Disclaimer: I diritti di Slam Dunk non sono miei, ma questo non è un segreto, essi appartengono al magico Maestro Inoue, io i personaggi li prendo solo in prestito, per farli impazzire un po'. Buona lettura!.

 

I personaggi risentono molto dell'ambientazione e saranno spesso OOC.

Questa fic vuole essere il mio personale regalo di compleanno alla mia amica Anna.

 

 

Attenzione!!! Alcune scene potrebbero essere ad alto contenuto violento/erotico. Si consiglia di astenersi dalla lettura i deboli di cuore e/o stomaco.

 

 

 


White Snow

parte XI

di Shaka

 

Kaede sedette al trono, osservando Re Sakuragi raggiungerlo sul seggio vicino.

 

Per alcune settimane le udienze erano state rimandate, ed adesso, i due sovrani dovevano concedere la loro attenzione alle necessità del popolo.

 

Per ore ascoltarono le richieste dei sudditi bisognosi del loro intervento.

 

Hanamichi gestì con estrema calma i suoi doveri, sorprendendo a tratti Kaede, per l'interesse che dimostrava nei confronti delle occorrenze del popolo di Caleydon.

Del suo popolo.

 

Il principe ascoltava spesso le sue parole con attenzione, fissandolo a tratti, come per studiarne l'espressione.

Ma il suo sposo parlava, si muoveva............osservava..................come se egli non esistesse.

Come se la sua presenza fosse quella di un fantasma....

 

Kaede non aveva parole.

Non aveva gesti.

Non aveva modo...........di attrarre quegli sguardi su di sé.

Di attrarre l'attenzione di quel giovane dai capelli rossi, che sembrava ignorarlo volutamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel tardo pomeriggio, quando ebbero concluso l'ultima udienza, il Re si alzò, con l'intenzione di rinchiudersi nel proprio studio.

Kaede, in piedi vicino a lui, lo osservò, e mentre uscivano, lo chiamò.

 

- Maestà...- Hanamichi fermò il proprio passo, volgendosi ad incontrare la figura di colui che lo  interpellava. Lo sguardo freddo e duro. Si fissarono, poi, dopo un breve silenzio, Kaede osò: - ..So che domani Re Akira giungerà a Caleydon, con la sua scorta...-

 

- E' così...- confermò il rossino, - ...verrà qui a discutere l'accordo di pace che gli ho proposto......si tratterrà alcuni giorni..........se avete necessità di incontrarlo in privato avvertitemi per tempo...vi riserverò l'uso della camera....-

 

Le gelide parole di Hanamichi sorpresero il principe.

Un lungo brivido di freddo attraversò i suoi arti.

Continuarono a fissarsi qualche secondo. Come chiusi in un insolita aspettativa.

Kaede si sentì a disagio. Lui non era certamente uomo di molte parole, ma l'atteggiamento del proprio consorte scoraggiava in lui ogni desiderio di conversazione.

 

Re Sakuragi sembrava così diverso.

Sembrava freddo.

Distaccato.

Duro.

 

A Kaede parve di fronteggiare un perfetto estraneo...

 

Non sembrava nemmeno la stessa persona che alcune settimane prima gli aveva imposto di stare lontano dal giovane rampollo della casata dei Sendo.

 

Che lo aveva minacciato.

Preda di una impetuosa gelosia e possessività.

Gli  occhi di Hanamichi brillavano di una luce diversa adesso.

E Kaede la vide. Avvertendo il profondo distacco che si era creato tra loro.

 

Rispose poco dopo,

 

- ...mi farà certamente piacere incontrare nuovamente Re Akira, ma mi limiterò ad incontrarlo in vostra presenza...- pronunciò deciso. Nel tentativo di fargli intendere che non aveva alcuna  intenzione di approfondire il suo rapporto con il sovrano di Ryonan.

 

In verità il suo unico desiderio era parlare con Hanamichi. Almeno qualche minuto.....

 

- Fate come volete...- fu la frase gelida che uscì dalle labbra del Re mentre si voltava per allontanarsi.

 

- Sposo!- un ultimo richiamo. Un ultimo sguardo che si posò su quel viso niveo, - ...questa...questa notte....farete ritorno alla nostra camera...?-

 

Era da molto che Kaede ripeteva quella domanda fra sé e sé...

 

                                                  ....così come forte era  il desiderio di porla al proprio consorte.............

