Volpe sotto la neve

di Hymeko



"Rukawa!!! Sakuragi!!! Qui, subito!"
Le due matricole si guardarono in cagnesco mentre correvano da Ayako, in piedi fra Anzai e il Gorilla. L'allenamento non era ancora iniziato, e non si erano picchiati neppure una volta…non c'era motivo, per quell'interruzione.
"Aya-chan!!! Perché non hai convocato anche me?! Perché solo quei due bestioni?"
Miyagi si strusciò contro la sua gamba, lacrimoso…la sua Ayakuccia bella!
"Ryota!!!"
Prevedibilmente, la ragazza gli tirò una sventagliata in testa, stendendolo.
"Idiota!"
rincarò il Gorilla, affossandolo con un pugno appena questi tirò un po' su la testa.
"Povero Ryo-chan! Dai Gori, domani è Natale, persino tu potresti essere più buono!"
"Idiota guarda che affondo anche te!"
"Ma Gori!!!"
Rukawa sbuffò, girandosi per tornare a scaldarsi.
"Rukawa vieni qui subito!"
Ayako lanciò il ventaglio, che colpì il volpino in piena nuca.
"Ah ah ah!!! Grande mira Ayako! Dovresti entrare in partita al posto di questo volpino spelacchiato!"
"Veeeeero…la mia Aya-chan ha una mira infallibile!"
"Idioti"
commentò Rukawa, massaggiandosi la testa.
"Volpaccia vuoi rissa?!"
Hanamichi gli sventolò il pugno sotto il naso, ringhiando…aveva una gran voglia di fare a botte con lui…
"Fermo!!!"
La manager colpì ancora, lasciando un bernoccolo fumante fra i capelli del rossino.
"Ma perché io?! È stato lui a iniziare!!!"
"Sakuragi basta! Ascoltate Ayako, subito! O la pulizia della palestra toccherà sempre e solo a voi!"
Mugugnando, i tre ragazzi si misero in fila, davanti alla ragazza.
"Ryota…tu non c'entri!!!"
"Ma Ayakuccia!!! Non posso lasciarti sola in mezzo a questi bruti…ok ok, mi sposto…"
Miyagi si affiancò alla ragazza, sbirciandole il profilo, mentre una gocciolina di bava colava fino al pavimento.
"Poi pulisci tu"
dissero tutte le matricole in coro…
"Allora, posso parlare?"
"Ma certo Ayakuccia, fai risuonare la tua voce celestiale e rendi felici queste squallide pareti"
"Idiota…comunque, voi due…"
Le matricole si lanciarono scintille, evitando di saltarsi alla gola solo per la presenza del ventaglio di lei e del Gorilla Punch del capitano.
"…Miako, una mia compagna di classe, è stata nominata responsabile delle decorazioni per il party di Natale organizzato dalla scuola, che come sapete si terrà domani sera, dato che è venerdì il Preside ha accettato senza problemi…"
"Eccome se lo so…non vedo l'ora di dare il mio regalo a Harukina cara…"
"Provaci e ti scuoio, e con la tua pelle ci faccio dei palloni da basket!"
Il Gorilla si scrocchiò le dita, scaldando il polso per il suo mitico pugno.
"Capitano…lo potrai picchiare dopo, adesso ci serve. La mia compagna…"
"Ayakuccia nooooo!!! Non puoi essere lesbica!!!"
"Compagna non in quel senso idiota!!! Non hai ascoltato prima???!!!"
e il povero Miyagi fu riempito di botte.
"Dicevo, Miako mi ha chiesto, sapendo che sono la vostra manager, dei ragazzi alti per aiutare lei e gli altri a sistemare le decorazioni nei punti dove avrebbero bisogno di una scala, e…"
"No no no e poi no! Scordatelo!"
Hanamichi pestò i piedi, puntando l'indice contro la volpe, che intanto si era mezza addormentata…
"Non metterò le decorazioni insieme a lui!"
"Invece tu lo farai…ho scelto voi perché siete alti uguali e non farete tanta fatica…anche l'allenatore l'ha trovata un'ottima idea, così dovrete stare un po' insieme senza scannarvi a vicenda!"
Il rossino si lanciò contro Anzai, iniziando a palleggiare col suo mento flaccido:
"Nonno che ti è preso? Non puoi pretendere che il Genio stia assieme alla volpaccia, non accadrà mai!!!"
"Idiota"
mormorò Rukawa, distogliendo lo sguardo assonnato.
"Smettila subito cretino!!!"
Mitsui arrivò in soccorso del suo allenatore adorato, scagliando una pallonata in pieno viso alla matricola, che franò come una pera cotta.
"Ahia Mitchi! Mi hai fatto male!!!"
"Idiota! Vuoi un pugno in testa?!"
"No no…"
Ayako ridacchiò, accarezzando il suo magnifico ventaglio bianco:
"Vi avverto…ho dato lezioni a Miako su come trattarvi…le sue parole sono le mie, mi sono spiegata?"
Rukawa annuì, senza dir nulla, mentre Hanamichi era costretto a terra, a massaggiarsi il viso ancora dolorante.
"Io non voglio essere aiutato da quello lì! Piuttosto lo faccio da solo! Dillo alla tua amica!"
"Invece no"
Anzai si alzò, rivolgendosi a entrambi.
"Dovete imparare a convivere. Entrambi ne guadagnerete. E la squadra sarà ancora più forte"
"Ma io lo odio!!!!! Nonnino!!!"
"Fermo lì idiota!"
Ayako, Mitsui e il Gorilla lo colpirono contemporaneamente, prima che potesse sfiorare il vecchio.
"Sakuragi che ti è successo? Perché sei steso a terra e hai la testa che fuma?"
Hanamichi scattò in piedi come una molla, appena la voce di Haruko giunse alle sue orecchie:
"Oh Harukina non è nulla…stavo solo riposando…ah ah ah!!!"
"Idiota"
sospirò Rukawa, tornando verso il campo.
"Ehi tu ritira subito!"
Hanamichi si lanciò verso di lui, ma Akagi lo fermò, afferrandolo per il colletto:
"Ehi Rukawa dove vai? Dovete iniziare subito con i preparativi! Cambiatevi, e andate nella classe di Ayako. Subito"
"Ehi Gori guarda, la faccia del volpino ha fatto una smorfia…adesso si sgretola perché non era più abituata! Eh eh eh!!!"
"Idiota…perché adesso? Mi devo allenare"
"Ehi volpe superba abbassa le penne questo non è il tuo allenamento privato!"
Rukawa non gli diede retta, aspettando una risposta.
Anzai rise, indicando il rossino che ancora si dimenava fra le braccia del capitano:
"Sarà questo il vostro allenamento"
Il moro socchiuse gli occhi, poi scosse la testa e si diresse verso gli spogliatoi.
"Vai con lui idiota! E fai il bravo se no te la vedrai con me!"
"Ahi Gori non c'è bisogno di trattarmi male! E sgrida anche lui, ogni tanto!"
Un po' preoccupata, Ayako lo accompagnò fino alla porta, seguita da Miyagi e Haruko:
"Vedi di comportarti bene, guarda che Miako picchia duro!"
Hanamichi si picchiò il petto:
"Devi dirle al maledetto queste cose, è lui che mi provoca! Io sono perfetto!"
Haruko si passò una mano fra i capelli, spostandone una ciocca dietro l'orecchio:
"Sono certa che farete un ottimo lavoro…sarà una bellissima festa, grazie a voi!"
"Oh Haruko…ci metterò tutto il mio impegno, vedrai sarà tutto bellissimo! Ah ah ah!!!"
"Ci conto…e mi raccomando non picchiatevi!"
"Promesso Harukina…per te questo e altro!"
"Buon lavoro, allora!"
"Grazie…ah ah ah!!!"
Hanamichi si chiuse la porta alle spalle, andando verso il suo armadietto, lanciando un'occhiataccia al volpino che si stava chiudendo la giacca dell'uniforme:
"Sentito? Harukina cara non vuole che ci picchiamo, quindi fai il bravo animaletto e non rompere!"
Rukawa sbuffò, e senza rispondergli uscì dallo spogliatoio.

Il pomeriggio seguente gli allenamenti del club di basket erano sospesi, per permettere ai ragazzi di finire di allestire la palestra, dove ci sarebbe stato il party.
Anche le lezioni erano terminate un po' prima, per dare a tutti la possibilità di prepararsi con calma alla festa che si sarebbe svolta quella sera. Nella palestra, rimbombavano le voci allegre e spensierate degli addetti ai lavori, i gridolini gioiosi delle ragazze e le risa dei ragazzi, gli insulti delle matricole dello Shohoku e le conseguenti sventagliate dell'amica di Ayako.
"Adesso basta! Tu coi capelli neri! Appendi i fiocchi di neve di polistirolo sul lato destro della palestra! Rossino, a te il lato sinistro!"
Brontolando, Hanamichi alzò il cartone pieno di decorazioni e si avviò al muro assegnatogli…era un vero peccato, non poter trattare ancora male il volpino…era uno spasso fare apposta a muovere le decorazioni così l'altro era costretto a raddrizzarle!!!
Appoggiò a terra la scatola, grattandosi il mento…
'Però…è strano, non mi ha risposto come al solito, oggi…non è divertente, così!'
