Volpe sotto la neve
di Hymeko
"Rukawa!!!
Sakuragi!!! Qui, subito!"
Le due matricole si guardarono in cagnesco mentre correvano da Ayako,
in piedi fra Anzai e il Gorilla. L'allenamento non era ancora iniziato,
e non si erano picchiati neppure una volta…non c'era motivo, per quell'interruzione.
"Aya-chan!!! Perché non hai convocato anche me?! Perché
solo quei due bestioni?"
Miyagi si strusciò contro la sua gamba, lacrimoso…la sua Ayakuccia
bella!
"Ryota!!!"
Prevedibilmente, la ragazza gli tirò una sventagliata in testa,
stendendolo.
"Idiota!"
rincarò il Gorilla, affossandolo con un pugno appena questi
tirò un po' su la testa.
"Povero Ryo-chan! Dai Gori, domani è Natale, persino tu
potresti essere più buono!"
"Idiota guarda che affondo anche te!"
"Ma Gori!!!"
Rukawa sbuffò, girandosi per tornare a scaldarsi.
"Rukawa vieni qui subito!"
Ayako lanciò il ventaglio, che colpì il volpino in piena
nuca.
"Ah ah ah!!! Grande mira Ayako! Dovresti entrare in partita al
posto di questo volpino spelacchiato!"
"Veeeeero…la mia Aya-chan ha una mira infallibile!"
"Idioti"
commentò Rukawa, massaggiandosi la testa.
"Volpaccia vuoi rissa?!"
Hanamichi gli sventolò il pugno sotto il naso, ringhiando…aveva
una gran voglia di fare a botte con lui…
"Fermo!!!"
La manager colpì ancora, lasciando un bernoccolo fumante fra
i capelli del rossino.
"Ma perché io?! È stato lui a iniziare!!!"
"Sakuragi basta! Ascoltate Ayako, subito! O la pulizia della
palestra toccherà sempre e solo a voi!"
Mugugnando, i tre ragazzi si misero in fila, davanti alla ragazza.
"Ryota…tu non c'entri!!!"
"Ma Ayakuccia!!! Non posso lasciarti sola in mezzo a questi bruti…ok
ok, mi sposto…"
Miyagi si affiancò alla ragazza, sbirciandole il profilo, mentre
una gocciolina di bava colava fino al pavimento.
"Poi pulisci tu"
dissero tutte le matricole in coro…
"Allora, posso parlare?"
"Ma certo Ayakuccia, fai risuonare la tua voce celestiale e rendi
felici queste squallide pareti"
"Idiota…comunque, voi due…"
Le matricole si lanciarono scintille, evitando di saltarsi alla gola
solo per la presenza del ventaglio di lei e del Gorilla Punch del
capitano.
"…Miako, una mia compagna di classe, è stata nominata
responsabile delle decorazioni per il party di Natale organizzato
dalla scuola, che come sapete si terrà domani sera, dato che
è venerdì il Preside ha accettato senza problemi…"
"Eccome se lo so…non vedo l'ora di dare il mio regalo a Harukina
cara…"
"Provaci e ti scuoio, e con la tua pelle ci faccio dei palloni
da basket!"
Il Gorilla si scrocchiò le dita, scaldando il polso per il
suo mitico pugno.
"Capitano…lo potrai picchiare dopo, adesso ci serve. La mia compagna…"
"Ayakuccia nooooo!!! Non puoi essere lesbica!!!"
"Compagna non in quel senso idiota!!! Non hai ascoltato prima???!!!"
e il povero Miyagi fu riempito di botte.
"Dicevo, Miako mi ha chiesto, sapendo che sono la vostra manager,
dei ragazzi alti per aiutare lei e gli altri a sistemare le decorazioni
nei punti dove avrebbero bisogno di una scala, e…"
"No no no e poi no! Scordatelo!"
Hanamichi pestò i piedi, puntando l'indice contro la volpe,
che intanto si era mezza addormentata…
"Non metterò le decorazioni insieme a lui!"
"Invece tu lo farai…ho scelto voi perché siete alti uguali
e non farete tanta fatica…anche l'allenatore l'ha trovata un'ottima
idea, così dovrete stare un po' insieme senza scannarvi a vicenda!"
Il rossino si lanciò contro Anzai, iniziando a palleggiare
col suo mento flaccido:
"Nonno che ti è preso? Non puoi pretendere che il Genio
stia assieme alla volpaccia, non accadrà mai!!!"
"Idiota"
mormorò Rukawa, distogliendo lo sguardo assonnato.
"Smettila subito cretino!!!"
Mitsui arrivò in soccorso del suo allenatore adorato, scagliando
una pallonata in pieno viso alla matricola, che franò come
una pera cotta.
"Ahia Mitchi! Mi hai fatto male!!!"
"Idiota! Vuoi un pugno in testa?!"
"No no…"
Ayako ridacchiò, accarezzando il suo magnifico ventaglio bianco:
"Vi avverto…ho dato lezioni a Miako su come trattarvi…le sue
parole sono le mie, mi sono spiegata?"
Rukawa annuì, senza dir nulla, mentre Hanamichi era costretto
a terra, a massaggiarsi il viso ancora dolorante.
"Io non voglio essere aiutato da quello lì! Piuttosto
lo faccio da solo! Dillo alla tua amica!"
"Invece no"
Anzai si alzò, rivolgendosi a entrambi.
"Dovete imparare a convivere. Entrambi ne guadagnerete. E la
squadra sarà ancora più forte"
"Ma io lo odio!!!!! Nonnino!!!"
"Fermo lì idiota!"
Ayako, Mitsui e il Gorilla lo colpirono contemporaneamente, prima
che potesse sfiorare il vecchio.
"Sakuragi che ti è successo? Perché sei steso a
terra e hai la testa che fuma?"
Hanamichi scattò in piedi come una molla, appena la voce di
Haruko giunse alle sue orecchie:
"Oh Harukina non è nulla…stavo solo riposando…ah ah ah!!!"
"Idiota"
sospirò Rukawa, tornando verso il campo.
"Ehi tu ritira subito!"
Hanamichi si lanciò verso di lui, ma Akagi lo fermò,
afferrandolo per il colletto:
"Ehi Rukawa dove vai? Dovete iniziare subito con i preparativi!
Cambiatevi, e andate nella classe di Ayako. Subito"
"Ehi Gori guarda, la faccia del volpino ha fatto una smorfia…adesso
si sgretola perché non era più abituata! Eh eh eh!!!"
"Idiota…perché adesso? Mi devo allenare"
"Ehi volpe superba abbassa le penne questo non è il tuo
allenamento privato!"
Rukawa non gli diede retta, aspettando una risposta.
Anzai rise, indicando il rossino che ancora si dimenava fra le braccia
del capitano:
"Sarà questo il vostro allenamento"
Il moro socchiuse gli occhi, poi scosse la testa e si diresse verso
gli spogliatoi.
"Vai con lui idiota! E fai il bravo se no te la vedrai con me!"
"Ahi Gori non c'è bisogno di trattarmi male! E sgrida
anche lui, ogni tanto!"
Un po' preoccupata, Ayako lo accompagnò fino alla porta, seguita
da Miyagi e Haruko:
"Vedi di comportarti bene, guarda che Miako picchia duro!"
Hanamichi si picchiò il petto:
"Devi dirle al maledetto queste cose, è lui che mi provoca!
Io sono perfetto!"
Haruko si passò una mano fra i capelli, spostandone una ciocca
dietro l'orecchio:
"Sono certa che farete un ottimo lavoro…sarà una bellissima
festa, grazie a voi!"
"Oh Haruko…ci metterò tutto il mio impegno, vedrai sarà
tutto bellissimo! Ah ah ah!!!"
"Ci conto…e mi raccomando non picchiatevi!"
"Promesso Harukina…per te questo e altro!"
"Buon lavoro, allora!"
"Grazie…ah ah ah!!!"
Hanamichi si chiuse la porta alle spalle, andando verso il suo armadietto,
lanciando un'occhiataccia al volpino che si stava chiudendo la giacca
dell'uniforme:
"Sentito? Harukina cara non vuole che ci picchiamo, quindi fai
il bravo animaletto e non rompere!"
Rukawa sbuffò, e senza rispondergli uscì dallo spogliatoio.
Il pomeriggio
seguente gli allenamenti del club di basket erano sospesi, per permettere
ai ragazzi di finire di allestire la palestra, dove ci sarebbe stato
il party.
Anche le lezioni erano terminate un po' prima, per dare a tutti la
possibilità di prepararsi con calma alla festa che si sarebbe
svolta quella sera. Nella palestra, rimbombavano le voci allegre e
spensierate degli addetti ai lavori, i gridolini gioiosi delle ragazze
e le risa dei ragazzi, gli insulti delle matricole dello Shohoku e
le conseguenti sventagliate dell'amica di Ayako.
"Adesso basta! Tu coi capelli neri! Appendi i fiocchi di neve
di polistirolo sul lato destro della palestra! Rossino, a te il lato
sinistro!"
Brontolando, Hanamichi alzò il cartone pieno di decorazioni
e si avviò al muro assegnatogli…era un vero peccato, non poter
trattare ancora male il volpino…era uno spasso fare apposta a muovere
le decorazioni così l'altro era costretto a raddrizzarle!!!
Appoggiò a terra la scatola, grattandosi il mento…
'Però…è strano, non mi ha risposto come al solito, oggi…non
è divertente, così!'
Fingendo di scegliere le decorazioni migliori, Hanamichi si inginocchiò,
sbirciando il ragazzo moro dall'altra parte della palestra.
