Disclamers: Per nostra IMANSA sfortuna i pg non ci appartengono,
ma appartengono alla geniale mente di JK Rowling
Dedica: Io la dedico alla mia uke e alla mia zietta che mi sopporta
sempre ndSaya io al mio seme ndKitsu
Note: Questa idea nasce alle 2 di notte in una stanza buia (come sempre)
dopo aver visto insieme un film – Sorority Boys.
Note 2: non c’entra niente con i libri (quarto e quinto intendo)…
Cedric non è morto… e l’abbiamo ringiovanito…
di… un anno… Voldemort NON ha ancora il corpo… e
loro sono al quinto anno … CHI AMA CHO CHANG NON LEGGA!
Note 3: Usiamo solo nomi originali… Piton=Snape, Silente = Dumbledore…
ect.
Ringraziamenti: A zia Miyu che l'ha coretta tutta :P
Wicked Boys
di Wicked
Girls
Il
cielo era ricoperto di nuvole bianche portatrici di neve, Hogsmeade
era già rivestito da quel manto bianco che lo rendeva ancora
più speciale di quello che era… era San Valentino ed
era domenica… nessuno dei studenti della famosa scuola di Hogwarts
poteva perdersi una giornata così importante e non andarci
offrendo qualcosa al proprio amato. I ragazzi si erano avvolti nei
mantelli caldi lasciando il grande castello dietro alle loro spalle
in un atmosfera di pura eccitazione.
”Non capisco perché Ron non è voluto venire con
noi…”
Disse Hermione Granger al quanto seccata al suo amico moro, che camminava
vicino a lei con le mani nelle tasche.
”Ha detto che preferiva allenarsi a Quiddich.”
”Voi ragazzi avete solo il Quiddich per la testa…”
Harry la guardò alzando un sopraciglio, lei invece aveva solo
lo studio e i libri per la testa, ma si trattene dal dirlo, ultimamente
era parecchio sensibile e non voleva litigarci per l’ennesima
volta… si chiese anche perché era uscito con lei da solo,
proprio a San Valentino… così sospirò:
”Non so che dirti Mione…”
”Guarda Harry, Cho Chang è da sola…”
Il giovane Gryffindor alzò lo sguardo verso la mora Ravenclow
che stava parlando con delle compagne di casa qualche metro più
in la…
”Si dovrà vedere con Diggory più tardi…”
Ma quando passarono vicino sentirono:
”Ma Cedric?”
”Non si sentiva bene… gli faceva male lo stomaco…”
Disse la ragazza guardando la vetrina di Zonko’s:
”Per questo gli comprerò della cioccolata buonissima…”
Hermione scosse la testa e quando con Potter furono abbastanza lontani
sussurrò:
”Sta male con lo stomaco… e lei li compra la cioccolata…”
”Mi chiedo come ci è entrata in Ravenclow… non
ho ancora capito dove abbia il cervello quella ragazza.”
”Ah non chiederlo a me…Andiamo Harry, ho scoperto che
c’è una nuova libreria qui a Hogsmeade che vende libri
antichissimi, voglio proprio comprarne qualcuno.”
Il moretto scosse per l’ennesima volta la testa seguendo la
ragazza che quando si trattava di tomi andava in estasi… Arrivarono
di fronte a una vetrina impolverata dove da dietro si vedevano dei
libri con copertine massicce e lettere di fattura anticha. La Griffindoro
si attaccò alla porta volendo entrare, quando i due ragazzi
vennero fermati da una voce odiosa ma melodiosa e si girarono per
fissare il suo proprietario:
”Romanticismo alle stelle, eh Potter? Oppure dovrei dire alle
stalle… visto lo stato della libreria dietro di te…”
”Il furetto con i suoi due gorilla scervellati.”
”Già, fortuna che non tutti abbiamo il cervello piccolo
come i furetti…”
Draco lanciò un occhiataccia a Harry ribattendo:
”Si, però certe persone ne hanno anche più piccoli…
ma non mi sorprende che due nullità come voi stiano insieme.
Si sa che tra simili ci si capisce…”
”Tra simili… certo… sarà per questo che tu
non capisci niente di quello che noi diciamo. Dai vai a giocare nella
neve da bravo bambino… oppure è un attività troppo
difficile per il tuo IQ, serpe?”
”Quanto siamo loquaci, Granger… si sa pero che il can
che abbaia non morde. Ancora più patetico invece mi sembra
il ragazzo sopravvissuto, dover nascondersi dietro a una donna…
un pessimo esemplare al quanto…”
”Hai detto bene, ti sembra…”
Ribatté Hermione… ma Draco continuò imperterrito
sempre il suo sguardo legato a quello di Potter.
”Oppure è la megalomania della mezzo sangue che non da
parola a Potty…”
Harry incrocio le braccia il suo sguardo si fece ancora più
duro:
”Sembra che una serpe purosangue ed altezzosa voglia assaggiare
la granita al sale e sangue…”
”Dovrei avere paura? Guarda… mi tremano le gambe…”
Rispose con lo stesso sarcasmo Malfoy, mentre Crabbe e Goyle si misero
a ridere come due deficienti che erano. In quel momento dietro ai
due Gryffindor apparve una persona facendo sorridere il giovane Malfoy
che si sentiva la vittoria in pugno, infatti quando Harry si girò
si trattene al ultimo di non sospirare… il suo sguardo si poso
su nessun’altro che sul odiato professore di pozioni che lo
fulminò con lo sguardo:
”Lo sapevo che avresti trovato subito un pretesto per minacciare
Malfoy, eh Potter, qui ci vuole proprio una punizione…”
Ma non riuscii nemmeno a finire la frase che da dietro l’angolo
usci una figura incappucciata che con la sua voce melodiosa fermò
Snape:
”Severus… non credi di essere troppo severo? Infondo è
San Valentino…”
”Professor De La Glace…”
Disse con voce glaciale… e a quelle parole la figura si tolse
il cappuccio rivelando un bel uomo sui trenta, le curve esili, invitanti
erano coperte da un mantello scuro che metteva in risalto la sua pelle
di un pallore delicatamente chiaro. Le due onici che aveva al posto
degli occhi, profondamente neri come la notte senza la luna, erano
puntate sul professore di pozioni e un leggero sorriso gli incurvava
le labbra desiderabili. L’unica parola che poteva venire in
mente guardando questa persona era: incantevole… c’era
qualcosa in lui che faceva si che non gli si potevano staccare gli
occhi di dosso, come se avesse perennemente attorno una calamita per
gli sguardi, circondato da un profumo che faceva pensare al arrivo
della primavera, anche se venivano ancora abbracciati dal cadere di
fiocchi di neve. Con un gesto sensuale si porto la mano sul mento
accarezzando un elegante pizzetto scuro, mormorando con il suo accento
francese:
”Potresti per una volta, almeno oggi che è un giorno
speciale… chiudere un occhio, non credi Severus?”
Quello era il nuovo professore di difesa contro le arti oscure…
uno dei pochi che riusciva senza problemi, oltre a Lupin, tenere la
testa a Severus Snape, il capocasa dei Slytherin che trovava sempre
un modo per dannare i Gryffindor, per quanto ne sapevano gli studenti
è sempre stato così da quando era arrivato, le voci
di corridoio dicevano anche che avesse almeno una parte del sangue
di Veela, dovevano essere vere, anche se i suoi capelli erano neri
con dei riflessi che davano l’idea di essere viola legati sempre
con un nastro d’orato in un codino, oppure il professore era
un gran bel pezzo di esemplare umano, e non erano solo le studentesse
a pensarla in questo modo.
”Professor De La Glace, questo è un comportamento che
noi, come professori, dovremmo prevenire…”
L’uomo sbatte le ciglia in un modo lascivo:
”Ma Severus… io non ho sentito niente di minaccioso nel
discorso di questi ragazzi, eppure… ero qui dietro al angolo…
non credi che sarei intervenuto in caso contrario?”
”Si, ma…”
”Su via Severus…”
Disse De La Glace prendendo il collega sottobraccio in un unico movimento
sensuale:
”Andiamo a prenderci una tazza di caffé bollente con
tripla panna sopra e discuteremo di questa faccenda…”
Lo fece girare e quando fu sicuro che nessuno lo stava guardando fece
un occhiolino divertito a Potter, per infine trascinarsi in un modo
elegante Snape verso Madam Puddifoot’s. I cinque studenti fissarono
per qualche momento in quiete la porta dietro la quale erano spariti
i professori, quando la voce di Harry ruppe il silenzio:
”Non riesco a immaginarmi Snape che beve il caffé con
tripla panna…”
Lo stadio di Quiddich
era avvolto nel manto bianco del inverno. Sotto i tre anelli alla
parte sud era poggiato un baule e quando Cedric Diggory alzò
gli occhi in cielo, il suo sguardo incontro un rosso Griffindoro che
si stava allenando con una plufa incantata, parandola con maestria.
Con le mani nelle tasche, per tenerle al caldo, osservava l’audacia
del Weasley e ammirava il suo impegno nel migliorare. Infine Ron si
fermò abbassando lo sguardo per sgranare gli occhi….
Che cavolo ci faceva Diggory li? Senza pensarci due volte, atterrò
di fronte al Hufflepuff… parlandogli:
”Di…Diggory?... Sei venuto a spiare i miei allenamenti,
vero? Da quanto tempo stai li?”
Chiese un rosso indignato sempre non distogliendo lo sguardo dal altro
ragazzo:
”Spiare? Non ti preoccupare, quest’anno lascio organizzare
a Zak che deve abituarsi, l’anno prossimo farà lui il
capitano, io diciamo che gli do su e giù qualche consiglio…”
Rispose con la sua solita calma il tasso, senza mai distogliere gli
occhi dal rossino.
”Ah si? Bhe che cosa ci fai qui allora, non eri andato a Hogsmeade?”
”Potrei chiederti la stessa cosa, ti pare?”
Rispose con un sorriso il giovane dai capelli chiari, mentre Ron abbasso
leggermente gli occhi, intanto Cedric continuò a parlare:
”Ti stai torturando psicologicamente, usando la magia devi rimanere
concentrato su di essa… ma nello stesso tempo devi proibire
alla plufa incantata di entrare nel anello, non e sano, ne per il
corpo ne per la mente…”
”Non credo che questi siano affari tuoi…”
Per Ron è sempre stato un motto… l’attacco e la
migliore difesa, cosi continuava a tenersi a una certa distanza da
Diggory non dandogli troppa confidenza…
”Potrei aiutarti, non sono un cacciatore, ma con la plufa me
la cavo abbastanza…”
Ron lo fissò per un attimo in silenzio rimuginando cosa rispondere
cosi con diffidenza chiese:
”Che cosa t’entra nella tasca? Aiutare il portiere della
casa rivale, non mi sembra un gran cosa…”
”Uno, il vostro prossimo incontro è contro i Slytherin,
se vincete… ci fate un favore… secondo, mi alleno i riflessi
anche io…”
Ron scosse leggermente la testa:
”Tu, Diggory, non me la racconti giusta…”
”Guarda Weasley, siamo rimasti gli unici a Hogwarts… senza
contare i primi tre anni… potremo farci compagnia a vicenda…
questa è realmente l’unica cosa che io mi guadagnerei…”
A questo punto Ron non seppe cosa rispondere, tra ne con un leggero
cenno del capo in assenso, che male gli avrebbe fatto fare un po’
dei allenamenti con Diggory, ne aveva bisogno, ormai la sua mente
si era stancata parecchio per quello stupido incantesimo, alzò
la bacchetta verso la plufa e sussurrò:
”Fine Incantum…”
Infine tornò a fissare il capitano dei Hufflepuff:
”Va bene mi hai convinto…”
Cedric annui tirando fuori dalle tasche le mani:
”Accio Scopa!”
la sua scopa che era poggiata nello spogliatoio della sua casata frizzo
tra le altre sue simili, per uscire da quella capanna tramite la porta
semi aperta per finire nella mano pronta di Diggory che sorrise per
l’ennesima volta gentilmente e con l’altra mano prese
la plufa…
”Io sono pronto Weasley…”
Il rosso non disse niente, gli mostro la schiena risedendosi sulla
scopa e spingendosi in alto per iniziare a levitare di fronte ai tre
anelli, per venire raggiunto poco dopo da Diggory… così
iniziarono ad allenarsi insieme e Ronald si ritrovo ridere spensierato,
rilassato, mentre durante l’allenamento chiacchierava con Diggory,
chi l’avrebbe mai detto che lui poteva sentirsi cosi bene in
sua compagnia, ma quasi subito scaccio quel pensiero via dalla sua
mente… però erano diventati qualcosa simile agli amici…
continuarono a volare per parecchio tempo finche Ron non atterrò
per poi lasciarsi cadere sulla neve chiudendo gli occhi riprendendo
leggermente il fiato:
”Non c’è la faccio più.”
