Autrice: finalmente si ritorna! Proprio stanotte mi è venuta l’idea per il mio nuovo racconto…

Tutti: che si sarà inventata questa pazza?

Autrice: ho deciso di scrivere una yaoi su una coppia non ancora considerata. Le yaoi sono piene di Hanaru/Ruhana, Senkosh, Makinobu… ecc…. ecc… Be’ io ho pensato di cambiare, una volta ogni tanto. UDITE UDITE: metterò insieme……

Tutti con il fiato sospeso attendono le parole dell’autrice..

Autrice: ….. non ve lo dico…. Sarà una sorpresa (e che sorpresa!!!!). ahahahahahah!

Tutti: Bhuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu! Diccelo!

Ru: ho uno strano presentimento.

Hana: senti Ede noi abbiamo cancellato tutti i racconti che riguardavano noi con la babbuina e la vecchia, giusto?

Sorella di Hikoichi: vecchia a chi?

Haruko: ma perché ce l’avete tutti con me?

Ru: sì Hana ma non vorrei che avesse nascosto qualche copia.

Autrice, che ha sentito tutto: tranquilli belli! Ho un’altra idea: metterò insieme un re degli scorbutici e un allegrone sempliciotto!

Tutti: Rukawa e Sendo! Sia la novità!

Ru: ti avviso io con lui non ci vado!

Sendo: neppure io.

Hana e Kosh: ç_____________ç

Autrice: tranquilli! Non sarà una Senru (che personalmente detesto), né una Hanaru o Senkosh (ma questo ve lo avevo già detto)…

Tutti ci rifletto un po’: ma allora?..... non vorrai dire….?........

Autrice gongolante: exactly! Ma ora bando alle ciance. Si comincia.

Hana che non ha capito nulla: ma che vuole scrivere?

 


Voglio tornare a sorridere

parte I

di Soffio d'argento



 

Che me la prendo a fare? Tanto lo so come è fatto! Lui non dimostra mai a parole quello che prova, si limita ai fatti, è solo che ultimamente mi sento più il suo giocattolino che il suo compagno. Ultimamente parliamo davvero poco, molto di meno di quanto facessimo i primi tempi. E pensare che un tempo mi piacevano i suoi silenzi, mi ero abituato a quei momenti magici, solo che di recente sono diventati pesanti. E’ come se si fosse stancato di me, ogni volta che cerco di conversare mi sembra di sentire un sospiro da parte sua. Ma forse sono solo mie impressioni. Oggi poi è un giorno speciale: è il nostro anniversario e ho deciso di fargli una sorpresa. Ho comprato una torta e sopra vi ho fatto scrivere con il cioccolato: ai shiteru Kaede. Se poi dico che ho comprato i suoi fiori preferiti allora al volpino toccherà solo capitolare! Eheheheh!

Stranamente la porta di casa nostra è aperta, entro e sento delle voci agitate provenire dal salotto. Mi sembra di riconoscere quella di Akira e Hiroaki, ma che ci fanno a casa nostra? E poi stanno litigando. Come dite? Perché li chiamo per nome? Beh Kaede mi ha fatto capire che era inutile essere geloso del porcospino visto che stava con Hiroaki e così, dato che lui e il mio Kaede erano amici, abbiamo iniziato ad uscire insieme e devo dire che non me ne sono mai pentito. Hiro assomiglia molto al mio Kaede, hanno lo stesso carattere chiuso e riservato (anche se il volpino non è poi così scontroso), invece io e Akira siamo molto simili, tutti e due sorridenti e allegri. Come abbiamo fatto ad innamorarci di quei due orsi? Beh forse è perché più che orsi sono degli orsacchiotti. Hiro e Akira litigano spesso questo perché questo ultimo è sempre molto come dire “espansivo” anche in pieno centro e Hiro questo non lo sopporta. Un po’ come Kaede, detestano le smancerie, come le definiscono loro. Ma che ci possiamo fare io e Akira se appena li vediamo sentiamo il bisogno di saltare al loro collo, e intendo letteralmente (naturalmente io parlo per il mio volpino)?

