Note: E queste sono tante!! Per prima cosa voglio annunciare che, come sicuramente vi renderete conto, la lettere iniziale è presa dalle lettere che appaiono sul libro di Nicholas Sparks: ‘Le parole che non ti ho detto’. Perché questo? Perché io non sono romantica e non sapevo davvero come fare la lettera d’amore così, mentre stavo sfogliando il libro ieri sera, ho deciso che queste lettere erano le più adatte. Però ci sono anche delle modifiche che mi servivano per la storia. In più i personaggi sono di Inoue e non miei. Plagio totale, insomma!! Vabbè, buona lettura!! ^^!!

Nota 2: Qui si parla anche di bambini. E mi direte: tra omosessuali? Ebbene sì! A me diverte l’idea che anche gli omosessuali possano avere dei figli loro senza ricorrere all’adozione. Prendetela come licenza poetica, okay?? ^__^!!

 


 


Volto della morte

di Mab

 

“Amore mio, ciao.

     Qui va tutto bene e anche la squadra procede bene. ma la tua mancanza si sente in maniera incredibile. Il tuo ricordo in campo è indelebile e senza di te soprattutto io non riesco ad andare avanti.”

 

    “ Dove sei? E perché, mi chiedo, mentre siedo nella nostra casa buia, ci hanno costretto a separarci?

     Non conosco la risposta  a questa domanda, per quanto mi sforzi di comprendere. La ragione è semplice, ma la mia mente mi obbliga a scartarla, e l’angoscia tormenta ogni ora della mia veglia. Senza di te sono perduto. Non ho anima, sono un vagabondo senza casa, un uccello solitario che vola senza meta. Sono tutte queste cose e non sono nulla. Questa è la mia vita senza di te, tesoro mio…

     Vorrei con tutto il cuore che tu ricominciassi a vivere.

     Cerco di ricordare come eravamo prima, sul bagnasciuga della spiaggia di Kanagawa. Ricordi il tempo che ci abbiamo passato insieme? Mentre eravamo sdraiati sulla sabbia, siamo diventati parte dell’oceano, perché sapevamo che era stato l’oceano a farci incontrare. In momenti come quelli capivo il significato della vera felicità.”

 

     “Durante l’estate, di notte, navigavamo sul mare oscuro e guardavo il chiaro di luna riflettere la tua bellezza. Ti guardavo ammaliato, e in cuor mio sapevo che saremo stati insieme per l’eternità. E’ sempre così, mi chiedo, quando due persone si amano? Non lo so, ma se la mia vita da quando sei entrato nel come può servire da inizio, credo di conoscere la risposta. D’ora in poi, se non riaprirai gli occhi, so che sarò solo.”

 

     “Penso a te, ti sogno, ti evoco quando ho più bisogno di te. E’ tutto ciò che posso fare, ma non mi basta. Non è abbastanza, lo so, ma che mi resta? Se fossi qui, me lo diresti tu, ma anche questo mi è stato sottratto. Tu avevi sempre le parole adatte per alleviare il mio dolore. Sapevi sempre come farmi sentire bene.”

 

     “E’ possibile che tu sappia come mi sento senza di te?  In sogno mi fa piacere pensare di sì. Prima di incontrarci, vagavo per la vita senza una direzione, senza una ragione. So che, per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di te. Eravamo destinati a incontrarci.

     Ma ora, solo in questa grande casa, sono giunto alla convinzione che il destino può ferire una persona con la stessa forza con cui può benedirla; e mi ritrovo a domandarmi perchè, tra tutte le persone che avrei potuto amare, dovevo innamorarmi di un uomo che molto probabilmente mi sarà portato via.”

