Disclaimer: I diritti di Slam Dunk non sono miei, ma questo non è un segreto, essi appartengono al magico Maestro Inoue, io i personaggi li prendo solo in prestito, per farli impazzire un po'. Buona lettura!.

 

I personaggi risentono molto dell'ambientazione e saranno spesso OOC.

Questa fic vuole essere il mio personale regalo di compleanno alla mia amica Anna.

 

 

 


White Snow

Parte XIV

di Shaka

 

Re Sakuragi velocemente si diresse verso l'androne dell' ingresso.

Come una furia aveva attraversato i corridoi, dopo che Yoehi lo aveva informato dell'arrivo dei propri soldati a palazzo.

 

Giunto a destinazione notò il comandante Noma e il Capitano Kyota ad attenderlo.

I loro volti scuri e contratti in una dura espressione di amarezza.

 

- Cos' è questa storia....parlate!- esordì il sovrano fermandosi.

 

- Un nostro infiltrato tra i fedeli di Torehod...ci ha fatto pervenire i nomi di coloro che hanno organizzato la congiura contro di voi, mio Re......e le prove che incriminerebbero, tra questi, un mandante...................- spiegò il comandante,

 

Il comandante Noma prese parola: - .............. maestà volevano la vostra morte.......vostra e quella del principe Rukawa.......-

 

Sakuragi serrò le labbra.

 

- Voglio i nomi...adesso....- sibilò.

 

Il capitano Kyota annuì. E poco dopo informò l'uomo di ciò che avevano scoperto.

 

 

 

Appena ebbe concluso la sua spiegazione Kyota fissò il sovrano.

Sembrava stravolto. Pallido.

 

- Mio signore...quali sono i vostri ordini........?- chiese infine il soldato.

 

Hanamichi non esitò nemmeno un attimo.

 

- Portatemi quelle prove...ed arrestate gli appartenenti alla casata di Torehod.... al resto penserò io stesso..........- disse malcelando la propria ira mentre voltava le spalle ai propri uomini per allontanarsi verso i piani superiori.

 

 

 

Salì velocemente le scale che conducevano alla propria camera.

 

 

Sulla soglia della porta si fermò, prendendo respiro.

 

 

Sentiva una pressante e soffocante sensazione di dolore dentro.

Un malessere strano.

Che non provava da molto.

 

Appoggiò i pugni al muro, e vi posò la fronte.

 

Perché? Perché era successo tutto ciò....?

Perché?!?

 

Dentro sé un' amarezza infinita gli divorava l'anima......

 

Entrò, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Il suo sguardo si posò sulla camera di fronte ai suoi occhi.

Si posò sul letto grande vicino alla parete.

 

Lentamente avanzò.

Sedette sul letto, nella speranza di poter riposare qualche ora ancora... per raccogliere le idee.......... prima di compiere ciò che andava fatto.........

 

 

 

Ad un tratto un lieve movimento vicino a sé lo distrasse.

 

- E' suc.ces.so...qualcosa?- la voce insonnolita di Kaede giunse alle sue orecchie, mentre il giovane principe si alzava a sedere tra le coltri.

Hanamichi lo fissò, abbassandosi,

 

- No...Kaede...riposate....- sussurrò con voce gentile. Il principe si avvicinò, abbracciandosi a lui, e poggiando il capo sulla sua spalla. Hanamichi fu intenerito da quel suo dolce cercarlo, accarezzandogli i capelli con una mano lo strinse a sé. Triste.

 

Tornò a sdraiarsi, avvinto in quella stretta, mentre Kaede veniva nuovamente rapito dal sonno.

Lo coprì gentilmente, stringendolo a sé.

 

Dentro, il cuore in tempesta e la consapevolezza che adesso era in gioco tutto...il suo Regno......il suo matrimonio................il suo progetto..........

 

Rimase sveglio, in quel letto, a pensare a lungo.

Accarezzando il suo sposo e attendendo che l'alba giungesse.

