DISCLAMER: date alla Rowling quello che è della Rowling e a Tes quel che è di Tes..

DEDICHE:tutti i riferimenti a Ron/Hermione sono puramente voluti e dedicati interamente a Taty XD, santa donna che mi sopporta… l’Harry/Draco è per Silvia T. che ha fortemente voluto questo seguito J… Ta-daaaaan! E per Amanda J: un bacione immenso, tesora! Spero solo che non vi sentiate male dopo averlo letto O_O’’’… 

NOTA IMPORTANTE: non ho ancora letto il sesto libro e non so assolutamente nulla su di esso e non voglio sapere nulla su di esso finchè non finisco questa maledetta fic, o potrei rimanerne TROPPO influenzata, e la storia come l’ho creata andrebbe a farsi benedire-_-…

-_- la storia  è nata 2 estati fa mentre aspettavo Seimei  da Spizzico; ci ho lavorato sopra due anni e si prospetta la cosa più lunga e complicata che io abbia mai scritto o immaginato… ora se riesco a scriverla sarebbe una cosa stupenda XD, perciò Harry, Draco, Blocco dello Scrittore: collaborate-_-, vi prego!

RINGRAZIAMENTI: Grazie a Ninnichan *_* e Kieran di esistere, a Pam, Saku per le risate, a Geme perché è Geme e non ha bisogno di essere altro e a Crius del suo stupendo commento su SFIDA *_*!

 

”buona” lettura!


 
 
 
VISIONS

di Tesla

capitolo I di ?

 

***

CONTRASTI

 

Ha abbandonato l'idea di studiare dopo pochi minuti, il ricordo del sogno

 

(…il suo corpo nudo, e il suo disgusto… e le sue parole, Harry, le sue parole…)

 

( "Vado a scoparmi la Granger")

 

troppo fresche nella mente per potersi concentrare.

Una volata, ecco quello che gli ci vuole, salire in sella alla sua Firebolt, darsi una piccola spinta con i piedi per alzarsi in aria e dimenticare tutto; sfrecciare intorno ai pali degli anelli, schivare bolidi immaginari,  rasentando le tribune così vicino da rischiare di schiantarcisi contro…impegnare  tutta la sua attenzione per evitare gli ostacoli,  perchè è la sola cosa di cui ha bisogno.

Dimenticare Draco. Questo.

Solo questo.

Vola per un paio di orette, ed è solo quando il sole è ormai alto, sarà ora di colazione avanzata, che si dirige di nuovo al castello, la Firebolt in spalla; corre al dormitorio per cambiarsi e prendere i libri per le lezioni e si affretta verso la Sala Grande.

Ron ed Hermione gli fanno un cenno di saluto con la mano dal Tavolo dei Grifondoro. Harry li raggiunge col cuore pesante; ignora con aria vaga il posto libero vicino ad Hermione e si siede davanti a loro, accanto a Calì.

-          'Ao 'rry! - bofonchia Ron a bocca piena, spruzzando di salsiccia e saliva la copia della Gazzetta del Profeta che Hermione sta leggendo.

-          Ciao Harry!- Hermione sorride e  ripiega con una smorfia paziente il giornale. - Ti abbiamo cercato stamattina.

Harry cerca di ricambiare il sorriso, di fissarla negli occhi, di PARLARE, ma tutto ciò che gli riesce è stringere con più forza la forchetta che impugna.

"Come fa a sorridermi dopo quello che mi  ha fatto?" pensa incredulo. Fissa bieco l'aringa infilzata sui rebbi della sua forchetta e trova che assomigli terribilmente ad Hermione. Se la infila in bocca e la mastica con una certa soddisfazione rabbiosa.

 

("Ho scopato te per arrivare a fare l'amore con lei")

 

( -Harry?)

 

"Perché deve sempre distruggere tutto???"

 

(- Ehi, Harry!)

 

"Perché deve essere sempre LEI?!?"

-          Ehi, Harry, ma mi ascolti?

-          CHE VUOI?!?- sbotta Harry seccato quasi urlando, lanciandole un'occhiataccia rabbiosa.

Il sorriso sul viso di Herm e Ron scompare di colpo.

-          Che diavolo ti prende, Harry?- domanda Ron fissandolo scuro in volto, la voce pericolosamente bassa.

Harry lo guarda incredulo; poi sposta lo sguardo su Hermione

 

("Sei riuscita a mettermi contro anche Ron, brava!" pensa furioso),

 

che lo ricambia pensierosa… e poi oltre, nello spazio tra le loro teste, su una piccola porzione del tavolo dei Serpeverde. Draco sicuramente sarà lì, mangiando e divorandosi con gli occhi Hermione.

Bene, che continui pure, non è più affar suo.