Cedric lo imitò ma si limitò a sedersi accanto a lui
cercando di riprendere il fiato.
”Non sei per niente male… si vede che la tua famiglia
ha il Quiddich nel sangue…”
Ron aprì gli occhi sorpreso e lo fisso:
”La mia famiglia?”
”Si, i tuoi fratelli maggiori, parlo dei gemelli, danno sempre
filo da torcere quando scendono in campo, credo che questo sia dovuto
anche al fatto che riescono a pensare nello stesso modo.. e hanno
quella complicità che ai molti battitori manca… poi per
me tuo fratello Charlie è sempre stato un idolo, se io gioco
come cercatore e perché sono stato un suo fan…”
”Ora invece l’ammirato sei tu…”
”Ammirato? No, Harry è la stella dei cieli di Hogwarts…”
Ron si mise a sedere senza distogliere lo sguardo:
”Harry sarà anche il più giovane cercatore nei
ultimi cento anni di Hogwarts, ma quello ammirato sei tu,… o
vogliamo contare le fan?”
A quelle parole le guance di Cedric si tinsero leggermente di rosso:
”Weasley… io… veramente…”
Ma il rosso non lo fece finire di parlare:
”Come mai non sei sceso a Hogsmeade? Infondo oggi è San
Valentino… dovresti stare con la Chang… no?”
Cedric ci pensò un attimo a quella mattinata quando la Ravenclow
era venuta da lui al tavolo durante la colazione dicendo tutta eccitata
che doveva parlargli, così come sempre si era alzato, lasciando
a meta la colazione e l’aveva seguita fuori… quando lei
gli disse che non vedeva l’ora di andare con lui a Hogsmeade
e che gli avrebbe regalato un sacco di cioccolata… a quel pensiero,
sapendo che la cioccolata che la ragazza sempre comprava, per quanto
le diceva che non era il tipo che gli piaceva, anzi… che quella
gli faceva scifo… gli venne una fitta immaginaria e psicologica
allo stomaco, così le disse che aveva mal di stomaco e che
si sarebbe riposato nel proprio dormitorio, e che lei poteva andare
a Hogsmeade senza problemi con le sue amiche… per i primi cinque
secondi sembrava che la cinesina fosse diventata triste, ma alla fine
tornò sorridere nel suo modo idiota dicendogli che gli avrebbe
portato tanta cioccolata… e menomale che gli aveva detto che
aveva mal di stomaco…
”Non mi andava di andare… tutto qui.”
”Ma non è la tua ragazza?”
Chiese al quanto sorpreso Ron…
”Beh… si ma… io detesto la cioccolata al latte,
mentre lei si è messa in testa che quel tipo sia il mio preferito…
poi io devo mangiare sempre tutta quella che compra…se no inizia…
a…a…”
Sembrava che Diggory non riusciva a definire il comportamento della
corvo… così Ron gli venne in aiuto:
”Frignare? Fare la capricciosa? Strillare? Rompere i coglioni?”
il giovane tasso lo fisso per un attimo e sorrise:
”In parole povere… si…”
”Ah io invece adoro la cioccolata calda, senza zucchero, con
tripla panna…”
Cedric ridacchio leggermente:
”Niente male come scelta… ma non ti dispiace rinunciarci
oggi?”
”Si, ma avevo cose più importanti da fare… e poi
sinceramente non mi andava di andare in quella libreria appena aperta,
di cui Mione parlava da un mese… compatisco Harry che l’ha
dovuta accompagnare…”
”Che ne dici di andarla a prendere?”
”Cosa?”
Chiese sorpreso Ron.
”La cioccolata calda…”
”A Hogsmeade?”
”Certo, tanto ormai abbiamo finito…”
”Ma non avevi detto che non ti andava di andarci?”
”Con Cho, che mi costringeva a mangiare cose che non mi piacciono,
basta che non ci vede… e siamo a cavallo…”
”Va bene andiamo,…”
I due ragazzi si alzarono dandosi appuntamento mezz’ora più
tardi di fronte al castello, entrambi volevano cambiarsi, uscire dai
vestiti bagnati e farsi una doccia rilassante… infine come deciso
i due ragazzi si trovarono camminando lentamente verso la cittadina
di Hogsmeade, attenti a non essere riconosciuti o meglio cadere nel
occhio… senza problemi arrivarono anche alla Madam Puddifoot’s,
tanto la maggior parte dei studenti era già rientrata al castello…
Intanto dal altra parte della strada:
”Mione… andiamo… siamo gli ultimi!”
”E lasciami comprare i libri, vengo subito…”
Harry che stava guardando fuori dalla vetrina posò gli occhi
su due persone che non avrebbe mai pensato di vedere insieme…
e di certo non a Hogsmeade…
”Eih… ma Ron non aveva detto che doveva allenarsi e per
questo non ò venuto?”
”Si l’ha detto… quanto le devo?”
Rispose Hermione mentre stava parlando con il commerciante…
”E Diggory… non avevamo sentito che si sentiva male?”
”Si l’abbiamo sentito… Ecco, tenga il resto, grazie…”
La Granger si girò verso Harry che continuava a guardare dalla
vetrina con occhi sgranati:
”Allora mi spieghi chi sono quei due di fronte a Madam Puddifoot’s?”
La ragazza si avvicinò alla vetrina, tanto dovevano uscire,
per sgranare anche lei gli occhi:
”Ma… cosa ci fanno… lui… che cavolo .. ci
fanno, Diggory e Ron, INSIEME?”
”Non lo so, e non intendo saperlo prima della cena… lasciamogli
credere che noi non sappiamo niente…”
Hermione annuì seguendo con lo sguardo i due ragazzi che erano
scomparsi al interno del palazzo di fronte…
Era dannatamente
tardi e Ron correva a tutta forza nella Sala Grande, non poteva perdersi
la cena, e per l’ennesima volta si chiese perché non
era andato direttamente in Sala Grande, preferendo andare a cambiarsi
in qualcosa di più leggero…appena scese le scale notò
Harry che guardava la McGonagall e Malfoy che fissava con le braccia
incrociate De La Glace… non si rese nemmeno conto che era qualcosa
di importante finché non si avvicinò abbastanza sentendo
il nome del signore oscuro…
”Allora siccome Malfoy tu hai detto che non intendi servire
un essere talmente patetico come Voldemort, che non sa nemmeno incassare
una sconfitta… credo che erano queste le parole usate...”
Potter si girò posando gli occhi sul biondino fissandolo:
”Si erano queste… che c’entra questo adesso?”
”Siccome dalle fonti sicure abbiamo scoperto che intende impossessarsi
del tuo corpo, e sinceramente crediamo fermamente che tuo padre non
si farà troppi problemi a darglielo, anche se sei il suo primogenito
e unico figlio…”
”Lei Professor De La Glace, parla come se conoscesse bene mio
padre…”
”Lo conosco infatti.”
”Siccome il preside non è presente a scuola e dobbiamo
nascondervi e finché non torna dovrete vestirvi da donna…”
I due ragazzi fissavano con occhi sgranati i due professori, quando
Renè si girò poggiando i suoi occhi scuri su Ron che
stava fermo:
”Minerva problema a ore sei…”
La McGonagall si girò e il suo sguardo si soffermò sul
rosso che li fissava:
”Weasley, che cosa ci fai qui?!”
Chiese la donna al quanto seccata. Il rosso sapeva che non c’era
nessuna via di fuga… se non rispondere:
”Ero in ritardo per la cena…”
”Quanto hai sentito?!”
Cerco di scoprire la professoressa con uno sguardo indagatore,…
Ron deglutì e rispose in un sussurro:
”Tutto…”
“A quanto sembra dalla accademia Beauxbatons arriveranno tre
studentesse…”
”Mi sa di si Renè…”
Poi si girò vero i tre ragazzi:
”Tornate in Sala Grande e dite che siete stati scelti per andare
in Francia… se ve lo chiedono…”
”Un semplice scambio culturale…”
Aggiunse De La Glace, Minerva a questo commento annui e continuò:
”Finita la cena venite, tutti e tre, nel mio ufficio…”
”Si professoressa…”
I tre ragazzi tornarono in silenzio nella sala grande, raggiungendo
i propri posti.
”Ciao Ron…”
Salutò Hermione, per poi guardare Harry:
”Che cosa voleva la professoressa?”
Potter la fisso per un momento con il suoi occhi di smeraldo e poi
sorrise leggermente dicendo sottovoce:
”Malfoy, Ron ed io andiamo in Francia… scambio culturale…”
Granger sgranò gli occhi, mentre il suo sguardo colmo di sorpresa
vagava tra Harry e Ron:
”E hanno scelto voi?”
Chiese con voce piena di incredulità, Ron abbassò lo
sguardo sul suo cibo rispondendole quasi seccato:
”A quanto pare… si…”
Intanto al tavolo dei Slytherin i compagni di Malfoy lo stavano fissando
sorpresi, finché finalmente Parkinson, dopo minuti di silenzio
chiese per la seconda volta:
”Dimmi Dra, se ho capito bene… tu… vai in Francia?”
”Si…”
”Mi scriverai?”
Chiese con voce zuccherosa:
”No…”
”Sempre il solito Dra, mica ti ho chiesto di scrivermi lettere
d’amore… non che tu non sia un bel ragazzo, infondo sei
il principe dei Slytherin… ma… sei troppo piccolo per
i miei gusti… ecco… intendevo… se mi potevi scrivere
della moda…”
”Pansy… lo sappiamo che a te piacciono i vecchi…”
”Non vecchi… solo maturi…”
”Dicevo… che visto che è uno scambio culturale…
potrai chiedere alle tre tipe che vengono al posto nostro…”
”Ah… poverino, dovrai andarci con Potter…”
”Pans, va anche Weasley…”
Aggiunse Zabini, facendo gemere Draco di angoscia:
”Il che è peggio…”
”Quando parti?”
”Questa sera se ho capito bene…”
I tre ragazzi
si trovarono insieme di fronte alla porta massiccia d’ebano
del ufficio di McGonagall.. nessuno aveva parlato… nemmeno Harry
e Ron, erano troppo shockati… a Potter andarono in fumo tutte
le prese in giro che aveva preparato per Ron, avendolo visto fuori
con Diggory… Si avvicino alla porta bussando e subito dopo la
voce della professoressa di Trasfigurazione li invitò ad entrare.
I tre con passo lento entrarono trovando una scena… che per
loro poteva essere solo orrore…
”Tornerò tra un ora, vi voglio pronti… se vi serve
aiuto, rivolgetevi al Professor De La Glace, che rimarrà qui…
essendo Francese… potrà consigliarvi…”
Dicendo questo sorrise leggermente ed usci dal proprio ufficio (secondo
me se la sta facendo sotto dal ridere come me ndSaya *ridendo* ndKitsu
U_U pure la uke se la sta fa sotto dal ridere ndSaya), mentre i tre
ragazzi la seguirono uscire con uno sguardo al quanto disperato, per
poi tornare a posare gli occhi sulle tre uniformi femminili appartenenti
una al Gryffindor, una al Slytherin e l’ultima al Ravenclow…
sulla scrivania c’erano tre parrucche… una bionda –
di un colore quasi argentato… una nera come la notte senza stelle
e l’ultima rossa come il fuoco… Renè si alzò
guardando i tre ragazzi:
”Potter tu sarai Henriette Poitier e sarai una Slytherin, Malfoy
entrerai tra le file dei Gryffindor sotto il nome di Belle Margorie,
mentre tu Weasley interpreterai la tua cugina Mafalda Weasley e farai
parte di Ravenclow…”
”Ok, ci posso anche stare… di… di… vestirmi…
da donna… ma andare in Gryffidnor? Non potrebbe andare lui –
puntando Ron – e io vado nei Ravenclow?”
Il professore ridacchio:
”A Harry non lo cercheranno mai in Slytherin così come
non cercheranno mai te in Gryffindor…”
A quel punto si intromise il rosso:
”Scusa perché non mi mettete in Hufflepuff?”
