Eh-ehm...so che qui mi si scatenerà contro il putiferio (da quanto sento sono poche ad adorare le SenRu ç_ç), comunque ho voluto provarci lo stesso...rileggendo innumerevoli volte SD mi sono resa sempre più conto che Sendoh (tisoro *_*) e Rukawa secondo il mio modesto parere insieme sono carinissimi...quindi voilà my fanfic sui due cestisti...siate clementi, plsssssss ç__ç
I personaggi sono naturalmente di Inoue sensei^^
Un enorme grazie a Lucetta per essersi sorbita la fanfic in anteprima...thx a lot, ti vojo bene :***
Buona lettura ^o^
With or
without you di
Dodoria
Guardo l'orologio appeso in camera: segna le 4 di mattina. Mi sdraio sul letto; lo stomaco ai piedi, la testa che rimbomba violentemente...la sbronza di ieri sera è stata proprio pesante. Quante bottiglie ho bevuto? Se cerco di concentrarmi il mal di testa peggiora...ricordo solo che eravamo in due, io e Fukuda...in quello squallido bar accanto alla stazione...avevo una gran voglia di mandare affanculo il mondo...una grande disperazione da nascondere, da celare in qualche modo...ma più bevevo più aumentava...Kaede...
...
E' stato un risveglio difficile. I sintomi della sbornia sono peggiori di quel che credessi: mia madre preoccupata che mi sbraita contro, mio padre che mi crede un demente a giudicare dall'espressione sul suo volto...ne ho le palle piene.
Mi metto addosso qualcosa ed esco sbattendo la porta. La luce del sole è forte ed accecante...mi viene subito voglia di rientrare, ma il mio orgoglio è duro da sottomettere. E mentre mia madre mi insegue istericamente mi metto a correre verso scuola.
Attraverso la città silenziosa...è metà agosto e parecchia gente ha abbandonato già da tempo questa insulsa cittadina per recarsi verso le ambite mete turistiche. Meglio così...potessi crepare adesso la cosa non disturberebbe nessuno. Probabilmente qualcuno nel rientrare a casa, abbronzato e gongolante, troverebbe il mio cadavere abbandonato in mezzo alla strada..."Il grande asso del basket del Ryonan, il figlio dell'illustrissimo ing. Sendoh, trovato morto in centro città". Niente male come titolo su una pagina di giornale. Farebbe senz'altro scalpore...tanto a chi cazzo frega se io sto così male???
Senza accorgermene urto contro qualcosa...o qualcuno...non lo capisco bene. Sta di fatto che quindici minuti dopo (o ne sono passati di più?) mi ritrovo per terra, il naso e la bocca sanguinanti, in una fetida strada secondaria...teppisti a quanto pare...mi hanno conciato davvero bene. Forse ho fatto male a mandarli a cagare...scoppio a ridere. Dio come mi sono ridotto...e tutto questo per una delusione amorosa?? Chi credo di essere...? Non merito niente...né amore, né comprensione...né successo...niente. E mentre penso e ripenso alla mia assurda vita, lacrime amare scivolano sulle mie guance.
"Akira?? Akira sei tu?"
Una voce forte e profonda mi chiama scuotendomi dal torpore. Chi diavolo è?
La voce si fa sempre più vicina e diventa insopportabile: "Akira...cazzo ma che ti è successo?"
Koshino...? Il ragazzo mi si fa accanto, mi alza il volto e comincia a tamponarmi il naso con un fazzoletto...il profumo di lavanda che emana il pezzo di stoffa mi fa venire la nausea. Cerco di allontanarlo da me ma lui mi prende per la felpa gridandomi nelle orecchie: "Ma che cazzo stai facendo?? Ti rendi conto di come ti sei ridotto?? Non sembri manco più tu! E tutto questo...per quel deficiente di Rukawa?!"
Deficiente? No...il solo deficiente qui sono io...io...
...
Apro gli occhi e mi guardo attorno. Una pezza umida sulla testa, pareti bianche...un gran caldo che mi soffoca. Faccio per alzarmi a sedere sul letto su cui mi trovo e picchio una gran testata contro una mensola che, meschina, stava sopra di me e che nel rincoglionimento generale non avevo notato.
"Ahi!" riesco a pronunciare massaggiandomi la fronte.