 

Kaede dormiva profondamente, con il capo appoggiato al suo petto.

 

 

Ignaro dell' angoscia che tormentava il suo consorte.

 

Ignaro dell'amara verità che tra poche ore avrebbe appreso........

 

 

*****************************************

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molte ore dopo, Hanamichi fu informato della cattura del suo nemico.

Il Conte Uozumi.

 

Era stato arrestato, con l'accusa di alto tradimento, insieme ad alcuni suoi funzionari.

 

Re Sakuragi era adesso nelle prigioni dell'esercito.

I suoi soldati gli avevano consegnato le prove in loro possesso ed adesso il sovrano le stava visionando.

 

Il rossino dopo un attento esame dei fatti si diresse verso le celle.

 

Scese le lunghe scale che conducevano alle segrete.

 

L'ambiente era umido, costruito in freddo e grigio cemento.

Il silenzio inquietava.

 

Sembrava che la morte aleggiasse in quelle scure camere.

 

 

 

 

Sakuragi si avvicinò alla cella in fondo al corridoio. Entrò.

 

La figura del Conte Uozumi giaceva di fronte a lui. Incatenato.

 

Hanamichi l'osservò con crescente freddezza.

 

- Mi complimento con voi...conte...avevate quasi adempiuto al vostro compito....- commentò - ... peccato che le cose non siano andate come volevate....-

 

Il Conte fissò il Re di fronte a sé, alzando faticosamente il volto, visibilmente sfregiato dalle percosse subite durante le torture.

 

- Ha fatto nomi?- chiese Sakuragi a Noma. Questi scosse il capo. - Non ha importanza ... - concluse il rossino, - ... il nome che volevo.......lo conosco già.......- commentò inclemente, poi rivolgendosi ai suoi comandanti: - ...Che un drappello di guardie venga con me....!- disse uscendo dalla stanza.

 

 

 

 

 

 

I soldati cavalcarono seguendo Re Sakuragi.

Arrivati al castello di Caleydon questi scese da cavallo e come una furia entrò a palazzo.

 

 

 

Percorse le scale che lo separavano dalla meta della sua corsa...................

 

 

Quando la porta si aprì violentemente, il giovane sovrano scorse la figura di Kaede insieme alla sorella Haruko.

 

- Altezza...cosa fate qui?- chiese il giovane moro sorpreso di vederlo nella torre Est. Hanamichi non rispose, ignorò la domanda del proprio sposo e si diresse a passi ampi e decisi nelle stanze dove sapeva avrebbe trovato chi cercava.

 

E così fu.

 

 

 

 

Il principe Hisashi si trovava nelle sue stanze a discorrere col padre.

Quando riconobbe la figura del sovrano del Sud si alzò dalla poltrona su cui sedeva.

 

- Arrestatelo!- ordinò Re Sakuragi.

 

Kaede, Haruko ed Ayako che avevano seguito Hanamichi nelle stanze del fratello non capivano cosa fosse successo.

 

- Cosa ha fatto??- chiese Kaede agitato, - Hanamichi rispondete!-

 

Hisashi,  fu legato, e trascinato verso la porta.

Lo sguardo pieno d'astio rivolto al rivale. Non reagì nemmeno al suo arresto.

 

- Questo non vi salverà dalla morte Sakuragi...- disse poi il giovane principe, - siete un verme schifoso....-

Uno schiaffo colpì il suo viso. Il Re adirato lo fissò.

 

- Colpitemi e torturatemi quanto volete......ma rimanete solo un uomo vile.......senza alcuna dignità......che ha vessato e stuprato mio fratello per mesi..........-, Kaede sussultò a quelle parole. Così anche gli altri presenti. - ...Dovevate morire in quei boschi....-

 

Hanamichi reagendo istintivamente sguainò la spada e si mosse  rivolgendo la lama al collo dell'erede dei Rukawa.

 

Re Rukawa gli gridò di fermarsi.

Kaede si mosse velocemente, intromettendosi. Tentando di impedire il peggio.

