Dediche: L'intera fic è per la mia vampira preferita, nonché mio angioletto custode, Tes! ^^

Disclaimer: i personaggi di SD sono di Takehiko Inoue, io scrivo solo per mio diletto e non ci guadagno niente.


Vampire: The Nightmare

di Kieran

Parte 15 di 17


La sua mente era vuota, mentre osservava l'ultimo granello di polvere che si spargeva per Kanagawa, sospinto dal vento: ciò che restava del corpo di Evriel il vampiro.

Polvere.

Voltò il capo e sputò, per scacciare quell'orribile sapore che aveva in bocca.

Aveva funzionato.

Aveva tolto di mezzo quel vampiro assassino.

Aveva vendicato il suo volpino.

Ma a quale prezzo?

La sua vita, ora, era completamente inutile, vuota: sembrava che nessun sentimento riuscisse più a trovare spazio nel suo corpo.

Non provava più disgusto, che aveva cercato di ricacciare mentre sentiva sulle labbra la pelle gelida di quel...Kami, non riusciva neppure a ripensarci. Cosa aveva fatto. Aveva davvero spogliato quel mostro? Lo aveva baciato? Lo aveva succhiato?

Sì.

Ma ora non aveva più importanza.

Neppure l'allegria per ciò che era riuscito ad ottenere, riusciva a scalfire la sua maschera di pietra.

Neppure la soddisfazione, crudele, malvagia, che aveva provato quando si prendeva gioco di lui.

"L'erezione che provavo ora se n'è andata"

Ma quando mai?

Non gli era mai tirato.

Ma Evriel era più succube di un qualsiasi essere umano: diceva che gli uomini erano schiavi del sesso, ma in realtà lui lo era più di chiunque altro. E non si era accorto che si prendeva gioco di lui. Non si era accorto che non provava piacere, ma solo disgusto.

E non si era accorto che, mentre guardava il petto pallido di Sendo, la sua mente cercava di ricacciare l'immagine di un altro corpo nudo...quello di Kaede.

Il suo amato volpino.

Che ora stava per morire...o era già morto.

Piccole goccioline picchiettarono sulle tegole, sparendo subito a contatto con il loro calore.

Stava piangendo.

Ma non sentiva nulla.

Né disperazione, né afflizione, niente. Niente.

E poi un rumore. Dei passi.

Alzò il capo trovandosi di fronte un ragazzo a dir poco stupendo: grandi occhi verdi, capelli biondissimi, pelle di marmo ed un'espressione appena corrucciata.

Hanamichi neppure si chiese come fosse arrivato su quel tetto.

A dire la verità neppure se lo ricordava di essere su un tetto.

Ma il ragazzo si accucciò davanti a lui, sorridendogli con tutto quel viso angelico.

- Come ti senti? - gli chiese piano; il rosso si limitò a guardarlo, mentre lacrime silenziose gli solcavano le guance senza che lui neppure se ne accorgesse. Il ragazzo allungò una mano e gli asciugò una lacrima con il dorso freddo; la sua espressione si raddolcì.

- Non piangere. Hai appena ucciso il vampiro più spietato del globo.

Davvero? Quando? Non lo sapeva. Non lo ricordava. Il suo cervello si era scollegato.

- Vieni con me, ti porterò a casa tua, e mi prenderò cura di te.

Gli appoggiò le mani sulle spalle, ma Hanamichi si ritrasse con uno scatto, rabbrividendo; il ragazzo si sorprese.

- Cosa può averti fatto soffrire al punto di annientare ogni tuo sentimento? - chiese piano; Hanamichi lo guardò negli occhi limpidi, senza in realtà vederlo.

"Kaede"

- Kaede? - ripeté il ragazzo corrugando la fronte - Ho già sentito questo nome...è una persona che ami?

- Che...amavo... - rispose a fatica il rosso; il ragazzo sembrò intristirsi.

- E' morto?

- Non...lo so...

- Non lo sai? E allora perché ti annienti così? Avanti, dimmi dove si trova questa persona, ed io ti porterò da lui!

Hanamichi fissò le tegole senza rispondere, ma il ragazzo lo afferrò per le braccia, e questa volta non lo lasciò andare; si alzò trascinandolo con sé, poi gli mise una mano sotto il mento.

- Come ti chiami?

Silenzio. Non poteva parlare...perché avrebbe ammesso a se stesso che era ancora vivo. E non voleva. Voleva essere morto, come lui. Forse...forse poteva buttarsi da quel tetto.

