Disclaimer: I diritti di Slam Dunk non sono miei, ma questo non è un segreto, essi appartengono al magico Maestro Inoue, io i personaggi li prendo solo in prestito, per farli impazzire un po'. Buona lettura!.

 

I personaggi risentono molto dell'ambientazione e saranno spesso OOC.

 

 

 


White Snow

Parte XV

di Shaka

 

Il tramonto era alle porte, e i due sovrani si affrettarono a tornare a palazzo prima che la gelida notte giungesse.

Cenarono in silenzio nella grande sala, poi si diressero al piano superiore.

 

Giunti nella loro camera iniziarono a prepararsi per la notte.

Kaede, vicino alla finestra, osservava i fiocchi di neve scendere nell'oscurità. Voltandosi rivolse lo sguardo alla figura del rossino, che accanto al letto si cambiava d'abito.

 

Quelle iridi scure gli rivolsero uno sguardo veloce, per poi tornare ai propri pensieri.

Il Re dopo aver finito di abbottonarsi la camicia scostò le coperte, sdraiandosi.

 

Kaede finì di cambiarsi, e poco dopo raggiunse anche lui il letto.

 

Il Re, steso sul fianco, diede le spalle al proprio consorte.

Silenziosamente assorto nei suoi pensieri chiuse gli occhi.

 

Kaede si coprì con le coltri pesanti.

La camera non era fredda, ma il suo corpo era percorso da piccoli  brividi. Sottili e gelidi.

 

Girandosi osservò le spalle ampie del suo compagno.

Sospirò.

Il silenzio tra loro era denso e colmo di sentimenti contrastanti.............amarezza..........malinconia.........comprensione................affetto...................dolore.........

 

............lo stesso dolore che aveva avvertito nelle parole di Hanamichi quel pomeriggio.

Pronunciate dalla sua bocca, in un inaspettata e dolorosa confessione.

Confessione che gli aveva aperto gli occhi. Che lo aveva reso cosciente di tutto quello che la dura maschera di uomo spietato e sanguinario nascondeva nel profondo.

 

Il principe si rese conto di quando il suo animo soffrisse alla luce di quelle rivelazioni.

Si rese conto della distanza che tutta quella situazione aveva interposto tra loro.

 

Si rese conto di aver causato tutto ciò per la propria mancanza di fiducia in Hanamichi.

Mancanza di fiducia nel suo comando. Nelle sue decisioni.

 

E questo pensiero sembrava tormentargli la mente, lasciandogli un intenso senso di colpa.

 

Fissò ancora una volta la schiena ampia e forte del suo sposo, di fronte a sé.

Dentro il forte desiderio di sentirlo vicino. Di sentire il suo profumo, la sua presenza....... il suo calore..........

 

Muovendosi piano si accostò a lui. Silenziosamente.

Appoggiando la guancia contro la spalla forte di suo marito, chiuse gli occhi.

Con un braccio cinse la sua vita. Stringendolo a sé.

 

Hanamichi sussultò appena, avvertendo il braccio di Kaede stringerlo, e la sua mano poggiarsi sulla propria.

 

Fu sorpreso.

Ma non protestò.

Chiuse gli occhi lasciandosi al tepore di quella stretta.

 

Ritrovando una strana sensazione di pace, in quella vicinanza. In quell'abbraccio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kaede aprì gli occhi, svegliato da un  rumore basso e ritmico.

Si mosse leggermente, accorgendosi di essere stretto tra le braccia del suo sposo.

 

 

Re Sakuragi dormiva ancora.

 

Avevano dormito abbracciati tutta la notte.

 

Questo pensiero lo fece stare male.

Nella mente del giovane principe si fece chiara la consapevolezza di averlo trattato malissimo il giorno prima.

Eppure sapeva che le sue ragioni erano valide.

Lo sapeva, ma nonostante tutto aveva quasi desiderato tradirlo...pur di salvare la vita del fratello.

 

Lo aveva desiderato ignorando tutto ciò che il suo sposo aveva passato.

 

Ora aveva la possibilità di  riflettere conoscendo tutti i pezzi di quella intensa tela, e questo vestiva di luce diversa le azioni del suo uomo.

 

Il principe si mosse leggermente sistemandosi meglio nell'abbraccio forte del suo consorte.

Lo strinse  a sé. Chiudendo gli occhi.

Ad un tratto avvertì le mani grandi di Hanamichi accarezzargli la schiena.

 

Era sveglio.

Ma nessuno dei due parlò.

 

Si sfioravano appena, riflettendo. Silenziosi.

 

Le loro menti ricordavano gli avvenimenti del giorno prima.

Ricordavano le aspre parole che si eran rivolti.

Ricordavano la triste sensazione che avevan provato negli attimi successivi.....

Ricordavano...

 

Si erano fatti del male.

 

Ma nonostante tutto si erano stretti inconsciamente nel sonno, cercando la presenza l'uno dell'altro.

Come nelle difficoltà  si cerca conforto delle braccia di chi si ama.

Kaede affondò il viso nell'incavo di quel collo ambrato.

Addolorato. Amareggiato.

Triste per ciò che era successo.

