Dediche: L'intera fic è per la mia vampira preferita, nonché mio angioletto custode, Tes! ^^
A Rei-chan e Seimei, che senza saperlo hanno unito le loro menti e mi hanno permesso di scrivere questo finale! Grazie mille! ^^
Disclaimer: i personaggi di SD sono di Takehiko Inoue, io scrivo solo per mio diletto e non ci guadagno niente.
Vampire: The Nightmare
di Kieran
Parte 17 di 17
Il cuore gli batteva forte nel petto, le gambe gli tremavano ed aveva le mani sudate; era agitato come mai prima in tutta la sua vita, ed il motivo era molto più che plausibile. Stava per abbandonare la sua vita da semplice essere umano per congiungerla eternamente con quella del ragazzo di cui era innamorato... e sembrava assurdo! In fondo, si erano innamorati solo due settimane prima, voleva davvero compiere un passo così importante, per un amore appena sbocciato?
Sì, lo voleva!
Perché quell'amore era puro, era nato nonostante le differenze abissali tra loro due, nonostante l'aspetto terrificante e la brama di sangue di Kaede. Era nato e si era fortificato, aveva infuso ad Hanamichi il coraggio necessario per uccidere il più forte e temibile vampiro mai esistito.
Ed anche se aveva paura, anche se non sapeva come sarebbe stato il "dopo", Hanamichi era convinto di quello che stava per fare.
Erano trascorse due settimane dal giorno dell'eclissi e Kaede era guarito perfettamente, come aveva promesso Gamariel; erano fuggiti dal Giappone e si erano rifugiati in Romania, la patria del conte Dracula, ed il vampiro biondo li aveva accolti in casa sua, non perdendo occasione per provarci con Kaede o proporre relazioni in tre... era un hentai, quel topastro dall'aria angelica!
Hanamichi aveva scritto una lettera ad Akagi, spiegando la situazione e quello che aveva intenzione di fare; il capitano aveva risposto a tempo di record, facendosi portavoce anche di tutti i compagni dello Shohoku e di coloro che avevano scoperto la vera identità di Ru.
Non farlo.
Sostenevano che avrebbe sacrificato la sua vita, che non doveva farlo per un amore appena nato per un vampiro, anche se quel vampiro era gentile, buono, bellissimo. Hanamichi aveva vacillato per un attimo, però poi era arrivata la lettera di Ayako e Kogure... e loro gli auguravano buona fortuna ed ogni felicità esistente al mondo. Ed allora non aveva più avuto alcun dubbio ed aveva stracciato la missiva di Akagi.
Dita diafane e sottili strinsero le sue, e Hanamichi si voltò sorridendo ed annuendo con il capo, perdendosi in due occhi tranquilli e quasi eterei... erano ancora i suoi occhi, blu e profondi come la notte, ma avevano acquisito qualcosa in più... razionalità, saggezza, non sapeva neppure lui come definire ciò che scorgeva quando se li trovava a pochi centimetri dai suoi.
Kaede aprì la porta della piccola camera da letto che Gamariel aveva ceduto loro da quando erano arrivati, ed Hanamichi spalancò gli occhi, sorpreso: al centro della stanza c'era il letto matrimoniale che avevano condiviso fino ad allora, ma le lenzuola erano di un raso rosso cupo. Le finestre erano serrate dalle ante e l'illuminazione era costituita solo da piccoli candelabri a tre braccia, sui quali danzavano allegre fiammelle sottili; l'intera stanza era poi stata tappezzata da tessuto di raso blu scuro, che rifletteva la debole luce delle candele.
Kaede lo guidò verso il letto, fissandolo con espressione seria e dolce, e Hanamichi deglutì prendendogli entrambe le mani fra le sue.
- Kaede... sei sicuro di volermi cedere metà della tua vita? - mormorò con un filo di voce, condizionato dall'ambiente nel quale si trovava; il vampiro annuì con un lieve gesto del capo.
- Un'esistenza senza di te, sarebbe completamente inutile. - mormorò sfiorandogli le labbra con le proprie; Hanamichi annuì e si sedette con uno scatto sul letto, alzando il capo verso di lui e serrando con forza gli occhi.
- D'accordo, allora... mordi!
Aspettò per pochi secondi, con il cuore che gli scoppiava nel petto... Gamariel aveva detto che avrebbe fatto molto male... Sentì le dita di Kaede appoggiarsi sulla sua guancia destra e sulla spalla sinistra, per spostare la maglia e liberare il suo collo. Il volpino si avvicinò con il viso ed il rosso sentì il suo fiato caldo sulla spalla.
