Cominciamo a dare a Inoue quel che è di Inoue; Hana
& Ru sono felicemente (x lui e x loro, ma nn x me)suoi; e che volete che c
guadagni a massacrarli??? Solo l'odio profondo di loro due, non certo denaro
(che sarei qui, sennò??). Poi, dunque; "You can still be free" è la
terz'ultima canzone dell'album "Affirmation" dei Savage Garden
(sempre loro; ormai ci sono abbonata...); di conseguenza non è mia (ma va???).
Sorry x averla usata per i miei loschi scopi. Il resto, a dopo!!!
NOTE: Ok...Sempre più triste... non mi uccidete!!! Chi mi conosce sa che ho una
tendenza perversa verso il tragico, e che adoro far soffrire i miei personaggi
(miei??? da quando siamo tuoi? n.d.Hana&Ru. Da ssssssempre...tttutti
miiieiiiii ...STONK...SOPPRIMITI!!!N.D.Tutti). come vedete, però, the story
goes on... e non può andare avanti con un eccessivo numero di cadaveri, non vi
pare??
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XMAS’ ELEGY FOR TORTURED SOULS
PT.2
- YOU CAN STILL BE FREE
Comunque il gorilla era, sotto
tutti gli aspetti, pensò Hanamichi, un uomo fortunato che meritava l’invidia di
un grande Tensai: passare il Natale con Harukina bella valeva persino quello.
La testa rossa sospirò, e la
faccia gli si distorse in un sorriso ebete mentre pensava a Harukina che gli
porgeva con le sue manine sante un regalino… Durò poco, comunque, dato che
incespicò clamorosamente in una montagnola di neve raccolta proprio LI’ sul
marciapiede ampio metri e metri; dovette far leva su tutta la sua capacità di
equilibrio di grande Tensai per non franare rovinosamente a terra.
Ad ogni modo, pensò mentre
riguadagnava una posizione eretta, amava il Natale. Forse erano le luci, quel
continuo sberluccicare di alberi, manifesti, addobbi.
Forse perché in fondo un po’
gli ricordava la sua infanzia (che mica era ancora finita)… Che bella che era
stata la sua infanzia… Quando il suo genio immenso non si era ancora manifestato;
quando era un bambino come tutti gli altri; quando aveva un padre…
Hanamichi sorrise; si, era
bello avere un padre, se lo ricordava molto bene.
Era bello avere qualcuno che
gli volesse veramente bene; che lo pestasse quando combinava qualche cavolata
(spesso…), che lo stringesse quando aveva paura di notte (anche i tensai hanno
paura della notte…);
Il Natale con suo padre era
sempre bellissimo. Lo aspettava quasi per tutto l’anno, e quando arrivava era
felice come una pasqua (Ah ah ah… battutone…sopprimiti!n.d.Hana).
Non lo avrebbe mai ammesso con
nessuno, ma gli mancava.
Da quel maledetto giorno in cui
era morto stroncato da un infarto era cambiato tutto. Non il suo carattere,
certo (quello era già andato a puttane da tempo); ma la sua vita.
Non aveva più avuto punti di
riferimento.
Non aveva più avuto nessuno da
amare ossessivamente.
Aveva gli amici, certo. Mito lo
ospitava tutti gli anni, il giorno di Natale, a casa sua ( e riusciva
addirittura a comportarsi da persona civile…).
Ma non aveva più avuto una
famiglia, o qualcosa di simile.
Finchè non era arrivata Haruko
. Haruko che gli sorrideva ogni volta che lo vedeva. Che era tanto dolce, tanto
buona.
E poi la squadra. Quella, a dir
la verità, era diventata la sua nuova famiglia.
Certo, litigava con cadenza
giornaliera col gorilla. Sbraitava con Ryochan, la dava e le prendeva da Mitchi
in quantità industriale; e odiava con tutta la forza possibile la volpaccia.
La detestava. La voleva morta e
soppressa.
Anche se gli sembrava più sola
di lui.
Pensando e pensando, nel
frattempo era arrivato nel parco.