Malfoy è un capitolo chiuso della sua vita.

-          Io vado!- li informa brusco senza guardarli- Ho dimenticato i libri di Ruff.

Afferra la borsa e si dirige il più rapidamente possibile verso l'uscita; alle sue spalle, sente Herm esclamare:

-          Presto, muoviti! Seguilo, seguilo!

"Lasciatemi in pace!!!"

Affretta il passo ma Ron lo raggiunge comunque alla base della scalinata di marmo; gli mette una mano sulla spalla e lo costringe a voltarsi.

-          Allora, mi spieghi che ti prende? - domanda furioso Ron scrollandolo per un braccio.

-          Cosa?- sbraita Harry furioso, incontrando finalmente  gli occhi di Ron e sentendosi le guance in fiamme. - Cosa prende a ME? Non mi prende nulla, sto benissimo,  non sono io che …

-          Mio Dio,  ma ti senti, Harry?- lo interrompe Ron alzando la voce, rosso fino al colletto dalla rabbia. - Che ti succede? Continui a rispondere male a me ed Hermione, non ci ascolti più,  ci molli di punto in bianco mentre …

-          Questo non è vero!

-          L'hai APPENA FATTO,  Harry!- sbotta Ron indicando la Sala Grande.

-          Non è…

Ma Harry non ha il tempo di dirgli quel che è e non è: qualcuno alle spalle di Ron  spintona l'amico a terra… qualcuno di tozzo e muscoloso, con corti capelli ispidi. Harry non ha neanche il tempo di reagire. Dietro di lui un braccio scimmiesco lo spintona e blocca contro il muro; l'impatto con la parete è così forte che vede le stelle e si appoggia ai mattoni, stordito per qualche attimo.

E poi sente una voce, e il cuore di Harry frulla di battiti impazzito, e gli mozza il fiato.

-  Ops, Goyle, mi sa che hai urtato qualcosa di disgustoso- dice la voce strascicata. - Assicurati che ti disinfettino la divisa, non vorrei ti avesse attaccato qualche malattia…

Tiger e Goyle ridono come due troll, guardando Harry e Ron con sguardi ottusi.  Harry trattiene il fiato, pietrificato e ancora intontito; vede Ron rialzarsi con rabbia e cercare di scagliarsi contro Malfoy; Draco guaisce terrorizzato e Goyle reagisce a quel versetto, si mette davanti a Draco e con uno spintone ricaccia indietro Ron.

Tiger, che blocca ancora Harry contro la parete, ridacchia. E allenta un po' la presa.

"Posso liberarmi" pensa Harry frenetico riprendendosi totalmente e realizzando solo ora la situazione; Goyle che affronta Ron, mentre dietro di lui Draco ghigna beffardo.

Mai, per un solo istante da quando li hanno attaccati, Malfoy si è voltato a guardarlo, lanciargli anche una sola occhiata…

Un fiotto di nausea colpisce Harry d'improvviso, dritto allo stomaco.

Malfoy  pregusta gongolante la scena, le mani affondate nelle tasche così a fondo che Harry non vede pelle, ma solo il lieve brillare metallico del braccialetto sul suo polso ossuto e pallido tra i lembi di stoffa nera.

Draco ignora la sua presenza sfrontatamente…

… ignora lui….

Dio, Harry non crede potesse fargli così male. Stringe le mani forte per cercare di combattere il tremore che lo assale.

"Non è il tempo di pensare a questo" pensa deciso ricacciando indietro la nausea. Infila la mano in tasca per afferrare la bacchetta, ma Ron è più rapido; la estrae e l'ha già puntata contro Malfoy, quando una voce riecheggia per tutta la sala d'ingresso.

-          Weasley!

Piton svolazza dalla Sala Grande verso di loro come un grosso e spaventoso pipistrello. Tiger lascia andare placidamente Harry, sena fretta.

-          Cosa credevi di fare, Weasley?- sibila viscido Piton. - Armato di bacchetta contro tre ragazzi disarmati e indifesi! Grifondoro dovrebbe essere la Casa dei … coraggiosi- dice con un sorrisetto maligno dipinto sulle labbra, - ma vedo che c'è sempre qualcuno pronto a smentire le scelte del Cappello Parlante. 

-          Non è vero, professore, lui .. - interviene Harry, ma Piton lo zittisce con un'unica occhiata gelida. "Ricordo ancora cosa hai fatto sulla scrivania della mia aula, Potter!" sembrano dire quegli occhietti neri e perfidi.

Ron fissa Piton tremando di rabbia; alle spalle di Piton, Tiger e Goyle sono scossi da risate molto simili a grugniti, e Draco guarda Ron con un ghigno di gioia selvaggia. Harry li osserva in silenzio, tra la rabbia per l'incredibile ingiustizia che Ron stava subendo e… delusione. 

