I personaggi di Slam dunk non mi appartengono, essi sono di diritto del grande maestro Inoue, e nessuno glieli tocca, purtroppo!! Quindi vi prego di non farmi causa, grazie! Anche perchè, soprattutto a causa delle precarie condizioni in cui versano le mie finanze adesso, mi sarebbe fatale!!! Arigatou!!

Piccola riga introduttiva per questa fic.

L'ambientazione è nel passato, in un periodo imprecisato. Ho sfruttato l'ambientazione per mettere su tutto il casino che ne verrà dietro...sperando di non sfociare nella disperazione più atroce!!

I personaggi risentono molto dell'ambientazione e saranno spesso OOC, spero comunque che non comprerete grosse scorte di pomodori!!!

Questa fic vuole essere il mio personale regalo di compleanno ad una mia fedele lettrice, ed amica : Anna. Spero ti piacerà mia cara! E speri piacerà a tutti voi che la leggerete.

Al solito sono graditi commenti e opinioni alla mia email (che è pubblicata nella apposita sezione sul sito), per chiunque volesse inviarne.

 



White Snow

parte I

di Shaka


Era il Regno di Caleydon un paradiso perduto, nelle fredde lande del Nord, circondato da folti ed immensi boschi di alberi secolari, da montagne innevate e pacifiche. Da laghi ghiacciati e sconfinati.

Regno di un popolo prosperoso, semplice, fiero delle proprie origini, esso era governato da un re giusto, e saggio, la cui forza e determinazione avevano saputo creare tutto ciò che questo grande reame era divenuto nei decenni.

Le lande di Caleydon erano sempre ricoperte di neve. E sopra tutto, risplendeva il suo castello.

Il castello del re si trovava sul monte più alto del regno, e sovrastava la capitale.

Nei mesi del gelido inverno lo si vedeva coperto di bianca neve, come un castello delle fiabe più lontane, avvolto dalla pace e dalla serenità.

Ma negli ultimi mesi questa pace era scomparsa, lasciando il posto ad una triste guerra.

E durante il lungo mese di febbraio, qualcosa sembrò cambiare....

 

 

 

Dei passi si udirono nell'eco del corridoio.

- Principe Kaede! Principe!- esclamò il servitore, avvicinandosi di gran passo al giovane uomo dai capelli scuri, che aspettava sull'uscio.

Yoehi Mito fissò giovane principe.

Lo conosceva bene, lui. Erano cresciuti insieme.

Per anni, in cui la sua famiglia era stata al servizio della casata dei re dallo stemma della Volpe Bianca, il giovane Yoehi era stato allevato a palazzo, insieme ai figli del re. Ed adesso era a loro servizio. Come prima di lui il padre, ed ancora il padre del padre.

Egli si trovava adesso al cospetto di Kaede, ultimogenito della Casata dei Rukawa.

Questi era il quinto dei cinque figli, che il Re Rukawa aveva generato con la moglie, Yuriko.

I sovrani, sposatisi giovanissimi avevano assicurato una folta discendenza al casato, e si erano regalati una vita piena di gioie, dedicata alla famiglia.

Ma purtroppo cattiva sorte volle che la Regina Yuriko fosse stata colta, parecchi lustri fa, da una malattia incurabile, e spirasse lasciando così al mondo il Re Rukawa e i suoi bambini, ancora piccoli.

Maki, Ayako, Haruko, Hisashi e Kaede avevano così condotto la loro educazione nel castello, sotto l' istruzione dei migliori precettori del Nord. Fin quando, il Re, ormai stanco e in avanzata età li chiamò al suo cospetto rivelando il proprio destino ai suoi eredi.

Maki e Hisashi erano gemelli. La scelta di successione del trono cadde su Hisashi.

Alla morte del sovrano egli avrebbe governato su Caleydon, provvedendo alla prosperità del regno e del suo popolo. A Maki, in quanto primogenito anch'egli, toccò il matrimonio con una principessa del regno dell' Est.

Le sorelle avrebbero maritato dei nobili principi dell' Ovest.

