I personaggi non sono miei e non c'è pericolo che me ne appropri... se ci provassi, so per certo che mi lincereste! Dedico questa Senkosh a Calipso, alla sua disponibilità per revisioni e consigli. Grazie mille! Concludo con l'augurio che tutto questo possa esservi piaciuto, compresa questa ultima parte^^.
Vita nuova
di Dream
4. Sei tu le mie ali.
"SENDOOOOOOHHHHHHH!!!!!!!!!! TI VUOI CONCENTRARE SULLA PARTITA, RAZZA DI IMITAZIONE DISTORTA DI QUELLO CHE DOVREBBE ESSERE UN CAPITANOOOOOOO?????!!!!!!" Cavolo, oggi Taoka sta dando il meglio dei suoi acuti! In fondo forse non ha nemmeno torto a rampognarmi: ammetto di essere un po' svagato. Il problema sta nel fatto che non è molto semplice mantenere lo sguardo fisso sulla palla quando Koshino mi passa vicino! E, dal momento che giochiamo nella stessa squadra, le probabilità che questo avvenga sono estremamente alte... Ma quanto cribbio durano questi allenamenti interminabili? E' da più o meno una settimana che il mister ci sta tenendo sotto pressione! Francamente io non ne vedo nessun apparente motivo: non ci sono partite preoccupanti in vista... Ehi, Hiroaki è entrato in possesso della palla! ALL'ATTACCO!!!! Immediatamente mi fiondo con impeto su di lui e cerco di sottrargliela con una marcatura che Fukuda probabilmente definirebbe 'a tentacoli di polipo' oppure 'a ventosa assassina'. Sono talmente preso dal mio ruolo che 'casualmente' gli finisco addosso e, sempre 'casualmente', entrambi roviniamo a terra... "AAARRGGHHHH!!! MA CHE HO FATTO DI MALEEEEEE!!!!! SENDOH!!!! E' DA PIU' DI UN MESE CHE NON NE COMBINI UNAAAAAAA!!!!!!!!" "Beh, coach! Sinceramente in questo momento mi sono accorto di avere altre priorità nella mia vita..." Affermo seraficamente, mentre mi attardo sul petto di Hiro che invece sta cercando frettolosamente di scostarmi. Ad esempio, una mia priorità ora sarebbe quella di divorare queste irresistibili labbra rosse provocantemente dischiuse...continuo a chiedermi se lui non lo faccia apposta solo per farmi impazzire!! E' nervoso, lo sento e lo vedo: non vuole che la nostra relazione venga resa di dominio pubblico. So che è perfettamente comprensibile questa sua ritrosia, ma certe volte mi fa male: sembra quasi che si vergogni di me...di quello che c'è fra noi. In fondo i nostri compagni non ci giudicheranno di certo! Io non ho mai fatto mistero con loro della mia relazione con Rukawa, ma non ho ricevuto sguardi schifati per questo. "ALTRE PRIORITA'??? MA IO QUELLO LO AMMAZZOOOOO!!!!!!" Ehm, per fortuna Fukuda e gli altri intervengono a bloccare il suo impeto omicida! Secondo me quello lì dovrebbe divertirsi un po'! Che questo rimanga fra noi, ma io credo che Taoka sia in crisi d'astinenza...un giorno ho detto ad Hiroaki che vedrei bene il nostro mister assieme a Takano, ma il mio dolce ragazzo mi ha freddato sibilandomi che sono un sessuomane paranoico... Dopo più o meno un quarto d'ora, lasso di tempo in cui sono stato costretto a rifugiarmi negli spogliatoi, la voce del coach mi richiama e sembra essere, finalmente, sotto i decibel di guardia. Speriamo bene... Ci invita a radunarci tutti attorno a lui ed esordisce con il suo discorso. E' superfluo specificare accanto a chi mi sono sistemato mentre lui sta svolgendo la sua orazione, vero? "Ragazzi, non crediate che non ci sia un motivo per cui io vi sto tenendo sotto torchio! Spero proprio che quanto sto per annunciarvi serva a darvi un po' di carica e soprattutto che risvegli un certo debosciato che ultimamente si è proprio rammollito..." (Ma perchè mi guarda?) "Ho organizzato con Anzai un'amichevole contro lo Shohoku che si svolgerà fra cinque giorni esatti e pretendo, ribadisco il termine 'PRETENDO', una vittoria! Mi sono spiegato?!" Tutti noi rispondiamo con un urlo combattivo, mentre percepiamo l'adrenalina salire ed animarci già ora, rinverdendo i nostri propositi di vendetta. "Tu, Sendoh" Mi interpella il coach "Marcherai Rukawa. E' migliorato e credo che ora potrebbe darti molto filo da torcere. Ritengo che tu possa essere l'unico in grado di tenerlo a bada. Non mi deludere. Mi fido di te!" "Ci può contare, mister!" Esclamo duramente, sfoggiando uno sguardo lucido di sfida. Il pensiero di combattere contro l'asso dello Shohoku mi galvanizza in una maniera incredibile. Più i miei avversari sono forti, più mi sento spronato a dare il meglio di me stesso e ad impegnarmi con ogni fibra del mio essere! Anche Rukawa, una volta, mi aveva rivelato di provare la stessa sensazione al pensiero di una sfida. Questa è quella che Taoka denomina la 'mentalità del campione'. "Bene, credo che sia meglio interrompere l'allenamento. Avete lavorato abbastanza per oggi, ma domani pretendo più concentrazione! Andate!" Ci ritiriamo assieme verso le docce. Io sono ancora impegnato a rimuginare sulla prossima partita ed ho già deciso che prima di tornare a casa mi recherò nel campetto per fare un supplemento di tiri. Dovrò apparire al massimo, perchè mi rendo conto che questa volta sarà estremamente dura batterlo! Ma lo straccerò, è una questione di principio! Devo rimanere io il migliore. Ad ogni costo. Sussulto, avvertendo un bisbiglio imperioso elevarsi accanto a me: "Tu non parteciperai a quella partita!" Mi volto di scatto ed incrocio gli occhi scuri di Koshino che mi scrutano attenti. "Eh?" Replico in perfetto ebete-style. "Ti ho detto che non voglio che tu prenda parte a quella sfida!" Mi immobilizzo, scioccato, prima di reagire sbraitando: "MA SEI FUORI DI TESTA?!" Immediatamente lui mi schiaffa una mano davanti alla bocca e lancia un'occhiata inceneritrice a tutti i nostri compagni che, dalla sala delle docce, si sono affacciati sul corridoio per cercare di capire che cosa ci prenda. Immediatamente tutte quelle teste si ritirano di scatto, sapendo perfettamente cosa voglia dire essere il bersaglio dell'ira del loro playmaker... Anche io abbasso il tono di voce. Ora il mio è solo un urlo sussurrato: "Si può sapere che ti salta in mente? Non puoi chiedermi questo! Sai perfettamente anche tu quanto sia importante questa partita, non solo per me ma anche per i nostri compagni! Perchè diamine mi stai chiedendo di rinunciarvi?" Lui scosta lo sguardo, mormorando esitante: "Te lo chiedo come un favore, Akira. In fondo, è solo un'amichevole..." "E' una 'partita'. Sai bene che per me ogni partita è importante quanto una finale della nazionale! Inoltre l'avversario è lo Shohoku. Io devo vendicarmi della sconfitta dell'anno scorso! Hai già dimenticato che sono stati loro a precluderci l'ingresso al campionato? Dobbiamo fargli mangiare la polvere, dobbiamo fargli pagare la nostra delusione e la nostra umiliazione! E poi io...io devo assolutamente battere Rukawa!" Lui immediatamente scatta, come se l'avessi morso: "Rukawa! Pensi solo a lui, vero!? E' questo il primo nome che ti è venuto in mente quando Taoka ha pronunciato la squadra 'Shohoku'! Ti ho visto, sai? L'ho capito subito, era talmente evidente! Possibile che per te lui venga prima di tutto? Che preceda perfino quello che vorrei io?" "Ma cosa stai dicendo? Sembra che tu non riesca proprio a capirmi. Io mi sto riferendo al mio avversario Rukawa Kaede, numero undici, ala piccola dello Shohoku! Di chi stai parlando tu, invece?" "Di quel maledetto Rukawa Kaede che tu ancora non ti decidi a cacciare dalla tua testa!" Ora sono decisamente, completamente ed irrimediabilmente incavolato! "Sbagli, Koshino! Sei tu, tu soltanto che non ti decidi a cacciarlo dalla tua testa! Io credevo che questo per noi fosse ormai un discorso chiuso ed archiviato! Non ce la faccio più a subire le tue accuse ingiustificate ogni volta che per sbaglio qualcuno pronuncia il suo nome! Io parteciperò a quella partita, che tu lo voglia o no, perchè non credo di dire niente di male se ammetto di volermi scontrare con il mio avversario più in gamba! Non ti rendi conto che le tue pretese sono solo egoismo?! Cosa hanno a che fare i miei sentimenti con una sfida sportiva?!" "Va bene, Akira Sendoh! Fai pure come vuoi, vai pure da lui se ne provi il desiderio! Io non ti fermerò di certo!!" Lo vedo precipitarsi nello spogliatoio, uscirne come una furia dopo aver afferrato il borsone con i suoi vestiti ed andarsene senza nemmeno essersi cambiato, indossando ancora la leggera divisa della squadra. Sospiro, prima di irrigidirmi udendo una porta che viene sbattuta con fragore. Mio Dio! Non è possibile continuare così!!! Non sopporto più le sue accuse, la tensione che ci fa continuamente scontrare per una questione totalmente insulsa! Mi sento impotente, incapace di fargli comprendere i miei sentimenti...e lui sembra incapace di darmi fiducia!! Mi dirigo verso la stanza delle docce e ne apro la porta...per poi scoprire che tutti i miei compagni stavano origliando la nostra conversazione con l'orecchio incollato all'uscio! Ed Hikoichi ha pure in mano il quaderno degli appunti, non so se rendo l'idea!!! Ok, quel che è troppo è troppo! Calma, calma, calma. Calmati, Sendoh, conta fino a dieci...uno, due, tre, quattro... "FUORI DI QUIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!" Sbraito impetuosamente con uno strillo da donna in menopausa, facendo schizzare via tutti ed accasciandomi per terra per riprendere fiato e voce dopo questo mio sfogo canoro. Non ci credo! Quell'insopportabile