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This characters don’t belong to me. Eventual issueing gets me no profits.
All rights reserved to the legitimate owner of the copyright. Pairing:RoyxEd
Dedicated to Seaburnt, my beloved
friend.
Vision
(Vision
Macerie ovunque. Solo un uomo, un giovane uomo dagli occhi neri,
puntava il suo sguardo oltre l’immensa vetrata ed osservava le alte
colonne di fumo,tante luride torri di Babele.
Capelli biondi.
La loro immagine sì che lo inseguiva.
“Non voglio più negarmi niente” ed uscì.
Edward alzò gli occhi. Uomini e donne.
Rimpianti, dolori e dubbi.
Ma soprattutto …………..........................peccati.
E come il più grande dei peccatori camminava a testa
bassa verso il suo alloggio, tagliando per i vicoli neri e bagnati. Ed respirò a fondo. “Fullmetal” Si volse verso quella voce, roca e senza inflessione
al tempo stesso.
La pioggia prese a cadere.
A piccoli passi regolari l’uomo raggiunse il ragazzo.
“Uccidere e provare paura –disse – sono proprio un essere umano, non è vero colonnello?”
Le gocce cadevano ora con veloce insistenza, il cielo aveva cominciato a suonare ora la sua rinfrescante sinfonia. “Sai solo farti del male…” “Non ha importanza…è solo un sacco in più addosso, null’altro….” “Nh?” “Niente..”e fece per andarsene, l’acqua stava bagnando il suo soprabito rosso. “Getta via i tuoi pesi Fullmetal…è troppo presto per lasciarsi seppellire…” “Non hai nessun diritto di parlarmi così colonnello Roy Mustang !!”
L’uomo dagli occhi neri lo spinse al muro stringendosi al suo piccolo corpo. “Ho ogni diritto su di te Fullmetal……………..ogni diritto”
E lo baciò con prepotenza, con ardore. Come non ricordava di aver mai baciato nessuno. Succhiò le sue piccole labbra rosee e con il piacere e la lingua portatrice di promesse di futura gentilezza lo convinse a schiudere la bocca, a farsi invadere e penetrare da un umidore che tentava di soggiogare e non lasciava spazio ai rimpianti. Roy lo lasciò solo un attimo per cambiare la direzione del proprio viso e poi riprese godendo dei piccoli “Nh”che sentiva contro la lingua e del corpo che si stringeva a lui come non ci fosse più forza in quelle sue giovani vene.
E la pioggia cadeva a mondare la terra dai peccati, a mondare i peccatori, mentre loro stretti nel caldo umido delle loro anime si baciavano come non ci fosse un domani usciti da quel vicolo nero.
La guerra forse sarebbe finita senza che l’esercito di Central City vi prendesse parte. Nella sua stanza Ed riposava. Nei suoi occhi dorati riviveva l’ultima scena che aveva dato un ritmo nuovo al suo battito ed ora, nel cuore della sera, sentiva il petto rimbombare e temeva che Al, sempre sveglio nel letto accanto, se ne potesse accorgere, lo potesse sentire. Il suo viso arrossiva e subito dopo corrugava le sopracciglia per darsi un contegno, ma le labbra si increspavano in un mezzo sorriso sereno e poi restavano schiuse, proprio come avevano fatto in quel vicolo quando, senza fiato, s’era accasciato fra le mani forti del colonnello ed aveva socchiuso lo sguardo attraverso il quale vedeva il profilo illanguidito di quell’uomo sorridergli appena fra il compiacimento ed il piacere. Il respiro gemeva per lui in tanti piccoli ‘Ah’ mentre un filo appena di saliva testimoniava il contatto appena avuto.
Contatto profondo e peccaminoso.
Ed affondò nel cuscino strizzando gli occhi, senza
respirare, poco dopo la voce di Al lo raggiunse.
Alba. Le colonne di fumo ad est, gli occhi del colonnello. Nel mattino del giorno seguente Ed fu convocato da
Mustang, si presentò nella grande stanza vuota nel momento del giorno in
cui le ombre verticali della grande vetrata si allungavano pigramente sul
pavimento. Ed fu informato di un nuovo incarico, della partenza
fissata per il giorno dopo alle 11 a.m. e poco dopo vide il colonnello
alzarsi. “Una parola Fullmetal…” Ed attese in silenzio, in piedi di fronte a lui. “Ci saranno molti che tenteranno di abusare di te, di convincerti, di ricattarti e affondarti facendo leva sul tuo orgoglio, sul tuo passato, su tuo fratello, guardati le spalle, sempre…” Ed sorrise ironico. “Come hai fatto tu, colonnello?Non si arriva a questo grado senza essersi guardati le spalle da soli, dico bene?” “Non scherzare Fullmetal..” E con espressione dolente e gli occhi che ricordavano
il manto della notte quando non brillano le stelle, Roy si chinò su di lui
e gli sostenne la testa dai setosi capelli biondi mentre affondava nella
sua bocca. “Anche tu sei uno di quelli che abusano dei ragazzini come me, colonnello?” Roy sorrise, a sua volta divertito. “Ti consideri un ragazzino, Fullmetal?” “Non lo so” “Dimmi…cos’è che vorresti, Fullmetal?” “Non lo so” “C’è qualcosa che invece sai?” Roy lo strinse sui fianchi con entrambe le mani. “So quello che non voglio”disse staccandosi poco da lui e voltando la testa di lato pur restando fra le sue mani. “E cos’è che non vuoi?” “Non voglio altro dolore, non voglio altri peccati sulle spalle e non voglio commiserazione per questo” “E le mie mani? –disse muovendole su di lui attorno alla sua vita con la segreta intenzione nell’animo di irretirlo fra parole e carezze – Le mani calde di un alchimista di Fuoco?Le vuoi?”
“Beh, quelle non erano nell’elenco colonnello”
Crocifissi dalle ombre della finestra immolarono uno la bocca dell’altro all’improvviso desiderio e subito dopo il sole tramontò sull’orizzonte.
Nel buio di un crepuscolo pece appena giunto l’avorio
della magnifica luna non era ancora sorto.
“Resta..Fullmetal….” “No” “Fullmetal…” “Devo partire domani ..”
Roy rise con leggerezza.
Ed si alzò lentamente dal fianco caldo contro il
quale si era appoggiato. “No, io..devo andare” E confuso uscì dalla grande porta.
Solo nella luce perlacea appena giunta dal cielo ad
ovest il colonnello si lasciò baciare sulla bocca dalla luna. “Sempre mi sfuggi fra le dita……”mormorò stancamente volgendo in basso lo sguardo, perso nel recente ricordo di come, stremati per un unico appassionato bacio, si fossero poi abbandonati su quello stesso divano dove lui era infine rimasto solo.
Passarono i giorni dell’incarico. E quando la sera, per questo, non riusciva a dormire, mentre tentava di liberarsi dall’ardente necessità di tornare da lui, di pensarlo, di farne il proprio sostegno, mentre tentava di rendersi indipendente e testardamente rifiutava ogni memoria scuotendo la testa bionda ..ecco in quei momenti si toccava le labbra, se le accarezzava con le dita, quasi come i suoi polpastrelli fossero altre labbra di un misterioso sconosciuto che misterioso non era e nemmeno sconosciuto mentre nei suoi occhi di bambino quasi adulto il mare, l’armatura di Al e la notte di mescolavano dando vita ad un’immagine, una risposta che gli serrava il cuore nella vergogna.
Il tempo scorreva ancora e, mentre Roy Mustang attendeva che la sua vita tornasse da quel viaggio, Ed indugiava agonizzando in una necessità involontaria, ma totalizzante. E tentava di non pensare e di non respirare nei ricordi delle labbra del colonnello, ma come un inesperto nuotatore tornava regolarmente in superficie dopo pochi minuti. La sua orgogliosa volontà stava cedendo, lo sentiva, si sgretolava come roccia erosa.
E volava via, come fine polvere di metallo.
Il suo cuore d’acciaio era infine stato limato.
Ed fece ritorno una sera dal vento gentile e subito
lasciò Al in albergo e si diresse al quartier generale. “Cosa fai qui?” Ed inclinò la testa da un lato, cercando una voce autoritaria e seccata al tempo stesso. “Ho portato il mio rapporto” e consegnò un semplice foglio Mustang lo guardò attentamente per un attimo poi sollevò lo sguardo sul giovane alchimista.
“Posso considerarlo una forma d’affetto ..Fullmetal?”
“Cosa?”
“Un rapporto scritto in treno su un foglio
spiegazzato, consegnato a quest’ora della notte….tutta questa voglia di
rivedermi mi lusinga….” “No..non sopravvalutarti, colonnello …ero solo troppo in ritardo per aspettare domani….buonanotte” Mustang lo fermò, con autorità.
“Non ti ho ancora congedato Fullmetal”
“Cosa vuoi ancora da me?”uno sguardo d’ambra dura.
“Molte cose Fullmetal – e si alzò – ma non è detto che debba essere tu a darmele, posso anche venire a prenderle da solo” ed in due brevi falcate lo raggiunse. Gli sollevò il mento con un dito e gli rubò un bacio, cortesemente. “Cose come questa prima di tutto..”
Ed si scostò debolmente abbassando gli occhi.
“Perché?..Perché fai questo?”
E ancora, nel silenzio.
“Perché … continuamente mi seduci?”
Ad est si erano riaccese le luci cruente della
guerra. Mentre tra loro si combatteva tutta un’altra, silenziosa, battaglia. Roy sospirò.
“Non ho altro motivo se non questo ….sono un uomo che non ama più i rimpianti”
Ed rise, sprezzante quasi.
“Quindi sono solo un’occasione che non merita di essere persa..per questo mi chiedi di restare e poi mi lasci andare..per questo mi baci e poi mi dici ‘vai’..”
“Sciocco….ogni occasione è un’opportunità….ed ogni opportunità è qualcosa di bello ……”
‘Tu sei qualcosa di bello’ c’era scritto nei suoi occhi neri come la morte.
Ed si sentì avvampare da una strano calore che dal
ventre partiva verso l’alto.
No.
Non poteva cedere. Fragile e dannato insieme.
Per tutte queste ragioni volse il viso al tentativo
di un secondo bacio. Contro i muri altissimi di quella sala, nella penombra, con il fuoco lontano che sembrava un fiore rosso sangue negli occhi della notte gli sorrise, stringendolo fra le mani, con tutta la forza di un giovane uomo adulto. Ed gemé debolmente.
“Non farti male fino al punto di rifiutarmi, Fullmetal….”
“Arrogante…”sussurrò l’altro
Roy rise, pianissimo.
Il corpo del biondo alchimista si faceva sempre più
privo di forza propria. Il colonnello infilò la testa fra la spalla ed il collo di Ed, raggiungendo fra un brivido e l’altro di quella pelle, il suo orecchio sinistro. “..potrei ricattarti Fullmetal, costringerti, convincerti con la forza, ordinartelo, ma non lo farò….perché tu accetterai comunque ….tu hai bisogno di me….. delle mie mani….. del calore……………… – la voce si fece ancora più bassa, densa e piena – sai che posso dare calore anche senza usare l’alchimia del fuoco, Edward?”
Ed Ed chiuse gli occhi, con forza, fremendo per quella
voce che penetrava il suo orecchio e per quelle parole il cui senso
penetrava la sua anima.
‘Mio..’ sussurrò con un filo di voce il colonnello
Roy lo spogliò nelle proprie stanze con gentile
calma.
Nudo su di un letto bianco Ed venne accolto da un
abbraccio. “E’ un simbolo che non conosco…” “Lo conoscerai…è presto ancora….chiudi gli occhi , Fullmetal…” Quella notte il colonnello lo toccò fin dove Ed aveva
pelle, ovunque ed in ogni posto ancora. La più bella, la prima che assomigliava ad un sentimento finalmente libero dalla repressione del dovere e della disperazione.
E Roy, senza rimpianti, lo accarezzò fino a farlo
addormentare. Solo carezze. Ed Edward, nell’incoscienza del sonno, si convinse che le mani di un alchimista di fuoco potevano davvero riscaldare il metallo del suo braccio e della sua gamba fino a scioglierlo nel piacevole tepore di un abbraccio fragile e gentile, mentre polvere d’acciaio volava via nel cuore della notte.
Ogni grammo come scambio equivalente per un bacio d’amore ricevuto in quelle notti di guerra.
Fine
So che chi non conosce
la serie di Full Metal Alchemist avrà delle difficoltà a comprendere
questa storia, così ho pensato di mettere qualche piccola nota sulla trama
originale di questo anime. La storia parla di un
giovane alchimista di nome Edward Elric (Ed) che parte insieme al fratello
Alphonse Elric (Al) alla ricerca della pietra filosofale. Per qualsiasi altro chiarimento o se volete notizie su delle doujinshi fantastiche *çç* su questa serie contattatemi pure al solito MelKaine@libero.it Mel
Note: *//_______________ //* aaaaaah, adoro quando Roy sorride impudentemente -_____________________- Royyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy Un bacio al fantastico
gruppo di #kanagawa.
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