Ho una brutta notizia
per voi^^: quella che avrebbe dovuto essere una semplice side-story di "All
I want is you" si è trasformata in una specie di seguito. Stavolta però
il personaggio principale è Akira Sendoh. So che lui è, come dire,
l'antagonista della fic precedente, ma scrivendola mi sono trovata a
riflettere su cosa avrebbe potuto esserne di lui, alla fine di tutto. Ne
è uscita questa SenKosh (ve lo anticipo subito!) che si situa subito
dopo l'uscita di scena di Sendoh dalla casa di Rukawa nell'ultima parte
di "All I want is you". Vi consiglio di leggere anche la fic precedente
se proprio volete sorbirvi questa, perchè ci sono moltissimi richiami...in
fondo è un seguito! Ah...il pow stavolta è di Sendoh.
I personaggi non sono
miei ecc. ecc. (ma non lo sapete a memoria, ormai?). Dopo questo papiro
di premessa, auguro una buona (no comment^^) lettura.
Vita nuova
di Dream
1.
Non è lui la tua vita. Tu lo sei...
Qualcuno ha un
collante con cui potrei rimettere assieme i cocci del mio cuore? Sapete,
mi si è frantumato in un centinaio di frammenti un paio di minuti fa...e,
a questo punto, non credo nemmeno che sarò mai in grado di ricomporlo
totalmente.
Vi sembro
esagerato? In fondo comprendo il vostro scetticismo...anch'io una volta
non riuscivo a capire cosa volesse dire soffrire per amore, come ciò
potesse essere possibile. Anzi...non sapevo addirittura cosa fosse il
tanto declamato e pomposo sentimento denominato "amore". No, non lo
conoscevo. In effetti, non sempre è bello scoprire nuove verità...
Come potrà il mondo
sembrarmi come prima, dopo questo? Come riuscirò a ritornare ad essere
il me stesso che conoscevo? Come potrò essere in grado di sorridere di
nuovo, senza che le mie labbra sembrino tirate?
Gli ho permesso di
cambiarmi e di farmi diventare una persona che non comprendo, che quasi
mi spaventa. Cosa sono stato in grado di fare? L'ho afferrato per i
capelli, l'ho strattonato, l'ho insultato in preda ad una rabbia cieca
che non credevo di poter nemmeno concepire. Ho fatto del male alla
persona che adoro, ne sono stato capace!! Mi sono poi gettato addosso a
Sakuragi dominato da un odio che mi terrorizza. Ero davvero io quel
mostro? Come ho potuto perdere il controllo a tal punto?
E tutto questo solo
perchè...solo perchè lo amo da impazzire?
E' la solita frase
scontata da dire in queste situazioni. Appare tanto ovvia che quasi la
si potrebbe accettare con indifferenza, come se fosse un atto dovuto o
una convenzione. Che posso farci se, nel mio caso, questa affermazione
corrisponde pienamente alla realtà? Risulta addirittura limitata,
invece, se raffrontata a quanto sento.
Perchè Kaede non mi
ha mai amato? Come mai non sono stato in grado di legare a me l'unica
persona che mi sia importata veramente? Cosa ha il ragazzo che ha
preferito a me, cosa di cui io sono privo? Cosa che non possa dargli io?
Perchè ha scelto proprio Sakuragi!? Sakuragi che l'ha sempre odiato e
fatto soffrire!! Davvero, non comprendo la sua logica!
Accidenti se sono
scemo! Dovrei saperlo che nei sentimenti non vi è nessuna razionalità e
nessuno schema prefissato...dovrei saperlo meglio di molti altri, ormai.
Io non gli ho mai
fatto mancare nulla. Gli sono stato accanto quanto più ho potuto,
cercando di ricoprire con il mio affetto le ferite della sua anima,
sperando che esso sarebbe stato abbastanza forte, abbastanza caldo da
sanargliele...ma non è stato sufficiente per noi. Non è servito a nulla.
Perchè non mi ha
spiegato in che modo avrei potuto catturare il suo cuore? Come ha potuto
riuscirci invece, quello stronzo? Come ha fatto a conquistarlo? Fino ad
ora non ha fatto altro che farlo soffrire, insultarlo, prenderlo a
pugni, deriderlo ed odiarlo...ma tu l'hai amato, Kaede! TU LO AMI!
Spiegamene il motivo, perchè io non sono in grado di scorgerlo...
Sospiro, ma non mi
volto indietro. Sono appena uscito da casa sua e dal breve frammento di
vita che ho percorso con lui.
Ora probabilmente
Rukawa sarà fra le braccia di Sakuragi...
No, non riesco a
trovare in me la forza necessaria per voltare semplicemente il capo e
osservare di nuovo, forse per l'ultima volta, quell'abitazione alla cui
vista sempre mi si illuminava il viso. Questo accadeva perchè prima di
entrarvi pensavo a cosa mi avrebbe atteso dietro a quelle mura,
assaporavo l'attesa della sua pelle che fra poco sarebbe finita ed il
mio desiderio di lui che fra poco sarebbe stato saziato.
Ma ora,
guardandola, non potrei più provare nulla di tutto ciò...per questo non
reggerei.
Adesso non posso
far altro che ricordare...
Il suo corpo fra le
mie braccia, le sue labbra che io avrei costretto a dischiudere, la
fatica che avrei cocciutamente compiuto per cercare di strappargli il
sorriso...Dio, il suo sorriso! I suoi occhi...la sua pelle...le sue
ciglia folte...le lunghe dita affusolate...la ciocca di capelli scostata
con fastidio...
Kaede.
La tristezza
nascosta dietro l'ostentato cinismo...la sua speranza di riuscire a
desiderare e sperare di nuovo, celata dalla fredda indifferenza...l'indomita
tenacia con cui rifiutava sempre di lasciarsi andare...l'orgoglio che lo
distruggeva, aiutandolo a proseguire contro la sua stessa volontà...
Kaede.
Ma ormai tutto
questo è finito, perchè nulla di tutto questo è più mio...ma quando mai
lo è stato? Più lo stringevo a me, più lo possedevo con disperazione,
con violenza...e maggiormente mi sembrava lontano ed inafferrabile.
Ma c'era comunque
la mia puerile illusione che i suoi sentimenti potessero mutare, che
quegli occhi appannati dal piacere di un atto compiuto senz'anima
volessero finalmente vedere me...me e non un altro.
Ma questo non è mai
accaduto ed ora capisco che in realtà mai sarebbe potuto avvenire.
E' buffo che in
fondo io non possa nemmeno dire di averlo posseduto fisicamente! Infatti
so che lui non ha mai fatto sesso 'con' me: non sono mai stato io
la persona che ha stretto con veemenza e quasi con rabbia fra le sue
braccia, al momento del piacere cieco ed obliante di cui aveva bisogno.
Certe volte gli
procuravo dei graffi, gli imprimevo dei morsi leggeri sulla pelle oppure
usavo sul suo corpo anche un'ombra di sottile violenza mentre lo
prendevo. Cercavo in questo modo di richiamare la sua attenzione su di
me, su Akira Sendoh, sulla reale persona che si trovava con lui...ma ciò
serviva solo a far stillare dal mio cuore lacrime di sale che si
perdevano nel mio piacere, dato che comprendevo che era tutto inutile,
che lui non stava affatto pensando a me in quell'istante, che i suoi
occhi non erano chiusi per il piacere, ma solamente...solo per poter
allontanare meglio la mente dalla verità...per poter immaginare
meglio.
Non poteva
sopportare la realtà. So quanto male gli facesse abbandonarsi a me
desiderando un altro.
C'erano periodi
interi in cui si rifiutava di fare sesso, procurandomi per questo il
timore che tutto fra noi stesse per finire, che non volesse più
continuare una relazione che lo faceva sentire solamente sporco.
Lui si odiava, si disprezzava per quanto si era instaurato fra noi.
Questo non è mai stato un mistero per me: Kaede Rukawa può apparire
cinico e freddo, insensibilmente bastardo...eppure è limpido dentro di
sé, come un torrente di montagna, ed odia andare contro i suoi principi.
Per lui il sesso è un atto inscindibile dall'amore...e contravvenire a
questo postulato lo colmava di ribrezzo contro se stesso.
Alcune volte ha
anche cercato di staccarsi da me.
Accadeva che per
settimane intere, nonostante stessimo insieme, non mi parlasse nè mi
permettesse di avvicinarmi a lui...che per settimane intere io lo
seguissi rispettando il suo silenzio, offrendogli semplicemente la mia
muta e discreta presenza. Ero una figura sfumata nello sfondo della sua
vita, ferma in attesa di poter fare qualcosa per lui, di poterlo
aiutare...di poterlo riavere.
So che con questi
intervalli desiderava illudersi che il nostro rapporto fosse diventato
solamente una pura amicizia: qualche partita assieme, una pizza fuori,
io lo accompagnavo a casa e me ne andavo per non scontrarmi contro la
sua pretesa di isolarsi, saluti con un gesto della mano e non con un
tocco delle labbra...rispettavo tutto questo, non lo avrei mai spinto
verso qualcosa che non volesse.
Attendevo
semplicemente un suo cenno silente che mi avrebbe permesso di farmi
avanti, di racchiuderlo di nuovo sul mio petto per cercare di evitare
che si facesse male con il suo tentativo di essere forte.
Finalmente poi un
pomeriggio o una sera, dopo settimane di buio in cui i nostri unici
contatti erano state parole tirate, lui capitava a casa mia e mi si
gettava fra le braccia con un impeto che poteva essere definito solo
disperazione. Io allora lo osservavo silenziosamente, prendevo atto
dei lividi che macchiavano la sua pelle pallida e dei suoi occhi ancora
più freddi, ancora più lontani, ancora più strazianti...ed intuivo ciò
che era successo: un'altra rissa o, più semplicemente, altre parole che
erano state in grado di trasformare il suo sangue in una colata di
ghiaccio.
Era stato
nuovamente colpito da quei pugni e da quegli insulti che, oltre ad
avergli deturpato il corpo, gli avevano contuso l'anima. O forse li
aveva visti assieme, lui e lei? Non poteva ancora reggere il fatto che
quella occupasse ciò che lui non riusciva a non considerare come il
suo posto.
Singolare che lui
fosse inattaccabile per tutti, ma tanto vulnerabile se il soggetto in
questione era una scimmia rossa...una stupida scimmia rossa!