"Vedo che ti sei svegliato..." Hiroaki è qui, accanto a me. Mi guarda con due occhi accusatori che preferirei evitare.
"Sono a casa tua?"
"Già...non potevo certo lasciarti in mezzo alla strada...o questo era il tuo obiettivo?"
"Domanda cretina" esclamo controvoglia.
"...cretina quanto la persona a cui è rivolta, direi...". Le sue risposte non mi lasciano alcuna speranza; non ha capito niente e forse è meglio così.
"Hai intenzione di autodistruggerti ancora per molto?"
"KOSHINO! Adesso piantala di rompere!!!"; sto esplodendo.
"Sei tu che la devi smettere! Hai addirittura mollato il basket...che cazzo speri di ottenere così? La pietà del tuo ex amante? Oppure è la sua compassione che vorresti? Ti stai rovinando la vita per quello??"
"Tu non capisci niente...non sai niente...quindi evita di fare il saccente...perché mi fai schifo".
Non riesco più a controllarmi...le parole escono da sole, come un fiume in piena...abbasso lo sguardo verso la pezza umida che mi è caduta sulle gambe e la stringo forte. Ho detto una stronzata. Koshino ha già avuto parecchia pazienza con me...
"Scusa" pronuncio flebilmente.
Hiroaki resta in silenzio; probabilmente ha capito che se continuerà ad attaccarmi con le sue assurde prediche otterrà l'effetto contrario.
"Ormai sono irrecuperabile, lo so...ma sto male...non riesco a farmene una ragione..." esclamo con gli occhi colmi di lacrime.
Koshino mi abbraccia, accarezzandomi con dolcezza la testa...il suo respiro caldo sulla fronte mi tranquillizza quel poco che basta per impedire alla mia disperazione di esplodere. Lui sa perfettamente come mi sento in questo momento. Solo lui e Kaede possono dire di avermi conosciuto bene; non sono "Smileman" come tutti credono...ho passato anche io dei momenti tristi, soprattutto nella mia infanzia legata ad un padre assente ed a una madre possessiva ed indulgente. Il basket era stata la mia unica valvola di sfogo...quando giocavo mi sentivo davvero libero. Mi piacerebbe tornare ai tempi dell'adolescenza...ricominciare tutto da capo...per non commettere più errori o cercare in ogni modo di limitarli.
"Non puoi continuare così" mi sussurra dolcemente Koshino "Basta farti del male...hai sbagliato tu, ha sbagliato lui...non importa...ma non voglio più vederti in queste condizioni...ti prego..."
Il suo cuore batte forte...questo ticchettio veloce mi mette addosso una qual certa stanchezza, tanto che mi addormento senza neanche accorgermene.
...
Mi sveglio di soprassalto, rischiando oltretutto di picchiare nuovamente la testa contro quella maledetta mensola. Mi passo una mano sulla fronte imperlata di sudore...era lui. In quel sogno... c'era lui, ne sono sicuro. Una morsa mi attanaglia lo stomaco, come un pugno a tradimento che mozza il fiato. Koshino non c'è più; decido di andare in bagno, giusto per darmi una rinfrescata.
Mi sciaquo velocemente il viso e afferro la candida salvietta che la madre di Koshino tiene appoggiata sul mobile...urlo per il dolore quando la appoggio alla faccia. Osservandomi allo specchio mi spavento: ho la guancia e il labbro inferiore parecchio gonfi e un livido violaceo (che oltretutto si sta ingrandendo) sotto l'occhio sinistro...bello spettacolo davvero.
Lancio con noncuranza la salvietta per terra, mi siedo sul bordo della vasca e cerco di chiarirmi le idee...la mia attenzione viene catturata per un attimo dal secondo cassetto del mobile, dove so che Koshino tiene gli utensili per la
rasatura. Mi alzo di scatto avvicinandomi ed aprendo quel cassetto...una voglia infinita di porre fine a questo straziante senso di colpa, ma che viene prontamente bloccata da qualcuno che bussa alla porta.
"Akira? Akira ci sei tu in bagno?" La madre di Koshino, con la sua solita voce vellutata e tranquilla.