E sentì subito che c’era
qualcosa che non andava.
Non capiva cosa, ma il suo
istinto geniale gli diceva che c’era qualcosa di storto.
Era come se, da quando aveva
messo piede sul sentiero coperto di neve che lo attraversava, avesse sentito
una fitta e pesante cappa di tristezza scendere in picchiata su di lui.
Gli veniva quasi (quasi, però)
da piangere.
Pensando di aver ricevuto
troppi colpi in testa dal gorilla, o di aver leggermente ecceduto col sakè
preso con gli altri poco tempo prima nel locale, andò avanti, addentrandosi nel
parco..
Cold
breeze and autumn leaves
Qualcuno era passato di lì poco
prima. Lo vedeva dalle impronte sulla neve, e da alcune foglie a terra,
schiacciate.
Slow motion daylight
Il giorno stava per finire.
Strano. Tutto ad un tratto l’euforia pre natalizia era sparita. Lasciando il
posto ad un lievissimo senso di angoscia. Sembrava che il tempo stesse
rallentando. Inconsciamente cominciò a seguire le impronte lasciate sulla neve
fresca
A
lone pair of watchful eyes
Oversees the leaving
E mentre camminava, si ree
conto di sentirsi osservato. –cosa caspita sto facendo?? Adesso do pure la
caccia ai fantasmi?? Non dovevo andare a casa? –
Eppure, nonostante il suo
cervello (e la sua pigrizia) gli dicessero, anzi gli gridassero di tornare
indietro, una forza innaturale lo spingeva avanti. Un voce, lo guidava su una
strada imprecisata.
-Se mi perdo e congelo nel
parco magari fra 50 anni mi ritrovano e mi espongono in un museo scambiandomi
per un nuovo anello mancante tra l’uomo e Dio: Homo genius… Cazzo, comincio a
delirare… PERCHE’ diavolo non torno indietro??? Ohi… Cervello, sei ancora lì???
(no, sono in sciopero da un pezzo…n.d.cervelloDiHana)-
Sentiva che se avesse
continuato a seguire quelle tracce avrebbe trovato qualcosa che avrebbe
condizionato per sempre la sua vita.
Feel
the presence all aruond
Lo sentiva, dannazione, lo
sentiva… Sentiva che chiunque fosse che era passato da poco di lì stava da
cani… Soffriva, soffriva… Come se ….Come se fosse stato ferito…
A tortured suol
Un’anima oppressa, che non ce
la faceva più.
Hanamichi sentì il suo respiro
velocizzarsi, il suo cuore aumentare la frequenza dei battiti.
Sentiva un grido nella testa.
Un grido straziante. Un urlo disumano
A wound unhealing
Se avesse chiuso gli occhi,
cosa che non fece, perché aveva paure di quello che avrebbe trovato dietro le
ciglia, avrebbe visto la neve cosparsa di sangue.
Il cielo urlava, la notte urlava.
E piangeva, come di una ferita che nn si era mai rimarginata, o si era
cicatrizzata malissimo.
Inconsapevolmente come si era
messo a camminare in quel sentiero, Hanamichi si mise a correre. I rami lo
graffiavano; cadde due o più volte nella neve. Era bagnato fradicio.
Dannazione!! Voleva liberarsi
di quel gradi straziante… Perché gli veniva da piangere. Gli si formò un groppo
in gola quando cadde per l’ennesima volta, incespicando in un ramo. Si sentiva
malissimo. Sentiva tutti dispiaceri di una vita che mai gli era sembrata così
sola e triste (ma era la sua o era quella di qualcun altro??) venire a galla.
Si rialzò. Barcollò. E riprese a correre.Non riusciva neanche a piangere
No
regrets or promises the past is gone.
Il passato, doveva lasciarselo
alle spalle. Lo aveva sempre lasciato alle spalle. Il non aver mai conosciuto
sua madre, la perdita di suo padre. La solitudine. La mancanza di vero amore.
Ma ora lo sentiva. Troppo, Kami sama, troppo!
