Cumpleaños feliz, cumpleaños feliz, te deseamos todos…

Cumpleaños feliz!!!!

La mia grande amica Lal compie gli anni!!!

Questa ridicola ficcina è per festeggiare questa data!

Ti voglio bene!

E una piccola dedica come sempre alla sys Silene e alla kitsune, ma soprattutto alla sys Lucy_Tomo che condivide la mia passione per SuperMarco ^_^

RINGRAZIAMENTI: a Sandro Giacobbe e alla sua paraculaggine che mi ha dato il destro per scrivere “Giardino proibito” e alle mie ex amiche per avermi dato la giusta disposizione d’animo per scrivere questo seguito!

DISCLAIMERS: i personaggi sono tutti di Takehiko Inoue, la canzone invece è di Marco Masini (ovviamente con le dovute licenze poetiche…)

NOTE: tra gli asterischi i flash back, in corsivo il testo delle canzoni/poesie, i cambi di POV sono segnalati…tutto come sempre insomma!

 


Volersi male

di Marty


 

Crash.

Il bicchiere di vetro azzurro si frantumò sul pavimento.

Sciaff.

Sulla guancia pallida di Kaede si formò l’impronta di cinque dita.

“Non toccarmi, mi fai schifo” sibilò Hanamichi, con la mascella contratta dall’ira, mentre tornava a sedersi sul divano.

“Ti sbatto al muro, se ci provi di nuovo, ipocrita del cazzo, hai capito?”

Gli occhi blu erano ridotti a due fessure e dardeggiavano nella semioscurità della stanza.

“Non ti permetto di parlarmi così, Hana” rispose il volpino avvicinandosi a lui con movenze feline. Salì con le ginocchia sui cuscini, per poi allungarsi verso il rossino.

La mano diafana scese piano lungo la giugulare e poi sui pettorali abbronzati lasciati liberi dalla camicia chiara di lino, in una lenta, ipnotica ed eccitante carezza.

“Lo sai che non voglio un ragazzo violento…e tantomeno sboccato…”

Hanamichi serrò la presa intorno al polso sottile del suo ragazzo, interrompendo bruscamente il contatto, e poi lo fissò dritto negli occhi mentre iniziava a parlare lentamente.

“Stavolta no, Kaede.

Questa volta non finiamo a letto come al solito.

Non puoi cercare di ricucire gli strappi del nostro rapporto con il sesso.

È inutile, ci abbiamo provato tante volte.

Un orgasmo non cancella le incomprensioni, lo sai, e non risolve i problemi, altrimenti tu non avresti…”

“Sì, è vero, ok, ti ho tradito con l’Akagi!

Sono venuto meno al nostro patto di fiducia reciproca!

Sono stato uno sporco doppiogiochista!

È questo che stai cercando di rinfacciarmi per l’ennesima volta?

Eh?!”

Il moro si divincolò alzandosi di scatto.

La collera gli vibrava nella voce, tagliente e metallica come non mai.

Volse le spalle al compagno per qualche istante, e quando tornò a fissarlo sul suo viso si era dipinto un sorriso di scherno.

“Ma fammi il piacere!

Sei così immaturo ed infantile che hai voluto rendermi la pariglia, vero?

Non ti vergogni?

Ti sei fottuto quell’imbecille privo di moralità e sentimenti perché pensavi di farmi del male…

Sei patetico!”

Hanamichi chinò il capo.

Nonostante fosse stato lui ad iniziare, odiava quando le discussioni prendevano quella piega.

Non gli piaceva la cattiveria che gli montava dentro fino a fargli dire cose che non pensava…

Tanto più che aveva deciso che quel pomeriggio avrebbero chiarito e sarebbero giunti ad una svolta.

Di qualunque tipo essa fosse.

“Siamo stanchi, Kaede, entrambi.

Entrambi pensiamo che sia più facile fingere di non vedere, non capire, dimenticare insomma quello che non ci sta bene.

