Disclaimer: I diritti di Slam Dunk non sono miei, ma questo non è un segreto, essi appartengono al magico Maestro Inoue, io i personaggi li prendo solo in prestito, per farli impazzire un po'. Buona lettura!.
I personaggi risentono molto dell'ambientazione e saranno spesso OOC.
* * * * * * * *
White Snow
di
`ShaKa`
Parte XVI
Era una mattina illuminata dai primi raggi di fine primavera quando a Caleydon giunse una grave notizia.
- Non è possibile!- urlò Hanamichi battendo i pugni sul tavolo, - come è potuto accadere...!?- aggiunse poi con rabbia fissando la pergamena favanti ai suoi occhi.
- Dovete riunire l'esercito maestà... le truppe nemiche sono al confine....invaderanno a breve......- suggerì l'anziano consigliere Anzai, in piedi vicino a lui.
Re Sakuragi annuì.
- ... Se tutto ciò è proprio inevitabile........- disse infine.
Indossando il proprio mantello e uscendo dal castello, il sovrano raggiunse velocemente le stalle.
Cavalcò fino all'accampamento, e lì chiamò a raccolta i propri generali.
- Maestà cosa succede?- chiese il capitano Kyota sorpreso entrando nella grande tenda.
Hanamichi attese l'arrivo degli altri comandanti, poi parlò:
- Dobbiamo riunire l'esercito... e partire per il confine ... mi hanno comunicato che vi sono delle sommosse in atto... dobbiamo andare a sedarle... -.
Poche parole. Poche spiegazioni.
I generali non posero domande.
Tutto avvenne in breve tempo.
Tanto breve da non rendersene nemmeno conto.
Fu ordinato il rientro dei soldati.
La partenza sarebbe stata decisa a giorni.
* * * * *
Quando quella sera Kaede entrò in camera la visione di Hanamichi seduto sul letto a cambiarsi attirò la sua attenzione.
Il suo sposo sembrava preoccupato.
Scuro in volto.
Appoggiò i libri che teneva in mano sul mobile, e avvicinandosi sedette vicino a lui.
- State bene...?- chiese, l'uomo annuì.
Il principe lo osservò un attimo ancora, poi si chinò verso di lui.
Depositò dei piccoli baci sul suo collo. Lievi tocchi.
Poi si alzò, andando a cambiarsi per la notte.
Il rossino rimase immobile riflettendo ancora qualche attimo, poi si girò, fissandolo.
Un attimo ancora perso nei suoi pensieri e si alzò raggiungendolo silenziosamente.
Kaede si girò trovandoselo di fronte. I suoi occhi di miele fissi nei suoi.
Due grandi mani ambrate gli circondarono i fianchi.
Si lasciò a quella stretta.
Si lasciò a quelle labbra, che si chianarono su di lui.
Calde e desiderose.
Si baciarono con passione.
Il principe avvertì l'animo inquieto di quelle iridi profonde, ma preferì tacere ed assecondare la necessità di quel corpo premuto al suo.
Il rossino lo strinse a sé accarezzandogli i fianchi, scendendo poi a stringergli i glutei.
Lo premé al muro, forzando il loro bacio, quasi con violenza.
Le braccia bianche e forti di Kaede si strinsero intorno alle sue spalle, salde.
Hanamichi lo sollevò tra le braccia, lasciando che questi stringesse le sue gambe intorno ai suoi fianchi. Abbandonandosi alla sua stretta.
Le loro bocche si unirono a lungo in un famelico cercarsi e desiderarsi.....
Pelle da sfiorare... da leccare...... da riscoprire......
I loro corpi premuti in un calore assordante e totalizzante... contro quel muro tiepido....
Si strinsero appassionatamente, mentre Kaede con le mani si muoveva a spogliare il suo consorte.... velocemente .... urgentemente...... troppo urgentemente....
Le sue mani ...... avide.............curiose.......................... vagavano freneticamente sul suo corpo, spogliandolo..................
Un movimento brusco.
Il rumore della stoffa tirata velocemente.............. troppo velocemente.
Il rumore del tessuto sdrucito .... annullò la distanza che lo separava da quella pelle ambrata bollente e morbida.
Hanamichi ansimò staccandosi dalla sua bocca.
Tuffò il suo viso nell'incavo del suo collo chiaro mordendolo, fin quasi fargli male.
- Ah!- esclamò il moro tirandogli i capelli, per poi scendere a baciare la sua pelle mentre i loro corpi si staccavano dal muro, dirigendosi al letto.
Hanamichi lo adagiò sulle coperte stese, osservando il meraviglioso contrasto tra i serici capelli del suo sposo e le coltri morbide e profumate...
Kaede percepì l'essenza di quel bianco.....
Percepì il profumo forte del suo uomo.... quel profumo che lo faceva impazzire....quel profumo che ormai conosceva in ogni sua inebriante sfaccettatura.....
Accarezzò con le mani il petto forte su di sé, mentre i suoi zaffiri blu si specchiavano nelle pozze di scura cioccolata incastonate in quel viso eccitato e teso che si chinò su di lui... baciandogli le labbra ........ perdendosi nell'estasi dell'unione dei loro corpi........
Delle loro anime.
Quando la loro pelle nuda si sfiorò entrambi si sentirono incendiare dal calore che ne scaturì.
Hanamichi scese a baciare il torace del suo giovane amante, mordendo e succhiando avidamente ogni lembo di quelle sinuose forme, mentre le sue dita impazienti violavano la piccola apertura di quel corpo bollente.
Kaede si muoveva incontrando i movimenti di quella mano gemendo, sospirando....
Quando avvertì la carne del suo piccolo accesso forzata quasi gridò, aggrappandosi alle spalle larghe del Re. Graffiandole mentre la sua voce non trovava pace a causa dell'immenso piacere misto a dolore che avvertiva.
Con vigore Hanamichi unì i loro corpi, prendendolo da subito con forza. Profondamente.
Lui dagli occhi blu gemé, irrigidendosi.
Si strinse alle spalle forti del suo sposo.
Dopo, furono spinte possenti, profonde.
Il silenzio della stanza fu colmato delle loro grida e dei loro ansimi... mentre l'ultimo barlume di lucidità sembrava spezzarsi in mille pigmenti...........e svanire in una bianca luce di perdizione...
