I personaggi appartengono a Lansdale, tutto quello che ci faccio io è sognarmeli la notte. Valgono le stesse avvertenze del primo capitolo, come sempre buona lettura. ^^  

 

 

 


Vaniglia e Cioccolata (Ho voglia di te)

Parte II

di Mia

 

Una mano calda mi accarezza la testa e piano ritorno alla realtà, mi godo ancora per un attimo quei leggeri tocchi ad occhi chiusi e poi li apro trovandomi davanti il bellissimo sorriso di Leonard.

- Ehi ce l’hai fatta a svegliarti! Ti senti meglio?-

- Assolutamente, mi sento ringiovanito di vent’anni…-

- Dal tuo aspetto non si direbbe-.

- Calcola che prima del tuo massaggio me ne sentivo addosso sessanta-.

- Sono proprio bravo allora!-

- Lo sei davvero, grazie-. Gli metto le braccia intorno alla vita e mi struscio con il viso sulla sua coscia per poi rimanerci semplicemente premuto, il suo profumo di vaniglia mi invade subito i sensi. Si libera del mio abbraccio in evidente imbarazzo ma non lo faccio finire di alzare che lo prendo per la maglietta e gli faccio perdere l’equilibrio trascinandomelo sul letto affianco a me.

- Che cavolo fai Hap?- 

- Voglio che ti sdrai un po’ con me-. Appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo di nuovo gli occhi. Quasi mi riaddormento ma vengo riportato alla realtà dalla sua voce.

- Abbiamo recuperato il fucile ed è stato già distrutto-.

- Perché non mi avete aspettato?- Di nuovo mi accarezza i capelli, un gesto che mi fa spontaneamente strusciare la guancia sulla sua pelle.

- Quando Jim Bob è tornato, sono venuto a vedere come stavi ti ho visto addormentato e ho preferito lasciarti stare, quanto credi di aver dormito?-

- Non so, un paio d’ore?-

- Un paio d’ore eh? Sono le quattro…-

- Davvero? Ecco perché mi sento così riposato, non credo di aver dormito tanto da un anno a questa parte…- Mi metto più comodo visto che nella posizione in cui sto mi si sta per addormentare sia il braccio che la gamba su cui sono appoggiato. Il braccio lo stendo lungo il suo torace mentre la gamba la metto direttamente sulle sue…

- Hap, non sei ancora nudo sotto quel lenzuolo vero?- Lo guardo e gli posso leggere tutta la tensione sul suo viso, alzo il lenzuolo per darmi una controllata e con la mia espressione più sfacciata cerco di imbarazzarlo ancora di più.

- Temo di sì, nessuno si è preso la briga di rivestirmi mentre dormivo. Ti causa qualche problema forse?-

- Dovrebbe? Non sei mica abbracciato nudo ad un gay che è innamorato di te da quando ti conosce no? Sei abbracciato al tuo migliore amico che è dichiaratamente eterosessuale e che non pensa assolutamente a cose che lo stanno portando alla follia e che soprattutto non pensa di violentarti se continui a fare lo stronzo-.

- Allora non ci sono problemi no?-

- Tu un giorno o l’altro finirai molto male Hap, e poi non venirmi a dire che non ti avevo avvisato eh?-

- Hai così poco controllo su te stesso?-

- Mi pare che tu sia tutto intero anche se non posso dire per quanto ancora…-

- Che ci stai provando con me Leonard?-

- No sei tu che ci stai provando con me… vai a vestirti che dobbiamo andare a cercare la macchina-.

- Non mi va…-

- La sedia elettrica ti andrebbe di più?-

- Non c’è bisogno di arrivare a tanto-. Gli morsico per dispetto la spalla e poi mi alzo ma decido comunque di farlo soffrire fino all’ultimo. So di non essere un granché ma nonostante tutto per un motivo a me sconosciuto Leonard è attratto da me anche fisicamente, così mi aggiro nudo per la stanza senza nessuna meta precisa. La meta ce l’avrei pure, ovvero trovare dei vestiti da mettermi, ma voglio che capisca che lo sto facendo apposta a mostrarmi nudo davanti a lui. Percepisco il suo sguardo seguirmi ovunque finchè non lo sento sospirare rumorosamente. Mi giro per prenderlo in fragrante ma rimango fregato perché lo trovo con le mani pigiate sugli occhi.

- Che hai Leonard ti fanno male gli occhi?-

- Non dirmi che stai parlando a neanche un metro di distanza ancora nudo…-

- Sì perché?-.

- Bastardo…-

- Perché tieni gli occhi chiusi così stretti?-

- Sto cercando di immaginarmi Jim Bob nudo ecco perché-.

- Hai dei gusti orribili Leo-.

- Fottiti Hap-.

- Ah sì?- Prendendolo di sorpresa gli levo le mani dagli occhi, avvicinandomi sempre di più a lui come se lo volessi sedurre, poi però usando la forza riesce a liberarsi e si volta dall’altra parte.

- Fanculo Hap!-

- Ma dai stavo scherzando! Mi hai visto nudo non so quante volte e non hai mai fatto tutte ‘ste storie!-

- Certo! Tutte quelle volte mica ti sei messo a fare lo stronzo!- Beh in effetti stavolta ci sono andato parecchio pesante lo devo ammettere. Decido di lasciarlo stare, mi piace vederlo in difficoltà ma non mi va di farlo soffrire…

- Scusa ho esagerato, stavo solo giocando-.

- Gioca con qualcun altro! Già mi manca John, non me lo ricordo nemmeno quando sono stato con lui l’ultima volta, quindi lasciami stare ok?-

- Hai ragione, facciamo pace?-

- Prima vestiti e poi ci penso-. Mi da ancora ostinatamente le spalle, gli do un bacio affettuoso sulla testa e poi vado a vestirmi, dopo che mi sono messo i pantaloni ritorno da lui.

- Puoi anche girarti ora, lo spettacolo è finito! Facciamo pace allora?- Mi sdraio e lo abbraccio da dietro. Lui si volta e scuote sconsolato la testa.

- Anche da vestito mi fai comunque un brutto effetto…-

- Lo so sono bellissimo, nessuno riesce a resistermi-.

- La cosa penosa invece è che non sei affatto attraente ma riesci a farmi impazzire comunque-.

- Ehi guarda che potrei anche offendermi!-

- Offenditi pure ma è la verità. Hai finito di prepararti?-

- Mi devo mettere solo la maglietta e sono pronto-

- Non ho il tempo di farmi una doccia eh?-

- No mi dispiace, non hai il tempo di masturbarti se è questo che mi stai chiedendo-.

- Cazzo quanto mi manca John, quasi non ricordo neanche più cosa voglia dire fare l’amore con lui. Quando siamo tornati a casa la ferita alla gamba era ancora aperta e al minimo movimento mi sanguinava, non ho potuto fare niente o quasi-.

- Comunque domani torniamo, mi sa che non ti vedrò per qualche giorno eh?-

- Puoi scommetterci, quando mi incontrerai sarò dimagrito non perderò tempo a mangiare, non vedo l’ora di stare con lui, non pensavo che mi potesse mancare così tanto-.

- Ti manca scopare o ti manca lui?-

- No lui, mi sa che stavolta mi sono innamorato sul serio-.

- Non è che mi faccia tanto piacere sentirtelo dire-.

- Perché? Anche tu sei innamorato di Brett no?-

- Sì ma sono comunque geloso di John-.

- E’ una gelosia stupida… -

- Allora forse non è gelosia ma invidia… andiamo da Jim Bob io sono pronto-. Prendo la pistola dal comodino e me la infilo nella cinta dei pantaloni dopo aver messo la sicura. Leonard mi guarda stranito so che sta pensando a quanto sono idiota. Si starà chiedendo perché se provo quest’invidia che io chiamerei con il suo vero nome, gelosia, non mi decido a stare con lui. E’ sempre il solito dilemma che non sono mai riuscito a spiegargli forse perché io stesso sono confuso e non ci capisco niente.

- Ricordami di chiamare John stasera…-

- Sì tanto anch’io devo chiamare Brett, dovrebbero trovarsi insieme…-

- In questo momento vorrei solo chiudermi in bagno e farmi tante seghe pensando a lui-.

- Prima pensiamo a salvare il mio culo poi sei libero di fare quello che ti pare-. La mia voce è un po’ troppo dura ma ho già ammesso di essere geloso, non è una novità. Leonard se ne accorge ma sceglie di stare zitto, ora è lui che sta torturando me. Andiamo a bussare alla porta di Jim Bob e vediamo che ci ha lasciato un biglietto dicendo che ci avrebbe aspettato alla hall. Prendiamo l’ascensore senza dire ancora una parola, io sono troppo impegnato a immaginarlo mentre fa l’amore con John, a soffrire per ogni gemito e tocco immaginato. Mi scappa un sospiro e scuoto la testa per liberarmela da simili pensieri, ma quando un pensiero molesto ti entra in mente è difficile mandarlo via e immaginare Leonard con un altro uomo è più che molesto è devastante…

- Hap vuoi davvero sposarti con Brett?-

- Credo di sì, forse riuscirò a dare un senso alla mia vita e a mettere ordine nel cervello-.

- Solo per questo lo vuoi fare?-

- Non ti pare abbastanza? Sistemandomi spero di voltare pagina, se vado avanti così rischio davvero di impazzire, non posso continuare ad immaginarti mentre scopi con John e a soffrire come un fidanzato geloso. Se mi faccio una famiglia spero di essere troppo occupato per pensare a te-.

- Pensi di riuscire a dimenticare quello che provi per me?-

- Spero di non avere tempo per pensarci continuamente, sarebbe già una grande cosa-.

- Non so se riuscirò ad accettare il fatto che ti sposi…-

- Perché? Tu sei praticamente sposato con John, se fosse legale il matrimonio tra gay vi sareste gia sposati-.

- Non è vero, non riuscirei a sposarlo sapendo di amare di più un altro uomo, non sono così superficiale…- L’ascensore finalmente arriva al piano terra, non so cosa rispondergli quindi mi limito ad uscire e a cercare Jim Bob tra la folla.

- Ah eccolo lì che parla con il portiere…- Leonard mi segue in silenzio evidentemente deluso dal mio comportamento, ma io davvero non so cosa rispondergli, lo vedo fare un sorriso falso al portiere in gesto di saluto, il che è gia sorprendente visto che non l’ho mai visto salutare qualcuno che non conosce. Il portiere ci mette qualche secondo a rispondergli riservandogli un sorriso fin troppo caldo. Non so come cavolo è possibile ma ovunque andiamo c’è sempre qualcuno che si prende una cotta per Leonard, o ci sono più gay di quanto pensavo o è Leonard ad essere una calamita. Se dovessi scegliere opterei sicuramente per la seconda, non passa di certo inosservato col fisico che si ritrova, la camminata provocante e il viso da cattivo ragazzo. E poi dalla sua ha sempre quello sguardo che quando lo usa diventa praticamente irresistibile. Il portiere si fa audace, mostrandosi fin troppo interessato.

- Tutto bene signore?- Leonard pare uscito dal trance e spaesato lo guarda come se fosse un alieno.

