Note: spero che a qualcuno piaccia almeno un pochino ...^^


Untitled

di Giulia


Questo pomeriggio finalmente inauguriamo. Si apre ! Da quanto e' che la mia vita e' focalizzata unicamente su questo progetto ? Non riuscirei neanche a ricordare quando, per la prima volta, mi e' venuta in mente l'idea di aprire un locale di questo tipo. Anche perche' diciamocelo non e' esattamente la cosa piu` frequente del mondo che una ragazza della mia eta` abbia come aspirazione quella di gestire una sala da the'. 
Comunque questo pomeriggio si apre.
Il progetto definitivo e' venuto fuori un annetto fa insieme alla mia migliore amica. All'inizio era cosi`, giusto per parlare. Poi abbiamo deciso. Ho mollato il lavoro, tirato fuori tutti i soldi che avevo ed abbiamo comprato il locale, poi ci sono stati i lavori, l'arredamento e ora e' tutto pronto.
Certo se va male, non so dove sbattere la testa. Non ho piu` una lira in banca.
Ma forse ne e' valsa la pena.
Mi guardo in giro.
Le pareti le abbiamo dipinte noi di un lilla molto pallido, i mobili sono di tonalita` diverse, ma sempre lievemente piu` scure. Tutto l'ambiente varia tra il rosa ed il blu.
Dietro al bancone, su delle mensole, sono sistemati tutti i barattoli che contengono le varie miscele di the', gli ho scelti io, tutti di colore pastello.
Devo ammetterlo e' stata una faticaccia! 
Gabriella si e' occupata di tutta la parte economica ed ha lavorato veramente tanto, ma anche occuparsi di tutto il resto e' stata un'impresa. 
Solo se ripenso alla fatica che ho fatto per scrivere il testo del menu ... 
Pero` mi piace come e' venuto. Ho provato ad organizzarlo in modo che accanto a tutte le categorie di the' ci fosse la loro descrizione e le cose che meglio gli si abbinano.
Senza pensare alle lotte per trovare una pasticcieria che facesse i dolci che volevo.
Nonstante tutto, diciamocelo, e' venuto davvero bene, siamo state veramente brave.
Gabriella e' nella stanza accanto, controlla che nell'angolo bar sia tutto a posto.
L'onore di aprire e' tutto mio.
Mi do un'occhiata allo specchio, tutto ok. Sorrido soddisfatta ed apro la porta.
Speriamo bene.

