Autrice: bentornati! Allora
che ne dite della seconda parte? Spero che vi sia piaciuta!
Sen e Ru: grrrrrrrrrrr!
Autrice: beh credo che
finalmente la situazione si stia evolvendo!
Ru: era ora che arrivassi
alla fine!
Autrice: non intendevo
quello. E comunque ho pensato che questa ff si dividerà in almeno quattro
capitoli.
Sen: e perché di grazia?
Autrice: come avrete notato
nella prima parte della ff la voce narrante era Hanamichi, nella seconda,
invece, era Kaede. In questa sarà Hiro a parlare, come nella quarta toccherà
a Akira.
Ru: quindi dovremo
sopportare questa lagna per molto?
Sen rivolto a Ru: beh Kaede,
considera che questa è già la terza parte, quindi ne manca solo una e poi
potremo riavere i nostri koibito!
Autrice: coff! Coff! Ma,
scusate la mia interruzione, chi mai ve lo ha detto? A parte il fatto che
non so ancora di quante parti sarà composta questa ff, ma poi chi ha detto
che riavrete Hana e Hiro?
Sen e Ru: *_______________*
Autrice: beh io non l’ho
mai detto! E poi comincia a piacermi questa coppia!
Ru e Sen:
*________________________*
Autrice: e non solo a me!
Eheheheheheheh!
Ru: che significa?
Autrice: Hana, Hiro, per
favore verreste qui?
Hana e Hiro: che c’è?
Autrice: ditemi come vi
trovate a vivere insieme?
Hana: io mi trovo bene,
Hiro adora chiacchierare.
Ru senza parole: ……………………..
Hiro: anche a me! Sto
pensando di chiedere a Hana di restare ancora da me.
Sendo sviene!
Hiro, Hana
e l’autrice: ecco la nostra piccola vendetta! Ahahahahahah!
Voglio
tornare a sorridere
parte III
di
Soffio d'argento
Mi piace la compagnia di Hanamichi! E’ sempre imprevedibile e ogni volta
fa di tutto per farmi sorridere. La sera restiamo delle ore a parlare, di
qualsiasi argomento e non pensavo che potesse essere così piacevole. E
pensare che c’è gente che lo reputa stupido! Le persone si fermano sempre
alle apparenze, perché a loro va bene così. D'altronde anche di me dicono
che sono un tipo scorbutico, con cui è impossibile andare d’accordo. Ma
che ne sanno loro di me? Si sono mai presi la briga di andare oltre le
apparenze? Si sono mai chiesti cosa penso, come vivo? Nessuno è riuscito
ad andare oltre il muro che mi sono creato, nessuno oltre ad Hanamichi e
….. Akira….. come mi manca! Sto bene con Hana ma quando penso ad Akira mi
si stringe il cuore, come credo accada a Hana quando pensa al suo Kaede!
Mi chiedo: come sarebbero andate le cose se
quel giorno non avessi scoperto il mio koibito e Kaede baciarsi? Sarebbe
stato meglio non sapere? Di certo in questo momento sarei steso sul divano
insieme a Akira, ma avrebbe avuto lo stesso valore? Io credo che,
nonostante tutto, sia stato un bene che io quel giorno li abbia scoperti.
La menzogna e l’ipocrisia non l’ho mai potuta sopportare. Tutto sommato è
meglio soffrire e sapere, che vivere felici ma all’oscuro di tutto. E
questo credo che lo pensi pure Hanamichi! Vero Hana? Lo capisco quando ti
vedo assorto nei tuoi pensieri.
Ieri sera, prima di andare a dormire, Hana mi
ha fatto uno strana domanda:
<< Come pensi sarebbero andate le cose se
invece di dichiararci ai nostri rispettivi compagni ci fossimo messi
insieme, noi due intendo….? >>
<< Hana? Ma che idiozie ti vengono in mente? E
poi ti ricordo che non potevi sopportarmi! Ricordi i nostri litigi durante
le partite? O i falli che commettevi su di me? >>
<< Questo è perché non ti conoscevo. Chissà….