”Non ci sono posti liberi in Hufflepuff…”
”Che c’è Weasley? Non ti senti abbastanza intelligente?”
”Se ci sta la Chang, credo che ci posso stare io…”
”Per quanto mi duole ammetterlo… qui non posso darti torto…”
Disse Draco mettendo la mano sul petto.
”Si, ma in Hufflepuff ci sono dei gran bei ragazzi…”
Disse Harry fissando Ron con un sorriso enigmatico, mentre Draco e
Renè non ci stavano capendo molto…
”Che c’entrano i ragazzi?”
”Centra… centra… e poi il capitano dei Hufflepuff
è uno che ci sa fare con entrambi i sessi… specie con
ragazze che in realtà sono ragazzi…”
“Ewww Potter… non sapevo che fossi stato a letto con Diggory…”
”Chiudi il becco Malfoy… che sicuramente tu hai ornato
il letto di Snape…”
Il professore di Dada in quel momento iniziò a tossire violentemente,
non sapeva se ridere o meno… ma una cosa era certa… fece
dimenticare ai ragazzi la discussione che gli corsero introno a chiedere
se gli serviva l’aiuto… di certo quella sera avrebbe detto
a Severus quali voci di corridoio giravano per il castello…
scosse la testa leggermente ricompiendosi e tirò da dietro
la schiena tre reggiseni dandoli ai tre ragazzi:
”Va bene…. Adesso iniziate a vestirvi…”
I tre fissavano quei indumenti che dovevano portare con dubbio dipinto
sui loro visi:
”Dobbiamo metterci questi?”
”Certo… dovete avere seni… da ragazze…”
Disse il professore mimando divertito le curve femminili. Divise i
reggiseni che erano tutti rigorosamente una quarta, per poi tirare
fuori tanga di colori rispettivamente, verdi, rossi e blu.
”A me i verdi!”
”No Draco tu devi portare i rossi…”
”Ewwwwwwww….”
”Spero che i blu mettano in risalto i miei capelli…”
”…allora a me dovrebbero mettere i verdi in risalto i
miei occhi… NON VOGLIO CHE QUALCUNO MI VEDA CON QUESTA COSA
ADOSSO!”
”Calma i tuoi bollenti spiriti Henriette…”
”Bloody hell…”
”Su iniziate a vestirvi…”
Sorrise De La Galce
”Qui? Adesso? Nudi?”
Deglutirono tutti e tre…
”L’avete fatto già tante volte nei spogliatoi…
e vi siete visti tra di voi anche nei bagni… o avete qualcosa
da nascondere? Su via… siamo tutti maschi…”
Sorrise maliziosamente…
”…”
Fu l’unico commento dei tre che iniziarono a togliersi le proprie
uniformi maschili, fissando dei punti imprecisi di fronte a loro,
stando attenti a non incontrare ne lo sguardo del professore ne quello
dei compagni… Il primo a finire di sistemarsi tutti gli accessori
addosso e infine concludere con mettersi la sua uniforme di Gryffindor
fu proprio Draco che aveva sempre una lamentela da porgere,…
e che il reggiseno gli stringeva troppo il petto, e che il rosso non
gli donava, e che la parrucca li dava fastidio… che i calzini
dovevano essere più morbidi e lungi, che lui voleva i scaldamuscoli,
perché durante l’inverno le sue gambe avrebbero sofferto,
dopo che è stato costretto a togliersi tutti i peli…
a questo commento, gli fu stato detto da parte di Potter, che quei
quattro peli che aveva di certo non l’avrebbero aiutato,…,
al che Draco ribatte che non tutti possono essere fortunati e avere
una vera e propria pelliccia sulle gambe… infine di fronte ai
altri tre si mostrò una vera signorina, con un sorriso dolce,
due occhioni grandi messi in risalto dal trucco d’orato…
i capelli le cascavano sulle spalle lisci come la superficie del lago…
”Allora?”
Chiese con la voce candida fissando i tre..
”C’est perfect… vous etes tres joulie!”
”Ah mercie mon professor…”
Rispose Draco facendo un leggero inchino, Harry fisso per un attimo
Ron poi guardò Draco:
”Che avete detto?”
”Mi ha detto che sono molto carina e io l’ho ringraziato…
avvolte sei veramente stupido lo sai Potter…”
”Finite di vestirvi, che poi si inizierà a farvi prendere
la pronuncia francese della lingua inglese…”
Harry scosse la testa andando per l’ennesima volta a litigare
con il reggiseno, quando ad un certo punto senti delle mani fredde
sulla sua schiena calda e gli venne quasi da urlare, si girò
quanto poteva e i suoi occhi si posarono sul biondino:
”Lascia… te lo chiudo io, tu infilati la gonna…”
Potter per un momento rimase in silenzio, capendo che infondo con
Malfoy avevano una tregua per via delle circostanze, così lasciò
il ragazzo ad aiutarlo a vestirsi, cosi come faceva il professore
con Ron… infine i tre ragazzi finirono con il travestimento
mettendosi in fila di fronte al professore… che li squadrò:
”Vi stanno molto bene le uniformi femminili… vi ricordo
che quando vi sedete non dovete tenere le gambe larghe, che dovete
comportarvi in modo femminile, cercando di imitare le vostre compagne
di casa… Mafalda, tu sarai messa nella stanza insieme a Luna
Lovegood, visto che non c’era posto nel dormitorio del sesto
anno, e poi quella ragazza è da sola nella stanza… per
quanto si tratta di Belle, tu dividerai la stanza con Granger, Patil
e Brown… tu Henriette invece dividerai la camera con Parkinson…”
”Credo che quello che se la passa meglio è Ron…”
”Cercate di chiamarvi per i vostri nomi femminili… e bevete
questa pozione… ah… solo io e la professoressa McGonagall
sappiamo che in realtà voi tre non avete mai lasciato la scuola…”
I tre fissarono le loro pozioni:
”Che cos’è?”
”Modifica la voce, la rende più femminile… e anche
gli lineamenti del viso…”
”Oh…”
I tre ragazzi si guardarono per un attimo e poi bevettero ognuno dalla
sua boccetta.
”Non mi sento diverso…”
Disse la rossa, per rendersi conto del cambiamento… la sua voce
era più alta, ma non stridula, era dolce e candida, ma abbastanza
forte per farsi valere se fosse servito.
”Che razza…”
Iniziò Henriette per tapparsi la bocca, quando la sua voce
ondeggiò docilmente nella stanza, sembrava quasi stesse sussurrando…
un suono simile al vento che passa quasi inosservato… La biondina
osservo le due e si tappo la bocca, aveva paura di scoprire il suono
della propria voce…
”Hey… Dra… Belle, facci sentire la tua voce…”
La biondina scosse la testa:
”Su, noi abbiamo già parlato, adesso tocca a te…”
I tre la fissavano, poi Harry si decise arrivandogli da dietro facendogli
il solletico:
”Maledetto Potter!”
I quattro fissarono Malfoy, la voce era cristallina e più sensuale
non poteva essere, era come Monroe quando cantava ‘Happy Birthday
Mr.President’…
”Wow…”
Fu l’unico commento che usci dalle labbra di Harry…
”Mi sa che i ragazzi andranno pazzi per lei signorina Margorie…”
In quel momento entrò la professoressa di Trasfigurazione fissandole
al quanto soddisfatta:
”Eh si… avete fatto un ottimo lavoro, io invece vi ho
preparato i vostri bauli, con i vestiti al ultima moda mandatimi direttamente
da Madame Maxime…”
I tre fecero un leggero inchino come gli aveva insegnato De La Glace
e con un sorriso educato stampato sulle labbra…
”Adesso vi accompagnerò alle vostre case, o quelle che
saranno vostre case finché non torna il preside… credo
che Renè vi abbia già riferito con chi dividerete le
stanze… state attenti a non venire scoperti e gradirei che non
guardaste le vostre compagne di stanza…”
Disse la donna (ma se sono gay… al massimo guardano i compagni
di casa ndSaya ___ ndDra su fratellino sai che dico la verità
ndSaya u___u ndDra) i tre annuirono di nuovo seguendo fuori dal ufficio
la professoressa, mentre il professore li aveva augurato un buona
fortuna…
Draco Malfoy, sotto le mentite spoglie di Belle Margorie entrò
nella sala comune dei Gryffindor dopo aver pronunciato la parola d’ordine:
“Abbasso Slytherin” di fronte alla Signora Grassa con
l’espressione di un bambino che era costretto a mangiare i broccoli
che odiava… non appena annunciò la sua presenza nella
sala comune molti ragazzi si alzarono in piedi e le ragazze gli venerò
incontro, con quei sguardi colmi di curiosità esplicita che
solo i Gryffindor potevano avere:
”Belle Margorie presumo…”
Disse Hermione porgendogli la mano:
”Je suis Hermione Granger, ta copain…”
Draco sorrise:
”Oh… enchante… oui je suis Belle Margorie…”
In quel momento si intromisero Patil e Brown:
”Com’è la moda in Francia?”
”Di dove sei?”
”Paris… le mode est normal…”
Non si era nemmeno accorto che tutti i ragazzi lo fissavano con una
strana espressione… infondo chi può resistere alla voce
simile a quella di Merlin Monore… La Granger scosse la testa:
”Ignorali… andiamo ti aiuto a salire su, nella stanza…
siamo in quattro con te… ci sono anche Patil e Brown…”
Draco annuì mentre ogni tanto lanciava qualche occhiataccia
ai ragazzi che lo fissavano senza troppi complimenti..
”Uh focosa la francese…”
Si sentì dal gruppo… Draco sospirò girandosi verso
di loro, poggiando una mano sul fianco:
”Focosa e pericolosa… perciò vedete di stare al
vostro posto… io non abbaio… mordo… e mordo forte…
chiedete pure alle mie compagne che sono venute con me…”
Dicendo questo ignorò i cretini che rimasero senza parole,
mentre i gemelli sorrisero a trentadue denti, quella ragazza aveva
del fegato… infatti era smistata tre le loro file… Draco
scosse la testa seguendo Hermione che rideva:
”Credo che adesso ti lasceranno in pace… gli hai fatto
capire che non sei solo una bambolina…”
”Mi pare ovvio…”
Disse con voce seccata il biondino:
”Mi dispiace che non puoi conoscere Harry e Ron…”
Entrarono nella stanza seguite dalle altre due ragazze che quando
Draco gli diede il permesso si fondarono a curiosare tra la sua roba,
mentre lui iniziava a guardarsi nello specchio per vedere se tutto
era apposto…
”Granger…”
”Chiamami Hermione…”
Il biondo si girò verso di lei sorridendo leggermente:
”Hermione, tu sei la ragazza di Potter?”
Chiese con curiosità… a quel punto anche Brown e Patil
alzarono gli occhi e le tre si misero a ridere mentre Malfoy non ci
stava capendo granché,..
”Oh no Belle… Harry è gay…”
”Ah si?”
”Lui non lo sa ancora… ma ti garantisco che lo è…”
”Poi con tutta la passione che c’è introno a Malfoy
e lui…”
”Che c’entra Malfoy?”
”Ah tu che non li conosci… bhe diciamo che litigano…
però noi siamo convinte che sia solo questione di tempo e saranno
uno sopra l’altro…”
”Perché anche Malfoy è gay?”
”Bhe entrambi se non sono gay sono bi… ma comunque non
è questo il punto… il punto è la tensione sessuale
che c’è introno a loro quando sono vicini e quando litigano…”
”Al posto di fare cose più piacevole… tipo…
sesso…”
Draco fissava le tre ragazze con occhi sgranati… ma sul serio
pensavano questo di loro, con voce debole chiese:
”Ma… a voi non darebbe fastidio?”
”Harry è nostro amico… non dobbiamo giudicarlo
per chi ama…”
”Ama Malfoy?”
”Non… potrebbe essere che quel odio in realtà sia
amore represso…”
Draco si sedette sul suo letto continuando a fissare abilito le tre
ragazze che parlavano di lui e Potter come… come… amanti….
