Disclaimers: Ma devo proprio dirlo? ç_ç Vabbè.... I
personaggi di One Piece non sono miei ma del loro creatore, a parte Zoro che
è sequestrato *_*
(NOOOOOOOOO >________< Lasciami andare pazza !!! NdZoro Manco morta tesoro
^*^, vero Mihok che resta qua con noi??? NdLara Si si, resta qua e non se ne
discute *_* NdMihok)
Prego tutti quanti di commentare, specialmente Malinka, o le scrivo una fic
cattiva cattiva su Zoro *_*
:PPPPPPPPPPPPPP
Vendetta
di Lara
Un lungo mantello scuro e liso mi avvolge
da capo a piedi, cammino in questa notte senza luna per le strade deserte
di questa città.
Mihok è lontano, per ora almeno, e sono al sicuro.
La mia sicurezza ovviamente è relativa, so che lui e i suoi uomini mi
stanno cercando.
Sono tre mesi che sono scappato dalla sua isola e dalla sua casa, e ancora
non capisco come ci sono riuscito.
Penso che la dea fortuna mi abbia sorriso.
Ma quello che importa è che ho usato questa mia libertà per allenarmi come
non mai.
Finalmente trovo una locanda e ci entro, preferirei evitare ma sono giorni
che non dormo e che non mangio, e se sono troppo indebolito di certo non
potrò affrontarlo alla pari.
Tengo alzato il cappuccio e mi sistemo nell'angolo più buio di questo buco
puzzolente. I tavoli sono di legno grezzo e sporco, il pavimento pieno di
rifiuti, gli avventori uomini dall'aria pericolosa e donne dalla
abbondante e profonda scollatura.
Meglio così, qua nessuno mi dirà nulla se ho il capo coperto, i miei
capelli verdi e i miei lineamenti sono troppo riconoscibili.
Sono riuscito a riprendere le mie tre spade prima di scappare, e il resto
lo ho rubato qua e là.
L'oste arriva e come prima cosa mi chiede di vedere il denaro, lo capisco.
Ho l'aspetto di uno straccione e lo accontento facendo brillare una
moneta.
-Voglio un pasto caldo e un letto per stanotte.- L'uomo dalla stazza
enorme e con i capelli e la barba unti annuisce senza una parola
presentandosi poco dopo con un piatto di legno colmo di scadente arrosto e
un boccale di birra.
-La stanza è l'ultima a destra in fondo al corridoio del primo piano. Sono
due monete anticipate.-
Allungo il denaro e l'uomo se ne va senza darmi altri fastidi. Mangio la
carne dura e piena di nervi, anzi la divoro. Una fame simile non l'avevo
mai sentita prima.
Butto giù la birra aspra e mi guardo attentamente attorno, sembra non
abbia attirato l'attenzione di nessuno, bene.
Sto per alzarmi per andare a dormire quando la porta della piccola locanda
si spalanca facendo entrare delle voci familiari.
All'inizio stento a credere alle mie orecchie, ma sono le persone che più
amo al mondo, sono Rufi, Nami, Usop e lui, Sanji.
Ma per un attimo vedo solo Sanji, dimenticandomi degli altri.
Vorrei andare da loro e abbracciarli ma so che Rufi farebbe troppo casino
e decido di avvicinarli in un altro momento, allora resto seduto al mio
tavolo a osservarli, il cuore colmo di gioia.
Mi perdo sopratutto nella contemplazione di Sanji.
Ascolto le loro chiacchiere e ne rimango sconvolto e commosso.
-Razza di cretino è ovvio che è passato di qua! Se lo vogliamo trovare non
possiamo certo andare a casaccio da un'isola all'altra!!! E poi se non era
in nessun altro posto che poteva raggiungere rimane solo questa città!-
Nami con la faccia feroce stava urlando quelle parole a Rufi che
ingurgitava tonnellate di cibo senza badarle troppo.
-Tanto se è da qualche parte lo troviamo, non ti preoccupare per Zoro!-
Usop faceva probabilmente a gara con Rufi per vedere chi mangiava di più
mentre Sanji a mala pena toccava il suo cibo, lo sguardo perso.
D'improvviso il cuoco si volse verso di lui bloccandosi e Zoro seppe al di
sopra di ogni dubbio che lo aveva riconosciuto.
Con noncuranza lo spadaccino si avviò su per le scale e si mise dietro un
angolo aspettando Sanji, sapeva che l'avrebbe seguito.
Un rumore di passi e una testa bionda spuntò da dietro un angolo per
fermarsi non appena intravide l'uomo nascosto nel mantello.