<< Akira sei un bastardo! >> questa è la voce di Hiro.

<< Non è come pensi Hiro-kun! >> Akira cerca di accampare le solite scuse.

<< No? Allora vuoi dirmi che ho avuto un miraggio quando ti ho visto baciare Kaede? >>

Cosa? Akira avrebbe baciato la mia kitsune?

<< Hiro-kun, tesoro, è stato uno sbaglio! >>

<< E non chiamarmi Hiro-kun! Uno sbaglio, vero? Allora perché eravate sdraiati sul divano? >>

Come? Non capisco…

<< E tu Kaede! Ti facevo un tipo migliore! Non pensi al dolore che darai ad Hanamichi? >>

<< Hn! >> questo è lui << Non saprà nulla se tu non gli dirai nulla. In fondo è un tuo amico no? Non vorrai mica che soffra? >>

<< Hai proprio una gran bella faccia tosta! Mi stai chiedendo di stare zitto ben sapendo che non lo farei mai! >>

<< Tanto il do’hao mi perdona tutto, e questa volta non sarà un’eccezione! >>

A quelle parole mi risveglio dal mio stato di trance e la torta mi cade dalle mani, così come le rose. Devo avere una faccia stravolta perché il volpino mi guarda con gli occhi sgranati. Akira abbassa subito lo sguardo e io rimango in silenzio, incapace di dire qualcosa. Stranamente è proprio Ede a parlare.

<< Hana non è come pensi… >>

Io non so come ma trovo la forza di parlare: << Questa frase l’ho già sentita! Sai Ede? Hai proprio ragione a chiamarmi idiota, perché lo sono per davvero. >>

<< Hanamichi mi dispiace…. Come stavo dicendo a Hiro-kun il nostro è stato solo uno sbaglio. >>

<< Sono un idiota! Un idiota senza ritegno! Io ero andato a comprare una torta per oggi, ti ricordi che giorno è oggi, vero? >> la mia voce è alta, non mi accorgo neppure di gridare << Ma forse è meglio che te lo ricordi io: auguri Kaede, per il nostro primo anno insieme. E grazie per il tuo regalo. Davvero indimenticabile! >>

<< Hana-kun! Senti… >>

<< Hana-kun un corno! E io che mi ero fidato di te. Solo adesso mi rendo conto di essere un deficiente perché se oggi non avessi sentito Hiro tu non mi avresti mai detto nulla! >>

Tremo e non solo per quello che non ho visto, ma per quello che sto per dire. Salgo nella nostra stanza, seguito da Kaede. Dal piano di sotto mi giungono indistinte le urla di Hiroaki e Akira. Quando entro in camera esco un borsone dall’armadio e inizio a lanciarvi i miei vestiti. Kaede mi guarda con apprensione ma evita di parlare. Come fa di solito dopo un litigio mi abbraccia da dietro strofinando il suo viso sul mio collo. Questo gesto che mi aveva sempre procurato scintille nel cuore adesso mi fa solo male.

<< Non funzionerà così. >>

Kaede si allontana da me di scatto e chiude il borsone.

<< Che intenzioni hai do’hao? Non vorrai mica buttare all’aria un anno insieme per uno stupido bacio che non conta nulla. Lo sai che amo solo te. >>

La sua voce roca mi stanca e mi rende nervoso.

<< No, non lo so se mi ami Kaede, perché non me lo hai mai detto e perché se davvero mi amassi non avresti mai buttato alle ortiche un anno insieme per un bacio che non conta nulla. >> gli dico usando le sue stesse parole e continuo a sistemare i miei vestiti.

<< Dove andrai? >>

<< Da qualche parte, lontano da te. >>

<< E’… Hana…… io…… >>

<< Vuoi sapere se è finita? Non lo so. So solo che voglio restare sa solo. >>

Finisco di preparare il borsone ed esco lasciando Kaede solo, nell’oscurità della stanza.