 

- Hanamichi...per amor mio.....fermatevi vi prego!!- gridò stringendosi a lui.

Il Re si fermò, udendo le suppliche del suo giovane sposo. Trattenne la sua rabbia, poi

 

- Ringraziate vostro fratello....- pronunciò, - ...se non macchio del vostro insulso sangue la lama della mia spada....ma siete già morto...Hisashi di Caleydon....siete morto........- sibilò ancora una volta, allontanandosi e facendo segno alle proprie guardie di portarlo via. 

 

 

Riponendo nel fodero la spada, Hanamichi si voltò......gli occhi di Kaede feriti e sorpresi fissi su di lui.

 

Adesso sapeva che doveva delle spiegazioni al suo giovane sposo.

E sapeva che quella scura volpe le avrebbe pretese.

 

 

 

 

 

 

Hanamichi lo condusse nel suo studio. Al piano inferiore del palazzo.

 

Gli raccontò ogni cosa ...

Quando ebbe finito osservò Kaede.

 

Il principe era visibilmente stravolto.

Seduto sul divanetto in velluto vicino a sé.

 

- Non posso crederci......-

 

- ...vostro fratello Hisashi ha complottato contro il mio Regno...contro di me.....aveva ordinato di uccidermi...non gli importava nulla se voi foste ucciso insieme a me...-

 

- Non ci credo...-

 

- Ben poca importanza ha adesso...cosa voi crediate o meno........- pronunciò il sovrano,

 

- Cosa volete fargli?- chiese il moro, rendendosi conto che adesso Hanamichi avrebbe dovuto decidere......il rossino lo fissò con sguardo deciso.

 

- Lo giustizierò....-

 

Kaede si alzò di scatto.

 

- Non potete!!- gridò, ma Hanamichi scosse il capo.

 

- Tacete Kaede... voi non potete modificare le mie decisioni...........- sentenziò l'uomo con tono ineluttabile.

 

- Hisashi è mio fratello!!-

 

- Già, ma forse egli stesso l'ha dimenticato quando ha cercato di uccidervi!!- gridò il Re perdendo la pazienza.

 

Kaede rimase in piedi di fronte al proprio sposo. Le mani chiuse in due pugni tremanti.

 

- E uccidendo lui cambierebbe qualcosa in ciò che è stato fatto?- chiese. - Quale esempio darete al vostro popolo!?!.................Non potete farlo....... non potete...........-

 

- Nessuno può sfidarmi e rimanerne vivo ... se così fosse Kaede...io non avrei un trono adesso....-

 

- Non avreste un trono? ... Un trono conquistato sul sangue e la  disgrazia dei vostri nemici??!?-

 

- In guerra non è concessa compassione... ma voi non potete capire ...  visto che il vostro muso non è mai uscito dalle mura di un convento!! -

 

Kaede sussultò a quella accusa, sottile  e tagliente.

Fissò con occhi adirati il giovane Re. Poi velocemente si diresse all'uscita della stanza.

 

- Kaede!- lo richiamò l'uomo, ma il giovane principe non si voltò nemmeno,

 

- Andate al diavolo!!- gridò uscendo.

 

 

 

 

Sakuragi rimase a fissare la porta qualche istante. Adirato.

 

Accidenti al suo sposo!

Adesso doveva litigare pure con lui!

 

Già la sconcertante notizia di chi fosse il traditore aveva rivoluzionato i suoi piani.

Se solo avesse potuto ... avrebbe fatto a pezzi quel verme ....lo avrebbe ucciso con le proprie mani....per il male fatto al suo consorte ...

 

Ma quest'ultimo non gli rendeva certo più agevoli le cose...

 

 

Non erano affatto facili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kaede, uscito dalle stanze del Re, sentì la necessità di stare da solo con sé stesso.

Era nervoso.

Adirato.

Incredulo.

 

Hanamichi aveva reagito così per proteggerlo. Lo aveva capito. Ma non poteva fare a meno di essere adirato con lui.