 

...ed adesso che l'aveva fatto, aveva inteso quanto importante fosse per sé stesso avere una risposta.

 

Quando fosse importante per lui sapere se veramente era tutto finito.....

 

 

 

Ma la risposta che udì non fu ciò che si aspettava...

 

 

 

 

- No, non ritornerò....siete libero di utilizzare la nostra stanza come più vi aggrada....-   una velata allusione cadde su quelle parole...

 

 

 

 

 

- Non intend.e.vo ..q.ue.sto....- pronunciò quasi subito il giovane principe. Ma era  troppo tardi. Re Sakuragi aveva già lasciato la stanza.

E a quegli occhi blu fu concesso solo di fissare la porta aperta, e l' imponente ombra che si allontanava da essa.

 

 

 

 

 

 

 

****************************

 

 

 

 

 

Re Akira e la sua scorta giunsero nelle prime ore del mattino.

Hanamichi lo accolse, insieme ai propri comandanti, scortandolo al castello.

 

Kaede, nei suoi alloggi osservava dalla finestra gli uomini a cavallo che si avvicinavano.

 

- E' da molti anni che non incontrate Akira, fratello...- pronunciò Ayako osservandolo.

 

- Nh!- annuì il giovane .

 

Ayako lo fissò, notando la sua espressione strana.

Seguì il suo muoversi nervoso per la stanza.

 

Insolito. Certamente.

 

Molto insolito.

 

 

 

Kaede era una persona calma e posata.

Fin da piccolo era sempre stato introverso e raramente reattivo a ciò che lo circondava.

Vederlo esprimere le proprie reazioni era raro.

Ed era segno di un suo grande turbamento.

 

Il ragazzo si mosse ancora per la stanza, sedendosi sulla poltrona di velluto posta vicino al letto.

 

- Siete ansioso di incontrare Akira?- chiese la sorella tentando discretamente di indagare su quello strano atteggiamento.

 

- No...non lo sono....-

 

- E' successo qualcosa... tra voi e il vostro consorte?- chiese la donna.

Diretta, come era usanza dei Rukawa.

 

Kaede alzò lo sguardo fissandolo negli occhi scuri della sorella, senza rispondere.

Ma ad Ayako bastarono i suoi occhi cupi e tormentati per capire....

 

- I.o....- sussurrò incerto, fissando il suolo - non voglio parlarne...- concluse risoluto  dirigendosi fuori dalla stanza. Velocemente.

 

Ayako rimase a fissare la porta. Alcuni secondi. Poi, attratta da una voce conosciuta, si volse, fissando dalla finestra il giovane Re Sakuragi.

 

Dal vetro poté scorgere la sua figura imponente, sul grande cavallo nero.

 

I suoi folti capelli rossi.

Rossi come il tramonto.

 

Gli occhi scuri e profondi.

Il fisico robusto, forgiato dalle lunghe battaglie.

 

Il carattere duro e prepotente....che traspariva dalla sua espressione spavalda.

 

Il turbamento di Kaede era dovuto certamente a qualcosa avvenuto tra di loro.....

 

 

 

 

Il giovane principe Rukawa e il Sovrano, avevano caratteri molto diversi..........ma era chiaro che il rossino aveva un grande ascendente sul fratello..........

 

.............. in tutta la sua giovane vita ..... solo Sakuragi aveva potuto muovere in lui emozioni e passioni simili a quelle intraviste in quei mesi..................nel suo lungo stargli accanto..............emozioni..........sorrisi.........dolcezza...........odio...........disprezzo...............conflitto............

 

Forse, involontariamente, Kaede provava qualcosa per quell'uomo....... qualcosa di profondo......che  non riusciva ad ammettere neanche a sé stesso.

 

Ayako chiuse gli occhi, pregando in cuor suo che anche il fratello potesse raggiungere la serenità che meritava.........per mettere fine a quel lungo incubo.........

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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In tarda serata Hanamichi raggiunse i propri ospiti nella sala da pranzo.

Kaede camminava al suo fianco, in silenzio.

 

 

Avevano da poco lasciato la propria camera nuziale, dopo aver indossato il cambio per la cena.

 

Non una parola era uscita dalle loro labbra.

Non una sillaba a spezzare il triste silenzio che, come un muro, si era eretto davanti a loro.

Tra di loro.

 

Fecero il loro ingresso nella grande sala.