Sempre più veloce.... sempre più forte... sempre più profonde.... le spinte....... e il violento cigolio del letto ad ogni penetrazione............
Kaede strinse forte a sé il corpo sul suo, gridando.
Hanamichi mugolando per la fatica spinse con cieco ardore, forzando al massimo quel caldo e delicato intestino.....
.... muovendo i suoi fianchi per unirli a quelli del giovane principe, strappandogli gemiti di apprezzamento..... di piacere....
......sempre più forte .... sempre più veloce... fino a riempirlo di sé... del suo seme... del suo amore..........Spinse ancora, attendendo il suo consorte raggiungere il piacere, poi crollò su quel petto niveo che freneticamente si alzava ed abbassava alla ricerca di respiro.
Si strinsero forte. A lungo.
Poi si separarono, coprendosi con le coltri tiepide.
Kaede appoggiò il capo sul petto del rossino, udendone i veloci battiti del cuore.
Ansimava ancora, stordito dall'intenso piacere provato.
Percepì i lievi baci regalati ai suoi capelli. Si strinse al suo sposo. Riposando.
Erano tornati a palazzo da qualche giorno. I lavori a Torehod erano conclusi.
- Yoehi vi ha informato sul perchè siamo dovuti tornare a palazzo?- chiese sfiorando lentamente la pelle scura del petto del suo amante.
-... pare vi siano stati dei problemi ai confini....- sussurrò il sovrano , - ... forse dovrò partire con l'esercito a controllare la situazione...-, Kaede si strinse maggiormente a lui,
- Siete sicuro che va tutto bene sposo?- chiese cogliendo una nota di apprensione nella voce del giovane Re. Questi lo baciò, togliendogli la parola, e stringendolo forte a sé, indeciso se confidargli o meno la verità... ma il tutto venne da sé...
- Non va tutto bene Kaede......- sussurrò. Il principe si strinse a lui, - ... Akira ci ha mosso guerra...ha disubidito al trattato e ci sta attaccando ai confini........-
Kaede sussultò, alzandosi su gomiti fissò gli occhi scuri di fronte a sé. Incredulo.
- Ed adesso?- chiese,
- Entraremo in guerra... non abbiamo scelta.........-
Kaede riflettè un attimo,
- Voglio venire con voi....- disse poi deciso. Il rossino scosse il capo.
- No. Voi dovete rimanere qui.-
- Perchè? Avete forse timore che io non sia all'altezza?-
Hanamichi sfiorò con le dita la guancia bianca di quel viso,
- No,non è questo....-
- ...- ,
Hanamichi sembrò riflettere un attimo, poi decise.
- Ricordate quando vi raccontai di mio padre....?- gli occhi di Kaede sembrarono illuminarsi, - ... del tradimento di cui fu vittima per mano dell'uomo che considerava il suo migliore amico...?-
- Si... ricordo....ma cosa c'entra questo con ....- Kaede sembrava non capire. Hanamichi sospirò.
- L'uomo che tradì mio padre era Re Sendoh....il padre di Akira.........-
Mai parole furono più rivelatrici e sconvolgenti. Kaede fissò il rossino sconvolto.
Fu come se mesi di parole e gesti tutto ad un tratto........prendessero forma e significato......... prendessero consapevolezza...............
- Io non so cosa mi aspetta ai confini del Regno... ma il Regno del Sud ha bisogna di un sovrano... e se io non tornassi dalla guerra.......... voi prenderete il mio posto...........-
- Io?- chiese incredulo il moro. Il Re annuì.
- Vi ho designato come mio unico erede in caso io fossi ucciso in battaglia......- Kaede appoggiò due dita sulla bocca del suo sposo, - ... se non tornassi... deciderete voi il meglio... per il nostro Regno...-
- Vi prego ... non dite così.......- disse con voce appena soffiata su quelle labbra calde, Hanamichi sorrise prima di unire le loro bocche in un casto e dolce bacio....
- Non vi preoccupate... Kaede...io non morirò in battaglia....- i due si fissarono dolcemente, poi il giovane tornò a sdraiarsi vicino al rossino, accarezzando il suo addome forte con la punta delle dita, - fidatevi di me... io tornerò da voi... sempre... se solo voi lo desiderate....... - sussurrò Hanamichi.
Si strinsero ancora una volta, forte. Con nel cuore passione e dolce tenerezza.
Consapevoli del futuro ignoto a cui andavano incontro.
Consapevoli dell'immenso affetto che li univa........
* *
Alcuni giorni più tardi l'esercito fu riunito.
La partenza decisa.
Hanamichi nella sua stanza indossava le pesanti vesti dell'armatura.
In silenzio chiudeva le protezioni.
Pensava a ciò che lo attendeva.
Pensava a ciò che lasciava.
Pensava.
Lo sguardo di Kaede su di lui era scuro e triste.
Il giovane principe lo osservava, avvertendo dentro sé una cupa inquietudine.
Questi lo guardò, poi afferrando la possente arma con una mano la legò al fianco, con una pesante e spessa cintura di pelle.
Fissò gli occhi blu del suo giovane sposo. Sorrise, malinconicamente.
- E' ora di andare...- disse. Il moro annuì, avvicinandosi.
Si abbracciarono. Con forza.
- Il mio cuore soffre sapendovi lontano da me....- sussurrò il principe, sfiorandogli con le labbra la pelle appena sotto l'orecchio.
- ... Anche il mio...Kaede... -
Un ultimo bacio colmo di passione e tristezza poi entrambi, mano nella mano, si diressero all'esterno del palazzo, lì ove l'esercito attendeva il proprio comandante.
Il loro cuore sembrava spezzarsi all'idea di una separazione così violenta e costretta.
- Tornerò da voi... - sussurrò il giovane Re osservando ancora una volta quei zaffiri fissi su di sé.
Il moro alzò la mano, accarezzandogli una guancia, e piano scostando una rossa ciocca di morbidi capelli disse:
- Vi aspetterò... sempre.......- una dolce risposta, un dolce giuramento.
Re Sakuragi si voltò, dirigendosi verso il proprio cavallo, e sorretto da enorme coraggio, si concesse un ultimo fuggevole sguardo alla figura del giovane Rukawa di Caleydon. Poi partì alla volta della sua destinazione.
* * * * * * *
Kaede incrociò per l'ultima volta quegli occhi scuri.
Il loro sguardo rimase impresso nella sua mente, indelebile.
