DISCLAMER: date alla Rowling quello che è della Rowling e a Tes quel che è di Tes.. DEDICHE:tutti i riferimenti a Ron/Hermione sono puramente voluti e dedicati interamente a Taty XD, santa donna che mi sopporta… l’Harry/Draco è per Silvia T. che ha fortemente voluto questo seguito … Ta-daaaaan! Spero solo che tu non ti senta male dopo averlo letto O_O’’’…
NOTA IMPORTANTE: non ho ancora letto il sesto libro e non so assolutamente nulla su di esso e non voglio sapere nulla su di esso finchè non finisco questa maledetta fic, o potrei rimanerne TROPPO influenzata, e la storia come l’ho creata andrebbe a farsi benedire-_-… -_- la storia è nata 2 estati fa mentre aspettavo Seimei da Spizzico; ci ho lavorato sopra due anni e si prospetta la cosa più lunga e complicata che io abbia mai scritto o immaginato… ora se riesco a scriverla sarebbe una cosa stupenda XD, perciò Harry, Draco, Blocco dello Scrittore: collaborate-_-, vi prego! RINGRAZIAMENTI: Grazie a Ninnichan *_* e Kieran di esistere, a Pam, Saku per le risate e a Crius del tuo stupendo commento su SFIDA *_*!
VISIONS prologo di ? di Tesla
- Al diavolo tutto!- sbotta Harry, e getta la pallina di carta straccia tra le fiamme scoppiettanti del camino; affonda di più nella sua poltrona e osserva la strisciolina di pergamena accartocciarsi e annerirsi, brillare in maniera sinistra, polverizzarsi.
( H )
( HP )
(H & D )
“Al diavolo Malfoy” conclude Harry mentalmente. Questo è un capitolo chiuso della sua vita, ormai. Cerca di racimolare abbastanza saliva per inumidirsi la lingua arida e gonfia, ma riesce solo a inghiottire l’aria stantia del suo fiato. Un capitolo chiuso. Chiuso. Ma si può veramente chiudere ciò che ha iniziato con Malfoy? Il fuoco scoppietta nel camino, sembra farsi beffe dell’incertezza dipinta sul volto di Harry; le scintille si innalzano verso la cappa, rapide, fulminee, a ritmo del battito frenetico del suo cuore.
(TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM. TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM)
Con una smorfia si sposta i capelli sudati dagli occhi e sospira… poi, la realizzazione di un attimo. Non è più solo nella stanza. … e il tempo si blocca, lo spazio si comprime intorno ai suoi polmoni, e le fiamme che fino a pochi istanti prima sbatacchiavano come teli stesi ad asciugare in una tempesta rallentano il ritmo in una lenta danza ipnotizzante, quasi soporifera. Nessun alito di vento. Niente più fischi di gufi al rientro dalla caccia o echi degli scrosci d’acqua del calamaro gigante giù nel lago. Solo il suo cuore.
(TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM. TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM)
Harry si volta. E Draco è lì, in mezzo alla sala comune di Grifondoro. Harry è sul punto di chiedergli come ha fatto ad entrare, c’è la parola d’ord… Inghiotte indietro le parole quando realizza in che stato è Draco. Indossa solo un paio di pantaloni scuri dal tessuto sottile e un po’ spiegazzato; la lampo è aperta fino alla base, e lascia intravedere un ciuffo di peli biondi e sottili. Non indossa maglietta, né calzini, o scarpe. I capelli sono scompigliati, il viso solitamente pallido è roseo e leggermente sudato su fronte e guance. - Draco…- bisbiglia Harry ad occhi sgranati e appena un filo di voce; sa che non è possibile, ma sente che accade: il cuore gli sta battendo così forte nel petto che sembra un boccino impazzito, sul punto di esplodere. - Potter – dice Draco con voce calma. Harry si alza e lo fronteggia. Si aggrappa allo schienale della poltrona e lo stringe fino a sbiancarsi le nocche, e più forte, e ancora più forte, forse così riuscirà a non far tremare troppo le gambe. “Malfoy è qui” pensa incredulo osservando il viso pallido davanti a lui. Draco lo osserva in silenzio, non dà spiegazioni sul perché sia lì o come abbia fatto ad entrare. Sembra quasi il vero spirito di Malfoy, evocato dai dubbi e dalle incertezze di Harry per spiegarsi, per parlare faccia a faccia senza vergogna o eccessi di orgoglio, come mai potrebbe fare con il vero Draco. - Draco- ripete Harry, questa volta con la voce un po’ più ferma. Occhi di un grigio pallido si fissano nei suoi, intensi, occhi che Harry ormai riesce a riportare alla mente ad un semplice accenno, anche contro la sua volontà. “È il momento, Harry”, pensa Harry febbrile, ” fai le tue domande”. Il suo cuore accelera il battito. - Cosa significavano…
(TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM. TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM)
- … tutte quelle “H” e “HP”…
(TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM. TUTUM. TUTUM TUTUM. TUTUM)
- … e “H & D” su quel foglietto, Draco? P-perché le hai scritte? Malfoy lo osserva per alcuni istanti, poi rovescia indietro la testa e scoppia in una risatina maligna che contrae le viscere di Harry quasi avesse bevuto un sorso abbondante di Ossofast irrancidito. Non è esattamente il genere di risata che precede un “Sai, Harry, è perché ti amo”. Così tipicamente da Malfoy… - Oh, oh, Potter… ma non sai leggere?- sghignazza in tono mellifluo asciugandosi le lacrime di ilarità con le dita. – Era “HG”, non “HP”. “HG” come Hermione Granger. Ti ho sfruttato per arrivare alla Granger, Potter, ho scopato TE per arrivare a fare l’amore con LEI… Le fiamme del camino hanno un guizzo rabbioso, si innalzano così tanto da scomparire oltre la cappa del camino, solo per pochi istanti. Poi si acquietano. Il cuore di Harry non corre più forte come prima. Ha semplicemente smesso di battere. Harry apre la bocca per dire qualcosa, ma non riesce, le parole si bloccano nella gola e tornano indietro, si accumulano come piombo nel suo petto, sorta di tetris di speranza andato a male. Si passa la lingua arida sulle labbra per umettarle e la ritrae con un vago gusto salato. Le sue lacrime. Le ignora. Gli scappa un colpo di risatina isterica e domanda con voce arrochita: - Ma perché sempre lei? Draco lo guarda e un sorrisetto perfido gli si amplia sul volto. - Perché dovresti essere sempre TU?
