Worshipper Parte II – Savage like a wolf di
Sakurazukamori6 tradotta da IrisAlba Cosa custodisce un uomo nel
suo cuore, nella sua anima, nei recessi in cui nasconde i suoi più bassi,
oscuri desideri? In verità non è molto difficile immaginare cosa ogni uomo
brami risalendo a ciò che gli manca e ciò che manca e viene dunque agognato
in genere è dovuto alla psiche umana, alla storia degli uomini ed ai loro
errori…. La ricchezza, gli avidi folli
che desiderano ardentemente il denaro perché credono di ottenere in tal modo
uno status superiore, credono nel mendace rispetto che gli viene attribuito,
credono solo nelle apparenze e nella lussuria. Costoro sono i giullari della
loro avarizia. Soprattutto questi individui io disprezzo perché sono i più
deboli. Poi ci sono gli uomini che
desiderano più di ogni altra cosa il potere, coloro che combattono facendosi
guidare dall’ orgoglio, coloro che uccidono solo per il gusto di farlo. Ho
avuto modo di incontrare molti di questi durante i miei viaggi e devo dire
che sono stati anche un po’ fastidiosi, anche se per poco (sono indubbiamente
riconoscente a Gato per aver fatto fuori tali orribili individui). E ultimi
ma non meno importanti, la comparsa degli idealisti. Di coloro che combattono
per un’ idea, per il loro prossimo, per amore, per vendetta… Mi considero estraneo a questa
categoria, perché il mio scopo, la mia vendetta ha un fine ben più alto. Non
è un folle ideale, non è una canzone romantica, bensì un deterrente per il
diavolo e per tutte le sue malignità. Questo è il vero Vangelo. Odio alquanto
i sognatori e gli innamorati chiusi nelle loro astrazioni, ma l’ unica cosa
buona di tali individui è che possono essere manipolati facendo presa sui
loro fugaci sentimenti e usati per raggiungere il mio più alto scopo. Gato è stato troppo a lungo
infelice per ricoprire il ruolo del bisognoso di amore, un ruolo che io ho
assunto alla perfezione in vista del mio viaggio verso la terra dei demoni.
Lui mi protegge, mi obbedisce, mi ama ed in cambio io gli permetto di
prendersi dal mio corpo più amore mortale di quello che potrebbe avere. Nessuna sorpresa su quanto ciò
sia stato efficace nel corso degli anni, perché sia così obbediente, così
sottomesso a me. Gli uomini sono schiavi del
loro corpo e il mio Gato non è un’ eccezione. Come questa notte, non devo
aspettare a lungo che lui venga da me, a testa bassa, silenzioso e bello. Non
c’ è nessuno al mondo che sa trattarmi come fa Gato, ottenendo i miei favori
semplicemente attraverso il suo silenzio. A volte vorrei sapere se questo ha
niente a che fare con il fatto che faccia entrare Gato nel mio letto senza
tante storie o resistenze. Credo che sia perché sa prendermi per il verso
giusto, benché sappia essere molto persuasivo. “Cielo, non sei completamente
esausto Gato?”. Non mi risponde, si limita a posare la sua mano al di sopra
di una delle mie gambe. “Immagino di no”. Lui non insiste, solo aspetta la
risposta che gli permette di porre l’ altra sua mano sul mio ginocchio e tirarlo.
La mia schiena raggiunge il letto facendo un rumore sordo e sento il rumore
di un ginocchio che preme sul letto vicino alla mia gamba sinistra. Lui sale sul letto, sopra di
me, ed io gli faccio l’ occhiolino. Questa sembra la risposta che stava
aspettando e fa scivolare una mano sotto il mio braccio e mentre striscia in
avanti verso la parte superiore del letto mi trascina con se. Mi scappa una
risatina perché lui è così diretto nei suoi approcci, cosa rara tra gli
uomini, ma sento che non è qualcosa imputabile a me, a quel giorno in cui
eravamo sotto quell’ albero (anni fa, sotto quell’ albero che ondeggiava
mosso dal vento e chiamato peccato come l’ albero di mele del Paradiso) è
semplicemente il suo solito modo di agire. Non si imbarazza come le persone
comuni, va avanti lungo la sua strada senza guardare indietro. Gli tolgo la bandana e lo
aiuto con il resto dei suoi abiti, indugiando sui bottoni della sua camicia mentre
lui si toglie i pantaloni. Posso sentire sotto le mie mani il movimento dei
muscoli delle sue spalle, la forza e il controllo, le conseguenze devastanti
che infierisce ai suoi avversari anche solo con uno schiaffo. La mia schiena
è scossa dai brividi mentre faccio scivolare la mia mano lungo la sua schiena
e avvolgo una delle mie gambe attorno alla sua vita. Il mio soprabito giace sotto
la porta e poco dopo viene raggiunto dal resto dei miei vestiti. Giro la
testa in modo da offrire a Gato un lato del mio collo e lui seppellisce il
suo viso dove la pelle è più morbida, nel punto in cui si concentrano i
desideri della sua bocca, della pioggia, del profumo di questa piccola
stanza, i rumori di sempre. La mia camicia da notte è sparsa su una sedia, il
mio medaglione nel suo posto per la notte, le scarpe all’ entrata, su di una
sottospecie di tappeto. Guardo giù e posso vedere la
cicatrice che attraversa il naso di Gato, e la sua pelle, ancor più scura
contro la mia. Lui mi lecca il collo, le sue mani si muovono tra i miei
