Ha abbandonato l'idea
di studiare dopo pochi minuti, il ricordo del sogno
(…il suo corpo nudo, e
il suo disgusto… e le sue parole, Harry, le sue parole…)
( "Vado a scoparmi la
Granger")
troppo fresche nella
mente per potersi concentrare.
Una volata, ecco
quello che gli ci vuole, salire in sella alla sua Firebolt, darsi una
piccola spinta con i piedi per alzarsi in aria e dimenticare tutto;
sfrecciare intorno ai pali degli anelli, schivare bolidi immaginari,
rasentando le tribune così vicino da rischiare di schiantarcisi
contro…impegnare tutta la sua attenzione per evitare gli ostacoli,
perchè è la sola cosa di cui ha bisogno.
Dimenticare Draco.
Questo.
Solo questo.
Vola per un paio di
orette, ed è solo quando il sole è ormai alto, sarà ora di colazione
avanzata, che si dirige di nuovo al castello, la Firebolt in spalla; corre
al dormitorio per cambiarsi e prendere i libri per le lezioni e si
affretta verso la Sala Grande.
Ron ed Hermione gli
fanno un cenno di saluto con la mano dal Tavolo dei Grifondoro. Harry li
raggiunge col cuore pesante; ignora con aria vaga il posto libero vicino
ad Hermione e si siede davanti a loro, accanto a Calì.
-
'Ao 'rry! - bofonchia Ron a bocca piena, spruzzando di salsiccia e
saliva la copia della Gazzetta del Profeta che Hermione sta leggendo.
-
Ciao Harry!- Hermione sorride e ripiega con una smorfia paziente
il giornale. - Ti abbiamo cercato stamattina.
Harry cerca di
ricambiare il sorriso, di fissarla negli occhi, di PARLARE, ma tutto ciò
che gli riesce è stringere con più forza la forchetta che impugna.
"Come fa a sorridermi
dopo quello che mi ha fatto?" pensa incredulo. Fissa bieco l'aringa
infilzata sui rebbi della sua forchetta e trova che assomigli
terribilmente ad Hermione. Se la infila in bocca e la mastica con una
certa soddisfazione rabbiosa.
("Ho scopato te per
arrivare a fare l'amore con lei")
( -Harry?)
"Perché deve sempre
distruggere tutto???"
(- Ehi, Harry!)
"Perché deve essere
sempre LEI?!?"
-
Ehi, Harry, ma mi ascolti?
-
CHE VUOI?!?- sbotta Harry seccato quasi urlando, lanciandole
un'occhiataccia rabbiosa.
Il sorriso sul viso di
Herm e Ron scompare di colpo.
-
Che diavolo ti prende, Harry?- domanda Ron fissandolo scuro in
volto, la voce pericolosamente bassa.
Harry lo guarda
incredulo; poi sposta lo sguardo su Hermione
("Sei riuscita a
mettermi contro anche Ron, brava!" pensa furioso),
che lo ricambia
pensierosa… e poi oltre, nello spazio tra le loro teste, su una piccola
porzione del tavolo dei Serpeverde. Draco sicuramente sarà lì, mangiando e
divorandosi con gli occhi Hermione.
Bene, che continui
pure, non è più affar suo.
Malfoy è un capitolo
chiuso della sua vita.
-
Io vado!- li informa brusco senza guardarli- Ho dimenticato i libri
di Ruff.
Afferra la borsa e si
dirige il più rapidamente possibile verso l'uscita; alle sue spalle, sente
Herm esclamare:
-
Presto, muoviti! Seguilo, seguilo!
"Lasciatemi in
pace!!!"
Affretta il passo ma
Ron lo raggiunge comunque alla base della scalinata di marmo; gli mette
una mano sulla spalla e lo costringe a voltarsi.
-
Allora, mi spieghi che ti prende? - domanda furioso Ron
scrollandolo per un braccio.
-
Cosa?- sbraita Harry furioso, incontrando finalmente gli occhi di
Ron e sentendosi le guance in fiamme. - Cosa prende a ME? Non mi prende
nulla, sto benissimo, non sono io che …
-
Mio Dio, ma ti senti, Harry?- lo interrompe Ron alzando la voce,
rosso fino al colletto dalla rabbia. - Che ti succede? Continui a
rispondere male a me ed Hermione, non ci ascolti più, ci molli di punto
in bianco mentre …
-
Questo non è vero!