Era strano, sembrava…forzatamente staccato. Come rifiutasse di lasciarsi
coinvolgere dall'atmosfera rilassata, e festosa, di quel pomeriggio.
'Ma che vado ha pensare…è pur sempre il volpino artico! Non
sa nemmeno che sia il Natale!'
E mentre appendeva i fiocchi di neve, Hanamichi si mise a pensare
a qualche insulto pesante con cui offendere Rukawa, giusto per svegliarlo
un po'…doveva pur mantenersi in forma, con le risse.
………
Non ci volle molto perché finissero le pareti, ma non aveva
trovato nulla di buono per insultarlo.
'Bè, sono un Genio…non c'è bisogno che mi sforzi, qualsiasi
mia azione è meglio delle sue!'
"Ah ah ah!!! Ti ho battuto Rukawa! Io ci ho messo meno tempo,
e le mie decorazioni sono appese meglio! E anche più in alto!
È dura essere bassini, eh?"
"Idiota"
rispose automaticamente l'altro, senza degnarlo di uno sguardo.
"Maledetto!!!"
"Fermo!!!"
Miako tirò fuori il ventaglio, affibbiando un ennesimo duro
colpo alla povera testa del rossino:
"C'è ancora una grossa insegna da appendere. Là,
proprio sopra la porta d'ingresso. Muovetevi, adesso dovrete collaborare!"
"Ma ma ma!!! Non voglio!!!"
"Devi!!!"
"Idiota"
Rukawa raggiunse per primo l'entrata, e sollevò metà
della grossa targa d'auguri. Era di compensato decorato, non molto
pesante.
"L'ha sollevato così facilmente!!! Allora può fare
tutto da solo! Io me ne vado a casa!"
Miako afferrò la camicia del rossino e lo strattonò
di brutto, tirandolo a terra:
"Tu rimani qui finché lo dico io! Forza aiutalo!"
"Uffa…sei manesca come Ayako, lo sai? E tu che hai da guardare?
Scommetto che l'hai sollevata per primo solo per farti vedere! Sei
solo un volpino presuntuoso!"
Il moro socchiuse gli occhi, rimanendo in silenzio, come non avesse
sentito le parole dell'altro…scatenando naturalmente le furie del
rossino.
"Ma chi ti credi di essere? Mi devi ascoltare quando ti parlo
capito?! Non hai alcun diritto di snobbarmi!!!"
"E tu che diritto hai di parlarmi così?"
Per la prima volta in quel pomeriggio, Rukawa rispose con più
di una semplice parola. Ma non erano i soliti inulti che Hanamichi
si aspettava, bensì lo sbottare esasperato di chi non ne può
più, e contrappone una logica freddezza alla furia…il suo cervello
fu spedito in cortocircuito, non pronto ad affrontare una conversazione
seria con il volpino.
Quindi, rispose nell'unico modo che conosceva…perdendo la testa.
"C-Che diritto???!!! Sono molto superiore a te ricordatelo, stupido
pallone gonfiato!!!"
"Bastaaaa!!!"
Miako dimostrò alla testa rossa di essere un'ottima allieva
di Ayako, arrivando a spezzare il ventaglio sul suo povero cranio.
"Ma perché solo a me?!"
"Perché sei stato tu a iniziare!!! E adesso muoviti!!!"
'Maledetto Rukawa te la farò pagare!'
I due sollevarono finalmente l'insegna, posizionandola alla giusta
altezza, e un ragazzo posizionò la scala per piantare i chiodi
cui appenderla.
"Ah, ho finito i chiodi, scusate vado a prenderli. Mi raccomando
restate fermi"
"Maledetto complice di questa volpe scansafatiche! Volete far
perdere tempo al Genio!!!"
"Idiota"
Hanamichi abbassò il tono della voce, perché nessun
altro lo udisse…Miako si era allontanata per controllare le tavolate,
mentre nessuno fra gli altri ragazzi se la sentiva di avvicinarsi
a quei teppisti del club di basket.
"Sì sì…è facile parlare per te, che hai
quell'ochetta che ti difende. Chissà come tu non hai mai
fatto niente, è sempre colpa mia…è comodo avere il capo
che sbava per te, eh volpino?"
"Non sbava per me"
mormorò l'altra matricola, osservando svogliato le imperfezioni
della parete.
Il rossino sbuffò, scrollandosi le ciocche dalla fronte:
"Ma davvero? Forse non apertamente come quelle tre gallinacce,
ma dato che non ti ha mai dato contro un motivo ci sarà, e
non credo proprio che tu abbia sempre avuto ragione"
"Sei tu che hai sempre iniziato"
"Sì sì…dimmi, che hai fatto per attirare dalla
tua Miako?"
Rukawa girò il viso, incontrando gli occhi dell'altro:
"Smettila"
disse semplicemente.
Lentamente, aveva distolto lo sguardo dal muro, incollandolo al viso
del compagno, accettando volutamente lo scontro…due lame taglienti,
blu zaffiro, si fecero largo nelle difese del rossino, d'improvviso
incapaci di resistere…la risposta pronta gli morì in gola,
sottomettendosi loro, e a quella voce insensibile…
L'improvvisa incapacità di controbattere ridusse in briciole
il suo sarcasmo, scatenandogli un brivido di freddo sotto la sua pelle…tremò,
senza sapere come reagire, e solo l'avvicinarsi di Miako gli diede
una scusa per girare il volto, scappando ai suoi occhi di ghiaccio,
con un bisbiglio su qualcosa del ventaglio di lei….
"Ecco bravi, così, collaborate…"
Il ragazzo tornò coi chiodi, e l'insegna fu presto fissata.
"Bene bene! Proprio perfetta! Complimenti ragazzi, siete stai
bravi a rimanere immobili per tutto quel tempo!"
"Ah ah ah ah!!! È tutto merito del Genio!!!"
"Idiota"
"Maledetto volpino!!!"
Doveva farlo, doveva reagire, doveva restituirgli quell'umiliazione,
doveva di nuovo essere più forte…o solo credersi tale? Rukawa
gli aveva appena dato la dimostrazione che se voleva, poteva zittirlo
come e quando desiderava…
"Fermi non provate a rovinare tutto!!! Avete quasi finito, poi
potrete andare a casa a prepararvi anche voi!"
"Giusto, a che ora inizia la festa?"
"Alle 8:30, spero sarete puntuali"
Al rossino spuntarono due cuoricini, al posto degli occhi:
"Ma certo!!! Non vedo l'ora di rincontrare Haruko. E tu volpaccia
stai lontano, chiaro? Non ti voglio a ronzare attorno a lei!"
"Idiota"
"Fate i bravi…ecco, mancano solo quei rami d'abete da appendere,
poi avrete finito! Attenti però che pungono"
"Non è certo al Genio che devi fare raccomandazioni! Guarda
e impara volpino, sono il maestro delle decorazioni!!!"
Rukawa sospirò la solita parola, e si mise al lavoro, tornando
a ignorarlo completamente.
Hanamichi inarcò un sopracciglio, ma lo sguardo fiero di Miako
lo persuase dal fare altri commenti.
………
"Ahia!"
"Hn"
"Merda come punge"
Hanamichi si infilò un dito in bocca, succhiandolo piano…Rukawa
seguì con la coda dell'occhio quel gesto così sensuale,
respirando a fondo per…trovare il coraggio di farlo.
"Andiamo"
"Eh?"
"In infermeria. Non puoi sanguinare sulle decorazioni. Le sporcheresti"
Non era stato difficile, inventare un motivo per portarlo via un po',
con sé…
"Stupido!!!"
Però il rossino si avviò docilmente dietro all'altro,
seguendolo per i corridoi quasi vuoti…ormai erano rimasti in pochi,
oltre a loro.
La scuola era silenziosa, la polvere danzava nei raggi di luce dell'ultimo
sole…il mondo pieno di chiasso si era tramutato in una bolla di vita
ovattata, che allargava il suo influsso rilassante anche sui ragazzi
all'interno…Hanamichi stesso non riusciva a staccare gli occhi dalla
schiena del compagno, che lo precedeva tranquillamente nei corridoi,
verso l'infermeria.
Un po', ne aveva paura, un po' ne era in soggezione, per il resto…era
stato incapace di dirgli di no.
La porta del piccolo locale si aprì silenziosamente, e Rukawa
indicò al compagno di sedersi sul letto…Hanamichi lo osservò
trafficare in silenzio, senza sapere come comportarsi con lui.
Perché lo stava aiutando? Poteva benissimo mettersi da solo
un cerotto, non c'era bisogno di…
"Fammi vedere"
Il rossino non poté impedire alla sua mano di muoversi da sola,
verso di lui. Il polpastrello del suo dito era un po' cotto, come
dopo una lunga nuotata, ma non ne usciva più sangue.
"Non avresti dovuto succhiarlo così tanto, poteva essere
sporco"
Rukawa bagnò del cotone col disinfettante, e lavò la
cute ferita…un cerotto color carne completò il medicamento.
In pochi attimi, il volpino aveva finito di cancellare la loro presenza
lì, e già si avviava verso la porta.
E mentre la stava attraversando, la voce di Hanamichi tornò:
"Perché? Potevo farcela da solo…e non credo che pensi
di umiliarmi con così poco"
Il volpino non si girò, limitandosi ad alzare le spalle:
"…è Natale"
e sparì nel corridoio.
