Dediche: L'intera fic è per la mia vampira preferita, nonché mio angioletto custode, Tes! ^^

Disclaimer: i personaggi di SD sono di Takehiko Inoue, io scrivo solo per mio diletto e non ci guadagno niente.



Vampire: The Nightmare

di Kieran

Parte 12 di 17


POV Evriel

Maledetto Raziel!
Dannato mezzosangue!
Non ti avevo sentito arrivare!
Ma come diavolo hai fatto?
Come sei riuscito a giungere così silenzioso alle mie spalle?

C'è mancato così poco!
E mancava così poco perché io riuscissi a portarmi via la mia preda!

Maledetto Raziel!

Ma, nonostante questa sconfitta, non posso evitare che il mio crudele sorriso attraversi il mio volto.
Perché sei finito.
Perché in poche ore sarai morto.
Perché ora hai il mio veleno in corpo.

E morirai tra atroci sofferenze.
Avrei voluto guardarti.
Avrei voluto esserti di fronte, mentre mi supplicavi di risparmiarti le atrocità della sofferenza.
Dovrò accontentarmi di saperti morto.
Di vedere le lacrime bruciare il viso del tuo...ancora quella parola che non ricordo.

Ma non importa, perché diventerà il mio.
E non avrà più la tua protezione.

Sei morto, Raziel.
E tu lo sai.
Ma sei fuggito, come un codardo.
Ma non importa.
Non ti vedrò morire.

Ma riderò sulla tua tomba.

***

Il sollievo provato quando aveva visto il suo volpino disteso sul divano, sorridente, lo aveva abbandonato immediatamente non appena si era accorto della macchia scura che si andava allargando sotto di lui: sangue. E molto. Gli era corso accanto e si era inginocchiato guardandolo con occhi sbarrati, sentendo che il sangue defluiva dal suo volto. Ma Rukawa non smetteva di sorridere.

- Cosa...cosa ti è successo? - mormorò il rosso con un filo di voce; Kaede scosse il capo.

- Un graffio...Evriel mi ha sfiorato con le sue unghie.

- Sfiorato? Ma sei in un lago di sangue! Togli le mani! - urlò Hanamichi cercando di spostare le mani del volpino dal suo stomaco; dovette usare ogni briciolo di forza, per spostare quelle dita caparbie ma, quando ci riuscì, per poco non si sentì male. Un fiotto di sangue fuoriuscì da tre squarci all'altezza del suo diaframma, inzuppando la felpa una volta grigia del volpino.

- Kami-sama... - riuscì solo a mormorare, ma Kaede gli sorrise di nuovo, stavolta più lievemente.

- Non preoccuparti...

- Non preoccuparti?! - urlò Hanamichi finalmente riprendendosi - Stai morendo dissanguato! Vado a chiamare un'ambulanza.

- No! - esclamò Rukawa cercando di prendergli un braccio con poco successo - Sono un vampiro, in un paio di giorni tornerò come nuovo!

Hanamichi esitò, cercando la verità in quegli occhi impenetrabili.

- Io...non stai mentendo?

Rukawa scosse il capo, senza smettere di sorridere: e Hanamichi si sentì quasi impazzire. Perché? Perché sorrideva? Lui, che non aveva mai lasciato trasparire un solo sentimento da quel volto di pietra...perché adesso gli mostrava quel sorriso bellissimo, quasi etereo? Perché sembrava che volesse...morire sorridendogli?

- Kacchan... - mormorò chinandosi su di lui e premendogli le mani sulle ferite - Ti prego, dimmi la verità: davvero guarirai?

Rukawa cercò di rispondergli, ma un improvviso attacco di tosse lo piegò in due, provocando nuove fuoriuscite di sangue; Hanamichi si sentì prossimo a scoppiare e si alzò di scatto correndo verso la porta.

- NO! - urlò Rukawa con voce ansimante - Dagli esami del sangue vedrebbero che non sono un semplice umano! Non posso andare in ospedale!

- Ma... - mormorò Hanamichi voltandosi - Come...cosa succederebbe se dovessi ammalarti gravemente e necessitassi di esami del sangue?

- Sono immune ad ogni tipo di malattia. Ed anche le ferite si rimarginano in pochi giorni. Domattina starò molto meglio. Ma resta con me.