Hisashi era suo fratello e il posto sul trono che adesso occupava era suo.

 

Re Sakuragi aveva usurpato ciò che apparteneva alla sua famiglia da secoli.

E forse, come aveva affermato Akira, a lui non importava quante persone soffrissero per le sue scelte...per i suoi scopi.

 

Senza accorgersene giunse al lungo sentiero del giardino.

Un gelido soffio di vento lo fece rabbrividire.

Con le mani chiuse meglio il proprio mantello, camminando a lungo tra quelle deserte vie.

 

Nonostante il suo rancore per Hanamichi sembrava aver ripreso vita....i ricordi degli attimi condivisi insieme si sovrapposero a quell'amara realtà ...

 

..........gli attimi di tenerezze a cui si erano abbandonati..........

 

...................gesti gentili........... parole dolci.................

 

                        ...................... le volte in cui avevano fatto l'amore...................

 

 

 

 

 

Si fermò un attimo.

 

 

 

 

 

 

 

..................................................................”l'amore” ....................................

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kaede si stupì egli stesso di aver pensato quella parola ...... parlando di sé e Sakuragi......... eppure l'aveva usata più volte nei suoi pensieri ........ troppe volte........associandola all'unione che da così poche notti consumavano.........

 

Il giovane principe non aveva dubbi......... quella del Re era solo un' infelice maschera....che serviva a proteggerlo dal suo stesso dolore... dal suo stesso animo....

 

Era solo un ragazzo troppo giovane per essere diventato soldato... troppo giovane per essere diventato Re....

 

 

Ma ciò non toglieva che stava sbagliando e che doveva fare qualcosa per impedire il consumarsi di quel crudele omicidio.

 

Non poteva credere che Hasashi avesse attentato alla sua vita.

Non poteva....

 

Era suo fratello. E lui lo amava.

 

 

 

Arrivato alle stalle Kaede fissò il suo cavallo bianco.

Velocemente fece preparare la sella, poi, salito in groppa, velocemente si diresse velocemente alle prigioni.

 

 

Si fermò alla guardia osservando la costruzione.

Voleva vedere il fratello.

Doveva vederlo.

 

 

Sentiva la necessità di parlare con lui.........per capire...........

 

Legò il cavallo entrando nel cupo palazzo.

 

Ma nei sotterranei i soldati di guardia gli negarono l'accesso alle celle.

 

- Mi dispiace signore...è ordine preciso di Re Sakuragi che nessuno, neanche voi, possiate vedere il prigioniero-.

 

- Vorrei solo parlargli...-

 

- ...perdonateci maestà ma è un ordine....- rispose la guardia. Kaede sembrò cedere, vista l'impossibilità di convincere l'uomo.

Si guardò intorno.

Vi erano troppe guardie per pensare di entrare di nascosto.

Sul punto di arrendersi e tornare indietro, decise di provare un' ultima volta....

 

- Vi prego soldato...è mio fratello........  verrà giustiziato........concedetemi di parlare con lui per l'ultima volta..........- sussurrò, fissando l'uomo di fronte a sé.

 

Un lieve silenzio.

Il soldato lo guardò pensoso, poi aprì le sbarre.

 

- Posso concedervi pochi minuti maestà .... ma fate presto... - disse, - è l'ultima cella in fondo al corridoio...- aggiunse.

 

- Grazie.... - sussurrò Kaede entrando.

 

Percorse velocemente il lungo corridoio.

Il cuore in gola.

L'amarezza lo divorava. Così la necessità, l'urgenza di sapere.... di comprendere tutto ciò che era stato fatto...

 

Con gli occhi cercò e trovò l'immagine del fratello.

Hisashi era seduto sul pavimento freddo. Incatenato alle mura.

 

Il capo reclinato al suolo. Pieno di rivoli scuri.

 

- Hisashi...- lo chiamò il giovane.

 

Il principe alzò lentamente la testa fissandolo.