capelli e le sue dita callose li scompigliano, una volta, due volte, quindi
si fermano sulla mia nuca. Non mi prepara più come era solito fare. Ha smesso
di farlo perché il mio corpo è ormai abituato, abituato ai movimenti di notti
come questa. Semplicemente solleva le mie ginocchia ed entra dentro di me e
per una frazione di secondo sento dolore. Dolore che stranamente è stato Gato
a causarmi. Questa sera lui mi ha donato
dolore e domani gli restituirò il doppio di questo. Lui geme, mentre preme con
forza dentro di me e ben presto si muove avanti e indietro dentro di me, un
ritmo continuo che fa aumentare e diminuire il suo respiro in un modo che io
non ho mai visto, nemmeno quando combatte. Il ritmo aumenta; mi tira un po’ i
capelli e li sposta così che qualche filo si posa sulla mia bocca. Mi bacia
con violenza e le mie braccia attorno alle sue spalle si stringono perché il
suo tocco dentro di me sta sfregando contro le pareti del mio corpo. Si sta
risvegliando quella scintilla morente di umanità in me che io percepisco solo
attraverso il nostro viaggio, attraverso la sensazione della sua mano tra i
nostri corpi. Si ferma dentro di me ed io lo
incito a continuare perché il piacere che la sua mano mi sta donando sta
sempre più aumentando come un vortice attorno alle lenzuola, nascondo il mio
viso nella sua spalla e lo incoraggio a proseguire con ogni gemito disperato
che sfugge dalla mia bocca ansimante, sino a quando rimango fermo ed esausto
tra le sue braccia. Lui viene con me e dentro di me al suono dei miei gemiti
e si lascia cadere, quasi soffocandomi. “Gato, Gato, mi schiaccerai se
non ti alzi”. Lui si sposta, si alza dal letto e si allontana. Avvolgo le
coperte attorno alla mia vita ed ecco la mia camicia da notte portata innanzi
a me. “Ecco”. Si siede sul letto
vicino a me ed io la infilo silenziosamente. Gli sorrido e l’ espressione
seria del suo viso si addolcisce un po’ sino a quando si china in avanti e
pone una mano sulla mia spalla. “Dovresti cercare di dormire un po’”. “Si, dovrei proprio, non
trovi?”. Lui fa si con la testa ed io con l’ indice gli faccio cenno di
avvicinarsi. Lui si sposta lungo il letto, che cigola un po’ a causa del suo
peso (non posso dargli colpa). “Ti è piaciuto?”. Lui si blocca prima di
avvicinarsi ulteriormente, i muscoli della sua schiena si tendono. L’ ansia
evidente gli impedisce di incontrare i miei occhi ed io faccio strisciare le
mie dita lungo la parte di lenzuolo che ci separa. “Non ci hai messo molto. Mi
hai sorpreso, non immaginavo che tu fossi…così eccitato”. Mi secca molto il fatto che non
riesca a farlo imbarazzare e credo che se riuscissi ad avere il controllo di
questa emozione da parte sua potrei ancor più dominare le sue azioni, il suo
controllo, il suo piacere. “Dai Gato, non c’ è bisogno di
essere così introverso. Ti ho semplicemente chiesto se ti è piaciuto. Non mi
dici mai nulla a riguardo ed io potrei offendermi un po’, mio caro”. Lui afferra la mia mano come
un uomo in preda alla sofferenza e a me sfugge una smorfia. Allontano la mia mano. “Va bene, lasciamo perdere.
Non è cosa per stanotte”. Lo scaccio con un gesto della mano, torno a
stendermi e chiudo i miei occhi perché non era questa la reazione che volevo.
Sa essere così stanchevole a volte. Gato. Mio e solo mio. Lo sento alzarsi
dal letto e camminare verso il tavolo. Apro uno dei miei occhi giusto in
tempo per vederlo prendere una sedia e li chiudo poco prima che lui si giri
per tornare dove sono io. Posso sentirlo mentre si siede e non è difficile
immaginare cosa abbia in mente di fare per il resto della notte. Rimanere lì seduto in silenzio
guardandomi mentre dormo. Giro la faccia dall’ altra parte perché posso
avvertire il suo sguardo fisso sul mio viso ed il modo in cui so che mi sta
guardando fa bruciare la pelle del mio collo. Ciò mi fa infuriare. Ciò mi irrita perché lui sa
che ho bisogno di riposo dato che domani sarà un’ altra giornata movimentata.
Ho bisogno della mia forza, bisogno della sua forza e se la consumerà per
proteggermi allora potrebbe rivendicare per se ancora più amore. Lui non riflette, cosa che mi
fa arrabbiare ancor di più. Semplicemente osserva in silenzio, ed io penso
quanto fedele lui sia e se gli fosse data la possibilità, se questa notte
potesse continuare all’ infinito, lui continuerebbe a vegliare su di me. P.S. di IrisAlba:
chiunque si è cimentato almeno una volta con la traduzione di un testo
creativo sa bene come non sia facile trasferire certe sfumature linguistiche
da una lingua all’ altra. Ho dunque cercato di rimanere il più fedele
possibile al testo tentando al tempo stesso di non far venire meno la
bellezza di questa fan fiction. Chiunque voglia riferire il
proprio parere riguardo questa storia mi scrivesse, in modo che io possa poi
riferire all’ autrice. E dato che ci siete....non mi lasciate nel dubbio e
ditemi come me la sono cavata come traduttrice! :P Kiss&Bises
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