Malfoy è tornato il bastardo di sempre.

Allora cosa, in questi  mesi, è stato vero? Cosa è stato falso?

-          Venti punti in meno a Grifondoro per la tua vergognosa vigliaccheria, Weasley, e per aver attaccato briga nei corridoi-. Si volta verso Harry e lo guarda con pieno disgusto dipinto negli occhi,  ma con la coda dell'occhio Harry vede Malfoy osservare ancora beffardo Ron.

"Neanche ora mi guarda" pensa, e poi si chiede cosa gli importa ormai veramente. Riporta l'attenzione su Piton, perché ignorarlo in questo momento sarebbe come cercare di abbracciare affettuosamente un Ungaro Spinato.

-          In quanto a te, Potter- Sibila Piton gelido, - ho l'impressione che quest anno ti stia impegnando particolarmente ad aiutare i Serpeverde a vincere la Coppa delle Case-. Sorride beffardo e lo sfida a protestare; Harry regge lo sguardo, ma sente le guance imporporarsi dall'imbarazzo.

Se solo non avesse commesso quel fottuto sbaglio quella sera…

…se solo non avesse accettato la sfida di Malfoy…

Si ritrova a maledire per l'ennesima volta la sua stupidità, e Ron ed Hermione, per averlo reso così debole e vulnerabile.

-          Potter, stavi estraendo la bacchetta a tua volta per dare man forte al tuo compare, invece di fermarlo, perciò verranno tolti altri 20 punti a Grifondoro, altri dieci per avermi interrotto prima, e altri dieci per il modo insolente con cui mi stai guardando ora.

Harry impallidisce fino alle ossa: altri sessanta punti sottratti a Grifondoro, non sarebbero mai riusciti a recuperare lo svantaggio sui Serpeverde.

Piton fa cenno a Malfoy, Tiger e Goyle di andare, lancia un'ultima occhiata maligna a Harry e Ron e scompare giù per la scala dei sotterranei.

"Ho chiuso con Malfoy" pensa gelido Harry. " Al diavolo quella fottuta pergamena, al diavolo il sogno, ho chiuso! Ho definitivamente chiuso!!!"

Cerca di fare un paio di respiri per recuperare la calma, mentre Ron guarda ancora furente in direzioni dei sotterranei, ma scopre all'improvviso che respirare è diventata una cosa estremamente difficile.

"Era <<HG>>. Mirava ad Hermione, solo… solo a lei".

La nausea che era quasi scomparsa aggredisce il corpo di Harry; sente il sapore delle aringhe affumicate della colazione risalirgli in gola e si tappa la bocca per ricacciare indietro la voglia di vomitare con un gemito strozzato.

L'istante dopo sente Ron al suo fianco, ed è solo quando l'amico gli passa il braccio intorno alla vita per sorreggerlo che Harry si accorge di quanto deboli e tremanti siano le sue gambe.

-          Harry? O mio Dio, Harry, cos'hai? Sei pallidissimo!

Ron fa il gesto di farlo sedere contro il muro, ma Harry scuote la testa.

-          Non voglio…- Ricaccia indietro la nausea e riprova.- Non voglio che i Serpeverde mi vedano così. Aiutami... ad allontanarmi.

Ron lancia un'occhiata verso le scalinate, poi scuote la testa.

-          Non ce la faremo mai ad arrivare fino all'infermeria con te ridotto così- riflette Ron. - Senti, ti porto in un'aula vuota e poi vado a chiamare la Chips, ok?

Con la gola piena di fiele amaro e il terrore di vomitare, Harry si limita a fare cenno di sì col capo. Sente Ron che lo conduce - o trascina - verso il corridoio delle aule ; dopo qualche esitazione, si dirigono verso una classe in particolare.

Sono quasi giunti alla  porta quando un nuovo attacco di nausea aggredisce Harry. Continua a camminare e serra gli occhi, si concentra per ricacciarla indietro, e li riapre solo quando ormai sono a metà aula… solo che non trova banchi, sedie o semplici mattoni.

Sono appena entrati in un pezzo di Foresta Proibita.

Sono appena entrati nell'aula di Fiorenzo.

-          Nessuna delle classi ha lezione qui alla prima ora- si scusa Ron un po' in imbarazzo, ma Harry fa cenno che sì, va benissimo; con questo gesto la forza nelle gambe gli va via completamente, e si affloscia a terra con un tonfo.

Ron lo aiuta a sistemarsi contro un tronco e lo fissa preoccupato.

-          Merda, sei pallido da far schifo - borbotta tra i denti.

-          Ah, grazie- biascica con uno sbuffo divertito Harry lanciandogli un'occhiata e una smorfia di malessere.

