Dediche: L'intera fic è per la mia vampira preferita, nonché mio angioletto custode, Tes! ^^

Disclaimer: i personaggi di SD sono di Takehiko Inoue, io scrivo solo per mio diletto e non ci guadagno niente.


Vampire: The Nightmare

di Kieran

Parte 1 di 17


Il pavimento del corridoio era appena stato lavato ed era ancora bagnato, quando Hanamichi svoltò l'angolo correndo come un forsennato per arrivare in classe prima che la campanella suonasse.

"Merda, se arrivo in ritardo di nuovo, è la volta che mi sospendono!" pensava accelerando il passo; ma il suo piede slittò mentre svoltava verso sinistra, e finì lungo disteso sul pavimento, scivolando scompostamente ed andando a sbattere con la fronte contro un termosifone.

Svenne per un attimo, ma quando riaprì gli occhi credette d'essere preda di un terribile incubo: Kaede Rukawa era chino su di lui e gli premeva qualcosa sulla fronte.

- Do'aho, come ti senti? - chiese piano, quasi senza interesse; Hanamichi avrebbe voluto scansarlo, ma il dolore alla testa diventò lancinante e non poté evitare di chiudere gli occhi gemendo. Qualcun altro gli mise una mano sul petto per tenerlo fermo.

- Non devi muoverti, senpai, vado a chiamare qualcuno. - la voce di una ragazza; ma quando riaprì gli occhi, vide solo lo svolazzo della sua gonna.

- Sto bene! - mormorò guardando Rukawa con astio - Non mi serve il tuo aiuto.

- Non te l'avrei dato se quella ragazza non mi avesse costretto!

- Baka, togliti dalle palle!

- Con piacere!

Si rialzò raccogliendo la borsa e si avviò senza fretta alla sua aula; Hanamichi cercò di alzarsi, ma un senso improvviso di nausea lo inchiodò a terra. Ma non voleva mostrarsi debole di fronte alla volpe! Si appoggiò al termosifone contro il quale era andato a sbattere e si ritrovò con la mano umidiccia: sangue. Il suo. Si sfiorò la fronte nel punto in cui pulsava e ritrasse le dita sporche di sangue; guardò il fazzoletto che gli era scivolato quando si era raddrizzato a sedere e, seppur con riluttanza, se lo appoggiò di nuovo sulla fronte, alzandosi molto lentamente.

Di nuovo il senso di nausea. Di nuovo il dolore pulsante alla testa. Non sarebbe riuscito ad andare da nessuna parte.

Barcollò e si appoggiò pesantemente alla finestra chiusa alle sue spalle; Rukawa sentì il rumore e si voltò con sguardo infastidito. Lo guardò per un attimo, esitando, poi sospirò e tornò verso di lui.

- Idiota, appoggiati a me: ti porto in infermeria.

- Non mi serve il tuo aiuto!

- Se ti lascio qui mi accuseranno d'omissione di soccorso! Purtroppo c'è un testimone che mi ha visto!

Senza gentilezza prese il braccio del rosso e si chinò passandovi sotto con la testa, poi gli cinse la schiena con il proprio braccio destro e lo aiutò a raddrizzarsi. Hanamichi si mantenne rigido al suo fianco, detestando quella situazione: cazzo con tutte le persone che potevano essere presenti, proprio Rukawa? La sua solita sfortuna!

Quando raggiunsero l'infermeria, non c'era nessuno. Rukawa lo aiutò a sedersi sul lettino inamidato, gli appoggiò la borsa accanto ai piedi e si voltò per andarsene; Hanamichi si sentì tremendamente combattuto. Merda, il volpino lo aveva aiutato, in fondo!

- Non ti aspetterai che ti ringrazi. - esclamò con astio; Rukawa si voltò a guardarlo.

- No di certo.

- Bene.

Rimasero a guardarsi per qualche istante, poi Hanamichi si tolse il fazzoletto dalla fronte costatando che era ormai inservibile. A quella vista Rukawa impallidì ed il rosso se ne accorse.

- Hai paura del sangue, volpe? Guarda che non ti fa niente!

- Piantala, non sai quello che dici!

- Ah no? Guarda che faccia! Sei più bianco del solito!

Rukawa scosse il capo indietreggiando, ma ormai sembrava non poter più distogliere gli occhi da tutto quel sangue. Hanamichi cominciò a preoccuparsi: forse aveva un po' esagerato. Rukawa sembrava davvero scosso.

- Ehi, volpe, prendi fiato e calmati! È solo sangue!

- Sangue...

La sua voce era bassa e roca. Non sembrava più spaventato, anche se era lontano dall'essere tranquillo: i suoi occhi sembravano appannati, mentre si spostavano con insistenza dal suo taglio al fazzoletto grondante. Senza saperne il motivo, Hanamichi si coprì la ferita con una mano, mentre si portava il fazzoletto dietro la schiena: l'espressione di quel volto pallido cominciava ad inquietarlo.

Come risvegliato da quel gesto, Rukawa sbatté le palpebre guardandolo in faccia con occhi di nuovo limpidi. Il suo viso, però, esprimeva un'angoscia così profonda che Hanamichi si sentì in colpa senza conoscerne il motivo. Senza dire una parola, Rukawa corse fuori della stanza.

***

"Avevo sentito dire che certa gente sviene alla vista del sangue, ma non me lo sarei mai aspettato dalla volpe! Eh, eh, potrei prenderlo in giro per il resto dei suoi giorni! Ah ah, finalmente sono superiore in qualcosa! No...cioè... nell'ennesima cosa!"