E in quel momento, e nei giorni a seguire, fu la promessa che quelle iridi gli avevano regalato a sorreggerlo. Ad incoraggiarlo.
* * * * * * *
“Vi amo Kaede.........”
“............Io tornerò sempre da voi........................”
* * * * * * *
Il principe si svegliò improvvisamente, sudato e sconvolto.
Sedendosi tra le coltri calde del letto si rese conto di aver sognato.
Da parecchie notti ormai non riusciva a dormire, tormentato da inquietanti visioni.
Re Sakuragi era partito ormai da settimane, ma dai confini non era più giunta notizia.
Tornò a sdraiarsi.
Fissò il soffitto, pensoso.
Si sentiva nervoso.
Stanco.
Triste.
Il sonno sembrava sfuggire.
Chiuse gli occhi tentando di riposare quando udì delle grida giungere dal piano inferiore.
Velocemente si alzò raggiungendo in pochi attimi la finestra.
Davanti alle porte del castello, vide un cavallo che trasportava un soldato le cui effige appartenevano al Sud.
Subito raggiunse i piani inferiori.
Davanti alla grande entrata Yoehi soccorreva il soldato, visibilmente ferito e sanguinante.
- Cosa è successo??- chiese raggiungendolo.
- Viene dall'accampamento al confine!- spiegò Yoehi, - è ferito...-.
Il soldato si agitò appena vide il principe,
- Maestà...maes.stà....- lo chiamò faticosamente,
Kaede si inginocchiò, chiamando gli altri inservienti per avere aiuto.
- Soldato, cosa è successo?-
- Ci hanno attaccato...- rispose a fatica l'uomo, Kaede lo aiutò a sedersi, slacciandogli la pesante divisa.
- Respirate...piano...- tentò di aiutarlo.
- Sono morti tutti....maestà....- a quella parole Kaede gelò, - ... tre gi.or.ni fa... ho cav.al.cato....fin qui....-.
- C.co.sa è successo?- chiese con nel cuore ansia e paura.
- Re Akira... ci hanno tradito...a Liew....un at.tac.co durant.e la nott.e............-
- Cosa ne è stato del Re...??- chiese ad un tratto il moro, il soldato lo fissò,
- Il Re...è mor.to.............- sussurrò prima di perdere i sensi.
- E' svenuto............- constatò Mito fissando il giovane soldato. Dopo un attimo alzò il viso osservando il principe.
Kaede era pallido. Stravolto.
La notizia della morte di Sakuragi sembrava incredibile.
Un fulmine a ciel sereno. Violento. Sconvolgente.
Alzandosi, lasciò il soldato alle mani degli inservienti, in attesa del medico.
* * * * *
Nello studio al primo piano, Kaede firmava alcuni documenti.
Adesso che Hanamichi non c'era, era compito suo occuparsi del Regno e assicurarsi che nulla mancasse al proprio popolo.
Firmò l'ultimo foglio, e fissò la pergamena per qualche secondo, pensoso.
Il soldato che qualche settimana prima era giunto a palazzo ferito si era ripreso, ed aveva loro raccontato dell'agguato a Liew.
Il moro posò la rigida penna nel suo calamaio.
.....................Hisashi aveva tradito Re Sakuragi................
Era l'unica frase che riempiva la sua mente da giorni. L'unica.
Dolorosa. Incredibile.
Non riusciva a credere che fosse davvero successo.
Si sentiva a pezzi.
Si sentiva mortalmente in colpa... aveva quasi costretto Hanamichi a risparmiargli la vita....... a fidarsi di lui............ e il fratello lo aveva tradito....... consegnandolo al suo peggior nemico..........
Si sentì vile. Colpevole. Divorato dal senso di colpa.
Portò una mano sulla tempia, un forte mal di testa lo tormentava.
Poi, un lieve bussare alla porta lo distrasse.
- Avanti!- disse e dopo pochi attimi la figura di Mito fece la sua entrata.
- Signore volete che vi porti il pranzo qui allo studio?- chiese il maggiordomo. Kaede scosse il capo. Facendogli poi cenno di andare via. Yoehi lo fissò un attimo preoccupato, poi avanzando disse:
- Provate a mangiare qualcosa Kaede.... Sono giorni che non toccate cibo... finirete per ammalarvi........- provò ancora con tono basso e comprensivo. Il principe scosse il capo nuovamente.
Da giorni parlava meno del solito. Non aveva pianto.
Non si disperava.
Sembrava nulla fosse accaduto.
E forse per un superficiale osservatore, Kaede Rukawa non sembrava soffrire l' imminente scomparsa del suo sposo.
Ma Mito non era un osservatore qualunque.
Lui e il principe erano cresciuti insieme, e conosceva i pensieri e il suo modo di reagire alle situazioni difficili. Li conosceva fin troppo....
- Non potete rimanere in queste condizioni a lungo........ il Regno ha bisogno di voi....... noi abbiamo bisogno di voi ............- ma inutili furono le sue parole.
Kaede non ascoltava.
Kaede non pensava.
I giorni trascorrevano tutti uguali.
Tutti senza fine.
Il vuoto dentro sé lo divorava ora dopo ora.
Il suo dolore sembrava annullare ogni volontà.
* * * *
Re Rukawa giunse di fronte alla porta in scuro legno della stanza a cui era diretto.
Mito lo aveva avvertito delle condizioni di Kaede. E lui come padre non aveva potuto rimanere a guardare.
Gli occhi di Kaede, quando entrò nella sua stanza, si spalancarono lucidi e sorpresi, fissi sulla sua figura.
- Padre...- disse il giovane alzandosi e inchinandosi. Re Rukawa lo prese per mano.
- Kaede, non inchinatevi di fronte a me... siete anche voi Re.......- sussurrò. Il giovane abbassò il capo,
- un Re si...padre mio... ma un Re indegno del suo nome........- disse.
Re Rukawa non parlò, si avvicinò al tavolo osservando i documenti sparsi su di esso.
- Kaede... cosa vi accade... voi non siete uomo debole........ o vigliacco.........-
- Lo so padre....-
- Siete stato cresciuto nelle stesse credenze in cui ho forgiato Hisashi......le stesse per diventare Re...-
- Lo so...- disse ancora il principe, non accennando ad alcuna reazione.
Il Re lo osservò ancora qualche attimo, conosceva l'animo riservato e chiuso del figlio.