-Sei Zoro vero?- Senza aspettare risposta lo abbracciò, seppellendo il
volto nella spalla dello spadaccino che ricambiò l'abbraccio.
-Come hai fatto a riconoscermi?- Zoro aspirava il profumo di cannella che
la pelle di Sanji emanava come un elisir, nutrendovi la sua anima.
-E come potevo non riconoscerti? Non ho fatto altro che pensare a te solo
a te! Zoro tu... Io... -
-Lo so, lo so... Non c'è bisogno di dirlo Sanji, anche io.-
I due rimasero abbracciati a lungo tenendosi stretti come se l'uno o
l'altro potesse volare via da un momento all'altro.
Dopo un istante lungo e profondo come l'eternità i due si separarono,
baciandosi a fior di labbra, in una dolce carezza carica di sentimento e
dolcezza.
-Zoro, ti prego, non affrontare Mihok, scappa, il mare è grande e la Going
Merry è una nave veloce... Resta con me ti prego!- Sanji aveva stretto le
braccia attorno al collo dello spadaccino e lo guardava serio e con una
muta supplica negli occhi.
-Non posso e lo sai, non sarò mai libero di vivere finchè LUI è alle mie
costole, e poi io voglio la mia vedetta! Non voglio e non posso
rinunciarci! Non dopo tutto quello che mi ha fatto Sanji, tu non puoi
capire!- Zoro fissò lo sguardo di fiamma ardente in quello del suo amato
che chinò il capo, accettando la decisione dell'altro.
-Allora vendicati, ma io verrò con te, sia chiaro. Non ti lascio e
qualunque cosa accadrà accadrà a noi due.-
-Anche a noi altri! Volevate lasciarci qui voi?- La voce squillante di
Nami fece girare di scatto i due che videro Nami, Rufi e Usopo che li
guardavano sorridenti.
Il cuoco e lo spadaccino arrossirono immediatamente e si scambiarono
un'occhiata imbarazzata, non era nel carattere di nessuno dei due farsi
vedere in atteggiamenti tanto dolci...
-Si! Cioè no... Ecco, se volete potete venire....- Zoro li guardava con il
cuore colmo di felicità, erano di nuovo tutti assieme, non era più solo a
lottare ma aveva ritrovato i suoi amici e l'uomo per il quale batteva il
suo cuore.
*§*§*§*
Finalmente Mihok era davanti a lui, era passato un'altro mese in cui aveva
smesso di nascondersi e aveva passato il suo tempo ad allenarsi giorno e
notte.
Ora Zoro sapeva di poterlo battere, ora avrebbe avuto la sua vendetta.
Lentamente lo guardo, i suoi occhi d'ambra brillano minacciosi e ferini,
ma stavolta non ne ho paura.
E' passato il tempo in cui quegli occhi avevano il potere di farmi
abbassare il capo ubbidente.
Lui è sicuro di se stesso, sa che la sua abilità è immensa, ma la mia ora
lo è più della sua, me lo sento.
Un gelo che mi distacca da tutto scende su di me, la freddezza della
battaglia.
Ci scambiamo il primo colpo di sada e la sua espressione varia
leggermente, sorpreso credo dalla velocità con cui ho portato il colpo. Ma
quello che lui non sa è che quella non è nemmeno la metà della velocità
che ora so raggiungere.
La lotta è lunga, siamo entrambi forti, molto forti. Ma alla fine è lui
che colto dalla stanchezza fa un passo falso e incespica nelle pietre che
pavimentano questa grande e vuota piazza.
La mia spada è puntata alla sua gola, sento il sudore coprirmi il volto e
scivolare lungo il collo e osservo la sua espressione sorpresa, incerta.
Ora sorrido e pungo la gola di Mihok facendo venire alla luce una goccia
di rubino che scintilla cupa al riverbero del sole tardo pomeridiano.
-Ho vinto io Mihok. Sono libero. Non hai più nessun diritto su di me.- La
mia voce è fredda come la neve e tagliente come il ghiaccio, mi godo il
suo volto trasfigurato dalla sorpresa e dalla rabbia.
-Mi hai battuto in fine, ce la hai fatta. Ora sei tu lo spadaccino più
forte di tutti i tempi...-
Come in un sogno muovo la lama della mia spada lasciando una sottile linea
scarlatta sulla sua gola prima di riporla e voltarmi verso i miei amici e
Sanji, che mi guarda trionfante.
Mi avvicino a lui e lo bacio davanti a Mihok, è questa l'ultima parte
della mia vendetta. Battuto, umiliato, e infine gli ho dimostrato che non
è mai stato il padrone del mio cuore, che è sempre appartenuto ad un
altro.