Kaede invece, era stato designato alla vita religiosa. Essendo ultimogenito, e maschio, suo obbligo era entrare in monastero, e rinunciare, alla salita al trono del fratello, ad ogni suo diritto sulla corona.

Kaede aveva così accettato il suo destino, ed era entrato in clausura, nel monastero della grande città a quindici anni. Fu condotto da frate Taoka per imparare, e per seguire il destino a lui designato.

 

 

 

Adesso il principe Rukawa si trovava nuovamente nel palazzo ove era cresciuto. In quei cinque anni lontano da corte, tanto era cambiato. Si guardava intorno, osservando.

Si trovava nuovamente nella sua casa. Il Re Rukawa lo aveva fatto richiamare al castello. E Kaede già ne immaginava i motivi.

 

- Principe Rukawa, finalmente vi ho trovato...vostro padre vi attende nelle sue stanze, seguitemi!- pronuncio Mito, inchinandosi leggermente, di fronte alla figura altera e imponente del proprio signore.

Proseguirono per i corridoi del palazzo, e quando la porta del salone principale si aprì, ai suoi occhi comparve la figura del padre.

 

- Kaede, figlio mio!- disse questi andandogli incontro e abbracciandolo di gran festa. Kaede non mosse arto, e quando il padre si stacco da lui, proferì un regale e rispettoso inchino.

 

- Padre, è una gioia rivedervi- l'uomo sorridè, poggiando le mani sulle spalle del giovane uomo che aveva davanti a sé, osservandolo in tutta la sua fattezza,

 

- Sei davvero cresciuto figlio mio....la tua bellezza è ancora più perspicua di quanto ricordassi...- disse con tono orgoglioso, - il mio unico dispiacere è il rivederci in questa urgente e gravosa questione...i tuoi fratelli saranno qui tra poco....-, il Re Rukawa aveva richiamato a sé i propri figli. Il Regno di Caleydon era da oltre sei mesi coinvolta in una guerra con i Regni del Profondo Sud in espansione, e le armate, ormai alle porte avevano costretto alla ritirata ogni loro esercito.

Ad un tratto Hisashi entrò nel salone, con aria agitata,

 

- Padre! Padre!- l' attenzione dell'uomo si spostò sulle parole del giovane, - l'esercito di Maki è stato battuto alle frontiere, e nulla gli è stato concesso di fare....non riuscirà a raggiungerci....- proclamò con estrema rassegnazione il ragazzo.

Hisashi, giovane principe ereditario del trono, era molto turbato. Ad un tratto si accorse della presenza di Kaede nella sala.

 

- Kaede...fratello...siete dunque giunto anche voi! Sono felice che stiate bene e siate sano e salvo al castello!- disse,

 

- Hisashi, fratello mio, la mia presenza è stata richiesta da nostro padre, Re Rukawa, ma non è nelle mie intenzioni avanzar pretese nella lunga guerra in cui siamo coinvolti. La mia vita ormai è estranea ai fatti di corte, e dal mio cuore è bandito ogni atto di violenza, o desiderio di guerra...- disse il giovane principe.

 

- Kaede, non vogliamo chiederti alcun appoggio in questa guerra, se non le tue preghiere per noi....fino a quando tuo fratello non salirà sul trono anche tu rimani un erede alla successione sul trono, e quindi essendo il regno in pericolo, devo consultarvi tutti.....ed inoltre, avevo desiderio che in questo momento difficile i miei figli fossero al mio fianco, al sicuro. Le tue sorelle sono qui al castello, con i loro mariti, e con i loro figli, sono fuggiti dai loro regni. Ormai persi. Se vorrai, potrai farti accompagnare dal Yoehi nelle loro stanze.- Kaede annuì. - Ma in verità volevo discutere con voi un fatto alquanto importante.- concluse con tono basso e calmo.

