I personaggi appartengono a Lansdale, tutto quello che
ci faccio io è sognarmeli la notte. Valgono le stesse avvertenze del primo
capitolo, come sempre buona lettura. ^^
Vaniglia e Cioccolata (Ho voglia di te) Parte
III di
Mia Solo quando la porta si richiude mi risveglio dal
momentaneo torpore in cui ero caduto. - Ci pensi che avremmo avuto tutto il tempo se solo ti
fossi inventato la stronzata giusta?- - Lasciami stare Hap, è una faccenda chiusa tra un
quarto d’ora saremo fuori di qui-. - Ho visto lo sguardo che hai fatto…-. - E allora?- - Allora vuol dire che hai ancora una gran voglia di
scopare come ce l’ho io-. - Dov’è la novità? Ho sempre voglia di scopare,
piuttosto che perdere tempo con te sarei potuto stare con il portiere, con
lui non sarei andato in bianco e ora sarei molto più felice e soddisfatto. E’
più bello e giovane di te e si è dimostrato disponibile-. L’ho già detto che
sono particolarmente geloso? Il fatto che Leonard elenchi i pregi di quel
fighetto non aiuta affatto. E’ vero io non sono più tanto giovane né bello e
aggiungo anche che ho un principio di calvizie ma sono pur sempre io! Ma che
cazzo ci trova in me… - Quando?- - Che te ne frega?- Ho una voglia immensa di spaccargli
la faccia e lo farei se non avessi la certezza che sarei io ad essere
spaccato. - E’ questo il motivo per cui non sei venuto in giro con
me e Brett? Eri troppo occupato con quello stronzetto a succhiargli il cazzo
e ad aprirgli le gambe? O sei stato tu ad aprirle?- - Non succhio mai il cazzo al primo appuntamento Hap, me
lo scopo semplicemente… non mi faccio tanti problemi come te. Se una cosa la
voglio io me la prendo-. La frecciatina ha colto il bersaglio, ho capito il
sottinteso delle sue parole. - E’ questo il problema?- - Io non ho nessun problema-. Hap fai un grosso respiro,
inspira, espira… vorrei davvero prenderlo a pugni ma mi giocherei l’unica
possibilità di sistemare le cose. - Mi spiego meglio è questo il mio problema? E’ questo
che ti fa incazzare di me?- - Ci sono tante cose che mi fanno incazzare di te, già
il fatto che tu sia bianco mi irrita-. - Se ti dimostrassi che anch’io se voglio una cosa me la
prendo sbattendomene del resto?- - E che cosa faresti per dimostrarlo?- Non aspettavo
altro per attivarmi e raggiungere il mio scopo. Mi alzo con convinzione, do
una controllata al mio amichetto ancora sull’attenti come un bravo soldatino.
Molto bene… Indosso la migliore maschera da uomo duro, cosa che riesce meglio
a Leonard che a me. In mia difesa posso dire che ho avuto un buon maestro. Lo
guardo deciso e cercando di eguagliare la sua velocità di movimento, speranza
assai vana, lo sbatto al muro con la forza del mio corpo. Leonard schiacciato
tra il muro e il mio corpo mi guarda con sfida, io accetto più che volentieri
e con una mano gli stringo la scollatura della canottiera e la strattono con
forza avvicinando di potenza il suo viso al mio. Mi lascia fare come se non
aspettasse altro da troppo tempo e probabilmente è così. Con l’altra mano gli
slego di nuovo i pantaloni e con la bocca ad un centimetro dalla sua rispondo
alla sua domanda. - Questo -. - E se non te lo lasciassi fare?- Con i pantaloni lenti
la mia mano finisce nuovamente sul suo sedere, accarezzandolo, palpandolo. - Quello che voglio io me lo prendo Leonard-. Lo bacio,
ancora non lo avevo fatto forse perché il bacio rappresenta un limite ben
delineato. Per baciarlo l’avrei dovuto guardare in faccia abbattendo ogni mia
difesa. Lo faccio ora, e per provare che finalmente non ho più dubbi lo
faccio ad occhi aperti. Non faccio fatica, mi piace baciarlo come mi piace
toccarlo, mi viene del tutto naturale.
- Non male Hap ma non hai ancora abbastanza coglioni per
farlo -. - Non ce l’avrò come i tuoi ma sono abbastanza grossi da
farti urlare di dolore se te li sbatto su per il culo, so quanto ce l’hai
stretto-. Gli abbasso del tutto i pantaloni e con le mani sulle sue natiche
lo sollevo da terra per fargli sentire quanto sono eccitato. - Non credo di averlo sentito bene…-. Con velocità mi
apre i pantaloni mi tira fuori l’uccello e si aggrappa alla mia vita con una
gamba strofinando il sedere su di me. Ci manca poco che vengo solo per
questo. Cerco di inalare più aria possibile ma Leonard me lo impedisce
baciandomi a tutta bocca fino a ridurmi in apnea. - Dio Leonard mi stai facendo impazzire…- - Stare sotto non è neanche il mio ruolo preferito,
pensa cosa ti farei se stessi sopra-. - Mi sento un ragazzino alla prima esperienza-. Sono
stato fin troppo paziente a sopportare una simile distanza mi decido
finalmente a riportare le dita nel loro luogo ideale per continuare la sfida
con quel sedere così stretto che in precedenza non sono riuscite a dominare.
Con la mano che mi avanza faccio altrettanto sul suo uccello. - In effetti lo è, farlo con un uomo è diverso che con
una donna anche toccarsi diventa una cosa nuova, anche se poi chi tocca qui
sei solo tu-. - Non mi pare di averti vietato di toccarmi Leonard-. - Me lo vieto io, se ti toccassi il culo, per quanto
brutto tu lo abbia, ti scoperei subito volente o nolente e me ne fregherei di
Jim Bob che ci aspetta in macchina-. - Non ho il culo così brutto, certo in confronto al tuo
perde, ma a te la natura l’ha dato così bello perché ti serve a me non m’è
mai servito-. - Non è una giustificazione se si sapesse in giro che
smanio per il tuo sedere la mia reputazione andrebbe a puttane…-. - Allora fortuna che non hai la possibilità di
scopartelo…-. - Anche se ne andasse della mia vita me lo scoperei
ugualmente Hap, ho talmente voglia di fare l’amore con te che anche se te lo
circondassi con del filo spinato me lo farei. Hai il culo bianco più bello
che abbia mai visto ma il mio giudizio non conta visto che sono innamorato di
te-. - Com’è che l’hai definito una volta?- - Un bel culetto ammiccante…- - Non ho mai capito cosa volessi intendere con
ammiccante-. - Boh è l’unica parola non indecente che mi è passata
per la mente, ero parecchio agitato visto che la tua ex moglie aveva appena
svelato cosa mi portavo dietro da quando ti conoscevo ovvero che ero
innamorato di te e altrettanto vero che ero geloso di lei…- Si aggrappa di nuovo alla mia vita con le gambe e per
sostenere meglio il suo peso esco da lui e lo appoggio al muro. Non so come
mi ritrovo l’uccello per metà dentro di lui, cioè lo so eccome è stata tutta
una manovra di Leonard ma saperlo non mi aiuta a superare lo shock del
momento. Mi morde una spalla per reprimere un grido di dolore e la
contrazione del suo corpo mi stringe tanto da causare dolore anche a me, ma è
talmente meraviglioso che non può essere chiamato tale. Non oso immaginare
cosa sia sprofondare interamente in lui. Appena si riprende cerca di trovare
una sistemazione migliore e quando la trova mi sorride con gli occhi lucidi. - Questo vuol dire prendere quello che si vuole Hap! Non
me frega un cazzo se Jim Bob viene e sfonda la porta, se lo farà ci vedrà
scopare come ricci-. - Vuoi farlo sul serio?- Ho pensato questa frase ma non
so se l’ho formulata, il mio cervello non si trova esattamente al suo posto,
si è fatto anche lui un viaggetto nelle parti basse. - Hap la parte più brutta di un rapporto tra uomini è
quando te lo fai ficcare dentro poi la cosa si può dire fatta, ti senti
ancora intorpidito ma il piacere diventa maggiore del dolore. Pensi davvero
che abbia sopportato un simile dolore, a cui già ti ho detto non sono
abituato, per poi rinunciare al piacere che ne consegue?- - Ti ho fatto così male?- - Abbastanza, non è la posizione più comoda questa ma
fortunatamente sei poco dotato-. - Non è carino da dire, vuoi che ci spostiamo da qualche
parte?- - No, voglio solo che cominci a darti da fare, muoviti
fammi sentire quanto mi vuoi-. - Ho l’uccello incastrato nel tuo sedere come faccio a
muovermi?- - Sfondami non dirmi che non ti sei mai scopato il culo
di una donna! E’ la stessa cosa!- - No credimi, non so come sia possibile ma tu sei molto
più stretto, se ti faccio male poi non prendermi a calci eh?- - No, ma se non ti sbrighi ribalto le posizioni e non
sarò per niente delicato con te!- - Non c’è bisogno di passare alle minacce ora-. Gli
sorrido provocatoriamente, per distrarlo lo bacio mi tiro fuori delicatamente
da lui per spingermi più in profondità con forza. Lo sento irrigidirsi di
nuovo ma almeno sono riuscito ad entrare quasi tutto. Mi fermo perché
altrimenti rischierei di venire precocemente e rovinerei tutto, sono sicuro
che se lo facessi Leonard mi prenderebbe a calci nel sedere da qui
all’eternità. Riapre gli occhi mi bacia ancora, quando ci stacchiamo lo vedo
sorridere malizioso. - Allora sai come si scopa dopotutto…- - Lo mettevi in dubbio? E ancora non ho dato il meglio
di me…- - Che aspetti a darlo?- - Che passi il rischio di venire adesso-. - Lo dicevo io che eri un imbranato…Lo sai che se lo fai
rischi la vita vero?- - Appunto sto aspettando di calmarmi, ti da fastidio
stare così per un po’? - Affatto, mi provoca comunque scariche di piacere…- Nel
frattempo continuo a toccarlo un po’ dappertutto tanto per non perdere
l’abitudine. - Nessuno mi ha mai fatto sentire così Leonard, non mi
sono mai dovuto fermare per riprendere il controllo di me stesso, che mi hai
fatto?- - Lo stesso che mi hai fatto tu, in genere è il mio
partner a fare quello che sto facendo io-. - Sei pronto per ricominciare?- Finisco appena in tempo
la frase che un rumore fastidioso ci fa sobbalzare entrambi, ci guardiamo
confusi e finalmente ci si accende la lampadina: è lo stramaledetto telefono.
