Disclaimers: I personaggi non sono miei...io ne faccio un uso improprio solo per mio diletto e non ne traggo profitto alcuno per cui non si riscontra nessuna fattispecie di reato ^_^'''
 

 


Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi

di Acua e Leyla


Kaede Rukawa
Sedeva sulla panchina nel Central Park da ore, la bicicletta posata di fianco a lui l' walk man che si era spento da tempo lasciando che fossero i suoi pensieri a fargli compagnia invece della musica sparata a tutto volume...Aveva finito la sua prima partita da titolare con la squadra dei New York Knicks...avevano vinto contro i Lakers di Micheal Jordan 96 a 70 (così mi perdoni di averti fatto panchinaro?NdL HN ndR cominciamo bene ;____; NdL)(Ahahahahahhaaaahahaha! Panchinaroooo!!! Hahahahaha!! Questa me la devo segnare... sbruffone!!!!nd Acua)...ma non era andato via con gli altri per festeggiare. Non aveva legato molto con i suoi compagni di squadra...(Chissà perché la cosa non mi sorprende -_- nd Acua) Era sei mesi che si era trasferito, grazie a quella borsa di studio...Era stata una fortuna insperata...ricevere quella proposta del talent scout americano in vacanza a Kanagawa che per puro caso aveva assistito alla partita contro il Kainan (che coincidenza eh? NdH...Cosa hai da lamentarti? NdL...nulla solo che avrebbe dovuto portare me in America...Dohao...). Il sig Anzai non era stato d'accordo...ma Rukawa aveva sempre fatto quello che voleva. Ed eccolo lì a New York, a giocare con e contro i più grandi giocatori di basket, contro i suoi idoli quelli i cui poster tappezzavano la sua camera da letto a Kanagawa...E quel giorno alla fine della partita aveva stretto la mano a Micheal Jordan...qualcun altro al suo posto avrebbe sicuramente fatto salti di gioia...
Kanagawa cercava di non pensare molto a quello che aveva lasciato. Lasciato?Che cosa aveva lasciato?La squadra, certo con una buona dose di egoismo li aveva abbandonati alle soglie del campionato Nazionale, chissà magari adesso lo odiavano o comunque provavano del rancore verso di lui...Si consideravano traditi...si dette del bugiardo mentalmente...non era di loro che si preoccupava, non era della loro reazione che si interrogava tutte le notti mentre cercava di addormentasi....Lui...cosa aveva pensato della sua partenza?Sicuramente visto l'odio che andava sbandierando sarà stato sicuramente felicissimo di essersi liberato della sua presenza. E anche lui tutto sommato ne era felice...non più quel rumoroso invadente strafottente teppista...allora perché continuava a mancargli quel Dohao?A mancargli il suo sguardo...i suoi occhi brucianti...come li aveva incrociati durante la partita contro lo Shoyo e poi contro il Kainan...
VERRA' L'AMORE E AVRA' I TUOI OCCHI quella frase lo ossessionava. Da quando era arrivato a New York, da quando aveva lasciato Kanagawa...occhi che lo perseguitavano tutte le notti in sogno, occhi che avrebbe voluto sentire su di sé brucianti di desiderio invece che carichi d'odio. Occhi che parevano essere entrati nella sua testa...e che non lo lasciavano più...Li rivedeva ovunque ad ogni angolo...mentre camminava per la Fifth Avenue, mentre sul ferry boat osservava il buco lasciato dalla caduta delle torri gemelle, mentre si allenava sul parquet della palestra mentre trascorreva le sue serate silenziose a guardare le luci delle macchine che sfrecciavano sul ponte di Brooklyn o mentre faceva footing nel Central Park....
Occhi capaci di inghiottirlo...
Occhi che lo odiavano...
Occhi che lui amava...
Occhi da cui era fuggito...
Occhi che lo tormentavano ancora...
Era scappato quando si era reso conto di come quel sentimento gli avesse invaso il sangue...senza lasciare una sola cellula intatta...una sola parte del suo corpo che non lo desiderasse...
Occhiate e pugni questo era stato i loro rapporto...Rapporto?Quello era un rapporto?Doveva ammettere con sé stesso che anche se anomalo quello era il primo contatto che stabiliva con qualcuno che non fosse un gatto o un pallone da basket...Lui che pareva insensibile a qualsiasi stimolo esterno che non avesse a che fare con il basket reagiva d'istinto alle parole di quel Dohao, quasi senza rendersene conto. Bastava che l'altro aprisse bocca per proclamare al mondo la sua verità "Ore wa Tensai Desu "...Perché lo faceva? Non aveva mai dedicato più del necessario al mondo che lo circondava. Un mondo in cui non si riconosceva, un mondo che lo giudicava pretendendo che lui si adattasse alle caratteristiche imposte da regole scritte...E invece si trovava ad avere bisogno di sibilare in direzione di quella scimmia rossa ribattere ogni suo affermazione con sarcasmo...si stava arrugginendo...ma non era solo questo era una strana alchimia, tante cose assieme che facevano un risultato sorprendente quanto inaspettato...Lui Kaede Rukawa si era innamorato...innamorato di una dannata scimmia rossa...innamorato di un Dohao senza pari...
Il pallone da basket giaceva abbandonato sul campetto del parco...I ragazzi che stavano giocando se n'erano andati evidentemente...Non ricordava da quanto era lì. Si era fermato perché richiamato dal rumore del pallone che rimbalzava sul cemento, stavano facendo una partita a street basket e si era fermato a guardare, perdendosi poi nei suoi pensieri quasi senza rendersene conto. Dovevano essere passate ore. E ora cominciava a sentire freddo...Strano: lui era incapace di sentire o provare alcunché come poteva sentire freddo...e un freddo così intenso da sentirselo penetrare nelle ossa...Era così da quando aveva lasciato Kanagawa...
Si avvicinò a passi lenti al pallone lo prese tra le mani e fu come se una scossa lo avesse percorso fino alle dita dei piedi. Gli accadeva ogni volta che prendeva in mano un pallone da basket. Il vento freddo di novembre lo sferzava mentre cominciava a palleggiare ma ormai lui non sentiva più nulla...Il suono ritmico della palla da basket pareva quello di un cuore che batteva...Tum. Tum. Tum....Era il suo cuore che batteva?Gli scappò un ghigno involontario del labbro...non era un sorriso lui non sorrideva mai. qualcuno avrebbe affermato che lui non aveva un cuore...ma non era vero,per provare delle passioni brucianti occorreva prima di tutto avere un cuore e lui nonostante tutta la sua ostentata freddezza ne aveva due di passioni...Ardenti e rosse...rosse come il fuoco di quello sguardo. Rosse come il pallone da basket e come i capelli di quella testa rossa...Strano come le sue due uniche passioni fossero accomunate in questo modo...Ma poi tanto strano non doveva sembrare visto che il basket era l'unica cosa che lo faceva sentire vivo...il basket e Hanamichi Sakuragi...Quel dannato Dohao...Le uniche due cose al mondo capaci di fargli sentire il sangue scorrere nelle vene...C'era sempre stata una sorta di intuizione in lui una sorta di voce sottile, un sussurro sin da quando lo aveva incontrato quella prima volta sul terrazzo della scuola e quell'uragano dai capelli rossi lo aveva preso a testate...e quella frase "Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi" che lo tormentava da allora, da quella volta quando nella partita con lo Shoyo, dopo quello Slam Dunk aveva per un istante incrociato il suo sguardo...
Tum. Tum. Tum il pallone continuava a battere in sincronia con il suo cuore e i suoi pensieri...Pensieri tristi e malinconici...Solo giocando a basket riusciva a dimenticare per un po' tutto quello che era successo negli ultimi mesi. La sua decisione di partire...la sua nuova vita a New York...Il Giappone a migliaia di chilometri...Aveva lasciato i ragazzi nel bel mezzo delle qualificazioni per il Campionato Nazionale contro il parere del suo allenatore che non lo riteneva ancora pronto a quel passo...Aveva lasciato lui Hanamichi Sakuragi e i suoi occhi...
Sin da quando si erano incontrati su quel terrazzo il primo giorno di scuola...perché lo aveva aggredito così violentemente poi?Ah già la Akagi, ma se quella dannata stupida oca non faceva altro che fissarlo adorante con quell'espressione languida, che colpa ne aveva lui?...Era proprio un vero Dohao...A quel pensiero lasciò cadere il pallone da basket e raccolta la sua sacca si incamminò verso il suo appartamento sull'oceano, preparandosi a una cena solitaria con la sola compagnia di quel gatto rosso...L'aveva seguito una volta fino a casa mentre tornava da un allenamento...e lui spinto da un innaturale moto di tenerezza gli aveva dato una ciotola di latte e quello non se n'era più voluto andare, seguendolo invece per tutta la casa in cerca di attenzioni e considerazione...mentre giocava con una bottiglia di plastica vuota che lui gli aveva dato per occupare il tempo era rotolato a terra...e quando lo aveva apostrofato "Dohao" dopo essersi chinato per raccoglierlo quello gli aveva strusciato la piccola testa rossa contro la mano fissandolo con quei suoi occhi castani così profondi...il gatto era rimasto e anche il nome: ormai rispondeva solo a quel richiamo. Un altro Dohao nella sua vita...
Kaede Rukawa montò sulla sua bicicletta e cominciò a pedalare la musica gli penetrava in ogni cellula del suo corpo passando dalle auricolari al suo cervello...come allora come quella volta...come sempre.
...I ciliegi erano in piena fioritura...La strada che portava a scuola era un tripudio di petali...Kaede Rukawa pedalava verso la scuola lasciando che la musica gli entrasse dentro scendendo fino al cuore incurante di tutto ciò che lo circondava...Sendoh gli aveva regalato quel CD per Natale conoscendo la sua passione per il gruppo australiano dei Savage Garden...Era da allora che sentiva solo quell'album, mentre pedalava mentre a casa si limitava a cenare con un panino. Canticchiò il ritornello della canzone... Adorava la voce ipnotizzante di Darren Hayes e poi quelle canzoni parevano la colonna sonora per la sua vita per i suoi sentimenti...esitò un istante a quella parola...quali sentimenti?Lui non provava sentimenti. Non ne aveva mai provati a dire la verità...lo dicevano tutti che lui era un insensibile,ghiacciolo ambulante come lo definiva sempre quel Dohao...L'algida Kitsune (Ah Ah Ah Rukawa cuore di panna NdL....)(mi risparmio commenti... non posso abusare tropo della fortuna, questo mi ammazza se ne approfitto!! Nd Acua). Sbuffò a questo pensiero mentre entrava in classe...Trovava altamente irritante l'abitudine di quella scimmia rossa di apparire così all'improvviso nei suoi pensieri scompigliandoli come una fresca brezza estiva...Anche se più che a una brezza poteva paragonarsi a un uragano!
In classe non prestò molta attenzione alle parole degli insegnanti, solo quando entrò il professore di inglese, un piccolo barlume di interesse si accese nei suoi occhi velati di sonno...L'inglese gli sarebbe servito.
Quel giorno era un giorno importante...Aveva scoperto qual' era il suo traguardo...Non diventare il migliore giocatore del distretto vincendo il campionato scolastico ma andare a giocare nell' NBA non importava se l'altro ragazzo l'allievo del sig. Anzai aveva fallito...Lui ce l'avrebbe fatta...Lui otteneva sempre quello che si prefissava...Anche se la moglie del sig. Anzai gli aveva raccontato quella storia, lui aveva deciso, aveva già deciso che sarebbe partito alla fine della settimana,verso New York e verso l' NBA...E non solo per realizzare il suo sogno, ma anche per allontanarsi da quella che per lui era diventata un ossessione.
Si allenò con disperazione e accanimento travolgendo tutti al suo passaggio come se fossero ostacoli che si paravano sulla sua strada impedendogli di vedere la meta: l'NBA professionistico...Alla fine degli allenamenti fece qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato...sfidò colui che considerava il suo pari, l'unico giocatore dello Shohoku che considerava suo pari di livello...Hisashi Mitsui...Doveva sapere se era davvero pronto, davvero in grado di poter anche solo sperare di avvicinarsi alla sua meta...In palestra c'era solo il Dohao costretto ai fondamentali...lo vedeva che non lo sopportava, sentiva il suo sguardo su di sé, ma cercò di ignorarlo. Doveva concentrarsi nello scontro...Mitsui come aveva previsto non era un avversario facile, ma era quello che voleva scontrarsi con avversari degni per migliorare la sua tecnica...Per tutto il tempo della partitella aveva sentito su di sé lo sguardo di quel Dohao...lo sentiva per la prima volta attento rapace pronto a seguire ogni suo movimento come se da ciò dipendesse la sua stessa vita e lui inconsciamente aveva dato prova di tutta la sua tecnica, di tutta la sua capacità oltre che per battere Mitsui anche per...attirare lo sguardo di Sakuragi su di sé....Voleva sentirlo mentre lo guardava con desiderio anche se era il desiderio insano di prenderlo a pugni. Anche quello era un desiderio dopotutto pensò con rammarico, si distrasse concedendo uno spazio al suo avversario per liberarsi e tirare a canestro...Mitsui aveva vinto...avrebbe dovuto aspettarselo no?Ma lui non la considerava una sconfitta...no quella era un passo avanti un altro passo per l' NBA anche se borbottò qualcosa circa il fatto che Mitsui aveva saltato al di là della linea dei tre punti...E fu allora che il Tensai si mosse...lo guardò avvicinarsi proclamando con quella sua aria spavalda che Mitsui aveva vinto la sfida...Non era arrabbiato no, solo che quando lui gli stava così vicino, doveva contrastare quel fuoco che si impossessava di lui:
- Dohao! - bastava così poco per farlo arrabbiare per fargli perdere il controllo, e lui aveva scoperto che si divertiva da morire a provocare le sue esplosioni verbali solo che quella volta lo sorprese e invece di scagliarsi contro di lui a pugni lo aveva sfidato ad un One to One!Allora era proprio un Dohao!
Gli altri erano scappati fuori richiudendo la porta alle loro spalle...
E lui era rimasto lì con la palla in mano facendola rimbalzare sul parquet...Tum. Tum. Tum. Tum. aspettando che Hanamichi si facesse avanti per prendergliela.... Sapeva che non ne era in grado. Non perché si considerasse su un piedistallo...al di sopra di lui...no Hanamichi poteva diventare un grande campione di basket forse anche superiore a lui ma gli mancava il sangue freddo, la capacità di rimanere distaccato e di osservare la cosa da diverse angolazioni...A Rukawa scappò qualcosa che poteva essere interpretato come un sorrisino di scherno... A quella vista Hanamichi si infuriò ancora di più.
- Baka Kitsune! Cosa hai da ridere!Credi di essere tanto superiore al grande Tensai?
- Yamete egioca Dohao!
Lo scontro non durò molto nonostante avesse proposto di arrivare a 20; Rukawa non credette alla facilità con cui riuscì a sconfiggere Sakuragi era migliorato certo ma ne aveva ancora di strada da fare:
- Tutto qui quello che sai fare Tensai?- lo provocò certo di scatenare la sua reazione
Hanamichi si slanciò contro di lui come una furia...lo afferrò per la maglietta e caricò il pugno...fissandolo negli occhi con tutto l'odio di cui era capace...Avvolgendolo così in quel fuoco, lo sentiva propagarsi per tutta la sua pelle...Dietro la sua maschera impassibile Rukawa si sentiva incapace di reagire...quello sguardo carico d'odio, le sue labbra così vicine, il suo respiro caldo sulla pelle lo stavano facendo impazzire con uno sforzo di volontà si divincolò spingendolo da parte prima di cedere all'irrazionale impulso di colmare quel breve spazio e chinarsi a catturare le sue labbra decretando così la sua morte...invece lo afferrò per la maglietta e attirandolo verso di sé sibilò al suo orecchio:
- Non sei ancora un avversario degno di me
Mentre si allontanava verso la porta sentì ancora lo sguardo di Hanamichi sulla sua schiena ma non si girò uscendo dalla palestra...Era diverso quella volta il suo sguardo, era diverso...
Hanamichi Sakuragi
Passeggiava da solo per le strade di Kanagawa, non sentiva il freddo gelido sulla pelle, lui era il grande Tensai, e di certo il freddo non gli dava la minima preoccupazione.
Un gatto nero gli passo velocemente in mezzo alla strada, e la sola vista riaccese i pensieri appena dimenticati...
Dimenticati... si fa per dire, perché quei due occhi blu, magnifici e impenetrabili erano difficile da dimenticare per lui. Cercare di comportarsi come se nulla fosse, come se quest'inverno senza da lui non fosse diverso... anzi fosse diverso, ma in meglio!
Scherzare con tutti. Fare lo spaccone e rassicurare i suoi compagni di squadra che senza di lui si stava sicuramente meglio... forse ingannare gli altri era facile... ma ingannare se stessi? Era altrettanto facile?
Purtroppo se ne stava accorgendo, era praticamente impossibile. Cancellare quei ricordi impressi in maniera indelebile dalla sua mente, nascosti nel cuore e ignorati dai suoi gesti... era impossibile! Era ossessionato da quegli occhi, li vedeva ovunque... ma più di tutti lo rivedeva nei suoi compagni di squadra... cioè... più che rivederlo nei loro gesti lo rivedeva nei confronti che faceva con loro!
Certo, lui si proclamava Tensai... ma lo era davvero? Cioè, ora lui era migliorato, ma perché? Perché in ogni gesto che vedeva e che eseguiva, faceva in modo di imitarlo...
L'odiata Kitsune... odiata fino al punto che neanche poteva vivere senza di lui... odiata talmente tanto che non gli interessava neanche più Harukina cara!
La odiava così tanto che se la sognava ogni notte, la rivedeva in ogni gesto e la sentiva tutti i momenti in cui chiudeva gli occhi. Quella voce, profonda e allo stesso tempo pungente. Se lo immaginava da qualche parte in America, mentre sfidava tutti i più grandi giocatori di Basket dell' NBA... O magari pensava a lui che mentre pedalava per raggiungere la palestra o il college si addormentava...
E se ci fosse stato un altro Dohao lì? Se un' altra testa rossa lo avesse fatto impazzire? Si dette del Dohao, come poteva pensare a queste cose? Come se a quella Kitsune dai sentimenti gelati sotto un spessa coltre di ghiaccio potesse provarne! Lui di certo si interessava solo di una cosa : Che quella palla arancione a spicchi potesse entrare nella retina!
Senza accorgere si mise a ridere ad alta voce, completamente ignaro degli occhi dei passanti su di se. Rideva al pensiero di quella Baka Kitsune addormentato su un treno, o magari sulla sua bicicletta per le strade di una grande città... come New York!
Tornò a casa, dove ad aspettarlo c'erano solo il giornale arrotolato e la bottiglietta del latte! Anche quella mattina era uscito prima che il lattaio potesse portarlo... ma tanto con il freddo che faceva... di sicuro il latte non si sarebbe rovinato! Chissà se alla Kitsune il latte piaceva? Probabilmente alla Kitsune non piaceva niente! Pensava solo al suo sogno! Al sogno che ora stava realizzando! Dannata Kitsune! Anche in quello era stato più bravo di lui! Era riuscito a realizzare il suo sogno... mentre lui Hanamichi Sakuragi, non avrebbe potuto farlo!
Al solo pensiero gli veniva da prendere a pugni qualcosa... sarebbe stato meglio prendere a pugni qualcuno! In fondo gli mancavano le scazzottate in palestra! In fondo gli mancava terribilmente il volpino!!
Si andò a fare una doccia per calmarsi i nervi... quella Kitsune riusciva a farlo innervosire anche da lontano! E poi... perché continuava a pensare a quel Baka? Perché non provava più niente per Haruko? Perché lo faceva soffrire così tanto, lo faceva sentire così solo il pensiero che Rukawa fosse partito per l'America?
Si gettò sotto il getto bollente d'acqua e per qualche minuto riuscì a non pensare a quell'ossessione! Se mai lo avesse rivisto lo avrebbe di sicuro picchiato per quello che gli stava facendo passare!!
Ma ormai si era reso conto che la faccia gliela avrebbe spaccata per un motivo diverso! Perché se n'era andato senza dargli l'opportunità di capire... senza la possibilità di urlargli in faccia quello che solo adesso comprendeva! E che tutto il resto andasse al diavolo! Che gli altri si facessero un giro! Anche se Kaede non ricambiava i suoi sentimenti... lui glieli avrebbe detti lo stesso... e poi gli avrebbe spaccato la faccia se lo avesse rifiutato... Non che lui non ci fosse stato abituato, mr.50 rifiuti ormai ci era abituato... ma il fatto che Rukawa lo avrebbe potuto odiare, per la sua diversità lo avrebbe ferito molto più duramente!
