Disclaimers: i personaggi di YuYu
appartengono agli aventi diritto ecc. ecc. tutto come al solito.
Il vento
della nostalgia
di Sara-chan
Quando
Kurama si svegliò aveva ancora addosso il calore del suo piccolo demone,
sentiva ancora il suo odore e il sapore delle sue morbide labbra, ma lui
non c’era.
Al
suo posto solo una parola, che ritornava alla mente di Kurama, le ultime
parole uscite dalla sua bocca prima di sparire silenziosamente:
Suki
da Kitsune
Sorrise.
NEL
MAKAI...
Hiei
saltava di ramo in ramo per raggiungere il prima possibile la terra di
Koorime.
Ad
un tratto...Eccola.
La
terra dove era nato era li, davanti ai suoi occhi; una immensa distesa di
ghiacci e neve interrotta da foreste di alberi sempre verdi.
Si
fermò ad osservare quel luogo, quella terra gli provocava rabbia, ma allo
stesso tempo provava una immensa nostalgia. Presto una voce familiare, in
mezzo a quel silenzio irreale, lo distolse dai suoi pensieri.
Non
molto lontano da lui, sotto un abete c’era lei: con
quegli occhi così innocenti e gentili, e i capelli azzurri mossi dal
vento.
La
sua risata sembrava una dolce musica.
Stava
giocando con alcuni animaletti banchi, bianchi come tutto il resto.
Nonostante
il vento gelido che gli pungeva la faccia, Hiei rimase immobile a
guardarla.
<<Yukina....>>
sussurrò, e la sua voce si perse nel vento.
Non
distolse lo sguardo dall’esile figura di sua sorella, finché non fu
scomparsa nel candore di quella terra ghiacciata.
NINGENKAI....
*Sono
passati già due mesi Hiei... Due
mesi da quando sei partito senza lasciare traccia per il Makai. Tipico di
te sparire a quel modo...*
Kurama
sorrise.
*Non
credevo che mi potessi mancare così tanto, senza di te mi sembra che
tutto il mio mondo mi sia crollato addosso, mi sento come incompleto. A
volte mi chiedo come ho fatto a innamorarmi di te..., siamo così diversi
noi due, anzi siamo l’esatto opposto, come acqua e fuoco, ombra e luce:
ma forse è proprio per questo che ci amiamo così tanto, perchè siamo
due metà di una cosa sola, due facce della stessa medaglia. Amo
tutto di te Hiei, ogni pezzo di pelle, ogni lato del tuo carattere, tutto.
Se
penso a quanto ti desideravo, a quanto mi sembravi irraggiungibile, ma ora
sei mio, solo mio e di nessun altro. Mi
manchi, Hiei...
Questo
dipendere così tanto da te a volte mi spaventa, a volte penso a cosa
potrebbe accadere se decidessi di scappare nel Makai, anzi, il solo
ipotizzarlo mi distrugge il cuore; anche se questa volta, probabilmente,
non lascerei che tu te ne vada così facilmente, probabilmente ti
seguirei, perchè non averti più sarebbe peggio che morire. Non
sai quanto mi è costato dirti di andare da Yukina. Non
nego che sono molto geloso di lei, ma so che siete legati da un sentimento
molto forte e che tu tieni a lei, anche se sei così orgoglioso da non
volerlo dare a vedere. *
Kurama
stava seduto sulla panchina del parco, sotto il rossore del tramonto, che
somigliava così tanto al colore degli occhi di Hiei.
Si
alzò, e stancamente si avviò verso casa, mentre una lacrima gli bagnava
il viso diafano, sotto una
pioggia di petali di ciliegio.
MAKAI...
Hiei
se ne stava sdraiato sul ramo di un albero, con le braccia dietro la nuca,
a fissare il cielo sopra di lui.
Con
lo sguardo perso nel vuoto.
*Non
resisto più senza di te, senza poterti avere, toccare, baciare... Mi
manchi, ho bisogno di te!
Non
avrei mai pensato di poter dire una cosa simile, io, Hiei, il più temuto
ladro del Makai, io che non ho mai avuto bisogno di nessuno; e invece,
eccomi qui, distrutto dalla nostalgia e dalla voglia di rivederti. Come
hai osato farmi questo Kitsune?!?*
Mentre
pensava questo abbozzò un sorriso.
*Presto
sarò li da te, con te, devo solo aspettare che questo maledetto varco tra
i due mondi si apra... Non
credevo che un giorno avrei aspettato con impazienza che si riaprisse per
tornare nel Ningenkai, un posto che non mi piace per nulla, se mai sarebbe
stato il contrario.
Devo
confessarti che quando ho varcato la soglia del Makai, una grande
nostalgia ha invaso il mio corpo, e probabilmente, se non fosse perchè tu
mi attendi dall’altra parte di questo kekkai, io rimmarrei qui.*
Con
gli occhi pieni di nostalgia guardò il manto innevato, su cui,
inaspettatamente, resisteva un fiore rosso.
Hiei
lo guardò meglio, lo sfiorò delicatamente con le dita.
Il
colore dei suoi petali era quello dei capelli del suo Kitsune.
*Sai,
Kurama, tu mi ricordi un fiore. Così
fragile, bisognoso di affetto, ma allo stesso tempo forte e tenace.
Proprio come te, che non ti arrendi mai. Con
quei tuoi capelli, così rossi, soffici, leggeri, proprio come dei petali
di un fiore.
Con
quei lineamenti sottili e quel tuo corpo esile, che però nasconde una
grande forza mista alla sensuale eleganza di ogni tuo movimento. Proprio
come una rosa, di quella bellezza statica e di quella fragilità irreale,
ma piena di aguzze spine.*
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