20 Modi di far soffrire Haruko Akagi

di Anny


Haruko Akagi stava camminando pacificamente per i corridoi semideserti della scuola.
Tutti gli studenti si erano ritirati nelle classi per prendere parte alle varie attività dei club. Lei si stava recando alla palestra dove sapeva che i ragazzi erano già arrivati per cambiarsi. Se la prendeva comoda in modo da poter evitare le baruffe tra Sakuragi e la prima manager di cui era assistente.

Ora era arrivata, ma purtroppo si sentivano ancora le urla del rossino da dentro la palestra. Le urla di Sakuragi, le urla di ...Rukawa? Impossibile!

Si accostò alla porta per accertarsi che fosse davvero lui.

La scena che le si presentava agli occhi aveva dell'eccezionale. 
Rukawa era a dir poco furioso, e sbraitava frasi sconnesse all'indirizzo di Sakuragi.

Tutto ciò che fu capace d'afferrare dal discorso furono le parole di Sakuragi circa una scommessa, poi il rosso cominciò a ridere come un matto e quasi finì a terra per lo spintone di Rukawa che si allontanò verso gli spogliatoi rosso in viso come un peperone. 

"Sa-sakurag... che cosa è successo a Rukawa? Cosa stavate dicendo?"

Haruko si era avvicinata al rosso, mostrandogli la sua preoccupazione per il volpino. Cosa stavano tramando quei due? Di solito non potevano neanche stare nella stessa stanza per più di trenta secondi senza azzuffarsi.

" Ah... non so. Forse la volpe è in calore. Hai visto come era agitato? Vado a vedere se è collassato negli spogliatoi."

Sakuragi bofonchiò queste parole frettolosamente correndo nelle docce.

Haruko rimase allibita, bloccata al centro della palestra, mentre sentiva il rumore degli armadietti che cadevano, e altre urla isteriche di Rukawa.

"Che sia davvero in calore? Forse dovrei approfittarne!"

Nonostante le sue parole non stava affatto scherzando.

Lentamente arrivarono anche altri giocatori. Stavano tutti ridendo e scherzando, non facendo caso a Haruko.

Evidentemente i due avevano messo a posto nello spogliatoio perché non si sentirono le urla di rimprovero di Akagi.

L'allenamento quel giorno andò avanti velocemente, ma Haruko non potè fare a meno di notare gli sguardi che si scambiavano Rukawa e Sakuragi. Uno arrossendo lievemente, l'altro sorridendo come un matto, per nessuna ragione apparente.


La sera a casa non pensava già più a tutto l'accaduto. Stava leggendo una rivista sdraiata sul divano. Aveva lavato i capelli e ora stava sdraiata sul divano con i bigodini che le aveva prestato Matsui.
Aveva spalmato sul viso la maschera anti-rughe e portava una maglietta di suo fratello (praticamente è Benigni modello Giuditta NdA-__-) con un paio di pantaloncini di jeans.

Erano ormai le otto passate quando uno strano rumore di bidoni dell'immondizia che si sfasciavano proruppe dall'esterno. Dopo qualche secondo il campanello di casa Akagi suonò insistentemente.

Magari è il fruttivendolo.

Si avvicinò alla porta vedendo che nessuno andava ad aprire. L'aprì sorridendo e rimase immobile, shockata.

" Ru... Rukawa? Cosa ci fai qui?"

" Ah. Devo parlarti." Kaede la guardava da capo a piedi e non sapeva se piangere o ridere.
Il riso stava per prendere il sopravvento, ma si doveva trattenere. 
Aveva fatto una scommessa con il do'aho. Non poteva perdere! Ne andava della sua vita sentimentale dopotutto! E poi Kaede Rukawa non perde MAI, figurarsi se si mette a ridere per così poco.

" Ah, puoi entrare. "

Oddio. Cosa faccio? Proprio così mi dovevo far vedere da lui? Che figura!

" NO!! Cioè... va bene anche qui."

" Ok. Cosa devi dirmi? E' qualcosa d'importante?" Haruko era completamente rossa in viso. Trovarsi Kaede Rukawa l'idolo femminile del liceo Shohoku, sulla porta di casa, tutto arruffato e tremendamente carino, con una camicia bianca e dei blue jeans, non è una cosa da tutti i giorni.

" Il fatto è che ho due biglietti per il cinema, sai ridanno Titanic, e mi chiedevo se ti farebbe piacere venirci insieme a ...."

"SI! "

" Ah... ci vediamo domani alle otto allora. Ciao!"

Così Kaede prese la sua bici dai cassonetti della spazzatura che erano sparsi a terra, e corse via come un razzo.

POV di Haruko

Oddio non ci posso credere! Rukawa mi ha chiesto di uscire. A me! (vedi altre babbuine in giro?NdA)
E poi proprio domani che devo studiare per il test? Ma chi se ne frega!
Quando mi ricapita di essere invitata fuori da lui. Ahhhhhh! Devo correre a dirlo a Matsui e Fujii. Cosa posso mettermi domani?