Hanamichi tornò sui suoi passi, dubbioso, ma non riuscendo ad opporsi alla sua volontà: doveva fidarsi di lui.

- Vado a prendere una sedia e degli asciugamani puliti, per tamponare il sangue.

Rukawa annuì con il capo, visibilmente sollevato e Hanamichi corse al piano superiore cercando nei cassetti della camera del volpino, asciugamani puliti. Ma trovò solo abiti e biancheria...ed una fotografia, nascosta tra i calzini candidi. La prese osservandola con attenzione, trovandosi a guardare una famigliola felice: una donna, mora, bella, sorridente, con in braccio un piccoletto paffuto di qualche mese. Ed un uomo, alto, li abbracciava entrambi. Ed era tanto bello da togliere il fiato. I capelli erano nerissimi, la pelle pallida, i muscoli delle braccia guizzavano sotto la maglia leggera; ed i suoi occhi. Verdi, brillanti, ridenti. Allegri. Come il suo sorriso raggiante.

Sentì un nodo allo stomaco quando si rese conto che quell'uomo, il padre di Rukawa, era la copia perfetta del figlio...anche se era ancora più bello. Doveva avere una trentina d'anni, più o meno, e la bellezza che già era parte integrante del figlio, era stata completata dalla maturità.

Con fatica, si costrinse ad appoggiare quella fotografia ed andò in bagno trovando gli asciugamani; prese tutti quelli che trovò, raccolse una tuta e tornò da Kaede. Lo trovò addormentato con le mani strette sulle ferite, ma non si tranquillizzò: un leggero rantolo usciva dalla sua gola.

Appoggiò la tuta a terra, sotto il macchinario, poi spostò lievemente le mani del volpino, che non si svegliò e non si accorse di lui; tamponò la ferita con gli asciugamani, stringendoglieli per bene intorno al petto, ripulì alla bell'e meglio il pavimento intorno al divano, poi spossato, si sedette sulla sedia vegliando il suo compagno.

E Rukawa non si risvegliò.

Ma Hanamichi si rifiutava di riflettere, perché sapeva che irrimediabilmente si sarebbe lasciato assalire dall'angoscia.

Kaede gli aveva detto che sarebbe guarito.

E si fidava di lui.

***

Fu svegliato di soprassalto, dall'insistente squillo del campanello: si era addormentato seduto sulla sedia ed ora sentiva tutti i muscoli del collo e della schiena indolenziti. Sbatté gli occhi per capire cosa stesse succedendo e dove si trovasse, poi si rese conto che qualcuno stava suonando alla porta e si alzò avvicinandosi a Rukawa e guardandolo con attenzione.

Era molto pallido, ma respirava con regolarità: il sangue aveva smesso di uscire, anche se aveva inzuppato tutti gli asciugamani che avvolgevano il suo petto. Hanamichi si raddrizzò e stirando la schiena salì alla porta, curandosi di richiudersi alle spalle la stanza benedetta.

Quando aprì, sia il suo viso sia quello dei ragazzi dall'altra parte, espressero sgomento.

- Sakuragi? Cosa ci fai qui? - esclamò Akagi con faccia incredula; con ancora i segni del sonno sul viso, Hanamichi si guardò intorno inarcando un sopracciglio. Nel giardino di casa Rukawa, erano radunati una cinquantina o più di ragazzi, alcuni con espressioni poco raccomandabili.

- E voi? Perché siete qui? A quest'ora del mattino, poi...

- Mattino? È quasi mezzogiorno! - esclamò Kiyota affiancando il gorilla; Hanamichi tornò a guardare il capitano.

- Allora, cosa volete? - chiese sgarbato, ma Maki s'interpose.

- Vogliamo vedere Rukawa. Chiamalo, per favore.

- Mm...non posso, non è in casa. Ma si può sapere cosa fate tutti qui?

- Prima di essere caricato sull'ambulanza, Sendo è riuscito a parlare: e ci ha detto chi lo ha ferito in quel modo.

Hanamichi guardò Maki senza mostrare alcuna emozione, chiedendosi dove volesse arrivare e soprattutto, cosa c'entrava tutto quello con Rukawa; ma il capitano del Kainan lo raggelò.

- Ha detto che è stato un vampiro, ma quasi identico a Rukawa.