 

     “Mi manchi, amore, ogni giorno di più. Ma oggi è più dura del solito perché il mare ha cantato per me, e la canzone era quella della nostra vita insieme. Mi sembra di averti accanto, mentre scrivo questa lettera, e sento il profumo dei fiori di campo che mi fanno pensare  a te. Che mi hanno sempre ricordato te. Ma ora queste cose mi lasciano indifferente. Senza di te tutto mi sembra indifferente. Senza la tua dolcezza e la tua passione il mio mondo non ha più senso. Perché eri tu il mio mondo. A volte ho la sensazione che la parte più importante di me stia scivolando lentamente via.

     Eppure mi sforzo. Di notte, quando sono solo, ti chiamo. E tutte le volte che il mio dolore giunge al culmine, riesci ancora a trovare il modo per tornare da me.”

 

     “Ieri notte ti ho visto, in sogno, sul molo dove sedevamo sempre e dove mi hai dichiarato i tuoi sentimenti dicendo per la prima volta di amarmi.

     Il vento ti soffiava tra i capelli e nei tuoi occhi c’era ancora il bagliore del sole al tramonto. Sono stato colpito, vedendoti lì, poggiato alla balaustra.

     Come sei bello. Di una bellezza che non ho mai ritrovato in nessun’altra persona.

     Lentamente mi sono avvicinato q te e quando, alla fine, ti sei voltato e mi hai guardato, mi sono accorto che anche gli altri ti stavano osservando.

‘Lo conosci?’ sussurravano invidiosi, e mentre mi sorridevi, ho risposto la pura verità: ‘Come il mio cuore’.

     Ti ho raggiunto e ti ho preso tra le braccia.

     Anelo a questo momento più di ogni altro. E’ ciò per cui vivo.

     E poi tu hai ricambiato il mio abbraccio e mi sono abbandonato a questo momento, finalmente in pace.

     Ho sollevato la mano e ti ho sfiorato la guancia, e tu hai piegato la testa e hai chiuso gli occhi. Le mie mani erano ruvide sulla tua pelle morbida, e per un momento mi sono chiesto se ti saresti tirato indietro, ma so che non è così. Non lo hai mai fatto, ed è proprio in momenti come questi che capisco lo scopo della mia vita.

     Io sono qui per amarti, per stringerti tra le braccia, per proteggerti. Sono qui per imparare da te e per ricevere in cambio il tuo amore. Sono qui perché non c’è nessun altro luogo in cui vorrei essere.

     Ma poi, come al solito, mentre siamo vicini incomincia a levarsi la nebbia. Dapprima è solo una bruma lontana, che sale all’orizzonte, e io sono sempre più impaurito man mano che si avvicina. Si insinua lentamente, avvolgendo il modo intorno a noi. Accerchiandoci. Come per impedirci di fuggire. Come una nube, inghiotte tutto, si fa più vicina, finchè non resta null’altro all’infuori di noi.

     Sento un nodo alla gola e gli occhi mi si riempiono di lacrime, perché so che per te è venuto il momento di andare. Lo sguardo che mi lanci in quei momenti mi perseguita. Sento al tua sofferenza nella morte del coma e la mia solitudine senza di te, e il dolore dei nostri cuori, che si è calmato solo in quegli istanti, si fa ancora più forte quando ci lasciamo e indietreggi nella nebbia aprendo le braccia, mi sento ancora più solo perché quel posto è il tuo e non il mio. Vorrei seguirti, ma mi rispondi scuotendo la testa, perché sappiamo entrambi che è impossibile.

     E con il cuore a pezzi rimango a guardarti mentre sparisci piano piano. Cerco disperatamente di ricordarmi ogni particolare di quei momenti, ogni particolare di te. Ma presto, sempre troppo presto, la tua immagine sparisce e la nebbia ritorna da dove è venuta e io resto solo sul molo e non mi importa di ciò che pensano gli altri mentre chino al testa e piango.”