"Kami Kami Kami!"
Qualcosa lo punse: i suoi denti! Ora Kaede aveva l'aspetto di un vampiro e lo stava per mordere... trattenne il respiro, fino a quando non si accorse che invece di dolore, la sua spalla gli trasmetteva dei brividi. Kaede lo stava baciando con tocchi lievi, mentre con la mano gli sfiorava la nuca, trasmettendo scintille al suo cervello.
- Ka...
- Shh... - mormorò il volpino spingendolo indietro sulle lenzuola di raso; Hanamichi si lasciò andare ed il volpino salì carponi sul letto, salendo dal collo alla mandibola, strusciando la lingua sulla sua pelle accaldata. Sfiorò il lobo tenero dell'orecchio, mordicchiandolo piano, poi scese sulla gota e sulle labbra, posandosi quasi senza toccarlo; Hanamichi teneva ancora gli occhi ed i pugni serrati, senza rendersene conto.
Ma le labbra di Kaede salirono lungo la linea del suo naso, andando poi a posarsi sulle palpebre, riuscendo a rilassarle; il rossino socchiuse gli occhi, trovandosi di fronte quelli blu ed infiniti del suo ragazzo. Kaede, allora, scese a baciare con lievi tocchi le sue labbra socchiuse, senza mai violarle; Hanamichi sentì che, di nuovo, il suo corpo non gli apparteneva più ma era in balia del suo amore.
Le dita abili di Kaede scesero lungo il suo petto, sfiorandolo appena, poi s'infilarono sotto la sua maglia e la sollevarono lentamente, curandosi di sfregare con il dorso la pelle ora bollente del rossino; Hanamichi chiuse di nuovo gli occhi e sollevò le braccia, sciogliendo i pugni, per permettere al suo volpacchiotto di sfilargli completamente l'indumento, che il moretto lasciò cadere a terra.
Con le dita sfiorò i palmi aperti del rossino, scendendo poi lungo l'avambraccio, le spalle, il petto, gli addominali, la vita... e le labbra, nel frattempo, si spostarono lungo i suoi pettorali glabri, lambendone i capezzoli eretti. Hanamichi gemette, sospirando di puro piacere; Kaede sbottonò i pantaloni del suo ragazzo, scendendo poi con le labbra sul suo ombelico, mentre li sfilava e li lasciava cadere a terra.
Lentamente, la sua lingua cominciò a danzare nella piccola cavità poco al di sotto degli addominali del rossino, mentre le dita risalivano le cosce e s'infilavano sotto i suoi boxer; Hanamichi aprì le palpebre con uno scatto ed afferrò la vita del suo volpacchiotto, tirandolo verso di sé... e poté assistere ad uno spettacolo meraviglioso, perché si trovò di fronte al dolce sorriso di Kaede.
- Spogliati, volpacchiotto. - mormorò sulle sue labbra, ed il moretto annuì raddrizzando la schiena ma rimanendo inginocchiato sopra le sue gambe. Si slacciò lentamente la camicia, senza mai distogliere lo sguardo da quello brillante di Hanamichi, poi la gettò a terra. Il rossino si tirò indietro sul letto e si sedette, per riuscire a slacciare i pantaloni del suo amante.
Kaede gli lasciò fare fino a quando non capì che il rossino voleva sfilarglieli, poi gli prese il viso fra le mani e gli sfiorò le labbra, stavolta chiedendone l'accesso; Hanamichi allungò a sua volta la lingua, lambendo ed eccitando quella del volpino, che cominciò a danzare nella sua bocca. Di nuovo si ritrovò disteso sul letto, ma stavolta ne approfittò per togliere i fastidiosi pantaloni del volpino, che non si oppose.
Kaede si appoggiò sul corpo bollente di Hanamichi, facendo in modo che le loro virilità si toccassero, ed il rossino gemette nella sua bocca, scendendo con le mani sul suo fondoschiena, ancora protetto dal tessuto nero dei boxer; subito v'infilò le dita e li calò lungo le gambe tornite del volpino, che gli facilitò l'operazione, prima di fare altrettanto con lui.
Ora erano completamente nudi, eccitati, ed Hanamichi neppure ricordava perché fossero in quella stanza.
Kaede lasciò le sue labbra ansanti e scese con la lingua lungo il suo corpo, tracciando diversi percorsi con le dita affusolate, prima di congiungere labbra e mani sulla virilità tesa del suo amante; con la lingua ne risalì la lunghezza, mentre le dita della mano destra continuavano la corsa verso il basso e quelle della mano sinistra si chiudevano intorno al suo sesso.
