Dediche: L'intera fic è per la mia vampira preferita, nonché mio angioletto custode, Tes! ^^

Disclaimer: i personaggi di SD sono di Takehiko Inoue, io scrivo solo per mio diletto e non ci guadagno niente.


Vampire: The Nightmare

di Kieran

Parte 5 di 17


- Non è possibile. - mormorò Hanamichi fissando il nuovo volto di Rukawa: non era poi così diverso dal solito, anche se ora incuteva paura. Evriel lo guardò con soddisfazione.

- Ed ora, Hanamichi? Sei ancora innamorato di lui?

- Innamorato di lui? - ripeté meccanicamente il rosso senza distogliere lo sguardo dalla volpe; Evriel sembrò arrabbiarsi per non essere considerato, ma in quel momento Rukawa reagì: con forza sovrumana, strattonò il braccio con cui il vampiro gli inchiodava la gola, piegandolo all'indietro e rischiando di spezzarlo. Evriel lanciò un grido indietreggiando, ma Rukawa non lo guardò e si lanciò contro Hanamichi buttandolo a terra. Gli inchiodò la mano insanguinata sopra la testa, andando poi a leccare lentamente e con soddisfazione il sangue; Evriel lo guardò per un attimo, poi una risata bassa e gutturale gli salì dalla gola.

- Oh, sì, non potevo assistere ad uno spettacolo migliore: un umano ucciso dal vampiro di cui è innamorato.

Hanamichi alzò il capo spalancando gli occhi quando si trovò a fissare le iridi gialle del volpino.

- Ru...Rukawa...fermati... - mormorò; la volpe lo guardò sogghignando minaccioso, poi aprì la bocca mostrando i canini e si avvicinò al suo collo. E Hanamichi si sentì assalire dalla rabbia: finalmente credeva di aver capito un paio di cose.

Rukawa era sì un vampiro, ma lo diventava se fissava il sangue; e lui non voleva farlo, lo aveva già dimostrato in più di un'occasione. Ma ora Evriel lo stava costringendo ad agire contro la sua volontà e lui non poteva permetterlo...anche perché era la vittima designata!

Fece uno scatto con braccia e gambe cogliendo Rukawa alla sprovvista, e riuscì a liberarsi dalla sua presa; si alzò gettandosi contro Evriel, ma il suo assalto finì nel nulla perché il vampiro si spostò con velocità sovrumana e lo afferrò per una spalla tirandoselo contro il petto. Con il volto a pochi centimetri dal suo, gli sorrise con quella specie di ghigno.

- Sei così bello, Hanamichi. Come hai potuto scegliere lui?

- Cosa ti fa credere che io abbia scelto lui? - chiese piano il rosso guadagnando tempo.

- Il modo in cui pronunci il suo nome...i tuoi occhi quando vengono catturati dai suoi...

- Ti sbagli, Evriel, Rukawa ed io non ci siamo mai sopportati!

- Lo so, so che recitate la parte dei nemici di fronte agli altri, ma dimmi la verità. Tu non lo odi.

Hanamichi esitò: non lo odiava, non l'aveva mai odiato. Anche se gli piaceva fare a botte con lui.

Ma i suoi pensieri furono interrotti: Rukawa si era lanciato contro di loro ed aveva atterrato Evriel trascinando a terra anche lui. Aveva ancora l'aspetto di un vampiro, ma quando parlò la sua voce era sempre la stessa: fredda e cocente.

- Hai voluto che mi scoprissi, Evriel, ed hai commesso un errore: ora che il mio segreto è stato svelato, non c'è più bisogno che mi finga debole.

- Non puoi fare nulla comunque, perché sei solo un mezzosangue! - rispose Evriel urlando e respingendolo. Rukawa fece una capriola in aria finendo a terra con le ginocchia piegate e le braccia fra le gambe: sembrava un predatore pronto a colpire! La sua espressione, inoltre, era molto più che minacciosa.

Evriel lo fronteggiò dimenticandosi di Hanamichi, che ne approfittò per avvicinarsi alla porta; Rukawa non diede segno di averlo visto e si spostò quando l'altro vampiro gli si lanciò contro. Finalmente uscito da quella camera, Hanamichi si alzò in piedi pronto a scappare, ma qualcosa glielo impedì: Rukawa era là dentro e si stava battendo contro un pericoloso vampiro assassino...certo, era un vampiro anche lui ma...non sapeva perché, ma era certo che fosse buono. In fondo aveva avuto molte occasioni per fargli del male, ma non ne aveva mai approfittato.