Fingendo di scegliere le decorazioni migliori, Hanamichi si inginocchiò, sbirciando il ragazzo moro dall'altra parte della palestra.
Era strano, sembrava…forzatamente staccato. Come rifiutasse di lasciarsi coinvolgere dall'atmosfera rilassata, e festosa, di quel pomeriggio.
'Ma che vado ha pensare…è pur sempre il volpino artico! Non sa nemmeno che sia il Natale!'
E mentre appendeva i fiocchi di neve, Hanamichi si mise a pensare a qualche insulto pesante con cui offendere Rukawa, giusto per svegliarlo un po'…doveva pur mantenersi in forma, con le risse.
………
Non ci volle molto perché finissero le pareti, ma non aveva trovato nulla di buono per insultarlo.
'Bè, sono un Genio…non c'è bisogno che mi sforzi, qualsiasi mia azione è meglio delle sue!'
"Ah ah ah!!! Ti ho battuto Rukawa! Io ci ho messo meno tempo, e le mie decorazioni sono appese meglio! E anche più in alto! È dura essere bassini, eh?"
"Idiota"
rispose automaticamente l'altro, senza degnarlo di uno sguardo.
"Maledetto!!!"
"Fermo!!!"
Miako tirò fuori il ventaglio, affibbiando un ennesimo duro colpo alla povera testa del rossino:
"C'è ancora una grossa insegna da appendere. Là, proprio sopra la porta d'ingresso. Muovetevi, adesso dovrete collaborare!"
"Ma ma ma!!! Non voglio!!!"
"Devi!!!"
"Idiota"
Rukawa raggiunse per primo l'entrata, e sollevò metà della grossa targa d'auguri. Era di compensato decorato, non molto pesante.
"L'ha sollevato così facilmente!!! Allora può fare tutto da solo! Io me ne vado a casa!"
Miako afferrò la camicia del rossino e lo strattonò di brutto, tirandolo a terra:
"Tu rimani qui finché lo dico io! Forza aiutalo!"
"Uffa…sei manesca come Ayako, lo sai? E tu che hai da guardare? Scommetto che l'hai sollevata per primo solo per farti vedere! Sei solo un volpino presuntuoso!"
Il moro socchiuse gli occhi, rimanendo in silenzio, come non avesse sentito le parole dell'altro…scatenando naturalmente le furie del rossino.
"Ma chi ti credi di essere? Mi devi ascoltare quando ti parlo capito?! Non hai alcun diritto di snobbarmi!!!"
"E tu che diritto hai di parlarmi così?"
Per la prima volta in quel pomeriggio, Rukawa rispose con più di una semplice parola. Ma non erano i soliti inulti che Hanamichi si aspettava, bensì lo sbottare esasperato di chi non ne può più, e contrappone una logica freddezza alla furia…il suo cervello fu spedito in cortocircuito, non pronto ad affrontare una conversazione seria con il volpino.
Quindi, rispose nell'unico modo che conosceva…perdendo la testa.
"C-Che diritto???!!! Sono molto superiore a te ricordatelo, stupido pallone gonfiato!!!"
"Bastaaaa!!!"
Miako dimostrò alla testa rossa di essere un'ottima allieva di Ayako, arrivando a spezzare il ventaglio sul suo povero cranio.
"Ma perché solo a me?!"
"Perché sei stato tu a iniziare!!! E adesso muoviti!!!"
'Maledetto Rukawa te la farò pagare!'
I due sollevarono finalmente l'insegna, posizionandola alla giusta altezza, e un ragazzo posizionò la scala per piantare i chiodi cui appenderla.
"Ah, ho finito i chiodi, scusate vado a prenderli. Mi raccomando restate fermi"
"Maledetto complice di questa volpe scansafatiche! Volete far perdere tempo al Genio!!!"
"Idiota"
Hanamichi abbassò il tono della voce, perché nessun altro lo udisse…Miako si era allontanata per controllare le tavolate, mentre nessuno fra gli altri ragazzi se la sentiva di avvicinarsi a quei teppisti del club di basket.
"Sì sì…è facile parlare per te, che hai quell'ochetta che ti difende. Chissà come tu non hai mai fatto niente, è sempre colpa mia…è comodo avere il capo che sbava per te, eh volpino?"
"Non sbava per me"
mormorò l'altra matricola, osservando svogliato le imperfezioni della parete.
Il rossino sbuffò, scrollandosi le ciocche dalla fronte:
"Ma davvero? Forse non apertamente come quelle tre gallinacce, ma dato che non ti ha mai dato contro un motivo ci sarà, e non credo proprio che tu abbia sempre avuto ragione"
"Sei tu che hai sempre iniziato"
"Sì sì…dimmi, che hai fatto per attirare dalla tua Miako?"
Rukawa girò il viso, incontrando gli occhi dell'altro:
"Smettila"
disse semplicemente.
Lentamente, aveva distolto lo sguardo dal muro, incollandolo al viso del compagno, accettando volutamente lo scontro…due lame taglienti, blu zaffiro, si fecero largo nelle difese del rossino, d'improvviso incapaci di resistere…la risposta pronta gli morì in gola, sottomettendosi loro, e a quella voce insensibile…
L'improvvisa incapacità di controbattere ridusse in briciole il suo sarcasmo, scatenandogli un brivido di freddo sotto la sua pelle…tremò, senza sapere come reagire, e solo l'avvicinarsi di Miako gli diede una scusa per girare il volto, scappando ai suoi occhi di ghiaccio, con un bisbiglio su qualcosa del ventaglio di lei….
"Ecco bravi, così, collaborate…"
Il ragazzo tornò coi chiodi, e l'insegna fu presto fissata.
"Bene bene! Proprio perfetta! Complimenti ragazzi, siete stai bravi a rimanere immobili per tutto quel tempo!"
"Ah ah ah ah!!! È tutto merito del Genio!!!"
"Idiota"
"Maledetto volpino!!!"
Doveva farlo, doveva reagire, doveva restituirgli quell'umiliazione, doveva di nuovo essere più forte…o solo credersi tale? Rukawa gli aveva appena dato la dimostrazione che se voleva, poteva zittirlo come e quando desiderava…
"Fermi non provate a rovinare tutto!!! Avete quasi finito, poi potrete andare a casa a prepararvi anche voi!"
"Giusto, a che ora inizia la festa?"
"Alle 8:30, spero sarete puntuali"
Al rossino spuntarono due cuoricini, al posto degli occhi:
"Ma certo!!! Non vedo l'ora di rincontrare Haruko. E tu volpaccia stai lontano, chiaro? Non ti voglio a ronzare attorno a lei!"
"Idiota"
"Fate i bravi…ecco, mancano solo quei rami d'abete da appendere, poi avrete finito! Attenti però che pungono"
"Non è certo al Genio che devi fare raccomandazioni! Guarda e impara volpino, sono il maestro delle decorazioni!!!"
Rukawa sospirò la solita parola, e si mise al lavoro, tornando a ignorarlo completamente.
Hanamichi inarcò un sopracciglio, ma lo sguardo fiero di Miako lo persuase dal fare altri commenti.
………
"Ahia!"
"Hn"
"Merda come punge"
Hanamichi si infilò un dito in bocca, succhiandolo piano…Rukawa seguì con la coda dell'occhio quel gesto così sensuale, respirando a fondo per…trovare il coraggio di farlo.
"Andiamo"
"Eh?"
"In infermeria. Non puoi sanguinare sulle decorazioni. Le sporcheresti"
Non era stato difficile, inventare un motivo per portarlo via un po', con sé…
"Stupido!!!"
Però il rossino si avviò docilmente dietro all'altro, seguendolo per i corridoi quasi vuoti…ormai erano rimasti in pochi, oltre a loro.
La scuola era silenziosa, la polvere danzava nei raggi di luce dell'ultimo sole…il mondo pieno di chiasso si era tramutato in una bolla di vita ovattata, che allargava il suo influsso rilassante anche sui ragazzi all'interno…Hanamichi stesso non riusciva a staccare gli occhi dalla schiena del compagno, che lo precedeva tranquillamente nei corridoi, verso l'infermeria.
Un po', ne aveva paura, un po' ne era in soggezione, per il resto…era stato incapace di dirgli di no.
La porta del piccolo locale si aprì silenziosamente, e Rukawa indicò al compagno di sedersi sul letto…Hanamichi lo osservò trafficare in silenzio, senza sapere come comportarsi con lui.
Perché lo stava aiutando? Poteva benissimo mettersi da solo un cerotto, non c'era bisogno di…
"Fammi vedere"
Il rossino non poté impedire alla sua mano di muoversi da sola, verso di lui. Il polpastrello del suo dito era un po' cotto, come dopo una lunga nuotata, ma non ne usciva più sangue.
"Non avresti dovuto succhiarlo così tanto, poteva essere sporco"
Rukawa bagnò del cotone col disinfettante, e lavò la cute ferita…un cerotto color carne completò il medicamento. In pochi attimi, il volpino aveva finito di cancellare la loro presenza lì, e già si avviava verso la porta.
E mentre la stava attraversando, la voce di Hanamichi tornò:
"Perché? Potevo farcela da solo…e non credo che pensi di umiliarmi con così poco"
Il volpino non si girò, limitandosi ad alzare le spalle:
"…è Natale"
e sparì nel corridoio.