tormenta-anime mi ha ridotto al punto da farmi avere una crisi isterica davanti ai miei compagni di squadra! Io, l'eternamente flemmatico mister smile, famoso per il suo aplomb britannico! Cose da non credere...penseranno che un mutante si sia impadronito del mio corpo! Dopo qualche minuto tragicomico (durante il quale ho ricoperto di calci ed insulti un'incolpevole armadietto) riesco finalmente a calmarmi ed a riconquistare la mia tanto celebrata compostezza. Comincio a sentirmi veramente un idiota per la mia sfuriata di poco fa! Chissà che avranno pensato gli altri... Avverto una mano posarsi leggera sulla mia spalla. Mi volto ed incontro il viso preoccupato di Fukuda. "Voi due non cambierete mai..." Sollevo un sopracciglio, sorpreso. Perchè sta parlando in questo modo? Come se...come se avesse capito più di quanto dovrebbe sapere? La sua voce riprende: "Voglio darti due consigli amichevoli, Sendoh! Il primo è di cercare di non saltare sempre addosso a Koshino quando siete in pubblico, perchè inevitabilmente prima o poi anche qualcun altro capirà ciò che in fondo è evidente...il secondo è di seguirlo immediatamente a casa e di fargli comprendere una volta per tutte che tu ami solo lui...e che non deve preoccuparsi per nessun altro. Credo che vi sia solo un modo per rassicurarlo su questo...e tu mi hai capito, no? Non permettere che delle insicurezze sfibrino il vostro rapporto. Non sprecate così il vostro amore..." Ha capito veramente troppo! Salutandomi con un silente cenno del capo, mi lascia ai miei sospiri ed ai miei innumerevoli complessi. Credo che vi sia solo un modo per rassicurarlo su questo... Ma cosa diamine ha cercato di dirmi? Come se io non avessi tentato con ogni mezzo possibile di fargli entrare in quella zuccaccia dura che desidero solo lui, amo solo lui, sogno solo lui! Perchè cavolo si crea questi stupidi complessi, oltretutto non giustificati da alcuna mia azione? Ormai è da più di un mese e mezzo che stiamo insieme...(un periodo di tempo paradisiaco durante il quale io ho veleggiato costantemente sulle nuvole)...ma lui continua ad essere insicuro ed a dubitare di me! Io non ho alcuna incertezza riguardo a noi: i sentimenti che provo per lui sono così forti da garantire da soli per la nostra relazione...o almeno è così che la vedo io. Forse...forse allora non lo sono i suoi? Eppure, è vero, c'è ancora qualcosa che manca, qualcosa di incompleto che crea tensione fra noi. Forse era questo ciò a cui Fukuda voleva alludere! Io lo amo e lui mi ama...ma questo amore da potenza non si è ancora trasformato in atto. Non abbiamo ancora fatto l'amore. Certo, non si tratta sicuramente del dettaglio più rilevante per me (vi sembra strano che io dica questo? Credetemi...Hiroaki fa miracoli!), ma è come se sentissi che valicare questo ostacolo renderebbe la nostra storia più salda, più consapevole, più matura. Se lui non riesce a sentirsi rassicurato dalle mie parole, forse potrebbe esserlo almeno dai miei gesti! E' indubbio che io lo desideri da impazzire: la sua pelle, il suo sapore, il suo profumo, la sua sensualità, il fascino di ogni suo gesto...tutto di lui mi fa avvampare ed incendia i miei sensi! Ormai è una tortura dormire abbracciati, poterlo sfiorare ma non toccare, sentirlo su di me e non potermi muovere come vorrei per avvicinarlo ancora di più, per fondermi con lui... Non ho mai dovuto contenere i miei impulsi prima d'ora ed ammetto anche di non essermi fatto in passato eccessivi scrupoli per saltare addosso alle persone! Io e l'attesa abitiamo su due pianeti diversi, e la pazienza non so proprio dove stia di casa...eppure adesso questi termini non mi sono più così estranei. So di essere pronto, ma capisco anche che in una coppia non è possibile parlare al singolare: deve sentirsi sicuro anche lui. Non posso decidere da solo. Già una volta mi sono lasciato un po' andare ed ho combinato un mezzo pandemonio! E' successo un po' di tempo fa... Kosh ed io eravamo distesi sul mio letto, totalmente persi in un oblio dove solamente le nostre sensazioni riuscivano a spadroneggiare su di noi. Sembrava esistessimo solamente per i gemiti, per le carezze, per i respiri affannosi, per i tremiti ed i sussurri. Lo stavo baciando dolcemente smarrendomi nel suo sapore mentre con mani avide ed affamate percorrevo la sua pelle morbida, il suo petto scoperto. Si era appena fatto una doccia ed indossava solamente un asciugamano candido attorno ai fianchi. Era tremendamente eccitante mentre gemeva il mio nome sulle mie labbra in modo febbrile ed oserei dire quasi indecente, totalmente abbandonato fra le lenzuola spiegazzate... Sensuale nella sua innocenza. Diabolico nella sua purezza. Crudele nella sua fiducia in me. Non riuscii a resistere, ad impormi un freno...sentivo solamente che volevo farlo mio e che volevo farlo subito! Gli strappai letteralmente l'asciugamano di dosso e gli sussurrai rocamente: "Voglio fare l'amore con te, Hiroaki...io ti voglio...da impazzire..." Mi rimpossessai delle sue labbra, mordendogliele quasi selvaggiamente per punirlo della sua sconvolgente bellezza. Nessuno mi era mai sembrato più stupendo ed ammaliante quanto lui in quel preciso istante. Nessuno. Pareva essere tutto perfetto, tutto naturale, in quanto ciò che stavo per fare era il naturale coronamento del nostro amore. Ero ormai in preda ad un vortice di desiderio, totalmente perduto nel mio piacere. Iniziai a toccarlo come probabilmente nessuno prima aveva mai fatto...ero talmente smarrito da non essermi avveduto subito dell'irrigidimento spontaneo dei suoi muscoli. Dovette spingermi via da lui per farmi capire che c'era qualcosa che non andava. Rimasi un attimo immobile a fissarlo, quasi inebetito, prima di riprendere coscienza del luogo in cui mi trovavo e di ciò che era esattamente successo, di ciò che mi aveva fatto. Mi aveva...mi aveva...respinto. Non frenai l'esclamazione stillante orgoglio ferito e frustrazione che mi salì prepotentemente alle labbra: "Perchè?!" Lui, dopo essersi avvolto in un lenzuolo, sollevò su di me un viso livido di rabbia: "Perchè cosa?!" "Come mai mi hai fermato? Stava andando tutto così bene...si può sapere perchè devi sempre rovinare tutto? Perchè non vuoi mai lasciarti andare?!" La replica giunse violenta come un dardo al petto: "Per te andava tutto bene, PER TE! Non hai provato a pensare a me? Il fatto che per te sia tutto a posto implica che di conseguenza lo debba essere anche per me?! Dovrei acconsentire solo per farti piacere a ciò che adesso per me sarebbe un'imposizione?!" Ineccepibile. Rilasciai lentamente il respiro, rispondendo: "Scusa, ho sbagliato. Mi sono lasciato...un po' andare..." Di fronte alla mia remissività anche la sua irritazione ed il suo senso di confusione si sedarono. Esalò un sospiro, abbassando gli occhi prima di confessare: "Mi dispiace, Akira, ma adesso...adesso io non credo di volerlo fare." L'espressione del suo sguardo, semicelato dalla frangia, mi fece scorrere un brivido di ghiaccio in tutto il corpo: esprimeva...un misto di panico e paura di una delusione... Indagai ulteriormente, cercando di capire cosa avesse: "Cosa succede, Hiroaki?" La sua vena polemica immediatamente riprese il sopravvento: "Cosa dovrebbe succedere? Niente! Non voglio farlo, punto! Non è sufficiente come spiegazione?" "Certo, piccolo, ma che c'è?!" "Assolutamente nulla. E' che...non mi sento ancora...pronto. Tutto qui. Non mi va, non..." Gli sorrisi, cercando di calmarlo: "Ok, Kosh, non c'è nessun problema. In fondo sai che questa non è la cosa più importante per me. Voglio solo sapere se ho fatto o detto qualcosa di sbagliato in passato che possa aver..." Mi interruppe immediatamente: "No, lascia stare. Prendila pure come una proroga! Io...io ho solo bisogno di tempo." Restammo per qualche istante in silenzio, prima che la sua voce si elevasse di nuovo in un mormorio esitante: "Akira...vorresti abbracciarmi? O sei arrabbiato con me?" Mi alzai immediatamente per circondarlo con le mie braccia. "Idiota! Come faccio ad essere arrabbiato con te?" Questo è tutto. Da quel giorno non mi sono più azzardato a fare nulla di fraintendibile o compromettente. Credo che Kosh nutra ancora l'inconfessato ed insensato timore che il fine ultimo della nostra relazione sia il sesso e che io stia con lui solamente per 'quello'. Forse pensa ancora che, dopo aver ottenuto 'quello', io potrei lasciarlo. E' una sciocchezza! Come posso fargli capire che l'atto dell'amore non sarà la fine di ogni cosa, ma piuttosto l'inizio di un nuovo stadio fra noi, più maturo e profondo del precedente? Che unirci in un solo corpo è una ricomposizione, non una lacerazione? Che quest'atto non gli toglierebbe nulla, ma che anzi gli donerebbe ciò di cui non vuole ammettere di sentire il bisogno? Cos'è l'amore se non mancanza, desiderio di ricongiungersi con l'altra metà di te stesso per costituire un essere unico, per sentirsi completi? Il suo fine ultimo è il sesso, forse è vero, ma non inteso come conclusione, bensì come ricongiungimento per un nuovo inizio...in un processo senza fine come è senza fine l'amore che mi lega a lui. Hiroaki, io voglio poterti dimostrare i miei sentimenti. Non posso permettere alle tue paure infondate ed ai tuoi timori di impedirmelo! Non è mai troppo presto per essere felici, sappilo...
