Come potevo ignorare l’HanaRu day?! Infatti non l’ho ignorato…una piccola fic per festeggiare la mia coppia preferita, dedicata a Calipso e Greta e a tutte le ficwriter che come me  amano il pairing HanaRu!!! E un bacione a Ria. Un grazie al genio di Inoue, ma soprattutto un grazie ad Hana&Ru per essere la coppia perfetta!!!!

 


With Love - Hanaru day

di Nausicaa 


È un tranquillo tardo pomeriggio autunnale, di una di quelle giornate in cui è bello starsene in casa e godersi i primi colori della stagione da poco iniziata; io ho finito di preparare il test di matematica, materia su cui ho definitivamente messo una pietra sopra, quindi non posso che sperare che  le domande vertano proprio sulle tre pagine che ho studiato!!! Vabbe’, ma ora voglio stare un po’ con il mio volpacchiotto!!! Dev’essere in salotto…e infatti eccolo lì! Lo raggiungo subito e mi sporgo sulla spalla di Kaede, che è seduto al tavolo del salotto e sta facendo i compiti di inglese. Mi diverto a curiosare, sperando che lui si decida a darmi retta, poi l’occhio mi cade sulla data che ha scritto in alto a sinistra per lo svolgimento di questa specie di tema…uhm…

October, 11…mi ricorda qualcosa…10/11, ma certo!!! Sono i nostri numeri!!! I nostri cari numeri della gloriosa divisa dello Shohoku!! 10 e 11… Questa cosa mi mette davvero di buon umore…chissà se lui se ne è accorto…

“Non noti niente, kitsune?” gli chiedo, in tono allusivo.

Lo so che è difficile avere l’intuizione del tensai, ma, se ci si mette, anche una stupida volpe può seguire le mie folgoranti scoperte…

Kaede si volta verso di me e mi fissa, poi mi dice: “Sì, ti è rimasto uno sbuffo di cioccolata vicino alla bocca” e poi mi passa un dito sul volto, procurandomi un leggero brivido, quando lo vedo assaporare quel poco di cioccolata da cui mi ha pulito.

“Ah, stavo facendo merenda!!! Comunque non intendevo questo…” dico, cercando di essere paziente con questo volpacchiotto poco intuitivo. 

“Hn”.

“Guarda la data che hai appena scritto! Il mese di ottobre è il decimo e il mio numero è il 10 e oggi è l’11, che è il tuo numero in squadra!!!” lo dico tutto esultante e compiaciuto e lo guardo sorridente.

Kaede si gira di nuovo verso di me e dice: “E allora?”.

COME SAREBBE A DIRE, ALLORA?!

“Kitsune, tu sei davvero il bell’addormentato a canestro!!! Allora da oggi l’11 ottobre diventa una giornata da dedicare a noi due, ecco! Come se fosse un altro anniversario…Dai, stupida volpe, festeggiamo!!!” io so già come voglio festeggiare…Lui sembra non recepire, lì per lì, ma poi mi fa cenno di aspettare: “Qui ho quasi finito, Hana…solo un momento…”.

E va bene! Però se devo aspettare voglio farlo a modo mio!!

“Alzati, kitsune, voglio sedermi sulla sedia” gli dico, spingendolo.

“E io dove mi dovrei sedere, dopo?” replica lui, piccato.

“In braccio a me!” dove altro vuole stare?!

“No, starei scomodo” dice in tono risolutivo, tornando a guardare il quaderno d’inglese. 

Ah, sì? Vuole la guerra? Be’, non ho sempre detto che i desideri di Kaede sono ordini? Non posso certo restare insensibile di fronte al suo evidente desiderio di rissa! Cerco di tirarlo per un braccio, inveendo fra i denti: “Togliti di lì, kitsune!!! Non farmi usare le maniere forti!!!” provo a scoraggiarlo.

“Hn…adoro quando usi le maniere forti, do’aho!!!” mi replica lui, con un lampo malizioso negli occhi…

“Te la sei voluta, Kaede!!” gli sorrido a mia volta e con uno strattone più veloce riesco a farmelo cadere addosso e a stringerlo fra le braccia più che posso.