 

- Voi siete i miei figli maschi, e con voi devo decidere le sorti di Caleydon.....il Re del Sud della casata dei draghi del Fuoco, Sakuragi, ha già conquistato tutti i regni del Nord, e si trova alle nostre porte....ci chiedono la resa, incondizionata.....altrimenti il sovrano ci ha garantito lo sterminio di tutto il popolo per mano dei propri soldati...-

 

- E' intollerabile!- gridò Hisashi, - quel maledetto re Sakuragi! E' solo uno sbruffone....e si protegge con il suo esercito!!-

 

- Sono d'accordo con te figlio mio...ma ciò non toglie che il nostro esercito non può fronteggiare l'esercito dei Draghi....è reduce da una lunga e impegnativa guerra....siamo decimati e senza forze....e tutti i regni che facevano parte dell'alleanza non possono raggiungerci....io non vedo altre soluzioni...- l'uomo si sedette sul trono, portandosi una mano al volto, - voi cosa ne pensate?- chiese infine.

 

- Padre, il vostro popolo viene prima di tutto....- disse Kaede, e l'uomo annuì,

 

- Lo so figlio mio....ma non è la guerra che temo...temo la ferocia del Re Sakuragi.....è giovane, ma spavaldo, temerario...spietato...ha lasciato solo distruzione e sangue sulla sua strada, e temo che Caleydon non sarà un eccezione....- commentò infine, Hisashi guardò il padre. Quest' ultimo conosceva benissimo le idee del figlio, ma sapeva anche che la guerra avrebbe portato un inutile sterminio di massa dei suoi uomini, e in quelle condizioni rimaneva come unica soluzione la resa.

 

Certo della sua scelta, il Re Rukawa chiamò al suo cospetto il messaggero di corte, e inviò un breve messaggio al Sovrano delle terre del Sud. Concedendogli la vittoria della lunga guerra che da mesi macchiava di sangue innocente i ghiacci del regno del Nord.

 

Nella tarda mattinata gli giunse la risposta del Re Sakuragi, e le disposizioni per il suo arrivo nella capitale, per l'occupazione del Regno.

 

 

 

 

La notte che calava si prevedeva lunga. Fredda.

 

 

Kaede, fermo, davanti alla fredda finestra della sua stanza, fissava l'orizzonte imbrunirsi delle nuvole all'orizzonte,

 

- Sei triste fratello mio?- chiese Ayako, sua sorella maggiore, e sua più cara confidente.

Kaede scosse la testa,

 

- Sono preoccupato mia cara sorella, preoccupato per ciò che ci attende sotto questo nuovo dominio....- rispose fissando gli occhi oltre le montagne, lì, da dove sapeva sarebbe giunto il nuovo sovrano di Caleydon. E si chiedeva sul futuro incerto le loro sorti.

Non sapeva nulla sul sovrano del Sud, la lunga clausura gli aveva impedito di curare interessi esterni al monastero, e quel poco che sapeva lo aveva udito a corte, in queste poche ore, in cui si vociferava della resa del Regno di Caleydon.

Si diceva che Sakuragi era salito al trono da appena due anni, e da allora aveva iniziato una campagna di espansione del Sud su tutti i fronti. Ne parlavano come un re duro, privo di sentimenti, e spietato.

E Rukawa si chiedeva che destino aspettava al suo amato popolo sotto il potere di un uomo simile.

 

 

 

 

E giunse così il giorno.

 

Lo stallone nero nitrì fermandosi, in attesa che il ponte calasse, liberando la strada per l'entrata del castello di Caleydon.
Re Sakuragi si guardò intorno, osservando la costruzione che aveva di fronte, e le sue alte mura di cinta.

Pietre su pietre, in una maestosa costruzione che sembrava sicura, e certamente inespugnabile, ma non per un esercito. Un esercito come il suo, che adesso prendeva potere anche su questo ennesimo regno del nord.

 

Il Nord...centinaia di chilometri da casa sua.

Da quanto non vedeva la sua casa...aveva anche dimenticato i suoi profumi...erano mesi che erano in viaggio per le battaglie. Ma il suo progetto di unificazione era quasi concluso ormai, e pochissimi piccoli regni aspettavano di essere conquistati ancora. Doveva quindi aver pazienza, e sperare che la sua missione si concludesse presto.