POV di Rukawa

Non ce la faccio più! Devo ridere devo ridere devo ridere devo ridere devo ridere!!!! Questa cavolo di scommessa mi ucciderà! Ma devo vincere! Devo farcela!
E poi che scusa del cavolo! 'ho due biglietti per il cinema' .
Come faccio a ritrovarmeli così nelle tasche? Si ci sono teletrasportati da soli?!?
Tra l'altro Titanic! Mi devo sorbire un polpettone del genere? Quel do'aho! Non poteva trovare un film più normale? Che so... un horror.
Anzi no... poi magari con la scusa che aveva paura si attaccava addosso. Meglio un film lacrimoso come Titanic. Almeno non mi viene da ridere.



E così il giorno dopo Haruko si era preparata di tutto punto per uscire. Aveva messo una minigonna e una maglietta rossa tutta attillata. Nonostante fosse già maggio aveva addosso una giacchetta che copriva fino alla vita.
Il viso era truccato in modo spettacolare. Più che una studentessa liceale sembrava una trentenne in cerca disperata di marito.

Quando sentì bussare alla porta l'emozione prese il sopravvento; chiese al fratello di andare ad aprire al suo posto, ma quando sentì la voce del ragazzo moro non poté fare a meno di correre in sua direzione.
A questo punto il nostro eroe ( ma non farmi ridere! Kaede non cambiare il testo!!! NdA) fu messo a dura prova. Non bastava l'aspetto della ragazza, no... perché ad un certo punto questa inciampò su uno dei tacchi a spillo, cadendo faccia a terra e quasi rompendosi il setto nasale.

Per non ridere Kaede si poggiò alla porta e prese a respirare a pieni polmoni. Vedendo questo Haruko, che si era rialzata sorretta dal fratello gli chiese con gli occhi lacrimosi: " Rkawa-kun, che hai non ti senti bene?"

" Ah, no..è che soffro d'asma. Non è niente."

Così cinque minuti dopo erano sulla strada per il cinema e alle otto e mezza stavano già entrando nella sala. Molte ragazze guardavano con invidia la signora sulla trentina che era riuscita ad accalappiare un così bel ragazzo.

Rukawa era vestito nel suo più classico pantalone nero con camicia blu cielo sbottonata in modo che si intravedessero i muscoli del petto. Sembrava che i capelli fossero stati pettinati con cura e che le scarpe di vernice fossero tirate a lucido in modo da brillare. 
Haruko poteva dirsi soddisfatta anche solo al pensiero che quel ragazzo così indifferente si fosse preso la briga di curare tanto il suo aspetto, solo per uscire con lei.

Una volta seduti il ragazzo iniziò a muoversi sulla sedia come per cercare qualcuno.

" Rukawa... stai cercando qualcuno in particolare?" La ragazza lo guardava con il viso inclinato da una parte.

" No, stavo solo vedendo che non c'è molta gente."

"Oh, hai ragione. Forse perché è un vecchio film. "

" Già. "

Il film era iniziato. Kaede faceva di tutto per non addormentarsi.
Anche quello faceva parte dell'accordo preso.

Ok, questa parte è vedibile, il problema sorge quando questi due cominciano a fare tutti i romantici. A quel punto devo solo prendere una katana e fare harakiri. Però anche simulare un incendio e scappare dalle porte antincendio sarebbe una buona idea. Chissà....

Un'ora dopo la pellicola fu interrotta per l'intervallo.

" Ah, vuoi che ti prenda qualcosa da bere o da mangiare? "

" Ecco... una coca va più che bene."

"Torno subito..."

Posso approfittare del momento e scappare. Domani le dico magari che ho incrociato il Rukawa shitenai con le magliette di Di Caprio  che ha cominciato ad inseguirmi. Tanto Sakuragi non lo verrà a sapere comunque.

"Non ci pensare nemmeno."

"Cosa?"

Un ragazzo alto più di lui, con un berretto e una felpa col cappuccio gli si era avvicinato da dietro, togliendosi il cappello per un attimo e rivelando la capigliatura rosso fuoco.

"Lo so a che stavi pensando. Volevi scappare vero? Anche a me è balenata l'idea, ma guardare voi due è talmente esilarante che mi scordo completamente del film. "

"Ma... dov'eri? Non ti avevo visto."

" hehe! Il tensai sa anche mimetizzarsi. Sono seduto proprio dietro di voi. "

" Bhè... allora? Ci sono andato vicino per due volte, ma non ho riso. Sto vincendo io."

" Si, ma non hai ancora vinto. Rimane il secondo tempo e il ritorno a casa."

Dicendo questo si girò tornando nella sala. Dopo un paio di minuti anche Rukawa tornò con un pacco di popcorn e un grosso bicchiere di coca cola.

Il do'aho è davvero dietro di noi. Non me ne ero accorto.

Una volta ripreso il film, Haruko guardava con attenzione lo schermo, mentre Kaede mangiava annoiato i popcorn.

La fase più dura fu quando arrivò la parte romantica. La ragazza aveva le lacrime agli occhi e secondo i patti ora Kaede doveva prenderle la mano.