“Do’aho!” protesta lui, cercando di divincolarsi e lanciandomi occhiate assassine.

“E dai, Kaede…voglio solo tenerti abbracciato mentre studi…e daaaaaaiiii…” proviamo con quest’altra tattica…

“Hn” pare sia più tranquillo adesso…

“Ti assicuro che non ti disturberò!!” proclamo, incrociando però le dita, senza che lui se ne accorga.

“Hn”.

Alla fine la volpe si è convinta!!!

Per un po’ mi limito a cingergli la vita, appoggiandogli il capo sulle spalle, ma poi la tentazione si fa  troppo forte!!! E non guardatemi scuotendo la testa come se fossi irrecuperabile!!!! No, dico, ho Kaede in braccio e dovrei stare a pensare al verbo irregolare understand-understood-understood?!

Gli bacio leggermente la nuca; lui ha un brivido, ma non mi dice niente, questo volpino artico!!! Vediamo di farlo diventare caldo e focoso come nessuno crede che possa essere…

Ah, la fortuna è dalla mia parte!!! Mi rendo conto che indossa i pantaloni della tuta: è facile per me lasciare che la mia mano si intrufoli sotto l’elastico e scenda ad accarezzarlo…e ora sussulta, il mio volpino…

“Hana, ma non avevi detto che non mi avresti disturbato?” la sua voce è profonda come sempre, ma io riconosco la lontana nota roca ben familiare…

“Non sapevo che le mie carezze ti disturbassero…” lo punzecchio, rendendole più intime; il suo respiro si fa già più affannato e io lascio scivolare anche l’altra mano nei suoi vestiti. Lui sospira.

“Non badare a me, kitsune, continua pure a studiare…” scherzo e mi arriva una sua gomitata, leggera però altrimenti mi avrebbe rotto le costole!!!!

“Idiota!!!!” sibila lui.

“Grrr…idiota a chi, stupidissima volpe?!” gli replico, esagerando volutamente il tono irritato della mia voce.

“Siamo in due in questa stanza, do’aho…” è la sua rispostina ironica.

E il nostro battibecco continua, ma continua anche il tocco delle mie mani su di lui…sotto l’elastico della tuta e sotto la camicia, sulla pelle morbida e levigata del torace…

I nostri insulti reciproci si mescolano ben presto a sospiri sempre più intensi e languidi, finché il mio Kaede non si alza dalle mie ginocchia per portarsi al mio fianco, accanto alla sedia…io tendo la mano per riportarmelo addosso, un po’ piccato per il suo allontanamento: “Oi kitsune, cosa credi di fare?!” esclamo, guardandolo storto.

“Hn…lo sai che non sopporto le cose fatte a metà, Hana…” è la sua risposta, molto moooooolto allusiva.

Lo fisso trasognato, rapito dai suoi movimenti lenti ed eccitanti, mentre Kaede lascia che i pantaloni e i boxer scivolino lungo le sue gambe, per finire a terra…e poi, con un leggero sorriso malizioso, mi si siede addosso a cavalcioni…

Io deglutisco.

Mi sento le guance in fiamme e una crescente emozione nel petto: è strano vederlo con indosso la sua camicia azzurra, larga e abbastanza lunga da coprirlo quanto basta, eppure saperlo nudo sotto di essa, è un contrasto inebriante che mi eccita moltissimo. “E ora, do’aho?” mi provoca lui, portando le sue dita lunghe e sottili sulla cerniera dei miei pantaloni…abbassandola con voluta lentezza…

Io lo bacio con tutta la mia passione, insinuando la lingua nella sua bocca adorabile, mentre le mie mani gli sbottonano la camicia…scendo a baciargli la linea elegante del collo e Kaede inclina il capo all’indietro, mugulando…io apro i lembi della sua camicia e finalmente posso vederlo spogliato anche se con indosso la camicia aperta (non che sia passato molto tempo dall’ultima volta…credete che possa fare a meno di lui per più di qualche ora?!)…quando gli bacio la pelle dolorosamente sensibile di un’areola lui sussulta e mi stringe forte: “Lo voglio adesso, Hana…” mormora in un soffio.