Hanamichi si strinse la mano al petto, mentre riprendeva il controllo di sé…ne era stato attratto, dopo che gli aveva mostrato il suo potere non era riuscito in alcun modo ad opporsi, a dire la sua mentre l'altro prendeva tutte le decisioni…e le dita fresche gli avevano sfiorato la pelle, massaggiandola piano, applicando il cerotto, con attenzione perché non sentisse male…
La sua intenzione di aiutarlo aveva abbattuto il resto della sua forza di volontà…non aveva avuto il coraggio di dirgli di no, né di avere di nuovo quegli occhi su di sé…e questo non era ciò che gli dava veramente fastidio…
Il rossino si stese sul letto, girandosi subito su un fianco. La luce del sole cadeva sul cuscino, accecandolo…ma non gli procurava disagio. Non era forte, non gli feriva gli occhi.
Al contrario di se stesso…di come si era comportato con Rukawa, in quel pomeriggio.
L'aveva coperto d'insulti come al solito, aveva tentato d'aggredirlo, l'aveva canzonato e sminuito, come sempre…eppure dopo quell'attimo d'ira il volpino s'era preso cura di lui, aiutandolo a medicarsi, per pura gentilezza…anche dopo aver passato il pomeriggio a essere insultato.
Il ragazzo fu contento di essere solo…stava sprofondando nella vergogna.
Rukawa aveva accettato lo spirito del Natale, al contrario di lui…arrossì, mentre tutti quegli insulti non gli parevano più tanto divertenti. Il suo comportamento somigliava così tanto ai muri che avevano decorato quel pomeriggio, vuoti e squallidi…quello di Rukawa ai festoni scintillanti, belli e perfetti, e in armonia con quel momento pericolare…
Si drizzò di scatto, balzando in piedi:
"Basta! Non è da me rimuginare su certe cose! Adesso basterà ringraziarlo e dimenticare tutto! Così saremo pari!"
Uscì di corsa dall'infermeria, filando verso la palestra…la porta era aperta, le luci erano accese.
'Per fortuna non se n'è ancora andato!'
Entrò di colpo sul parquet dove si allenavano, cercando la sagoma del compagno, così familiare in quel luogo…vagò alla sua ricerca per tutta la palestra, ma gli unici presenti erano Miako e altri due ragazzi, che sistemavano dei pacchi sotto l'albero.
"Ah Hanamichi, stai bene? Rukawa mi ha detto che ti sei lievemente ferito"
"Sì sì sono a posto, ma dov'è lui?"
"Chi, Rukawa? Bè, ha finito la sua parte e se n'è andato"
"Ah…ok"
La ragazza inclinò la testa, resa curiosa dall'espressione un po' abbattuta di lui:
"Dovevi forse dirgli qualcosa?"
Hanamichi comprese d'essersi coperto, e scoppiò a ridere, mentre una punta d'amaro gli avvelenava il cuore:
"Certo che no, volevo solo vedesse che le mie decorazioni sono più belle! Sotto col lavoro! Ah ah!"
Miako sorrise scuotendo la testa…quei due erano proprio come Ayako glieli aveva descritti.
Il rossino appese gli ultimi rami coperti di ghiaccioli di plastica, con la testa altrove…non era riuscito a ringraziarlo, né…bè, voleva scusarsi con lui…ammetteva d'essersi comportato parecchio da stronzo.
'Come posso fare? Non posso certo corrergli dietro, non ho idea di dove andare…e stasera ci sarà un sacco di gente, non posso davanti a tutti! E neanche chiedergli di uscire un secondo a parlare, mi guarderebbe malissimo…devo trovare un altro modo…'
………
L'ultimo festone era ormai fissato, ma ancora la mente del rossino era senza idee.
"Bene Hanamichi, finalmente è tutto a posto…spero di vederti stasera"
"Sì certo…"
Miako lo osservò uscire…aveva la testa fra le nuvole, come quand'era appena rientrato nella palestra…chissà cos'era successo con Rukawa, per stravolgerlo in quella maniera…
'Me lo farò raccontare da Ayako..'
si ripromise, prima di dare gli ultimi ritocchi.
Intanto, per Hanamichi la strada verso casa non era mai sembrata tanto corta…era quasi arrivato, eppure ancora non aveva neppure un'idea per ricambiare la gentilezza del volpino in quel pomeriggio…la cosa più semplice sarebbe stata fargli un regalo, era anche il momento giusto, però…che diavolo poteva andare a comprare a un ragazzo di cui conosceva solo la passione per il sonno e quella per il basket? Certo, un bel cuscino non sarebbe stata un'idea malvagia, però…non era quello che voleva.
Cercava qualcosa di veramente personale, che lo obbligasse a capire che era lui ad averglielo regalato…non aveva certo intenzione di consegnarglielo a mano, non ce l'avrebbe mai fatta…e non era capace di scrivere un bigliettino, i cinquanta rifiuti precedenti gliel'avevano insegnato…
'Metterlo nel suo armadietto, è la soluzione…ma che gli prendo?'
Svoltò di scatto a destra, tagliando la strada a un vecchietto, e si infilò in un centro commerciale.

"Hanamichiiiiiiiiii sei in ritardoooooo!!!"
"Scusate ho cercato un regalo e non mi sono accorto del tempo che passava"
"Doveva essere qualcosa di davvero importante per farti arrivare qui tardi, eh Hana?"
"Sì Yohei, davvero importante…"
rispose distrattamente il rossino, studiando la palestra…chissà se era già arrivato…
Affondò una mano nella tasca, stringendo il pacchettino che vi aveva riposto, lontano dagli altri.
Non poteva rischiare di darlo via per sbaglio, né che qualcun altro lo vedesse…era solo per Rukawa. E quello stupido volpino non avrebbe potuto non collegarlo a lui…
"Hana chi cerchi?"
Il rossino sussultò, mentre Yohei si mangiucchiava dei dolcetti e seguiva lo sguardo dell'amico, che spaziava nella palestra.
"Eh? Io…Harukina cara, non l'ho ancora incontrata!"
'Dov'è quella volpaccia? Che sia più in ritardo di me? Sicuramente si sarà addormentata da qualche parte…merda muoviti!!!'
"Haruko è là con le sue amiche, non vedi? Vicino al tavolo del buffet, con Ayako e Miyagi!"
"Oh già giusto il Genio era perso ad ammirare le decorazioni che ha messo su!"
"È vero, me n'ero scordato…com'è andato il lavoro con Rukawa?"
Hanamichi avvampò, e finse un attacco di tosse:
"Perché ti interessa come m'è andata con quello?"
"Bè, curiosità…vi siete picchiati tanto?"
L'altro scosse la testa, indicando Miako:
"Mena!!!!"
Yohei rise, prendendo un piattino di plastica. Hanamichi lo imitò, riempiendo il suo…sul tavolo c'era un piatto colmo di cubetti di polpettone, e subito lì accanto una grossa coppa bassa ripiena di ciò che sembrava frutta candita, immersa in uno sciroppo, e tagliata, per comodità, a tocchetti.
"Perché questa è qui? Non va coi dolci?"
Ayako rise, colmando un cucchiaio di frutta e posandolo accanto alla carne che il rossino s'era preso:
"Questa me l'ha mandata una mia corrispondente come regalo di Natale, anche se è dolce si mangia con la carne…assaggia"
Hanamichi gettò un'occhiata a Miyagi, che ne aveva il piato pieno…quando l'amico annuì con la testa, anche lui assaggiò l'abbinamento.
"Ehi, è buono!"
(eccome se è buono il polpettone con la mostarda *_____* n.d.Hymeko)
"Sì, peccato ce ne sia così poca, è stata un successo"
"Allora Sakuragi avete fatto i bravi oggi pomeriggio?"
Vedendo il rossino nelle vicinanze della sorella, il Gorilla s'era affrettato a raggiungerli.
"Ehi Gori guarda che non dovresti fare queste domande al Genio! Lui è sempre perfetto!"
"E modesto…ma dato che le decorazioni sono tutte a posto, e che l'albero è ancora intero, devo dedurre che non vi siete ammazzati di botte…"
"Per forza! Con l'allieva di Ayako in giro…"
"Non parlar male di Miako!"
e anche la sera di Natale il povero rossino fu centrato dalla furia della manager.
"Ahia!!! Anche adesso?"
"Povero Hanamichi è il tuo destino"
"Maledetti guardate che non vi consegno i regali!!!"
"Senti Babbo Natale, guarda che noi ci teniamo i tuoi!!!"
Fra le risate di tutti, Okuso, Takamiya e Noma corsero dentro e fuori la palestra, col rossino infuriato che sbraitava dietro di loro, minacciandoli di morte…
………
"Ok ok…ci arrendiamo…eccoli qua"
I tre ragazzi svennero di schianto ai piedi dell'albero di Natale, senza neppure ricevere i regali da parte dell'altro…
"Ah ah ah!!! Non potete competere col Tensai! Lui è il Genio delle partite, il Re della resistenza!"
Mentre Akagi sbuffava, Ayako ridacchiò:
"In fondo in questo ha ragione, no senpai?"
Il Gorillone scosse la testa, controllando che non si avvicinasse troppo alla sorella.