Immaginava il dolore che celava in sé. Un dolore a lui familiare in un passato lontano.
Kaede era forte, ma inesperto.
Era intelligente, ma ingenuo.
Cosa poteva fare lui per farlo reagire? Per renderlo capace di riprendere le redini della sua vita, così come era stato fatto per lui...?
- Kaede voi ricordate vostra madre?- chiese ad un tratto.
Il moro sussultò quella domanda.
- Credo di si....- rispose, il Re annuì.
- Quando è morta eravate molto piccolo........- spiegò l'uomo rivolgendo i suoi occhi scuri al figlio, - ... ho sempre pensato che voi, Kaede, le somigliaste molto......avete la sua stessa forza... avete i suoi stessi occhi.... simili al ghiaccio..........alle immense distese di bianca neve che abbracciano Caleydon............ lei amava queste montagne......... amava la neve........ -
Kaede annuì. Sedettero entrambi vicini.
- Quando è morta credevo non vi fosse futuro per me... per noi.......... mi aveva lasciato solo a crescervi....... a decidere ......... pensai che il mondo mi fosse caduto addosso... che fosse una responsabilità troppo grande per un cuore che non sapeva più battere.........- continuò l'uomo, - ma non è stato così...... voi siete cresciuti... e siete stati il mio orgoglio...la mia forza.........-
Kaede fissò il suolo, ripensando alle parole appena pronunciate dal padre. Ad un tratto avvertì la sua mano sulla spalla. Alzò gli occhi incontrando il suo sguardo, forte.
- Potrai ingannare gli altri Kaede... ma io sono tuo padre..... e tu sei mio figlio....... - poche parole, e una lieve carezza sul viso, mentre gli occhi arrossati e lucidi del giovane principe sfuggivano a quelli profondi e calmi del padre. Questi si chinò, attirandolo a sé. Kaede esitò ancora un attimo, ritraendosi, ma poi poggiò il capo sulla sua spalla.
Affondandolo nell'incavo di quel collo, ove fin da piccolo si rifugiava a nascondere le proprie lacrime ... e pianse.
Lentamente.
In silenzio.
Pianse.
Lasciando scivolare via tutto il dolore che sembrava soffocarlo.
In quei giorni tutto era sembrato così cupo ed incolore.
La consapevolezza di non poter più rivedere Hanamichi era una stilettata al cuore. Che lo consumava dentro.
“Non poteva essere vero.” aveva pensato più volte.
Non voleva. Non poteva crederci.
No! Hanamichi non poteva essere morto, non poteva! Aveva promesso di tornare da lui!
Lo aveva promesso!!!
Non poteva mancare la sua parola........... lui lo amava............... lo amava...................
Si erano finalmente trovati... dopo tanto odio, tanto dolore.... tanta triste sofferenza..........
Ed adesso lo aveva perso nuovamente... lo aveva perso....
L'unico uomo che lo amava... l'unico uomo che aveva scavato dentro sé....... che lo aveva costretto a reagire alla profonda e sconfortante rassegnazione di cui era vittima.................. che aveva tirato fuori il meglio si sé.....
L'unico uomo a cui voleva bene..........
Una potente fitta gli contrasse lo stomaco.
Le lacrime scesero inarrestabili bagnando la scura veste di Re Rukawa.
Il suo cuore straziato dal dolore si contraeva in aritmiche palpitazioni.
La sua mente dilaniata sembrava non rendersi conto di tutto ciò che era intorno a sé.
Se fosse anche morto in quel momento non se ne sarebbe reso nemmeno conto...... il dolore gli toglieva ogni forza, ogni volontà.
- Non può essere....... non è vero..........- sussurrò Kaede tentando di scrollarsi di dosso la cupa disperazione che lo soffocava dentro.
- Piangete Kaede..... piangete...... - sussurrò il sovrano accarezzandogli il capo e stringendolo a sé.
Rimasero così a lungo, stretti.
Padre e figlio.
Re e principe.
Stretti nel dolore.
Stretti nei ricordi.
Stretti, semplicemente.
* *
Il giorno dopo Mito giunse con aria agitata nelle stanza del sovrano.
- Principe, un messaggio per voi da Liew, da vostro fratello... -
Kaede si alzò. Prendendo la pergamena spezzò i sigilli, e lesse.
- Mio signore...- azzardò Mito, - notizie importanti?-
Kaede annuì.
- Mio fratello chiede la nostra resa e la restituzione del Regno di Caleydon........chiede un incontro con me......-
- Cosa avete intenzione di fare principe?- chiese ancora il giovane servitore.
Il moro sembrò pensarci un attimo,
- Caleydon è sempre stata della nostra famiglia... ed Hisashi era il futuro Re...-
- Ma maestà... Re Sakuragi?-
Gli occhi blu di Kaede si incupirono, tristi.
- Andrò all'incontro....ed ascolterò le sue richieste........ - disse poi.
Re Rukawa annuì.
* * *
E così, all'alba del giorno seguente, Kaede inviò un messaggero con la sua risposta.
L'incontro fu deciso per il giorno seguente all'alba. Ai confini di Caleydon.
Kaede giunse in lieve anticipo.
Scese da cavallo, legando il suo destriero al vicino albero.
Alcuni soldati lo avevano accompagnato, ma si erano tenuti a debita distanza, per suo preciso ordine.
- Kaede... son felice che abbiate accettato questo incontro...- disse Hisashi giungendo a cavallo.
Alle sue spalle una sostenuta scorta.
Kaede riconobbe lo stallone nero di Hanamichi nella bestia cavalcata dal fratello.
Avvertì come una stretta al cuore.
Ed un feroce odio farsi largo dentro sé.
- Se chiedete la resa... sappiate che non ve la concederò.....- disse poi. Hisashi smontò velocemente da cavallo.
- Immaginavo la vostra scelta sarebbe stata questa......... quell'uomo vi ha traviato per i suoi scopi.... non potevo aspettarmi diversamente.........- disse avvicinandosi, Kaede lo fissò gelido, - mia intenzione non è uno scambio... io voglio la vostra resa incondizionata fratello......- detto questo lanciò qualcosa in terra. Kaede osservò sorpreso il piccolo oggetto cadere di fronte ai suoi occhi, poi lo riconobbe.
L'anello nuziale di Hanamichi.
Si chinò a coglierlo.