 

Avvicinandosi alla estesa tavolata imbandita. Onore alle buone usanze di ospitalità del casato di Caleydon.

 

 

 

 

Re Akira osservò Kaede entrare nel grande salone e si avvicinò.

 

Kaede notò il giovane muoversi verso di lui.

Ricordava il proprio compagno di giochi e lo riconobbe subito.

 

Akira era altissimo, capelli scuri.

Vestiva di un abito azzurro mare che sembrava rispecchiare il colore profondo dei suoi occhi.

L'aspetto maturo e certamente affascinante.

 

Molto diverso dal principino dispettoso che ricordava nelle sue memorie di fanciullo.

 

Quando il Sovrano del Regno di Ryonan si pose di fronte a lui, inchinandosi in rispettoso saluto, Kaede ricambiò, con enorme eleganza.

 

- Principe Kaede...sono felice di rivedervi....- disse il giovane Re sorridendo ampiamente. Rukawa non rispose, fissando la figura che aveva di fronte, - ... vedo che il tempo vi ha reso molto più loquace ...- scherzò con leggerezza il giovane moro.

 

- Sicuramente ha reso voi molto più arrogante altezza...- rispose Kaede con estrema calma, muovendo poi lo sguardo a fissare il proprio consorte, che nel frattempo, alle spalle del Re Akira, conversava con uno dei suoi soldati.

 

In quest'ultimo Kaede riconobbe il giovane uomo che aveva visto con lui alcuni giorni fa.

Nell'oscurità di quel corridoio.

Alla soglia di quella camera.......

 

Il suo amante.

 

Non aveva dubbi.

 

Voltò il capo di scatto, distogliendo gli occhi da quelle immagini.

Il profondo sussultare del suo cuore gli proibiva di osservare ciò che si consumava dinanzi ai propri occhi.

 

Smarrito in questo impalpabile pensiero, sussultò, quando notò il viso del Re Akira vicino al suo.

 

Pericolosamente vicino.

 

- La vostra bellezza è più di quanto osavo ricordare principe....- sussurrò il giovane sovrano, - se non foste un uomo sposato avrei fatto di tutto per avervi...- sussurrò ancora guardando intensamente quelle iridi blu che si specchiavano nelle sue.

 

- Non sapevo che nel Regno di Ryonan fosse nuovamente tornato in voga il matrimonio tra egual sesso.....-

 

Akira sorrise,

 

- Imperdonabile ignoranza, la vostra, principe.............il matrimonio di egual sesso è stato nuovamente concesso a Ryonan quando io salii al trono, alla dipartita del mio povero padre.....-

 

Quegli occhi blu lo fissavano insistentemente. Kaede avvertì un profondo disagio, ma preferì tenere per sé le sue sensazioni.

Ad un tratto Hanamichi apparve al suo fianco,

 

- Re Akira, vedo che conoscete il mio sposo....- cominciò il sovrano, intrattenendo una breve conversazione con  il suo regale nemico. Kaede fissò il proprio consorte in silenzio. Senza partecipare.

Dopo, sedé al suo fianco. Al grande tavolo imbandito in onore degli ospiti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La serata proseguì. Priva di turbamenti.

 

Quando le danze si aprirono, Hanamichi si levò dal suo posto, perdendosi nella confusione al centro della sala.

 

Kaede si alzò, seguendo con lo sguardo il proprio consorte.

 

Si sorprese nel vederlo in un angolo del salone, ad intrattenere un gruppo di soldati.

Si sorprese nel vederlo sorridere.

Nel vederlo ridere.

 

Osservò i suoi occhi, sereni.....mentre, discutendo, osservava il giovane soldato biondo di fronte a sé.

 

Con occhi complici.

Dolci.

 

Kaede abbassò il capo sofferente.

Sembrava che un pugnale si fosse conficcato nelle sue carni.

 

Si portò una mano al viso.

Un feroce mal di testa pulsò alle sue tempie.

 

Voleva solo andare via da quella sala. Fuggire.

 

Rifugiarsi nella sua camera solitaria e oscura.

E smettere di guardare ciò che Hanamichi gli stava facendo.

 

Si sentiva sopraffatto dalle sensazioni.

 

E dentro si sentiva morire.

Morire.

Soffocare...

Perché ciò che aveva finalmente capito di desiderare........adesso era lontano..............