Chiudo sospirando il cassetto, raccolgo la salvietta prima gettata per terra e apro la pesante porta in legno: "Sì...scusi per il disturbo"
"Ma quale disturbo? Accidenti...ti si sta gonfiando il labbro...forza vieni in soggiorno che cerco di fermare il gonfiore!" esclama sorridendo...strano...non so perchè ma tutte queste attenzioni mi danno un gran fastidio. Forse perchè questa donna rispecchia fedelmente il mio ideale di genitrice...un forte contrasto con mia madre. Per lei se esistessi o meno non faceva differenza...annebbiata dalla gelosia che provava verso mio padre annullava se stessa, scatenando violente reazioni che la maggior parte delle volte finivano con finti suicidi o crisi esistenziali. E tutto questo poi ricadeva su di me, in un modo o nell'altro...
"Ahi" esclamo irrigidendomi.
"Per poco non si infettava il labbro...adesso con questa pomata dovrebbe diminuire il gonfiore..."
La delicatezza con la quale mi cura mi imbarazza un pò: "Grazie..." riesco a sussurrare.
"Hai già avvisato i tuoi genitori?"
Rimango in silenzio. Le intuisce, visto che non mi domanda più niente.
Dopo aver messo in ordine l'alcool e i vari intrugli medici, sento la porta che si apre e Hiroaki fa il suo ingresso nel soggiorno. "Stai meglio adesso?" mi domanda premuroso.
"Sì..." rispondo "Tua madre mi ha medicato il labbro e la guancia"
"Eh già...adesso preparo qualcosa da mangiare. Tu resti da noi, vero Akira?"
"...non vorrei disturbare ancora..."
"Non preoccuparti!" risponde la signora Koshino con un enorme sorriso "Qui da noi sei sempre il benvenuto!" e così dicendo si allontana verso la cucina.
Hiroaki si siede accanto a me e mi passa una mano nei capelli: "Ti va di farti un bagno?"
"...sì...forse è meglio..."
Lui sorride e mi conduce nella stanza da bagno; apre l'acqua e versa un bagnoschiuma al gelsomino ("Effetto calmante!" esclama ridendo) e delle perle da bagno che a contatto con l'acqua calda sprigionano un intenso profumo dolciastro. Poi esce per tornare poco dopo con delle salviette e un accappatoio color crema. "Te li appoggio sul mobile...hai bisogno di aiuto?" mi domanda quando vede che non riesco a togliermi la maglia.
"Sì grazie...la spalla mi fa un male cane"
"Beh anche lì hai preso una bella botta...appena finisci ti rimetto la pomata..."
Tolta la maglia, i pantaloni e i boxer mi immergo nell'acqua...sento un gran brivido salirmi su per la schiena, ma poi la sensazione di calore si impadronisce completamente del mio corpo.
"Avevi ragione...l'effetto calmante è immediato" dico ridendo. "Finalmente sorridi..." esclama lui guardandomi con dolcezza. Poi prende la spugna ruvida e me la passa delicatamente sulla schiena, in silenzio. Questo momento...l'ho già vissuto con...lui. Anche Kaede, quando facevamo il bagno assieme, insisteva per lavarmi le spalle...e aveva il tocco uguale a quello di Koshino...delicato e selvaggio allo stesso tempo.
"Basta...smettila!" esclamo allontanando la spugna.
Lui rimane sorpreso dalla reazione, senza evidentemente capirne il motivo. Poi sento le sue mani scivolare silenziose sul mio petto e sulla schiena..."Basta pensare a lui" mi sussurra all'orecchio, baciandomi il lobo e morsicandolo.
"Hi-Hiro...?" Sono decisamente stupito dal suo atteggiamento; sapevo che provasse qualcosa per me...me lo aveva dichiarato tempo prima, proprio quando io e Kaede iniziammo la nostra storia, ma...
I suoi baci nel frattempo si fanno più audaci, e le sue mani più curiose..."Basta, per favore!" riesco a pronunciare. Ma lui non mi ascolta...sento la sua mano sinistra afferrare il mio sesso mentre con la destra gira la mia testa verso di lui: "Io ti amo..." pronuncia piano, prima di affondare le sue labbra sulle mie.
I movimenti veloci della sua mano mi mozzano il fiato, mentre quelli della sua lingua coprono i miei gemiti...Kaede!!!(maledetto Koshino giù le zampe da Akichan!!! >_< n.d.A.)