<< Per il resto verrò dopo. >> gli dico un attimo prima di chiudere la porta, senza guardarlo.

Davvero non contava nulla per te quel bacio? Allora perché lo hai fatto? E poi con Akira! Come avete potuto tradirci così? Solo ora mi ricordo di non essere solo. Al pianterreno Hiro sta ancora discutendo con Akira e stavolta è lui ad alzare la voce, in una maniera che non mi piace, forse perché da quando lo conosco è la prima volta che lo sento gridare.

<< Non puoi lasciarmi Hiro! Come farò senza di te? >>

<< E’ un problema tuo Akira, e poi non ti sto lasciando, ho solo detto di aver bisogno di tempo. E ora lasciami andare. >>

Akira lo afferra per un braccio e lo stringe.

<< Hiro… >> gli sussurra in un orecchio << Noi due dobbiamo stare insieme, io ti amo. >>

<< Se mi ami allora spiegami perché lo hai fatto! >>

<< Ma è stato solo un bacio! >>

<< E dopo Akira? Dopo che vi siete baciati e sdraiati sul divano che sarebbe successo? Se io non fossi entrato perché avevo trovato la porta aperta cosa avreste fatto? E ora lasciami! >>

A quelle parole Akira stringe di più la presa sul polso e Hiro sussulta.

<< Ora tu vieni con me e ne discutiamo a casa mia. >>

<< Mi stai facendo male Akira! >> dice Hiro contorcendosi.

Non mi piace li gesto di Akira e non posso far altro che intervenire liberando Hiro dalla sua stretta. Solo allora Akira sembra ritornare in se e osserva il braccio di Hiroaki.

<< Mi dispiace! Non volevo, credimi! >>

Hiro mi prende per mano e usciamo da quella casa. Facciamo qualche centinaio di metri senza parlare, io con la mia borsa, lui massaggiandosi il polso.

<< Ti fa male? >>

Lui sembra non capire e allora gli indico il braccio.

<< Un po’. Dove andrai? A casa dai tuoi? >>

Già. Dove andrò? Fino ad ora non ci avevo pensato. Non me la sento di tornare a casa. Mia madre è un tipo ansioso e non vorrei che si preoccupasse più del dovuto, però non posso neppure andare in un albergo sperando che tutto si sistemi in fretta. Il fatto è che io non so come questa stupida faccenda possa sistemarsi.

<< Vieni a stare a casa mia. Come sai abito da solo, i miei staranno un anno in Europa, puoi stare quanto vuoi. La casa è grande e io sono un tipo silenzioso. >>

<< Non vorrei disturbarti. >>

Hiro mi guarda intensamente e per un attimo mi chiedo come abbia fatto Akira a ferirlo così, ma poi sorrido pensando che Kaede ha fatto lo stesso con me.

<< Non mi disturbi. Mi farebbe piacere, non mi va di restare da solo. Anzi sono io stesso a chiedertelo: ti va di trasferirti da me? Puoi starci tutto il tempo che vuoi, anche un anno intero. Basta che lasci a me il compito di cucinare, non mi fido dei “cibi prelibati alla Tensai”! >>

<< Ma come ti permetti! Guarda che sono un genio pure in cucina oltre che ne basket! >>

Hiro sbuffa un po’: << Se cucini come giochi allora…. >>

E scoppiamo a ridere e le nostre risate si confondono con le lacrime.

<< Non ne vale la pena, Hana. >> mi dice asciugandosi le lacrime con la manica del suo maglione.

 

E così è trascorsa una settimana. Io ho trasportato tutto ciò che ritenevo potesse servirmi a casa di Hiroaki e lui mi ha fatto scegliere la stanza in cui sistemarmi. Devo dire che, dopo l’imbarazzo iniziale, ci siamo sistemati bene. Lui cucina ed effettivamente meglio di me (ma questo non glielo dirò mai!) e io lo faccio ridere e solo allora mi accorgo che ne ha un gran bisogno.