Già il fatto che aveva accettato da poco i suoi sentimenti... il fatto che lui era un diverso, il fatto che lui si era innamorato proprio della sua nemesi... questo lo faceva impazzire. E se mai lui avesse trovato il coraggio di parlargli e Rukawa avesse rifiutato... una testata e mille pugni non glieli avrebbe tolti nessuno!!

Quel dannato volpino aveva sfidato Mitsui in un one e one con Mitsui... per tutto il giorno aveva giocato come un ossesso! Aveva fatto far male a due matricole e aveva appena chiesto scusa! Neanche il gorillone lo aveva fermato!
Hanamichi lo guardava con occhi di fiamma, come si permetteva quella Kitsune di scalzare il genio dal suo piedistallo, sul quale, tra l'altro, ci si era messo da solo. Non lo sopportava.. guardava e fumava mentre scartava e dribblava con tutta quella naturalezza! Mentre lui? Lui era costretto a fare quegli stupidi esercizi preliminari!!
Lui era un Tensai! Non aveva bisogno di farli! E poi... se lui li faceva... perché la volpe non era tenuto a farli??(...mm perché lui è più bravo di te???NdL Teeeme Leyla....NdH)
Guardò lo splendido canestro da tre punti di Mitsui che segnalava la fine della gara... avrebbe vinto baciapiselli... ma la volpe non lo accettava! Stava blaterando qualcosa sul fatto che Mitsui aveva lanciato al di qua della linea dei tre punti...sarebbero stati in parità se così fosse stato! Così Hanamichi decise di intervenire... Mitsui stava per reagire a pugni...tento il signor Anzai non c'era...
Ma a Sakuragi non piaceva l'idea che qualcun altro potesse fare a pugni con la sua Kitsune...ehi! Fermi tutti! Che diavolo di pensiero era quello? La sua Kitsune??? Blea! Gli veniva il volta stomaco se solo ci ripensava!!
Si avvicinò a passo sicuro e propose loro di decidere chi avesse ragione! E ovviamente decretò che Mitsui aveva tirato dai tre punti! Vincendo la sfida!
La sua entrata in scena e il suo decreto fecero si che a Rukawa scappasse di bocca il suo solito "Doaho!"... inevitabile fu la reazione! Hanamichi non ci vide più e lo sfidò! Lo sfidò ad one to one!
La palestra venne chiusa ermeticamente da Miyagi e Mitsui... fecero uscire tutti... così che rimanessero solo Hanamichi e Kaede da soli...
La Kitsune secondo ogni previsione lo stava stracciando... non riusciva a fare nemmeno un canestro, anche se avevano deciso di arrivare ai venti. Lui non ne aveva segnato nemmeno uno e Rukawa era già lontano con i suoi 12 punti...
Sentiva il rumore della palla e in pratica quel rumore rispecchiava il battere ritmico del suo cuore, il dolce martellio che lo faceva essere vivo...
Ad averlo così vicino non riusciva neppure a pensare chiaramente! Dov'era tutto il suo sangue freddo quando serviva? Dov'era tutta la sua calma, quella stessa che utilizzava quando si picchiava?
Tonc. Tonc. Tonc... un altro canestro! E con questo la Kitsune decretò la sua sconfitta... Ora era infuriato! Ma non con la Kitsune, no...lui era arrabbiato con se stesso! Che cosa gli stava succedendo? Perché quegli occhi blu gli erano entrati in testa e non lo lasciavano più andare?
Voleva scappare... quando si rese conto di quel sorrisetto che Rukawa stava facendo! Rideva di lui!! Lo avrebbe preso volentieri a testate... ma non poteva! No! Quegli occhi blu erano piantati addosso! E lui non riusciva a spostare lo sguardo! Riuscì solo a lanciare un insulto da niente...
- Baka Kitsune!! Che cosa hai da ridere?? Credi di essere tanto superiore al grande Tensai? - non era stato capace di dire altro... e quella stupida Kitsune che cosa gli aveva risposto?
Sempre ovviamente con la sua stupida voce atona...
- Yamete e gioca Doaho!
Quelle semplici parole erano servite a demoralizzarlo ancora di più! Gia si immaginava le sue truppe che lo sfottevano e ridevano di lui...Ma la goccia che fece traboccare il vaso fu un altro commento di Rukawa...
- Tutto qui quello che sai fare Tensai?- A quel punto non ci vide più, gli si gettò addosso... ma Kaede fu più rapido di lui, oppure era lui che era stato lento, imprigionato di nuovo in quegli occhi, e si trovò senza accorgersene bloccato da Rukawa...
Lo guardò spaventato, che cosa stava provando? Perché il cuore gli batteva così forte? Lui proprio non capiva! E perché ora la Kitsune lo stava fissando in quel modo? Perché?
Si sentì afferrare per la maglietta e sentì calde labbra avvicinarsi alle sue...per un momento pensò che lo volesse baciare... ma poi il caldo alito di Rukawa gli solleticò le orecchie! Lui aveva chiuso gli occhi per non vedere...
- Non sei ancora degno di me!
Kaede Rukawa
Sotto la doccia sollevò il viso alle gocce d'acqua ristoratrici. Le sentiva scivolare sulla pelle come su un vetro della finestra. Vetro. Il vetro era fragile...che paragone strano...Lui non si era mai considerato fragile...non fino a quel momento...non fino a quando aveva fatto una cosa che non avrebbe mai detto di poter fare...Per sfuggire a quest'ossessione era volato verso gli Stati Uniti...il suo Sogno da una vita da quando aveva cominciato a giocare a basket. Da quando quel pallone gli era entrato nel cuore piantandosi dentro come un paletto conficcato in profondità...come il pensiero di Hanamichi come il suo sguardo...ma l'ossessione rimaneva nonostante i chilometri di distanza che aveva messo tra essi...
Il suo Sogno non vi aveva rinunciato neppure per lui...Neppure per quel sentimento esploso così repentinamente da lasciarlo annichilito...In tutti quei mesi un solo pensiero...mille domande senza risposta...Chi dormiva accanto a lui...Chi affondava le mani nei suoi capelli...Chi si accoccolava nell'incavo del suo collo per inebriarsi del suo profumo? Non Kaede Rukawa non l'algida odiata Kitsune...non glielo aveva confessato un po' per orgoglio perché andare davanti a lui e sussurrare o urlare un Aishiteru disperato non era da lui...e un po' per paura: non voleva che lui lo odiasse per un motivo vero perché lo trovava disgustoso per la sua diversità...A questo spunto sperava che avesse raggiunto il suo scopo di conquista dell'Akagi...A quel pensiero una fitta di gelosia lo colpì a tradimento ma si impose di non pensarci...
Uscì dalla doccia e si avvolse un morbido asciugamano di spugna attorno ai fianchi snelli e si fermò davanti allo specchio appannato dal vapore della doccia. Passò una mano su quel velo opaco e rimase ad osservare sé stesso...Non poteva ignorare un certo senso di compiacimento misto a una piccola dose di vanità che si fece largo nel suo cuore...era bello questo sì...Lo accettava ma non era detto che gli facesse piacere...la bellezza per lui era un fardello...Quella pelle così bianca, quei lineamenti così perfetti, il corpo muscoloso e scolpito da anni di allenamento...
Sexy, le sue fan (anche quelle scatenate del Rukawa Shitenai...con quei loro pon, pon e i motivetti idioti...)dicevano che era sexy mentre lo guardavano bramose; quegli sguardi divoranti...lo infastidivano perché non erano quelli che voleva sentirsi scorrere sulla pelle...
Quando Sakuragi lo guardava con quei suoi occhi infiammati di odio e a volte invidia lui avrebbe voluto sentirli scorrere su di sé come una carezza leggera...come quella volta dopo che lo aveva stracciato in quell'one o one...Dopo che aveva giocato contro Mitsui...Perché quel Dohao lo aveva sfidato?Era davvero convinto di essere il grande Tensai? Era davvero così stupido?Oppure continuava a portare avanti una sceneggiata per non perdere la faccia?Non lo aveva mai capito fino in fondo... fino a quella volta...Dopo che lo aveva sconfitto come era prevedibile viste la loro abissali differenze aveva capito che in fondo Hanamichi Sakuragi aveva ampi margini di miglioramento certo se ne era già accorto quella volta quando lo aveva osservato mentre si allenava con la Akagi...Certo la sua tecnica era ancora grezza e priva di finezza....Tecnica?Lui non sapeva neppure cosa fosse la tecnica...eppure c'era qualcosa...lo sapeva perché era successo anche a lui...Quando prendeva in mano quel pallone a spicchi scattava qualcosa, un click netto come l'otturatore della pistola...lui lo aveva sempre saputo certo ma era diverso non avendo altro nella vita la percezione era stata chiara e forte...forse per Hanamichi invece tutto questo non poteva essere stato così ovvio...primo non stava mai zitto roba da far venire il mal di testa ai morti per Kami!
Si chiamava Talento. E Istinto. E Kaede Rukawa sapeva riconoscerlo. Ne nascevano pochi di giocatori così, capaci di giocare con naturalezza e agilità...Chissà forse ora che non aveva più un catalizzatore su cui indirizzare l'odio, avrebbe dedicato quelle energie a qualcosa di più produttivo come diventare un buon giocatore di basket
Il miagolio del gatto lo riscosse...Stava fermo sulla porta con la testina leggermente reclinata e miagolava:
- Dohao - mormorò con lo sguardo perso e una nota di malinconia nella voce mentre si chinava ad accarezzare quella che era diventata la sua unica compagnia nelle lunghe serate solitarie a New York un altro Dohao ...un gatto dal pelo rosso e dai dolci occhi castani...
In quelle lunghe giornate passate al college e poi agli allenamenti di basket della squadra non aveva tempo di pensare a lui alla sua ossessione, ma quando calava la sera, tutto diventava più difficile anche ignorare l'eco di un ricordo, l'ombra di un sogno...
I ricordi erano la parte peggiore perché sapevano scavare una ferita profonda nel suo animo...Ripensare a lui era così:doloroso eppure non poteva farne a meno...
C'erano notti in cui lo sognava...erano insieme da qualche parte...c'era complicità tra loro, qualcosa li univa...la sensazione che provava era qualcosa di caldo e avvolgente ma poi veniva il risveglio...e con esso tutta la realtà della situazione...Si lasciò cadere sul divano mentre il gattino gli si arrampicava sulle gambe acciambellandosi soddisfatto sul suo stomaco...
Non era tipo da lasciare che i ricordi o i rimpianti prendessero il sopravvento ma quella sera lasciò che i ricordi vagassero ancora come di una compagnia di cui non si può fare a meno, accarezzando distrattamente dietro le orecchie il gattino che cominciò a far le fusa.
La sua decisione di partire per gli Stati Uniti aveva fatto il giro della scuola in meno di un giorno poco ci mancava che il Rukawa Shitenai proclamasse il lutto scolastico, la Akagi lo aveva guardato per tutto l'allenamento con uno sguardo così addolorato che lui avrebbe volentieri tirato un pallone solo per scuoterla e per toglierle quella dannata espressione da ebete sulla faccia...mentre Sakuragi...Sakuragi lo aveva ignorato per tutto il tempo del suo ultimo allenamento meglio così...Anche lui aveva evitato di guardarlo ma per un motivo ben preciso, non voleva assolutamente lasciarsi travolgere da ciò che provava ogni volta che lo guardava...sapeva lo sapeva benissimo era una consapevolezza chiara e precisa che se avesse posato i suoi occhi su di lui non sarebbe più riuscito a partire...Per cui, anche mentre l'altro, faceva le sue sparate sul fatto che tutti dovevano stare tranquilli perché c'era lui il grande Tensai e che non importava se la Baka Kitsune partiva...lui rimaneva in silenzio ignorando la sua presenza come meglio poteva...Ricordava il profumo della sua pelle del suo sudore quando il giorno precedente gli aveva sibilato quelle parole alla fine della loro sfida...Era stato sul punto di perdere il controllo, sul punto di baciarlo sul collo, lasciando scivolare languide le labbra sulla delicata pelle nell'incavo della mascella...Saltò con disperazione verso il canestro superando la strenua difesa di Akagi e con un gesto elegante e fluido lasciò che la palla si infilasse nella retina...
Atterrò leggero sul parquet senza un rumore chiudendo gli occhi...Akagi decretò che l' allenamento era finito...
Quando tutti i suoi compagni gli si erano avvicinati nel tentativo di salutarlo la sua freddezza aveva gelato ogni loro tentativo di approccio...
Uscendo dalla palestra per ultimo si era guardato indietro per un breve istante prima di voltarsi e, con una scrollata di spalle, lasciare il rimpianto e la tristezza che abbandonare quei luoghi gli procurava...ma soprattutto di abbandonare l'unica persona che era in grado di scuoterlo...l'unico che riusciva a provocare una qualche reazione in lui...anche se questa reazione si traduceva nel prenderlo a pugni...
Laggiù in un angolo c'era ancora la sua figura ferma immobile. Di nuovo quello sguardo su di lui di nuovo quella sensazione di calore, mista a malinconia, non si voltò anche se sentiva i suoi occhi su di sé mentre pedalava via per l'ultima volta da quella scuola...magari gli stava augurando per l'ultima di andare a piantarsi contro qualche palo della luce...
La rivelazione che in fondo gli sarebbe mancato Sakuragi, lo colpì al cuore come una stilettata ma il suo viso imperturbabile non mostrò la minima incrinatura. Non la palestra, non tutti i giocatori della squadra, ma proprio quella dannata scimmia rossa con tutti i suoi proclami di genialità gettati al vento come una maschera gli sarebbe mancato da morire come un pesce che privato del suo elemento naturale di sopravvivenza si ritrovi boccheggiante ad ansimare sulla battigia asciutta mentre l'ossigeno gli bruciava i polmoni...Come avrebbe fatto senza il suo Dohao...
Con sorpresa lo aveva intravisto all'aeroporto (oppure era stato uno scherzo della sua mente?) una figura alta e dinoccolata con quella inconfondibile testa rossa mentre lui varcava il cancello di imbarco...Cosa era venuto a fare?Di certo a sincerarsi della sua partenza...Fosse stata un altro tipo di persona gli sarebbe scappata una risata...Sakuragi che veniva a vederlo partire e lui che in fondo partiva anche per lui...Chissà magari con la sua assenza, senza doversi concentrare troppo su quel sentimento d'odio quel Dohao avrebbe potuto anche diventare un giocatore migliore...e chissà magari vincere anche il titolo di MVP...
- Diventa un avversario degno di me per quando tornerò...- mormorò mentre l'aereo sorvolava il Giappone dirigendosi verso gli Stati Uniti...Era lì che aveva cominciato a sentire freddo...come se quegli sguardi avessero la capacità di scaldarlo in profondità...
"verrà l'amore e avrà i tuoi occhi..." pensò prima di addormentarsi
Hanamichi Sakuragi
Tirò un pugno contro il muro della doccia! Dannato! Lui non era degno di Rukawa! Ma non c'era bisogno che lui glielo facesse capire così... urlandoglielo in faccia...bhè... forse è meglio dire sibilandoglielo in faccia! Hanamichi chiuse gli occhi e trattenne le lacrime! No... lui non avrebbe pianto, per cosa poi? La Kitsune?? Ma non scherziamo! Quel maledetto non gli aveva dato nemmeno il tempo di reagire... di capire i suoi sentimenti, di spiegarsi!
E ora lui era bloccato in Giappone assillato da tantissimi ricordi e moltissimi e se? E se... se avesse avuto maggiore coraggio? Forse lo avrebbe rincorso all'uscita da scuola! Quando lo aveva aspettato dopo l'allenamento...
O se lo avesse salutato e gli avesse confessato i suoi sentimenti quel giorno... quando era andato all'aeroporto...
Tutti a scuola non facevano che parlare di questo... Rukawa sarebbe partito in un paio di giorni per andare negli U.S.A. Ovvio! Dove poteva andare un volpino dagli occhi blu e la magia nelle mani per il basket?
Ma nella patria dei cestisti!
A Migliaia di km dal Giappone! Lontano da lui... bhè, forse era l'ultimo dei suoi pensieri! Probabilmente in quel momento stava già volando sull'aereo per trovarsi nella patria del suo sogno!
In palestra tutti gli si avvicinarono, mentre Hanamichi guardava da lontano... non si voleva avvicinare, ogni volta che lo guardava gli tornavano alla mente le sensazioni provate... Il suo corpo così vicino e caldo! Contrariamente a quello che pensava Mr. Iceberg era davvero caldo!
E quegli occhi... se se li fosse trovati addosso... sarebbe di sicuro impazzito!
"Hey Hanamichi! Non sei contento... il tuo rivale se ne va! Ora Haruko sarà tutta tua!!" Haruko chi? Ah...Harukina! Uhm... Sinceramente ora non gli importava... ma se non avesse risposto... magari gli altri avrebbero potuto capire che qualcosa non andava...
"Ah ah! Non temete! Ora che il volpino se ne va... ci penserà il grande Tensai a farvi vincere il campionato!!"
Ovviamente i commenti fioccavano da tutte le parti, ma a lui non importava...Non ci fece nemmeno caso!
Alla fine degli allenamenti decise ad aspettarlo! Quella Kitsune rimaneva sempre fino a tardi... ma poi, lo vide uscire! E non lo fermò, rimase a guardarlo, mentre si voltava a guardare, forse, per l'ultima volta, il palazzotto dello Shohoku...
Chissà se almeno quello gli sarebbe mancato?
Lo vide allontanarsi sulla bicicletta blu, ancora in piedi per miracolo! Chissà quante volte avrà fatto incidenti con quella bici! E quante volte lui, Hanamichi, se l'era trovata sulla schiena?
Scosse la testa e sconsolato si diresse nella direzione opposta... verso casa sua...Idiota! Idiota! Idiota! Era come un mantra che si ripeteva continuamente nel cervello! Perché era stato così vigliacco? Lui, il grande Tensai aveva avuto paura a fermare quella volpe siberiana... e poi... se l'avesse fermata cosa gli avrebbe detto?
"Sai ieri quando mi hai clamorosamente sconfitto... ho capito che provavo una certa attrazione per te!"
Bhà!! Sarebbe stato stupido... però se lo avesse fatto... magari ora sarebbe stato meglio! Non avrebbe avuto quel clamoroso mal di testa a causa di tutte quelle elucubrazioni malate che si stava facendo!!
Dannata Kitsune! Anche il mal di testa gli faceva venire!! Oh... ma il giorno che lo avrebbe rivisto... allora si che glielo avrebbe restituito! A suon di testate!!. Il giorno della sua partenza... era andato all'aeroporto, convinto di fare chissà che! Cosa avrebbe potuto dirgli? Che gli sarebbe mancato? No... avrebbe fatto la figura dello stupido!
Ma probabilmente lo era!
Mentre camminava, anzi, correva per raggiungere la porta d'imbarco riuscì a vederlo! Bello, così sicuro di se! Con il walkman nelle orecchie e l'aria totalmente assorta nei suoi pensieri! Bhè... stando sempre così zitto avrà sicuramente avuto un sacco di pensieri per la testa!
Lo vide girarsi verso la sua direzione, quasi richiamato dal rumore dei suoi pensieri, e non ebbe di nuovo coraggio!
Strano a dirsi, lui, il grande Tensai si era di nuovo nascosto! Certo che non era una cosa facile nascondersi con la sua innotabile capigliatura rossa!
Si mise a sedere su una delle poltroncine e lo guardò di nascosto, piangendo dentro di se per essere stato così vigliacco!
Se la Kitsune si fosse trovata al suo posto... probabilmente gli avrebbe confessato gia tutto! Con quella sua aria da super uomo!!
Kaede Rukawa
Lo era diventato un avversario degno di lui?Non lo sapeva aveva interrotto ogni contatto con i vecchi compagni dello Shohoku eppure gli mancavano, ma la lontananza si scontrava con la sua totale idiosincrasia per i telefoni e la comunicazione in genere...Parlare? Fatica sprecata...si muovevano non ricordava più quanti muscoli del viso quando si diceva una parola...e allora perché affaticarsi...A volte per parlare bisognava avere qualcosa da dire e lui in un mondo in cui tutti dovevano per forza avere qualcosa da dire preferiva astenersi...Quel Dohao invece ne aveva di cose da dire...lui non faceva altro che riempirsi la bocca e dargli fiato...che poi fossero per la maggior parte cavolate quello che diceva non pareva toccarlo minimamente. Maschere solo maschere...lui era diventato un esperto, proprio perché ne indossava una lui stesso, era in grado di riconoscere quella piccola incrinatura rivelatrice che mostrava dove la maschere fosse appoggiata sul viso. Chissà cosa c'era dietro?Peccato non aveva avuto modo di scoprirlo eppure gli sarebbe piaciuto...ma non ce ne sarebbe stato il tempo...
