno ti sentirà. Il mondo è malvagio

Qualcuno mi sentirà

Stupido! Sarà la tua fine…

 

But you can still be free

Vieni! La vita è qua sopra

Sii, è lì che devo andare…

 

But you can still be free

L’acqua, sento l’acqua attorno al mio corpo!!!

Se mi spingerò un po’ più in su…

Ma non ce la faccio… Non ho più forze… Aiuto

 

But you can still be free

Grida!!! Grida, e qualcuno ti sentirà!! Grida!!!

 

E  la luce prese un volto, e prese sembianze umane

 

Aiutami………….

 

 

……………………… SAKURAGI………………………..DO’HAU…………………….

                                            

                                                       HANAMICHI  !!!!

 

You can still be free…

 

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Keep moving way up high

 

Lo sentì... Sollevò la testa, lo sentiva... Era un grido d’aiuto, proveniva dal lago!!!

 

You see the light, it shines forever

 

Guardò la superficie ghiacciata e... lo vide!!!

 

Una figura prona nell’acqua, la schiena livida verso il cielo notturno, i capelli neri sparsi come alghe sulle increspature del lago… La volpe… Rukawa… Lo avrebbe riconosciuto ad occhi chiusi…

 

Lo odiava… Lo odiava, lo odiava…

 

Forse era per questo, che tra le altre cose, lo amava…

 

Sail trough the crimson sky

 

Si alzò di scatto, e senza pensarci per più di una frazione di secondo, si buttò in acqua. Mille schegge gelate lo trafissero. Si sentì morire…Si sentì male..

 

The purest light

 

E siccome lo amava come mai aveva amato qualcuno, la volpe non poteva morire… Non sapeva assolutamente cosa ci facesse lì, il quel dannatissimo lago di ghiaccio, ma non doveva morire… Solo lui, Sakuragi Hanamici, poteva ucciderlo…

 

The light that set you free

 

Ecco cos’ erano tutti quei presentimenti, quell’angoscia, quel sentimento di ansia, quel presagio di morte.

… Ora non gli importava più niente

If time will set you free

 

Doveva muoversi. Gli cinse la vita con un braccio, e con un immenso sforzo, rischiando lui stesso di congelare, lo trascinò con tutta la forza che aveva in corpo, a riva.

Poi stanco, stremato, ai limiti dell’umano potere, lo poggiò con delicatezza sull’argine del lago. E finalmente ritornò in se.

 

Gocciolava. Aveva un freddo cane. Ma riuscì a pensare a qualcosa che non fosse svenire per lo sfinimento.

La volpe era livida. Il viso tumefatto i capelli raggrinziti e raggrumati per il gelo… D’istinto abbracciò la vita di Rubava, e nascose la testa nell’incavo tra il collo e le spalle. Sentiva che non avrebbe retto per molto; il freddo, le emozioni, la fatica e ora… Quel corpo esanime tra le sua braccia..

 

Kami sama, com’era bello… Sembrava ancora più bello del solito. Sembrava una statua, una di quelle che gli antichi re Europei mettevano sulle proprie tombe come effigie a loro memoria…

Era così bello da spezzare il cuore…

Ma era morto…

Non sentiva niente… Era arrivato troppo tardi, lo capiva.

 

Copiose lacrime ripresero a scorrergli sul viso;

Che senso aveva? Che senso aveva avuto tentare di salvarlo??? E da cosa, poi??

Non lo sapeva.

Con gentilezza scostò un paio di ciocche corvine dalla fronte di quello che ormai non poteva che essere un cadavere.

Un senso di tristezza, melanconia e impotenza lo avvolse.

Sentì ancora lacrime rigargli il volto.

Accostò la labbra al viso del compagno che amava,e  lo baciò, timidamente e dolcemente.

Poi scivolò più in giù, e posò il capo sul petto gelido.

Se la morte aveva preso la volpe, allora si poteva prendere anche lui.

Non gli importava più.

Sarebbe congelato insieme al corpo esanime di Rukawa. Sul corpo esanime di Rukawa.

Ecco, questo sì che aveva senso. Finalmente qualcosa che aveva senso…

 

 E Hanamici si sentì addormentare, o scivolare in un altro tipo di sonno indotto dal freddo, abbracciato alla sua vita, col capo posato sul suo petto. 

 

 

 

 

 

Sail trough the wind and rain tonight

You’re free to fly tonight

And you can still be free

If time will set you free

And going higher than mountain tops

And going higher the wind don’t stop

And go higher

Free to fly tonight

Free to fly tonight

 

 

 

 

TBC

 

 

 

Olà!!! Eccomi di nuovo qui

Dunque, anche per questo capitolo ho bisogno di un minuuuuuuuuuuuuscolo spazietto per ringraziamenti & etc…

Innanzitutto un grazie enorme a ki mi ha incoraggiato ad andare avanti, chiedendomi con okki sberluccicosi perché avevo fatto perire Ru senza che nessuno lo salvasse… Ecco qua!! Contente??? Come “no!!! Ma crepa lo stesso…è_é”…????????????????? Tsk tsk tsk vv ..Lo vedete o no il “tbc” a fondo pagina?!

Poi; ‘sta roba abbonda di plagi… ehm, no, volevo dire, di citazioni molto colte

Dunque; la manfrina della luce e del buio nel POV di Ru, è stata ispirata da un libro che ho letto anni fa; era di Richard Bach; ora nn mi ricordo il titolo.

Poi; mentre Ru galleggia tra la vita e la morte c’è una specie di pseudo dialogo interiore, tra una coscienza ottimista buona e una pessimista e cattiva… Ecco… Sembra esattamente quel che è… Il Gollum che c’è in me ogni tanto vien fuori e scrive al mio posto… L’ispirazione arriva tutta da lui.

 

Questo è tutto…

Baci e baciozzi

Rinie