Ci comportiamo come talpe, muovendoci a tentoni…ma non è vero che non ci rendiamo conto!

Non è vero che dormiamo bene!”

Risolino sarcastico.

“Mi sembra sciocco che tu lo dica proprio a me, visto che ormai tra antidepressivi sonniferi e farmaci inibitori ho più medicinali che sangue in corpo…

E nonostante tutto continuo a soffrire d’insonnia, dormo meno di cinque ore a notte!

Tzè, proprio io che riuscivo a dormire dovunque quando ero un liceale…”

 Il rosso si prese la testa fra le mani.

“Da quando abbiamo iniziato a farci del male, koi?

Da quando il nostro amore ha iniziato a ferirci così?

Da quando l’unica cosa che ci unisce è diventato il sesso?

Non so te, ma io mi sento squallido e triste quando mi guardo allo specchio del nostro bagno e mi sento come se fossi in un motel a sbattermi una puttana con cui non c’è dialogo…

Stare con te mi rendeva felice, sognavo di notte quel che ti avrei detto di giorno, sognavo cosa avremmo fatto e quali espressioni ti saresti concesso in mia presenza.

Ma ora…

Ora faccio solo incubi, e forse è ora che trovi il coraggio per metterci un freno, a tutto questo…”

“Smettila, per pietà!” intimò stizzito Rukawa.

“Se davvero vuoi andartene, vai pure, non ti trattengo!

Ma almeno vattene in silenzio!

Non sopporto più nemmeno la tua voce!

È assordante, fastidiosa, stridente come il fischio di un treno in partenza.

Non ho intenzione di starmene qui ad aspettare che la falce della morte mi mieta e finire col portarmi via solo il ricordo del tuo odioso cicaleccio! Per non parlare della tua totale mancanza di armonia che però non ti impedisce di ammorbare me e gli altri quando canti sotto la doccia!”

A questo punto anche Hanamichi si alzò, per fronteggiare la discussione da pari a pari.

“Ognuno ha i suoi interessi, caro mio!

Io canto sotto la doccia, ma tu fai una sfilata di moda ogni volta che devi uscire, addirittura non metti mai le cose due volte, per poter incrementare il tuo fascino.. credi che sia irrilevante?

Vogliamo allora parlare di quelle riviste del cazzo che compri con i MIEI soldi? Non ti ho mai rimproverato per questo, ma il fatto che tu ti ritenga tanto superiore da non cercare un lavoro che non sia quello che dici tu, comporta che gli oneri siano tutti sulle mie spalle!

Tu non fai mai niente per aiutarmi, sei…”

“Tu sei come tua madre, Hanamichi, casa-chiesa-figli-marito, e per lei non c’è rimasto un cazzo!

Per questo lei mi odia: per la sua mentalità, io dovrei già iniziare a guardarmi gli affitti e non pesare su di te, inoltre mi odia anche perché non potrà mai avere dei nipotini, visto che il suo unico figlio sta con me…non ha perso occasione per rinfacciarmi quanto fossi inadeguato, quanto fosse delusa, e quanto fosse colpa mia se suo figlio è stato traviato…

Ma lo scaricabarile è lo sport segreto dei Sakuragi; infatti io credo che tua madre abbia ucciso tuo padre, dandogli addosso, prendendolo in giro, maltrattandolo in continuazione.

Già, le persone col cuore forte come te soffrono ma vanno avanti, lui che aveva già il cuore compromesso è stato ucciso dallo schifoso atteggiamento di tua madre con lui.

Prima di morire d’infarto, è morto dentro.

Ma il nostro è un destino crudele e infame Hana, gli uomini sono stati creati per essere allo stesso tempo vittime e carnefici.

Chi fa del male, bada bene, è sempre convinto di essere nel giusto.

E chi è degno di decidere chi abbia ragione e chi torto?

Chi può arrogarsi il diritto di assegnare un qualsivoglia valore alle nostre azioni?"