Alzò gli occhi fissando Hisashi. Cercando nel suo sguardo una spiegazione.
- Non è morto come credete fratello, è mio prigioniero.... -
- Non è vero...- disse d'impulso il giovane,
- arrendetevi, e lo rivedrete......-
Kaede fissò l'uomo di fronte a sé, e poi l'anello ora tra le sue mani. Sul metallo piccole tracce di sangue. Scuro.
Chiuse gli occhi.
Adesso doveva scegliere ........ scegliere il suo Regno o il suo cuore........
Se Hisashi diceva la verità.... lui era vivo........ vivo................ avrebbe potuto rivederlo..............
A quelle sole parole il suo cuore accelerò......
................ “vivo”.......................
Doveva solo
scegliere. Né più né meno.
- Che Caleydon possa perdonare la mia debolezza.........- sussurrò appena alzando il viso ed incontrando lo sguardo del fratello.
Slacciò la spada al suo fianco gettandola tra la neve.
- Conducetemi da lui.......- disse deciso.
Hisashi annuì.
* * * *
Quando le sbarre della prigione di Liew si aprirono, Kaede avanzò lentamente.
La guardia sciolse le corde ai suoi polsi e gli fece cenno di entrare.
Ascoltò le assi scivolare nuovamente chiudendosi dietro di lui. E pochi attimi dopo i soldati si allontanarono, lasciandolo nella penombra umida di quella piccola segreta.
Kaede avanzò senza distinguere i suoi passi nella cieca oscurità.
Il cuore in gola.
Pochi centimetri in avanti poi intravide un' ombra, stesa in terra. Inerme.
- Sposo!- esclamò inginocchiandosi velocemente,e riconoscendo in quella debole sagoma il viso di Re Sakuragi.
Sembrava privo di conoscenza. Debole.
Il viso pieno di sangue, e il corpo martoriato da ferite.
Ai polsi spesse catene, fissate al solido muro di cemento.
Lo guardò sentendosi morire, e con le dita piano gli accarezzò una guancia, avvertendolo tremare.
- Hanamichi...... - avvertì un brivido corrergli lungo la schiena, - Hana... rispondi per favore.......-
Quegli occhi stanchi e vessati si aprirono, mostrandosi colmi di cenere e dolore.
Nel cuore di Kaede sembrò farsi largo una profonda angoscia.
- Ka.e.de....- i loro occhi si inseguirono pochi istanti, poi - .... dite.mi che ..sto...sogn.an.do....o.. son mo.rto..... in questo paradiso...posso sfior.ar.vi di nuo.vo........-
Il moro portò una mano del rossino al suo viso, strofinando la sua guancia contro il suo palmo insanguinato,
- Son qui.... son qui con voi........- sussurrò, osservando le sue iridi scure farsi lucide, - son qui e non vi lascerò più solo... Hanamichi..........mai più.........-.
Si fissarono un attimo, poi il Re allontanò improvvisamente la sua mano.
- Andate via...- un sussurro appena.
Kaede alzò gli occhi sorpreso.
- C.Cosa?- , Hanamichi con estrema sofferenza tentò di allontanarlo.
- Andate via....voi..mi..avete tr.adito..- Il principe non capì.
- Cosa dite...?- chiese disperato stringendogli la mano tra le sue, - Cosa....? ....... Non potrei mai tradirvi.... -
- Akira..... - le labbra del rossino sospirarono appena quel nome, poi tentarono di prendere respiro.
Pochi ansimi e poi perse i sensi nuovamente.
Fu di nuovo silenzio.
Kaede lo appoggiò a sé. Col cuore in pena e l'animo colmo di tristezza lo osservò.
Girò il viso, cercando e trovando dell'acqua.
Poi muovendosi strappò il suo mantello, e ne usò i brandelli per medicare le ferite del suo uomo.
Per aiutarlo....
Per non lasciarlo solo.......
Per prendersi cura di lui......
Re Sakuragi si svegliò. Tossendo.
Gli sembrò di soffocare per la forte sensazione di dolore che gli bruciava in petto.
Kaede lo sorresse silenzioso.
Lo osservò respirare profondamente, emettendo un lieve sibilo.
Osservò le sue labbra secche.
Inumidì un drappo del suo mantello, e piano lo passò sulle sue labbra, bagnandole.
Hanamichi aprì le labbra, bevendo qualche goccia a fatica.
I suoi occhi erano socchiusi.
- Come vi sentite?- chiese il giovane principe.
Il rossino mosse appena il capo fissando il lato opposto.
Poco dopo parlò,
- Ci hanno attaccato...di notte......a Liew......Re Akira... è morto per mano mia...... mi ha detto...tutto..... mi avete venduto.....a lui......... sape.vano tutto... sulla spe.dizi.one........ -
Kaede fu sconvolto da quella accusa.
- Non è vero... vi prego non potete credere a una menzogna così vile....- la voce di Kaede era ferma e decisa.
Ma non ebbe alcuna risposta.
Con il palmo della mano, appoggiato alla sua guancia lo costrinse a guardarlo.
- Non potete crederlo....... vi prego.... - si fissarono, - ... Hanamichi...... avete chiesto a me di fidarvi di voi........adesso sono io che chiedo a voi di fidarvi di me............- lo abbracciò, - ve ne supplico............- sussurrò ancora.
Il rossino poggiò il capo sulla sua spalla.
Chiuse gli occhi. Lasciandosi alla calda stretta di quelle braccia.
Kaede si appoggiò alla fredda parete, accogliendolo al suo petto.
Lo strinse a sé, piano. Riparandolo dal gelido freddo di quella scura prigione.
Conscio per la prima volta dei propri sentimenti, adesso il principe guardava l'uomo che amava.
L'unico uomo che mai avrebbe potuto amare, tra le sue braccia forti.
Proprio adesso, che lo vedeva debole ed indifeso.........
Proprio adesso.... che temeva di perderlo di nuovo........
Proprio adesso aveva capito.... aveva compreso l'immensità dei propri sentimenti...........
Ripensò ai lunghi mesi vissuti insieme, e si chiese quale senso avesse avuto tutto... se adesso la loro destinazione era la solitudine senza fine della morte...........
Osservò Hanamichi riposare, ascoltando i battiti del suo cuore.... percependo tramite il calore del suo corpo il suo animo... ferito.... ma forte...