 

Hanamichi era lontano.

I suoi  sguardi erano lontani.

I loro cuori eran lontani.

 

Avrebbe voluto ignorare quella verità. Per sempre forse.

Se gli fosse stato concesso.

Ignorare la solitudine.

Ignorare il silenzio.

Ignorare il battito del suo cuore.................ma non era possibile. Né mai sarebbe stato tale.

 

 

 

 

 

 

- Posso accompagnarvi nei vostri alloggi, Kaede?- la voce di Akira giunse alle sue orecchie, mentre egli guardava Hanamichi allontanarsi con il proprio amante, in disparte.

 

Lo fissò.

Sentì il capo girargli vorticosamente.

 

- Certamente....- rispose senza nemmeno rendersene conto.

 

Insieme, i due giovani, si mossero a passo lento. Lungo la sala.

 

Sotto gli occhi scuri e curiosi del Re Sakuragi.

 

Occhi che, nonostante tutto, non avevano mai lasciato la figura del proprio consorte..........

Occhi che non avevano mai smesso di osservare quel corpo esile muoversi per la sala.

 

 

- Maestà..?- una voce lo chiamò facendolo sussultare, - Sire, mi ascoltate?-, Hanamichi abbassò lo sguardo sul suo interlocutore.

 

- Scusatemi, devo allontanarmi...- disse poi muovendosi, verso la porta da cui erano usciti il proprio sposo e il proprio nemico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kaede si fermò davanti alla porta in legno della propria camera matrimoniale. Si voltò, fronteggiando Re Akira.

 

- Vi ringrazio della vostra compagnia Akira...-

 

- E' stato un piacere Kaede....in questi giorni in cui sarò al castello spero di rivedervi...e poter passare del tempo con voi....- disse avvicinandosi alla scura volpe che lo fissava.

 

Kaede osservò il proprio accompagnatore.

Akira era un uomo ammaliante e con molto fascino. Ma lui non provava attrazione per la sua persona. Solo un sincero affetto, complice di una passata gioventù, vissuta insieme, prima che i rispettivi doveri li separassero.

 

- Mi congedo nelle mie stanze...dato che non mi invitate nella vostra questa notte....- sussurrò maliziosamente il giovane Re.

 

- Sempre il solito....- sospirò Kaede. Akira improvvisamente si avvicinò a lui. Quasi stringendolo alla parete.

 

- Non sono lo stesso Akira di molti anni fa.............Kaede....- disse poggiando la mano sulla guancia del giovane principe, sorprendendolo, - ....lasciatemi la possibilità di provarvi quanto la guerra e le armi mi abbiamo trasformato..............in un uomo.......-

 

Kaede spalancò a dismisura gli occhi, muovendosi velocemente, allontanando da sé la mano del moro.

 

- Dimenticate che sono un uomo sposato?- chiese

 

- Vostro marito.........tsé............ è tutt' altro che interessato a voi...................- un profondo silenzio seguì.

Un silenzio lungo.

Un silenzio di conferma, - .........credevate che non avessi notato il vostro ignorarvi?? Quale sciocco ......non l'avrebbe visto.......- sussurrò sorridendo.

 

- Allontanatevi da me Akira...- ammonì Kaede, ma il Re si mosse, intenzionato a proseguire le sue avance.

 

Ad un tratto una voce alle sue spalle lo fece sussultare.

 

 

 

 

- Re Akira......sapete................................ non è molto rispettoso importunare il consorte di un Re, soprattutto quando egli è un vostro probabile, quasi certo, futuro nemico in battaglia.............-

 

 

Akira si voltò sorpreso. Re Sakuragi si avvicinava con passo lento.

Dopo qualche attimo si ricompose, riprendendo la sua consueta espressione sfrontata.

 

- Intrattenevo conversazione con il vostro consorte, maestà...non era mia intenzione mancarvi di rispetto..- rispose scostandosi.

 

Hanamichi avanzò, fino a trovarsi di fronte al proprio sposo, lo fissò, con sguardo duro, poi si girò verso il loro ospite,  frapponendosi ai due giovani.