Magari se mi fossi trasferito al Ryonan saremmo potuti diventare amici e
poi… da cosa nasce cosa. Il porcospino non avrebbe avuto speranza con un
rivale come me! >>
Ci siamo guardati in faccia e siamo scoppiati
a ridere! Però… forse è vero…. Magari se lo avessi conosciuto prima, meglio,
forse a questa ora non staremmo soffrendo per quei due egoisti. Io non credo
al destino però devo ammettere che la casualità esiste ed è fatta da tanti
forse che troveranno difficilmente una risposta.
<< O forse semplicemente saremmo finiti lo
stesso con loro. >> rispondo dopo un po’ e lui torna serio.
<< Però mi piace la tua amicizia. Restiamo
sempre amici, Hiro-chan. >> e lo ha detto con una voce così bassa da essere
terribilmente sensuale.
Mi sono venuti i brividi e per fortuna lui non
se ne è accorto. Sarebbe stato imbarazzante spiegare al mio migliore amico
perché sono diventato improvvisamente rosso ad una sua frase, come un
adolescente. Sono andato subito a letto, con la scusa degli allenamenti
pesanti a cui Taoka ci aveva sottoposto quella mattina. Beh tanto scusa non
era, ma avvertivo il bisogno di starmene lontano. Lui è rimasto in salotto,
sul divano, a guardare un partita di basket via satellite, come faceva con
Kaede.
Di mattina le lezioni sono state pesanti. Per
fortuna avevo studiato perché mi sono ritrovato ad affrontare un compito a
sorpresa di chimica e un’interrogazione di lettere. Durante la pausa pranzo
sono stato in terrazza per prendere un po’ di fiato e lì, poco dopo, mi ha
raggiunto Akira. Era molto imbarazzato, come me del resto. Ammetto che
neppure per lui debba essere facile.
<< Ero venuto qui per stare un po’ tranquillo,
ma visto che ci sei tu… forse è meglio che me ne vada, non voglio
disturbarti. >>
<< Puoi restare se vuoi, non mi dai fastidio.
>>
Anche io mi sono stupito delle mie parole ma,
non appena ho visto un barlume di speranza balenare nei suoi occhi, ho
sentito il bisogno di umiliarlo, anche se non era nelle mie intenzioni. Mi
piaceva poter respirare ancora il suo profumo trasportato dal vento.
<< Ma non farti strane idee, Akira. Stammi
lontano. Non ho alcuna voglia di litigare. Non credere che, perché ti abbia
permesso di restare, tra noi tutto si sia sistemato. >>
Lui si è voltato verso di me con il suo solito
sorriso e ha detto:
<< Non ti preoccupare, ti conosco abbastanza
da sapere che, se solo ci provassi, mi butteresti giù dal terrazzo. >> e ha
iniziato a ridere, ma stranamente non mi ha dato fastidio.
Ho preso il mio walkman e con le cuffie nelle
orecchie mi sono sdraiato, a guardare il cielo limpido. Akira si è seduto un
po’ più vicino a me, ma sempre a debita distanza e si è messo anche lui ad
osservare il cielo. Siamo stati un’ora in silenzio, ognuno immerso nei
propri pensieri. Ogni tanto scorgevo Akira ad osservarmi ma subito voltava
lo sguardo, come se temesse chissà quale mia reazione. Lo so che magari ho
un po’ esagerato, tutto questo casino per un solo bacio, però… mi chiedo
sempre, ogni notte, cosa sarebbe accaduto sul quel divano se io non fossi
entrato. Spesso mi assale il dubbio che, in realtà, quello non fosse il
primo bacio che si siano scambiati. So che Akira ha sempre avuto un debole
per Kaede, me lo ha confessato prima di metterci insieme, per questo
all’inizio non ero molto sereno quando uscivano tutti e due da amici. Mi è
bastato sapere che quel frigorifero stava con quella testa calda di
Hanamichi per rilassarmi e rassicurarmi. Mai e poi mai avrei potuto
immaginare fine tanto ingloriosa della nostra storia. Né per me né per lui.