La porta di casa sua è aperta e questo mi porta a chiedermi se per caso non mi stia aspettando. Forse non l'ha chiusa di proposito, forse spera che io lo raggiunga...o forse semplicemente mi conosce e sa che lo avrei fatto. Mi intrufolo all'interno, sfilo le scarpe e salgo al piano di sopra cercando di fare meno rumore possibile. C'è un silenzio quasi inquietante in questa abitazione, non avverto nemmeno il rumore di un sospiro... Socchiudo l'uscio della sua camera e vi faccio capolino col capo scrutando in cerca di lui. Immediatamente lo noto e mi fermo per un attimo a fissarlo: è affacciato alla finestra con le braccia incrociate e lo sguardo rivolto all'esterno. Mi sta dando le spalle. Faccio attenzione a provocare un po' di rumore prima di entrare, in modo da fargli capire che sono qui. Lui, sebbene debba necessariamente aver indovinato la mia identità, non si volta verso di me. Mi accosto lentamente e, dopo un attimo di esitazione, lo cingo con le braccia facendo aderire il mio petto alla sua schiena. Questa situazione mi ricorda molto l'occasione in cui lui mi aveva abbracciato tempo fa, permettendomi di sfogare la sofferenza procuratami da Rukawa...ma stavolta le posizioni sono invertite. Ora sono io che voglio tentare di aiutarlo. Dopo un primo attimo di irrigidimento Kosh si lascia andare contro di me, posando le sue mani sulle mie. "Non credevo davvero che saresti venuto anche questa volta!" Afferma quasi sospirando. "Allora perchè hai lasciato la porta aperta?" Replico sorridendo. Scuote la testa, prima di rispondermi: "Non ti si può nascondere nulla?" "Non per niente sono stato il tuo migliore amico, prima di essere il tuo ragazzo..." Per un po' nessuno dei due parla. Capisco che desidera dirmi qualcosa ma che non trova la forza di farlo...posso semplicemente limitarmi ad incoraggiarlo con il mio silenzio. "Akira, senti...ho esagerato, prima. Non so proprio cosa mi fosse preso...o forse sì, credo di saperlo: sono ingiustificatamente geloso di quanto hai vissuto senza di me. Non faccio altro che pensare alle parole d'amore che tu devi per forza aver pronunciato a Rukawa, ai gesti che devi avergli riservato...alle volte in cui devi aver fatto l'amore con lui, mentre fra noi questo non è ancora successo. Capisco che è colpa mia. So che tu lo vorresti, ma io non faccio che rovinare tutto..." "Non credi che sia il momento di parlarne? Perchè...perchè non vuoi fare l'amore con me, Koshino? Non puoi tirare di nuovo fuori la scusa che sia troppo presto, dal momento che noi ci conosciamo praticamente da sempre! Non reggerebbe. Io voglio che tu sia mio, voglio donarti tutto l'amore che mi sto costringendo a reprimere, desidero farti conoscere le infinite sensazioni che quest'atto potrebbe darti...ma soprattutto voglio assaporarle assieme a te. Di cosa hai paura, perchè sei così teso? Non ti fidi di me, vero?" Concludo con tristezza. Lui si stacca da me ed inizia a camminare per la stanza, fermandosi poi nel mezzo di essa e voltandosi a guardarmi negli occhi: "Io mi fido di te e dovrei decidermi una buona volta, lo so. Prima o poi ti stancherai di aspettarmi..." Io nego con decisione: "Non provare nemmeno a pensare una cosa del genere! Io non potrei mai stancarmi di aspettarti...perchè io non potrei mai stancarmi di te! Io ti amo e so che potrei amare in questo modo solo te. Credi forse che non ci sia niente che ci leghi e che vincoli l'uno all'altro? Ritieni che il rapporto che abbiamo instaurato sia qualcosa di comune, che ciò che ti ho donato di me potrei darlo con la stessa facilità ad altre persone? Non va bene con uno, proviamoci con un altro...questo dovrei affermare, secondo te? Sai che cosa sarebbe successo se non ti avessi incontrato? Che io non avrei amato, che non avrei vissuto! Avrei concluso con l'accettare la realtà di cui si nutrono giornalmente tanti altri. Non esiste nessun altro che ti somigli, sarei rimasto solo...e tu ora hai il coraggio di insinuare che io mi stancherò di aspettarti? Io non potrò mai stancarmi di amarti! E' amore, capisci? Io vorrei solo dimostrartelo..." "Basta, Akira, smettila! Mi fai venire la voglia di sbattere la testa contro il muro! Sto malissimo, lo capisci? Io VOGLIO fare l'amore con te, lo voglio con tutto me stesso...ma ho paura! Ecco, sei contento di avermelo fatto ammettere? Ho paura e sto da schifo perchè mi rendo conto che questa mia sciocca vigliaccheria ti fa soffrire e mi fa soffrire! Sono uno stupido, lo so..." Beh, perlomeno l'ha capito da solo... Mi avvicino a lui e gli sfioro le labbra con un bacio, prima di chiedergli: "Paura? Non vedo motivi per cui tu dovresti averne..." "Io ne vedo, invece! Ne vedo troppi! Immagino che tu sappia che non l'ho mai fatto prima e che non ho la minima idea di come comportarmi! Ossia, un'idea ce l'ho...ma è tutto puramente teorico, mentre tu hai anni di pratica alle tue spalle! Anche questo mi dà fastidio, sai? Il fatto che ciò che vorresti fare con me è qualcosa che tu hai già consumato con chissà quanti altri! E forse per te non sarà niente di diverso, niente si speciale...anzi, questa volta sarà molto peggio! Io sarò il peggiore dei tuoi amanti!! Ti sembrerò incredibilmente goffo, imbranato, infantile...lo so! Forse non mi vorrai più dopo aver visto quanto sono impedito! E se tu smettessi di desiderarmi dopo esserti accorto che non sono per nulla eccitante?! E se mi ridessi in faccia?! Non capisco come tu faccia a volermi...io non sono affatto bello! Non sono nulla in confronto a te...e se non funzionasse fra noi? E se..." Man mano che continua la sua orazione (la quale ha la sola finalità di rigettare su di me tutta la responsabilità dei suoi timori, come sempre) io continuo a fissarlo con un sorriso che si fa gradualmente più ironico e con uno sguardo che contemporaneamente diventa sempre più serio e profondo. Decido che è giunto il momento di interromperlo: "Kosh, Kosh...smettila! Respingo in blocco le tue obiezioni per mancanza di prove che possano giustificarle..." Mi avvicino lentamente alle sue labbra per impadronirmene. Lo trascino in un bacio dolce, lento, profondo, interminabile. Quando mi accorgo che ormai si è totalmente lasciato andare e che non può oppormi resistenza lo spingo dolcemente sul letto, adagiandovelo sopra e stendendomi accanto a lui. Le mie mani lentamente e delicatamente si intrufolano sotto la sua maglietta, scoprendo gradualmente sempre maggiori porzioni di quella pelle candida e fresca. Mi allontano da lui: "Hiroaki, lasciati andare...non pensare al dopo, a ciò che sta succedendo, a ciò che pensi di dover fare...non pensare a nulla se non a noi due, se non al fatto che ti amo e che ti desidero..." Il suo è un mormorio roco: "Anche io...anche io ti voglio da impazzire, Akira..." Combatte con un breve attimo di esitazione prima di sfilarmi con un gesto impetuoso la maglietta e di avventurarsi con tocchi timidi e leggeri delle dita sul mio collo, sui fasci di muscoli delle mie spalle, sui miei pettorali, sugli addominali pronunciati. Sospiro rapito quando una sua mano mi sfiora un capezzolo. Il gesto si ripete, come stupito per la mia reazione, ed io stavolta emetto un lungo, tormentato sospiro. Spalanco a dismisura gli occhi, aprendo la bocca in un urlo muto, quando comprendo, sconvolto, che le dita sono state sostituite dalla sua bocca... Mi induce a stendermi e si siede su di me, portando i nostri bacini in contatto e facendomi emettere delle grida, soffocate dall'estasi del piacere che mi sta provocando il suo tocco sempre più audace. Non riesco a smettere di fissarlo, non posso non contemplare i suoi occhi di fiamma, la goccia di sudore che scorre sensuale e sinuosa lungo la sua gola... Concludiamo di spogliarci a vicenda e rimaniamo per un attimo immobili a contemplarci. Ammirare il suo corpo sottile e perfetto mi fa preda volontaria di una smania che mi ordina di toccarlo, di esplorare ogni anfratto della sua pelle, di farlo vibrare come uno strumento per trarne un'infinita gamma di gemiti. Lo induco a stendersi sotto di me ed inizio a mordere, assaggiare, accarezzare questa statua d'avorio, eccitandomi con i suoi sospiri, con i sussurri smarriti e confusi di cui dopo forse si vergognerà. La sua scorza fredda è scivolata via, rivelando un ragazzo bollente ed ansimante che mi sta facendo impazzire... Quando sente le mie dita cercare di farsi