- Scusa?-

- Ha qualche problema? Posso esserle d’aiuto… in qualche modo?- Nel suo tono di voce c’è qualcosa che non mi piace ma che non riesco ad individuare. Ma è meglio correre ai ripari subito piuttosto che pagarne le conseguenze dopo. Mi avvicino a Leonard e gli metto un braccio sulla spalla cercando di far capire al portiere che ciò che sta guardando e che vorrebbe è proprietà privata. Siccome il messaggio deve arrivare solo a lui e non a Jim Bob sono abbastanza criptico e non sono sicuro di essere stato chiaro. Leonard finalmente sembra risvegliarsi e sfoggia un bellissimo sorriso che mi fa rodere di gelosia per il fatto che è indirizzato al ragazzo e non a me.

- No ma grazie comunque-

- Per qualunque cosa sono a sua disposizione… beh tutto il personale dell’albergo è a sua disposizione non solo io…- Il ragazzo diventa rosso per la gaffe commessa, io avrei voglia di farlo diventare rosso a forza di schiaffi, Leonard non riesce a trattenere una risata.

- Oh certo…- Decido di mettere fine a questo schifosissimo quadretto rivolgendomi a Jim Bob che si sta godendo il suo primo tentativo di rimorchio gay.

- Andiamo?-

- Oh certo, tu che fai Leonard vieni con noi o preferisci rimanere?- Lo prenderei a calci per questa sua battuta ma se lo facessi mi scoprirei.

- Non farmi il geloso Jim Bob lo sai che amo solo te…- Leonard scherza perché sa quanto mi sta rodendo il culo in questo momento, sa che sto per commettere qualche stronzata e ha pensato bene di farmi allontanare dalla mia vittima.

- Ehi quello ci stava spudoratamente provando con te!-

- E allora? Non è il primo e non sarà l’ultimo, pensiamo piuttosto alla macchina-.

- Non ne sei fiero per niente?-

- So di essere un gran bel pezzo d’uomo non ho mica bisogno di sentirmelo dire!-

- Cazzo che personalità che hai!-

- Anche tu ti sei innamorato di me eh? Spiacente ma sono già occupato…- Continuo a stare zitto, ancora devo digerire gran parte della mia gelosia. So di non poter continuare a vivere così, ad incazzarmi ogni volta che un uomo cerca di rimorchiarsi Leonard, anche perché i miei istinti omicidi sono rivolti anche contro John e con lui la situazione si fa davvero pesante visto che non hanno problemi a baciarsi e a toccarsi davanti a me. Se continuo così non arriverò a cinquanta anni. Arriviamo alla nuova macchina noleggiata da Jim Bob e lascio che sia Leonard a mettersi davanti, ho voglia di starmene da solo a cercare di recuperare quel poco di sangue freddo che ho. Giriamo tutta la città, ogni tanto Leonard si gira a guardarmi e ogni volta che lo fa io guardo da un’altra parte. Pare che non riusciamo a fare altro che farci male a vicenda, mi chiedo come cavolo abbiamo fatto a riuscire a continuare ad essere amici. Della macchina non ne troviamo traccia, così Jim Bob decide di andare a controllare la situazione a casa di Juan Miguel. Torniamo alla collinetta dove ho concluso la pratica… ormai penso come un killer…

- Hap preferisci rimanere in macchina?- Mi chiede Leonard preoccupandosi per me come sempre. Mi piace la sua premura nei miei confronti.

- No voglio venire-.

- Guarda che non è necessario, daremo solo un’occhiata e poi ce ne andiamo subito-. Non vuole che ritorni lassù, sa che finirei per farmi del male rivivendo quello che ho fatto e quello che ho provato, mi conosce troppo bene per potergli nascondere qualcosa. Mi faccio passare il cattivo umore e cerco di tranquillizzarlo.

- Voglio venire davvero, se mi sento male vorrà dire che stasera mi rifai i massaggi-

- Ok ci sto, basta che non te ne approfitti però-.

- Approfittarmi? Chi io?- Tutti e tre ci arrampichiamo su per la collina, quando arrivo al punto dove sono caduto lo mostro agli altri che convengono con me sul fatto che sono stato veramente fortunato a non farmi nulla di serio. Dopotutto lassù qualcuno mi ama! Una volta raggiunto il punto ideale di osservazione ci aspetta una brutta sorpresa. Dal garage di Juan Miguel spunta la macchina che da ore cerchiamo. Rimaniamo senza parole mentre la vediamo sventrata da due tipi che se non sono grossi come Testa d’Incudine poco ci manca. Sia Jim Bob che Leonard mi guardano senza sapere cosa dire. Uno con un’espressione perplessa l’altro con panico mal celato. Io che non amo stare al centro dell’attenzione mi limito ad una scrollata di spalle. Questo era l’ultimo posto in cui mi immaginavo di trovarla… C’è di positivo che almeno la polizia non l’ha trovata, ma non è detto che questi tizi siano un’alternativa migliore.

- E ora?- Leonard è il primo a parlare forse per scacciare il panico che minaccia di assalirlo.

- Siamo nella merda, tale e quale a prima…-

- Jim Bob le tue rassicurazioni sono una merda-.

- Mica volevo rassicurarvi… ormai non possiamo fare più niente per quanto riguarda la macchina…-

- Allora siamo morti…-

- Hap parla per te, sei tu che hai combinato il casino, io e Leonard partiremo stasera stessa e te rimarrai qui a fare da specchietto-.

- Che stronzi!-

- Non notate niente ragazzi?-

- Che sei stronzo, l’ho già detto-.

- Sto parlando seriamente Hap…-

- No, non vedo niente…-

- Eh certo! Per questo voi siete due nullità mentre io sono un bravissimo detective-.

- Se dici un’altra stronzata ti faccio vedere quanto sono inutile, parla e falla finita-.

- Ehi Leonard siamo permalosetti eh? Comunque volevo farvi notare lo strano comportamento della moglie, vi sembra così afflitta da sembrare una neovedova?- La bella moglie di Juan Miguel è tutta indaffarata a dare ordine agli uomini tra una telefonata e l’altra. Sembra il presidente degli Stati Uniti per quanta autorità mette nei suoi gesti. Una volta tanto non è nuda, chissà forse l’hobby del nudismo era solo di suo marito che la costringeva a fare altrettanto…

- No ma ci dovrebbe importare?-

- Forse sì o forse no, tant’è però che mi pare abbastanza a suo agio a fare la parte del boss, sembra quasi che non aspettasse altro…-

- Non è peggio se sa già come muoversi? Ci potrebbe trovare prima…-

- Sta calmo Hap, è inutile agitarsi inutilmente ormai il nostro destino è nelle mani di quella donna, noi non possiamo fare più niente. Quindi suggerisco di tornare in albergo, sono le nove passate e io non ho neanche pranzato…-

- Nessuno ha pranzato…-

- Quindi Leonard converrai con me che farsi ammazzare a stomaco pieno è sempre meglio che morire di fame…-

- No converrei con te se dicessi che è meglio non farsi ammazzare proprio-.

- Beh quello è ovvio, torniamo in albergo mangiamo, dormiamo e domattina vedremo se saremo ancora vivi-

- Fa schifo il tuo piano-.

- Concordo-.

- Avete qualcosa di meglio da proporre?- Io e Leonard ci guardiamo e non trovando nessuna soluzione scuotiamo la testa. Quel che ci passa nel cervello ora è: preferiamo morire piuttosto che sforzarci e faticare a trovare una soluzione. Siamo proprio fatti per stare insieme…      

- Dai teste vuote torniamo alla macchina prima che ci fregano anche quella…- Lo seguiamo e stavolta sono più che attento a dove metto i piedi. Leonard ha l’agilità di un gatto e non ha nessun problema nella discesa, mentre Jim Bob, il più appesantito di noi, quasi rotola per tutto il tragitto. In macchina ognuno rimane in silenzio a pensare ai propri casini. Ne abbiamo talmente tanti che non ci basta il tempo per pensarli tutti. Per esempio io non ho fatto altro che pensare al mio sogno proibito, la possibilità che domani non mi possa più svegliare non mi è passato proprio per la mente. Leonard starà scuramente pensando a John e forse un po’ a me. Jim Bob è l’unico che si sta spremendo le meningi per tirarci fuori dai casini, ma è giusto così io e Leonard siamo dei maestri a crearli mica a risolverli. Ci fermiamo in un fast-food a mangiare un panino, o meglio io ne mangio uno Leonard e Jim Bob ne trangugiano tre di fila accompagnandoli con due bottiglie da 60 cl di birra. Leonard si ingozza e io mi ingrasso, almeno Jim Bob mi dà la soddisfazione di vederlo ingrassare sotto i miei occhi! Parliamo di tutto tranne di quello che ci preoccupa veramente, ma a chi va di mangiare con un peso del genere sullo stomaco?! Io siedo come sempre vicino a Leonard e non è che lo faccia consapevolmente è una cosa che mi viene del tutto naturale e così credo che capiti anche lui.

- Hai portato la tua roba da me?-

- Sì mentre dormivi-.

- Come mai ti trasferisci da Hap?-

- Sicuro di volerlo sapere? Potrebbe non piacerti la mia risposta, magari non riusciresti più a fare sonni tranquilli dopo averlo saputo-.

- Correrò il rischio Leonard…-

- Come vuoi… ma non dire che non ti avevo avvisato eh? Quando stamattina Hap mi ha detto che aveva intenzione di mandare via Brett, l’ho pregato di farmi trasferire da lui, perché vedi sono arrivato al limite…-

- Al limite di cosa?-

- Ogni notte stare nel letto affianco al tuo è stata una vera tortura. Immaginarti nudo, sognando di infilarmi nel tuo letto e poi scoparti…-

- Ok Stoooop!-

- No Jim Bob tu ora devi proprio ascoltarmi, non sai quanto ho sofferto a guardare quel tuo grosso culo bianco ed impedirmi di violentarti…-

- Hap fallo smettere!-

- Ma è la verità, quando mi ha chiesto di venire da me dovevi vedere la disperazione nel suo volto. E’ parecchio tempo che sta lontano da John, avere un uomo così affascinante nella sua stessa camera deve essere stata una vera tortura per lui, non è vero Leonard?-

- Oh sì, ogni mattina ho ringraziato il cielo di non averti violentato durante il sonno, nelle condizioni in cui sono ne sarei stato capace sai? Per la tua incolumità ho deciso di trasferirmi da Hap. Lui non mi fa l’effetto che mi fai tu, sono talmente abituato alla sua presenza da non considerarlo nemmeno più un uomo scopabile, e poi vuoi mettere il tuo indiscusso fascino con quello scarso di Hap? Sono molto esigente in fatto di uomini-.   

- Fanculo Leonard non mi piacciono questi stupidi scherzi-.

- E chi ha detto che sto scherzando, stai forse sottovalutando i miei sentimenti per te?-

- Sta scherzando Hap vero?-

- Tu che dici? Smettila Leonard altrimenti gli fai venire un infarto! Non vedi che l’hai terrorizzato?-

- Mi devi sempre rovinare il divertimento Hap?-

- Jim Bob è uno di quelli che pensano che i gay seguano la filosofia “del basta che respirino” e di certo così non gli fai cambiare idea-.

- Non è vero non ho nessun pregiudizio io, sono un sostenitore per i diritti dei gay …-

- Il tuo impegno politico e civile nei confronti di noi poveri gay mi commuove Jim Bob, spero che t’impegni anche per difendere i diritti dei poveri gay negri-.