Caleydon era il più grande reame del suo nuovo dominio. Era una capitale importante.

Leggenda era il nome del suo Re. E Sakuragi non vedeva l'ora di conoscerlo.

Il ponte calò, lasciando il passo libero al sovrano, e ai suoi fedeli cavalieri, che spronando i cavalli, con passo lento, attraversarono le vie che conducevano alle abitazioni interne.

Legarono i loro cavalli alle entrate, e furono condotti lungo i corridoi del palazzo.

Arrivati alla sala del trono, furono accolti al cospetto del sovrano della volpe bianca.

Il Re Rukawa guardò con estrema sicurezza il nemico che aveva di fronte.

Sakuragi aveva i tipici tratti del padre, capelli rossi come il fuoco, occhi scuri come la pece.

Lui lo aveva conosciuto bene suo padre, aveva combattuto con lui nelle battaglie della gioventù. Compagno di battaglia, e amico di vita.

Il Re Hanamichi ne era la speculare copia. Un fisico robusto e forte. Da combattente.

Lo osservò guardarsi intorno, notando gli uomini che lo circondavano.

Si avvicinò al trono, e con un rapido cenno del capo si presentò.

 

- Sono Hanamichi Sakuragi, sovrano del regno del Sud.-

 

- Re Sakuragi, conosco il vostro nome e conosco la vostra fama. E come da stabilito sono qui per cedervi il comando di Caleydon.- , il giovane re dai capelli del sole annuì, contraendo il viso, rude, e dai tratti pesante. Poi mosse alcuni passi verso l'altura del trono,

 

- Ho vagliato le vostre condizioni....Re Rukawa , e ripeto che non accetto altro che una resa incondizionata...ritengo di non poter accettare le vostre richieste!- proferì poi il tiranno, - sono poco vantagiose per il mio dominio-. Re Rukawa fu sorpreso.

 

- Era un accordo equo, che garantisce al mio popolo di non essere sopraffatto!- esclamò l'anziano.

Ma Sakuragi rise. Un ghigno maligno uscì dalle labbra.

Si giro a fissare i giovani in piedi intorno al trono dell'uomo, e il suo sguardo cadde spietato su ognuno di essi. Gli facevano pena.

 

- Re Rukawa, il mio esercito ha già preso possesso di Caleydon, la vostra parola non vale nulla....e nemmeno la vostra autorità-, Re Rukawa si alzò dal trono, e subito le truppe del Drago si posero in difesa, alzando le armi. La loro superiorità era netta.

Rimaneva solo la resa.

Il Re abbassò il capo, di fronte alla rassegnazione. E all'impotenza.

 

- Dunque la vostra fama non mentiva, giovane Re Sakuragi. Il vostro nome non conosce onore!- Sakuragi a quelle parole avanzò, e le sue iridi scure sembrarono avvampare di scintille.

Sguainò la spada dal suo fodero, puntandola contro l'uomo, che però fu subito circondato dai suoi servi fedeli.

 

- Osate ancora offendermi, Re Rukawa, e vi assicuro che sarà l'ultima cosa che farete!- gridò il tiranno, dando poi ordine con un breve gesto, ai suoi uomini di disarmare tutti i presenti. Di fronte alla massiccia armata i cavalieri di Caleydon abbassarono le armi.

Kaede, presente vicino ai fratelli, fissò Sakuragi.

Il re dai folti capelli rossi si avviò verso il trono, spodestandone il legittimo detenente. Il re Rukawa fu circondato dai soldati del Sud,

 

- Portatelo nelle prigioni!- ordinò il prepotente sovrano. Ma a quell'ordine, nel silenzio della sala, una voce si levò .

 

- E' solo un vecchio, non potete!- Sakuragi girò la testa, cercando chi, con tanto coraggio...o si potesse osar dire, follia, si opponesse alle sue disposizioni.

Le sue gemme scure incontrarono i freddi e profondi occhi azzurri di Kaede, lì di fronte a lui, in tutta la sua alterigia, e compostezza.