strada dentro di lui si irrigidisce per un attimo e sembra riconquistare un po' di lucidità. Mi fissa mentre un lampo di panico si accende nei suoi occhi, abissi di tenebra e luce... "Forse ti farò male..." Sussurro con voce strozzata "Perdonami, giuro che cercherò di fare il più piano possibile..." La sua voce roca mi fa pulsare le tempie ancora più in fretta per l'ansia di impossessarmi di lui: "Non preoccuparti...ti voglio dentro di me, ti voglio per sempre..." Inizio lentamente ad entrare in lui, avvertendo il mio cuore serrarsi in uno spasmo di fronte al suo lamento di dolore. Il suo sguardo è lucido ma Hiroaki serra fortemente gli occhi per non farsi sfuggire nemmeno una lacrima. Non voglio fargli male, non voglio che da me gli derivi della sofferenza. Di nessun tipo, nemmeno di questo. Ora quasi mi pento di aver insistito tanto... "Se vuoi...se vuoi posso fermarmi..." Mormoro con angoscia. Lui riesce ad ansimare solamente questa risposta: "Continua..." Io cerco di dargli il tempo di abituarsi prima di muovermi con lentezza in lui. Scruto il suo volto ed inizio a scorgere i suoi lineamenti illuminarsi e trasfigurarsi per il piacere. Subito la sua voce dà inizio ad un canto fatto di gemiti, urla soffocate e sospiri affannosi che mi appesantisce il sangue e mi incendia il corpo. Il piacere esplode dentro di me e mi priva di ogni inibizione e controllo: prendo a muovermi violentemente e con impeto dentro di lui, riesco a percepire solo confusamente la sua voce distante che mi incita a continuare e che grida il mio nome. Dopo un po' mi accorgo che anche io lo sto chiamando, che lo sto quasi invocando con voce straziata dal godimento... Non c'è nient'altro nella mia testa se non il suo nome. Ora non saprei pronunciare altra parola, credo di aver dimenticato perfino chi sono... Alla fine un'onda sembra infrangersi e sommergermi con la sua tempestosa e travolgente violenza. Riesco ad urlare che lo amo prima di venire e di accasciarmi addosso a lui. Sento che lui immediatamente dopo mi imita con un grido affannoso e che si abbandona sfinito sulle coperte, come se fosse stato svuotato perfino della sua stessa anima. La mia testa ronza ancora. Per quanto mi sforzi non riesco ad aprire gli occhi. Riesco solo a ripetermi che è stato...è stato stupendo. Che non è possibile che io possa aver provato sensazioni simili ed esserne sopravvissuto. In mezzo a questo silenzio posso udire il battito del suo cuore, il sangue che scorre nelle sue vene ed il suo respiro affannoso. Avverto le sue braccia sollevarsi faticosamente per circondarmi con dolcezza ed attirarmi ancora più stretto a lui. Sollevo il mio viso e lo fisso in quegli occhi che ora sembrano ancora più profondi e luminosi di quanto lo siano mai stati. Mi sorride. Gli sorrido. Non c'è altro da aggiungere, nulla da dire...perchè in queste occasioni non è la voce a dover parlare.
Mi fa uno strano effetto percorrere la stessa strada che mesi fa imboccavo per incontrare Rukawa, per aspettarlo accanto alla sua bici davanti all'ingresso dello Shohoku. Mi accorgo di particolari nuovi che una volta non avevo notato, concentrato com'ero a pensare a lui, a sperare che fosse finalmente giunto il giorno in cui si sarebbe accorto di volermi al suo fianco, di amarmi. Stupidamente sarei quasi portato a ritenere che sia la via ad essere cambiata, ma non io ed i miei sentimenti ad essere mutati. Sembra che siano trascorsi anni luce! Eppure quel passato non è poi così lontano...semplicemente sono io ad essermi allontanato da esso. Sento la pressione dello sguardo di Hiroaki fisso su di me sin dalla nostra partenza. Percepisco il suo nervosismo come un manto sottile sulla mia pelle. Forse si sta chiedendo cosa sto provando in questo momento, se in me stiano riaffiorando dei ricordi, delle sensazioni che ormai dovrebbero essersi perdute. Nonostante tutto, so che continua a provare un timore ingiustificato nei confronti di ciò che mi sono lasciato dietro. La partita di oggi si svolgerà al liceo Shohoku, quindi io in qualità di capitano sto guidando la mia squadra verso la palestra del loro team, ignorando bellamente le istruzioni che Taoka si sta ostinando a volermi dare. Come se non sapesse che io in campo seguo me stesso e ciò che mi suggerisce il mio istinto e che di certo non bado alle sue urla da tacchino spennato... Ormai abbiamo avvistato le mura di cinta ed il tetto della palestra dell'istituto. Vedo molti ragazzi gironzolare qui attorno, da soli o in gruppi, ed avvisto anche qualche giocatore...desumo quindi che la notizia della partita si sia diffusa nelle scuole del circondario. Entro nel cortile dello Shohoku e mi dirigo verso la palestra. Mh?! Ma cosa diamine sono queste urla? Sembra che là dentro si sia concentrata un'orda di barbari incazzati... Tendo l'orecchio per cercare di capirci qualcosa. "...MA CHE FICCO MI CI FICCO!!! MA CHE FICCO MI CI FICCO!! RUKAWAAAAA, SEI UN FIGONEEEEEEE!!!!!..." "...TACETEEEEE, RAZZA DI SGALLETTATEEEEEEE!!!! STUPIDA VOLPASTRA, DI' LORO DI ANDARSENEEEEE!!!!!..." Segue un attimo di silenzio, durante il quale non riesco a percepire la risposta della 'volpastra' in questione (anche se posso immaginarla), seguita a sua volta da un urlo diabolico che si eleva solitario: "IDIOTA A CHI, VOLPE MALEDETTAAAAAAAA??!!!! COME OSI INSULTARE IL GRANDE GENIO?! IO TI AMMAZZOOOOOOOO!!!!!!!!!" Non posso evitarmi di ridacchiare in silenzio, già pregustando la scena che mi si presenterà davanti quando entrerò in palestra. Dopotutto riesco a capire Sakuragi: anche io non sopportavo tutte quelle oche che si lanciavano addosso a quello che era il mio ragazzo, strillando proposte oscene...le mie fans non sono tanto pervertite!!! Spalanco la porta e vedo proprio ciò che mi aspettavo: un gruppo contorto di braccia e di gambe che si dimenano sul parquet, fra gemiti e rumori di pugni non troppo leggeri. Dopo un attento esame riesco a riconoscere il biancore della pelle di Rukawa ed un baluginio rosso che identifico con i capelli di Sakuragi... Scoppio in una risata cristallina: "Ragazzi, per favore, un po' di senso del pudore! Siamo in pubblico, insomma!!" La mia voce fa immediatamente cessare tutto il trambusto. Mi avvedo subito dell'occhiata inceneritrice di Hanamichi e dello sguardo impassibile di Kaede che si concentrano contemporaneamente su di me. Mantengo il sorriso sostenendo la loro indagine. E' da un po' che non li vedo. Da 'quella volta', precisamente. Ricordo che non è stata un'occasione esattamente felice...non è proprio quello che si suole definire un 'bel ricordo'! Eppure ora associato ad esso non c'è più dolore...sento tutt'al più dell'amarezza! E pensare che credevo che non avrei mai trovato la forza di riaffrontare loro ed il mio passato! Ritenevo che non sarei più stato in grado di reggere l'indagine dello sguardo topazio di Rukawa, che avrei sofferto troppo e che mi sarei spezzato in due davanti a lui, dovendo ammettere di averlo realmente perso. Non pensavo che sarei riuscito a mantenermi in piedi di fronte alla violenza dell'ondata dei ricordi. Ma questo lo credevo quando non avevo capito cosa volessi sul serio, quando ancora non avevo trovato il coraggio di leggere il nome che già era marchiato nel mio cuore a caratteri cubitali. Sarebbe stato facile vederlo, se solo lo avessi voluto...se solo non ne avessi avuto paura! Mi stupisco quasi della mia serenità, dell'assenza di rancori, della pace che ora pervade il mio animo! Pensavo che avrei provato qualcosa, qualsiasi cosa...ma non sento nulla se non una distesa forza che cresce in me, che mi fa sentire inattaccabile e mi fa comprendere che il passato ormai si è definitivamente chiuso alle mie spalle e che i ricordi non potranno più farmi male. Questo è stato lo scontro decisivo con le mie ombre e le mie paure. L'ho vinto. Guardo Kaede e capisco di non provare più nulla di quell'amore che mi aveva incendiato l'anima. C'è affetto ed ammirazione, perchè dopotutto gli voglio ancora bene...ma sono i sentimenti tenui di una semplice amicizia. Sorrido tranquillamente ai miei due avversari, che ora si sono alzati e continuano a fissarmi. Lo sguardo di Sakuragi è molto scuro, quello di uno che scruta una persona e non sa se essa gli sia amica o nemica. Forse si sta chiedendo se io ami ancora il suo ragazzo! Rukawa invece è padrone di se stesso come sempre, ma mi sta