Triste per i suoi folli pensieri.

Triste per il dolore del suo consorte.....

 

Un denso di sensazioni e dolore gli riempivano il cuore.

Hanamichi accolse quella stretta. Convulsa. Tremante. Disperata.

E dopo pochi attimi percepì i lievi sussulti di quel corpo che stringeva a sé... seguiti dalla calda carezza delle lacrime che scivolavano sulla sua pelle.

 

Lacrime di dolore. Profondo e silenzioso.

 

Al giovane Re sembrò spezzarsi il cuore.

 

- Non piangete Kaede ...ve ne prego.......- baciò piano i capelli neri e morbidi del principe, - le vostre lacrime fanno così male....... a me .... che così tante volte vi ho fatto piangere.............- sussurrò ancora l'uomo ascoltando i bassi ansimi che giungevano da quella bocca nascosta.

 

Con la mano scese ad accarezzare il suo volto, invitandolo ad alzarlo ...  per poter  guardare i suoi occhi blu.

Ma Kaede si rifiutò. Timoroso di mostrare la sua sofferenza. La sua debolezza.

Timoroso di quello sguardo scuro, e di ciò che avrebbe potuto leggervi.

 

Ma quel giovane dai capelli rossi incorniciò il suo viso, obbligandolo a sollevarlo. A guardarlo.

 

E quando accadde....quelle iridi blu, lucide e velate di un lieve rossore sciolsero il duro cuore del Re in pochi attimi.

Le labbra del sovrano baciarono le bianche guance del principe, asciugando con le labbra le lacrime calde che le rigavano.

 

Baciò la sua bocca umida e salata.

 

- Le vostre labbra non dovrebbero mai avere il gusto amaro delle lacrime .............. - sussurrò sfiorandole dolcemente, - le vostre labbra ... e i vostri baci..... Kaede... son dolci come il miele....... ed è così che le preferisco..............- .

 

Kaede continuò a fissarlo. Gli occhi grandi e brillanti come stelle.

Hanamichi appoggiò la fronte alla sua.

 

- Kaede...tenete tanto a quell'uomo...... ?- chiese infine.

 

Kaede non rispose, ma il suo sguardo parlava per lui.

 

- Oggi ..... dovrò pronunciarmi........- sussurrò il Re leggendo il velo di tristezza che riempiva quegli occhi blu cobalto, - ... provate a capire le mie ragioni Kaede...... -

 

il principe annuì, nonostante il suo animo ardesse di frustrazione per l'impotenza che avvertiva in sé.

Accettò di lasciarsi alle decisioni del suo sposo.

 

Re Sakuragi lo fissò in silenzio.

Poi stringendolo tra le braccia non aggiunse altro.

 

 

 

 

******************

 

 

 

 

Poche ore dopo nella sala del Trono, Hanamichi ordinò che i prigionieri fossero portati al suo cospetto.

 

I soldati li scortarono strattonandoli.

Hisashi fissò il sovrano. Sapeva già cosa lo aspettava.

 

La morte. Certa.

 

Infondo Re Sakuragi era stato chiaro. Nulla avrebbe potuto strapparlo dalle braccia del boia.

Lui era solo un cadavere che camminava.

 

Il giovane erede dei Rukawa adesso, in piedi di fronte al trono fissava il proprio giudice.

Colui che avrebbe pronunciato la sua sorte.

 

In piedi, vicino al tiranno del Regno del Fuoco, Kaede. In silenzio.

Gli occhi quieti. Colmi di una inevitabile rassegnazione.

 

Re Sakuragi camminò fino a trovarsi di fronte ai prigionieri.

 

- Le prove che i miei soldati han esibito hanno dimostrato la cospirazione che ha minacciato il mio Regno ...... in virtù di ciò vi condanno per alto tradimento al Regno di Caleydon.... e unica pena prevista per un simile crimine.... è la morte.- pronunciò risoluto il Re.

 

Gli uomini incatenati, chini di fronte a lui non sembrarono sorpresi da quelle parole.

Ma il loro turbamento traspariva nettamente.

 

Hanamichi sondò i loro visi, poi sedendo sul trono continuò:

 

- L'unica pena degna di uomini come voi è la morte.......è vero ............. ma io non vi farò la grazia di concedervela ..................-  nella sala si diffuse stupore, - .......... dispongo che il Conte Uozumi e i suoi uomini siano confinati nelle prigioni di Aledraeo, nelle montagne del Nord ........ ove  sconteranno una condanna a vita ai lavori forzati.....- facendo gesto alle guardie ordinò che i prigionieri fossero portati via.

 

- Lasciate il principe Rukawa....- ordinò poi il rossino.

Attendendo che la sala fosse liberata dalla presenza dei soldati, disse: - principe Hisashi, il nostro ultimo incontro non è stato certamente dei migliori..................-  fece cenno alla guardia di trascinare il principe in piedi, così da poterlo guardare.

 

- Ditemi...desiderate la morte?- lo provocò ironico fermandosi a pochi passi da lui.

 

Hisashi non rispose. Ma i suoi occhi colmi di odio e disprezzo parlarono per lui.