Intanto Harry era entrato nei sotterranei sussurrando la password:
“Evviva Salzar Slytherin” per poi trascinare nella sala
comune il suo baule… mormorando qualcosa del agnello nella tana
del lupo, quando senti dei sguardi addosso… e si girò
forzando un sorriso:
”Buona sera… sono Henriette Poitier… studentessa…
di scambio culturale… sono qui per non so quanto al posto di
Draco Malfoy…”
Disse tutto d’un fiato facendo un leggero inchino… ma
nessuno si mosse… tutti la fissavano, alla fine da non si sa
dove sbucò Parkinson:
”E lasciatemi passare… cavolo Goyle vuoi muovere il tuo
sedere pesante dalla mia strada… no Crabbe non serve pensare
per ribattere, non ne saresti capace… oh…”
La rossa vedendo la mora le andò incontro:
”Scusami e scusa questi zucconi tutti quanti, ma sono rimasti
incantati dalla tua bellezza…”
Harry a queste parole arrossì fino ai capelli abbassando lo
sguardo:
”Oh… che carina… -girandosi verso due compagni-
Blaise, Theodor prendete il baule di Henriette e portatelo nella mia
stanza…”
”Ma Pansy!”
”Finché Dray non torna… qui a comandare sono io…
tutto chiaro?”
”Si ma potresti dirlo a Crabbe e Goyle…”
”Se quei due entrano nella mia stanza rompono sicuramente qualcosa…
su Blaise… fa questo favore… se non a me… alla piccola
Poitier…”
”Io posso portare da sola il baule… c’est pas de
problem pour moi…”
Disse sorridendo cordialmente Potter, a quel punto le se avvicinò
Zabini facendogli un baciamano:
”Sarà un piacere servirla signorina Poitier… e
benvenuta tra i Slytherin…”
Il giovane dai occhi verdi annuì mentre le sue gotte erano
ancora rosse per l’imbarazzo… chi l’avrebbe mai
detto che le serpi tra di loro fossero così educati…
Seguì la Parkinson nel loro dormitorio, mentre Zabini e Nott
osservavano i movimenti eleganti della mora e cercavano di vedere
sotto la gonna troppo corta… finalmente entrarono nella camera
e Harry sgranò gli occhi, c’erano due letti, la stanza
era arredata con cura e molto sfarzosa, niente in confronto alle stanze
che avevano le ragazze nella torre Gryffindor.
”Poggiate il baule lì… ci vediamo domani mattina
ragazzi…”
I due fecero il baciamano a Harry uscendo con un sorriso malizioso
sulle labbra, mentre la mora li guardava con un sopraciglio alzato:
”Parkinson… non che io voglia essere maleducata…
ma…”
Prima che finisse di parlare la rossa gli si avvicinò:
”Da domani aspettati una corte spietata, sei bella e anche dai
l’idea di essere una ragazza innocente…”
Harry guardò la compagna di stanza con scetticismo scritto
in viso, mentre lei si mise a ridere:
”E davanti a me mostri la tua vera faccia… comunque puoi
chiamarmi semplicemente Pansy… vuoi che ti aiuti con la tua
roba?”
Chiese zuccherosa e Harry finalmente sorrise:
”Se ti fa piacere… e non è di disturbo…”
”Oh stupidaggini… così mi racconti un po’
della moda in Francia…”
”Ma io non me ne intendo granché, tra noi tre che siamo
arrivate… è Belle, quella che è andata in Gryffindor
che ne sa di moda…”
”Posso curiosare?”
Harry che si era tolto la giacca del uniforme sorrise:
”Accomodati…”
Cosi i due iniziarono a mettere a posto il vestiario di henriette
e ogni tanto Pansy gli chiedeva se le prestava qualche vestito…
con Harry che con sorriso accettava… metre metteva il vestitino
nel armadio chiese con curiosità:
”Allora tu stai con Draco Malfoy?”
”No… Dray è gay…”
Harry si girò verso di lei..
”Ah si?”
”Cioè non è ancora uscito dall’armadio…
ma comunque garantisco che è gay…”
La rossa continuava a mettere apposto:
”Ah si…”
”E scommetto che uscirà dall’armadio insieme a
Potter…”
Harry sgrano gli cocchi e balbetto:
”Potter?”
”Ah quei due, dicono di odiarsi ma sicuramente si amano alla
follia…”
”Amano?”
La rossa si girò guardandola:
”Non pensi sia una cosa molto eccitante sapere che i due più
fighi ragazzi di Hogwarts stanno insieme… e chi sa cosa fanno?”
Potter arrossì fino ai capelli per la seconda volta, non solo
Pansy pensava che tra lui e Draco ci fosse qualcosa, ma reputava lui,
Harry Potter, un figo…
”Ma lui è Gryffindor, non lo odi?”
”Io non odio nessuno, sono solo maschere che dobbiamo portare
per non finire nei guai, nemmeno Draco, che sembrava veramente odiare
Potter… il punto è questo… maggior parte di noi
siamo figli dei mangiamorte… se per caso diventassimo amici
con Potter, metteremo in rischio la sua vita… e sinceramente
per quanto sembriamo stronzi nei confronti degli altri… di certo
nessuno di noi vuole servire un pazzo scatenato mezzo sangue in una
guerra persa… anni fa…”
il giovane sorrise sedendosi sul suo letto, e bastato un discorso
alla pari con Pansy che aveva cambiato idea su quasi tutti i Slytherin.
”Perciò stai attenta e fa la snob quando puoi, non dico
con le tue amiche… ma con gli altri metti la maschera Slytherin…”
Ron entrò nella sala comune dei Ravenclow dopo che aveva sussurrato
la sua parola d’ordine: “Ad Ali Spiegate” per trovarsi
circondato dalle smorfiosette amiche di Cho Chang e lei in prima linea…
come prefetto (Rowena si sta girando nella tomba ndKitsu … per
l’ennesima volta ndSaya) doveva accogliere la nuova arrivata,
cosi con la sua voce stridula le porse la mano:
”Benvenuta in Ravenclow…”
Ron si costrinse a sorridere dolcemente facendo un leggero inchino:
”Sono onorata di fare parte di questa casa…”
Disse guardandosi introno, cercando il modo di sfuggire alle grinfie
di quelle ragazze…
”Ci dispiace che dovrai stare nella stanza con Lovegood…”
”Non vi preoccupate, sono sicura che con la signorina Lovegood
andrò d’accordo…”
La Chang guardò stranita la ragazza di fronte a lei, come se
parlasse arabo:
”Ne sei certa?”
Il rosso sospirò:
”Io Mafalda Weasley, sono sicura che voglio stare in camera
con Luna Lovegood…”
Mentre nel pensiero aggiunse:’almeno con lei sono sicuro…
che il mio cervello rimane intatto… e poi la conosco…’
sorridendo dolcemente… a quel punto arrivo la ragazzina che
lo fisso per un attimo:
”Seguimi… ti aiuto anche con il baule…”
Infine parlò con la sua solita voce calma:
”Oh grazie Lovegood…”
”Loony…”
”Ve bene, Loony… - girandosi verso le ragazze che li guardavano
sorrise – sono un po’ stanca per il viaggio… vorrei
sistemarmi… se non vi dispiace…”
Cho sorrise di nuovo quel sorriso falso:
”Non ti preoccupare… ti farò vedere la scuola domani…”
”Ti ringrazio signorina Chang…”
Rispose con un sorriso e educazione forzata il rosso… per poi
seguire Luna che lo aiutava con il baule… non appena entrarono
nella stanza, Ron chiuse la porta guardandosi introno… era una
stanza per quattro:
”Come mai sei qui sola?”
”Mi piace stare sola…”
”Ehm…. Hai una stanza da quattro per te stessa?”
La moretta non disse niente sedendosi sul letto e lo fisso, mentre
lui per non sentirsi in imbarazzo inizio a cercare di mettere le sue
cose al proprio posto… in quel momento si maledì di non
aver mai osservato sua sorella mettere a posto… fisso per un
attimo un rotolo di incantesimi… con sopra scritto ‘rotoli
di incantesimi depilatori’ (mazza ste mage… fortunate
ndKitsu puoi dirlo forte ndSaya), senza troppa cura mise i vestiti
nel armadio e butto qualche peluche sul letto… almeno cosi sembrava
un letto femminile… infine guardò verso Luna che sembrava
immersa ad osservarlo:
”Si?”
”Perché sei qui?”
Ron si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio sedendosi
sul proprio letto:
”Scambio culturale…”
”In tutti i modi allora…”
Disse la ragazza senza battere ciglio… Ron alzò un sopraciglio:
”Eh? C’è qualcosa che non va?”
La ragazza con la sua espressione apatica rispose:
”Niente… è solo che l’uniforme ti sta bene…”
Il rosso arrossi leggermente:
”Grazie…”
”Ho detto solo la verità, non c’è bisogno
di ringraziarmi…”
”Non pensavo mi stessero bene…”
”Prima di vederti l’ho pensato pure io…”
”No, niente… dobbiamo andare a dormire… che domani
per te la giornata sarà molto movimentata…”
Weasley annuì e scompari per un una decina di minuti nel bagno,
per poi tornare nella baby doll al ultima moda con sopra coniglietti
blu… senza guardare la ragazza che era già coperta, con
ancora il libro nella mano si stese chiudendo gli occhi:
”Buon nuit Luna…”
”Buona notte Ron…”
Il rosso si sistemò abbracciando il cuscino rilassandosi, quando
la sua mente registrò cosa aveva detto la Lovegood, sgranò
gli occhi girandosi verso di lei:
”COSA?”
La ragazza non si scompose minimamente continuando a leggere:
”Ho detto… buona notte… Ron…”
”Come… che… come lo sai che sono Ron?”
”Alcuni Ravenclow entrano in questa casa per meriti… qualcuno
deve tenere alto l’onore di Rowena Ravenclow… comunque
come ho già detto meglio che vai a dormire… domani sarà
una giornata pesante per te…”
Il rosso fissò la mora per alcuni istanti infine sorrise, la
ragazza aveva ragione… e si risdraio nel letto chiudendo gli
occhi:
”Anche tu mettiti a dormire… che se no domani sarai stanca…
buona notte…”
Il sole entrò
docilmente nella stanza che Ron e Luna dividevano, svegliando il rossino
che aprì gli occhi guardandosi introno per poi sospirare:
”Non era un sogno…”
Si alzò dal letto e si diresse nel bagno addicente la stanza
lavandosi in tutta fretta per poi fermarsi di fronte al armadio, quando
senti la voce mezza assonnata di Luna:
”Io mi metterei quella gonna rossa, ti donerà sicuramente.”
Il rosso si girò a guardare la mora e annuì tirando
fuori la gonna rossa e una maglietta calda attillata verde.
”Mettiti i scaldamuscoli e quelle scarpette con tacco basso,
stenderai tutta la scuola…”
Il ragazzo fece spallucce e iniziò a vestirsi guardandosi nello
specchio alla fine, si quei due colori li donavano proprio, infine
la ragazzina si fermò vicino a lui, anche lei vestita perfettamente…
”Voi che ti faccio io i capelli?”
Chiese fissando il loro riflesso e Ron sorrise:
”Mi faresti un enorme favore…”
”No problem Ron…”
”Però cerca di chiamarmi Mafalda fuori dalla stanza…”
”Certo Ron…”
Dicendo così si sedette per terra a gambe incrociate, mentre
Luna si sedette dietro di lui facendogli due trecce che gli arrivavano
fino al suo seno prosperoso, poi senza dargli tempo di alzarsi prese
i trucchi e gli diede una ripassata, eh si Ron sembrava adesso una
vera ragazza:
”Andiamo a colazione.”