'In effetti è strano…l'ha a malapena salutata, non ha sbavato neppure una volta…che ci sarà sotto? Sembra stia pensando ad altro…'
Hanamichi bevve un sorso di succo d'arancia, ignaro dello sguardo sospettoso del capitano…aveva provocato i compagni proprio per quella corsa, era il suo scopo…aveva potuto perlustrare la scuola senza che nessuno notasse niente di strano nel suo comportamento….eppure la sua ricerca era stata vana.
Erano passati in ogni angolo aperto ai ragazzi, quella sera…eppure Rukawa non c'era.
Sbirciò l'orologio, si stava facendo tardi…che senso avrebbe avuto arrivare a quell'ora?
Scosse la testa, mentre un rivolo di dolore unto gli scorreva sul cuore…non sarebbe venuto.
Infilò la mano in tasca, stringendo il pacchetto…non era giusto che non andasse, dopo tutto quello che avevano fatto…non poteva rifiutargli la possibilità di scusarsi!
"Sakuragi come va?"
"Ah…Haruko"
"Non avevi il fiatone, eh?"
"Certo che no…sono molto allenato"
Akagi trattenne il fiato…non si era vantato neppure un pochino…
"Li hai fatti morire di fatica…"
"Se la meritano…dovrebbero fare un po' di sport anche loro!"
"Già…ma dimmi, c'è qualcosa che non va? Ti vedo un po' assente…"
Hanamichi arrossì, sentendosi colpevole…non le aveva dedicato un attimo di attenzione, per cercare quella maledetta volpaccia. Sorrise, sfuggendo il suo sguardo:
"Scusami, stavo pensando ad altro…"
"Non preoccuparti, adesso sei qui con noi. Quindi, ne approfitto…"
Haruko tirò fuori le mani da dietro la schiena, e tese al ragazzo un pacchetto colorato, con un bel nastro rosso:
"…Buon Natale!"
"H-H-Harukina…grazie!!!"
Col cuore pesante, Hanamichi accettò il dono, sforzandosi di comportarsi normalmente…Haruko gli sorrise con tanta dolcezza, quando lui le diede il suo pacco, e lui dovette obbligarsi ad arrossire, mentre la sua mente era altrove…
'Maledetto Rukawa non puoi farmi questo! Non è giusto!'
………
"Ragazzi, è stata una festa fantastica!"
"Miako…immagino ti sarai presa un sacco di lodi!"
La ragazza si stropicciò le mani, gli occhi che ancora le brillavano in un eccesso d'esaltazione:
"Eccome, il Preside non faceva che complimentarsi, non ha fatto che lodare la mia organizzazione! E indovinate un po'?"
I ragazzi del club di basket tesero le orecchie…moriva dalla voglia di vantarsi.
"Hanno fatto un sondaggio, e molti ragazzi hanno detto che se a Capodanno ci sarà una festa come questa verranno volentieri qui, così il Preside, pensando sia una buona idea per evitare che ci ubriachiamo in qualche postaccio o che finiamo in una rissa, mi ha chiesto di organizzare anche un veglione per l'ultimo dell'anno!!!"
Tutti si congratularono con lei, pregustandosi già anche un'altra festa…anche il rossino, che si vedeva consegnare su un piatto d'argento un'altra possibilità di scusarsi.
"Capitano Akagi, potrei chiederti di nuovo in prestito uno dei tuoi ragazzi? Non ci sarà molto da cambiare per le decorazioni, non ci vorrà molto!"
"Ma certo! Sakuragi! L'aiuterai tu!"
Hanamichi spalancò gli occhi: ecco l'occasione adatta per stare un po' solo col volpino!
"Eh?! Ma perché solo io?! Chiamate anche Rukawa"
Miako scosse la testa, pettinandosi i lunghi capelli mossi:
"Non ce ne sarà bisogno, me ne basta uno solo, sarebbe inutile avervi qui tutti e due"
"Ma ma ma! Non è giusto! Perché io devo lavorare e lui no?!"
Non poteva perdere quell'occasione…doveva insistere perché chiamassero anche lui!
"Vedila così Sakuragi…tu sei la prima scelta…non hai bisogno di lui per fare un ottimo lavoro!"
'Eh no Gori non mi freghi!'
"Questo lo so benissimo anche da solo! Sono un Genio! Però non voglio far fatica solo io!"
Miako strinse gli occhi, il suo sguardo diventò profondo…
"Non dirmi che non ce la faresti da solo…e poi, le lodi andrebbero tutte a te…"
Hanamichi tese i muscoli…era in trappola…non poteva insistere ancora…si sarebbero insospettiti…
"Ah ah ah!!! Le lodi sono mie di diritto! Vedrai Miako sarà tutto migliore grazie al solo Genio! Non hai bisogno di Rukawa!"
Haruko sospirò, guardandosi attorno:
"A proposito, stasera non l'ho visto…sapete come mai?"
Il cuore del rossino palpitò più forte, mentre la sua mente ringraziava Haruko, per quella domanda che lui non poteva fare…
Ayako ridacchiò, buttando giù del succo di frutta:
"Sarà stato a casa a dormire…ma non preoccuparti, lo obbligherò io, a venire al veglione!"
'Bene, è ora di continuare la sceneggiata!'
"Ma dobbiamo chiamarlo per forza? Si sta così bene senza di lui!!!"
"Gioco di squadra Sakuragi! Gioco di squadra!"
"Sì sì…dillo anche a lui, però!"
"Infatti, appena si deciderà a onorarci con la sua presenza, glielo ricorderò, stanne certo…"
'E io sarò lì a proteggerlo…cioè, a curargli il bernoccolo che gli procurerai…'
Hanamichi sorrise…non era stata poi male, come serata…

Nel cielo, i primi botti dell'ultima notte dell'anno iniziavano a decorare il blu fra le stelle, sostituendo il loro artificiale splendore a quello, più tenue, degli astri.
Hanamichi sospirò, fissando la schiena del volpino che spariva oltre la porta, svignandosela da quella palestra piena di caos e di musica assordante. Lo aveva osservato, da lontano…ne aveva percepito la noia, aveva visto l'insofferenza a quell'ambiente caldo e rumoroso…e aveva sognato, ad occhi aperti, di essergli accanto, mentre oltrepassava quell'uscita…
Anche lui soffriva quel caldo afoso, quegli inutili schiamazzi, il dover fingere di divertirsi…quando in realtà, non desiderava altro che corrergli dietro, e affondare una mano nella sua…
Distolse il volto dal gruppo di ragazze che cantava canti natalizi…poteva solo sperare che il rossore che sentiva ardergli il viso fosse scambiato per un po' di febbre…nessuno doveva sospettare dei suoi pensieri su Rukawa, dei suoi sogni…erano stati incessantemente popolati da un paio d'occhi zaffiro, che non si staccavano dai suoi, chiedendogli un perché del suo agire, un motivo per quegli insulti…Hanamichi sapeva che erano frutto del suo subconscio, e per questo gli dava ancor più retta…erano il modo in cui il suo cuore tentava di spingerlo a scusarsi.
Si aggrappò al pacchettino, cercando la forza per dichiararsi…si era svegliato col cuore in gola, nel bel mezzo della notte, però…non era certo solo spavento.
'Rukawa…'
A casa sua, lo aveva pronunciato, in un modo del tutto particolare…carico di affetto. Mettendoci tutta l'anima, in quel nome fatto di poesia…aveva trascorso tutti i dormiveglia, sognando che quello che lo circondava fosse il tepore del suo corpo…ogni volta, il cuore rallentava il suo battito, quando si svegliava del tutto, trovandosi senza di lui…
Quando era diventato così importante, Rukawa? In che modo aveva cambiato le carte in tavola?
'Forse mostrandosi com'è realmente…'
Non riusciva a dimenticare il pomeriggio della Vigilia…ira e dolcezza, asprezza e gentilezza…due suoi aspetti che nessun altro aveva mai avuto la fortuna di vedere…e lui li rivoleva, per sé, entrambi…perché componevano il volpino.
Eppure, anche se non sapeva esattamente definire il sentimento per cui batteva il suo cuore, lui era lì immobile, lo sguardo vacuo sui festoni, senza fare nulla per scoprire.
Si passò una mano sulla fronte, tentando di cancellare la vergogna cui non riusciva a sottrarsi…non era riuscito a dirgli nulla, e neppure a donargli il piccolo pensierino che aveva custodito gelosamente, in attesa di quella notte. Statico, immobile…inutile.
I festoni pendevano lucidi dal soffitto, fili d'argento e di ghiaccio sfavillavano sulle pareti, le candele a scintille morivano con la loro fiammante bellezza tra le mani degli studenti…tutto era specchio di perfezione.
Solo lui, il rossino, si sentiva fuori luogo…ancora macchiato dalla codardia, era inciampato sulle parole che aveva pensato per chiedergli di parlare un attimo con lui…il suo sguardo era girato al largo, quasi temendo di esserne ancora scottato…o peggio, che capisse come lo faceva sentire…si era spento da solo, impedendosi di godere di quella festa, concentrando tutto il suo essere nel trovare il modo, l'idea degna di lui Genio, per consegnargli quel pacchettino…e poi lui era uscito.
'Dove sei andato? Manca poco a mezzanotte…'
"Ehi Hana ci sei?"
"Eh?"
"Dai, ci siamo quasi!"
"Ah sì…scusa Yohei, devo andare un attimo in bagno"
"Eh? Ma Hana…"
Il ragazzo sorrise…era ora, che l'amico si decidesse, ad andare a parlare con Rukawa! Non aveva idea di cosa lo stesse tormentando in quel modo, ma a quanto pareva finalmente si era deciso a reagire…
"Yohei, dov'è andato Sakuragi?"