...
Mentre mangio controvoglia l'arrosto che la signora Koshino mi porge nel piatto mi sento una merda...è stata colpa mia se Koshino ha fatto questo? Gli ho dato io una qualsiasi possibilità??
"Akira? Va tutto bene?"
"Si signora...mi scusi..." pronuncio senza alzare gli occhi dal piatto. Se dovessi incontrare lo sguardo di Hiroaki non saprei proprio come reagire.
Finito il pranzo, e dopo aver permesso alla signora Koshino di risistemarmi bende e pomate varie, ritengo opportuno andarmene...ringrazio la madre di Koshino e mi avvio verso la porta quando mi sento chiamare da Hiro: "Akira...te ne vai?"
"Sì...ho bisogno di pensare" dico senza molto entusiasmo.
"Pensare...a lui?"
Questa ulteriore domanda mi sbatte nella confusione più acuta; apro in fretta la porta ed esco maledicendomi.
Arrivo senza accorgermene al grande parco che si erge poco distante dal liceo Ryonan...mi siedo su una panchina all'ombra, davanti alla graziosa fontana in pietra grezza il cui vivace zampillìo riesce a rilassarmi un poco.
Mentre osservo i vari giochi di luce che il sole compie nell'acqua sento delle voci provenire dal campetto dietro di me; sembrano numerosi bambini in lite tra loro.
"Quello era un fallo!" esclama un bimbo.
"Non è vero! Sei caduto apposta!" esclama un altro con una voce un pò profonda e sgraziata.
Non posso evitare di girarmi e noto con piacevole sorpresa che i bambini, una dozzina in tutto, si stanno contendendo una palla da basket.
"Adesso basta!" esclama un terzo "Io sono l'arbitro e io decido!"; alchè ecco sollevarsi una marea di lamentele e pianti.
Sorrido; mi alzo e cammino verso i piccoli giocatori. Loro mi guardano prima timorosi, poi riprendono a litigare tra loro. La palla rotola emarginata in mezzo al campo; l'afferro e senza curarmi del dolore alla spalla la lancio a canestro...a quanto pare anche se è da qualche mese che non gioco non ho perso la concentrazione.
I bambini zittiscono e mi osservano curiosi; poi uno di loro timidamente pronuncia: "Ma tu sei Sendoh! Il n°7 del Ryonan! Mi ricordo di te..."
Anche gli altri undici ragazzini mi riconoscono a giudicare dalle loro espressioni; una bambina addirittura mi salta al collo ed esclama ridendo: "Sei il mio giocatore preferito, sai?" (chiamala scema! n.d.A.^^;;;)
"Ma cosa dici?" risponde un bambino con dei vistosi capelli rossi "Lui non gioca più a basket!"
La bambina gli fa la linguaccia e poi mi guarda con occhioni lucenti: "Ma tornerai presto a giocare? Vero?"
Sorrido passandole una mano sui lisci capelli scuri: "Non lo so..."
"Insegnaci qualcosa!" si fa avanti un bambino coi capelli neri...assomiglia tanto a Kaede..."Tu sei un campione! Potrai senz'altro aiutarci!!!"
"Si si si!!!" fanno in coro gli altri.
Rido mentre si fanno attorno a me. Il bimbo grassoccio coi capelli rossi recupera la palla e me la lancia contro.
"Forza campione!" esclama in tono provocatorio.
...
E' una sensazione strana...nuova ma già provata allo stesso tempo.
Il cuore mi batte all'impazzata mentre tengo la palla da basket in mano. E la mia mente si libera da ogni problema mentre scherzando e ridendo insegno a quei bambini...mi sento vivo, nuovamente vivo. Aveva ragione Koshino...non avrei mai dovuto mollare il basket. E mentre mostro ai ragazzi come si effettua un "canestro dei poveri" scorgo qualcuno che ci osserva dietro uno degli alberi che circondano il campetto.
Rabbrividisco: "Kaede...?"
Lui mi guarda come vedesse un fantasma; poi si avvicina raccogliendo la palla che è appena caduta a terra.
La fa rimbalzare più volte e me la lancia contro con violenza: "Che diavolo hai fatto alla faccia?"