- Ogni tanto metto a disposizione il mio grosso grasso culo bianco è abbastanza?-

- E’ abbastanza per far decidere ad un gay di diventare etero, ho capito qual è il tuo piano, usare il tuo culo per sterminare i gay dalla faccia del pianeta, un piano veramente subdolo e astuto, credo proprio che dovrò ucciderti per preservare la mia razza-.

- E io che pensavo di farvi un favore, mica si trova facilmente merce pregiata come la mia, dovrei farmi pagare piuttosto-.

- Io ti pagherei per farti stare il più lontano possibile da me-.

- Ora che mi hai fatto capire che non apprezzi il mio fondoschiena come dovresti mi dici perché ti trasferisci da Hap?-

- Dovresti chiederlo a lui -.

- Mica avrai paura a dormire solo eh Hap?-

- Non voglio stare solo, passerei tutta la notte a pensare e a ripensare al fatto che ho ucciso due uomini…-

- Non erano i primi che hai ucciso vero?-

- No, ma non cambia nulla, mi sento male ogni volta che devo farlo. Per questo avevo chiesto di parlare con Leonard da solo, lui sa come mi sento e in quel momento avevo bisogno di una persona che mi capisse-. Guardo in direzione di Leonard più per farlo sentire in colpa per il pugno che mi ha dato allo stomaco che per altro ma capisce tutto il contrario come se lo stessi guardando per gratitudine e mi sorride con affetto. Non avrà capito un cazzo di quello che volevo trasmettergli ma è veramente troppo bello quando sorride per fargliene una colpa, così lo ricambio felice e contento. Riesce sempre a farmi fesso…

- Davvero lo capisci Leonard?-

- Non capisco come possa farsi così male per degli individui simili, ma lo sto ad ascoltare so com’è il suo animo e lo comprendo meglio di chiunque altro. Credo che volesse intendere questo…-

- E’ proprio quello che volevo dire-.

- Perché mi hai chiesto se lo capivo davvero Jim Bob?-

- Perché sono stato nello stesso posto dove sei stato tu e da lì non si torna così buoni e innocenti come Hap, si torna cambiati per sempre e ciò che è merda la vedi per quella che è ovvero merda. È evidente che Hap non è stato in Vietnam…-

- Infatti ho preferito farmi arrestare, ero contrario sono tuttora un idealista convinto…-

- Da dove cavolo esci fuori Hap? Non credevo che esistessero ancora persone come te!-

- Hai capito ora perché è il mio migliore amico nonostante sia un bianco? È troppo adorabile, non pare neanche vero-. Mi scompiglia i capelli affettuosamente e io cerco con tutte le mie forze di fingermi offeso dandogli un finto cazzotto sulla spalla.

- Ehi ora non dipingetemi come un agnellino sacrificale, non mi pare di essere un santo sto sempre in mezzo ai casini!-

- E’ questo il bello, vai continuamente contro la tua natura sei ancora più adorabile-.

- Sembra quasi che Leonard sia innamorato di te Hap…-

- Certo sono irresistibile sia per le donne che per gli uomini che credi…- Cerco di simulare il mio nervosismo con una battuta mentre Leonard si alza dandosi alla fuga.

- Dove vai?-

- A prendermi una birra, volete qualcosa anche voi? Hap vuoi un bicchiere d’acqua? Ti vedo piuttosto pallido…- Mi guarda malizioso talmente sfacciato che pare quasi che non lo abbia sfiorato il fatto che è stato quasi beccato in flagrante da Jim Bob, ma forse è proprio così mica è lui ad aver problemi ad ammettere i suoi sentimenti e i suoi desideri…

- No grazie quello che voglio non è sul menù-. Ride facendomi capire di aver apprezzato la battuta visto che l’ho fatta davanti a Jim Bob che subito mi chiede…

- Ovvero?-

- La birra analcolica figurati se qui in Messico ce l’hanno-.

- Dai Leonard sbrigati che voglio tornare in albergo e cercare di dormire un po’, sono stravolto…-

- Ci metto un secondo-.

- Ehi Jim Bob non dirmi che avrai il coraggio di chiudere gli occhi stanotte!-

- Perché non dovrei Hap? Se li tenessi aperti credi che potrei farci qualcosa se mi entrano all’improvviso una decina di uomini armati? Te l’ho detto non c’è assolutamente nulla che possiamo fare…-

- Potremmo almeno cambiare albergo…-

- Credi davvero che servirebbe?-

- No ma non credo che riuscirò a dormire comunque…-

- Peggio per te, io avendo finalmente la stanza tutta per me non mi farò di certo problemi-.

- Ecco Leonard andiamo-. Saliamo tutti e tre in macchina e finalmente ci dirigiamo verso l’albergo, sono stanco morto nonostante la dormita, o meglio morte apparente, di sei ore. Stavolta sono io a stare avanti e non resisto alla tentazione di girarmi a guardare Leonard. Lo trovo con la testa appoggiata al sedile ad occhi chiusi.

- Ehi Leonard ti senti bene?-

- Sì perché?-

- Non ti sarai mica ubriacato?-

- Quando mai mi sono ubriacato bevendo birra?-

- Mai, anzi non credo di averti mai visto ubriaco nonostante tutto quello che bevi-.

- Appunto-.

- Allora che hai?-

- Nulla mi sto solo ripetendo quanto sono coglione, ad occhi chiusi riesco a ripeterlo più velocemente-.

- Perché?-

- Ovvio mi concentro di più-.

- No perché ti stai dando del coglione-.

- Hai davvero bisogno di chiedermelo? Mi basta guardarti per ricordarmi quanto lo sono-.

- Sicuro di non aver bevuto troppo?-

- Non rompere Hap, almeno abbi la decenza di lasciarmi stare-. Si porta un braccio davanti agli occhi per nascondermi il suo viso. Ogni tanto gli capitano questi momenti di depressione solo che in genere se li tiene per sé o me ne parla solo se stiamo soli. L’effetto della birra, la mancanza di John e la mia battuta di prima devono proprio averlo fatto crollare. Mi fa male vederlo così e mi fa male che si maledice per essersi innamorato di me… anche se poi lo faccio anch’io e molto più spesso di lui.

- Ma che ha?-

- Non lo so, passo dietro-. Con un’acrobazia riesco a mettermi a fianco di Leonard e gli metto un braccio intorno alle spalle.

- Hap non mi va di vedere la tua brutta faccia adesso, torna davanti-.

- Scordatelo, tu mi sei stato vicino stamattina e ora tocca a me-.

- Ma stamattina non ero io il tuo problema, mentre ora sei tu il mio problema-.

- Perché che ti prende?-

- Non lo so ma ora mi passa-.

- Ti ho fatto incazzare in qualche modo?-

- No se mi avessi fatto incazzare non staremmo qui a parlare te lo assicuro, sono solo profondamente irritato-.

- Leonard non vorrei mai farti del male, lo sai vero?-

- Se davvero fosse così staresti con me, non faresti la parte dell’amico…-

- Leonard…

- Shh sta zitto so già quello che vuoi dire e di certo non miglioreresti il mio umore. Quando sto con John è più facile fare finta di niente ma ora che non c’è mi viene quasi voglia di ucciderti con le mie mani-.

- Ti do il permesso di farlo, me lo merito…-

- E poi come farei senza di te?-

- Eh già senza un rompipalle del genere la tua vita non avrebbe più senso…- 

- Sei veramente un impiastro Hap, hai veramente incasinato la mia vita…-

- La tua eh? Mi sono incasinato anch’io, amici?-

- Sempre Hap-. Mi sorride e mi abbraccia e finalmente la malinconia pare scomparire dal suo volto; quasi, anzi mi viene proprio voglia di baciarlo… mi sa che la lontananza di Brett fa male anche a me. Fortunatamente la macchina si ferma e io subito scappo dalla mia tentazione catapultandomi fuori. Leonard mi guarda stranito fortunatamente la capacità di leggermi nel pensiero ancora non l’ha acquisita… Faccio finta di niente e mi incammino verso l’entrata dell’albergo tutto solo.

- Ehi Hap aspettaci, ma che è ‘sta fretta?-

- Devo andare in bagno-.

- Ahh guarda quant’è tardi, ora non posso più chiamare John!-

- Ehi Leonard ora non mi fare la checca isterica, mica te lo puoi scopare per telefono!-

- Beh qualcosa di interessante ci potrei anche fare Jim Bob, certo che manchi proprio di fantasia eh?-  

- Che ti devo dire se mi immaginassi di fare del sesso con la persona che amo è la volta buona che poi impazzisco per la voglia che ho di farlo per davvero…-

- Tu Hap che ne pensi?-

- Dico che ha ragione Jim Bob più uno pensa al sesso e più ha voglia di farlo…-

- Lo dici per esperienza personale?- Leonard è tornato ad essere il bastardo di sempre e con battute insinuanti cerca di mettermi in imbarazzo. Ma ultimamente sono diventato abbastanza bravo a difendermi tanto che alla fine sono più io che lo stuzzico che lui.

- Ovviamente, come tu ben sai Leonard-.

- Ma di che state parlando ora?-

- Di quanta voglia abbiamo di fare sesso no? Sei stato tu ad iniziare il discorso Jim Bob-.

- Mah sarà ma mi sa che mi sono perso qualcosa per strada…-

- Ma nooo che dici, io e Hap non ti nascondiamo mica niente-.

- Fortuna che non devo più condividere la camera con te…-

- Mi mancherai tanto anche tu Jim Bob, ma non fare così dai, se fai il bravo prima di andare a dormire ti rimbocco le coperte e ti do il bacio della buonanotte-.

- Ma davvero vuoi dormirci insieme Hap? Nel suo stesso letto?-

- Dà il meglio di sé solo con te, con me è abbastanza innocuo…-

- Io non sono mai innocuo…tienilo bene in mente Hap-.

- Lo so dopotutto sei frocio, dormire nello stesso letto di un frocio non è mai prudente-. Gli sorrido per fargli capire che sto scherzando, non vorrei ritrovarmi nuovamente davanti un Leonard incazzato intenzionato a farmi fuori. Anche se la giornata è iniziata da schifo non vedo perché la dovrei far finire peggio. Prendiamo le chiavi delle nostre stanze e con piacere noto che il portiere usurpatore di uomini altrui non è di turno.

- Leo dà il bacio della buonanotte a Jim Bob e andiamocene a dormire…- Leonard si lecca le labbra come se stesse per gustarsi la pomiciata dell’anno, mette su una maschera di lussuria che quasi temo davvero che gli voglia saltare addosso. Si avvicina alla sua preda con studiata lentezza come a volerla sfiancare. Jim Bob sembra un animale paralizzato davanti ai fari di una macchina che non può far altro che aspettare il suo destino. Poi quando il viso di Leonard gli sta praticamente ad un centimetro dal suo riesce a sbloccarsi e con una giravolta degna del miglior ballerino riesce a rifugiarsi nella sua stanza e quasi gli sbatte la porta in faccia. Nonostante tutto Leonard ghigna soddisfatto, adora fare la parte del bastardo e quando ci riesce tutto il resto passa in secondo piano.

- Buonanotte Jim Bob! Sarai nei miei sogni tesoro!- Gli urla con una voce da maniaco transessuale che lo rende veramente spaventoso.

- Fottiti Leonard!- Gli arriva come risposta…

- Hai finito di fare l’idiota? Possiamo andare ora?-. Lo guardo spazientito perché so che una volta che comincia a fare lo scemo può andare avanti per tutta la notte.