"Non so, Haruko…ma credo che non lo vedremo per un po'…"

"Ma dove diavolo si sarà cacciato? La scuola non è piccola!!!"
Hanamichi entrò nell'ennesimo bagno, disgraziatamente vuoto…
"E certo che non c'è nessuno! È quasi Capodanno, solo io posso essere tanto scemo da passarlo girando per i cessi! Maledetto Rukawa io ti strozzo!!!"
Uscì sbattendo la porta, imprecando fra sé…era troppo importante riuscire a consegnarglielo! Non avrebbe potuto aspettare finché l'altro non avesse deciso di tornare in palestra, o beccarlo vicino alle bici…no no no! Doveva agire, non aspettare che fosse Rukawa a tornare! E voleva darglielo prima di mezzanotte…non doveva essere un regalo dell'anno precedente!
"Ma dove sei…"
mormorò, girando in tondo.
Aveva passato i luoghi che sapeva frequentava…la mensa, la terrazza, gli spogliatoi…aveva anche dovuto forzare un paio di serrature per entrare! Eppure nulla, lui sembrava sparito…
"Dai Ru…non farmi scherzi"
L'orologio segnava quasi le 11:58…mancavano due minuti, e poi…tappi di spumante e fuochi d'artificio. 'Ma non per noi…lasciati raggiungere, Rukawa…per una volta…'
Strinse i pugni, sconfitto…la lancetta continuava la sua eterna corsa, non aveva il potere di fermarla…tutto il suo impegno si sarebbe risolto nello scoppio di una bolla di sapone…non era giusto, si stava impegnando per lui, per essere gentile nei suoi confronti…per non essere detestabile, una buona volta…
"Forse per questo mi rifiuti, volpino? Mi hai in antipatia così tanto? Non hai tutti i torti…non sono mai stato gentile, con te…non ho mai fatto nulla, per avvicinarmi a te…inizio anche a impazzire…"
Sollevò una mano, quella ferita che Rukawa aveva avuto la gentilezza di curare:
"Sarai il mio ultimo tentativo…permettimi di trovarlo, di essere con lui questa notte…"
Si girò, e corse verso l'infermeria, mentre le voci dei suoi compagni scandivano a pieni polmoni il count down verso l'inizio dell'anno nuovo…Hanamichi aprì la porta del piccolo locale, mentre l'aria veniva riempita dalle urla dei ragazzi e dallo scoppio dei fuochi d'artificio nel cielo.
E lo vide, contro i bagliori che piovevano dall'esterno, immobile tra i drappi di luce che s'infrangevano contro la sua sagoma scura, un'unica isola silenziosa in quel mare di chiasso.
"Rukawa…"
mormorò, assaporando la melodia di quel nome, il suono affascinante che produceva, fra le sue labbra.
"Che vuoi?"
"Ti cercavo"
bisbigliò l'altro, chiudendo fuori dalla porta improbabili scocciatori.
"Non tornerò in palestra, dillo ad Ayako"
"No, non è per lei…è…per me, che sono qui"
"…hn"
non disse altro, aspettando che il compagno continuasse.
Hanamichi si accostò alla finestra, osservando accanto a lui i fiori di fuoco che sorgevano nel cielo. Non gli erano mai sembrati così stupendi, prima di quel momento…
"Sono belli, vero?"
"Hn"
Scosse la testa…quel volpino non avrebbe mai fatto un discorso prolisso, era inutile sperarci…sorrise fra sé, osservando il suo bel volto specchiarsi sul vetro, e gli occhi lontani che contemplavano lo spettacolo contro il firmamento.
L'aveva trovato, alla fine ci era riuscito…un po' in ritardo, ma ora non importava più tanto…non gli interessava più consegnarglielo nell'anno vecchio o in quello nuovo…l'importante era essere con lui, condividere quella magia…i fuochi d'artificio erano stati creati per essere visti insieme…
"Senti…mi spiace per come mi sono comportato quel pomeriggio…"
Il volpino inarcò un sopracciglio, lanciando uno sguardo obliquo al compagno…non poté evitarsi un accenno di sorriso…era così strano, vedere quell'idiota prendere fiato, e arrossire per qualcosa che non fosse la Akagi…
"Sì, insomma…mi sono comportato tutto il pomeriggio da stronzo e tu mi hai aiutato…scusa"
"Hn…"
Rukawa scosse la testa, rimanendo in silenzio…non sapeva bene cosa dire, a quel ragazzo che lo guardava come un cucciolo che aspetti la carezza del padrone…
"S-sei arrabbiato?"
"No"
rispose con semplicità, passandosi le dita fra i capelli…non provava rancore verso di lui…quelle scuse dimostravano che non pensava veramente ciò che diceva, o non gli avrebbe chiesto perdono…in fondo al cuore, lo sapeva…
"Davvero?"
"Hn"
Il riflesso del rossino gli sorrise…il volpino si sentì alleggerire, mentre la pesantezza che aveva finto di non sentire spariva, cancellata dalle sue poche parole…toccava a lui, adesso, ridurre ulteriormente la distanza.
"È il mio compleanno"
mormorò, sbirciando interessato la reazione dell'altro.
"Eh?"
Hanamichi non si sarebbe mai aspettato che Rukawa iniziasse un discorso, di punto in bianco…
"Oggi è il mio compleanno…sono nato il primo di gennaio"
"Ah…"
Il rossino sgranò gli occhi, senza capire…per quale motivo Rukawa aveva deciso di condividere con lui quel segreto? Nessuno lo sapeva, in squadra…a parte Ayako e il Gorilla, forse…
"Voglio un regalo"
"Eh?!"
Hanamichi spinse un po' la schiena all'indietro, stringendo convulsamente il regalo…il volpino ora lo guardava, intensamente…quegli occhi blu non erano più indifferenti, persi nelle nebbie dei suoi pensieri…ma presenti e vividi, frementi di vita…fissi su di lui, a inchiodargli il respiro nei polmoni, ad annullargli la volontà.
"È il mio compleanno…è Capodanno…e sai cos'è quello lì sopra?"
L'altra matricola alzò gli occhi di scatto, seguendo lo sguardo del volpino…sopra la sua testa, era appeso un rametto verde.
"È il mio compleanno…"
si spinse contro di lui, allacciandogli le braccia attorno alla vita, gustandosi quell'uragano di ragazzo improvvisamente ammansito…
"…siamo sotto un rametto di vischio…lo sai che si fa quando scocca la mezzanotte dell'ultimo giorno dell'anno?"
"…ci si bacia…"
rispose il rossino, incredulo che la sua voce avesse avuto la forza di sgorgare…e di pronunciare quelle parole…
"Esatto…ci si bacia…"
Rukawa allungò il viso, accarezzandogli col fiato le labbra…non voleva rubarglielo, quel bacio…desiderava che l'altro avesse la possibilità di spostarsi, ma che non lo facesse…lo voleva per sé, ma volontariamente…era il rossino, che doveva annullare quel soffio che era tra loro…
Hanamichi chiuse gli occhi, respirando il fiato dolce attraverso cui la volpe gli lambiva le labbra…così caldo, delicato, discreto…non lo aveva ancora baciato, limitandosi a solleticargli la pelle…socchiuse gli occhi, indagando nello sguardo blu del volpino, chiedendogli silenziosamente perché non lo avesse ancora baciato…
La risposta riluceva scintillando, mille schegge di luce accecante…rispetto per lui, per la sua volontà…la risolutezza nel volere che lui lo volesse…
Arrossì, grato per quel riguardo che ancora sentiva di non meritare…la voglia di contraccambiare quella gentilezza agì per lui, chiudendogli gli occhi, spingendolo con sicurezza verso le labbra dell'altro…Rukawa gemette, mentre la bocca del rossino sigillava la sua, un contatto immobile fra due paia di labbra calde.
Rimasero per parecchi secondi così, semplicemente a toccarsi, le mani che non si muovevano, gli occhi ancora socchiusi…poi Rukawa mosse timorosamente le dita, risalendo le sua spina dorsale…Hanamichi gemette, mentre avvertiva un brivido solleticargli il cervello…il volpino ne approfittò, di quel momento di sbandamento, per allungare la punta della lingua e passarla fra le sue labbra socchiuse, contro i denti…avvertì il corpo dell'altro reagire d'istinto, la lingua correre ad incontrarlo, le mani serrarsi fra i suoi capelli, il petto strofinarsi contro il suo…tutto esplodere.
Luce, calore, desiderio…mani che correvano, lingue che carezzavano, corpi che si strofinavano…Rukawa lo strattonò via dalla finestra, portandolo con una forza che non immaginava d'avere sul lettino dell'infermeria, stendendosi su di lui, ghermendo ogni sospiro che usciva dalle sue labbra, annegandolo fra le sue braccia…le sue mani si infilarono sotto la camicia del rossino, senza accorgersi dei bottoni che saltavano…le sue dita gli artigliarono la pelle appena Hanamichi spalancò le gambe per lui, allacciandogliele attorno alla vita, stringendolo contro di sé…riusciva a malapena a muoversi, a strofinare le loro erezioni, a pizzicare con le dita i capezzoli che l'altro gli porgeva, inarcandosi per facilitargli l'accesso a ogni centimetro del suo corpo…
Sussultò, quando il compagno spostò di colpo il viso, ansimando con gli occhi fissi al cielo.