<< Hiro-kun è suonata la campanella. Ci
vediamo agli allenamenti? >>
<< Certo che verrò agli allenamenti. Dove
credi che possa andare? Se solo Taoka si accorgesse che manco verrebbe a
prendermi fino a casa. >>
Durante gli allenamenti mi sono comportato
come al solito: l’ho ignorato. So che lui ci soffre e proprio per questo ci
provo più gusto. Mi piace vedere come si ingegna per potermi rivolgere la
parola, mi piace sentire il suo bisogno di me in ogni suo messaggio nella
segreteria e mi piace scorgerlo sempre dietro di me, mentre mi segue fino a
casa, di nascosto. Mi piace questa sorta di espiazione. So che non dovrei
dirlo ma mi piace farlo soffrire. Vorrei che provasse solo un decimo del
dolore di essere rifiutati, messi da parte. Vorrei che capisse veramente
cosa abbiamo provato io e Hanamichi. Ma perché inserisco sempre lui nei miei
discorsi? Non è che forse…? L’idea non sarebbe male, ma si può amare solo
una persona alla volta e per me ora c’è Akira, solo lui.
Se penso alla scenata che mi ha fatto questo
pomeriggio! Ero tornato a casa più arrabbiato del solito. Quel cretino di
Hikoichi oggi mi era finito addosso almeno tre volte, e quanto dico “finire
addosso” intendo proprio nel senso letterario del termine. E’ un buon
informatore ma in quanto a tecnica e scioltezza lascia a desiderare. La
prima volta è inciampato sui lacci delle sue scarpe e mi è finito addosso
facendomi sbattere la testa sul parquet. La seconda volta non è riuscito a
prendere un passaggio di Akira e si è gettato su di me a mo’ di materassino.
La terza è stato negli spogliatoi: è scivolato fuori dalle docce facendomi
cadere sotto il getto dell’acqua, con tutti i vestiti. Se non ci fosse stato
Akira a portarlo via, credo che lo avrei divorato!
Ad ogni modo… sono tornato a casa e
stranamente Hanamichi era già lì. L’ho trovato in cucina a cercare gli
ingredienti di uno dei suoi piatti alla “tensai”. Mi sono venuti i brividi
quando ha detto:
<< Caro Hiro oggi cucina il grande genio!
Preparati a leccarti i baffi! >>
Più che pensare a leccarmi i baffi stavo
cercando di ricordare il numero del pronto soccorso. Già mi vedevo, in preda
a lancinanti dolori al bassoventre, contorcermi sul lettino di un ospedale,
quando improvvisamente mi ha detto:
<< Umh… Hiro ma qui manca l’ingrediente
fondamentale! >>
Io, manco a dirlo, ho preso la palla al balzo
e gli ho proposto di andare a fare la spesa. Durante la nostra passeggiata
ci siamo fermati a prendere un caffè e allora abbiamo iniziato a raccontarci
le nostre giornate. Dopo avergli riferito della pausa pranzo passata con
Akira, lui mi ha raccontato dell’assalto della volpe nello spogliatoio. Che
audace il nostro frigorifero! Non lo avrei mai creduto così passionale!
Forse alla fine Hana è riuscito a trasmettergli un po’ di calore umano! Poi
gli ho raccontato degli allenamenti e di quella piattola di Hikoichi ( ma
non ti vergogni a chiamarlo così? E’ pur sempre un tuo compagno di
squadra! NdA. Guarda che sei tu che scrivi! Quindi vuol dire che è a te che
sta antipatico! NdK. Ma non è vero! A me fa tenerezza! ^____^ NdA. Grazie
autrice! NdH. ) e mentre lo facevo lui mi sorrideva in un modo da far
perdere la testa. Solo da quando abitiamo insieme mi rendo conto di che
ragazzo bello e affascinante sia! Lo capisco da come si voltano le ragazze
(e non solo!) a guardarlo quando passa. Forse sono quei capelli rossi che
gli conferiscono un aspetto esotico, o forse è quel suo sorriso sincero,
fatto sta che chiunque lo conosca ne rimane affascinato!
<< Senti Hana che ne dici se cucino io
stasera? >>
<< Cos’è non ti fidi dei miei piatti
prelibati? >> mi ha risposto scrutandomi.