 

     “Amore mio, puoi perdonarmi? Puoi perdonarmi per non essere riuscito ad impedire che tu subissi quell’incidente? E’ tutta colpa mia. Se non ti avessi chiamato dicendoti che mi mancavi, che ti volevo qui con me, che volevo sentire la tua voce; tu non saresti salito su quella maledetta macchina e non avresti preso quella maledetta autostrada e non saresti inciampato in quell’incidente maledetto che ti ha portato al coma. Puoi perdonarmi?”

    

     “In un modo che comprendo di rado, i venti del destino soffiano quando meno ce lo aspettiamo. A volte hanno la furia di un uragano, a volte sono lievi come brezza. Ma non si possono negare perché spesso portano un futuro impossibile da ignorare. Tu, amore, sei il vento che non mi aspettavo, il vento che ha soffiato più forte di quanto potessi immaginare. Tu sei il mio destino.”

 

     “Ho sbagliato, eccome, ignorando ciò che era ovvio, e ti supplico di perdonarmi. Come un viaggiatore prudente, cercavo di proteggermi dal vento, e invece perdevo la mia anima. Sono stato uno sciocco a ignorare il mio destino, ma anche gli sciocchi hanno dei sentimenti, e mi sono accorto che sei la cosa più importante che ho al mondo.”

 

     “So di non essere perfetto. Negli ultimi mesi ho commesso più errori io di quanti ne facciano gli altri in una vita intera. Ho sbagliato a telefonarti. E quando lo penso vedo la tua auto sulla strada e poi quella macchina in controsenso che ti si schianta addosso. Ho compreso che ho fatto un errore enorme. Ma soprattutto sto sbagliando a negare ciò che per il mio cuore è più ovvio che battere: che non posso stare senza di te.”

 

     “Avevi ragione su tutto. Quando eravamo seduti in cucina ho cercato di negare le cose che mi dicevi anche se sapevo che erano vere. Come un uomo che durante un viaggio si guarda solo alle spalle, ignorando ciò che gli sta davanti. Mi mancava la bellezza di un’alba, lo stupore e l’aspettativa che rendono meravigliosa la vita. Volevo che tu capissi, che accettassi anche la parte debole di me. E tu lo hai fatto. lo hai fatto rimproverandomi di essere così dolce  e lo facesti con quegli occhi pieni d’amore che mi scaldarono il cuore.

     E ho sbagliato a prendermela con te, ma soprattutto mi sbagliavo quando ero così restio a dirti che ti amo. E mi pento da morire per non averlo fatto più spesso perché tu te lo meriti. Perché mi sopporti e perché mi ami e sai accettarmi anche così. Mi sbagliavo, perché la mia convinzione era solo il prodotto della mia confusione e me ne sarei voluto rendere conto prima.”

 

      “Adesso, però, con lo sguardo fisso al futuro, vedo il tuo viso e sento la tua voce, sicuro che è questa la via che devo seguire.”

 

      “Il mio desiderio più profondo è che tu mi dia un’altra possibilità.”

 

      “Come forse avrai immaginato, mi auguro che questa lettera compia una magia e ti riporti indietro. Che ci riporti insieme.”

 

     “Nei primi giorni dopo il tuo incidente, volevo convincermi di poter andare avanti come prima. Ma non è possibile. Ogni volta che guardo tramontare il sole, penso a te  e ai momenti meravigliosi passati insieme. Se tu muori, se tu non ce la fai a sconfiggere il coma, nel mio cuore so che la mia vita non sarà mai più la stessa cosa.”

 

     “Ti voglio con me. Ti amo da morire e so che entrambi abbiamo la certezza che continueremo a seguire il cammino che c’eravamo tessuti di fronte.”

 

     “Quando mi sveglio durante la notte, mi sento vuoto e solo.  Il sonno non mi da conforto perché so che quando aprirò gli occhi tu non sarai steso accanto a me che mi guardi con la tua faccia impassibile che io adoro baciare. Al contrario, mi fa star male per quello che ho fatto a noi due, e mi metto a piangere. Quando infine mi riprendo,  ieri mattina ho deciso e ho capito cosa dovevo fare. Con mano tremante, ho scritto questa lettera che spero giunga al tuo cuore.”