 

- Cosa fate.. qui Ka.ede ...?-

 

- Sono qui per voi ... -

 

- Non dovevate ..... vi met.terete nei gu.ai.... -

 

- Non è per la mia sorte che temo...ma per la vostra fratello.....- pronunciò lui dagli occhi blu, lasciandosi poi a qualche breve attimo di silenzio, - volevo vedervi.....volevo parlarvi................io non riesco a credere che voi abbiate attentato alla mia vita.............- disse. Si inginocchiò poi di fronte al moro, - perché avete fatto tutto ciò...?-.

 

Hisashi l'osservò per qualche breve istante, come riflettendo sulle parole del fratello.

Indeciso o meno se confidare le sue motivazioni.

 

 

 

Poi decise.

A quel punto a nulla valeva tacere ancora...

 

- Una notte.......alcuni mesi fa................. vidi casualmente nostra sorella Ayako...uscire di nascosto dalla torre .............. incuriosito ...... la seguì .......- raccontava il giovane, rivivendo con la mente ciò che le sue parole rimembravano, - ...........la seguì fino alle vostre stanze................e senza che lei si accorgesse di me .............ho visto...................-

 

Kaede abbassò il capo. Intuendo ciò che sarebbe stato presto detto....

 

- Cosa avete visto Hisashi...?- chiese con tono appena percettibile.

 

- ....Vi ho visto .... steso in quel letto ...............gli occhi vuoti.....e irriconoscibili........................ho visto.........il san.gue..............le vostre lac.rime.........- ancora una breve pausa, - .... ho visto il vostro dolore..........-

 

 

 

Un breve silenzio, poi ancora.

 

 

 

- Ho seguito Ayako molte .... molte dopo quella notte ...................ma con il tempo... divenne impossibile continuare a farlo......... non ho più potuto..........era insopportabile spiare di nascosto la vostra sofferenza......... e rendermi conto di quanto.........fosse doloroso per me la consapevolezza......... che voi avevate accettato tutto questo per noi .............................. ho desiderato ardentemente che tutto potesse cambiare ............. che si potesse tornare indietro.......... ma non era possibile.................-

 

Kaede annuì. Estraendo un fazzoletto bianco dai suoi abiti. Lo bagnò nel piccolo secchio vicino, ripulendo il viso del fratello.
In silenzio.

 

- Vi hanno torturato...vero?- chiese poi, notando gli abiti laceri e i segni sulle sue spalle.

 

Hisashi tossì faticosamente.

 

- Kaede ... io non volevo uccidervi ......... il Conte Uozumi aveva ordine di uccidere Re Sakuragi .... ma lui doveva..essere .s.o.lo............-

 

Lui dagli occhi blu annuì.

 

- Non preoccupatevi Hisashi ........ io sto bene ..... e non vi porto rancore in cuor mio per ciò che è stato fatto ....... -

 

- So che mi uccideranno .......... - Kaede accarezzò il volto del proprio fratello.

 

- Pregherò per voi fratello....... affinché vi sia risparmiata la vita. -

 

Hisashi sorrise.

 

- mi dispiace Kae.... per tutto.- sussurrò con gli occhi rossi e lucidi.

 

Il principe sorrise.

Chinandosi lievemente baciò la guancia del fratello.

 

Poi rialzandosi si allontanò, richiamato dalla guardia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***************

 

 

 

Uscito dalle prigioni Kaede si diresse a palazzo nuovamente.

 

 

Nella sua mente mille pensieri.

 

E la triste consapevolezza che Hanamichi avrebbe certamente  condannato il fratello .... conosceva la sua testardaggine... la sua risolutezza nelle questioni di governo.... e sapeva di non avere possibilità di far valere le sue richieste.

 

Ma non poteva permettere che Hisashi fosse ucciso .......

Non poteva....

 

 

Improvvisamente le parole di Re Akira gli tornarono in mente ....

 

 

“ Consegnate Re Sakuragi ai Regni del Nord .... “

 

Una proposta impudente.