 

- Sire, vi consiglio vivamente di ritirarvi nelle vostre stanze....non vorrei che questa visita pacifica che ci avete concesso, possa degenerare in una meschina guerra.......per un offesa al mio sposalizio con la casata dei Rukawa...-

 

- Non sia mai  tra le mie intenzioni offendere il mio gentile nemico nella sua casa.....- esclamò il giovane

 

-  Tenete da parte il vostro gentil parlare, Akira, per preservare le forze e salvarvi sul campo di battaglia....-

 

- Generoso consiglio il vostro, Sakuragi...- sorrise ancora, - ...e vista la mia superflua presenza farò ritorno ai miei alloggi.....- concluse. Poi, girandosi verso Kaede, gli rivolse uno sguardo intenso, - spero di rivedervi Kaede....buona notte...- e si allontanò.

 

 

 

 

 

 

Sakuragi rimase a fissarlo mentre scompariva voltando l'angolo alla fine del corridoio, poi si girò verso Kaede.

 

 

 

- Entrate!!- esclamò, per poi spingerlo contro la porta.

 

Kaede, impreparato a quel gesto, indietreggiò, urtando contro la porta, che si aprì. Entrarono.

 

Alterato, Hanamichi, si mosse per la camera. Nervosamente. Avvicinandosi all'armadio in legno.

Ne estrasse degli abiti.

 

Kaede lo fissò, finché lo vide girarsi e fermarsi a guardarlo.

Di fronte a lui.

 

- Anche questa notte dormite fuori?- chiese senza quasi rendersene conto.

 

Hanamichi lo fissò, con sguardo duro, poi rispose,

 

 

 

 

 

- Non penserete che dorma con una sgualdrina...come voi....-

 

 

 

 

 

 

Parole fredde. Cattive.

 

Kaede sentì come un pugnale al petto.

Come un infinito sprofondare.

 

E reagì.......... istintivamente.......................

 

 

 

 

 

                                   ........uno schiaffo...........................

 

 

 

 

 

 

 

 

                                   ................ uno soltanto............veloce, forte....al volto del proprio sposo.

 

 

 

 

 

 

Hanamichi inclinò lateralmente  il capo. A causa di quell'urto violento.

Poi sorrise.

Con espressione crudele.

 

 

Kaede di fronte a lui lo fissava furioso.

 

- ........Come vi permettete?..............Non avete alcun diritto di offendermi....................-

 

- Volete negare che Re Akira vi stesse corteggiando??-

 

- A me non interessano i suoi vaneggiamenti....né tanto meno i vostri!-

 

- Io vaneggiare??!? Ma vi rendete conto di ciò che dite??- gridò Hanamichi avvicinandosi a lui velocemente,

 

Kaede rispose deciso:

 

 

- Forse siete voi che non vi rendete conto del vostro operare! -

 

- Di cosa vi lamentate? Mi avete indirizzato voi a questo genere di vita, non lamentatevi adesso....- gridò infastidito Hanamichi.

Kaede strinse i pugni, pronunciando ciò che non avrebbe mai voluto...

 

- Io non vi ho chiesto di trattarmi come una prostituta!!- Hanamichi lo fissava ancora, - Se volete avere un amante...io non ve lo impedirò....ma questo non significa che voi dobbiate ignorarmi .....................!!!-

 

- Il problema è solo questo!?!-

 

- E allora qual è?!? Spiegatemi qual è!!! Perché io non vedo altre soluzioni!!.......................................Perché mi trattate così!?! Perché mi riservate gesti e parole così dure!?! -

 

- Volete proprio saperlo??- gesticolò Hanamichi di fronte a lui, - ......Prima mi dite che non tollerate rapporti tra uomini e poi vi vedo ad amoreggiare con il mio peggior nemico sulla soglia della nostra camera nuziale!!!!!!!!!! Cosa dovrei fare?? Dirvi che va tutto bene?!?!-

 

- voi dovreste essere l'ultimo a poter contestare ciò che faccio, non sono io che vado a letto con un insulso soldato!!!-

 

Hanamichi non sembrò minimamente turbato da quella accusa. Rispose a tono:

 

- Cosa pretendevate?? Volevate che vivessi con voi senza toccarvi?? Volevate conservare la mia virtù a vostro piacere principe?- quelle parole furono penetranti e dolorose. Come punte d'ago.

 

Kaede si morse un labbro, violentemente contrariato da quella conversazione.

 

- Perché non provate voi a capire me una buona volta???- gridò ancora il rossino nell'atto di voltarsi. Per non dover più osservare quel viso, che sembrava ucciderlo.