La sua impassibilità mi mette a disagio; con me non si era mai comportato in questo modo..."Niente" rispondo.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto...io non riesco a reggere il suo sguardo. E non mi era mai successo prima d'ora. I bambini mi corrono accanto strattonandomi per la maglia: "Akira, insegnaci il tiro libero!"
A questo punto sento Kaede farsi avanti, rubarmi la palla dalle mani e darla ai ragazzi: "Io e il 'maestro' dobbiamo parlare...continuate da soli" esclama senza alcun sentimento. Naturale per un frigorifero vivente come lui. Mi afferra per un braccio e mi trascina fuori dal campo senza lasciarmi il tempo di salutare i miei "allievi".
Mi porta in una piccola radura circondata da alti cespugli che la rendono "poco visibile"...una zona di 'imbosco', insomma.
Sento ancora quella morsa allo stomaco...ammetto sinceramente di avere un pò di paura. Da quando ci siamo lasciati, due mesi fa, non abbiamo avuto più occasione di rivederci e parlare...anche perchè lui me l'ha sempre impedito. E adesso, tutt'ad un tratto...che cavolo gli è venuto in mente?
"Sembravi un'altra persona..."
Ritorno coi piedi per terra: "Cosa?"
"Ho detto che sembravi un'altra persona quando giocavi con quei mocciosi..."
Mi guarda negli occhi cercando una minima reazione.
"Perchè hai mollato il basket?"
"Fatti miei" rispondo. Non sopporto questo gelo che si è creato tra noi...non ci riesco!
Kaede si avvicina e mi afferra per il colletto della maglia: "Sei soltanto un imbecille! Hai lasciato che la tua vita andasse a fanculo perchè ti ho mollato?? E' per questo??"
I suoi occhi sono così vivi, adesso...ma non riesco a vederli bene, visto che i miei si stanno riempendo di lacrime.
"Io...non riesco Kaede...non ce la faccio..." Lui molla la presa e io mi accascio a terra, in preda ai singhiozzi. Bravo imbecille! Una cosa che Kaede non ha mai sopportato sono proprio le lacrime...o almeno così pensavo.
Sento infatti le sue braccia attorno al collo e la sua testa appoggiarsi sulla mia..."Cazzo Akira...ma che ti è successo?"
Il suo tono non è più diffidente e distaccato come prima...è tornato il Kaede che conoscevo...
"Kaede..." Kami non mi sembra vero di sentirlo vicino...il suo profumo non è cambiato, e neanche la sua celata dolcezza.
"Sei davvero un cretino" afferma "Guarda come ti sei ridotto!"
"Io...non riesco a stare senza di te...ho provato, ma...sto male Kaede! Sto male davvero" riesco a pronunciare nei singhiozzi. Mi sento un cretino al momento...sto aprendo il mio cuore all'uomo che amo, ma che è allo stesso tempo colui che mi sta facendo soffrire più di chiunque altro...cosa mi devo aspettare da lui? Comprensione? O solo pietà?
Kaede si stacca da me, prendendomi il viso tra le mani: "E questo labbro? E il livido? Anche la spalla ti fa male, vero?"
Annuisco con la testa.
"Scemo..." pronuncia Kaede e, preso da non so cosa, appoggia le labbra sulle mie. Prima delicatamente (forse pensando di farmi male), poi sempre più forte fino a che il bacio diventa passionale e soffocante.
Non posso dimenticarti...non potrei mai farlo. Queste sensazioni le provo solo con te, nessun'altro potrebbe mai prendere il tuo posto.
E mentre la lingua di Kaede entra nella mia bocca e io muovo le mie mani sotto la sua maglietta, lui mi spinge con delicatezza verso il basso facendomi sdraiare completamente. La sua pelle liscia e fremente mi eccita in maniera incontrollabile...ma non posso dimenticare quello che ho passato.
"Kaede" esclamo staccandomi da lui "Aspetta per favore"
Lui si allontana riprendendo fiato: "Che c'è?"
Calma; pensa e rifletti. "Perchè stai facendo questo?"
"Perchè...?" domanda stupito.
"Sì...voglio saperne il motivo. Per due mesi ho cercato invano di rintracciarti..."