Il giovane dai capelli rossi scese i pochi scalini dell'altura del trono, e percosse la breve strada che lo separava da quel giovane che aveva osato contrapporsi al suo ordine.

 

- Chi siete voi per contraddire un mio ordine?- chiese ponendosi di fronte al giovane dai capelli color della notte.

 

- Kaede Rukawa è il mio nome. Figlio di Re Rukawa.- pronunciò con voce ferma ed incolore.

Re Sakuragi fisso affascinato il volto dell'uomo che aveva di fronte, e contemplò la sua decisione e la sua forza. Il suo sguardo fisso nel suo. Pieno di orgoglio, e di un non so chè, che gli fece provare un brivido lungo il corpo. Poi si girò,

 

- Rinchiudete il principe Rukawa e il re nell' ala est del castello, che gli sia proibito di allontanarsi. Se qualcuno ha ancora qualcosa da ridire, che venga ucciso...e buttato ai cani!- declamò infine con tono deciso.

 

La famiglia Rukawa fu così condotta all'ala Est del palazzo e confinata in essa.

E Re Sakuragi si insidiò così nel suo nuovo dominio.

 

 

Passavano i giorni d'inverno.

Le rigide condizioni climatiche costringeva l'esercito a un riposo forzato. Contrapporsi al clima significava un folle tentativo di suicidio, e questo il Re Sakuragi lo sapeva benissimo.

Già da due settimane si era insediato a Caleydon.

E quel regno iniziava davvero a piacergli. Era tranquillo. Sereno. E nonostante il gelo e il rigido inverno, vivibile.

Re Sakuragi era adesso nelle sue stanze.

 

 

- Re Sakuragi, il gran consigliere di Taleon chiede di parlare con voi.- annunciò Mito in modo discreto comparendo sulla porta.

Re Sakuragi era intento a saggiare la sua nera tazza di the caldo, mentre silenziosamente ammirava il paesaggio fuori dalla finestra. Alzò il viso, osservando il giovane servitore.

 

- Fatelo accomodare, lo riceverò tra un' ora.- disse, Mito si inchinò e fece per andare, - Mito!- fu richiamato, e si fermò sulla soglia, - Se in futuro, verrete nuovamente a disturbarmi per una cosa del genere mentre degusto il mio thè, vi farò frustare.- Mito sgranò gli occhi, - ci siamo capiti?- gli fu chiesto, Mito ricompose la sua espressione e rispose,

 

- Si mio signore...- annuì con un inchino. Per poi uscire nelle stanze del suo signore.

 

Sakuragi bevve un sorso dalla sua tazza, osservando in alto, le mura del castello. In particolare la piccola finestra che affacciava sulla scogliera, dall'ala Est del castello.

Da molti giorni, passava le ore a guardare quella finestra, e spesso vi scorgeva la figura del principe Kaede, che si affacciava, per osservare le fredde montagne di Caleydon. Sakuragi osservava la sua figura, esile, inespressiva, e ne era in qualche modo affascinato.

Quel giovane altero e freddo, aveva qualcosa di misterioso, che attirava i suoi sensi come una calamita. Non faceva altro che fissarlo. Guardarlo, studiarlo...quelle breve volte che poteva intravvederlo dalla finestra, sentiva una strana sensazione dentro di sé.

E senza accorgersene si ritrovò a pensarlo spesso. Forse anche a desiderarlo.

 

 

Il sovrano si guardò intorno. E pensò a come erano diverse queste terre da quelle in cui era cresciuto.

 

Le lontane lande del Sud, erano terre calde e solari.

E lui cresciuto spensierato nelle sue sterpaglie. In mezzo alla natura.

Con la madre, che amava tanto.

Poi...

....due anni fa, era tutto cambiato.

Aveva appena compiuto diciotto anni, che a palazzo arrivò l'annuncio della morte del padre.

Era, Re Sakuragi, un sovrano impegnato, e sempre in giro per il suo regno. Passava poco tempo con la propria famiglia, ma Hanamichi lo adorava, e desiderava seguirne l'esempio.

 

La notizia della sua morte gettò parecchio sconforto sul giovane sovrano. Lo sconvolse.