- Chi diavolo può essere?- - Non lo so, quanto tempo è passato? Non credo che sia
passato un quarto d’ora, va bene che il tempo passa quando ci si diverte ma
non penso che sia Jim Bob-. - Che facciamo rispondiamo Hap?- - Col cavolo stavolta non mi freghi!- Lo stringo meglio
al mio corpo. - Potrebbe essere importante, poche persone sanno che
siamo qui, ovvero John e Brett-. - Hai ragione, ma se poi è quel rompipalle di Jim Bob?- - Lo scuoiamo vivo-.
- Chi va?- - Io, tu ti faresti subito beccare-. Lo aiuto a
liberarsi del mio corpo, ad entrambi scappa un gemito di rimpianto. Il telefono
portatile è affianco a noi, senza allontanarci l’uno dall’altro Leonard
risponde. Il volume è talmente alto che non faccio fatica ad ascoltare non
solo perché sono ancora appiccicato a Leonard senza alcuna intenzione di
staccarmi ma anche se fossi lontano due metri lo sentirei perfettamente.
Sento l’operatrice parlare come se ce l’avessi io la cornetta premuta
sull’orecchio. - Buongiorno telefonata da La Borde, Texas. Vuole che
gliela passi?-. - Certo-. Se Leonard crede che lui sia in condizioni migliori
di me non ha sentito la sua voce. Lo guardo sarcastico e mi ricambia con un
gesto spazientito della mano. - Credo sia John, spero che non gli sia successo nulla-.
Lo abbraccio con una sensazione di fastidio che mi pervade, anch’io sono
preoccupato per Brett ed è giusto che lui lo sia per John, ma voglio che lui
pensi solo a me. - Voltati Leonard-. - Scusa? Ma quanto ci mette a passarmi la telefonata!- - Voltati, ho un modo infallibile per farti rilassare,
vedrai che non è successo nulla di grave- - Che vuoi fare?- - Se te lo dico non c’è più l’effetto sorpresa, ma ti
piacerà-. Lo vedo guardarmi titubante ma poi si arrischia a darmi fiducia. Si
volta con la fronte al muro sempre in attesa di un’altra voce all’altro capo
del telefono. Mi sento ignorato, è il momento di cambiare le cose. Lo
abbraccio da dietro ma non si appoggia al mio corpo come in precedenza, lo
lascio andare, quasi non se ne accorge, mi inginocchio e attuo il mio piano
di riconquista. Le mie mani vanno a raccogliere il suo sedere, ogni mano ha
la sua natica, le separo il più possibile fino a vedere la sua apertura
arrossata. Finalmente torna a darmi attenzione chiedendosi probabilmente che
diavolo ho in mente. Espongo ancora di più quel buco di carne e quando mi
sembra che possa bastare lancio un’ultima occhiata a Leonard e mi tuffo in
quella profondità scopandola a fondo con la lingua. Leonard trema fin quando
non riesce più a trattenersi ed esplode in un’imprecazione con una voce più
femminile che sua. - Cazzo Hap! Ma che diavolo…- Non riesce a finire che
John entra in comunicazione, tempismo perfetto direi. Come l’operatrice
riesco a sentirlo perfettamente. - Leonard che hai?- Non si presenta sa di essere
riconosciuto. - John è successo qualcosa?- Da notare che io sto ancora
facendo un attentissimo lavoro di bocca su di lui e la sua voce e tutt’altro
che ferma. - Qua niente, perché stavi urlando?- Non so quanto gli
possa interessare la telefonata ma sicuramente è più interessato a quello che
gli sto facendo io. Quando sento una mano sulla mia testa temo quasi che sia
lì per allontanarmi invece sorpresa delle sorprese mi preme ancora di più
verso quel buco caldo e morbido. Me ne frego di quale scusa assurda possa
inventarsi con John mi dedico solo a lui. - Niente di grave, mi è entrata una scheggia al piede e
mi sono messo a piagnucolare-. - Una scheggia?- - Ohhh sììì-. Un’espressione di piacere riservata a me,
visto il tono con cui l’ha detta. Infatti John si insospettisce. - Ti sento strano Leonard, hai una voce che non dovresti
avere con nessun altro che con me, che cazzo stai combinando?- Per quello che
me ne frega lo sento piuttosto alterato. - Che posso combinare con Hap sempre intorno? Hanno
tentato di strangolarmi stanotte e per poco non ci sono riusciti, le corde
vocali devono ancora sistemarsi. Vedessi che fila di lividi ho sul collo-.
Non so se ha sensi di colpa a raccontare simili stronzate ma di sicuro gli
escono naturali, è difficile non credergli, se non glieli avessi fatti io
quei succhiotti c’avrei creduto anche io.
- Ti hanno quasi strangolato!? Stai scherzando?- - Non tirarla troppo per le lunghe-. Si è rivolto a me,
ho abbassato il ritmo della mia lingua e appena se ne accorge mi strattona i
capelli, facendomi anche male. Per ripicca lo mordo nella sua parte più delicata
per poi baciarlo e leccarlo per farmi perdonare. - Non la devo tirare per le lunghe? Qualcuno ha tentato
di ammazzare il mio uomo e non dovrei chiedere niente?- - Sììì così-. Leonard non lo sta più ascoltando ormai.
Leva la mano dai miei capelli giudicandomi autosufficiente e comincia a
masturbarsi. - Allora vaffanculo Leonard! Non sono solo il tuo
bambolotto sessuale!-. A questo pare risvegliarsi, almeno non sembra più in
stato catatonico nonostante continui a toccarsi. - Non devi chiedere niente perché non è successo niente,
abbiamo sistemato tutto, non voglio che ti preoccupi inutilmente tanto oggi
torno-. - Davvero? Beh una telefonata la potevi pure fare!- - E dove? Non so neanche dove sei?- - Sto da Brett, è venuta a prendermi appena tornata, ero
preoccupato per te-. - Scusami per tutto quello che ti faccio passare e che
combino John-. Ok ora stiamo esagerando l’attenzione di Leonard è di nuovo
troppo focalizzata su John e questo non va affatto bene. Specialmente se poi
nella sua voce mi sembra di sentire sensi di colpa… Cazzo io non li provo a
scoparlo con la lingua quando al di là della linea c’è Brett! - Voglio solo che riporti il tuo culo nero a casa Leo-. - Ti basta solo il mio culo? Non credo che con quello tu
ci faccia così tanto da rimanere soddisfatto-. Mi sto davvero incazzando
anche perché mi è venuto il dubbio che si sta toccando al pensiero di
scoparsi nuovamente John e non per quello che gli sto facendo io! - Appena tornerai a casa ti farò capire qual’è la parte
di te che mi manca di più. Ti terrò legato al letto almeno per una settimana
e sarà meglio che tu abbia molta resistenza uomo altrimenti ti lego una
stecca all’uccello per fartelo tenere dritto e l’unico momento d’aria che
avrà sarà solo quando dovrai pisciare, e se solo proverai a lamentarti o a
stancarti prima che io abbia detto basta te lo staccherò e lo rimetterò dove
deve stare e a te dico addio. Scusami Brett ma il mio uomo ha bisogno di
rassicurazioni-. E’ arrivato il momento di agire, o adesso o mai più. Levo
una mano dal suo sedere e la porto sulla sua impegnata a masturbarsi. La
scanso bruscamente, provocandogli anche un certo dolore, gliel’ho quasi
staccato per quanta forza c’ho messo. Lo comincio a pompare con velocità e
con rabbia. Coordino i movimenti della bocca e della mano con una precisione
tale che nessuno dei due lavori ne risente... - Cazzo che delicatezza Hap! Geloso? Potrei venire solo
per questo…- - Sta zitto stronzo, porta la tua mano da stronzo sul
tuo culo da stronzo e apri il buco da stronzo che ti ritrovi, altrimenti non
posso continuare a scoparti-. Si capisce che mi rode? Leonard, nonostante io
cerchi di tenerlo fermo, si volta mi guarda serio come se si stesse
trattenendo dal picchiarmi. Rimango in ginocchio davanti a lui come ad aspettare
il giudizio del boia, poi mi strattona per i capelli facendomi alzare, e
giuro che non mi stanno lacrimando gli occhi per il dolore ma per la
commozione di un gesto così romantico. Invece che darmi una testata mi bacia.