<< Ma che dici? >> beh in realtà era così ma
non potevo mica dirglielo! << E’ che vorrei ringraziarti per il bel
pomeriggio che mi stai facendo trascorrere! >>
Non credete che stessi dicendo chissà quale
bugia. Io lo penso davvero! So di non avere un buon carattere e quindi
ammiro le persone come lui o Akira che hanno il coraggio di starmi vicino e
essermi amici, prendendomi così come sono, senza pretendere di cambiarmi.
<< Beh se la metti così allora per me va bene!
Vorrà dire che mi rifarò domani sera! >> ha sorriso sornione. Vorrà dire che
per domani sera troverò un’altra scusa!
Per tutto il tragitto di ritorno ho avuto come
la sensazione di essere seguito. Mi sono voltato qualche volta, ma la folta
folla non mi ha permesso di scorgere nessun viso conosciuto. Mi sono voltato
verso Hanamichi accorgendomi del suo nervosismo, forse anche lui aveva avuto
la stessa sensazione.
Entrati a casa abbiamo sistemiamo la spesa e
mentre lui era andato cambiarsi io avevo iniziato a cucinare. Quando era
sceso in cucina aveva cominciato a fare le solite battutine sceme, come
quelle che fa ogni sera, del tipo “ma che affascinante cuoco”, “sembri
un’adorabile mogliettina”… e io puntualmente gli ho tirato la prima cosa che
mi era capitata a tiro. Ieri gli è andata male perché mi sono trovato a
portata di mano una pentola con tanto di coperchio. Per fortuna che ha avuto
la prontezza di riflessi e l’ha evitata.
<< Ma che bel grembiulino ha stasera Hiro-chan…
>>
<< Hana se non la smetti immediatamente ti
tiro qualcosa. Lo sai che non scherzo. Devo forse ricordarti della pentola
di ieri? >>
<< Me la ricordo bene! Ma sai che potevi
ammazzarmi? Che avrebbe fatto il mondo del basket senza il genio assoluto?>>
<< Avrebbe fatto festa! >>
Mi ha guardato in faccia e siamo scoppiati a
ridere. Poi lui si è avvicinato con un’espressione seria e mi ha accarezzato
il viso con dolcezza, sorridendo. Allora anche io ho sorriso e ho preso la
sua mano con la mia e mi sono avvicinato. I nostri visi erano vicini, troppo
vicini, ma non mi importava. Volevo colmare quel senso di vuoto dentro di
me, con il calore del suo corpo. Mi sono avvicinato ancora un po’ per
colmare la distanza fra noi. In quel momento il campanello ha cominciato a
strillare. Ci siamo staccati di malavoglia. Col suo solito sorriso è
andato ad aprire mentre io cercavo di superare l’imbarazzo mettendomi a
cucinare. Non sentendo parlare nessuno mi sono affacciato a vedere chi
potesse essere e, in quel momento, la mia sensazione di prima di essere
seguito si è concretizzata nelle figure davanti a me, Akira e Kaede.
Hana li aveva fatti accomodare e dal divano
Akira mi guardava con una sorta di malcelato rimprovero negli occhi. Quello
che stavamo per fare prima mi sembrava mostruoso! Io gli avevo fatto una
scenata per lo stesso identico motivo e… mi ritrovai a scuotere la
testa mentre mi toglievo il grembiule e lo posavo, insieme al mestolo, sul
bracciolo del divano.
Mi sono seduto accanto ad Hanamichi che come
me non ha avuto il coraggio di guardarli in faccia per il senso di colpa.
<< Allora è questo che state facendo? >>
inaspettatamente è stato Kaede il primo a parlare, sentivo Hanamichi
irrigidirsi accanto a me. << Mentre noi cerchiamo in tutti i modi di
rimediare all’errore fatto voi vi consolate a vicenda! >> Hana ha cercato di
spiegargli che si stava sbagliando ma neanche lui credeva alle sue parole,
speravamo solo che loro non si accorgessero di nulla.
<< Allora come è Hanamichi? Quante volte ti
sei sbattuto il mio Hiro? >> le parole di Akira mi hanno ferito come la lama
di un pugnale che mi trapassi il cuore.