 

Il padre era stato assassinato per mano di un traditore. Il suo servo più fedele.

Questi lo aveva colpito alle spalle, come un vigliacco. E ne aveva osservato la vita spirare, con freddezza e crudeltà.

 

E tutto ciò aveva segnato profondamente Hanamichi, rendendolo un uomo triste, pieno di rabbia. E che non si fidava di nessuno.

Ascese al trono a diciannove anni, e da allora divenne un sovrano senza pietà, con un solo progetto: unificare tutti i regni sotto il suo governo.

Non gli importava quanto sangue o quante vite avrebbero dovuto essere spezzate, suo unico interesse era il comando. Era la vendetta.

 

 

 

 

 

***********

 

 

 

Il sovrano dai capelli rossi si trovò a passeggiare nei corridoi del castello, osservava ogni ala di quella grande a maestosa costruzione.

Ripensava alle parole del gran consigliere di Taleon, incontrato poche ore fa: il re Akira aveva rifiutato la resa, e questo significava una nuova battaglia, una nuova guerra. Proprio quando i suoi sensi avevano trovato la pace, in quella arida terra del Nord, doveva organizzare una nuova guerra.

Progettare altri spargimenti di sangue.

Ma il cammino era ormai segnato. Il suo nome macchiato e accompagnato dalla parola “Tiranno” e nulla sarebbe cambiato, nel prossimo futuro.

 

Ad un tratto, di fronte a sé scorse la figura di un ombra, in cui riconobbe il principe Rukawa. Si guardò intorno, accorgendosi di essersi spinto, involontariamente, nell'ala Est del palazzo.

La guardia che controllava il corridoio proferì un rispettoso inchino al sovrano. E il principe Rukawa, dal fondo del corridoio gli rivolse uno sguardo indecifrabile.

Notò tra le sue mani un libro.

 

- Leggete?- chiese avvicinandosi. Rukawa si girò a fissarlo, annuendo, - deve essere una cosa molto affascinante...la cultura....non è tra le mie passioni purtroppo...- continuò lui dagli occhi di miele. Il principe Kaede lo fissò con durezza,

 

- Ben conosciamo i vostri interessi Re Sakuragi....- disse con somma provocazione nella voce.

Il re lo fissò duramente. Poi sorrise ironicamente.

 

- Avete un carattere indomito, e sfrontato giovane principe....potrei uccidervi per la vostra impudenza nei miei confronti...- buttò lì con facilità estrema. Ma il principe dagli occchi azzurri e profondi non gli diede alcuna soddisfazione, e non esternò né timore, né pentimento per ciò che aveva pronunciato.

Sakuragi si ritrovò a fissare i suoi lineamenti, e ne venne affascinato.

I suoi occhi sembravano stregarlo. Sembravano cristalli di ghiaccio. Limpidi, ma così tersi e profondi.

E la sua freddezza unita al profondo orgoglio.....sfiorare la sua indole guerriera.

Uno strano desiderio mosse la sua mano, che piano sfiorò il volto del giovane principe Kaede. Ma solo un attimo.

Perchè Kaede si scostò, e gli rivolse uno sguardo duro, e freddo.

 

Sakuragi sorrise. Un uomo certamente combattivo il principe Kaede.

E questo rendeva la posta molto alta e desiderosa.

Si girò, per tornare alle sue stanze. Senza dire altro.

 

 

 

 

 

 

Più tardi nelle sue stanze, Re Sakuragi fece chiamare il suo servitore.

Yoehi entrò, osservando il sovrano sedersi al tavolo, ad ordinare le decine di carte scomposte sul tavolo.

 

- Desiderate mio signore?- si fermò sulla soglia in attesa delle sue richieste.

 

- Parlatemi del principe Kaede, voi che servite in questa casa da molti anni.- disse l'uomo.

Mito fu sorpreso e confuso allo stesso tempo da questa domanda, ma rispose subito.