 

     “Kazushi, mi dispiace. Mi dispiace tanto di averti fatto del male. Verrò all’ospedale, oggi, e ti lascerò questa nella speranza che tu possa trovare il modo di perdonarmi. Forse è troppo tardi. Non lo so.”

 

     “Kazushi, ti amo e ti amerò per sempre. Sono stanco di essere solo. Vedo i bambini piangere e ridere mentre giocano sulla spiaggia e mi rendo conto di volerti dare dei figli. Voglio guardare i nostri figli crescere e diventare adulti. Voglio tenerti la mano e vederti piangere quando infine si sposeranno, voglio baciarti quando i suoi sogni si realizzeranno.”

 

     “Se ti sveglierai tutto questo avverrà. Ma svegliati, ti prego, perché non posso andare avanti così.  Senza di te sono stanco e triste.”

 

     “Mentre sto seduto qui in cucina, prego che tu ritorni da me, questa volta per sempre.”

 

      “E proprio grazie a questo, grazie a te, nutro la speranza che un giorno la mia tristezza della tua mancanza sarà sostituita da qualcosa di bello come il tuo risveglio. Grazie a te, ho la forza di andare avanti.”

 

      “Che bel paradosso… Anche se mi manchi immensamente, proprio grazie a te non temo il futuro.”

 

      “Ascolto l’oceano e sento la tua voce; quando una brezza fresca mi accarezzerà la guancia so che sarà la tua mano che mi accarezza il viso.”

 

      “Tu sei un Dio, accanto alla mia anima, e mi guidi verso un futuro che non posso prevedere.”

 

      “Questo non è un addio, amore, ma un ringraziamento. Grazie di essere venuto nella mia vita e di avermi dato gioia, grazie di avermi amato e di aver accettato in cambio il mio amore nascosto sotto il silenzio. Grazie per quei ricordi bellissimi che mi porto nel cuore. Ma soprattutto grazie per aver deciso di stare con me, di aver scelto me.  E ancora grazie se, quando ti sveglierai (Perché so che lo farai! Tu sei forte!!) vorrai ancora stare con me.”

 

     “Ti amo, Kazushi, ti amo tantissimo.”

 

 

 

 

*E ti fisso, dopo averti letto la lettera che ti ho scritto ieri sera e sto piangendo come un bambino perché ti vorrei qui con me e invece non ci sei. Piango perché ho paura che non ti risveglierai mai più… Piango perché ho paura di non poter più rivedere il tuo sorriso. Piango perché mi manchi e pensare a tutti i nostri anni insieme è davvero penoso.

 

Ti fisso in volto mentre le lacrime mi appannano gli occhi e vedo il tuo volto rilassato, quasi cereo.

 

Quasi morto.

 

E una volta di più perdo le speranze.*

 

 

*Mi alzo e mi affaccio alla finestra.

 

Guardo il parco dell’ospedale, pieno di pazienti vestiti di verde e infermiere vestite del solito abito bianco.

 

Osservo, ma non vedo veramente quello che mi sta di fronte. Vedere tutti quei malati svegli e in via di guarigione non giova al mio umore così tetro, perché penso a te che sei steso sul letto alle mie spalle e non posso fare a meno di pensare che probabilmente non ti sveglierai.*

 

 

*Anche i medici hanno perso le speranze. Le hanno perse subito, a dire la verità; ma non li biasimo. Un incidente come il tuo credo non si sia mai visto.

 

Quella macchina a tutta velocità in controsenso è il mio peggior incubo.