Eccola, i rami degli alberi
finalmente si allargavano, lasciavano più spazio. Un radura.
Si slanciò fuori da quel
sentiero maledetto, fuori da quel tunnel di morte. E cadde ginocchioni a terra.
But
you can still be free
Si prese il viso tra le mani.
Le spalle furono scosse da violenti singulti. E poi da singhiozzii.
Una lacrima gli rigò il volto.
E poi un’altra, e un'altra ancora…Piccoli puntini incandescenti sulla neve
gelida…
…If
time will set you free…
Nero. Era tutto nero lì.
Nient’altro che buio. Era questa la morte? Perché non sentiva niente?? Niente…
Né il sussulto del vento, né il dolore fisico, né il freddo… No, non sentiva
neanche freddo… Solo nero. Vellutato, liquido, avvolgente nero…
Un sussurro
Apri le tue ali... Liberati di questo
fardello… Vola verso la luce
Time
now to spread your wings to take the fly
Si, vedeva la luce, ma era solo
un lumicino, in lontananza, flebile e fastidioso… Stava meglio al buio,
dov’era; Non pensava più niente, oramai, Kaede Rukawa. Ma quella luce era
troppo insistente. E sembrava calda, terribilmente calda e dolce. Tentò di
allungare la mano. Non si mosse, ma la luce si avvicinò… Anche se il nero e
accogliente richiamo del buio lo tratteneva
Ma la vita non è questa!!!
Questo è uno specchio della morte, liberati dalle catene. Vola verso la luce
The
life endeavour aim for the burning sun, you’re trapped inside
Sentì il cuore che ricominciava
a battere, il corpo rispondere. Provò a muovere le gambe. La luce si
avvicinava… Com’era bella… Si stava liberando!!!
Da cosa??? Ricomincerai a
soffrire, ricomincerai ad odiare ed essere odiato. La morte è molto meglio… La
morte non porta dolore, è solo sonno eterno
NO!! Non riportarmi giù!!
Quella luce, mi chiama, e lì che devo andare… Se la vita è sofferenza allora
soffrirò…
Ma non avrai nessuno che ti
ascolterà, tutti ti ignoreranno, come prima..
Urlerò
Nessuno ti sentirà. Il mondo è
malvagio
Qualcuno mi sentirà
Stupido! Sarà la tua fine…
But
you can still be free
Vieni! La vita è qua sopra
Sii, è lì che devo andare…
But
you can still be free
L’acqua, sento l’acqua attorno
al mio corpo!!!
Se mi spingerò un po’ più in
su…
Ma non ce la faccio… Non ho più
forze… Aiuto
But
you can still be free
Grida!!! Grida, e qualcuno ti
sentirà!! Grida!!!
E la luce prese un volto, e prese sembianze umane
Aiutami………….
……………………… SAKURAGI………………………..DO’HAU…………………….
HANAMICHI !!!!
You
can still be free…
___________________________________________________________________________________________________________________________
Keep
moving way up high
Lo sentì... Sollevò la testa,
lo sentiva... Era un grido d’aiuto, proveniva dal lago!!!
You
see the light, it shines forever
Guardò la superficie ghiacciata
e... lo vide!!!
Una figura prona nell’acqua, la
schiena livida verso il cielo notturno, i capelli neri sparsi come alghe sulle
increspature del lago… La volpe… Rukawa… Lo avrebbe riconosciuto ad occhi
chiusi…
Lo odiava… Lo odiava, lo odiava…
Forse era per questo, che tra
le altre cose, lo amava…
Sail
trough the crimson sky
Si alzò di scatto, e senza pensarci
per più di una frazione di secondo, si buttò in acqua. Mille schegge gelate lo
trafissero. Si sentì morire…Si sentì male..
The purest light
E siccome lo amava come mai
aveva amato qualcuno, la volpe non poteva morire… Non sapeva assolutamente cosa
ci facesse lì, il quel dannatissimo lago di ghiaccio, ma non doveva morire…
Solo lui, Sakuragi Hanamici, poteva ucciderlo…
The
light that set you free
Ecco cos’ erano tutti quei
presentimenti, quell’angoscia, quel sentimento di ansia, quel presagio di morte.