 

- Cosa desiderate sapere mio signore?-

 

- Tutto...-

 

- Egli è il quintogenito di Re Rukawa. Vive da cinque anni nel monastero di Caleydon, in clausura. Il re lo ha richiamato a sé per non comprometterne la sicurezza alla caduta delle mura di Caleydon....egli è erede del trono, fino alla morte del padre. Dopo questa, la successione è stata assegnata al fratello. Il principe Kaede è stato designato alla vita in monastero, e alla rinuncia a tutti i suoi diritti sul trono.- chiarì Mito brevemente.

Tipico epilogo delle famiglie con troppi figli maschi, pensò brevemente Sakuragi.

Poi una domanda gli salì alle labbra.

 

- Quindi non ha contratto nozze come gli altri fratelli e sorelle?- Mito scosse la testa.

E dopo poco fu congedato.

 

Sakuragi rimase a riflettere sui fatti appena saputi, e una tremula idea prese forma nella sua testa.

 

 

 

 

 

 

 

Qualche giorno dopo, Re Rukawa fu condotto al cospetto del Sovrano di Caleydon.

Entrò in quelle che fino a poche settimane prima, erano state le sue stanze. Nulla era cambiato.

Il Re Sakuragi era vicino alla finestra, assorto nel suo osservare l'esterno.

 

 

- Volevate vedermi?- chiese l'anziano uomo avanzando verso di lui-, Sakuragi annuì.

 

- Volevo parlarvi di una questione assai importante, Re Rukawa.- il vecchio sovrano annuì, dandogli tutta la sua attenzione. - Ho intenzione di prendere moglie, e ho deciso di legarmi al casato delle volpi bianche. Il vostro casato.- Re Rukawa rimase stupito e confuso da quella argomentazione.

 

- Le mie figlie femmine sono sposate, e non ho altre figlie femmine da darvi in moglie!- protestò. Re Sakuragi si allontò dalla finestra,

 

- Una donna sposata può sposarsi nuovamente....qualora vedova, non è vero?- disse con tono ironico, che lasciava ben intravedere il suo pensiero. Il Re delle volpi bianche sentì le sue arti gelare a una prospettiva così malvagia.

 

- Non potete fare una cosa del genere!- disse Rukawa, - sarebbe un' infamia...-

 

- Ne sono convinto anch' io....- affermò Sakuragi, - ...e nel desiderio di venirvi incontro, ho un accordo da proporvi...-

 

- parlate!- il giovane sovrano dai capelli rossi si mosse, senza smettere di fissare l'anziano re. Erano giorni che pensava a quelle parole, erano giorni che aveva preso la sua scelta, ed adesso sentiva tensione nel dover richiedere ciò che voleva.

 

- Visto che il mio scopo è avere un legame reale con uno dei vostri eredi....vi propongo di darmi in sposo vostro figlio, Kaede.- il Re Rukawa si sentì sprofondare, - non è maritato, e la prospettiva di governare sul regno insieme a me potrebbe essere di suo gradimento, visto il destino che altrimenti gli spetterebbe, viste le sue condizioni di nascita- concluse, quasi tutto d'un fiato Sakuragi.

Ma la reazione che temeva arrivasse, giunse come da previsione, Re Rukawa divenne pallido, come se non potesse credere alla richiesta che gli era stata appena mossa.

 

- E' un uomo!- si oppose, - nel mio regno i matrimoni di egual sesso non sono consentiti!-,

 

- Nei regni del sud lo sono, e visto che io adesso governo Caleydon, lo sono anche qui.- Si versò del vino caldo nel calice, fissando il re Rukawa, in piedi, in fronte a lui. Notò bene il tremore delle sue mani, e il suo nervosismo crescente, - non credo abbiate molta scelta....se non volete vedere una delle vostre figlie vedove...-, disse poi lui dai capelli rossi. L'anziano Re si sentì ripugnato dal viscido ricatto che il sovrano del sud gli proponeva....si sentì impotente, e pensò al figlio. A Kaede, già così tristemente scelto dalla sorte per una vita non voluta, adesso doveva spartirsi a questo bivio....

 

- Vi do ventiquattro ore per decidere, dopo procederò all'impiccagione di uno dei giovani re del nord, sposati alle vostre figlie- concluse il sovrano, con tono leggero.

