Dediche: L'intera fic è per la mia vampira preferita, nonché mio angioletto custode, Tes! ^^

Disclaimer: i personaggi di SD sono di Takehiko Inoue, io scrivo solo per mio diletto e non ci guadagno niente.



Vampire: The Nightmare

di Kieran

Parte 11 di 17


Alla fine Kaede aveva ceduto ed aveva acconsentito a lasciargli prendere parte alle ronde che i ragazzi avevano organizzato per la prefettura; era uscito prima di lui, aveva trovato uno dei gruppetti ed era tornato per dirgli dove li avrebbe potuti incrociare.

Si erano fermati dietro un angolo, aspettandoli, ed il rosso aveva notato le reste d'aglio che i sei ragazzi si erano appesi al collo; si era dato dello stupido ed aveva chiesto a Rukawa di andarne a prendere una anche per lui, ma il volpino lo aveva guardato quasi con sufficienza.

Niente poteva fermare un vampiro: né le croci sante, né i paletti di legno nel cuore, né le reste d'aglio.

Solo il Sole.

Il Sole era l'unico nemico dei vampiri.

Tutto il resto era solo un palliativo che poteva sortire un piccolo e breve effetto sui vampiri più deboli. Non certo su uno dei Cinque Signori della Notte. Evriel non si sarebbe neppure accorto dell'aglio appeso al loro collo.

Hanamichi si era sentito un po' imbarazzato di fronte alla sua stessa ignoranza, ma Rukawa lo aveva preso per le spalle costringendolo a guardarlo negli occhi così scuri da confondere le iridi con le pupille. E senza dire nulla lo aveva baciato, quasi con disperazione; e Hanamichi gli aveva afferrato la nuca con entrambe le mani, sentendo che altrimenti si sarebbe messo a tremare.

Poi si erano staccati e, fissandolo negli occhi, Kaede gli aveva giurato che non lo avrebbe perso un attimo di vista.

"Ma non posso giurarti che riuscirò a difenderti da lui. Sarebbe come mentire."

Quelle parole: così dure, ma sincere.

Gli ronzavano nelle orecchie, mentre correndo si avvicinava ai sei ragazzi che camminavano nella sua direzione: Kogure, Hanagata, Fukuda, Jin, Akagi ed un ragazzo di cui non conosceva il nome, ma che sapeva essere una riserva dello Shoyo. Il capitano dello Shohoku lo guardò fermandosi in mezzo alla strada.

- Sakuragi! Cosa fai qui?

- Ho deciso di aiutarvi! - esclamò il rosso fermandosi ansimante - Non posso lasciare che vi facciate del male!

- E cosa credi di fare? - esclamò Fukuda scontroso; Hanamichi lo guardò sogghignando.

- Ehi, carina la tua nuova collana! Cosa ci vuoi fare? Impuzzolentire l'assassino?

- Ehm...

Fukuda abbassò lo sguardo arrossendo e lo stesso Akagi, quando parlò sembrò molto imbarazzato.

- Beh...ecco...so che può sembrare un po' ridicolo, ma...se ci dovessimo davvero trovare di fronte ad un vampiro...

Hanamichi non disse nulla: se quelle reste potevano infondere loro un po' di coraggio, allora non avrebbe rivelato la verità. Kogure gli appoggiò una mano su un braccio.

- E tu cosa ci fai in giro da solo? È molto pericoloso!

- Non credo che stessi correndo meno rischi di voi! Sono ancora dell'idea che dovreste tornarvene a casa!

- Il tuo amico era nella sua stanza, quando è stato assalito! - esclamò Hanagata cocciuto e Hanamichi lo guardò stringendosi nelle spalle.

- Come volete. Allora, visto niente di sospetto?

- No, è tutto così silenzioso... - mormorò Jin rabbrividendo; Hanamichi si guardò intorno cercando Rukawa tra le ombre della notte. Era vero, non si sentiva assolutamente nulla: era ancora lì con lui? Lo stava proteggendo come promesso?

Mentre s'incamminava insieme agli altri ragazzi, sentì che la sua sicurezza andava via via sgretolandosi ad ogni passo; se Kaede davvero non poteva fare nulla contro Evriel, perché cavolo si era messo in quella situazione? Certamente i ragazzi che erano con lui, si sarebbero lasciati assalire dal panico, trovandosi di fronte un vampiro in carne ed ossa. Anche per lui era stato così, la prima volta. E successivamente aveva reagito solo perché il suo volpino era rimasto da solo, nelle grinfie di quell'essere dannato. Aveva lasciato che la sua rabbia perenne occupasse il posto della paura.