- Non lo so, potrei sfondare la porta e mettergli ancora più paura!-

- Ma finiscila, finirai per beccarti una pallottola nelle palle, e te la meriteresti tutta!- Gli metto un braccio intorno alle spalle e lo sospingo verso la nostra stanza, sono veramente stanco. Quando entriamo mi stravacco sul letto ancora con tutti i vestiti addosso.

- Hap ti devi fare la doccia?-

- Credo di sì se non mi addormento prima…-

- Io devo farla di sicuro, vai prima tu visto che devi andare d’urgenza al bagno-.

- Ah sì è vero, fatti la doccia tu io nel frattempo mi lavo i denti e faccio la mia piccola seduta sulla tazza del cesso. E’ mezzanotte se entriamo uno alla volta finisce che andiamo a dormire alle due di notte…-

- E io mi dovrei fare la doccia con la tua puzza di merda che mi aleggia intorno?-

- Su questo non ci sono problemi usi tanta di quella vaniglia che è difficile che si possa sentire un altro odore. L’unica cosa è che non potrai masturbarti mi dispiace…-

- E’ già la seconda volta che mi impedisci di farlo Hap, non gioverà molto al mio umore-.

- Guarda che puoi anche farlo solo che ascolterò ogni tuo gemito e ogni tua parola e mi immaginerei anche le tue mani mentre lo fanno, quindi ti chiedo riuscirai a trattenerti e ad essere abbastanza lucido da non confondere mai il nome di John con il mio?-

- Io non mi faccio le seghe pensando a te Hap!-

- Bene allora non avrai problemi a farlo no?-

- Fottiti…-

- Non credevo che avevi anche simili certe fantasie Leo… e questo che ti immagini mentre ti tocchi?-

- Tu sei pazzo Hap! Vado a farmi la doccia e non ho nessun problema a farmela se in bagno ci sei pure tu-.

- Allora non chiuderti dentro che arrivo subito-. Gli dico sorridendo per fargli capire che se non ha problemi lui io di certo non li ho. Mi fulmina con lo sguardo, prende l’accappatoio e con la regalità di un re si dilegua. Se c’è una cosa in particolare che mi fa impazzire di lui è il suo modo di camminare, come ondeggia i fianchi e le spalle senza per questo però assomigliare a quello di una donna. Deve essere un dono di natura perché nessuno può imparare a camminare in quel modo senza risultare ridicolo e Leonard di certo non lo è, è capace di farti sbavare solo guardandolo. Aspetto un attimo, il tempo necessario per farlo spogliare ed entrare nella doccia, sono sadico ma non masochista e vederlo nudo in questo momento vorrebbe dire dare un duro colpo alla mia sanità mentale. Prendo il mio accappatoio, il mio shampoo e bagnoschiuma e finalmente mi arrischio ad entrare in bagno. Grandissimo errore o grandissima fortuna dipende dai punti di vista… Passo davanti alla doccia e lì le mie gambe si immobilizzano, la cabina è aperta e Leonard nudo mi dà le spalle tutto indaffarato a sistemare le sue cose. I miei occhi prima studiano geograficamente la sua schiena e poi inevitabilmente scendono giù sui suoi glutei, su quelle rotondità muscolose e perfette e assottigliando la vista cerco di svelare ciò che nascondono unendosi e formando il più bel sedere che abbia mai visto. Leonard non si accorge che me lo sto mangiando con gli occhi e mi vergogno un po’ di approfittare della sua ingenuità… Mi appoggio con la schiena al muro e incrocio gambe e braccia.

- Ehi Leonard che dici se ti fai la doccia con la cabina aperta e io sto qui a godermi lo spettacolo?- Leonard sobbalza di sorpresa e per girarsi sbatte anche malamente la spalla maledicendo così tutti i santi del calendario. Oltre a darmi un’altra bellissima panoramica del suo corpo, mi lancia uno sguardo che se potesse mi avrebbe ucciso all’istante.

- Dico che sei un porco pervertito Hap!- Chiude la porta della cabina talmente forte da far tremare tutte le pareti di vetro della doccia, quasi spero che si frantumano per poter dare un’ultima occhiata. Che poi io il corpo di Leonard lo conosco a memoria come lui il mio, ma mi fa sempre effetto vederlo nudo. Se mi capita di vederlo mentre siamo impegnati in qualcos’altro non ci faccio neanche caso ma se capita come adesso in un momento che già non faccio altro che pensare a lui mi viene una gran voglia di fare qualche cazzata, per esempio come entrare in quella doccia e lasciare che accada ciò che accada.

- Eh dai Leo non ti incazzare, ti conosco a memoria-. Non mi risponde nemmeno, ma non me ne preoccupo so già che quando uscirà gli sarà passata. Passo un po’ di tempo sul gabinetto anche se quello che dovevo fare l’ho già fatto da un pezzo e poi vado a lavarmi i denti. Quando sto per andarmene dal bagno Leonard finisce di farsi la doccia.  

- Hap sei ancora qui?- Mi blocco con un piede già fuori dalla porta, indeciso se rispondere o fare finta di non esserci più. Non vorrei che me lo stesse domandando perché si sente a disagio ad uscire dalla doccia con me davanti…

- Sì ma sto per uscire…-

- Passami l’accappatoio allora-. La sua voce tranquilla priva di qualsiasi nota di irritazione mi incoraggia a ritornare ad essere il malizioso di prima. Ormai la provocazione è diventata la mia forma di autodifesa preferita…

- Non hai paura che ti possa violentare vedendoti nuovamente nudo?-

- Ma chi tu? Ma fammi il piacere!- Gli allungo l’accappatoio stavolta senza guardarlo, limitandomi a stuzzicarlo solo con le parole. Leonard se lo allaccia subito e fa per uscire.

- Ehi non assisti al mio spogliarello? Lo faccio solo per te per ripagarti dello spettacolo che mi hai gentilmente offerto!- Si gira a squadrare con occhio critico la mia intera figura, quasi mi sento andare a fuoco…

- Vuoi mettere la visuale del mio corpo nudo con il tuo?- No non lo potrei mai fare non sono mica così scemo, lui è praticamente perfetto…

- Oh ma hai i gusti difficili eh?-

- Lo pensavo anch’io… Hap se ti spogli per me non mi limiterei a guardare e non credo che tu voglia veramente che ti tocchi come in genere tocco un uomo che desidero… Sbrigati che ho sonno…- Mi guarda prima con desiderio malcelato da dolcezza e poi cambia totalmente espressione facendo l’annoiato e l’assonnato e reprimendo uno sbadiglio. Poi se ne va chiudendosi piano la porta alle spalle, a volte mi dà certe lezioni di classe e di autocontrollo che mi fanno chiedere se sia un superuomo o cosa. Mi faccio la doccia distrattamente tanto da non ricordarmi cosa ho lavato e cosa no, così mi insapono di nuovo tutto. Quando esco non sento il solito beneficio ma continuo a sentirmi ancora stanco e giù di morale, non vedo l’ora che arrivi domattina per poter pensare che quello che ho fatto è veramente il passato, poi magari neanche ci arrivo vivo a domani… Vado in camera e trovo Leonard che sta piegando con cura i suoi vestiti i miei invece sono sparsi in giro un po’ dappertutto. Indossa solo i pantaloni del pigiama che come sua abitudine sono più grandi di due taglie, non sopporta niente quando dorme infatti quando è a casa sua dorme nudo, lo so perché l’ho visto spesso quando ero “ospite” da lui. 

- Oh non vedo l’ora di tornare a casa per levarmi questi così! Jim Bob nonostante dormissimo in letti separati me li ha fatti tenere comunque…-

- Lo sapeva che sotto quel pigiama non porti le mutande?-

- Io non glielo l’ho detto…-

- Hai fatto bene altrimenti ti faceva dormire fuori in balcone-.

- E mi dici pure di smettere di prenderlo in giro…- Si sdraia sul letto con le mani dietro la testa, non si gira a guardarmi sa che mi sto levando l’accappatoio. Non è che poi mi metta addosso chissà cosa anch’io non sopporto avere stoffa addosso ma ho il pudore di indossare almeno i boxer. Il lato del mio letto è addossato contro il muro quindi per salirci devo passare dal fondo, è un albergo di lusso ma questa cosa è veramente scomodissima. Mi sdraio affianco a lui nella sua stessa posizione a fissare il soffitto.

- A che pensi Leo?-

- A tante cose… troppe… ci sono veramente troppe cose a cui devo pensare…-

- Vuoi condividere questo momento così prezioso con me?-

- No grazie-. Mi volto a guardarlo sorridendogli senza malizia.

- E’ perché ci sono anch’io nei tuoi pensieri eh?-

- Quello sempre… ma anche perché finiresti per incasinarmi ancora di più, incasinare è la tua specialità-.

- Basta che non parliamo di me…-

- Vuoi che ti dica quanta voglia ho di fare l’amore con John?-

- Ne posso fare anche a meno…- Mi alzo e mi stendo su di lui sulla sua pelle fresca e sul pigiama che è talmente largo che quasi gli scivola dai fianchi.

- Ma che stai facendo ora?- Lo guardo un attimo negli occhi e poi lo scavalco per finire dall’altra parte.

- Niente, mi sono scordato una cosa e tu sei il modo più veloce e semplice per scendere dal letto, che ti credevi?- Prendo quello che mi ero dimenticato e subito un senso di sicurezza m’invade.    

- Avevo scordato questa…- Gli mostro la pistola che lui stesso stamattina ha caricato. E’ stata dura levarmi il vizio, dovuto da una paura più che giustificata, di dormire con un’arma sotto il cuscino e ora che ci sono finalmente riuscito mi tocca rifarlo di nuovo… Per tornare dalla mia parte del letto mi stendo nuovamente su di lui ma stavolta ci rimango sopra.

- Beh?-

- Devo mettere la pistola sotto il cuscino-. Gli dico vicino all’orecchio allungandomi appena per farlo davvero.

- E lo devi fare sopra di me?-

- Tu sei più comodo del materasso… più morbido-. Finisco di sistemare la pistola e torno a spiaccicarmi su di lui, mi chiedo da quando non mi dà più tanto fastidio l’idea di toccare un uomo, o meglio Leonard, l’idea di toccare Jim Bob mi mette i brividi e anche qualche conato di vomito, ma li mette anche a Leonard quindi è una reazione normale…

- E ora Hap?-

- Ora possiamo anche dormire…- Si volta da una parte disarcionandomi dal suo corpo e poi come se niente fosse torna a guardare il soffitto.

- Sai un’altra cosa a cui pensavo Hap?-

- No quale?- Intanto cerco di risalire il suo corpo… ma subito lui mi blocca.

- Sta fermo Hap, la mia pazienza ha un limite e in genere è anche molto basso lo sai-.

- Scusami, non ti ho fatto venire qui per prendermi gioco di te…- Quando esagero poi mi sento una merda… Anche perché è vero l’ho fatto venire io, ma non per tormentarlo semplicemente per averlo vicino. Appoggio la testa sulla sua spalla perché so che questo è un contatto che non lo innervosisce infatti rimane nella sua posizione senza allontanarmi. Quanto mi piace averlo a pelle mi da più sicurezza della pistola nascosta sotto il cuscino… cazzo sono proprio innamorato.