Hanamichi si lasciò sfuggire un basso gemito e Kaede accolse il suo membro nella bocca bollente; il rossino gemette inarcandosi, e la lingua sapiente del suo amante cominciò a muoversi lungo la vena pulsante al di sotto della sua erezione, mentre un dito furtivo s'intrufolava nel suo corpo.
- Ka...ede... - soffiò il rossino appoggiando le mani sui suoi capelli d'ebano; Kaede cominciò a muovere il capo, pompando, spingendo il dito in profondità. Hanamichi buttò la testa indietro sul letto, gemendo, chiamando il suo nome, lottando per non morire di piacere in quell'istante.
Kaede inserì un secondo dito nel suo corpo, muovendolo, spingendolo e ritraendolo, mentre la sua lingua non si fermava, roteava, suggeva, sfiorava, leccava. Hanamichi tremò, vicino all'orgasmo, ed il volpino se ne accorse e si fermò; il rossino emise un basso lamento, spalancando gli occhi e guardando verso il suo amore, reo di averlo portato al limite ed abbandonato prima di spingerlo oltre.
Ma Kaede non aveva intenzione di lasciarlo a metà, ed Hanamichi lo capì quando il volpino si posizionò fra le sue gambe aperte; lentamente, spinse entrando dentro di lui, senza mai distogliere lo sguardo. Il rossino strinse i denti, ricordando quel dolore provato la prima volta, rivivendolo in modo più pacato e soffuso, forse grazie al grado d'eccitazione al quale era stato portato.
Kaede entrò in lui cercando di non fargli male, ma il rossino sentì le lacrime salirgli agli occhi; il suo amante se ne accorse e si chinò fino a sfioragli le labbra con le sue, in lievi baci che potevano essere semplici carezze. Poi cominciò a spingere e Hanamichi si morse il labbro inferiore; ma dopo pochi istanti, un calore improvviso scese verso il suo membro, stretto fra le dita del volpino, passando poi al suo interno, dove batteva il sesso del suo amante, arrivando infine al cervello, centro unico del piacere devastante.
E cominciò a gemere, a spingersi verso di lui, e tirarlo contro e dentro di sé; venne urlando, travolto dal piacere, ed in quell'istante si accorse di un dolore violento alla spalla sinistra. Ma le spinte di Kaede in quel momento aumentarono vertiginosamente ed il piacere soffocante sovrastò quel dolore, cancellandolo; dopo pochi attimi, Kaede si raddrizzò inarcando la schiena e gettando indietro il capo, lanciando un basso urlo gutturale, spingendo con foga.
Hanamichi aprì gli occhi, ansimando, ed assistette mentre l'orgasmo coglieva il suo amore: la pelle di Kaede ora era pallida, di una tonalità che nessun essere umano poteva possedere, i suoi capelli erano così neri da sembrare inchiostro, ed erano così lunghi da scendere a sfiorargli le cosce. Le dita che gli tenevano le braccia erano incorniciate da dieci artigli acuminati, che però non lo avevano minimamente sfiorato, ed il corpo muscoloso di Kaede sembrava più possente di quanto ricordasse.
Poi il volpino abbassò il capo e Hanamichi fissò i suoi occhi gialli cerchiati di viola, iridi da gatto in un viso dalla bellezza sconvolgente. Ed un rivolo di sangue scese dai due canini affilati ed animaleschi, macchiando la pelle candida della sua gola.
Aveva appena fatto l'amore con Raziel, uno dei Cinque Signori della Notte, che gli aveva succhiato il sangue mentre lo conduceva nell'orgasmo più sconvolgente che mente umana possa concepire.
***
Hanamichi allungò una mano e con dita leggere cancellò la scia di sangue lungo la gola del suo amato volpino; Kaede lo guardò per un attimo, ancora vampiro puro, poi uscì lentamente dal suo corpo e riprese le proprie sembianze umane stendendosi sul corpo del suo rossino. Si accoccolò con il viso contro il suo collo, cingendolo con braccia protettive.
- Ti ho fatto male? - chiese piano, e Hanamichi scosse il capo.
- Non molto. - però ora bruciava, eccome... ma non gliel'avrebbe detto! Kaede aveva appena rinunciato a metà della sua esistenza, per cederla a lui, non c'era alcun bisogno che sapesse quanto male facevano quei due piccoli fori sulla sua spalla!
Il rossino cominciò ad accarezzare la schiena del suo ragazzo, deponendo lievi baci sulla sua fronte, e Kaede strinse l'abbraccio, sospirando piano; alzò il viso verso di lui, che con le labbra sfiorò i suoi occhi chiusi, le gote, la linea del naso ed infine le labbra. Ne tracciò lievemente il contorno, per poi violarle con la lingua, che intrecciò con quella del suo amante.