"E' assurdo" Hanamichi lo guardò come se non lo conoscesse affatto "è assurdo che tu ti inventi tante stronzate solo perchè sei un vigliacco!

Non hai il coraggio di guardarmi in faccia, e di dirmi che non ce la fai a stare con me, che sono troppo impegnativo, troppo stupido, troppo diverso da te per starti vicino!

Tu vuoi farti lasciare perchè hai paura di innamorarti sul serio e di restare fregato!

Non sopporti l'idea di mostrarti vulnerabile di fronte a qualcuno non è così? Neanche di fronte alla persona che per te avrebbe dato la vita, Kaede, la VITA! E lo sai questo..."

Distolse lo sguardo dalla figura del compagno, quasi disgustato dall'espressione che regnava sul volto che una volta per lui eclissava il sole.

"A te non serve un fidanzato, ma una controfigura, o un'ombra, qualcuno che ti segua passo passo, ti faccia sentire il migliore e accetti passivamente di essere e fare quello che vuoi tu...

Beh, sai la novità caro mio? No, grazie! Io non ci sto più!"

Gli tremavano le mani, le gambe, le labbra, tutto. Ma era solo rabbia.

Rabbia che il volpino interpretò come la sua ennesima vittoria, e così affondò la lama dove sapeva di fare più male, per sottomettere e domare una volta per tutte l'animale riottoso che si trovava davanti.

"Hana" la voce raddolcita mentre si avvicinava "lo sai, farsi del male è un retaggio umano, fa parte della nostra cultura, e fin dall'infanzia siamo messi davanti al fatto compiuto.

Non puoi cambiarlo..."

Il rossino scosse la testa con forza, facendo un passo indietro.

"Secondo me non facciamo altro che fare del male per prevenire quello che potrebbe essere fatto a noi...

Guarda noi due.

Stiamo qui a discutere e a gridarci contro cose che non stanno nè in cielo nè in terra, ci stiamo ferendo senza pietà mentre dovremmo solo vergognarci degli errori commessi e cercare di aiutarci a superarli e a ricominciare daccapo.

Ma tu non lo sai fare.

O forse semplicemente non VUOI..."

"Hn, se vuoi scusarti ti ascolto, io l'ho fatto anche troppo direi!"

Hanamichi lasciò cadere le braccia ai lati del corpo, con fare stanco.

"Bene, allora, se questa è la tua ultima parola direi che possiamo chiuderla qui.

Tu sei come la luna, Kaede, vivi di luce riflessa eppure ti illudi di essere al di fuori e al di sopra di tutti gli altri..." gli sorrise con indulgenza velata di tristezza.

"Il giorno in cui ti renderai conto di quanto stai perdendo a causa di questo atteggiamento sarà troppo tardi per riaverlo.

Non solo hai tradito me, il mio amore e la mia fiducia, ma hai fatto del male ad un amico che davvero non se lo meritava.

Sai benissimo di cosa parlo.

E di CHI parlo.

Ma se non ti sei fatto scrupoli fino ad ora, non è oggi che comincerai a fartene."

Il rosso si incamminò a grandi passi verso la porta d'ingresso.

Giunto di fronte si fermò, raccogliendo tutta la sua forza di volontà per ricacciare indietro le lacrime.

"Addio, volpe, spero che troverai quello che cerchi un giorno."

Con un rumore sordo che riecheggiò nell'androne come uno sparo, la pesante porta si richiuse alle sue spalle.

Nell'ombra della stanza si stagliava il profilo di Kaede Rukawa.

Con tutto il suo orgoglio, la sua bellezza glaciale e la perfezione del suo gioco, era rimasto solo.

Senza nessuno che lo amasse.

Si rivolse un sorriso amaro.

In fondo a volersi male c'era sempre riuscito bene.

 

* OWARI *

 

aspettate di leggere la terza parte per odiarmi... ^^'''

 

sappiate che non c'è l'happy end...è questo l'end e non ci saranno seguiti!