- Non dire idiozie! - esclamò il ragazzo stavolta alterato - Tu non ti butti proprio per niente! E se non ti decidi a parlarmi, allora mi vedrò costretto a prenderti a botte!

Hanamichi allora lo guardò, con il nulla negli occhi.

- Cosa vuoi da me? - chiese piano; invece di offendersi, il ragazzo gli sorrise.

- Finalmente! Non voglio niente da te, se non ringraziarti in eterno per quello che hai fatto! Hai ucciso Evriel, la piaga del nostro mondo! Sei riuscito dove in molti avevano fallito...e dove io non avevo mai neppure avuto il coraggio di tentare. E se posso fare qualcosa per te, allora non devi fare altro che chiederlo.

- Uccidimi.

- Tranne questo! - borbottò il ragazzo ancora divertito - Ma si può sapere perché sei ridotto così? Mi aspettavo di vederti ballare tra le ceneri di Evriel, ed invece ti ho visto cancellare ogni emozione! Vuoi riscuoterti?

Un debole barlume di rabbia...molto pallido, in confronto con la sua solita furia.

- Riscuotermi? E come potrei? So che può sembrare ridicolo, ma la persona che ho imparato ad amare solo da due giorni...è già morta! Kaede è morto, e mi ha mentito! Ha detto che poteva guarire, di fidarmi di lui! Ed invece Evriel lo aveva avvelenato! E lui lo sapeva! Ma ha detto di...

Non terminò la frase: scoppiò a piangere come un bambino, aggrappandosi alla maglia verde del ragazzo sconosciuto, che lo abbracciò accarezzandogli i corti capelli rossi. Gli appoggiò una guancia sul capo, chiudendo gli occhi, ma li riaprì immediatamente cercando di guardare Hanamichi in faccia.

- Lui...l'immagine che ho visto nella tua mente! Lui è il ragazzo di cui parli?

- Sì... - neppure si accorgeva di ciò che l'altro diceva...

- Il suo nome...qual è il suo nome?

- Kaede...

- Kainel? Non è Kainel?

- No...Raziel...

- Il figlio di Kainel! Allora è il mezzosangue! Dimmi dove si trova! Se non è ancora morto, posso salvarlo!

- Tu...

- Non perdere tempo! Portami da lui!

***

Rukawa aveva balbettato qualcosa a proposito di Hanamichi, poi era svenuto e non erano più riusciti a fargli riprendere conoscenza; Akagi era ancora il più scettico e si rifiutava di toccare "quella cosa" che aveva detto di essere il volpino. Ma Maki aveva scostato quella felpa nera ormai pesante come un macigno, rivelando tre profondi squarci all'addome.

Kiyota aveva voltato il capo per non vomitare, trattenendosi a stento, mentre Miyagi era impallidito oltre ogni limite, rischiando di svenire.

Ed ora stava cercando di convincere uno di quei ragazzi che dovevano aiutare quella creatura così bella da poter essere scambiata per un angelo...ma anche così terrificante che poteva tranquillamente essere un diavolo.

- Akagi, rifletti! Hanamichi lo conosceva, lo ha chiamato per nome! Ricordi? Gli ha detto che gli aveva mentito!

- Appunto: perché dovremmo aiutare un bugiardo?

- Ma Hanamichi stava per piangere, quando ha scoperto che questo...vampiro...o Rukawa, stava per morire. E non ha combattuto contro quel mostro, per salvargli la vita!

- Dovremmo correre a cercare Sakuragi, piuttosto che occuparci di questo mostro!

- D'accordo, fai come vuoi! - esclamò allora il capitano del Kainan oscurandosi in viso, poi guardò Kiyota - Tu che fai? Mi aiuti o pure tu vuoi lasciarlo morire?

Il numero dieci del Kainan guardò esitando il suo capitano, poi il corpo quasi senza vita del vampiro; infine annuì.

- D'accordo.

Si chinò infilando le mani sotto la schiena del vampiro e Maki si mise dall'altra parte sorridendogli; Mitsui gli mise una mano sulla spalla, guardandolo e Kiyota inarcò un sopracciglio.

- Lascia fare a me, sono più forte: tu entra in casa e trova un posto per sistemarlo.

- Sì.

Lentamente e stando attenti a non farlo sbattere da nessuna parte, Mitsui e Maki entrarono in casa di Rukawa, affiancati da Miyagi che premeva le mani sulla sua ferita, per bloccare la debole fuoriuscita di sangue che occorreva ad ogni sobbalzo.