- Vattene da qui, Sakuragi! Subito!

L'urlo di Rukawa...pensava alla sua salvezza anche in quel momento? Com'era possibile? E lui stava per lasciarlo solo? Tornò sui suoi passi e guardò nella stanza: Rukawa aveva inchiodato Evriel contro la parete, minacciandolo con i suoi lunghi artigli.

- Lascialo in pace, Evriel, se non vuoi che questa volta ti stacchi la testa! - sibilò tetro, ma l'altro non sembrò impressionato.

- Credi di farmi paura, Raziel? Io sono molto più potente di te!

- Forse, o forse no!

- Io ho un sangue puro e nobile, mentre tu sei solo un bastardo! Un sangue impuro! Non avrai mai il mio potere!

- Vuoi verificare?

La sua voce era tetra e sicura; Hanamichi sentì un brivido corrergli lungo la schiena.

Evriel afferrò il polso che gli teneva ferma la gola, ma si bloccò quando il campanello di casa Rukawa suonò. Hanamichi sobbalzò chiedendosi chi potesse presentarsi a quell'ora, ma tornò a guardare nella camera, scorgendo appena il vampiro che se ne andava dalla finestra.

Rukawa si voltò verso di lui ed il suo volto tornò ad essere quello di sempre, notevolmente più gradevole. Gli passò accanto senza dire nulla ed andò ad aprire; Hanamichi si fermò alle sue spalle e rimase sorpreso quando vide chi era l'ospite.

- Ah, sei tu. - disse piatto Rukawa - Cerchi Sakuragi?

- Sì. - rispose solo Yohei Mito; Hanamichi si fece scorgere affiancando Rukawa e l'amico sospirò sollevato.

- Hanamichi, sei scappato senza aspettarmi ed io non ricordavo dove fosse la casa di Rukawa! Ho avuto paura per te!

- Come vedi sto bene; ma stasera mi fermerò qui da Rukawa.

Yohei lo guardò sorpreso e anche la volpe gli lanciò un'occhiata di sbieco.

- Tu...dormi qui? - chiese poi il suo migliore amico e Hanamichi annuì con il capo.

- Sì, hai capito. Ma ti accompagnerò a casa.

- No...no, non ce n'è bisogno: sono qui con la vespa.

- D'accordo...ma vai a casa immediatamente, più veloce che puoi.

- Io...d'accordo...ma sei sicuro di stare bene?

- Benissimo.

Yohei lanciò un'occhiata verso Rukawa, poi saltò sulla moto e tornò verso casa; il volpino guardò Hanamichi fermandosi sulla porta.

- Lo seguo per essere sicuro che Evriel non gli faccia nulla. Tu entra in quella stanza lì in fondo e chiuditi dentro: Evriel non può entrare lì.

Senza dire altro mutò il suo aspetto e seguì Yohei a lunghi balzi.

***

Hanamichi fece come gli era stato ordinato ed entrò in una stanza buia; tastò le pareti trovando l'interruttore e quando finalmente vide qualcosa, scoprì una lunga scalinata che portava verso il basso. Si chiuse la porta alle spalle e scese i gradini lentamente, trovandosi poi di fronte ad un'altra porta; aprì con cautela e fece scattare l'interruttore guardandosi intorno.

Era una stanza non troppo grande, arredata con un divano in un angolo ed uno strano macchinario al centro: in realtà si trattava di due pali di ferro cementati sia al pavimento sia al soffitto, di venti centimetri di diametro. Quattro grosse catene vi erano fissate con ganci enormi, così robusti che neppure un elefante infuriato sarebbe riuscito a spezzarli; due erano fissate più in alto di lui, mentre le altre erano ad una decina di centimetri dal pavimento. Hanamichi le guardò chiedendosi a cosa potessero servire, ma decise di non arrovellarsi inutilmente: avrebbe saputo ogni cosa da Rukawa.

Si sedette sul divano allungando le gambe e chiudendo gli occhi: si sentiva stranamente tranquillo, nonostante sapesse che un sanguinoso vampiro circolava libero per Kanagawa. Ma Rukawa gli aveva detto che lì era al sicuro, e lui gli credeva.