… Ora non gli importava più
niente
If
time will set you free
Doveva muoversi. Gli cinse la
vita con un braccio, e con un immenso sforzo, rischiando lui stesso di
congelare, lo trascinò con tutta la forza che aveva in corpo, a riva.
Poi stanco, stremato, ai limiti
dell’umano potere, lo poggiò con delicatezza sull’argine del lago. E finalmente
ritornò in se.
Gocciolava. Aveva un freddo cane.
Ma riuscì a pensare a qualcosa che non fosse svenire per lo sfinimento.
La volpe era livida. Il viso
tumefatto i capelli raggrinziti e raggrumati per il gelo… D’istinto abbracciò
la vita di Rubava, e nascose la testa nell’incavo tra il collo e le spalle.
Sentiva che non avrebbe retto per molto; il freddo, le emozioni, la fatica e
ora… Quel corpo esanime tra le sua braccia..
Kami sama, com’era bello…
Sembrava ancora più bello del solito. Sembrava una statua, una di quelle che
gli antichi re Europei mettevano sulle proprie tombe come effigie a loro
memoria…
Era così bello da spezzare il
cuore…
Ma era morto…
Non sentiva niente… Era
arrivato troppo tardi, lo capiva.
Copiose lacrime ripresero a
scorrergli sul viso;
Che senso aveva? Che senso
aveva avuto tentare di salvarlo??? E da cosa, poi??
Non lo sapeva.
Con gentilezza scostò un paio
di ciocche corvine dalla fronte di quello che ormai non poteva che essere un
cadavere.
Un senso di tristezza,
melanconia e impotenza lo avvolse.
Sentì ancora lacrime rigargli
il volto.
Accostò la labbra al viso del
compagno che amava,e lo baciò,
timidamente e dolcemente.
Poi scivolò più in giù, e posò
il capo sul petto gelido.
Se la morte aveva preso la
volpe, allora si poteva prendere anche lui.
Non gli importava più.
Sarebbe congelato insieme al
corpo esanime di Rukawa. Sul corpo esanime di Rukawa.
Ecco, questo sì che aveva
senso. Finalmente qualcosa che aveva senso…
E Hanamici si sentì addormentare, o scivolare in un altro tipo di
sonno indotto dal freddo, abbracciato alla sua vita, col capo posato sul suo
petto.
Sail trough the wind and
rain tonight
You’re free to fly tonight
And you can still be free
If time will set you free
And going higher than
mountain tops
And going higher the wind don’t
stop
And go higher
Free to fly tonight
Free to fly tonight
TBC
Olà!!! Eccomi di nuovo qui
Dunque, anche per questo capitolo ho bisogno di un
minuuuuuuuuuuuuscolo spazietto per ringraziamenti & etc…
Innanzitutto un grazie enorme a ki mi ha
incoraggiato ad andare avanti, chiedendomi con okki sberluccicosi perché avevo
fatto perire Ru senza che nessuno lo salvasse… Ecco qua!! Contente??? Come
“no!!! Ma crepa lo stesso…è_é”…????????????????? Tsk tsk tsk vv ..Lo vedete o
no il “tbc” a fondo pagina?!
Poi; ‘sta roba abbonda di plagi… ehm, no,
volevo dire, di citazioni molto colte
Dunque; la manfrina della luce e del buio nel POV
di Ru, è stata ispirata da un libro che ho letto anni fa; era di Richard Bach; ora
nn mi ricordo il titolo.
Poi; mentre Ru galleggia tra la vita e la morte c’è
una specie di pseudo dialogo interiore, tra una coscienza ottimista buona e una
pessimista e cattiva… Ecco… Sembra esattamente quel che è… Il Gollum che c’è in
me ogni tanto vien fuori e scrive al mio posto… L’ispirazione arriva tutta da
lui.
Questo è tutto…
Baci e baciozzi
Rinie