Per la prima volta si rese conto di quanto amasse la sua forza.
Di quanto amasse il suo cuore.
Di quanto lo amasse.
E queste due parole bastavano a riempirgli il cuore di tiepido calore.
Di timida emozione.
Mentre lo fissava avvertiva le labbra tremare, scosse dal raro e profondo sentimento che premeva dentro sé.........
La notte fu lunga e silenziosa....
Lunga e sofferta..........
Quando il Sole ormai alto filtrò tra le piccole sbarre della finestra, la cella si aprì, lasciando entrare la figura del principe Hisashi.
Questi fissò con sguardo severo la figura del fratello e del proprio nemico.
- Come avete potuto constatare non vi ho mentito...- disse con tono soddisfatto.
- Come avete potuto... essere così vile...fratello? Come??-
Hisashi strinse gli occhi, irritato dal tono severo del fratello minore.
- Non comprendo le vostre parole Kaede....-
- Lui vi ha risparmiato la vita... e voi lo avete ripagato così... ha avuto fiducia in voi...-
Hisashi rise,
- Io non devo nulla a quell'uomo....- disse facendo cenno ai suoi uomini di entrare. Kaede fissò le guardie muoversi.
- Cosa fate?-
- Caleydon è tornata sotto le nostre mani.... restituirò il trono a nostro padre, così che tutto torni come debba essere.... venite con me Kaede, voi dovete tornare insieme a noi... -
Kaede si strinse ad Hanamichi.
- Cosa ne sarà di lui?... - chiese,
- Verrà con noi.... e sarà giustiziato!-
Kaede sussultò.
- No! Non potete farlo!- si ribellò, ma subito le guardie lo afferrarono, allontanandolo da Re Sakuragi, - fermatevi Hisashi!! - continuò a gridare mentre lo portavano via.
* * * *
Re Rukawa sedette nuovamente sul trono di Caleydon.
Così come annunciato dal figlio Hisashi il potere del Regno del Nord tornò alla Casata dei Rukawa.
Durante la cerimonia di insediamento i figli del Re sedevano al fianco del loro padre.
Ayako teneva tra le sue la mano di Kaede, che silenziosamente ignorava tutto ciò che avveniva intorno a sé. Volutamente. Per soffocare la rabbia che avvertiva dentro sé.
Quando anche l'ultimo conte ebbe giurato nuovamente fedeltà alla Casata della Volpi bianche, Re Rukawa si alzò.
Hisashi al suo fianco gli porse una pergamena.
- Padre è l'ordine per procedere all'esecuzione di domani.- spiegò in breve.
Kaede sussultò, fissando gli occhi sul papiro nelle mani dell'anziano Re, questi lo fissò un attimo. Poi si chinò ad apporre la propria firma.
Kaede chiuse gli occhi.
Ormai era tutto deciso.
Fuori una violenta tempesta di neve infuriava.
Kaede nelle sue stanze stava seduto di fronte alla finestra, ad osservare attraverso il freddo vetro, le sue amate montagne ricoprirsi di un manto bianco e gelido.
Nella sua mente vorticosamente continuavano a ripetersi le immagini della trascorsa notte.... le immagini del suo sposo.........
I suoi occhi...
La sua sofferenza...
Il calore del suo corpo....teneramente avvolto dalle sue braccia.........
Durante la cerimonia di quella mattina aveva pensato solo a lui, dimenticando ogni altra cosa lo circondasse.
E anche in quel momento avrebbe desiderato essere altrove.
In quelle buie e fredde prigioni... a stringerlo... a prendersi cura di lui..........
Rimanergli vicino ... in quelle ultime ore che lo separavano dalla fine............
Guardò ancora fuori. La tempesta infuriava senza pietà.
Il suo cuore e il suo animo non trovavano pace..........
Poggiando le dita della mano sul vetro, velocemente decise.
Non poteva rimanere ad aspettare il corso degli eventi.
Non poteva rimanere un attimo di più in quella stanza......... il suo posto era lontano da quel luogo. Era vicino ad Hanamichi. Sempre, ovunque, comunque.
Si mosse velocemente indossando il suo mantello. Non avrebbe indugiato un attimo in più.
Voltandosi però, incontrò la figura della sorella. Ayako.
- Kaede, dove andate?- chiese la donna, già certa della risposta che avrebbe ottenuto.
Il fratello la fissò senza parlare. Tentò di aprire la porta, ma la donna lo fermò.
- Kaede... sapete cosa state facendo?- una domanda diretta, consapevole.
- No... non mi importa... voglio solo andare da lui........-
La donna lo guardò con sguardo pieno di tristezza e amore, poi si mosse, liberando il passaggio.
Così, mentre la folta tempesta colpiva Caleydon nel buio della notte, Kaede cavalcò fino alle prigioni.
Non gli importava di essere arrestato o torturato.
Non gli importava di morire...
Non gli importava nulla...
Le guardie erano rifugiate all'interno della torre a causa del grande freddo. Approfittando della loro assenza il principe si intrufolò nelle prigioni.
I soldati di guardia erano ubriachi.
Avevano certamente festeggiato anche loro il nuovo insediamento.
Affrettandosi lungo le scale Kaede raggiunse le segrete. E le celle.
Alla fine di queste il corpo di Re Sakuragi, incatenato e svenuto.
Le catene lo sorreggevano in ginocchio. Le braccia in aria, bloccate dalle pesanti e salde catene incastonate a muro.
A terra di fronte al giovane Re tracce di vomito e sangue.
Kaede si avvicinò.
- cosa vi hanno fatto?...- sussurrò disperato pulendo con un fazzoletto il suo viso, - Hanamichi........rispondetemi.......- sussurrò appoggiando le sue labbra alla sua guancia, con attenzione.
Ad un tratto il corpo di fronte a sé tremò, muovendosi appena.
- Grazie al cielo.... Hana rispondetemi........- sussurrò osservando i suoi occhi aprirsi lentamente.
- Spo.so...- la voce bassa e debole.
Kaede appoggiò le sue labbra a quelle del Re, in casto e dolce bacio. La sua bocca si macchiò appena di sangue.
- Cosa fate qui... Kaede...?.... Andate via....-
Lui dagli occhi blu scosse il capo,
- Non voglio andare da nessuna parte.... voglio stare qui con voi....... -, Hanamichi si contrasse in una dolente smorfia, - Domani vi giustizieranno.... -
- Lo so...-
I loro occhi si specchiarono. Kaede in ginocchio vicino a lui lo accarezzò.