Hanamichi si strinse la mano al petto, mentre riprendeva il controllo
di sé…ne era stato attratto, dopo che gli aveva mostrato il
suo potere non era riuscito in alcun modo ad opporsi, a dire la sua
mentre l'altro prendeva tutte le decisioni…e le dita fresche gli avevano
sfiorato la pelle, massaggiandola piano, applicando il cerotto, con
attenzione perché non sentisse male…
La sua intenzione di aiutarlo aveva abbattuto il resto della sua forza
di volontà…non aveva avuto il coraggio di dirgli di no, né
di avere di nuovo quegli occhi su di sé…e questo non era ciò
che gli dava veramente fastidio…
Il rossino si stese sul letto, girandosi subito su un fianco. La luce
del sole cadeva sul cuscino, accecandolo…ma non gli procurava disagio.
Non era forte, non gli feriva gli occhi.
Al contrario di se stesso…di come si era comportato con Rukawa, in
quel pomeriggio.
L'aveva coperto d'insulti come al solito, aveva tentato d'aggredirlo,
l'aveva canzonato e sminuito, come sempre…eppure dopo quell'attimo
d'ira il volpino s'era preso cura di lui, aiutandolo a medicarsi,
per pura gentilezza…anche dopo aver passato il pomeriggio a essere
insultato.
Il ragazzo fu contento di essere solo…stava sprofondando nella vergogna.
Rukawa aveva accettato lo spirito del Natale, al contrario di lui…arrossì,
mentre tutti quegli insulti non gli parevano più tanto divertenti.
Il suo comportamento somigliava così tanto ai muri che avevano
decorato quel pomeriggio, vuoti e squallidi…quello di Rukawa ai festoni
scintillanti, belli e perfetti, e in armonia con quel momento pericolare…
Si drizzò di scatto, balzando in piedi:
"Basta! Non è da me rimuginare su certe cose! Adesso basterà
ringraziarlo e dimenticare tutto! Così saremo pari!"
Uscì di corsa dall'infermeria, filando verso la palestra…la
porta era aperta, le luci erano accese.
'Per fortuna non se n'è ancora andato!'
Entrò di colpo sul parquet dove si allenavano, cercando la
sagoma del compagno, così familiare in quel luogo…vagò
alla sua ricerca per tutta la palestra, ma gli unici presenti erano
Miako e altri due ragazzi, che sistemavano dei pacchi sotto l'albero.
"Ah Hanamichi, stai bene? Rukawa mi ha detto che ti sei lievemente
ferito"
"Sì sì sono a posto, ma dov'è lui?"
"Chi, Rukawa? Bè, ha finito la sua parte e se n'è
andato"
"Ah…ok"
La ragazza inclinò la testa, resa curiosa dall'espressione
un po' abbattuta di lui:
"Dovevi forse dirgli qualcosa?"
Hanamichi comprese d'essersi coperto, e scoppiò a ridere, mentre
una punta d'amaro gli avvelenava il cuore:
"Certo che no, volevo solo vedesse che le mie decorazioni sono
più belle! Sotto col lavoro! Ah ah!"
Miako sorrise scuotendo la testa…quei due erano proprio come Ayako
glieli aveva descritti.
Il rossino appese gli ultimi rami coperti di ghiaccioli di plastica,
con la testa altrove…non era riuscito a ringraziarlo, né…bè,
voleva scusarsi con lui…ammetteva d'essersi comportato parecchio da
stronzo.
'Come posso fare? Non posso certo corrergli dietro, non ho idea di
dove andare…e stasera ci sarà un sacco di gente, non posso
davanti a tutti! E neanche chiedergli di uscire un secondo a parlare,
mi guarderebbe malissimo…devo trovare un altro modo…'
………
L'ultimo festone era ormai fissato, ma ancora la mente del rossino
era senza idee.
"Bene Hanamichi, finalmente è tutto a posto…spero di vederti
stasera"
"Sì certo…"
Miako lo osservò uscire…aveva la testa fra le nuvole, come
quand'era appena rientrato nella palestra…chissà cos'era successo
con Rukawa, per stravolgerlo in quella maniera…
'Me lo farò raccontare da Ayako..'
si ripromise, prima di dare gli ultimi ritocchi.
Intanto, per Hanamichi la strada verso casa non era mai sembrata tanto
corta…era quasi arrivato, eppure ancora non aveva neppure un'idea
per ricambiare la gentilezza del volpino in quel pomeriggio…la cosa
più semplice sarebbe stata fargli un regalo, era anche il momento
giusto, però…che diavolo poteva andare a comprare a un ragazzo
di cui conosceva solo la passione per il sonno e quella per il basket?
Certo, un bel cuscino non sarebbe stata un'idea malvagia, però…non
era quello che voleva.
Cercava qualcosa di veramente personale, che lo obbligasse a capire
che era lui ad averglielo regalato…non aveva certo intenzione di consegnarglielo
a mano, non ce l'avrebbe mai fatta…e non era capace di scrivere un
bigliettino, i cinquanta rifiuti precedenti gliel'avevano insegnato…
'Metterlo nel suo armadietto, è la soluzione…ma che gli prendo?'
Svoltò di scatto a destra, tagliando la strada a un vecchietto,
e si infilò in un centro commerciale.
"Hanamichiiiiiiiiii
sei in ritardoooooo!!!"
"Scusate ho cercato un regalo e non mi sono accorto del tempo
che passava"
"Doveva essere qualcosa di davvero importante per farti arrivare
qui tardi, eh Hana?"
"Sì Yohei, davvero importante…"
rispose distrattamente il rossino, studiando la palestra…chissà
se era già arrivato…
Affondò una mano nella tasca, stringendo il pacchettino che
vi aveva riposto, lontano dagli altri.
Non poteva rischiare di darlo via per sbaglio, né che qualcun
altro lo vedesse…era solo per Rukawa. E quello stupido volpino non
avrebbe potuto non collegarlo a lui…
"Hana chi cerchi?"
Il rossino sussultò, mentre Yohei si mangiucchiava dei dolcetti
e seguiva lo sguardo dell'amico, che spaziava nella palestra.
"Eh? Io…Harukina cara, non l'ho ancora incontrata!"
'Dov'è quella volpaccia? Che sia più in ritardo di me?
Sicuramente si sarà addormentata da qualche parte…merda muoviti!!!'
"Haruko è là con le sue amiche, non vedi? Vicino
al tavolo del buffet, con Ayako e Miyagi!"
"Oh già giusto il Genio era perso ad ammirare le decorazioni
che ha messo su!"
"È vero, me n'ero scordato…com'è andato il lavoro
con Rukawa?"
Hanamichi avvampò, e finse un attacco di tosse:
"Perché ti interessa come m'è andata con quello?"
"Bè, curiosità…vi siete picchiati tanto?"
L'altro scosse la testa, indicando Miako:
"Mena!!!!"
Yohei rise, prendendo un piattino di plastica. Hanamichi lo imitò,
riempiendo il suo…sul tavolo c'era un piatto colmo di cubetti di polpettone,
e subito lì accanto una grossa coppa bassa ripiena di ciò
che sembrava frutta candita, immersa in uno sciroppo, e tagliata,
per comodità, a tocchetti.
"Perché questa è qui? Non va coi dolci?"
Ayako rise, colmando un cucchiaio di frutta e posandolo accanto alla
carne che il rossino s'era preso:
"Questa me l'ha mandata una mia corrispondente come regalo di
Natale, anche se è dolce si mangia con la carne…assaggia"
Hanamichi gettò un'occhiata a Miyagi, che ne aveva il piato
pieno…quando l'amico annuì con la testa, anche lui assaggiò
l'abbinamento.
"Ehi, è buono!"
(eccome se è buono il polpettone con la mostarda *_____* n.d.Hymeko)
"Sì, peccato ce ne sia così poca, è stata
un successo"
"Allora Sakuragi avete fatto i bravi oggi pomeriggio?"
Vedendo il rossino nelle vicinanze della sorella, il Gorilla s'era
affrettato a raggiungerli.
"Ehi Gori guarda che non dovresti fare queste domande al Genio!
Lui è sempre perfetto!"
"E modesto…ma dato che le decorazioni sono tutte a posto, e che
l'albero è ancora intero, devo dedurre che non vi siete ammazzati
di botte…"
"Per forza! Con l'allieva di Ayako in giro…"
"Non parlar male di Miako!"
e anche la sera di Natale il povero rossino fu centrato dalla furia
della manager.
"Ahia!!! Anche adesso?"
"Povero Hanamichi è il tuo destino"
"Maledetti guardate che non vi consegno i regali!!!"
"Senti Babbo Natale, guarda che noi ci teniamo i tuoi!!!"
Fra le risate di tutti, Okuso, Takamiya e Noma corsero dentro e fuori
la palestra, col rossino infuriato che sbraitava dietro di loro, minacciandoli
di morte…
………
"Ok ok…ci arrendiamo…eccoli qua"
I tre ragazzi svennero di schianto ai piedi dell'albero di Natale,
senza neppure ricevere i regali da parte dell'altro…
"Ah ah ah!!! Non potete competere col Tensai! Lui è il
Genio delle partite, il Re della resistenza!"
Mentre Akagi sbuffava, Ayako ridacchiò:
"In fondo in questo ha ragione, no senpai?"
Il Gorillone scosse la testa, controllando che non si avvicinasse
troppo alla sorella.
'In effetti è strano…l'ha a malapena salutata, non ha sbavato
neppure una volta…che ci sarà sotto? Sembra stia pensando ad
altro…'
Hanamichi bevve un sorso di succo d'arancia, ignaro dello sguardo
sospettoso del capitano…aveva provocato i compagni proprio per quella
corsa, era il suo scopo…aveva potuto perlustrare la scuola senza che
nessuno notasse niente di strano nel suo comportamento….eppure la
sua ricerca era stata vana.