- Stavo pensando che ho lasciato John nelle mani di Brett, la tua donna mi sembra capace di qualsiasi impresa…-

- Non sarai mica geloso ora…-

- Io sono geloso di natura Hap, tu non sei preoccupato di quello che può succedere?-

- Non eri sicuro di John per il semplice fatto che Brett non è un uomo?-.

- Anche se non è un uomo credo che sia capace di usare mani e bocca non credi?-

- Oh sì è anche molto brava te lo posso assicurare…-

- Hap dici così perché non sei mai stato con uomo, in queste cose le donne non sono proprio paragonabili con la bravura di un uomo…-

- Se sei sicuro di quello che dici allora di che ti preoccupi?-

- Mi preoccupo perché se John sta nelle mie stesse condizioni, ovvero io ora come ora mi farei qualsiasi cosa che respira tranne Jim Bob, allora si accontenterà anche dell’inesperienza di una donna-.

- La parola inesperta per Brett non credevo che l’avrei mai sentita, è la donna che mi ha fatto più impazzire di piacere di tutte quelle che ho avuto finora-.     

- Solo per curiosità dovresti provare a farti fare un bocchino da un uomo, infondo farselo succhiare da un uomo o da una donna che cambia? Non è come il sesso. Ma almeno ti renderai conto qual è il vero piacere del sesso orale-.

- Tu pensi davvero che se riuscissi a farmi fare una cosa del genere da un uomo starei qui solamente a parlare con te Leonard?-

- Ti metti un cuscino in faccia così non vedi chi te lo fa-.

- Non lo vedrò ma lo so-.

- Allora continua a pensare che Brett sia il meglio del meglio. Per me va bene, ne sarei troppo geloso-.

- Scemo se mai fossi così pazzo da lasciarmelo fare me lo farei fare solo da te Leo-.

- Ma lo sai che io non te lo farei, o tutto o niente… ed è un peccato perché sono piuttosto bravo più di me credo che lo sia stato solo Raul, e visto che lui è morto sono il migliore sulla piazza-.

- Che mi stai tentando?-

- No ti sto solo informando di cosa ti stai perdendo per la tua stupida vigliaccheria…-

- Mi basta guardarti per sapere cosa mi perdo Leonard, non c’è bisogno che mi dici quanto sei bravo a letto-.

- Ti rendi conto Hap? Io starei con te anche se sei una frana e ti posso assicurare che non sono mai stato con un imbranato, anzi credo di essermi scelto i migliori amanti possibili in ogni occasione. Dovrei praticamente insegnarti tutto sul piacere, su quello vero intendo…-

- Ma lo sai che sei un fottuto narcisista Leonard?-

- Sì, me lo posso anche permettere però…-

- Questo è vero ma ti dovresti accontentare del tuo amante mica è un tuo schiavo del sesso, il modo di fare l’amore è personale non puoi dirgli come farlo perché in quel momento lui ti sta dicendo ti amo e anche se non è bravo come vorresti solo questo ti dovrebbe bastare-.

- Hap pensi davvero che mi possa fregare di come sei a letto? Starei per la prima volta con un imbranato ma sarebbe comunque la migliore volta della mia vita…- Mi mette un braccio intorno alla vita per stringermi un po’ di più contro il suo corpo, lo lascio fare mi piace stargli così vicino.

- Tanto per la cronaca io non sono imbranato…-

- Come fai a non esserlo se non sei mai stato con uomo? Potresti essere il migliore amante per una donna ma non per questo sei altrettanto bravo a farlo con uomo. Credo che sia ancora più eccitante farlo con un imbranato… specialmente se sei tu-.

- Allora convieni con me che ciò che rende speciale il sesso è l’amore e non la bravura…-

- No, dico che la bravura può sostituire l’amore per rendere speciale il sesso e viceversa-.

- Qual è stato il migliore amante che hai avuto?-

- In tutti i casi Raul, era nato per farsi scopare infatti è morto per seguire uno soprannominato Cazzo di Cavallo, era proprio destino. Se ti avesse fatto lui un lavoro di bocca gli saresti rimasto appiccicato in eterno, per questo io sono stato così coglione da non vedere quello che stava succedendo-.

- Anche tu pensi con le tue parti basse è la disgrazia di noi uomini che vuoi farci…-

- Che cos’è una velata giustificazione di tutte le volte che mi hai fatto rischiare la vita per colpa del tuo uccello incastrato in qualche figa in pericolo?- 

- Un quarto dei nostri problemi devi ammettere che sono colpa della tua lingua lunga-.

- Posso anche ammetterlo, ma poi la ciliegina sulla torta finisci sempre per mettercela tu ed è quella che ci incasina sempre di brutto-.

- Abbiamo fatto le due comunque che facciamo dormiamo Leo?-

- Se riesci a stare zitto sì, non dormo da ieri…- Mi stacco da lui e mi metto sul fianco, lo stesso fa Leonard dandomi le spalle. La notte è abbastanza calda da farci dormire solo con il lenzuolo a metà vita. Il buio rende la sua pelle ancora più lucida quasi da renderlo cioccolato fondente. Adoro il cioccolato in tutti i suoi gusti… adoro Leonard in tutte le posizioni e sfumature. Mi avvicino e gli metto un braccio intorno alla vita stringendomelo addosso.

- Possiamo stare così?-

- No-. Ma poi con la mano va ad accarezzare le mie che lo circondano.

- Grazie, so di essere insopportabile ma tu continui a starmi comunque vicino-.

- Già ma se continui a stringermi così mi dovrai dire addio mi stai soffocando Hap…-

- Scusami…- Allento la presa poi Leonard stesso si avvicina al mio corpo, ora sono appoggiato totalmente a lui. Gli accarezzo appena lo stomaco con la mano che ancora lo circonda ma lui con le sue me la blocca.

- Buonanotte Hap-.

- ‘Notte Leo-. Entrambi sospiriamo Leonard per frustrazione io per rassegnazione. Averlo tra le braccia mezzo nudo mi fa passare tutto il sonno, ogni tanto lo accarezzo, so che è ancora sveglio anche lui ma non fa più niente per fermarmi se non qualche sospiro ogni tanto. Fortunatamente il mio corpo ancora non mi tradisce, quel pigiama non nasconde niente del suo sedere e avendolo premuto proprio sull’inguine riesco quasi a sentirlo a pelle, la sua carne solida, le due natiche e ciò che gelosamente nascondono e proteggono… E’ meglio non pensarci altrimenti l’unica cosa di me che dorme presto si sveglierà. Sta quasi per arrivare l’alba e io ho dormito più la scorsa notte su quella collinetta che ora ma finalmente il calore del corpo di Leonard mi sta pian piano cullando verso l’oblio. Pensavo che avrei passato il tempo sveglio a pensare a Juan Miguel e a Testa d’Incudine invece non ho fatto altro che pensare a Leonard, e non so quale dei due pensieri è più deleterio. Lo stringo un’ultima volta a me per ridurre a zero la distanza tra noi due e poi mi lascio prendere dalla stanchezza e dal sonno lasciando tutto il resto a domani, sperando che sia un giorno veramente migliore. Per due ore riesco a dormire e mi basta per sentirmi rinato… Ho le braccia attorno alla sua vita e me lo premo contro ormai lo faccio anche senza accorgermene. Mi sono svegliato con l’alzabandiera bello dritto e vista la posizione in cui mi trovo è premuto sul suo sedere, se possibile mi si drizza ancora di più. Non so cosa mi prende, quale neurone mi sia saltato durante la notte e dove riesca a trovare il coraggio mi abbasso le mutande e mi spingo ancora di più verso di lui. So che se continuerò finirò per svegliarlo ma ora l’unica cosa che mi interessa è riuscire a separare le sue natiche e avvicinarmi sempre di più a ciò che nascondono. Più spingo e mi inoltro nel suo sedere più il suo pigiama diventa bollente, quindi la mia meta non dovrebbe essere tanto lontano e saperlo così caldo non fa altro che aumentare la mia bramosia di raggiungerlo. Leonard ovviamente si sveglia mugugnando qualcosa di incomprensibile, faccio finta di continuare a dormire per prolungare il contatto tra i nostri corpi. Mi tocca un braccio forse vuole liberarsi dalla mia stretta ma io di certo non gli fornirò nessun aiuto, sto dormendo dopotutto. Poi lo sento sistemarsi meglio addosso al mio corpo come se volesse intrappolarmi l’uccello tra le sue natiche, ci riesce. Si preme contro di me, non credo si sia accorto che ho abbassato le mutande, dopotutto ha il pigiama. Io, invece, consapevole che ciò che ci divide è un semplice lembo di stoffa non posso fare a meno di stringerlo ancora di più. Sono all’entrata del suo antro, duro e pronto con il suo pigiama che mi fa praticamente da preservativo ma rimango comunque immobile, continuo il mio finto sonno. Sono un caso disperato… mancherebbe così poco ma ancora mi vieto di farlo. Ho voglia di fare l’amore con lui, di abbassargli i pantaloni e infilarmi in lui, ma sono talmente terrorizzato dal dopo che la paura è più grande del desiderio e rinuncio. Mi godo questi momenti che saranno il massimo dell’intimità che mai potrò avere con lui, gli ultimi. Respiro il suo odore che sa di vaniglia, non potrebbe essere diverso visto la quantità di biscotti che mangia, del bagnoschiuma e dello shampoo. Guardo la sua pelle lucida e in quel mare di cioccolato le goccioline di sudore mi pregano di berle, resisto alla  tentazione. I suoi capelli sono un groviglio di ricci, avrebbero bisogno di una pettinata, blocco in tempo la mia mano che sta per tuffarcisi in mezzo. Dovrebbe essere punita per la sua insubordinazione ma l’assolvo, se non avessi un cervello tutto il mio corpo lo starebbe già amando. E’ ciò che meriterebbe Leonard ma continuo a rifiutarglielo. Lo sento sospirare pesantemente e dopo un attimo si scosta da me e si alza. Va in bagno, non si gira a guardarmi sa che mi troverebbe a guardarlo in piena adorazione. Sa che per tutto il tempo sono stato sveglio e che sono rimasto a guardarlo e a godere e a rimpiangere il contatto tra i nostri corpi. Mentre sono intento a fissargli il sedere noto che gli ho sporcato il pigiama, controllo il mio uccello e sì lo vedo umido. Certo che si è alzato allora! Sarà sicuramente al limite. Gli dico che lo amo ma che non voglio stare con lui, gli faccio una terribile scenata di gelosia ma lo tengo comunque lontano e ora mentre ho il cazzo praticamente nel suo sedere mi limito a sgocciolare e a bagnarlo ma non concludo. Se avessi un po’ di amor proprio mi spaccherei la faccia da solo. Sento andare al massimo l’acqua della doccia e me lo immagino mentre si tocca desiderando le mie mani su di lui e venire maledicendo il mio nome. Ce l’ho talmente chiara in testa l’immagine di lui nudo che ci manca poco che vengo senza neanche toccarmi. Mi masturbo, mi concedo almeno questo e dopo pochi tocchi ho il mio primo orgasmo scatenato da un uomo. Non è poi così diverso da quello provocato da una donna… Mi alzo, vado nudo in cucina, mi ripulisco e mi metto qualcosa addosso, mi sento frastornato, appena uscirà dalla doccia ci andrò io e sarà meglio che l’acqua fredda non sia fredda solo di nome. Preparo la colazione per entrambi: wafer, unica cosa alla vaniglia che abbiamo trovato per Leonard, palline al cioccolato e biscotto per me, preferiamo non chiamare il servizio in camera. Sento Leonard girare per la stanza e visto che so che non si fa scrupoli ad andare in giro nudo decido che è più saggio rifugiarmi in bagno prima che si levi l’accappatoio. Prendo il necessario e vado dritto nella doccia, notando che non ci siamo ancora scambiati una parola, neanche un buongiorno. Nella fretta ho preso solo i vestiti dimenticandomi il bagnoschiuma, poco male userò quello alla vaniglia di Leonard, giusto perché non voglio pensare troppo a lui. L’acqua fredda ha mantenuto le sue promesse ma non è riuscita a farmi tornare in me. Esco dal bagno già vestito e vado nella sala pranzo. Questa camera d’albergo è più grossa della mia casa e di quella di Leonard messe insieme. Camera, bagno, angolo cottura, sala da pranzo la casa che ho sempre desiderato. Il mio sogno attuale invece è intento a sgranocchiare i wafer con una rivista aperta sul tavolo. Anche il suo modo di vestire è un sogno, pantaloni di lino color canapa legati alla vita da un solo laccio e canottiera rossa che gli arriva a malapena ai fianchi. Con una mano mangia e con l’altra si massaggia il collo e la spalla. Prendo un bicchiere d’acqua gelida per cercare di ritornare con i piedi per terra.