Lo voglio anche io.

Gli sorrido, mentre con un gesto veloce mi alzo in piedi sollevandolo con me e facendolo sedere sul tavolo…la mia bellissima volpe si sdraia senza staccare gli occhi dai miei, con uno sguardo desideroso che mi mette i brividi e aumenta la mia eccitazione…Kaede è nudo davanti a me ed è come se lo guardassi per la prima volta, il cuore mi batte forte mentre faccio scorrere le mie mani sulla sua pelle, in una lunga, continua carezza…la testa quasi mi gira quando sono chino sul suo corpo per prepararlo ad accogliermi e sento i suoi gemiti che mi riempiono la mente…mi sollevo e lo vedo languido e sensuale, abbandonato a me…entro dentro di lui, osservando tutte le sue reazioni, sommerso dalle mie che mi procurano un piacere violento…

“Come fai ad essere così desiderabile, Kaede?” riesco a chiedergli, pur ansimando. Lui non mi risponde, si inarca contro di me, sento le sue gambe strette intorno ai miei fianchi e capisco che mi vuole di più e questo mi fa perdere il controllo…spingo vigorosamente dentro di lui, con tutta la mia forza, e lui grida forte perché più lo possiedo più gli piace e io continuo perché non conosco stanchezza quando sto con lui, continuo fino a portare entrambi al culmine…

C’è  un dolce e riposante silenzio dopo i nostri gemiti e le nostre grida, interrotto solo dal nostro respiro ancora veloce…pur nello stordimento, mi rendo conto che questo non è il posto adatto a riposare (l’intuito del tensai colpisce ancora!!!), così mi sforzo di sollevarmi da lui, di sistemarmi i pantaloni, mentre lui si mette a sedere abbottonandosi la camicia.

“Oi kitsune, hai visto che questa volta non te l’ho strappata?” gli faccio notare. Be’ qualche volta mi è capitato, nell’impeto della passione…devo dire che in genere la volpe non batte ciglio, solo una volta si è arrabbiato perché era una camicia a cui era affezionato e per bilanciare la sua perdita mi aveva strappato di dosso la mia…

“Hai imparato a sbottonare gli indumenti, do’aho…” ironizza lui, con un sorrisetto malizioso, infilandosi nuovamente i boxer.

“CHECCOSA?! Mi hai preso per un incapace, stupida volpe?!” strepito io, mentre ci avviamo entrambi, in un tacito accordo, al divano.

“No, solo per un do’aho…” rincara la dose lui.

Ora lo strozzo!!!!

Ma poi mi basta guardarlo, bello e sexy vicino a me dopo che abbiamo appena fatto l’amore e io l’ho posseduto, per sentirmi solo felice e fortunato e penso che in fondo Kaede può dirmi tutto quello che vuole…be’, quasi!!!!!!

“Non starmi lontano…” gli dico, attirandolo a me, facendogli posare il capo sulla mia spalla; lui mi lascia fare.

“Bah, ringrazia che oggi è l’11 ottobre e io mi sono reso conto che è una giornata dedicata a noi, stupida volpe!!! Per oggi sarò molto più paziente del solito con una volpaccia indisponente come te!!!” proclamo.

Vediamo la sua reazione…quanto mi diverto a provocarlo!!!

E Kaede…strofina la guancia alla mia e poi mi dà un bacio leggero…Oooooh…

Calpestami pure, Kaede…No, che dico?! Sigh, lo vedete come mi ha ridotto?! Ma poi sorrido fra me…come mi ha ridotto…come una persona felice…

 

 

Bacio la guancia di Hanamichi e lui mi rivolge il suo sorriso più trasognato. Devo ammettere che sapere di fargli questo effetto mi dà una strana sensazione di forza che mi fa stare bene, ma non per un desiderio di dominio…solo perché ho la continua conferma della forza dell’amore che ci lega.