 

- Principe .... non è mia intenzione uccidervi...........il provvedimento che adotterò nei vostri confronti sarà di ben altro tipo .....................- il giovane Rukawa sussultò.

 

Kaede, sorpreso anch'egli, osservò Hanamichi  mentre si avvicinava al fratello.

 

- Il Regno di Liew, al nord di Caleydon è stato appena conquistato dal Sud .... - parlò con lentezza il sovrano, - ho bisogno di un sovrano da porre sul trono di quel Principato. Un uomo di fiducia che gestisca quelle terre a nome mio ....... e visto che per ovvi motivi non posso uccidervi......... -  lo sguardo scuro del Re sfiorò velocemente quello di Kaede, - ... allora io vi propongo di allearvi con me....-

 

Il silenzio cadde sulla sala. Hisashi ascoltò sorpreso.

Poi all'improvviso scoppiò a ridere.

Re Sakuragi lo fissò, lunghi secondi.

 

- Trovate la mai proposta divertente principe...?- chiese poi,

 

- Meglio la morte ...- disse il moro, fissando con sguardo di sfida il sovrano.

Questi si avvicinò al principe.

 

Kaede si impose di non intromettersi. Di fidarsi di Hanamichi.

Ma in cuor suo temeva il triste evolversi di quella vicenda. Hisashi era testardo almeno quanto suo marito!

 

I due sovrani si fronteggiarono.

 

- Principe Rukawa... - sibilò il Re, parlando con voce appena udibile da entrambi, - potrei accontentarvi in pochi attimi.... ma è mio desiderio che questa alleanza si compia.... non è desiderio di nessuno di noi spargere altro sangue.....e questa alleanza porterebbe giovamento ad entrambi ...... avrete il trono che vi spetta...... - l'erede delle Volpi di Caleydon fissò il sovrano, - ... invece di giustiziarvi io vi propongo di redimervi ..... accettate....... non sprecherò altre parole.... - il suo sguardo si spostò poi sul fratello Kaede, che osservandolo annuì, consigliandogli saggiamente di accettare.

 

E dopo un breve attimo, Hisashi chiuse gli occhi. Piegando il proprio orgoglio.

 

- E sia... Re Sakuragi ....... accetterò l'incarico che mi affidate..... -

Il Re annuì, soddisfatto.

 

- Bene, i miei ordini abbiano effetto immediato.... partirete domani stesso... accompagnato da un mio osservatore che vi seguirà nel vostro nuovo Regno, assicurandosi che facciate il vostro dovere.- disse Hanamichi voltandosi ad incontrare lo sguardo di Kaede, profondo e luminoso.

 

I dubbi dentro il cuore del giovane sovrano svanirono di fronte a quegli occhi cristallini.

 

Era la scelta giusta. Ne era certo.

Aveva offerto una nuova possibilità al principe Hisashi.

Aveva risparmiato la sua vita.

Aveva esaudito il desiderio di Kaede.

Aveva provato a fidarsi di qualcuno che non fosse sé stesso.

 

E mentre i soldati portavano via il giovane principe ereditario dei Rukawa, Hanamichi pensò che adesso rimaneva soltanto l'arduo compito di concludere le trattative di pace con il Re Akira, e il sogno di suo padre si sarebbe avverato.

Sorrise appena a quel pensiero.

 

 

La sala si svuotò pochi attimi dopo.

 

Hanamichi fissò le guardie allontanarsi, poi rivolse lo sguardo al proprio sposo, che si avvicinava a lui con occhi colmi di gioia.

Le braccia di Kaede si strinsero intorno al suo petto, mentre il suo capo poggiava sulla sua spalla.

 

Un abbraccio.

Inatteso ma piacevole.

 

Hanamichi alzò la mano accarezzando i capelli neri del suo sposo.

 

- sposo... vi sembra il luogo più adatto...?- chiese gentilmente l'uomo. Il principe si staccò da lui.

 

- Scusatemi ... - ma il rossino sorrise, stringendo la sua mano.

 

- Venite ...- lo invitò a seguirlo, fuori dalla grande sala.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo la cena consumata nella consueta sala da pranzo, i due sovrani fecero ritorno alla loro camera.

Fuori infuriava una fredda bufera di neve.

I rumori esterni riempivano il silenzio della stanza.

 

Re Sakuragi si chinò davanti al camino, gettandovi dentro dei grandi ceppi di legno.

Avrebbero tenuto calda la stanza per tutta la notte.

 

Kaede alle sue spalle si spogliava.

Sfilandosi la sua camicia rimase a petto nudo.

Nell'atto di appoggiare le sue vesti sul mobile, il principe dagli occhi blu osservò il proprio sposo. Ammirandone la spalle larghe.

 

Aveva scoperto da poco che gli piaceva osservare i lineamenti del suo consorte.

E le sue spalle incontravano maggiormente il suo favore.

Gli infondevano sicurezza. Emanando un' aura di forza e maturità.

 

Lo eccitava molto pensarle strette dalle sue braccia, mentre il suo sposo lo possedeva.

 

Il giovane moro si avvicinò lentamente, fino a giungere alle spalle di Hanamichi, in ginocchio davanti al fuoco.

