In  questo obbrobrio… Ehm, ops, in questa bella storiella sono stati utilizzati personaggi che non mi appartengono (magari…), e citate canzoni di cui non detengo i diritti. Hana e Ru sono esclusivamente di Inoue sensei. Le due canzoni sono entrambe dei Savage Garden. “Gunning down Romance” è l’ultima canzone dell’album “Affirmation”; “To the moon and back” è la prima di “Savage Garden”. Chiaramente non ci guadagno una mazza a scrivere ‘sto polpettone psicologico, soltanto mal di schiena… Ringrazio le mie tre muse ispiratrici, ovvero coloro che prima di me scrissero ficche su Slam ed ebbero il fegato di pubblicarle: Hotaru, Spil e Annola… Adesso potrete ridere anche voi di me (come io ho riso di voi…). Ringrazio la Sorellina che ha letto per prima ‘sto sclero. Ringrazio anche e soprattutto chi NON lo leggerà per non averlo mai letto (spero)… Chi ha orecchie per intendere intenda. E ora, pigliatevi ‘sto mattone…  

 

 

XMAS’ ELEGY FOR TORTURED SOULS

Rinie

 

 

 

 

 

PT.1 - GUNNING DOWN ROMANCE 

 

Odiava il Natale… come tutte le cose belle.

 

Lo detestava particolarmente in quei momenti, quando, come faceva spesso, tornava a casa dagli allenamenti passando per il centro di Kanagawa, splendente nelle luci delle vetrine e negli addobbi per le feste…Perché lui odiava la luce… Il suo mondo era il buio e nel buio. Il nero era il colore del suo animo, del suo “status quo”. E il nero, contrastava anche ferocemente con il bianco delle neve che tinteggiava candida e pure nel cielo della sera.

 

La neve.

  Si posava con noncuranza e con leggerezza sulle sue mani, bianche e anemiche, e delicate… Le mani di un pianista, diceva qualcuno, le mani di una donna, di una ricamatrice. Quelle stesse mani che spesso accompagnavano la palla nel canestro, quelle stesse mani che facevano guadagnare a qualcuno una marea di fottutissimi soldi per il loro movimento, per la loro millesimale esperienza nel dare piacere, per accondiscendere e accontentare.

 

Scosse violentemente l’arto, come per scacciare via il fiocchetto di neve che vi si era appena posato.

Lui non meritava la neve, perché poteva insozzarla, insudiciarla,rovinarla come faceva con tutte le cose belle, e innocenti… Come faceva con l’amore, come faceva con lui.

 

Lui, che era l’elogio vivente dell’innocenza, lui che era la massima espressione di un infantilismo libertino e di una cristallina sconsideratezza, l’esatto contrario di lui, di Kaede Rukawa, il principe della notte, del ghiaccio,della contraddizione, la cui infanzia era terminata così presto…Anzi, forse non era nemmeno iniziata.

Non voleva sporcarlo, non voleva neanche avvicinarlo; come con tutti, aveva paura di intaccare irrimediabilmente la sua limpida coscienza, inconsapevolezza, la sua euforia… Ma gli stava diventando sempre più difficile.

 

Lui, la scimmia, colui che si autodefiniva il genio del basket, lo attirava violentemente, svegliava in lui gli istinti più bassi, più meschini; perché era la sua nemesi, il suo esatto contrario.

Quello era l’unico sentimento che non riusciva a sopprimere: la passione.

Negli ultimi tempi il problema gli si era presentato con sempre maggiore insistenza.

Il Natale era l’esaltazione dell’amore. Ed “amore” voleva dire passione. Il colore della passione era il rosso. Rosso coma quella scimmia di nome Sakuragi, che rappresentava ciò che lui non era mai stato e che forse avrebbe voluto essere.

 

Non aveva mai creduto nell’amore, semplicemente perché per lui l’amore non era mai esistito, né nessuno gli aveva mai dato motivo di credere che un tale sentimento potesse esistere.

 

Nella sua vita, se così si potevano chiamare 17 anni di violenza, sevizie, sfruttamento, l’amore era sempre stato soppresso violentemente da una coltre di indifferenza, da quello scudo che si era creato  per evitare le lacrime, il dolore, la sofferenza; e così aveva finito per non crederci più, anzi, per deriderlo.