Erano passati in ogni angolo aperto ai ragazzi, quella sera…eppure
Rukawa non c'era.
Sbirciò l'orologio, si stava facendo tardi…che senso avrebbe
avuto arrivare a quell'ora?
Scosse la testa, mentre un rivolo di dolore unto gli scorreva sul
cuore…non sarebbe venuto.
Infilò la mano in tasca, stringendo il pacchetto…non era giusto
che non andasse, dopo tutto quello che avevano fatto…non poteva rifiutargli
la possibilità di scusarsi!
"Sakuragi come va?"
"Ah…Haruko"
"Non avevi il fiatone, eh?"
"Certo che no…sono molto allenato"
Akagi trattenne il fiato…non si era vantato neppure un pochino…
"Li hai fatti morire di fatica…"
"Se la meritano…dovrebbero fare un po' di sport anche loro!"
"Già…ma dimmi, c'è qualcosa che non va? Ti vedo
un po' assente…"
Hanamichi arrossì, sentendosi colpevole…non le aveva dedicato
un attimo di attenzione, per cercare quella maledetta volpaccia. Sorrise,
sfuggendo il suo sguardo:
"Scusami, stavo pensando ad altro…"
"Non preoccuparti, adesso sei qui con noi. Quindi, ne approfitto…"
Haruko tirò fuori le mani da dietro la schiena, e tese al ragazzo
un pacchetto colorato, con un bel nastro rosso:
"…Buon Natale!"
"H-H-Harukina…grazie!!!"
Col cuore pesante, Hanamichi accettò il dono, sforzandosi di
comportarsi normalmente…Haruko gli sorrise con tanta dolcezza, quando
lui le diede il suo pacco, e lui dovette obbligarsi ad arrossire,
mentre la sua mente era altrove…
'Maledetto Rukawa non puoi farmi questo! Non è giusto!'
………
"Ragazzi, è stata una festa fantastica!"
"Miako…immagino ti sarai presa un sacco di lodi!"
La ragazza si stropicciò le mani, gli occhi che ancora le brillavano
in un eccesso d'esaltazione:
"Eccome, il Preside non faceva che complimentarsi, non ha fatto
che lodare la mia organizzazione! E indovinate un po'?"
I ragazzi del club di basket tesero le orecchie…moriva dalla voglia
di vantarsi.
"Hanno fatto un sondaggio, e molti ragazzi hanno detto che se
a Capodanno ci sarà una festa come questa verranno volentieri
qui, così il Preside, pensando sia una buona idea per evitare
che ci ubriachiamo in qualche postaccio o che finiamo in una rissa,
mi ha chiesto di organizzare anche un veglione per l'ultimo dell'anno!!!"
Tutti si congratularono con lei, pregustandosi già anche un'altra
festa…anche il rossino, che si vedeva consegnare su un piatto d'argento
un'altra possibilità di scusarsi.
"Capitano Akagi, potrei chiederti di nuovo in prestito uno dei
tuoi ragazzi? Non ci sarà molto da cambiare per le decorazioni,
non ci vorrà molto!"
"Ma certo! Sakuragi! L'aiuterai tu!"
Hanamichi spalancò gli occhi: ecco l'occasione adatta per stare
un po' solo col volpino!
"Eh?! Ma perché solo io?! Chiamate anche Rukawa"
Miako scosse la testa, pettinandosi i lunghi capelli mossi:
"Non ce ne sarà bisogno, me ne basta uno solo, sarebbe
inutile avervi qui tutti e due"
"Ma ma ma! Non è giusto! Perché io devo lavorare
e lui no?!"
Non poteva perdere quell'occasione…doveva insistere perché
chiamassero anche lui!
"Vedila così Sakuragi…tu sei la prima scelta…non hai bisogno
di lui per fare un ottimo lavoro!"
'Eh no Gori non mi freghi!'
"Questo lo so benissimo anche da solo! Sono un Genio! Però
non voglio far fatica solo io!"
Miako strinse gli occhi, il suo sguardo diventò profondo…
"Non dirmi che non ce la faresti da solo…e poi, le lodi andrebbero
tutte a te…"
Hanamichi tese i muscoli…era in trappola…non poteva insistere ancora…si
sarebbero insospettiti…
"Ah ah ah!!! Le lodi sono mie di diritto! Vedrai Miako sarà
tutto migliore grazie al solo Genio! Non hai bisogno di Rukawa!"
Haruko sospirò, guardandosi attorno:
"A proposito, stasera non l'ho visto…sapete come mai?"
Il cuore del rossino palpitò più forte, mentre la sua
mente ringraziava Haruko, per quella domanda che lui non poteva fare…
Ayako ridacchiò, buttando giù del succo di frutta:
"Sarà stato a casa a dormire…ma non preoccuparti, lo obbligherò
io, a venire al veglione!"
'Bene, è ora di continuare la sceneggiata!'
"Ma dobbiamo chiamarlo per forza? Si sta così bene senza
di lui!!!"
"Gioco di squadra Sakuragi! Gioco di squadra!"
"Sì sì…dillo anche a lui, però!"
"Infatti, appena si deciderà a onorarci con la sua presenza,
glielo ricorderò, stanne certo…"
'E io sarò lì a proteggerlo…cioè, a curargli
il bernoccolo che gli procurerai…'
Hanamichi sorrise…non era stata poi male, come serata…
Nel cielo,
i primi botti dell'ultima notte dell'anno iniziavano a decorare il
blu fra le stelle, sostituendo il loro artificiale splendore a quello,
più tenue, degli astri.
Hanamichi sospirò, fissando la schiena del volpino che spariva
oltre la porta, svignandosela da quella palestra piena di caos e di
musica assordante. Lo aveva osservato, da lontano…ne aveva percepito
la noia, aveva visto l'insofferenza a quell'ambiente caldo e rumoroso…e
aveva sognato, ad occhi aperti, di essergli accanto, mentre oltrepassava
quell'uscita…
Anche lui soffriva quel caldo afoso, quegli inutili schiamazzi, il
dover fingere di divertirsi…quando in realtà, non desiderava
altro che corrergli dietro, e affondare una mano nella sua…
Distolse il volto dal gruppo di ragazze che cantava canti natalizi…poteva
solo sperare che il rossore che sentiva ardergli il viso fosse scambiato
per un po' di febbre…nessuno doveva sospettare dei suoi pensieri su
Rukawa, dei suoi sogni…erano stati incessantemente popolati da un
paio d'occhi zaffiro, che non si staccavano dai suoi, chiedendogli
un perché del suo agire, un motivo per quegli insulti…Hanamichi
sapeva che erano frutto del suo subconscio, e per questo gli dava
ancor più retta…erano il modo in cui il suo cuore tentava di
spingerlo a scusarsi.
Si aggrappò al pacchettino, cercando la forza per dichiararsi…si
era svegliato col cuore in gola, nel bel mezzo della notte, però…non
era certo solo spavento.
'Rukawa…'
A casa sua, lo aveva pronunciato, in un modo del tutto particolare…carico
di affetto. Mettendoci tutta l'anima, in quel nome fatto di poesia…aveva
trascorso tutti i dormiveglia, sognando che quello che lo circondava
fosse il tepore del suo corpo…ogni volta, il cuore rallentava il suo
battito, quando si svegliava del tutto, trovandosi senza di lui…
Quando era diventato così importante, Rukawa? In che modo aveva
cambiato le carte in tavola?
'Forse mostrandosi com'è realmente…'
Non riusciva a dimenticare il pomeriggio della Vigilia…ira e dolcezza,
asprezza e gentilezza…due suoi aspetti che nessun altro aveva mai
avuto la fortuna di vedere…e lui li rivoleva, per sé, entrambi…perché
componevano il volpino.
Eppure, anche se non sapeva esattamente definire il sentimento per
cui batteva il suo cuore, lui era lì immobile, lo sguardo vacuo
sui festoni, senza fare nulla per scoprire.
Si passò una mano sulla fronte, tentando di cancellare la vergogna
cui non riusciva a sottrarsi…non era riuscito a dirgli nulla, e neppure
a donargli il piccolo pensierino che aveva custodito gelosamente,
in attesa di quella notte. Statico, immobile…inutile.
I festoni pendevano lucidi dal soffitto, fili d'argento e di ghiaccio
sfavillavano sulle pareti, le candele a scintille morivano con la
loro fiammante bellezza tra le mani degli studenti…tutto era specchio
di perfezione.
Solo lui, il rossino, si sentiva fuori luogo…ancora macchiato dalla
codardia, era inciampato sulle parole che aveva pensato per chiedergli
di parlare un attimo con lui…il suo sguardo era girato al largo, quasi
temendo di esserne ancora scottato…o peggio, che capisse come lo faceva
sentire…si era spento da solo, impedendosi di godere di quella festa,
concentrando tutto il suo essere nel trovare il modo, l'idea degna
di lui Genio, per consegnargli quel pacchettino…e poi lui era uscito.
'Dove sei andato? Manca poco a mezzanotte…'
"Ehi Hana ci sei?"
"Eh?"
"Dai, ci siamo quasi!"
"Ah sì…scusa Yohei, devo andare un attimo in bagno"
"Eh? Ma Hana…"
Il ragazzo sorrise…era ora, che l'amico si decidesse, ad andare a
parlare con Rukawa! Non aveva idea di cosa lo stesse tormentando in
quel modo, ma a quanto pareva finalmente si era deciso
a reagire…
"Yohei, dov'è andato Sakuragi?"