Tremava…il sudore scorreva sul suo viso…troppo simile a lacrime.
Rukawa si sentì morire…cosa aveva risvegliato, in lui, per spaventarlo così? L'aria vibrava ancora del piacere che aveva provato fin quel momento…ma non era certo che anche l'altro avesse goduto…pensarlo lo calmò, del tutto…aveva paura che s'inventasse…che stesse per…
"Mi spiace…non volevo spaventarti…"
Hanamichi deglutì, imponendosi di non arrossire…provava un po' d'imbarazzo nel guardarlo in viso, però...per cosa era dispiaciuto?
Sbatté le palpebre…Rukawa sembrava spaventato, per lui.
"C-Che stavi pensando volpino? Che ti prende?"
Gemette mordendosi le labbra, mentre una mano pallida si posava sulla sua guancia, scivolando ad accarezzargli il collo…sollevò di nuovo il petto, offrendoglielo senza pudore…
"…non farei nulla senza il tuo permesso…"
"Eh? Ma che hai…"
Rukawa vide quegli occhi castani spalancarsi, di comprensione, per poi stringersi, mentre le risate riempivano il piccolo locale.
"Ehi…"
"Stupido…hai il mio permesso per fare tutto ciò che vuoi, con me…"
Hanamichi si raddrizzò di scatto, premendogli le labbra contro le sue, senza chiudere gli occhi.
"…proprio tutto…"
gli soffiò sul lobo dell'orecchio, prima di mordicchiarglielo teneramente.
"…mi sono fermato perché…"
Si stese di nuovo sul letto, attirando la sua testa sulla sua, perché le fronti si toccassero, e gli occhi si sciogliessero in un vortice di blu e cioccolato…
"…siamo nell'infermiera della scuola e non mi va che accada qui"
Rukawa soppesò quelle parole, studiando il viso del rossino…sembrava così certo…
"Davvero vuoi…"
Hanamichi sorrise, leccandogli il pomo d'Adamo:
"Certo che voglio…e non preoccuparti, ho compreso perfettamente ciò che hai in mente…"
e per sottolineargli quella certezza, allungò una mano per saggiare la consistenza della sua erezione, attraverso la stoffa dei pantaloni.
Rukawa gemette, mordendosi a sangue le labbra, mentre quella mano audace insisteva nelle sue lente, sadiche carezze…
"Andiamo via da qui…"
Il volpino annuì, boccheggiando…le sue dita sbiancate erano affondate fra le lenzuola, i muscoli contratti si muovevano per incontrare le dita dell'altro.
"Basta Ru…non qui"
Rukawa ululò, appena Hanamichi ritrasse la mano…calò sulla sua bocca, stendendosi su di lui, strusciandosi per rinnovare il piacere che fino a pochi attimi prima lo consumava…
"R-Ru! Buono, buono…"
Hanamichi inarcò la schiena, perché l'altro potesse abbracciarlo meglio, affondando il viso contro il suo collo…rise, quando le parole del volpino gli solleticarono il collo.
"Quanto dista casa tua?"
"Una ventina di minuti a piedi, perché?"
"Casa mia è a dieci"
mormorò l'altro, frammentando ansimi e gemiti.
"Andiamo allora…"
Tutta la volontà che aveva in sé servì appena per consentirgli di alzarsi…Rukawa scese dal letto, barcollando un po'…Hanamichi si mise a sedere, accanto a lui, senza allontanarsi…non gli avrebbe mai dato motivo di pensare che avesse cambiato idea.
"Andiamo?"
Rukawa vide quelle lettere formarsi sulla bocca rossa, quella che aveva baciato poco prima, che poteva far ancora sua, che era lì per lui…
"Ah ah…aspetta dieci minuti, volpe insaziabile!"
Hanamichi scese dal letto, e tese la mano al compagno:
"Prima dobbiamo svignarcela, e anche in fretta!"
Rukawa osservò il ragazzo spiare dalla porta, controllando che nessuno fosse in vista, per poi voltarsi verso di lui, gli occhi scintillanti di furbizia, eccitati per quel gioco innocentemente licenzioso:
"Allora, ti muovi?"
Il volpino annuì, seguendolo per i corridoio vuoti della scuola, raggiungendo in fretta lo stanzino coi loro cappotti.
A mente fredda, lontano dal suo corpo intossicante, le cose non sembravano più così perfette, a Rukawa. Perché l'altro aveva quella smania di andare a letto con lui? Perché d'improvviso lo desiderava al punto di concedersi? Avevano goduto entrambi, di quei baci e delle carezze, era vero, però…bastavano a giustificare il bisogno di fare sesso?
Lo voleva razionalmente, o quella passione era semplicemente il frutto delle scosse di piacere che si erano procurati, che l'avevano portato a desiderarne ancora?
Non credeva certo che il rossino si fosse innamorato di lui…ma allora perché?
C'entrava forse il fatto che si fosse scusato con lui, per quel pomeriggio? Era solo un altro modo di mettersi a posto la coscienza…soddisfarlo sessualmente?
Si massaggiò le tempie…non gli sembrava il tipo in grado di pensare cose tanto contorte, però…non voleva che l'altro andasse con lui solo per il gusto di una scopata.
"Ehi volpino da che parte è casa tua?"
"Ah…di là"
"Sbrighiamoci!!! Facciamo una gara volpaccia!"
Perché quella fretta? Cos'era tutta quella frenesia? Non lo desiderava così, era diverso da prima…dolce, diverso dal solito…più vero, naturale…perché era tornato a essere il solito idiota?
Non voleva fare l'amore col vecchio do'hao…rivoleva il ragazzo che aveva conosciuto prima…desiderava solo che gli sorridesse di nuovo, senza sghignazzare…
"Ora dove?"
Hanamichi si fermò, guardandosi in giro, a un incrocio.
Le persone, accanto a loro, ridevano e si abbracciavano, augurandosi ogni bene per l'anno successivo…nel cielo, gli ultimi fuochi d'artificio morivano splendidi, trasformandosi in scintille, che cadevano verso terra come lacrime d'oro, del cielo…
Rukawa si abbracciò, senza rispondere alla sua domanda, osservando il suo volto annebbiato dal fiato, che sfuggiva veloce per la corsa dalle sue labbra…la sua voce, l'avrebbe di nuovo chiamato con tanta passione…sentimento…amore?
C'era amore, fra loro?
Non sapeva…cosa provasse Sakuragi per lui…cosa si aspettasse, da quella notte…però lui non voleva…sesso.
Non ne sarebbe stato soddisfatto…non gli avrebbe offerto il suo cuore, per ricevere in cambio solo il suo corpo.
Voleva essere amato, di quel calore bruciante di cui il rossino era certamente capace…circondato dalle sua braccia, ustionanti come lava…dormire, col profumo morbido della sua pelle su di sé…svegliato, nel tepore incandescente del suo abbraccio…
Voleva…tutto, di lui.
Da quando…aveva perso il conto, dei giorni passati a negare l'evidenza…era pronto a rinunciare a trasformare quella gelida atmosfera in torrida nottata, ma finta…gli sarebbe bastato un vero abbraccio, col cuore…
"Ru…che hai?"
Hanamichi osservò il compagno, immobile in mezzo al marciapiede, insensibile alla gente un po' alticcia che lo urtava…splendido, col suo cappotto nero, lungo fino a metà coscia…la sciarpa blu notte, come quegli occhi che lo fissavano spersi…le braccia che si stringevano il torace, i guanti neri che proteggevano la sua pelle di seta dal freddo…così bello, in mezzo alle luci effimere della città…così lontano, eppure a due passi da lui…
"Cosa c'è?"
Lo vide dondolarsi leggermente su una gamba, piegarsi alle folate di vento…socchiudere le labbra, donargli la visione della bianca materializzazione del suo respiro…
"Perché vuoi…"
Bastarono, per far comprendere a Hanamichi…non era del tutto illecito, come dubbio…in fondo…era accaduto tutto così in fretta, anche per lui…
Si grattò la testa, abbassando lo sguardo, verso i cristalli di ghiaccio che lucidavano i marciapiedi. Come poteva dimostrargli, senza ombra di dubbio, il motivo per cui sarebbe andato con lui? L'aveva capito da così poco, vedendolo ergersi contro i fuochi d'artificio...anche per lui c'era confusione...quel sentimento puro, eppure tanto indistinto...le parole non sarebbero bastate…forse non le avrebbe nemmeno sentite, in mezzo ai festeggiamenti.
Aveva bisogno di un gesto, assoluto e indimenticabile…un atto d'amore…estremo, che fosse il principio di tutto…l'origine e il termine di ogni cosa…un bacio.
Hanamichi alzò il viso, specchiandosi in una vetrina lontana, dall'altra parte della strada…anche da lì, vedeva la risoluzione, in quegli occhi più che mai limpidi…era così semplice…bastavano due passi…e lì compì col cuore leggero, l'animo libero da incertezze.