-          Senti, vado dalla Chips, torno subito!

Fa per alzarsi, ma Harry lo trattiene per un braccio.

-          No, non voglio andare in infermeria.

Ron lo guarda stralunato.

-          Amico, non puoi restare così, stai male, sei…

-          NO! Per… per favore - riesce soltanto a rispondergli.

C'è un leggero rumore di zoccoli attutito dal muschio e da dietro un grosso albero contorto e coperto di muschio spunta Fiorenzo, che si dirige verso di loro in silenzio. Il fatto che il loro professore di Divinazione sia un centauro ormai non colpisce più Harry, ma questa volta distoglie lo sguardo rapidamente. I capelli di Fiorenzo sono di un biondo chiarissimo, quasi pallido, come quelli di…

"Perché ci penso ANCORA?"

-          Harry Potter. Ron Weasley- dice il centauro col suo tono calmo, facendo ad entrambi un piccolo cenno di saluto con la testa. Non sembra particolarmente sorpreso o turbato dalla presenza dei due ragazzi nella sua aula ad orario di lezione iniziato.

-          Oh… c-ci scusi, professore- balbetta Ron imbarazzato, - ma Harry si è sentito all'improvviso male e gli serviva un attimo posto dove riprendere fiato, e …

-          Tranquillo- dice Fiorenzo con voce pacata, - potete restare qui.

Harry sente gli zoccoli avvicinarsi piano, e rimane con lo sguardo incollato davanti a sé, cercando di recuperare il respiro, evitare di pensare a quanto chiari siano i suoi capelli…

"Basta Basta BASTA!!!"

-          Senti, Harry- dice Ron preoccupato, -io vado un attimo in dormitorio a prenderti un paio di Cioccorane.

-          Non ho fame- mormora Harry, ricacciando indietro la nausea al solo pensiero del cibo.

-          Sì, ma un po' di cioccolato ti farà bene, Lupin diceva sempre …

-          Non c'erano Dissennatori- lo corregge Harry.

 

(Oh, ma era come se ci fossero stati… la sensazione di non poter essere più felici…)

 

-          Lo so - conclude Ron facendo spallucce, - ma hai lo stesso aspetto di quella volta sull'Espresso per Hogwarts. È un tentativo, e male non fa!

 

(Non poter essere più felici, Harry)

 

Harry è troppo esausto per discutere; fa cenno di sì col capo e Ron esce di corsa dall'aula.

-          Ora riposa, Harry Potter - lo consiglia Fiorenzo. - Sdraiati, dopo ti sentirai meglio.

Harry obbedisce e si lascia scivolare a terra, supino, gli occhi chiusi,  le mani ancora gelide e tremanti.

 

(Non poter essere più felici)

 

"Mi ha solo usato. Solo USATO!".

È un pensiero che fa così …male, che lo svuota dentro. Eppure Harry se che ormai è una questione di tempo: con il suo comportamento, Malfoy sta facendo di tutto per riportare i sentimenti di Harry al punto di partenza. E poi… non ci sono MAI stati "sentimenti"; solo attrazione sessuale, solo bisogno di contatto fisico in un momento difficile emozionalmente. Malfoy non lo avrebbe mai fregato se la situazione con Ron ed Hermione non lo avesse stressato e non lo avesse reso così vulnerabile.

E ora, dopo quello che è successo nella Sala d'ingresso, è chiaro che Malfoy non prova nulla per lui, o non sarebbe riuscito ad ignorarlo così. È chiaro, si accanisce su Ron perché è il ragazzo di Hermione, non perché… perché è gel… non perché conosce i sentimenti di Harry verso Ron.

Draco non prova affetto per lui né molto probabilmente prova anche solo attrazione fisica per lui, realizza masochisticamente Harry… ma va bene, sì.

Va… va benissimo.

In un certo senso, è un sollievo, perché almeno ora ha la certezza di aver letto male quei nomi

 

(HG)

 

(Hermione Granger)

 

sul foglietto di pergamena. Può tornare a odiare Draco e continuare la sua solita vita.

"Ho chiuso con Malfoy" si ripete saldo e deciso.

In questa posizione, sdraiato, gli occhi chiusi, il respiro di Harry torna normale, il senso di nausea ridotto ad una semplice sensazione di debolezza. Passerà anche questa, ne è certo.

Sente lo schiocco di un rametto spezzato poco distante da lui; Harry apre gli occhi e guarda verso la porta, aspettandosi di vedere Ron nell'aula, ma è solo Fiorenzo, che a testa in su osserva le stelle sul soffitto della classe.

-          Come le stelle avevano predetto- lo sente bisbigliare Harry, - così la Guerra ha inizio.

 

****

 

FINE CAPITOLO ^^


 

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