Solo Akagi se ne stava in disparte osservandoli con scetticismo.

Kiyota aveva preso degli asciugamani e li aveva distesi a coprire tutto il divano del salotto, poi Mitsui e Maki avevano appoggiato piano il corpo esanime del ragazzo cercando un qualche segno che fosse ancora in vita. Respirava, anche se il suo era ormai solo un sibilo, ma la sua pelle era ormai senza colore, le sue labbra bianche e senza vita.

- Io chiamo la polizia! - esclamò Akagi dirigendosi al telefono nel corridoio, ma una voce debole, proveniente dall'entrata dell'abitazione, lo fermò.

- Non farlo.

- Hanamichi! - urlò Miyagi correndogli incontro - Stai bene?*

- Sì...dov'è...

Il suo viso era spento, senza vita e senza speranza e Maki intuì che qualcosa di profondo legasse quella testa rossa un po' pazza al vampiro disteso sul divano...Rukawa? Non ne era sicuro, ma credeva si trattasse proprio della supermatricola.

- E' di là, sul divano. - rispose Miyagi lasciandolo passare; Hanamichi entrò nel salotto seguito da un ragazzo dall'apparenza molto giovane, dai lineamenti chiaramente occidentali. Il rosso si fermò sulla soglia, senza avvicinarsi e guardandosi la punta delle scarpe, mentre il biondo s'inginocchiò davanti al divano appoggiando le dita affusolate sulla gola inerte del vampiro.

- E' vivo! - esclamò felice guardando Hanamichi, che alzò appena lo sguardo; l'altro si corrucciò, poi guardò gli altri ragazzi nella stanza.

- Devo chiedervi di lasciarci soli. - disse gentile, ma i ragazzi si guardarono perplessi; il primo a parlare fu Mitsui.

- Perché?

- Questo è un vampiro...ve ne siete accorti, no?

- Sì...e tu? Come lo sai?

- Lo so...e basta! Ora devo parlare da solo con Hanamichi e decidere se salvare questo ragazzo oppure no. Ma dobbiamo restare soli.

- Salvare un vampiro?! - chiese incredulo Akagi, ma il ragazzo gli sorrise gentilmente.

- Sì...c'è qualcosa di male?

- E lo chiedi pure? Ma da dove vieni?

- Dalla Romania...in Europa.

Akagi esitò: la sua era stata una domanda retorica, ma quello gli aveva risposto seriamente!

- Perché vuoi aiutare un vampiro? Sono degli esseri spregevoli. - disse piano Maki; il ragazzo rivolse a lui il suo sorriso radioso.

- Non tutti! E vi posso assicurare che questo qui è una delle persone più buone della Terra!

"Allora non può essere Rukawa" pensarono all'unisono quattro ragazzi nella stanza; Akagi ritrovò la propria grinta.

- Come sapresti tutte queste cose sui vampiri?

- Semplice: - rispose il ragazzo allargando di più il suo sorriso (Ammazza, ma questo è peggio di Sendo! NdK) - Perché anch'io sono un vampiro.

**********
* Qualcuno potrebbe chiedersi come fa, Hana, ad essere già tornato: è semplice. Tutta la scena del capitolo precedente, cioè la morte di Evriel, è avvenuta in meno di sette minuti; Hana ha parlato con il ragazzo per poco più di due minuti, poi lo stesso lo ha preso e lo ha portato a gran velocità a casa di Ru. E, durante questi dieci minuti, i ragazzi a casa di Ru hanno discusso tra loro x decidere cosa fare del vampiro. Tutto chiaro? ^^
**********

Nobu - E questo da dove salta fuori?
Kieran - Vedrai, vedrai.
Nobu - E' ancora lunga?
Kieran - No, sto per scrivere il capitolo finale...certo che tu in quanto a sostegno...
Nobu - Ma no, dai, che in fondo mi piace!
Kieran ^^ - Grazie, Nobu-chan! Ehm...potresti darmi una mano? Non so quale finale scegliere.
Nobu - Cioè?
Kieran - Ecco: quello tragico, quello roseo, quello strano, quello così così...
Nobu - Ehi, quanti finali hai in mente?
Kieran - Un mucchio...ma nessuno che mi soddisfi!
Nobu - Ok, dimmi tutto! Ti aiuto io!
Kieran - Che carino! Pensare che non ti sopportavo quando ti vedevo nell'anime!
Nobu - Ehm...non è esattamente un complimento...


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