E così, mentre guardava le sue mani pallide pensava ancora, per l’ennesima volta che                                                                                                             

 

L’amore non era altro che una reazione chimica nel cervello della gente

Che credeva di amare, ma in realtà era solo attratta fisicamente dagli altri…

L’aggressività, dietro alla quale si celavano le umane azioni

e nella quale si risolvevano spesso i rapporti umani,

non era altro che l’assenza della droga di questo amore nelle vene.

Amore non era nient’altro che morfina,

che poteva soddisfare i bisogni primari del corpo, quelli più bassi

e lui questo lo sapeva bene

che spesso si sentivano ma raramente si vedevano

Era come sparare sul romanticismo

 

Sorrise amaramente.

 

Era come puntare una rivoltella contro tutte le sdolcinatezze che facevano piangere…Si, che provocavano sofferenza…

 

E allora perché quell’attrazione verso Sakuragi non si risolveva solo nel desiderare ardentemente il corpo del rosso sotto al suo, stretto al suo, ma nel volere qualcosa di più?

Qualsiasi cosa fosse doveva sparire, perché lui non voleva soffrire, né gli importava qualcosa di quell’idiota…

 

Era decisamente meglio tornare alla sua indifferenza, nel piccolo mondo dorato e lussuoso che era il suo appartamento, dotato di tutti i comfort necessari per mantenere intatta la sua bellezza eterea, che lo circondava, col suo inferno luccicante, nell’attesa di un nuovo cliente da soddisfare.

 

Love and other moments are just

Chemical reactions in your brain... In your brain

And feelings of aggression are the

Absence of the love drug in your vein... In your vein

Love and other socially

Accettable emotions are morphine... They’re morphine

Cleverly concealing primal

Urges often felt but rarely seen... Rarely seen

I’m gunning down romance

 

 

                                               

 

 

Perchè sono qui?

Il parco di Kanagawa brillava nella neve come una perla rara

 

Dovevo tornare a casa… Perché sono passato per il parco?

Sembrava non curarsi minimamente del freddo pungente, o del gelido vento che gli scompigliava i capelli corvini.

 

Perché non me ne frega niente di quello che succederà… Voglio solo stare qui e non tornare là…

Sembrava una creatura delle favole nordiche, tanto era in simbiosi con quel sogno cristallino

 

Qui dietro c’è il campo da basket. Peccato che è chiuso. Tutta colpa della neve.

Mosse pochi passi in direzione opposta, e si inoltrò in un sentiero poco visibile, nascosto dai rami delle piante, gravide del manto bianco.

 

Sembra che io abbia voglia di perdermi… Voglio solo camminare.

Ed ecco che davanti a lui scorse un laghetto, un diamante nella fioca luce della luna e dei lampioni poco distanti, un diamante di ghiaccio, e improvvisamente…

 

Voglio morire…E’ questo che sto cercando… La risposta a tutti i miei problemi: la morte. Eccomi, vengo a cercare la pace tra le tue braccia.

Un uomo dalla pelle diafana, a tratti azzurrina, che nudo si inoltrava nel ghiaccio della morte… Il principe dei ghiacci, che dove era nato moriva. Una crepa nel ghiaccio, una folata di vento… Sempre più giù andava, nell’abisso dell’acqua…

 

Sento qualcosa che non ho mai sentito… Qualcosa si scioglie dentro di me. Fuori il mio corpo si sta atrofizzando. Uccidilo! Ghiaccio, uccidi questo corpo impuro!

L’acqua avvolgeva le bianche membra spoglie, diventando tutt’uno con esse. E dentro di lui, la coltre di ghiaccio che gli incrostava l’anima si scioglieva, lasciando che finalmente, nell’ora più vicina alla morte, riportasse a galla il dolore di una vita intera.

 

Sto piangendo, lo sento… Non ho mai pianto, neanche da bambino… Ricordo…

 

  

 Un bambino, abbandonato per strada… Era la vigilia di Natale.. La madre

Una prostituta

Morta lì di fianco, dissanguata e congelata.