 

Chinandosi dietro di lui, poggiò le labbra sulla nuca ambrata del giovane Re, che rabbrividì appena per quel contatto caldo.

Lui dagli occhi blu iniziò a baciare il suo collo, scendendo lentamente sulle spalle.

Scostando con la mano la stoffa bianca, vezzeggiò con le labbra la pelle calda di quel corpo forte.

 

- Kaede....- la voce di Hanamichi era profonda e roca d'eccitazione, per quella bocca che deliziava la sua pelle di piccoli baci.

Si alzarono entrambi.

 

Sakuragi si voltò verso il giovane principe, incorniciando il suo volto con le mani, e scendendo a baciare le sue labbra.

 

Kaede alzò le braccia circondandogli le spalle.

Attirandolo a sé lo baciò con ardore e passione.

 

Staccandosi appena sussurrò:

 

- Fate l'amore con me....-

 

Hanamichi rubò nuovamente le sue labbra in un bacio profondo ed esigente.

 

Insieme si mossero piano verso il letto, continuando a baciarsi.

 

Kaede accarezzò le spalle forti del suo uomo, scendendo poi a slacciare i bottoni della sua camicia. Liberando ogni singola asola, scoprendo quella pelle dorata e calda.

 

Hanamichi, profondamente compiaciuto da quell'insolita iniziativa, si lasciò a quelle mani, rispondendo ai baci audaci che venivano regalati alla sua bocca.

Le sue vesti scivolarono al suolo, in un basso e sottile fruscio, mentre i loro occhi si incontravano perdendosi nell'estasi delle miriadi di sensazioni che provavano.

 

Il rossino portò le sue mani a scoprire il corpo del principe.

Accarezzò la pelle nuda del suo torace in tutta la sua morbidezza.

Sciolse i lacci dei suoi pantaloni, con urgenza e desiderio.

Poi si strinse a lui, sfiorando con la punta del naso la pelle del suo collo.

Baciandola.

Succhiandola con le labbra.

I suoi occhi ammiravano l'immensa bellezza di quel corpo bianco. Estasiati. Sembrava che quel giovane sposo divenisse ogni giorno più bello.

E quegli adoranti occhi castani non potevano fare altro che fissare estasiati e rapiti i lineamenti di quella meravigliosa e sensuale creatura.

 

Nel cuore ... adorazione e venerazione.

Adorazione e sentimento.

 

Kaede ansimò piano, solleticato appena da quei tocchi.

 

Si baciarono ancora, unendo le loro lingue in un gioco profondamente eccitante.

Un rincorrere e condividere sensazioni.

Calde.

 

Hanamichi lasciò scivolare le dita in basso, accarezzando i fianchi del principe. Le sue mani scesero sui glutei, stringendoli poi con forza. Mordendo la pelle del suo collo invocò il suo nome con voce bassa e eccitata: - Kae.de....-

 

Lui dagli occhi blu gemé.

Lo attirò a sé, guidandolo al talamo e inducendolo a sdraiarsi.

 

Con la mano lo guidò sulle coltri.

 

Hanamichi si lasciò andare sulle coltri chiare del loro letto, osservando Kaede chinarsi su di lui, per baciare il suo addome.

 

- Kaede...- sussurrò ancora sorpreso.

 

- Ssssshh... lasciatemi fare...- pronunciò il giovane tornando a baciare quella pelle bollente. Bagnandola di saliva. Mordendola piano, per lasciare piccoli segni rossi sulla cute ambrata che ritmicamente sussultava sotto di lui. La sua bocca curiosa scese ancora, incontrando la peluria rossiccia del pube. Hanamichi ansimò violentemente avvertendo le labbra calde e umide di Kaede posarsi su di lui.

 

Fu una sensazione violenta. Sconvolgente. Nuova.

Avvertire quella lingua calda percorrere la sua pelle era ammaliante. Lo lasciava stordito e in preda ad un piacere cieco e convulso.

 

Quella punta umida saggiò ogni centimetro del suo sesso, scendendo a sfiorare i testicoli. Inumidendoli.

 

La mano di Hanamichi si mosse poggiandosi sul capo del suo giovane amante. Spingendolo verso sé. Kaede alzò lo sguardo. Quegli occhi scuri lo fissavano, carichi di passione e desiderio.

 

Accettando l' invito di quelle iridi introdusse nella sua cavità orale quel sesso turgido, saggiandolo in tutta la sua consistenza.

 

Il Re gridò. Eccitato.

E mentre il principe si muoveva succhiando avidamente, il giovane sovrano si sentì perdere e risucchiare in un vortice di piacere.

 

- Kaede... Kaede.......Ka.ede...........- la sua voce ripeteva quel nome come una preghiera, mentre il suo corpo coinvolto da quei veloci movimenti continuava la sua corsa all'apice.

La scura volpe continuò a succhiare notando l'erezione sempre più dura del suo sposo. Con la mano scese a stimolare ulteriormente quella pelle. Sempre più velocemente, sempre più..............veloce....forte..... finché un liquido caldo e denso riempì la sua bocca, ed il grido  liberatorio di Re Sakuragi riempì il silenzio della camera.