- Dormito bene stanotte?-

- Abbastanza-. Se ha dormito il doppio di quello che ho dormito io allora non ha chiuso occhio, ma gli lascio intendere che gli credo.

- Ti fa male il collo?-

- Fosse solo il collo, quello posso massaggiarmelo, ho dormito sulla gamba malconcia e ora grida vendetta, l’unica soluzione sarebbe amputarmela-.

- Esagerato basterebbe non dormirci sopra-.

- Certo che sei furbo Hap! Se non mi fossi addormentato avrei sicuramente cambiato posizione-. Seee! Leonard evita sempre di addormentarsi in posizioni scomode altrimenti nel momento del bisogno non riuscirebbe ad attivare i suoi riflessi in tempo visto tutti gli acciacchi che si porta dietro. Semplicemente non voleva staccarsi dal mio abbraccio ma tanto non lo ammetterà mai.

- Te lo massaggio io il collo, ti ricambio il favore-.

- Ma se fai schifo con i massaggi!-.

- Non è vero! Non sarò un esperto come te ma per avere successo con le donne devi per forza essere bravo-.

- Mica solo alle donne piacciono i massaggi…-. Nella sua voce una nota di fastidio molto simile alla gelosia. Mi avvicino a lui e gli abbasso la mano.

- Allora lasciatelo fare, se non sono bravo puoi darmi della schiappa-.

- Tu sei una schiappa. Fai piano che mi sento a pezzi-.

- Io essere ai suoi ordini Massa-

- Ah ah ah molto divertente-. Non dovrei essere così pazzo da volerlo toccare, è un’azione suicida. Mi sistemo meglio dietro di lui, mi strofino le mani per sprigionare calore per poi comprimere piano i nervi del suo collo. Cerco di sciogliergli la tensione e allargo il mio raggio d’azione fino alla spalla. Mi sto ipnotizzando da solo nel vedere le mie mani bianche e ruvide su quella pelle morbida e scura, vorrei baciarla, morderla a sangue.

- Come sono i wafer?-

- Fanno schifo, sono vecchi, stantii e non sanno di vaniglia-.

- Ma sono alla vaniglia…-

- Così c’è scritto, ne hanno un vago sentore ma di sicuro non soddisfano la mia dose giornaliera. Avrò voglia di vaniglia fin quando non tornerò a casa-. Mette su il broncio, Leonard è capace davvero di farsi venire la luna storta solo perché non ha a disposizione i suoi biscotti preferiti…

- Ti pare di prendersela per così poco?-

- Non è poco Hap! E poi perché sai di vaniglia?-. Gira la testa per annusarmi meglio la mano e il braccio.

- Ho usato il tuo bagnoschiuma, mi sono scordato di prendere il mio-.

- Fantastico, così la mia voglia di vaniglia non fa che aumentare-. Chiude subito la bocca ma ormai è troppo tardi. Decido di giocare al gatto con il topo.

- Io invece ho una voglia pazzesca di cioccolato-.

- Hai comprato quelle schifezze di palline, non ti vanno bene?- Per Leonard solo la vaniglia ha il diritto di essere mangiata con gusto il resto è tutta merda.

- No, hanno il biscotto dentro e io ho voglia solo di cioccolato-.

- Chiama il servizio in camera e fattene portare una tazza-.

- Abbiamo deciso di non chiamarlo e poi vorrei del cioccolato da addentare-.

- Anch’io vorrei i miei biscotti ma mi devo accontentare dei wafer-.

- Non mi voglio accontentare, so dove trovarlo-. Le mie mani si intrufolano sotto le bretelle della canottiera, smetto di massaggiare e comincio ad accarezzare, ormai sono totalmente preda del mio desiderio.

- Dove?-

- Qui…- Faccio scivolare le bretelle dalle spalle e la canottiera va a morire sulla sua vita. Mi inchino e gli comincio a mangiare il collo, mordo, succhio, lecco e bacio, me lo gusto proprio come se fosse un cioccolatino.  

- Che fai Hap?- Le mie mani cominciano ad accarezzargli i pettorali.

- Ti sto mangiando mi pare evidente…-.

- Perché?-. China il collo per darmi più spazio e con una mano mi preme la testa ancora di più sulla sua pelle.

- Te l’ho detto ho voglia di cioccolato e tu gli assomigli molto-.

- Sul serio che stai facendo?- Gli stringo un capezzolo e comincia ad ansimare. Delle donne la seconda cosa che adoro di più sono i capezzoli, quello di Leonard è così piccolo, duro e consistente che mi piace altrettanto per la sua diversità.

- Quel che ho voglia di fare da quando mi sono innamorato di te-.

- E la mia voglia di vaniglia come la risolviamo?-. Sono pronto a tutto purché rimanga tra le mie braccia a farsi assaporare.

- Avrai la tua dose di vaniglia te lo prometto…-.

- Non me la dai a bere-. Con una mano continuo a tormentargli il petto per poi scendere verso il basso per tirargli il laccio dei pantaloni, con l’altra mano gli accarezzo la schiena fino all’osso sacro, dove giace la sua canottiera e i suoi pantaloni ormai allentati. 

- Shh lasciati mangiare, assaporeremo le gioie del cioccolato e della vaniglia insieme, è quello che abbiamo sempre voluto-.

- Non è una buona idea Hap-. Si capiscono appena le sue parole smorzate dai gemiti. Infilo la mia mano nei suoi pantaloni e nelle sue mutande riuscendo finalmente ad accarezzare una parte del suo sedere.

- Entrambi non abbiamo chiuso occhio stanotte e stamattina non ci siamo ritrovati in quella posizione per caso ma solo perché lo volevamo tutti e due-.

- Guarda che non sono io ad avere problemi, sei stato tu che mi hai rifiutato-. E’ vero e forse se riconnettessi il cervello lo farei ancora, ma stamattina ho decisamente staccato la spina e con la stessa mano che è riuscita a raggiungere il tanto agognato traguardo mi faccio più spinto e la infilo a palmo tra la sedia e il suo sedere in modo da poterlo contenere in gran parte e finalmente palparlo come merita. Non avrei mai creduto di poter ritenere il culo di un uomo il culo più bello mai toccato in vita mia, eppure è così.

- Lo so, sono un idiota ad aver rinunciato a tutto questo-.

- Mi stai lasciando un succhiotto Hap?-  La mia mano sfiora il suo ano, il calore che ne deriva pare che abbia la forza di risucchiarmi al suo interno, lo sfrego ancora e ancora con la stessa dipendenza di un drogato.

- Solo uno? La parte destra del tuo collo è martoriata ora mi prenderò cura della sinistra-.

- Cazzo e come faccio a spiegarli a John?- Lo penetro superficialmente con il pollice e l’indice e lo pizzico con energia. In cambio ricevo un gemito più di sorpresa che di dolore.

- Ora non conosci nessun John! Sei mio… ci siamo solo io e te-. Continuo ad accarezzarlo intimamene con il pollice. Non so come sia possibile ma il suo sedere è più stretto di quello di una donna. Forse è vero che non è abituato a darlo via così facilmente.

- Dopo tornerà tutto come prima vero? Questa sarà la nostra prima e ultima volta…- Lo penetro anche con l’indice, ma la posizione non me lo permette come vorrei.

- Sì non voglio mentirti Leo, ma un giorno è sempre meglio di niente no?-

- So che poi non ti darai a me Hap, mi basta che non sia solo sesso, di quello ne ho quanto voglio, con te vorrei avere qualcos’altro anche se sarà solo per oggi-. Rimango titubante, ma appena penso che forse è solo il sesso quello che voglio una cascata di emozioni mi investe ricordandomi qual’è il vero sentimento che mi ha portato a questo.

- Sarà tutto quello che vorrai, ciò che vuoi tu lo voglio anch’io, liberati dei pantaloni ora-.

- Se ne sono ancora in grado e il cervello mi funziona ancora…-.Si alza appena dalla sedia e con la scusa di aiutarlo strofino la mano sulla sua eccitazione. E’ la prima volta che lo tocco, che lo faccio sentire un uomo, non è stato traumatico come pensavo. Gode del mio tocco inaspettato e mentre sta per risedersi approfitto per uscire dal suo corpo per poi rientrare più in profondità con la mano finalmente libera, raggiungo il massimo punto che il mio indice e medio possano raggiungere nel suo interno. Leonard emette un gemito di dolore ma subito ne deve reprimere uno di piacere visto che l’altra mia mano è ancora beatamente appoggiata sul suo membro. Se prima era stretto ora non ci sono definizioni per descriverlo. Sento la sua carne circondarmi, stritolarmi e pulsare come se avesse in sé un secondo cuore. L’inferno è sicuramente meno caldo di lui, ed è così umido che le mie dita hanno ancora più difficoltà a tastare le sue pareti.

- Dio Leonard quanto sei stretto…-.

- Te l’ho detto, non sono molto incline a stare sotto, lo conservo solo per le occasioni speciali… che stai aspettando Hap?- Sarei più che pronto, mi sembra di essere pronto da una vita, ma voglio che sia bello per entrambi e se lo prendessi adesso gli farei solo male. Mi guardo l’uccello dritto fino allo spasmo e gli chiedo di perdonarmi.

- Sei troppo stretto Leonard, a malapena riesco ad infilarti due dita figurati se riesci a sopportare il mio cazzo!-

- Non darti troppe arie non ce l’hai così grosso da mettermi paura-. Lo sento rilassarsi e comincio a massaggiarlo sul serio, manca poco che vengo solo scopandolo con le dita.

- Il tuo culo così stretto me lo fa sembrare enorme-.

- Hai sentito qualcosa?-. Si irrigidisce e le mie dita diventano di nuovo sue prigioniere.

- Mi risulta difficile non sentire niente in questo momento-.