 

 

 

 

 

 

- Non ci riesco!!-

 

 

 

 

 

 

La voce profonda e quasi sofferente di Kaede risuonò nel vuoto. Hanamichi si fermò, voltandosi.

 

 

Kaede lo fissava.

Il fiato corto, per le parole che si erano gridati contro.

Gli occhi lucidi.

Senza volerlo aveva gridato ciò che pensava da giorni, e giorni....ed adesso mentre fissava il proprio sposo, sapeva che quelle parole avrebbero avuto un triste epilogo.

 

- Cosa...?-

 

 

- Non ci riesco......- ripeté con voce spossata, - ..........io ho provato........ma non riesco a capire cosa provate...............non ci riesco..............- una frase sussurrata, quasi con sofferenza, - .....so solo................che mi mancate................-.

 

Aveva capito finalmente.

Aveva capito Kaede che di fronte alla devastazione che aveva provocato si sentiva solo e spaurito................e l'unica cosa che voleva era lui.

 

Lui, e nulla altro.

 

I suoi baci, le sue carezze.

 

I suoi occhi .......

 

Il suo profumo.......

 

La sua voce........

 

 

Lui e tutto ciò che incarnava la sua essenza.

 

 

 

 

 

Hanamichi fissò il proprio consorte. Sospirando.

 

Sentiva una forte rabbia montare in sé.

Non riusciva a credere alle parole appena ascoltate.

 

- Prima mi dite che non riuscirete mai ad amarmi........né a provare piacere tra le mie braccia............ed adesso VI MANCO??..........Vi rendete conto che mi state facendo impazzire??- gridò avvicinandosi a lui.

 

Kaede indietreggiò spaventato.

 

 

Senza preavviso Hanamichi lo afferrò, premendolo al muro con forza. Imponendosi con il suo corpo.

 

Il principe non ebbe nemmeno il tempo di reagire.

 

E dopo pochi attimi............si trovarono a fronteggiarsi..............

 

I loro volti l' uno di fronte all'altro.

Uno vicino all'altro.

Gli occhi scuri e caldi di Hanamichi puntati su quelli freddi e profondi di Kaede.

 

Quel giovane dai capelli rossi mosse la mano, inchiodando i polsi del proprio sposo al muro. All'altezza del viso.

 

- Voi non riuscite a capire.....io non so più cosa fare per farvelo intendere!!!..........................Per me esistete solo voi!!!...................Voi, nessun altro che voi.................................ormai siete la mia ossessione...........................il mio tormento...............................................la verità è che non riesco a a starvi vicino senza potervi toccare............senza avervi.........- dopo aver pronunciato quelle parole Sakuragi si mosse, scendendo a baciare quel viso bianco e morbido, - .......io sto impazzendo per voi....................sto perdendo la ragione...........................................- ancora un sussurro, mentre involontariamente Kaede iniziava a tremare, - ............................potrei andare a letto con tutti gli uomini e le donne dell'intero regno......................................

 

............................ma io....................................voglio solo voi ...............Kaede.................................-

 

Il cuore, che batteva impazzito in quel petto, sembrò fermarsi....dallo stupore......dall'emozione, per quelle parole dette con disperazione................con passione..............................

 

Kaede chiuse gli occhi, riuscendo quasi a rivivere quelle sillabe, che si conturbavano nella sua mente.....

 

Dentro di sé si combatteva una dura battaglia.

Tra la sua mente e il suo cuore.

Tra la sua ragione e i suoi sentimenti.............

In tutte quella notti........trascorse lontani.......aveva desiderato ardentemente essere stretto da quelle braccia, e perdersi nell'oblio di quel sentimento che provava.................... ma altrettanto forte era l'impulso di negarsi. Di lottare.

Di allontanare da sé quell'uomo.

 

Hanamichi incorniciò il suo volto, baciandolo con passione, con violenza........premendolo al muro, senza dargli possibilità di reagire.

 

Kaede strinse le sue braccia, disperato. Nel tentativo di allontanarlo dal proprio corpo.

 

 

 

Le sue mani bianche salirono, fino a raggiungere la pelle di quelle dita, e strapparle da sé.

 

- Lasciatemi....-

 

- Kaede................vi prego........................no........n..o.................Kaede...........................-

 

- ...La..sci...a..temi........- un sussurro disperato, mentre le loro mani lottavano le une contro le altre.

 

Quelle forti e scure di Hanamichi per stringerlo al proprio corpo.