Dopo una loro lite
particolarmente violenta, dopo le crude derisioni ricevute da lui o dopo
averlo visto con la sorella di Akagi tornava sempre da me, chiedendomi
silenziosamente di fargli dimenticare.
Io allora lo
baciavo con reverenza, con dolcezza e passione...strappandomi il cuore
con il suo dolore.
In quei momenti
comprendevo che non avrebbe mai potuto amarmi. Avrei voluto prenderlo a
pugni per il suo egoismo, per il suo non tentare nemmeno di nascondere
ciò che rappresentavo per lui. Come mi considerava? Ero solo una puttana
sempre pronta a prodigarsi quando lui ne sentiva la necessità?
No, non devo
permettermi di dire cose simili. Mi dimostro un vero bastardo.
Non è giusto il
modo in cui sto parlando di lui, perchè fra noi le cose sono sempre
state chiare e lui...lui purtroppo (o per fortuna?) non mi ha mai
illuso. Non è stato certo Rukawa ad avermi intrappolato in quella
relazione, ad avermi chiesto di stare con lui...no, non posso
addossargli alcuna colpa. Io, io gli avevo implorato di poterlo
amare!
Credevo che sarei
riuscito ad accontentarmi di quello.
Povero illuso! Il
suo corpo, ovvero tutto ciò che ha saputo darmi, non è mai stato
sufficiente a sedare il mio bisogno di lui. Mi sarei saziato solo con il
suo amore...ed avrei dovuto allontanarmi dopo aver definitivamente
compreso che questo non mi sarebbe mai stato dato. Eppure non riuscivo a
lasciarlo, a pensare di vivere senza i suoi occhi...e non sopportavo la
sua tristezza ed il suo dolore. Avrei fatto di tutto purchè la sua
sofferenza non mi facesse stare male...sarei anche stato capace di
adorarlo senza ricevere nulla in cambio. E l'ho fatto.
Mi accorgo che
ormai è calata la notte. La serata è stranamente tiepida, quasi
primaverile, sebbene fino a qualche tempo fa il tempo sia stato freddo.
Camminando senza
meta sono giunto sino alle vie del centro, illuminate da mille vetrine
variopinte e da fredde luci al neon che si riflettono sul giubbotto e
sulla risata felicemente sedicenne di qualche ragazza, che sta
assaporando la felicità del suo primo appuntamento. Vorrei chiederle se
si era immaginata in questo modo l'amore, lei. Chissà perchè, ma io me
lo ero figurato come un sentimento che avrebbe potuto procurarmi
gioia...
Una donna mi
sorride ammiccante, mentre i nostri cammini si sfiorano unitamente alle
nostre vite. Mi basterebbe fare un piccolo movimento, tendere una mano
verso quel polso sottile e stringerlo...potrei riuscire ad entrare nella
sua esistenza, come mi sta domandando la luce provocante dei suoi occhi.
Dovrebbe essere una
prospettiva allettante, giusto?
Abbasso
improvvisamente lo sguardo, mi stringo nelle spalle e procedo a passo
ancora più spedito, sentendo qualcosa chiudermisi dentro.
Come mai ho
rifiutato di farmi avanti? In fondo, era una splendida occasione e lei
era anche un bel pezzo di ragazza! Perchè non divertirsi e cercare di
dimenticare in questo modo che la persona che io amo ora si trova
fra le braccia dell'unico che lui ama, senza nemmeno lanciare un
pensiero di compassione a quel povero deficiente che è stato il suo
ragazzo fino ad un paio di ore fa? Avanti, Akira Sendoh! Come mai non
hai approfittato della magnifica occasione che prometteva una bella
nottata in allegria?
Mi vergogno di me,
davvero...cosa mi ha trattenuto? Forse...null'altro che una voce
profonda che non fa altro che sovrastare tutto, nella mia mente?
"Non lasciarmi...non
sai da quanto ti cerco, ti aspetto...ti desidero da sempre! Voglio
essere tuo...prendimi...ah, sì! Continua...non ti fermare...io...ti
amo..."
Dovrebbe essere uno
dei miei ricordi più felici. In fondo queste parole mi erano state
rivolte dall'unico ragazzo che abbia mai amato durante la nostra prima
notte assieme!
L'unico neo è che
queste implorazioni sussurranti non erano destinate a me...
Eppure Rukawa non
aveva pronunciato nessun nome, ed era stato bello illudermi che dietro a
quelle frasi vi fosse sottinteso il mio. Non ricordo di essere mai stato
più felice di quanto lo fossi in quella notte...eppure non era proprio 'felicità':
non credo che questo stato d'animo possa avere un fondo amaro. Infatti
c'era in me anche un'impressione di sbagliato per quello che stavo
facendo...come se lui non fosse la persona giusta per me ed io non fossi
quella di cui lui avesse veramente bisogno.
Tuttavia non mi
risultò difficile ignorare queste rimostranze della mia mente.
"RAZZA DI
STRONZO!! TI FACCIO PASSARE IO LA VOGLIA DI VIOLENTARE LA GENTE!!"
Bel modo per
svegliarsi da un sogno! Non avrebbe potuto usare un po' di riguardo e
cercare di essere più delicato con le parole?
A causa della notte
trascorsa io credevo che lui mi amasse. Aveva fatto l'amore con me, era
stato caldo ed appassionato fino al momento finale in cui aveva cercato
di ritrarsi...'forse per paura', ecco come avevo giustificato fra me
questa sua ritrosia.
Pensavo che quell'atto
di passione sarebbe stato l'inizio della concretizzazione di ciò che
desideravo da troppo tempo. Dovetti invece prendere atto che non era me
che lui voleva, che mentre avevamo fatto sesso aveva rivolto i suoi
pensieri ad un altro, che si era concesso a me solo perchè troppo
stordito ed ebbro per potersi opporre...ma la cosa peggiore era stata
quella frase!
"L'unica cosa
che mi preme è che tu non ti faccia mai più vedere!!"
Come avrei potuto?
Io lo amavo ed avevo bisogno di lui!
Non mi arresi, a
dispetto del suo essere insensibilmente crudele. Lessi l'odio nei suoi
occhi e decisi che l'avrei costretto ad amarmi. Sentii la sua voce
fremere di disprezzo e giurai che avrebbe nuovamente vibrato...ma di
desiderio, come la notte trascorsa. E stavolta esclusivamente per me.
Capii che lo volevo e che lo avrei avuto, anche a costo di stracciare la
mia vita!
Ora è successo, ma
me ne pento...
"Si può sapere
cosa vuoi da me? Perchè mi segui, cosa speri di ottenere? Io non ti
amo!"
Questa si può
definire la sua 'dichiarazione' d'amore per me! Romantico, vero?
Mi chiedo se a
Sakuragi abbia saputo dire qualcosa di meglio, ma in fondo non credo di
volerlo scoprire sul serio. Sono curioso, però! Quale sarà il modo in
cui Kaede Rukawa ama e dimostra i propri sentimenti? Non ho mai ricevuto
carezze gentili, baci dolci o sguardi teneri da lui e non riesco ad
associarli alla sua persona. Vorrei sapere se lui sia in grado di darne,
se sappia esprimere dolcezza. Ciò però non mi riguarda, non è più affar
mio. Spero per quella scimmia che Kaede sia capace di sciogliersi almeno
con la persona che cocciutamente ama da mesi...
"Sono le chiavi
di casa mia! Almeno così non dovrai più disturbare ogni volta il mio
sonno suonando il campanello..."
Erano questi
stupidi ed insulsi gesti a farmi sperare! Solo ora mi rendo conto di
quanto fosse assolutamente idiota andare in estasi per una frase che per
lui non aveva nessun significato se non il proprio interesse. Eppure,
udendo parole simili dalla sua voce, mi illudevo sempre che io stessi
riuscendo lentamente ed inesorabilmente ad entrare
nella sua vita, a farmi accettare da
lui, a farmi...amare?
Quella era stata la
sua ultima affermazione prima che ci rivedessimo stasera. Prima della
fine di una storia...che in fondo non è mai iniziata. Almeno per lui.
"NO! IO NON SONO
TUO PERCHE' AMO LUI! MI SENTI? AMO LUI!"
Come mai non riesco
a fare a meno di pensarci? Perchè?! PERCHE'!!
Odo ancora queste
sue parole colme di tutto il disperato amore che un altro ha saputo
suscitare in lui...e senza nemmeno volerlo!!! E' questa la beffa! Io ho
tentato con ogni mezzo di impossessarmi del suo cuore, ma non vi sono
mai riuscito, mentre Sakuragi l'ha sempre ignorato e nonostante tutto
l'ha fatto indissolubilmente suo! Fa ancora più male, mi sento
incredibilmente preso in giro. Se esiste un Dio, allora deve
necessariamente essere un sadico che ora si sta divertendo come un
pazzo...
Come è potuto
succedere? Non è giusto!! Non lo accetto. Non c'è nessuna spiegazione
razionale che possa alleviare la mia pena e fornirmi una giustificazione
per la mia sofferenza, nessuna! Kaede avrebbe dovuto innamorarsi di me,
ed invece...ha continuato inesorabilmente ad amare chi più l'ha fatto
soffrire. Quale logica, in questo?
"Ama qualcun
altro, non perdere tempo con me. Non ne vale la pena, non ne è mai valsa
la pena...io sono solo uno stupido ragazzino meschino. Dimenticami. Ti
ammiro, Akira, perchè tu non sei come me...sei più forte di quanto
immagini."
Avrebbe almeno
potuto risparmiarsi l'ipocrisia di dire qualcosa a cui non credeva solo
per tentare di alleviare la mia sofferenza o sedare il suo senso di
colpa! O forse era convinto davvero di ciò che aveva detto? Questo
sarebbe ancora peggiore. Non sopporto che lui sminuisca la sua bellezza
interiore...e non capisco come faccia a definirmi forte quando tutto ciò
che vorrei fare ora è buttarmi sotto un treno!
"Buona fortuna?
La auguro a te, Sendoh..."
Fortuna? Questa è
un'entità che non conosco e della cui esistenza dubito fortemente. Come
conferma a ciò porto a testimonianza le sue ultime parole. Vi sembra una
fortuna per me averle sentite?!
Ora cosa diamine
posso fare? Vorrei solo lasciarmi cadere a terra, raggomitolarmi e
pensare a lui fino ad addormentarmi. Se solo potessi non svegliarmi,
dopo...
Non posso nemmeno
più aggrapparmi alle speranze. Forse avrei dovuto dare retta a quella
canzone che dice che, siccome tutti noi dobbiamo vivere con i nostri
sogni, bisogna cercare di non farli troppo difficili...io invece ne ho
formulati di impossibili! E' proprio il caso di dire che me la sono
cercata.
Sento un immenso
groppo in gola ma mi accorgo anche di non riuscire a piangere, di non
volerlo nemmeno. Se lo facessi, dopo non sarei in grado di trovare la
grinta per proseguire...e non vi è nessuno che potrebbe aiutarmi a
farlo.
Ho perso anche
Kaede dopo aver perso il mio migliore amico.
Ora sono davvero
solo...
Improvvisamente mi
blocco. Senza che io li abbia guidati, i miei passi mi hanno condotto
presso un luogo a cui ormai non posso più accedere. Oh, ma io lo vorrei!
Dio solo sa quanto lo vorrei! Specialmente ora che provo l'unico
desiderio di gettarmi addosso a lui e sentirmi abbracciare, sentirmi
mormorare che va tutto bene, che lui è con me come è sempre stato e come
sempre sarà...che la nostra amicizia non ci abbandonerà mai.
Hiroaki Koshino.
Ho smarrito anche
lui...e tuttora non ne comprendo il motivo. Ritengo di non avergli fatto
nulla in grado di giustificare il suo silenzioso odio verso di me. Non
sopporto di dover riconoscere che lui mi detesti, non ce la
faccio! E' troppo dura dover accettare che perfino il mio migliore amico
mi disprezzi. E tutto questo perchè? Non lo capisco!!! Non scorgo motivi
per il suo astio!
L'ho perso, ho
perso la persona che maggiormente mi era cara in assoluto. Forse...forse
anche più di Rukawa. In questo momento so che posso arrischiarmi a
dirlo.
Io amo Rukawa, ma
lui...lui è Koshino!
Il mio amico, la
spalla su cui piangere, il conforto nei momenti insopportabilmente neri,
la voce che sa sempre spronarti nel modo giusto al momento giusto...una
persona che riesce ad esprimerti conforto e calma con la sola silenziosa
presenza al tuo fianco.
Anche ora, pur
sapendo che è inutile, spesso continuo a girare attorno lo sguardo per
ricercare la sua figura imbronciata. C'era un'invincibile sincronia nel
nostro fissarci con complicità, nel penetrare perfettamente i reciproci
pensieri senza bisogno di esporli. Spesso ce ne uscivamo con frasi che
per gli altri erano totalmente sconclusionate ed apparentemente astruse
ma che a noi apparivano chiarissime...quasi parlassimo un linguaggio
comprensibile solamente a me ed a lui.
Un linguaggio solo nostro. Non dimenticherò mai il nostro scoppiare a
ridere per motivi sciocchi, ma mai banali, il mio tentare di divertirlo
e provocarlo per l'unico gusto di poter essere felice del suo sorriso...
Hiroaki Koshino.
Una persona che potrebbe riassumere la mia vita e che pensavo ne avrebbe
sempre fatto parte, perchè sapevo che lui era parte di me e che io non
sarei più stato lo stesso senza di lui. Dio, come mi sento perso! Quante
volte avrei voluto parlargli in questi ultimi tempi e mai ho potuto
farlo...quanto vorrei entrare ora in casa sua e chiedergli di spiegarmi
il motivo del suo odio verso di me, verso Rukawa e quello che c'è stato
fra me e lui! So che si è allontanato da me perchè non tollerava la mia
relazione ed i miei sentimenti verso l'asso dello Shohoku...MA PERCHE'?!
Come mai mi ha
costretto a scegliere fra la sua amicizia e l'amore che provo verso
Kaede? Non avrei mai voluto farlo...ed ora ho perso entrambi.
Fra me ed Hiroaki
tutto si è concluso la mattina successiva alla famosa notte incriminata,
la prima notte fra me e la...'kitsune', come lo chiama Sakuragi.
Io mi ero recato a
scuola stupidamente ed assurdamente felice. Per cosa, poi? La cosa
veramente ridicola è che Rukawa mi aveva appena chiesto di uscire dalla
sua vita, eppure io continuavo ostinatamente a sfoggiare un sorriso
ebete! Solo ora capisco quanto effettivamente dovessi apparire
cretino...
Ero entrato in
classe con un mostruoso ritardo e galleggiando su una nuvola rosa
zuccherata e caramellata, sorridendo in modo incredibilmente diabetico.
Ero al settimo cielo, avrei potuto volare o intonare l' "Inno alla
gioia" con voce da lirico!
Avevo fatto
l'amore...ok, avete ragione! Mi correggo...avevo fatto sesso con Rukawa!
Non facevo altro che risentire ogni sua singola carezza sulla mia pelle,
ogni sospiro, ogni gemito...e rivivere la sua morbidezza, il suo calore
invincibile e inebriante...
Il modo in cui ero
cotto di lui era davvero patetico! Non mi era mai successo niente di
simile prima e non credo quindi che Hiro...no! Ormai lui è solo Koshino
per me, devo ricordarmelo. Comunque, non credo che lui non avesse notato
l'aria beata (ma soprattutto beota) che stavo sfoggiando quella mattina.
Probabilmente ne aveva anche compreso il motivo: penso avesse intuito
che un'unica persona avrebbe potuto ridurmi ad uno stato di totale
rimbecillimento. Non per nulla era, ed è ancora, la persona che mi
conosce meglio.
Doveva aver
realizzato da tempo cosa io provassi per Rukawa, anche se non glielo
avevo mai esplicitamente detto. Quel giorno, però, evidentemente
desiderava una volta per tutte accertarsi dell'esattezza delle sue
supposizioni.
Durante la pausa
pranzo mi condusse a viva forza sulla terrazza, chiudendo la porta
dietro di sè e voltandosi a fronteggiarmi con un'espressione quantomai
tempestosa.
"Allora?"
Il semplice tono
furente con cui mi era stata rivolta questa singola parola mi fece
scendere dalle nuvole (che precedentemente ho descritto e su cui ancora
mi trovavo) forzandomi a prendere coscienza del tempo, del luogo e della
persona che mi stava di fronte. Era 'lievemente' alterato! Forse perchè,
sebbene noi fossimo vicini di banco, quella mattina non lo avevo ancora
degnato di uno sguardo? Ma ero stato troppo impegnato a rivivere,
rivoltare e riesaminare ogni attimo di quella notte per poter pensare ad
altro! Beh, potevo rimediare subito, no?
"Ciao Hiro! Come
va?" Esclamai sfoggiando il mio tono più gioviale e cercando in qualche
modo di ammorbidirlo con il mio modo di fare aperto. Qualche volta aveva
funzionato...
"Come va? COME
VA!!!? Benvenuto nel mondo dei vivi, Akira Sendoh! Finalmente ti degni
di rivolgere la parola a noi comuni mortali! Mi sento veramente onorato
di essere finalmente riuscito ad attirare la 'vostra' attenzione! Ma si
può sapere dove sei stato con la testa per tutta la mattinata? Era
troppo pretendere un saluto?! Evidentemente la cortesia per te è una
parola significativa solo per convenzione!"
Ehm, peggio del
previsto! Evidentemente quella doveva essere una tipica giornata da
bollino rosso!
Già, perchè con
Hiroaki Koshino avevo compilato una tabella con la suddivisione dei
giorni fausti ed infausti!
Bollino verde:
espressione seria ma distesa, qualche miraggio (molto vago) di sorriso e
circa un paio di rimbrotti e sfuriate all'ora. Bollino giallo: sguardo
aggrottato, viso tirato e bocca perennemente imbronciata, una media di
cinque sfuriate in sessanta minuti. Bollino rosso: aria minacciosa,
atteggiamento aggressivo, furente e pronto a scattare per qualsiasi
insulso pretesto! In pratica...o dotarsi di apposita museruola oppure
cercare di girare al largo il più possibile!
Ora non mi restava
che tentare di svignarmela affinchè lui trovasse qualcun altro su cui
sfogare il suo malumore! A quanto pareva, però, Kosh non sembrava
disposto a lasciar andare la vittima che già pregustava di azzannare!
Avrei davvero dovuto cercare di fuggire prima...
"E' troppo
pretendere che tu mi rivolga il saluto? Ti sei almeno accorto che sei
stato interrogato in biologia? Non so...te lo chiedo perchè stavi
osservando il professore come si guarderebbe un cestino delle
immondizie! Non hai fornito nemmeno una risposta alle sue domande!!! Se
non superi i test di sessione, mi spieghi come farà la squadra senza il
suo capitano?"
Interrogato in
biologia? Davvero?! Oooops! Non me ne ero nemmeno reso conto...ero così
impegnato a pensare ad altro!
"Dai, Kosh! Non
farne un dramma! Vedrai che riuscirò a recuperare il votaccio senza
problemi se tu mi darai una mano con lo studio! Non mi pare il caso di
buttare tutto sul tragico!"
"NON FARNE UN
DRAMMA!?? Certo, tanto a te non frega niente di nulla e nessuno tranne
che di lui, giusto?! A proposito! Mi accorgo di non aver toccato
ancora tale argomento con te. Imperdonabile dimenticanza! Dimmi un po',
cos'hai fatto stanotte con Rukawa?!"
I suoi occhi
scintillavano come tizzoni ardenti mentre stringeva furiosamente i
pugni, come se stesse cercando di mantenersi controllato.
Istintivamente io
mi irrigidii.
Non gli avevo
ancora fatto parola dei sentimenti che avevo compreso di provare per
Kaede, ve l'ho detto. Non conoscevo esattamente il perchè di questo mio
silenzio: forse era paura, timore che lui non potesse accettare il fatto
che il suo migliore amico fosse gay...in fondo a parole tutti sono in
grado di essere tolleranti, ma quando si passa alla realtà nessuno
meglio di me sa quanto tutto cambi! Certo, io altre volte ero stato con
dei ragazzi e la cosa non mi era parsa affatto strana, ma non lo avevo
mai rivelato a lui. Le mie avventure con il sesso femminile già lo
avevano scandalizzato a sufficienza...
Però sapevo che non
era precisamente questo il motivo che mi aveva indotto al riserbo su
tale argomento, o meglio non soltanto questo! Io mi sentivo assurdamente
in colpa a causa di quello che stavo provando, a causa di quell'amore
scoperto in me. Non riuscivo a spiegarmene la ragione...ma mi pareva di
fargli un tremendo torto, di tradirlo con i miei sentimenti. Sapevo che
era una sensazione sciocca, ma ero lo stesso tremendamente a disagio!