"Non so, Haruko…ma credo che non lo vedremo per un po'…"
"Ma
dove diavolo si sarà cacciato? La scuola non è piccola!!!"
Hanamichi entrò nell'ennesimo bagno, disgraziatamente vuoto…
"E certo che non c'è nessuno! È quasi Capodanno,
solo io posso essere tanto scemo da passarlo girando per i cessi!
Maledetto Rukawa io ti strozzo!!!"
Uscì sbattendo la porta, imprecando fra sé…era troppo
importante riuscire a consegnarglielo! Non avrebbe potuto aspettare
finché l'altro non avesse deciso di tornare in palestra, o
beccarlo vicino alle bici…no no no! Doveva agire, non aspettare che
fosse Rukawa a tornare! E voleva darglielo prima di mezzanotte…non
doveva essere un regalo dell'anno precedente!
"Ma dove sei…"
mormorò, girando in tondo.
Aveva passato i luoghi che sapeva frequentava…la mensa, la terrazza,
gli spogliatoi…aveva anche dovuto forzare un paio di serrature per
entrare! Eppure nulla, lui sembrava sparito…
"Dai Ru…non farmi scherzi"
L'orologio segnava quasi le 11:58…mancavano due minuti, e poi…tappi
di spumante e fuochi d'artificio.
'Ma non per noi…lasciati raggiungere, Rukawa…per una volta…'
Strinse i pugni, sconfitto…la lancetta continuava la sua eterna corsa,
non aveva il potere di fermarla…tutto il suo impegno si sarebbe risolto
nello scoppio di una bolla di sapone…non era giusto, si stava impegnando
per lui, per essere gentile nei suoi confronti…per non essere detestabile,
una buona volta…
"Forse per questo mi rifiuti, volpino? Mi hai in antipatia così
tanto? Non hai tutti i torti…non sono mai stato gentile, con te…non
ho mai fatto nulla, per avvicinarmi a te…inizio anche a impazzire…"
Sollevò una mano, quella ferita che Rukawa aveva avuto la gentilezza
di curare:
"Sarai il mio ultimo tentativo…permettimi di trovarlo, di essere
con lui questa notte…"
Si girò, e corse verso l'infermeria, mentre le voci dei suoi
compagni scandivano a pieni polmoni il count down verso l'inizio dell'anno
nuovo…Hanamichi aprì la porta del piccolo locale, mentre l'aria
veniva riempita dalle urla dei ragazzi e dallo scoppio dei fuochi
d'artificio nel cielo.
E lo vide, contro i bagliori che piovevano dall'esterno, immobile
tra i drappi di luce che s'infrangevano contro la sua sagoma scura,
un'unica isola silenziosa in quel mare di chiasso.
"Rukawa…"
mormorò, assaporando la melodia di quel nome, il suono affascinante
che produceva, fra le sue labbra.
"Che vuoi?"
"Ti cercavo"
bisbigliò l'altro, chiudendo fuori dalla porta improbabili
scocciatori.
"Non tornerò in palestra, dillo ad Ayako"
"No, non è per lei…è…per me, che sono qui"
"…hn"
non disse altro, aspettando che il compagno continuasse.
Hanamichi si accostò alla finestra, osservando accanto a lui
i fiori di fuoco che sorgevano nel cielo. Non gli erano mai sembrati
così stupendi, prima di quel momento…
"Sono belli, vero?"
"Hn"
Scosse la testa…quel volpino non avrebbe mai fatto un discorso prolisso,
era inutile sperarci…sorrise fra sé, osservando il suo bel
volto specchiarsi sul vetro, e gli occhi lontani che contemplavano
lo spettacolo contro il firmamento.
L'aveva trovato, alla fine ci era riuscito…un po' in ritardo, ma ora
non importava più tanto…non gli interessava più consegnarglielo
nell'anno vecchio o in quello nuovo…l'importante era essere con lui,
condividere quella magia…i fuochi d'artificio erano stati creati per
essere visti insieme…
"Senti…mi spiace per come mi sono comportato quel pomeriggio…"
Il volpino inarcò un sopracciglio, lanciando uno sguardo obliquo
al compagno…non poté evitarsi un accenno di sorriso…era così
strano, vedere quell'idiota prendere fiato, e arrossire per qualcosa
che non fosse la Akagi…
"Sì, insomma…mi sono comportato tutto il pomeriggio da
stronzo e tu mi hai aiutato…scusa"
"Hn…"
Rukawa scosse la testa, rimanendo in silenzio…non sapeva bene cosa
dire, a quel ragazzo che lo guardava come un cucciolo che aspetti
la carezza del padrone…
"S-sei arrabbiato?"
"No"
rispose con semplicità, passandosi le dita fra i capelli…non
provava rancore verso di lui…quelle scuse dimostravano che non pensava
veramente ciò che diceva, o non gli avrebbe chiesto perdono…in
fondo al cuore, lo sapeva…
"Davvero?"
"Hn"
Il riflesso del rossino gli sorrise…il volpino si sentì alleggerire,
mentre la pesantezza che aveva finto di non sentire spariva, cancellata
dalle sue poche parole…toccava a lui, adesso, ridurre ulteriormente
la distanza.
"È il mio compleanno"
mormorò, sbirciando interessato la reazione dell'altro.
"Eh?"
Hanamichi non si sarebbe mai aspettato che Rukawa iniziasse un discorso,
di punto in bianco…
"Oggi è il mio compleanno…sono nato il primo di gennaio"
"Ah…"
Il rossino sgranò gli occhi, senza capire…per quale motivo
Rukawa aveva deciso di condividere con lui quel segreto? Nessuno lo
sapeva, in squadra…a parte Ayako e il Gorilla, forse…
"Voglio un regalo"
"Eh?!"
Hanamichi spinse un po' la schiena all'indietro, stringendo convulsamente
il regalo…il volpino ora lo guardava, intensamente…quegli occhi blu
non erano più indifferenti, persi nelle nebbie dei suoi pensieri…ma
presenti e vividi, frementi di vita…fissi su di lui, a inchiodargli
il respiro nei polmoni, ad annullargli la volontà.
"È il mio compleanno…è Capodanno…e sai cos'è
quello lì sopra?"
L'altra matricola alzò gli occhi di scatto, seguendo lo sguardo
del volpino…sopra la sua testa, era appeso un rametto verde.
"È il mio compleanno…"
si spinse contro di lui, allacciandogli le braccia attorno alla vita,
gustandosi quell'uragano di ragazzo improvvisamente ammansito…
"…siamo sotto un rametto di vischio…lo sai che si fa quando scocca
la mezzanotte dell'ultimo giorno dell'anno?"
"…ci si bacia…"
rispose il rossino, incredulo che la sua voce avesse avuto la forza
di sgorgare…e di pronunciare quelle parole…
"Esatto…ci si bacia…"
Rukawa allungò il viso, accarezzandogli col fiato le labbra…non
voleva rubarglielo, quel bacio…desiderava che l'altro avesse la possibilità
di spostarsi, ma che non lo facesse…lo voleva per sé, ma volontariamente…era
il rossino, che doveva annullare quel soffio che era tra loro…
Hanamichi chiuse gli occhi, respirando il fiato dolce attraverso cui
la volpe gli lambiva le labbra…così caldo, delicato, discreto…non
lo aveva ancora baciato, limitandosi a solleticargli la pelle…socchiuse
gli occhi, indagando nello sguardo blu del volpino, chiedendogli silenziosamente
perché non lo avesse ancora baciato…
La risposta riluceva scintillando, mille schegge di luce accecante…rispetto
per lui, per la sua volontà…la risolutezza nel volere che lui
lo volesse…
Arrossì, grato per quel riguardo che ancora sentiva di non
meritare…la voglia di contraccambiare quella gentilezza agì
per lui, chiudendogli gli occhi, spingendolo con sicurezza verso le
labbra dell'altro…Rukawa gemette, mentre la bocca del rossino sigillava
la sua, un contatto immobile fra due paia di labbra calde.
Rimasero per parecchi secondi così, semplicemente a toccarsi,
le mani che non si muovevano, gli occhi ancora socchiusi…poi Rukawa
mosse timorosamente le dita, risalendo le sua spina dorsale…Hanamichi
gemette, mentre avvertiva un brivido solleticargli il cervello…il
volpino ne approfittò, di quel momento di sbandamento, per
allungare la punta della lingua e passarla fra le sue labbra socchiuse,
contro i denti…avvertì il corpo dell'altro reagire d'istinto,
la lingua correre ad incontrarlo, le mani serrarsi fra i suoi capelli,
il petto strofinarsi contro il suo…tutto esplodere.
Luce, calore, desiderio…mani che correvano, lingue che carezzavano,
corpi che si strofinavano…Rukawa lo strattonò via dalla finestra,
portandolo con una forza che non immaginava d'avere sul lettino dell'infermeria,
stendendosi su di lui, ghermendo ogni sospiro che usciva dalle sue
labbra, annegandolo fra le sue braccia…le sue mani si infilarono sotto
la camicia del rossino, senza accorgersi dei bottoni che saltavano…le
sue dita gli artigliarono la pelle appena Hanamichi spalancò
le gambe per lui, allacciandogliele attorno alla vita, stringendolo
contro di sé…riusciva a malapena a muoversi, a strofinare le
loro erezioni, a pizzicare con le dita i capezzoli che l'altro gli
porgeva, inarcandosi per facilitargli l'accesso a ogni centimetro
del suo corpo…
Sussultò, quando il compagno spostò di colpo il viso,
ansimando con gli occhi fissi al cielo.
