Dediche: L'intera fic è per la mia vampira preferita, nonché mio angioletto custode, Tes! ^^

Disclaimer: i personaggi di SD sono di Takehiko Inoue, io scrivo solo per mio diletto e non ci guadagno niente.


Vampire: The Nightmare

di Kieran

Parte 2 di 17


La porta della palestra si aprì con uno scatto e Kogure n'entrò correndo come un pazzo, agitando un giornale: sembrava sconvolto, aveva il fiatone e sudava come se avesse corso per ore intere.

- Ragazzi! Ragazzi! Avete letto il giornale? - urlò fermandosi di fronte ad Hanamichi e Miyagi; in palestra c'erano solo loro due e Rukawa, il resto della squadra era ancora negli spogliatoi, mentre Ayako ed il coach non erano ancora arrivati. Hanamichi guardò il vice capitano inarcando le sopracciglia.

- Ehi, quattrocchi, cosa ti prende? Sembra che tu sia scappato da un fantasma!

Kogure appoggiò le mani sulle ginocchia, riprendendo fiato e Miyagi prese il giornale dalle sue dita leggendo il titolo in prima pagina.

- Merda...una riserva del Kainan è morta... - mormorò dopo alcuni istanti; Hanamichi sobbalzò e anche Rukawa smise di palleggiare.

- Sì! - esclamò Kogure riprendendosi un po' - E' stato ucciso!

- Parli della riserva del Kainan? - chiese greve Akagi uscendo dagli spogliatoi con il resto della squadra ed avvicinandosi ai tre; Kogure annuì con il capo e Hanamichi s'infilò le mani nei pantaloncini.

- E com'è successo? È stato investito?

- No! È stato proprio ucciso! - esclamò Kogure prossimo all'isterismo - Hanno ritrovato il suo corpo sulla spiaggia, questa notte! Ed era...era senza sangue!

- Morto dissanguato...poveretto... - mormorò Mitsui, ma Kogure scosse il capo.

- No, non è morto dissanguato! Non c'erano tracce di sangue intorno al suo corpo! E non c'erano tagli sui suoi polsi od in altre parti del suo corpo...solo due buchi sulla sua gola: qualcuno ha aspirato tutto il suo sangue!

Per un attimo nessuno parlò, però poi Hanamichi afferrò la camicia di Kogure attirandolo vicino a sé.

- Ehi, quattrocchi, perché non cerchi di riprenderti? Ti rendi conto di quello che dici? Stai per caso alludendo ad un vampiro?

Kogure lo guardò senza parlare, ma Akagi prese il polso di Hanamichi guardandolo negli occhi.

- Non è un'idea sua, c'è scritto su tutti i giornali.

Hanamichi lasciò la presa su Kogure, sbuffando infastidito.

- Certo, ma i giornali scrivono certe stronzate solo perché ci sono imbecilli come voi che ci credono!

- Non abbiamo detto che ci crediamo! - esclamò Mitsui risentito - Stavamo solo parlando e riferendo quello che altri scrivono!

Hanamichi lo guardò inarcando un sopracciglio, con la netta sensazione che la guardia non la stesse raccontando giusta; lanciò poi uno sguardo alle proprie spalle e vide che Rukawa era fermo sotto canestro e stringeva il pallone fissando il vuoto. Dalla sua espressione e dal colore della sua faccia, sembrava prossimo a svenire.

- Ehi, volpe! Qualcosa che non va? - chiese strafottente; Rukawa sembrò sobbalzare al suono della sua voce e lo guardò con occhi quasi spiritati. Kogure si accorse del suo stato e gli si avvicinò.

- Rukawa, ti senti bene?

- Sì...

- Stai pensando a tutto quel sangue, volpe? Ehi, non è che sei un po' troppo sensibile?

- Piantala, Sakuragi! - esclamò Akagi - Rukawa, sei sicuro di stare bene? Vuoi andare a casa?

Rukawa guardò il suo capitano annuendo appena con il capo, poi si chiuse negli spogliatoi; Mitsui rivolse uno sguardo sprezzante ad Hanamichi.