Nel cuore un' immensa pena.
Re Sakuragi mosse una mano verso il suo viso, con enorme sforzo. La catena lo bloccò.
Kaede si spostò, e avvicinandosi poggiò la guancia contro il suo palmo, lasciandosi ad una dolce carezza....
- Per.dona.temi Kae.de.....- quelle parole appena sussurrate sembrarono spezzargli il cuore, - perdonatemi...per il male che vi ho fatto....-
- cosa dite....?-
- Perdonatemi per tutta la sofferenza.......... ed il dolore........ che vi ho... costretto a patire.......-
Kaede scosse il capo, gli occhi lucidi. Il cuore colmo di pena.
- Vi prego basta... Hanamichi.....- lo supplicò.
Ad un tratto il rossino tossì convulsamente, inclinando il capo in avanti. Kaede lo sostenne, aiutandolo a muovere la testa.
- Forza... forza.... tenete la testa all'indietro... respirerete meglio... adesso passa....- lo accudì dolcemente, facendo leva su tutta la sua forza d'animo per affrontare insieme il calvario che li attendeva....
Re Sakuragi si appoggiò alla sua spalla, sfinito, lasciandosi alla stretta delle braccia del suo sposo.
Dalla sua bocca poche parole furon sussurate:
- Sappiate che vi ho amato ... fin dal primo momento.... e sempre vi amerò..........ti amo Kaede...- il principe lo strinse maggiormente a sé....
Una sola isolata lacrima rigò il suo volto, mentre il suo cuore sembrava impazzire.
- Ti amo anche io... Hanamichi.....- sussurrò.
* * *
Le prime luci del giorno lasciarono posto ai preparativi dell'esecuzione.
Re Rukawa e i suoi figli sedevano sull'altare sacro, così come voleva l'antica usanza.
Negli spiazzi molta gente si riuniva per assistere all'esecuzione del Sovrano del Sud.
Hisashi diede ordine di portare il prigioniero.
Zoppicando vistosamente, il Re del Sud fece la sua entrata trascinato dalle guardie.
Mani e piedi legati in vistose catene.
Il volto deturpato dalle torture.
Gli abiti laceri.
Kaede osservava, seduto al fianco del padre.
Il cuore colmo di dolore.
Colmo di tristezza.
D' impotenza che sembrava ucciderlo.
La sua vita era stata vissuta in piena impotenza.
Sempre.
Per tutto e tutti.
Mai aveva saputo o potuto cambiare le proprie stelle. Il proprio destino.
Ed adesso, che più che mai il suo cuore gridava con forza di trovare dentro sé il coraggio di reagire, per non dover osservare passivamente la morte dell'uomo che amava, non riusciva a farlo.
Legato dall' impotenza che sentiva verso quel loro destino, designato e deciso da chi, fin dalla nascita, aveva sempre scelto per lui.
Hanamichi fu costretto ad un grande ceppo di legno.
Le sue braccia furono fermate da spesse corde. Il suo capo posato sul tronco.
I suoi occhi sembravano piangere sangue.
Scuri e spenti come la morte che adesso attendeva.
- Re Sakuragi... come invasore e tiranno di un Regno ostile a Caleydon... venite condannato alla più alta pena inflitta....... alla morte ... -, recitò Hisashi, - potete scegliere tra una morte lenta e dolorosa....o una fine veloce ed indolore.... basterà che vi pentiate delle vostre colpe... e recitate di fronte al popolo il vostro pentimento.........-
Il principe ereditario fissò il rossino mentre chiudeva gli occhi. Ignorando le sue parole.
Nulla fu pronunciato dalla sua bocca.
Hanamichi si abbandonò su quel freddo legno, attendendo il suo destino.
Fermo nelle proprie idee, fermo nella sua decisione.
Era Re.
E sarebbe morto da Re.
Con il suo orgoglio intatto.
Hisashi intuì, e con un cenno della mano diede il via alle torture.
Il boia si avvicinò, sfoggiando le sue armi di tortura.
Pochi attimi dopo lunghi e sofferenti gemiti si alzarono nell'aria colma di silenzio.
Di fronte ad un folla immobile e sconvolta.
In un silenzio interrotto solo dalle urla disperate, davanti alla fine del sovrano che tutti avevano imparato ad amare.
Kaede chiuse gli occhi, inorridendo alle urla e al sangue che macchiava il legno di quell'altare.
Urla che si prolungarono a lungo durante le crudeli torture.
Ayako inorridita volse il capo, incapace di guardare. Strinse tra le sue la mano di Kaede, offrendogli il suo appoggio.
Kaede tremava impercettibilmente.
Ogni nuovo grido sembrava rinnovare la sua disperazione.
Il suo cuore impazziva di dolore, di frustrazione....
La follia annebbiava i suoi sensi.
Aprì gli occhi, osservando quel lago di sangue allargarsi....
* * * *
“ ............Ti amo Kaede.................”
“Sapete...sposo....è la prima volta...che vi vedo sorridere ......da quando vi conosco.......”
“ E' meraviglioso il vostro sorriso...........”
“ .. sarebbe vostro desiderio .........un giorno...............vedere quei campi di fiori..............con me?”
* * * *
NO!
Non poteva lasciarlo morire, non poteva!!
Velocemente si mosse, fuggendo verso l'altare. Ayako tentò di fermarlo, ma a nulla valsero i suoi sforzi.
Senza pensarci ulteriormente Kaede coprì con il proprio corpo quello del suo sposo.
Improvvisamente.
La frusta del boia scese inesorabile colpendo la sua schiena.
Lo stupore si diffuse.
Re Rukawa, impotente di fronte alla fuga del figlio, era rimasto a guardare.
Incredulo, ma cosciente di ciò che aveva mosso tale reazione.
- Kaede cosa fate?!- gridò Hisashi intimando al boia di fermarsi.
- Non ve lo farò fare.... !!!- gridò il principe, - ... se volete ucciderlo dovrete uccidere anche me!-.
- Toglietevi Kaede... nessuno deve fermare la giustizia di Caleydon!!-
- Uccidere in modo così atroce voi la chiamate giustizia??!!-
- Kaede!- lo richiamò Re Rukawa.