Il piccolo gattino si stiracchiò sul suo stomaco mettendosi a sedere e guardandolo reclinando leggermente la testa indirizzando un miagolio stizzito nella sua direzione...
- Che vuoi Dohao?
Per tutta risposta quello saltò giù sul pavimento e si diresse verso la cucina
- Fame? - si alzò anche lui seguendo l'animale
Dopo che gli ebbe riempito la ciotola di latte rimase a guardarlo per alcuni istanti
- Tu che dici Dohao...mi sto facendo un mucchio di problemi inutili...Dovrei togliermelo dal cuore...ma si può vivere senza il proprio cuore?
Si lasciò cadere sul pavimento cercando di soffocare un accenno di risata. Lui Kaede Rukawa...l'uomo che non parlava si ritrovava a parlare con un gatto nel cucinino del suo piccolo appartamento di NY e di chi? Di un dannato Dohao...
Si alzò dal pavimento scotendosi la polvere dai pantaloni trovandosi a riflettere sul fatto che quell'affermazione era un po' una forzatura, bevve un po' di latte dal cartone e alcune gocce gli scivolarono lungo il mento e il collo.
(°_________°....Ehm l'autrice ritorna tra un attimo deve riprendersi dallo scompenso ormonale...)
L'occhio gli cadde sull'orologio appeso al muro della cucina sopra il frigo e lasciando il gatto in cucina si diresse in soggiorno ricordandosi improvvisamente di essersi registrato la partita dei Lakers contro la sua squadra giocata il giorno prima. La sua prima partita da titolare con i New York Knicks!!! Stava per far partire il videoregistratore quando lo squillo del telefono lo colse alla sprovvista. Ci mise qualche istante per realizzare cosa fosse quel rumore e soprattutto dove si trovasse l'apparecchio...non lo chiamava quasi mai nessuno...
- Pronto...
- Kaede Rukawa?...
La voce dall'altro capo del filo gli era completamente sconosciuta e l'ascoltò distrattamente mentre gli comunicava la notizia. E d'improvviso la sua attenzione fu ben desta mentre il suo cuore accelerava i battiti.
Hanamichi Sakuragi
Chissà ora come stava la sua Kitsune? Si schiaffeggio mentalmente e uscì dalla doccia, con ancora più dubbi in testa! Senza rifletterci troppo si sdraiò sul divano e prendendo in mano il telecomando cominciò a far scorrere i canali...
Si addormento poco dopo, e non si accorse neanche che alla tv stavano trasmettendo una replica della finale di campionato... una partita con la sua Kitsune!
Il cronista stava annunciando il ritorno della sua Kitsune, e Hanamichi era profondamente assopito tra le tenere braccia di Morfeo!
Stavano parlando della nazionale, delle convocazioni e delle future speranze che il Giappone riponeva in quei giovani ragazzi! Ma ad Hanamichi tutto questo non importava, con la mente era impegnato in un particolare one to one con la sua Kitsune!
Il giorno dopo a scuola tutti parlavano delle convocazioni, tutti tranne la banda Sakuragi, che dopo aver ricevuto severe punizioni dal suo capo, se ne guardava bene dal pronunciare anche solo il nome di quell'argomento.
Hanamichi non poteva essere convocato, ma non perché non fosse bravo a giocare... nel torneo invernale aveva dato prova di grande miglioramento e maturità... ma la sua caduta contro il Sannoh lo aveva acciaccato per bene, così avevano preferito lasciarlo a casa e permettergli di guarire meglio.
Anche se a fin di bene, e senza macchia alcuna, ad Hanamichi questa esclusione bruciava non poco! Mitsui e Miyagi erano stati convocati... così come Sendoh e altri giocatori di talento...
Camminando per i corridoi sentiva gli occhi di tutti addosso... e la rabbia cresceva dentro di lui!
Sapeva che tutti lo stavano deridendo, un altro fallimento da aggiungersi alla sua lunga collezione! Ma lui cercava di non pensarci, e incrociava gli sguardi di tutti con ferocità e baldanza, dimostrando a tutti che non gli importava niente... che tanto a lui del basket non fregava assolutamente nulla!
La voce di Yohei Mito, il suo miglior amico, però, lo fece sussultare interiormente...
"Hei Hana... hai visto che hanno convocato anche 'Lui' e che è gia tornato in Giappone?"
Non aveva parlato a nessuno dei suoi sentimenti, ma col suo miglior amico questo genere di cose non potevano nascondersi!
E anche adesso... Yohei lo aveva detto perché smettesse di pensare alla sua delusione... ma aveva scatenato l'effetto opposto, aveva riportato alla superficie il problema più grande... Rukawa Kaede!
L'aeroporto di Narita era in fermento quel giorno centinaia di giornalisti attendevano il ritorno del giovane campione di basket dagli U.S.A: Kaede Rukawa la giovane stella emergente dell' NBA...
Rukawa non si aspettava tutta quell'attenzione nei suoi confronti, certo aveva giocato una partita da titolare nei New York Knicks e secondo le dichiarazioni dell'allenatore: si era rivelata l'ala piccola di maggior talento degli ultimi anni però da qui a trovare migliaia di giornalisti ad attenderlo ce ne passava...
Uscito dal gate di sbarco passeggeri si trovò sommerso da una folla di giornalisti e fotografi che cercavano in tutti i modi di attirare la sua attenzione...Tirò dritto senza degnare alcuno di uno sguardo...Inseguito da quell'orda cominciava a chiedersi come avrebbe fatto a raggiungere il ritiro della Nazionale...Fermo sul marciapiede fuori dall'aeroporto si guardò in giro e mentre stava per chiamare un taxi con un noncurante gesto del braccio una macchina sportiva si accostò al marciapiede
- Sali...
Salì sulla macchina sportiva che partì sgommando mentre i giornalisti si riversavano fuori dall'aeroporto
- E così Kaede Rukawa è stato costretto a tornare...- sogghignò il guidatore mentre ingranava la marcia superando un incrocio
- Hn...
Sendo scoppiò a ridere e Rukawa si trovò a considerare che alcune cose nella vita non cambiavano mai
- Sai non pensavo che lo avresti fatto...- lo guardò un attimo mentre cambiava la marcia per immettersi nel traffico caotico dell'autostrada nell'ora di punta, vedendo che l'altro non rispondeva o non aspettandoselo per niente proseguì - certo la convocazione per la Nazionale...ma dopo la tua fuga... - si bloccò vedendo un lampo passare negli occhi di Rukawa
- Che fuga?
- Andiamo Rukawa...mi credi un Dohao?
Rukawa sussultò a quel termine, Sendo lo notò e proseguì
- Lui non ci sarà sai... con il Sannoh si è infortunato alla schiena...si deve riprendere...Lo sai vero che hanno vinto i Nazionali?
Nessuna reazione...e Sendo cominciò a guardarlo preoccupato...che si fosse addormentato?
- Dove mi porti?
Sorrise:
- Allora non dormivi...Ti porto al ritiro no?Perché volevi andare da qualche altra parte?
- Hn...
Arrivato in camera chiuse la porta in faccia a Sendo. Non ne poteva più di sentire le sue chiacchiere, e le sue risate anche se rappresentava la persona che più si avvicinava all'ombra di un amico per lui...Era stanco per il fuso orario ma non solo...era anche stranamente agitato...cosa insolita per lui che di solito non si lasciava toccare da nulla che non avesse a che fare con una palla da basket.
Durante tutto il viaggio non era riuscito a dormire mentre il pensiero di stare tornando lo ossessionava...quello e il pensiero di Hanamichi...non c'era aveva detto Sendo...(perché era chiaro che stava parlando di lui e di chi se no?Quel dannato porcospino sorridente era terribilmente perspicace), non lo avevano convocato per via di un infortunio contro il Sannoh. E così avevano vinto i Nazionali. Si scoprì contento e...orgoglioso di questo, dopotutto erano la sua ex squadra...Chissà cosa stava facendo...d'improvviso un profondo desiderio di rivedere la scuola lo colse alla sprovvista facendolo vacillare per la sua intensità...tornare allo Shohoku...rivedere tutti...rivedere lui.
Senza rendersene conto prese la giacca e uscì dalla camera. Lasciò l'albergo fermando un taxi con un cenno fugace e si fece portare alla stazione...salì sul primo treno prendendolo al volo...incurante della pazzia insita in tutto questo...
La palestra dello Shohoku doveva essere vuota a quell'ora ma le luci erano accese e la porta di metallo socchiusa. Da dentro proveniva il rumore del pallone e di passi sul parquet, poteva essere chiunque...Rukawa si avvicinò alla porta mentre la consapevolezza che Chi si stava allenando era proprio lui e nessun altro lo invadeva salendo piano come la marea. Era davanti alla porta, chiuse gli occhi e si accorse di stare trattenendo il fiato...
Non aveva bisogno di aprire gli occhi, poteva vederlo anche così, ogni fibra del suo essere lo percepiva. Come se solo lui spostasse l'aria in quel determinato modo, lui e nessun altro. Aprì gli occhi e lo vide, Hanamichi si stava allenando nei tiri in sospensione...Era migliorato molto non c'era nulla da obiettare...era sicuro di non essersi sbagliato, allora, aveva dei margini di miglioramento molto ampi...Lo osservò palleggiare, scattare e dopo aver infilato la palla nel canestro atterrare con grazia. Aveva acquistato fluidità e lucidità nei movimenti...Lo vide per un attimo irrigidire i muscoli raddrizzare le spalle e voltarsi verso la porta che lo manteneva nell'ombra...Guardava nella sua direzione...Kaede si ritrovò a sussultare...aveva percepito il suo sguardo?Aprì la porta mettendosi in vista...
Nessuna reazione, solo lo stava fissando...e lui sentiva ogni minuscolo centimetro della sua pelle come punta da miriadi di spilli infuocati...la pelle cominciò a bruciare.
Mosse un passo verso di lui e poi un altro...Dicendosi mentalmente che quello che stava facendo era una immensa sciocchezza, perché era venuto...poteva starsene in albergo a dormire...
Si fermò quando fu a pochi passi da lui e attese ma Hanamichi stranamente non parlava, poi d'improvviso rapido alzò il pugno e lo colpì alla mascella con una forza inaudita...Rukawa non era preparato e non riuscì a schivarlo cadendo pesantemente a terra...
Mentre si rialzava sentì in bocca il sapore del sangue, e si passò il dorso della mano sul labbro spaccato da un profondo taglio. Sussultò per il dolore...Hanamichi era davanti a lui ansimante che lo guardava ancora con lo sguardo furente carico d'odio di sempre, si passò la lingua sul taglio e senza pensarci oltre rispose al suo pugno...
Finirono per fare a botte con rabbia e disperazione rotolando sul parquet della palestra, non era più come quando erano nella stessa squadra, entrambi in silenzio si colpivano con forza e intenzione di lasciar il segno...
A un certo punto Rukawa riuscì a imprigionargli entrambi i polsi per terra tenendolo fermo...Lo guardò ansimante coperto di lividi e tagli: il suo profumo lo stava inebriando come una droga che si infilava nei suoi sensi ottenebrandoli, il suo respiro si mescolava al suo...si chinò impercettibilmente verso il basso. Hanamichi teneva gli occhi chiusi, il petto che si alzava e si abbassava al ritmo del respiro affannoso ma quando lui fu a pochi centimetri dal suo viso li spalancò...
Rukawa annaspò...il suo cuore perse un battito...si rialzò di scatto allontanandosi bruscamente lasciandogli i polsi come se quella pelle stesse scottando...
Uscì dalla palestra correndo come se avesse alle spalle chissà chi...correva nella notte incurante di dove andasse purché fosse lontano da quegli occhi...
VERRA' L'AMORE E AVRA' I TUOI OCCHI...
Continuava a sentire ancora quelle parole..
Gli occhi di Hanamichi aveva creduto di averli cancellati dalla sua memoria andandosene, lasciandoli lì in Giappone e ora se li ritrovava davanti...con tutto ciò che contenevano...

Hanamichi Sakuragi
Quel pomeriggio si era deciso a rimanere oltre l'orario degli allenamenti, non aveva la minima voglia di tornare alla sua casetta, fredda e solitaria... mentre il pensiero della Kitsune albergava nella sua testa come un chiodo fisso.
Si stava allenando nei tiri in sospensione, quando un brivido freddo gli percorse la schiena... aveva la netta sensazione che qualcuno lo stesse osservando... Senza pensarci si trovò a fissare la porta.
Una semplice porta di metallo, che appena venne aperta si ritrovò a essere la cornice di uno dei quadri più perfetti in natura...
Lui era li, davanti a lui, in tutta la sua fierezza e bellezza. E camminava a passo sicuro nella sua direzione. Hanamichi dovette scuotere la testa più volte per assicurarsi di non stare sognando. Poi i loro sguardi si incontrarono e lui si trovò a deglutire rumorosamente...
Dovette far richiamo a tutte la sua forza di volontà affinché le sue gambe reggessero il suo peso, e in volto assunse di nuovo la sua maschera da bulletto...
Un passo... e poi un altro... solo pochi cm li separavano... e i loro sguardi non si staccavano l'uno dall'altro...
Cosa era venuto a fare? Perché quella splendida creatura dagli occhi azzurri e dalla pelle candida si trovava nella stessa porzione di terra sulla quale si trovava lui? Non è che lo voleva umiliare di nuovo? Lo voleva deridere?
No... non lo avrebbe permesso! Dagli altri c'era abituato, bhè anche da lui, ma non lo avrebbe più accettato! Probabilmente aveva saputo della sua caduta ed era venuto a deriderlo.... Stava in silenzio e aspettava il momento opportuno per pronunciare il suo indecifrabile "Doaho!"
Hanamichi non aspettò oltre, se lo voleva deridere, lui non gli avrebbe dato il tempo di aprire la bocca, e senza troppe spiegazioni gli tirò un pugno. Lo guardò cadere, con il viso coperto dai suoi capelli e il rosso acceso del sangue che usciva dal suo labbro spaccato...
Quel pugno fece scatenare la solita e tipica reazione, Rukawa ribatte violentemente e ben presto si trovarono entrambi a ruzzolare sul pavimento... si scagliavano pugni come mai avevano fatto, violenti e con l'intenzione precisa di fare del male!
Lui scagliava pugni... per sfogarsi, troppi mesi erano passati nel quale lui aveva sofferto... e la causa qual'era? Rukawa! La Kitsune! E ora quella volpaccia l'avrebbe pagata!
Un pugno, e poi un altro e un altro! Tutto il dolore e la solitudine provata... tutto il rimpianto di non aver parlato e aver trovato il giusto coraggio... il dolore della sua partenza, della scoperta di provare quei dannati sentimenti per la volpe...
Ma adesso... come tutto era cominciato, così era finito! Kaede lo aveva bloccato al pavimento col suo stesso corpo, afferrandogli in una morsa d'acciaio i polsi e fermandoglieli sopra la testa. Non poteva vedere, non lo voleva fare, chiuse gli occhi per sfuggire a quegli occhi... Quelle due iridi color del cielo che lo fissavano come volerlo spogliare della sua stessa anima... troppo freddi per dire qualcosa, troppo belli per essere odiati!
Ma poi, trovandosi il fiato del moretto troppo vicino al suo volto non poté far altro che spalancarli... pochi secondi e Rukawa era scappato, via, di nuovo!!!
Ora era troppo! Era la seconda volta che lo sconvolgeva, che lo lasciava senza parole, e soprattutto che non gli dava il tempo di trovare il suo coraggio e la sua baldanza per potergli confessare tutto! Tutti i sentimenti che stava provando!
Si tirò in piedi e scanno l'area per trovare tracce dell'algida Kitsune! Ma niente era come se il vento se lo fosse rapito... Era ancora troppo arrabbiato, non sarebbe riuscito a parlargli chiaramente, così decise di tornare a casa per sbollire un po'!
Troppo c'era nella sua mente, e lui doveva essere lucido per non perdere di nuovo la calma! Così arrivò a casa sua e si buttò sul divano. Sul quale si addormentò in pochi minuti! Stanco per la fatica di dover combattere contro il proprio cuore!
Kaede Rukawa
Entrò in albergo e la prima persona che incontrò fu Akira Sendo: era nella hall che sorseggiava qualcosa seduto al bancone del bar: imprecò tra sé quella era l'ultima persona che voleva incontrare in quel momento, cercò di tirare dritto ignorandolo ma l'altro lo seguì
- Ehi Rukawa...- lo squadrò da capo a piedi e poi gli fece uno dei suoi migliori sorrisi - Vedo che hai rivisto Sakuragi
- Hn
Si infilò nell'ascensore dietro di lui aggrottando le sopraciglia mentre l'altro evitava di incontrare il suo sguardo.Tutto sommato non doveva avere un bell'aspetto: pesto lacero e con i vestiti in disordine, ma sinceramente questa era l'ultima cosa a cui voleva pensare anche se lanciando un occhiata fugace alla sua immagine riflessa nello specchio si trovò a considerare che il suo aspetto esteriore rispecchiava in pieno quello della sua anima...forse per la prima volta in vita sua...Vide dallo specchio che Sendo lo stava fissando. Cercò di ricomporsi:
- Ehi direi che le cose sono sempre allo stesso punto...Che hai fatto hai tentato di saltargli addosso?- fece per allungare una mano a sfiorare il taglio sul labbro di Rukawa ma questi distolse il viso fulminandolo con lo sguardo
- Lasciami in pace Sendo...- borbottò uscendo dall'ascensore non appena le porte si aprirono una volta arrivati al piano
Entrò in camera e fece per richiudere la porta:
- Ehm...Rukawa
- Cosa vuoi ancora?
- Questa è anche la mia camera...
Sbuffando si fece da parte lasciandolo entrare
Si buttò sul letto completamente vestito, voltando il viso verso il muro per nasconderlo allo sguardo indagatore di Sendo...perché. Perché era stato così stupido da tornare?La convocazione certo...quella era importante...ma poteva anche restare lì buono in albergo senza fare alcunché. E invece aveva voluto andare là, cedere a quell'impulso di vederlo, di affondar ancora una volta in quelle iridi vellutate...di sentire per l'ultima volta quello sguardo su di sé...Perché di una cosa era certo...Doveva evitare di rivedere Hanamichi per il resto della sua permanenza in Giappone. Dopotutto una decina di giorni non erano poi molti no?OK era un caso disperato si disse voltandosi sulla schiena e coprendosi il volto con un braccio, quella sarebbe stata una situazione perfetta per ridere si ritrovò a considerare...
- Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi... - mormorò
- Rukawa...
Sendo...dannazione si era dimenticato di lui che voleva ora quella specie di pubblicità ambulante per dentisti?
- Mnh?- provò a sbirciare da sotto il braccio sperando non avesse sentito nulla
Il capitano del Ryonan stava seduto sul letto e lo fissava
- Perché ti fai del male in questo modo?Diglielo no?
Si tirò su appoggiandosi a un gomito scrutandolo impassibile:
- Cosa?
- Andiamo Rukawa, piantala di fare il solito giochetto con me non attacca...Lo so benissimo perché sei andato negli Stati Uniti anche contro il parere del sig. Anzai...
- ...- non gli avrebbe dato certo la soddisfazione di dargli ragione
- Non mi vuoi rispondere eh?Bhè basta che mi ascolti...- lo guardò con aria di sfida - So benissimo che non avresti rinunciato mai al campionato nazionale né alla nostra sfida, solo per l' NBA ...ma non avrei mai detto che tu saresti scappato di fronte ai tuoi stessi sentimenti
Rukawa si alzò dal letto...con un movimento felino e Sendo indietreggiò temendo di vedersi colpito da un pugno in pieno volto (ci tieni alla dentatura eh Porcospino?NdL...^_____^ Certo con quello che mi costa...NdS)
- Ti dispiace se faccio io la doccia? - e si chiuse in bagno senza aspettare risposta e lasciando Sendo a interrogarsi se per caso effettivamente Rukawa non fosse un ghiacciolo...Forse si era sbagliato a credere che la causa della partenza precipitosa di Rukawa per gli Stati Uniti sei mesi prima fosse quella scimmia rossa?
No era sicuro di aver colto nel segno...Conosceva Rukawa, e la sua incapacità a farsi toccare da qualsiasi cosa che non fosse una palla da basket. Non era insensibilità, né frutto di un infanzia traumatica solo lui era fatto così. Però c'era in Hanamichi qualcosa...qualcosa che riusciva a scuoterlo da quell'apatia...perché?
"Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi..." aveva mormorato...
Cosa c'era negli occhi di Hanamichi da sconvolgere tanto l'algido carattere di Rukawa?Cosa era successo tra loro?
Sendo nei giorni successivi cercò inutilmente di riportare l'argomento Sakuragi nelle sue discussioni con Rukawa, ma quello non si lasciava incastrare nei suoi tentativi e schivava ogni attacco...Ma il capitano del Ryonan non si lasciava certo fermare dagli "Hn" del suo compagno di squadra
Era sicuro che fosse successo qualcosa tra lui e Sakuragi prima della sua partenza così quella sera, cinque giorni dopo il ritorno di Rukawa e la scazzottata con il rossino tornò sull'argomento nell'unico modo che conosceva: andando diritto al punto...A che serviva girarci intorno?
- Rukawa?
- Cosa vuoi Sendo?
- Hai più visto giocare Sakuragi?...sai è migliorato molto...Ha trascinato la squadra nella partita contro il Sannoh...e anche prima durante tutto il campionato.
- Hn...- bofonchiò l'altro dandogli le spalle e mettendosi a guardare fuori dalla finestra ma Sendo lo conosceva molto bene e sapeva che anche se dava segno di disinteresse ascoltava con attenzione...lasciò cadere lì l'argomento dirigendosi verso il bagno pensando che forse con un cambio di tattica avrebbe ottenuto dei risultati più soddisfacenti
- Vado a fare una doccia prima di scendere a cena...
Rukawa non rispose ma uscì dalla stanza richiudendo la porta alle sue spalle non appena sentì l'acqua della doccia cominciare a scorrere....
Quando Sendo uscì il sorriso gli morì sulle labbra...non vedendo Rukawa in camera...Dove diavolo era andato?Si asciugò e si vestì in fretta scendendo poi nella hall. La sua tattica si stava rivelando un fallimento, cercò Rukawa dappertutto ma senza risultato. Era sicuro che una volta uscito dalla doccia se lo sarebbe trovato davanti pronto a porre milioni di domande su Sakuragi...Ok magari meno conoscendo Rukawa però...Tentò in palestra ma non c'era nessuno, stava quasi per tornarsene sconsolato in camera quando incontrò Mitsui e Miyagi che facevano una partitella dietro all'albergo
- Ehi avete visto Rukawa?
- Ha chiesto all'allenatore di visionare alcune cassette... è nella sala proiezione credo...
- Grazie...- e si allontanò in quella direzione mentre il sorriso tornava ad aprirsi sul suo volto...forse non aveva sbagliato tattica dopotutto
- Sendo sei un genio - si disse sogghignando (Ehi non rubarmi le battute porcospino Hentai! NdHana...)
Raggiunse la sala proiezioni cercando di non far rumore...la porta era socchiusa e Rukawa sedeva su una sedia nel centro della stanza davanti alla televisione mentre sullo schermo si muovevano le immagini della partita tra lo Shohoku e il Sannoh. Era quasi giunta alla fine e di sicuro aveva già superato il momento dell'infortunio di Sakuragi...
Anche se la stanza era in penombra Sendo poté notare lo sguardo concentrato di Rukawa mentre seguiva tutte le azioni di Hanamichi, avvolgendo e riavvolgendo il nastro quando gli parevano particolarmente significative...sembrava volesse analizzare e scomporre in ogni dettaglio del suo gioco.
Arrivato alla fine quando Sakuragi saltò scaricando lo Slam Dunk nel canestro facendo vibrare il tabellone fermò l'immagine sul primo piano che la telecamera aveva dedicato al giocatore numero 10 dello Shohoku
- Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi...- mormorava Rukawa fissando il viso di Sakuragi sullo schermo
Sendo decise di palesare la sua presenza e aprì la porta:
- Ecco dove ti eri cacciato...se non ti sbrighi rischi di non trovare più nulla a cena
- ...-
Sendo prese una sedia e la mise accanto al suo compagno appoggiando le braccia e il mento sullo schienale ma rimase in silenzio questa volta doveva essere Rukawa a parlare...e infatti
- Avevi ragione
- Su cosa? - lo provocò l'altro
- E' migliorato
- Già è stato una vera rivelazione ha perso il titolo di MVP per poco direi
-...finalmente si è dedicato al basket seriamente
- E non ti chiedi perché l' ha fatto?
- Hn
- Non lo hai osservato giocare?Sembra che giochi per raggiungere qualcosa...- si fermò qualche istante aspettando un commento di Rukawa che però non venne e così aggiunse - ...o qualcuno
Rukawa si volse di scatto a guardarlo, non aveva potuto controllare quel gesto, di fronte all'osservazione di Sendo che richiamava ciò che lui stesso aveva pensato guardando la partita di Hanamichi
- Allora lo hai notato...
"Non sei ancora un giocatore degno di me"
"Diventa un avversario degno di me..."
Quelle frasi gli risuonavano in testa come un eco martellante di cui non riusciva a liberarsi...Possibile che avesse preso così sul serio quella frase dopo l'one & one che avevano fatto prima della sua partenza per gli Stati Uniti?Perché doveva essere così importante per Hanamichi raggiungerlo?
Tornò a fissare lo schermo del televisore ma il timer si era spento e lo schermo era nero
- Rukawa se lo ami diglielo...
- Ma dove ti vengono fuori queste idee?
- Bhè credo sia naturale no?
Rukawa si alzò di scatto e fece per andarsene ma Sendo lo fermò posandogli una mano sul braccio e proseguì imperterrito:
- Cosa pensi di fare?Tornare a New York senza dirgli nulla?Non avrei mai creduto che tu fossi così vigliacco...- (O______O questo qui tra poco avrà bisogno di una dentiera nuova...NdL)
Sendo si aspettava che Rukawa lo prendesse a pugni e invece si accasciò nuovamente sulla sedia chinando il capo in modo che i capelli gli ricadessero in avanti a nascondergli il volto...
- Ru...- Sendo si sedette per terra
- I suoi occhi...la partita contro lo Shoyo dopo lo Slam Dunk...Se io fossi rimasto lui non avrebbe mai incanalato il suo talento per il basket...i miei sentimenti per lui non contano nulla
- tu te ne sei andato...perché lui si dedicasse al basket seriamente?
- Hn...non solo per quello...c'era anche una componente egoistica...Io dovevo dimostrare a me stesso di farcela...
- Cosa a stare senza di lui? - lo provocò Sendo
- A giocare a Basket in America...
- E ora che farai?
- domani c'è la partita...
- E poi?
Rukawa si alzò con calma rivolgendogli un sorriso triste e si incamminò verso la porta ma Sendo lo richiamò:
- Rukawa cosa c'è nello sguardo di Sakuragi?
Il ragazzo rimase fermo con la mano sullo stipite della porta il silenzio si protrasse così a lungo che Sendo cominciò a pensare che l'altro si fosse addormentato (malfidato...NdR....Bhè i precedenti ci sono...NdL) poi un sussurro lieve che quasi gli parve di averlo immaginato:
- Il Fuoco che può sciogliere il Ghiaccio del mio Cuore...
( Ru: E questa dove l' hai tirata fuori?
Leyla: Cough, Cough...mi è uscita così...ti piace?
Ru: Hn
Leyla: Bhè l' hai presa bene direi .....^__^ )
Quel giorno gli spalti del palazzetto erano gremiti anche se era una semplice amichevole tra le Nazionali Juniores Giapponese e Jugoslava in fondo si trattava di valutare quello che era il futuro del basket nipponico...
Sendo guardò in direzione di Rukawa, ma l'altro era concentrato e proteso verso il campo e la prossima partita incurante di tutto il clamore che lo circondava...In fondo da lui ci si aspettava molto: era il più giovane giocatore che si era scontrato con i campioni dell' NBA americana ma lui pareva essere estraneo a tutto questo...Chissà se c'era anche la scimmia rossa a guardare la partita...mentre effettuava il riscaldamento lanciò una serie di occhiate agli spalti...Certo che c'era eccolo laggiù seduto accanto ad Ayako e alla sorella del capitano dello Shohoku. Si fece vicino a Rukawa dandogli di gomito:
- visto chi c'è?
L'altro diede una occhiata veloce nella direzione indicatagli da Sendo e i suoi occhi incontrarono per un attimo quelli di Sakuragi...ma fu un attimo e se ci fu una qualche reazione nell'animo di Rukawa questa non si trasmise al suo viso...
La partita era terminata Rukawa si asciugò il viso con un asciugamano...i suoi compagni uno ad uno uscirono dallo spogliatoio lasciandolo solo, salutò con un cenno Mitsui e Miyagi...Sendo si voltò leggermente a guardarlo mentre usciva
- E ora? - disse e stava per aggiungere qualcos'altro ma un'occhiata ben assestata lo fece desistere...Gli U.S.A non avevano per nulla cambiato il carattere di Rukawa anzi se mai lo avevano peggiorato considerò uscendo, però, doveva considerare che il suo gioco era notevolmente migliorato, durante quella partita era stato veramente incontenibile, segnando una serie impressionante di canestri e costruendo anche molte azioni con lui e gli altri. Aveva una visione di gioco veramente notevole e anche il suo gioco di squadra era migliorato, in allenamento non se n'era accorto...ma doveva ammettere che lo invidiava per quell'esperienza che stava facendo ora che poteva verificarne i risultati, ed era chiaro che non se n'era andato solo per Sakuragi ma soprattutto per sé stesso per la sua crescita come giocatore ed era certo che sarebbe ripartito...Restava da vedere se era pronto a fare anche un ulteriore passo che implicava una crescita come uomo che non scappa davanti hai propri sentimenti. Si fermò sulla porta del palazzetto stava cominciando a piovere...con un sorriso si lasciò alle spalle l'alta figura dinoccolata dai capelli rossi dopo avergli lanciato uno dei suoi famosi sorrisi e fattogli il segno della vittoria...Fermo fuori dalla palestra Hanamichi Sakuragi pareva una statua e non rispose...Lo aveva osservato di sfuggita durante la partita i suoi occhi non si erano staccati per un solo attimo da Rukawa...lo avevano seguito febbrili in ogni sua azione...
Forse non tutto era perduto...incurante della pioggia si nascose dietro a un cespuglio lì vicino...
Rimasto solo Rukawa aprì completamente il rubinetto dell'acqua fredda lasciando che scorresse sul proprio corpo lavando via tensione, stanchezza e sudore (°_________________° posso passarti la spugna?NdL...Leyla giù le mani dalla mia Kitsune...NdH....ma io sto solo guardando Hana chan...e poi tua?Per ora lui è libero come l'aria perciò sciò...pussa via NdL ;_____; NdH)(Acua vende i biglietti per lo spettacolo! Di Ru nella doccia intendo...^^ Devo pur trovare dei profitti dallo scrivere Fanfic, no? Nd Acua Teeeemmmeee!!! Giù le mani dalla mia Kitsune!! Nd Hana ...<.< Guarda che io manco guardo! Sto solo vendendo I biglietti per quelle della ml!^^ nd Acua).
Chiuse gli occhi ma li riaprì immediatamente...vedeva sempre quegli occhi quel pozzo degli occhi di Hanamichi che lo attiravano inesorabilmente...
E lui aveva paura...paura di ciò che ci vedeva dentro...di ciò che vi aveva visto quella volta che aveva incrociato quegli occhi coloro miele durante la partita dello Shoyo dopo quello splendido Slam Dunk...Lui che poneva solo sé stesso al centro della sua vita...Lui che doveva avere sempre il controllo di ogni situazione temeva quegli occhi perché avrebbe voluto annegare in loro perdersi lasciarsi assorbire...e bruciare da quel fuoco che vi ardeva inestinguibile...un fuoco capace di sciogliere quel ghiaccio che lo avvolgeva...Ecco lo aveva detto, almeno con sé stesso lo aveva ammesso...E ora? Gli pareva di vedere la faccia di Sendo porgli quella domanda, era la stessa domanda che gli aveva posto per tutta la partita quando i loro sguardi si incrociavano. E la stessa che gli aveva fatto poco prima uscendo dallo spogliatoio. La stessa che gli era martellata nella testa per tutta la partita mentre era consapevole dello sguardo di Sakuragi fisso su di sé, E lui avrebbe dovuto andare da lui e con la sua solita freddezza dirgli dei suoi sentimenti e farsi massacrare?No grazie non ci teneva... quello era capace di spaccargli il cranio a testate...Lui poi era innamorato di Harukina cara no?Era venuto con lei alla partita...per cui...Dannazione doveva andarsene,tornare in America il prima possibile...
Hanamichi arrivò davanti all'uscita del palazzetto... c'erano rimasti solo i giocatori che dovevano cambiarsi... aspettò che finissero e si nascose dietro a un cespuglio ai lati della porta...
Lo aveva rivisto giocare, movimenti potenti, pieni di grazie e maestria... lui non era certo ai suoi livelli, probabilmente non lo sarebbe mai stato! Si diede dell'illuso e sospirò... vederlo saltare, correre, lanciare schemi che portarono facilmente il Giappone alla vittoria! Sarebbe stato bello poter giocare assieme a loro. A lui. Ma non poteva farlo, non ci sarebbe mai riuscito! Certo ora la scusa era che gli faceva male la schiena, ma siamo seri... lui non sarebbe mai stato ai livelli della Kitsune! Lui non era ancora degno di essere suo avversario e compagno di squadra!
Pioveva a dirotto, ma a lui non interessava... non la sentiva neanche l'acqua che lo bagnava, che lo stava inzuppando come una spugna.
Passarono tutti davanti a lui, non lo videro neanche, troppo impegnati con i loro pensieri e i loro sogni. Solo una persona si accorse di lui, quel dannato porcospino. Che ridacchiando si girò a fissarlo e dopo pochi secondi ruppe il contatto coi loro occhi e gli fece il segno della vittoria con le mani...
Ancora stordito per il comportamento di Sendoh, Hanamichi non si accorse che colui che stava aspettando era appena uscito.

Rukawa Kaede uscì nella pioggia la sacca gettata sulla spalla con noncuranza. si fermo alzando gli occhi al cielo. Dannazione non aveva l'ombrello avrebbe dovuto fare un altra doccia una volta in albergo (L' hai fatto apposta?NdH...Io ma che dici...mica posso comandare il tempo e gli elementi NdL ^______________^)( Acua vende di nuovo i biglietti... affrettatevi, questa volta c'è la prevendita ^____^)
Sussultando percepì una presenza dietro di lui: gli occhi quegli occhi puntati sulla sua schiena, si voltò piano...con gli occhi chiusi e li riaprì lentamente
Hanamichi era perso nei suoi pensieri e riaprì gli occhi all'improvviso...Ma si riscosse appena si ritrovò a specchiarsi di nuovo in quei due profondi occhi blu!
Tu-tum il cuore del Tensai stava battendo come mai aveva fatto... ogni tanto saltava qualche battito e le sue gambe tremavano debolmente sotto il suo peso. Si ricompose e avanzò verso di lui, guardandolo dritto negli occhi e accennando a un sorriso di sfida...
Rukawa non sapeva più dove guardare cosa fare per staccarsi da quel fuoco: di nuovo quel fuoco, quella fiamma ardente che lo stava bruciando, consumando...Lo avrebbe riconosciuto tra migliaia di sguardi...poi lui parlò:
- Salve volpaccia! Ti devo parlare, quindi vedi di metterti nell'ottica di non scappare di nuovo! oppure mi vedrò costretto a dire in giro che sei solo un gran vigliacco che hai paura del mitico Tensai!"
Sapeva che quella frase avrebbe avuto un certo, e solo ora che guardava la volpe si accorse della pioggia... Solo ora che vedeva i giochi che le gocce facevano su quei capelli color ebano...solo ora rimase affascinato dall'acqua!
Si riscosse di nuovo! Non era quello il momento di fare il Doaho! Così si avvicinò a lui e lo afferrò per le spalle... ora neanche volendo avrebbe potuto scappare!
Si avvicinò ancora a lui, e sospirò... sentendo il calore del suo corpo sotto le sue mani, e l'odore del suo essere che la vicinanza gli permetteva di annusare..
Lui non diede segno di voler rispondere era troppo concentrato su quelle iridi...color miele...Però era vero quello che stava dicendo...Era scappato negli Stati Uniti per questo sperando che andando lontano la malia inesorabile di quegli occhi lo lasciassero stare...ma come la luce attira la falena che finisce così per bruciare le sue ali...così il fuoco negli occhi di Hanamichi lo attirava, anelava perdersi in esso diventare fiamma che ardeva inestinguibile in quegli occhi...Per sempre...
Hana si avvicinò a lui afferrandolo per le spalle...Si avvicinò ancora di più sospirando... mentre parole sconnesse gli uscivano dalle labbra...
"Non così vicino..." si ritrovò a pensare era sicuro che se si avvicinava di un altro passo non avrebbe risposto delle sue azioni...Il calore di quel corpo vicino al suo era come una calamita avrebbe voluto sprofondarci dentro...si sentiva bene, il freddo quel freddo che lo aveva attanagliato per tutti quei mesi lontano da lui stava scomparendo sciogliendosi via, via come neve sotto i caldi raggi del sole
- Kitsune io... Kaede... senti... ecco... io...
Cosa stava facendo? Perché tentennava così tanto? Non era da lui, lui era il Tensai!! Lui era il genio! Avrebbe dovuto smetterla di tartagliare e andare dritto al punto, prima glielo diceva, prima lo riduceva in poltiglia e prima sarebbe stato meglio!!
Tossicchiando per schiarirsi la voce, tossicchiandogli in faccia, si riscosse e tornò serio... non poteva smettere di sperare che, nella sua fervida fantasia, dopo che gli avesse confessato i suoi sentimenti, Rukawa lo avrebbe attirato a se dandogli un bacio e lasciandolo senza fiato... ma doveva rimanere coi piedi per terra... la posizione in cui si trovavano permetteva che, appena pronunciata la frase, Hanamichi gli avrebbe potuto tirare una testata senza troppe difficoltà.
- Kitsune! Ti ho odiato...ti ho odiato per tutti questi mesi! Perché sei scappato! E non mi hai dato il tempo di dirti.. che.. oh diavolo...
Deglutì e raccolse tutte le forze che gli restavano in corpo, prima che si potesse sciogliere come un budino...
-Ai..shiteru...Kaede!
Detto! Glielo aveva detto! Ora poteva anche picchiarlo! E così stava per fare, se lo sguardo della Kitsune non lo avesse fermato! Quegli occhi... pur appartenendo sempre a quel volto inespressivo... quegli occhi erano spalancati e luminosi, come se la Kitsune fosse rimasta scioccata positivamente!
Non voleva scoprirlo! Si dette di nuovo del vigliacco... lo lasciò andare, gli lasciò le spalle e fece qualche passo indietro, ora avvertiva chiaramente l'acqua sul suo corpo, il freddo che provava... ma non per la pioggia o per la temperatura...ma perché era di nuovo abbastanza lontano da Kaede, non avvertiva più quelle spalle muscolose sotto le sue mani... non sentiva più il suo odore ne tanto meno sentiva più il battito del suo cuore...
Che fine aveva fatto il suo cuore... che stesse battendo così forte che neanche ne avvertiva il battito? Si dette del Dohao e scoppiò a ridere! Glielo aveva detto! Ora niente importava, nulla!! Era libero, almeno sperava...
Rimasero in silenzio per qualche minuto, senza guardarsi, per lo meno Hana teneva gli occhi fissati sul terreno ai piedi del volpino! Troppo spaventato di vedere una reazione negativa in quei freddi occhi da volpe.
Stava per andarsene, probabilmente quella volpaccia stava dormendo, ma quando alzò gli occhi per sbirciare il suo volto (dopo aver ritrovato il suo coraggio n/d Acua ...Teme Acua!! Il Tensai non ha paura di niente e di nessuno!!! N/d Hana ...Nh... n/d Acua ...Teme Acua non rubare le battute alla Kitsune!! N/d Hana). I suoi occhi incontrarono occhi ben svegli da volpe che erano piantati sul suo viso.
Passarono alcuni minuti in cui nessuno parlò e le parole aleggiarono come un eco tra loro
Silenzio...neppure il rumore della pioggia infrangeva più quel silenzio...
La voce calda e atona del volpino, poi, lo fece sussultare... e quella richiesta...
- Ridillo
Cosa? Cosa voleva? Che glielo ridicesse, perché? Per poterlo prendere in giro, perché lui perdesse la sua baldanza, magari sentendosi in imbarazzo davanti ai propri sentimenti? Eh no cara volpaccia! Lui era il grande Tensai! Il grande Hanamichi Sakuragi! Per cui, prendendo il coraggio a quattro mani si portò le mani ai fianchi e lo guardò dritto negli occhi...
Quella fu una pessima mossa, perché appena le iridi blu comparvero nel suo specchio visivo, sentì le ginocchia farsi di burro e il suo innato coraggio scemare come tanti moscerini scacciati da una mano!
Deglutì mentre con voce lieve, quasi un sussurro,
- Eh?
- Dillo ancora Dohao...
- Ecco io...Aishiteru Kaede...
Il fuoco nel petto di Kaede divampò furioso trovando finalmente libero sfogo...quel dannato Dohao quello stupido quell'adorabile testa rossa....aveva detto che lo amava
- Ancora - mormorò
Lo aveva ridetto! Lo aveva ripetuto... e ora cosa voleva? Un momento, perché si stava avvicinando? E perché la volpe lo guardava con quegli occhi... dov'era il ghiaccio che tanto li caratterizzava? Sembrava che qualcuno avesse finalmente acceso il riscaldamento in quell'animo quasi artico...
Avvertì un sussurro, un "Ancora" poi vide le labbra del volpino avvicinarsi sempre di più alle sue... niente avrebbe potuto fermare quel momento... niente eccetto...la voce conosciuta di Sendoh lo fece sussultare, d'istinto si stacco con forza dall'abbraccio del volpino e si girò a guradarlo... Il volto in fiamme e gli occhi strabuzzati...
- Scusate se disturbo...- si volsero entrambi nella direzione della voce
- Sen...Sendo - balbettò mentre l'alto giocatore del Ryonan avanzava verso di loro, diventando del colore dei suoi capelli
- Ciao Hana...- (Smileman ^________^)
Hanamichi non sapeva più da che parte voltarsi, che Sendoh fosse rimasto li tutto il tempo? Che li avesse ascoltati? In fondo... cos'era quel gesto di vittoria che gli aveva fatto appena era uscito dalla palestra?E se lo stessero prendendo in giro? Magari avevano organizzato tutto per poterlo umiliare ulteriormente! E se così fosse stato? Lui davvero non sapeva più cosa fare, si guardava intorno come una lepre in gabbia... doveva trovare una via di fuga... il suo cervello era in fermento... quando sentì la voce calma del volpino chiedere..
- Volevi qualcosa?
- Sì...le chiavi della camera ce le hai tu...
Hanamichi guardò lo scambio di sguardi tra i due ragazzi mori, mentre Kaede lanciava al porcospino le chiavi e poi si rigirava a fissarlo! Cosa voleva ora? Prenderlo ancora un po' in giro?
Rukawa non rispose si limitò a mettere le mani in tasca e a tirargli le chiavi con uno sguardo che gli intimava di togliersi dai piedi...
- Grazie...vedrò di lasciarti abbastanza acqua calda( posso fare una battutaccia? Nd Acua >_< quando mai le tue non sono battutacce!!! Nd Hana ...malfidato... nd Acua)...divertitevi...e non fare tardi c'è il coprifuoco ricordi?- si allontanò con un sorriso...
La voce del rossino non tornò fino a che non sentì i passi di Akira sufficientemente lontani, e quindi si limitò a lasciare andare l'aria nei polmoni, che sino a quel momento aveva trattenuto per paura di esplodere!
- Perché...te ne sei andato Kitsune?Non sapeva spiegarsi anche lui come le sue labbra e il suo cervello avessero organizzato quella cosa a sua insaputa, si ritrovò a chiedere quella cosa, guardando in terza persona le sue labbra aprirsi e chiudersi e il suo fiato uscire a nuvoletta per il freddo.
Ma il fiato morì quando, dopo vari minuti, durante i quali si maledì mentalmente per aver fatto quella stupidissima domanda, Rukawa decise a rispondere...
Rimase sorpreso della domanda...Non si aspettava che fosse così diretto ma forse dopo quello che gli aveva detto una spiegazione se la meritava...Spiegarsi....Parlare...oddio non era mai stato il suo forte...le parole queste nemiche sconosciute, uno provava a metterle insieme per una frase di senso compiuto ma loro, poi si impigliavano sulla lingua, incastrandosi tra i denti e scivolando fuori con un significato tutto loro diverso da quello di partenza
- Per te...
- Cooooossaaaaaaa??
ecco appunto...
Hanamichi era furioso...Per lui? Per lui, cosa? Era impazzito di colpo? Lui era stato malissimo in quei mesi perché la Kitsune se n'era andata... e ora quell'idiota gli diceva che se n'era andato... per Lui?? Magari ora gli avrebbe detto che era per il suo bene! Per farlo migliorare con il basket!! Se non lo aveva fatto prima, ora Hanamichi era sicuro che lo avrebbe ridotto un ammasso di poltiglia gelatinosa
"Adesso mi prende a testate...un'altra volta" penso Rukawa allontanandosi un po' per sicurezza mentre Hanamichi lo guardava...la pioggia continuava a cadere scrosciando
- Sei proprio una Baka Kitsune
- Dohao
- Volpe spelacchiata
- Decerebrato
Poi lo prese alla sprovvista dandogli davvero un'altra testata e lasciandolo lì...allontanandosi farfugliando qualcosa a riguardo delle Baka Kitsune gesticolando sotto la pioggia...Lui rimase lì fermo sotto l'acqua per alcuni minuti...Perché se n'era andato poi?
- Dohao...
Rientrò in camera cercando di fare meno rumore possibile, non voleva rischiare di svegliare Sendo e ascoltare ancora le sue blateranti teorie o peggio osservare quel suo irritante sorriso. L'indomani sarebbe ripartito prima del previsto...alla reception aveva trovato una nota per lui lasciata dal suo allenatore di New York...Il giocatore titolare si era infortunato e la squadra aveva bisogno di lui prima per affrontare i Play Off...Prima di tornare in camera si era fermato dall'allenatore spiegando le sue ragioni e ottenuto il consenso al suo ritorno anticipato...doveva preparare i bagagli... si sedette sul letto chiedendosi cosa sarebbe stato adesso di lui e Hanamichi...Loro?Ma esisteva un qualcosa che potesse anche solo avvicinarsi a un "noi"?Scosse la testa amaro...No. In fondo per sei mesi erano stati lontani e nei loro rapporti precedenti bhè non erano mai andati al di là di qualche pugno e insulto...
La luce si accese di botto:
- Sei arrivato finalmente...- la voce di Sendo era maliziosa
- Mpf - sbuffò irritato
- Dai dai racconta...
Si alzò dal letto considerando che poteva accelerare i tempi e fare le valigie...Si avvicinò all'armadio e cominciò a tirare fuori i pochi abiti che aveva portato con sé riponendoli ordinatamente sul letto
- cosa stai facendo Kaede?
- Le valigie...- spiegò lui anche se gli sembrava ovvio
- perché?
Si volse a guardare Sendo che seduto sul letto con indosso solo i boxer lo guardava senza il suo sorriso Smileman delle migliori occasioni...Faceva effetto vederlo così...Perché aveva chiesto...per un attimo accarezzo l'idea di spiegargli le ragioni.....noooo troppe parole, si limitò a porgergli il foglietto con la nota del portiere e poi tornò a dedicarsi alle sue valigie:
- Lo sa? - gli chiese il numero 7 del Ryonan
- L' allenatore è d'accordo...
- L'allenatore?che me ne frega dell'allenatore io parlavo di Hanamichi...
- No
- Glielo dirai?
- Hn
- E questo che vuol dire?...Rukawa guardami mentre ti sto parlando!!!!
Lui si volse:
- Vado a farmi la doccia (In fila... mi raccomando, non spingete, è un bagno grande, c'è spazio per tutte... Leyla!! Spostati da lì! Tu hai il biglietto n° 45, devi andare in seconda filaaaa!! Leylaaaaaaa !!!! nd Acua *ç* nd Leyla)
- La doccia?Rukawa aspetta noi....- si ritrovò la porta sbattuta sul naso
Si infilò sotto il getto d'acqua bollente considerando che tutto sommato poteva considerarsi felice...Gli aveva detto che l'amava...Se chiudeva gli occhi poteva ancora sentire la sua voce che lo ripeteva...Che bella voce aveva, così calda e dolce non quella specie di becero che usava quando si autoproclamava il Grande Tensai...Calda e dolce come lui...Il suo Hana...suo?Non era esatto...Evidentemente non aveva gradito oppure si era spaventato ....E ora lui doveva tornare indietro richiamato dal suo sogno che diventava importante sopra ogni cosa...Era davvero un egoista..Forse era meglio così lasciare le cose come stavano, lasciare che lui magari imparasse ad odiarlo perché se ne andava un altra volta...Avrebbe solo dovuto dimenticarlo
Uscì fasciato nell'accappatoio di spugna blu mentre con un altro asciugamano si frizionava i capelli (°__________° NdL TEEEME Leyla NdH Leyla... copri la visuale alle mie clienti! Se non ti sposti dovrò chiamare l'uomo della sorveglianza, Uozumi, e farti rimuovere!! Nd Acua) ...andando a sbattere contro Sendo che era rimasto fermo davanti alla porta in attesa con le braccia incrociate al petto determinato a finire il suo discorso
- Cosa è successo....- tornò alla carica
- Nulla...
- Questo l'avevo capito anche io visto che sei tornato presto...- non poté fare a meno di sogghignare Sendo
- Hentai...
- Allora? - lo incalzò l'altro mente finiva di vestirsi
Sbuffando scocciato Rukawa si sedette sul letto passandosi una mano tra i capelli
- Da quello che ho visto eravate a buon punto no?
- Ci spiavi? - il sopraciglio di Kaede si sollevò pericolosamente
- Solo per assicurarmi che non vi ammazzaste...- disse con aria ingenua Sendo allargando ancora di più il suo sorriso (Ehi Sendo ma non è una carie quella sul molare là in fondo? NdL Dove? Dove? NdS .... Ma pensa te... cosa mi tocca vedere!!! Nd Acua) - E allora?che è successo dopo che me ne sono andato?
- mi ha chiesto perché me ne ero andato...
- e tu che hai risposto?
- Per te..
- COOOOSSSSAAAAAAA????
- Anche lui ha reagito così..
- Ma Rukawa
- E poi mi ha preso a testate andandosene...
- Tu l' hai seguito voglio sperare
- No
- Ma come no?Insomma Kaede...
- Se lui non ha capito... (adesso.. voglio sapere se questo uomo è tonto di natura oppure ha il cervello grosso come una palla da basket, però vuoto dentro!!!! Nd Acua!!!)
- Ma Kaede la gente non ti legge nel pensiero...E adesso che farai?
- Torno a New York
- Come torni a New York
- Sendo...non credo che
- Eh no Rukawa tu devi trovare Hana e parlargli, spiegargli
- Cosa?
- Quello che hai detto a me...
- E poi?
-Come e poi?vuoi il disegnino?( Acua sta preparando un cartellone con un disegno immenso, "magari la Kitsune si sveglia"nd Acua)
- Andiamo Sendo tu credi davvero che io e Hanamichi...
Esasperato Sendo si parò davanti a Rukawa con i pugni stretti e lo sguardo irato
- Certo!Se no io che avrei rinunciato a fare a te?
- Akira...
(((((°____________° <---- questo è Hana....NOOOOOO pure il porcospino ora????? TEEEMMMEEEEE Leyla io ti uccido...))))
- Lascia perdere non voglio sentirti dirmi nulla Kaede...Solo concedimi il desiderio di vedere felice una persona per me importante
Rukawa alzò un braccio per fermarlo:
- Lascia stare OK?
- Ma perché basta cercarlo parlargli, spiegargli...( e tu ti aspetti che questa mummia apra la bocca per parlare??? Nd Acua)
- Devo tornare a New York
- Perché?
Sbuffò spazientito quella conversazione stava diventando un pò monotona
- I play off
Sendoh lo guardò fisso
- Pensavo Hanamichi fosse importante per te
- Anche la mia carriera...
Rinchiuse il borsone e si sedette sul letto incrociando le braccia al petto facendo capire a Sendo che considerava chiuso l'argomento
Sendoh spazientito prese la giacca e uscì sbattendo la porta
Hanamichi Sakuragi
"Sei proprio un Baka Kitsune!!!"
"Doaho!"
"Volpe spelacchiata"
"Decerebrato!"
Basta quello che era troppo era troppo, lo aveva riafferrato per le spalle e gli aveva tirato un'altra testata, quindi si era allontanato!
Farfugliando fra se e se quanto fosse imbecille la Kitsune! Ma che gentile che era stata! Lo aveva fatto stare da cani per tutti quei mesi, per poi uscirne fuori con un "L' ho fatto per te scimmia rossa..."
Bhè forse nelle fantasie del Tensai aveva aggiunto qualche parolina in più, la voce risultava essere più dolce e le mani della Kitsune stavano carezzando il suo corpo.. ma il succo della questione non cambiava!
Rukawa se n'era andato! Lo aveva fatto soffrire e stare male! E poi non ammetteva neanche che se n'era andato per i suoi porci comodi!!
Continuò a camminare, incurante degli sguardi che la gente gli lanciava... del freddo e della pioggia che continuava a cadere... camminò fino a che non si ritrovò sulla spiaggia e li, si lasciò cadere sulla sabbia bagnata!
Se non fosse stato così arrabbiato, probabilmente si sarebbe messo a piangere, ma ora lui aveva solo in mente il libro di ricette da cucina "1000 modi per cucinare una Kitsune decerebrata, egoista e vigliacca!" Tirò un pugno nella sabbia, indurita dalla pioggia, e poi un altro e un altro e un altro ancora! Doveva sfogarsi e lo fece, picchiandosi con la sabbia, sino a che le mani non cominciarono a sanguinargli e il fiato gli divenne corto per lo sforzo!
Era inutile rimanere in quel luogo... tanto la Kitsune non lo avrebbe mai rincorso... in fondo lui ci sperava, sperava che Rukawa lo avrebbe seguito e gli avrebbe chiesto scusa... ma era solo un illusione! Una speranza vana e completamente falsa! Sarebbe tornato alla sua casa, mentre probabilmente la volpe tornava in albergo a preparare i bagagli!
Cosa aveva significato per lui tutto questo?... era stato solo il completamento di una bella giornata. Il modo di trovare un po' di calore, di rubare a qualcuno un po' di calore! Di sfruttarlo per qualche secondo e poi... poi lasciarlo andare, buttarlo via e dimenticarsene, per tornare con la mente alle sue partite future, perché ormai il Tensai ne era certo... alla Kitsune ronzava solo una cosa in testa: "Il basket"
Doveva andare a casa... eppure c'era qualcosa che lo tratteneva a rimanere li, qualche speranza, come se in quel momento quel Baka potesse passare di lì per caso... potesse arrivare di corsa dalle acque, come una venere (Ru stile Venere del Botticelli? °________° NDL), e chiedergli scusa! Perché era proprio quello che doveva fare, la Kitsune si doveva prostrare ai piedi del grande Tensai e chiedere umilmente perdono!
Non si rese contro del tempo che passava, e non si rese conto di addormentarsi in preda dei suoi pensieri... l'unica cosa di cui si rese conto fu del malefico raggio di sole che spuntava dalle nuvole e che si andava a incuneare direttamente sui suoi occhi... lo maledisse anche per quello!
Si alzò dalla spiaggia, aveva la sabbia ovunque sul suo copro ed era estremamente esausto! Picchiarsi con miriadi di granelli di sabbia non era certo un impresa da poco.. anche se era il grande, magnifico, supremo Tensai, anche lui faticava a volte!
Si girò per allontanarsi, quando nel suo campo visivo fece la sua comparsa lui, il porcospino sorridente! L'uomo perfetto per la pubblicità di un dentifricio! Akira Sendoh!!!
"Che diavolo vuoi Smileman? Venire a vedere e ridere di me? Bhè... puoi anche scordartelo! Il grande Tensai non si lascia prendere in giro da nessuno, e se non te ne vai ti ridurrò ad una poltiglia così disintegrata che neanche i granelli di sabbia saranno paragonabili a te!"
Aveva detto tutto questo senza prendere fiato... guardando negli occhi il suo avversario e stringendo a forza i pugni... tanto da fermare il sangue che colava dalle nocche...
"Calmati Sakuragi! Lui sta partendo!"
Cosa? Chi stava partendo? Certo, non aveva bisogno di un indovino per capire a chi si stesse riferendo Sendoh! Era chiaro: Kaede stava partendo! Ma a lui non importava, che morisse quel Baka Kitsune! Che morisse e non si facesse più rivedere!
Alzò le spalle e scansò in malo modo l'alto giocatore del Ryonan...
"Non ti importa niente? Non ti interessa che il ragazzo che ti piace stia per partire e non tornare mai più?"
SI fermò solo un decimo di secondo a pensarci... davvero non gli importava, davvero voleva che morisse? Che sparisse nei meandri di quella grande città chiamata New York?
Stava delirando, la Kitsune lo aveva preso in giro... e lui stava pensando di perdonarlo? Ma non poteva mica essere impazzito! No, non lo avrebbe perdonato! Non gliene importava, alla Kitsune interessava solo il basket, e allora che sparisse e andasse a giocare, lasciandolo finalmente in pace! In fondo... ora non aveva mica dei rimorsi! Ora lui era libero da quell'angoscia che gli " e se..." gli avevano fatto provare. Ora lui gli aveva confessato tutto. Gli aveva detto che cosa provava, stava alla Kitsune l'immenso onore di accettare l'affetto del Tensai, non certo ad Hanamichi il dover strisciare implorante alla sua porta perché lui lo accettasse nella sua vita!
Sendoh guardò Sakuragi allontanarsi, e non ci vide più dalla rabbia. Lui aveva rinunciato! Aveva lasciato Rukawa andare, solo perché di sicuro era Hanamichi la persona giusta per lui... e adesso? Il rossino lo lasciava andare via così? Era chiaro che entrambi stavano soffrendo! Era chiaro che entrambi provavano determinati sentimenti nei confronti dell'altro... eppure, entrambi non volevano accettarlo! Entrambi si nascondevano dietro alla loro caparbietà, alla loro finta rabbia e alla loro cocciutaggine!
Sospirò profondamente per non fare o dire cose di cui dopo potesse aversene a pentire! Quindi elaborò velocemente una tattica, il sorriso gli comparve di nuovo sul viso e fischiettando un motivetto di battaglia...
Sakuragi si fece una lunga e rilassante doccia... durante la quale, però non si rilassò minimamente... continuava a maledire la Kitsune, a farsi il sangue marcio, proclamando la solenne ingiustizia che la Kitsune gli aveva fatto!
Uscì dalla doccia e si ritrovo in una stanza invasa dal vapore... aveva aperto al massimo l'acqua calda per cercare di cancellare col calore il ricordo di quei due occhi color del cielo... doveva dimenticare quello sguardo da Kitsune! DOVEVA!!
Si rivestì in fretta e decise a recarsi in cucina per prepararsi qualcosa da mangiare... ma qualcuno fermò i suoi propositi! Qualcuno che stava bussando violentemente alla porta... qualcuno che lo stava particolarmente infastidendo... qualcuno come Akira Sendoh!
Se lo ritrovò davanti, sorridente più che mai... che gli allungava una borsa e continuava a sorridere, senza degnarsi di proferire parola!
Afferrò in malo modo la borsa e gli sbatté la porta in faccia... ma appena ne vide il contenuto riaprì immediatamente...
"Che diavolo significa?"
Chiese tirando fuori dalla busta di plastica una fascia nera, di spugna, in tutto uguale a quella di un certo Kitsune... da quel che si ricordava Sakuragi quel Baka non se ne separava mai!
"Se l'è dimenticata! E quindi... tu ora gliela riporti!"
"Cosa??? Ma dico sei completamente impazzito? Lo dicevo io che il tuo sorridere sempre era indice di un problema cerebrale!!"
"Avanti Sakuragi... non avrai mica paura di lui! Oppure no?"
"Paura io...tzè.. ma quando mai! Solo non lo voglio più vedere! Se non sarà lui a strisc..."
"Vedi che hai paura!"
Come diavolo era finito in tutta quella storia, o tanto meno come diavolo era cominciata... sapeva solo che adesso era li... all'aeroporto di quell'immensa città... o meglio, ora non c'era già più... era sopra a un taxi diretto verso un indirizzo sconosciuto...
Aveva il piccolo foglietto di carta stretto fra le mani, il cuore che gli batteva forte in gola! Perché era così agitato? Sarebbe andato li, gli avrebbe tirato in faccia la fascia e probabilmente ricordato quanto fosse Baka quella Kitsune! Poi sarebbe girato sui tacchi e se ne sarebbe andato col primo aereo diretto in Giappone...
Non lo sfiorava minimamente il pensiero che Sendoh gli aveva procurato il biglietto di sola andata... non pensava affatto che aveva lasciato tutto, casa aperta, bagagli e soldi dietro a se... ora doveva solo dimostrare a quel dannato porcospino che lui non aveva affatto paura di Rukawa! Che sarebbe andato li, che gli avrebbe restituito la fascetta e che avrebbe concluso una volta per tutte quella storia!
Scese dal taxi e chiese, in un inglese stentatissimo, di aspettare qualche minuto... tanto non aveva i soldi per pagare... ma a questo lui non pensava...
A grandi passi raggiunse quell'edificio... quel bellissimo edificio... si dette dello stupido per aver pensato che la tana di quel Baka potesse essere bellissimo! Bussò alla porta e, se non fosse stata una porta robusta, di sicuro la avrebbe buttata giù...
Attese!
Attese e mentalmente ripassò il suo discorso...
Doveva lanciare la fascetta.
Doveva urlargli qualcosa...
e poi finalmente tutto sarebbe finito!
Ma appena la serratura girò nella toppa... il cuore smise per un istante di battere, tutto l'ossigeno del suo cervello smise di circolare e lui si ritrovò immerso nella nebbia. Le ginocchia improvvisamente molli, e sentiva su di se un peso immenso, quasi stesse portando il mondo sulle spalle...
Da una mano stringeva la fascetta... dall'altra il pezzo di carta, dita ancora scorticate per il suo incontro di box con la sabbia... fiato improvvisamente corto... volto rosso come i suoi capelli...
Ecco come si presentava... si presentava a due occhi da volpe spalancati a fissarlo! Le labbra si mossero da sole... e senza che lui se ne rendesse conto gli stava dicendo...
- Ai shiteru Kaede!

Rukawa stava dormendo sul divano con il piccolo Dohao accoccolato sul torace...Sentì bussare alla porta...chi diavolo poteva essere?Non la padrona di casa dal momento che aveva pagato l'affitto giusto prima di partire per il Giappone...Il gattino lo guardava fisso:
- Se ne andranno...- mormorò piano grattandogli un orecchio e tornando a chiudere gli occhi
Il Giappone...Gli scappò un sospiro involontario.Il pensiero del Giappone lo aveva fatto star male...ripensava a Sakuragi...era partito...scappato di nuovo ritornato in una realtà che gli permetteva di non lasciarsi coinvolgere, stravolgere...nonostante quello che aveva detto Sendo...
I colpi alla porta si ripetevano e non accennavano a smettere
Si alzò spazientito e spalancò la porta...Due occhi, il fuoco...
- Ai shiteru Kaede
Come? Come aveva potuto essere così debole! Di nuovo! Come?????
Si maledì più e più volte! Ora la Kitsune aveva vinto, lui era andato strisciando alla sua porta... gli aveva confessato di nuovo il suo amore... e non era affatto come doveva andare!!
Si maledisse e girò furibondo sui tacchi, deciso a risalire sul taxi e tornare in Giappone... poi si ricordò della fascetta, quindi si rigirò di scatto deciso a tirarglielo, solo per ritrovarsi bloccato di nuovo in quello sguardo...
Rukawa sbatté un paio di volte gli occhi incredulo Hanamichi era davanti a lui...cosa ci faceva lì a New York?...Lo vide girare sui tacchi e poi tornare a voltarsi verso di lui...aveva in mano qualcosa che stringeva convulsamente:
- Hai...hai dimenticato questa...
Gli mostrò la fascia nera... ma quello non sembrava capire, anzi lo fissava con occhi sbarrati e uno strano movimento indecifrabile delle sopracciglia.
Rukawa abbassò lo sguardo su quello che gli porgeva...la sua fascia di spugna?Poi la sua tipica risposta
- Hn...
Hanamichi lo guardò spalancando gli occhi e a quel punto mandò a quel paese tutto! Tutti, il porcospino per primo, ma che diavolo ci stava a fare ancora li a guardarlo?Eppure sarebbe rimasto lì a guardarlo per sempre affondare in quelle pozze azzurre era ciò che voleva di più al mondo in quel momento...null'altro contava...non Harukina cara, non la sua presunta rivalità contro di lui...Solo quegli occhi e quel calore che pareva sprigionarsi da essi...
- Ehi volpaccia io mi sono messo in viaggio per riportarti questa stupida fascetta e tu almeno potresti...Al Diavolo...- gli lanciò la fascetta di spugna addosso e si incamminò verso le scale borbottando tra sé. Si affrettò a sparire dietro la curva del pianerottolo, stava tremando, un pò per la tensione che stava scivolando via, un pò per la rabbia e la delusione che stava provando... ma Perché quell'idiota si comportava sempre così?Idiota?Forse era lui a essere l'idiota della situazione...precipitarsi lì dall'altra parte del mondo per riportare una stupida fascetta di spugna a un altrettanto stupida Kitsune...Poteva sempre ricomprarsela no?
Rukawa si chinò a raccogliere la fascetta...Proprio non riusciva a capire...lui non l'aveva dimenticata...che diavolo andava blaterando quel Dohao?Ancora oggi agli allenamenti l'aveva usata per asciugarsi il sudore...era ancora lì fermo sulla porta a guardare perplesso il punto in cui era sparito Hanamichi come se si fosse trattato di un' apparizione...e sarebbe rimasto lì per chissà quanto tempo se il piccolo gattino non si fosse affacciato alla porta e incuriosito non si fosse avventurato sul pianerottolo annusando attorno a sé
Rukawa lo seguì:
- Dohao vieni qui dove vai...
Il gatto imperterrito pensando si trattasse di un gioco corse giù per le scale
- Dohao....
Hanamichi era sulla porta del palazzo che si guardava intorno imbarazzato frugandosi nelle tasche dei pantaloni, arrivato davanti al portone si era improvvisamente ricordato di non avere un soldo...Cosa avrebbe potuto fare adesso?Chiedere dei soldi a Rukawa?Mai e poi figurarsi se quella dannata Kitsune avrebbe spillato dei soldi per lui..In quel momento si sentì apostrofare nel solito modo e così si volse:
- Che vuoi Kitsune? - era evidente che Rukawa non se lo aspettava di vederlo ancora li! Non pensava che girato l'angolo sarebbe stato faccia a faccia con lui... ma probabilmente era solo uno stupore passeggero. Certo... Hanamichi tornò con la mente al suo attuale pensiero... come pagare? Cavolo aveva sentito che alcuni facevano una brutta fine da quelle parti... e adesso? Aspetta un attimo! La Kitsune aveva detto che non parlava con lui... e con chi allora? Hanamichi si accorse solo ora del piccolo gatto tra le mani di Rukawa...
- Hn non parlavo con te...- borbottò chinandosi a raccogliere il gattino che stancatosi del gioco aveva cominciato ad arrampicarsi sui suoi pantaloni
- A chi parlavi?
- al gatto...che ci fai ancora qui
Sakuragi arrossì:on poté trattenersi dall'arrossire, che dire? Era stato un dohao... non aveva pensato al denaro... cosa doveva fare adesso? Vide Kaede che lo guardava mentre accarezzava il micetto tra le sue forti braccia, così si decise... non aveva più molto da salvare della sua reputazione con Rukawa... blaterò velocemente:
- non ho soldi per pagare il taxi
Un sorrisetto... cioè un increspatura ai lati della bocca della Kitsune... ovvio! Lo stava prendendo in giro... Hanamichi strinse i pugni mentre rabbia e frustrazione lo stavano assalendo avrebbe voluto essere al suo posto..
- Sei proprio un Dohao
Il gattino si mise a fare le fusa e lui si chinò a posare un bacio sulla testa:
- Non parlavo con te...-
Il gattino era davvero fortunato, dopo aver cominciato a fare le fusa... Kaede aveva posato un leggero bacio sulla sua testolina... Come avrebbe voluto essere al suo posto.. e come mai il gattino rispondeva al nome di Dohao? Che alla Kitsune non uscisse altro suono? Probabilmente la sua difficoltà nel parlare era dovuta a mancanza di vocaboli... e Dohao era uno di questi!
Con una mano frugò nella tasca dei pantaloni estraendo 10 dollari e glieli porse.Lui li guardò sorpreso...
- dovrebbero bastare...
Hanamichi si sporse per prendere i soldi ma rimasero incatenati con gli sguardi... era stato rapito da quello sguardo... di nuovo quello sguardo... di nuovo quegli occhi! Dopo qualche istante Rukawa parlò riscotendo entrambi:
- Forse è il caso che paghi il taxi...
- Eh? - non poteva pensare... tutte le sue funzioni che non venivano ricollegate agli occhi e alla vista erano totalmente partite..
- il taxi Dohao...
Gia il taxi... si affrettò a riprendere il controllo sul suo corpo, quella Kitsune era anche una Kitsune magica... sicuramente aveva usato una formula magica su di lui... qualcosa per stregarlo... così fu grato della pioggia gelata che lo bagnò completamente in pochi secondi...
Pagò il taxi e senza pensarci lo lasciò ripartire... poi si dette del cretino! Come faceva a tornare in Giappone? Senza che se ne accorgesse Rukawa e il gattino lo avevano seguito fuori...
Quando il taxi ripartì lasciando Hanamichi su quel marciapiede Rukawa si volse e mentre rientrava:
- Vieni...- gli disse semplicemente dirigendosi verso il piano del suo appartamento senza aspettare di vedere se l'altro lo seguiva...
Come un automa lo seguì di nuovo all'interno dell'edificio e nell'appartamento... Rukawa rientrato nel suo appartamento mise il gatto sul divano, anche se quello parve non apprezzare. Cominciò allora a carezzarlo con le dita mentre quello cercava di morderlo:
- Smettila Dohao! - lo apostrofò con voce dolce dandogli un leggero buffetto e lasciandosi catturare il dito dalle zampette del piccolo
Hanamichi si fermò sulla porta e adesso che diavolo aveva fatto? Perché quella Kitsune non lo lasciava in pace? Alzò lo sguardo a guardare la Kitsune mentre interagiva dolcemente col micetto...
- Di fare che?
La voce di Hanamichi lo fece sussultare e così lo aveva seguito nonostante tutto...E ora?
- Non parlavo con te...
Sakuragi si mosse avvicinandosi al divano e vide il gattino mentre si girava voluttuosamente sulla schiena e lasciava che le lunghe dita di Rukawa gli solleticassero lo stomaco...
Sorrise internamente... non doveva dare altre soddisfazioni a quel Baka insensibile.
- Perché lo hai chiamato Doaho?
- Perché è un Dohao!
Senza aggiungere altro se ne uscì di stanza... lasciando entrambi insoddisfatti, il micetto miagolò... alquanto arrabbiato di essere stato lasciato a metà nelle coccole...e Hanamichi con una risposta insoddisfacente.
Rukawa si diresse in cucina e si accinse a preparare del tea, quel Dohao era completamente fradicio...Venire a New York solo con la divisa della scuola e senza valigia...Sembrava fosse partito in fretta e furia come se qualcuno lo avesse caricato sull' aereo e qualcosa gli diceva che quel qualcuno era stato Akira Sendo
- fatti tuoi mai vero Akira? - borbottò fra sé
E ora che avrebbe fatto?E sopratutto cosa voleva Hanamichi?Per quale motivo si era precipitato lì solo per la sua fascetta...o meglio quella che credeva essere la sua fascetta...Doveva ammettere che Akira era stato molto subdolo. Perché doveva per forza trattarsi di un idea di Akira...Hanamichi era troppo sincero e stupido per architettare una simile messa in scena...Chissà se aveva dovuto caricarlo di peso sull'aereo...
Quando ritornò con due tazze di tea e un cambio di vestiti si fermò stupito dello spettacolo che si presentava ai suoi occhi: Hanamichi stava sdraiato sul divano profondamente addormentato una mano abbandonata sopra la testa e un altra sul piccolo gattino acciambellato sul suo stomaco:
- I miei due Dohao....
Posò le tazze sul tavolino basso davanti al divano e si sedette nell'angolo del divano lasciato libero dalle lunge gambe di Hanamichi, lo osservò dormire per un po'...
Quando dormiva non sembrava neppure lui... aveva un espressione così dolce e rilassata...Si alzò un attimo e raccolse la fascetta di spugna che Hanamichi gli aveva tirato addosso e che prima di seguire il gatto aveva posato vicino alla porta. Tornò da Sakuragi e si chinò a sfiorargli lieve la tempia. E ora?
- Cosa devo fare con te Dohao?
Gli si avvicinò posando il capo sulla sua spalla e sistemandosi comodamente...Dopo pochi minuti si addormentò di botto cullato da quel piacevole tepore senza minimamente prevedere le conseguenze del suo gesto
Il rumore di un tuono lo riportò violentemente alla realtà... non era di certo nel suo letto a Kanagawa... ma dove diavolo era? Si trovava al caldo e c'era una pace confortevole... Spostò lo sguardo e si trovò faccia a faccia con un addormentata Kitsune... si trovava tra le braccia di una addormentata Kitsune... si trovava nella casa di New York tra le braccia di un addormentata Kitsune.. E non poteva tornare in Giappone!!!! Lo guardò un istante sentendosi intenerito mentre gli scostava una ciocca di capelli dal viso...Sconvolto dalla tenerezza che lo invase si tirò a sedere di scatto, facendo cadere Kitsune e gatto per terra... lo guardò scioccato! Perché era tra le sue braccia, che cosa era successo?? Che la Kitsune lo avesse drogato per poi approfittarsi del suo corpo?
No! Anche di quello non poteva essersi appropriato!(Esagerato Hana NdL ...ohi ohi... Le, parla + piano che se ti sente si arrabbia... nd Acua)
- Lurido Kitsune!!!Che diavolo... che ci facevi avvinghiato a me? Che cosa mi ha fatto?
Per tutta risposta ricevette uno sguardo innervosito e ancora mezzo addormentato del Kitsune... Quindi senza rispondergli si alzò e prendendo tra le braccia il gattino sparì di nuovo in cucina...
Hanamichi non ci vide più... che diavolo era successo? Lui proprio non se lo ricordava... Forse era tutto un brutto sogno... forse era un incubo... sì, probabilmente era così, tra un pò Yoehi sarebbe andato a svegliarlo per andare agli allenamenti!!
Si tirò una sberla... forse un pò troppo forte... e si rimise a sedere sul divano con gli occhi chiusi.
- Che stai facendo Dohao? - lo osservò dalla porta del cucinino mentre si prendeva a schiaffi
Aprì di nuovo gli occhi... piantandoli in quelli di Rukawa e si sentì risucchiato... no... quello era e doveva essere un incubo! Per forza!! Si alzò in piedi di scatto e avanzò minaccioso verso il moretto... il micio si sfregò contro le sue gambe e fece si che Rukawa schivasse il suo pugno senza accorgersene.
Aveva sganciato quel destro, dritto verso la mascella del volpino, e se quel gatto non si fosse strusciato e Kaede non si fosse accucciato lo avrebbe steso. E invece... sbilanciato, si ritrovò a cadere per terra...
Fortuna che le braccia di Rukawa lo afferrarono e lo fecero tornare saldo sui suoi piedi. Come era piacevole quella sensazione... quel calore che quelle mani emanavano... come si stava bene tra quelle braccia. Rukawa appena le sue mani furono sul suo torace prese la sua decisione e quando l'altro provò a divincolarsi lo fece cadere sul divano sedendoglisi sopra a cavalcioni con il micio davanti...gli mise una mano sulla fronte per impedirgli di girare il volto
- Sta un pò fermo doaho!
- Perché dovrei stare fermo? Perché diavolo non te ne vai all'inferno?? E mi lasci in pace? Perché?
- Perché sei in casa mia - Bhè... in effetti aveva proprio ragione... era lui che era piombato a casa sua, non viceversa!! Cercò di nuovo di alzarsi ma senza successo... Il Kitsune non sembra ma è pesante!!!
Sbuffò bisognava sempre spiegargli l'ovvio
- Perché sei venuto?
- Per riportarti quella stupidissima fascetta!! Anche se adesso me ne pento vivamente!
- Non dire sciocchezze!Quella non è la mia fascia di spugna! - gli stava dando del bugiardo? Stava forse dubitando delle sue parole? Già.. e quando mai il Kitsune si era fidato di lui? Mai... Perché stupirsi poi d'improvviso realizzò quello che Rukawa aveva detto...La fascetta non era la sua...Fermi tutti! Che cosa??? Ma quel dannato porcospino gli aveva detto che doveva riportargliela che se no la Kitsune sarebbe impazzita dalla superstizione! Non avrebbe più giocato a basket...ma che diavolo??
- Non è tua?
- No!
Spalancò gli occhi ancora incredulo mentre un vago sospetto lo assaliva...Che il Porcospino Hentai avesse voluto prendersi gioco di lui?che lo avesse mandato da Rukawa per renderlo ridicolo?E se anche Rukawa fosse stato d'accordo?Se avessero organizzato tutto questo alle sue spalle?
- Sei sicuro?
- Dohao!- proprio non poteva farne a meno era più forte di lui
Vedendo che Hanamichi non rispondeva ripeté la domanda un po' scocciato di dover sprecare tutto quel fiato
- Oi Doaho! Allora? Perché sei qui?
E ora? Che cosa rispondere... lui era sicuro di essere li per la fascetta... e adesso? Perché era li? Perché il porcospino lo aveva provocato! Si... ma di certo non era la migliore giustificazione della sua presenza! Che cosa rispondere? Cosa?
- Ti sei addormentato?
- Oi Kitsune! Ma la pianti? Di solito non parli... stai un pò zitto e lasciami pensare!
Gli scappò un ghigno involontario...era troppo facile, troppo divertente farlo arrabbiare e poi gli piaceva la luce che attraversava il suo sguardo quando si arrabbiava...se no Perché lo avrebbe sempre stuzzicato quando ancora giocavano assieme? Troppo divertente davvero:
- E da quando pensi?
- Grrr...Baka Kitsune!!
Lo vide stringere i pugni e li guardò e vide le escoriazioni...
- Hai fatto a pugni, vedo!
Strinse di nuovo i pugni e solo ora si rese conto che gli facevano un pò male... se li guardò e vide le escoriazioni... poi si ricordò della spiaggia e del suo match di box con la sabbia.
Senza dargli il tempo di capire gli aveva prese una mano tra le sue ispezionando le lievi ferite, soffocando l'impulso di baciare quei tagli scese dal suo stomaco. Si diresse verso il bagno tornando poco dopo con la scatoletta del Pronto Soccorso... si risedette al suo fianco e riprese la sua mano...Cominciò col inumidire un batuffolo di cotone e a umettere le sue nocche. Tutto andò bene fino a che il gattino non decise dare una mano al suo padrone e cominciò a mordicchiare l'altra mano di Sakuragi:
- Ahi...- brontolò l'altro lanciando un'occhiata di fuoco al piccolo animale
Rukawa si volse verso il micio che impaurito dalle occhiate di Sakuragi si era rannicchiato contro il bracciolo lo guardò e guardò Hana...Erano così simili lo stesso sguardo: il gatto rannicchiato con il pelo arruffato e pronto a saltare contro Hanamichi se solo avesse tentato qualsiasi gesto e Sakuragi lo stesso...Fece una cosa che sconvolse entrambi...Rise. Rukawa scoppiò in una risata cristallina:
- Oi Kitsune sei impazzito per caso - tentò di dire Hanamichi
Rukawa non lo ascoltava si era lasciato scivolare a terra e rovesciando il capo indietro aveva poggiato la testa sul divano...il piccolo micio si avvicinò timidamente al padrone guardandolo con la testina reclinata e un aria perplessa
- Kitsune...- gli posò la mano sulla spalla
Rukawa percepì il suo calore e afferratala lo tirò per terra accanto a sé...strofinando poi il suo volto nell'incavo sotto il mento, continuando a ridere
- Kitsune...- pareva che Hanamichi non sapesse dire altro cercava di scostarlo da sé ma Rukawa gli passò un braccio attorno al torace stringendosi a lui. Il gatto saltò in mezzo a loro:
- i miei due Dohao...
Sentì Hanamichi irrigidirsi
- Perché...lo hai chiamato Dohao Kitsune - gli sussurrò sui capelli
Smise di ridere cercando di recuperare un po' di fiato:
- mancava un Dohao nella mia vita
L'altro non rispose e Rukawa:
- E tu perché sei venuto a New York?
- Per la fascia...Sendo ha detto che...
- Già Sendo...mi sa che dovrò ringraziarlo...
- Perché?
Si alzò a incontrare lo sguardo di Hanamichi era sorpreso, spaventato, in attesa...chissà se si rendeva conto di quante implicazioni nascondeva quella domanda...e la risposta che lui avrebbe dovuto dargli...parole di nuovo parole...lui non era bravo con la parole non gli piacevano...
Gli posò una mano sulla guancia...e si sporse per baciarlo...
Lo squillo del telefono risuonò per la casa silenziosa...
Rukawa si scostò controvoglia alzandosi dal pavimento lasciando Hanamichi con gli occhi spalancati e il cuore in tumulto...La Kitsune....la Kitsune stava per baciarlo?Deglutì un paio di volte...si sentiva la gola secca e il cervello incapace di connettere...
- Pronto...- rispose con un tono che avrebbe scoraggiato chiunque dal proseguire
- Ehilà Ru chan - la voce allegra di Sendo
- Che vuoi?