Si fermò davanti a lui, in attesa in mezzo al marciapiede, la domanda di prima che ancora lo avvolgeva, con le sue morbide volute di dubbio…Hanamichi socchiuse gli occhi, e allungò il viso, posando le labbra sulle sue…lì, sul marciapiede, sotto la neve che iniziava a cadere, senza curarsi della gente…poi fu solo un applauso, e fischi d'ammirazione, d'approvazione, d'invidia…
Rukawa si staccò per primo, leccandosi le labbra…i dubbi sciolti dal suo fuoco, come quel fiocco che s'era posato sulla sua pelle abbronzata…allungò le labbra, per succhiarlo via, per impedirgli di scivolare ancora su quella pelle che era soltanto sua…
Un boato accompagnò quel gesto, le ragazze che sbavavano, i ragazzi che sospiravano e cercavano di tirarle via, lontano da quei due…Hanamichi sorrise, e avvampò, comprendendo tutto d'un colpo a cosa si erano esposti. Ma non rimpiangeva di aver agito così…la luce che scintillava in quei due zaffiri, e il sorriso appena accennato delle sue labbra di rosa, cancellavano il resto del mondo…
"…sei proprio un do'hao!"
"Senti stupidissimo volpino spelacchiato è colpa tua che ti sei piantato qui!"
"…un adorabile, magnifico, caldo do'hao"
"Ru…"
cinguettò l'altro, passandosi le mani fra i capelli, un sorriso tutto d'imbarazzo.
"…il mio do'hao!"
Lo afferrò per un polso, e lo trascinò via da lì, tra gli applausi della gente.
………
"Abiti qui, allora?"
"Hn"
Rukawa aprì in fretta la porta, trascinando il rossino all'interno.
"Ehi piano"
"No…"
Hanamichi non fece in tempo a parlare, che già il compagno l'aveva intrappolato contro la porta, appropriandosi ferocemente delle sue labbra. Mugolò, appena la lingua di Rukawa si fece largo fra le sue labbra, spingendosi urgentemente nella sua bocca calda, iniziando subito una lotta appassionata con la sua.
Le mani del volpino scesero lungo le sue braccia, ad afferrargli i polsi…con uno strattone glieli sollevò sopra la testa, inchiodandolo contro il legno, in sua balia…la violenza del bacio scemò, trasformandosi in una lenta, languida carezza…le loro dita si intrecciarono, contro la porta…i corpi si premettero, uno contro l'altro, fondendo i loro profumi…
"Accidenti volpino…"
Hanamichi scostò leggermente le labbra, per respirare…non si sarebbe mai aspettato una simile esplosione da Rukawa…si passò la lingua sulle labbra gonfie, deliziandosi dei loro sapori mischiati…il volpino, davanti a lui, seguiva con attenzione quella lenta lappata, senza perdersi un movimento di quel muscolo roseo…lentamente, allungò la lingua, assaggiando la stessa unione, sulle labbra dell'altro. Il rossino sospirò, gettando indietro la testa, offrendo il collo alla bocca ingorda del compagno…Rukawa, assecondando il suo volere, si spostò piano, lambendo con le labbra la sua pelle, raccogliendo gocce di sudore…il suo fiato leggero scatenò nel rossino brividi mai provati prima, un solletico carico di piacere, tremiti di godimento finalmente libero…
"Andiamo…"
Rukawa lo riprese per mano, portandolo verso il divano…
"È un caminetto all'occidentale?"
"Hn"
Hanamichi si inginocchiò davanti ad esso, che si ergeva discreto nell'angolo più vicino alla finestra.
"Vuoi che lo accenda?"
mormorò il moro, accoccolandosi accanto a lui…
"Sì"
Rukawa assentì, preparando la legna…il corpo del rossino, reso lucido di sudore, sarebbe rifulso, se illuminato dalle fiamme…
In pochi attimi, le lingue di fuoco avevano iniziato a intaccare la legna, e Rukawa annuì fra sé, deliziandosi dei riflessi di brace che si frantumavano fra le iridi dell'altro.
"Vado a lavarmi le mani…"
"Sì…"
Hanamichi sospirò, lasciandosi cullare dal calore delle fiamme. Era tutto così caldo, così perfetto…se non fosse stato per il piacere folle che aveva provato contro la porta, avrebbe pensato di essere in un sogno…eppure le mani di Rukawa, la sua bocca…si morse le labbra, per non gemere…il desiderio della sua pelle sul suo corpo si impadronì di lui, bramava di sentire le sue mani toccarlo, in ogni zona di sé…
"A cosa pensi?"
"Ru!"
Rukawa si appoggiò alla sua schiena, soffiandogli nel padiglione auricolare…il rossino si inarcò contro di lui, spalancando gli occhi, travolto dalla scossa elettrica che da quel punto si era propagata dentro di lui…si strofinò contro il suo petto, sorridendo soddisfatto quanto avvertì anche l'altro gemere…
"Non ancora…brindiamo…"
"Eh?"
Il rossino mugugnò una protesta, appena l'altro si staccò…Rukawa non si mosse di molto, allungando semplicemente le mani per prendere due calici pieni di vino bianco, e tendergliene uno.
"A noi…"
"Volpe romantica…a questa notte"
"A tutte quelle che seguiranno…"
Hanamichi rise…le iridi blu del compagno scintillavano di malizia…e certamente anche le sue…
Bevvero in silenzio, studiandosi da oltre il bordo del bicchiere, stuzzicandosi con giochi di sguardi, con carezze minime, sui propri corpi…poi, d'improvviso, Hanamichi appoggiò il bicchiere, togliendosi con un solo movimento la camicia, rimanendo a torso nudo, illuminato dalla luce delle fiamme.
Rukawa deglutì, appoggiando con qualche difficoltà il bicchiere…luce, e la sorella oscurità…insieme per sempre, riunite a dar vita alle forme del suo corpo…i fianchi ben modellati, gli addominali lavorati da ore e ore d'esercizio…le piccole sporgenze dei capezzoli, che gettavano la loro ombra sulla sua pelle, lingue scure che danzavano di riflesso alla vita che si consumava nel camino…il ragazzo dagli occhi blu si protese, allungando la bocca verso quel petto largo, accarezzando con la lingua un capezzolo, reso turgido dal desiderio.
Hanamichi gettò indietro la testa, consentendosi un lungo gemito…seduto sulle ginocchia, leggermente allargate…le braccia a penzoloni, inerti lungo il torace…labbra e palpebre socchiuse, per concentrarsi unicamente sul lavoro della lingua dell'altro, lasciandosi esplorare senza opporre resistenza, gemendo ogni volta che quel muscolo umido si muoveva su di lui…
Rukawa alzò di scatto la testa, affondando la lingua nella sua bocca…non voleva più sentirlo gemere, non voleva che nessun suono sfuggisse ancora…doveva essere tutto suo, appartenere solamente a lui, l'aria della stanza non avrebbe più avuto la sua voce.
Piano, lo spinse indietro, sull'accogliente tappeto spesso…si sistemò delicatamente fra le sue gambe, abbracciandolo stretto a sé, avvolgendolo con la sua possessività…Hanamichi si inarcò, permettendogli di stringerlo, godendo della sua forza gelosa, di quel modo focoso ma appagante in cui Rukawa gli dimostrava quanto fosse importante per lui.
Le labbra del volpino iniziarono a succhiare con forza le sue, alternando piccoli morsi a lappate veloci…Hanamichi si sentì risucchiato da lui, in quella bocca che sapeva di vino, che annullava la sua mente…strofinò i capezzoli nudi contro la sua camicia, spinse le mani contro i suoi glutei, stringendoglieli e premendoseli contro…lo voleva, desiderava dar soddisfazione all'erezione che gli urlava nei pantaloni, ma soprattutto desiderava che la perfezione fosse raggiunta, con Rukawa affondato in sé…
Come fosse in grado di leggergli nel pensiero, il volpino annuì, iniziando faticosamente a spogliarsi…in fondo, era un bel gioco anche quello, di sfregamenti, di tocchi veloci, di tira e molla verso il godimento…le mani del rossino spogliavano lui, mentre lui si preoccupava di aprire la zip dei pantaloni dell'altro, di tastare il suo membro duro all'interno dei boxer…non era un modo forse convenzionale di prepararsi, ma…di certo molto efficace.
Sussultarono entrambi, appena i loro corpi nudi vennero finalmente a contatto.
"Ru…Ru"
"Ssshhh…"
Rukawa coprì di nuovo le sue labbra, dolcemente…Hanamichi tramava un po', fra le sue braccia…
"Tutto a posto?"
"Stupido volpino…sono solo impaziente…non ce la faccio più…"
Il moro annuì, posando un bacio sulla sua fronte…i suoi occhi non mentivano…c'era impazienza, desiderio…necessità.
Di lui.
"Adesso sentirai un po' di fastidio…"
"No…aspetta"
"Hn?"
Non capiva il motivo per cui l'avesse fermato…non aveva iniziato nulla, eppure…quella luce nei suoi occhi gli prometteva sorprese…
"Oggi è il tuo compleanno, no?"
"Sì, ma…"
"Allora festeggiamo…"
Rukawa si trovò disteso sul tappeto, il tessuto morbido che aveva abbracciato finora il rossino con ancora il suo calore…Hanamichi gli lasciò liberi i polsi, sorridendo.