Mi sfilo il grembiule sospirando, e' stata una giornata pesante, per carita` non che ci sia stata una folla oceanica, solo cio` che e' decoroso per un primo giorno di attivita` ... in fin dei conti potevamo contare sull'effetto novita`.
Ma io non ero abituata a questi ritmi, facevo la cameriera prima il che vuol dire, si` delle gran faticate, ma anche orari bene o male fissi e turni.
Noi siamo solo in due e di turni non se ne parla neanche.
Ormai e' passata da parecchio l'ora di cena ed io non vedo l'ora di tornare a casa, stendermi sul divano e vedermi un bel film.
Gabriella e' gia` andata via, aveva un appuntamento con l'uomo. 
Faccio per avviarmi alla porta e girare il cartello che indica la chiusura, quando due ragazzi entrano.
- Stavo per chiudere ...
Mi sento sempre a disagio a dire quelle frasi, mi sembra di cacciare qualcuno.
Non devo averlo detto con un aria troppo convinta perche' un dei due mi risponde: - Dai, ti prego solo il tempo di un the', ti prego ...
Ha l'aria di chi vorrebbe avere anche solo un altro minuto per stare con qualcuno, ed io non ce la faccio proprio a dirgli di no.
Cosi` sorrido.
Mi sorride anche lui, grato.
- Dove volete sedervi ?
Si accomodano, ringraziandomi ancora, ad un tavolino appartato che da sulla strada.
Uno di fronte all'altro riprendono a chiacchierare ridacchiando mentre io mi riinfilo il grembiule sbuffando. In realta` so che non mi dispiace poi cosi` tanto. In fondo l'unica persona che mi aspetta a casa e' Alexander che poi e' il mio gatto e che, tutto sommato, non si offendera` poi tanto se faccio un po' piu` tardi.
E poi mi fa piacere che ci tenessero a prendere un the qui. Vabbeh ... lo so che a quest'ora non ci sono mica tanti locali dove stare tranquilli a parlare e in inverno inoltrato l'idea di una passeggiata non e' particolarmente allettante, ma che ci volete fare, mi fa veramente piacere.
Aspetto che ci sia un momento di pausa nella loro fitta conversazione poi chiedo : - Allora cosa vi porto ?
- Allora per me ... un the' ... ehm ... questo.
e, sempre sorridente, mi indica un Keemun. Sempre il solito problema le miscele di the' saranno anche affascinanti, almeno io le trovo affascinanti, ma hanno veramente nomi impronunciabili !
L'altro ragazzo ha ancora gli occhi incollati al menu, poi anche lui sorridendo mi dice: - Facciamo una cioccolata calda, ok ?
Annuisco sorridendo, l'allegria di questi due e' contagiosa !
- Che dite di qualcosa di dolce ?
- Grazie, non volevamo disturbarvi troppo, scegli tu ?
Annuisco sempre allegra e mi allontano a preparare quello che mi hanno chiesto.
Mentre il the' e' in infusione e mi occupo di tagliare qualche fetta di torta e di guarnirle, mi perdo un attimo a guardarli.
Sembrano veramente affiatatissimi ed ho l'impressione che il primo che e' entrato guardi l'altro con, nello sguardo, qualcosa che somiglia piu` all'adorazione che all'amicizia.
Mi dico che sono io che sono la solita, eppure ...
Comunque il the' e' pronto ed io sistemo il vassoio e mi dirigo verso il loro tavolo.
- Mmmh ... sembra tutto delizioso ...
Senza falsa modestia devo ammettere che ha perfettamente ragione, ho scelto bene sia le varie miscele sia l'accostamento con i dolci che, essendo stati scaldati un po' emettono un buon profumo che si sposa perfettamente con quello delle bevande. 
- Ti va di sederti un attimo ? Tanto non c'e' nessun'altro ...
Cosi` mi siedo un attimo e mi godo un attimo la pace di questo posto, ho rimesso un po' di musica a volume molto basso quando sono entrati e c'e' proprio una bella atomosfera, sembra un posto fatto apposta per parlare. 
Mi stupisco ancora che sia anche mio.
- Avete aperto da poco ?
- Oggi !
- E' veramente bello !! Ah ... comunque io mi chiamo Fabio mentre lui e' Michele.
Sorrido e mi presento anche io mentre lui poggia la tazza di cioccolata e mi porge la mano.
-Piacere, Irene.
Rimango qualche minuto a parlare insieme ad entrambi del mio locale, poi mi alzo per lasciarli chiacchierare da soli.
Nel frattempo chiamo mamma per dirle che va tutto bene.
Poi dopo circa un quarto d'ora si alzano, s'infilano i capotti e passano a pagare.
Li saluto e mi tolgo il grembiule.
Finalmente si torna a casa. Alexander sara` indignato per il ritardo sull'ora di cena ma io sono felice.

