Disclaimers: cosa posso dire i personaggi sono di mia invenzione … nooooo non è vero PURTROPPO sono di Inoue sensei eccetto Shinji, Janette e Yumi che sono miei (almeno loro) e non esistono nel manga. L’unica cosa che devo è che ovviamente non c’è alcuno scopo di lucro. Se per caso qualcuno ha il coraggio di leggerla e volesse dirmi qualcosa un commento un complimento, che è sempre ben accetto, può farlo inviandomi una e-m@il alla mia posta 
 
Buona lettura!!!


Un trauma difficile da superare

parte II

di Nobuko

 

CAPITOLO 2/12

 

Erano ormai 2 settimane che Mitsui viveva a casa Karukoma e ancora non si decideva a parlare di ciò che era successo quella mattina, finché una notte…

- che succede Shinchan?-

- sta di nuovo piangendo -

- lo fa tutte le notti ormai-

-… è disperato-

- pensi che …-

- si penso che sia stato violentato, l’ ho pensato dalla prima volta che l’ ho incontrato e gli ho prestato soccorso dietro quel secchione in quel vicolo- rispose Shinji convinto

-senti io ci vado a parlare-

- aspetta-

- no Shinji tu sarai anche un bravo psichiatra ma solo se le persone vengono da te nel tuo studio proprio per parlare-

- non è vero-

- certo che è vero, tu non riesci a estrapolare confessioni che uno non direbbe mai-

- e tu che ne sai?-

- lo so tranquillo senti io vado tu torna a dormire ok? Nessuno meglio di me sa farsi raccontare i segreti-

- va bene vai-

Così Yumi uscì dalla loro camera e si avviò verso quella del ragazzo. Esitò un attimo ma poi si armò di coraggio e aprì la porta, vi entrò e la richiuse dietro di se sbattendola dopo qualche secondo.

Si avvicinò al letto dove vi si sedette

- so che non vuoi parlare, ti si legge negli occhi anche se ora è buio, però penso che dovresti farlo perché … bhe fa bene parlare con qualcuno e poi sei in casa mia e io sono dell’opinione che se la padrona di casa sente il suo ospite piangere debba andare da lui e cercare di capire perché pianga e provare a consolarlo non trovi? Comunque io aspetto, quando vuoi parlare inizia tanto io sono qui e ci resterò tutta la notte anche perché non ho sonno-

- resterai qui finché non parlerò vero?

- oh si, hai afferrato il concetto-

- ma poi mi prometti che mi lascerete in pace-

- vedremo da cosa tu dirai ora, ma puoi star sicuro che una volta che hai esposto il tuo problema ti sentirai meglio e ci vorrai intorno, sia me che Shinji, vedrai, però ora inizia a parlare va bene?-

- ok … io studio allo Shohoku dove c’ è un club di basket che io frequento- fece un lungo sospiro- 2 anni fa dovetti lasciarlo per un infortunio e cominciai a frequentare un gruppo di teppisti a cui poi mi unii. Con loro ho fatto cose di cui, veramente, mi vergogno. Poi sono tornato con la mia squadra di basket e ho lasciato la banda di teppisti, solo che pian piano tutti i casini che ho combinato mi si stanno ritorcendo contro e ora mi si è ritorto contro il più grave così sono arrivato al culmine di tutto-

- cioè?- chiese Yumi preoccupata

- 2 settimane fa stavo tornando a casa dopo gli allenamenti, solitamente passo sempre per un vicolo ceco, in realtà non lo è perché io conosco il modo per passarci, comunque passo per quella stradina e vengo accerchiato da una banda che io con i miei amici avevamo costretto ad andar via dal territorio mandandoli all’ospedale. Loro volevano vendicarsi di quello che avevo fatto loro così prima mi hanno massacrato di botte e poi …- scoppiò a piangere tra le braccia di Yumi che cercò di consolarlo.

Quando si calmò riprese il racconto

- loro… loro mi… mi hanno violentato, mi hanno violentato, mi hanno violentato, mi hanno violentato, mi hanno violentato… -

Continuava a ripetere lui

- shh ho capito calmati calmati ho capito calmati calmati- lo consolò la ragazza.

- non riuscivo a muovermi ho tentato di alzarmi ma non ce l’ ho fatta mi faceva male dappertutto-

- bravo sfogati piangi e calmati dai-

Andarono avanti per un bel po’ piangendo finché Hisashi non disse

- mi sento così sporco dentro perché?-

- oh tesoro mio no non dire così io e Shinji ti aiuteremo vedrai-

- vi ringrazio-

- tranquillo ok? ti staremo vicino-

Dopodiché Hisashi si addormentò con un peso in meno che gravava sul suo cuore.

 

Il mattino dopo Yumi uscì dalla stanza di Hisashi nella quale aveva dormito e si trovò subito davanti Shinji, molto preoccupato.