Avevo l'impressione di voltare le spalle al nostro legame, come se
quell'amore che avevo compreso di sentire per Rukawa fosse qualcosa di...brutto
nei confronti di Kosh e nei confronti della nostra amicizia, della
nostra vita percorsa assieme.
Mi sembrava che il
mio sentimento per Kaede potesse togliere qualcosa a ciò che vi era fra
me ed Hir...Koshino.
La sua espressione
furibonda, tuttavia, mi aveva fatto temere che lui avesse già capito fin
troppo! Forse gliene aveva parlato Fukuda, l'unico con cui mi fossi
confidato...o forse mi ero lasciato sfuggire qualche frase di troppo la
sera precedente, sotto il traditore influsso dell'alcool. Strano, non me
ne ricordavo!
Cercai di mantenere
un atteggiamento disinvolto: "Stanotte? Non so di cosa tu stia parlando!
Ho accompagnato Rukawa a casa sua ieri
sera e poi me ne sono andato! Perchè? Cosa dovrei aver fatto?"
Stavo mentendo
stupidamente e spudoratamente al mio migliore amico, alla persona con
cui non ci dovrebbero mai essere segreti...figurarsi bugie!!
Perchè, perchè
avevo adottato questo atteggiamento da bastardo vigliacco che mi faceva
vergognare di me stesso?! Solo...perchè non volevo che sapesse!! Mi
sembrava che il mio sentimento per Rukawa potesse in qualche modo
interferire, sporcare, sminuire il nostro rapporto fino a metterlo in
pericolo...fino a farlo scomparire. E non lo volevo, questo.
"Smettila, Sendoh!!
Per quanto ancora hai intenzione di tenermelo nascosto, per quanto tempo
vorresti prendermi in giro? Non ci siamo forse giurati di dirci tutto?
Io pretendo che tu mi parli sinceramente! Non credi che sarebbe stato
giusto che mi avessi detto tu di esserti accorto di provare qualcosa
verso quel sorbetto, senza lasciare che lo scoprissi da solo?!"
Sorbetto?!
"Se lui è un
sorbetto, tu sei il freezer che lo contiene!!" Ribattei io, piccato.
Non riuscivo a
sopportare il tono canzonatorio ed arrogante con cui si rivolgeva a me
per parlare della persona che mi piaceva! Chi credeva di essere per
permettersi di criticare qualcuno per me importante? Era come se,
indirettamente, offendesse i miei sentimenti...e di conseguenza me
stesso!
"Allora è veramente
così. Lui...ti piace." Ora la voce era mutata completamente, come anche
la luce dello sguardo: pacato, tranquillo, quasi rassegnato e...sofferente?
Non potei far altro
che annuire a quella che era semplicemente un'ovvia constatazione, una
presa d'atto che richiedeva solo una mia formale conferma.
Rimanemmo a lungo
in silenzio.
Lo fissai mentre
lui invece sfuggiva il mio sguardo, cercando di celare i suoi occhi con
la frangia dei capelli scuri. Percepii inspiegabilmente della tristezza
in lui...e non potei non indagarne la causa.
"Ti faccio schifo?
Per il fatto che io sia gay, intendo..." Azzardai, con il cuore stretto.
Se mi avesse
disprezzato non avrei potuto resistere...mi resi improvvisamente conto
di quanto fondamentale fosse il suo giudizio perchè io potessi essere me
stesso. Avevo un disperato bisogno della sua approvazione, della
consapevolezza di saperlo al mio fianco anche in quella situazione.
"No, non mi dà
fastidio" Asciutto e secco, non volutamente fraintendibile "Ma perchè
non me l'hai detto prima? Ho dovuto aggredirti per poterlo sapere."
"Scusami." Non
riuscii a giustificarmi per le mie omissioni, non avrei saputo come
fare. Perchè ora lo stavo sentendo tanto lontano?
"Sei andato a letto
con lui?" Mi chiese, con una lontana e remota sfumatura di
disapprovazione.
Come mai quello
sguardo rabbioso e colmo di disprezzo? Riteneva forse di essere un
giudice al di sopra delle parti, degno di valutare le mie azioni? Chi
gliene dava il diritto?
"Anche se fosse?!
Non credo che fare sesso con la persona che si desidera sia un
crimine!!"
Non ero
assolutamente preparato alla violenta rabbia che queste parole
suscitarono in lui. Si slanciò in avanti, contro di me, assestandomi un
sonoro ceffone che ruotò repentinamente la mia testa di centottanta
gradi.
"MA DICO, SEI
IMPAZZITO?!!!!" Sbraitai, tenendomi la guancia e facendomi forza per non
rispondergli per le rime.
Che cavolo gli
prendeva, ora? Non era certo la prima volta che le mie nottate avevano
assunto simili risvolti (modestamente...) e nemmeno mi ero mai
risparmiato dal renderlo partecipe, prima! Lui, pur biasimando la mia
condotta, non aveva però mai reagito così violentemente!
Sbottai, tentando
di capire la sua reazione: "Si può sapere che cosa accidenti ti è preso
oggi? Dio santo, beviti una camomilla, ma cerca di calmarti!! Non voglio
sopportare sempre le tue paranoie e le tue lune! Come se non mi
sembrassero sufficienti i miei problemi!"
"Ah, immagino quali
enormi problemi siano i tuoi! Stai già pensando a chi riscalderà il tuo
letto stanotte? Sono questi gli interrogativi della tua vita, Sendoh!?
Queste le tue priorità?!" Replicò lui,
sarcasticamente pungente.
Aggrottai la
fronte, imponendomi di mantenere un tono controllato: "Senti, Koshino!
Se hai intenzione di offendermi o di provocarmi ulteriormente, avvertimi
immediatamente ed io me ne andrò! Non ho intenzione di dedicare
ulteriore tempo alla tua quotidiana crisi isterica!"
Lui mi sorrise
amaramente: "La verità non dovrebbe essere un insulto, allora perchè tu
la stai accogliendo come tale? Non è forse vero che ogni occasione è
buona per poterti rimorchiare qualcuno? Non è vero?!! Almeno fino ad ora
ti eri limitato alle donne...o almeno così credevo! Non ti bastano più?
Vuoi il brivido della novità?"
"Smettila!" Urlai,
decisamente esasperato "Non è colpa mia se tu hai
dei complessi per quanto riguarda il
sesso, pudico verginello! Io non ho alcun problema e mi pare che sia tu
a creartene, cercando per giunta di scaricarli su di me per farmi
sentire in colpa! Non è una responsabilità mia se sei allergico al
divertimento e ad un po' di sana vita sessuale!"
Impallidì
mortalmente, sibilando gelidamente: "Come ti permetti?"
"No! Tu, tu
come ti permetti di intrometterti nel mio modo di vivere!? Mi piace
divertirmi, mi piace fare quello che voglio senza crearmi complessi,
senza cercarvi nulla di male...se la cosa ti dà fastidio, allora cerca
di fartelo passare oppure lasciami stare! Non ho intenzione di cambiare
quello che sono solo perchè a te do
fastidio!! E' chiaro il concetto?! Devo ripetermi?!"
Serrò gli occhi,
riducendoli a due fessure, prima di seguitare le sue rimostranze con
tono volutamente basso: "Lampante, grazie! Ma che accidenti mi ero
aspettato da te? Ti preoccupi, forse, se fai soffrire qualcuno? No!
Cerchi mai di comprendere i sentimenti altrui senza lasciarti accecare
dai tuoi? No! Non credi che ci possa essere chi sta male per questo tuo
ostentato menefreghismo nei confronti di ciò che sentono gli altri? Voli
da un letto all'altro ma non tenti mai di dare un'occhiata al cuore
delle persone che hai intorno! Non ti accorgi di quanti, di quante
provano dolore vedendoti fare il cascamorto con tanta leggerezza? Ed
ora...anche Rukawa!"
Io spalancai le
palpebre, allibito: "Ma di che stai parlando, scusa? Di chi dovrei
preoccuparmi? Delle sceme del mio fan
club?! Credi forse che loro siano migliori di me, che mi amino?
Cosa pensi che vogliano da me se non legarmi per una notte al loro
letto?! Non sto di certo ferendo i loro sentimenti, non le sto
sicuramente tradendo! Non sono impegnato con nessuna di loro. Cosa pensi
che importi a loro di me, se non il mio corpo e la mia insulsa 'bellezza'?"
Abbassò gli occhi,
mormorando con tono rabbiosamente combattuto
e risentito: "C'è chi vede dell'altro, in te...dentro di te...che sta
soffrendo, che ti vuole e tu...nemmeno te ne accorgi! Hai la sensibilità
di un elefante, davvero..."
Aggrottai la
fronte, perplesso, cercando di interpretare le sue frasi confuse.
"Qualcuno ti ha detto di essere innamorato di me?"
Nessuna risposta.
Attesi invano di
udire un chiarimento dalla sua voce, prima di replicare: "Va bene, può
essere come dici, ma ora non importa. Adesso tutto è cambiato per me,
perchè il mio passato da cascamorto non conta più ed ormai è veramente 'passato'.
Mi sono innamorato...innamorato sul serio, intendo! Sono davvero nei
guai, stavolta...non è più il capriccio di una notte." Conclusi con un
sospiro, passandomi una mano fra i capelli ed ammaccando la mia tanto
celebrata acconciatura.
Spalancò lo sguardo
scuro all'inverosimile, sollevando di scatto la testa: "Lui?"
Assentii con il
capo, attendendo una reazione che non si fece aspettare a lungo. Avevo
sperato invano che avrebbe cercato di incoraggiarmi, di essermi vicino
anche in quella circostanza. Ed invece...
"Lascialo perdere,
Akira. Mandalo al diavolo, odialo, dimenticalo...non pensare più a lui.
Non vedi che è incapace di provare sentimenti? Ti farà solo soffrire!
Basta guardarlo per capire che in lui non vi è traccia di sensibilità
umana! Dio, quanto sei stupido! Non capisci che ciò che provi stavolta
potrà solo farti del male? Lui non sa amare, è evidente! Non è degno di
te!"