Quelle bianche e incerte di Kaede per liberarsi da quella stretta.

 

Rukawa con le spalle al muro puntellò le proprie mani contro quel petto largo, tentando di respingerlo. Sconstando quelle braccia da sé.

 

Le labbra calde di Hanamichi sfioravano la pelle del suo collo.

Baciando...mordendo.........cercando un contatto......................................una reazione...........

 

Kaede ansimò, quasi disperato.

 

........ La tentazione di stringere quel corpo al suo, di abbandonarsi a quei baci.........di uccidere la propria solitudine..............................lo stava divorando.

 

Combattuto. Tormentato.

Dentro.

 

Avvertiva quella mani sfiorare le sue vesti. Scendere lungo la sua schiena.....e toccarlo con bramosia.

 

Con forza tentò di allontanarlo da sé. Follemente. Contro ogni suo desiderio, sembrò avere sopravvento la sua ragione.

 

Ma Hanamichi non si concedette pace, con forza lottò, e violentemente lo costrinse al muro, girandolo. Premendo la sua guancia contro la parete fredda.

Le gambe a bloccare quello del proprio consorte.

 

- Basta! ........ Non mi importa più di nulla.................................- sussurrò mentre con la mano vagava sulle sue vesti, cercando e trovando i lacci di quei pantaloni bianchi.

 

Un solo movimento. Veloce. Preciso. E quei lacci caddero, sciogliendosi, lungo i fianchi di Kaede.

 

Quest'ultimo tremò violentemente, mentre Hanamichi con le mani scendeva a scoprire la sua pelle, lasciando scivolare la tiepida stoffa delle sue vesti lungo i fianchi.

 

- ..........Odiatemi Kaede........odiatemi...................ma io non riesco a stare senza di voi................................................voi mi appartenete.................-

 

 

Le mani di Kaede.

Le sue braccia. Che spingevano forte, per allontanarlo da quella parete.

Da quella prigione che erano le braccia del suo sposo.

 

Improvvisamente Hanamichi lo tirò via, trascinandolo con sé. Strattonandolo.

 

 

 

 

 

Un ennesimo scontro.

 

 

 

 

 

 

Uno schiaffo violento.

Entrambi caddero sulle coperte di quel letto.

 

Re Sakuragi premette Kaede su quella morbida seta.

Lo costrinse immobile, mentre con la mano abbassava la stoffa dei pantaloni.

 

Abbastanza.

Tanto per avere libero movimento.

Veloce denudò la propria intimità, accecato da una necessità straziante, che lo bruciava dentro.

 

Kaede tentava di liberarsi, con la mano cercava appiglio su quelle stoffe fresche.

 

- No!...Fer...matevi........................................vi prego........................................fermatevi!......................................................NOO!- un grido.

Acuto.

Sofferente.

 

Simile al ruggito di una bestia ferita.

Quello di Kaede. Violato profondamente.

Improvvisamente.

 

La sua mano si strinse, tirando a sé quel manto freddo, mentre Hanamichi, steso sul suo corpo tremante, affondò nelle pieghe del suo intestino.

 

Lo aveva preso.

 

 

Preda di una follia inesauribile.

Ed affondando nelle sue carni, adesso si muoveva, alla ricerca di calore. Di piacere.

 

Kaede dopo quel primo grido non riuscì più a reagire.

Debolmente con le mani stringeva le coperte sotto di sé.

Incapace di liberarsi. Incapace di opporsi.

 

Quel corpo sul suo lo violava velocemente.

Inchiodandolo al letto. Premendolo con frenesia verso il basso.

 

Avvertiva il forte frizionarsi della loro pelle.

Il dolore al ventre. Che sembrava insopportabile.

Avvertì una forte e pungente sensazione di dolore al cuore..........

 

Dalla sua bocca solo gemiti e ansimi.

 

Nessun piacere, solo disperazione.

La stessa che muoveva il corpo del suo sposo.

 

Hanamichi strinse con le mani quei polsi bianchi, muovendosi.

 

Si sentiva impazzire.

Per quelle sensazioni che provava.

 

Quanto le aveva desiderate?.............Quanto le aveva sognate?.........Ed adesso Kaede era lì con lui............lo stava possedendo.........................e il piacere, almeno quanto la follia che lo animava, lo stava uccidendo.............lo stava perdendo.............