L'infermiera tornò dopo cinque minuti, accompagnata da una ragazzina con corti capelli neri, piuttosto in carne, anche se lontana dall'essere grassa. Hanamichi si era disteso sul letto per cercare di calmare il mal di testa, ma era così concentrato a studiare la reazione avuta da Rukawa, che non le sentì arrivare.

- Senpai, eccoti! Ti abbiamo cercato dappertutto!

Guardò la porta d'entrata dove si era fermata la ragazzina sconosciuta: ma ne riconobbe la voce. Mentre si metteva seduto e l'infermiera gli tamponava la ferita, la guardò meglio: carina.

- Tu sei la ragazza che mi ha soccorso. - disse e lei annuì con il capo.

- Sì, mi chiamo Megumi; dov'è l'altro senpai...Rukawa?

- Lo conosci?

- E chi non lo conosce? - rispose arrossendo la ragazzina; Hanamichi sbuffò. Un'altra delle tante!

- E' tornato in classe. E tu? Non hai lezione?

- Sì, ma volevo essere sicura che stessi bene...ah, non so il tuo nome, senpai...

- Hanamichi Sakuragi, e non chiamarmi senpai, sono una matricola.

"Merda, il ghiacciolo lo conoscono tutti! Io, il grande genio, devo sempre presentarmi! Proprio non capisco!"

- Sono contenta che tu stia bene, Hanamichi; se vuoi posso andare nella tua classe per avvisare il tuo professore.

- Oh cacchio! Quello mi avrà già messo una nota! Per favore, vai a dirgli cosa mi è successo, altrimenti rischio di essere sospeso!

- Oh, ma devi fare molti ritardi per correre un rischio del genere.

Hanamichi le sorrise.

- Infatti.

***

L'infermiera gli impose di non allenarsi, perché aveva perso molto sangue ed era un po' debole; Hanamichi si sentiva benissimo, a parte il mal di testa osceno, ma ne approfittò per starsene seduto ad osservare attentamente i suoi compagni di squadra. Voleva cogliere ogni loro gesto, per carpire i loro trucchi; ma Ayako non lo lasciò in pace per molto.

- Visto che sei qui senza fare niente, perché non mi aiuti a mettere ordine nel ripostiglio?

- Non posso, devo stare a riposo.

- Scansafatiche, non ti farò stancare!

- Spiacente, lo farei volentieri...ma proprio non posso!

In quel momento un pallone gli fu lanciato proprio addosso e lo scansò per un pelo; Rukawa era fermo di fronte a lui, guardandolo ansimante. Hanamichi s'infuriò.

- Beh, volpe? Hai deciso di farmi fuori?

- Mm...rilanciami il pallone.

- Cosa?! È tutto quello che sai dire?

Rukawa sbuffò ed andò a prendersi il pallone da solo; Hanamichi strinse i pugni. Aveva dimenticato di poterlo prendere in giro di fronte a tutti quanti!

- Ehi, volpe, come ti senti? Ti è passata la fifa? - esclamò a voce alta, in modo di farsi sentire da tutti; Rukawa non lo degnò di uno sguardo tornando ad allenarsi.

- Sembri ancora pallido: vuoi un po' del mio sangue?

Rukawa si voltò con occhi spalancati: sembrava fosse stato colpito a tradimento! Hanamichi lo guardò sogghignando, ma il volpino continuò a fissarlo deglutendo.

- Ops, non dovevo dirlo? Svieni anche a sentire la sola parola? Mi dispiace!

- Si può sapere cosa stai blaterando, imbecille? - ringhiò Akagi scocciato dall'interruzione dell'allenamento; Hanamichi lo guardò senza cambiare espressione.

- Oh, niente, non vorrei proprio che voi pensaste che il volpino è un codardo.

- Io ti... - esclamò furibondo Rukawa avvicinandosi, ma Ayako si frappose.

- Hanamichi ha perso molto sangue ed è debole, Rukawa! Rimanda a domani la scazzottata! E tu piantala di approfittarne perché lui non può farti niente!

- Cosa?! Io non ne sto approfittando! Può benissimo saltarmi addosso, non me ne starò certo immobile mentre mi pesta...ma tanto non lo farà, vero? La piccola volpe non vuole farmi sanguinare...ha paura del sangue!

I componenti dello Shohoku guardarono Rukawa con espressioni interrogative ed il volpino strinse le dita intorno al pallone, tanto che le unghie sbiancarono. Hanamichi continuò a fissarlo sogghignando e dopo pochi secondi Rukawa lasciò cadere a terra il pallone dirigendosi verso gli spogliatoi. Akagi cercò di fermarlo.

- Dove vai, Rukawa? L'allentamento è appena cominciato!

Ma Rukawa non rispose e sparì negli spogliatoi; il capitano si voltò verso Hanamichi.

- Idiota, dovevi proprio sfotterlo davanti a tutti?

- Certo, altrimenti che gusto c'era?

**********

Kieran - Che bast**do!
Hana - Ahaha! Finalmente mi comporto con normalità! Basta essere sdolcinato!
Ru - Io non ho paura del sangue!
Kieran - Io non l'ho mai detto!
Ru - Ma Hana non fa altro che ripeterlo! E non è vero!
Kieran - Non badare a quello là! Sai che parla tanto per fare qualcosa!
Hana - Ehi, voi due! Di solito non vi sbranate? >__<
Kieran - Oggi mi sento gentile.
Ru - E se non mi provoca, perché dovrei farlo io?
Kieran - Veramente, di solito, sei tu quello che comincia.
Ru - Certo, ma solo perché tu scrivi str****te!
Kieran - Cosa?! Ma io ti...
Hana - Così va bene! ^__^


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