Un bacio così dolce e pieno d’amore che rimango talmente stupito da bruciarmi
la possibilità di rispondergli. - Non dovresti essere geloso, solo tu sei la mia anima
gemella...- Mi sorride e dopo avermi dato un bacio casto sulla fronte torna a
voltarsi aprendo meglio le gambe invitandomi a continuare ciò che avevo
interrotto. Il buon umore mi ritorna a tal punto che alzo il livello delle
mie prestazioni. Ovviamente non abbiamo sentito una parola di quello che
stava dicendo John in quel momento. Riusciamo a captare solo l’ultima parte
del discorso. - … diventi veramente strano in mancanza di sesso Leo-. - Colpa di Hap e Jim Bob, si sono dimostrati abbastanza
riluttanti davanti alle mie avances-. - Voglio ben sperare, come sta Hap anche lui è stato
strangolato?- - No meglio, Brett dovrà fare a meno del suo uccello per
qualche giorno, gli hanno dato due calci nelle palle che non so come riescano
ancora a stargli attaccate al resto del corpo. Se io parlo strano dovresti
sentire la sua voce, è una perfetta voce bianca-. Bastardooo! Mi ha bruciato
la possibilità di scopare con Brett e so benissimo che l’ha fatto apposta! Lo
mordo con cattiveria e gli graffio l’uccello quasi a sangue, ma da lui non
ricevo nessuna soddisfazione, non dico che mi aspettavo un urlo di dolore ma
almeno un gemito! Invece si limita a girarsi e a farmi la linguaccia e a
sussurrare in modo impercettibile quasi da formare le parole solo con le
labbra: ‘’Così so che per un po’ non scopi con lei!’’. Gli sorrido sadico,
promettendogli vendetta mi preparo a farlo urlare di piacere mentre sta
ancora parlando con John, sputtanando anche lui. - A Brett non piacerà affatto, l’ho vista piuttosto
eccitata all’idea di scoparsi Hap sulla soglia di casa, non sentendovi ieri
abbiamo pensato al peggio e ora sapervi sani e salvi ha risvegliato i nostri
istinti, non pensavo che mi potessi mancare così tanto…- - Mi fa piacere saperlo-. Non è più molto concentrato su
John, lo vedo con la fronte appoggiata al muro mordicchiandosi il labbro per
trattenersi dal dire o fare qualcosa che lo comprometterebbe. - Prometti che non farai più simili cazzate, che non
rischierai più la vita per seguire Hap?-. - Te lo prometto, anzi romperò la nostra amicizia-. - Bugiardo seguiresti Hap anche sulla luna se lui avesse
bisogno del tuo aiuto-. - Farei lo stesso per te John-. - Certo che lo faresti io sono il tuo uomo! Ma Hap
cos’è? - - E’ mio fratello-. - Un cazzo è tuo fratello, pensi che sia stupido? So che
cos’è per te…- - Allora che me lo chiedi a fare se la risposta già la
sai?- - Non è facile per me venire per secondo Leonard-. - Non lo sei ma se mi costringessi a scegliere tra te e
lui sceglierei lui senza esitazione per il semplice fatto che Hap non
arriverebbe mai a chiedermi una cosa simile-. - Non mi piace essere il suo sostituto-. - Pensi davvero che qualcuno possa sostituirlo? Non
riuscirei a trovare un suo sostituto neanche se lo volessi e credimi se ti
dico che non lo voglio. Sto con te perché ti amo-. - Davvero?- Lo sento sospirare, so che per Leonard John
è molto importante. Ad un tratto mi sento di troppo, non voglio più rischiare
di mettere in pericolo la sua relazione, comunque vadano le cose non ci sono
possibilità per noi. Una volta in Texas le cose torneranno come prima e se
per colpa mia Leonard non trovasse più John ad aspettarlo? Il nostro è solo
un gioco la relazione con John è una cosa seria. Mi stacco da lui facendo
violenza su me stesso, adoro il suo corpo e adoro ancora di più amarlo e
sapere che non potrò mai averlo mi fa stare male. Bacio a fior di pelle il
suo sedere, accarezzo con le mani i suoi fianchi e poi mi alzo. Mi ritrovo a
faccia a faccia con lui che mi guarda con un sopracciglio alzato a chiedermi
spiegazioni. Abbasso gli occhi e scuoto semplicemente la testa per fargli
capire che è finita. Mi prende il viso tra le mani costringendomi a guadarlo
e con uno sguardo assassino mi intima di continuare, io scuoto di nuovo la
testa. Porta una mano alla cornetta del telefono per non far sentire niente a
John. - Hap che diavolo t’ha preso?- - Non voglio rovinare la tua relazione con John-. - Pensi che sia la prima volta che ho questa discussione
con lui?- - Lasciamo stare Leonard non ne vale la pena-. - E’ questa la tua risposta definitiva?- - Sì-. - Molto bene, ti sei scordato una cosa importante però
che quando io voglio una cosa la ottengo-. Prima che io riesca a fare
qualcosa, so cosa ha in mente visto che l’ha già fatto, mi trovo di nuovo
dentro di lui. Mi vergogno ma godo averlo così stretto tutto intorno a me, la
mia decisione vacilla pericolosamente. In sottofondo la voce di John continua
imperterrita a parlare non accorgendosi di essere ignorata. - Non farlo Leonard, non farti scappare John per me-. - Non me lo faccio scappare, quando saremo a casa io
tornerò da lui e tu da Brett-. - Bastardo sai che così non riesco a dirti di no…-. - Certo altrimenti non mi sarei spaccato in due un’altra
volta, ora sta a te decidere vuoi che ti risucchi l’uccello fino a farti
venire o vuoi continuare a farmi quello che facevi prima? Ti avviso che se
scegli la prima opzione allora sì che mandiamo a puttane la mia relazione di
sicuro non mi rimane molta lucidità per continuare a parlare con lui-. - Preferirei scegliere la prima opzione ma mi
accontenterò della seconda. Puoi anche liberarti ora, rimetti a disposizione
il tuo bel culo, vedrai che orgasmo che ti farò avere!- - Ci conto socio, non preoccuparti per John ci penso
io-. Dopo essersi liberato si volta e riporta la cornetta all’orecchio. Mi
inginocchio nuovamente felice di rientrare nel mio paradiso perduto. John
sembra accorgersi che qualcosa non va forse perché non ha fatto altro che
parlare senza avere nessuna risposta. - Leonard ci sei? Leonard?- - Oh John non ti sentivo più, pensavo che era caduta la
linea e stavo per riattaccare-. - Quindi non hai sentito niente di quello che ho detto- - No-. - Perfetto!- - E’ così importante? Non ti basta sapere che ti amo e
che darei la mia vita per te?- - Dovrebbe ma forse quando tornerai potrai convincermi
meglio…- - Puoi contarci che lo farò-. Poi si rivolge a me-.
Niente più segni Hap mi raccomando-. Gli annuisco anche se sarà difficile
trattenermi dal morderlo e marchiarlo come mio… - Quando pensi che verrai?- - Di questo passo molto presto, sto per impazzire…- Non
credo che John gli abbia chiesto quando IO lo farò venire, forse era più
interessato a sapere quando tornerà a casa… ma Leonard si trova nel
meraviglioso mondo delle seghe e del sesso orale dove le nuvole sono fatte di
zucchero filato e il vento profuma di vaniglia. E’ quasi al limite ormai. - Ti manco così tanto?- - Oh sì di più-. Aumento il mio movimento con la mano
per portarlo al limite. - La prossima volta verrò anch’io- - Dio John sarebbe un sogno-. Conosco Leonard meglio di
me stesso so benissimo cosa sta pensando il pervertito in quest’istante.
Immagina una bella orgia a tre a scopare come conigli… non mi lascio scappare
l’occasione di morderlo vicino al suo bellissimo antro. - Cazzo Hap ti ho detto niente segni! Come faccio a
spiegarglieli poi?- - Sta zitto! Per vedere dove ti ho morso deve andare lì
con un lanternino e poi te lo sei meritato porco!- - Perché?- - Non fare il finto tonto so cosa ti è appena passato
per la testa!- - Beh? Ora non posso neanche sognare ad occhi aperti?- - No, mi fa schifo solo pensarci.- - Non mi pare che ti faccia poi così schifo visto che
hai la faccia schiacciata sul mio culo-. - Scopare te è un conto ma far entrare nel quadretto
anche John te lo scordi, ora torna a parlare con lui prima che ti lasci
davvero un morso che non potrai nascondere!- - Mi lusinga la tua gelosia Hap! Anch’io non ti
condividerei mai con qualcun altro-. - Fanculo Leonard!- Gli stringo l’uccello per
provocargli dolore ma l’unica reazione che ottengo è la sua risata roca. - Hap sbrigati a farmi venire altrimenti non rispondo
più di me e ti scopo mentre sto ancora al telefono con John!-. Mette una mano
sulla mia aumentando così la pressione del mio tocco tanto quasi da
ritirargli la pelle fin quasi i testicoli. John sta ancora parlando del più e
del meno… -… Leonard?- - Certo John-. Come
se lo avesse ascoltato per tutto il tempo tira fuori una risposta a caso. - Bene allora quando mi trasferisco?- - Dove?- - Scemo a casa tua no? E’ più grande della mia e poi io
sono in affitto non ci conviene-. - Porca P…- Leonard comincia a prendere a capocciate il
muro, si è infognato da solo. - Mica c’avrai ripensato vero?- - Ma no, è solo quella cazzo di scheggia che mi ricorda
quanto sono coglione!- - Ah quando allora?- - Fammi prima venire ora non ci sono molto col cervello,
poi ci penseremo ok?- In effetti per me sarebbe impossibile riuscire a
parlare se subissi quello che gli sto facendo io. - Sì, passeremo prima un’intera settimana a recuperare
il tempo perduto scopando ventiquattro ore su ventiquattro poi quando e se IO
mi sarò stancato ci penseremo-. - Ottimo piano-. - Aspetta a dirlo Leonard…-. - Oh è una promessa John?- - No una minaccia amore-. - Adoro questo tipo di minacce…- - Io adoro te… Ti voglio qui…- - Presto mi avrai tutto per te-. Lo stringo maggiormente
per la vita perché so che questa è la verità, una volta tornati in Texas
dovremo dimenticare quello che è successo e se possibile anche i nostri
sentimenti. Ma come può passarmi la voglia di fare l’amore con lui o la
voglia di saltargli addosso ogni volta che lo vedo? Dopo oggi credo che avrò
crisi di astinenza per la sua pelle come un alcolizzato! La mano di Leonard
mi accarezza i capelli come a darmi conforto ma niente può darmelo. - Ti amo Leonard…-. Glielo sussurro piano non sono
sicuro che abbia sentito, preferirei di no visto la disperazione nella mia
voce. Decido di finire la tortura sul suo corpo che ancora si offre alla mia
lingua, lo sento tremare ormai prossimo all’orgasmo. Non voglio che venga
mentre sono in ginocchio, voglio averlo tra le mie braccia in modo che il suo
orgasmo sia anche il mio. Mi alzo, premo il mio corpo al suo stabilendo di
nuovo il contatto tra il mio membro e la sua fessura, bacio di nuovo tutto il
suo collo lasciandogli anche dei nuovi segni tanto uno in più o uno in meno.