*****************

E' passato un mese ormai da quando abbiamo aperto. Le cose vanno decorosamente, anzi in realta` piuttosto bene, considerando che tuttosommato il locale e' ancora poco conosciuto.
Mi sa che questo mese ci scappa anche abbastanza per pagare l'affitto di casa.
Vabbeh che il proprietario e' un mio amico, ma sono in ritardo di due mesi !
Comunque pare che finalmente le cose comincino a girare per il verso giusto.
Detto questo forse e' ora che mi alzi dal letto perche' tra un'ora dobbbiamo aprire.
Ogni volta che apro la porta provo sempre un'incredibile emozione. 
All'inizio pensavo che fosse perche' non mi ero ancora abituata all'idea ma col tempo comincio a capire che in realta` e' la sensazione che provi quando per la prima volta in vita tua possiedi qualcosa che hai creato da sola.
Apro le finestre per far entrare un po' di aria fredda e limpida.
Tra poco dovro` richiudere perche' chi entra in questo posto in pieno febbraio si aspetta di trovare un bel calduccio. Ma proprio non resisto.
E' vero che la temperatura e' glaciale ma l'aria sembra cosi` pura.
Entro nella stanza del retro e saluto Gabriella che ancora un po' assonnata controlla i conti.
Ha l'aria stanca ma d'altra parte questa mattina toccava a lei venire prima per controllare l'arrivo dei dolci da parte dei fornitori.
Mi sento un po' in colpa perche' io questa mattina mi sono crogiolata un po' nel calore del mio letto mentre lei era gia` al lavoro, ma basta che pensi che oggi a me tocca restare fino a tardi qui mentre lei follegiera` con Sandro perche' il senso di colpa sparisca fulmineo. 
Improvvisamente sconfortata mi chiedo come io possa essere tanto sfigata per le questioni sentimentali.
Perche' ovviamente a casa ad aspettarmi continua ad esserci solo Alexander.
Che indiscutibilmente mi vuole bene come solo i gatti sanno fare, ma
tuttosommato ci potrebbe essere di meglio ... 
Comunque mi riscuoto dai miei pensieri per mettermi al lavoro e, dopo aver sistemato tuttto, apro il locale.
La giornata e' passata in fretta, ormai mi sto abituando a questi nuovi ritmi.
Mi tolgo il grembiule sbuffando. Questo lavoro mi riempie di soddisfazione ma e' decisamente faticoso.
E'strano ma questa sera Fabio e Michele non sono venuti. Ormai sono diventati dei clienti abituali. Due o tre volte a settimana sono puntualmente seduti al tavolino appartato che guarda la strada. Sempre di Martedi` e Giovedi` e ogni tanto di Sabato. In genere arrivano verso le dieci e restano un'oretta fino all'ora di chiusura.
Devo dire che quella che prima mi sembrava semplicemente un sospetto ora e' quasi una certezza.
Sinceramente non saprei dire perche' ne sia tanto convinta, ma, nonostante non abbia un uomo da secoli, credo di saper ancora ricononscere l'amore.
E sono pronta a scomettermi quello che vi pare che Michele e' innamorato di Fabio, per dire la verita` anche quest'ultimo sembra essere sulla buona strada.
L'altro ieri poi sembravano ancora piu` presi l'uno dall'altro. 
Cosi` mentre li osservavo ho chiesto a Gabriella, che per una volta era ancora al lavoro,: - Secondo te quei due stanno insieme ?
-Invece di fantasticare sulla vita sentimentale degli altri fila a lavorare. 
Il tutto accompagnato dalla solita pacca sul sedere.
Sara` vero che mi occupo della vita degli altri perche' non ne ho una mia ?
L'interrogativo e' deprimente , comunque e' ora di tornare a casa.
Il giorno dopo mi sveglio prestissimo perche' ovviamente e' il mio turno di preparare tutto per l'apertura.
Non vedo l'ora che arrivi Lunedi`, che poi e' il nostro giorno di riposo.
Cosi` magari mi posso permettere di uscire, oddio non che la mia vita sociale prima fosse sfolgorante, ma almeno una serata con le amiche me la vorrei fare.
Nonostante la stanchezza mi ritrovo alle sette, che e' ancora perfettamente buio, a tirare su la serranda ed accendere le luci.
Mi faccio un caffe' mentre controllo che sia tutto a posto. La mattina la gente passa qui principalmente per farsi un cappuccino di fretta e magari mangiarsi un cornetto.
Il che non e' esattamente l'idea che mi ero fatta di questo posto, ma poi passate le undici, la gente comincia a prendersela piu` comodamente.
Decidono di accomodarsi ad uno dei tavolini, magari dicendosi "Giusto per pochi minuti" magari con la voglia di ordinarsi il solito cappuccino, poi lo sguardo gli cade sul carello dei dolci e cosi` si convincono che smettere di correre per qualche minuto non e' poi cosi` grave.
E in questo momento la mia buffa sala da the' tutta colori pastello, tazzine di porcellana delicate e musica leggera, acquista il volto che gli volevo dare.
Un piccolo angolo dove si smette di correre e si apprezzano le cose piu` piacevoli: la conversazione, la musica, i dolci fatti su ricette che ho pescato chissa` dove ...
In questi momenti mi piace fermarmi un attimo e guardare le persone che casualmente si sono trovate insieme a gustarsi un po' di pace, ovviamente prima che arrivi un'altra ordinazione. 
Ora c'e' un ragazzo che studia ad un tavolo un po' appartato, prende appunti su un quaderno concentratissimo, probabilmente ha un esame tra poco.
Poi vedo due ragazze che parlano fitto fitto ad un tavolino un po' appartato nella zona fumatori, vicino ad una finestra dischiusa. 
Ultimo partecipante a questa strana riunione e' un signore di una quarantina d'anni che legge concentrato il giornale.
Appena finito di osservare i miei clienti di questa tarda mattinata invernale sento tintinnare lo scacciapensieri posizionato davanti alla porta d'entrata.
Mi giro per vedere chi e' e mi ritrovo davanti Michele con il risvolto del capotto tirato su all'inverosimile, la sciarpa che gli copre mezza faccia e un'espressione torva da far invidia alla mia quando mi svegliavo alle cinque e mezza per andare a scuola.
Mi viene da chiedermi se questo sia veramente lo stesso ragazzo che sorride perennemente che ho incontrato un mese fa.
Mi saluta, si toglie il soprabito scuro e la sciarpa grigia e si siede al bancone.
Stupendomi non poco, perche' pare proprio che sia solo e che non aspetti nessuno.
- Ciao, qualche problema ?
Gli chiedo a bassa voce mentre gli infilo sotto il naso, arrossato dal freddo, il menu.
Consigliandogli allo stesso tempo una cioccolata calda. Un po' infrange l'abitudine, normalmente sceglie sempre una qualita` diversa di the', ma si sa che la cioccolata fa miracoli quando c'e' qualcosa che non va!
- Si`, grazie.
Cosi` mi giro a prepararla aggiungendo all'ordine qualche dolcetto e della panna da mettere nella cioccolata.
Mi dispiace davvero vedere quel ragazzo cosi` allegro con un muso di quelle proporzioni.
Una volta pronto gli sistemo il tutto sotto al naso sorridendo.
Poi mi allontano per portare allo studente un buon caffe' con un po' di panna e cacao.
Quando mi rimetto dietro al bancone, Michele sembra piu` bendisposto a fare due chiacchiere, l'ho detto io che la cioccolata fa miracoli !
Soprattutto quando ci schiaffi sopra tanta panna montata. Con tutte quegli zuccheri e' inevitabile che ti rimetta al mondo. 
Mi taglio una fetta di torta e mi siedo davanti a lui per fare una breve pausa.
- Abbiamo litigato.
Non ci vuole un nobel per capire di cosa stia parlando, annuisco cercando di apparire il piu` comprensiva possibile, non sono mai stata un Dio in queste cose ...
- Gli ho detto una cosa per me molto importante e lui non l'ha presa bene, non e' facile spiegarlo ...
- Gli hai detto che sei innamorato di lui ?
Giuro che mi e' scappato, non avevo intenzione di farmi i fatti suoi. 
Ma lui non sembra poi cosi` infastidito, mi guarda perplesso per un po' poi annuisce con calma.
- Dagli tempo, anche lui e' innamorato di te.
Questa volta mi guarda sinceramente sorpreso, accidenti a me e al mio gusto per le frasi drammatiche, ormai non me ne accorgo neanche piu`, eppure dovrei aver imparato che per dire qualcosa cosi`, ci vuole, come minimo, un po' di introduzione. 
Poi lui sorride.
- Dici ?
- Fidati !
Rispondo sorridendo anch'io.
Alzo` lo sguardo e noto` che una delle due ragazze mi fa un cenno con la mano per attirare la mia attenzione, cosi` semplicemente mi alzo e mi avvicino al tavolo.
Quando torno al bancone Michele ha finito di mangiare. 
Paga, poi mi ringrazia sorridendo apertamente.
Lo saluto e lo guardo uscire.
Speriamo che le cose vadano veramente bene come ho predetto.
E soprattutto speriamo che io abbia piu` intuito per le storie degli altri che per le mie !
Mi volto di nuovo a guardare le persone raccolte qui, mi soffermo ancora un attimo ad osservare le due ragazze.
Cerco di immagginarmi da quanto si conoscano, forse solo qualche mese o magari da una vita.
Sorrido di nuovo, hanno un aria cosi` felice che mi aiuta a pensare di nuovo piu` positivamente.
Sospiro, si` ora ne sono di nuovo convinta, andra` tutto bene.