Tremava…il sudore scorreva sul suo viso…troppo simile a lacrime.
Rukawa si sentì morire…cosa aveva risvegliato, in lui, per
spaventarlo così? L'aria vibrava ancora del piacere che aveva
provato fin quel momento…ma non era certo che anche l'altro avesse
goduto…pensarlo lo calmò, del tutto…aveva paura che s'inventasse…che
stesse per…
"Mi spiace…non volevo spaventarti…"
Hanamichi deglutì, imponendosi di non arrossire…provava un
po' d'imbarazzo nel guardarlo in viso, però...per cosa era
dispiaciuto?
Sbatté le palpebre…Rukawa sembrava spaventato, per lui.
"C-Che stavi pensando volpino? Che ti prende?"
Gemette mordendosi le labbra, mentre una mano pallida si posava sulla
sua guancia, scivolando ad accarezzargli il collo…sollevò di
nuovo il petto, offrendoglielo senza pudore…
"…non farei nulla senza il tuo permesso…"
"Eh? Ma che hai…"
Rukawa vide quegli occhi castani spalancarsi, di comprensione, per
poi stringersi, mentre le risate riempivano il piccolo locale.
"Ehi…"
"Stupido…hai il mio permesso per fare tutto ciò che vuoi,
con me…"
Hanamichi si raddrizzò di scatto, premendogli le labbra contro
le sue, senza chiudere gli occhi.
"…proprio tutto…"
gli soffiò sul lobo dell'orecchio, prima di mordicchiarglielo
teneramente.
"…mi sono fermato perché…"
Si stese di nuovo sul letto, attirando la sua testa sulla sua, perché
le fronti si toccassero, e gli occhi si sciogliessero in un vortice
di blu e cioccolato…
"…siamo nell'infermiera della scuola e non mi va che accada qui"
Rukawa soppesò quelle parole, studiando il viso del rossino…sembrava
così certo…
"Davvero vuoi…"
Hanamichi sorrise, leccandogli il pomo d'Adamo:
"Certo che voglio…e non preoccuparti, ho compreso perfettamente
ciò che hai in mente…"
e per sottolineargli quella certezza, allungò una mano per
saggiare la consistenza della sua erezione, attraverso la stoffa dei
pantaloni.
Rukawa gemette, mordendosi a sangue le labbra, mentre quella mano
audace insisteva nelle sue lente, sadiche carezze…
"Andiamo via da qui…"
Il volpino annuì, boccheggiando…le sue dita sbiancate erano
affondate fra le lenzuola, i muscoli contratti si muovevano per incontrare
le dita dell'altro.
"Basta Ru…non qui"
Rukawa ululò, appena Hanamichi ritrasse la mano…calò
sulla sua bocca, stendendosi su di lui, strusciandosi per rinnovare
il piacere che fino a pochi attimi prima lo consumava…
"R-Ru! Buono, buono…"
Hanamichi inarcò la schiena, perché l'altro potesse
abbracciarlo meglio, affondando il viso contro il suo collo…rise,
quando le parole del volpino gli solleticarono il collo.
"Quanto dista casa tua?"
"Una ventina di minuti a piedi, perché?"
"Casa mia è a dieci"
mormorò l'altro, frammentando ansimi e gemiti.
"Andiamo allora…"
Tutta la volontà che aveva in sé servì appena
per consentirgli di alzarsi…Rukawa scese dal letto, barcollando un
po'…Hanamichi si mise a sedere, accanto a lui, senza allontanarsi…non
gli avrebbe mai dato motivo di pensare che avesse cambiato idea.
"Andiamo?"
Rukawa vide quelle lettere formarsi sulla bocca rossa, quella che
aveva baciato poco prima, che poteva far ancora sua, che era lì
per lui…
"Ah ah…aspetta dieci minuti, volpe insaziabile!"
Hanamichi scese dal letto, e tese la mano al compagno:
"Prima dobbiamo svignarcela, e anche in fretta!"
Rukawa osservò il ragazzo spiare dalla porta, controllando
che nessuno fosse in vista, per poi voltarsi verso di lui, gli occhi
scintillanti di furbizia, eccitati per quel gioco innocentemente licenzioso:
"Allora, ti muovi?"
Il volpino annuì, seguendolo per i corridoio vuoti della scuola,
raggiungendo in fretta lo stanzino coi loro cappotti.
A mente fredda, lontano dal suo corpo intossicante, le cose non sembravano
più così perfette, a Rukawa. Perché l'altro aveva
quella smania di andare a letto con lui? Perché d'improvviso
lo desiderava al punto di concedersi? Avevano goduto entrambi, di
quei baci e delle carezze, era vero, però…bastavano a giustificare
il bisogno di fare sesso?
Lo voleva razionalmente, o quella passione era semplicemente il frutto
delle scosse di piacere che si erano procurati, che l'avevano portato
a desiderarne ancora?
Non credeva certo che il rossino si fosse innamorato di lui…ma allora
perché?
C'entrava forse il fatto che si fosse scusato con lui, per quel pomeriggio?
Era solo un altro modo di mettersi a posto la coscienza…soddisfarlo
sessualmente?
Si massaggiò le tempie…non gli sembrava il tipo in grado di
pensare cose tanto contorte, però…non voleva che l'altro andasse
con lui solo per il gusto di una scopata.
"Ehi volpino da che parte è casa tua?"
"Ah…di là"
"Sbrighiamoci!!! Facciamo una gara volpaccia!"
Perché quella fretta? Cos'era tutta quella frenesia? Non lo
desiderava così, era diverso da prima…dolce, diverso dal solito…più
vero, naturale…perché era tornato a essere il solito idiota?
Non voleva fare l'amore col vecchio do'hao…rivoleva il ragazzo che
aveva conosciuto prima…desiderava solo che gli sorridesse di nuovo,
senza sghignazzare…
"Ora dove?"
Hanamichi si fermò, guardandosi in giro, a un incrocio.
Le persone, accanto a loro, ridevano e si abbracciavano, augurandosi
ogni bene per l'anno successivo…nel cielo, gli ultimi fuochi d'artificio
morivano splendidi, trasformandosi in scintille, che cadevano verso
terra come lacrime d'oro, del cielo…
Rukawa si abbracciò, senza rispondere alla sua domanda, osservando
il suo volto annebbiato dal fiato, che sfuggiva veloce per la corsa
dalle sue labbra…la sua voce, l'avrebbe di nuovo chiamato con tanta
passione…sentimento…amore?
C'era amore, fra loro?
Non sapeva…cosa provasse Sakuragi per lui…cosa si aspettasse, da quella
notte…però lui non voleva…sesso.
Non ne sarebbe stato soddisfatto…non gli avrebbe offerto il suo cuore,
per ricevere in cambio solo il suo corpo.
Voleva essere amato, di quel calore bruciante di cui il rossino era
certamente capace…circondato dalle sua braccia, ustionanti come lava…dormire,
col profumo morbido della sua pelle su di sé…svegliato, nel
tepore incandescente del suo abbraccio…
Voleva…tutto, di lui.
Da quando…aveva perso il conto, dei giorni passati a negare l'evidenza…era
pronto a rinunciare a trasformare quella gelida atmosfera in torrida
nottata, ma finta…gli sarebbe bastato un vero abbraccio, col cuore…
"Ru…che hai?"
Hanamichi osservò il compagno, immobile in mezzo al marciapiede,
insensibile alla gente un po' alticcia che lo urtava…splendido, col
suo cappotto nero, lungo fino a metà coscia…la sciarpa blu
notte, come quegli occhi che lo fissavano spersi…le braccia che si
stringevano il torace, i guanti neri che proteggevano la sua pelle
di seta dal freddo…così bello, in mezzo alle luci effimere
della città…così lontano, eppure a due passi da lui…
"Cosa c'è?"
Lo vide dondolarsi leggermente su una gamba, piegarsi alle folate
di vento…socchiudere le labbra, donargli la visione della bianca materializzazione
del suo respiro…
"Perché vuoi…"
Bastarono, per far comprendere a Hanamichi…non era del tutto illecito,
come dubbio…in fondo…era accaduto tutto così in fretta, anche
per lui…
Si grattò la testa, abbassando lo sguardo, verso i cristalli
di ghiaccio che lucidavano i marciapiedi. Come poteva dimostrargli,
senza ombra di dubbio, il motivo per cui sarebbe andato con lui? L'aveva
capito da così poco, vedendolo ergersi contro i fuochi d'artificio...anche
per lui c'era confusione...quel sentimento puro, eppure tanto indistinto...le
parole non sarebbero bastate…forse non le avrebbe nemmeno sentite,
in mezzo ai festeggiamenti.
Aveva bisogno di un gesto, assoluto e indimenticabile…un atto d'amore…estremo,
che fosse il principio di tutto…l'origine e il termine di ogni cosa…un
bacio.
Hanamichi alzò il viso, specchiandosi in una vetrina lontana,
dall'altra parte della strada…anche da lì, vedeva la risoluzione,
in quegli occhi più che mai limpidi…era così semplice…bastavano
due passi…e lì compì col cuore leggero, l'animo libero
da incertezze.