Leonard con gli occhi febbricitanti gira la testa come a chiedermi perché
abbia smesso. Metto una mano sulla cornetta del telefono per evitare che John
ascolti e con l’altra riprendo a penetrarlo stavolta con più profondità ed
energia. - Voglio esserti dentro mentre vieni, voglio ficcartelo
talmente in profondità da far diventare il tuo orgasmo anche il mio. Non
abbiamo tempo per fare l’amore ma voglio far finta di averlo fatto…- Leonard
completamente preso dalle mie carezze interne si limita ad annuire strofinando
la sua guancia alla mia. Levo la mano per fargli avere abbastanza lucidità
per parlare con John e liberarsi di lui. - John hanno bussato alla porta e devo andare ad aprire,
resta in linea.- - Brett dice di fare presto che la bolletta aumenta e
deve ancora parlare con il suo uomo!- - Sì-. Appena attacca il telefono ci assaltiamo, io
premendolo contro il muro lui con le mani sul mio sedere per rendere a zero
la distanza tra noi due. Con una mano continuo a masturbarlo con l’altra
metto in mostra la sua entrata lubrificata dalla mia saliva. Con un movimento
unico lo penetro con forza arrivando a toccare il punto massimo raggiungibile
del suo interno. Caccia un urlo di dolore per la mia poca delicatezza, il suo
sedere reagisce di conseguenza stringendosi e intrappolandomi nella sua carne
calda ed elastica. - Shh… amore rilassati… il peggio è passato-. Con un
movimento ondulatorio del bacino cerco di posizionarmi meglio dentro di lui
ma è talmente stretto che comunque vengo sopraffatto dalla sua carne morbida che
quasi mi stritola. - Un cazzo Hap! Hai intenzione di sfondarmi?- - Voglio marchiarti a fuoco in profondità così non ti
sarà possibile dimenticarmi neanche se ti scopassi tutte le squadre del NBA!- - Non riuscirei a liberarmi di te comunque!- - Lo senti Leonard? Senti quanto sono eccitato?- - Oh sì, sei così duro e grosso che non so se implorarti
di scoparmi o di uscire. Muoviti dentro di me Hap, fammi venire-. - Ti manca così poco, vorrei rimanere così per sempre…-
Esco quasi del tutto dal suo corpo per poi sprofondare con forza nuovamente
in lui raggiungendo lo stesso punto di prima che ormai sensibilizzato lo fa
urlare più di piacere che di dolore. E quel piacere lo porta all’estasi,
all’orgasmo che si scioglie tra le mie dita. Lo sento tremare come in preda
alle convulsioni fin quando il suo corpo si rilassa a tal punto che il mio
uccello è completamento libero dalle sue pareti. Mentre sto per uscire dal
suo corpo, mi sembra inutile rimanere se non sono circondato da lui, lo sento
nuovamente restringersi e riprendere le sue connotazioni naturali e quasi
piango a sentirlo nuovamente così mio. - Hap scopami veramente, non sei venuto…- - Per quanto ce l’ho duro mi ci vorrebbe tutta la
mattinata per venire, con John in linea non ho neanche due minuti. Volevo
sentirti venire e ci sono riuscito mi basta questo-. - A me non basterebbe…- - Se avessi scelta neanche a me- Esco da lui delicatamente,
so di avergli fatto male e non gliene voglio fare ancora. - Scusami, ti ho fatto sanguinare non volevo farti così
male-. - Sta zitto sanguino sempre anche se avessi fatto più
piano mi sarebbe uscito-. - Hai il sederino proprio delicato allora! Una checca
dovrebbe averlo più resistente del normale!- Mi mette le mani sulle guance e
mi ficca in bocca la lingua di prepotenza. Mi sento risucchiare anche i
polmoni per quanta passione ci mette, cerco di incrociare la sua lingua con
la mia ma mi risulta dannatamente difficile visto che non sta ferma un
attimo. Comincio a vederci a macchie per mancanza d’aria ma Leonard essendo
più resistente di me nell’apnea non decide a staccarsi. Sto quasi per svenire
e per farlo smettere gli pizzico con forza una natica. E finalmente aria fu! - Ho il sederino delicato perché non lo faccio toccare a
nessuno, è molto bassa la percentuale in confronto agli amanti che ho avuto-. - E ora l’hai permesso a me-. - Hap ti amo anch’io, quando me lo dici non lo
sussurrare talmente piano da farmi pensare di essermelo solo immaginato,
voglio sentirtelo urlare capito?- - John…- - John? Che centra?- - Sta ancora aspettando al telefono-. - Oh cazzo e chi lo sente ora! Rispondi tu tanto c’è
Brett che vuole parlarti!- - Col cavolo! Voi checche fate paura quando vi
incavolate! Mi devo calmare un attimo prima di poter parlare con Brett, e mi
devo levare questa schifezza dalla mano!- - Cosa?- - Il tuo sperma Leonard! Dai un nuovo significato alla
frase svuotarsi i coglioni!- - Vuoi andare a pulirti?- - No guarda me lo tengo da parte per dopo-. - Noi checche usiamo pulirci così-. Mi prende la mano e
comincia a leccarmi le dita imitando i momenti del sesso. Dio ora lo sbatto
contro al muro e stavolta me lo faccio davvero! Espiro e inspiro per ritrovare
un minimo di autocontrollo, tolgo di scatto le dita dalla sua bocca
tentatrice e mi volto per non cadere in tentazione. - Beh io non sono una checca e questa ne è un’ulteriore
prova! Stai sognando se speri che mi metta a leccare il tuo sperma come se
fosse il nettare degli dei!- - Non sai cosa ti perdi, sono molto buono sai? E’ un
vero spreco!- - Anche se mi sentirò in colpa per un simile sfregio
credo che mi pulirò lo stesso-. - Un ultimo bacio prima di affrontare il lupo cattivo?- - Quale lupo cattivo?- - John e poi devo tenere anche a bada Brett, una piccola
ricompensa me la merito-. - Vieni qui allora…- Ci baciamo e cado ingenuamente
nella sua trappola: insieme alla sua saliva sento il sapore del suo seme e
devo dargli ragione è appetitoso. Quando mi stacco faccio finta di essere
indignato. - Mi hai fregato!- - Sì!- - Lo ammetti così senza alcun pudore?- - E che pudore dovrei avere? Mi trovo totalmente nudo
davanti a te!- - Fila a rispondere a John prima che mi venga voglia di
punirti-. - Se scegliessi volontariamente di essere punito? Me lo
merito, non sono affatto una brava persona!-. Lascivo ricomincia a
strusciarsi su di me, per evitare di impazzire gli blocco i fianchi
approfittandone per tornare ad accarezzarlo. - No non lo sei ma vai benissimo così non cambierei
assolutamente nulla di te-. - Beh se ne avessi il potere magari mi trasformeresti in
una donna-. Lo pizzico tanto forte che se solo avesse la pelle appena più
chiara ci sarebbe una bella chiazza sulla sua natica destra. Mi stacco da lui
e mi vado a sciacquare la mano nel lavabo della cucina poi mi metto
comodamente seduto sotto il suo sguardo da cucciolo abbandonato. - Saresti orribile con le tette Leonard te l’ho già
detto, ora torna da John-. - Se avessi delle tette e un buco in più non ci sarebbe
nessun John!- - Pensi davvero che potrei amarti più di così? Dio il
tuo corpo mi manda più fuori di quello di una donna!- - Già ti manda fuori solo per scopare-. - Se avessi il potere di cambiare le cose cambierei solo
il mio cervello-. - Non c’è proprio soluzione eh?- - No, vieni qui, non riesco a starti troppo lontano-. - C’è John che sta aspettando-. - Porta il telefono voglio solo abbracciarti, Jim Bob
starà già aspettando di sotto-. - Guarda che io con John ho finito sei tu che devi
parlare con Brett-. Si mette in braccio a me a farmi le fusa, lo coccolo come
se la passione tra noi fosse completamente spenta e come se non avessi
l’uccello così teso da farmi male. - Dammi un attimo per rilassarmi-. Non riuscirò mai a
rilassarmi ma voglio rimanere ancora vicino a Leonard, me ne frego di sentire
Brett in questo momento. - Tutto il tempo che vuoi Hap, per me potremmo stare
così anche in eterno lo sai-. Lo so e questo rende ancora più difficile
staccarmi da lui… - Mi accontento di un altro minuto…- - Cerca di non fare rumore, questo telefono sembra un
megafono amplifica ogni rumore-. - Non fiaterò sarò troppo occupato a prendermi cura di
te per aver voglia di parlare-. - Che ne dici di un altro bacio?- - Sì può fare-. Quando ci stacchiamo metto in
comunicazione il telefono direttamente sull’orecchio di Leonard. - John sei ancora linea?- Continua a fissarmi con i suoi
occhi luminosi e a fremere alle mie carezze. La sua attenzione è tutta
concentrata su di me. - Sì anche se la mia pazienza è al limite-. - Scusami ma Jim Bob non mi lasciava più andare-. - Hap può venire al telefono ora?- - Sta facendo la doccia se per Brett è un problema
aspettare gli dico che ha chiamato…- - Dice che se ti azzardi ad attaccare prima di avergli
passato il suo uomo, avrai bisogno di una protesi da mettere tra le gambe, mi
è sembrata abbastanza chiara!-. - Già, John ma dov’è Bob?- Bob è l’animaletto da
compagnia di Leonard, un armadillo, un animale domestico strano per un uomo
ancor più strano. E’ più fedele di un cane, lo segue dappertutto, gli porta
le ciabatte e cosa più anomala è letteralmente innamorato di lui. Una volta
ho visto Bob avvinghiato alla gamba di Leonard come fanno i cani quando
vogliono farsi i loro padroni. L’armadillo era tutto intento a strofinarsi
mentre Leonard indifferente continuava a leggere il giornale tra un biscotto
alla vaniglia e un altro. Gli ho chiesto se Bob stava facendo quel che stavo
pensando, mi ha seraficamente risposto che il povero animale aveva bisogno di
sfogare i suoi istinti e siccome non aveva intenzione di adottare
un’armadilla l’idiota si sentiva in colpa. Quando gli ho detto che per Bob
non era solo uno sfogo mi ha riso in faccia... Col tempo l’armadillo è
diventato gelosissimo. Leonard non può più stare con un uomo che l’animale si
mette a fare versi striduli. Unico momento di libertà è la notte quando è occupato
nella sua seconda attività preferita: scavare buche in giardino. Un animale
più rompicoglioni di lui non l’ho mai conosciuto e non lo dico tanto per
dire. Io sono il suo nemico numero uno; per John mostra una gelida
indifferenza per me prova odio puro. John si scopa Leonard e sono io ad
essere il cattivo della situazione! Appena mi avvicino a Leonard fa uno
strano verso che vorrebbe essere di minaccia, se poi mi azzardo ad
abbracciarlo comincia a mordicchiarmi le caviglie e per scrollarmelo di dosso
l’unico modo sarebbe prenderlo a calci ma così attirerei l’ira di Leonard su
di me e sicuramente i suoi pugni sono molto più dolorosi dei dentini di
quella carognetta. Mi morde anche se solo lo guardo… magari riesce a leggermi
nel pensiero e ciò che legge non gli piace per niente… e come dargli torto.