- Non mi allontanerò da qui... MAI!!! -
- Kaede....- la voce bassa di Hanamichi giunse alle orecchie del principe, - Kaede cosa..fate...?-
Lui dagli occhi blu si strinse a lui, forte.
- Noi siamo sposi... fino alla fine Hanamichi.... insieme...nella vita e nella morte.......- disse poggiando la sua mano su quella del rossino, - io non voglio perdervi di nuovo!-.
Re Rukawa fissò i due in silenzio, guardando poi Hisashi, che immobile di fronte al patibolo era combattuto sul da farsi.
Il boia aspettava istruzioni, con in mano la grande ascia.
Il principe ereditario fissò il padre, e alzando la mano, decretò la sua condanna.
Il boia fissò i due uomini di fronte a sé, stringersi nell'attesa della morte.
Ayako corse ai piedi del padre.
- Vi prego padre... abbiate pietà di loro......... -
- Non hanno fatto nulla di male.........- aggiunse Haruko inginocchiandosi anch'essa di fronte al sovrano.
- Padre vi supplico..... appellandomi al vostro immenso amore per Kaede... salvategli la vita..... ve ne prego...... ha già sofferto abbastanza per tutti noi......... - aggiunse la principessa.
Re Rukawa fissò il boia alzare la pesante ascia, nell'atto di giustiziare i due.
Hisashi si voltò incapace di guardare.
Kaede chiuse gli occhi sussurrando appena all'orecchio del suo sposo,
- Vi amo.....- mentre le loro mani si stringevano unite verso la morte.
* * * * *
- Fermatevi!!!!- la voce pesante del Re Rukawa si alzò, - sospendete l'esecuzione!- gridò ancora raggiungendo l'altare per impedire il compiersi di quell'infausto omicidio.
Kaede riaprì gli occhi sorpreso.
Avvertì dei passi vicino a lui, e una mano posarsi sulla sua spalla.
- Basta Kaede.... - la voce del sovrano, ferma e profonda, - basta con tutta questa infelicità........- il principe alzò il viso, fissando i propri occhi blu in quelli scuri del padre.
- Vi ho reso infelice tutta una vita figlio mio..... permettetemi di riparare a questo mio grande sbaglio........-
Il Re fece segno di abbassare l'arma.
- L'esecuzione è annullata.... ordino che Re Sakuragi sia risparmiato. Gli sia fatto dono della mia grazia! - poi girandosi verso il rossino, - Re Sakuragi vi rendo grazia della vita... in onore dell'impegno che avete verso mio figlio Kaede... -
- Ma padre!-
- Tacete Hisashi... così sia detto, così sia fatto!- ordinò il Re.
Kaede rimase stupito, incredulo.
Velocemente liberò Hanamichi, aiutandolo a sostenersi in piedi.
Fissando il padre sussurrò un “grazie” profondo come la gratitudine che provava.
Re Rukawa annuì.
Finalmente giustizia era veramente fatta.
* * * *
Re Sakuragi riaprì gli occhi.
Lentamente prese coscienza del luogo ove si trovava, e del viso del principe Kaede al suo fianco.
- Vi siete svegliato...- sussurrò questi accennando ad un lieve e dolce sorriso.
- ... è dunque il paradiso..... qui dove mi è concesso vedere il vostro sorriso....?-
Il moro baciò le sue labbra, perdendosi nelle calde trame dei suoi occhi.
- Siete vivo... lo siamo entrambi.... mio padre ci ha accolti a palazzo... finché non potrete camminare nuovamente....-
Hanamichi annuì.
- Tornerò al Sud... appena mi rimetterò... - disse il Re, - ... tornerò a casa...-.
Kaede annuì.
- Si......-.
- Kaede....- sussurrò il rossino stringendogli una mano, - vorreste venire con me... e rimanere al mio fianco...?.... Non vi prometto che sarà diverso... ma insieme potremo provare ... ad essere felici.... - .
Il principe lo guardò, e sorrise.
Sorrise.
* * * *
Ayako abbracciò il fratello.
Guardò i suoi occhi, leggendovi gioia, amore e immensa dolcezza.
- Spero siate felice...- sussurrò sorridendo.
Kaede le sorrise, sereno. Voltandosi incontrò lo sguardo del padre.
Re Rukawa strinse il figlio al suo petto.
- Abbi cura di te figlio mio.....- sussurrò prima di lasciarlo andare.
Il moro annuì, poi voltandosi fissò il nero stallone che lo attendeva.
E vicino, il suo sposo.
Si incamminò verso di lui, e quando furono uno di fronte all'altro si specchiò nella luce di quegli occhi scuri, percependo l'amore e la dolcezza che li riempiva.
Percependo la grandezza del destino a cui insieme si incamminavano.
Verso valli di fiori e profumi....
Verso fiumi di fresche acque....
Verso le terre il cui sole riscalda tiepidamente la pelle....e il cuore.......
Verso un amore sofferto... scoperto......
Verso la felicità...
Verso una vita insieme...
Per sempre.
The End.
* * * * * * * *
RINGRAZIMENTI E NOTE CONCLUSIVE:
Questo come avrete intuito è davvero l'ultimo capitolo....
Molta gente aveva frainteso il 15° capitolo con la fine di White Snow, ma spero vi siate resi conto che mancava ancora un pezzo alla storia...e finalmente eccolo!
***** Rinnovo la mia dedica alla dolce Anna, che in questi giorni sta molto giù... spero questo piccolo Happy End possa donarle un sorriso. TVB tesora ! ******
Una nota di ringraziamento a Gaia e hinao85, che si sono gentilmente prestate da beta reader per la mia storia (se ci sono ancora errori è colpa loro eh!). ^_____________^
A questo punto volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito la mia storia. Tanti, tantissimi...
White Snow è stata la mia grande soddisfazione, tra alti e bassi... tra critiche ed apprezzamenti.
E' servita a farmi crescere, maturare come scrittrice e come persona.
E mi ha permesso di conoscere tanta gente, bella o brutta.
Cosa si può pretendere di più?
Rinnovo i miei ringraziamenti per mail, commenti, recensioni, critiche. Grazie di cuore.
Spero continuerete tutti a seguirmi nei miei futuri lavori.
Un abbraccio forte,
`ShaKa`
Lascio come sempre la mia mail, per chiunque volesse contattarmi o scrivermi la propria in privato ^^ Bye Bye