Questa fic è
interamente dedicata alla mia adorabile sorellina Yurika per il suo
compleanno! Auguri soriii!!!^*****^
I personaggi
ovviamente (e purtroppo) non sono miei ma della sensei Minekura però…..siccome
sori Yu adora Gojio ed io adoro Hakkai…beh…la coppia ovviamente è
scontata!^___^
Verità o
menzogna?
parte IV
di Miyuki
Gojio entrò nella loro
camera sbattendo la porta con rabbia e facendo sobbalzare Hakuryu dallo
spavento, che se ne stava acciambellato su un cuscino a dormire. Hakkai
era ancora stretto tra le sue braccia e non riusciva a trovare la forza
per allontanarsi, visto che il rossino non sembrava avere la minima
intenzione di lasciarlo andare.
Non aveva mai visto Gojio
tanto adirato da quando lo conosceva. Se la situazione fosse stata
differente questo lo avrebbe fatto preoccupare e spaventare….invece, in quel
momento, si sentiva perfettamente rilassato. Ovviamente non poteva evitare
di esserne rimasto sorpreso, ma tutto quell’atteggiamento possessivo nei
suoi confronti lo aveva tranquillizzato e reso inconsciamente felice.
Sapeva bene di starsi ad
illudere perché con tutta probabilità stava vedendo in quel gesto più di
quello che era sottinteso realmente…ma non poteva farne a meno. Per un
attimo, quando Gojio lo aveva afferrato per la vita e stretto al suo petto,
aveva sentito una scossa attraversargli tutto il corpo ed una parola
comparirgli nella mente.
MIO.
Come se questo stesse a
significare che il compagno lo considerava di sua propietà e che nessuno
all’infuori di lui poteva toccarlo. Era un pensiero assurdo…però…era stato
proprio quello che aveva pensato.
Gojio, intanto, lo aveva
portato senza parlare verso il letto e lo aveva fatto accomodare dolcemente
su di esso, per poi iniziare a percorrere inquetamente la stanza in lungo e
in largo. Stava cercando di sbollire la rabbia altrimenti avrebbe spaccato
la testa a qualcuno, optando in particolar modo per la testa di quel viscido
essere che aveva osato toccare il suo Hakkai.
Poco prima, mentre era
seduto al tavolo nel salone, non aveva fatto caso all’entrata del ragazzo,
troppo preso a riflettere sulla discussione avuta con Meg per notarlo. Solo
quando aveva sentito un vociare sospetto attorno a lui aveva alzato lo
sguardo ed aveva visto quello che stava succedendo. Gli si era gelato il
sangue nelle vene per poi diventare subito rovente di rabbia.
‘Quell’uomo è morto’…..ecco
cosa aveva pensato prima di alzarsi per andare a salvare il suo compagno.
Non poteva permettere che
qualcuno toccasse qualcosa di sua propietà e ancora meno poteva immaginare
che Hakkai avesse percepito quello stesso pensiero nell’istante in cui lo
aveva abbracciato.
Se non altro quella
scenata aveva avuto la sua utilità. Dubitava che domani ci sarebbe stata una
sola persona in tutta la cittadina che non fosse venuta a conoscenza di ciò
che era successo nel salone della locanda.
Un silenzio pesante
aleggiava nella stanza e, alla fine, fu Hakkai a interromperlo, non
riuscendo più a sopportarlo. Si sentiva già abbastanza imbarazzato di suo.
“Gojio….non agitarti in
questo modo….non è successo nulla di grave e poi mi stai facendo venire mal
di testa testa con tutto questo camminare su e giù per la stanza.”
“Scusami ma non posso
farne a meno….” disse voltandosi verso il compagno ed avvicinandosi a lui
con la solita espressione dura di prima “Quel tipo mi ha irritato talmente
tanto che….che io….”
Erano talmente tante le
cose che avrebbe voluto fargli che non riuscì a terminare la frase. Invece
trasse un profondo respiro e si inginocchiò accanto ad Hakkai, per fissarlo
meglio in volto ed afferrargli saldamente una mano.