John ha cominciato a chiedersi il perché di tanto odio nei miei confronti,
visto che come ho già sottolineato è lui ad andare a letto con Leonard, di
certo né io né Bob glielo spiegheremo mai… In questo facciamo squadra! - E’ a casa mia-. - Come sta?- - Insomma-. - Come insomma? Sta male?- Scatta in piedi tutto
allarmato, la carognetta è riuscita a mettersi fra noi due anche stando
lontano mille miglia di distanza! Cerco di riacchiappare Leonard al volo ma
con agilità si porta fuori dalla mia portata. Lo trafiggo con un’occhiataccia
ma neanche ci fa caso per la troppa preoccupazione per l’adorato Bob. - Fisicamente sta bene ma gli manchi, per qualche giorno
non ha voluto mangiare e né dormire, se ne stava tutto il tempo dentro al mio
armadio forse perché sentiva il tuo odore, ci sono vari vestiti tuoi. Allora
ho preso il tuo accappatoio e la tua vestaglia e gliel’ho messi sotto a letto
insieme ad una ciotola di cibo e finalmente ha cominciato a mangiare. Non mi
ha fatto chiudere occhio, non ha mai smesso di fare versetti, poi ieri mi
sono abbassato per controllare come stava e non ti dico come ho trovato la
tua roba-. - Come?- Rincuorato dalle condizioni non letali del
bastardello si rilassa, si avvicina al tavolo a sgranocchiare i pochi wafer
alla vaniglia rimasti. Uno a zero per Bob… - Ti dico solo che quell’armadillo ha più voglia di
scopare con te di quanta ne potrò mai avere io-. - Hmmm?- - La tua roba è da buttare l’ha consumata a forza di
strusciarcisi sopra per non parlare della schifezza di cui è pregna. Non ho
avuto il coraggio di toccarla, l’animale è tuo e ci penserai tu. Ma puoi star
sicuro che il bastardello è molto felice ora-. - Gli hai lasciato scopare i miei vestiti?- Leonard si
gira a guardarmi e vedendomi corrucciato con disinvoltura si china con i
gomiti sul tavolo mettendosi a novanta gradi donandomi così una bellissima e
completa panoramica del suo fondoschiena. Con gli occhi mi sbeffeggia come a
voler dire: ‘’Sono perdonato?’’. Rispondo alla sua domanda allungando la
gamba e palpandolo come meglio posso con il piede. Se mi fossi alzato gli
avrei dato troppa soddisfazione! - Già, io non gli piaccio abbastanza da prendere il tuo
posto-. - Povero Bob!- Mi cattura il piede con le mani
accarezzandolo e portandolo a tastare ancora meglio il suo sedere. Uno pari
palla al centro, Bob ti distruggerò! - Povero Bob? Ci sarai mai una volta che dirai povero
John? Surclassato anche da un armadillo ora!- - Ma finiscila! Ascoltami torna a casa e aspettami lì
quando torno prendiamo Bob e andiamo da me, non ce la faccio più a stare
lontano dalla mia tana-. Mi guarda e il suo sguardo è carico di desiderio, lo
conosco troppo bene per sapere che ha in mente qualcosa. Allarga meglio le
gambe per darmi una ancora migliore visuale del suo sedere fino a mostrarmi
la sua fessura. Così piccola, stretta, umida e macchiata di sangue… mi lecco
le labbra per impedire di sbavarmi. Dimentico quasi il mio piede fin quando
non me lo massaggia e piano non lo appoggia alla sua entrata pulsante.
Trattengo il fiato aspettando la penetrazione, ma il bastardo ha deciso
proprio adesso di smettere il suo gioco perverso. Cerco di forzare la
situazione ma in uno scontro di forza con Leonard è inevitabile che ne esco
neutralizzato… continuo a spingere ma senza alcun risultato se non il suo
sorriso sadico e provocante. Quando mi arrendo più per stanchezza che per
altro Leonard mi fa la linguaccia e solo muovendo le labbra mi dice: ‘’Capito
chi comanda?’’ Mestamente non mi rimane altro che annuire sconfitto. Ma il
premio che ricevo è ben più che consolante, Leonard finalmente guida il mio
piede al suo interno, ovviamente è talmente stretto che più dell’alluce non
riesce ad entrare. L’ho violato con tutto quello che potevo, dita della mano,
del piede, lingua, pene l’ho fatto totalmente mio… Cento a uno per me, crepa Bob!
- Beh presto sarà la nostra tana-. - Eh già-. Risponde a monosillabi, ho le dita del piede
molto mobili e potete scommetterci che il mio alluce non sta un attimo fermo
facendo impazzire Leonard. Pensare che dovevo riprendere il controllo per
essere in grado di parlare con Brett!
- Quando sarai a casa?- Con delicatezza mi fa uscire da
lui nonostante le mie mute proteste e i miei vani tentativi di resistenza e
si gira a guardarmi con un sorriso che non promette nulla di buono. Mi chiedo
in che modo mi abbia fregato stavolta… - Non più tardi di questo pomeriggio credo. Hap è uscito
dal bagno Brett vuole parlarci ancora?- Il bastardo mi ha portato di nuovo al
limite per poi passarmi Brett e farmi fare un casino!!! Ma io me lo scopo!
Ehm no… volevo dire io l’ammazzo! - Certo-. Come una bellissima pantera si avvicina
vittorioso alla sua preda, che sarei io, ondeggiando quel meraviglioso corpo
che si porta dietro. Si ferma davanti al mio sguardo che avrebbe voglia di
sbranarlo o meglio di mangiarlo degustandolo pezzo per pezzo… - Allora glielo passo, a presto John-. Si siede di nuovo
a cavalcioni su di me come se non sapesse che è in grave pericolo di vita
standomi così vicino. Mi passa il telefono non aspettando altro che mettermi
nei casini. - Tutto tuo Hap-. E mi si struscia addosso, gli strappo
il telefono di mano e chiudo subito la comunicazione. Se Brett ha tanta
urgenza di parlarmi può anche aspettare un altro po’! - Tutto mio? Ti avevo chiesto un po’ di tempo per farmi
calmare non per eccitarmi ancora di più!- Strillo con una voce più simile a
quella di un uomo evirato che alla mia, ma in questo momento mi sento
veramente così con il dolore e la frustrazione che ho in corpo! - Perché che ho fatto?- - Come che hai fatto? - Mica sono stato io a mettere il tuo piede dove stava!- - Beh se magari non mi avessi spalancato le porte del
paradiso…- - Le porte del paradiso?- - Sì è così che ho soprannominato il tuo sedere-. - Carino…-. - Vero? È quello che si apre quando tu ti apri a me…-
Finisco a malapena la frase che Leonard si cala su di me fino alla base del
mio cazzo. Singhiozza quasi per essersi violentato con tale forza da solo. Io
rimango a boccheggiare un’aria che sembra improvvisamente fatta di piombo. - Leonard la devi finire di fare così, ti fai male e io
rischio l’infarto ogni volta!- - Parlavi di paradiso e volevo entrarci anch’io… -. - Pensi che riesca a parlare con Brett così?- - Mica vorrai uscire vero?- - No, stai sanguinando di nuovo sei così stretto che ho
voglia di sbatterti al muro e scoparti a morte-. - Mi piace come idea tanto prima o poi devo morire, mi
ci sbatti tu o vuoi che ci vada da solo?- - Non tentarmi…- - Ti ho nel mio intestino non ti basta come tentazione?- - Sì, ma ho anche Brett in linea e Jim Bob giù in strada
che sarà incazzato nero-. - Non vuoi uscire tu ma vuoi che sia io a levarmi vero?
Pensi che per me sia più facile?-Con nervosismo e dolore vista la poca
delicatezza si libera del mio corpo, fa quasi male anche a me. Cerco di
abbracciarlo per confortarlo ma mi allontana bruscamente alzandosi. - Ti lascio stare, mi rivesto e comincio a radunare le
nostre cose così appena finisci andiamo via-. Appena fa per allontanarsi,
trovo in me una forza sconosciuta che mi aiuta a costringerlo di nuovo a
sedersi sulle mie gambe. - Tu non vai da nessuna parte-. Lo trattengo per la vita
e per la prima volta Leonard non riesce a liberarsi. - Non voglio continuare a darti fastidio, mi fai sentire
una puttana Hap-. - Una puttana? E’ questo quello che ti trasmetto?-. - …- Mi crolla il mondo addosso e il suo silenzio è il
macigno che mi dà il colpo di grazia. Il mio problema è che considero Leonard
il mio mondo e lui pensa che per me è solo una troia! Ma come faccio ad incasinare
sempre tutto? Sarebbe così semplice amarlo… - Ma se rimango in tua contemplazione ogni volta che ti
ho davanti! E non parlo solo del tuo corpo emani una tale forza e uno spirito
così puro che mi attiri a te come una calamita! Con te mi pare di arrivare a
toccare la perfezione e tu pensi che voglia solo scoparti! - - Ripetimelo-. - Ti amo brutto idiota che non sei altro-. - Queste sono le dichiarazioni che preferisco-. - Guardati come puoi solo pensare che io ti consideri
una troia?- - Non lo so ma mi fai sentire insicuro…- - Lo so e ti chiedo scusa ma se provi ad alzarti mi
costringi ad usare le maniere forti-. - E quali sarebbero?- - Queste…- Gli bacio con dolcezza tutto il viso, lo
accarezzo con mani di seta, amo con gli occhi tutto il suo corpo. Se non
riesco a trasmettergli così tutto il mio amore allora sono veramente un
fallimento d’uomo. - Ti amo Hap-. - Lo so e non lo merito-. - Parla con Brett io starò qui a farti impazzire come
hai fatto tu quando stavo al telefono con John-. - Cerchi vendetta?- - Lo sai che sono molto vendicativo-. Gli caccio in
bocca la mia lingua per farlo zittire sostituendo di nuovo la passione alla
dolcezza. Mi viene voglia di succhiargli via l’anima... - Fai quello che ti pare basta che mi rimani vicino-. - Mi dai carta bianca?- - Da quando in qua ti serve il permesso di fare quello
che hai in mente Leonard? Il tuo motto non è quello che voglio io me lo
prendo?- - Volevo fare finta che la tua opinione contasse
qualcosa-. - Non ti facevo così sensibile…- Il telefono comincia a
risuonare, si vede che Brett rompendosi le scatole ha riattaccato per poi
richiamare e reclamare la giusta attenzione. Dopo un ultimo bacio a fior di
labbra e dopo essermelo sistemato per bene rispondo. - Hap Collins si può sapere che diavolo stai combinando?