A scuola e durante gli allenamenti però non va altrettanto bene. Hiro la sera mi racconta sempre come sia difficile per lui affrontare Akira. Lui non gli lascia respiro e approfitta di ogni momento di solitudine per convincerlo a tornare con lui. A me poi non va meglio. Stare lontano da Kaede è quasi impossibile visto che siamo anche nella stessa classe. Per quanto mi riguarda cerco di stare lontano da lui il più possibile, specie negli spogliatoi. In squadra hanno capito che qualcosa non va ma non hanno ancora chiesto nulla e io apprezzo il loro silenzio. Né Kaede né Akira sono a conoscenza del fatto che io e Hiro viviamo insieme e noi non abbiamo intenzione di dirglielo, comunque non adesso, non ce la faremmo a sopportare le loro domande.

<< Oggi ho parlato con Yohei. >>

Hiro smette di cucinare e mi si avvicina.

<< Non ho potuto mentirgli e gli ho raccontato tutto. Gli ho detto che mi stai ospitando, mi dispiace. So che avrei dovuto prima chiedere il permesso a te. >>

Hiroaki mi guarda con una faccia buffa che per poco non mi impedisce di scoppiargli a ridere in faccia.

<< Hana-chan, Yohei è un tuo amico è giusto che tu gli abbia detto tutto e poi qui non sei mio ospite. Io vorrei che ti considerassi come a casa tua. >>

Queste sue parole mi commuovono. Se anche Kaede avesse avuto un minimo della sua dolcezza. E pensare che c’è chi lo definisce scorbutico e intrattabile.

<< Piuttosto Hana dovrai dirlo prima o poi ai tuoi genitori, non pensi? >>

<< Hai ragione! Ma quando lo dirò a loro lo saprà inevitabilmente anche lui, e quindi Akira, e oggi sono troppo stanco persino per pensarci. >>

<< Allora glielo dirai domani, ok? >>

Mi sorride e mi lancia il canovaccio. Io mi alzo e lo aiuto ad apparecchiare la tavola e mentre lo faccio mi ritrovo a pensare che mai come in questo momento mi sono sentito tanto tranquillo. Sento la tensione dei giorni passati sciogliersi e lasciare posto alla speranza. Non so se io e Kaede torneremo insieme né se lo faranno Hiro e Akira. Oggi non mi importa. Sono calmo e rilassato. Domani ci penserò e affronterò tutti i problemi. Domani.

 

FINE PRIMA PARTE.

 

Autrice: allora che ve ne pare?

Tutti: una Hanakosk? Certo che ne hai di fegato.

Ru: ridammi il mio Hana.

Hana: Ede sei stato cattivo! Come hai potuto farmi questo!

Autrice: già Ede come hai potuto? Hana tesoro se io fossi stata al posto di quello yogurt andato a male non ti avrei mai fatto soffrire!

Ru: ma se sei stata tu a scrivere questa sottospecie di ff.

Sendo: autriceeeeeeeeeeeeeeeeee! >____________________<  Rivoglio il mio koibito!

Hiro-dolce: Akira come hai potuto tradirmi con la sardina surgelata!

Sendo: ma non è colpa mia! E’ stata l’autrice!

Autrice fischietta non curante!

Ru e Sen: fai qualcosa! Rivogliamo i nostri ragazzi!

Autrice: tranquilli! In fondo questa è ancora solo la prima parte!

Ru: allora rimettiti a scrivere!

Autrice: mi dispiace ma mi prendo una pausa! CIAOOOOO!

Hana e Hiro se ne vanno arrabbiati!

Ru e Sen li vedono andarsene: autriceeeeeeeeeeeeeeee!

Autrice: come al solito i personaggi non sono miei…. ecc……. ecc……..

Allora prossima puntata!







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