Una proposta di tradimento quella del Re di Ryonan.

Una proposta che il principe aveva ascoltato in silenzio............................

 

 

 

 

Scosse il capo.

 

No.

 

Non poteva davvero. Quella era l'unica soluzione.

L'unica alternativa.

 

No...non voleva, non poteva accettarlo.

Doveva esserci un modo per convincere Hanamichi .... doveva esserci un' alternativa....

 

 

 

 

 

Mentre il principe tornava a palazzo, dopo aver lasciato le stalle, intravide una figura familiare avvicinarsi a cavallo.

 

 

 

Hanamichi.

 

 

 

 

 

Il rossino cavalcò, fermandosi appena di fronte a lui.

Gli rivolse uno sguardo indecifrabile

 

- Dove siete stato?- chiese con voce ferma, ma che tradiva una lieve nota d' apprensione.

 

Kaede lo fissò, poi con tono calmo ed imperturbabile rispose.

 

- Alle prigioni.-

 

Gli occhi del Re brillarono di stupore. Ma non commentò la risposta del suo sposo.

 

Si guardarono. Tentando di trovare le parole.

Hanamichi si sentiva nervoso. Sotto pressione.

 

Il litigio affrontato poche ore prima lo aveva irritato e confuso.

 

Non vedendo poi Kaede tornare era uscito a cercarlo a cavallo. Temendone la fuga.

 

 

 

 

Ma non avrebbe certamente detto al suo sposo tutto ciò.

 

 

 

- Vi va di cavalcare?- la sua voce pronunciò siffatte parole senza che se ne rendesse conto.

 

Il moro alzò il volto sorpreso. Scrutò i suoi occhi, tentando di sondarne i pensieri.

Poi annuì ed avvicinandosi afferrò la mano che il rossino gli porse, salendo a cavallo, tra le sue braccia.

 

In silenzio i due cavalcarono lungo il sentiero. Uscendo dalle mura del castello si diressero lungo la strada che costeggiava il palazzo.

 

- Avete visto vostro fratello?- chiese infine Sakuragi, Kaede si voltò, come riflettendo su ciò che doveva dire.

 

- Si... - rispose il principe, per poi riferire con calma della conversazione avuta con il fratello. Il Re ascoltò in silenzio. Alla fine, quando Kaede ebbe terminato il suo racconto, disse:

 

 

- Mi pronuncerò domani... sulla condanna....che infliggerò al gruppo di traditori....-

 

Kaede rimase in silenzio, perso nei suoi pensieri per alcuni attimi.

Finché decise di porre una domanda al Re.

 

 

 

 

 

- Perché è così difficile per voi... perdonare?.......Fidarvi?-

 

 

 

 

Hanamichi sembrò sorpreso da quelle parole, Kaede continuò.

 

- ...da quando ci siamo sposati....non avete mai dimostrato fiducia nei miei confronti .... non avete mai dato credito alle migliorie che vi ho proposto ........ siete stato inflessibile sul mio ruolo nel governo di Caleydon ..................... perché è così difficile per voi fidarvi di me?-

 

Hanamichi sospirò, pensoso.

Kaede chiedeva il riconoscimento del suo ruolo di sovrano.

Del suo ruolo di sposo.

 

E lui non poteva negare che il suo giovane consorte fosse un valido uomo di comando, nonostante l'inesperienza militare.

Eppure qualcosa lo frenava dal concedergli quella fiducia che chiunque ama ripone nella persona con la quale condivide la vita.

 

Sapeva bene il Re che non dipendeva da Kaede. Il giovane principe Rukawa aveva palesato scaltrezza ed amore per il suo popolo.

Aveva dimostrato fedeltà, nonostante fosse stato vittima di violenze e barbarie interminabili.

 

 

 

Nonostante tutto lo aveva accettato.

 

Nonostante tutto aveva acconsentito a condividere il loro sposalizio.