 

Poi degli uomini, di fianco a quel bimbo piangente

Quando avrà l’età giusta rimpiazzerà la madre

 

Il bambino cresce… E diventa un bellissimo bambino; capelli neri come l’opale, fini e segosi, occhi blu come la notte, profondi, allungati come quelli di un gatto… Fragile ma statuario; le mani sottili, belle come quelle di una donna… Un angelo caduto, con un’ala rotta

Un bellissimo esemplare di maschio… Troppo bello per la strada…

 

Una casa stupenda, un paradiso infernale; ebano scuro del libano sui mobili,broccato sulle tende, seta sui divani, seta sui cuscini … seta sulle lenzuola, sporche di sangue e di violenza.

Un piccolo gioiello per il nostro diamante migliore.

 

La prima volta aveva sofferto come un cane, una sofferenza che lo lacerava in due, da star male giorni e giorni… Aveva sette anni… Da quel momento si era rinchiuso in quella scatola di ghiaccio..

Lui è il nostro migliore esemplare

 

Una sfilata di ricchi clienti, uomini bestiali, che pretendevano il paradiso nella bocca dell’inferno, e che lui doveva accontentare…

Il bambino crebbe, ma a nove anni non era già più un bambino.

A diciassette anni era un uomo stupendo, richiestissimo; un pezzo di ghiaccio con un fuoco che bruciava solo mentre lavorava… Uno sfogo di passione che lo rendeva unico nella specie.

 

Gioca a basket, il tuo corpo dev’essere perfetto

Il basket, un altro sfogo, un modo di liberare la la mente e il corpo dal peso che l’opprimeva.

 

Ma nella squadra, il principe della notte aveva incontrato il sole.

Il sole della passione per il gioco e per la sfida, e il sole dell’amore… Rosso come i capelli del ragazzo che aveva desiderato dalla prima volta che l’aveva visto.

Hanamici, l’idiota…

Che teneva lontano , come tutti gli altri esseri umani.

 

Perché il contatto con gli altri fa soffrire.

Perché la gente mi ha giudicato ad occhi chiusi.

E ora cerco di farmi una ragione per giustificare tutte le ferite al cuore.

He’s taking his time making up the reasons

To justify all the hurts inside

 

Lo leggeva nei loro sorriso, nei loro sguardi, quello che pensavano:

Guess he knows

From the smiles and the look in their eyes

Every one’s got a theory about the bitter one.

They’re saying:

 

Sua madre non l’ha mai amato

Mamma never loved him much

Non ho mai avuto una madre… è morta

 

Suo padre non si fa mai vivo

Daddy never keeps in touch

Se non con la frusta, o minacciandomi con un coltello

… E mio “padre” mi ha venduto

 

Ecco perché scappa dai sentimenti umani.

That’why he shies away from human affection

 

Eppure l’amore aveva bussato con violenza alle porte di quel cuore indurito… Sakuragi… Quante volte, in silenzio, aveva supplicato con lacrime che non aveva più, l’amore...

 

Non lasciarmi! La stima di me stesso sta sprofondando

Al contrario di quello che pensava la gente del superbo Kaede Rukaea

E ancora

 

Elevami a quel privilegiato punto di vista che è il mondo dei due

 

Ma poi si era sempre chiuso in se stesso… E quella richiesta di aiuto silenzioso che anche solo uno sguardo più gentile avrebbe potuto dare, era rimasto inascoltata, sepolta da una disperazione che cresceva di giorno in giorno , senza che lui se ne rendesse conto.

 

Che mi ha portato al gesto estremo, perché nell’amore non ci credo…

 

Non riesce a ricordare un tempo in cui si sentisse amato.

He can’t remember a time

In which he felt needed

Se l’amore fosse rosso sarebbe cieco ai colori

If love was red then he was colour blind

 

L’amore è come un luogo deserto che tenta di raggiungere la fedeltà umana

Love is like a barren place , and reaching out for human faith

è come un viaggio in un luogo di cui non ho una mappa.

Is like a journey I just don’t have a map for

 

Ormai non riesco più a bloccare il mostro del dolore… E’ nella mia pelle…

… Morte, eccomi…

 

BUT HEARTACHE AND MISERY

ARE NOTHING BUT A TRAGEDY

I’M GUNNING DOWN ROMANCE

 

 

 

Sometimes in private places

He packs his bags for human space

And now he’s waiting for the right

Kind of pilot to come

And he’ll say to him

He’s saying

I woul fly to the moon and back

If you’ll be

If you’ll be my baby

Got a ticket for the world where we

We belong

So would you be my baby?

 

TBC