“Tu piuttosto stai bene?”
chiese con voce improvvisamente dolce ed espressione preoccupata.
“Si tranquillo” sorrise
“Avrei potuto liberarmi facilmente di quell’uomo ma non potevo….mostrare la
mia vera forza….non credo che la signorina Kai ci avrebbe fatto una bella
figura.”
Hakkai stava provando a
buttarla sul ridere poiché, in fondo, quella situazione era abbastanza
ridicola visto che lui non era veramente una ragazza e non avrebbe corso
nessun reale pericolo….ma l’espressione di Gojio non accennava per nulla a
rilassarsi. Continuava ad essere un misto di serietà, durezza e
preoccupazione.
“E’ stata colpa
mia….avrei dovuto fare più attenzione….” disse senza distogliere lo sguardo
dal suo.
“Non dire così….era
soltanto un ubriaco di poco conto….”
“In questo caso si…..ma
se fosse stato il demone? Per una mia semplice distrazione avresti potuto
correre un grave pericolo!”
Hakkai avrebbe voluto
rispondere che sarebbe stato comunque in grado di tenergli testa da solo….in
fondo aveva affrontato situazioni peggiori….ma quando la mano di Gojio si
posò sulla sua guancia le parole gli morirono in gola e rimase incantato a
fissare il ragazzo inginocchiato accanto a lui.
“Se ti fosse accaduto
qualcosa non me lo sarei mai perdonato…”
Il suo fu un semplice
sussurro, quasi non volesse infrangere quell’atmosfera surreale che si era
creata attorno a loro, ma raggiunse senza problemi le orecchie di Hakkai.
Il moretto provò una
dolcissima sensazione in tutto il corpo mentre la mano del compagno iniziava
lentamente ad accarezzargli il volto e a spostare ciocche ribelli di capelli
che gli coprivano gli occhi.
Nessuno dei due riusciva
a distogliere lo sguardo dall’altro. Quello di Gojio era di una profondità
indecifrabile, quello di Hakkai era un tumulto silenzioso di emozioni.
Nell’aria c’era una
strana sensazione di attesa e di aspettativa che spinse Hakkai a crogiolarsi
liberamente in quel tocco e a chiudere gli occhi. Poco dopo sentì quella
mano girovaga fermarsi alla base del suo collo ed esercitare una lieve
pressione, poi un alito caldo dall’aroma di tabacco gli sfiorò le guancie.
Una piccola parte
del suo cervello sapeva quello che stava per succedere mentre il resto era
circondato da una fitta nebbia di sensazioni o negava tenacemente l’idea che
Gojio lo stesse per……purtroppo non lo avrebbe mai scoperto perché qualcuno
scelse di bussare alla porta della loro camera proprio in quel momento. (*SDONK!!*…..ma
porca…….miyuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!!>_____<
NdYu – ihihih!^__^ NdMiyu –
ihihi un corno!!è__é come hai potuto fare questo!!!!!>_< NdYu – ti ho detto
che ero indecisa tra due strade alternative….e come vedi ho scelto questa!
se si baciavano adesso mi si rovinava il seguito!^_^ NdMiyu – ma..ma…ma…..ufffffiiiii!!!
sori perfida…..ç_____ç NdYu)
Hakkai aprì di colpo gli
occhi, un po’ frastornato per essere stato strappato in malo modo da quel
calore e da quel tocco che non accennavano ancora ad abbandonarlo e che lo
fecero, invece, arrossire. Gojio era già in pieni e si stava dirigendo verso
la porta per aprirla.
“Chi è?”
“Sono io, Meg! Vi ho
portato la cena!” fu la risposta proveniente dal corridoio.
Gojio allora aprì la
porta e fece entrare la donna che portava con sé un vassoio pieno di cibarie
dall’aroma invitante.
“Grazie. E’ stata davvero
molto gentile.”
“Figurati ragazzo mio!”
disse facendo un gesto con la mano prima di dirigersi con passo svelto verso
Hakkai “Come stai piccola? Quel tipaccio non ti avrà fatto del male spero!!”