***************

Sono passati quasi due mesi da allora ed io non ho piu` rivisto quei ragazzi.
La cosa sinceramente non mi sorprende, comunque si sia conclusa la questione avranno cose piu` importanti a cui pensare, che non passare il tempo nella nostra sala da the'.
Che per altro procede piuttosto bene.
Pare che la gente si trovi piuttosto a suo agio in questo posto.
Comincia a fare caldo e mi stupisco che qualcuno preferisca stare qui dentro piuttosto che buttarsi su un prato.
Comunque meglio per gli affari.
Nella mia vita continuano ad esserci solo le mie amiche, mia madre ed Alexander.
Che tutto sommato poco non sono.
Continuo a lavorare a dei ritmi pazzeschi ma devo ammettere che nonostante tutto sono felice.
D'altra parte buona parte dei miei sogni li ho realizzati e per gli altri ho davanti il resto della vita.
Sento lo scampanellio, a cui ormai mi sono abituata, dello scacciapensieri.
Cosi` mi avvicino alla porta.
Rimango un attimo stupita quando vedo Michele e Fabio entrare.
Poi sorrido e li saluto.
Mentre sono seduti al solito tavolino appartato che guarda la strada, parlando fitto, li osservo per un po' e noto un gesto tenero di Fabio che si porta discretamente una mano di Michele alle labbra e vi deposita un bacio leggero.
Mi rimetto al lavoro, quello che volevo sapere ora lo so.
E devo ammettere che mi sono commossa un pochino.
Finalmente ho la conferma che volevo: le storie a lieto fine esistono ancora !

 
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