- Sapere se Hana è arrivato sano e salvo....Sai l' ho caricato sull'aereo con il biglietto di sola andata il tuo indirizzo e la fascia di spugna senza soldi e bagagli...
- Sì è arrivato
- Bene e...
Rukawa prima di rispondere si volse a guardare Hana che lo fissava da sotto in su mentre accarezzava il gattino che gli si stava arrampicando sulla maglietta
- Avevi ragione tu...
- E allora....
- Resta qui
- Ohhh bene sono felice...Bhè vi lascio avrete tante cose da dirvi e da decidere...
- Sendo
- Si Ru chan
- Grazie...- borbotto piano; così piano che sicuramente l'altro non l'aveva sentito
Depose la cornetta e aspettò qualche istante per voltarsi. Sentiva lo sguardo di Sakuragi sulla sua schiena...
Com'era bello... con la schiena muscolosa, sempre deciso in tutto quello che faceva, sempre sicuro sulle scelte da prendere... poi si rese conto della scelta che aveva fatto Rukawa! Aveva scelto per lui!!
- Ohi Kitsune... chi è che resta con te?
Sapeva già la risposta... lo sapeva che si rivolgeva a lui! Sapeva che aveva scelto per lui!! Avrebbe voluto alzarsi in piedi e fronteggiarlo... ma non aveva forze. Troppe cose tutte insieme! Troppe cose e ancora non aveva registrato bene tutto!
Non aveva ben capito che si trovava a New York! Non aveva ben capito che la Kitsune lo aveva quasi baciato, cioè sì, lo aveva capito, era morto e rinato mentre le labbra di quella volpe si avvicinavano alle sue.
- Tu...
- Cosa?? Tu ti sei permesso di decidere per me??
- Hai qualche altro posto dove andare?
- No, ma...
- E allora resti qui! - Rukawa si stava divertendo da morire, vedeva tutti i sentimenti riflessi sul volto di Hanamichi era come leggere un libro aperto...un libro che non si sarebbe mai stancato di leggere possibile che non si rendesse conto di essere così trasparente?Dovette voltarsi nuovamente verso il telefono...
Hanamichi ora non ci vedeva più... possibile che quella Kitsune dovesse essere sempre così gelida? Possibile che doveva essere sempre così impertinente? E arrogante... e dannatamente bella?Si alzò in tutta la sua altezza e lo fece girare a guardarlo... niente! Non c'era niente sul suo viso... ma dopo un attenta osservazione riconobbe una certa luce nei suoi occhi... sembrava divertito! Lo stava forse prendendo in giro?
- Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi...
Fu solo un sussurrò, in fatti Hanamichi non era del tutto sicuro di aver sentito bene, non era certo che quelle parole erano uscite dalla bocca della Kitsune... parole così dolci, che se erano indirizzate a lui... bhè per la prima volta lo aveva fatto restare senza parole.
Si lasciò scivolare in avanti e appoggiò la fronte nell'incavo del collo del ragazzo moro, inspirando a pieni polmoni il profumo del suo dopobarba (Cavolo alti come sono ce l'avranno la barba, no? n/d Acua).
- Kaede... sei sicuro che un Dohao come me non ti darà fastidio?
- Basta che stai zitto e andrà tutto bene!
Ora era troppo stanco, aveva ancora il jet lag addosso così non si rispose alla provocazione... invece spinse Rukawa verso il divano e ce lo fece sdraiare, restando con la testa sul suo petto...
- Che stai facendo?
- Dormi sempre tu... per una volta voglio farlo io! Sono stanco...
- Hana io domani ho la partita!
Quella era una tacita richiesta... Sakuragi doveva alzarsi... ma ovviamente il rossino non lo colse, e rimase a oziare e a lasciarsi cullare dal battito del cuore e dal respiro del volpino. L'alzarsi e l'abbassarsi ritmico del moretto fecero si che la sua stanchezza lo fece sempre più addormentare... e in brevissimo tempo era già nel mondo dei sogni... nel suo mondo ideale dove lui era il Tensai e tutti lo rispettavano come tale, ma la cosa più importante che l'algida Kitsune fosse un pò meno algida e un pò più calda e dolce...
Il miagolio del gatto gli fece aprire di nuovo gli occhi... dove si trovasse questo lo ignorava, era a letto e calde e morbide coperte erano tutte intorno a lui. Il piccolo Doaho si trovava sul suo stomaco e miagolava affamato in suo indirizzo...
Si tirò a sedere e il micino scivolò dal suo petto venendo sommerso dalle coperte... Il rossino scorse col lo sguardo la spoglia stanzetta... dalle tende filtrava qualche raggio di sole... probabilmente era metà mattinata... il brontolio del gatto lo fece sorridere. Il fagottino di coperte che si muoveva stava impazzendo per trovare la libertà... Lui si chinò e sollevò il lembo di lenzuolo che lo imprigionava rivelando un imbronciato Dohao...
- Eh eh... sta attento piccolino! Hai fame?
Il micetto gli rispose con un lieve miagolio... quasi come il suo brontolio di pancia... sorridendo prese il gattino tra le braccia e lo condusse in cucina... Di Rukawa nessuna traccia... di come avesse fatto ad arrivare in quella stanza neanche... ma qualche idea se l'era fatta... Che la Kitsune lo avesse portato in braccio?
Il solo pensiero lo fece sorridere, allora la Kitsune non era troppo fredda! Un minimo di cuore lo possedeva anche lui! Sorridendo versò un pò di latte nella ciotolina per il micetto... Si volse e gli scappò un sorriso...mentre notava sul tavolo una caraffa di spremuta d'arancia e dei cereali...no decisamente la Kitsune non era completamente surgelata...
Aveva detto che giocava forse poteva andare a vederlo giocare...

Uscì dagli spogliatoi per ultimo ci aveva messo quasi un ora a finire di preparasi. Sapeva che Hana lo stava aspettando...Lo sapeva perché lo aveva sentito mentre giocava, aveva sentito il suo sguardo su di sé per tutta la partita. Era stata una sensazione esaltante e inebriante...Aveva giocato come mai aveva fatto in vita sua...sarebbe potuto rimanere su quel parquet per sempre accarezzato da quegli occhi, da quel fuoco che lo bruciava senza mai consumarlo
Solo che quando era terminata la partita era stato assalito da ogni sorta di dubbi e domande......lui lo aveva baciato e aveva deciso che sarebbe rimasto...OK? Ma ora?Si accorse per la prima volta di non sapere cosa fare di non avere il minimo controllo su quella parte della sua vita. Si passò una mano tra i capelli umidi stava cercando in tutti i modi di ritardare l'incontro con Hanamichi... Non perché non lo volesse vedere, anzi il pensiero di quella testa rossa che lo aspettava lo faceva sentire felice. Si bloccò un istante al suono di quella parola. Felice...gli dava un senso strano alla bocca della stomaco, una sorta di euforia, una carezza tiepida al cuore. Come quella mattina quando uscendo aveva lasciato sul tavolo la spremuta e i cereali...Aveva deciso lui di tenere Hana con sé...forse era stato un po' prevaricante,ma quando lo aveva visto lì che avrebbe dovuto fare?...Ora che lo aveva con sé si rendeva conto che non poteva farne a meno...era stato un pazzo a credere che solo allontanandosi da lui lo avrebbe cancellato dalla sua vita e dal suo cuore.
"mi mancava un dohao..." aveva detto circa i motivi che lo avevano spinto a dare quel nome al gatto...Era vero, ma non solo; quel piccolo gatto gli ricordava Hanamichi nella sua instancabile necessità di attirare la sua attenzione anche quando lui lo respingeva o peggio lo ignorava...Quando lo aveva trovato in quell'angolo del parco dove si era fermato a riposare dopo aver fatto footing, il micio gli si era avvicinato mentre lui stava lì seduto sotto l'albero e aveva cominciato a miagolare...Lui aveva aperto un occhio, guardandolo un po' per poi tornare a dormire ma quello aveva cominciato a miagolare e lui aveva riaperto gli occhi e allungato una mano a dargli una leggere carezza e si era rimesso a dormire. Quando si era svegliato il gatto era ancora lì, acciambellato sul suo stomaco che dormiva pure lui. Lo aveva messo giù cercando di non svegliarlo e aveva ricominciato a correre. Dopo pochi passi si era fermato accorgendosi che il piccolo lo stava seguendo....
Si decise a uscire dallo spogliatoio gettandosi la sacca sulla spalla...
Fu fermato dall'inconfondibile rumore della palla da basket che rimbalzava...qualcuno giocava sul campo...E lui sapeva chi poteva essere... cambiò direzione dirigendosi verso il campo, prima ancora di vederlo lo sentì...Stava blaterando qualcosa sulla immensa classe del Tensai mentre palleggiava e si dirigeva a canestro scartando avversari immaginari raggiunse la linea dei tre punti e la superò preparandosi a eseguire un Dunk...
- Ed ecco l'inconfondibile genio del basket che si prepara ad eseguire il suo cavallo di battaglia, uno stupendo... perfettissimo... Slaaaaaaaaaam Dunnnnnnnk
Lo vide saltare ma era rigido scoordinato, sbagliò il tiro e atterrò malamente sul parquet:
- Genio dei miei stivali...a chi voglio darla a bere
Rukawa fu colpito dall'amarezza racchiusa in quelle parole vide che si passava una mano sulla schiena...Raccolse la palla e la scagliò lontano, il rumore sordo della palla che sbatteva contro il muro risuonò nel silenzio del palazzotto...
E ora? Rukawa non sapeva che fare...Chiamarlo?Aspettare che si girasse lui percependo la sua presenza?Optò per questa seconda scelta che gli avrebbe permesso di non farlo sentire in imbarazzo per quel suo sfogo amaro
L'altro rimaneva lì con le mani e la testa infossata
- Dohao...- lo chiamò a un certo punto Rukawa stufo di aspettare
Lo vide passarsi frettolosamente una manica sul volto prima di voltarsi verso di lui, anche a quella distanza Rukawa poteva indovinare gli occhi arrossati dalle lacrime...si guardò intorno, la palla era rotolata a pochi metri da lui. Rukawa lasciò cadere la sacca a terra, si tolse la giacca della tuta dei NYK e raccolto il pallone cominciò a palleggiare dirigendosi verso Hanamichi che lo guardava stupito...Lo trovava adorabile con quegli occhi spalancati e sorpresi fissi su di lui, lo superò senza difficoltà e andò a canestro.
Insaccò la palla nel canestro e senza aspettare di vedere se ricadeva o entrava si volse verso Hanamichi che era rimasto fermo immobile a guardarlo:
- One o One Dohao? - lo provocò e dicendo questo raccolse la palla e gliela lanciò.Vide spuntare il solito sorriso sul volto di Hanamichi e mentalmente si preparò a una delle sue solite sparate:
- Preparati Kitsune ad essere stracciato dal grande Tensai...
Prevedibilmente adorabile! Non c'era che dire...ma in fondo era quello che lo aveva fatto innamorare no?Bhè non solo quello....
Sakuragi avanzava verso di lui (arrgghhh e mo?Che cavolo ne so io di Basket?di solito gioco a calcio...va bhè improvvisiamo......Acuaaa guarda un pò che riesci a fare... nd Leyla ...E' una FF Leyla taglia, no?NdAcua)
Lo scontro vide Rukawa primeggiare sul suo avversario di 8 punti...Si lasciarono cadere sul pavimento ansanti...Nel silenzio che li avvolgeva solo i loro respiri affannosi riempivano l'aria...Rukawa chiuse gli occhi considerando tra sé che il gioco di Hanamichi era diverso da quello che aveva visto nei filmati...Credeva di capirlo l'infortunio era stato brutto e forse ora la paura di farsi di nuovo male bloccava i suoi movimenti...Era come quando se n'era andato...Avrebbe dovuto dire qualcosa, rassicurarlo, parlargli...Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito maledicendo mentalmente questa sua dannata incapacità di comunicare. Lo sbirciò attraverso le lunghe ciglia...stava lì sdraiato accanto a lui anche lui a occhi chiusi perso in chissà quali pensieri...un ondata di tenerezza e...amore lo travolse lasciandolo senza fiato...
- Non sei migliorato molto - disse piano e quando le ultime parole riecheggiarono sopra di lui capì di avere sbagliato di nuovo tutto tono parole e momento
Hanamichi lo guardò...
- Baka Kitsune...come sarebbe a dire..il Grande Tensai non ha bisogno di migliorare - anche se aveva usato lo stesso tono di sempre Rukawa lesse in fondo ai suoi occhi il dolore per quella frase...Lo aveva ferito
- Dohao...- gli uscì senza che potesse impedirselo
Si alzò per nascondergli il suo sguardo...mordendosi le labbra...Perché, Perché doveva sempre ferirlo?
- Temmmmeeeeee!!!!!
- Hn...andiamo a casa
Raccolse la giacca della tuta e la sua sacca e si incamminò verso l'uscita perso nei suoi pensieri
Hanamichi lo guardò mentre si allontanava... sospirò e poi si tirò in piedi...quando furono fuori dal palazzetto sospirò di nuovo mentre le nuvolette del suo fiato si condensavano attorno a lui. Rabbrividì, faceva davvero freddo ... si frugò nelle tasche e ne estrasse un pacchetto di sigarette. Ne tirò fuori una e l'accese..Inspirò profondamente, mentre il fumo che aveva lasciato andare lo avvolgeva. Gli venne da ridere... Stava li, fuori d. Stava cominciando a fare freddino... si strinse alla camicia che ancora indossava. Non aveva altri vestiti e non aveva voluto prenderne di Rukawa, non si sa mai che il volpino si arrabbiasse per quel motivo...
-Non sai che il fumo fa male?
Alzò lo sguardo per incontrare gli occhi blu di Rukawa che lo guardava... non seppe decifrare quello sguardo... forse era solo stupito, forse era solo shockato... Davvero, non lo sapeva dire!
Quindi cominciò a camminare.. Aveva freddo, e il fatto che con quella partitella aveva sudato non lo aiutava affatto!
-Hey Kitsune... posso farmi una doccia quando arriviamo a casa?
-Nh
Eccolo tornato nel suo mutismo, ormai ci aveva rinunciato! Lasciò perdere il fatto che non gli aveva risposto e continuò a camminare, davvero non sapeva se quella fosse la strada giusta, ma lui ci provava, sempre sperando che il Kitsune lo fermasse se andava dalla parte opposta. Quando non lo sentì camminare dietro di se si voltò a guardarlo...
-Bhè? Perché non vieni Ru?
-Buttala o non entri in casa!
Spalancò gli occhi e lo squadrò da capo a piedi.. era davvero stata la Kitsune a parlare? Oppure mentre stava facendo la doccia lo avevano rapito gli alieni e lo avevano sostituito con un clone?
Squadrò ancora un pò il ragazzo dai capelli neri, poi scrollando le spalle lasciò cadere, l'ormai, mozzicone...
-Contento?
-Nh... da quando hai cominciato?
-Con cosa?
-Quel veleno
Ci pensò un secondo... da quando aveva cominciato a fumare? Bhè... la prima volta era stato dopo la morte di suo padre... poi appena entrato nel club di basket aveva smesso...
-Subito dopo il mio infortunio... tanto non credo che comprometterò nient' altro!!
-Nh?
-La mia carriera d'atleta... oh come diavolo la chiama Ayako... io non potrò certo giocare più!
Lo vide rabbuiarsi, come se stesse pensando a quello che aveva appena detto! Ma questo non era possibile! Abbassò le spalle...e ricominciò a camminare... ora si era un pò intristito. Avrebbe voluto che la Kitsune dimostrasse un pò di compassione per lui, magari gli desse una pacca sulle spalle, o anche solo gli facesse capire con lo sguardo che gli era vicino... ma niente!
Se ne era rimasto zitto a fissare il mozzicone ancora acceso, come se lo volesse fulminare con gli occhi!
-Stai sbagliando strada!
Si voltò a guardare di nuovo il volpino... Stava camminando, ma nella direzione opposta. Hanamichi sospirò e cominciò a seguirlo, non fece il minimo sforzo per raggiungerlo. Solo lo seguiva, camminando lentamente con la testa bassa...
Neanche Rukawa faceva niente per aspettarlo. Camminando davanti a lui, perso in chissà quali pensieri
E la delusione divenne di nuovo rabbia. Possibile che quell'insensibile Kitsune non avesse nemmeno un briciolo di sensibilità per capire che cosa stava passando lui??
Arrivarono a casa, nessuno dei due aveva aspettato o raggiunto l'altro... Nessuno dei due aveva più proferito parola...
Hanamichi appena entrato in casa si diresse verso il termosifone acceso per cercare di scaldarsi un pò, la freddezza della Kitsune lo stava facendo gelare! Oppure era il freddo che c'era fuori... questo non lo sapeva proprio dire, sapeva solo che si sentiva perduto! Che cosa era andato a fare a New York? Che cosa si aspettava di trovare? Una volpe diversa, meno artica e molto più aperta e sensibile di come lo aveva lasciato???
Si era solo illuso... si risvegliò dai suoi pensieri trovandosi di fronte un grosso asciugamano... Alzò gli occhi e incontrò le iridi blu di Rukawa...
Si alzò dal pavimento sul quale si era rannicchiato, spalle al calorifero... e prese dubbioso il pezzo di stoffa che l'altro gli porgeva...
- Cosa vuoi?
- Il bagno è in fondo al corridoio. (mm ma non viveva in un bilocale?NdL ... ti ricordo che è sempre un Fanfic... quindi posso diventare un architetto e ingegnere e cambiargli la casa in cinque secondi!! Nd Acua ^^)
E con questo il grande Kaede Rukawa girò sui suoi tacchi e andò a sedersi sul divano a guardare una partita dell' NBA...
Hanamichi rimase a guardarlo ancora un pò... poi stringendo l'asciugamano in una mano scomparve nel piccolo bagnetto e si gettò sotto l'acqua...
Stupido! Era stato uno stupido! Perché era andato a cercarlo? Perché aveva fatto tutta quella strada? Perché?
Tirò un pungo contro il muro della vasca e trattenne a stento un urlo di frustrazione... avrebbe voluto annegare per quella sofferenza che provava. Lui era meno di zero per Rukawa! Era come un cane, anche il modo in cui gli aveva detto che poteva restare! 'Lo teneva con se!' proprio come si diceva con un cane abbandonato! Ci mancava solo che dicesse 'Non sporca, non fa rumori molesti e consuma poco!' Bhè... forse non poteva dirlo Perché non era vero! Lui mangiava tanto, faceva rumore... bhè almeno non sporcava!!! E allora ieri sera?Non aveva significato nulla per lui?Perché l'aveva baciato?Il sospetto che fosse tutto un piano architettato hai suoi danni da Sendo e Rukawa per divertirsi un pò...alle sue spalle...forse avrebbe fatto bene a tornare a Kanagawa, da Yohei e gli altri...la squadra 8diamine era sparito così di punto in bianco...chissà se si erano accorti della sua assenza...
Rimase ancora qualche minuto sotto l'acqua e poi si decise ad uscire. Si avvolse nel grosso manto di spugna che Rukawa gli aveva dato e rimase a fissarsi nello specchio appannato dal vapore. Come diavolo aveva fatto a ridursi in quello stato? Occhi rossi per il pianto e per il sapone che li aveva irritati, denti che battevano per il freddo... e postura tutta contrita per il freddo... Capelli rossi da tutte le parti.
Sospirò rumorosamente e cominciò a vestirsi. Rimettersi di nuovo gli abiti con cui era arrivato, gli unici che possedeva! Sarebbe morto prima che la volpe si rendesse conto che lui aveva bisogno di altri abiti... Si strinse nelle spalle ed uscì dal bagno.
Rukawa non era più davanti alla televisione e seguendo i rumori lo trovò dietro ai fornelli a preparare la cena...
Si avvicinò lentamente e sbirciò dubbioso il contenuto delle padelle, era una specie di frittata con dei grumi che il rossino non sapeva proprio nominare... Se prima non aveva fame adesso aveva proprio dimenticato cosa fosse il cibo.
Sopprimendo l'esigenza di rimettere si allontanò velocemente dalla cucina e si andò a rifugiare sul divano. Distendendosici sopra rimase a fissare la partita che aveva cominciato a vedere prima il volpino... non passò molto tempo che venne raggiunto dal piccolo Dohao... e non passò molto altro tempo che si addormentò...
Kaede Rukawa si girò per l'ennesima volta nel letto...i pensieri gli giravano vorticosi in testa impedendogli di prendere sonno...Strano ma vero lui che dormiva dovunque e in qualunque situazione non riusciva a dormire...E tutto per colpa di una scimmia rossa che stava di là sul divano del suo appartamento di New York...