Sospirò: e così Rukawa, il volpino strano, taciturno ed introverso, in realtà era un vampiro. Ecco cosa nascondeva. Ecco perché impallidiva ogni volta che si parlava di sangue; per poco non si mise a ridere quando pensò che invece gli aveva dato del codardo perché ne aveva paura.

Riaprì gli occhi fissando il soffitto imbiancato in qualche modo: Rukawa era un vampiro, ma lui non ne aveva paura. Anzi, ora non temeva più neppure Evriel: ora aveva solo voglia di trovarselo davanti, per spaccargli quel ghigno mostruoso. Doveva vendicarsi per quello che gli aveva fatto! Per aver allungato i suoi artigli su...brividi di ribrezzo lo attraversarono. Come aveva potuto?

Scosse il capo per cancellare quei pensieri ripugnanti, e tornò a pensare a Rukawa: lo avrebbe morso se non si fosse ribellato? Gli avrebbe succhiato il sangue, la sua linfa vitale? Non lo sapeva. Non c'era modo di saperlo. Ma in quel momento il volpino sembrava assolutamente fuori controllo: si era ripreso solo quando lui aveva scostato la mano, nascondendogli la vista del sangue. Si portò la mano ferita davanti al viso, ricordando le sensazioni provate quando la sua lingua setosa l'aveva attraversata: brividi. Ed una voglia strana: il desiderio che quella stessa lingua gli sfiorasse il braccio, le spalle, il collo, il petto; possibile che i vampiri riuscissero a suscitare tali sensazioni nelle loro vittime? Eppure in quel momento non sembrava che Rukawa avesse un qualche interesse sessuale verso di lui. Voleva solo ucciderlo.

Bella consolazione. Davvero.

Un rumore sopra la sua testa lo riportò alla realtà: passi. Evriel era tornato per terminare la sua opera? Oppure era Rukawa? Vista la velocità con cui si muoveva, poteva anche essere tornato. S'immobilizzò seguendo con gli occhi il tragitto che i passi seguivano sopra la sua testa, poi sentì che la porta al piano di sopra era aperta con una chiave ed allora si tranquillizzò.

Pochi istanti più tardi Rukawa entrò nella stanza reggendo due bicchieri contenenti un liquido rosso...e Hanamichi per poco non schiattò. Il volpino gli si avvicinò bevendo da uno dei bicchieri e porgendogli l'altro; il rosso si limitò a fissarlo ed incredibilmente Rukawa gli sorrise sinceramente divertito.

- E' succo d'arancia, do'aho.

Hanamichi lo prese, ma non fidandosi lo annusò: era succo d'arancia...ma ci aveva sciolto dentro qualcosa? Rukawa notò la sua esitazione e riprese il bicchiere, bevendo poi un sorso.

- Non c'è niente dentro! Non ti fidi di me?

- E quando mai l'ho fatto? - ribatté Hanamichi afferrando il bicchiere; il volpino annuì appena con il capo e gli si sedette di fianco sul divano senza guardarlo. Il rosso bevve un sorso di succo, poi lo guardò.

- Ehm...Yohei è al sicuro?

- Sì.

- Evriel? L'hai visto?

- No, ma temo che stasera combinerà qualcosa: era infuriato.

- Perché non può entrare qui?

- Perché questa stanza è protetta contro i vampiri: nessuno di loro può entrare, e nessuno di loro ne può uscire.

- Ma tu sei entrato.

- Perché io sono un mezzosangue ed ora ho le mie sembianze umane; ma guarda con attenzione ogni parete di questa stanza, il soffitto, il pavimento e la porta.

Hanamichi si guardò intorno con attenzione, ma sul momento non vide nulla di strano; si concentrò sul soffitto e finalmente credette di scorgere qualcosa: un disegno, fatto con una vernice lucida trasparente...almeno credeva. E raffigurava...la stella a sei punte, chiusa da un cerchio. Un simbolo magico, se non sbagliava.

- Quello può tenere lontani i vampiri?

- Sì.

- E quel macchinario lì al centro, a cosa serve?

Sul momento Rukawa sembrò imbarazzato, poi il suo volto diventò triste mentre fissava il pavimento rispondendogli.

- Serve per tenermi incatenato durante le notti di luna nuova.

Hanamichi corrugò la fronte, non riuscendo a capire, e si sporse verso di lui reggendo il bicchiere con entrambe le mani.

- Puoi spiegarti meglio?

"Incredibile, sembriamo quasi amici."

Rukawa sospirò, sempre guardando il pavimento.

- Durante le notti di luna nuova, io divento un vampiro, senza potermi opporre.

- Ma tu puoi controllarti...almeno credo...

- Sì, certo, ma quando la luna non c'è, la sete di sangue pervade il mio corpo e divento molto...pericoloso...

- Diventi come Evriel? - chiese piano Hanamichi e Rukawa lo guardò con una strana espressione affranta.

- No...lui è un vampiro puro, sa perfettamente quello che fa, quando sceglie la sua vittima; io non ricordo nulla di quello che succede nelle notti di luna nuova. Se non m'incatenassi a quella macchina, probabilmente farei una carneficina.

Hanamichi rabbrividì al tono in cui Rukawa pronunciò quelle parole: sembrava infinitamente triste, ma allo stesso tempo desideroso di sangue...possibile? Decise di cambiare argomento, per non rischiare che il volpino si facesse idee nocive per la sua salute.

- Ehm...perché quel mostro ti chiama Raziel?

- E' il mio nome da vampiro; il nome che mi diede mio padre.

- Tuo...padre? Quindi tuo padre sapeva?

- Sì, mio padre era uno dei Cinque Signori della Notte...proprio come Evriel.

- I Cinque Signori della Notte?

- E' il modo in cui sono chiamati i cinque vampiri più potenti del pianeta; ma ora ne sono rimasti solo due. Uno è Evriel, l'altro si chiama Gamariel e vive in Europa; gli altri furono sterminati dai cacciatori di vampiri, nel secolo scorso.

- Anche tuo padre?

- No, mio padre fu ucciso da Evriel subito dopo aver "tradito"! S'innamorò di un'umana, ma, invece di renderla una "schiava", decise di sposarla così com'era, infrangendo le leggi dei non-morti. E dopo un paio di mesi nacqui io.

- Ma...tua madre sapeva che tuo padre era un vampiro?

- Sì, certo. Ti sembra impossibile che si sia innamorata di lui?

- Beh, non so: tuo padre ti somigliava? Cioè: aveva sempre l'aspetto di un vampiro o poteva diventare umano?

- Aveva anche un aspetto umano, come tutti i vampiri: ed era la mia copia, con l'unica differenza degli occhi. I suoi erano verdi.

"Un vero pezzo di fi..."

- Scusa, ma...quanti anni hai tu?

Rukawa lo guardò inarcando un sopracciglio.

- Sedici. - rispose solo; Hanamichi tossicchiò imbarazzato. Aveva pensato che ne avesse almeno un centinaio...

- Ehm...e sei nato così?

- Sì...ma quanto durerà ancora questo interrogatorio?

- Finché non avrò saputo tutto quello che voglio: quindi mettiti comodo!

**********

Kieran ^^;;;; - Una piccola precisazione: probabilmente qualcuno avrà notato una certa...ehm...somiglianza fra il nome vampiresco di Rukawa e quello di un altro personaggio che niente ha a che vedere con i manga...non è un caso e non è neppure una scopiazzata. È semplicemente un omaggio ad uno dei personaggi che io più adoro e che mi ha fatto battere il cuore! Anche se, qualcuno di voi starà pensando, probabilmente ho il gusto dell'orrido, visto che il personaggio in questione è un vampiro sciolto nell'acido, senza più carne sulle ossa, con una sciarpa avvolta intorno alla metà inferiore del viso per nascondere la mancanza della...mandibola! Ma è così figo!
Nobu - Altro che gusto dell'orrido! La descrizione di quel tipo fa leggermente venire il voltastomaco.
Kieran - Sì, ma lo devi vedere! Siccome è morto, può passare dal mondo reale a quello spirituale come gli pare, e per riuscire a rimanere nel mondo dei vivi deve aspirare le anime dei morti! Mamma che figone!
Nobu - Tu sei pazza!
Kieran - Forse! Aaaaaahhhh...Reziel... ©////////©


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