Mi rilasso nella sua stretta per un po’, poi, ignorando le sue rumorose proteste, mi scosto per fissarlo negli occhi.

“Hana, cosa ti piace di me?” gli chiedo.

Non glielo ho mai domandato in tutto questo tempo e ora mi è venuto spontaneo…lui me lo ha chiesto tante volte, è vero, ma la mia domanda ha una sfumatura diversa dalle  sue: in lui scorgevo spesso un’insicurezza data da tante cose, dal suo carattere più intimo, dalla gelosia, dal bisogno che ha di essere rassicurato anche a parole e non solo con la vicinanza fisica.

Il mio non è nessuno di questi motivi.

Non lo dico per presunzione, anzi sarei offensivo verso di lui se glielo domandassi per questo; Hanamichi mi dimostra il suo amore in un modo tale che di più non potrebbe fare…come potrei dubitarne? Me ne accorgo dai suoi abbracci protettivi e possessivi, dalle carezze lievi che mi fa quando è mattina presto e io sono nel dormiveglia e sento il suo tocco leggero, i suoi piccoli baci e tutta la dolcezza con cui lo fa…mi sfiora come se fossi qualcosa di prezioso…Me ne accorgo da come invoca il mio nome quando facciamo l’amore e lui si scioglie dentro di me…

Il motivo vero è un altro e solo dopo la sua risposta deciderò se dirglielo o meno. Hanamichi non ha bisogno di pensarci, mi dice subito: “Il tuo carattere mi fa impazzire…in tutti i sensi!!!”.

“Hn?” gli lancio uno sguardo interrogativo.

“Mi piace come sei…Hai presente, Kaede, quando ti impunti? Quando proprio non ascolti neanche quello che ti si dice? Ecco, in quei momenti ho sempre l’impulso di prenderti a pugni…Oppure quando te ne stai in mezzo al campo da basket e guardi tutti con la tua espressione da sono-il-numero-uno? Mi viene una tale rabbia…ma poi devo sempre trattenermi dal riempirti di baci davanti a tutti!!!” Hanamichi mi sorride, mi accarezza i capelli.

“E poi?”.

“E poi mi fa impazzire che un momento mi dai del do’aho e il momento dopo fai le fusa…”.

“Io non faccio le fusa!!!” protesto; questa poi…

“Sì che le fai…e poi un minuto ci accapigliamo e il minuto dopo tu hai il pensiero di portarmi un succo di frutta perché lo hai preso per te…Io non so se sia normale adorare una persona perché mi dà spesso ai nervi, ma è così che mi sono innamorato di te…” mi mormora lui sulle labbra, prima di baciarmele.

“Hn”.

“E poi c’è un’altra cosa che mi piace di te…” e arrossisce nel dirlo.

Qualcosa mi dice che ha a che fare con quello che abbiamo appena fatto…

“Hn?”.

“Be’…cioè…come dire…insomma, sei meraviglioso come amante!!!” afferma tutto d’un fiato, forse temendo di dire qualcosa di sconveniente. È ancora tutto rosso…

“Anche tu te la cavi” è il mio commento volutamente vago.

“ME LA CAVO?! Oi volpe, guarda che lo vedo che effetto ti faccio!!! Eheheheheheh…su questo non puoi proprio farmi rimproveri, vero?” ridacchia lui, tutto compiaciuto. Ok, ha ragione di essere compiaciuto…

“Hn. E poi?”.

“Poi, cosa?”.

“Cos’altro ti piace?”.

“Volpe presuntuosa, credi che si possa stare ore a tessere le tue lodi?- finge di prendersela lui, ma poi aggiunge subito, addolcito- Potrei farlo, Kaede, io starei ore a parlare di te, ma temo che non saprei spiegarmi…mi piace tutto di te, mi piace come sei fatto…Non ti basta sapere questo?” domanda, con un tono quasi di scusa per non saper dire altro.