-
L'hai APPENA FATTO, Harry!- sbotta Ron indicando la Sala Grande.
-
Non è…
Ma Harry non ha il
tempo di dirgli quel che è e non è: qualcuno alle spalle di Ron spintona
l'amico a terra… qualcuno di tozzo e muscoloso, con corti capelli ispidi.
Harry non ha neanche il tempo di reagire. Dietro di lui un braccio
scimmiesco lo spintona e blocca contro il muro; l'impatto con la parete è
così forte che vede le stelle e si appoggia ai mattoni, stordito per
qualche attimo.
E poi sente una voce,
e il cuore di Harry frulla di battiti impazzito, e gli mozza il fiato.
- Ops, Goyle, mi sa
che hai urtato qualcosa di disgustoso- dice la voce strascicata. -
Assicurati che ti disinfettino la divisa, non vorrei ti avesse attaccato
qualche malattia…
Tiger e Goyle ridono
come due troll, guardando Harry e Ron con sguardi ottusi. Harry trattiene
il fiato, pietrificato e ancora intontito; vede Ron rialzarsi con rabbia e
cercare di scagliarsi contro Malfoy; Draco guaisce terrorizzato e Goyle
reagisce a quel versetto, si mette davanti a Draco e con uno spintone
ricaccia indietro Ron.
Tiger, che blocca
ancora Harry contro la parete, ridacchia. E allenta un po' la presa.
"Posso liberarmi"
pensa Harry frenetico riprendendosi totalmente e realizzando solo ora la
situazione; Goyle che affronta Ron, mentre dietro di lui Draco ghigna
beffardo.
Mai, per un solo
istante da quando li hanno attaccati, Malfoy si è voltato a guardarlo,
lanciargli anche una sola occhiata…
Un fiotto di nausea
colpisce Harry d'improvviso, dritto allo stomaco.
Malfoy pregusta
gongolante la scena, le mani affondate nelle tasche così a fondo che Harry
non vede pelle, ma solo il lieve brillare metallico del braccialetto sul
suo polso ossuto e pallido tra i lembi di stoffa nera.
Draco ignora la sua
presenza sfrontatamente…
… ignora lui….
Dio, Harry non crede
potesse fargli così male. Stringe le mani forte per cercare di combattere
il tremore che lo assale.
"Non è il tempo di
pensare a questo" pensa deciso ricacciando indietro la nausea. Infila la
mano in tasca per afferrare la bacchetta, ma Ron è più rapido; la estrae e
l'ha già puntata contro Malfoy, quando una voce riecheggia per tutta la
sala d'ingresso.
-
Weasley!
Piton svolazza dalla
Sala Grande verso di loro come un grosso e spaventoso pipistrello. Tiger
lascia andare placidamente Harry, sena fretta.
-
Cosa credevi di fare, Weasley?- sibila viscido Piton. - Armato di
bacchetta contro tre ragazzi disarmati e indifesi! Grifondoro dovrebbe
essere la Casa dei … coraggiosi- dice con un sorrisetto maligno dipinto
sulle labbra, - ma vedo che c'è sempre qualcuno pronto a smentire le
scelte del Cappello Parlante.
-
Non è vero, professore, lui .. - interviene Harry, ma Piton lo
zittisce con un'unica occhiata gelida. "Ricordo ancora cosa hai fatto
sulla scrivania della mia aula, Potter!" sembrano dire quegli occhietti
neri e perfidi.
Ron fissa Piton
tremando di rabbia; alle spalle di Piton, Tiger e Goyle sono scossi da
risate molto simili a grugniti, e Draco guarda Ron con un ghigno di gioia
selvaggia. Harry li osserva in silenzio, tra la rabbia per l'incredibile
ingiustizia che Ron stava subendo e… delusione.
Malfoy è tornato il
bastardo di sempre.
Allora cosa, in
questi mesi, è stato vero? Cosa è stato falso?
-
Venti punti in meno a Grifondoro per la tua vergognosa
vigliaccheria, Weasley, e per aver attaccato briga nei corridoi-. Si volta
verso Harry e lo guarda con pieno disgusto dipinto negli occhi, ma con la
coda dell'occhio Harry vede Malfoy osservare ancora beffardo Ron.
"Neanche ora mi
guarda" pensa, e poi si chiede cosa gli importa ormai veramente. Riporta
l'attenzione su Piton, perché ignorarlo in questo momento sarebbe come
cercare di abbracciare affettuosamente un Ungaro Spinato.