- Sei proprio un idiota! Perché continui a ridicolizzarlo in quel modo?

- Non è colpa mia se è una femminuccia!

- Ma non c'è bisogno che tu continui e prenderlo in giro per il suo problema! - esclamò Miyagi che aveva finito di leggere l'articolo.

- Come? Perché difendete tutti quell'imbecille? Non sta simpatico a nessuno di voi, se non sbaglio!

- E' vero, ma finalmente abbiamo trovato qualcosa d'umano anche in lui...

***

Subito dopo l'allenamento, la squadra dello Shohoku andò alla scuola del Kainan, per porgere le condoglianze per la morte del loro giocatore; quando arrivarono, trovarono già le squadre del Ryonan, dello Shoyo e del Myuradai. Erano tutti radunati in palestra e stavano parlando di quello che era accaduto, con voci che sembravano appena sospiri; quando li vide entrare, Maki si diresse verso di loro cercando di abbozzare un sorriso. Akagi gli strinse la mano con espressione grave.

- Abbiamo letto la notizia, e ci dispiace molto.

- Sì, una vera tragedia. - mormorò piano Maki; Hanamichi si guardò intorno scrutando i volti in palestra. I giocatori del Kainan sembravano distrutti, perfino Nobu-scimmia aveva una faccia tetra; Fujima stava parlando piano con Jin ed anche Sendo non aveva più il suo sorriso stampato in faccia...strano, aveva sempre creduto che fosse una paresi.

Si concentrò sulle parole che Maki scambiava con il capitano.

- La polizia ha interrogato tutti noi, forse crede che qualcuno dei suoi compagni abbia potuto...oddio, è così incredibile!

- Sì...soprattutto quello che scrivono i giornali. - mormorò Akagi; Maki lo guardò negli occhi, estremamente serio.

- Quello che c'è scritto è vero: è stato un vampiro!

Per un attimo nessuno parlò, colpito dalla convinzione con la quale Maki aveva pronunciato quelle parole; poi, però, Hanamichi gli si avvicinò con sguardo duro.

- So che sei sconvolto, Maki, ma non puoi dire certe idiozie! Vampiri! I vampiri non esistono! È stato qualcuno che si è divertito a...torturarlo! Che vuole spaventare tutti quanti! Un maniaco, un pazzo, ma non un vampiro!

Fujima, silenzioso e leggero, gli si era affiancato.

- Come fai ad esserne così sicuro? - chiese solo e Hanamichi lo guardò sorpreso.

- Anche tu? Ma state impazzendo tutti quanti? Da quando credete alle favole?

- Queste non sono favole...sono incubi.

***

Era ormai buio quando Hanamichi scese dal treno e si diresse verso casa sua: la sua mente era occupata da tutti i pensieri che quella giornata strana gli aveva provocato. Vampiri! Perché sembrava che tutti quanti credessero ad una sciocchezza del genere? Eppure non erano più dei bambini, non avrebbero dovuto credere a simili scemenze! Ma Maki era più che convinto, quando aveva detto che i giornali avevano ragione, e Fujima gli aveva dato corda. Proprio Kenji Fujima, il ragazzo più posato che avesse mai conosciuto in tutta la sua vita! E Maki! Bah, non capiva il motivo di tutte quelle convinzioni!

Poi la sua mente tornò alla reazione di Rukawa, quando aveva sentito la notizia...possibile che si fosse sentito male, solo per avere sentito parlare di dissanguamento? Non è che, invece, aveva avuto una fifa blu dei vampiri? Divertente! Oh sì, sarebbe stato molto divertente! Rukawa, imbattibile, ferreo, duro, che aveva paura di sangue e vampiri! Da scompisciarsi!

I suoi pensieri s'interruppero quando passò accanto al campetto da basket che distava poche centinaia di metri da casa sua: uno dei cespugli che lo circondavano si stava muovendo come se all'interno vi fosse stato qualcuno. Hanamichi si fermò a guardarlo, pensando che fosse un cane od un gatto; però, forse...