Ma ha detto tutto. Tutto quello che volevo sentire e lo bacio per farglielo capire. Perché in queste circostanze non c’è bisogno di dire un mare di parole, basta solo saper trovare quelle giuste…

Forse dovremmo andare a lavarci, penso dopo che ci siamo separati, ma prima che possa proporglielo è il mio do’aho a farmi una domanda.

“Perché mi hai fatto queste domande, Kaede? Non per insicurezza, questo lo so benissimo…” si affretta a precisare con un sorriso, temendo un mio fraintendimento.

Glielo dico?

Lo fisso nei suoi caldi occhi nocciola e decido che sì, posso dirglielo.

“Io pensavo di essere nato per il basket, solo per questo…non per stare con qualcuno…non credevo che qualcuno volesse stare con uno come me…” non che me ne lamentassi, ma non sono così addormentato da non notare che il mio carattere spesso è considerato anomalo… Uno come me, che preferisce il rumore della palla da basket a quello causato dalle parole…in realtà non me ne fregava niente, ma non pensavo che ci sarebbe stato qualcuno desideroso di confrontarsi con me e con la mia indole difficile ogni ora della sua giornata.

“Be’ io sì…del resto solo il tensai potrebbe tenere testa ad una stupida kitsune, non ti pare?” ridacchia Hanamich, scompigliandomi i capelli.

“Hn…tensai idiota!!!” borbotto io.

“CHECCOSA?!” grida lui, slanciandomisi contro e schiacciandomi col suo corpo. Sono premuto tra lui e il divano e non è che la cosa mi entusiasmi, se devo essere pronto a parare i suoi colpi, visto che ha tutta l’aria di cercare la rissa.

 “Alzati da così, idiota!!!” gli sibilo io, riuscendo a scansarlo con la forza delle braccia.

“Perché? Ti dà fastidio?” chiede un  allarmante tono innocente, riportando le sue mani su di me.

“Sì!!!”.

“E’ un problema tuo, volpe!!” mi sorride, prima di sdraiarsi di nuovo addosso a me, ma non con foga, non più…il suo ora è un abbraccio dolcemente desideroso, in contrasto anche con la frase provocatoria che mi rivolge.

Hn.

In un altro momento un pugno non te lo leverebbe nessuno, amore mio, ma non adesso…non in questi momenti in cui riusciamo ad unire perfettamente il rapporto che avevamo PRIMA di stare insieme con quello che abbiamo ORA.

Ci divertiamo per un po’ con questa prova di forza scherzosa, poi lentamente smettiamo e torniamo semplicemente ad abbracciarci; io sorrido, anche se lui non può vedere il mio viso, dato che il suo è poggiato sul mio torace: tutto sommato, è stato proprio un bel pomeriggio!!!!

Merito suo, che ha notato la coincidenza tra la data di oggi e i nostri numeri di divisa; devo ammetterlo, io non bado mai a queste cose, ma poi mi fa piacere che ci faccia caso lui…

“Grazie, Kaede…” mormora il mio do’aho, all’improvviso.

“Hn? E di cosa?” mi stupisco.

“Di avermi fatto quella domanda, di aver voluto sapere cosa mi piace di te…Mi sentivo un po’ cretino a farla sempre e solo io!!!” finge di lamentarsi lui, ma non gli riesce, si sente che è divertito.

Mpf!

“Kaede?” continua lui.

“Hn?”.

Hanamichi ha il capo poggiato sul mio petto, sento la sua guancia calda anche attraverso la camicia.

“Grazie di avermi scelto” dice in un bisbiglio, aumentando la sua stretta.

Magari ora si aspetta che io gli dica qualcosa tipo ‘grazie a te’ e invece no!!! Gli dirò quello che penso!!!

“Do’aho, io non ti ho scelto e tu non hai scelto me…non avevamo scelta…noi siamo l’uno per l’altro da sempre e basta!!!”.

Fine ^^

 

Un po’ smielata, forse, ma è per l’HanaRu day e ho provato ad essere romantica ^^ l’unica cosa ancora da aggiungere e ribadire è W LE HANARU!!!!

 




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