- Hanno bussato alla porta!- Io sento solo pulsare, il mio cuore, il suo cuore, il mio membro, il suo membro, il suo sedere…

- Anche se fosse non me ne fregherebbe niente, torna a rilassarti Leonard…-

- Potrebbe essere Jim Bob, dobbiamo aprire…- Non ci penso proprio e per farglielo capire intensifico le mie carezze sia sul suo davanti che sul di dietro.

- Potrebbe essere anche Dio in persona e non me ne fregherebbe un cazzo-.

- Allora vado io ad aprire-. Senza darmi tempo di replica si alza dalla sedia e si libera delle mie mani facendo una fuggevole smorfia quando toglie quella dal suo sedere. Come diavolo fa ad avere un controllo del genere su se stesso?!

- Ma che fai?-

- Vado ad aprire quell’idiota è capace di sfondare la porta per vedere se siamo ancora vivi…- Si risistema la canottiera e si rimette i pantaloni che aveva scalciato in precedenza, tutto il paradiso che avevo faticosamente scoperto ora è nuovamente nascosto. Lo stringo nuovamente a me facendogli notare in che condizioni mi sta lasciando, ho il cazzo talmente duro che potrebbe rompere un diamante. Senza alcuna difficoltà si libera della mia presa ma prima che possa andare troppo lontano lo trattengo per i pantaloni che non essendo ancora allacciati mi mostrano una bellissima panoramica del suo ancor più bellissimo sedere. 

- Che fai? Mi rovini i pantaloni-.

- Volevo dare un’ultima sbirciatina, ti sei dimenticato le mutande-.

- Cazzo! Trovale e buttale da qualche parte-. Io eseguo ma decido di tenermele come ricordo. Lo vedo fare tre grossi respiri e come per magia il suo uccello ritorna rilassato.

- Ma come diavolo fai?-

- Di certo non è una cosa che tu possa fare, guarda in che condizioni stai! Vai a metterti seduto dall’altra parte del tavolo almeno non metterai in mostra niente che riveli il tuo stato-. Gli obbedisco con il mio souvenir nascosto che odora di lui. Anch’io ho il suo odore addosso in particolare le due dita che sono state dentro di lui. Le osservo con interesse e non resisto al desiderio di succhiarmele. Deliziose. Leonard apre la porta e io comincio a mangiare le palline al cioccolato ripulendo con la lingua ogni minima briciola vera o immaginaria dalle mie dita. Jim Bob entra come un uragano nella stanza.

- Mi stavo cominciando a preoccupare! Come mai ci avete messo così tanto?-

- Colpa di Hap, il ragazzo mi prende per il suo schiavo personale, forse ha nostalgia dei suoi avi che schiavizzavano i poveri negri come me. Ero in bagno mentre lui se ne stava beatamente a mangiare i suoi biscotti-. Mi lancia un’occhiata che voleva essere furtiva ma quando capisce che mi sto succhiando le dita che poco prima erano dentro di lui stringe gli occhi come se volesse fulminarmi, faccio finta di niente e continuo a mangiare e a leccare.

- Che diavolo facevi in bagno? C’hai messo un’eternità!- Quando Jim Bob comincia a fare domande diventa pericoloso. È uno dei detective migliori e sente la puzza di una bugia lontana un miglio. Se c’è uno che può farlo fesso quello è Leonard.

- Mi stavo facendo una sega… Non mi sono neanche lavato le mani prima di salutarti-. Con un sorriso da finto innocente è riuscito a rigirare la situazione.

- Ma che schifo! E a chi cazzo stavi pensando mentre te la facevi?-.

- E’ ovvio che pensavo di scoparmi il tuo culo lardoso-. Vedergli fare l’occhiolino in modo civettuolo lo rende così ridicolo che scoppio a ridere rovinando l’intera farsa che se fosse stato per Leonard sarebbe durata all’infinito.

- Stai scherzando vero? Te la stavi facendo pensando a John no?- Jim Bob è terrorizzato dall’idea di poter essere attraente per un uomo.

- Certo idiota! Il mio cazzo si smarrirebbe tra tutto quel grasso prima di riuscire a trovare il buco pieno di merda che ti ritrovi-.

- Come fa John a sopportarti?-.

- Forse perché sono una bomba a letto, vuoi provare? Un atto di carità non si rifiuta mai a nessuno-. Mi verrebbe voglia di lanciargli qualcosa addosso per questa sua battuta, sono diventato ancora più geloso. Magnifico...

- Cazzo Leonard che belle ciabatte! Hap non ti viene voglia di scopartelo a morte vedendogliele addosso?- Non avevo notato che si era portato dietro quelle ridicole cose a forma di coniglio pelose per di più dotate di un tenerissimo codino. Leonard non è per niente effeminato ma anche lui ha le sue stranezze da checca.

- Non puoi capire quanto, credo che fra un po’ dovrò legarmi per resistere, inizierei con i coniglietti e poi con lui-. Leonard abbassa la testa e gli occhi imbarazzatissimo se non fosse così scuro sarebbe arrossito dalla punta dell’orecchie ai piedi. Ma è difficile che rimanga per troppo tempo sulla difensiva e così parte subito al contrattacco, la cosa che gli riesce meglio. Ma lo fa con Jim Bob non ha il coraggio di guardarmi negli occhi, sa che finiremmo per strapparci i vestiti di dosso a scopare sul tavolo senza neanche avere la pazienza di arrivare al letto.

- Mi piacciono i coniglietti come a te piacciono i maiali, ma almeno io non me l’ingroppo da dietro come fai tu-.

- Hai ragione, temo quasi di averne messa incinta qualcuna ultimamente.-

- Non mi dire che non usi neanche le precauzioni adeguate? Poveri maiali!-.

- Beh Hap! Se usi il preservativo gran parte del piacere va perso. Non ricordo l’ultima volta che ne ho usato uno…-

- Certo Leonard tu non rischi mica di mettere incinta chi ti scopi!-.

- E’ vero ma girano le malattie dei froci, quindi dovresti mettertelo pure tu!-. Trattengo il fiato per un attimo, aspettandomi quasi uno scatto d’ira di Leonard, non gli piace che qualcuno usi la parola frocio almeno quanto non gradisce la parola negro. Stupendomi non poco si limita a sorridere, anche se conoscendolo so che è un sorriso piuttosto forzato. Si rivolge a me per non dover vedere Jim Bob con il pericolo di spaccargli la faccia.

- Hai sentito Hap? Forse ti ho attaccato qualche malattia incurabile da frocio, dividiamo sempre tutto io e te ed è giusto dividere anche i mali!-. Questa volta sono io ad arrossire ed è piuttosto evidente. Bastardo questa gliela faccio pagare.

- Hap non mi dire che non hai resistito ai suoi coniglietti e ci sei andato a letto?-

- L’hai detto tu che sono irresistibili! Chi sono io per avere una tale forza di volontà? Il coniglietto destro ha mostrato molta ostilità, l’ho dovuto legare per farmelo-.

- Sono così fottutamente scopabili come sembrano?-

- Ohhh molto di più, non ti puoi immaginare quanto. Te li consiglierei vivamente ma Leonard rifiuta qualsiasi uccello più piccolo di 20 centimetri e non credo che tu arrivi ad una simile grandezza-.

- Da arrapato posso arrivarci, e se non ci arrivo io non ci arrivi nemmeno tu!-

- Questo è certo ma Leonard mi ha fatto qualche sconto di centimetri. E poi i 20 centimetri devono essere raggiunti con l’uccello rilassato, vero Leonard?-

- Certo Hap, aggiungerei che per te ho fatto un grosso sconto ma solo perché sei tu-.

- Non ci credo e chi ce l’ha un cazzo così grosso?-

- Da quanto so ce l’ha John, e ad occhio e croce credo che ce l’abbia anche Leonard-.

- Non lo so non me lo sono mai misurato ma di sicuro è più grande del tuo-.

- Allora è vero che i negri ce l’hanno più grosso di noi!-. Dico addio a Jim Bob… non faccio in tempo neanche ad alzarmi che Leonard già gli è saltato alla gola. Mi sta praticamente sdraiato addosso per arrivare all’altro lato del tavolo dove si trova la sua vittima. Ha una velocità tale che sfugge all’occhio umano e le sue mani strette intorno al collo di Jim Bob non stanno scherzando. Leonard quando è incazzato non scherza mai.

- Ehi testa di cazzo! Già prima ti ho accreditato un frocio che non avresti dovuto dire e te l’ho fatto passare ma ora che hai anche detto la parola negro ti faccio pagare anche quello!- Lo sento tremare di rabbia e i suoi occhi diventano folli.

- Leonard lascialo, stava scherzando non voleva essere offensivo vero?- Vedo Jim Bob agitare frettolosamente la testa, ha un colorito che è passato al rosso aragosta.

- Me ne frego, non ricordo di avergli mai dato il permesso di dire certe cose davanti a me!-.

Gli occhi di Jim Bob stanno uscendo dalle orbite per lo sforzo di cercare aria. Se non intervengo ce lo giochiamo. Trattengo Leonard per la vita senza alzarmi.

- Ora basta! Lo stai soffocando!-

- E’ quello che voglio fare!-

- Ha capito che ha sbagliato e la prossima volta starà più attento, vero?- Il poveretto ormai paonazzo agita nuovamente la testa, Leonard si rilassa appena anche se il suo sguardo rimane assassino. Approfitto per staccarlo e lo faccio sedere sulle mie gambe, vorrei dire per tenerlo calmo ma è che mi mancava non toccarlo. Jim Bob riprende fiato massaggiandosi la gola e tossicchiando ogni tanto.

- Ma sei pazzo? Mi stavi uccidendo per una simile cazzata!?- Leonard scatta nuovamente in avanti ma stavolta sono lesto a bloccarlo e a tenerlo fermo, me lo premo addosso come una seconda pelle. E pensare che non ho ancora smaltito l’eccitazione e sentire il suo sedere proprio lì non fa altro che accendermi di più. Almeno stesse fermo un attimo…

- Rilassati Hap, voglio solo prendere i wafer, ho voglia di vaniglia-. Mi lancia uno sguardo come a dire che gli servirebbe altro che la vaniglia per calmarsi. Lo lascio andare, si allunga a prendere i wafer e inaspettatamente torna a sedersi sulle mie gambe. Si limitasse a questo almeno, come al suo risveglio mi ritrovo di nuovo l’uccello premuto dritto sul suo ano. Anzi a differenza di prima ora ho la punta praticamente dentro il suo culo. Non riesco a trattenere un’esclamazione che assomiglia molto ad un’imprecazione.

- Hmmm?- Jim Bob smette finalmente di fissare Leonard e guarda me. Io questi machi non li capirò mai, appena scampati alla morte tornano a fare gli spacconi come se nulla fosse successo. Se fossi stato io al suo posto credo che mi sarei pisciato addosso per la seconda volta nella mia vita adulta.

- Niente… Ma non dirmi che sei venuto solo per parlare di coniglietti e maiali e per rischiare la vita che non ci credo!-. Gli avrei spaccato la faccia se ci avesse interrotto solo per delle simili cazzate, come minimo doveva essere venuto per avvisarci della fine del mondo. Sento il corpo di Leonard ancora sul punto di esplodere comincio a strofinargli dolcemente i fianchi e anche grazie al contatto tra i nostri corpi che lui stesso ha voluto pian piano si calma. Beato lui!