 

Aveva acconsentito di adempiere ai propri doveri. Di essergli marito. Di essergli amico. Di essergli amante.

 

Ma Re Sakuragi non si fidava.

Non osava mai fidarsi di nessuno.

 

Per sua natura.

 

Sentiva fosse la cosa più giusta. La cosa più intelligente.

 

Gli occhi di Kaede sondarono il suo viso.

Il Re incontrò quello sguardo blu.... e parlò....

 

 

- Kaede...voi conoscete la storia del primo Re Sakuragi?- chiese improvvisamente.

 

Il principe scosse il capo. Hanamichi annuì, poi tirando le redini del cavallo fermò il suo stallone.

I due si fissarono.

 

Lentamente Sakuragi scese da cavallo, seguito dal principe.

 

Sedettero su alcuni sassi vicini.

Kaede rabbrividì leggermente, stringendosi nel suo mantello.

Il Re lo guardò, sedendosi vicino.

 

- Mio padre ha ereditato i domini del Sud all'incirca alla mia età ... fu costretto a prendere come moglie mia madre... per motivo d' interesse.... e dopo nemmeno un anno nacqui io.... così come voleva la tradizione di successione dei Sakuragi..............- il rossino si fermò un attimo  prima di parlare ancora, - ...............lui...era un buon re.... molto attento alle esigenze del suo popolo, e del suo esercito ................. ma purtroppo trascurava molto quelle della propria famiglia ........ trascorreva spesso interi anni fuori dal Regno....in guerra........................................................ suo sogno era unificare Nord e Sud e farne un unico Regno .................................. - spiegò fissando di fronte a sé, con sguardo vago. - ....era molto giovane quando morì ........... -

 

Kaede guardò il proprio sposo.

 

- ..................... Aveva proposto ad alcuni Re del Nord di stringere un' alleanza di pace ................. per garantire al Sud uno sbocco al Nord, realizzare il suo sogno .....................................ma....................

 

 

 

.....................................................le cose non andarono come ci aspettavamo..............................

 

.......................................L'incontro fu ai confini di uno dei quattro Regni che avrebbe dovuto allearsi con noi. Andai anche io con lui. - Sakuragi ricordava tutto come fosse ieri.................le montagne piene di neve..........il freddo....................................

 

- Il nostro esercito ci scortò, le trattative sarebbero dovute durare pochi giorni, mio padre si fidò, e non portò con sé l'armata da guerra.......................in segno di buona volontà...................ma  fummo  dei poveri ingenui...................................................................

 

 

.................................due dei quattro sovrani ci tradirono..................

 

 

 

 

...............i loro eserciti ci circondarono da ogni fronte........................ ci assalirono di notte..................... e prima ancora di giungere a destinazione massacrarono i nostri soldati..............................................

 

 

...................... ci battemmo fino alla fine............. uno dei due traditori morì per mia spada................. l'altro ............................................................ durante la battaglia ........ affrontò mio padre........................... e lo uccise colpendolo alle spalle...................................

 

 

............ mio padre non se lo sarebbe mai aspettato .....................conosceva chi lo uccise.........lo conoscevo anche io................... erano cresciuti insieme...................Lui... era il suo migliore amico.........il suo confidente......................e invece l'ha tradito..............................senza pensarci due volte....pugnalandolo alle spalle......................................................- Sakuragi serrò i pugni chiudendo gli occhi. Sentiva le lacrime pungere pericolosamente agli occhi.

 

Ma non lacrime di dolore.

Lacrime di rabbia. Di frustrazione.

 

- ... E voi...cosa avete fatto?...- chiese ad un tratto Kaede.

 

- Corsi da lui......................tentai di portarlo via da quel posto........ ma mi disse di fuggire....di scappare........................... il Regno del Fuoco aveva bisogno di un Re.... e io ero figlio unico.......................................................ma non volevo abbandonarlo....................................non volevo................... lui mi rimproverò................disse che dovevo pensare al mio popolo................................al suo popolo...................... - Sakuragi si abbassò, piegandosi sulle gambe, le mani al volto, - e io come un folle lo ascoltai fuggendo per i boschi...................e mettendomi in salvo......................-.  Il silenzio sembrava adesso ancor più pesante.