Stufo di giacere in quel buio ovattato e freddo si alzò scostando bruscamente le coperte...Dal salotto non giungeva nessun rumore oltre al respiro regolare di Hanamichi. Si avvicinò al divano dove dormivano i suoi Dohao...anche il gattino riposava acciambellato sul torace di Hanamichi. Gli scappò un sorriso intenerito mentre sfiorava delicatamente la fronte di Hanamichi scendendo poi lungo la guancia e lo zigomo fermandosi sulle sue labbra....Erano tiepide contro le sue dita fredde...e morbide...chissà che sapore avevano...mentre un vago ricordo infantile lo assaliva sperò sapessero di gelato alla fragola...Lo osservò meglio, stava dormendo con la camicia non aveva indossato la tuta che gli aveva messo accanto alla coperta...solo allora si rese conto che era la camicia della divisa scolastica...quel Dohao si era precipitato a New York senza neppure una valigia. Sendo aveva detto di avercelo caricato di peso su quell'aereo...chissà magari lui neppure voleva venirci...Sospirò...
E lui aveva deciso arbitrariamente di tenerlo con sé...per egoismo Perché senza di lui non poteva stare e quando se lo era trovato davanti sulla porta di casa questa verità lo aveva colpito come una pallonata....Sorrise...come una di quelle pallonate che si scambiavano in Giappone durante gli allenamenti dello Shohoku...era una delle cose che più gli mancava quando si allenava con i New York Knicks...
Lo Shohoku...Akagi sarà stato furioso probabilmente della scomparsa di Hanamichi o magari Sendo aveva trovato il modo di spiegare anche quello...
Lo osservò ancora chissà cosa aveva inteso dire con quelle parole circa la sua carriera?...Forse avrebbe potuto chiamare Ayako per farsi spiegare...scacciò l'idea ci sarebbero state troppo spiegazioni da dare, troppi Perché, risposte che non aveva ancora chiare a sé stesso figuriamoci parlare con altri...
Anche quel pomeriggio al palazzetto avrebbe potuto chiedere a lui invece di uscirsene con quella frase infelice...Per tutta la sera quando erano tornati a casa si era alzato un muro tra loro un muro di silenzio che per la prima volta lo feriva , lui che aveva sempre considerato il silenzio come una condizione naturale e necessaria ora si sentiva male in quella morsa di ghiaccio
Quel pomeriggio con la sua indifferenza lo aveva ferito... di questo se ne rendeva conto da sé...anche se era Mister indifferenza, non-me-ne-frega-nulla-degli-altri..Avrebbe voluto chiedere, informarsi della sua schiena, domandare Perché credeva che l'infortunio fosse così grave da mettere in pericolo la sua carriera di atleta...Ma non ne era stato in grado... Sapeva che il suo atteggiamento stava facendo del male alla persona a cui teneva di più a questo mondo...Forse l'unica...ma non era in grado, non ci riusciva. Non aveva mai imparato a comunicare i suoi pensieri i suoi sentimenti anche con i suoi genitori era così. Per un pò da bambino ricordava che piangeva lacrime amare quando gli altri non capivano i suoi desideri. Crescendo aveva compreso che stava anche a lui dar modo agli altri di capire ciò che si aspettava da loro...Non aveva avuto mai molti desideri nella sua vita anzi uno solo era stato IL desiderio a cui si era dedicato. Giocare in NBA pensando che non ci fosse posto per null'altro e nessun altro nella sua vita nel suo cuore...Poi era arrivato questa rumorosa ingombrante testa rossa che si era installato prepotentemente laggiù...E aveva capito che quello che poteva riempirgli il cuore non era solo il basket, che ce n'era di posto nel suo cuore e che voleva che fosse lui a riempirlo...Era però incapace di dirlo di esprimerlo, sapeva che Hanamichi non poteva certo capirlo...Oh certo pensò con divertita ironia lui era il Tensai...ma c'era un limite alla genialità no?Poteva lui comprendere che quel suo silenzio non era freddezza ma incapacità di esprimere quel calore che gli invadeva il cuore tutte le volte che stavano assieme che lui gli era vicino?Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi...
- Scusami Dohao...- sussurrò chinandosi vicino al suo orecchio
- Baka Kitsune - mormorò Hanamichi movendosi leggermente ma continuando a dormire
Rukawa spostò il gatto che aprì gli occhi miagolando piano esprimendo il suo disappunto
- Shhhh dohao....
Si sdraiò sul largo petto di Hanamichi venendo avvolto subito dal suo calore attirando a sé anche il piccolo micino che si riaddormentò soddisfatto...rimase così per alcuni istanti trattenendo il respiro per paura che si svegliasse pronto a balzare in piedi come una scheggia se avesse percepito qualche movimento o sospiro che gli facessero intendere che Hana stava per svegliarsi...
- Non svegliarti ti prego...- gli sussurrò sul cuore mentre scivolava nel sonno finalmente

Fu svegliato da un vago senso di vuoto e freddo...Era una sensazione strana improvvisa come se qualcosa gli fosse stato tolto...Aveva passato tutta la notte dormendo un sonno profondo, cullato da un calore sconosciuto che però era anche appagante e aveva sognato che Rukawa si avvicinasse al divano sedendosi accanto a lui...parlando con lui chiedendogli scusa, che non era sua intenzione ferirlo..
-non svegliarti ti prego - aveva mormorato prima di sdraiarsi su di lui...Poi il sogno era terminato ed era tornato quel freddo al cuore, quel senso di vuoto....Spalancò gli occhi incrociando solo il musino assonnato del micetto di Rukawa...
Era solo uno stupido un illuso e un povero idiota...ma Perché diavolo si era fatto convincere da Sendo...a venire lì...Per cosa poi...si avvicinò alla finestra del soggiorno ammirando la vista di New York che riprendeva la sua attività frenetica...Rukawa non era in casa...probabilmente era andato agli allenamenti...chissà come faceva a spostarsi in quella città in bicicletta lui che si addormentava anche nel breve tragitto Casa/scuola...Un moto di preoccupazione lo invase...magari rischiava anche di finire sotto qualche auto...aveva visto come guidavano in quella città i taxi e le macchine....un brivido di preoccupazione lo invase mozzandogli il respiro...Lo scacciò con la mano...ormai era chiaro che aveva commesso un errore a venire lì...doveva tornare a casa...andarsene da lì. non aveva speranza...come fare però?Lui non aveva soldi...né il biglietto di ritorno...Sendoh gli aveva dato solo quello di andata...
Sendoh...ma certo...lo avrebbe chiamato chiedendogli di aiutarlo a tornare indietro...E poi...una volta tornato a Kanagawa gli avrebbe spaccato quella sua bella dentiera per essersi preso gioco di lui,per averlo mandato a rendersi ridicolo dalla Kitsune!
Si avvicinò al telefono...alzando la cornetta e compose il numero del centralino...chiedendo in uno stentato inglese di poter fare una chiamata intercontinentale a carico del destinatario...
Non passo molto che sentì il telefono sollevarsi... e la voce impastata dal sonno del porcospino rispondere. Effettivamente non era rimasto molto a pensare al fuso orario... ma da quel che ricordava... in Giappone doveva essere notte fonda in quel momento... Si rimproverò mentalmente e poi prendendo coraggio disse tutto d'un fiato...
-Mi hai cacciato tu in questo pasticcio... Ora voglio che mi mandi il biglietto per il ritorno!!
Rimase ad aspettare la risposta che arrivò solo dopo molto tempo... impastatissima dal sonno...
-Ma chi parla?
Con un impeto di rabbia sbatté il telefono in faccia a quel demente di Sendo! Come poteva fare una domanda così cretina? Chi voleva che lo chiamasse dall'America?? Micheal Jordan???
Poi ritornò lucido e comprese che doveva richiamarlo, Sendo era l'unico che poteva aiutarlo! E poi.. era colpa sua se lui era andato fino a New York... così adesso, lui era tenuto ad aiutarlo!!
-Pronto???
Questa volta la voce era esasperata... anche se sempre assonnata...
-Sendo? Sono io Hanamichi!!
-Ma ti rendi conto di che ore sono qui in Giappone??
-Scusa... ma dovevo chiamarti in questo momento... lui è ad allenarsi!
-Hana? Cosa è successo??
-Voglio tornare a casa!! Quindi... tu mi devi mandare un biglietto! Non ho soldi con me! Ma ti prometto che appena torno a casa ti restituisco i soldi con qualche lavoretto extra!
Non aspettò risposta e chiuse il telefono in faccia ad uno sgomento Akira Sendo...
Quello però che non poté sapere è che adesso Sendo era molto più che sveglio... e già nella sua mente adirata si stava preparando un piano d'azione.
Rukawa tornò dagli allenamenti solo nel tardo pomeriggio...Trovò la casa in ordine e Hanamichi che giocava seduto sul divano con il piccolo Dohao tutto intento alla scalata della sua gamba....
Hanamichi rideva di cuore...un sorriso così innocente e infantile che lo lasciò intenerito
- Ho portato la cena...- mostrò il sacchetto della Mc Donald' S (non è pubblicità occulta no????? )
- Hn -rispose Hanamichi mentre si alzava dal divano posando prima il gattino per terra che subito corse incontro a Kaede...inciampando in una pallina di plastica
- Sei proprio un Dohao - lo rimproverò dolcemente Kaede prendendolo in braccio e sfregando una guancia sulla testolina rossa che miagolò di piacere
Quando si volse per incontrare lo sguardo di Hanamichi con un sorriso lo vide voltarsi..il sorriso gli si spense...
- Hana riguardo alla tua permanenza qui...- cominciò sedendosi sul bracciolo e dandogli la schiena mentre continuava ad accarezzare il gatto
- non ti preoccupare, appena arriva il biglietto che ho chiesto a Sendo me ne vado
- Quando gliel' avresti chiesto? - cercò di trattenere il grido di dolore che gli saliva dal cuore
- L' ho chiamato oggi mentre tu eri agli allenamenti...ma non ti preoccupare ho fatto la chiamata a carico del destinatario...
- Perché?
- Non voglio esserti di peso...
Rukawa si alzò dal divano sentendosi improvvisamente stanco e svuotato...
- Se è quello che vuoi...non sarò io a trattenerti...
Entrò in cucina portando con sé il gatto poco dopo sentì la porta d'ingresso rinchiudersi e i passi pesanti di Hanamichi allontanarsi sulle scale...
Akira Sendo
L'aereo atterrò sulla pista dell' aeroporto La Guardia di New York scaricando tutti i suoi passeggeri per ultimo scese un giovane alto con indosso una tuta una strana pettinatura a punte e un sorriso smagliante stampato in volto...
il taxi lo lasciò sotto al palazzo corrispondente all'indirizzo che portava con sé sul foglietto
Salì al piano e busso alla porta laccata di bianco su cui stava scritto il nome Rukawa (che strano effetto faceva osservare il nome scritto in caratteri occidentali) bussò ancora più forte...sentì dei passi avvicinarsi...La porta venne spalancata bruscamente e la faccia assonnata di Rukawa con i capelli scompigliati lo fissò incredulo per alcuni istanti...
- Ciao - sorrise
- Hn - disse l'altro scostandosi per farlo passare
Entrò nel piccolo appartamento di Rukawa richiudendosi la porta alle spalle e prima ancora che l'altro si fosse seduto sul divano partì all'attacco
- dov'è Hana
- fuori
- fuori dove?
- Al Central Park...credo
- Si può sapere che succede?
- Hn...- Rukawa si era seduto sul divano riprendendo in braccio il gatto
- mi pareva che andasse tutto bene quando ti ho chiamato...Che gli hai fatto?...no aspetta lo avrai sicuramente trattato male...insultato..oddio avete litigato su chi deve avere parte attiva...-
Lo sguardo di Rukawa lo fulminò immediatamente
- Ok d'accordo scherzavo...- Sorrise di nuovo e continuò- E' chiaro che da te non caverò una parola di più...mi conviene parlare con Hana direttamente...Dove lo trovo?
- Hn...
- Oh bhè mi sei di grande aiuto sai?
- Prova sotto il Ginko biloba...quando siamo passati l'altro giorno è rimasto a fissarlo dicendo che gli ricordava casa...
Sendo sulla porta si girò a guardare Rukawa che sedeva sul divano e fece uno dei suoi migliori sorrisi
- Vedrai lo riporterò da te...
- Hn
Hanamichi sedeva sotto il Ginko biloba...si sentiva vuoto spento...Possibile che Rukawa fosse così insensibile?Eppure gli era parso di scorgere in alcune circostanze una qualcosa in fondo ai suoi occhi
Era così perso nei suoi pensieri che non si rese conto dell'ombra che si sedette accanto a lui, fino a quando non sentì una voce famigliare:
- Uno yen per i tuoi pensieri Hana?
rimase stupito nel vedere il Porcospino al suo fianco...per i primi secondi pensò di avere un allucinazione ,non era possibile che fosse lì..e poi come aveva fatto a trovarlo?
- Che Diavolo ci fai tu qui?
- ho con me i soldi per riportarti in Giappone
- Ma Perché non me li hai spediti?
- Perché non ho intenzione di usarli se non capisco che è per un valido motivo...Che succede Hana - gli chiese dolcemente
Sospirò lasciando vagare lo sguardo sul prato che li circondava mentre cominciava a raccontare a Sendo i suoi due giorni con la Volpe artica...Si rendeva conto mentre raccontava che forse erano sciocchezze ma come spiegare il senso di freddo, il gelo che l'indifferenza di Kaede gli aveva provocato?Si rese conto in fondo di non voler tornare in Giappone, di non voler lasciare quella Kitsune che ormai gli si era impiantata nel cuore ma il pensiero di affrontare la sua freddezza la sua indifferenza lo faceva star male...Lui avrebbe voluto così poco un sorriso una parola gentile e invece tutto ciò che riusciva a sentirsi dire era Dohao...
- E' più gentile con il gatto che con me...
Sendo gli posò una mano sulla spalla
- Non ho ancora capito se la tua è paranoia o fantasia o se ha ragione Rukawa
- cioè?
- Sei un Dohao....
- Temmeee porcospino
- Tranquillo Hana! Sistemo tutto io...
- vuoi dire che mi paghi il biglietto?
- Spero proprio di no
Detto questo si alzò e cominciò ad allontanarsi quando Hanamichi lo rincorse e lo raggiunse
- Aspetta! tu sai come uscire da questo labirinto? - chiese alquanto imbarazzato e facendo scoppiare a ridere l'asso del Ryonan
Rukawa camminava per le viuzze del Central Park...anzi per dire la verità correva..doveva trovare Hanamichi doveva....Sendo aveva detto entrando in casa come una furia che doveva andare a cercarlo e riportarselo a casa assolutamente cha non aveva intenzione di riportare quella scimmia rossa a Kanagawa...Era uscito di casa sorridendo tra sé...già come se avesse bisogno dello sprone di Sendo per andare a riprendersi la sua scimmia...Perché ormai di una cosa era sicuro da quando Hana gli aveva detto che aveva chiamato Sendoh per tornar a casa...non glielo avrebbe mai permesso
- Hai fatto un viaggio a vuoto -aveva detto a Sendo prima di uscire
- Scherzi?e perdermi lo spettacolo?Mai!
Eccolo là sotto al Ginko Biloba (ci sarà un albero di questo tipo?Bhò se non c'è c' è cresciuto stanotte ho deciso! NdL) seduto con la schiena contro il tronco intento a rimirare una foglia
Si avvicinò e si sedette accanto a lui
- Hao...
- Hn-
"cominciamo bene" pensò Rukawa
Aprì e chiuse la bocca un paio di volte...incapace di continuare. Mentre si dirigeva al Central Park era sicuro di quello che avrebbe voluto dire...ripensò alle parole di Sendo "digli ciò che vuoi"...Cosa voleva?
- vieni a casa...
Lo sguardo di Hanamichi si fissò nel suo...
- Perché
- Voglio che resti con me.
- Perché
- ho bisogno di te
Hanamichi scoppiò sorprendentemente a ridere, alzandosi in piedi e cominciando a guardarsi intorno
- tu e Sendo vi divertite un mondo a prendermi in giro?Dov'è quel porcospino?Nascosto da qualche parte a godersi la scena come in Giappone dopo la partita?Quando l'avete organizzata?Quando dividevate la camera e magari anche il letto?
Il pugno di Rukawa lo colpì a tradimento proprio sul naso. Cadde pesantemente sul prato mentre il sangue cominciava a sgorgare dalle narici
- Dannazione - borbottò Rukawa inginocchiandosi davanti a lui anche se sapeva che poteva reagire male, anzi conoscendo Hanamichi di sicuro adesso lo avrebbe preso a testate, ma con sua grande sorpresa invece Hanamichi rimaneva fermo seduto e incurante del sangue che scendeva a macchiargli la camicia... alzò la testa verso di lui e lo guardo fisso .
Silenzio Hanamichi non parlava sentiva che lo stava fissando, sentiva quello sguardo su di sé e avrebbe voluto che lui parlasse che la smettesse di guardarlo... solo un sussurro...
- Perché...
- EH?
- Baka Kitsune dimmi Perché vuoi che resti...
- Io...non sono bravo con le parole...- si fermò un secondo - E' egoista voler accanto a sé la persona che per noi è importante?...
- sono importante per te?Credevo che per te esistesse solo il basket e...il tuo gatto...io sono venuto qui...ho lasciato tutto per correre da te...tu mi hai ignorato dopo aver detto a Sendo che restavo con te - arrossì a quelle parole
Il sospiro che uscì dal petto di Rukawa era un misto di rassegnazione e di sollievo
Gli posò una mano sulla guancia...la sua pelle era tiepida sotto le sue dita gelide lo sentì rabbrividire
- Sei solo un Dohao... -mormorò prima di chinarsi a baciarlo e impedendogli di ribattere al solito
Restarono così dopo il bacio in silenzio seduti sotto l'albero
- dicevi davvero prima?
Si tirò su poggiandosi sul gomito alzando un sopraciglio e Hanamichi a occhi bassi continuò
- Hai detto...- ma si interruppe
Rukawa capiva quella sua ansia di conoscere era anche giusto...prese un grosso respiro e
- Voglio che resti qui con me per lo stesso motivo per cui sei venuto fin qui...- ( chiaro no?NdL ... lo spiegate anche a me, io sto ancora contando i soldi delle docce di Ru e ho perso il filo... nd Acua)
- Oi Cerca di essere chiaro non mi piacciono gli indovinelli
- Aishiteru
Lo spettacolo più bello si parò davanti al viso di Rukawa quando Hanamichi realizzò ciò che aveva detto. Scoppiò a ridere fragorosamente gettandosi su di lui
- Hana...
- Che vuoi kitstune
- Sei pesante
- il Tensai non è pesante Kitsune!
- Hn - lo spinse via rialzandosi
Hanamichi cercò di trattenerlo ancora un po':
- dove vai?
- Andiamo a casa
- ma allora tu sai come uscire da questo posto
Vide il sopraciglio di Rukawa alzarsi elegantemente mentre sulla sua faccia compariva una traccia (se pur minima) di sorriso
- Dohao!
Fine? Fineee??Non ci posso credere.. abbiamo finito questa storia?? Dopo così tanto tempo... ci siamo riuscite??? Wow... nd Acua
Credici mia cara... perché è l'ultima volta che ti presto il mio nome per scrivere una storia come questa!! Nd Hana
O.o e perché questo?? Forse perché manca la Lemon? Bhè.. è tutta colpa di Leyla, io l'avevo gia scritta, c'erano un sacco di cosette hentaiose che mi frullavano in testa, ma miss_pudore_corre_sul_filo ha detto che se voglio scriverla devo farne una sidestory!! Nd Acua
Bhè... perché non hai incominciato a scriverla? Nd Ru
Ma guarda.. col profitto delle vendite delle tue scene con la doccia ne ho già tirato fuori una bella sommetta...^^ Devo dire che sono soddisfatta!! Quindi la scena ci può stare... appena Leyla mi restituisce i fogli con i primi appunti... (sono 6 fogli, più altri sei che ho già in mente...) nd Acua
Leyla... se non porti ad Acua quei fogli... allora scriverò personalmente la 4some che Acua ha già iniziato... **Hana comincia a leggere gli appunti di Acua...**
Leyla guardò con occhi sognanti il corpo madido di sudore, e che emanava un certo odorino di cipolle, del gigante di fronte a se... passandogli una mano sui capelli bagnatici e untorelli dichiarò con voce rotta dal desiderio...
"Uozumi, amore, topolotto mio... lo sai, ti amerei anche qui, ora, subito... se non dovessimo aspettare Akagi-kun e Fuku-chan..."** Blea... Acua ma come fai a pensarle queste cose, mi viene solo il voltastomaco a leggerle!! Nd Hana
Tutta questione di pratica... sto minacciando Leyla da che abbiamo cominciato a scrivere questa fic... quindi... è già da un po'!! nd Acua


 



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