Le sue carezze si fecero più ardite, le mani scesero sui glutei sodi del volpino, mentre spostava una gamba facendo in modo che le loro virilità stanche si strofinassero una sull'altra; Kaede gemette piano, cercando il controllo di quell'infinito bacio, lottando con lui ed infiammando i loro animi.
Hanamichi allargò i glutei del suo amante, introducendovi poi un dito; il membro di Kaede ebbe una pulsione che si trasmise a quello del rossino, mentre i loro respiri si facevano di nuovo accelerati e le loro carni riprendevano a bruciare.
Il rito non era ancora completo.
Hanamichi rotolò su un fianco finendo sopra al suo amante, senza mai sciogliere l'intreccio delle loro lingue; le sue mani vagarono per la pelle bianca e serica del suo volpino, si soffermarono a lungo sui suoi capezzoli, stringendoli, tirandoli, tormentandoli e poi scusandosi per la tortura.
Kaede alzò il bacino verso il suo, muovendolo in modo che i loro sessi si eccitassero e si cercassero; le dita del rossino arrivarono alla virilità del moretto, chiudendosi su di esso, e solo allora Hanamichi si sollevò dal suo viso, traendo un profondo e necessario respiro. Scese con le labbra lungo il suo corpo, mordendo piano, succhiando con foga.
Giunse al suo membro di nuovo teso, ne baciò la punta, leccò quel che rimaneva del suo sperma, poi lo accolse fra le sue labbra; Kaede gemette, artigliando le lenzuola fruscianti con dita forti. Hanamichi cominciò a muovere il capo, a ritrarre la bocca fino alla punta congestionata, per poi scendere fino alla base; il suo volpino gli si abbandonò completamente, chiudendo gli occhi e fidandosi di lui.
Ed Hanamichi allungò due dita toccandosi l'interno coscia, dove ancora colava il prelibato nettare del suo amante; lo raccolse e se lo appoggiò sui due piccoli forellini nella spalla sinistra, continuando a pompare.
Bruciava.
Troppo! Gli sembrava di avere due piccoli carboni ardenti appoggiati sulla spalla! Involontariamente strinse la presa sul membro di Kaede, che s'inarcò gemendo e chiamandolo; Hanamichi non capì più nulla. Abbandonò il suo sesso e salì verso le sue labbra, violandole con prepotenza, richiedendo ed ottenendo il controllo indiscusso dell'ennesima battaglia fra le loro lingue.
Kaede piegò le ginocchia offrendosi a lui, ed il rossino non esitò nemmeno per un istante; si aggrappò alla vita del suo volpino e lo penetrò con un unico, fluido movimento. Kaede strinse gli occhi, artigliando le sue spalle, e si morse il labbro inferiore per non urlare di dolore; Hanamichi si fermò, ansimando.
C'era qualcosa di strano: oltre all'altissima eccitazione, oltre all'ondata di calore che gli circondava il corpo, oltre agli ansimi di Kaede, c'era qualcos'altro. Una sensazione nuova, di grandezza...ed una consapevolezza: lui era l'essere più potente che esistesse al mondo!
Cominciò a spingere dentro Kaede, che presto ricominciò a gemere, assecondandolo; spinse e spinse, sempre più forte, sempre più veloce. E la mente gli si annebbiò, mentre una sola parola rimbombava tra le pareti del suo cranio: sangue.
Sangue.
Kaede gettò indietro la testa sul cuscino, gemendo ed invocandolo, mentre l'orgasmo, prepotente, gli squassava le membra; Hanamichi lo guardò, beandosi dell'estasi sul suo volto, consapevole che in quel momento fra loro due lui era il più potente, colui che avrebbe dominato incontrastato.
Pensieri strani, che non appartenevano a lui ma...ad un vampiro sì!
E l'orgasmo lo colse, violento, e la brama di sangue lo sovrastò: si chinò e, mentre spingeva il bacino sempre più a fondo, morse il collo di Kaede, con rabbia.
Il volpino si irrigidì e lanciò un urlo di puro dolore, mentre lui aspirava il suo sangue e spingeva; solo quando l'orgasmo ebbe fine, sì staccò anche dal suo collo ed uscì dal suo corpo. Guardò il viso del bellissimo volpino, sorpreso di trovarlo così allarmato...però, poi, scorse dei lunghi capelli rossi che si appoggiavano intorno ai loro corpi, e si guardò le grandi mani abbronzate ed artigliate. Con un dito si sfiorò uno dei canini, appuntito ed insanguinato.