Mihok lentamente si alzò da terra, passando il dorso della mano sulla
linea carminia che gli orna la gola. Si rimise l'ampio cappello e gli
occhi d'ambra scintillarono di odio nel vedere il bacio tra i due.
Per ora aveva vinto Zoro, ma lui era suo e un giorno lo avrebbe avuto per
sempre in suo potere.
-Hai vinto Zoro, per ora sei libero, ma ricordati che la libertà è un bene
che va guadagnato in ogni momento, va conquistata ogni giorno, e va
conservata a prezzo del proprio sangue. Arrivederci Rolonoa Zoro.- Con
quelle parole Mihok si allontanò, lasciandosi alle spalle la banda di
pirati di Rufi.
§*§*§*
Quella notte i festeggiamenti si protrassero a lungo, si mangiò e si bevve
fino all'alba e anche oltre, e nesuno dopo un po notò la scomparsa di
Sanji e Zoro...
La camera era grande, illuminata da lampade e candele e una grande
finestra oscurata appena da leggere tende si apriva sul mare.
Zoro era sdraiato accanto a Sanji, si abbracciavano, nudi, assaporando la
reciproca presenza.
Con delicatezza Sanji accarezzò il petto di Zoro, sfiorando appena i
capezzoli che si inturgidirono. La mano lunga e affusolata del cuoco
esplorava lentamente il corpo dell'amato, finalmente libero dallo spettro
di Mihok che lo aveva assillato per tutto quel tempo.
Appoggiò le labbra calde sul collo e con esse baciò e accarezzò i lobi, e
scese lungo la pelle morbida e setosa del collo fino alla base della gola
dove leccò la pelle calda.
Mordicchiò i capezzoli induriti e strappò gemiti di piacere allo
spadaccino sotto di lui, leccò la pelle serica bello stomaco piatto mentre
con le mani solleticava la superficie sensibile dell'interno coscia
sfiorando appena in leggere carezze il pene eretto del compagno.
Le sue labbra e la sua lingua non dimenticarono nemmeno un punto del corpo
di Zoro, costellandolo di baci e piccoli dolci morsi.
Le mani si avvolsero attorno all'asta dura e la accarezzarono con
movimenti da principio lenti, vagamente circolari, come se dovesse
impastarlo.
La lingua accarezzava la punta umida e Zoro gemette e quasi gridò di
piacere quando alla fine il caldo e umido antro lo avvolse, mentre la
lingua giocava con la sua durezza.
Le mani di Zoro si aggrapparono al lenzuolo candido mentre la schiena si
inarcava, in preda al piacere.
Sanji fissava Zoro negli occhi mentre andava su e giù lentamente lungo la
pienezza di dell'amato.
Il loro sguardo era più eloquente di mille parole, pieno di amore,
passione e desiderio.
Zoro si muoveva in preda al desiderio quando vide Sanji sedersi a
cavalcioni su di lui.
Lentamente il biondo si posizionò sulla punta rossa e lucida di passione
dello spadaccino e si abbassò lentamente, il viso improntato a una smorfia
di dolore. Zoro lo bloccò tenendogli le mani sui fianchi e lo guardò in
volto, con un'espressione talmente carica di amore e tenerezza che
riempirono il cuore del cuoco.
-Non c'è bisogno che tu faccia questo per me...-
-Non lo faccio per te Zoro, lo faccio perchè lo voglio io, per noi...- A
quelle parole Zoro si convinse e lasciò andare i fianchi di Sanji,
entrando completamente in lui.
Dopo un attimo in cui il cuoco si abituò all'intrusione cominciò a dare un
ritmo lento che fece impazzire Zoro di desiderio.
Imponendo il suo movimento Zoro prese il sopravvento, afferrò saldamente i
fianchi del cuoco e, muovendosi e muovendolo, accelerò il ritmo.
Sentì mentre veniva il piacere più intenso della sua vita, e poco dopo
accolse il seme caldo di Sanji sul suo petto.
La luna piena era alla fine del suo viaggio notturno, ma i suoi ultimi
candidi raggi entrarono in quella stanza, rischiarando per un ultimo
momento i due amanti teneramente abbracciati, stanchi e appagati dal
piacere condiviso.
-Zoro, io ti amo...- Sanji aveva il capo appoggiato sul petto dell'altro,
e ascoltava il ritmo di quel cuore tanto amato.
-Anche io ti amo Sanji, e voglio stare per sempre con te.- Zoro reclinò il
capo e baciò la fronte dell'altro, la cosa più preziosa che avesse mai
avuto.
FINE *^___^*
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