"Incapace di
provare dei sentimenti...MA SI PUO' SAPERE CHE NE SAI TU? Lo conosci,
per caso? Come mai tanto zelo nel cercare di darmi consigli, nel tentare
di buttarmi a terra?! Non ti passa per la testa l'eventualità che lui
potrebbe essere diverso da come si mostra? Io l'ho visto, stanotte. So
quanto potrebbe darmi e quanto potrei dargli io! Mi stupisce questa tua
volontà di sputare sentenze sulla gente...proprio tu! Devo forse
ricordarti che non sei molto popolare a scuola? Cosa pensano gli altri
di te, in quanti ti odiano? Quanti amici hai? Riesci a contarli sulle
dita di una mano, credo! Ma ti senti comunque in grado di criticare gli
altri, anche se tutti ti rivolgono le medesime accuse che tu ora stai
gettando addosso a Rukawa!!"
L'espressione
ferita del suo sguardo venne subitaneamente sostituita da un'aria
battagliera ed aggressiva: "So perfettamente quanti amici ho...ed ora so
anche di averne perso uno! Ti dirò che la cosa non mi dispiace affatto,
Sendoh, perchè non può essermi amico chi cerca di usare le mie
confidenze per farmi del male! Non avrei mai dovuto fidarmi di te. Sei
solo un egoista, ecco cosa sei! Non vedi nulla di ciò che provano le
persone, non capisci niente!! Cerchi di immaginare sentimenti in uno
come Rukawa, ma non tenti nemmeno di scorgere quelli che sono evidenti
in chi dovresti conoscere più di ogni altro! Ma che mi illudo a fare,
per te sono insopportabile, no?! Come per tutti! Ed io che ho pensato
che tu fossi diverso...che stupido! Va bene, fai come vuoi! Vai pure da
quel ghiacciolo a frantumarti il cuore, ma ricordati che io ti avevo
avvertito! Non mi cercare quando lui ti avrà ferito, non venire a
mendicare compassione da me perchè non ho assolutamente alcuna voglia di
darne ad uno come te!!! Certe persone è veramente meglio perderle...sei
solo uno stronzo!"
Si voltò e si
allontanò fuggendo da me, tremante di rabbia e di incontenibile furore,
lasciandomi totalmente spiazzato per la sua reazione.
Che splendida
giornata!
Da quel giorno non
ci rivolgemmo più la parola, ad eccezione delle frasi di circostanza in
caso di estrema necessità.
Mi ignorava
totalmente, sembrava davvero odiarmi! Quando tentavo di avvicinarlo per
scusarmi mi soffiava contro come un gatto selvatico. Tutto questo mi
faceva male...non capivo cosa gli fosse preso! Perchè aveva reagito in
quel modo esagerato davanti alla mia confessione di essermi innamorato?
Non comprendevo come potesse detestare fino a quel punto Rukawa...e per
quale motivo!
Solitamente Hiroaki
non parlava mai male di nessuno, nè si prodigava a dare giudizi. Era
anzi estremamente tollerante nei
confronti di tutti. Non giudicava nessuno se a sua volta non veniva
criticato o infastidito. Sapeva quanto spesso gli insulti dati potessero
rivelarsi totalmente infondati, lo sapeva per esperienza personale.
Quante accuse di insensibilità gli erano state rivolte semplicemente per
il suo essere introverso?
Giunsi alla
conclusione che forse stava attraversando un periodo problematico.
Probabilmente i genitori avevano litigato per l'ennesima volta, tirando
di nuovo in ballo l'argomento del divorzio...ed io sapevo quanto questo
gli facesse male. Non avrei tuttavia potuto fare nulla per lui, se lui
per primo non me lo avesse permesso. Mi rassegnai a sperare che gli
sarebbe passata presto e ad augurarmi che sarebbe ritornato
spontaneamente da me per mormorare con voce assolutamente
inintelligibile le sue scuse, seguite
da un calcio nello stinco per distrarre la mia attenzione dal suo
rossore imbarazzato. Era così che sempre era andata...anche se prima
d'allora non mi aveva mai fatto attendere tanto.
Devo però ammettere
che non mi concentrai eccessivamente su questo problema in quel preciso
periodo. Ero troppo occupato a studiare, tampinare, ricercare la
vicinanza di una certa 'volpe', come la chiama un cretino che ora
sicuramente sta occupando accanto a lui un posto che dovrebbe essere il
mio!
Rammento ancora con
quanta violenza avvertii il colpo, quando mi accorsi dell'evidente! Ora
mi spiego: Rukawa, al di fuori delle partite, parlava, fissava,
picchiava, insultava, ricercava, disprezzava, aiutava, ammirava,
'odiava' una sola persona...una sola dannatissima persona!
Per quanto lo
avessi tentato, non ero riuscito ad ingannarmi di fronte all'evidenza.
Dovetti ammettere
che Koshino aveva totalmente fallato con i suoi pregiudizi: Kaede era in
grado di provare sentimenti...Kaede poteva persino 'amare', non avevo
più alcun dubbio su questo. L'unico problema era che l'oggetto verso cui
tendeva questo suo sentimento non ero io. Vederlo impallidire,
aggrondarsi, mordersi a sangue le labbra...notare le sue occhiaie,
l'indifferenza verso quella scimmia rossa talmente ostentata da essere
palesemente falsa...questo mi corrodeva di rabbiosa disperazione.
Per chi? PER CHI?!
A causa di chi la persona che desideravo mi era preclusa? Un idiota, un
imbecille, un babbuino fidanzato con un'insulsa oca, la quale avrebbe
potuto anche essere una fra le tante con cui io mi ero divertito prima
di capire quale fosse la persona in grado di completare il puzzle del
mio cuore. Incredibile! Quel decerebrato aveva tanto penato per avere
quella bambina da non essersi nemmeno accorto di possedere i sentimenti
di un ragazzo unico...bellissimo...orgoglioso, fiero, forte e sensuale...per
cui io avrei rinunciato senza remore al resto del mondo.
Avevo compreso alla
fine chi fosse la persona che aveva cercato di trovare in me nella
nostra prima notte, quale fosse il nome che aveva soffocato serrando le
labbra, al momento del piacere supremo. Lui non aveva baciato me...le
mie labbra, per lui, erano state quelle di un altro...quelle
dell'idiota!
Pensava a lui
mentre io lo stavo amando!!
Ma quella scimmia
era davvero idiota...per mia fortuna! Non si era accorto di
nulla. Non aveva notato quegli occhi d'antracite che seguivano
furtivamente ogni sua mossa. Continuava a scodinzolare ed a sbavare
addosso a quella...quella...scorfana!, senza aprire gli occhi ed
avvedersi di ciò che gli stava scivolando dalle mani...senza nemmeno
tentare di combattere per trattenerlo! Continuando così...lo avrebbe
perso. Rukawa certamente lo avrebbe mandato al diavolo, lo avrebbe
dimenticato. Non avrebbe potuto seguitare a volerlo, ad amarlo ancora
per molto! Ero certo di questo, vi credevo sul serio. Che stupido...mi
ero convinto che sarei riuscito a legarlo a me nello stesso modo in cui
io mi sentivo legato a lui.
Me ne persuasi
ancora di più dopo essere riuscito a vincolarlo a me...ad ottenere
perlomeno una parte di lui. Finalmente non mi aveva respinto, finalmente
potevo dire di essere il ragazzo di Kaede Rukawa!
Perchè aveva
accettato di impegnarsi con me? Per esasperata solitudine, per desiderio
inconscio di vendetta verso chi lo faceva soffrire? Volontà di
dimenticare, di provare qualcosa di diverso? Bisogno di amore?
Queste furono le
supposizioni che formulai e respinsi quasi contemporaneamente. Aveva
davvero importanza farsi queste domande? Tutto ciò che volevo era
poterlo stringere e sentire nuovamente il suo sguardo, le sue mani su di
me. Nulla mi importava se non lui.
Il mio pensiero
vola alla mattina seguente l'inizio della nostra storia, la prima alba a
testimoniare il sorgere della nostra relazione. Lo stavo rimirando
mentre dormiva, bellissimo, abbandonato e rilassato fra le mie braccia.
Probabilmente stava sognando qualcun altro, è vero, ma era a me che si
era donato...era il mio nome che aveva gridato, stavolta. Forse...forse
sarei riuscito davvero a farglielo dimenticare...
Mi slacciai da lui
e scesi a preparare un'abbondante colazione, ammettendo che era davvero
una bella sensazione, quella che stavo
provando...avete presente quando vi sembra di sentire le farfalle nello
stomaco e di essere circondati da nuvole di panna montata? Ecco!
Quella...
Al suono del
campanello mi precipitai ad aprire con un sorriso pantagruelico stampato
sul viso. Mi trovai davanti...sì, avete indovinato! Chi altri, se non un
Koshino imbronciato che si stava dondolando da un piede all'altro per
celare il suo imbarazzo?
Perchè diamine ci
si deve sempre trovare in queste situazioni?
"Kosh?" Mormorai
allibito.
"Ciao, Akira..."
Prevedevo guai...
"Io..." Iniziai,
pronto per una bella arrampicata sugli specchi.
Lui mi interruppe
prima che avessi avuto modo di cincischiare una qualsiasi parola:
"Senti, non era mia intenzione offend..."
Fu bloccato a sua
volta da una ben nota voce che si fece udire alle mie spalle. "Chi è,
Akira?"
Notai un lampo
negli occhi sbarrati di Koshino, senza però saperlo
interpretare come un indicatore d'ira
o solamente di innocua sorpresa. Istantaneamente si irrigidì, senza
sforzarsi di salutare Rukawa anche solo con un neutro cenno del capo.
Riprese con una
voce sferzante, in contrasto quasi stridente con il tono pacato usato
prima: "Scusami, avrei dovuto capire da solo che la mia presenza sarebbe
stata di disturbo. Beh, cosa devo dirti, Sendoh? Congratulazioni!
Divertiti, mi raccomando...sono felice per te..."
Si voltò con uno
scatto rabbioso senza nemmeno avermi dato il tempo di replicare...senza
avermi permesso di capire se si fosse trattato davvero di un singhiozzo,
quello che aveva scosso convulsamente le sue spalle.
E' da allora che
fra noi non vi è più dialogo. Mi vergogno quasi ad ammetterlo, ma non me
ne sono mai preoccupato più di tanto fino a un po' di tempo fa. Devo
confessare che l'ho quasi praticamente ignorato per un bel po' senza
darmi peso del congelamento dei nostri rapporti.
Sono stato troppo
egoisticamente concentrato sui miei desideri inattuabili, sul mio amore
assolutamente improponibile per poter anche solo notare qualche fatto
estraneo alla mia (ormai finita) relazione con la persona che...'amavo'.
Forse se uso il verbo al passato posso convincermi che sia davvero tutto
finito...non solo per lui, ma anche per me.