Mi hai attaccato il telefono in faccia!- La voce di Brett mi agita più del
previsto, cerco conforto nello sguardo di Leonard ma è come se una pecorella
smarrita chiedesse protezione ad un lupo affamato... Il bastardo se la ride e
se la ride anche di gusto! - Ehm Brett… calmati tesoro…- - Calmati un cavolo! Chiamo per poterti parlare e
finisco per mantenere una relazione a distanza tra John e Leonard per non
parlare della notizia che ti hanno quasi castrato!- - Beh non è così tragica come sembra, mi sto riprendendo
abbastanza velocemente!- Cerco di recuperare la situazione, non mi va proprio
di arrivare a casa e non poter far l’amore con lei finirei per pensare a
Leonard fino ad impazzire. - Non credergli Brett, Hap sta cercando di fare il
superuomo ma in realtà sta messo malaccio!- Urla a tradimento Leonard per
mandarmi all’aria tutti i piani, rimango per un attimo stupito dalla sua
bastardata ma ci metto poco ad incazzarmi… - Sta’ zitto Leonard!- - No, Brett deve conoscere le tue vere condizioni…- - Sta’ zitto o te la chiudo io la bocca!- Ce l’ho ancora in braccio e lo guardo come
se lo volessi ammazzare e forse è proprio quello che voglio fare. - Ah sì come faresti?- Mi provoca, con Brett all’altro
capo del telefono non riesco a reagire, anzi abbasso lo sguardo arrossendo
per le idee che mi vorticano nel cervello e che vorrei attuare per far tacere
quella bella bocca spudorata… Leonard gode della mia difficoltà ma poi pare
avere pietà e si alza. Anche se avevo detto che non volevo che si
allontanasse da me ora non posso fare a meno di tirare un sospiro di
sollievo. Non ho la sua sfacciataggine non riuscirei a parlare con Brett e
contemporaneamente avere lui che mi fa impazzire, averlo pronto e aperto solo
per me… - Allora me la chiudo da solo-. Terrorizzato lo vedo
inginocchiarsi tra le mie gambe, fissare con avidità il mio uccello eretto e
riportare il suo sguardo malizioso nei miei occhi che credo rappresentino in
pieno il panico che provo. Mi dico che non può farmi una cosa del genere,
almeno non quando c’è Brett in linea… ma so che le mie sono solo false
speranze so che se Leonard vuole farlo lo farà, anzi magari l’idea di Brett
in linea lo eccita ancora di più… e anche me... Avvicina lentamente il viso
al mio cazzo ci si struscia e ci soffia sopra, chiudo gli occhi ma riesco
ancora a tenere duro… poi arriva la fine del mondo. Leonard spalanca la bocca
e mi inghiotte fino alla base graffiandomi appena con i denti rendendo il
tutto ancora più devastante. Non riesco a fare altro che allargare
maggiormente le gambe e spingere la sua testa verso di me come a volerlo
strozzare con la mia carne, ma Leonard sembra così esperto che neanche ci
bada alla mia pressione e comincia a mangiarmi con un ritmo che quasi mi
porta alla follia. Lancio un urlo che mi ferisce le corde vocali e Leonard
avendo lo scopo di farmi impazzire infierisce facendomi un succhiotto sulla
punta dell’uccello. - Leonard mi stai uccidendo…- Mi sono totalmente
scordato di Brett avendo il mio sogno erotico che mi sta facendo il bocchino
migliore della mia vita. Leonard comincia ad inghiottirmi fino a succhiarmi a
forza lo sperma, sono così arrapato che ancora non riesco a venire ma se
continua così non credo che durerò ancora per molto. Brett mi riporta
lentamente alla realtà e anche se sono intontito dal piacere con i sensi
tutti concentrati su quella bocca per ricavare il maggior piacere possibile
riesco a sentire in lontananza la sua voce. - Hap ma che ti stanno torturando? Si può sapere che sta
succedendo?- Mi aggrappo ai capelli di Leonard per cercare di rallentare la
sua bocca e ritrovare un minimo di controllo per poter rispondere
decentemente a Brett. Mi leva bruscamente le mani non intenzionato a
facilitarmi le cose anzi comincia anche a mordicchiarmi. Mi conficco le
unghie nei palmi per ritrovare un minimo di lucidità e mi arrischio a parlare
e ad inventarmi qualsiasi scusa che mi possa salvare da questo casino senza
essere costretto a staccarmi da quella bocca calda. - No, niente Leonard mi sta punendo per aver osato
sfidarlo e mi ha stretto in una morsa che è veramente… dolorosa-. La morsa in
questione continua a fare su e già aumentando la velocità portando la mia
mente ad immaginare di star scopando il suo sedere e non la sua bocca,
comincio così ad andare incontro ai suoi movimenti e le immagini di io che lo
sto scopando riempiono la mia capacità di pensiero. Brett continua a parlare
ma me ne frego, mi importa solo di quello che sto subendo… - Smettetela di fare gli idioti! Hap mia figlia è di
nuovo…- Parla della figlia e non c’è argomento che mi possa interessare meno,
odio i suoi figli. Sconnetto il cervello per godermi Leonard al cento per
cento. Lo guardo mentre mi inghiotte, nudo, inginocchiato e impegnato a darmi
piacere. Mi viene di nuovo voglia di violarlo con forza ma stavolta fino a
venire, spaccarlo in due e fargli sentire che cosa mi provoca, quanto lo amo,
quanto lo voglio. Sto per renderlo partecipe dei miei pensieri ma mi blocco
in tempo prima di farmi scoprire da Brett, la situazione è veramente
insopportabile ed è ora di concluderla questa stupida conversazione. Cerco di
regolare il respiro e Leonard come se avesse capito le mie intenzione
rallenta il ritmo per farmi tornare in me il minimo necessario. In genere
sono un libro aperto per le persone, se Brett riuscisse a leggere le mie
pagine ora si scatenerebbe l’inferno… - Brett possiamo parlare di tua figlia quando torno? Ora
ho una certa fretta… Leonard mi sta aspettando.- - Certo… sicuro di stare bene? Va tutto bene? Mi sembri
un po’ freddo Hap…- - Non ho niente ma rischio di perdere l’aereo se non mi
sbrigo, e tu non vuoi che lo perda vero?- - Certo che no! Vieni da me?- - Sì-. - Peccato che non potremo fare niente- - Questo è ancora da vedere-. Mi arriva subito un morso
da parte di Leonard ma almeno si limita a quello, lo accarezzo per
ringraziarlo di aver tenuto la bocca chiusa una volta tanto… o meglio per
aver tenuto la bocca dove stava… - Ti amo ragazzo-. Non riesco a dirgli ti amo anch’io
non con Leonard che mi sta facendo impazzire, e non ora che lo sto amando
così tanto da sembrarmi di aver amato solo lui in tutta la mia vita. - Ciao Brett a tra poco…-. Mi sento uno stronzo per
questa risposta così fredda e impersonale così attacco senza aspettare la sua
risposta. Ma non mi sento abbastanza in colpa da fermare Leonard o da non
dedicargli tutta l’attenzione che merita. - Sono tutto tuo ora-. - Ti stavo aspettando… voglio sentirti urlare il mio
nome quando ti farò venire e credimi se ti dico che ti verrà del tutto
naturale…- - Ci credo Leonard già adesso riesco a trattenermi
appena dal mettermi a ululare…- - Non trattenerti allora-. Rimetto la mano tra i suoi
capelli per riportare la giusta attenzione sul suo lavoro lasciato a metà,
tutto il sangue mi è defluito sulla punta dell’uccello ed è talmente
congestionato che pare sul punto di esplodere in mille pezzi. Leonard torna a
prendersi cura di me, non ho mai conosciuto nessuno capace di fare un simile
bocchino da renderlo migliore di qualsiasi scopata che io abbia mai fatto.