I due si alzarono scendendo le scale mentre le ragazze e i ragazzi
ammiravano il passaggio di Mafalda Weasley. Arrivati di fronte alla
sala grande, incontrarono anche Harry con Pansy, vestito con pantaloni
attillati di un colore argenteo e una maglietta a collo alta nera
e sui suoi piedi c’erano dei stivali a tacco alto. Aveva i capelli
legati in una coda da cavallo e un trucco al quanto semplice in confronto
a quello di Parkinson… dal altra parte invece arrivo Hermione
con Draco, il quale indossava una gonna lunga nera, con delle scarpe
a tacco alto, una maglietta di un colore grigio che metteva in risalto
i suoi occhi e capelli sciolti che gli cadevano morbidi sulle spalle…
i tre si guardarono e la commedia ebbe inizio:
”Belle… Mafalda…”
Disse Harry con un sorriso, mentre il biondo si aggiustò una
ciocca di capelli:
”Henriette… non sai quanto mi sei mancata… e anche
tu Mafalda…”
Ron con il viso paonizzato sussurrò con il suo accento francese:
”E’ la prima volta dopo cinque anni che stiamo insieme
nel dormitorio che ci dividono…”
”Dopo ci vediamo…”
Rispose Harry, mentre Draco aggiunse:
”Visto che dobbiamo mangiare ai tavoli delle case, se ho capito
bene il professor De La Glace…”
”Io vi raggiungerò appena possibile, il prefetto della
mia casa mi vuole fare vedere la scuola…”
I due fissarono Ron con gli sguardi di chi lo compatisce, infondo
Draco aveva scoperto che Hermione non era poi tanto male, poteva chiacchierare
di tutto con lei, al quanto a Harry ha scoperto il lato buono di Pansy,
che anche se sembrava una vipera in realtà con gli amici sapeva
essere molto dolce e gentile…
”Ehm buona fortuna…”
Disse con un mezzo sorriso Pansy, mentre Hermione annuiva:
”Ti ci vuole proprio…”
”Grazie, mi ha già avvertito Loony…”
”Oh che sbadata… Pansy ti presento le mie amiche Belle
e Ro…ny.”
Il rosso e il biondo guardarono il moro con occhi sgranati, poi Draco
prese la mano di Parkinson:
”Piacere,…”
”Perché Rony?”
”Oh una vecchia storia in seconda quando abbiamo visto la foto
di suo cugino, abbiamo pensato che gli somigliava molto, e visto che
lei odia il nome che porta le abbiamo dato il nomignolo…”
Salvati in extremis dalla genialità del ragazzo sopravisuto.
”Questa invece è Hermione Granger…”
”Vi presento Luna Lovegood, detta Loony…”
Così i sei fecero conoscenza senza altri intoppi entrando in
sala grande che si zitti osservando i tre ragazzi entrare con eleganza
e i sussurri accompagnarono i gruppi da due ai loro tavoli.
Cho si alzò
dal suo posto prendendo Ron per braccio strattonandolo via dal tavolo,
non facendo nemmeno finire la colazione e il rosso per un attimo guardo
verso Harry che stava seduto al tavolo delle Serpi, sembrava divertirsi,
tutti erano introno a lui passandogli le cose e la stessa reazione
c’era introno a Draco al tavolo Gryffindor. Il ragazzo scosse
la testa seguendo la cercatrice della squadra di Quiddich di Ravenclow
che ormai era uscita dalla sala grande… i due camminarono un
po’ per i corridoi di Hogwarts che Ron conosceva meglio della
Chang, ma faceva il finto sorpreso, finché la cinese non chiese
con voce zuccherosa:
”Mafie, tu hai il ragazzo…”
Il rosso la guardò, quanto odiava quel nomignolo che gli aveva
dato e rispose con un sorriso tirato:
”No…”
”Ah, davvero, eppure sei una bella ragazza… io invece
c’è l’ho e ieri li ho comprato tanto cioccolato,
sai… era San Valentino… Mi guardavano tutti… O quanta
invidia nei miei confronti…”
Ron sospirò pensando che Diggory aveva passato San Valentino
con lui e non con lei… così decise di stare al gioco
abbastanza curioso:
”Perché ti interessa tanto il parere degli altri?”
La mora lo guardo perplessa:
”A tutti interessa il parere dei altri, non sai quanto popolare
sono diventata mettendomi con Cedric…”
A Ron sfuggi un mezzo sorriso:
”Allora ti sei messa con lui perché è popolare?
”Certo…”
Sorrise a trentadue denti mentre al rosso venne voglia di ucciderla
in quel istante…
”Io se mi metterò con qualcuno sarà solo per amore…”
”Se lo dici tu…”
La mora si girò e i suoi occhi si illuminarono visto che aveva
notato Diggory nel corridoio:
”Oh, Mafie, da questa parte…”
Strattonò Ron per un braccio e si fermò di fronte a
Cedric…
”Ti presento il mio ragazzo… ciao Tesoro…”
Diggory si girò verso di loro con un aria annoiata che naturalmente
Cho non notò, poi il suo sguardo scivolo sulla rossa vicino
a lei ammirandola… notando una certa somiglianza con un certo
Gryffindor. La mora di nuovo non notando l’interesse del suo
ragazzo verso la rossa tutta eccitata la presentò:
”Questa è una studentessa francese, qui per lo scambio
culturale… Mafalda We…”
Il Hufflepuff non la lasciò finire prendendo la mano di Ron
nella sua baciando delicatamente il palmo:
”Piacere signorina…”
Ron finalmente trovandosi in compagnia di un maschio si trovò
più a suo agio sorridendo liberamente:
”Piacere mio, Diggory.”
Cedric sgranò gli occhi fissandolo, ancora con la sua mano
nella propria:
”Come fai a sapere il mio nome?”
”Già, come osi chiamare il mio tesoro con tanta confidenza…”
Per un attimo il rosso si girò vero la mora:
”Se gli davo troppa confidenza l’avrei chiamato per nome…
usando Cedric al posto di Diggory, non credi?”
Ma che cavolo ci faceva questa tra i Ravenclow…
”Comunque è il prefetto di Hufflepuff oltre che uno dei
ragazzi più popolari della scuola, avrò sicuramente
sentito parlare di lui…”
Cho sbuffo:
”Siete proprio sfacciati voi francesi…”
In quel momento Ron non ci vedeva più dalla rabbia:
”Di sfacciato c’è qualcun altro qui… e non
siamo ne io ne Diggory…”
Rispose in tutta calma.
”Brutta befana, come osi parlare così alla prefetta della
tua stessa casa…”
In quel momento si intromise Cedric difendendo il rosso:
”Cho, non è questo l’esempio che dobbiamo dare,
noi prefetti, agli altri studenti, cosa penseranno di Hogwarts in
Francia se ti comporti così?”
Dentro di se Ron rise pensando… affondata in un colpo solo,
mentre Chang guardò Diggory indignata:
”Ah così la difendi pure e volti le spalle alla tua ragazza…
Io non ti parlo più Diggory…”
Dicendo così si girò e se ne andò via come una
furia lasciando Ron assieme a Cedric a fissare la sua schiena che
scomparve dietro il primo angolo… Diggory si passo la mano imbarazzato
tra i capelli…
”Devi scusarla… signorina…”
”Weasley…”
Il prefetto Tassorosso lo guardò perplesso fissandolo, mentre
lui continuò:
”Mafalda Weasley però tutti mi chiamano Rony, perché
c’è molta somiglianza tra me è mio cugino Ronald.
Lo conosci?”
”Ronald Weasley, certo che lo conosco è un ottimo portiere,
ne devi andare fiera.”
Ron no poté fare altro che sorridere:
”Chiamami pure Rony, non voglio che la gente si confonda…”
”Solo se tu mi chiami Cedric…”
”Cedric…”
Poi si mise a ridere, sentendo pronunciato il nome di Diggory con
l’accento francese…
”Suona molto bene con la r moscia, lo sai?”
”Certo Cedric…”
Disse facendo una linguaccia, poi il ragazzo gli offri il braccio:
”Visto che Cho non è più disponibile… mi
offro volontario a farti vedere il castello… e dintorni…”
La domenica passò
velocemente ed era lunedì, e la prima lezione che i Gryffindoro
avrebbero avuto era pozioni doppia con le Sepriverdi. Harry si vestì
velocemente facendosi una treccia per non dargli fastidio durante
la lezione:
”Perché sei nervosa?”
Chiese Pansy passando dietro di lui che si guardava allo specchio:
”Non sono brava con le pozioni, il genio del gruppo quando si
tratta di queste cose è Belle…”
La Parkinson sorrise preparando la sua pettinatura tirata:
”Non ti preoccupare il professor Snape è il nostro capocasa…
diciamo che ci facilità le cose… non se la prenderà
mai con noi…”
Il moro si girò a guardare la ragazza che si stava mettendo
gli orecchini:
”In che senso…”
”Snape odia i Gryffindor e per questo parteggia per noi…
della sua casa…”
”Oh…”
Mentre nella sua testa si creò un come se non lo sapessi alto
tre metri.
”Le sue due vittime preferite sono Neville Longbottom e Harry
Potter…”
”Ah…”
E di nuovo si perse nel pensiero che quella non era novità,
poi sorrise:
”Vogliamo andare,… non vorrei fare tardi… ti da
fastidio se ci sediamo vicino a Belle e Granger?”
Chiese fissandola e Pansy sorrise:
”Non ho problemi, infondo Granger mi sta simpatica, ma non dirlo
in giro.”
I due uscirono dalla stanza, mentre Blaise si offrì di portare
la roba a Harry che scosse le spalle passandogliela, facendo ridere
la Parkinson. Entrarono nella classe trovando Hermione e Draco già
seduti, raggiungendoli:
”Possiamo?”
Draco fecce un mezzo sorriso facendo il cenno di si, imitato da Hermione
che invece sorrise apertamente:
”Fate pure.”
Le quattro si misero comode quando entrò il professore guardando
con il suo sguardo severo i studente per poi sedersi alla cattedra,
osservando le due nuove arrivate, infine si alzò scrivendo
gli ingredienti della pozione infine si girò:
”Avete due ore per finirla…”
Poi si sedette di nuovo al suo posto osservandoli. Harry guardò
Parkinson non sapendo cosa fare e lei gli sussurrò:
”Tanto lavoriamo a coppie noi Serpi siamo molto bravi in pozioni,
farò io la gran parte del lavoro, tu basta che segui le mie
indicazioni…”
Il moro sorrise e annuì seguendo alla lettera le indicazioni,
mentre vicino a loro sembrava che Hermione e Draco non avessero bisogno
di parlare, visto che erano entrambi bravi in quella matteria. Non
appena i ragazzi finirono di preparare le pozioni, Snape iniziò
a girare per la classe si fermò vicino al povero Neville che
tremava guardò la pozione e poi la classe:
”Chi sa dirmi che errore ha fatto Longbottom… ah venti
punti tolti ai Gryffindor…”
Draco alzò la mano quasi annoiato:
”Oh, signorina Margorie… un’altra sapientona tra
le file dei Gryffindor…”
Draco per un momento lo fissò sorpreso poi si ricompose rimettendo
la maschera fissandolo determinato:
”Dal colore e dal odore presumo che al posto della polvere di
vedova nera abbia messo la polvere…”
Si avvicinò al calderone di Longbottom fissandolo un momento,
immergendo un dito per poi riguardare Snape:
”La polvere del ragno cinese…”
Il biondo continuò a fissare il capocasa Slytherin, come per
dirgli di obbiettare… ma sapeva, era sicuro che era così
come ha detto… infatti Snape non seppe cosa dire:
”Dieci punti tolti ai Gryffindor per l’insolenza…”
Draco sgranò gli occhi e fisso Hermione che sospirò,
in quel momento capiva come si sentiva Harry quando veniva ripreso
anche quando non faceva niente di male, mentre il moro fissava con
sopraciglio alzato il professore di pozioni… quando arrivò
al calderone di Hermione e Draco passò senza guardarlo sapendo
che l’hanno fatto perfetto… ma si fermò vicino
a quello di Pansy e Harry…
”Parkinson il colore non è proprio… quello che
doveva essere.”
”E’ colpa mia professore – si intromise Harry –
non sono brava con le pozioni, infatti… in Francia mi aiuta
sempre Belle…”
Snape annuì e continuò la sua ispezione, mentre Potter
sgranò gli occhi, fissando Draco che gli venne quasi da ridere,
anche se si era sentito umiliato dal suo professore preferito, era
una scena troppo divertente vedere Harry in quello stato solo perché
Snape non aveva detto nulla per essere stato così insolente
a proteggere Pansy… se fossero stati nelle condizioni normali,
la scena sarebbe stata al quanto diversa. Appena usciti dalla classe
Draco indignato della umiliazione che gli era inflitta iniziò
a parlare:
”Ma come si permette…”
Harry ridacchio:
”Benvenuta nel mio mondo…”
Il biondo si girò verso il moro:
”Non c’è niente da ridere Po.. Poiter!”
”Su via Belle… una volta che ti succede… sei capitata
solo nella casa sbagliata…”
”Vedrai durante Trasfigurazione sarà inverso…”
Disse al quanto seccata Parkinson…
”Ma è Henriette a essere brava in Trasfigurazione…”
Disse la bionda:
”Si, ma la professoressa è la capocasa Gryffindor…”
”Parkinson, di certo la professoressa McGonagall non vi tratta
come ci tratta professor Snape…”
Disse Hermione cercando qualcosa nella sua cartella… mentre
i due ragazzi pensarono oltre che sa del loro segreto, visto che l’idea
era sua. Poi Harry si fermò di colpo:
”Aspettatemi qui, mi sono dimenticata una cosa nella classe
di pozioni…”
Dicendo questo si girò sui tacchi correndo verso la classe,
aveva dimenticato la sua penna. Arrivato di fronte alla classe respirò
profondamente, cercando di mantenere la calma… poi aprì
la porta per rimanere pietrificato sulla soglia fissando la scena
che gli si presentava di fronte a lui… il professor De La Glace
stava seduto sulla cattedra con gambe larghe mentre abbracciava il
professor Snape, il quale si stava chinando e le loro labbra si stavano
unendo in un bacio pieno di passione… le mani del professore
di DADA affondarono tra i capelli neri di quello di pozioni mentre
lo stringeva a sé, mentre quelle di Snape gli stavano avvolgendo
la vita tenendolo stretto a sé. La mascella di Harry quasi
toccò per terra mentre continuava a fissarli, non riusciva
a ragionare, quello che stava vedendo non poteva essere vero, ma molti
conti iniziarono a tornare al loro posto. I due si staccarono, poi
si ritrovò gli occhi scuri di René adosso:
”Henriette… che ci fai qui?”
Chiese calmo, mentre Snape si girò di scatto fissando il moro…
che deglutì:
”Io…mi sono dimenticata… la penna per scrivere…”
Dicendo questo tornò al posto che occupava prima prendendola
da sotto tavolo:
”Ecco, l’ho trovata…”
E tutto rosso in viso scappò via… mentre De La Glace
ridacchio:
”Renè non c’è niente da ridere… una
studentessa ci ha scoperti.”
”Non ti preoccupare Sev, è tutto sotto controllo…”
”Non mi pare proprio…”
Il professore di difesa contro le arti oscure alzò la bacchetta
sussurrando un incantesimo e la porta si chiuse a chiave magicamente:
”Adesso non ci disturberà nessuno… baciami…”
Harry ritornò dai tre di corsa pallidissimo, che Parkinson
preoccupata chiese:
”Tesoro? Non ti senti bene? Che ti è successo…”
Il moro guardò i tre poi sussurrò:
”Snape e De La Glace stanno insieme…”
Draco fissò Harry con un sopraciglio alzato:
”In che senso?”
”Amanti, sono amanti!”
Hermione non disse niente, mentre Pansy chiese tutta eccitata:
”Ne sei sicura?”
”Quando sono entrata in classe stavano sulla cattedra…
e credo che se non fossi entrata Snape avrebbe posseduto De La Glace
lì… si stavano baciando in una maniera… molto…”
”Passionale?”
Indagò Hermione con gli occhi che le scintillavano…
”Si…”
”Lo sapevo che c’era qualcosa tra quei due… non
riesco ad immaginarmi il professor Snape a bere un caffe con tripla
panna…”
”Ho vinto!”
Disse la Parkinson.
”Se per questo anche io…”
Le due si diedero un cinque, come se fossero amiche da un eternità,
lasciando di stucco i due ragazzi che le fissavano… poi il moro
scosse la testa:
”Andiamo che se no facciamo tardi per la lezione…”
E venne seguito a ruota da Draco e poi da Hermione e Pansy che tutte
eccitate parlavano di quanti soldi avevano fatto… trattenendosi
per caso di dire che avevano scommesso anche sulla coppia d’oro
della scuola che era l’unica a non sapere della scommessa…
Una sera Malfoy
stanco com’era per aver dovuto fare compiti extra per le pozioni,
iniziava sul serio a compatire Potter, si alzò mezzo assonnato
e per l’istinto girò verso le scale alla sinistra salendo
su per la torre, mentre gli occhi gli si chiudevano, erano più
o meno mezzanotte, quando aprì la porta del suo dormitorio,
o quello che lui credeva fosse… alzò lo sguardo per trovare
Fred e Geroge baciarsi con passione e sgranò gli occhi fissandoli…
uno dei gemelli era seduto per terra e nel grembo teneva l’altro,
mentre ci davano dentro con passione, uno dei due era a petto nudo
e in soli boxer, mentre cercava di togliere i vestiti di più
del altro, senza pero volersi staccare dalle labbra intossicanti del
compagno, vedeva le mani di quello che stava di sotto passare sulla
pelle del altro con una delicatezza immensa… infine due occhi
di un castano chiaro si posarono su di lui, mentre sussurrò:
”George… guarda… non siamo soli…”
Il gemello si girò posando lo sguardo su Draco che indignato
disse, finalmente trovando la voce:
”Che cosa ci fate nella mia camera…”
”Belle…”
”Noi… non siamo…”
”Nella tua camera…”
”Questa e la nostra…”
”Non è che hai sbagliato scala?”
”Vuoi pagarci e fare da voyur?”
”Ma siete gemelli!”
”Ci completiamo…”
”…a vicenda…”
”…un anima…”
”…divisa….”
”…tra due corpi.”
Gli dava fastidio quando parlavano così… però
era vero non aveva mai visto i due da soli, sempre insieme, sempre
loro due. Poi sospirò:
”Non vi preoccupate rimane un segreto…”
Scosse la testa, era possibile che lo attizzava l’idea dei gemelli
insieme, per un attimo pensò se non fosse stato vestito da
ragazza, oppure fosse una ragazza, avrebbe accettato la proposta dei
due (maniaco ___ ndSaya zitta tu che registri ndDraco *_* me li passi,
non è vere amorevole seme? NdKitsu)
”Tanto prima o poi si scoprirà…”
”Mi preoccupa la reazione di papà…”
”Già… la mamma è molto meno problematica,
ci accetta per quello che siamo…”
”Almeno in queste cose…”
E si misero a ridere, mentre Draco scosse la testa:
”Scusatemi se vi ho interrotto… ma avevo sonno e ho sbagliato
la scala come dite voi, sono andata a sinistra… un riflesso
incondizionato…”
”Ah si?”
I due si alzarono avvicinandosi…
”Come mai Belle?”
”In Francia i dormitori femminili sono a sinistra, ecco come
mai… adesso vado…”
Si girò per uscire poi li guardò di nuovo con il suo
sorriso malizioso:
”Ragazzi… dateci dentro…”
Disse mentre gli occhi li brillavano di una strana luce… poi
con grazia uscì dalla stanza chiudendo la porta dietro a se,
i due si guardaronò:
”Non ha ancora capito, che sappiamo bene che lui è Malfoy…
e che le altre due sono Harry e Ron…”
”Sembra di no, ma lasciamogli credere che non sappiamo niente…
dov’eravamo rimasti?”
Fred sorrise maliziosamente attirando George a se:
”Tu che mi baci mentre mi spogli…”
Draco corse giù per le scale, solo a lui poteva succedere di
beccare i gemelli, il suo sorriso si fece più largo quando
pensò alla faccia che avrebbe fatto Ron quando glielo avrebbe
detto… si addormentò presto stringendo a se il cuscino
sognando di Harry Potter… shockando se stesso…
La settimana era
passata senza troppi problemi e Draco e Harry erano seduti in una
classe abbandonata del terzo piano, senza le parrucche mentre indossavano
le uniformi del Quiddich:
”Ma dov’è Weasley?”
”E lo chiedi a me Draco?”
”No, lo sto chiedendo a Slytherin, certo che lo chiedo a te
sfregiato, vedi chi altro qui?”
”L’ho visto con Diggory, ha detto, non appena si libera
ci raggiunge…”
Il biondo che era in piedi fissò un po’ sorpreso il moro
che era seduto su uno dei tavolini:
”Cosa?”
”Mi stai dicendo che Weasel sta con Diggory?”
Il moro fece spallucce distogliendo lo sguardo, non gli piaceva stare
da solo con Malfoy, non litigavano più, visto che erano sulla
stessa barca, ma i sogni, da quando aveva visto i due professori baciarsi
erano diventati insopportabili, vedeva lui e Malfoy che facevano quelle
stesse cose, anzi di più, e vedeva il biondo che gemeva il
suo nome, sospirò, non doveva pensarci, se no si sarebbe eccitato
di nuovo. Draco intanto si era poggiato sulla parete e incrociò
le braccia, non riusciva a guardare l’altro, la sua testa, per
colpa dei gemelli e i loro commenti quando li vedeva gli facevano
pensare troppo al moro, per non parlare dei sogni, dove si vedeva
posseduto con una tale passione da Harry, non doveva più pensarci,
così i due caddero in un silenzio teso… mentre nel fra
tempo Ron era uscito dal castello assieme a Cedric chiacchierando
del più e del meno infine arrivarono al ponte (avete presente
quello del terzo film? NdSaya bhe è quello ndKitsu) e Ron si
poggiò sulla ringhiera guardando la natura con un sorriso sulle
labbra, era rilassato come non mai, anche più di quando stava
con Harry, erano migliori amici, ma con Cedric la sensazione era diversa,
chiuse gli occhi lasciando che il vento accarezzasse il suo viso amando
ogni momento di stare insieme con Diggory, mentre quest’ultimo
lo osservava incantato.
”Ti piace stare al aria aperta?”
”Si… e ancora di più quando sono sulla mia scopa.”
”Voli?”
”Non quanto spesso vorrei, comunque si, sono nella squadra di
Quiddich….”
Cedric si appoggiò vicino a lui.
”Che ruolo giochi?”
”Credici o no, ma sono portiere come Ron.”
Il giovane Hufflepuff ridacchio:
”Hai molte cose in comune con lui vedo…”
”Non sai nemmeno quante…”
Rispose il rosso fissandolo serio.
”Concordo, anche con lui sono a mio agio quando parliamo…”
Weasley annuì:
”Non sei il primo a dirmelo…”
Facendo un occhiolino. Mentre Cedric si perse nei suoi occhi:
”Sai Rony, sei diversa da tutte le altre ragazze che ho conosciuto…”
Il rosso sorrise leggermente:
”Scommetto che lo dici a tutte.”
Distolse lo sguardo, guardando verso l’infinito:
”invece, che tu ci creda o no, sei la prima a cui lo dico…”
Ritornò a guardarlo completamente serio:
”Non sono mai stato cosi affascinato da una ragazza…”
Ron si lecco leggermente le labbra:
”Cedric, bada che stai con la Chang.”
Il prefetto tassorosso sorrise:
”Lei non sta con me, lei sta con la mia popolarità, se
non c’ero io, si metteva con Potter…”
Ron lo guardò sorpreso:
”Ma se lo sai, perché ci stai insieme?”
”Infatti non ci sto più, L’ultima volta che le
ho parlato era quando ci ha presentati…”
In quel momento una folata di vento freddo li sorprese e Ron tremò
leggermente, maledicendo la gonna.
”Hai freddo?”
Il rosso scosse la testa:
”Se ti dico di si, torneremo al castello e non mi va ancora
di tornarci.”
Cedric sorrise teneramente abbracciandolo introno alle spalle attirandolo
a se:
”No, farò questo.”Il rosso per un attimo rimase
sorpreso, poi il calore del abbraccio lo stese, facendo si che appoggiò
la testa sulla spalla del altro ragazzo. Passarono un paio di minuti
in silenzio godendosi il calore uno del altro, infine Cerdirc si mosse
lentamente, così che aveva il viso di Ron di fronte al suo,
soffiandogli sulle labbra:
”Posso baciarti, Rony?”
Chiese titubante, mentre il Weasley lo fisso pensando, sentendo un
leggero tremolio sulle labbra, poi il calore di quelle di Cerdic sulle
proprie, mando il mondo al diavolo alzandosi sulle punte dei piedi
approfondendo il bacio, alzando le braccia introno al collo del altro
ragazzo, il quale trovò via introno alla sua vita. Chiuse gli
occhi socchiudendo le labbra e la lingua curiosa di Diggory si intrufolò
tra esse cercando la compagna di giochi… quando si incontrarono
si accarezzarono lentamente assaggiandosi… le mani di Ron affondarono
tra i capelli del cercatore di Hufflepuff e non notò un drago
che passo sopra le loro teste atterrando dentro l’atrio della
scuola. Il rosso si staccò dal ragazzo più alto fissandolo
nei occhi ed infine sorrise:
”Adesso devo andare… Belle e Henriette mi stanno aspettando…”
Senza aspettare la risposta si liberò dal abbraccio del Hufflepuff
correndo verso il castello a tutta velocita, lasciando un Cedric sognante…
Ron entrò di corsa nel corridoio ignorando gli altri studenti
mentre nella sua testa c’era piena confusione, salì le
scale due a due, chiedendosi che cosa gli era preso per lasciarsi
baciare… era impazzito, si gli piaceva Cerdic ma da qui a farsi
baciare… senza nemmeno riflettere aprì la porta al quarto
piano:
”PermesOOOOOOH MERLINO!”
Di fronte a lui c’erano i suoi due fratelli maggiori che si
stavano baciando con passione e lui li fissava con occhi sgranati.
Charlie che gli dava le spalle iniziò:
”Chi…”
”E’ Ron, Charlie.”
Il domatore di draghi si girò fissandolo con un sorriso:
”Ah, fratellino… chiudi la porta, non ci piace dare spettacolo…
gratis…”
Il rosso chiuse la porta ancora completamente sotto shock. Cercando
di formulare un pensiero coerente nella sua mente.
”Come… Perché… DA QUANDO?!”
”Bill di sotto, perché ci andava, da dieci minuti circa…”
Il più grande dei Weasley si trattene dal ridere:
”Char, smettila. Lo stai scandalizzando cosi. Ron vieni qui
che ne parliamo con calma…”
Ron scosse la testa con violenza:
”Manco morto, ci tengo al mio sedere…”
Charlie continuava a tenere un braccio introno alla vita di Bill mentre
rispose alla frase del fratello più piccolo ridacchiando:
”Ma non chi baci, per quanto ne sappiamo.”
Qui si intromise Bill:
”Sappiamo che dovete fingere di essere ragazze, ma tu hai comunque
regalato il tuo primo bacio al dolcissimo Cedric Diggory.”
”Niente male come scelta, da come me lo ricordo io, è
diventato proprio un bel ragazzo…”
Si complimentò Charlie. Ron scosse per l’ennesima volta
la testa.
”Io… io non ho baciato… Diggory.”
”Infatti… è stato lui a baciare te.”
”E tu hai risposto… con parecchia passione.”
Per cambiare discorso Ron indagò:
”Parlando di passione… LA MAMMA sa di voi due?”
I due maggiori dei Weasley si guardarono:
”Non le abbiamo detto niente, ma… conoscendola…
potrebbe sapere… è sempre stata una maga molto intelligente.”
”Non credo ci scoprirà prima dei gemelli, noi non siamo
mai a casa…”
Bill bacio il collo di Charlie guardando Ron:
”Sempre che il nostro caro fratellino qui presente, non spifferi
qualcosa.”
”Casa? Prima dei gemelli? I gemelli non lo sanno?”
Charlie rise:
”I gemelli si fanno Ron. Ci mancate solo tu e Percy…”
I tre ci pensarono un attimo, e gli viene voglia di vomitare, così
Bill parlò:
”Viste le circostanze, sarei disposto a prendere Diggory in
famiglia.”
”Giusto, visto che a Ron piace…”
Ormai il piccolo Weasley era bianco cadaverico:
”Io… io ho bisogno di un bagno rilassante… e una
nottata riposante, per poi svegliarmi e scoprire che questo era solo
un brutto incubo.”
”Basta che dopo confronti e accetti la cruda realtà.”
Ron fissò il fratello maggiore con un sopraciglio alzato:
”Come scusa?”
”La realtà su te stesso… anche alla disponibilità
di Diggory c’è un limite…”
A questo punto Ron si girò mostrando la schiena ai due aprendo
la porta e sussurrò:
”La prossima volta chiudete a chiave…”
Disse uscendo. I due maggiori Weasley si guardarono e Bill tirò
fuori la bacchetta magica chiudendo a chiave, seguendo il consiglio
di Ron, per poi tornare ad abbracciare Charlie:
”Continuiamo amore… e da troppo che non ti vedevo…
abbiamo poco tempo, prima che il preside torni…”
”Hai ragione Bill…”
E nessuno disse più niente. Intanto Ronald Weasely entrò
nella classe accanto, trovando Harry e Draco in silenzio, ognuno perso
nei propri pensieri, si tolse la parrucca sedendosi senza dire nemmeno
lui una parola… erano successe troppe cose per i suoi gusti…
infine Malfoy prese la propria parrucca e se la rimise:
”Ah Weasley, ho beccato i gemelli che ci davano dentro…”
Ron stanco alzò lo sguardo:
”Malfoy, se per questo anche Charlie e Bill…”
”Mancate solo tu e Percy…”
Aggiunse Harry divertito:
”Non farmi vomitare…”
”Harry, ma lui preferisce Diggory…”
Con questo il biondo uscì, lasciando Ron senza parole, mentre
Harry sorrise:
”Non ti preoccupare, tutto finirà presto… me l’ha
detto la McGonagall, Dumbledore dovrebbe rientrare presto…”
”Grazie al cielo…”
Draco aveva lasciato
la classe con i due dentro e iniziò a camminare verso la torre
Gryffindor, i suoi pensieri rivolti a Harry Potter, nella sua mente
si disegnarono i momenti quando lo vedeva fare la doccia… il
suo sorriso che faceva scogliere anche il ghiaccio più freddo,
quei occhi di color smeraldo che erano proprio i specchi della sua
anima… sospirò per l’ennesima volta quando andò
a sbattere verso una persona:
”Ah la piccola Margorie… tutta da sola? Dov’è
quella mezzo sangue che sta sempre con te…”
Draco non lo guardò nemmeno:
”Nott lasciami in pace…”
”Chi ti credi di essere ragazzina…”
Dicendo questa la spinse al muro:
”Adesso devi chiedere scusa… dandomi un bel bacio…”
Draco sgranò gli occhi, questa l’avrebbe fatta pagare
a Nott quando sarebbe tornato sé stesso:
”Nott ti avverto, lasciami in pace, se non vuoi avere dei guai.”
Il Slytherin sorrise avvicinando il suo viso a quello di Draco, mentre
quest’ultimo cercava di indietreggiare… finché
gli permetteva il muro… poi Nott sentì una mano sulla
collottola e venne strappato via da Draco atterrando parecchio lontano
e due occhi verdi freddi che lo guardavano…
”Tocca ancora Belle Nott e te la vedrai con me!”
Ringhiò il giovane Potter verso il compagno di casa. Theodore
si rialzò:
”Poitier, che hai?”
”Tocca la mia fidanzata e ci penserò personalmente a
spaccarti quel tuo bel faccino… intesi…”
Disse con voce calma… mentre Draco guardava verso Harry con
occhi sgranati… fidanzata? Ma che cosa gli saltava in mente,
mentre Ron stava per ridere, alla fine riuscì a trattenersi:
”E Nott, la aiuterò anche io a farti del male…”
Il ragazzo sbuffo alzandosi e se ne andò, mentre Harry andò
da Malfoy:
”Tutto bene?”
Il biondo guardò per terra:
”L’hai fermato appena in tempo…”
”Spero che… intendi punirlo… quando torni te stesso..”
Draco alzò lo sguardo:
”Questo è certo Weasley…”
”Se ti serve una mano, sai dove trovarmi…”
Draco entrò
nella sala comune fumando come un treno… che molti dei primini
si spostarono guardandolo impauriti, e Hermione gli si avvicinò:
”Che succede?”
”Quel… QUEL DEFICIENTE DI NOTT HA TENTATO DI BACIARMI!”
Urlò arrabbiato e Granger lo prese per mano:
”Calmati… racconta che è successo…”
”Se non fosse per Henriette… adesso avrei dovuto fare
i gargarismi con l’acido!”
”E Henriette ti ha salvato…”
”Il minimo che poteva fare…”
Disse silenziosamente sospirando:
”Ha detto che non doveva toccare la sua fidanzata… e io
non so cosa pensare…”
Si sedette sul divano… e Hermione si sedette vicino a lui:
”Tu cosa provi…”
La bionda ci pensò, chiuse gli occhi… già quel
odio che provava sempre nei confronti di Potter era solo un amore
rinegato e mascherato in tutti i modi:
”Credo di amarla…”
La Granger sorrise:
”Allora dov’è il problema?”
”La vedi facile tu, ma per me è sempre stata… be…
sempre stata solo Henriette e basta…”
La giovane Gryffona si appoggio a lui sussurrandogli al orecchio:
”Scommetto che Harry ricambia i tuoi sentimenti Malfoy…”
Dicendo così si alzò lasciando un Draco che la fissava
con occhi sgranati e aggiunse:
”Spero che rimarremo amici anche dopo…”
Nello stesso momento nella sala comune Slytherin Theodor Nott si becco
un pugno in pieno viso e Harry lo teneva per la collottola ringhiandoli
contro:
”Se ti scopro solo fare pensieri sconci su Belle io ti ammazzo
hai capito deficiente…”
”Pansy fai qualcosa!”
Disse tremando Nott, mentre la Parkinson continuava a farsi le unghie:
”Bhe Nott, sei stato abbastanza stupido di toccare la proprietà
privata… non si fa…”
”Blaise!”
Chiese aiutò di nuovo il moro, mentre l’altro scosse
la testa:
”Io ti avrei fatto di peggio al suo posto, lo sai questo?”
Potter lo fece cadere per terra a Nott:
”Non è nemmeno divertente minacciarti se ti fai addosso
per la prima cosa che dico…”
Dicendo così lo lasciò li, mentre gli altri presero
nota mentale di non farlo più arrabbiare, intanto anche Pansy
lo seguì in camera, chiuse la porta a chiave e lanciò
un incantesimo di silenzio:
”Potter dovresti dire a Draco quello che provi realmente…”
Il moro si girò:
”Come?”
”Non sono stupida, con Granger l’abbiamo capito da un
bel po’ che voi tre non avete mai lasciato Hogwarts… e
poi anche Lovegood c’è l’ha confermato…”
Harry si tolse la parrucca:
”Cosa mi consigli di fare, Pans?”
”Bhe Harry, per prima cosa, non appena tornate voi stessi glielo
dici… a proposito, bella la scena che hai fatto giù nella
sala comune…”
”Draco lo ucciderà quando torna…”
Pansy si mise a ridere:
”Certo lo so… ma qui nessuno muoverà un dito per
salvarlo… se l’è cercato…”
Harry annuì sospirando… mentre Parkinson contunò:
”Sapevo che alla fine il mio migliore amico sarebbe stato un
maschio…”
A queste parole Harry alzò lo sguardo fissandola sorpreso:
”Bhe, con te posso parlare di tutto… e ti aiuterò
con Draco, lo prometto… però tornerai a farti qualche
chiacchiera con me, non è vero?”
Potter si alzò abbracciandola:
”Certo Pans… ho scoperto che ragazza fantastica si nasconde
sotto la maschera della vipera…”
”E una maschera che si addice a una serpe non credi?”
I due si guardarono per un attimo per poi mettersi a ridere.
Ron stava sdraiato sul letto a guardare il soffitto, mani dietro la
testa, poi chiuse gli occhi facendo tornare la memoria del bacio di
Cedric , del suo profumo e il suo abbraccio tenero. Si era innamorato
di un uomo… e che uomo… amava Cedric Diggory, e quei pensieri
lo cullarono nel oblio del sonno…
Alla fine il preside
era tornato, ma Ron non voleva fare sparire Rony senza farle salutare
Cedric, non voleva spezzargli il cuore… troppo, tanto dopo ci
avrebbe pensato lui stesso a rimetterglielo apposto… Dopo pranzo
lo raggiunse allo stadio di Quiddich, abbastanza teso lo aspetto e
Cedric finiti gli allenamenti attero vicino a lui…
”Ced devo parlati.”
Disse Ron con un sorriso sulle labbra. Il giovane cercatore annuì,
sembrava teso anche lui:
”Anche io volevo dirti una cosa…
Il rosso si sedette sulla panchina:
”Dimmi prima tu, poi te lo dico io.”
”Rony, ecco…”
Abbassò lo sguardo mortificato, facendo alzare un sopraciglio
al rosso che non capiva che cosa aveva, cercando di studiare l’espressione
macabra che si era posata su quel viso d’angelo. Qualcosa non
andava l’aveva capito subito, mille pensieri avvolsero la mente
di Ron mentre continuava a fissare Diggory pensando al peggio, il
silenzio si fece tagliente come una spada affilata.
”Cedric, ti ascolto…”
Come se stanato a tiri di funi della intimità dei suoi frammentati
pensieri il prefetto Tassorosso si ritrovò il cuore in gola.
Questa ragazza, così dolce e gentile, ma tanto coraggiosa e
leale, gli aveva aperto gli occhi. Se non fosse stato per lei, non
sarebbe mai riuscito a guardare in faccia la realtà e molto
probabilmente avrebbe lasciato Hogwarts, come ci era arrivato –
ignorante… Quella sensazione mai soddisfatta, quel senso non
definito di solitudine che lo accompagnava ovunque – non avrebbe
mai scoperto cosa fosse..
”Rony…”
Riprovò, occhi grigi tingendosi di un tenero brillio di sincera
determinazione…
”Rony, io ti devo molto. Più di quanto tu possa immaginare
ed è per questo che… che voglio essere sincero con te.”
Il rosso nelle sue vesti femminili annuì mutamente, stringendo
i denti in anticipo. Qualsiasi rivelazione capace di scacciare quel
magnifico sorriso dalle labbra del biondo, doveva essere niente meno
che l’apocalisse. Vedendola annuire così seria e tesa
gli si gelò il cuore dalla tristezza, ma la verità andava
detta e spiegata se la ragazza gli avrebbe dato l’occasione
di farlo (ma stiamo parlando di Ron, certo che te la da ndSaya =_=
suona male… parli di nuovo con i doppi sensi ndRon bhe alla
fine il passivo sei tu ndKitsu)
”Vedi, non posso stare con te…”
Sospirò pesantemente, reprimendo il desiderio di chiudere gli
occhi per non vedere l’espressione shockata e tinta di dolore
risucchiare il colore dalle sue guance. La prese per i polsi dolcemente,
temendo che sarebbe scappata via come le altre, inclusa Cho, ma tenendo
le sue mani si rese conto che erano strette in pugni. Occhi decisi,
sebbene umidi lo guardavano, ma pieni di determinazione e colmi di
ciò, che Cedric poteva definire solo come rabbia:
”COSA? Perché? Questa me la devi spigare!”
un po’ intimidito dalla reazione il Hufflepuff dovette tossicchiare
in un pugno per ricomporre le frasi che stava per dire. Più
che una ragazza, gli sembrava di parlare con un ragazzo… un
preciso ragazzo di Gryffindor, infondo il problema era proprio quel
ragazzo… o era il suo cuore, non sapeva decidersi:
”Vedi… grazie a te ho scoperto di essere innamorato di
una persona da già parecchio tempo. Di carattere siete molto
simili e … ti stimo molto… ma…”
Deglutì a vuoto, fissandolo, desolato… quello che era
la sua ex ragazza.
”Non mi pare giusto stare con te e pensare a lui, capisci?”
Il mondo stava crollando sulle spalle di Ron che continuava a fissare
Cedric senza sapere cosa dire, quelle parole l’hanno ferito
molto più di un Avada Kadavra, l’avevano trafitto e frantumato
come se fosse un sottile velo di vetro. Cedric Diggory, il ragazzo
più dolce del mondo, colui che amava dal profondo del cuore,
era innamorato di un altro…
”Lui? –battendo le ciglia dallo stupore – Un ragazzo?”
mortificato il biondo annuì fissando per terra per il dolore.
”Si, se solo ti avessi conosciuto prima, sarebbe stato tutto
più facile…”
Cedric… era bi? Oppure addirittura gay… questa si che
era una notizia magnifica, decise Ron, sorriso tipico da Gryffindor,
ambizioso e coraggioso illuminò il suo viso. Anche sera già
innamorato di qualcun altro, adesso almeno sapeva di poterci provare
apertamente e questa era una assicurazione che chiunque era il suo
rivale, non poteva avere, anche essendo rainbow (questa me la devi
spiegare mio caro uke ndSaya) pure lui. Per l’ennesima volta,
il minore tra i maschietti Weasley ringraziò il cielo di essere
diventato femmina per quel periodo.
”E… chi è il fortunato?”
Chiese ancora sorridendo, cercando di capire quale dei studenti gli
somigliava di più in quanto al carattere… Forse Jordan…
o Seamus? Ma anche se cosi fosse, aveva lo stesso il campo libero
- tutti e due aveva già le mani addosso, per quanto ne sapeva
non avrebbero mollato i propri compagni, anche se per uno affascinante
come Cedric. Stupito, non poco, a vedere la ragazza sorridergli, sul
scaricarla. Cedric sospirò nervosamente:
”Non vorrei creare scompiglio..”
”Non ti preoccupare, io stasera rientro in Francia e non ho
la minima intenzione di vendicarmi su un innocente…”
Almeno non nei panni di Rony, finì Ron tra se e se… Cedric
sorrise, e il suo viso venne illuminato da quel suo sorriso d’angelo,
dipingendo sul suo viso un’espressione tenerissima e delicata,
forse quando lo era solo il bacio di una piuma sulla sua pelle. Doveva
proprio amarlo questo ragazzo, pensò Ron guardandolo così
perso nel pensiero, come sognava ad occhi aperti. Lo scosse un po’,
scacciando quella irrefrenabile felicità che fino ad allora
gli inebriava l’anima. Chi era questo ragazzo, si chiese ad
essere riuscito a toccare il cuore del più bello e più
gentile degli studenti di Hogwarts, se non del intero mondo.La risposta
incantata come lo era il suo incantatore era poco più di un
sussurrò. Ciò nonostante a suon di campane per la testa
del rossino:
”Ronald Weasley.”
”SIII E VAIIII!”
Cedric sgranò gli occhi, si Rony stava saltellando dalla goia.
”Vedo che l’hai presa bene…”
Comentò cercando di farsene una ragione… invano…
”Meglio di quello che credi.”
Il rosso lo abbracciò forte, forte, felice come non lo poteva
ricordarsi di esserlo mai stato in vita sua. Che forza le confessioni
pensò e che forza essere ricambiati. Ma la cosa migliore era
che l’avrebbe rivissute… solo nei panni di se stesso.
”Cedric, promettimi che ti dichiarerai quando torna Ron…
promettimelo…”
Il biondo annuì:
”Te lo prometto.”
La normalità
era tornata a Hogwarts o quasi… Harry Potter, Ronald Weasley
e Draco Malfoy erano tornati ai loro aspetti originari. I tre uscirono
dal ufficio di McGonagall e ancora prima che potessero commentare
Ron sorrise:
”Ci vediamo, devo fare una cosa…”
Dicendo questo corse via… era prima della cena… doveva
trovare Cedric e doveva confessargli il suo amore… sicuro di
essere ricambiato correva salendo le scale quattro a volta, scalinata
dopo la scalinata. Mossi capelli di fuoco, ormai corti, sventolavano
dalla sua fretta, la sciarpa della casa Gryffindor, invece era tra
le sue mani, non l’aveva nemmeno messa, stretta in un pugno,
come teneva stretto il suo respiro nel petto… appena ne riusciva
a prendere uno. Guidato da un unico pensiero, Ronald Weasley, scalava
la sua via per il dormitorio Hufflepuff. I studenti, si stringevano
ai muri mentre passava, lo guardavano con non poco stupore, chiedendosi
quando era rientrato dalla Francia, ma non aveva tempo per notare
i loro sguardi e le loro grida, il peso che portava al cuore lo stava
facendo esplodere. Sapeva se solo avesse apperto bocca, avrebbe gridato
a tutta la scuola il suo segreto. Girò l’ultimo angolo
di tutta fretta e furia, andando a sbattere contro un ragazzo alto,
ma troppo scuro per essere colui che cercava. Trattenendosi al ultimo
istante dal cadere per terra, alzò lo sguardo di scatto e senza
fermarsi per scusartsi, intitolo il suo salvatore:
”Zabini, dov’è Cedric?”
Il moro sgranò gli occhi, irritato nel scoprire che aveva appena
salvato un noioso Gryffindor, che si faceva pure delle confidenze:
”Ehi! Ma come ti permetti!”
Rotolando gli occhi per non aversi ricordato di non farlo, Ron era
completamente perso nel suo mondo ignorando il mondo reale che lo
circondava, essisteva solo una persona che in quel momento poteva
riportarlo per terra… ogni momento era perso, e lui ne aveva
perso fin troppi:
”Scusa, scusa… ma Cedric dov’è?”
”Ma che modi!”
Ringhiò il moro prendendolo per la collottola tirandolo a sé
nervosamente:
”Certo che lo so, ma perché dovrei dirlo a te!”
Ron stava per dibattere, anche se adesso le Serpi le guardava con
occhi diversi, non aveva tempo per discutere con calma al presente.
Ma le parole gli morirono in gola, quando una voce li affianco si
fece presente:
”Zabini? Che cosa stai facendo qui?”
Occhi grigi come l’argento si immersero nella dolcezza di quel
marone cioccolato. Bellissimo, alto, biondo, perfetto… il rosso
non notò nemmeno quando la Sepre lo lascio andare facendosi
da parte… era troppo perso nel ragazzo di fronte a lui, che
lo sorvegliava con occhi chiari, dolci, ma malinconici…
”Ti amo…”
Pensò:
”Ti amo con tutto il cuore!”
E quei occhi meravigliosi si ingrandirono per la sorpresa, si rese
conto solo allora, che non l’aveva pensato, ma detto a voce
alta… di fronte a tutti.
Zabini sbiancò allo scatto del capitano della squadra di Quiddich
dei Hufflepuff, braccia forti avvolsero il giovane Gryffindor, stringendolo
a sé, come un naufrago stringe la sua ancora di salvezza in
mezzo al mare. Occhi grigi e chiusi erano nascosti dalla chioma rosso
bruciante, mentre sussurrava con tono frenetico, volte e volte ancora,
per ogni occasione che aveva perso fino ad allora, e che mai si sarebbe
presentata in futuro.
”Anche io Ron, anche io… ti amo… Merlino quanto
ti amo…”
Infine catturò le labbra di Ron tra le sue baciandolo con amore
al che il rosso rispose con uguale ardore… sotto gli sguardi
increduli del intera casata Hufflepuff e qualche studente delle altre
case, tra qui anche Luna Lovegood che sorridente pensò…
non c’è niente di meglio di una felicità genuina…
Vedendo correre
via Ron i due rimanenti non seppero cosa dire, poi sospirarono ed
insieme dissero:
”Salutami la Granger…”
”Salutami Parkinson…”
si guardarono sorpresi:
”Pansy mi ha scoperto… e scommetto che anche Mione ha
scoperto te…”
Il biondo annuì:
”Scusami Potter, ma adesso devo andare uccidere Nott.”
Il moro sorrise:
”Non ti preoccupare l’ho già spaventato io a morte…
chiedi pure a Pans…”
Dicendo così Harry si girò per andarsene quando lo fermò
il biondo prendendolo per mano:
”Harry…”
il moro tornò con il sguardo a fissare il biondo…
”Si?”
Sussurrò, mentre si lecco le labbra:
”Perché… perché Henriette ha detto che Belle
era sua fidanzata…”
”Perché… lo desiderava… veramente…”
”Anche Harry lo desidera?”
Chiese con la voce tremante il biondo… il verde smeraldo si
perse nel grigio del cielo in tempesta… il mondo scompari introno
a loro e Harry si avvicinò a Draco finché i loro visi
non fossero lontani solo un millimetro… sentivano i loro caldi
respiri… e lo sguardo del moro scivolò sulle labbra piene
di Malfoy… deglutendo:
”Se Harry dice di si… cosa risponde Draco?”
L’espressione del biondo cambio diventando dolcissima, si alzò
sulle punte dei piedi chiudendo quel ultima distanza tra di loro,
unendo le loro labbra in un bacio pieno di amore represso… quello
che nascondevano a se stessi, che gli altri avevano notato…
come diceva Hermione introno a loro c’era una tensione sessuale
assurda…. Il bacio si fece più profondo, le loro lingue
duellavano con piacere… le mani pallide di Malfoy si persero
tra le ciocche nere di Harry attirandolo più a se, mentre le
braccia di Potter avvolsero la vita del biondo facendo aderire i loro
corpi… non sentirono l’applauso che si era alzato dalle
mani di Hermione e Pansy, le quale si guardarono facendosi un occhiolino
per la vittoria e per i soldi che avevano guadagnato…
FINE
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