 

E forse è proprio per questo motivo che ho deciso di scrivere quella lettera. Per cercare di liberare il mio cuore da un peso troppo grande. E ho cercato di far parlare il cuore e non la razionalità…*

 

 

*Quando ho saputo che avevi avuto l’incidente ero negli spogliatoi a vestirmi.*

 

*Poco prima che cominciassero gli allenamenti ti avevo chiamato e ti avevo detto che mi mancavi e che volevo tornassi da me e tu subito sei partito da Hokkaido dove eri a trovare dei tuoi parenti;

 

Ma non sei tornato salvo e sorridente, no…

 

Sei tornato col volto e il corpo pieni di lividi e ferite e il volto cereo.

 

Un volto di morte.

 

Come quello di adesso.*

 

 

 

 

*Non so quanto tempo passo davanti alla finestra. So solo che le mie speranze di rivederlo sveglio si sono  affievolite ancora di più nonostante l’ottimismo della fine della lettera. Il punto è che non servirà certo una lettera per svegliarlo. Non serviranno i miei stupidi sentimenti a riportarmelo indietro.*

 

*Mi volto per riprendere la mia roba ed andarmene quando vedo due enormi occhi neri fissi nei miei.

 

“Kazushi…?” sussurro.

 

“Non… Non ti avvicini…?”. Fa fatica a parlare. Ma anche io non ci riesco…

 

Non ci credo…

 

E’ sveglio…

 

Devo stare ancora sognando…!!

 

“Kazushi…?” chiedo ancora. Ho paura che non sia vero. Ho paura che mi sveglierò domattina e capirò che niente di quello che è successo è vero. Che era tutto un sogno.

 

“Sono io…” e questa è la migliore delle rassicurazioni perché so che ha capito e mi ha letto dentro e ancora non vedo arrivare la nebbia quindi spero davvero che non sia un sogno…*

 

*Lentamente mi avvicino mentre sento le lacrime, che prima ero riuscito a frenare, scivolarmi ancora dagli occhi senza sosta. E mi rendo conto che quello che ho davanti è lui perché il sorriso che si nasconde dietro la maschera respiratoria è il suo. Suo e di nessun altro. E’ un sorriso vivo e vitale, non come quello dei miei sogni…*

 

*Gli ultimi passi li faccio correndo e quando arrivo al letto gli finisco tra le braccia.

 

“Kazushi… Kazushi… Kazushi…” continuo a sussurrare mentre sento le tue braccia cingermi forte.

 

“Sono qui… Sono sveglio… Sono tornato…” mi consoli coccolandomi dolcemente.

 

Non posso crederci.

 

“Perdonami… Perdonami… E’ tutta colpa mia… Se non ti avessi chiamato…” e vorrei continuare ma tu mi metti una mano sulle labbra e scuoti la testa…

 

“Ti ho sentito mentre leggevi. Non hai bisogno di darmi spiegazioni. Sono io a dovertele dare. Anzi, sono io a doverti togliere dei dubbi quindi fammi parlare senza interrompermi” mi dici con un tono di voce carezzevole e poi riprendi con un tono ancora più dolce e io mi incanto a sentirti parlare: “Amore, io ti amo; e la tua lettera ha davvero fatto una magia. Se non avessi sentito al tua voce leggermi quelle parole d’amore, io non mi sarei risvegliato. E inoltre non rimproverarti per qualcosa che non hai fatto. non ritenerti responsabile di qualcosa che non potevi comandare; di qualcosa più grande e potente di te. La colpa non è stata tua. Era destino per noi nascere come anime gemelle esattamente come era destino che io avessi l’incidente. E non tormentarti per qualcosa che non esiste. Sai bene che io vedo la mia vita futura solo al tuo fianco. Nessuno mi farà cambiare idea su questo. Ti amo più della mia vita, Hisashi. Io non vivo senza di te”*

 

*E piango ancora, ma non di rabbia. Solo di felicità. E sorrido tra le lacrime e mi sento un po’ scemo ma sono felice e so che lo sei anche tu.*

 

*Perché siamo di nuovo insieme e perché ci amiamo e del resto non ci importa…*

 

 

**FINE**

 


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