Beh forse scopare lui è ancora meglio ma per quanto riguarda tutte le donne
che ho avuto questo le surclassa di gran lunga. Mi perdo nelle sue leccate,
nei suo morsi nel suo succhiare, spingo le anche fin quasi a soffocargli la
gola, continua fino a farmi urlare frasi sconnesse, parole inesistenti,
gemiti disumani. La luce del mondo si spenge e migliaia di luci di colori
impossibili esplodono nella mia testa e non serve a niente chiudere gli occhi
per non vederle. Quando vengo la forza del mio orgasmo ha su di me l’effetto
di una bomba atomica, mi svuoto a tal punto da pensare di non avere più uno
spermatozoo in corpo e che mai più ne avrò uno… non si può avere un simile
orgasmo e sperare di averne un altro in futuro… Leonard continua a starmi
attaccato con la bocca inghiottendo ogni cosa che esce dal mio cazzo. Mi
succhia con talmente tanta energia che temo quasi che mi stia uscendo anche
il sangue. Quando si stacca ha il viso parecchio impiastricciato di quello
che io giudico schifezza ma che a lui piace così tanto, almeno da come si
pulisce. Mi guarda soddisfatto del risultato, ovvero con me totalmente
intontito e ipnotizzato da ogni suo gesto. Gli sorrido come se fossi
sbronzo… - Sei bellissimo Leonard…- Vederlo leccare con golosità
le ultime gocce di sperma sulle sue labbra lo fa sembrare un gatto che si
lecca i baffi dopo una buona ciotola di latte. - Tu sei buonissimo…- Si avvicina per baciarmi e farmi
assaggiare il mio sapore, stavolta non servono trucchi per convincermi non
vedo l’ora di baciarlo con o senza il mio sperma. Mi piace di più il suo
sapore, su tutto mi piace baciarlo, lo faccio fino a rubargli il respiro. Si
siede di nuovo su di me per farsi accarezzare meglio e baciare ancora e
ancora… - Dove hai imparato a farlo così bene?- Non riesco a non
chiederglielo, non ho mai provato niente di così sconvolgente e non è la
prima volta che provo le gioie del sesso orale, Brett non è certo una
principiante ma in confronto pare goffa e sgraziata. - Esperienza di anni e anni…- Si accoccola su di me per
recuperare una respirazione normale, - Esperienza?- - Hap ti ricordo che sono gay e se te lo posso dire
brutalmente lo sono soprattutto perché mi piace ciucciare cazzi-. - Quindi è una cosa normale per te?- - Sì, non mi piace essere il passivo della coppia ma non
credo di ricordare a quanti gliel’ho succhiato-. - Non mi piace pensare che hai procurato un simile
piacere ad altri uomini oltre a me-. - Sei arrivato un po’ tardi per poter essere il primo
Hap e di certo non sarai l’ultimo-. - Potresti anche non ricordarmelo però, nessuna donna
può competere con te in questo…- - E’ il vantaggio di stare con un uomo te l’avevo detto,
io so cosa mi piace e ciò che voglio che mi facciano e cerco di farlo al mio
partner, una donna non può farlo prova piacere in altri modi. Per questo dico
che il sesso tra due uomini è più soddisfacente…- - La tua teoria aiutata dalla pratica mi ha quasi
conquistato…- - Ne ero sicuro…- - Forse se ti applichi di più mi convinci del tutto-. - Non ti accontenti proprio mai eh?- - Quando si tratta di te no!- Lo abbraccio
stringendomelo addosso con una presa a polipo, le mie mani arrivano ovunque e
comunque. Ci baciamo a lungo fermandoci solo pochi attimi per riprendere il
respiro e poi continuare per ancor più tempo. Tutto il suo corpo è muscoloso
e perfetto a differenza del mio dove i muscoli sono sopraffatti da un po’ di
grasso superfluo. Mi vergogno di mostrarmi nudo con lui, ho visto a quali
uomini è abituato, io in confronto a loro sono un vero catorcio e neanche il
carattere è così amabile e facile e il mio gusto estetico è uguale ha quello
di una scrofa. Insomma io per un gay dovrei essere l’anticristo in persona e
invece sono riuscito a far innamorare di me Leonard che di certo non si può
definire uno sfigato qualunque. Potrebbe avere chiunque e questo mi rende
davvero perplesso sulla sua decisione di volere me. - Leonard che cavolo ci trovi in me?- - Hmmm? Ti pare il momento?- - Guardati sei stupendo e ora guarda me… faccio schifo
in confronto-. - Si vede che ho gusto per l’orrido, e poi mi pare di
aver detto più volte che non sei il mio tipo Hap quindi non credo che sia il
tuo aspetto fisico ad interessarmi-. - Non scherzare, fisicamente non sono granché, sono
impacciato, orgoglioso, testardo, idealista, mi caccio sempre nei casini, ho
un senso della giustizia un po’ esagerato, sono un eterno indeciso e in
confronto ai tuoi standard sono anche parecchio rozzo… si può sapere che
diavolo ti piace di me?- - Tutto questo e molto di più, sono innamorato di ogni
tuo più piccolo difetto, non chiedermi perché, è successo e basta, come a te
è successo di innamorarti inaspettatamente di me. Siamo andati contro natura
tutti e due, io innamorandomi di un bianco tu di un uomo, siamo perfetti
insieme-. Vorrei trapiantarmi il cervello in questo preciso istante per
potergli dire hai ragione e ti giuro che staremo per sempre insieme ma ciò
che posso fare in questo momento è solo baciarlo e abbracciarlo. Lo sento
irrigidirsi un attimo, so di averlo deluso sembra che io non sappia fare
altro, ma poi si abbandona a me mandando giù un nuovo boccone amaro. - Ti amo Leonard nonostante tutto ricordati che ti amo-. - Lo so sta zitto non peggiorare la situazione Hap-.
Appoggia la fronte alla mia e sospira pesantemente, è orribile sapere di far
soffrire la persona che si ama e ancor più brutto è vederla soffrire con i
propri occhi. Lo bacio con più dolcezza per cercare di cancellare
quell’espressione di tristezza che gli vela gli occhi. Non reagisce, rimane
fermo come se il suo corpo non fosse che un guscio vuoto. Continuo a baciarlo
come se potessi dargli io un soffio di vita e funziona veramente visto che
Leonard si risveglia dal suo quasi stato catatonico e comincia a rispondermi.
Non faccio in tempo a farlo sciogliere che il maledetto telefono comincia a
risuonare: - Questo è Jim Bob, chi ci parla?- - Stavolta tocca a te Hap, non mi va neanche di
alzarmi-. - Dovresti far alzare me allora-. - No-. - No? Come pensi che possa andare a rispondere?- - Tu che dici?- - Mica vorrai che ti prenda in braccio vero Leonard? - Vedi un altro modo?- - No! Ma pesi!- - Non quanto te e io riuscirei ad alzarti
tranquillamente-. - Di certo non mi posso far battere da una checca
allora!- Mi alzo e Leonard mi allaccia le braccia al collo e le gambe alla
vita, solo per non farlo cadere lo sostengo per il sedere… Mi trascino al
telefono e appena lo prendo per evitare l’infarto torno subito a sedermi. - Tutto qui?- - Ringrazia che non sia morto durante il tragitto, non
sei un peso piuma!- - Dovremmo allenarci molto più seriamente se ti vuoi
almeno avvicinare ad essere un uomo vero Hap-. - Te lo posso dimostrare in diversi modi quanto sono
uomo Leonard-. - Rispondi, ciccione-. Lo fulmino con gli occhi, non mi
piace che qualcuno mi dia del ciccione anche perché non lo sono affatto,
certo non avrò il suo fisico ma non sono in molti che possono dire di averlo,
con più di quarant’anni addosso non ne dimostra trenta. Scocciato rispondo al
telefono e appena sento la voce di Jim Bob capisco che mi sono beccato la
prova più dura. - Ma dove cazzo siete finiti? Sono già tre taxi che sono
costretto a mandare via, sono più di venti minuti che aspetto!- - Venti minuti?- Mi stupisco di quanto tempo sia
passato, com’è possibile che non siamo riusciti a combinare nulla? Beh
proprio nulla no però… - Non solo! Ho provato a chiamarvi una decina di volte
ma mi dava sempre occupato, che avete staccato il telefono?- - No ma sarebbe stata un’ottima idea, ci hanno chiamato
John e Brett e non ci siamo resi conto del tempo che passava, scusaci-. Non è
il vero motivo ma non posso certo dirgli che ero troppo indaffarato ad
esplorare Leonard e tutte le sue meraviglie… - Allora state per scendere?- - Non ti incazzare ma vedi non abbiano ancora avuto
tempo di sistemare la nostra roba-. - Stai scherzando vero? Fortuna che avevo detto che
dovevamo andarcene in fretta! Passami quell’altra testa di cazzo che ti sta
vicino!- Fortuna che ci sono diversi piani che dividono Leonard da Jim Bob
altrimenti un’altra bella rissa non me la toglieva nessuno. - Ehi testa di cazzo qualcuno ti vuole al telefono…- Gli
accarezzo la testa affettuosamente. - Dai qua!- Mi leva con rabbia il telefono di mano. - No, prima calmati, ha tutte le ragioni di essere
incazzato con noi-. Lo bacio e lo massaggio per cercare di sciogliergli la
tensione ma è come pretendere di sciogliere il marmo. Trae un profondo
sospiro e si stacca leggermente quanto basta per interrompere il bacio ma
tenere comunque le sue labbra ad un millimetro dalle mie. - Hai ragione… Jim Bob sono Leonard-. - Brutto idiota! Non eri tu quello che aveva fretta di
andarsene?- - Sì ma vedi…- - Non provare a giustificarti, porta il tuo culo e
quello di Hap qui il prima possibile, e se Hap non si sbriga ce lo trascini
capito?- - Credo che Hap sia in grado di portare il suo culo da
solo senza il mio aiuto-. - Giuro che vi lascio qui se non vi date una mossa-. - Mi ha attaccato il telefono in faccia lo stronzo!- Con
un’espressione di totale sdegno lancia il povero telefono contro il muro.
Stranamente rimane intatto deve essere per forza uno strumento infernale… - Poteva andarci peggio, calmati ora-. - Non dirmi di calmarmi-. - Ok non te lo dico, provo a farti calmare
direttamente-. Di nuovo torniamo a baciarci, pare che sia l’unico modo per
calmargli i bollenti spiriti e placare il suo spiccatissimo machismo. Torno a
baciargli il collo, il petto, i capezzoli per poi ritornare sulle sue labbra.