Hanamichi spalancò gli occhi, cercando però di non mostrarsi troppo scioccato: Rukawa? No, era impossibile! Kaede non avrebbe mai fatto del male a Sendo, anche se lo odiava. E poi...no, c'era sicuramente una spiegazione! Certo, visto che Rukawa era stato ferito da Evriel probabilmente era intervenuto per salvare proprio Sendo...ed il porcospino aveva visto solo lui. Sì, più che logico.

- Figurarsi...e perché siete venuti voi e non la polizia? - chiese scettico; Kogure gli rispose parlando piano.

- Sendo è svenuto subito dopo aver detto la verità a Uozumi; non sappiamo neppure se si sia risvegliato. Ma ora i giocatori del Ryonan sono insieme con lui e probabilmente stanno denunciando Rukawa alle autorità.

- Cosa? E per che mai? Perché un ragazzo semi incosciente ha creduto di essere colpito dal suo nemico numero uno? Avanti, non crederete davvero che Rukawa sia un vampiro!

- Beh, l'aspetto ce l'ha... - mormorò Miyagi - E comunque non credere che siamo venuti qui immediatamente: abbiamo riflettuto a lungo sulla possibilità che Sendo stesse solo delirando. Poi ci siamo ricordati dello strano comportamento di Rukawa: ricordi? Si trasformava ogni volta che si parlava di sangue! Sei stato tu il primo a notarlo!

- Ma sono solo idiozie!

- Cosa fai qui? - chiese di nuovo Akagi; Hanamichi lo guardò senza sapere cosa rispondere.

- Ieri sera sei scappato senza dire nulla a nessuno e probabilmente sei corso proprio qui: sai qualcosa che noi ignoriamo, Sakuragi? - chiese duro Murasame; il rosso passò lo sguardo dall'uno all'altro di quei volti di pietra, chiedendosi cosa fare. Dire la verità? Cioè...non tutta...solo il pezzo che riguardava la sua relazione con il volpino? Sì, era l'unica via di fuga in quella situazione.

- Ecco... - cominciò, ma qualcosa in cielo attirò la sua attenzione e quella degli accusatori: un'ombra stava avanzando verso di loro.

Un'eclissi di sole.

Una strana sensazione attanagliò lo stomaco di Hanamichi, che però non riuscì ad attribuirle un nome.

***

Non si poteva proprio fare affidamento sugli umani: perché diavolo avevano aspettato così tanto prima di andare a prendere il mezzosangue? Avevano avuto tutta una notte ed una mattinata per decidersi, invece avevano aspettato tutto quel tempo.

E di lì a pochi minuti l'eclissi sarebbe cominciata. Maledizione! Che almeno si sbrigassero!

Fermo sul tetto dell'abitazione antistante quella di Raziel, Evriel osservava il volto ancora assonnato del suo Hanamichi. Bello. Stupendo. Etereo. Ma perché aveva scelto Raziel? PERCHÉ?!

Basta! Doveva calmarsi! Tra poco avrebbe avuto tutto ciò che desiderava: la morte di Raziel, la devozione di Hanamichi. Ma doveva stare attento: l'eclissi era già cominciata e quei ragazzi là sotto avevano ancora un quarto d'ora per portare Raziel lontano dal suo Hanamichi...o almeno per creare un po' di confusione.

Gli sarebbe bastato.

Confusione, per poterlo catturare.

Non doveva più occuparsi del mezzosangue: quello era già un morto in più che infestava il suolo terrestre. La sua metà umana aveva segnato la sua sconfitta: certo, l'Astro Diurno non lo scalfiva, ed in questo era certamente avvantaggiato, ma era vulnerabile al suo veleno. Che ora circolava per il suo corpo. E che presto lo avrebbe ucciso.

**********

Nobu - Ehi, non hai rivelato chi è il vampiro!
Kieran - Ehm...sì...però sarà nel prossimo, ok?
Nobu - Ok...ma tanto io so già chi è! ^^
Kieran - Allora di cosa ti lamenti?
Nobu - Niente, mi sono fatto portavoce dei lettori.
Kieran - Figurati, probabilmente si sono così annoiati che ci hanno lasciato soli!
Nobu - Dici? Che depressione! Ma magari qualcuno ha tenuto duro!
Kieran - Speriamo...io continuo lo stesso!
Nobu - Brava, è così che si fa! Finisci sta ca**o di storia!
Kieran - Ehi! >__<


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