osservando un po' troppo fissamente perchè io non capisca che anche lui vorrebbe sapere cosa provo. L'unica incognita del trio sono i miei sentimenti. Non credo sia possibile che li indovinino, che possano leggere nel mio viso ciò che ha sconvolto e dato nuovo senso alla mia vita. Mi sento pervadere da una certa soddisfazione perchè comprendo di essere riuscito a farcela, nonostante tutto. Sospiro e, improvvisamente mi sento di nuovo inattaccabile, ma questa volta per una ragione diversa: Koshino, silenziosamente ed impercettibilmente, si è avvicinato a me ed ora è al mio fianco. Incrocio per un attimo il suo sguardo profondo, sperando di comunicargli con questo la mia sicurezza e la mia calma, di fargli comprendere che va tutto bene e che non deve preoccuparsi, prima di volgermi ai miei compagni: "Ragazzi, a cambiarci! Chi segnerà il punto della vittoria avrà l'onore di ricevere un mio autografo personale! Ragazzi...ragazzi?! Aspettatemi!! Hiro?! Hiro! Almeno tu!!" Ma perchè se ne sono andati voltandomi le spalle in questo modo? Non mi sembra di aver detto nulla di male! Vero? Li seguo, precipitandomi dietro di loro, e chiudo la porta dello spogliatoio dietro di me. Scruto le panche fino ad individuare quella occupata da lui, per poi piazzare la mia borsa accanto alla sua ed iniziare a rovistare al suo interno per trovare la divisa. Forse non è stata una mossa intelligente sistemarmi qui! Ora lui si è tolto la maglietta e non mi ci vuole molto per capire che il mio respiro si è accelerato! Uffa, non ci avevo pensato! Dannazione a lui ed alla sua pelle liscia e calda! Ok, devo solo cercare di non guardarlo...ma muoio dalla voglia di girarmi a contemplarlo! No, devo resistere stoicamente! Per fortuna (o per mia disgrazia!!) qualcuno interviene a distrarmi... "Capitano, mi hanno detto che Rukawa è molto migliorato in questi ultimi tempi! Ti senti preoccupato? Sembra anche che sia cresciuto di un paio di centimetri! Sono solo voci di corridoio, ma mi è sembrato opportuno segnarle sul mio quaderno con un punto di domanda vicino! Bisogna sempre prevedere tutto, no? Mi sembra che anche tu sia cresciuto, però! O forse sono i tuoi capelli ad essere più lunghi? Non te li sei tagliati, vero? Adesso che ci penso, i miei dati su di te non sono stati aggiornati! Dovrei pesarti per controllare..." Qualcuno mi aiuuuuutiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!! Cacciate Hikoichi, vi prego!!!!! Miracolosamente qualche entità suprema esaudisce la mia richiesta, utilizzando come suo tramite la voce sepolcrale che il mio amore usa verso gli altri. Certo che il contrasto fra questo tono e quello dei mormorii che riserva solo a me mi fa quasi rabbrividire! Non posso credere che si tratti della stessa persona... "Hikoichi, che ne dici di andare a vedere se riesci a carpire da Sakuragi qualche informazione sull'altra squadra?" Beh, è stato anche piuttosto gentile! Tempo fa avrebbe esordito con un: 'che ne dici di andare ad impiccarti da qualche parte?' La mia vicinanza sta dando i suoi frutti! Eh eh! Kosh si sta ammorbidendo... Aida si illumina a questo suggerimento, prima di schizzare via a razzo permettendomi di mormorare un riconoscente e sentito: "Grazie" al mio salvatore. "Mpf!" Ammorbidendo, eh? Per fortuna... "La tua comunicabilità sta progredendo incredibilmente!" Gli faccio notare con sarcasmo. Lui replica senza guardarmi: "Mi comporto così esclusivamente per te! Da quanto mi è sembrato di capire, ti piacciono i tipi silenziosi..." Lo fisso per un attimo, prima di afferrargli il polso e di costringerlo a voltarsi verso di me. I miei compagni forse mi stanno guardando, ma se devo essere sincero ora non me ne frega proprio nulla! Hiroaki non fa resistenza come mi aspettavo, si limita semplicemente ad affondare i suoi occhi nei miei, come a chiedermi di essere rassicurato. Lo fisso, asserendo in un misto fra il serio ed il faceto: "Ehi! Non mi piacciono i tipi silenziosi...mi piaci solo tu." Si imporpora leggermente per poi aprirsi in un accennato sorriso di imbarazzo e di velata gratitudine. Sono felice dato che comprendo di essere riuscito ad aiutarlo, pronunciando la frase adatta a far svanire da lui quella tensione che lo ha irrigidito per tutta la mattina. Finalmente usciamo dagli spogliatoi ed iniziamo a riscaldarci. Credo che gli allenamenti quotidiani dello Shohoku debbano essere un vero spasso, se queste sono le situazioni giornaliere... Capto infatti la voce polemica di Sakuragi: "Kitsune, quel pallone è mio! Mollalo immediatamente!" Gli risponde un mormorio esasperato: "Do'aho, ci saranno cinquanta palloni in questa palestra...perchè diamine vuoi proprio quello che sto usando io?" "Perchè ho capito quello che hai fatto, sai, malefica volpaccia?! Non è possibile che il tuo pallone faccia sempre canestro ed i miei vadano sempre fuori! L'hai truccato ed ora te lo dimostrerò!!" "Nh..." Rukawa sembra più che mai disperato ma, incredibilmente, si convince a passargli la palla. "AAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!! MA COME HA FATTO AD USCIRE!!!!!!!! PERCHE' NON E' ENTRATAAAAAA!!!!! HAI TRUCCATO PURE QUESTA???!!!!" "Sei un idiota..." Mormora una voce apparentemente monolitica. Tuttavia io, che penso di conoscere abbastanza bene Rukawa a causa dei nostri 'precedenti', riesco a cogliere in essa una sfumatura di divertimento. "VOLPACCIA!!!!! SMETTILA DI SFOTTERE O TI SBATTO A TERRA A FORZA DI PUGNI!!!!!!" "Non dubito che tu voglia sbattermi a terra, ma sei sicuro di volerlo fare a forza di pugni?" Mi volto impercettibilmente, giusto in tempo per notare Sakuragi che arrossisce come un semaforo e che si guarda freneticamente intorno, incontrando però solo indifferenza sui volti dei compagni abituati a quelle loro diatribe ormai abituali. Soffoca un sospiro di sollievo prima di avvicinarsi a Rukawa e di sussurrargli qualcosa in un orecchio...al che posso vedere il miraggio della volpe che SORRIDE! Ed è un sorriso...un sorriso che io non ho mai saputo suscitarli... Mi volto e ricerco con lo sguardo Koshino. Noto che anche lui li sta fissando con un'aria piuttosto interdetta e sconvolta! Ammetto che non è semplice pensare che fra quei due ci sia qualcosa, che anzi ci sia la stessa cosa che c'è fra me e lui! Ammiro il volto del mio ragazzo e provo l'irresistibile impulso di baciarlo e di saltargli addosso! Oddio, Fukuda mi aveva consigliato di stare attento e di contenermi in pubblico, ma ormai penso che tutti i nostri compagni abbiano capito cosa ci leghi. Forse però Hiroaki non gradirebbe un mio assalto davanti a così tanta gente...probabilmente mi squarterebbe con le sue unghie! No, il rischio è troppo grande... Lo ammiro di nuovo mentre con un gesto si scosta i capelli dalla fronte...un gesto che fa sempre dopo aver fatto l'amore con me... MACHISSENEFREGADELMONDOINTERO!!!!!!!! "Kosh, un ultimo one on one! Palla tua!" Esclamo, lanciandogliela e fissandolo con uno sguardo a metà fra la malizia e la combattività. Un nuovo baluginio di sorriso, prima che mi chieda: "Come mai questo improvviso desiderio di sfidarmi?" Mi getto addosso a lui, mirando apparentemente alla palla ma in realtà fissando ipnotizzato solo l'alzarsi e l'abbassarsi del petto al ritmo del suo respiro. Riesco a trovare la voce per replicare in un sussurro roco: "Semplicemente perchè adoro il corpo a corpo con te..." Indovinate un po' cosa succede dopo più o meno cinque secondi? Esatto!! Ma come avete fatto ad azzeccarci? Non mi direte che sono diventato prevedibile! Comunque, ora siamo entrambi distesi sul parquet della palestra... Potrebbe anche essere sembrata una caduta casuale, ma se qui vi fosse stato un osservatore attento, questi si sarebbe accorto della mia mano che ha protetto il suo capo dall'urto dell'impatto a terra... "Ti amo..." Mormoro. Non c'è momento più importuno di questo ma ho provato l'irresistibile desiderio di ripeterglielo! Proprio ora. Ed indovinate qual è stata la sua tenera risposta? "Alzati, cretino! Sei pesante come un triceratopo adulto che si è appena strafogato di mattoni..." "Sempre così romantico..." Sussurro sollevandomi...non prima di avergli 'inavvertitamente' sfiorato la gola candida con le labbra. Ormai in piedi, gli porgo una mano (che lui ovviamente rifiuta) per aiutarlo ad alzarsi. Mi volto e noto che lo sguardo vigile di Rukawa è fisso su di me e sembra quasi...interrogativamente stupito. "SENDOOOOHHHHHHH!!!!!!! INVECE DI COMBINARE DANNI RADUNA LA SQUADRAAAAAA...E CERCA FUKUDAAAAAA!!!!" Oh, no! Il coach!! Ma come fa a non perdere mai la voce?! Comunque...dove cavolo si è cacciato quel brachiocefalo del mio amico? Scannerizzo i dintorni con lo sguardo...per poi scorgere Kyota accompagnato da Maki (anche se il vecchio è all'Università, quei due sembrano gemelli siamesi) e da alcuni suoi compagni del Kainan. Capisco tutto in un illuminante lampo di genio: manca Fukuda, manca il capitano del Kainan Jin...ergo, non mi resta che andare negli spogliatoi a interrompere il loro incontro ravvicinato (e potete immaginare di quale tipo...)! Ma guarda te se mi tocca fare anche questo... Alla fine, dopo strenui fatiche, riesco a raggruppare i miei compagni e la partita finalmente può avere inizio. E' una bella sfida che non delude le aspettative di quanti sono venuti ad ammirarla. La cosa che maggiormente attrae l'attenzione è lo scontro fra gli assi delle due squadre. Io mi sento in piena forma, ma anche Rukawa sta sprizzando scintille! E' migliorato incredibilmente in questi ultimi tempi, ormai ci stiamo battendo ad armi pari...e la cosa è incredibilmente stimolante! Non mi farò battere da te. Voglio sconfiggerti...almeno in campo voglio esserti superiore! Voglio la mia rivincita, tutto il mio essere chiede di poter prevalere su di te...come se in questo modo potessi fartela pagare anche per quello che mi hai fatto passare. Nonostante la rivalità, però, il nostro è un gioco nettamente sportivo. Il 'nostro', ribadisco! Già, perchè ho notato che Sakuragi mi crolla addosso un po' troppo spesso perchè questi suoi urti possano essere considerati involontari. Una volta sono perfino caduto a terra ed è quasi finita in rissa! Ma no, cosa avete capito?! Non sono stato io a colpirlo, è stato...Koshino! Incredibile, vero?! E' andato vicino alla scimmia rossa, gli ha sussurrato con voce raggelante di cercare di non fare l'idiota e di tentare di usare l'unico neurone che gli è rimasto nel cervello...e gli ha tirato subito dopo un cazzotto in faccia! Poi si è allontanato da lui per venire presso di me. Mi ha fissato per un attimo privo di espressione, chiedendomi accigliato: "Tutto bene?". Io, totalmente inebetito e sconvolto dal suo comportamento, mi sono limitato ad annuire con aria persa. Lui allora se ne è andato senza degnarmi di un'altra occhiata. Mi ha DIFESO! Si è preoccupato per me! Ah...amore...my love...darling...je t'aime...auch!!!! Mi ha tirato una pallonata in faccia, il maledetto! Perchè Hiro deve sempre smentire una sua gentilezza con mille bastardate? Ok, forse avevo un'espressione un po' rimbecillita...ma non era il caso di essere così brusco per cercare di farmi ricomporre! Come? Volete sapere come mai Hanamichi non ha risposto al pugno di Hiroaki? Effettivamente stava per trucidarlo, ma è stata sufficiente un'occhiata ammonitrice di Rukawa a fermarlo! Kaede gli è andato vicino, gli ha mormorato qualcosa...e da quel momento Sakuragi ha sistematicamente smesso di commettere falli su di me. La partita tuttora è molto combattuta, le urla e l'adrenalina salgono in modo esponenziale. Più lotto e più mi sento spronato a lottare, e così è anche per il mio nemico personale. Stiamo dando il massimo. Nonostante questo, però, pure la migliore delle sfide si deve concludere con un risultato, con sconfitti e vincitori...anche se in questo caso posso arrischiarmi ad affermare che gli sconfitti non potranno venire definiti 'perdenti'. A pochi secondi dalla fine il risultato complessivo è ancora di parità. Si sta svolgendo l'ultima azione della partita: Sakuragi ha in mano la palla e sta per tirare. Sono costretto a saltare per cercare di stopparlo, lasciando così libero Rukawa...ma mai avrei pensato che la testa rossa gli avrebbe passato la palla! Mai avrei creduto questo. Mi sono lasciato giocare come un deficiente! Kaede intercetta lo splendido passaggio e vola a canestro con una leggerezza sorprendente. Tempo scaduto. Vittoria dello Shohoku. Fisso Rukawa e Sakuragi che si danno il cinque lanciandosi uno sguardo rovente, prima di allontanarsi ignorandosi completamente. Manifesto un sottile sorriso davanti a tale scena, poichè sembra una replica di quella della partita col Sannoh. C'ero anche io quella volta, fra gli spalti. Era già evidente la corrente che scorreva fra loro. Mi ero proprio dovuto impegnare per cercare di ignorarla! Ho perso. Sento l'amarezza riempirmi la bocca. I miei occhi si fanno leggermente umidi. Per l'ennesima volta ho fallito...di nuovo sento di aver deluso le aspettative dei miei compagni, dei tifosi, del mister. Ho usurpato un ruolo di capitano che non dovrei avere, dato che un capitano dovrebbe essere colui che sa spronare i suoi compagni per portarli alla vittoria. Ho sbagliato, ho fallato. E' il mio destino quello di essere un perdente? Nessuna vendetta...solo una nuova onta... Sussulto, avvertendo una mano leggera posarsi sulla mia spalla. Mi volto di scatto e noto che al mio fianco Koshino sta fissando un punto indefinito davanti a noi. Non mi guarda in faccia mentre afferma: "Bella partita, capitano..." Rimango in silenzio, prima di sorridergli tristemente per ringraziarlo. Il mio petto vorrebbe esplodere di amore e di gratitudine, perchè riesce sempre a comprendere cosa provo, a capire quando ho bisogno di lui...e riesce sempre ad aiutarmi come nessun altro potrebbe fare. E' incredibile, ma questo semplice suo gesto mi ha sollevato l'animo...e mi ha fatto pensare di nuovo al futuro. Alla prossima rivincita. Ci avviciniamo ai nostri avversari per la sportiva stretta di mano. Io mi dirigo presso Rukawa con un sorrisetto soddisfatto: "La vostra squadra ha vinto la partita, ma il numero di canestri che abbiamo fatto è uguale...la sfida fra noi si è conclusa in parità!" Lui stringe la mascella, prima di replicare: "La sfida fra noi non si è di certo conclusa. Devo ancora batterti." Non dubitavo che mi avrebbe dato una risposta come questa! Lo fisso per un attimo negli occhi, cercando vanamente di leggervi dentro. Noto che lui socchiude le labbra come per tentare di dirmi qualcosa. Nelle sue iridi passa il lampo di un ricordo...il rimorso di un passato che ancora pesa fra noi. "Capitano, andiamo?!" Mi chiamano i miei compagni dirigendosi verso lo spogliatoio. Immediatamente la sua espressione diventa nuovamente impassibile ed io sono costretto ad allontanarmi con il respiro un po' oppresso. Vorrei dirgli che non si deve più sentire in colpa per il modo in cui è finita fra noi, che non lo odio, che lo rispetto e che anche io ora ho trovato la persona per cui posso dire che vale la pena combattere...ma ormai temo di aver perso l'occasione per farlo. Entro nella stanza delle docce e mi getto sotto l'acqua calda sospirando di sollievo. Chiudo gli occhi e ricerco la presenza di Koshino nella stanza. Riesco ad avvertirla dietro di me. Mi volto e vedo che sta occupando la doccia posta a fianco alla mia. Come sempre, è bellissimo. Come sempre, guardarlo mi rimescola dentro...e la cosa non è propriamente raccomandabile se si è in un ambiente pubblico! Ok, meglio aprire a manetta l'acqua fredda... Abbiamo ormai quasi concluso di rivestirci, quando lui si rivolge a me: "Ti aspetto a casa mia, va bene?" Eh? Che sta dicendo?! "Ma come, scusa! Non andiamo a casa tua assieme?!" Lui sbuffa scocciato di fronte alla mia espressione stupita. "Non ho intenzione di stare ad aspettarti mentre parli con Rukawa, preferisco precederti direttamente." Notando i punti interrogativi che lampeggiano sulla mia fronte, riprende: "Senti, è evidente che senti il bisogno di parlargli! Voi due non vi siete ancora chiariti con calma e so che questo ti dà fastidio, quindi è meglio che tu lo faccia il prima possibile, no?" Si mette la borsa a tracolla e mi saluta con un cenno della mano, prima di andarsene stringendosi nelle spalle. Non posso non intuire quanto sia stato difficile per lui dirmi queste cose, dato che ancora non riesce a tollerare che io gli parli di Kaede. Ma, nonostante questo, ora non solo mi ha dato il permesso, ma addirittura mi ha spronato ad andare da lui! E' come se mi avesse fatto un'ammissione di fiducia incondizionata. Non vorrebbe permettermelo, ma sa che io ne ho bisogno ed allora...allora ha deciso di fidarsi di me. Lo amo.
