Disclaimers: I personaggi di Slam Dunk contenuti in questa fic  appartengono ovviamente a Takehiko Inoue, e ad un sacco di altre belle persone...

 


Voglio tornare a volare

di Focuzza

È tutto finito, le mie ali si sono spezzate, non potrò mai più volare nè sentire il vento tra i capelli come quando andavo a canestro. Quella sensazione non la potrò mai più provare e quindi sono giunto alla conclusione che se non posso amare questo sport lo odierò, lo odierò con tutto me stesso scaricherò la rabbia che scaricavo in campo sulla gente. 

Però è inutile, mi sento triste, nessuno dei miei amici potrà mai capire cosa significhi perdere tutto quello che ti è più caro, adesso che è passato un anno potrei anche riprendere ma non me la sento le mie ali sono ancora ferite o forse e solo il fatto che ho una paura fottuttissima che si possano rompere ancora. 

Solo lui è riuscito ad entrare nella barriera che mi sono costruito attorno. Il mio angelo colui che mi ha curato le ferite e mi ha insegnato a riusare le ali, colui a cui devo tutto e che per me ormai è diventato il mio mondo, non pensavo di poter amare così profondamente una persona, io sono un duro, ma ogni volta che lui sta con me è come se fossi neve sciolta al sole.

Ho ripreso a giocare, anzi diciamo che ho ripreso in mano la mia vita e il mio angelo è sempre con me, non gli ho mai esternato niente, anche per terrore delle sue reazioni, solo ora capisco che la paura è un sentimento che piano piano ti porta alla solitudine e alla sofferenza. Vorrei fare qualcosa per ripagarlo in parte delle gioie che ha riportato nella mia vita, ma non ci riesco allora mi limito a stargli vicino come meglio posso.  

Oggi l’ho visto piangere tra le braccia del gorilla e devo ammettere che in un attacco di gelosia avrei voluto essere io al posto del capitano, non so cosa avesse so solo che non è venuto all’allenamento, ho chiesto spiegazioni ad Akagi, ma mi ha risposto che non erano affari miei e per evitare di fare la fine di Sakuragi non ho indagato oltre – non ho la testa dura come la sua. 

Finalmente questo strazio d’allenamento è finito. Ogni volta che non c’è lui l’allenamento mi sembra più pesante, mi dirigo verso casa, a dire la verità vorrei andare a casa sua, ma ho sempre la solita paura, paura che non mi voglia vedere, paura che con me non si apra come fa sempre con Akagi, cazzo al diavolo la paura io ci vado ho voglia di vederlo, di stringerlo, di asciugargli le lacrime e ho voglia di coccolarlo. Arrivo a casa sua, ma non ho il coraggio di suonare il campanello e ora che faccio.

Hisashi che ci fai qui? – Cavolo è lui e ora che gli rispondo che ero qui per caso.

Ero qui di passaggio e siccome non eri all’allenamento….. – sto facendo la figura dell’idiota se passasse adesso Rukawa mi direbbe “IDIOTA” o “DEMENTE” con la sua voce profonda da morto vivente.

Non avevo molta voglia di allenarmi – mi dice senza neanche guardarmi in faccia.

Ti senti poco bene? – cervello cerca di elaborare cose più sensate.

No, sto bene e solo che... che... al diavolo Hisashi non n’avevo voglia punto e basta.

Non ti ho mai sentito parlare così, cosa ti prende Kimi? – è vero non ho mai sentito il mio angelo parlare così perché con me non parla?.

Ti ho detto che non ho niente e se ti sposti posso anche entrare a casa che qui fuori fa freddo.

Scusa prego passa e scusa se ti ho disturbato io vado a casa ciao – ma che hai cucciolo?

Hisashi aspetta! Vieni, entra sempre se vuoi?

Va bene! 

Ti va un po’ di caffè?

No grazie, ti prego dimmi cos’hai Kimi – non ci posso credere ho avuto il coraggio di abbracciarlo è bellissimo tenerlo tra le mie braccia.

Io…. – si è stretto a me e ora piange mi si spezza il cuore a vederlo così indifeso e così scoraggiato.

Ti prego dimmi cos’hai? Mi fa male vederti in questo stato sei così importante per me angelo mio.

Non lasciarmi da solo ti prego ho paura.

Paura di cosa Kimi?

Paura di tutto quello che mi sta succedendo, sto morendo Hisashi, ho tanta paura, paura che dopo poi non ci sia più niente, paura di perderti sei la persona più importante della mia vita – l’ho stretto più forte a me e ho preso la decisione di stargli vicino fino alla fine.

E così ho fatto sono passati due anni da quell’episodio e quasi uno dalla sua morte, il mio angelo è volato via un giorno d’inverno stretto tra le mie braccia, ha aperto le sue ali ed è volato via ed io mi sento ogni giorno più vuoto senza di lui al mio fianco solo poche volte posso sentirlo accanto a me, quando apro le mie ali e volo a canestro.

 Siate clementi è la mia prima fic.

Focuzza.

 

P.S. Questa fic la dedico alla mia amica Donatella l’unica che ha creduto in me e che non mi ha giudicato male come tutti gli altri, anzi mi ha incoraggiato a scriverla grazie di cuore Dona per tutto quello che hai fatto e stai facendo per me grazie.

Fatemi sapere cosa ne pensate al seguente indirizzo:

daddy.focuzza@libero.it




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