Quant’è buono… il cioccolato d’ora in avanti non sarà più una tentazione per
me dopo aver assaggiato lui… - Allora ce la fai a portare il tuo culo bianco giù da
solo?- - Io sì piuttosto mi preoccupo per te, sarei più che
felice di portare giù il tuo…- Porto di nuovo una mano sul suo sedere e
trovandolo così caldo e pronto comincio a stuzzicare la sua fessura fino a
prenderne il possesso totale. - Leva quella mano Hap, dobbiamo sbrigarci altrimenti mi
tocca litigare sul serio con Jim Bob… Mi senti? Leva la mano non abbiamo
tempo… no ora levi anche quella di mano…- l’altra mano accarezza pigramente
il suo uccello fino a farlo risvegliare. - Sicuro che vuoi che la tolga?-. Mentre lo penetro in
profondità con due dita aumento la velocità delle carezze su di lui. Sto
impazzendo insieme a lui… - Fermati Hap-. - Fermami se ci riesci-. - Se almeno levassi una mano ci riuscirei ma così non
credo di avere tanto controllo-. Si abbandona totalmente a me senza opporre
più nessuna resistenza e io ho in mente solo una cosa: possederlo, possederlo
e possederlo… fino a quando il telefono ci interrompe sul più bello… Ci
guardiamo inebetiti poi Leonard si sacrifica e va a recuperare il telefono. - Chi è?- - Sono Jim Bob volevo dirvi che le stanze le ho già
pagate quindi non dovete fare altro che portare i vostri culi qui, vi state
preparando vero?- - Diciamo di sì…- Beh in effetti io stavo preparando
Leonard per potermelo scopare e lui si preparava a ricevermi, quindi sì ci
stavamo preparando… - Bene allora vi lascio-. - Aspetta, ho il tempo di fare una doccia?- - Stai scherzando vero?- - Non c’è bisogno di incazzarsi la mia era solo una
domanda-. Stavolta è lui ad attaccargli il telefono in faccia, è peggio di un
bambino se c’è una ripicca da fare lui la fa. - Cazzo come faccio a non farmi la doccia?- Gira nudo
per la camera in cerca dei suoi pantaloni, non sapendo che stanno poggiati
dietro la sedia dove sono ancora seduto, non mi pare il caso di dirglielo è
talmente bello lo spettacolo che mi sta dando! - Perché?- - Secondo te posso presentarmi da John in queste
condizioni? Sono sudato, ho la tua saliva dappertutto per non parlare del
sangue che mi si è incrostato tu sai dove!- - Hai detto che con lui non stai mai sotto, qual è il
problema?- - Il problema è che mi vedrà nudo e che conosce il mio
corpo più di quanto lo possa conoscere io e altro grande problema è che se
anche mi lascio scopare difficilmente non posso vietare al mio uomo di
toccarmi Hap! Quando, non ho detto se, mi toccherà il culo sarò fottuto nel
vero senso della parola! Ma dove cazzo sono finiti i miei pantaloni?- - Eccoli!- - Fanculo Hap li potevi tirare fuori prima! Che aspetti
vai a vestirti!- - Leonard fai in tempo a darti una ripulita stai calmo!- - Se ti fossi fermato quando te l’avevo detto avrei
avuto tempo anche di farmi la doccia!- Scompare dalla mia vista come un
fulmine rinchiudendosi in bagno, io che non ho dei tempi di ripresa come lui
ci metto un po’ di più a ritornare alla realtà. Recupero tutti i miei vestiti
per terra e mi rivesto e tutto il resto di mio che trovo lo ficco nel mio
sacco da viaggio. In due minuti ho finito di racimolare la mia roba e mentre
ficco l’ultimo calzino trovato Leonard esce di fretta dal bagno a torso nudo
con i pantaloni ancora allentati. - Ti sei ripulito?- - Per quanto ho potuto…- - Vuoi che ti dia un’occhiata?- - Stammi lontano Hap-. - Come sei permaloso!- Per ora lo lascio stare, anch’io
ho da fare la mia piccola seduta in bagno. Quando esco il mio obiettivo è uno
solo riavvicinarmi a Leonard, sentirlo mio ancora una volta anche se dovesse
essere l’ultima… - Ancora a fare le valige?- - Non mi va di mettere tutta la mia roba dentro ad un
sacco come fai tu.- - Mi annoio così-. - Potresti aiutarmi…-. - Non è che abbia così tanta fretta di andarmene, anzi
credo che ti ostacolerò avvinghiandomi a te…- Lo abbraccio da dietro
schiacciandolo al mio corpo, vestito o meno mi fa sempre una certa reazione
averlo così premuto a me. - Mai che mi fossi di aiuto eh?- - E’ colpa tua potevi rivestirti…- Gli bacio la schiena
e gli accarezzo il petto… - I pantaloni me li sono rimessi mi pare- - Se non avessi avuto neanche quelli ora staresti
disteso sul letto sotto di me a urlare di piacere-. Sposto una mano sul suo
membro e l’altra ad afferrargli a palmo aperto il sedere. - Me lo potevi dire prima-. Allarga le gambe per
sistemarsi la mia eccitazione tra le sue natiche, anche se ha i pantaloni li
ha lasciati talmente lenti che è come se non li avesse. - Non tentarmi Leonard già mi è difficile trattenermi
con te senza la maglietta-. - A me invece rimane difficile non picchiarti quando
parli così, lo sai che mi fa incazzare-. Mi tira i capelli per punirmi ma con
uno strattone che mi provoca lacrime agli occhi mi libero. Voglio essere
libero di muovermi su di lui, di baciarlo tra le scapole e poi di infilare
nuovamente la mano nei suoi pantaloni. - Lo so mi piaci quando fai l’incazzato… ti sei scordato
nuovamente le mutande…- Riporto le dita sul suo antro e appena lo sfioro
comincia a pulsare come a volermi catturare dentro di sé, mi dichiaro subito
suo prigioniero… - Non me le sono scordate qualcuno deve avermele
rubate…- - E se quel qualcuno te le riportasse tu cosa gli
daresti in cambio?- Entro ed esco da lui per fargli capire cosa vorrei in
cambio delle sue mutande è così aperto e pronto che potrei scivolargli dentro
con un movimento unico e fluido. - Niente, non le rivoglio-. - E dovrei averti vicino per tutto il viaggio da qui in
Texas con te senza mutande?- Non riuscirei a stargli lontano se sapessi che
sotto quello strato sottile di stoffa non ha altro che la sua carne calda e
del tutto indifesa ai miei attacchi… - Lamentati con il pervertito che me l’ha rubate-. Esco
da lui per abbracciarlo, non avrei resistito di più senza spogliarlo di
nuovo. - Ok ho capito riprenditele-. - No considerale un souvenir della nostra vacanza, un
ricordo di quello che è successo e finito in questa stanza-. - Detta così mette tristezza-. - I souvenir mettono tristezza, proprio per questo te le
voglio dare per farti soffrire…- - Non soffrirò già abbastanza?- - Non abbastanza da farti bussare alla porta di casa mia
per dirmi che vuoi stare con me e che te ne freghi del resto. Ma sicuramente
abbastanza da voler ripetere un’esperienza simile forse per un po’ più di
tempo ma non poi così tanto-. Si allontana da me con la scusa di prendere
qualcosa di inesistente dall’altra parte del letto. - Sei ingiusto Leonard-. - No, sei tu ad esserlo-. - Ma continui a lasciarti amare da me-. - Infatti odio quello che mi hai fatto diventare-. - Perché?- - Perché ti lascio fare tutto quello che vuoi… non avevo
rispetto per Raul perché mi lasciava fare quello che volevo e io ora sono
diventato peggio di lui-. - Ma tu lo lasci fare solo a me mentre Raul era il
giocattolo di tutti-. - Vuoi dire che io sono il tuo giocattolo? Fanculo Hap!-. - Non volevo dire questo lo sai-. - So che volevi dire ed è comunque una merda!-. - Dobbiamo litigare anche negli ultimi istanti che
possiamo passare insieme?- Cerco di avvicinarmi ed eliminare le barriere che
abbiamo appena costruito tra di noi ma appena faccio un passo avanti Leonard
ne fa uno indietro. - Che vuoi qualcuno che apra solo le gambe per te e che
non apra mai la bocca?- - No se così fosse saresti la persona più sbagliata al
mondo, voglio qualcuno che si lasci amare e che non permetta alla rabbia di
sprecare le poche occasioni rimaste-. - Mi rode il culo Hap e non è il genere di prurito che
il tuo dito o il tuo cazzo possano aiutarmi a grattare. Quindi lasciami
stare-. Mi fa incazzare il suo modo di ridurre tutto quello che c’è stato in
un’unica frase volgare e falsa anche l’immagine che ne deriva è talmente
rozza che avrei voglia di prenderlo a pugni per avermela fatta venire in
mente. - Allora vuoi finirla così? Adesso?- Cerco di
trattenermi dal saltargli alla gola, ora che la luna di miele è finita non
voglio rovinare quello che ne rimane, la nostra amicizia. - Sì-. - Sei la persona più testarda che conosca al mondo
Leonard, siamo una bella coppia di stronzi. Ti aspetto fuori. Sbrigati-. Esco
dalla stanza sbattendo la porta per cercare di sfogare in qualche modo la mia
frustrazione, quasi tremo per la rabbia che provo. Prendo la mia roba e la
scaglio direttamente in corridoio sfiorando per un pelo una cameriera. La
donna casca per lo spavento e io corro ad aiutarla. - Mi scusi signora, le assicuro che non stavo facendo il
tiro a bersaglio con lei-. Cerco di scherzare per allentare la tensione e
quando ci salutiamo gli chiedo gentilmente una sigaretta. Non fumo da anni se
non in occasioni speciali e questa è certamente una di quelle in cui ho più
voglia di fumare che fare altro. Rimango seduto in corridoio non ho voglia di
rientrare in quella stanza per ricordarmi cosa ho avuto e cosa ora ho perso.
Assaporo a pieni polmoni ogni boccata di fumo per arrivare subito agli ultimi
tiri quelli più forti, prevedo di fumarmi anche il filtro fino alla fine,
anzi forse uscito di qui mi compro un pacchetto da finire prima di arrivare
in Texas. I miei sogni di gloria di Marlboro lunghe dieci centimetri l’una
vengono malamente interrotti da una porta che si chiude. Leonard si presenta
perfetto come sempre, ha rindossato la canottiera che più volte gli ho levato
e i pantaloni l’ha riallacciati in modo da fasciargli perfettamente il
fondoschiena, non c’è nessuna traccia in lui di quello che abbiamo fatto fino
a qualche minuto fa. - Possiamo andare ora?- Gli dico senza guardarlo in
faccia mentre mi rialzo faticosamente dal pavimento, per due minuti che sono
stato seduto ho già la schiena a pezzi. Leonard non si fa da parte così do
una testata al suo gomito che mi fa vedere le stelle. - Potevi anche scansarti!-. Parlo con la sigaretta che
mi pende dalle labbra, non ero sicuro di riuscirci ancora così bene. - Levati quello schifo dalla bocca Hap-. Mi fulmina,
come se bastasse quello sguardo per potermi comandare, ammetto che non ci
riesce per poco però… - Non sono fatti tuoi ho voglia di fumare-. Mi viene
quasi voglia di sfidarlo buttandogli il fumo in faccia, ma la mia voglia di
sopravvivenza è maggiore della mia stupidità e anche se volessi mi manca la
materia prima visto che Leonard mi prende la sigaretta e me la sbriciola tra
le sue mani, classica azione da duro con conseguente frase da duro… - Me ne frego davanti a me tu non fumi-. - Sempre al tuo servizio Leonard…- Gli dico
sarcasticamente, lo supero dandogli una spinta neanche tanto casuale con la
spalla… riesco a malapena a farlo vacillare e il dolore lo provo io. Tengo
comunque alto lo sguardo cercando di mostrare una dignità che non ho e che se
ho avuto ormai è andata in frantumi in mille pezzi. - Idiota ti sei dimenticato la tua roba, la parte del
duro non ti si addice Hap-. Mi sorpassa lasciandomi indietro come uno
stronzo. Così quando recupero il mio borsone mi ritrovo a dover guardare la
sua figura davanti a me. Il tragitto fino all’ascensore sembra durare
un’eternità, la camminata di Leonard un rallenty fatto apposta per farmi
morire dietro a quel corpo che pare sfilare per mandarmi fuori di testa. Mi
fa desiderare quelle spalle, la schiena, fianchi, fondoschiena, gambe, mani e
questo è solo quello che mi è permesso di vedere ora, vederlo davanti
comporterebbe volerlo tutto e adesso. Cerco di staccare gli occhi per
guardare a terra e per circa due secondi ci riesco ma poi risalgo pian piano
tutto il suo corpo. Sospiro pesantemente tanto da far girare Leonard, subito
porto lo sguardo sul suo viso, non sarebbe carino fargli vedere che cosa
stavo fissando con tanta insistenza in quel momento, come se non lo sapesse
poi… Continua…
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