La donna prese tra le
mani il volto di Hakkai e cominciò a scrutarlo attentamente con lo sguardo
alla ricerca di qualsiasi cosa non fosse al posto giusto.
Il moretto non potè
evitare di sorridere a quell’atteggiamento da chioccia che Meg gli stava
riservando e gli appoggiò una mano sul braccio in un gesto di
rassicurazione.
“Non si preoccupi
signora….non è successo nulla di grave….”
“Altrochè se è
successo!!” sbottò infervorendosi dall’indignazione “I ragazzi ormai non
hanno più rispetto per le persone!! Con la scusa che questo demone impedisce
qualsiasi tipo di rapporto ‘saldo’ credono che tutte le ragazze siano a loro
disposizione da trattare come vogliono! Se fossi stata presente gli avrei
effettuato una bella mattarellata! Così vediamo se la prossima volta avrebbe
osato posare mano su qualche altra ragazza nella mia locanda!!”
Come aveva fatto
precedentemente Gojio anche Meg cominciò a camminare per la stanza con una
tangibile irritazione in corpo…e la cosa trovò approvazione in Gojio. La
donna poi si fermò proprio davanti al rossino e lo fissò seriamente.
“Se fossi stata in te
qualche pungo ben assestato glielo avrei dato ed avrei chiuso volentieri un
occhio per te sulla regola di non causare risse….voi due siete talmente
carini che mi viene voglia di viziarvi e strapazzarvi quasi foste figli
miei!”
La donna diede un sonoro
pizzicone a Gojio e poi scoppiò a ridere in una risata argentina mentre il
ragazzo si massaggiava con espressione imbronciata la parte dolorante.
Hakkai sorrise dolcemente provando una grande ammirazione per quella donna
energica e vitale.
“Bene! Ora mi sembra
giunto il momento di togliere il disturbo! Mangiate le cose che vi ho
portato prima che si raffreddino e questo pasto è offerto dalla casa!”
“Non è necessario
signora….” disse Hakkai alzandosi finalmente dal letto per raggiungere i due
vicino al tavolo.
“Invece si! E tu –
voltandosi verso Gojio e additandolo sul petto – vedi di coccolarla per bene
questa sera, intesi!? Ha passato un brutto quarto d’ora!”
“Non era necessario che
me lo chiedeste” rispose fissando Hakkai con sguardo penetrante che lo fece
rabbrividire.
Meg sembrò soddisfatta di
quella risposta ed uscì dalla stanza per tornare al suo lavoro.
I due ragazzi intanto si
sedettero silenziosamente al tavolo e cominciarono a cenare con i piatti
squisiti che erano stati preparati per loro. Hakuryu, ormai del tutto
sveglio, si andò ad appollaiare sulla spalla del suo padrone, riuscendo pure
a raccimolare qualche bocconcino di cibo.
L’atmosfera era colma di
parole non dette che aspettavano solamente di essere pronunciate ma entrambi
scelsero di accantonarle.
Gojio si stava dando
mentalmente dello stupido per essersi lasciato travolgere dai sentimenti in
quel modo. La rabbia, la gelosia ed un forte senso di possessività lo
avevano quasi portato a baciare Hakkai….e la cosa che lo aveva sorpreso di
più era che il ragazzo era stato ben disposto a lasciarglielo fare.
O forse era lui che la
voleva vedere a qual modo? Forse era stata la discussione avuta con la
signora Meg a fargli credere una cosa del genere…..era impossibile che
Hakkai lo amasse. Tutto questo stava solo ad indicare che erano dei bravi
attori e sapevano rendersi credibili. (senz’altro…..mai vista gente più
brava a negare così tenacemente l’evidenza!¬__¬ NdMiyu – fanno parte della
categoria ‘senza speranza’…che ci possiamo fare!-__-;;; NdYu)
Hakkai invece era
tormentato dal dubbio….ma l’argomento era lo stesso. Se l’era solo
immaginato che Gojio era sul punto di baciarlo oppure lo stava per fare
davvero? Questo perché la sua speranza di vedersi ricambiato stava prendendo
una certa consistenza e non avrebbe mai potuto sopportare di rimanere
deluso. Di sicuro non gli era indifferente se si era preoccupato a quel modo
per una cosa del genere….ma questo lo sapeva già perché ormai erano amici da
tanto tempo e preoccuparsi l’uno per l’altro era diventata una cosa normale
per loro.