Che strano senso di deja-vù! Rieccomi nuovamente appoggiato alle rastrelliere delle bici ad attendere Rukawa per potergli parlare! Sembra quasi un remake, un passato che ritorna! Mi metto a ridacchiare quando finalmente riesco ad udire delle voci spezzare il silenzio del luogo. "...devi ammetterlo, kitsune! Il grande genio oggi ha giocato in maniera straordinaria, inimitabile, ineccepibile! Gli occhi di tutti erano catalizzati sui miei superbi e favolosi slam dunk!!" "Nh...se solo tu stoppassi gli avversari in modo più corretto..." "Non una parola di più!! Proprio quel porcospino dovevano farti marcare?! Io non lo sopporto, non sopporto di vedervi vicini! Kaede...sei sicuro...sicuro che non hai provato nulla nel rivederl..." La sua voce si interrompe bruscamente non appena mi avvista. Entrambi si bloccano con le espressioni di due che sono stati colti sul fatto nel commettere un reato. Come se io non sapessi che ciò che vi è fra loro è tutt'altro che odio! Il loro stato di catalessi dura poco, o meglio quello di Sakuragi dura poco! Infatti il suo viso assume immediatamente un'aria alquanto tempestosa e poco rassicurante. Presumo che si stia preparando a minacciarmi! Ed infatti... "Sendoh, razza di bastardo! Si può sapere cosa vuoi!? Devi stare alla larga da lui, capito?! Vattene immediatamente e non farti rivedere, se non vuoi che ti restituisca con gli interessi quei cazzotti che mesi fa avevo subito soltanto perchè ti eri approfittato di un momento in cui non ero al pieno delle mie forme! Vattene o prometto che non mi tratterrò dallo spaccarti la faccia! Questo è il mio ultimo avviso, dopodichè..." Ehm...vi giuro che provo davvero l'impulso di battere in ritirata! Il suo volto ha un'espressione tempestosa che scoraggerebbe anche i più ardimentosi... Il suo discorso non è stato molto gentile. Mi ha assalito senza nemmeno tentare di informarsi sul motivo per cui io sono qui, sulle intenzioni che mi hanno spinto...ma in fondo lo capisco e non ne sono più di tanto risentito. Se per Hiro è ancora così difficile concedermi di parlare con Rukawa...allora per un tipo possessivo, geloso ed impetuoso come quella testa rossa questo dovrebbe risultare pressappoco impossibile! Consideriamo poi che lui ha dovuto letteralmente lottare contro di me per conquistare il suo ragazzo... "Ciao Sakuragi! Mi sembri in ottima forma, ho notato che hai giocato anche molto bene. Mi dispiace ma non posso obbedire alle tue ingiunzioni, perchè vorrei parlare con Rukawa. Amichevolmente, si intende!" "SEI PAZZO SE TU CREDI CHE TE LO PERMETTA!!!!" Urla immediatamente con il viso trasfigurato dal furore, preparandosi a lanciarmisi addosso. Ma un sussurro è sufficiente per bloccarlo: "Do'aho, vai. Ti raggiungerò a casa." Strano che Rukawa dica 'a casa' e non 'a casa mia' oppure 'a casa tua'! Questo particolare mi colpisce molto. Ma non è possibile che convivano già! Noto che Sakuragi si immobilizza, fissando Kaede con un allibito lampo di panico negli occhi. "Kaede...ti prego...io non voglio che tu vada con lui. Per favore...non...non andare..." Il suo sussurro è talmente incrinato da farmi rabbrividire. Dalla sua voce spaventata e dolente riesco ad avvertire pienamente l'amore che questa scimmia prova per il suo ragazzo...e realizzo anche che...che sì, lui è l'unico che potrebbe veramente far felice Rukawa. Li osservo per un attimo e mi decido ad andarmene: non voglio dare problemi alla loro coppia per una sciocchezza come questa! Sto già per salutarli e togliere il disturbo, quando avverto la voce sicura della volpe. "Hana...vai!" E' un ordine perentorio ma il tono è gentile, quasi rassicurante. Sakuragi lo fissa un attimo prima di ingoiare le parole che stava per pronunciare ed iniziare ad allontanarsi. Andandosene mi passa accanto e riesce a ringhiarmi una minaccia: "Prova anche solo a sfiorarlo e giuro che te ne farò pentire!!" Tranquillizzante... Lo fisso mentre si allontana senza voltarsi indietro. Sto ancora cercando dentro di me il coraggio di girarmi per guardare Rukawa negli occhi, quando mi accorgo che lui ha già preso la sua bici e che se ne sta andando camminando a fianco ad essa. "I muscoli stanno iniziando a rattrappirsi? Primi sintomi di vecchiaia?" Mi provoca con quella sua voce inflessibile, notando la mia immobilità. "L'umorismo scadente di quella scimmia rossa sta iniziando a contagiarti, a quanto pare! E' un brutto segno, credo che dovresti preoccupartene..." Rispondo prontamente affiancandomi a lui. Lui si volta e mi lancia un'occhiata distratta, prima di rispondermi: "Ma io me ne sto preoccupando..." Continuiamo a procedere in silenzio finchè Kaede non si decide a fermarsi in un parco e si siede su una panchina dopo aver appoggiato la bicicletta. Potrei chiedergli di andare in un bar, dove staremmo più comodi, ma so che i luoghi affollati lo mettono a disagio e che quindi non riuscirebbe a parlarmi con naturalezza. Allora è meglio che mi sistemi accanto a lui e che inizi a pensare al modo migliore per esordire con il mio discorso. C'è giusto una cosa che vorrei chiedergli... "Si può sapere come riesci a farti obbedire con tanta facilità da Sakuragi? Voglio dire, come fai a fargli fare quello che vuoi? Per me è qualcosa di inconcepibile..." Sapete, ho la miserrima certezza di essere sempre io quello che finisce scornato nei miei incontri-scontri dialogici con Hiroaki! Quell'adorabile demonio ha una dialettica incredibile, tanto che alla fine nemmeno riesco a capire come abbia fatto a fregarmi abbindolandomi con le mie stesse parole! "Bada che io non lo obbligo mai a fare qualcosa che non vuole, perchè non potrei costringerlo. Se oggi non avesse desiderato che io mi incontrassi con te lo avrei capito...e probabilmente lo avrei accontentato, perchè in caso contrario ne avrebbe sofferto...e questa è l'ultima cosa che voglio. Dopo ne avremmo parlato, ovviamente. Ma a quanto pare sta iniziando a comprendere che uno dei fondamenti che pretendo per il nostro rapporto è la fiducia. Per questo ha deciso di andarsene...ed io gli sono molto grato per la sua fiducia in me. Non deve essergli facile, considerando anche i miei, o forse dovrei dire i 'nostri' precedenti..." Parla di Hanamichi con un tono quasi dolcemente divertito, con la voce di una persona profondamente serena. Solo verso la fine le sue parole assumono una sfumatura malinconicamente ironica... Prendo un sospiro, prima di dirgli quello che devo: "Rukawa, volevo chiederti scusa per 'quel' giorno, per 'quella' volta. Ora ne ho ricordi quasi nebulosi. Rammento solo di essere entrato a casa tua e di averti visto mentre lo stavi baciando sul suo divano...dopo penso di essere impazzito. Credo di averti fatto del male...forse ti ho anche insultato. Dovrei chiedere perdono anche a Sakuragi. Non so cosa mi fosse preso, davvero! Probabilmente ero davvero fuori di senno. So che questo non basta, ma se puoi...perdonami." Lui fa attendere la sua risposta, ma alla fine si decide a replicare: "Non provo alcun rancore verso di te, credimi. Dovresti essere tu quello adirato. Mi rendo conto di quanto devo averti fatto soffrire...o forse no, probabilmente non me ne rendo affatto conto. Non ho certo la presunzione di affermare di sapere quello che hai provato! Comprendo solo che non avrei dovuto coinvolgerti, servirmi dei tuoi sentimenti solo per alleviare il mio dolore. Ti ho usato...e non me lo perdonerò mai..." Non voglio sentirlo fare dei discorsi patetici e pseudodrammatici come questi! Non sono assolutamente da lui. "Rukawa, smettila di fare l'idiota! Io non ti ho addossato nessuna colpa! Ora che ci siamo fatti reciprocamente le nostre scuse, cosa peraltro assai poco proficua perchè non può certo cambiare ciò che è stato, che ne dici di lasciare finalmente il passato al passato?" Lui mi guarda senza dire nulla. Del resto, la mia domanda conteneva già la sua implicita risposta affermativa. Lo fisso anche io, prima di chiedergli: "Sei felice?" Non ha nessuna esitazione nell'affermare un: "Sì." deciso e sicuro. Tentenna un attimo, però, prima di volgere a me la medesima domanda: "E tu?" Mi chiedi se sono felice? Sì, io sono felice...perchè sto facendo felice lui. "Sì, sono felice." "Quando ti sei accorto...di amarlo?" Possibile che Rukawa, sempre mezzo addormentato, abbia uno spirito di osservazione tanto vigile? Ma non voglio dargli la soddisfazione di apparire stupito per la sua constatazione (anche se effettivamente lo sono!). Sorrido mentre mi appresto a spiegargli: "E che ne so! E' successo in un'occasione piuttosto strana! Ti basti sapere che, quando me ne sono reso conto, stavo addirittura per strozzare suo cugino perchè ero geloso di lui!" Mi blocco, riordinando le idee e riprendendo subito dopo: "Ma no...non è iniziato tutto quella sera! Io...io lo amavo da prima. Non so da quanto tempo porto questo sentimento dentro di me. E' sempre stato così radicato nelle mie sensazioni che io non lo ho mai analizzato prima, perchè non ne ho provato il bisogno! Lo accettavo come scontato...senza sentire la necessità di dargli un nome preciso." Sono sorpreso dal fatto che lui mi stia ascoltando con tanta attenzione. Non dovrebbe essere il menefreghismo personificato? Ma io so perfettamente quanto Rukawa sappia essere diverso da come si mostra. Mi accorgo che è estremamente piacevole parlargli: ha la dote di farti sentire a tuo agio, di farti provare la volontà di raccontare tutto! Sa ascoltare decisamente bene. La sua voce è ironica, quando constata: "Sei cotto in una maniera veramente umiliante, caro il mio ex-Casanova! La tua carriera di rubacuori è finita...non hai nemmeno un rimpianto?" E' incredibile come lui abbia istantaneamente compreso che questo legame è per me qualcosa di estremamente serio...così