Non ho quasi mai
pensato a Koshino in tutti questi mesi...anche se l'ho sognato spesso.
Uno stranissimo sogno ricorrente e senza alcun significato che mi
sbrigavo a scacciare dalla mente senza neppure rifletterci sopra!
In esso io ero
steso sul mio letto e stringevo Kaede fra le braccia. Vedevo il suo
sorriso, il suo sguardo da amante e da innamorato destinato a me...unicamente
a me. Mi accarezzava delicatamente il viso con la sua mano sottile, per
poi affondare repentinamente il suo volto stupendo nell'incavo della mia
spalla...
In quel preciso
istante io mi rendevo conto che non vi era più lui accanto a me. Allora
scostavo la persona avvinghiata disperatamente al mio corpo, la fissavo
per comprendere chi fosse...perdendomi in un paio di profondi ed
angosciati occhi cupi. Lo sguardo di Koshino. Piangeva. Non vedevo le
sue lacrime perchè non vi erano lacrime sul suo viso...ma io lo sapevo
comunque, perchè sentivo il suo dolore come se fosse il mio...e forse lo
era.
Anche se le sue
labbra non si muovevano, io riuscivo ad udire delle parole dalla sua
voce...come se il nostro linguaggio cifrato si fosse trasferito sul
piano del pensiero.
Non capisci? Non
vedi che è tutto sbagliato? Non riesci a comprendere quello che provi
veramente? Non è questa la realtà che tu dovresti vivere...ti stai
prendendo in giro...mi stai facendo del male. Mi stai perdendo, se
persevererai in questo errore non mi potrai avere mai più...e sarà tutto
finito. Finito tutto quello che avrebbe potuto esserci...
Un terrore
incredibile si impadroniva di me, mentre udivo quelle frasi. Un'ansia
irrefrenabile che mi spingeva a stringerlo con quanta forza avevo in
corpo per sentirlo accanto a me, per capire che non sarebbe svanito e
che non mi avrebbe abbandonato...
Venivo poi
immancabilmente svegliato dai ceffoni di un Kaede infuriato che mi
intimava di lasciarlo respirare, di non osare più abbracciarlo in quel
modo forsennato! Se ci ripenso ora, la situazione appare quasi
divertente...
Ho perso tutto. Il
ragazzo che amo...ed il mio migliore amico.
Qualcuno è in grado
di spiegarmi dove sia andata a finire la luce in questo mondo?
Sono quasi arrivato
a scuola. La giornata è perfettamente in contrasto con il mio stato
d'animo: splende un sole magnifico che riscalda delicatamente la pelle
con il suo lieve tepore, spira una brezza leggera, ma non fastidiosa e
tutti i passanti paiono allegri per questa atmosfera spensierata che
richiama spontaneamente alla mente i pensieri più allegri.
Non so se possiate
immaginare quanto frustrante sia notare che il mondo pare esultare
mentre tu stai veramente da schifo...
Scorgo qualcuno che
mi saluta con la mano davanti al cancello d'ingresso del Ryonan. Non
riesco ancora a comprendere chi sia (lui invece mi avrà già identificato
grazie alla mia altezza sproporzionata ed alla mia vistosa
pettinatura...) ma è comunque il caso che raddrizzi le spalle, che tenti
di abbozzare un sorriso di cartapesta (incollandomelo sulle labbra) e
cerchi di non strascicare i piedi. Insomma, devo cercare di non sembrare
uno straccio! Non sopporterei degli sguardi allibiti causati da quello
che non è un mio 'ruolo' naturale.
Strano che il mio
orgoglio sia ancora in grado di impormi qualcosa. Dentro il mio cuore si
sta spezzando, il trucco che costituisce la mia innata maschera di
spensieratezza si sta sciogliendo...eppure il sorriso si mantiene ancora
sul mio viso. Già! Lo spettacolo deve andare avanti...nonostante tutto.
Mi avvicino a
Fukuda (ormai l'ho riconosciuto! Non
assommate alle mie disgrazie anche la cecità!!) e mi avvedo che anche
lui pare essere contagiato dall'atmosfera leggera e sottile che pare
infettare tutto oggi. Immagino che essa sia perfettamente in accordo
anche con la situazione che sta vivendo Rukawa...finalmente le braccia
che si avvolgono attorno al tuo corpo sono quelle che desideravi, vero
Kaede? Dev'essere bello...
"Ciao Sendoh! Come
va? Si può sapere che ci fai già qui? Di solito arrivi sempre con un
ritardo sproporzionato dopo aver accompagnato il tuo adorato Rukawa a
scuola!!"
Mi adombro
involontariamente, rispondendo con un mormorio mesto: "Cambio di
programma, stavo diventando troppo prevedibile..."
La sua voce
istantaneamente si fa preoccupata: "C'è qualcosa che non va?"
Il suo tono mi
irrita, forse per quella punta di leggera ed amichevole premura che vi
avverto dentro e che si è sentito in obbligo di dimostrarmi. E' insito
nello stereotipo dell'amico perfetto cercare di aiutarti, no? Perchè si
preoccupa per me se non per far fronte ad un obbligo che la sua
coscienza gli impone? So perfettamente che a lui non importa nulla delle
mie condizioni, del mio stato d'animo...perchè a nessuno interessa
veramente di me.
Sollevo il viso e,
incrociando i suoi occhi, mi pento immediatamente delle mie riflessioni
velenose. Non vi è falsità nel suo sguardo. Possibile che il dolore mi
abbia inacidito a tal punto? Giungerà il momento in cui riuscirò
insopportabile perfino a me stesso...non manca poi molto.
Abbozzo un sorriso
per rispondergli, mentre ci avviamo affiancati verso l'interno
dell'istituto: "Si nota così tanto la mia esuberante allegria, oggi?"
Mi scruta
attentamente: "Noooooooo!!!!! Hai due valige violette sotto gli occhi,
un'aria da schizofrenico in trappola ed un salubre colorito
frankesteiniano...hai per caso litigato con il freezer?"
Porto la mia
attenzione altrove mentre replico serenamente con una spallucciata
noncurante: "No, nessun litigio, non
preoccuparti...ci siamo lasciati amichevolmente."
Segue un attimo di
silenzio allibito.
"Lasciati? Quando,
perchè?! Stai parlando sul serio o è solo un altro dei tuoi scherzi
idioti?! Non è una cosa definitiva, vero?"
L'incredulità della
sua voce mi fa quasi male. Forse perchè vorrei anch'io rifiutarmi di
accettare quello che è successo...
Sorrido in modo
affascinante ad una mia fan e varco la porta d'ingresso della scuola.
"E' finita, fra
noi. Ti assicuro che Rukawa non tornerà sui suoi passi...non c'è più
posto per me nella sua vita. Ormai non ha alcun bisogno di me e sarebbe
un vero pazzo a rovinare per causa mia ciò che è finalmente riuscito a
raggiungere! Non tornerà da me, lo so. Ti prego di non indurmi a sperare
in un futuro che sarebbe una pura utopia."
"Ma...ma perchè?"
Indaga, ancora scosso dalla notizia.
Evidentemente anche
lui, come gli altri, pensava a noi come all'immagine della coppia
perfetta ed indistruttibile. Se solo avessero saputo la verità, se solo
avessero visto lo strazio, le crepe, le lacrime, le accuse silenziose,
le preghiere, i silenzi...
Spesso mi chiedevo
perchè continuassi a cercare di mantenere salda una relazione che mi
stava distruggendo. Non sapevo mai darmi una risposta. Stavo male,
eppure non potevo fare a meno di lui...anche se ciò che mi dava non era
amore, ma solo dolore. Ne ero diventato dipendente...ed ora mi pare di
andare semplicemente alla deriva...senza nessun punto di appiglio.
Decido di sforzarmi
a rispondergli: "Non chiedermi niente, non mi va di parlarne...non ci
riuscirei, non credo di volerci nemmeno provare. Per favore, io voglio
solo cercare di dimenticare tutto..."
Sento che, se
estraniassi ciò che provo, tutta l'impalcatura di tenacia e stoicismo
che mi sostiene crollerebbe ed io scoppierei a piangere come un povero
cretino. Vorrei farlo, ne sento il bisogno e so che forse mi farebbe
stare meglio...ma non posso. Sono ancora troppo debole per permettermi
di dare sfogo al mio groviglio di emozioni. Ora è la sofferenza che mi
sta sostenendo...se me ne liberassi mi affloscerei come un castello di
carte, senza nessuno che sia in grado di sostenermi...senza nulla che
potrebbe indurmi a dire che ce la potrei fare, che potrei sopportare
anche questo a dispetto di tutto...
"Akira, ti giuro
che mi dispiace...vorrei davvero poter fare qualsiasi cosa..."
"Non preoccuparti,
passerà anche questo momento. Deve passare..." Lo interrompo io,
salvandolo dalla penosa consapevolezza della sua impotenza.
La campanella suona
ed io lo saluto con un cenno del capo e l'intenzione di entrare nella
mia classe.
Lui, prima di
allontanarsi, mi trattiene per un braccio sorridendomi furbescamente:
"Ascoltami un attimo, voglio darti un consiglio che con me ha funzionato
spesso! Se ti senti uno schifo e ti sembra di non valere nulla per il
mondo intero, ricorda sempre che quando sei stato uno spermatozoo sei
riuscito ad arrivare per primo fra milioni di altri...credo che sia un
risultato notevole, no? In fondo sei stato il migliore almeno quella
volta..."
Eh?
Scoppio in una
breve risata: "Hai ragione, non ci ho mai pensato prima! Sono stato il
primo! Grazie, Fukuda...ma ti ho mai detto che dovresti farti fare una
perizia psichiatrica?"
Lui si allontana
correndo ed urlandomi di rimando: "Sempre, capitano! Sempre! Me lo
ripete di continuo anche Soichiro! Vorrei tanto capire cosa avete tutti
contro di me..."
Io scuoto
rassegnato il capo ed entro in classe, dirigendomi sovrappensiero verso
il mio banco intagliato ed inciso con il temperino, ormai sfigurato al
punto da poter essere preso per una scultura d'arte contemporanea.
Sento uno sguardo
fisso sulla mia schiena. Istantaneamente mi
irrigidisco e mi giro per incontrare lo sguardo cupo ed
indagatore di una persona con cui ormai scambio qualche parola solo
occasionalmente.