Eppure quell’ultimo
sguardo, quello sguardo che sembrava avergli perforato la carne fino a
raggiungere le profondità della sua anima era diverso…..
Hakkai scosse la testa
sconsolato. Quella linea di pensieri non lo avrebbe portato da nessuna
parte, lo sapeva.
Così i due finirono di
cenare in rispettivo silenzio, poi decisero di rispondere al messaggio di
Sanzo con un resoconto dettagliato della giornata e mandarono indietro
Hakuryu per portarglielo.
Portato a termine anche
questo compito cominciarono a prepararsi per la notte. Gojio era già
comodamente sdraiato a letto quando Hakkai uscì dal bagno e trovò la stanza
già immersa nel buio. L’unica luce proveniva da una luna quasi piena che
brillava fuori dalla finestra.
S’intrufolò delicatamente
sotto le lenzuola e si rannicchiò nella sua metà del letto. Sapeva che Gojio
era ancora sveglio e non se la sentiva di avvicinarsi a lui troppo o di
intavolare una discussione che non serebbe stato in grado di sostenere. Così
sussurò a lui la buona notte e si mise tranquillo in cerca del sonno.
Passarono alcuni minuti
prima che la sua mente ed il suo corpo cominciassero a cedere alla
stanchezza e fu proprio in quel momento che sentì un braccio circondargli la
vita ed un petto caldo premere contro la sua schiena.
Era troppo assonnato per
protestare in qualsiasi modo, non che lo avrebbe fatto sia chiaro, e poi gli
piaceva l’idea di essere abbracciato così da Gojio….gli sembrava una cosa
giusta, non solo in base ai suoi sentimenti ma anche ad una strana
sensazione di familiarità.
Non sapeva perché Gojio
lo stesse facendo ma a lui non dispiaceva affatto. Forse era tutto quell’accavallarsi
di sensazioni provate quella sera….
“Ho promesso alla signora
Meg che ti avrei coccolato….non posso deluderla…..non ti scoccia vero?”
sussurò vicino al suo orecchio.
Hakkai rabbrividì
inconsciamente ma si avvicinò a quel corpo caldo ed accogliente.
“No tutt’altro…..” e di
lì a poco si addormentò.
**********************************************
Il mattino seguente i due
ragazzi, dopo aver fatto un’abbondante colazione, uscirono di nuovo dalla
locanda per andare in centro ed attirare su di loro l’attenzione come il
giorno prima.
Come aveva predetto Gojio
la notizia della quasi rissa alla locanda aveva fatto il giro della città ed
ora molta gente li fissava con attenzione ed interesse mentre circolavano
allegramente per le strade.
Entrambi nutrivano ancora
un imbarazzo di fondo per quello che era avvenuto la sera precede ma nessuno
dei due ne voleva parlare. Alla fine continuarono a comportarsi come se
nulla fosse successo.
Stavano girando per il
mercato già da un paio d’ore, finendo in una zona non molto affollata,
quando incontrarono una vecchia alle prese con un carrettino in legno,
evidentemente troppo pesante per lei da spingere. Infatti dopo qualche metro
il carrettino finì rovinosamente a terra mentre la vecchia cercava di
rimetterlo in piedi, senza però riuscirci.
Hakkai le si avvicinò con
aria preoccupata, seguito da Gojio che sorrideva vedendo quanto il compagnio
pensasse, per prima cosa, sempre agli altri.
“Tutto bene signora? Ha
bisogno di una mano?”
“Eh temo di si……purtroppo
non sono più giovane come una volta e mio nipote non è potuto venire ad
aiutarmi come al solito….”
“Dove sta andando con
questo carretto, se posso domandarlo?”