 

Kaede deglutì il bianco seme del suo amante....chiuse gli occhi.... e leccò piano le gocce di liquido perlato.

 

Hanamichi si lasciò andare sulle coperte, sfinito.

 

Avvertì la presenza del principe, sdraiarsi vicino a lui. E la sua bocca iniziare a baciargli il petto.

 

Aprì gli occhi,e silenziosamente incorniciò il volto del moro, tirandolo a sé. Baciandolo. I loro sapori si mescolarono, regalando loro una piacevole sensazione d'unione e pace.

 

- Se questo è il vostro “grazie”... prometto vi ascolterò più spesso sposo...- sorrise Hanamichi, rubando nuovamente un lieve sfiorarsi di labbra.

 

Kaede sorrise, ridendo piano, mentre il rossino lo stringeva a sé, accarezzando il suo corpo.

Le labbra piccole del principe continuarono a baciare la pelle del suo consorte. 

Il collo.... le spalle....il petto.........

 

Il desiderio di Hanamichi si accese nuovamente sotto le attenzioni di quelle labbra impertinenti e sensuali.

Rukawa si mosse appena, strofinando i loro nasi.

 

Si fissarono intensamente.

 

Il moro si sporse sul suo sposo. Leccò lentamente le sue labbra, provocandolo.

Hanamichi velocemente lo portò sotto di sé, divorandogli la bocca.

 

Il principe si aggrappò alle sue spalle con forza.

 

Le sue gambe avvolte ai suoi fianchi.

Il suo bacino che si muoveva, in una cocente provocazione.

 

Hanamichi si sentì incendiare da un desiderio inarrestabile.

 

- Vi voglio.....- sussurrò, ormai frustrato dalla sua erezione che tirava prepotentemente.

 

- Fatelo... adesso.........- lo incitò il moro muovendo nuovamente il bacino e lasciando che toccasse fuggevolmente il caldo sesso del suo consorte.

 

Re Sakuragi si staccò velocemente da lui, inginocchiandosi sulle coperte.

Portò le mani sui suoi fianchi e lo costrinse a girarsi prono.

 

Lo tirò indietro obbligandolo carponi di fronte a sé.

Impaziente si chinò su di lui. Con i pollici separò i suoi glutei, e con la lingua lambì la pelle bollente del perineo, solleticandola con la punta.

 

Kaede tremò violentemente eccitato.

Il capo rivolto al basso, in cerca d'aria.

 

La lingua di Hanamichi continuò la propria intima tortura, scivolando sulla sua intimità. Umettando la piccola entrata del suo corpo.

 

Il moro si tese sotto le attenzioni continue di quella bocca avida.

 

Hanamichi continuò a leccare ed accarezzare la piccola apertura, penetrandola appena con la lingua.

Dopo iniziò a stimolarla con le dita inumidite con oli profumati.

 

Con cura e attenzione preparò il corpo del proprio amante a riceverlo.

Lentamente, nonostante il suo corpo fremesse di desiderio, lasciò scivolare le sue dita in quelle profondità calde.

 

Kaede ansimava pesantemente, al limite della propria eccitazione.

Hanamichi spinse a lungo poi, estrasse le sue dita da quel corpo.

 

Stimolò velocemente il proprio sesso, poi appoggiandolo sull'umido accesso del suo personale paradiso, spinse.

Con forza.

Con decisione.

 

Quel contatto fece gemere entrambi di intenso desiderio.

Kaede strinse le lenzuola tra le mani, reggendosi appena sulle ginocchia, mentre avvertiva il membro di Hanamichi arrivargli fino in fondo, in una spinta lenta ma vigorosa.

 

Il dolore che avvertì gli strappò un ansito.

Ma il suo amante, immobile, lo accarezzò lungo i fianchi, attendendo di sentire il suo corpo aprirsi.

Attese qualche minuto immobile poi:

 

- va tutto bene...... su ... lasciatevi andare... ah...- sussurrò, muovendosi appena.

Dondolando i propri fianchi in avanti, unì il suo basso ventre ai glutei sodi del giovane moro strappandogli un altro gemito.

 

Poi, muovendosi piano, iniziò a possedere quel corpo bianco.

 

Spinte lente e profonde.

Spinte che presto trascinarono entrambi alla follia.

 

Kaede avvertiva distintamente il sesso caldo del marito scavare dentro di lui, percorrere il suo interno. Stimolare un punto in profondità in modo particolare. Regalargli un piacere folle.

Facendo forza sulle braccia si spinse all'indietro, andando in contro alle spinte del rossino.

 

 

 

Hanamichi si muoveva.

Cercando il piacere che il suo corpo reclamava.

 

Avvertiva Kaede spingersi verso di lui, e questo lo faceva diventare pazzo....pazzo di desiderio.... pazzo di libidine..........il suo sesso sempre più turgido ed esigente scavava in quelle calde viscere, appropriandosi di ogni centimetro di quella carne.

 

Quella posizione, così arrendevole, lo eccitava ancora di più. Lo conduceva ad una disperata ricerca dell'apice.

 

- Ah....ah...di..più...- la voce eccitata di Kaede giunse alle sue orecchie.