Si fermò davanti a lui, in attesa in mezzo al marciapiede,
la domanda di prima che ancora lo avvolgeva, con le sue morbide volute
di dubbio…Hanamichi socchiuse gli occhi, e allungò il viso,
posando le labbra sulle sue…lì, sul marciapiede, sotto la neve
che iniziava a cadere, senza curarsi della gente…poi fu solo un applauso,
e fischi d'ammirazione, d'approvazione, d'invidia…
Rukawa si staccò per primo, leccandosi le labbra…i dubbi sciolti
dal suo fuoco, come quel fiocco che s'era posato sulla sua pelle abbronzata…allungò
le labbra, per succhiarlo via, per impedirgli di scivolare ancora
su quella pelle che era soltanto sua…
Un boato accompagnò quel gesto, le ragazze che sbavavano, i
ragazzi che sospiravano e cercavano di tirarle via, lontano da quei
due…Hanamichi sorrise, e avvampò, comprendendo tutto d'un colpo
a cosa si erano esposti. Ma non rimpiangeva di aver agito così…la
luce che scintillava in quei due zaffiri, e il sorriso appena accennato
delle sue labbra di rosa, cancellavano il resto del mondo…
"…sei proprio un do'hao!"
"Senti stupidissimo volpino spelacchiato è colpa tua che
ti sei piantato qui!"
"…un adorabile, magnifico, caldo do'hao"
"Ru…"
cinguettò l'altro, passandosi le mani fra i capelli, un sorriso
tutto d'imbarazzo.
"…il mio do'hao!"
Lo afferrò per un polso, e lo trascinò via da lì,
tra gli applausi della gente.
………
"Abiti qui, allora?"
"Hn"
Rukawa aprì in fretta la porta, trascinando il rossino all'interno.
"Ehi piano"
"No…"
Hanamichi non fece in tempo a parlare, che già il compagno
l'aveva intrappolato contro la porta, appropriandosi ferocemente delle
sue labbra. Mugolò, appena la lingua di Rukawa si fece largo
fra le sue labbra, spingendosi urgentemente nella sua bocca calda,
iniziando subito una lotta appassionata con la sua.
Le mani del volpino scesero lungo le sue braccia, ad afferrargli i
polsi…con uno strattone glieli sollevò sopra la testa, inchiodandolo
contro il legno, in sua balia…la violenza del bacio scemò,
trasformandosi in una lenta, languida carezza…le loro dita si intrecciarono,
contro la porta…i corpi si premettero, uno contro l'altro, fondendo
i loro profumi…
"Accidenti volpino…"
Hanamichi scostò leggermente le labbra, per respirare…non si
sarebbe mai aspettato una simile esplosione da Rukawa…si passò
la lingua sulle labbra gonfie, deliziandosi dei loro sapori mischiati…il
volpino, davanti a lui, seguiva con attenzione quella lenta lappata,
senza perdersi un movimento di quel muscolo roseo…lentamente, allungò
la lingua, assaggiando la stessa unione, sulle labbra dell'altro.
Il rossino sospirò, gettando indietro la testa, offrendo il
collo alla bocca ingorda del compagno…Rukawa, assecondando il suo
volere, si spostò piano, lambendo con le labbra la sua pelle,
raccogliendo gocce di sudore…il suo fiato leggero scatenò nel
rossino brividi mai provati prima, un solletico carico di piacere,
tremiti di godimento finalmente libero…
"Andiamo…"
Rukawa lo riprese per mano, portandolo verso il divano…
"È un caminetto all'occidentale?"
"Hn"
Hanamichi si inginocchiò davanti ad esso, che si ergeva discreto
nell'angolo più vicino alla finestra.
"Vuoi che lo accenda?"
mormorò il moro, accoccolandosi accanto a lui…
"Sì"
Rukawa assentì, preparando la legna…il corpo del rossino, reso
lucido di sudore, sarebbe rifulso, se illuminato dalle fiamme…
In pochi attimi, le lingue di fuoco avevano iniziato a intaccare la
legna, e Rukawa annuì fra sé, deliziandosi dei riflessi
di brace che si frantumavano fra le iridi dell'altro.
"Vado a lavarmi le mani…"
"Sì…"
Hanamichi sospirò, lasciandosi cullare dal calore delle fiamme.
Era tutto così caldo, così perfetto…se non fosse stato
per il piacere folle che aveva provato contro la porta, avrebbe pensato
di essere in un sogno…eppure le mani di Rukawa, la sua bocca…si morse
le labbra, per non gemere…il desiderio della sua pelle sul suo corpo
si impadronì di lui, bramava di sentire le sue mani toccarlo,
in ogni zona di sé…
"A cosa pensi?"
"Ru!"
Rukawa si appoggiò alla sua schiena, soffiandogli nel padiglione
auricolare…il rossino si inarcò contro di lui, spalancando
gli occhi, travolto dalla scossa elettrica che da quel punto si era
propagata dentro di lui…si strofinò contro il suo petto, sorridendo
soddisfatto quanto avvertì anche l'altro gemere…
"Non ancora…brindiamo…"
"Eh?"
Il rossino mugugnò una protesta, appena l'altro si staccò…Rukawa
non si mosse di molto, allungando semplicemente le mani per prendere
due calici pieni di vino bianco, e tendergliene uno.
"A noi…"
"Volpe romantica…a questa notte"
"A tutte quelle che seguiranno…"
Hanamichi rise…le iridi blu del compagno scintillavano di malizia…e
certamente anche le sue…
Bevvero in silenzio, studiandosi da oltre il bordo del bicchiere,
stuzzicandosi con giochi di sguardi, con carezze minime, sui propri
corpi…poi, d'improvviso, Hanamichi appoggiò il bicchiere, togliendosi
con un solo movimento la camicia, rimanendo a torso nudo, illuminato
dalla luce delle fiamme.
Rukawa deglutì, appoggiando con qualche difficoltà il
bicchiere…luce, e la sorella oscurità…insieme per sempre, riunite
a dar vita alle forme del suo corpo…i fianchi ben modellati, gli addominali
lavorati da ore e ore d'esercizio…le piccole sporgenze dei capezzoli,
che gettavano la loro ombra sulla sua pelle, lingue scure che danzavano
di riflesso alla vita che si consumava nel camino…il ragazzo dagli
occhi blu si protese, allungando la bocca verso quel petto largo,
accarezzando con la lingua un capezzolo, reso turgido dal desiderio.
Hanamichi gettò indietro la testa, consentendosi un lungo gemito…seduto
sulle ginocchia, leggermente allargate…le braccia a penzoloni, inerti
lungo il torace…labbra e palpebre socchiuse, per concentrarsi unicamente
sul lavoro della lingua dell'altro, lasciandosi esplorare senza opporre
resistenza, gemendo ogni volta che quel muscolo umido si muoveva su
di lui…
Rukawa alzò di scatto la testa, affondando la lingua nella
sua bocca…non voleva più sentirlo gemere, non voleva che nessun
suono sfuggisse ancora…doveva essere tutto suo, appartenere solamente
a lui, l'aria della stanza non avrebbe più avuto la sua voce.
Piano, lo spinse indietro, sull'accogliente tappeto spesso…si sistemò
delicatamente fra le sue gambe, abbracciandolo stretto a sé,
avvolgendolo con la sua possessività…Hanamichi si inarcò,
permettendogli di stringerlo, godendo della sua forza gelosa, di quel
modo focoso ma appagante in cui Rukawa gli dimostrava quanto fosse
importante per lui.
Le labbra del volpino iniziarono a succhiare con forza le sue, alternando
piccoli morsi a lappate veloci…Hanamichi si sentì risucchiato
da lui, in quella bocca che sapeva di vino, che annullava la sua mente…strofinò
i capezzoli nudi contro la sua camicia, spinse le mani contro i suoi
glutei, stringendoglieli e premendoseli contro…lo voleva, desiderava
dar soddisfazione all'erezione che gli urlava nei pantaloni, ma soprattutto
desiderava che la perfezione fosse raggiunta, con Rukawa affondato
in sé…
Come fosse in grado di leggergli nel pensiero, il volpino annuì,
iniziando faticosamente a spogliarsi…in fondo, era un bel gioco anche
quello, di sfregamenti, di tocchi veloci, di tira e molla verso il
godimento…le mani del rossino spogliavano lui, mentre lui si preoccupava
di aprire la zip dei pantaloni dell'altro, di tastare il suo membro
duro all'interno dei boxer…non era un modo forse convenzionale di
prepararsi, ma…di certo molto efficace.
Sussultarono entrambi, appena i loro corpi nudi vennero finalmente
a contatto.
"Ru…Ru"
"Ssshhh…"
Rukawa coprì di nuovo le sue labbra, dolcemente…Hanamichi tramava
un po', fra le sue braccia…
"Tutto a posto?"
"Stupido volpino…sono solo impaziente…non ce la faccio più…"
Il moro annuì, posando un bacio sulla sua fronte…i suoi occhi
non mentivano…c'era impazienza, desiderio…necessità.
Di lui.
"Adesso sentirai un po' di fastidio…"
"No…aspetta"
"Hn?"
Non capiva il motivo per cui l'avesse fermato…non aveva iniziato nulla,
eppure…quella luce nei suoi occhi gli prometteva sorprese…
"Oggi è il tuo compleanno, no?"
"Sì, ma…"
"Allora festeggiamo…"
Rukawa si trovò disteso sul tappeto, il tessuto morbido che
aveva abbracciato finora il rossino con ancora il suo calore…Hanamichi
gli lasciò liberi i polsi, sorridendo.