“Ma certo cara….sto
andando a raccogliere dei fiori per il mio negozio….sai sono una fioraia da
tanto tempo e conosco tutti i luoghi dove crescono le mie adorate piante…ma
purtroppo certi luoghi per me sono diventati inaccessibili, per questo porto
con me mio nipote….”
L’anziana donna aveva un
aria piuttosto triste e rassegnata, quasi stesse già vagliando l’ipotesi di
tornare in dietro e starsene a casa o in negozio.
“Beh….allora per oggi mi
consideri suo nipote acquisito!” intervenne Gojio, mostrando uno dei suoi
soliti sorrisi e sollevando da terra il carretto.
Hakkai gli rivolse uno
sguardo stupito ma il rossino si limitò a sorridere. Sapeva che il compagno
non avrebbe mai permesso che se ne andassero abbandonando la vecchia a sé
stessa, quindi aveva anticipato la richiesta che gli avrebbe fatto di
sicuro. Ormai lo conosceva troppo bene, sapeva leggergli nel pensiero (ma
non nelle cose importanti eh?-___-;;;; NdYu – ha delle limitazioni la sua
genialità!-_-;;; NdMiyu).
“Sareste davvero così
gentili da accompagnarmi? Non vorrei mai arrecarvi disturbo!” intervenne la
vecchia passando lo sguardo sulla coppia.
“Non si preoccupi….io e
mia moglie stavamo giusto cercando qualcosa di interessante da fare per
interrompere la monotonia della giornata….una bella escursione alla ricerca
di fiori sembra fare al caso nostro, vero tesoro?”
Gojio gli lanciò una
strizzata d’occhio ed Hakkai non potè evitare di sorridere dolcemente
vedendo quanto l’amico lo accontentasse in tutto prima ancora che aprisse
bocca per chiedere. Poi si voltò nuovamente verso la donna e gli appoggiò
una mano sulla spalla con fare rassicurante.
“Certamente, mi sembra
un’idea magnifica.”
Così i tre presero ad
avviarsi nel bosco guidati dalla vecchia, il cui nome era Salei, che si
reggeva aggrappata al braccio di Hakkai per maggiore stabilità.
Chiacchierarono amabilmente del più e del meno, ascoltando la donna che
raccontava le avventure vissute da giovane e vari accenni a come la vita era
diventata più difficile con la comparsa di quel demone assassino, fino a
quando, dopo una mezzora di cammino, gli alberi non si diradarono di colpo.
Ciò che videro tolse loro
il respiro.
Davanti a loro si
presentò un’enorme distesa erbosa di uno splendido verde, cosparsa da
numerose macchie variopinte costituite da fiori di ogni genere e specie.
Poco lontano da dove si trovavano, un piccolo lago bagnava le sponde di
quella valle segreta e la sua superfice limpida creava degli incantevoli
riflessi argentati.
Una quiete surreale
riempiva l’aria mentre il sole li riscaldava con i suoi tenui raggi..
Non avevano mai assistito
ad uno spettacolo del genere. Era qualcosa che abbagliava quasi la vista.
“Meraviglioso……non sapevo
che ci fosse un posto del genere nelle vicinanze….” sussurrò Hakkai
incantato.
“Infatti solo noi
abitanti della zono lo conosciamo….io vengo spesso qui a raccogliere i fiori
per il mio negozio.” rispose la donna sorridendo.
“Posso immaginare
perché…..qui c’è l’imbarazzo della scelta…”
I tre si addentrarono
nella radura e subito la vecchia cominciò a gironzolare allegramente tra i
fiori alla ricerca di quelli che le servivano. Gojio e Hakkai invece si
avvicinarono alle rive del lago per godersi quel panorama nella sua
interezza.
I due passeggiarono
alcuni minuti prima di sedersi sul soffice manto erboso uno accanto
all’altro, ma non vicini a sufficienza da sfiorarsi. Rimasero in rigoroso
silenzio, accontentandosi e beandosi della semplice compagnia dell’altro.
Parlare in quel luogo
sembrava quasi un sacrilegio. Tutto era così perfetto. Pure la brezza
primaverile non poteva rimanere indifferente a quello spettacolo e
trasportava con sé gli aromi dolci e speziati dei fiori.
Gojio si voltò
leggermente a fissare Hakkai, trovandolo con lo sguardo perso nella natura
che li circondava mentre giocherellava inconsciamente con il ciondolo che
gli aveva regalato il giorno precedente.
A quel gesto non potè
evitare di sorridere e di pensare al suo discorso avuto con Meg. Un calore
proveniente dal cuore gli invase il petto ma fu subito pronto ad
allontanarlo scuotendo il capo con tristezza…non doveva lasciarsi
andare….non poteva illudersi.
Non era sua intenzione
toccare quell’argomento ma le parole gli uscirono di bocca senza che neppure
se ne accorgesse.
“Sono contento che ti
piaccia” disse con il sorriso ancora immacolato sulle labbra.
Hakkai lo guardò un po’
perplesso, non avendo capito a cosa si stesse riferendo.
“Mi riferisco al
ciondolo.”
“Ah….” sorrise
imbarazzato notando solo allora di stringere tra le dita i piccoli
cerchietti in argento “Si…mi piace davvero molto, non so come ringraziarti
per avermelo regalato….”
“Non devi….vederti felice
per me è sufficiente…”
Hakkai lo fissò un attimo
sorpreso mentre Gojio era tentato di mordersi la lingua per essersi lasciato
sfuggire quella frase…..veritiera senz’altro ma troppo ‘rivelatoria’ per i
suoi gusti. In ogni caso il moretto ebbe la prontezza di cambiare argomento.
“Chissà se il demone si
farà vedere….siamo in questa città da quasi tre giorni ormai….forse non è
caduto nella nostra trappola…”
“Non credo….abbiamo
recitato bene la nostra parte. Tutti sono convinti che noi due siamo davvero
marito e moglie e di sicuro lo crederà anche il demone….starà solo
aspettando il momento giusto per farsi avanti.”
“Forse hai ragione…”
sussurrò con una lieve nota di disappunto, che non era intenzionato ad
esprimere.
Prima si sarebbe fatto
vivo il demone, prima avrebbero potuto portare a termine la loro missione…il
che era una cosa positiva vista la sofferenza che quella creatura stava
causando agli abitanto di Rodesia. Ciò però significava anche smettere di
fingere di essere una coppia….e la cosa gli dispiaceva non poco perché non
avrebbe più avuto nessuna scusante per stare così vicino a Gojio. Tutto
sarebbe tornato esattamente come prima.
“Qualcosa non va?” chiese
il rossino, notando l’improvviso cambio d’espressione.
“No….stavo solo
pensando….” si limitò a rispondere squotendo il capo, poi, improvvisamente,
una mano gli si posò sulla spalla spingendolo a voltarsi verso il rossino
con sguardo interrogativo.
“Stai fermo un
attimo….hai qualcosa tra i capelli….” disse avvicinandosi leggermente verso
di lui e mettendogli una mano tra i fini capelli castani.
Hakkai fu attraversato da
un brivido mentre il suo corpo veniva invaso da una piacevole sensazione di
calore. Ciò lo riportò con la mente alla sera precedente, a come si era
sentito bene stretto tra quelle possenti braccia e a come era stato felice
quella mattina nello svegliarsi ancora tra esse.
Gojio non gli era così
vicino ma a lui sembrava quasi di poter sentire il suo respiro sfiorargli il
collo mentre le sue dita gli toglievano l’intruso dai capelli.
“Ecco fatto…” sussurrò il
rossino poco dopo “Era soltanto una foglia…”
“Grazie…” rispose alzando
lo sguardo per fissare il volto del compagno e comprendendo troppo tardi
l’errore commesso.
Non appena i loro sguardi
s’intrecciarono, il suo cuore prese a battere con maggiore intensità. Gojio
era più vicino di quello che credeva…ed il rosso di quegli occhi sembrava
trapassarlo da parte a parte con la intensità.
Il silenzio di quella
radura, il profumo dei fiori, il tocco di quella mano che non accennava ad
abbandonarlo……tutto quello generò una forte sensazione di deja-vu ed
entrambi i ragazzi si trovarono nuovamente immersi nell’atmosfera della sera
precedente.
Aspettativa di qualcosa
che non erano certi sarebbe avvenuto…..
Indecisione….
Paura…..
Un tumulto di sentimenti
indecifrabili….
All’inizio nessuno dei
due osò muoversi ne per allontanarsi ne per avvicinarsi….poi, nel giro di
qualche secondo, avvenne quello che era stato interrotto il giorno prima.
Gojio colmò lo spazio che li divideva e baciò Hakkai sulle labbra.
Il moretto fu sorpreso
giusto un attimo, poi si lasciò andare e rispose con tutta la passione che
aveva in corpo. Fece scorrere le proprie braccia attorno al corpo del
compagno proprio come quelle di Gojio gli circondarono la vita e lo
attirarono di più a sé.
Se qualcuno lo avesse
ucciso in quel momento, sarebbe morto felice perché aveva avuto la
possibilità di assaporare quelle labbra da lungo tempo desiderate.
Non sapeva perché Gojio
lo stesse facendo e sinceramente non gli interessava….l’unica cosa che
voleva era rimanere in quella posizione per sempre…..perché solo tra le
braccia del rossino, con le loro labbra sigillate, poteva attingere a quella
sensazione di completezza che sembrava inconsciamente bramare da
un’eternità.
Il bacio, che all’inizio
si era limitato ad un tocco leggero e dolce, era diventato qualcosa di
profondo e passionale. Le loro lingue si intrecciavano e lottavano senza
sosta mentre Gojio adagiava dolcemente il compagno sull’erba.
Il rossino non credeva
ancora possibile che stesse accadendo davvero….era talmente bello che temeva
fosse solo un sogno. Hakkai lo stava ricambiando e l’idea che forse ciò che
gli era stato detto dalla padrona della locanda si fosse rivelato vero aveva
la capacità di farlo tremare di gioia mentre il suo cuore sembrava quasi non
battere da tanto pulsava velocemente.
Il calore di quel corpo
sotto il suo era qualcosa di intossicante….lo aveva già provato mentre lo
teneva abbracciato durante la notte ma ora aveva un ‘potere’ diverso su di
lui….ora era certo che non avrebbe più potuto farne a meno.
Entrambi sapevano che
quello non era di certo il luogo per delle effusioni così ‘aperte’ ma ormai
non dipendeva più da loro….
Ma prima che potessero
anche solo pensare di poter andare oltre un semplice bacio, dei passi ed una
voce li fecero sobbalzare.
“Oh, eccovi qui ragazzi.”
disse Salei comparendo a qualche passo da loro.
I due si staccarono
rapidamente l’uno dall’altro con espressione imbarazzata e colpevole per
essere stati colti in flagrante. La donna però si limitò a sorridere
tranquillamente. (tu…tu…tu…soriii!!!!!
ma sei proprio perfidaaaaaa !!!!!! è la seconda
volta che vengono interrotti!! >_____< NdYu – beh scusa…sta volta si sono
baciati no?^^ NdMiyu – si beh…..non è giusto cmq!! >___< NdYu )
“A…Avete…ehm…già finito?”
chiese Gojio mettendosi a sedere con volto leggermente arrossato, non si sa
se dalla loro attività o dall’imbarazzo. Di certo la tonalità rosso peperone
del volto di Hakkai era dovuta alla seconda opzione.
“Si, ho preso tutto
quello di cui avevo bisogno.”
“Allora penso sia ora
di…rientrare….”
“Grazie ancora per avermi
accompagnata….siete stati davvero molto gentili!”
“Ma si figuri…”
Con questo la donna si
voltò, sempre sorridendo, e si diresse verso il carrettino ormai colmo di
fiori, lasciando i due a ricomporsi.
Hakkai stava passando lo
sguardo da Salei a Gojio non sapendo cosa dire o fare. Alla fine si fermò a
fissare il compagno leggermente a disagio….ora che erano stati interrotti la
cruda realtà dei fatti gli era piombata addosso come una frana che cade
dall’alto di una montagna e travolge ogni cosa. Non sapeva cosa pensare….
Stava cercando di trovare
le parole adatte per esprimere i propri dubbi e pensieri quando Gojio gli
posò un dito sulle labbra, con sguardo dolce ma indecifrabile allo stesso
tempo.
“Dopo…”
Hakkai fece un cenno
d’assenso col capo e si alzò assieme al compagno per raggiungere l’anziana
donna.
Con questo i tre fecero
ritorno in città quando l’ora di pranzo era ormai passata da un pezzo e
Salei li trascinò a casa sua per offrire loro un buon pasto, in modo da
ricambiare la gentilezza dimostratale. Finirono così per trascorrere tutto
il pomeriggio in compagnia della donna che fece loro un’interessante lezione
su fiori e piante, sui loro significati e sulle loro utilità nella creazione
di medicinali.
Non potevano di certo
dire di non essersi divertiti in sua compagnia, tutt’altro…era stato molto
piacevole…però entrambi avrebbero voluto essere da un’altra parte…a
discutere di quello che era successo tra loro. Durante tutto il pomeggio non
avevano fatto altro che lanciarsi occhiatine fugaci e pensare a cosa
avrebbero detto una volta rimasti soli.
Al tramonto riuscirono
finalmente a congedarsi, facendosi strappare da Salei la promessa di tornare
a trovarla prima di partire, e si diressero verso la locanda. Nessuno dei
due proferì parola, desiderando un luogo più tranquillo e appartato per
parlare.
Una volta arrivati
salutarono la signora Meg, che li accolse con uno dei suoi calorosi sorrisi,
e salirono nella loro camera, sperando di non essere disturbati questa
volta. Dovevano chiarire la situazione a tutti i costi.
Hakkai fu il primo ad
entrare nella stanza, aprendo la porta ed affrontanto la sua quasi totale
oscurità. Entrambi però si accorsero troppo tardi della trappola in cui
erano caduti, poiché dall’esterno non avevano percepito nulla.
Gojio fu scaraventato in
corridoio da una forza misteriosa mentre la porta si chiuse sbattendo
sonoramente alle spalle di Hakkai. A questo seguirono alcuni rumori poco
rassicuranti e la voce allarmata del moretto.
Gojio balzò subito in
piedi e tentò di sfondare la porta ma senza riuscirci. Sembrava che fosse
stata sigillata con lo stesso potere che lo aveva fatto volare fuori dalla
stanza.
“Hakkai!!!!” urlò
sbattendo i pugni contro il legno “Mi senti!? Dannazione cosa sta succedendo
là dentro!?”
Il compagno non gli
rispose e questo lo fece preoccupare non poco. Doveva fare qualcosa. Non
poteva permettere che ad Hakkai fosse fatto del male.
Intanto le sue urla ed i
rumori provenienti dalla stanza avevano fatto accorrere Meg.
“Cosa sta succedendo?!”
“Hakkai è rimasto chiuso
là dentro mentre io sono stato scaraventato in corridoio…e non è solo!! Devo
assolutamente entrare ad aiutarlo!!”
La donna non diede segno
di aver notato il cambiamento nel suo modo di parlare o se lo aveva notato
non lo dava a vedere. Sul suo volto rimaneva invariata una profonda
preoccupazione ed ansia.
Gojio prese nuovamente a
pugni la porta…..e dopo un paio di colpi questa si aprì come per incanto. Il
rossino rimase sorpreso giusto un attimo prima di lanciarsi al suo interno
pronto a combattere, torvando solamente la camera sotto sopra ma nessuna
traccia di Hakkai.
La finestra era
spalancata ed ai suoi piedi brillava un piccolo oggetto, illuminato dagli
ultimi raggi del tramonto. Quando si avvicinò con passo tremante ad esso
scoprì che le sue paure erano state confermate.
Quella era la collana di
Hakkai con il ciondolo.
Non se ne sarebbe mai
separato di sua spontanea volontà.
Ciò poteva significare
una sola cosa……che il demone aveva davvero creduto alla loro messa in
scena….ed ora Hakkai era in mano sua.
Fine Quarta Parte
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