Il re Rukawa annuì, accettando così di riflettere alla proposta.

Dopo fu scortato nelle sue stanze, nell'ala Est del castello.

 

 

 

 

 

 

 

La reazione alla notizia del Re Rukawa colse di sorpresa i suoi figli.

 

- Padre è inaccettabile!- protestò Hisashi, - come potete dare in matrimonio Kaede a quel verme!!- chiese agitato e nervoso.

 

- Hisashi vi ho comunicato le condizioni della scelta a cui sono costretto....- disse il sovrano spostando il suo sguardo su Kaede.

Il giovane principe non aveva commentato, quando il padre gli aveva comunicato la richiesta del Re Sakuragi. Si era fermato silenziosamente alla finestra, a guardare fuori le montagne innevate, e non aveva detto alcunchè. Suo padre lo osservava, e scorgeva nei suoi occhi, nonostante la apparente freddezza, il suo turbamento.

Kaede non era solito esprimere ciò che provava. Il suo carattere era estremamente introverso. E dopo la morte della madre lo era diventato ancora di più.

 

Adesso, in cuor suo rifletteva, su ciò che gli era stato offerto.

 

Aveva incontrato poche volte il sovrano del Sud, troppo poche volte per capire quali fossero le sue intenzioni.

Troppo poche per dire di conoscerlo....

Sembrava così giovane...così spavaldo...così dannatamente pieno di sé...

 

Il suo carattere sembrava tutto l'opposto di quello del potente re tiranno che adesso governava Caleydon.

Che marito sarebbe stato per lui?

 

Si sentiva in un bivio, senza via di uscite, come sempre era stata la sua vita.

Già una volta aveva scelto il dovere alla sua vita, accettando di entrare in monastero, e lasciare così il trono al fratello.

Adesso gli si chiedeva di cambiare totalmente la sua vita....di sposare un uomo....di dividere la vita con un altra persona.

La vita, un trono, un letto....

............condividere tutto...con un uomo che sembrava non badare a nessuno tranne a sé stesso.

 

Accettare avrebbe salvato dal lutto una delle sue sorelle, ma se la sua scelta fosse poi l'ennesimo sbaglio che si sarebbe ritorto contro di lui?

 

Sarebbe riuscito a condividere la vita con quell'uomo?

A sapersi suo, senza possibilità di tornare indietro, se non nella morte?

 

Kaede spostò il suo sguardo nella stanza adiacente. Attraverso la porta, leggermente scostata, potè osservare le sue sorelle, che parlavano e sorridevano.

 

Le guardò.

 

Attentamente....

 

....voleva davvero vederle piangere e soffrire?

 

La voce del fratello spezzò i suoi pensieri...

 

- Io lo uccido quello! Padre permettetemi di...- Hisashi tacque improvvisamente, fermato da un cenno di Kaede.

Il principe dagli occhi azzurri lo pregò con lo sguardo, e il fretello capì.

Le sue iridi si spostarono nuovamente sull'immagine delle sorelle, che sedevano nella stanza vicina, ignare della conversazione che si stava svolgendo, le fissò e si ritrovò a pensare a loro, all' immensa disperazione che un suo rifiuto avrebbe acceso.

 

Sentì il suo cuore battere furiosamente.

La sua mente tentare di essere obbiettiva e razionale.

 

E scelse.

 

Scelse il suo sangue.

 

- Padre, comunicate al Re Sakuragi che accetto la sua proposta...- disse con la sua solita voce indifferente.

Il padre fissò i suoi occhi, e capì. Kaede ricambiò lo sguardo, poi si allontanò, tornando alla sua finestra. Tornando alle sue montagne. Tornando ai suoi pensieri.

 

 

 

Re Rukawa prese la sua scelta. E fece sì di comunicare la sua risposta al Re Sakuragi quel giorno stesso.

 

 

 

 

 

 

 

Le nozze furono programmate per il primo giorno di primavera, in marzo. Mancavano appena due settimane.

 

 

 

 

Owari...