importante da farmi dare un taglio deciso con la mia esistenza precedente. So di essere cambiato completamente...Hiro mi ha stravolto, mi ha fatto iniziare una vita nuova. E non me ne pento, no. Gli rispondo con lentezza: "No, nessun rimpianto. Prima non ero felice...solo estremamente arido, sterile e vuoto. Ho creduto che tu avresti potuto cambiarmi...ma ora so che si trattava solo di un'utopia infantile. Non capisco cosa mi avesse spinto a venire da te quando invece avrei dovuto accorgermi subito di ciò che provavo per lui...l'ho fatto solo soffrire per questo. Ma dimmi un po', come hai fatto a capire che stiamo insieme?" Questo voglio proprio saperlo! Decisamente oggi si sente in vena di fare sarcasmo! La replica che mi dà è quanto mai divertita... "Da cosa me ne sono accorto? Mah...forse dal fatto che non gli hai staccato per un attimo gli occhi di dosso, oggi? Oppure dal momento in cui nel riscaldamento gli sei praticamente saltato addosso? O da quando ho visto che lo abbracciavi prima di entrare negli spogliatoi, a fine partita? Comunque...fra voi c'era...una specie di corrente che vi univa, oggi. Non saprei spiegarmi meglio. E anche in campo eravate molto in sintonia!" Constata, dando voce alle sue osservazioni. Dopo un attimo riprende a parlare. Quanto è loquace oggi! Che sia anche questo uno degli effetti collaterali procuratogli dalla presenza di Sakuragi? "Certo che ti sei preso una bella gatta da pelare, Sendoh! Tu dicevi che ero scorbutico io...ed ora ti vai a scegliere uno che ti prende a pallonate in faccia subito dopo averti difeso in campo! Ma credo che debba essere una persona molto forte se ha saputo aspettarti così ha lungo, se ha saputo sopportare di vederti assieme a me senza arrendersi...in fondo, ti amava già da molto prima!" Stavolta non posso trattenermi: "Eeeeeehhhhhh?????? E questo come lo sai? Come hai fatto a capire che io gli piacevo ancora prima che iniziasse la storia fra me e te?! Io lo so solamente perchè me l'ha detto lui!" Lui mi guarda con sufficienza...come se fossi irrimediabilmente stupido! "Ricordo benissimo le occhiate assassine che mi aveva lanciato nel pub in cui avevi pensato bene di farmi ubriacare per poi portarmi a casa tua! In quel momento probabilmente mi avrebbe volentieri ucciso. E poi...rammento la mattina in cui era capitato a casa tua trovandomi in boxer assieme a te. Se ne era andato piangendo, non lo avevi notato? Non avevi sentito i suoi singhiozzi?! Senza contare gli sguardi di odio distillato che mi rivolgeva ogni volta che ci vedeva assieme! Io pensavo che tu sapessi che lui ti amava, ma che non ti interessasse. Per questo non te ne avevo mai parlato. Lo sai che non mi piace farmi i fatti degli altri..." Ok, ho definitivamente capito! Sono un cretino integrale. E guai a voi se osate affermare che lo sapevate già! "Grazie, Rukawa! Solo tu sei in grado di farmi sentire tanto idiota..." "Normale amministrazione. Dimentichi che io ho costantemente a che fare con un idiota, quindi so come comportarmi..." Conclude, alzandosi dalla panchina e dirigendosi verso la sua bici. Evidentemente ha capito di aver sprecato abbastanza tempo con me, oppure...oppure, più semplicemente, vuole raggiungere una certa testa rossa che lo sta attendendo a casa. Del resto anche io ho una certa fretta di recarmi da una persona di mia conoscenza... Ha ormai inforcato la bicicletta. Sta per pedalare via, quando lo richiamo. "Rukawa!" "Nh?" "Senti...forse tu non te ne ricordi, ed in fondo perchè dovresti...ma io, prima di uscire da casa tua quella volta...ti avevo chiesto se noi avremmo potuto diventare amici..." Lui mi scruta per un nanosecondo prima di allontanarsi. Dopo aver fatto un po' di metri si decide a darmi una risposta che io già disperavo di udire: "Ci vediamo presto, Akira! La nostra gara è ancora in parità..." Dunque...se non ho mal interpretato il 'rukawese' questo dovrebbe essere il suo modo di dire di sì. Perchè diamine non può parlare come una persona normale? Semplice! Perchè lui non è una persona normale. E' una persona estremamente speciale. Mi auguro che Sakuragi se lo tenga stretto! "A presto, Kaede! Ricordati che ti batterò..." Sono troppo lontano per udire il suo: "Mpf!", ma sono ugualmente sicuro che lui lo abbia pronunciato...
Entro fischiettando a casa di Hiroaki per poi immobilizzarmi, traumatizzato da un clangore infernale di padellame che sembra provenire dalla sua cucina! Che cavolo è successo? Non gli sarà franata l'intera credenza addosso? Mi precipito da lui, spalanco la porta e lo vedo saltellare comicamente per la stanza inveendo contro un'incolpevole pentola di cui inequivocabilmente il manico è andato a fuoco! C'è un terribile odore di plastica bruciata... "Kosh...si può sapere che accidenti hai combinato?" Chiedo, cercando disperatamente di mantenere salda la voce che sta tremando per il mio desiderio di scoppiare a ridere. "Prova...a prendermi in giro...e ti arriveranno i piatti...in testa!" Riesce a sussurrare con voce strozzata dal dolore. Mi precipito verso di lui mentre la mia ilarità si è immediatamente mutata in preoccupazione. Si è fatto male? Perchè si sta tenendo la mano in quel modo? "Ehi! Da qua, fai vedere...ma tu ti sei scottato! CHE COSA HAI COMBINATO?!" Gli ficco immediatamente l'arto leso sotto l'acqua gelida del lavandino ed apro il freezer cercando del ghiaccio. Mi sento tremendamente ed irrazionalmente arrabbiato con lui...perchè sono preoccupato, dannazione!! Questo stupido sa solo cacciarsi nei guai! Alla fine riesco a venire a capo della mia ricerca. Metto i cubetti in un sacchetto e glielo applico delicatamente sul palmo ustionato, soffrendo per la sua impercettibile smorfia di dolore. "Allora?" Riprendo "Si può sapere che cosa è successo?" Lui mi getta un'occhiata in cagnesco, prima di rispondere: "Niente! Gli elettrodomestici mi dichiarano guerra, ecco tutto!!" Io esplodo a ridere, ricordando in un falsh improvviso quella volta in cui la sua aspirapolvere sembrava essere impazzita ed aveva iniziato ad inseguirlo con il tubo per la stanza! Dopo una strenua lotta era riuscita ad agguantare i suoi pantaloni senza la minima intenzione di lasciarli andare! ED ERANO NUOVI, non so se comprendete! Aveva dovuto buttarli via, alla fine... Ignorando il suo sguardo apertamente assassino, replico divertito: "Tu sei decisamente allergico alle faccende domestiche! Sono io l'uomo di casa, qua!" Esclamo con orgoglio, portandomi una mano al petto in un ampio gesto. "Va bene, ma allora è meglio dividerci i compiti! Tu fai la massaia, mentre io sono quello che fornisce le direttive seduto sulla poltrona con una bibita alla mano!" Questa prospettiva non è molto allettante... "Senti, Hiro! Stabiliamo subito che quando andremo a vivere da soli prenderemo una colf..." Lui parte subito all'attacco: "Una colf? E scommetto che dovrà pure essere dolce e carina! Non-se-ne-parla-nemmeno." Io sospiro, rassegnato: "Allora non mi resta che iniziare a darti qualche lezione di economia domestica..." "Bah!" Frugo nei cassetti e trovo finalmente ciò di cui stavo andando in cerca: bende e pomata per le scottature! Gli prendo delicatamente la mano ed inizio a spalmargli l'unguento. "Fa male?" Chiedo con apprensione. "Nooooooooo!!!!!!" Esclama sarcastico, riuscendo però a mascherare con tenacia il suo dolore. Anche in questi piccoli dettagli riesco ad intravedere il suo spirito indomabile. Continuo la mia operazione in silenzio, cercando di essere meno brusco possibile. Dopo un po' sento un sussurro farsi strada fra le sue labbra: "Non credevo che saresti tornato da me dopo aver parlato con lui..." Non rialzo gli occhi verso di lui, mentre gli rispondo: "Perchè mi hai permesso di farlo, allora?" Tace un attimo, come meditando sulla risposta da dare, prima di ribattere semplicemente: "Dovevo farlo." "Vuoi...vuoi che ti riferisca quello che ci siamo detti?" "No! No, non serve. Quando sei con me non devi parlare di lui. Parla di me..." Finalmente posso fermare il bendaggio e guardarlo nuovamente negli occhi! Sollevo lo sguardo per incrociare il suo. Dio, quando mi piace affogarci dentro... Gli sorrido dolcemente, prima di chiedergli: "Cosa vuoi che dica di te?" Si china verso di me, che mi ero inginocchiato a terra per medicarlo, e mi sfiora le labbra prima di sussurrare: "Dì che mi ami..." "Per cosa? Per sentirmi rispondere che sono un triceratopo che si è appena strafogato di mattoni?!" "Non è causa mia se tu sei un triceratopo! Tutto ciò che mi si potrebbe imputare come colpa è che io mi sono stupidamente innamorato di tale triceratopo...cattivi gusti! Me lo diceva sempre mia madre..." Ma perchè ha sempre la risposta pronta?! Perchè?! Perchè!!! Lo prendo fra le mie braccia e riesco a trasportarlo sull'ampio divano del salotto nonostante il suo continuo scalciare. Ve lo getto con 'grazia' sopra e mi stendo accanto a lui, imprigionandolo nuovamente fra le mie braccia. Lo rilascio solamente quando capisco che lui, ormai esausto, non riesce più a commettere resistenza ed a divincolarsi da me. Si rilassa allora con un sospiro seducente che mi infiamma e mi induce a ricoprirgli le labbra per pretendere ciò che mi spetta... Dopo un po' allontano il mio viso dal suo per contemplarlo meglio. E' così bello...al punto da sembrarmi abbagliante. Da dove viene tutta la sua bellezza? Come mai sembra accecarmi? "Sai a cosa assomigli tu, Hiro?" Mormoro "Ad un angelo. Non puoi essere altro che questo. Certe volte mi chiedo se tu non stia celando le tue ali solo per farmi credere che hai bisogno di me..." "Sei uno scemo, Akira! Sei tu le mie ali. Solo con te io riesco a volare..." Reclamo un altro suo bacio. Sì, è questo il Paradiso.
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