Con esasperante lentezza, la testa rossa calò sullo sterno
del moro, succhiando la pelle perfetta…il ragazzo gemette, inarcandosi
e offrendogli i capezzoli, mentre il rossino non lo appagava del tutto,
scivolando indietro fra le sue gambe…
"Hana…"
Rukawa si agitò sul tappeto, artigliando l'aria, mentre il
fiato caldo del compagno giocava ad accarezzargli la pelle bollente
del membro…sentì Hanamichi che gli spostava le gambe sulle
spalle, posizionandosi meglio…e, d'un colpo, il mondo esplose.
Urlò, mentre la bocca torrida del rossino accoglieva in sé
il suo membro, inumidendolo di saliva così calda da bruciare…inarcò
la schiena, boccheggiando, il corpo devastato dalle vampate di piacere,
che annegavano anche la sua voce…la lingua che si muoveva, premendosi
contro di esso, accarezzandolo…le dita che raccoglievano i rivoli
di saliva che scappavano, che la usavano per umidificare i suoi testicoli,
giocandoci pazzamente…i suoi capelli, che solleticavano la pelle delicata
all'interno delle cosce…la testa di Rukawa sbandò, le sue mani
affondarono fra i capelli rossi, costringendolo a stare giù,
a non muoversi, a non lasciarlo al freddo…
Hanamichi dovette puntarsi, per liberarsi…non voleva che venisse nella
sua bocca, nonostante le occhiate furibonde dell'altro…anche lui era
al limite, strusciarsi contro il tappeto aveva solo aumentato la sua
eccitazione…dovevano farlo, e basta…
"Tranquillo…"
Bloccò Rukawa che tentava di rialzarsi per risistemarsi fra
le sue gambe, e si sedette sul suo bacino, la pelle nuda stupendamente
illuminata dai bagliori del fuoco…si sollevò un po', posando
le mani sui fianchi dell'altro, perché non si muovesse, e iniziò
ad accarezzare con la sua apertura la punta del pene del compagno.
Il grido di Rukawa riempì di nuovo la stanza…le mani corsero
alla sua vita, tirandola verso il basso, il suo corpo scattò
verso l'alto, tentando di penetrarlo…Hanamichi rise, sottraendosi
alla sua portata, lasciando pochi, terribili centimetri fra i loro
corpi.
"Bastardo!!!"
Gli occhi blu si spalancarono, fissandosi in quelli castani, che lo
guardavano pieni di divertimento, per averlo così implorante,
sotto di sé, in suo potere…per la prima volta.
Hanamichi rise di nuovo, leccandosi le labbra, portando di nuovo il
proprio ano a sfiorare il suo membro duro…era una pazzia seviziarsi
in quel modo, ne era atrocemente consapevole, però…lo voleva
folle di piacere, di desiderio, di carica erotica…lo voleva al limite
più estremo…all'orlo dell'orgasmo, per poi…
"Buon compleanno, Kaede"
Lo guardò dritto negli occhi, e si piantò su di lui,
ricevendolo in sé in un colpo solo.
Rukawa gettò indietro la testa, annegando in quel calore stretto
che rischiava di soffocarlo…nel suo sguardo confuso si accostavano
macchie di luce e ombra…alla sua voce strozzata, si univano i gemiti
di Hanamichi, e il crepitio sommesso del fuoco, che illuminava il
corpo dell'altro solo per lui, per fargli godere quella pelle sudata…si
costrinse a riprende il controllo di sé, e allungò una
mano sul suo pene fremente, seguendone la lunghezza con un polpastrello,
per poi portarselo alla bocca e succhiarlo avidamente…
"…il tuo pene, e il tuo sudore…sono miei"
Hanamichi si sollevò su di lui, e si lasciò cadere di
nuovo, abbandonandosi alla forza di gravità, sorridendo…un
contrasto così netto, quello fra le sue labbra dolcemente arcuate,
e il movimento pieno di libidine del suo corpo.
Era felice, di riceverlo in sé…Rukawa alzò il bacino,
per incontrare quella guaina così aderente, così calda
e piacevole, fatta apposta per lui…lo sentiva gridare, lo vedeva godere,
ma voleva fosse ancora più appagato…non doveva desiderare che
nessun altro lo rendesse felice, doveva dargli lui tutto, annullare
il suo desiderio d'altri…afferrò stretto il suo sesso nella
mano, assecondando i suoi movimenti…l'ombra scura sulle pareti iniziò
a muoversi ad un ritmo veloce, accompagnata dai loro gemiti incontrollati…
Hanamichi si alzava e si impalava su di lui, sentendolo ogni volta
scivolare ancora più a fondo in sé, verso l'alto, come
dovesse trapassarlo…quel grosso pene che lo apriva meravigliosamente,
si schiantava a ogni spinta contro il punto nel profondo del suo corpo,
distruggendogli l'anima col piacere, facendolo piangere per l'assoluta
libidine di cui era preda, costringendolo a pregare il nome del compagno
perché si spingesse più violentemente dentro di lui,
con più energia perché lo schiacciasse con tutta la
forza che aveva in sé…non bastava, non bastava ancora, mancava
la parte più importante...senza neppure sapere il perché,
allungò una mano ai suoi testicoli, solleticandoglieli coi
polpastrelli, giocando con essi…
Rukawa urlò, avvertendo il tocco di quelle dita che si divertivano
a giocare con lui…la loro carezze, il suo corpo che si stringeva ogni
volta che si incontravano, perché sentisse meglio entrambi
la profondità della penetrazione…era troppo inebriante.
Con un lungo gemito roco venne nel profondo di lui, invadendolo col
seme, riversando in lui anche un frammento della sua anima, perché
rimanesse nel profondo del suo corpo…le sue mani si contrassero d'istinto,
avvolgendo il suo membro nel loro calore…il seme di Hanamichi gli
bagnò ventre, il grido di piacere che emesse sostituì
l'eco del suo…i suoi occhi si chiusero, cristallizzando quel momento
prezioso…
La testa cadde in avanti, i capelli rossi grondanti di sudore…il petto
che si alzava, affannoso, recuperando aria…i suoi muscoli ora rilassati,
che provavano fatica per ogni movimento…così Rukawa lo vedeva,
tra le palpebre socchiuse dalla fatica, ancora seduto su di lui, con
lui dentro, a tentare di recuperare un po' di forza…il volpino si
sollevò su un gomito, attirandolo piano a sé e facendolo
stendere al suo fianco, scivolando delicatamente fuori dal suo corpo.
I loro respiri affannosi si mischiarono, rincorrendo assieme la calma…il
freddo li investì, nonostante fossero abbracciati, e davanti
alle fiamme…il volpino recuperò una coperta, e coprì
entrambi, nascondendo alla curiosità del fuoco i loro corpi
abbracciati. Accanto a lui, il rossino giaceva rilassato, senza energia,
coi segni del loro amplesso sul corpo meraviglioso…Rukawa si sistemò
accanto a lui, baciandogli le labbra gonfie, leccando via le tracce
di lacrime dalla sua pelle…
"Stai bene?"
mormorò il moro, un po' preoccupato…di solito, il compagno
era il più veloce, a recuperare…
Hanamichi sorrise, strofinando il viso contro la sua spalla…non voleva
parlare, né pensare a nulla…desiderava solo addormentarsi fra
le braccia del compagno, e dormire un lungo sonno popolato da sogni
di piccole adorabili volpi…
"Ah già…"
"Che c'è?"
"Devo darti il tuo regalo"
Rukawa si tirò a sedere, abbracciandogli la vita e attirandolo
contro di sé:
"Mi hai già fatto il regalo più bello che potessi
desiderare"
Hanamichi avvampò, mentre l'altro lo baciava…il suo sapore
era ancora meglio di quanto ricordasse…forse era l'intimità
raggiunta, o il ricordo dell'orgasmo, o il suo seme ancora in lui…
"Stupido volpino, questo era per il tuo compleanno. Io parlavo
di quello di Natale"
Rukawa sbatté le palpebre, confuso…poi sorrise, leccandosi
sensualmente le labbra, provocando l'indignazione dell'altro:
"Ma a che stai pensando, maniaco! Io parlavo di questo!"
Si allungò verso la sua giacca, scoprendo la schiena nuda…Rukawa
non poté fare a meno di approfittarne, passando la lingua sulle
sue scapole.
"Rukawa!!!"
Sul viso di Hanamichi, il rossore scatenò una battaglia coi
suoi capelli, per conquistare il titolo di tonalità più
intensa…il ragazzo si ricoprì in fretta, mettendogli fra le
mani un pacchetto e rinfilandosi sotto la coperta.
"Cos'è?"
"Aprilo, volpaccia!"
Rukawa si stese accanto a lui, scartando con cui il regalo…in una
scatoletta di cartone, c'era una boccetta con la neve, che cadeva
su una piccola volpe con un cappello da Babbo Natale di traverso su
un orecchio.
"Ti piace?"
chiese il rossino, titubante…
"Hn"
Ma era un sì, comprese Hanamichi. Lo sguardo nei suoi occhi
era tenero…le sue labbra, ad un esame attento, sorridevano.
"Ho girato mezza città, per trovarti qualcosa…serviva
a chiederti scusa, per il pomeriggio di Natale"
"Hn…non preoccuparti"
"Senti Ru, io…"
Rukawa gli chiuse la bocca, senza permettergli di dire altro.
"Basta…non ne parliamo più…soprattutto non adesso, non
qui"
"Non darmi ordini…al massimo chiedi"
"Cosa?"
Hanamichi scoppiò a ridere, attirandolo su di sé:
"Un altro regalo…"
Fine
Buon Natale, e un felice anno nuovo!!! Spero che vi
sia piaciuta, il mio piccolo regalo per tutte voi.
Un bacione immenso
Hymeko
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