Con esasperante lentezza, la testa rossa calò sullo sterno del moro, succhiando la pelle perfetta…il ragazzo gemette, inarcandosi e offrendogli i capezzoli, mentre il rossino non lo appagava del tutto, scivolando indietro fra le sue gambe…
"Hana…"
Rukawa si agitò sul tappeto, artigliando l'aria, mentre il fiato caldo del compagno giocava ad accarezzargli la pelle bollente del membro…sentì Hanamichi che gli spostava le gambe sulle spalle, posizionandosi meglio…e, d'un colpo, il mondo esplose.
Urlò, mentre la bocca torrida del rossino accoglieva in sé il suo membro, inumidendolo di saliva così calda da bruciare…inarcò la schiena, boccheggiando, il corpo devastato dalle vampate di piacere, che annegavano anche la sua voce…la lingua che si muoveva, premendosi contro di esso, accarezzandolo…le dita che raccoglievano i rivoli di saliva che scappavano, che la usavano per umidificare i suoi testicoli, giocandoci pazzamente…i suoi capelli, che solleticavano la pelle delicata all'interno delle cosce…la testa di Rukawa sbandò, le sue mani affondarono fra i capelli rossi, costringendolo a stare giù, a non muoversi, a non lasciarlo al freddo…
Hanamichi dovette puntarsi, per liberarsi…non voleva che venisse nella sua bocca, nonostante le occhiate furibonde dell'altro…anche lui era al limite, strusciarsi contro il tappeto aveva solo aumentato la sua eccitazione…dovevano farlo, e basta…
"Tranquillo…"
Bloccò Rukawa che tentava di rialzarsi per risistemarsi fra le sue gambe, e si sedette sul suo bacino, la pelle nuda stupendamente illuminata dai bagliori del fuoco…si sollevò un po', posando le mani sui fianchi dell'altro, perché non si muovesse, e iniziò ad accarezzare con la sua apertura la punta del pene del compagno.
Il grido di Rukawa riempì di nuovo la stanza…le mani corsero alla sua vita, tirandola verso il basso, il suo corpo scattò verso l'alto, tentando di penetrarlo…Hanamichi rise, sottraendosi alla sua portata, lasciando pochi, terribili centimetri fra i loro corpi.
"Bastardo!!!"
Gli occhi blu si spalancarono, fissandosi in quelli castani, che lo guardavano pieni di divertimento, per averlo così implorante, sotto di sé, in suo potere…per la prima volta.
Hanamichi rise di nuovo, leccandosi le labbra, portando di nuovo il proprio ano a sfiorare il suo membro duro…era una pazzia seviziarsi in quel modo, ne era atrocemente consapevole, però…lo voleva folle di piacere, di desiderio, di carica erotica…lo voleva al limite più estremo…all'orlo dell'orgasmo, per poi…
"Buon compleanno, Kaede"
Lo guardò dritto negli occhi, e si piantò su di lui, ricevendolo in sé in un colpo solo.
Rukawa gettò indietro la testa, annegando in quel calore stretto che rischiava di soffocarlo…nel suo sguardo confuso si accostavano macchie di luce e ombra…alla sua voce strozzata, si univano i gemiti di Hanamichi, e il crepitio sommesso del fuoco, che illuminava il corpo dell'altro solo per lui, per fargli godere quella pelle sudata…si costrinse a riprende il controllo di sé, e allungò una mano sul suo pene fremente, seguendone la lunghezza con un polpastrello, per poi portarselo alla bocca e succhiarlo avidamente…
"…il tuo pene, e il tuo sudore…sono miei"
Hanamichi si sollevò su di lui, e si lasciò cadere di nuovo, abbandonandosi alla forza di gravità, sorridendo…un contrasto così netto, quello fra le sue labbra dolcemente arcuate, e il movimento pieno di libidine del suo corpo.
Era felice, di riceverlo in sé…Rukawa alzò il bacino, per incontrare quella guaina così aderente, così calda e piacevole, fatta apposta per lui…lo sentiva gridare, lo vedeva godere, ma voleva fosse ancora più appagato…non doveva desiderare che nessun altro lo rendesse felice, doveva dargli lui tutto, annullare il suo desiderio d'altri…afferrò stretto il suo sesso nella mano, assecondando i suoi movimenti…l'ombra scura sulle pareti iniziò a muoversi ad un ritmo veloce, accompagnata dai loro gemiti incontrollati…
Hanamichi si alzava e si impalava su di lui, sentendolo ogni volta scivolare ancora più a fondo in sé, verso l'alto, come dovesse trapassarlo…quel grosso pene che lo apriva meravigliosamente, si schiantava a ogni spinta contro il punto nel profondo del suo corpo, distruggendogli l'anima col piacere, facendolo piangere per l'assoluta libidine di cui era preda, costringendolo a pregare il nome del compagno perché si spingesse più violentemente dentro di lui, con più energia perché lo schiacciasse con tutta la forza che aveva in sé…non bastava, non bastava ancora, mancava la parte più importante...senza neppure sapere il perché, allungò una mano ai suoi testicoli, solleticandoglieli coi polpastrelli, giocando con essi…
Rukawa urlò, avvertendo il tocco di quelle dita che si divertivano a giocare con lui…la loro carezze, il suo corpo che si stringeva ogni volta che si incontravano, perché sentisse meglio entrambi la profondità della penetrazione…era troppo inebriante.
Con un lungo gemito roco venne nel profondo di lui, invadendolo col seme, riversando in lui anche un frammento della sua anima, perché rimanesse nel profondo del suo corpo…le sue mani si contrassero d'istinto, avvolgendo il suo membro nel loro calore…il seme di Hanamichi gli bagnò ventre, il grido di piacere che emesse sostituì l'eco del suo…i suoi occhi si chiusero, cristallizzando quel momento prezioso…
La testa cadde in avanti, i capelli rossi grondanti di sudore…il petto che si alzava, affannoso, recuperando aria…i suoi muscoli ora rilassati, che provavano fatica per ogni movimento…così Rukawa lo vedeva, tra le palpebre socchiuse dalla fatica, ancora seduto su di lui, con lui dentro, a tentare di recuperare un po' di forza…il volpino si sollevò su un gomito, attirandolo piano a sé e facendolo stendere al suo fianco, scivolando delicatamente fuori dal suo corpo.
I loro respiri affannosi si mischiarono, rincorrendo assieme la calma…il freddo li investì, nonostante fossero abbracciati, e davanti alle fiamme…il volpino recuperò una coperta, e coprì entrambi, nascondendo alla curiosità del fuoco i loro corpi abbracciati. Accanto a lui, il rossino giaceva rilassato, senza energia, coi segni del loro amplesso sul corpo meraviglioso…Rukawa si sistemò accanto a lui, baciandogli le labbra gonfie, leccando via le tracce di lacrime dalla sua pelle…
"Stai bene?"
mormorò il moro, un po' preoccupato…di solito, il compagno era il più veloce, a recuperare…
Hanamichi sorrise, strofinando il viso contro la sua spalla…non voleva parlare, né pensare a nulla…desiderava solo addormentarsi fra le braccia del compagno, e dormire un lungo sonno popolato da sogni di piccole adorabili volpi…
"Ah già…"
"Che c'è?"
"Devo darti il tuo regalo"
Rukawa si tirò a sedere, abbracciandogli la vita e attirandolo contro di sé:
"Mi hai già fatto il regalo più bello che potessi desiderare"
Hanamichi avvampò, mentre l'altro lo baciava…il suo sapore era ancora meglio di quanto ricordasse…forse era l'intimità raggiunta, o il ricordo dell'orgasmo, o il suo seme ancora in lui…
"Stupido volpino, questo era per il tuo compleanno. Io parlavo di quello di Natale"
Rukawa sbatté le palpebre, confuso…poi sorrise, leccandosi sensualmente le labbra, provocando l'indignazione dell'altro:
"Ma a che stai pensando, maniaco! Io parlavo di questo!"
Si allungò verso la sua giacca, scoprendo la schiena nuda…Rukawa non poté fare a meno di approfittarne, passando la lingua sulle sue scapole.
"Rukawa!!!"
Sul viso di Hanamichi, il rossore scatenò una battaglia coi suoi capelli, per conquistare il titolo di tonalità più intensa…il ragazzo si ricoprì in fretta, mettendogli fra le mani un pacchetto e rinfilandosi sotto la coperta.
"Cos'è?"
"Aprilo, volpaccia!"
Rukawa si stese accanto a lui, scartando con cui il regalo…in una scatoletta di cartone, c'era una boccetta con la neve, che cadeva su una piccola volpe con un cappello da Babbo Natale di traverso su un orecchio.
"Ti piace?"
chiese il rossino, titubante…
"Hn"
Ma era un sì, comprese Hanamichi. Lo sguardo nei suoi occhi era tenero…le sue labbra, ad un esame attento, sorridevano.
"Ho girato mezza città, per trovarti qualcosa…serviva a chiederti scusa, per il pomeriggio di Natale"
"Hn…non preoccuparti"
"Senti Ru, io…"
Rukawa gli chiuse la bocca, senza permettergli di dire altro.
"Basta…non ne parliamo più…soprattutto non adesso, non qui"
"Non darmi ordini…al massimo chiedi"
"Cosa?"
Hanamichi scoppiò a ridere, attirandolo su di sé:
"Un altro regalo…"


Fine

Buon Natale, e un felice anno nuovo!!! Spero che vi sia piaciuta, il mio piccolo regalo per tutte voi.
Un bacione immenso
Hymeko



 

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