 

Mugolando intensamente il Re aumentò il ritmo delle spinte.

Kaede gridava, sempre più vicino all'apice.

 

Hanamichi lasciò scivolare la sua mano in avanti, afferrando il suo sesso teso ed iniziando a masturbarlo.

 

I loro corpi si muovevano incontrandosi velocemente, violentemente.

Le loro grida si mescolavano perdendosi in una passione totale e sfibrante.

 

 

Hanamichi lo penetrava profondamente. E ad ogni nuova spinta il principe non poteva far altro che gridare e gemere dal piacere.

 

Ad un tratto il rossino con un braccio gli circondò i fianchi, serrandolo a sé.

 

Lui dagli occhi blu percepì le spinte farsi convulse. Profonde. Irruenti. Gemé avvertendo una punta di dolore.

Dopo pochi attimi avverti una familiare sensazione di calore scaldargli il ventre.

Il seme sel suo sposo, che aveva raggiunto il piacere nel suo corpo.

 

La mano del rossino continuò a muoversi, ossessivamente, nonostante l'orgasmo. E Kaede poco dopo  raggiunse il culmine, riversandosi sulle chiare coperte del letto e sulla mano del suo sposo.

 

Hanamichi spinse ancora poche altre volte, affondando in quel corpo tremante, poi entrambi crollarono, rimanendo addossati. Il respiro pesante. La mente confusa.

 

Kaede non avvertiva più nulla intorno a sé tranne i baci delicati che Hanamichi regalava alla sua pelle.

Le carezze delle sue mani dorate, che si prendevano cura di lui.

 

Il Re si sdraiò vicino a  lui. Teneramente lo abbracciò.

 

- E' stato bellissimo...Kaede....- sussurrò stringendolo al suo petto. Il principe si accoccolò a lui, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, ove depositò un leggero bacio.

 

 

Hanamichi sorrise.

 

 

 

 

 

 

Si strinsero riposando. A lungo.

L'uno tra le braccia dell'altro, a cercare sollievo dall'immenso piacere provato.

 

Hanamichi coprì entrambi con le calde pellicce del letto, per non dover soffrire il freddo della stanza. Sotto il tepore delle coperte il giovane Re accarezzava il corpo del suo sposo.

 

Fuori la tempesta continuava ad infuriare, riproducendo nel silenzio della notte rumori e gelo.

 

 

Re Sakuragi sveglio osservava il viso addormentato di Kaede.

Le loro gambe eran ancora intrecciate sotto le pesanti coperte.

 

Accarezzò i fianchi morbidi del suo amante, scendendo a baciare il suo volto.

Kaede rispose a quei tocchi, districandosi dalle trame del sonno.

 

- Spo.so...- sussurrò aprendo appena gli occhi,

 

Hanamichi strofinò la propria guancia con quella bianca del suo giovane consorte. Il moro  incorniciò il suo viso con le mani, tirandolo a sé.

Indirizzandolo al suo corpo...lo guidò sul suo petto.....sul suo addome.

Incitò i suoi baci, le sue carezze.

 

Avvertì quelle labbra posarsi su di lui... morderlo piano .......

Avvertì la stretta possessiva con cui Hanamichi lo teneva fermo sotto di sé.

Avvertì poco dopo la bocca del suo sposo sulla propria virilità. E si tese quasi gridando quando egli iniziò a prendersi cura di quella pelle sensibile.

 

Dopo, furono solo le sue grida.... le sue mani in quei capelli rossi.....lo sue mani che lo stringevano a sé...........e il piacere. Acuto. Meraviglioso...

 

 

 

 

Hanamichi si sdraiò vicino al principe, baciando ancora la sua pelle, lungo le spalle.

Kaede sospirò, con le mani accarezzò la sua schiena ampia, scendendo poi ad accarezzare la sua virilità.

Sentì il suo sesso duro e fremente premere contro la sua coscia, lo sfiorò, masturbandolo piano. Avvertì gli intensi sospiri del suo sposo sulla pelle del collo.

 

Velocemente, mosso da crescente desiderio, spinse Re Sakuragi indietro, costringendolo supino sulle lenzuola, e in un movimento veloce salì su di lui, sedendosi sul suo addome.

 

- C.cosa fate?- chiese il rossino sorpreso, ma Kaede non rispose, si abbassò a baciare il suo petto, avido del sapore di quella pelle ambrata.

Hanamichi ansimò eccitato.

Il principe afferrò una sua mano e la condusse verso la propria intimità. Chiedendogli di preparare il suo corpo.

 

Il rossino mosse le dita, accarezzando e tormentando la piccola apertura tra i glutei sodi, mentre il moretto baciava la sua pelle, stuzzicando il petto. Mordendo appena i capezzoli scuri per poi succhiarli con bramosia.

 

Poche carezze, poi cinse con le sue cosce i fianchi del suo amante, e lentamente si lasciò penetrare.

Hanamichi si mosse guidando il suo sposo verso sé.

 

La penetrazione fu lenta e profonda.

 

Kaede volse il capo all'indietro, estasiato dalla sensazione di pienezza che il suo corpo provava.