Lui zittisce un attimo...poi si riavvicina: "Perchè ho bisogno di te..." mi sussurra all'orecchio. Lo vedo con la coda nell'occhio mentre arrossisce e nasconde ancora di più il viso nell'incavo della mia spalla: "Ho pensato e ripensato a te in questi mesi...a noi...lo so di avere sbagliato a lasciarti ma...non so, io...ho solo scoperto di avere bisogno di te, Akira..."
Silenzio.
"Io ti amo..." bisbiglia. Poi sento le sue mani aggrapparsi alla mia maglia in cerca di aiuto.
Io resto paralizzato; è un sogno questo? Adesso mi sveglierò di soprassalto picchiando ancora la testa contro la mensola di Hiroaki??
Abbraccio forte Kaede...lui è qui...tra le mie braccia..."Ti prego dammi un pizzicotto"
Kaede sembra stupito dalla richiesta: "Prego?"
"Non oso pensare che questo sia il solito sogno...e che una volta sveglio mi scapperai ancora..." sospiro.
"Scemo" pronuncia Kaede; è bellissimo mentre sorride...soprattutto perchè so che sono l'unico con cui lo fa spontaneamente.
Lo bacio con desiderio, con voglia di sentirlo di nuovo mio..."Voglio fare l'amore con te" gli dico e mi piace vedere come arrossisce e socchiude gli occhi.
"Anche io" esclama "Ma se poi i tuoi 'allievi' ci beccano?"
"Non qui...a casa mia...i miei dovrebbero essere usciti..." sospiro in preda all'eccitazione.
"Allora andiamo da me...i miei non ci sono di sicuro..." sorride lui.
...
I nostri vestiti sono sparsi per la camera...quella camera che rispecchia la perfezione e la precisione di Kaede...anche se a vederlo non si direbbe proprio.
Lui, sotto di me, geme e si contorce in preda all'eccitazione...mi piace vederlo così...mi piace sapere che sono io a fargli questa reazione. Gli mordo delicatamente un capezzolo, poi la mia bocca scende verso l'ombelico mentre le sue mani si insinuano nei miei capelli..."A...Akichan..." lo sento pronunciare.
Prendo il bocca il suo sesso succhiando piano...lui lancia un urlo e si lascia andare...strano, perchè solitamente era lui a prendere il comando. Quando sento che è quasi sul punto di venire, gli alzo piano le gambe e comincio a prepararlo...succhio due dita e le inserisco con calma dentro di lui, spingendo piano...lui mi guarda socchiudendo gli occhi e morsicandosi con voluttuosità l'indice.
"Adesso...Akichan..." mi chiede. Io mi avvicino alla sua bocca, mordo il suo labbro inferiore e aprendogli le gambe entro in lui...Kaede chiude gli occhi, inarca la schiena mentre prendo a spingere sempre più forte..."Ti amo...Kaede ti amo..." esclamo poco prima di venire dentro di lui.
...
Il suo respiro sul petto...le sue braccia che mi circondano. Lui è mio...finalmente...è di nuovo mio.
Gli dò un bacio in fronte appena apre gli occhi: "Akira..." sorride vedendomi al suo fianco.
"Ben svegliato" gli sussurro.
Sorride di nuovo; poi si alza a sedere sul letto chiedendomi se ho fame.
"Un pochino...sai con tutto l'allenamento che ho fatto oggi" sogghigno.
"Cretino!" esclama lanciandomi in faccia il cuscino. "Ahi!" esclamo toccandomi il labbro.
"Oh scusa!" dice preoccupato lui; si avvicina con aria seria ed appena è a tiro lo prendo per la schiena ribaltandolo sul letto: "Adesso te la faccio pagare" gli sussurro baciandogli un orecchio.
Poi inizio a fargli il solletico sulla pancia, dove so che è parecchio sensibile. Lui comincia a ridere e a contorcersi, urlando di avere pietà...lo osservo sorridendo e dandogli poco dopo un bacio sulle labbra.
"Ricomincerò col basket"
Lui sorride e mi accarezza la testa: "Complici in amore...rivali nello sport..."
"E cosa vorresti di più nella vita?" affermo ridendo.
Lui zittisce per un attimo e passandomi una mano tra i capelli sussurra: "...voglio sempre vedere il tuo sorriso..."
- FINE -
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