-
In quanto a te, Potter- Sibila Piton gelido, - ho l'impressione che
quest anno ti stia impegnando particolarmente ad aiutare i Serpeverde a
vincere la Coppa delle Case-. Sorride beffardo e lo sfida a protestare;
Harry regge lo sguardo, ma sente le guance imporporarsi dall'imbarazzo.
Se solo non avesse
commesso quel fottuto sbaglio quella sera…
…se solo non avesse
accettato la sfida di Malfoy…
Si ritrova a maledire
per l'ennesima volta la sua stupidità, e Ron ed Hermione, per averlo reso
così debole e vulnerabile.
-
Potter, stavi estraendo la bacchetta a tua volta per dare man forte
al tuo compare, invece di fermarlo, perciò verranno tolti altri 20 punti a
Grifondoro, altri dieci per avermi interrotto prima, e altri dieci per il
modo insolente con cui mi stai guardando ora.
Harry impallidisce
fino alle ossa: altri sessanta punti sottratti a Grifondoro, non sarebbero
mai riusciti a recuperare lo svantaggio sui Serpeverde.
Piton fa cenno a
Malfoy, Tiger e Goyle di andare, lancia un'ultima occhiata maligna a Harry
e Ron e scompare giù per la scala dei sotterranei.
"Ho chiuso con Malfoy"
pensa gelido Harry. " Al diavolo quella fottuta pergamena, al diavolo il
sogno, ho chiuso! Ho definitivamente chiuso!!!"
Cerca di fare un paio
di respiri per recuperare la calma, mentre Ron guarda ancora furente in
direzioni dei sotterranei, ma scopre all'improvviso che respirare è
diventata una cosa estremamente difficile.
"Era <<HG>>. Mirava ad
Hermione, solo… solo a lei".
La nausea che era
quasi scomparsa aggredisce il corpo di Harry; sente il sapore delle
aringhe affumicate della colazione risalirgli in gola e si tappa la bocca
per ricacciare indietro la voglia di vomitare con un gemito strozzato.
L'istante dopo sente
Ron al suo fianco, ed è solo quando l'amico gli passa il braccio intorno
alla vita per sorreggerlo che Harry si accorge di quanto deboli e tremanti
siano le sue gambe.
-
Harry? O mio Dio, Harry, cos'hai? Sei pallidissimo!
Ron fa il gesto di
farlo sedere contro il muro, ma Harry scuote la testa.
-
Non voglio…- Ricaccia indietro la nausea e riprova.- Non voglio che
i Serpeverde mi vedano così. Aiutami... ad allontanarmi.
Ron lancia un'occhiata
verso le scalinate, poi scuote la testa.
-
Non ce la faremo mai ad arrivare fino all'infermeria con te ridotto
così- riflette Ron. - Senti, ti porto in un'aula vuota e poi vado a
chiamare la Chips, ok?
Con la gola piena di
fiele amaro e il terrore di vomitare, Harry si limita a fare cenno di sì
col capo. Sente Ron che lo conduce - o trascina - verso il corridoio delle
aule ; dopo qualche esitazione, si dirigono verso una classe in
particolare.
Sono quasi giunti
alla porta quando un nuovo attacco di nausea aggredisce Harry. Continua a
camminare e serra gli occhi, si concentra per ricacciarla indietro, e li
riapre solo quando ormai sono a metà aula… solo che non trova banchi,
sedie o semplici mattoni.
Sono appena entrati in
un pezzo di Foresta Proibita.
Sono appena entrati
nell'aula di Fiorenzo.
-
Nessuna delle classi ha lezione qui alla prima ora- si scusa Ron un
po' in imbarazzo, ma Harry fa cenno che sì, va benissimo; con questo gesto
la forza nelle gambe gli va via completamente, e si affloscia a terra con
un tonfo.
Ron lo aiuta a
sistemarsi contro un tronco e lo fissa preoccupato.
-
Merda, sei pallido da far schifo - borbotta tra i denti.
-
Ah, grazie- biascica con uno sbuffo divertito Harry lanciandogli
un'occhiata e una smorfia di malessere.
-
Senti, vado dalla Chips, torno subito!
Fa per alzarsi, ma
Harry lo trattiene per un braccio.
-
No, non voglio andare in infermeria.
Ron lo guarda
stralunato.
-
Amico, non puoi restare così, stai male, sei…
-
NO! Per… per favore - riesce soltanto a rispondergli.