(Perché dovresti essere sempre TU?)
“Che diavolo c’era scritto in quella pergamena?” pensa nel panico Harry. Possibile che si sia confuso fino a questo punto? Possibile che… desiderasse così tanto sentirsi dire quelle parole? Anche se da …Draco?
( Harry, ti amo)
Lo sguardo di Harry si sofferma sui pettorali nudi di Malfoy, e i piccoli capezzoli rosati, e lo ossa sporgenti delle clavicole, e il pallore di quella pelle, e le decine di minuscole cicatrici che la solcano e rendono unica. L’ha afferrata , stretta così tante volte tra le sue mani mentre facevano sesso, senza neanche capire in pieno cosa stessero facendo, abbandonandosi all’istinto… … Mentre affondava in Draco o sentiva Draco entrare in lui, con i suoi modi bruschi e un po’ violenti…davvero Malfoy pensava solamente ad Hermione? Maledizione, maledizione! Se solo avesse dato un’occhiata più lunga ed attenta alle parole scritte su quella pergamena, se solo non l’avesse gettata nel fuoco nel timore… timore... … di cosa, Harry? Di sapere che Draco ti amava veramente? Di… sapere che Draco ti aveva solo usato? Cosa c’era scritto veramente su quel foglietto? Ormai non può più saperlo; fissa sconcertato i rimasugli friabili e inceneriti tra le braci del camino. Non saprà mai la verità. Si volta verso Draco, ma Draco non c’è più. Il centro della sala è nuovamente vuoto.. “Possibile fosse una visione?” pensa Harry con mente appannata, ma poi li sente, passi attutiti che salgono verso l’alto, verso i dormitori. LUI è ancora qui. - Malfoy!- grida Harry, e corre verso la scalinata per i dormitori delle ragazze. Lui vuole Hermione… …Hermione… Perché sempre lei? Perché tutti quelli che … Perché sempre LEI? Harry si ferma sul pianerottolo alla base della scalinata e vede che Draco è ormai arrivato in cima alla prima rampa; Harry inizia a salire, ma sotto i suoi piedi i gradini si uniscono e assottigliano in un scivolo lucido, mulina le braccia per cercare di recuperare l’equilibrio, non riesce, rotola giù in maniera scomposta e sbatte contro il muro del pianerottolo, così forte che il respiro gli si mozza nel petto. Si massaggia una spalla dolorante e con una smorfia guarda su, verso Draco. Perché la scala ha lasciato passare solo Malfoy? Perché Draco va dove lui, Harry, non può raggiungerlo? “Perché non è me che vuole” realizza Harry con una morsa aspra allo stomaco. Dall’alto, Malfoy gli lancia un’occhiata sprezzante. - Non puoi più seguirmi, Potter. - FERMO! Non può raggiungerlo. Lì dov’è Malfoy, lui non può raggiungerlo. - È finita tra noi, Potter, tu l’hai scelto- mormora con voce strascicata Draco, quasi annoiato.- Ora non mi merito un po’ di amore? - DRACO! - Addio, Potter, vado da lei. - DRACO!!! Malfoy insinua i pollici nella cintura dei pantaloni e se li cala lentamente; quando toccano terra, sfila prima un piede, poi l’altro. È completamente nudo ora, davanti alla porta del dormitorio di Hermione, esposto senza difese allo sguardo di Harry, la forma pallida del pene alla radice delle sue cosce, il sottile velo di sudore lucido che affiora sul petto e appanna la pelle tra le peluria delle ginocchia. Appallottola i pantaloni e li lancia verso Hary; Harry li afferra al volo e se li stringe al petto in un gesto inconscio. La stoffa spiegazzata odora di sudore e di carne, ed Harry si riempie le narici, e stringe più forte il fagotto contro il torace. - Sei il Cercatore più bravo,- mormora Draco sprezzante, - eppure riesci ad afferrare e tenerti stretto solo ciò di cui non hai bisogno, Potter. Sei patetico. Harry deglutisce, ma è solo aria, solo dolore. Non ha più la forza per scostare lo sguardo da Malfoy, anche se gli fanno male parti del cuore che non credeva di avere. Draco sogghigna sarcastico al mutismo di Harry. - Quelli tienili pure- sibila indicando con un cenno del mento i pantaloni tra le braccia di Harry, - qui dentro non mi serviranno più. Si volta, entra nel dormitorio e si chiude la porta alle spalle; l’eco della serratura che scatta rimbomba nella mente di Harry e nella stanza, e ancora, e ancora, e ancora. - No – bisbiglia Harry con un filo di voce. Ancora l’eco, intorno a lui. Rimbomba nelle pareti della sua gabbia toracica, rimbomba nell’aria che respira.
( È finita, Potter, ho scelto qualcun altro )
- NO!- È quasi un grido.
(È finita tra noi, Potter, ora non mi merito un po’ di amore?)
- E NON ME NE MERITO UN PO’ ANCHE IO, GRANDISSIMO FIGLIO DI PUTTANA!?!- Harry urla con tutte le sue forze alla porta chiusa. Ha le lacrime che gli scorrono lungo le guance (solo ora le nota, ma da quanto le versa?) e sente nelle orecchie i battiti del cuore sfondargli il petto come un cavallo impazzito, ma va bene, copre il suono del letto che cigola e le urla di piacere di Hermione e Malfoy. Di Draco. Harry ringhia e urla più forte: - NON ME LO MERITO ANCHE IO? La sala comune si illumina giorno, con un ruggito di fiamme così intenso da far tremare il pavimento; il camino emette una seconda fiammata, il fuoco si espande nella sala verso Harry, ed Harry accecato distoglie lo sguardo e si protegge il viso con le braccia. È tutto così rapido, così fulmineo… La terra trema ancora. Harry perde l’equilibrio e cade all’indietro, e ancora, ancora… … e ancora.
Il dolore è inaspettato ed intenso, ed Harry soffoca un gemito, improvvisamente sveglio e confuso. Non sa dov’è, ma c’è ancora il rombo delle fiamme, deve avvertire gli altri, il fuoco a… Si calma un attimo e ascolta meglio. Quello che ha scambiato per il fragore delle fiamme non è altro che il russare sonoro di Ron e Neville nell’aria della stanza. Tira un respiro di sollievo e rimane disteso lì dov’è, sul freddo pavimento del suo dormitorio; deve essersi agitato nel sonno fino a cadere a terra, ma il gelo dei mattoni sono quasi un piacere contro il suo volto accaldato e sudato, e vi posa la pelle del viso con un altro sospiro. “ È stato solo un incubo, ora calmati. Solo un incub…”
(Vado a fare l’amore con lei)
Si sbatte una mano contro la bocca e ricaccia indietro la nausea che lo ha colto all’improvviso. Si sforza di respirare piano, profondamente. “Stavi solo sognando, Harry, che vuoi che sia?” si ripete mentalmente. Eppure era così reale, DRACO era così reale, ma lo è sempre nella sua mente, da quando ha chiuso con lui due mesi prima. Da quando ha bruciato quella stupida strisciolina di carta di pergamena ed è rimasto nel dubbio.
( HP)
( HG )
( Harry Potter)
(Hermione Granger)
Cosa c’era scritto veramente? Harry si tira su dolorante e lancia un’occhiata verso la finestra; sta albeggiando, è ancora molto presto, ma sa bene che sarebbe inutile cercare di tornare a dormire. Raccoglie i libri e il tema di Trasfigurazione e si cambia in fretta; apre la porta del dormitorio e lo sente, il cigolio dei cardini che rimbomba nell’aria ferma… come nel suo sogno. Volta il viso verso il letto, le coperte sfatte e tirate fino a sradicare il lenzuolo dal materasso; prima ancora di accorgersene, Harry si avvicina al letto e poggia la mano sul guanciale. La stoffa è umida sotto il suo palmo… come avesse pianto tutta la notte. Ritrae di scatto la mano al petto, se la stropiccia freneticamente contro la stoffa della divisa; poi si volta bruscamente, raccoglie i libri e corre giù nella sala comune.
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-.- mamma mia che schifo…vabbè, almeno ho iniziato a postare, senno o non leggo più hp6 o non scrivo più questo dannato seguito… un abbraccio a tutti e auguri ancora ! Tes
PS: se c’è qualcuno così santo da commentare*_*’’’ ( tesla_vampire@yahoo.it ... O_o ma c’è qualcuno che è riuscito ad arrivare fino alla fine?), già lo adoro ç*ç… baciniiiii*_*!
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