Ma sapeva che pochi di coloro che conosceva, sarebbero riusciti a comportarsi nello stesso modo: Kogure sarebbe immediatamente svenuto, mentre quella donnicciola di Jin se la sarebbe fatta sotto prima di scappare seguito da Fuku-verme. Forse solo Akagi sarebbe riuscito a fronteggiare per qualche secondo il vampiro, ma presto se la sarebbe data a gambe come tutti gli altri.

E lo avrebbe lasciato solo con quell'essere ripugnante. Che aveva osato allungare una mano su di lui...quel semplice pensiero lo riempiva di una furia cieca, che gli faceva desiderare di trovarselo di fronte per poterlo riempire di pugni. Forse l'aglio o la croce non potevano fargli nulla, ma le sue testate lo avrebbero segnato eccome!

In testa al piccolo gruppo, svoltò l'angolo andando a sbattere contro una figura più bassa di lui, e cadde a terra battendo il fondoschiena; ma anche l'altro aveva fatto la stessa fine.

- Ehi, brutta scimmia rossa, perché non guardi dove metti i piedi? - sbraitò Kiyota massaggiandosi la parte dolorante; Hanamichi lo guardò di traverso.

- Tappati quella bocca, Nobu-scimmia! Vuoi che il vampiro ti trovi?

- Vampiro? Ah ah ah! Che idiozia! Credi ancora all'uomo nero, Sakuragi?

- Non sono io quello che ha una collana puzzolente intorno al collo!

- Ehm...mi hanno costretto ad indossarla!

- Adesso basta! - esclamò autoritario Akagi - Avete visto niente di sospetto?

- No, e voi? - rispose Uozumi; Hanamichi si rialzò aiutato da Mitsui.

- Niente. Stiamo già camminando da un paio d'ore: comincio ad essere stanco. - borbottò Hanagata; Koshino annuì con il capo.

- Già, anche noi. Temo che questa ronda non serva a nulla.

- Se servirà ad evitare una vittima, per questa notte, sarà stata utile! - esclamò Akagi; Hanamichi osservò con attenzione i cinque ragazzi con cui si erano scontrati, chiedendosi se uno di loro potesse essere Evriel. Scartava a priori la Nobu-scimmia e Mitsui, ma non poteva fare altrettanto con Uozumi, Koshino e quella riserva del Ryonan che prendeva sempre appunti...Aida, quell'intelligentissimo ragazzo che lo adorava come un dio del basket...a ragione!

- Credo sia meglio se continuiamo... - le parole di Uozumi s'interruppero quando un urlo lacerò la quiete della notte, a qualche isolato da loro; immediatamente una figura silenziosa sorvolò le loro teste, provocando terrore negli undici ragazzi che si erano appena incontrati.

Ma Hanamichi sapeva a chi apparteneva quell'ombra: Kaede! Era corso a prendere Evriel! E non poteva lasciarlo solo!

- Maledizione! - urlò correndo nella direzione dell'urlo; gli amici lo seguirono chiedendo ad alta voce cosa potesse essere successo e fornendo le risposte più varie e disparate...ma nessuna veritiera. Nessuno osava pensare che il vampiro...o assassino, avesse agito.

Dopo alcuni minuti videro un ragazzo disteso a terra, tremante: una riserva del Myuradai.

- Cos'è successo? - urlò Hanamichi senza gentilezza, afferrandolo per le spalle; il ragazzo lo guardò sbarrando gli occhi, tremando e muovendosi convulsamente.

- Maledizione, parla! - gli strillò in faccia il rosso; mani robuste lo afferrarono per le spalle sollevandolo di peso, mentre Jin e Kiyota correvano all'angolo della via per cercare gli altri ragazzi. Uozumi s'inginocchiò di fronte al ragazzo terrorizzato, parlando piano.

- Cosa è successo? Dove sono i tuoi compagni?

Il ragazzo mosse una mano tremante, indicando un punto dietro di sé; Akagi lasciò Hanamichi che corse accanto a Kiyota, guardando davanti e sopra di sé.

"Maledizione, volpe, fatti vedere! Dimmi dove sei!"

- Di qua! - urlò Hikoichi chiamandoli da dentro il cortile di una casa; immediatamente tutti lo raggiunsero, solo Kogure e Koshino rimasero accanto al ragazzo steso a terra.

Hanamichi entrò nel cortile scansando la riserva del Ryonan e guardando verso il punto indicato: una scia di liquido scuro macchiava l'erba curata del giardino, risalendo il muro e finendo nel nulla. Sangue.

Un altro movimento sopra le loro teste. Un fruscio. Di nuovo il panico.

E poi un gemito dietro ad una bassa siepe; senza neppure riflettere, Hanamichi la scavalcò atterrando di fianco a Fujima, terreo e spaurito. Lo prese per le spalle costringendolo a guardarlo in faccia.

- Cosa è successo? Di chi è quel sangue?

- Non...lo so...un...un...vam...

Hanamichi capì che non avrebbe ottenuto niente da lui e si rialzò guardandosi intorno.

"Dove sei Kaede? Fatti sentire, fammi un cenno!"

Urla dall'esterno del cortile: e mentre Hanagata si chinava sul numero quattro dello Shoyo, Hanamichi scavalcava di nuovo la siepe correndo verso la strada. Maki, Miyagi e Hasegawa li stavano raggiungendo sostenendo un Sendo sofferente; immediatamente furono circondati dagli altri ragazzi.

- Cosa vi è successo? - esclamò Aida chinandosi sul suo adorato Sendo; Maki rispose ansimando.

- Siamo stati attaccati...un...Kami-sama...un vampiro! Ha ferito Sendo, poi è scappato!

Hanamichi si chinò sul numero sette del Ryonan, osservando le leggere ferite che aveva all'altezza del petto; non sembravano profonde, anche se perdevano parecchio sangue.

- Sta perdendo molto sangue! - esclamò Kiyota guardando oltre le sue spalle, ma Miyagi scosse il capo.

- No, quel sangue non è di Sendo! Vi sono altre macchie estese lungo la strada, come se qualcuno fosse ferito ma si muovesse ad una velocità incredibile. Forse...il vampiro...

Hanamichi sbarrò gli occhi rialzandosi in piedi e guardandosi intorno con frenesia: dov'era Rukawa? Perché non si faceva sentire da lui? Di chi era quel sangue? Suo o di Evriel? Non poteva più aspettare! Doveva trovarlo! Cercò di tornare verso la casa di Rukawa, ma Mitsui gli afferrò un gomito trattenendolo.

- Dove credi di andare, Sakuragi? È pericoloso andare in giro da soli!

- Io...devo andare! Se quel sangue è del vampiro...ecco...

- Seguiremo insieme quelle tracce. Lo troveremo.

- Il...vampiro... - mormorò Sendo stringendo i denti, ma Uozumi gli s'inginocchiò davanti scuotendo il capo.

- Zitto, non parlare: perdi molto sangue! Ora ti porteremo in ospedale!

Hanamichi approfittò di quella distrazione per liberarsi della presa di Mitsui e correre più velocemente possibile verso la casa di Rukawa; lungo la strada vide macchie di sangue sempre più estese, probabilmente nei punti in cui il vampiro ferito si fermava per riprendere fiato...sì, ma quale vampiro? Il suo Kaede, o quel maledetto di Evriel?

Scavalcò il basso cancello che racchiudeva il giardino di Rukawa, poi cercò le chiavi di casa nelle tasche dei pantaloni, ma si accorse che la porta d'entrata era aperta e vi si fiondò letteralmente contro spalancandola. Dentro tutto era buio, ma il rosso accese ogni luce guardandosi intorno con frenesia.

- Kaede! Dove sei? Rispondi!

Urlava con quanto fiato aveva in corpo: il pensiero che vi potesse essere Evriel invece del volpino, non lo sfiorava minimamente; entrò in cucina, nel salotto, nella camera da letto del volpino ed in quella che era stata della madre. Poi sentì un richiamo e s'immobilizzò: proveniva dal sotterraneo! Stupido, era logico che Rukawa si fosse rifugiato là!

Corse come un forsennato per le scale ed entrò come una furia nella stanza: Kaede era disteso sul divanetto logoro e lo aspettava sorridendo.

**********

Nobu O_O - Ma...sono ancora vivo!
Kieran ^^ - Piccolo scherzetto!
Nobu - Non mi ha attaccato!
Kieran - Eh eh eh...
Nobu - ptciu ptciu...grazie, grazie!
Kieran ^//^ - Nobu-chan, smettila! Mi fai diventare tutta rossa!
Nobu - Ho avuto così paura! Però una cosa non la capisco...
Kieran - Non dire niente! Nel prossimo cap. sveleremo ogni mistero...
Nobu - Probabilmente la gente ha già capito chi è il vampiro.
Kieran - Forse...o forse no...
Nobu - Mm...e adesso dov'è quel mostro?
Kieran - Non chiamarlo così! Sai che si arrabbia!
Nobu ^^;;;; - Hai ragione! Ehm...dov'è quell'asso del basket?
Kieran - Adesso non leccare! Che non è poi così bravo!
Nobu - Effettivamente io sono molto meglio!!!!
Kieran - -______-'''


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