Dapprima la scrutò attentamente, e preoccupato, come se si trattasse di un essere sconosciuto proveniente da chissà quale pianeta; poi avvicinò la sua grande e sottile mano a quella esile di lei.
Non appena vennero in contatto, scariche elettriche attraversarono la schiena di entrambi.

Kaede sperava che il film finisse da un momento all'altro in modo da potersi liberare di quella tortura. La mano della ragazza infatti era tutta sudata e appiccicosa. Non gli andava affatto a genio quella situazione.

Mentre Haruko ormai al settimo cielo e dimentica del film guardava nel vuoto pensando a infiniti progetti matrimoniali.

Appena apparvero i titoli di coda, il moretto staccò la sua mano alla velocità della luce e si alzò per uscire. Aspettò che anche lei si alzasse.

" Oh, la bibita che mi avevi comprato. L'avevo scordata. Non l'ho neanche toccata."

"Fa niente. Te la porto io. "

La gente si accalcava all'uscita del cinema, così i due ragazzi si erano messi da parte ad aspettare che la folla diminuisse. Kaede aveva in mano il bicchiere di coca cola e proprio di fronte a lui c'era Haruko che parlava di cose senza senso.

Poi in un attimo. Qualcuno lo spintonò per la spalla, il bicchiere gli scivolò di mano facendo un volo e finendo proprio sulla testa della ragazza e bagnandola del tutto.( Ma tu guarda i casi della vita... NdA)

Rukawa alzò lo sguardo improvvisamente per vedere chi l'avesse urtato. Vide capelli rossi uscire da sotto un cappellino e una mano salutarlo da sopra la testa.

Maledetto!!

Ora il tutto stava nel cercare di non guardarla... ma come fare.
Impossibile!

Lei era lì i capelli e i vestiti inzuppati d'acqua. Il bicchiere di cartone sulla testa a mò di cappellino. Il viso un mascherone di trucco colato. Il mascara nero sembrava creare un effetto come il viso dell'attore del 'Corvo'.

Questa volta dovette simulare un broncospasma, perché ci mancò poco che cadesse a terra in posizione fetale e cominciasse a ridere a crepapelle.     

Sulla via del ritorno Haruko era riuscita a darsi un contegno (più o meno NdA). Ora stava in silenzio a riflettere sulle brutte figure fatte tutte in una sola volta.
Camminavano fianco a fianco, la serata stava per finire.

Per il ragazzo era da una parte un sollievo, dall'altra una tragedia.


"Quell'idiota di Sakuragi... ed io ora dovrei darle un bacio? Ma scherziamo?! Tra l'altro è il mio primo bacio e dovrei darlo proprio a lei? No, devo farcela. Dopotutto se do a lei il mio primo bacio il secondo l'avrò dal do'aho. E si spera anche tutti quelli dopo. DEVO farcela!!"

Erano arrivati davanti casa Akagi, lei stava per rientrare, quando sentì la mano di Rukawa trattenerla per il braccio.

" Aspetta... chiudi gli occhi. "

Oh... ma allora.... non ce la faccio. Sento che potrei svenire. Mi vuole baciare. Non ce la faccio.

A questo punto non ci fu scampo. Kaede aveva mollato la presa e stava avanzando con gli occhi chiusi. Quando non avvertì nessun contatto, ma sentì un rumore metallico aprì gli occhi.

Haruko era svenuta, finendo con il sedere nel cassonetto dell'immondizia che lui stesso aveva sfasciato il giorno prima.

E' troppo! Non resisto più!

Cominciò a ridere a crepapelle tenendosi la pancia con entrambe le mani. Ormai non riusciva più a smettere.


Ma... che succede? Cos'è questo rumore? Chi è che sta ridendo così  forte? Rukawa?! NO! Che vergogna!!

La ragazza scappò in casa senza guardarsi alle spalle.

Poco dopo Kaede stava tornando a casa sconsolato.

Ero così vicino al successo. Mancava poco ed avrei potuto vincere la scommessa. Se fossi riuscito a non ridere avrei potuto baciare Hanamichi. Maledizione! Ora dovrò fargli da schiavo per una settimana. Non che mi dispiace, ma chissà che cosa mi farà fare visto quanto mi odia.

Era tutto immerso nei suoi pensieri che non si accorse di essere tirato in un vicolo.
Ora si ritrovava tra due braccia forti che lo stringevano. Provò invano a divincolarsi ma la presa era troppo stretta.

"Hai perso! Ora sei ai miei ordini."
Istintivamente si tranquillizzò al suono di quella voce e di quelle parole. Era Sakuragi.

"Già. Allora dimmi tutto. Cosa devo fare? Dichiarare di essere stato sconfitto da te a basket?"

"Hmm. Direi che potrebbe essere un inizio interessante, ma essendo il tensai ho un'idea ancora migliore. "

Pronunciate queste parole Hanamichi lo abbracciò stretto, premendo le loro labbra ed intrufolando la lingua tra quelle del compagno.

Dopotutto né è valsa la pena. Mi sono anche divertito.

Fine


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions