DEDICHE unt RINGRAZIAMENTI: beh, per il momento la dedico alle mie sisters Silene e Lucy, senza le quali sarei persa, e a Lal tesora!!! Poi vedremo chi se la meriterà ^^ DISCLAIMERS: i personaggi sono tutti di Takehiko Inoue, la storia è tratta dal manga omonimo (meraviglioso oltre ogni dire) delle CLAMP; cercherò di attenermi alla trama il più possibile, ovviando con le dovute licenze dove necessario, chiaramente. Il numero dei capitoli del progetto iniziale è pari a quelli del manga, ma magari potrò accorparne più di uno se la lunghezza del mio capitolo me lo permette! Quindi il numero è indicativo! ATTENZIONE: CHI NON CONOSCE IL MANGA NON VADA A CERCARLO!!! Vi rovinereste tutta la sorpresa!!! NOTE 01: tra gli asterischi i flash back, in corsivo il testo delle eventuali canzoni/poesie, i cambi di POV sono segnalati...tutto come sempre insomma! NOTE: come sempre è tutto buttato a caso, non cercate riferimenti né temporali né di luogo né di nessun altro tipo!!! Stavolta meno che meno, essendo AU… NOTE 02: visto che oggi mi sento buona...lieto fine per tutti!!!! FORSE… NOTE 03: ho deciso di mantenere i nomi originali. Quindi troverete qui un prospetto con le equivalenze ok? Mano a mano che proseguiremo nel racconto aggiungerò i personaggi. Hisui (arcangelo del vento): Kiminobu Kogure Ryuki (arcangelo del fuoco): Takenori Akagi Kokuyo: Hisashi Mitsui Koryu: Nobunaga Kiyota Kohaku: Hanamichi Sakuragi Ruri: Shinichi Maki Hari: Soichiro Jin Shuichiro Kudo: Kaede Rukawa Coral/Perla: Akira Sendoh (non chiedevi chi o cosa è…tutto a tempo debito! Diciamo che è il narratore ^^) ARCHIVIO: se Ria o Erika o Benni (o chi per loro) la vogliono...la pubblichino pure! Mi faranno solo felice! Ma solo quando sarà finita! Se la finirò e se incontrerà il vostro favore… Spero vi piaccia, fatemi sapere, io tengo moltissimo a questo progetto!
Wish (I will do anything in my power for you) parte V - Ti rivelerò il mio segreto 1a parte di Marty
************* “…Hisui verrà esiliato!” *************
Il cherubino stringeva spasmodicamente nei piccoli pugni abbronzati un lembo della sua camicia azzurra, mentre grosse lacrime gli inondavano le guance. Era così disperato che il giovane chirurgo sentì il suo cuore schiantarsi. “Io…” balbettò tra i singhiozzi “…io sono sicuro che gli è successo qualcosa! Altrimenti non sarebbe scomparso così, senza dire niente! Ho paura che si tratti di una cosa terribile! Per questo…per questo…” Una mano diafana gli accarezzo i capelli, cercando di calmarlo, mentre un dito affusolato si appoggiò sulle sue labbra. “Sicuro che vuoi raccontarmelo?” la voce profonda del moro vibrava di preoccupazione, nonostante questo cercasse di nasconderlo. Kohaku lo guardò confuso, con gli occhi nocciola che brillavano come stelle. “Non credo di poterti aiutare, ma se raccontarmi tutto può farti stare meglio ti ascolto” spiegò Shuichiro. “Se preferisci che me ne vada, invece…” il rossino lo interruppe scotendo vigorosamente la testa. “Vorrei raccontartelo, se davvero sei disposto ad ascoltarmi…” rispose in un soffio. Stringendoselo contro il petto, Shuichiro si addentrò nel parco di casa sua. Nessuno dei due si accorse che Ruri ed Hari nascosti dietro ai cespugli non si perdevano una parola. Senza riuscire a fermare le lacrime, ma controllando almeno la voce, Kohaku si accinse a raccontare ogni cosa al ragazzo che lo guardava in silenzio. “Hisui è uno dei quattro arcangeli divini. Nel regno dei cieli c’è un gruppo formato da quattro angeli che hanno il compito di governare i quattro elementi della terra (acqua, terra, fuoco e vento) in nome di Dio. A loro volta, gli elementi proteggono gli arcangeli attraverso il loro potere. Gli arcangeli fanno sì che tutte le forze della natura possano fluire ed interagire senza problemi, e che nessuno le usi con fini distruttivi. Hisui, l’arcangelo del vento, è il più bello del regno dei cieli. Sul suo volto splende sempre un sorriso meraviglioso, e Dio lo stima moltissimo. È lui che mi ha insegnato ad invocare il vento e non mi ha mai rifiutato il suo aiuto se ne avevo bisogno. È il più amabile tra gli arcangeli.” “Eppure ora…è scomparso” mormorò Shuichiro. Kohaku annuì. “L’ultima volta che l’ho visto eravamo sul ponte che unisce il regno dei cieli a quello degli inferi.” “Un ponte?” si meravigliò il moro. “Sì, è un luogo che si trova tra paradiso ed inferno” spiegò il rossino tirando su col naso. “Ogni volta che cambia la stagione, i nostri ambasciatori ed i loro si incontrano lì per discutere o modificare gli accordi che regolano la coesistenza dei due mondi. È un importante centro di conferenze.” “Come una zona neutrale, credo…” disse Shuichiro tra sé “ossia, un posto in cui le due fazioni non possono attaccarsi per nessuna ragione.” “Proprio così” confermò il cherubino “là nessuno oserebbe provocare un conflitto!” Il ragazzo sedette nell’erba. “Da quanto è scomparso?” domandò. Kohaku ci pensò un momento. “Da…circa tre mesi, secondo il tempo terrestre. È la prima volta che un angelo si allontana in questo modo. Non riesco a capire come possa sottrarsi alle sue responsabilità di arcangelo per così tanto. Sono sicuro che gli è successo qualcosa. Il Signore mi ha mandato qui perché lo trovi.”
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Sdraiati bocconi sotto una siepe, Ruri ed Hari si guardarono. “Ora è tutto chiaro!” mormorò Ruri “il bellone con gli occhi verdi è scomparso!” “Un arcangelo la cui ubicazione è ignota! Non era mai successo nulla di simile!” aggiunse Hari scotendo la testa. “Certo che no, ed è per questo che c’è tanta agitazione lassù: finalmente lo sappiamo. Questo sarà lo scoop del secolo!” i due iniziarono a saltellare felici, dimentichi del fatto che erano in missione segreta. Poi sentirono che il cherubino aveva ripreso a parlare e tornarono ad avvicinarsi.
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“Prima di incontrarti ho cercato come un pazzo. Ma non sono riuscito a trovare neanche una pista” disse Kohaku mesto. Dopo un attimo di silenzio, il moro lo scosse per le braccia. “E da allora hai continuato a cercare?” chiese precipitosamente. “Ma che…” il rossino si allontanò di un paio di passi da lui, sorpreso dallo strano comportamento del ragazzo, poi questo sospirò e si abbandonò contro il tronco dell’albero sotto al quale si era seduto. “Ti ho fatto perdere tempo in casa mia innaffiando e pulendo, e tu non hai potuto cercarlo…” Shuichiro si morse un labbro. “Ma sì che ho potuto!” lo corresse precipitosamente il cherubino, sentendo una strana morsa allo stomaco nel vedere quell’espressione colpevole sul suo viso pallido. “Anche se non giro per la città, attraverso le ali posso sentire la sua presenza.” Aggiunse poi svolazzando di fronte al moro. “Dalle ali degli angeli emana un bagliore che solo loro possono vedere. Seguendolo, posso sapere dove si trovi Hisui.” “Però sono passati tre mesi e ancora non l’hai trovato!” protestò Shuichiro. “Già” ammise il rossino. “L’ho cercato in vari punti del regno intermedio, eppure non ho avvertito la sua presenza da nessuna parte. Il coniglietto di prima era un messaggero di Dio che mi ordinava di tornare. Ho molte cose da fare nel regno dei cieli, e sapevo che non avrei potuto restare qui per sempre, però…” e nel dire queste parole il pianto gli incrinò nuovamente la voce “se non faccio qualcosa Hisui verrà espulso dal regno dei cieli! Vedi, gli angeli non possono lasciarlo senza il permesso di Dio. Se Hisui resta fuori un’intera stagione, cioè sei mesi, perderà il rango di arcangelo. E se ne passano quattro…non potrà più tornare!” Le braccia forti del chirurgo avvolsero la creaturina, che nuovamente si rifugiò sul petto del giovane in cerca di conforto. “Hisui è sempre stato buono con me” mormorò a mezza bocca “Io sono maldestro e spesso sbaglio, ma lui mi ha sempre protetto. Per questo…voglio trovarlo. È il mio turno di fare qualcosa per lui.” Rimasero abbracciati per un tempo indefinibile, nella calma della notte, prima che il moro parlasse con voce dolce, diversa da quella che aveva usato con Kohaku fino a quel momento. “Io non vedo la luce delle ali degli angeli, e sicuramente non potrò fare granché…però credo che oggi non potremo fare niente di più. Agitandoci non cambieremo la situazione. Andiamo a dormire, e domattina appena svegli penseremo a qualcosa. Vedrai che con la mente lucida sarà più facile. Che ne dici?” domandò alla fine, sollevando con due dita il mento dell’angelo per guardarlo negli occhi. Questo annuì. Allora il ragazzo si alzò, senza allentare la sua stretta intorno a Kohaku, e poi si diresse verso casa. “Shuichiro…” sussurrò questo ormai quasi addormentato “sei adorabile…” Il ragazzo, di norma inespressivo, strabuzzò gli occhi. “Ma che dici” borbottò seccato mentre un lieve rossore gli colorava le guance nivee. Non appena si fu chiuso la porta alle spalle, i due scagnozzi del demonio uscirono allo scoperto. “Che paura…”ansimò uno tirando un sospiro di sollievo. “Insomma” ricapitolò l’altro “Quel do’hao di Kohaku è sulla terra per cercare Hisui! Dobbiamo solo informare Koryu!” “Ce l’abbiamo fatta! Ci siamo meritati il premio!” gongolarono cantilenando i due pensando a quanto il loro padrone aveva promesso. “Abbiamo scoperto abbastanza, ma diamo un’ultima occhiatina” propose Ruri indicando il visore magico che era ancora attivo. Gli stregoni si avvicinarono e guardarono nella sfera. Kohaku era sdraiato sui cuscini con cui aveva foderato la cesta della biancheria.
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Stava sognando. Si trovava nel giardino vicino al ponte, con Hisui. “Cosa fai qui da solo?” gli chiese. L’arcangelo gli sorrise. “Kohaku, ti ho insegnato molte cose vero?” “Certo!” rispose allegro il rossino “mi hai insegnato a controllare i miei poteri, ad usare qualcuno dei tuoi e tutto quello che so sui tre mondi in cui ci muoviamo l’ho imparato da te! Sei il più intelligente del regno dei cieli!” Il sorriso di Hisui si spense. “Nonostante questo ho ancora molto da imparare; certe cose mi sono diventate chiare solo qualche istante fa. Sappi, Kohaku, che c’è sempre qualcosa che non puoi ottenere da solo.” Detto questo, l’arcangelo del vento spalancò le ali, sollevando una tempesta di petali di fiori, e volò via incurante della voce di Kohaku che lo chiamava disperato.
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“Hisui! Hisui! Torna qui, ti prego…” Il cherubino si agitò nervosamente, nel sonno, aggrottando le sopracciglia. Shuichiro si avvicinò alla cuna improvvisata e lo guardò. -Allora anche quest’angelo, nonostante finga di essere sempre allegro e spensierato, ha i suoi problemi…- pensò tra se. Poi lo coprì con cura e gli accarezzò i soffici capelli rossi, a lungo, fino a quando il battito non si calmò e la respirazione non tornò regolare. Solo allora si allontanò. “Non sei più solo…” gli mormorò prima di andarsene anche lui a letto. -…e nemmeno io- si disse sottovoce.
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“È…è…NAUSEANTE!!!” gridarono all’unisono i due staccandosi all’istante dalla sfera. Si voltarono, trovandosi improvvisamente così vicini che i loro respiri si confondevano. Si guardarono per un lungo istante. Poi Ruri si protese appena, sfiorando con le proprie le labbra di Hari. Un altro tempo infinito prima che questo lo imitasse, unendo le loro labbra e dando inizio ad un bacio passionale in cui le loro lingue duellarono selvaggiamente. Senza allontanarsi di un millimetro, Ruri sdraiò Hari sul prato, mettendosi poi sopra di lui. Accarezzò con le dita la sua evidente erezione, mentre gemiti scomposti uscivano dalla gola del moro. Improvvisamente i due si fermarono. Aprirono gli occhi e realizzarono cosa stavano facendo. Ruri fece un balzo all’indietro, ansimando, e Hari incrociò le braccia sul petto. Entrambi avevano il volto paonazzo dalla vergogna. -improvvisamente mi sento affettuoso…-pensò Ruri. -deve avermi colpito un raggio di calore smielato…-si disse Hari. “B-bene, andiamo a raccontare tutto al capo!” propose baldanzoso il più grande. “C-certo, vedrai come sarà contento Koryu!” approvò l’altro. “E giocherà con noi!” conclusero in coro con una giravolta che li ritrasformò in gatti, poi corsero via.
* tsuzuku *
Ho diviso il capitolo in due parti perché ho voluto aggiungere questa scena tra Maki e Jin che nel fumetto non c’è ^^ Commentate! Marty
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