"Idiota, ti sei lasciato condizionare dalle chiacchiere! Non mi diventerai fifone come Rukawa?"

Sorrise e ricominciò a camminare, ma sentì un gemito provenire proprio da quel cespuglio e di nuovo si fermò sentendo un brivido lungo la schiena.

"Saranno due imboscati! Vattene, idiota, non disturbarli!"

Ma chi si sarebbe imboscato dietro un cespuglio che dava sulla strada? Strinse il pugno che stringeva le cinghie della borsa, immobile come una statua.

"Basta! Sei davvero un codardo! Vai a vedere cosa c'è, vedrai che salterà fuori solo un randagio!"

Ordinò alle sue gambe di muoversi, ma ne ottenne solo un piccolo passettino: ora cominciava davvero ad incavolarsi! Lui non era una mammoletta! E non credeva alle stronzate dei vampiri!

"Giusto, ma se non è un vampiro, allora è un assassino in carne ed ossa!"

"Sì, ma nessuno può avere la meglio su di te, non dimenticarlo!"

Finalmente si sentì un po' più sicuro e si avvicinò al cespuglio cercando di aguzzare tutti i sensi: ora il cespuglio non si muoveva più, ma non ne era uscito niente.

"Era solo il vento"

Una menzogna: non c'era un alito di vento! E neppure uno spicchio di luna ad illuminare la notte. Ma la sua mente cercava di rassicurarlo e Hanamichi lo accettò; si fermò davanti al cespuglio, che gli arrivava a metà del petto, e si alzò sulle punte dei piedi per guardare oltre. In quel momento un'ombra gli balzò davanti e lui lanciò un urlo finendo col sedere sulla strada scura; l'ombra gli passò sopra la testa scavalcandolo e lui si voltò indietro per vedere a chi appartenesse, ma non vide assolutamente niente!

- Ma che diavolo... - mormorò più sorpreso che spaventato; si rialzò pulendosi il retro dei pantaloni, ma prima di raccogliere la borsa, si sporse sopra il cespuglio guardando al di là. Ed improvvisamente il sangue defluì dal suo viso.

- Ommioddioommioddioommioddioommioddioommioddioommioddio! - urlò aggrappandosi ai rovi pungenti del cespuglio: immediatamente, si piegò di lato e rigettò la cena.

***

Era seduto sul sedile posteriore di un'auto della polizia, con le gambe di lato ed i piedi piantati a terra; qualcuno gli aveva messo una coperta sulle spalle, ma non ricordava chi né quando. Notava appena la confusione intorno, perché aveva i sensi assopiti: ricordava di un'iniezione alla spalla, forse gli avevano somministrato dei calmanti. E li ringraziava per questo, perché finalmente si sentiva un pochino meglio: ma l'immagine che si era trovato davanti guardando oltre il cespuglio, non lasciava un attimo la sua mente.

Un poliziotto si accucciò davanti a lui, sorridendogli paterno.

- Come stai? Va meglio? - gli chiese gentile e Hanamichi lo guardò annuendo con il capo - Te la senti di raccontarmi cos'hai visto?

- Poco. - mormorò il ragazzo e l'uomo gli appoggiò una mano sul ginocchio.

- So che preferiresti dimenticare tutto, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto per incastrare il bastardo che ha fatto quello scempio.

- Sì...io...ho visto un'ombra...mi ha scavalcato e sono caduto a terra...poi ho guardato dietro la siepe...

Strinse gli occhi sentendosi assalire da un conato improvviso: il corpo nudo, gli occhi spalancati, senza iridi, la bocca aperta con una scia di bava che scendeva da un angolo, l'erezione, le braccia e le gambe allargate...tutto gli si ripresentò davanti agli occhi, vivido come una fotografia.

- Calmati, Hanamichi: è tutto passato. - mormorò piano il poliziotto; Hanamichi riaprì gli occhi guardandolo.

"Come sa il mio nome?"