- Ovviamente no, volevo dirvi che ho controllato la situazione alla villa e pare che la moglie di Juan Miguel non voglia fare nessuna rappresaglia contro l’assassino, penso che stava aspettando proprio che qualcuno lo facesse fuori. Più che a dare la caccia a noi è interessata ad ammazzare l’amante di Juan Miguel e quelli che si dichiarano contro di lei. Non siamo sulla sua lista nera anzi se sapesse che siamo stati noi ad ammazzarlo probabilmente ci darebbe un premio. Dobbiamo andarcene prima che ci ripensi, lasciamoci questa brutta storia alle spalle.- Non sarà così facile, ho ammazzato due uomini a sangue freddo, anche se marci fino all’ultima goccia di sangue erano sempre disarmati e inconsapevoli del loro destino. Per non parlare di quello che c’è stato tra me e Leonard. Come faccio a mettere tutto da parte e continuare con la mia vecchia vita? Pensavo che saremmo rimasti almeno fino a stasera… La mano di Leonard stringe la mia per un gesto di conforto.

- Quando pensi di partire?-

- Appena avremo fatto i bagagli, tanto non c’è nessun motivo per prolungare ancora il nostro soggiorno-. Sarei d’accordo se non fosse per il corpo premuto sul mio che mi sta facendo impazzire. Partire adesso vuol dire rinunciare a Leonard per sempre.

- Abbiamo così tanta fretta?-

- Sì se non vogliamo rischiare di fare una brutta fine, non sei contento di riabbracciare Brett? Con una donna del genere io non sarei partito proprio! E quel deficiente che ti sta seduto sopra sono sicuro che non vede l’ora di incularsi il suo uomo!-.

- Hai coraggio da vendere a parlarmi così dopo quello che è successo-. Stringo la mia presa su Leonard per paura di un nuovo scontro tra i due. Ma il suo corpo lo sento rilassato, non che sia abbastanza per farmi abbassare la guardia.

- Me ne frego di quello che tu possa fare Leonard, davvero non capisco cosa ti sia preso, ho detto le parole frocio e negro e allora? Hap ti prende per culo in continuazione!-. Magari  riuscissi a farlo nel senso letterale però…

- Hap lo fa perché ha il mio permesso. Tu e tutti voi stronzi bianchi usate la parola negro come aggettivo dispregiativo e lo stesso vale per la parola frocio, la pronunciate come se solo parlare agli omosessuali potesse contaminarvi e contagiarvi. Hap non si permetterebbe mai di usare quelle parole per definire una certa categoria di persone e l’unica volta che mi ha chiamato frocio sul serio ho preso un coltello da macellaio e lo stavo per ammazzare-.

- E poi vedi il rapporto che ho con Leonard mi dà certe libertà che ad altri non sono permesse. Abbiamo fin da subito instaurato un rapporto basato sul rispetto e quindi dopo tanti anni ci possiamo permettere di prenderci per il culo come dimostrazione d’affetto, quando lo chiamo frocio non penso alle sue preferenze sessuali e quando lo chiamo negro non lo faccio per la differenza di colore ma per prenderlo in giro, adoro stuzzicarlo, non è che poi lui sia molto più tenero nell’affibbiarmi soprannomi-. E poi se mi trovo con l’uccello nel suo culo vorrà pur dire qualcosa no? Mi sarebbe piaciuto aggiungerlo ma ho convenuto che è meglio mordersi la lingua in certi casi…

- Ti ha veramente minacciato con un coltello?-

- Sì, non è stato un bel momento, era molto più incazzato di quanto si è dimostrato con te-.

- E l’hai perdonato?-

- Ho sbagliato io, è il mio migliore amico come potrei stare senza di lui?! Non dimenticare quei favolosi coniglietti che si porta dietro ormai ne sono dipendente-

- Questo è vero ma non toglie il fatto che è un pazzo. Ma se non fosse così sarebbe uno qualunque e non gli porterei il rispetto che gli porto!-

- Mi sto per commuovere-.

- Fanculo Leonard, scusate ragazzi ma prendo possesso del vostro bagno, non ho ancora avuto tempo di passare nella mia stanza e sono arrivato al limite, strano che non mi sono cacato addosso mentre mi stavi strangolando!- Gli indico il bagno con un gesto svogliato ormai sono totalmente assuefatto alla pelle di Leonard. Aspetto che Jim Bob si chiuda alle spalle la porta e finalmente abbraccio Leonard da dietro. Torno a baciargli il collo e lui si distende su di me come se fossi il più comodo dei materassi. 

- Siamo nervosetti eh? Hai esagerato. Non voleva mica offenderti-.

- Lo so, ma non per questo ha il diritto di parlare con tanta superficialità-.

- E tu non puoi ammazzare la gente solo perché non ti piace come parla-.

- Sia tu che lui siete ancora vivi no?-

- Solo perché c’era qualcuno vicino che ti ha fermato Leonard-.

- Sì esagero, ma se tu avessi almeno la metà del mio carattere a quest’ora non staremmo qui a menarcelo-. Si alza all’improvviso dandomi le spalle. Non capisco un momento e lì che ti fa le fusa e un secondo dopo è pronto a saltarti alla gola.

- Di che diavolo stai parlando?-

- Sei un’idiota Hap, avremmo avuto il tempo di fare qualsiasi cosa se solo tu avessi avuto più coraggio. A che gioco stai giocando? Stamattina mi sono praticamente impalato al tuo uccello da solo e tu che hai fatto? Hai continuato a far finta di dormire e l’unico segno di vita da parte tua è stato sbavare e sporcarmi di sperma il pigiama! Mezz’ora dopo vieni da me e vuoi scopare. Che è cambiato in questo piccolissimo arco di tempo? Il fatto che ora ci ritroviamo senza avere il tempo di fare più un cazzo! Hai ragione sono nervoso e non so se mi fa più incazzare il fatto che sei un maledetto idiota o che lo sono io che ti sto ancora dietro…-

- Pensi che a me faccia piacere questa situazione?-

- Tu ti sei svegliato stamattina con la voglia di stare con me, io è da quando ti conosco che non sogno di fare altro e se permetti per me è anche più irritante essere rifiutato da un uomo che poi si mette a giocare al gatto con il topo con me. Non hai mai fatto pace col cervello, ora che ci sei riuscito rimango comunque a mani vuote. Questo passerà alla storia come il giorno in cui ho quasi scopato con l’uomo della mia vita!-. Continua a darmi le spalle, sempre seduto copro la distanza che ci divide, lo stringo alla vita con le braccia e appoggio la fronte sul sedere, inalando a pieni polmoni il suo odore con il naso schiacciato tra le sue natiche. Almeno non mi caccia in malo modo, si limita a rimanere immobile.

- Perdonami, hai ragione sono un idiota, non so dove trovi la forza di sopportarmi, ma credimi quando dico che ho voglia di fare l’amore con te, se non ci fosse Jim Bob ti farei mio su questo tavolo-. Comincio a baciare il suo sedere attraverso la stoffa, lo lecco fin quando il lino è talmente umido da lasciarmi sentire il sapore della sua pelle.

- Hap ci rinuncio-.

- Rinunci a cosa?- A miglia di distanze sento la catena del cesso appena tirata, Jim Bob tra poco sarà qui.

- A cercare di stare con te, non mi aspetterò più nulla se non la tua amicizia, spero che ti sposerai presto almeno mi lascerai in pace-.

- Ma che stai dicendo?-

- Ritorniamo ad essere amici e basta, non mi farò più toccare da te se non come amico-. Si stacca bruscamente sedendosi il più lontano possibile da me.

- Di quello che penso io te ne freghi? Non voglio essere un amico per te, non fin quando staremo qui! Voglio godermi ogni momento, voglio toccarti, accarezzarti, baciarti, amarti! Non posso credere che tu voglia rinunciarci solo perché le cose non sono andate come volevamo, ok non scoperemo ma sto bene con te anche stando come siamo stati finora!-

- Sta zitto-. Mi punta addosso gli occhi pieni di rabbia che sinceramente non capisco. Non capisco come siamo arrivati a questo quando pochi attimi prima era beatamente disteso sul mio corpo. Vorrei continuare a parlare ma vedo venir fuori Jim Bob. Torno a fissare Leonard che però evita di guardarmi. Riprendo a mangiare e mi rilecco le dita, il suo odore sta svanendo come lui è sparito dal mio corpo.

- Sono buoni quei cioccolatini?- Jim Bob appena tornato comincia già a rompere le palle…

- No, fanno schifo-.

- E allora perché continui a leccarti le dita? Esistono i fazzoletti per pulirsi-. Ho lo sguardo di Leonard su di me e rispondo senza staccargli gli occhi di dosso.

- Se lo facessi non potrei gustarmi la parte migliore l’odore, il profumo, il sapore…-

- Adori il cioccolato eh?- Da sotto il tavolo mi arriva un calcio sugli stinchi da parte di Leonard, ma assorbo il colpo stoicamente. Continuo a guardarlo negli occhi.

- Lo amo e lo desidero più di qualsiasi altra cosa ma è difficile farsi prendere sul serio dopo averlo snobbato per troppo tempo-. Jim Bob mi guarda strano, non deve essergli suonato molto sensato quello che ho detto. Ma me ne frego pensasse quel che gli pare.

- A me fa schifo il cioccolato e visto che non vedo l’ora di tornare a casa dai miei biscotti e da John quando ci muoviamo?-

- Che ti si drizza l’uccello appena senti il profumo di casa e del tuo uomo?-

- Sì, visto che né con te e né con Hap ho battuto chiodo-. Nella sua voce non riconosco neanche una nota di malizia ma solo sarcasmo.

- Ma che hai fatto al collo? Qualcuno ti ha strangolato?- Per essere un investigatore i succhiotti che gli ho lasciato non l’ha visti per troppo tempo, sono anche abbastanza visibili… già ripenso con nostalgia a quando gliel’ho fatti.

- Già non te l’ho detto? Mentre dormivo qualcuno ha tentato di ammazzarmi…-

- Davvero?-

- No, sono succhiotti, però mi hai dato un’idea su come giustificarmi con John-.

- E chi te l’ha fatti?-

- Stanotte non avevo sonno, sono sceso nella hall dell’albergo e nel momento di pausa del portiere me lo sono scopato. Mentre me lo facevo però non mi sono accorto che mi stava devastando il collo. Grazie a te ora ho pure la scusa giusta per John, gli dirò che hanno cercato di strangolarmi, così faccio pure la parte dell’eroe! Tenetemi il gioco con lui ok?-

- Certo-.

- Hap?- Invece di rispondergli mi giro dall’altra parte.

- Ho creduto davvero che qualcuno avesse cercato di soffocarti, saremmo dovuti rimanere ancora per cercare chi ci voleva morti!- Le parole di Jim Bob ci lasciano spiazzati. Come diavolo abbiamo fatto a non pensarci prima? Ci siamo giocati l’ultima occasione di stare insieme! Dopo questa bomba lanciata inconsapevolmente Jim Bob si alza per andare via. Leonard lo accompagna alla porta e lo sento dire che tra un quarto d’ora può anche prendere il taxi perché saremo senz’altro pronti. Con un gesto della mano Jim Bob mi saluta e io faccio altrettanto ma tra una statua di sale e me in questo momento non c’è differenza…

                                     

 

Continua…

 

    

Massa: è come chiamavano gli schiavi i loro padroni