Vorrei chiedergli
perchè mi stia esaminando con quello sguardo freddo ed indifferente,
come se volesse cercare in me qualche segno di cedimento per poterne
approfittare. Vorrei sapere perchè mi sta riservando solo atteggiamenti
ostili che sono in totale contrasto con l'amicizia che vi è sempre stata
fra noi. Il distacco che trapela dai suoi atteggiamenti mi ferisce come
una lama gelida.
Lo saluto con un
cenno contenuto del capo e penso a quanto vorrei potergli chiedere
soccorso, parlargli e confidargli ogni cosa come facevamo una volta...
Perchè, perchè
questo muro fra di noi? Perchè proprio ora, quando più ho bisogno del
suo aiuto? Possibile che abbia gettato al vento senza rimpianti
un passato di più di dieci anni?
Richiudo la porta
di casa alle mie spalle con uno sbuffo stanco. Non sono neppure andato
agli allenamenti...che magnifico capitano, non c'è che dire! Ma è già
stato fin troppo massacrante recarsi a scuola e tentare di far finta di
nulla...non avrei resistito ancora a lungo nella mia finzione. Davanti
ai miei compagni di squadra sarei necessariamente crollato, perchè non
sono ancora riuscito a costruire un muro di dolore abbastanza forte da
potermi sostenere. Avrebbero capito tutto, non sarei riuscito a reggere
i loro sguardi preoccupati per il mio modo di essere diverso dal solito.
O forse, più semplicemente, non avevo alcuna voglia di presentarmi in
palestra poichè mi sentivo, e mi sento, a pezzi.
Per cosa, poi? Non
riesco a credere che una semplice e stupida relazione finita abbia
potuto buttarmi a terra in questo modo! Se me l'avessero detto tempo fa
probabilmente mi sarei sbellicato dalle risate!
Dovrei trovare il
modo di superare questo abbattimento...ma ora non ho voglia di provarci.
Non voglio cercare di combattere, non ci riesco...desidero solo potermi
lasciare andare in preda allo sconforto per un po', dicendomi che forse
dopo andrà meglio. E' strano che non riesca nemmeno a dar sfogo del mio
dolore in modo completo benchè sappia che forse, se ce la facessi, dopo
potrei risollevarmi.
Sento come un nodo
dentro di me, qualcosa che mi blocca in quest'orribile situazione e che
non mi permette di uscirne...
Rovisto in frigo in
cerca di un po' di cibarie. Forse potrei cuocere un paio di hamburger...il
mio solito 'trash food'! Estraggo anche due lattine di coca cola,
appoggiandole sul tavolo per poi guardarle per un attimo con aria
interdetta. Due? Perchè ne ho prese due? Rammento improvvisamente che
oggi è lunedì e che Kaede di solito in questa giornata veniva a cenare
da me...
Veniva...
Rimango un attimo
immobile a fissarle, per poi riporre tutto nel frigo e chiuderlo
sbattendo con violenza l'anta. Non è che abbia poi così tanta fame, a
dir la verità!
Cosa faccio, ora?
Esco e me la spasso un po' come nei cari vecchi tempi? Quest'idea mi
procura uno spontaneo ed involontario moto di disprezzo.
Fino ad alcuni
giorni fa non avrei avuto di questi pensieri, dato che il suo magnifico
corpo d'avorio era pronto per essere esplorato nel mio letto...eppure
non è a questo che penso, ora. Mi ricordo piuttosto del momento in cui
potevo ammirare il suo viso, mentre lui dormiva rilassato ed abbandonato
contro di me...
Va bene, basta!
Potrei guardare un
po' di televisione! Sì, certo...come i pensionati di sessant'anni!
Penoso...
Potrei...cosa
cribbio potrei fare per tenere occupata la mia mente?
Improvvisamente il
trillo deciso e fermo del campanello mi riscuote dalla mia indecisione.
Il mio cuore balza nel petto: se fosse lui? Lui...Kaede?
Immediatamente scuoto la testa con commiserazione: sono proprio un
deficiente sferico! Cosa spero? Perchè diamine, nonostante i miei
propositi, non riesco a levarmelo dalla mente? Dovrei prendere atto che
lui ormai appartiene al passato, per me, e che quindi non dovrebbe
affatto rientrare nel mio presente. Dovrei riuscire a sbattere la porta
in faccia ai miei ricordi di lui, a darvi un taglio netto per poter
guardare al mio futuro! Solo che, senza di lui, vedo solo...il nulla. E
mi sento vuoto.
Sì, ma l'ignoto
scocciatore continua a suonare mentre io me ne sto qui, immobile come un
cretino!
Sbuffando mi dirigo
verso l'ingresso e apro la porta con fare annoiato. Spalanco gli occhi
immediatamente dopo.
"Spero di non
disturbare, stavolta...ricordo di non aver usato molto tempismo l'ultima
occasione in cui sono passato a casa tua!" Mormora la tranquilla voce di
un imbronciato Koshino.
Cosa ci fa qui?
Mmhh...grande domanda! Che stupido...credo che potrei saperlo solo da
lui, no?!
"Cosa ci fai qui?"
Lo aggredisco, pentendomi subito dopo per il mio tono di voce
leggermente duro e stringato.
Lui si stringe
nelle spalle: "Se ti do fastidio, ti
libero immediatamente della mia presenza...del resto so di non essere il
massimo in quanto a compagnia. Hai
detto anche tu che sono detestabile, giusto?"
Forse quello che
dice è in parte vero...ma lui è comunque l'unico che ora vorrei accanto
a me.
"Entra...per
favore."
Lo sento sussurrare
un: "Permesso..." prima di avvertire i suoi passi leggeri seguirmi fino
in camera mia al piano di sopra. Un nostro tacito accordo: ci
trinceravamo sempre nella mia (o nella sua) stanza quando c'era qualche
questione delicata da discutere...
Mi lascio crollare
sul mio letto all'occidentale, risollevandomi a sedere subito dopo per
sedermi a gambe incrociate, accennandogli di fare altrettanto.
E' buffo notare i
suoi movimenti rigidi, il disagio e l'atteggiamento quasi formale che
ora manifesta. E pensare che infinite volte ci siamo saltati
scherzosamente alla gola su questo letto! Ammetto però che nemmeno io
sono poi così sciolto di fronte a lui, sebbene cerchi di ostentare una
tremendamente falsa tranquillità.
Continuiamo a
tacere ed a fissarci per un bel po' di tempo...o meglio, io
guardo lui! Hir...uffa! Dicevo...Koshino sta continuando ostinatamente a
contemplare le decorazioni a fantasia che ornano il mio copriletto!
Dovrebbe essere lui ad iniziare un dialogo per spiegarmi cosa sia venuto
a fare qui...ma io lo conosco benissimo e so già che non sarà di certo
lui a piegarsi per fare il primo passo e spezzare così questa cortina di
ghiaccio!
Per l'ennesima
volta, tocca di nuovo a me. Sospiro, ormai rassegnato a dare il via allo
scontro. Già, scontro! Infatti come al solito Kosh risponderà alle mie
domande con un atteggiamento aggressivo, facendomi sentire l'importuno
di turno quando invece è lui ad essere capitato a casa mia
apparentemente senza alcun motivo valido!
"Posso sapere il
perchè della tua visita, Koshino?" Azzardo, calcando leggermente sul suo
cognome.
Attendo
pazientemente un suo scatto nervoso come replica, ma la risposta mi
spiazza completamente.
"Volevo sapere...se...potrei
chiamarti di nuovo Akira, e non solo Sendoh."
E' il suo modo per
chiedermi di dimenticare questi mesi di gelo, chiudere a scomparto
stagno questo momento della nostra vita e riiniziare daccapo. Mi sta
tendendo la mano, lo capisco e non credo debba risultargli facile farlo:
sa benissimo che potrei schiaffeggiargliela, che potrei rifiutare la sua
proposta di riprendere la nostra amicizia...ferendolo. Come lui ha
ferito me tempo fa.
Ma come riuscirci?
Non sono così meschino...non sarei mai in grado di fargli del male
volontariamente solo per soddisfare uno sterile impulso di vendetta.
Vendetta per cosa, poi? Io rivoglio il mio vecchio Hiro, il mio migliore
amico. Ho bisogno di lui per poter scorgere qualcosa nel mio destino, me
ne rendo conto perfettamente e non tento nemmeno di negarlo.
Ho bisogno di lui...semplicemente
di lui.
Gli sorrido
tristemente: "Io non ti ho mai proibito di chiamarmi con il mio nome,
sei stato tu a decidere improvvisamente di non farlo più. Così come hai
iniziato tu a non parlarmi, a non accettare la mia presenza, a non
sorridere, a non urlarmi più dietro i tuoi quotidiani improperi. Mi hai
fuggito...perchè ora ti trovi qui? Credevo che di me e della nostra
amicizia ormai non ti importasse più nulla..."
Lui scuote il capo
lentamente: "Ti prego, non sopporto che tu mi faccia sentire in colpa,
anche se ne avresti pieno diritto...so che il mio atteggiamento può
esserti sembrato ingiustificabile, ma...ho sofferto quanto te per esso."
Aggrotto la fronte,
infastidito. Ecco il mio vecchio Hiro con le sue assurde incoerenze e la
sua mania per il masochismo! Mi ha trattato come un merda per tutti
questi mesi ed ora viene a dirmi che non avrebbe voluto, che ha
sofferto, che gli è dispiaciuto??!!
Lo incalzo: "E
allora perchè l'hai fatto?"
Che cavolo di scusa
inventerà per giustificarsi?
"Non posso
spiegarti il motivo di tutto, Akira...ma mi dispiace. Mi dispiace se ti
ho offeso, se ti ho deluso...e so che forse ora è troppo tardi per le
scuse. Ho paura che molto fra noi sia già andato perso. Con il mio
comportamento ho ottenuto il contrario di quello che avrei voluto. Non
mi odi, vero?"
"Si può sapere
perchè diamine ti piace tanto il mio copriletto? Non stai facendo altro
che ammirarlo sin dal primo momento in cui sei entrato! Hai paura di
essere pietrificato dal mio sguardo ammaliatore? E' per questo non mi
fissi negli occhi?!"
Di scatto risolleva
il capo con un'aria battagliera. Immediatamente mi afferra per il bavero
della maglietta con entrambe le mani ed inizia a scuotermi come un
susino: "Io guardo dove mi pare e piace, hai capito? E se voglio
ammirare le tue coperte lo faccio, indipendentemente da quello che
potresti pensare tu e da quello che vorresti, cretino! Paura? Io?! E'
solo che sei così brutto da farmi temere che potrei schiattare per un
infarto, se solo tentassi di sostenere la tua vista!"