"Scemo gliel'hai detto tu prima!"

- E' stato lui...il vampiro? - chiese solo; l'uomo scosse il capo.

- Non esistono i vampiri, dovresti essere abbastanza grande da saperlo: è un uomo...no, non è un uomo! È un mostro! Un maniaco, un pervertito malato di mente! Una carogna! Che si diverte a salassare le sue vittime. Ma noi lo prenderemo e gli faremo scontare tutta la sua malvagità!

Hanamichi annuì con il capo, per niente sollevato; il poliziotto ricominciò con l'interrogatorio.

- Hai detto che un'ombra è uscita da quel cespuglio e ti ha scavalcato, giusto? Non ti sei voltato per vedere chi fosse?

- Sì, l'ho fatto, ma non ho visto nessuno.

Il poliziotto corrugò la fronte.

- Qualcuno ha spiccato un salto così alto da riuscire a scavalcarti e poi è sparito...quanto sei alto, Hanamichi?

- Un metro e...ottantotto...

- Bel salto! - esclamò stranamente divertito il poliziotto; Hanamichi cominciò a sentirsi inquieto. Credeva alle sue parole che sembravano inverosimili anche alle sue orecchie?

- Voi...sospettate di me? - chiese impaurito, ma il poliziotto sgranò gli occhi afferrandogli le braccia.

- NO! - esclamò quasi urlando - Non farti strane idee, Hanamichi! Se ti sembro un po' scettico è solo perché...beh, credo che la tua mente sia così confusa che si sta inventando certi particolari...

- Non è così signore, glielo posso assicurare! - replicò Hanamichi un po' tranquillizzato - Io ho sentito dei rumori ed all'inizio ho pensato ad un animale randagio: poi ho sentito un gemito, un lamento ed ho creduto si trattasse di una coppia. Ma capisce...chi si metterebbe dietro ad un cespuglio sul ciglio della strada? Avevo un po' paura, lo ammetto, così per mostrare a me stesso il mio coraggio, ho deciso di vedere cosa ci fosse là dietro. Mi sono avvicinato piano, senza fare rumore, ma quando mi sono sporto per vedere oltre la siepe, qualcosa ha fatto un salto ed io mi sono spaventato cadendo all'indietro. Mi ha scavalcato! Mi è passato sopra la testa! Ed io mi sono voltato incredulo, chiedendomi quale animale potesse fare balzi così alti...ho pensato ad un gatto...quando non ho visto niente mi sono rialzato ed ho guardato oltre la siepe per pura curiosità...ommioddio...

Di nuovo quell'immagine, di nuovo il senso di nausea...si sarebbe mai ripreso? Avrebbe mai dimenticato?

Il poliziotto annuì con il capo.

- Hanamichi, per ora puoi andare a casa, se ci servirà qualcos'altro ti richiameremo... - un'esitazione, poi un sorriso stentato - Abbiamo chiamato casa tua ma non ha risposto nessuno; i tuoi non ci sono?

- No, i miei sono morti.

- Oh, mi dispiace. Credi di riuscire a stare da solo in casa?

- Ecco...

- Se vuoi posso incaricare uno dei ragazzi di portarti da qualche tuo amico.

Hanamichi pensò alla sua casa vuota, al letto silenzioso, alla paura che certamente non lo avrebbe lasciato dormire; annuì con il capo.

- Sì...grazie...vorrei che mi portaste dal mio migliore amico, Yohei Mito.

**********

Hana - Mamma che brividi!
Kieran - E' già...e che schifo!
Hana - Lo dici a me? Mi hai costretto a guardare un cadavere!
Kieran - Lo so, ma il protagonista sei tu! Chi altri doveva vederlo?
Hana - Non so...Nobu-scimmia?
Nobu - Ehi, io sono già scioccato per la morte del mio compagno!
Hana - Sì, ma tu non l'hai visto nudo con...brrrrrrr non me lo ricordare!
Kieran - Basta voi due, non avete ancora visto niente!
Hana - C'è di peggio?!


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