 

Kaede ripensava alle parole di Akira sul Re Sakuragi..............

Adesso capiva molte cose.

Capiva il perché Hanamichi fosse divenuto una persona feroce e sanguinaria.

Un Re che non conosceva la fiducia. Combattuto continuamente tra il suo presente e il suo passato.

 

- Non è stata colpa vostra Hanamichi...- sussurrò, percependo nelle parole del marito un forte senso di colpa. Ma Hanamichi continuò:

 

- ha pensato al suo popolo fino alla fine................................... non ha mai pensato a me...o mia madre......................................per lui era importante solo il suo Regno....................................-, Sakuragi ricordò appena la sua figura, - .......... l'ho pianto per giorni..................... sulla via del ritorno................  speravo di morire in quelle montagne.... o svegliarmi l'indomani e scoprire che era stato tutto un sogno.......................... ma quando arrivai di nuovo a casa.................non fu così......................................trovai un Regno che ignorava tutto...................... e che da lì a pochi giorni sarebbe divenuto un inferno....................................-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- E' una storia molto triste...........- sussurrò Kaede con voce profonda e bassa.

 

 

 

 

- E' quella che volevate ascoltare Kaede... la mia storia......... - una piccola folata di vento gelido soffiò.

 

Kaede rabbrividì nuovamente. Hanamichi lo fissò, poi muovendosi lentamente allungò il braccio, avvolgendolo, e riparandolo con il proprio mantello dal freddo.

Il giovane principe si strinse a lui. Triste.

 

- Avete paura di essere tradito da me?- chiese poi, Hanamichi strinse la mano sulla sua spalla.

 

- Non lo so... forse ho solo paura di scoprire che ...  se dovessi ascoltarvi .... un giorno, come mio padre, dimenticherò il mio cuore ... per il mio Regno................................. -

 

Kaede incrociò gli occhi caldi e scuri del suo sposo.

 

Era sincero, ne era certo. Lo leggeva nelle profondità di quelle dense pozze di cioccolata.

Lo abbracciò forte.

 

Aveva bisogno di sentire la stretta forte e passionale di quelle braccia intorno a sé. E quando Hanamichi esaudì il suo desiderio, ritrovò la magnifica sensazione di pace che la sua presenza gli donava.

 

Lui dagli occhi blu depositò un piccolo e caldo bacio sulla pelle del collo del giovane uomo che lo stringeva, poi piano sussurrò:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Fidati di me Hanamichi........ -

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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E prima di rimandarvi ad un nuovo capitolo volevo aggiungere qualche riga per spiegare questo silenzio che è durato per giorni.

Nell' ultima settimana ho avuto buone motivazioni per interrompere White Snow. Ed in generale smettere di scrivere fanfiction.

Credevo di aver scelto la cosa migliore.

Ma ho capito che non è così.

 

Grazie ai messaggi che mi son stati inviati in questi giorni ho ricordato la cosa più importante dell'essere fanwritter: non è fondamentale che ti leggano tante persone per amare ciò che fai. Spesso basta che ti leggano persone intelligenti, che rispettano il tuo lavoro, e che nell'educazione e nella passione ti corregano favorendo la tua crescita come scrittrice, e come persona.

E vi dirò preferisco avere 10 lettori così che cento che invece leggano le mie fic, per commentare e distruggere il mio lavoro senza portare alcun giovamento se non alla propria indole egoista e repressa.

 

Ringrazio chi mi ha fatto capire tutto ciò. Ringrazio chi mi ha spinta a scrivere ancora, per dimostrare che la passione va oltre tutto, anche oltre l'ignoranza e l'arroganza della gente.

Grazie davvero a tutte  per il sostegno.

Non avrei potuto desiderare di più.

 

Grazie `ShaKa`