Il pene del suo sposo nelle profondità del suo corpo pulsava frustrato da quella stretta prigione.

 

Hanamichi alzò le mani accarezzando il costato del giovane. Percorrendolo con le mani, scese poi sui fianchi, incitandolo a muoversi.

Kaede facendo leva sulle gambe iniziò il loro rapporto.

Il rossino rimase immobile permettendo al corpo su di lui di guidare il loro amplesso. Di sfilarsi, per poi farsi riprendere, lentamente.

 

La scura volpe lo trascinò in un movimento sensuale ed appassionato.

Allungando una mano il Re iniziò a masturbarlo, con crescente desiderio.

 

- ...Bravo...così....così.... si... Kaede........- sussurrava nel delirio del piacere stringendo con la mano libera il suo fianco e guidandolo i suoi movimenti.

 

- Ah!....ah....- i sospiri e le loro grida si univano, mentre entrambi si muovevano nel tentativo di donarsi tutto il piacere possibile.

 

Kaede socchiuse gli occhi mugolando per lo sforzo, strinse le mani sulle spalle di Hanamichi.

Questi continuava a masturbarlo.

 

I loro movimenti erano sincroni.

Le loro menti smarrite nelle terse trame del piacere.

 

Kaede fissò gli occhi scuri e lucidi di passione del suo sposo, la sua mente si perse in quegli occhi scuri.. nei ricordi...........ripercorse inconsciamente la loro storia... i momenti passati insieme... il matrimonio... le violenze...le parole... i gesti... ....le incomprensioni ... gli abbraccia....le carezze.....

 

 

Con un ennesimo grido il principe Rukawa venne sul ventre del suo amante. Senza forze si lasciò cadere in avanti, mentre Hanamichi lo stringeva a sé con foga, e alzando i fianchi continuava a penetrarlo, alla ricerca dell'orgasmo.

 

Kaede premette il viso sulla spalla del rossino, mentre questi lo possedeva.

Gli occhi socchiusi.

Le membra mosse dalle violenti spinte.

 

La mente rapita dal loro intenso rapporto...

 

Strinse maggiormente il corpo del suo sposo, lasciandosi alle onde di piacere assordante che si erano nuovamente impadronite di lui.

 

Venne ancora una volta, percependo il caldo seme di Re Sakuragi inondargli l'intestino.

Ansimando a fatica chiuse gli occhi.

Senza forze si lasciò andare.

 

Le parole e le immagini gli offuscavano la mente.

Si strinsero ancora una volta, in un silenzio spezzato solo dai loro respiri.

 

 

 

 

“Re Sakuragi vuole sposarvi”........................................

 

 

 

 

...........................“Voi non contate nulla per questo regno....vostro unico dovere è solo appartenermi ogni qual volta io lo vorrò....”................

 

 

......................................................“perdonatemi Kaede .....perdonatemi .......”.....................

 

 

 

.................“Io voglio soltanto voi...........”

 

 

 

Hanamichi percepì il lieve tremore del corpo del principe.

Allungando la mano tirò sui loro corpi la coperta.

 

- State bene...?- chiese infine preoccupato.

 

Kaede non rispose.

Allungò il braccio, cercando e trovando la sua mano. La strinse.

 

Dopo aver riflettuto per un breve attimo chiese:

 

- Hanamichi...noi staremo sempre insieme...vero?- il rossino sussultò a quella domanda. Non si aspettava di certo una frase simile dal suo fiero e testardo consorte. Non erano da lui incertezze.

 

Il silenzio riempiva ancora la stanza.

Kaede attendeva risposta.

E il rossino rispose privo di dubbi.

 

- Per sempre Kaede.... io non vi lascerò mai......................perchè vi amo Kaede..........-

 

Il corpo sopra di lui sussultò a quelle parole.

Rukawa, alzandosi sui gomiti, fissò gli occhi di Hanamichi, ricercando una conferma alle parole appena pronunciate.

Il rossino incorniciò il suo volto, e costringendolo a guardare i suoi occhi, poi disse ancora:

 

- Vi amo....e nessuna verità è mai più grande di questa...............- appoggiò la sua fronte a quella del moro, - ... noi passeremo ogni giorno della nostra vita insieme.... io non vi lascerò mai solo.....  non permetterò mai, nemmeno per un attimo........ che la solitudine spenga la meravigliosa luce dei vostri occhi....................................

                       ............................................................fidatevi di me Kaede.......................................vi chiedo solo questo.........................-

 

I loro occhi si specchiarono colmi di meravigliosa speranza ed affetto.

Le loro mani si strinsero.

Le loro labbra si sfiorarono.

 

- Mi fido di voi.........- poche parole. Per ricominciare.

Le immagini che tormentavano la mente di Kaede svanirono.

E mentre i loro occhi si specchiavano, quelle poche parole bastarono per dimenticare il passato. Per confinarlo nella mente e nel cuore.

 

 

 

 

 

 

Trascorsero i giorni, e le settimane.

 

La vita di corte, ormai priva di ombre, trascorreva piacevolmente.

 

Kaede bussò alla porta dello studio del marito.

 

- Avanti!- si udì dall'interno. Il principe aprì.