<< Ma come ti permetti! Credi davvero che
farei una cosa del genere? Da quanto tempo ci conosciamo Akira? Eh? E da
quanto tempo stiamo insieme? Come puoi pensare che mi stia consolando con
Hanamichi! Lui è un mio amico, non potrei mai fare una cosa del genere, ma
forse questo non puoi capirlo visto quello che c’è stato fra te e Kaede. >>
ho cercato di farlo sentire in colpa, come mio solito. So che comunque fra
me e Hana non ci sarebbe stato nulla. Quello che ci stava spingendo uno
nelle braccia dell’altro era solo tristezza, non amore.
<< Allora cosa c’è fra voi? >>
Il momento della verità. Noi avremmo voluto
che non arrivasse mai, come se la nostra vita non fosse già abbastanza
tormentata. Ho guardato Hana, credevo che spettasse a lui spiegare a Kaede.
<< Vivo qui! Non sapevo dove andare, non
volevo tornare a casa dai miei e Hiro si è offerto di ospitarmi. Ma non c’è
nulla fra noi! Kaede, Akira, credeteci. >> anche se Kaede era rimasto con la
sua maschera di ghiaccio, ho notato le sue mani stringersi e sbiancare,
mentre Akira mi ha rivolto uno sguardo ferito e, per la prima volta da
quando questa maledetta storia è cominciata, avrei voluto gettargli le
braccia al collo e dirgli che tutto sarebbe tornato come prima. Qualcosa,
però, mi aveva frenato. Akira si era alzato di scatto e si era avvicinato a
me minaccioso. Forse è stato proprio questo che mi ha frenato, il pensiero
di quando, dopo la nostra discussione a casa di Kaede, mi ha fatto male al
braccio. E, in quel momento come allora, Hana è venuto in mio soccorso,
frapponendosi ad Akira. Ho sentito la situazione sfuggirmi di mano, ma non
sapevo cosa fare. Per fortuna ci ha pensato Kaede a far indietreggiare Akira,
con un tono che non ammetteva repliche.
Abbiamo parlato un altro po’ e loro sembravano
più sicuri. Infine è stato Akira a parlare:
<< Noi abbiamo sbagliato e ne paghiamo le
conseguenze. Stiamo soffrendo da cani per quello che vi abbiamo fatto,
credimi Hiro-kun. Non pretendiamo che possiate perdonarci subito ma che
almeno prendiate in considerazione la possibilità di dimenticare e
ricominciare, di nuovo, insieme. >>
Ho sentito le lacrime bruciarmi gli occhi ma
sono riuscito a trattenermi. Poi Akira si è alzato e insieme a Kaede si è
diretto alla porta di ingresso. Prima che uscissero è stata la voce di
Hanamichi a raggiungerli:
<< Anche noi stiamo soffrendo… e comunque
abbiamo bisogno di tempo, non possiamo promettervi nulla… >>
<< Noi ci saremo. Noi vi amiamo e siamo
disposti ad aspettare tutta la vita. Ricordatevelo: in qualsiasi momento
decidiate di perdonarci noi saremo pronti ad accogliervi a braccia aperte.
>>
E’ stato Akira a rispondere, forse in modo un
po’ teatrale ma le sue parole mi hanno accarezzano il cuore. Credo che il
suo discorso avesse dato voce anche ai pensieri di Kaede.
Quando sono usciti io sono ritornato in cucina
e Hanamichi è rimasto sul divano. Avevamo tutti e due bisogno di stare da
soli e pensare. Anche la cena si è svolta in silenzio, poi, mentre
riassettavamo la cucina, Hana si è voltato verso di me e mi ha detto:
<< Che ne pensi Hiro? Credi che ci sia da
fidarsi? >>
<< Io lo vorrei davvero, mi manca. >>
Abbiamo continuato ad asciugare i piatti:
<< Per quello che è successo prima… >> Hana
era imbarazzato e io, in verità, speravo non prendesse l’argomento così di
petto.
<< Io credo che ci sentissimo soli. Quello che
c’è tra noi è amicizia, una bella amicizia e spero che duri per sempre. Ma
l’amore è tutta un’altra cosa e l’hai capito anche tu stasera. >>
Lui mi ha guardato serio e ha annuito.