Non sapeva né come né quando, ma si era trasformato in un vampiro puro, come aveva detto Gamariel...
- Co...cosa succede? - mormorò incredulo Kaede; Hanamichi, esausto, si lasciò cadere sul suo petto, ed immediatamente la brama di sangue, il senso di onnipotenza provato, svanirono nel nulla. Ora era di nuovo se stesso, Hanamichi Sakuragi.
- Hana! - esclamò leggermente ansioso Kaede, sollevandogli il mento con un dito; il rossino gli sorrise, improvvisamente svuotato di ogni energia.
- Io ti amo, Kaede. - mormorò; il volpino scosse piano il capo.
- Non...non mi hai mentito, vero? Non è un rituale per farti diventare un vampiro?
Hanamichi chiuse gli occhi, accoccolandosi contro il suo collo, sentendosi prossimo ad addormentarsi.
- No...il rituale è giusto...però ti ho morso ed ora...
- Ora? - chiese sempre più agitato Kaede; Hanamichi sospirò.
- Ora siamo simili.
- Cosa...che vuoi dire?! - esclamò il volpino spingendolo su un fianco e mettendosi sopra di lui; Hanamichi aprì lentamente le palpebre e gli sorrise con quanta più dolcezza possedesse.
- Io sono un mezzosangue, adesso.
Kaede non riuscì a dire nulla, ma Hanamichi scorse il panico nei suoi occhi, così fece un ultimo sforzo, rifiutando di cedere all'incredibile stanchezza che lo aveva colto...doveva essere effetto del rituale, supponeva.
- Ede...non c'è nulla da fare, non si può tornare indietro. Ora so cosa significa provare sete di sangue, ed essere un vampiro...
- Hana...
- Ti amo.
Per un attimo Kaede si limitò a fissarlo negli occhi, con espressione affranta...si chiedeva se avesse fallito?
- Non avresti potuto impedirmi di diventare un mezzosangue...avrei costretto Gama a farlo al posto tuo. - mormorò il rossino per rassicurarlo; improvvisamente Kaede si gettò contro di lui e lo strinse in un portentoso abbraccio, nascondendo il viso contro i suoi capelli.
- Sei un idiota, Hana! Non dovevi farlo! - esclamò con voce soffocata - Ma ti amo.
- Anche io, volpacchiotto.
Furono le ultime parole che Hanamichi pronunciò, prima di cadere in un pesante sonno senza sogni, cullato dalle forti e calde braccia del suo vampiro.
All'esterno, una figura scura contrastava con la sfera tonda della luna, ed un sospiro incrinò il silenzio notturno; un bellissimo essere etereo, dai lunghi capelli biondi, la pelle che concorreva con il biancore lunare e due grandi occhi gialli screziati di verde, osservava le due figure addormentate su un letto coperto da raso rosso.
Ecco due anime che si erano incontrate, avevano superato enormi ostacoli, ed ora vivevano il loro amore...li invidiava.
Sorrise e scosse il capo: in ogni modo, avrebbe continuato ad importunare il mezzosangue, era troppo divertente!
Saltò oltre il tetto della casa, per procurarsi il sangue che gli era necessario per vivere, lasciando che la luce lunare cullasse e proteggesse le due anime che, abbracciate, da quel momento avrebbero cominciato un nuovo cammino insieme.
(Vampire: fine)
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Kieran: Ehi, l'ho finito! ^^
Nobu: Era ora! Ero stanco di stare qui con te!
Kieran: Ma tu guarda!! >_< Ed io che ti sfamavo e ti pulivo la cassetta!
Nobu: Ma cosa dici??? O//////////O Non sono un gatto!
Kieran: No, ma sei una scimmia! ^^
Nobu: >//////< Basta, non ci vengo più a fare i siparietti con te!
Kieran: Ma quanto sei permaloso... -__-
Nobu: Addio megera, non chiamarmi mai più!
Kieran: Ok! ^_____^
Nobu: Grrrr...
Kieran - Finalmente la ff è finita e non voglio farvi perdere altro tempo, anche perché quest'ultimo cap. è durato un po' troppo. Voglio ringraziare chi riesce a leggere le mie ff, i vampiri che sono comparsi in questa storia, Nobu-chan per avermi tenuto compagnia nonostante le mie battutacce! Grazie a tutti per la comprensione! Alla prossima!
Nobu_in_lontananza - Vuoi dire che scriverai dell'altro? >___<
Kieran: ... -.-
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