Io replico
immediatamente, sarcastico: "Ha parlato Mister Universo..."
La sua voce si
abbassa pericolosamente: "Oseresti forse dire che sono brutto?"
Io sorrido
innocentemente e rispondo, per quanto me lo possono permettere i suoi
continui scossoni: "Noooooo!!!!!!! Devi solo ripagarmi tutti gli specchi
che hai frantumato a casa mia riflettendoci il tuo orripilante viso..."
Una cuscinata mi
ribalta a terra. Splendido! Era proprio quello che aspettavo...
Ci blocchiamo
solamente quando comprendiamo di aver stracciato la fodera e notiamo di
essere immersi e ricoperti in un mare di piume immacolate. Per fortuna
che mia madre è via...non credo gradirebbe molto lo spettacolo, anche se
indubbiamente questa distesa di candore immacolato è decisamente
suggestiva!
Entrambi stiamo
ansimando, stesi sul pavimento. Sento il respiro affannoso di Koshino
accanto al mio orecchio e volto leggermente il capo per fissarlo.
E' bello.
Che strano! Non lo
avevo mai notato prima...
Le piume candide si
sono intrufolate fra i suoi capelli, creando un magnifico contrasto con
quel manto corvino. La bocca, rosea, è lievemente dischiusa per lo
sforzo appena concluso, il naso dritto, gli occhi...due laghi d'ombra
con mille sfumature violette.
Solo dopo aver
formulato questi pensieri, che mi hanno attraversato come un dardo, mi
accorgo di non averlo ancora comparato a Rukawa. E' qualcosa che
solitamente faccio con ogni ragazzo...con evidente svantaggio
dell'oggetto in esame! Ma comprendo che l'avvenenza di Hiroaki non ha
nulla a che fare con lo splendore abbagliante del mio vissuto amante: la
bellezza di Kosh è qualcosa di discreto che si coglie e si assapora a
poco a poco, ma che sembra non avere mai fine...come avevo fatto a non
vederla mai, prima?
"Akira...davvero
pensi che io sia brutto?" Mormora, voltandosi a sua volta verso di me ed
immergendosi nei miei occhi.
Io gli sorrido
dolcemente, scorrendo con le mie mani fra i suoi capelli per liberarlo
da quelle stupide e ridicole penne. Non pensavo potessero essere così
morbidi!
"Cretino...sei
bellissimo, invece!"
Spalanca gli occhi
con un sussulto, prima di rabbuiarsi nuovamente: "Quando la smetterai di
prendermi in giro?"
"E tu quando la
smetterai di avere questa bassa considerazione di te? Chi potrebbe
credere che tu, sempre tanto scorbutico, sia così insicuro?"
"IO NON SONO
INSICURO!!!" Urla, capovolgendomi addosso la mia borsa scolastica.
"Auch! Razza di
isterico, calmati! Ok, ok, tregua!!!" Mi riparo con le braccia dai suoi
colpi, sganasciandomi dalle risate per farlo innervosire ancora di più.
E' stupendo quando si arrabbia...
Alla fine mi fermo,
ridivento serio ed immobilizzo i suoi polsi fra le mie mani per
sussurrare con tristezza: "Non puoi nemmeno immaginare quanto mi sia
mancato tutto questo...quanto tu mi sia mancato, Hiro..."
Rimaniamo immobili
per un attimo prima che lui mi risponda con una voce che mi giunge
soffocata e un po' incerta: "Anche a me...anche a me sei mancato da
pazzi, Akira..."
Koshino...Hiroaki!
Il mio migliore amico, il mio compagno di scoperte, il mio
insopportabile odiato adorato compagno di squadra, la mia scomoda
coscienza, il mio porto sicuro...una
luce sulle mie ombre.
Lo abbraccio,
affondando il mio capo nella sua spalla, ed avverto i suoi muscoli
irrigidirsi: "Hiro...Hiro...perchè mi
hai abbandonato proprio quando ho avuto più bisogno di te? Non immagini
nemmeno quanto avrei voluto averti accanto a me in certi momenti..."
Lo sento
rilassarsi, mentre le sue braccia mi circondano a sua volta: "Scusami...il
mio stramaledetto egoismo, la mia meschina sofferenza non mi ha permesso
di curarmi del tuo dolore...sono uno stronzo, Akira. Non merito affatto
che tu mi chiami 'amico'..."
Lo stringo ancora
di più: "Non mi lasciare più solo..."
Lo odo prendere un
profondo sospiro, prima di mormorare con voce innaturalmente neutra:
"Cosa ti ha fatto Rukawa? E' stato lui ad averti ridotto così, vero? Vi
siete...lasciati?"
"Te l'ha detto
Fukuda?" Gli chiedo un po' stizzito.
"L'ho capito da
solo. Credi che sia un imbecille? Io ti conosco...certe cose sono
evidenti per me."
Mi allontano da
lui, sollevandomi in piedi ed avvicinandomi alla finestra. Infilo le
mani nelle tasche costringendomi a dargli le spalle per non fargli
notare il mio sguardo lontano.
Sussurro con
sforzo: "Avevi perfettamente ragione a dire che mi avrebbe fatto solo
soffrire. La sua indifferenza nei miei confronti mi sbranava il cuore...ma
nonostante questo non riuscivo ad allontanarmi da lui. Eppure sapevo
perfettamente che non avrebbe mai potuto amarmi! Non riuscivo a
lasciarlo, anche se mi sembrava che lui si stesse prendendo il mio cuore
a piccoli pezzi, frantumandoli lentamente uno ad uno. Tutto ciò che ho
fatto è dare, tutto ciò che lui ha fatto è distruggere...distruggermi.
Ho paura che non mi sia rimasto più nulla da concedere, nulla per nessun
altro...ho paura che il mio cuore ormai non possa più esistere per
nessuno."
Sembra che nella
voce di Hiroaki riecheggi la mia
stessa sofferenza: "Ti prego, non dirlo...sai che non è vero. E' il tuo
amore a farti parlare in questo modo. Io non riesco a sopportare che tu
soffra per lui...che lui ti abbia fatto questo. Non hai bisogno di lui
per essere te stesso...torna quello che eri!"
Scrollo la testa,
sorridendo mestamente: "Non sono più quello che ero...la vita, le
sofferenze cambiano necessariamente le persone. Il guaio è che non
riesco a capire che cosa sono diventato...se sono ancora io."
Sento che si alza e
mi si avvicina, appoggiandomi una mano sulla spalla: "Sei sempre tu,
Akira...sei sempre la persona che io..." Si interrompe improvvisamente,
quasi facendo violenza su se stesso, prima di riprendersi "Vorrei che tu
non lo avessi mai amato, che tu non lo amassi. Non ti merita, non è
giusto che tu ti tormenti così per lui..."
Lo interrompo:
"Pensi che io sia uno stupido? Mi sono lasciato usare come il peggiore
dei deficienti...la cosa peggiore è che sapevo che Kaede non mi amava,
che voleva un altro...ma non mi ribellavo affatto al ruolo che lui mi
imponeva! Ho accettato tutto remissivamente pur di poterlo avere accanto
a me. Mi sono lasciato sfruttare, sentendomi addirittura in colpa per la
mia incapacità di accontentarmi di avere solo ciò che mi concedeva..."
Appoggia la sua
fronte sulla mia schiena, mentre io poso una mano sul vetro freddo
tentando disperatamente di contenere il tremito delle mie labbra.
Non devo lasciarmi
andare, non so se potrei riprendermi. Non devo...o affonderei nel
dolore. Non provo affatto il desiderio di scoprire quanto questo pozzo
possa essere profondo.
"Sei solo
innamorato, Akira..." Replica sommessamente "Ma questa non è affatto una
colpa che ti faccio. So benissimo a quali estremi possa portare questo
sentimento...solo, guardati! Ostinarti a sbattere il capo contro la tua
sofferenza non ti porterà da nessuna parte. Smettila di tenere chiuso
dentro di te il tuo dolore...lascialo uscire, lascialo andare via da
te...fa che smetta di distruggerti! Non posso tollerare di vederti
così..."
Una lacrima calda
scivola sulla mia guancia pallida, seguita da un'altra, un'altra ed
un'altra...
Immediatamente
tento di portarmi una mano al viso e sfregare in fretta i miei occhi.
Cerco di scherzare con voce tremante ed incerta: "Guarda che cretino...perchè
sto piangendo? Sono proprio un deficiente...come se mi fosse successo
chissà che cosa! In fondo, che mi importa di Rukawa? Non è nulla, non...non
me ne frega più nulla...sono ridicolo...lasciami andare, ti prego..."
Tremo e tento di sorridere, mentre mi divincolo dalle sue braccia che mi
hanno allontanato a forza le mani dal viso.
Cerco di ridere, ma
riesco solo a singhiozzare...
"Akira...ti prego,
lasciati andare. Abbandonati, ci sono io qui...lasciati sommergere,
smettila di controllarti e di cercare di essere forte...questo può solo
scheggiarti dentro ancora di più. Non temere, resterò con te sempre...ci
sarò io a rialzarti, a riportarti indietro da qualsiasi luogo in cui tu
vada...io non ti lascio, non ti lascerò mai...non dovrai mai temere di
essere te stesso con me..."
Improvvisamente mi
volto e mi getto addosso a lui, scoppiando in un pianto disperato e
squassato dai singhiozzi. Sento il mio cuore andare a pezzi ed il mio
respiro farsi doloroso...
Tremo, grido e lo
abbraccio ancora di più, più forte...
Non ho nessun
altro, ora. Solo lui, lui soltanto accanto a me...e la mia vita è così
buia. Non me la sento più di farmi coraggio. Il giorno è oscuro quanto è
lunga la notte e la mia anima si sta scorticando, mentre la sento
tendersi dentro di me. Le sue mani si artigliano forsennatamente alla
mia schiena, mentre mi sostiene e mi sussurra: "Passerà...tutto passa.
Andrà meglio, vedrai...non è lui la tua vita, tu lo sei...non permettere
alla tua idea di lui di gettarti nel fango...non merita che tu gli dia
questo potere su di te. Non...non voglio che tu stia male, non per
lui..."
Singhiozzo
disperatamente mentre avverto delle gocce fredde cadermi sulla spalla,
esattamente nel punto su cui Koshino ha appoggiato la fronte...
fine prima parte