 

- Sposo... volevate vedermi?- chiese il moro avvicinandosi, dopo aver chiuso l'uscio.

 

- Venite pure avanti Kaede...- disse il sovrano mentre lo osservava avvicinarsi, -volevo avvertirvi che tra pochi giorni partiremo.... -.

 

Kaede si fermò. L'espressione sorpresa.

 

- Ma non possiamo partire... abbiamo molte cose da finire qui al castello....- protestò il principe, Hanamichi alzò la mano, chiedendogli di tacere, indicò la mappa sul tavolo. Kaede abbassò gli occhi fissando la pergamena, le linee e le strade tracciate gli sembrano familiari. Hanamichi parlò:- ...i villaggi nel vallo saranno la nostra destinazione.... - Sakuragi indicò alcune cittadine, - ... ho deciso di far ricostruire le città che abbiamo visitato mesi fa.......-

 

Kaede si voltò a fissarlo sorpreso. Il Re sorrise:- infondo la strada che abbiamo pattuito con il Regno di Ryonan  passa in quelle vicinanze.... gioverà al commerci delle nostre città..... non credete?- spiegò l'uomo giustificando la sua decisione.

 

Kaede guardò ancora una volta incredulo la mappa davanti ai suoi occhi.

Incredulo e felice.

Si voltò verso il proprio sposo. Ma  già prima che parlasse, Hanamichi aveva già capito quale gioia avesse rapito il suo animo.

 

- I lavori partiranno domani stesso... andremo a visionarli....- disse il Re sorridendo dolcemente. Kaede lo abbracciò forte.

 

- Grazie maestà...- sussurrò,

 

- Non dovete ringraziarmi Kaede...questo è il vostro Regno...- disse l'altro regalando un bacio a quelle labbra fresche.

 

 

 

 

 

 

 

E così nei giorni successivi i sovrani raggiunsero le cittadine del vallo, per seguire i lavori di ricostruzione.

Kaede era entusiasta. Osservava le sue città risorgere, e la gente ritrovare una nuova speranza.

 

I due sovrani si recarono in ogni villaggio coinvolto dalla ricostruzione.

Osservavano i lavori svolgersi, controllando che venissero attuati con ogni attenzione possibile.

 

Soccorrevano chi aveva bisogno, portando loro acqua e viveri.

Il popolo delle città era grato ai propri sovrani.

 

E Kaede finalmente felice vedeva il proprio sogno realizzarsi, al fianco di Hanamichi.

Al fianco del suo sposo.

 

L'uomo che aveva odiato.

L'uomo che aveva combattuto.

L'uomo a cui adesso voleva bene.

 

L'uomo con cui voleva passare la vita....

 

 

Era meraviglioso condividere la loro unione, ora che i contrasti sembravano sopiti.

Adesso che Hanamichi non osservava più Kaede con un inespugnabile maschera di ferocia ed egoismo.

Adesso che i loro animi erano uniti sembrava tutto diverso e meraviglioso.

 

Tutto sembrava possibile.

Tutto sembrava vero.

Facile e vero.

 

 

 

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Hanamichi si sentì tirare i pantaloni.

Fermo di fronte ai cantieri di lavoro del villaggio di Torehod, il giovane sovrano osservava gli operai impegnati nella ricostruzione.

 

Poi avvertì quella piccola stretta...

 

 

Abbassando gli occhi intravide quelli blu e profondi di una bambina fissi su di lui.

Nelle mani dei piccoli fiori bianchi.

 

Il rossino rimase stupito, nel vedere la piccola allungare le mani verso di lui e porgergli quel piccolo mazzo di campanellini bianchi e fragili.

Si chinò, fino a poterla osservare in viso.

 

- Sono per me?- chiese con tono gentile. La bambina annuì.

 

Kaede osservò la scena.

 

Sakuragi prese i fiori in mano, osservando poi la bambina regalargli un bacio sulla guancia e fuggire via, probabilmente dalla madre.

Rimase come incantato a fissare quei fiori.

 

Rialzandosi avvertì le braccia forti di Kaede stringerlo da dietro.

E un bacio leggero sulla nuca.

 

Sorrise.

 

Era forse quella la gioia di cui Kaede gli aveva sempre parlato?

 

La gioia di aver cura del proprio popolo?

Di amarlo e proteggerlo?

Di essere amato dalla sua gente...?

 

 

 

 

Quei bianchi e delicati fiori erano dunque segno della sua vittoria più grande... quella contro il proprio cuore....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ed è finalmente il momento delle note conclusive.

Volevo scusarmi per l'immenso ritardo di questo capitolo, ma problemi mi hanno impedito di  aggiornare prima.

Grazie per la grande pazienza e comprensione che sempre mi dimostrate.

Ringrazio inoltre tutte le ragazze che mi sono vicine in questo periodo di grande tristezza, causata da una grave perdita.

Ed è a questa importante persona persa che dedico questo capitolo di White Snow.

 

“Ai mille significati della vita, e della morte.............a Luca, e al suo meraviglioso sorriso che non dimenticherò mai........  il mio unico conforto è la consapevolezza che un giorno ti rivedrò amico mio.....” 

 

`ShaKa`