C'è un leggero rumore
di zoccoli attutito dal muschio e da dietro un grosso albero contorto e
coperto di muschio spunta Fiorenzo, che si dirige verso di loro in
silenzio. Il fatto che il loro professore di Divinazione sia un centauro
ormai non colpisce più Harry, ma questa volta distoglie lo sguardo
rapidamente. I capelli di Fiorenzo sono di un biondo chiarissimo, quasi
pallido, come quelli di…
"Perché ci penso
ANCORA?"
-
Harry Potter. Ron Weasley- dice il centauro col suo tono calmo,
facendo ad entrambi un piccolo cenno di saluto con la testa. Non sembra
particolarmente sorpreso o turbato dalla presenza dei due ragazzi nella
sua aula ad orario di lezione iniziato.
-
Oh… c-ci scusi, professore- balbetta Ron imbarazzato, - ma Harry si
è sentito all'improvviso male e gli serviva un attimo posto dove
riprendere fiato, e …
-
Tranquillo- dice Fiorenzo con voce pacata, - potete restare qui.
Harry sente gli
zoccoli avvicinarsi piano, e rimane con lo sguardo incollato davanti a sé,
cercando di recuperare il respiro, evitare di pensare a quanto chiari
siano i suoi capelli…
"Basta Basta BASTA!!!"
-
Senti, Harry- dice Ron preoccupato, -io vado un attimo in
dormitorio a prenderti un paio di Cioccorane.
-
Non ho fame- mormora Harry, ricacciando indietro la nausea al solo
pensiero del cibo.
-
Sì, ma un po' di cioccolato ti farà bene, Lupin diceva sempre …
-
Non c'erano Dissennatori- lo corregge Harry.
(Oh, ma era come se ci
fossero stati… la sensazione di non poter essere più felici…)
-
Lo so - conclude Ron facendo spallucce, - ma hai lo stesso aspetto
di quella volta sull'Espresso per Hogwarts. È un tentativo, e male non fa!
(Non poter essere più
felici, Harry)
Harry è troppo esausto
per discutere; fa cenno di sì col capo e Ron esce di corsa dall'aula.
-
Ora riposa, Harry Potter - lo consiglia Fiorenzo. - Sdraiati, dopo
ti sentirai meglio.
Harry obbedisce e si
lascia scivolare a terra, supino, gli occhi chiusi, le mani ancora gelide
e tremanti.
(Non poter essere più
felici)
"Mi ha solo usato.
Solo USATO!".
È un pensiero che fa
così …male, che lo svuota dentro. Eppure Harry se che ormai è una
questione di tempo: con il suo comportamento, Malfoy sta facendo di tutto
per riportare i sentimenti di Harry al punto di partenza. E poi… non ci
sono MAI stati "sentimenti"; solo attrazione sessuale, solo bisogno di
contatto fisico in un momento difficile emozionalmente. Malfoy non lo
avrebbe mai fregato se la situazione con Ron ed Hermione non lo avesse
stressato e non lo avesse reso così vulnerabile.
E ora, dopo quello che
è successo nella Sala d'ingresso, è chiaro che Malfoy non prova nulla per
lui, o non sarebbe riuscito ad ignorarlo così. È chiaro, si accanisce su
Ron perché è il ragazzo di Hermione, non perché… perché è gel… non perché
conosce i sentimenti di Harry verso Ron.
Draco non prova
affetto per lui né molto probabilmente prova anche solo attrazione fisica
per lui, realizza masochisticamente Harry… ma va bene, sì.
Va… va benissimo.
In un certo senso, è
un sollievo, perché almeno ora ha la certezza di aver letto male quei nomi
(HG)
(Hermione Granger)
sul foglietto di
pergamena. Può tornare a odiare Draco e continuare la sua solita vita.
"Ho chiuso con Malfoy"
si ripete saldo e deciso.
In questa posizione,
sdraiato, gli occhi chiusi, il respiro di Harry torna normale, il senso di
nausea ridotto ad una semplice sensazione di debolezza. Passerà anche
questa, ne è certo.
Sente lo schiocco di
un rametto spezzato poco distante da lui; Harry apre gli occhi e guarda
verso la porta, aspettandosi di vedere Ron nell'aula, ma è solo Fiorenzo,
che a testa in su osserva le stelle sul soffitto della classe.
-
Come le stelle avevano predetto- lo sente bisbigliare Harry, - così
la Guerra ha inizio.