<< Sai Hiro? Stasera, guardando Kaede, mi sono
ricordato tutti i bei momenti trascorsi assieme. Mi hanno circondato con il
calore del nostro amore. Mi manca Kaede, ma sono ancora molto confuso. Ho
bisogno di un po’ di tempo… >>
Anche io. Per quanto lo ami non riesco ancora
a stargli vicino, forse perché non riesco a comprenderlo completamente.
<< Bella cena, nanerottolo. Ma domani si
assaporeranno i piatti del tensai. >>
<< Nanerottolo a chi? E poi ho deciso che
domani si andrà a cena fuori. >>
<< Deciso? Senza di me? >>
Ho annuito soddisfatto.
<< Allora cucinerò dopodomani. >> ha risposto
serafico.
<< Anche dopodomani andremo a cena fuori. Così
come tutte le volte che ti ostinerai a voler cucinare quelle schifezze che
chiami opere d’alta cucina! >> e gli ho fatto la linguaccia.
Allora lui ha riso e mi ha tirato addosso una
mela.
Stasera sono così stanco che non ce la faccio
neppure a pensare. Spero di addormentarmi con il pensiero di Akira nella mia
mente. Non credevo che potesse essere geloso di me, forse perché non sono
poi un così bel ragazzo e non sono neppure simpatico. Però mi piace…
Mi volto e vedo la foto di noi sul comodino.
L’abbiamo scattata in montagna, ai piedi di un tempio. Akira mi abbraccia da
dietro con fare possessivo, mentre regala uno dei suoi meravigliosi sorrisi
alla macchina fotografica. Anche io sorrido, stranamente.
Mi piace il sorriso di Akira, mi ha sempre
contagiato. Lo rivoglio! Rivoglio il suo sorriso tutto per me, ma prima devo
capire. Devo capire se nella sua vita c’è posto solo per me. E a questo
penserò domani, ora è troppo tardi.
Sento Hanamichi dirigersi verso la sua camera.
Anche lui stanotte avrà da pensare.
Prima di andare a letto mi ha fermato e mi ha
detto:
<< Hiro io rivoglio Kaede e lo riavrò! >> era
serio e deciso << Io desidero stare con lui, ma non voglio svegliarmi col
dubbio che lui non possa mai essere solo mio. Lo contendo ogni giorno con il
basket, ma a questo mi sono abituato, non voglio, però, doverlo condividere
con un altro ragazzo. Kaede è solo mio e se lui non l’ha capito pazienza, lo
capirà. >>
Anche Akira lo capirà. O lo capirà o glielo
farò capire io.
FINE TERZA PARTE.
Autrice: e anche questa è finita!
Ru: finalmente hai capito chi comanda qui,
razza di scrittrice inetta!
Autrice: ma perché ce l’hai con me Ru?
Ru: tse! E me lo chiedi pure? Quando hai
scritto quella scena fra il MIO Hana e quello sgorbio di Koshino mi è venuto
un colpo!
Hiro: sgorbio a chi congelatore?
Hana: Ede non prendertela con Hiro!
Sen: Kaede ritira tutto quello che hai detto!
E comunque alla fine tutto è bene quel che finisce bene!
Ru: a parte il fatto che non ritiro mai le
parole che dico, che significa finire? Ti devo ricordare che, fino a prova
contraria, il MIO Hana sta con quello?
Hiro-quello: sto per arrabbiarmi!
Hana: dai Hiro lascia stare Kaede, sono sicuro
che non volesse offenderti di proposito.
Ru e Sen: la pianti di difendere Hiro? E non
state così vicini!
Autrice che nel frattempo si è goduta tutto lo
spettacolo prendendo appunti: dai ragazzi calma! Non litigate! La serie è
lunga!
Tutti: lunga quanto?
Autrice: beh non lo so! Ma non è ancora sicuro
che tutto tornerà come prima ^_____^ !
Tutti: troppo sconvolti per parlare!
Autrice: beh come sempre i personaggi non sono
miei ma del mitico Takehiko Inoue. Alla prox!
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