 

Sentiva l'apice vicino.

Afferrò quelle spalle immobili, e con forza affondò.

Poche altre spinte....poi si sciolse.

Improvvisamente. Con un gemito roco.

 

Ansimante cadde sul corpo di Kaede.

 

La vista appannata. Il corpo stanco.

Si sentì svuotato d' ogni forza.

D'ogni volontà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel silenzio quasi sovrannaturale di quella stanza adesso, si udivano solo respiri............i loro.......

 

Pesanti.

Veloci.

 

Hanamichi rimaneva steso sul proprio sposo.

Lo stringeva a sé. Confuso.

Forse nell' irrazionale desiderio di ritrovare la propria ragione.........in quell'abbraccio......

 

 

Ad un tratto percepì un lieve sussultare sotto di sé, e qualche attimo dopo pesanti sospiri. Singhiozzi.

Leggeri, quasi impercettibili......

 

Aprì gli occhi, riprendendo quasi coscienza di sé...........

 

..................ascoltare il rumore di quelle lacrime...........che silenziosamente correvano sulla pelle bianca di quel volto................da quegli occhi semiaperti, e cupi....................

 

                             ............fu come una violenta proiezione di ciò che aveva appena fatto....................

 

Si sollevò appena ascoltando quei sospiri affogati nelle lacrime..

 

- Kaede.......- la voce scivolata appena vicino all'orecchio di quel giovane, sotto di lui. Ma questi non rispose. In quella immobilità malata in cui giaceva, sembrò ignorare la sua presenza.

 

Hanamichi, ascoltò qualche attimo quei sospiri............... ferito da tutto ciò che i suoi occhi furono costretti a vedere.

 

L'ennesima conseguenza della sua follia.

 

 

 

 

 

Sentì una fitta al cuore, al rendersi conto di aver tradito sé stesso.....................e quell'uomo...a cui aveva promesso di non fare più del male............lo aveva tradito.

 

Lo aveva ferito.

 

Lo aveva nuovamente ucciso con la sua violenza............................e per cosa?

Per qualche attimo di piacere...................vile e breve.

 

 

 

 

 

 

 

Si strinse a quel corpo tremante.

 

- Perdonatemi Kaede........perdonatemi..................................inorridisco davanti alla mia stessa follia....................................................vi prego...................................perdonate questo uomo ignobile.......................................e debole......-

 

Poche altre parole dette piano, poi Hanamichi si sollevò definitivamente.

Rivestendosi velocemente.

Osservò un ultima volta il giovane dai capelli scuri, immobile su quelle coltri.

 

La sua anima sembrava sbranata dal pentimento e dalla colpa.

 

Distolse lo sguardo, fuggendo da quella stanza, alla ricerca di un rifugio dal suo vero carnefice: il suo cuore.

Che impietoso, per ciò che aveva fatto, non gli dava pace......................

 

 

 

 

 

Owari...

 

 

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Ritaglio questo piccolo angolo per i commenti:

 

a hinao85: grazie cara della lunga recensione e la bella mail che mi hai inviato. Non temere la fine di White Snow, non ho intenzione di svanire dopo averla conclusa ^^ Anzi...

Concordo sul tuo dire: la gelosia è un ottima arma per noi fanwriters.....come infondo è uno dei grandi motori della vita di tutti i giorni...

 

a Mirra: ho risposto alla tua mail puccina^^  A Presto!

 

a Alexiel83: spero gli sviluppi di questo capitolo sian quelli che aspettavi...ma non è ancora finita!! Spero di non ricevere pomodori via mail ^^

 

a Silvì76: mia cara, esami o meno importante e non smettere di scrivere. Giusto?

Un grande abbraccio.

 

A parsifal: grazie per le belle parole. Mi piace sapere che ciò che scrivo travolge chi legge....

spesso anche io mi immedesimo così tanto quando scrivo da risentire degli umori dei miei stessi personaggi........è qualcosa di strano ma profondamente affascinante......ti aiuta ad esprimere ciò che vuoi ...come vuoi......

 

a pierre: concordo con te: in amor vince chi fugge...e vedrai vedrai perchè dico così.......

 

Un grande abbraccio a tutti coloro che continuano a seguirmi e scrivere. Per chiunque volesse segnalarmi il proprio passaggio e la propria opinione........ scriva alla mia mail.

Grazie

`ShaKa`