- allora te l’ ha detto?-

- si me l’ ha detto-

- e allora?-

- avevi ragione tu, l’ hanno violentato per vendetta di un affronto che lui aveva fatto a dei ragazzi quando è stato un teppista-

- è stato un teppista?-

- già…-

- maledetti, da denuncia-

- Shinchan si sente sporco dentro ha bisogno di te come psichiatra-

-lo so ha subito un brutto trauma… sarà difficile e bisogna avvertire i genitori saranno in pensiero ormai sono passate due settimane ho voluto aspettare che stesse meglio e ormai anche l’emorragia è passata, solo vorrei farlo senza che lui lo sapesse-

- non sarebbe meglio che intanto lo mandassimo a scuola saranno preoccupati non credi?-

- si hai ragione vado ad avvertirlo- così dicendo andò in camera del ragazzo

- ciao come stai?-

- benino, meglio di prima almeno… lo sai?-

- si, senti che ne dici te la senti di andare a scuola? -

- insomma non so se ce la farei-

- ti accompagnerò io con la macchina se ti va e poi se proprio non ci riesci che ti senti troppo sotto pressione mi chiami e io ti vengo a prendere-

- d’ accordo i miei compagni saranno preoccupati non ho mai saltato un’ allenamento da quando sono tornato con loro-

- bhe allora è il momento di tornare. Ti scrivo il mio numero così puoi chiamarmi ok? Dai adesso però preparati e fai colazione io ti aspetto-

- va bene…  Shinji?-

- hn?-

- grazie-

- ma di cosa non sto facendo nulla. Forza preparati-

Così Hisashi si preparò a tornare a scuola dopo due settimane di assenza.

 

***

 

Shohoku, davanti alla palestra

“ chissà cosa mi diranno… mi faranno sicuramente il 3° grado. Spero solo di essere pronto a sopportarlo. Tranquillo Hisashi andrà tutto bene cosa potranno mai dirti di così terribile al massimo ti beccherai una sgridata da Miyagi per l’ assenza”

- ehi Mitchi come va? Dove sei stato per tutto questo tempo? Sei andato a migliorarti per battere il Tensai?Aha ah ha ah ah -

- idiota-

- ma come ti permetti stupido volpino… io ti ammazzo-

- eccoli che ricominciano… come faranno a stare insieme mi chiedo io!- “almeno non mi dicono niente”

- ehi Mitsui ciao non ti avevo visto prima scusa ma sai con questo idiota vicino-

- ciao Ru … non preoccuparti non fa niente-

- ehi Mitchi guarda comunque che Ryota è incavolato nero con te per le assenze e anche il Gorilla e Kogure sono un pochino infuriati dicono che sei un incosciente da quando sono tornati come aiuto-allenatore sono insopportabili, non so se ti conviene entrare-

- bhe farò un tentativo- 

- come vuoi-

“ perché non mi sento tranquillo? È come se dovessi affrontare l’ esame più importante della mia vita. Vorrei tanto poter tornare a casa, ma non posso ormai mi hanno visto e poi dovrò affrontarli prima o poi”

Entrò negli spogliatoi della palestra con questo pensiero in testa.

Quando entrò nello spogliatoio ci fu un silenzio di tomba. Nessuno parlava mentre Mitsui passava per arrivare al suo armadietto. Così Miyagi cominciò a parlare

- dove sei stato per due settimane di fila senza mai farti vedere in palestra e senza avvertire nessuno?-

- ho avuto da fare. Sono stato male, non mi sentivo bene-

- e allora perché i tuoi genitori non lo sapevano?- intervenì Akagi

- perché non è da loro che ho alloggiato, e poi cos’è il terzo grado, sono affari miei voi di che v’impicciate?-

- siamo solo preoccupati- rispose Kogure pacato

- grazie Megane-kun ma non serve sto bene-

- e cosa avevi di così tanto grave da non avvertire nessuno e da non stare a casa dei tuoi?- lo attaccò Miyagi

- sono stato male per cavoli miei fatevi gli affari vostri-

- no Mitsui non possiamo perché fai parte della squadra non puoi fare ciò che vuoi come se niente fosse- disse allora Akagi

- ma voi che ne sapete di cosa ho passato in queste due settimane eh? Non avete la minima idea di ciò che sopportato quindi adesso voglio allenarmi giocare e tornare nella casa dove alloggio senza che qualcuno mi stia addosso come un gufo a dirmi ciò che è giusto e ciò che non lo è, va bene?-

- no, non va bene affatto ma faremo come vuoi, sappi però che lo facciamo perché ti vogliamo bene e non vogliamo che tu ti metta nei guai-

- non preoccupatevi non sono nei guai non ho combinato nessun pasticcio ok? E poi ho già qualcuno che mi sta vicino e mi aiuta dovete fidarvi di me se davvero mi volete bene d’ accordo?-

- si ma se vuoi parlare noi siamo qui. E adesso andiamo ad allenarci dai-

Così andarono tutti ad allenarsi.